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Lezione 11.

Pedagogia come scienza pratica o teoria per la pratica

Scienza:

Movimento di pensiero circolo di vienna, grande cenacolo umanistico filosofico scientifico.

Due giganti appartenenti al circolo sono: Vittgestein, Noirap

Inoltre Nathorp distingue tutte le scienze in due grandi raggruppamenti

Ideografiche

Non otetiche

Ideografico= descrivo il particolare, lo specifico (deriva da qui Idioma modo particolare di parlare) = Scienze
umani e sociali che deriveranno modelli globali generali ma nella loro sostanza profonda curano la
specificità (idios) dell’individuo, partendo da lì si elevano anche a rappresentazioni generali. Es. Pedagogia=
singolo rapporto educativo-ai rapporti educativi- al modello pedagogico

Non otetico= altre scienze, scienze dure ed esatte che descrivono principi cche valgono univerdalemnte,
forza di gravità = Matematica, Fisica, Chimica

Teoria per la pratica che analizza (greco analiu sciogliere) prima (diagnosi) e orienta poi (prognosi e terapia).

Il pedagogista va ad analizzare tutto ciò che compone una relazione educative (modello parsonsiano ricerca
applicata).

La pedagogia poi orienta (prognosi) non prescrive, perché lascia liberi l'educatore e la sua creatività. Non è
una regola rigida non potrebbe tener conto dell'imprevisto (teoria delle catastrofe, ampiamente teorizzato
da un gruppo di intellettuali francesi.

Per una sintesi della pedagogia come scienza umana pratica e autonoma.

1. La pedagogia è una scienza umana pratica e autonoma che studia e orienta tutti i possibili rapproti
educativi.

2. La pedagogia può essere definita (prima definizione) come “le pedagogie"

Seconda definizione in senso ampio come un sistema di scienze pedagogiche. A partire dalla
sistematizzazione in gruppi e classi e dai molteplici rapporti educativi analoghi per fini e contenuti.

Così come l’educazione tout court ( o in senso ampio) può essere quale sistema storico, nei tempi e negli
spazi di una persona e della sua crescita (oggetto della pedagogia, lo sviluppo è invece oggetto della
psicologia).

La pedagogia è una scienza profetica (profemì dico prima che avvenga) essendo per "l'educazione" non può
che essere per il futuro.

Necessità quindi di teoria e empiria. Di costrutti teorico empirici (modelli o griglie) che goevenrino il
divenire e il darsi dell'educazione (cit. Nagel una teoria pedaogica che come uno stampo duttile copra e
formi l’educazione).

Lezione 12.

Il cuore dell'epistemologia pedagogica attuale, interdipendenza tra educazione e pedagogia cioè la


circolarità tra pedagogia ed educazione.
Circolarità raggiunta storicamente 180 anni fa con il positivismo e la crisi dell'edenismo.

Tre conclusioni

-la circolarità aperta e a spirale fra pedagogia ed educazioni

- fra le culture a monte della pedagogia e a monte dell’educazione,

- il fatto che l'educazione sia accaduta in virtù di una Pedaoggia implicita (familgia) esplicita (scuola,
maggiore o minore

L'educazione come fatica, come impegno in una contemporaneità, che si rifugia dall'impegno, che prende
le distazne dell'essere adulto (eclissi dell’adultità)

Anna frued descrive l'adolescenza come disturbo evolutivo.

Educare è

1- Saper porre domande adeguate da ambedue educatori educandi e ricevere risposte adeguate in
relazione ai saperi e ai comportamenti “In interesse"
2- Quindi educazione è impegno, crescere è fatica. ma con leggerezza (Heidegger)
3- Educare è porsi testimoni di valori dell'impegno e della fatica,

L'educazione è l'insieme degli interventi atti alla crescita dela persona (implica anche la domesnone
spirituale oltre alla dimensione orizzontale che è altro dallo sviluppo bio psichico ma a cui sottointende e a
cui rinvia

Da qui, nella fondazione della pedagogia come scienza autonoma il ruolo ausiliare della psicologia vista la
vicinanza tra crescita e sviluppo

Elemento forte che caraterizza lo sviluppo è il dato di personalità che è un sistema composto da affettività,
socialità e intelligenza incarnati in un corpo che ha i suoi vissuti soggetti ad interpretazioni

L'educazione ha per oggetto però la crescita e non lo sviluppo pee cui non il dato di personalità

13.

Comunicazione

Abbiamo visto teoria dei sistemi e Teoria delle catastrofi

La comunicazione

Comunicazione è cuore fondamento veicolo dell'educazione.

Educatore educando in un drtemrinato spazio tempo si danno attraverso la comunicazione.

La comunicazione è stata studiata in particolare dalla Scuola di Palo Alto fine anni ’60, Watzlavick
fondatore. Prima opera “Pragmatica della comunicazione” che è ciò che interessa maggiormente i
pedagogisti moderni.
La persona diventa tale (crescita) grazie alla comunicazione che è sempre reciproca, interpersonale e duale
(tra due) anche quando è interiore un io che parla a un altro, se stesso.

La struttura di personalità (sviluppo di cui si occupa la Psicologia) si riempie di senso attraverso la


comunicazione.

L'analisi della comunicazione:

Livelli: sintattico, semantico e pragmatico

Frase es. Tu sei un cane Sintattico Tu soggetto, Sei un cane predicato nominale. Il livello sintattico interessa
anche la Pedagogia, il saltare il livello sintattico è tipico delle schizofrenia ed è un indicatore di uba
patologia mentale. È una buona informazione ma non è l'informazione costitutiva del sapere pedagogico.
Livello semantico mi rivolgo a un cane dicendo questa frase, connota il fatto che è un animale a quattro
zampe peloso. Posso dirlo metaforicamente a qualcuno. Pragmatico è come quella persona riceverà quel
messaggio, conta anche il livello non verbale e poi anche la persona che riceve che è chiamata a
interpretare il messaggio.

Gli assiomi

Pragmatica della comunicazione umana (scuola di Palo Alto)

Assiomi= regole invarianti che valgono genericamente, globalmente.

Il meta assioma (assioma per eccellenza) è la cornice dei 5 assiomi. “Tutto il comportamento è
comunicazione”. Non c’è nulla nel comportamento umano che non sia comunicazione a noi stessi e agli
altri.

I 5 assiomi (servono tutte e cinque a decodificare la comunicazione, sono altresì regole per miglioare e
perfezionare la comunicazione interpersonale)

-L’impossibilità di non comunicare

-comunicazione numerica e comunicazione analogica, va ad analizzare come e in che modo comunichiamo


con gli altri. I linguaggi che ciascuno di noi utilizza sono 2: verbale o numerica/ non verbale o analogica.
Linguaggio verbale o numerico è una convenzione. Comunicazione verbale e analogica non corrispondono
sempre

- l’ interdipendenza tra contenuto, contesto e relazione una persona equilibrata è una persona che mette a
sistema tra loro contenuto e contesto.

- la punteggiatura della sequenza di eventi= l’interpretazione. Neutralità valutativa impossibile. Il rapporto


educativo è un evento, la comunicazione fonda l'educazione, la comunicazione è fornata da diversi
momenti. Interoperabilità della comunicazione come la comunicazione aldilà di alcune regole precise, si
può giocare con la punteggiatura a seconda di ciò che si vuole trasmettere. Ogni volta che sulla
punteggiatura, sull'interpretazione c’è discordanza, Watzlavich ci dice fermiamo la comunicazione. Il
probelma non è solo sul contenuto, ma piuttosto sulla relazione sul come io mi vedo, su come pensi che ti
mi veda, su come penso che vediamo il nostro rapporto. Fermiamo

- interazione complementare e interazione simmetrica. Tutti i rapporti educativi si distribuiscono in due


grandi raggruppamenti. I rapporti sono sani se ognuno gioca in un intervallo tra complementare e
simmetrico. Complementare non è una relazione alla pari e non può esserlo, medico paziente, madre figli, ,
alunno insegnante. L'alunno non può sapere quanto l'insegnante. Interazione simmetrica è invece nei
rapporti alla pari (parità di genere uomo e donna), rapporto simmetrico compagno compagna, moglie e
marito, colleghi.
14. I livelli di percezione interpersonali e gli stili educativo-comunicativi (che ne conseguono)

Che in quella circolarità aperta influenzeranno a monte i livelli di percezione interpersonali, ° cpaitolo della
proposta di Watzlavick pargamtica della comunicazione

Nel primo capitolo abbiamo visto i cinque assiomi e il metaassioma

I livelli di percezione interpersonale sono due: penetrabilità e impenetrabilità, quali estremi di un ampio
intervallo (gauss curva a campana che riguarda il fenomeno reale, in questo caso l'educazione). Due estremi
la massima penetrabilità e la minima impenetrabilità, nella curva abbiamo una situazione variegata mista.

La penetrabilità significa non solo ti vedo, ma ti voglio vedere. Non solo sto con te, ma ti amo e voglio stare
con te.

L'impenetrabilità = la distanza, il non vedersi, il non volersi vedere

Da questi livelli di percezione interpersonale discendono gli stili educativo-comunicativi che sono:
conferma, disconferma, rifiuto.

La conferma e il rifiuto discendono dalla penetrabilità

La disconferma discende dall'impenetrabilità, disconferma del non vedersi e del non volersi vedere.

Harris “analisi transazionale” scrive il libercolo “ I'm okay, you're okay”.

Conferma (bravo quando ci si comporta bene) / rifiuto (rimproverare o fare vedere ciò che è sbagliato, ma
sempre motivando) rientrano entrambi dalla penetrabilità e sono per cui entrambi positivi

Disconferma, sempre negativa, può anche incarnarsi in una conferma infinita, disinteresse dell'altro. Allo
stesso modo può anche manifestarsi come rifiuto protratto all'infinito.

Lezione 15. L'educazione come sistema e le proprietà dei sistemi aperti e chiusi

Terzo capitolo della pragmatica della comunicazione:

1 - L'educazione è un sistema

2- è un sistema aperto e vivente

L'educazione che si traduce nella molteplicità dei rapporti educativi sono quindi sistemi aperti e viventi .

Ribadiamo la relazione educativa è un sistema che include l'educatore, l'educando, il tempo e lo spazio,
senza una di queste componenti non avremmo la pedagogia. La relazione educativa è un sistema aperto
che è tale grazie alla comunicazione.

“Le famiglie sono cambiate perché è cambiata la società, la società è cambiata perché sono cambiate le
famiglie”. C’è interdipendenza, circolarità aperta.

Di contro i sistemi chiusi non sono sistemi di parti, ma sono più assembragi.

Differenza persona, motore. Entrambi sistemi

Persona--- si interessa, è toccato dalle circostanze sociali ecc. ---sistema aperto aperto a eventi della storia.
La persona è un sistema di parti che si influenzano continuamente tra di loro.

Mal di denti---un solo dente dolorante non ci fa dormire, ci coinvolge completamente, un lovolento di una
minima parte coinvolge tutto il resto.
Motore---non è interessato da circostanze esterne---sistema chiuso. È un sistema è tutto interconnesso,
altrimenti non si metterenne in moto

Batteria scarica,---non coinvolge tutto il resto, cambiamo la batteria, ma il resto non è stato minimamente
influenzato.

Le proprietà dei sistemi aperti e viventi

Le proprietà sono 4

-totalità (e non sommatività) la totalità derivante dall'interazione di quell'educando, quell'educatore e


quell'ambiente. Non sommatività che è la somma di componenti propria dei sistemi chiusi (motore)

- retroazione (positiva e negativa) l'interazione è sempre aperta ai movimenti della storia, ai cambiamenti
cioè è sempre caratterizzata dalla retroazione , azione di ritorno in ambito educativo informazione di
ritorno può essere lenta, (caratterizzata da catastrofi governabili), oppure immediata. L'auspicio è sempre
quello di avere retroazioni moderate. Nella prassi dei sistemi aperti e viventi la società è attraversata da
movimenti troppo rapidi per cui istituzioni economi, università arrancano perché sono nella precarietà

-Equifinalità: ulteriore traduzione del superamento del modello causa effetto che ci ha governato fino a 200
anni fa. Informatica dato d'ingresso e dato di uscita input e output. Il pedagogista si occupa di entrambi i
dati ma anche e soprattutto del processo della traformazione dei dati. In questo contesto parlare di cuasa
effetto in modo unidirezionale è preistoria. Pensiamo a un evento in entrata, la morte di un figlio, dato in
ingresso, in uscita può causare due differenti comportamenti estremi nell’intervallo della curva di Gauss.
Una coppia che magari era instabile viene ulteriormente cementata da questo dolore oppure è ciò che gli fa
separare completamente. Oppure rimproverarsi a vicenda per quello che è successo. Un pedagogista non
può dare per scontato che se è A quindi sarà B. Ma il miglior rapporto tra ingresso e uscita ce lo giochiamo
nella trasformazione dal dato di ingresso al dato di uscita.

- Calibrazione o funzione a gradino: rinvia alle tacche di un termostato : d'inverno impostiamo il termostato
tra i 18 e i 22 gradi in modo che la temperatura rimanga in un intervallo. Per cui la migliore relazione
educativa possibile è quella caratterizzata certo dal cambiamento, ma lenta, non cambiamenti improvvisi,
calibrata, progetto prevedibile con cui vogliamo governare il cambiamento non essere sottometti ad esso,
questo è quello a cui tendiamo, a cui tende il pensiero pedagogico.

16. Il sistema formativo integrato

Ultima lezione sull'epistemologia pedagogica (metapedaogia ch ragiona su se stessa, dando le ragini del
proprio essere scienza e dell'oggetto che studia.

Testo di riferimento “come pensare l’educazione” (Michele Corsi) ultimo capitolo è il sistema formativo
integrato, chiedendosi oggi qual è la sfida di sistema cui la pedagogia contemporanea è chiamata a
risolvere in quanto scienza pratica. Il sistema formativo integrale è la sfida d sistema cui la pedagogica
contemporanea è chiamata a risolversi a motivo dell’educazione contemporanea che è in crisi.

Il sistema formativo integrato è la possibile soluzione, l'obbiettivo, è quasi un’utopia, un non luogo su cuo
insistere per superare il quotidiano.

Gli attori del sistema formativo integrato

-Gli attori sono molteplici: dallo Stato alle Chiese, dalle impeese alle famiglie ecc. (Tutti nessuno escluso).
Tutti intenzionalmente o meno concorrono alla formazione della persona e della personalità.

- Attori e agenzie formali (strutturate, codificate) e informali.


-Oggi tra questi attori e agenzie c’è un profondo scollamento, quando poi non sono anche in conflitto tra
loro.

- Provvisorietà e precarietà. Sono i due aspetti che caratterizzano attori e agenzie. Precarietà dei messaggi
educativi lanciati ai bambini, alle giovani generazioni fino agli adulti.

Il sistema formativo integrato persona centrico

In questa lezione definiamo quale sia la sua struttura, ma anche qual è la sua dinamica, l'obbiettivo a cui
tende. L’obiettivo deriva da un punto di partenza identificabile qui come persona centrico.

La singola persona educanda, come la singola persona educatrice, sono coinvolte:

- In un divenire continuo del singolo rapporto educativo


- In una molteplicità di rapporti educativi talora disorganizzata

Si impone la necessità del Sistema formativo integrato (SFI).


In origine nato per rincollare tra loro scuola e formazione professionale (Frabboni ecc.) (Visione del
SFI come scuola centrico)
L'altra visione del SFI è quella “persona centrico” , al centro dell'SFI non c’è un un’istituzione ma la
persona.

- Lo SFI è una modalità per portare a sistema le molteplice agenzie educative in funzione della
persona.
-
La valenza pedagogico educativa del SFI è “persona centrica”

Lezione 17.

Con questa lezione entriamo nel terzo modulo , dalla pedagogia generale, entriamo in maggior
dettaglio vedendo un aspetto teorico e un altro pratico-argomentativo che è la pedagogia delle
relazioni educative familiari, la cellula prima della società è la famiglia, prima dell’educazione
dell'individuo, abbiamo le relazioni educative familiari, il primo ambiente in cui siamo immersi.
Freud svolta nelle psicologie con la psicoanalisi, sottolinea l'importanza come fondamento dei primi
anni di vita. I primi tre anni di vita si trascorrono in famiglia e plasmano la persona.
In questo paragrafo vedremo il riconoscimento e l'elogio del plurale.
La pedagogia moderna fino fine 800, ragionava, argomentava, essenzialmente al singolare.
Illuminismo, crisi e fine/ pre Romanticismo, Jean Jacques Rousseau, scrive l'Emilio. In quest’opera in
cinque volumi Rousseau ragiona al singolare di un educando tipo, un esempio di tutti gli altro
infiniti singolari, un prototipo al quale per conformazione tutti dovrebbero tendere.
Ci narra nel quinto capitolo dell'Emile, che Emile è cresciuto, compare Sophie, gli dà una compagna
(prototipo)
Altro gigante della triade Pestalozzi ci regala l'opera “ Madre e Figlio”, non Madri e Figli, categoria
della singolarità.
In seguito Fröebel 1837 in Germania apre il primo Kindergarten e parla di doni simbolici quali
materiale educativo sono seguito dell’aggettivo simbolico, doni simbolici. L’educazione è mettere
da parte il singolare per il plurale. Con Maria Montessori apre nel 1907 nel quartiere San Lorenzo di
Roma ,”la casa dei bambini ” si abbandona la singolarità.
L’educazione è attraversata dalla pluralità e va valorizzata, se alla crisi dell'educazione vogliamo
dare possibili suzioni.
Parliamo della crisi come crisi di scuola,: ma dobbiamo rompere quest'accezione per capire di quali
giovani e quali adulti stiamo parlando, di quale crisi… in quali tempi e in quali spazi. Abbiamo
necessità di una pedagogia volta al plurale che tenga conto e risponda al plurale.
Abbiamo bisogno di una pedagogia pluralistica e democratica, a partire da quella prima agenzia per
la crescuta della persona che sono le famiglie e le relazioni educative familiari.

L'elogio del plurale è l’elogio della storia, di questa storia. I pedagogisti sono chiamati a
confrontarsi con la pluralità soprattutto in una società liquida (Baumann) come quella odierna,
l'oggetto della pedagogia è il plurale nella teoria dei sistemi, il pluralismo educativo, non può che
corisspondere una pluralità di teorie e di approcci pedagogici, la pluralità delle filosofie, delle
psicologie, delle politiche contribuisce a ampliare il pluralismo educstivo (circolarità aperta)
Nel sistema formativo integrato c’è bisogno che tutti questi plurali non siano una somma, ma un
sistema. Un plurale sistematico e sinergico che ci interroga.
II bisogno di bandire tutti i possibili pregiudizi, sarebbe impossibile avere un’oggettività relazionale.
Per bandire tutti i pregiudizi possibili vi è bisogno di una differente formazione di educatori e di
pedagogisti che consentirebbe dall'aver bandito i pregiudizi fino ad approdare a giudizi sempre più
puliti, oggettivi , scientifici e utili

Lezione 18.

Cambiamenti culturali e trasformazioni sociale: dle persone alle famiglie


Sintesi che ragiona su tre blocchi, non causalmente connotati e tessuti dal punto di vista
grammaticale da un “e" e da :
primo blocco cambiamenti culturali, secondo blocco Trasformazioni sociali, il terzo l'andirivieni
dalle persone alle famiglie e dalle famiglie le persone.
Blocchi interconnessi cambiamenti culturali hanno prodotto trasformazioni sociali hanno prodotto
cambiamenti culturali, le persone nel loro divenire odierno hanno prodtto rappresentazioni
familiari diverse del passato le quali hanno favorito un'educaizone u a formazjone di persone
diverse dal passato
Lezjone che si compone di due paragrafi, il secondo rinvia a due slide 6 contenuti fondamentali che
siamo invitati a memorizzare:

Trasformazioni socio-culturali:
I diritti delle persone e il dovere delle responsabilità
Equivoco tra diritti e doveri, enfasi sui diritti rispetto ai doveri, in una lotta fra i diritti, dal diritto
dell’umanità, delle persone a quelli degli individui.
Il primo dovere è quello della responsabilità individuale e sociale
Responsabilità è dare risoosta alle proprie potenzialità ai propri sogni (respo), cura di sé e degli
altri.

Modificazioni culturali e trasformazioni sociali:


Nesso interattivo tra i due

Il ruolo educante della legge: responsabilità della classe politica, formazione responsabile di una
classe politica. La legge è ciò che discende dalle modificazioni culturali e dalle trasformazioni sociali.

Dal secolo dell'infanzia al bisogno del figlio: il figlio non può mai essere un bisogno dell'adulto.
Passaggio di secolo dal 20esimo che è il secolo dell'infanzia al secolo 21esimo della negazione del
figlio nom più valore personale e sociale, ma come bisogno

Secondo paragrafo Dal figlio alla prima stagione del figlio che è il bambino, quindi la formazione del
bambino.
La formazione del bambino nei primi 6 anni di vita che sono costituiti da due fasi dell’infanzia da 0 a
3 anni la prima, la seconda da 3 a 6. Nella prima fase il bambino è quasi sempre immerso
nell'ambiente familiare (genitori, nonni). Seconda fase scuola dell'infanzia in cui però si passa una
buona parte in famiglia. Il ruolo dei genitori lo troviamo in tutta la storia della Pedagogia,
implicitamente o esplicitamente accentuato o anche negato. Un esempio della negazione esplicita
del ruolo del genitore la troviamo nell’antichità a Sparta l’obbiettivo era la formazione del cittadino
soldato che veniva allontanato dalla famiglia per venire addestrato nelle caserme. Nella modernità
abbiamo Rousseau che riteneva l'influenza della società molto negativa. Affida alla natura al
precettore quei ruoli che i genitori della società settecentesca non sanno assolvere, una via è
un'uscita di sicurezza, un'altra via rispetto alla soluzione mancata del problema.
Nel nostro paese sono quasi 100 anni che le psicologie pedagogie e antropologie evidenziano
l’importanza del ruolo dei genitori, in capo al diritto di avere una famiglia sana

- Diritto del bambino di avere una famiglia sana e genitori competenti, veramente “adulti" che
sappiano assolvere la loro ruolo parentale
- Abbiamo bisogno di nuovi padre e di nuovi madri. Di padri e madri “salmone" che sappiano dire
anche dei no giustificati, che come il salmone vadano controcorrente. Davanti alla crisi sociale, alla
società liquida e gassosa (rispettivamente Baumann e Lacan) abbiamo un permessivismo esagerato,
con adulti sempre meno adulti e presenti (pragmatica della comunicazione, rifiuto positivo,
Watzlavick
- La generatività allargata e << bambini senza famiglia>>: l'apporto di A. Freud e D. Burlingam.
Scrivono, nel caso in cui il bambino non possa avere dei genitori naturali, dare una famiglia altra
che sostituisca la famiglia naturale. Necessità odierna, divorzi e situazioni difficili in cui abbiamo
bambini abbandonati a loro stessi. Bisognerebbe dare loro figure positive che li guidino e li ispirino
nelle loro scelte.

19. Dalla famiglia alle famiglie

Titolo evidenzia la pluralità in cui oggi storicamente ci imbattiamo. Dalla famiglia ( se mai è esistito
un modello unico), dall'idea famiglia fondata sul matrimonio (articoli della costituzione) fino alle
famiglie del villaggio globale in continuo cambiamento, famiglie non più fondate sul matrimonio,
famiglie eterosessuali e omosessuali. Dal termine famiglie, si è scelto di vedere la famiglia
dall'interno e quindi parliamo di relazioni educative familiari.

Gli attuali modelli di organizzazione famigliare 15 diversi modelli

-Famiglie patriarcali: famiglie in cui convivevano più nuclei familiari sotto l’autorità del pater
familias. Doppia valenza: patriarcali laiche o cattoliche cristiane
Famiglie prevalenti fino alla fine degli anni ’60quando ci si è spostati dalle campagne alle città,
industrie fabbriche, da una cultura contadina a una cultura industriali che hanno dato origine a
famiglie nucleari
-Famiglie nucleari allargate o strette: anni 70-80 più allargate, oggi sempre più ristretta duplice
valenza: fondate sul matrimonio cristiano o fondate sul matrimonio civile.
Da qui crescita delle separazioni e dei divorzi
-Famiglie separate
-Famiglie divorziate
-Famiglie ricostituite: In crescita. Dopo un divorzio, ma non sancite a monte da un vincolo come il
matrimonio cristiano o civile.
Trittico che interroga la pedagogia contemporanea, a cui non può non rispondere
- Convivenza: stesso tetto, ma nessun vincolo.
- Famiglie mono personali-monosessuali: in crescita. Come approdo di divorzi, quando non cu sono
figli, maa anche che non discendono da divorzi o separazioni, ma in quella categoria che sono i
single, condizione socio esistenziale in continuo aumento nel nostro paese. Senza legami stabili
fissi, quotidiani…
- Coppie e famiglie omosessuali: In crescita. Anche coppie omosessuali che hanno figli da precedenti
matrimoni eterosessuali.
- Diversità di modelli, ma l’importante è che siano famiglie sane e che i genitori siano competenti.

L'importanza delle famiglie

Matrimonio cuore dell’Istituzione delle relazioni familiari, il matrimonio è la stabilità che è il


fondamento di un rapporto educativo.

-Matrimoni religiosi e civili in calo in Italia

- Distribuzione del fenomeno nelle regioni del paese a Sud e isole e maggiore scelta della
convivenza

Aumentata l'età media dei matrimoni. Aumento del matrimonio civile.

20.
Dentro le relazioni famigliari.

Separazione e divorzio

- Separazioni al 35% 1 matrimonio su 3 fallisce.

- Divorzi leggermente inferiori alla separazione.

- Picco di separazioni nei primi tre anni di matrimonio

- i minori figli do genitori separati e divorziati: In crescita l'affidamento congiunto, alternato

- La denatalità in Italia e nel mondo


- In Italia il più basso di tasso di natalità
- In Italia si è al figlio unico per coppia o famiglia.
Crescere con fratelli e sorelle è una esperienza di socialità relazionale, divisioni spazi ecc. Il figlio
unico non prepara alla stabilità e alla vita di coppia, il bambino non è preparato.
-Aumento degli anziani e diminuzione dei giovani, Italia record di vecchiaia e di longevità.
- il fenomeno delle badanti: formazione delle badanti non calcolate, cura pedagogica che dobbiamo
dedicare a questo fenomeno in quanto le badanti sono persone.
Mancanza di ricambio generale, tra giovani, diminuzioni nuovi nati, e anziani aumento della
longevità.

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