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FILOSOFIA E DIDATTICA.

APPRENDIMENTO E ACQUISIZIONE DI COMPETENZE A


SCUOLA
di Alessandra Modugno

Il tema di partenza è fare luce su cosa sia la filosofia

 per inquadrare la riflessione


 perché, quando la si insegna, si devono chiarire ai discendi il fine ultimo di quello che si sta facendo.

La FILOSOFIA è un sapere che fa della

Riflessioneil filosofo è chi si sa porre le domande giuste e sa mettere il moto un processo


cognitivamente corretto e aderente alla realtà per cercare le risposte. Connotati dell’essere filosofo:

- passione per il vero


- fondatezza dell’essere
È un COMPITO UMANO
- apertura mentale
- capacità relazionale

Non c’è e non ci può essere pretesa di giungere ad una risposta definitiva e universalmente valida, ma ciò
non significa che il pensiero sia fallimentare. Si allena l’osservazione, l’ascolto, il pensiero critico, il pensiero
creativosi consente una problematizzazione dialogica della realtà, matenendo l’intelligenza inquieta, mai
appagata dal nozionismo

Argomentazione

il suo tratto distintivo. È il vertice del sapere, perché è uno strumento, una modalità con cui si costruisce il
metodo per creare conoscenza, competenza e relazioni.

Anche se il filosofeggiare è attributo primo ARTE E TECNICAESIGENZA DI INSEGNARE A PENSARE


dell’essere umano, la filosofia non sgorga
La faccenda si complica quando la relazione è a 3 (prof.-
nell’esperienza umana come automatismo
filosofia-studente)

MA LA FILOSOFIA A SCUOLA??

Ad oggi ci si interroga sulla funzione della filosofia, in un orizzonte di pensiero in cui “la scuola non può
limitarsi all’insegnamento, alla trasmissione di contenuti e procedure, ma deve saper anche educare”

Studiare filosofia significa acquisire un modus operandi e un modus vivendi caratterizzati da messa in gioco
e rinegoziazione di ogni concetto, verità e strumento per costruire un senso sempre più aderente alla realtà,
sempre più rispondente all’uomo nella sua globalità. È di per sé ordinata affinchè l’uomo sia se stesso
pienamente, consapevolmente e responsabilmente.

Orientarsi nella vita e bella storia al livello personale e collettivo.


Con la DIDATTICA DELLA FILOSOFIA si vuole insegnare a pensare a conoscere, cioè:

- passare contenuti qualitativamente e quantitativamente validi


- trasmettere un metodo, stimolare, aiutare a regolare Avere cittadini consapevoli
un esercizio dei poteri conoscitivi Favorire un’esistenza piena e
- favorire la formazione di visioni comprensive e organiche consapevole
- sviluppare senso critico

Per i giovani è:

1. imparare a vedere dentro (intus legere) e porre in relazione


2. essere unificanti con l’idea di essere umano, e quindi sia con sé stessi che con gli altri
- non ridurre il reale e l’uomo ad una sola dimensione (comprendere la complessità)
- sostenere la volontà verso decisioni che non operino fratture dentro la persona e tra le
persone
3. rapporto con il sapere scientifico, poiché la filosofia è un’educazione a pensare.

Il fatto che “l’evoluzione dei modelli educativi sia guidata dalle richieste del mercato del lavoro, sempre più
dominato da nuove tecnologie in ingegneria, economia e informazione” e che queste ultime abbiano vita
breve impone non tanto l’apprendimento per competenze in un contesto in rapida trasformazione, quanto
più che i giovani imparino a “pensare e acquisire strumenti per rispondere ai cambiamenti, compresi quelli
tecnologici” (UNESCO, 2011)

L’autrice individua due direttrici di ricerca:

Ruolo della filosofia nell’apprendimento:

- finalità educative della scuola


- ruolo del docente di filosofia
- studenti
- individuazione modalità operative con cui preparare all’esercizio della filosofia

Quali competenze far sviluppare, se sono valutabili, se sono trasversali


DALLA CONSAPEVOLEZZA DELLA REALTA’ ADOLESCENZIALE ALL’ESIGENZA DI UN PROFILO ONTOLOGICO
PER L’UOMO – GUARDIAMO AGLI ADOLESCENTI

Al difficile governo della relazione con l’adolescente contemporaneo, che richiede la riformulazione del
progetto educativo nei suoi confronti, si accosta significativamente la fatica dell’adulto a gestire il proprio
universo esistenziale prevalere della direttrice etico-sociale negli studi filosofici.

Primo problema: un gran bel guaio se la filosofia deve esplicitare l’uomo a se stesso (Come ogni disciplina,
per fondarsi, richiede un riferimento antropologico)

Secondo problema: tutti a dire che studiare filosofia è importante, ma nessuno si sbilancia a delineare in
termini ontologici il destinatario cui si rivolge e quindi le sue finalità

GLI ADOLESCENTI HANNO VIVA LA QUESTIONE SU SE’, SI INTERROGANO SU CHI SONO, SONO NEL CAOS,
NELLO SQUARCIO, CERCANO L’AUTENTICO VERSO SE STESSI (principi interiori cui ancorarsi) e GLI ALTRI

Sono molto sensibili ad una serie di valori attraverso i quali si deve passare per raggiungere la loro
umanità: libertà individuale, attenzione alla corporeità, riscoperta del piacere, primato
dell’amiciziadentro questi valori fervono interrogativi filosofici che ruotano attorno alla ricerca del sè

La ricerca del sé si gioca su 3 livelli:

1. SE REALE
2. SE REGOLAMENTARE (aspettative genitoriali e sociali)
3. SE IDEALE (aspettative personali)

 in un’iniziale solitudine proficua: visto che non deve perdere tempo a difendersi dalle intrusioni esterne,
può dedicarsi a cercare sé stesso nelle proprie emozioni (esito soggettivo del solipsismo antropologico e
della “sospensione metafisica”). Proprio dalle emozioni si fa muovere, ma queste sono di breve durata e lo
portano all’instabilità: oscilla tra egocentrismo assoluto e abnegazione assoluta

 poi avverte l’esigenza di fare chiarezza su cosa gli stia succedendo, capire chi è e cosa davvero desidera
senza copiare la verità degli altri, ma cercandola dentro di sé. Qui si giocano le questioni filosofiche di :

- Verità
- Libertà
- Bisogno di simbolizzare

Gli esiti di questo processo di ricerca del sé, che avviene in un contesto completamente differente rispetto a
quello della generazione dei loro genitori e in rapido mutamento, possono essere positivi e sfidanti anche
per gli adulti, che di fronte all’adolescente giocano la loro credibilità.

IL DOCENTE DI FILOSOFIA E’ STRUMENTO IN QUESTO PROCESSO DI RICERCA SQUISITAMENTE


ADOLESCENZIALE e quindi deve interrogare se stesso sull’identità sottesa al profilo psicologico dello
studente

Considerando che la filosofia è entrare nello spessore dell’essere, comprendere ogni


persona nella sua esistenza
PER UN’ONTOLOGIA DELL’UMANO

Il discorso è che bisogna comprendere l’essere umano nella sua complessità e nella sua relazione con la
realtà (esigenza di interezza e integralità). Elaborare un profilo reale e non funzionale, ontologico e non
solo etico. Così:

si risponde all’esigenza umana di comprensione dell’io

l’uomo sia ridotto da altre scienze alla sua funzione, cioè alla mera
percezione di valore

si evita che

le altre scienze predominino isolate e si crei una visione parcellizzata


dell’essere umano. (ogni prospettiva riduttiva o minimale dell’essere umano
è una forma di integralismo, ossia di dedizione totale ad uno scopo parziale:
perciò è una forma di totalitarismo, di despotismo ideologico)

si tratta di compaginare l’impegno teoretico e la consapevolezza del mistero.

I TRATTI DISTINTIVI DELL’ESSERE UMANO

Bisogna avere una consapevolezza a 360° di cosa sia l’uomosoggetto sostanziale di natura spirituale
(dimensione spirituale e corporea), dotato di intelligenza, libertà, autocoscienza ed interiorità; la persona
vive nell’apertura della totalità dell’essere, secondo una proprietà radicale che è la capacità dell’anima
(mente e volontà) di porsi in rapporto intenzionale con tutte le cose”

 Portatore di natura razionale


 Sporgenza (dimensione interpersonale): l’uomo è INEFFABILE poiché è ECCEDENZA e ULTERIORITA’.
Tale dimensione è rintracciabile nell’AUTOCOSCIENZA PSICOLOGICA, cioè l’uomo è ESSERE CHE
SENTE, CONOSCE e VUOLE NELL’INTERIORITA’, che è anche RADICE METAFISICA e CONSISTENZA
ONTOLOGICA. Per cui, per indagare la complessità umana, possiamo dire che ogni persona è
accessibile attraverso i suoi atti, ma in una forma tale che non si identifica con nessuno di questi
 Statuto societario (dimensione intrapersonale): l’uomo è animale sociale e si definisce anche nella
relazione con l’altro; le relazioni sono consistenti se l’uomo si rende consapevole della sua essenza
 Definizione di possenti

RUOLO DEL DOCENTE

Non avere una concezione solo quantitativa dell’intelligenza e non prescindere da processi di
appropriazione e simbolizzazione della realtà che consentono all’adolescente di introdursi davvero in essa.

Charmet sostiene che se gli adulti vogliono davvero essere rispettati, è necessario che facciano o dicono
qualcosa di interessante nel qui e nell’ora, nella diretta interazione con l’adolescente e con il suo gruppo.
Ottengono rispetto e confidenza solo se hanno saputo dimostrare di conoscere il proprio mestiere e si
saper spiegare bene a cosa serva la loro funzionesi attiva la MOTIVAZIONE dell’adolescente che si sente
INGAGGIATO in un PROGETTO COMUNE, cui sottostà la RELAZIONE CON IL DOCENTE (per l’adolescente la
prima questione che conta è la temperatura adeguata del clima relazionale)

I docenti, per essere efficaci, devono muovere dall’amore sincero per l’essere umano: comunicazione con
se stesso e formazione costante
L’EDUCAZIONE COME “INTRODUZIONE ALLA VERITA’”

L’insegnamento è un invito alla verità che chi sa rivolge a chi ancora non sa di sapere; uno stimolo a frugarsi
dentro, un avvertimento a trovare il vero senza sapere di possederlo. Insegnare una verità è semplicemente
farla scoprire a chi ascolta

Il docente deve porre i ragazzi sulla strada, cioè porre l’attenzione su tutti gli aspetti dell’itineraio, sostiene
se dovesse sopraggiungere la noia, creare esperienza diretta

Deve possedere:

 Competenze psicologiche
 Competenze pedagogiche
 Competenze relazionali
 Competenza di base disciplinare approfondita e ampia
 Propensione al continuous learning

Nel documento del MIUR è definito come un helping professionist che muove alla promozione
dell’apprendimento e che svolge questa funzione mediante un lavoro sociale coordinato e condiviso con più
persone

QUESTIONI SULL’INSEGNAMENTO DELLA FILOSOFIA

Cosa è chiamata ad insegnare in base al suo statuto

Cosa è chiamata ad insegnare in base ad istanze educative e sociali

Innanzi tutto, tra le tante definizioni di filosofia, bisogna individuarne una

 Bombardelli: Filosofare è un antidoto contro la frammentazione del pensiero riscontrabile nei


messaggi massmediali, contro lo specialismo e la separazione delle conoscenze operata dalle
materie scolastiche, richiede un collegamento sistemico, elaborazioni coerenti, che diano ragione
plausibile alle affermazioni. Il mondo ha bisogno di persone che sappiano pensare bene. La filosofia
mira a produrre cittadini liberi e consapevoli, capaci di operare analisi appropriate e di porsi le
domande giuste
 UNESCO 2011: la filosofia contribuisce allo sviluppo della mente, capace di pensiero autonomo e
armonizzato alla realtà complessa. Può divenire uno spazio per pensare tramite le conoscenze
acquisite nel corso della scuola secondaria in una dinamica relazionale di complementarietà con le
altre discipline
 Gaiani: fare filosofia è maneggiare concetti e produrre un sapere di tipo concettuale; il compito
della filosofia nelle scuole è comprendere i modelli di pensiero e gli schemi metafisici a fondamento
del nostro mondo3 argomenti a sostegno dell’insegnamento della filosofia nelle scuole:
1. Culturale: completezza della formazione
2. Etico- politico: attraverso lo studio del pensiero dei grandi, sviluppare strumenti concettuali e
strutture argomentative
3. Logico: valorizza i processi di pensiero

N.B.: così si rischia di slegare la filosofia dall’ESPERIENZA UMANA e diventa solo nessi di causa-
effetto. La Arendt ha testimoniato a quali derive può giungere la ragione asservita alle logiche
dell’ideail pensiero è sempre preceduto dalla realtà

 Vidali: la filosofia ha un compito primariamente metodologico affrontare problemi, possibili


soluzioni e le loro argomentazioni, collocandole in un determinato contesto storico
 Competenze sociali e civiche (saper pensare e sapersi confrontare con gli altri)
 Morin: la filosofia stimola l’attitudine alla critica e all’autocritica, incoraggia alla comprensione
umana
 Berti: fornire ai giovani la possibilità di fare un’esperienza; auspica ad un pensiero che distingue e
unisce
 Ravazzano: esigenza di un livello di comprensione delle cose che le riferisca ad un significato capace
di legarle a tutte le altre e quindi al tutto

L’INTENZIONALITA’ DEL PENSIERO (foglio a quadretti)


LE COMPETENZE

“la competenza indica la comprovata capacità di usare


- Conoscenze: fatti e cifre, concetti, idee e teorie che sono già stabiliti e che forniscono le basi per
comprendere un certo settore o argomento; concentrarsi sulle competenze prescindendo dalle
conoscenze determinerebbe l’impoverimento culturale dei giovani ed è concettualmente impossibile
sviluppare una competenza che non sottintenda e che non si poggi su una conoscenza
- Abilità: sapere ed essere capaci di eseguire processi ed applicare le conoscenze esistenti al fine di
ottenere risultati;
- capacità personali: disposizione e la mentalità per agire o reagire a idee, persone o situazioni.
in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte
in termini di responsabilità e autonomia”

saper agire in situazione, che richiede la mobilitazione e il transfert di risorse:

-personali,
per affrontare un
-cognitive,
compito/problema in un contesto
-metodologiche
simile alla vita reale
-metacognitive

Storia dell’evoluzione del concetto di competenza


Bloom e Block (pedagogisti): ’70-’90 personalizzazione della competenza
Linea anglofona: comportamentismo
Linea francofona: ottica costruttivista

Coolahan: capacità generale basata su conoscenze, esperienze, valori, disposizioni, che una persona ha
sviluppato durante il coinvolgimento nelle pratiche educative
Perrenoud: capacità di agire efficacemente nelle situazioni; deriva dalle conoscenze, ma non si esaurisce in
queste
EQF (European Qualification Framework): comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità
personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di studio, lavoro e/o sviluppo personale e professionale

Maccario (sintesi delle altre posizioni): la competenza è un costrutto, cioè la rappresentazione


concettuale di fattori interconnessi tra loro: mobilitazione del sapere, problematizzazione finalizzata
all’assunzione di una posizione personale, la contestualizzazione (cioè “porre in rete”)
 hanno carattere dinamico: si evolvono nel tempo
 attengono all’essere: trasformano la persona da ciò che potrebbe essere a ciò che è
 deve essere finalizzata per poter essere agita e quindi riempita di significato.

NELLO STUDIO DELLA FILOSOFIA si delineano 2 tipologie di competenze:

competenze specifiche in forza del suo statuto epistemologico

prospettiva di riferimento in cui innestare un approccio per competenze (saper pensare in


maniera sistemica e unificata e orientare sapere dell’esperienza dell’uomo e del suo pieno
benemetacognizione: l’agire in situazione e successiva analisi del risultato dell’intervento adottato, la
riflessione sulla competenza e la ricostruzione e verbalizzazione dell’azione attuata, la concettualizzazione e
generalizzazione della competenza, che consentono di adattarla ad altre situazioni
La competenza si acquisisce mediante l’apprendimento, considerato come:

- Lifelong (dimensione verticale del tempo): apprendimento per tutta la vita


- Lifewide (dimensione orizzontale del tempo): tutti gli ambiti della vita e rappresenta il superamento
dei luoghi deputati all’apprendimento (tradizionalmente scuola e università) e la valorizzazione di
ogni esperienza del soggetto
- Inclusivo

QUESTO TIPO DI APPRENDIMENTO E’ UN DIRITTO PER TUTTI (sostenere il diritto a un’istruzione, a una
formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi e assicurare a tutti le opportunità di
sviluppare le competenze chiave avvalendosi pienamente del quadro di riferimento europeo
«Competenze chiave per l’apprendimento permanente»)

LE COMPETENZE CHIAVE

Sono quelle COMPETENZE DINAMICHE di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo
personali, l’occupabilità, l’inclusione sociale, uno stile di vita sostenibile, una vita fruttuosa in
società pacifiche, una gestione della vita attenta alla salute e la cittadinanza attiva (emerge in
maniera chiara il concetto di competenza finalizzata)

Sono: di pari importanza, vita fruttuosa nella società, applicabile in contesti differenti, interconnesse
SOSTEGNO ALLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE CHIAVE

Molteplici approcci e contesti di apprendimento

- Apprendimento interdisciplinare e intersettoriale


- Combinare apprendimento accademico con l’educazione sociale ed emotiva, le arti e le attività
fisiche salutari che promuovono stili di vita attenti alla salute, orientati al futuro e fisicamente attivi
- Approccio proattivo (progetti e apprendimento sperimentale)
- Utilizzo di tecnologie digitali
- Strumenti di autovalutazione per i docenti
- Tirocini ed esperienze imprenditoriali in collegamento con aziende del territorio
- Competenze multilinguistiche
- Supporto ai docenti

Sostegno al personale didattico

- Economico
- Accesso a corsi e strutture

Valutazione e convalida dello sviluppo delle competenze

- Descrizione delle competenze


- Nuovi e più omogenei ed interattivi strumenti di valutazione delle competenze
- Ampliare e potenziare la convalida dei risultati dell’apprendimento ottenuti con l’apprendimento
non formale e informale
ORIENTAMENTI PER L’APPRENDIMENTO DELLA FILOSOFIA NELLA SOCIETA’ DELLA CONOSCENZA

10 sezioni

il documento aperto e propositivo intende rilanciare il dibattito sul ruolo della funzione formativa,
educativa e culturale della filosofia attraverso il dialogo partecipativo con la scuola, l’università, la ricerca,
il mondo del lavoro e della cultura, in sinergia con le diverse istituzioni per il raggiungimento di un comune
e condiviso risultato.

nel complesso scenario della contemporaneità, gli Orientamenti invitano a realizzare le linee della filosofia
per tutti per praticare l’uso critico della ragione, il confronto tra le idee, il dialogo tra i vari ambiti del
sapere; per costruire una scuola aperta, inclusiva, innovativa; per affermare i valori democratici, i diritti
fondamentali, la cittadinanza autonoma e responsabile (punto di contatto con il libro)

Premessa: Carmela Palumbo


Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione del
MIUR

potenzialità formative dello studio della filosofia nei diversi segmenti dell’istruzione (primaria, secondaria,
postsecondaria), come campo dell’istruzione degli adulti e nell’ottica dell’apprendimento lungo tutto l’arco
della vita e in tutti i contesti della vita, formali e non formali

Gruppo tecnico-scientifico di Filosofia, composto da professionalità appartenenti al mondo della scuola,


dell’università, della ricerca, della cultura, con competenze scientifiche e teoriche nei diversi settori delle
discipline filosofiche, unite a una qualificata esperienza nell’ambito formativo.

Tra legislazione italiana e legislazione internazionale

1. VERSO UN RINNOVAMENTO METODOLOGICO

Globalizzazione
Migrazione Cambiamento di strutture
Ridefinizione di capitale e lavoro sociali, politiche e culturali
Rivoluzione tecnologica e informatica

La recente Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione del 2015tutti gli studenti protagonisti
della costruzione del proprio percorso di conoscenza oltre che cittadini autonomi e consapevoli

La filosofia:
1. alimentare libertà di pensiero, autonomia di giudizio, forza dell’immaginazione, e a sviluppare
intelligenze flessibili, aperte, creative, indispensabili per orientarsi nel mondo
2. ’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile

1.1. LA RAGIONE DEGLI ORIENTAMENTI (il documento si inserisce in questo framework normativo)
 Regolamento di revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei (2010)
monitoraggio e la valutazione di sistema; l’aggiornamento periodico sia del profilo educativo,
culturale e professionale dello studente a conclusione degli studi (PECUP) sia delle Indicazioni
nazionali; valutazione periodica e la pubblicazione degli esiti del raggiungimento, da parte degli
studenti, degli obiettivi specifici di apprendimento previsti dalle Indicazioni nazionali (INVALSI)
 Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento
- Linee guida; no prescrittivismo
- Sperimentazione e scambio di esperienze metodologiche
- Autonomia dei docenti in termini di percorsi e metodologie (AUTONOMIA DIDATTICA E
ORGANIZZATIVA)
Il documenti si caratterizza per:
AUTONOMIA DIDATTICA E ORGANIZZATIVA (presupposto sistemico per rispondere ai bisogni reali e
concreti degli studentI)
LINEE GUIDA per definire un rinnovato contesto metodologico utile alla loro applicazione, nell’ottica
di ampliare l’orizzonte della dimensione storico-diacronica e dell’approccio per temi e problemi già previsti
dal decreto a nuove prospettive di studio e di pratica dell’insegnamento/apprendimento della filosofia,
proprio per rispondere al dettato normativo di revisione
RAPPORTA LA FILOSOFIA NEL QUADRO DEI DIVERSI CURRICOLA

1.2 LE COORDINATE DI RIFERIMENTO

promuovere un atteggiamento “razionale, creativo, progettuale e critico”

esiti formativi :
• consapevolezza della “diversità dei metodi utilizzati dai vari ambiti disciplinari”;
• capacità di “interconnettere” metodi e risultati delle “singole discipline”;
• capacità di “sostenere una propria tesi e saper ascoltare”;
• capacità di “ragionare con rigore logico”;
• capacità di “interpretare criticamente” le diverse forme di comunicazione;
• “comprensione dei diritti e dei doveri” propri della condizione di cittadino;
• capacità di collocare lo sviluppo della storia della scienza e della tecnologica “nell’ambito più vasto
della storia delle idee”;
• acquisizione della strumentazione adeguata per confrontare le diverse tradizioni culturali

Per quanto riguarda la PRASSI DIDATTICA DELLA FILOSOFIA

• la funzionalità della contestualizzazione storico-culturale di autori e temi;


CONTESTUALIZZA • la dimensione critico-riflessiva del pensiero filosofico come strumento per il potenziamento
ZIONE STORICA della capacità di pensare e giudicare;
• la correlazione della tradizione culturale della filosofia con quella delle discipline
linguistico-letterarie e scientifiche;

• l’impatto degli ambienti tecnologici e degli strumenti digitali (nuove potenzialità per
STRUMENTI & l’analisi testuale, funzioni di apprendimento attivabili mediante la medializzazione, digital
COMUNICAZIONE humanities);
• la necessità di saper utilizzare gli strumenti comunicativi tradizionali e digitali per
organizzare argomentazioni e contenuti anche in forma strutturata e complessa;

• l’apprendimento integrato delle lingue straniere (CLIL) e di una lingua veicolare con la
LINGUA STRANIER filosofia;

CITTADINANZA • l’esigenza di favorire le competenze di cittadinanza attiva


1.3 ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE E PROGETTAZIONE DELLA PRASSI DELLA DIDATTICA
Nelle fasi di pianificazione e progettazione del curricolo scolastico, va considerato:
- l’insieme delle finalità, degli obiettivi e dei traguardi individuati dall’identità dell’indirizzo di studio
- profilo educativo, culturale e professionale dello studente in uscita dal ciclo scolastico
- Indicazioni nazionali, dai profili di entrata e uscita degli studenti
- standard di apprendimento previsti nell’offerta formativa dell’istituto
- concreta situazione relazionale, motivazionale e tecnico-didattica di ciascun gruppo o classe

la Filosofia è strumentale ad un APPRENDIMENTO PER SVILUPPARE COMPETENZE che deve tener conto
di • il profilo dello studente in uscita; • i suoi bisogni personali in fase di orientamento; • la contestualità
della disciplina nel peculiare corso di studi

1.5 PRATICHE D’AULA E VALUTAZIONE


Sono procedimenti strumentali, adottati a partire dall’osservazione dei bisogni del gruppo e dei
singoli, in vista degli esiti formativi desiderati

congrui a decisioni e istanze di continuità culturale collettiva


generali di definizione dei curricula (i profili) e alla specificità della situazione della
scuola e della persona

Corso istituzionale si può svolgere con una organizzazione d’istituto.


Corso monografico è proprio del docente rispetto al percorso del suo consiglio di classe.
Seminari sono per classi aperte, multidisciplinari e con il contributo dei docenti delle diverse materie e
dell’organico di potenziamento.
Le pratiche possibili: flipped classroom, cooperative learning, peer education, debate, analisi dei testi,
lavoro per gruppi ecc.

Legge 107/2015: curricolo digitale

1.6 PROPOSTE METODOLOGICHE


L’insegnamento della filosofia va declinato in chiave di:
- Pensiero critico
- Didattica per competenze
- Didattica integrata
- Content Language Integrated Learning (CLIL)
- Digital humanities
- E-learning e social reading
- Alternanza scuola-lavoro
- Incontro tra sapere e saper fare
- Cittadinanza attiva
- Promozione della cultura filosofica

2. PENSIERO CRITICO E DIALOGICO


La filosofia è una disciplina puramente teoretica e strumento conoscitivo e operativo in grado di insegnare
a pensare correttamente, cioè strumenti per giustificare adeguatamente le posizioni che vogliamo
sostenere e per criticare appropriatamente quelle che vogliamo avversare 1998 sui Contenuti essenziali
per la formazione di base, che vede nell’insegnamento della filosofia un momento essenziale della
formazione di base dello studente come individuo pensante e consapevole e come cittadino attivo.
3. FILOSOFIA E DIDATTICA PER COMPETENZE
La formazione mediante la filosofia intenziona e rafforza elementi cardini ricompresi nelle competenze
chiave:
- di cittadinanza: argomentazione razionale e interazione interpersonale
- funzionalità del lessico mostrando come tra le arole e le cose intercorra un rapporto di
stretta interrelazione, grazie alla capacità delle parole di organizzare l’esperienza, di “fare”
oltre che di “nominare”.
- Attitudine critica sapere di altri saperi (la dimensione epistemologica), sia perché la
domanda filosofica è senz’altro volta a comprendere gli snodi del che delle cose, ma anche
e sempre del loro perché.
- apertura di possibilità: concorre all’ideazione e interpretazione di modelli di vita diversi, il
docente può sollecitare nello studente immaginazione e capacità di ragionamento
‘divergente’, ipotetico e controfattuale, per concepire e prospettare scenari etici, politici,
teorici, estetici differenti da quelli con cui egli ha già familiarità, educandolo in questo modo
alla conoscenza, al riconoscimento e al rispetto della diversità.
- collegare i saperi alla vita, declinando la conoscenza filosofica ai fini della realizzazione di
sé, dell’altro, del sociale

4. FILOSOFIA E DIDATTICA INTEGRATA


Il documento promuove un superamento di un modello per i programmi scolastici parcellizzato e
specialistico, per abbracciarne uno capace di salvaguardare gli statuti epistemici dei singoli domini
disciplinari e la pluralità dei prodotti culturali determinati.

Nei licei: ricomposizione dei saperi e contaminazione tra settori disciplinari


Legge 107/2015: didattica innovativa orientata all’integrazione dei saperi
Profilo educativo, culturale e professionale dei Licei
Indicazioni nazionali (collegamento tra la filosofia e la scienza)
Buona scuola: favorire ambienti per la didattica digitale integrata; per promuovere la ricerca
metodologica anche nelle sue connessioni interdisciplinari; per assicurare team di docenti in grado
di incoraggiare la produzione e valutazione di itinerari di didattica integrata
Decreti attuativi legge 107/2005: promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del
patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creatività

Il docente di filosofia può concorrere in maniera significativa alla costruzione di percorsi interdisciplinari il
progetto didattico del docente diventa interdisciplinare, transdisciplinare e multidisciplinare

5. LA FILOSOFIA NELL’ISTRUZIONE TECNICA E PROFESSIONALE


l’istruzione tecnica e l’istruzione professionale sono state oggetto di un organico e complessivo riordino,
operato nel rispetto di una pari dignità dei percorsi del secondo ciclo scolastico e su una visione unitaria del
complessivo sistema di istruzione e formazione

3 ambiti principali:
Identità: conoscenza di sé e relazione con gli altri
Strumenti culturali e convivenza civile contribuisce alla maturazione delle competenze che arricchiscono la
personalità dello studente e lo rendono soggetto autonomo e responsabile in tutti i campi dell’esperienza
umana, sociale e professionale.
la filosofia in quanto interrogazione costante e permanente delinea quella circostanza adatta a vivificare i
processi di apprendimento/insegnamento, valorizzandoli non solo come momenti di trasmissione e
acquisizione di saperi codificati e immutabili, ma anche come luoghi dinamici generati da domande su cui
esercitarsi in una pratica educativa continua di rimando dei contenuti disciplinari alle domande che li hanno
costituiti.

Ricordiamo sempre che la filosofia è funzionale alle soft skills o competenze trasversali, cioè pensiero
critico, problem solving, creatività, comunicazione e collaborazione

si risponderebbe alla necessità – da più parti indicata come un’urgenza per le nuove generazioni – di
fornire a tutti gli studenti competenze logico-argomentative, capacità e strumenti idonei sia ad argomentare
sia a comprendere e interpretare criticamente testi e discorsi.

si segnalerebbe a tutti gli indirizzi ordinamentali, anche non liceali, che la formazione degli studenti
deve comprendere anche la possibilità, per loro, del confronto con le idee e le riflessioni elaborate da tanti
pensatori nel corso della storia, almeno fino a quando si vogliano garantire effettivi diritti di cittadinanza,
attiva e consapevole, a tutti i giovani.

Anche il CLIL può aiutare a sviluppare critical thinking promuove confronti multiculturali e scambi
plurilingui, crea ambienti di immersione, valorizza la dimensione linguistica, creatività, comunicazione e
interazione. Dalle esperienze riportate durante momenti seminariali di riflessione e discussione con i
docenti emerge che con l’insegnamento CLIL in filosofia maggiori consapevolezza e attenzione vengono
poste ai processi di apprendimento, tanto da portare l’insegnante a una pianificazione didattica più accurata
dei percorsi, delle metodologie e degli obiettivi, talvolta organizzata sulla tassonomia di Bloom o comunque
sul modello della struttura cognitiva della mente e della sua dinamica.

L’intento è quello di proiettare – anche attraverso la metodologia CLIL – l’insegnamento della filosofia
adottato nelle nostre aule scolastiche in un orizzonte più ampio rispetto ai confini nazionali, non già per
rinunciare a un proprio e certo modello italiano ma per rinnovare nella prospettiva della
internazionalizzazione della didattica e del confronto tra diversi approcci “una via italiana”
all’apprendimento della filosofia, in grado di interpretare sia le sfide educative e culturali della
contemporaneità sia i bisogni formativi e professionali dei futuri cittadininon solo Languages across
curriculum, ma anche Philoposhy across curriculum

6.2 QUALI MODALITA’ UTILIZZARE

2 principali modalità:
- Debate: metodologia in grado di attivare l’apprendimento in coerenza con i processi di
elaborazione del sapere filosofico (competenze trasversali, peer education, cooperative learning)
(ci sono fonti di letteratura)
- Flipped classroom didattica per compiti: vale a dire che il docente assegna un lavoro, gli studenti
svolgono la ricerca in ambienti scolastici o extrascolastici o a casa, e successivamente si discute in
classe, partecipando in gruppi e organizzando presentazioni per i compagni (anche qui c’è
letteratura)

7. LE RISORSE DI APPRENDIMENTO

RISORSE TRADIZIONALI “AGGIORNATE” (libri con layout più smart) + RISORSE NUOVE grazie allo sviluppo del
digitale (RAI Filosofia, dai contributi multilingue tematici digitalizzati dai Paesi membri dell’Unione Europea
presenti nella piattaforma culturale “Europeana” a quelli della Digital Public Library of America)
Proposta di materiale didattico: ideazione di un glossario filosofico digitale plurilingue che può essere
integrato nei manuali cartacei o digitali e sia consultabile direttamente da qualunque piattaforma 
predilige la dimensione semantica al posto di quella argomentativa o pragmatica. (p.g29)

8. L’ESAME DI STATO
Gioca un’azione retroattiva nelle scelte didattiche dei docenti e nella costruzione dei curricola
Decreto legislativo 62/2017modifica alla struttura dell’esame di stato
- Filosofia in prima prova (redazione di un elaborato con differenti tipologie testuali in vari ambiti
disciplinari: artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico +
interdipendenza tra le competenze di comprensione, argomentazione e riflessione tipiche della
filosofia
- Orale: capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera
critica e personale

9. FILOSOFIA E ALTERNANZA SCUOLA LAVORO


Legge 107/2015: l’alternanza scuola – lavoro interpreta una scuola aperta al territorio, al mondo di lavoro, al
lifelong learning e al lifewide learningconoscenze, abilità e competenze vanno insieme perché si
apprende per saper fare, per capire e agire.
 È un unicum Europeo

Finalità formative:
a. attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo
b. arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l’acquisizione di competenze
spendibili anche nel mercato del lavoro;
c. favorire l’orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di
apprendimento individuali;
d. realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la
società civile, che consenta la partecipazione attiva di queste nei processi formativi;
e. correlare l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio

3 categorie più specifiche:


TECNICO PROFESSIONALI: tipiche delle aree di indirizzo
TRASVERSALI: soft skills
LINGUISTICHE: saper comunicare

La DIDATTICA DELLA FILOSOFIA INTERSECA QUESTE 3 DIMENSIONI poiché costituisce

1. uno sfondo di comprensione critica delle competenze professionali specifiche e di integrazione


epistemologica (di qui la sua centralità nei percorsi di didattica integrata negli istituti professionali e
tecnici e negli ITS);
2. uno spazio di esercitazione delle abilità trasversali e di riflessione critica sulla loro ottimizzazione,
dove la disciplina sia gestita mediante attività collaborative e il percorso e il sillabo affrontino (sia
nello specifico della disciplina filosofica sia in raccordo con altri saperi) i temi dell’interazione
intersoggettiva, della costruzione della cittadinanza, dell’attenzione al patrimonio culturale ed
ambientale;
3. un campo di affinamento delle capacità di comunicazione, con particolare riferimento all’analisi dei
testi e alla precisione semantica e argomentativa, nonché alle funzioni del linguaggio e degli altri
sistemi di segni sia nei processi di interazione dialogica, esposizione e diffusione del sapere sia nella
formazione condivisa delle opinioni e posizioni su valori e scelte.
4. Capitalizzazione dell’esperienza in termini di orientamento

PARTENERSHIP SCUOLA-UNIVERSITA’: saper incidere sul percorso formativo degli studenti e orientarli verso
il futuro per la maturazione di una scelta consapevole della prosecuzione del percorso di studi;
progettazione congiunta dell’alternanza scuola-lavoro

Terza missione dell’Università: aumentare il livello generale di benessere, con contenuti culturali,
sociali, educativi e di sviluppo della consapevolezza civile

COLLEGAMENTO CON IL MONDO DEL LAVORO

10. LA FORMAZIONE (ORGANICA, FUNZIONALE E SISTEMICA) DEI DOCENTI DI FILOSOFIA

Riferimenti legislativi:Legge 107/2015: formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria,


permanente e strutturale; Piano per la formazione dei docenti 2016-2019: quadro strategico e organizzativo
per accrescere il capitale umano e professionale della scuola

Strumenti forniti: Carta del docente (carta elettronica per la formazione e i consumi culturali a partire
dall’anno 2015/2016)

Competenze richieste

• competenze di sistema: autonomia didattica e organizzativa; valutazione e miglioramento; didattica per


competenze e innovazione metodologica;

• competenze per il XXI secolo: lingue straniere; competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento;
scuola e lavoro;

• competenze per una scuola inclusiva: integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale;
inclusione e disabilità, coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile

collaborazione con il mondo della ricerca

FORMAZIONE IN ENTRATA

0. 24 CFU a) pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione; b) psicologia; c) antropologia; d)


metodologie e tecnologie didattiche.
1. Concorso pubblico
2. Percorso FIT: percorso triennale di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione di
docente
- Competenze della materia
- Competenze proprie della professione del docente (pedagogiche, relazionali, valutative,
organizzative e tecnologiche
- Capacità di progettare percorsi didattici flessibili e adattabili al contesto scolastico
- Capacità di relazionarsi con l’organizzazione scolastica
3. Valutazione e accesso al ruolo a tempo indeterminato

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