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Non c’è e non ci può essere pretesa di giungere ad una risposta definitiva e universalmente valida, ma ciò
non significa che il pensiero sia fallimentare. Si allena l’osservazione, l’ascolto, il pensiero critico, il pensiero
creativosi consente una problematizzazione dialogica della realtà, matenendo l’intelligenza inquieta, mai
appagata dal nozionismo
Argomentazione
il suo tratto distintivo. È il vertice del sapere, perché è uno strumento, una modalità con cui si costruisce il
metodo per creare conoscenza, competenza e relazioni.
MA LA FILOSOFIA A SCUOLA??
Ad oggi ci si interroga sulla funzione della filosofia, in un orizzonte di pensiero in cui “la scuola non può
limitarsi all’insegnamento, alla trasmissione di contenuti e procedure, ma deve saper anche educare”
Studiare filosofia significa acquisire un modus operandi e un modus vivendi caratterizzati da messa in gioco
e rinegoziazione di ogni concetto, verità e strumento per costruire un senso sempre più aderente alla realtà,
sempre più rispondente all’uomo nella sua globalità. È di per sé ordinata affinchè l’uomo sia se stesso
pienamente, consapevolmente e responsabilmente.
Per i giovani è:
Il fatto che “l’evoluzione dei modelli educativi sia guidata dalle richieste del mercato del lavoro, sempre più
dominato da nuove tecnologie in ingegneria, economia e informazione” e che queste ultime abbiano vita
breve impone non tanto l’apprendimento per competenze in un contesto in rapida trasformazione, quanto
più che i giovani imparino a “pensare e acquisire strumenti per rispondere ai cambiamenti, compresi quelli
tecnologici” (UNESCO, 2011)
Al difficile governo della relazione con l’adolescente contemporaneo, che richiede la riformulazione del
progetto educativo nei suoi confronti, si accosta significativamente la fatica dell’adulto a gestire il proprio
universo esistenziale prevalere della direttrice etico-sociale negli studi filosofici.
Primo problema: un gran bel guaio se la filosofia deve esplicitare l’uomo a se stesso (Come ogni disciplina,
per fondarsi, richiede un riferimento antropologico)
Secondo problema: tutti a dire che studiare filosofia è importante, ma nessuno si sbilancia a delineare in
termini ontologici il destinatario cui si rivolge e quindi le sue finalità
GLI ADOLESCENTI HANNO VIVA LA QUESTIONE SU SE’, SI INTERROGANO SU CHI SONO, SONO NEL CAOS,
NELLO SQUARCIO, CERCANO L’AUTENTICO VERSO SE STESSI (principi interiori cui ancorarsi) e GLI ALTRI
Sono molto sensibili ad una serie di valori attraverso i quali si deve passare per raggiungere la loro
umanità: libertà individuale, attenzione alla corporeità, riscoperta del piacere, primato
dell’amiciziadentro questi valori fervono interrogativi filosofici che ruotano attorno alla ricerca del sè
1. SE REALE
2. SE REGOLAMENTARE (aspettative genitoriali e sociali)
3. SE IDEALE (aspettative personali)
in un’iniziale solitudine proficua: visto che non deve perdere tempo a difendersi dalle intrusioni esterne,
può dedicarsi a cercare sé stesso nelle proprie emozioni (esito soggettivo del solipsismo antropologico e
della “sospensione metafisica”). Proprio dalle emozioni si fa muovere, ma queste sono di breve durata e lo
portano all’instabilità: oscilla tra egocentrismo assoluto e abnegazione assoluta
poi avverte l’esigenza di fare chiarezza su cosa gli stia succedendo, capire chi è e cosa davvero desidera
senza copiare la verità degli altri, ma cercandola dentro di sé. Qui si giocano le questioni filosofiche di :
- Verità
- Libertà
- Bisogno di simbolizzare
Gli esiti di questo processo di ricerca del sé, che avviene in un contesto completamente differente rispetto a
quello della generazione dei loro genitori e in rapido mutamento, possono essere positivi e sfidanti anche
per gli adulti, che di fronte all’adolescente giocano la loro credibilità.
Il discorso è che bisogna comprendere l’essere umano nella sua complessità e nella sua relazione con la
realtà (esigenza di interezza e integralità). Elaborare un profilo reale e non funzionale, ontologico e non
solo etico. Così:
l’uomo sia ridotto da altre scienze alla sua funzione, cioè alla mera
percezione di valore
si evita che
Bisogna avere una consapevolezza a 360° di cosa sia l’uomosoggetto sostanziale di natura spirituale
(dimensione spirituale e corporea), dotato di intelligenza, libertà, autocoscienza ed interiorità; la persona
vive nell’apertura della totalità dell’essere, secondo una proprietà radicale che è la capacità dell’anima
(mente e volontà) di porsi in rapporto intenzionale con tutte le cose”
Non avere una concezione solo quantitativa dell’intelligenza e non prescindere da processi di
appropriazione e simbolizzazione della realtà che consentono all’adolescente di introdursi davvero in essa.
Charmet sostiene che se gli adulti vogliono davvero essere rispettati, è necessario che facciano o dicono
qualcosa di interessante nel qui e nell’ora, nella diretta interazione con l’adolescente e con il suo gruppo.
Ottengono rispetto e confidenza solo se hanno saputo dimostrare di conoscere il proprio mestiere e si
saper spiegare bene a cosa serva la loro funzionesi attiva la MOTIVAZIONE dell’adolescente che si sente
INGAGGIATO in un PROGETTO COMUNE, cui sottostà la RELAZIONE CON IL DOCENTE (per l’adolescente la
prima questione che conta è la temperatura adeguata del clima relazionale)
I docenti, per essere efficaci, devono muovere dall’amore sincero per l’essere umano: comunicazione con
se stesso e formazione costante
L’EDUCAZIONE COME “INTRODUZIONE ALLA VERITA’”
L’insegnamento è un invito alla verità che chi sa rivolge a chi ancora non sa di sapere; uno stimolo a frugarsi
dentro, un avvertimento a trovare il vero senza sapere di possederlo. Insegnare una verità è semplicemente
farla scoprire a chi ascolta
Il docente deve porre i ragazzi sulla strada, cioè porre l’attenzione su tutti gli aspetti dell’itineraio, sostiene
se dovesse sopraggiungere la noia, creare esperienza diretta
Deve possedere:
Competenze psicologiche
Competenze pedagogiche
Competenze relazionali
Competenza di base disciplinare approfondita e ampia
Propensione al continuous learning
Nel documento del MIUR è definito come un helping professionist che muove alla promozione
dell’apprendimento e che svolge questa funzione mediante un lavoro sociale coordinato e condiviso con più
persone
N.B.: così si rischia di slegare la filosofia dall’ESPERIENZA UMANA e diventa solo nessi di causa-
effetto. La Arendt ha testimoniato a quali derive può giungere la ragione asservita alle logiche
dell’ideail pensiero è sempre preceduto dalla realtà
-personali,
per affrontare un
-cognitive,
compito/problema in un contesto
-metodologiche
simile alla vita reale
-metacognitive
Coolahan: capacità generale basata su conoscenze, esperienze, valori, disposizioni, che una persona ha
sviluppato durante il coinvolgimento nelle pratiche educative
Perrenoud: capacità di agire efficacemente nelle situazioni; deriva dalle conoscenze, ma non si esaurisce in
queste
EQF (European Qualification Framework): comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità
personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di studio, lavoro e/o sviluppo personale e professionale
QUESTO TIPO DI APPRENDIMENTO E’ UN DIRITTO PER TUTTI (sostenere il diritto a un’istruzione, a una
formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi e assicurare a tutti le opportunità di
sviluppare le competenze chiave avvalendosi pienamente del quadro di riferimento europeo
«Competenze chiave per l’apprendimento permanente»)
LE COMPETENZE CHIAVE
Sono quelle COMPETENZE DINAMICHE di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo
personali, l’occupabilità, l’inclusione sociale, uno stile di vita sostenibile, una vita fruttuosa in
società pacifiche, una gestione della vita attenta alla salute e la cittadinanza attiva (emerge in
maniera chiara il concetto di competenza finalizzata)
Sono: di pari importanza, vita fruttuosa nella società, applicabile in contesti differenti, interconnesse
SOSTEGNO ALLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE CHIAVE
- Economico
- Accesso a corsi e strutture
10 sezioni
il documento aperto e propositivo intende rilanciare il dibattito sul ruolo della funzione formativa,
educativa e culturale della filosofia attraverso il dialogo partecipativo con la scuola, l’università, la ricerca,
il mondo del lavoro e della cultura, in sinergia con le diverse istituzioni per il raggiungimento di un comune
e condiviso risultato.
nel complesso scenario della contemporaneità, gli Orientamenti invitano a realizzare le linee della filosofia
per tutti per praticare l’uso critico della ragione, il confronto tra le idee, il dialogo tra i vari ambiti del
sapere; per costruire una scuola aperta, inclusiva, innovativa; per affermare i valori democratici, i diritti
fondamentali, la cittadinanza autonoma e responsabile (punto di contatto con il libro)
potenzialità formative dello studio della filosofia nei diversi segmenti dell’istruzione (primaria, secondaria,
postsecondaria), come campo dell’istruzione degli adulti e nell’ottica dell’apprendimento lungo tutto l’arco
della vita e in tutti i contesti della vita, formali e non formali
Globalizzazione
Migrazione Cambiamento di strutture
Ridefinizione di capitale e lavoro sociali, politiche e culturali
Rivoluzione tecnologica e informatica
La recente Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione del 2015tutti gli studenti protagonisti
della costruzione del proprio percorso di conoscenza oltre che cittadini autonomi e consapevoli
La filosofia:
1. alimentare libertà di pensiero, autonomia di giudizio, forza dell’immaginazione, e a sviluppare
intelligenze flessibili, aperte, creative, indispensabili per orientarsi nel mondo
2. ’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile
1.1. LA RAGIONE DEGLI ORIENTAMENTI (il documento si inserisce in questo framework normativo)
Regolamento di revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei (2010)
monitoraggio e la valutazione di sistema; l’aggiornamento periodico sia del profilo educativo,
culturale e professionale dello studente a conclusione degli studi (PECUP) sia delle Indicazioni
nazionali; valutazione periodica e la pubblicazione degli esiti del raggiungimento, da parte degli
studenti, degli obiettivi specifici di apprendimento previsti dalle Indicazioni nazionali (INVALSI)
Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento
- Linee guida; no prescrittivismo
- Sperimentazione e scambio di esperienze metodologiche
- Autonomia dei docenti in termini di percorsi e metodologie (AUTONOMIA DIDATTICA E
ORGANIZZATIVA)
Il documenti si caratterizza per:
AUTONOMIA DIDATTICA E ORGANIZZATIVA (presupposto sistemico per rispondere ai bisogni reali e
concreti degli studentI)
LINEE GUIDA per definire un rinnovato contesto metodologico utile alla loro applicazione, nell’ottica
di ampliare l’orizzonte della dimensione storico-diacronica e dell’approccio per temi e problemi già previsti
dal decreto a nuove prospettive di studio e di pratica dell’insegnamento/apprendimento della filosofia,
proprio per rispondere al dettato normativo di revisione
RAPPORTA LA FILOSOFIA NEL QUADRO DEI DIVERSI CURRICOLA
esiti formativi :
• consapevolezza della “diversità dei metodi utilizzati dai vari ambiti disciplinari”;
• capacità di “interconnettere” metodi e risultati delle “singole discipline”;
• capacità di “sostenere una propria tesi e saper ascoltare”;
• capacità di “ragionare con rigore logico”;
• capacità di “interpretare criticamente” le diverse forme di comunicazione;
• “comprensione dei diritti e dei doveri” propri della condizione di cittadino;
• capacità di collocare lo sviluppo della storia della scienza e della tecnologica “nell’ambito più vasto
della storia delle idee”;
• acquisizione della strumentazione adeguata per confrontare le diverse tradizioni culturali
• l’impatto degli ambienti tecnologici e degli strumenti digitali (nuove potenzialità per
STRUMENTI & l’analisi testuale, funzioni di apprendimento attivabili mediante la medializzazione, digital
COMUNICAZIONE humanities);
• la necessità di saper utilizzare gli strumenti comunicativi tradizionali e digitali per
organizzare argomentazioni e contenuti anche in forma strutturata e complessa;
• l’apprendimento integrato delle lingue straniere (CLIL) e di una lingua veicolare con la
LINGUA STRANIER filosofia;
la Filosofia è strumentale ad un APPRENDIMENTO PER SVILUPPARE COMPETENZE che deve tener conto
di • il profilo dello studente in uscita; • i suoi bisogni personali in fase di orientamento; • la contestualità
della disciplina nel peculiare corso di studi
Il docente di filosofia può concorrere in maniera significativa alla costruzione di percorsi interdisciplinari il
progetto didattico del docente diventa interdisciplinare, transdisciplinare e multidisciplinare
3 ambiti principali:
Identità: conoscenza di sé e relazione con gli altri
Strumenti culturali e convivenza civile contribuisce alla maturazione delle competenze che arricchiscono la
personalità dello studente e lo rendono soggetto autonomo e responsabile in tutti i campi dell’esperienza
umana, sociale e professionale.
la filosofia in quanto interrogazione costante e permanente delinea quella circostanza adatta a vivificare i
processi di apprendimento/insegnamento, valorizzandoli non solo come momenti di trasmissione e
acquisizione di saperi codificati e immutabili, ma anche come luoghi dinamici generati da domande su cui
esercitarsi in una pratica educativa continua di rimando dei contenuti disciplinari alle domande che li hanno
costituiti.
Ricordiamo sempre che la filosofia è funzionale alle soft skills o competenze trasversali, cioè pensiero
critico, problem solving, creatività, comunicazione e collaborazione
si risponderebbe alla necessità – da più parti indicata come un’urgenza per le nuove generazioni – di
fornire a tutti gli studenti competenze logico-argomentative, capacità e strumenti idonei sia ad argomentare
sia a comprendere e interpretare criticamente testi e discorsi.
si segnalerebbe a tutti gli indirizzi ordinamentali, anche non liceali, che la formazione degli studenti
deve comprendere anche la possibilità, per loro, del confronto con le idee e le riflessioni elaborate da tanti
pensatori nel corso della storia, almeno fino a quando si vogliano garantire effettivi diritti di cittadinanza,
attiva e consapevole, a tutti i giovani.
Anche il CLIL può aiutare a sviluppare critical thinking promuove confronti multiculturali e scambi
plurilingui, crea ambienti di immersione, valorizza la dimensione linguistica, creatività, comunicazione e
interazione. Dalle esperienze riportate durante momenti seminariali di riflessione e discussione con i
docenti emerge che con l’insegnamento CLIL in filosofia maggiori consapevolezza e attenzione vengono
poste ai processi di apprendimento, tanto da portare l’insegnante a una pianificazione didattica più accurata
dei percorsi, delle metodologie e degli obiettivi, talvolta organizzata sulla tassonomia di Bloom o comunque
sul modello della struttura cognitiva della mente e della sua dinamica.
L’intento è quello di proiettare – anche attraverso la metodologia CLIL – l’insegnamento della filosofia
adottato nelle nostre aule scolastiche in un orizzonte più ampio rispetto ai confini nazionali, non già per
rinunciare a un proprio e certo modello italiano ma per rinnovare nella prospettiva della
internazionalizzazione della didattica e del confronto tra diversi approcci “una via italiana”
all’apprendimento della filosofia, in grado di interpretare sia le sfide educative e culturali della
contemporaneità sia i bisogni formativi e professionali dei futuri cittadininon solo Languages across
curriculum, ma anche Philoposhy across curriculum
2 principali modalità:
- Debate: metodologia in grado di attivare l’apprendimento in coerenza con i processi di
elaborazione del sapere filosofico (competenze trasversali, peer education, cooperative learning)
(ci sono fonti di letteratura)
- Flipped classroom didattica per compiti: vale a dire che il docente assegna un lavoro, gli studenti
svolgono la ricerca in ambienti scolastici o extrascolastici o a casa, e successivamente si discute in
classe, partecipando in gruppi e organizzando presentazioni per i compagni (anche qui c’è
letteratura)
7. LE RISORSE DI APPRENDIMENTO
RISORSE TRADIZIONALI “AGGIORNATE” (libri con layout più smart) + RISORSE NUOVE grazie allo sviluppo del
digitale (RAI Filosofia, dai contributi multilingue tematici digitalizzati dai Paesi membri dell’Unione Europea
presenti nella piattaforma culturale “Europeana” a quelli della Digital Public Library of America)
Proposta di materiale didattico: ideazione di un glossario filosofico digitale plurilingue che può essere
integrato nei manuali cartacei o digitali e sia consultabile direttamente da qualunque piattaforma
predilige la dimensione semantica al posto di quella argomentativa o pragmatica. (p.g29)
8. L’ESAME DI STATO
Gioca un’azione retroattiva nelle scelte didattiche dei docenti e nella costruzione dei curricola
Decreto legislativo 62/2017modifica alla struttura dell’esame di stato
- Filosofia in prima prova (redazione di un elaborato con differenti tipologie testuali in vari ambiti
disciplinari: artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico +
interdipendenza tra le competenze di comprensione, argomentazione e riflessione tipiche della
filosofia
- Orale: capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera
critica e personale
Finalità formative:
a. attuare modalità di apprendimento flessibili e equivalenti sotto il profilo culturale ed educativo
b. arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con l’acquisizione di competenze
spendibili anche nel mercato del lavoro;
c. favorire l’orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di
apprendimento individuali;
d. realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il mondo del lavoro e la
società civile, che consenta la partecipazione attiva di queste nei processi formativi;
e. correlare l’offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio
PARTENERSHIP SCUOLA-UNIVERSITA’: saper incidere sul percorso formativo degli studenti e orientarli verso
il futuro per la maturazione di una scelta consapevole della prosecuzione del percorso di studi;
progettazione congiunta dell’alternanza scuola-lavoro
Terza missione dell’Università: aumentare il livello generale di benessere, con contenuti culturali,
sociali, educativi e di sviluppo della consapevolezza civile
Strumenti forniti: Carta del docente (carta elettronica per la formazione e i consumi culturali a partire
dall’anno 2015/2016)
Competenze richieste
• competenze per il XXI secolo: lingue straniere; competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento;
scuola e lavoro;
• competenze per una scuola inclusiva: integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale;
inclusione e disabilità, coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile
FORMAZIONE IN ENTRATA