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PARTE PRIMA – ISTITUZIONI DI PEDAGOGIA GENERALE

Pedagogia generale: è una scienza, un sistema di saperi, uno studio sull’uomo. È la scienza generale
dell’educazione e della formazione dell’uomo [Levrero aggiunge anche l’istruzione culturale]. L’uomo è la
sua formazione e la sua educazione. La pedagogia generale vive un rapporto dialogico con le altre scienze: è
una scienza umana che dialoga con le scienze della natura.

Non studia in maniera specifica il bambino e l’infanzia ma si occupa dell’uomo. Infanzia: età decisiva della
vita in cui, anche attraverso il gioco, prende forma l’umanità autentica del bambino.

SCIENZA

Si definisce scienza perché è costituita da un organico sistema di saperi (natura sistemica) in continuo
colloquio dialettico fra loro e produce conoscenza rispetto a formazione, educazione ed istruzione culturale,
a proposito di fenomeni interni ed esterni all’uomo. Inoltre, è definita tale in quanto porta avanti una
ricerca della critica e del discorso intorno all’uomo. Non è la scienza che insegna l’arte di educare i bambini.

L’idea della scienza è centrale per la pedagogia: scientia deriva da scire, che significa sapere. Ha segnato il
passaggio da una concezione ingenua dell’educare ad una visione criticabile e verificabile. Prevede il ricorso
al metodo il cui scopo è la spiegazione scientifica. Il metodo è sinonimo di ricerca e indagine.

Non è necessario l’impiego di un metodo empirico-sperimentale per poter parlare propriamente di scienza.
La pedagogia utilizza una strategia di conoscenza alternativa, quale l’interpretazione, partendo dalla
comprensione e considerando qualsiasi fenomeno come testo. Ermeneutica e semiotica, nel loro
presentarsi come scienze dell’interpretazione, offrono alla pedagogia generale un supporto euristico che
consente la rilettura dei codici e dei testi attraverso cui la formazione e l’educazione dell’uomo assumono la
loro più consona significazione.

SAPERE

La pedagogia è un sapere:

- Trasversale rispetto alle strategie di ricerca, ai percorsi della critica, alle identità plurali
- Centrale del discorso pedagogico

- Specifico
- Generale

GENERALE

Si definisce generale perché affronta ogni aspetto relativo ai suoi oggetti centrali:

- Formazione: riguarda l’uomo nella profondità intima di se stesso. È il prendere forma e tras-
formarsi del soggetto. Dimensione di riferimento: è un processo autonomo e non prevedibile.
- Educazione: pone l’uomo al cospetto di chi gli è altro in una comune – seppur differente – tensione
allo sviluppo armonioso delle facoltà umane. Riguarda la problematicità della relazione educativa
del soggetto con l’altro-da-sè. Dimensione orientante: è più direttiva e autoritaria della formazione.
- Istruzione: mette in ordine il rapporto tra il soggetto e il sistema di saperi.

In quanto scienza generale, ha il diritto e il dovere di affrontare, attraverso una congrua riflessione critica,
ogni tema e qualsiasi argomento riguardo la formazione dell’uomo e i suoi percorsi di educazione.

Esse si verificano solo nel rispetto di chi insegna e di chi apprende.

La pedagogia generale occupa degli stili formativi ed educativi ponendoli in relazione con gli stili di vita
ed il pensiero dell’uomo. Possibilità infinite della formabilità ed educabilità umane.
La pedagogia deve essere libera da modelli in quanto impoveriscono la libertà umana.

Uomo: destinatario della scienza e fine ultimo della ricerca. Tutto ciò che riguarda l’uomo contribuisce a
formarlo e ad educarlo. Soggetto singolare e diverso dagli altri, irripetibile. È un unicum nei suoi caratteri
distintivi capace di vivere dialogicamente e dialetticamente con gli altri. La visione unitaria dell’uomo lo
vede organicamente connesso con le figure educative capaci di garantirgli uguali opportunità di crescita
all’interno dei gruppi sociali. L’uomo è caratterizzato da identità (proprie forme culturali) e differenza
(forme culturali che non gli appartengono). Lo studio dell’uomo è uno studio della soggettività e singolarità
che prescinde dai concetti di etnia ma si concentra sul fatto che ogni uomo ha un nome, cognome, uno
sguardo.

Soggetto: esito della storia personale e sociale, destinatario di un dialogo educativo tra il proprio mondo
personale e quello altrui.

L’uomo è un soggetto che viene formandosi con un nome e cognome, figlio del suo mondo personale e
sociale. Quando il soggetto perde il proprio valore intrinseco ed estrinseco diventa individuo.

Individuo: uomo che si estranea da sé diventando una ‘cosa’, si de-forma. È una realtà indeterminata frutto
di uniformizzazione.

Uomo stenico: colui che nel vivere concretamente la propria forza interiore, trae da essa il vigore
necessario al darsi forma.

CATEGORIE DI RICERCA

- Conoscenza del soggetto


- Incontro con i mondi dell’ulteriorità
- Viaggio nella coscienza

Micropedagogia: studio delle dinamiche familiari, sociali, scolastiche.

Macropedagogia: studio dei grandi problemi dell’educare che coinvolgono i sistemi economici, sociali,
giuridici.

Pedagogia fondamentale: affronta i fondamenti della formazione e dell’educazione.

CONOSCENZA PEDAGOGICA:

- Teoretica: conoscere per conoscere


- Poietica: si conosce per produrre teorie e metateorie
- Pratica: si conosce per agire

Carattere incerto e problematico, rigoroso, dialettico, dialogico, interpretativo, autoregolativo.

CONSAPEVOLEZZA PEDAGOGICA: l’uomo si forma formando la sua formazione e si educa educando la sua
educazione.

Filogenesi: storia evolutiva della specie umana

Ontogenesi: storia individuale del soggetto. Indagine intorno all’uomo e alla sua ontopoiesi: capacità del
soggetto di continuare a creare il suo essere.

STUDI PEDAGOGICI

- Sistematici: affrontano categorie e strutture formative della disciplina.


- Critici: ne trattano gli ambiti più problematici
- Settoriali: elaborano argomenti specifici.
ETIMOLOGIA

Deriva dal greco paidagoghia composta da pais (fanciullo) agoghé (termnine indicante l’azione del guidare e
del condurre).

Pedadogo = schiavo che guidava il bambino a scuola, alla palestra e che lo assisteva nei compiti scolastici e
piccoli doveri.

CENNI STORICI

Nel mondo greco, l’educazione viene affiancata all’arte oratoria e di persuasione.

Platone usa la paidagoghia sia nel Timeo che ne La Repubblica: l’idea di bene coincide con il vertice di una
dottrina centrata non sul divenire ma sull’essere . Gli autori della cultura latina vi si riferiscono come Ars
Educandi.

Marco Tullio Cicerone pone la formazione dell’uomo in connessione con la cultura generale, l’eloquenza, e
il garbo del conversare. Per Lucio Anneo Seneca, l’educazione è il principio regolatore della vita e
dell’esperienza.

Medioevo: pedagogia dell’amore umano rivolto verso Dio e i suoi figli. Contenuto universalistico e spirituale
dell’educare, in cui l’ideale della perfezione si esplica nella cura dell’anima. Non si producono opere
organiche di pedagogia ma vengono raccolti degli scritti teorici sulla formazione religiosa.

Nelle riflessioni di sant’ Agostino, Dio è l’unico maestro. Cristo docet attraverso la voce della coscienza
religiosa. San Tommaso: educatore, maestro terreno che sostiene l’allievo e lo avvia alla logica deduttiva e
all’uso del linguaggio, il tutto in una matrice cristiana di peccato e di redenzione.

Quattrocento: mancano degli studi pedagogici propriamente detti ma l’attenzione si concentra sullo studio
dell’uomo la cui educazione è riletta alla luce del mondo classico.

Petrarca: humanae litterae o studia humanitas. Prevale la soggettività personale posta tra la fede e l’arte.
Ideale estetico della vita: uomo più solitario rappresentato nelle città dove dominano le signorie di nobili
principi (educazione elitaria). Repubblica delle lettere: comunità di uomini colti che hanno l’obiettivo di
formare un’unica e autonoma sfera culturale.

Cinquecento: processo di civilizzazione in cui prevalgono gli elementi della distinzione di ceto. Vita di corte:
gentiluomo, arte del conversare, attenzione al corpo e all’estetica.

Seicento: guerre di religione, Riforma e Controriforma, diffusione della stampa. Ascesa della borghesia
(lavoro e dovere). Stile di vita laicizzato che richiede un sapere educativo più professionalizzato. Società
proto-capitalista ‘Some Thoughts Concerning Education’ (1693). John Locke: importanza dell’esperienza nel
bambino, apprendimento conseguito attraverso il gioco. Non tratta in senso stretto la pedagogia ma pone
le basi di un empirismo educativo. Crisi dell’ideale classista della cultura.

Settecento: abbandono del fanatismo e superstizione. Rinnovamento dei costumi. Ragione quale strumento
di emancipazione umana. Cultura laica e animata dallo spirito di uguaglianza, tolleranza e fraternità.
Progetto di educazione nazionale. J.J.Rousseau ‘ Emile ou de l’Education’ (1762). Romanzo pedagogico:
ritorno alla natura non corrotta dello stato autoritario, garantendo il rispetto della ragion, esperienza e
spontaneità. Presenza costante dell’educatore nella crescita dell’allievo.

Tra Settecento e Ottocento: Kant -> uomo come essere morale in cui il dovere, la legge interiore, la volontà
personale, sono i capisaldi della pedagogia. Personalità autonoma che il soggetto consegue seguendo il
percorso di una ragione non privata del richiamo al sentimento umano.
Romanticismo: natura, vita, spirito e mistero, uomo tra finito ed infinito. Bildung: idea, pedagogicamente
centrale, della formazione armoniosa dell’interiorità umana.

Primo decennio dell’Ottocento: J.F.Herbart scrive ‘Pedagogia generale derivata dal fine dell’educazione’.
L’opera parla espressamente della pedagogia assumendola come la scienza da porre al servizio
dell’educatore.

La società industriale richiede alle istituzioni di assicurare la formazione di professionisti. L’educazione non
viene posta al servizio dell’uomo ma del progresso scientifico e all’organizzazione politico-sociale.

W.Dilthey: elabora una pedagogia attenta alla vita spirituale dell’uomo e al suo bisogno di arricchirsi
culturalmente.

È nel Novecento che la pedagogia diventa una scienza, una filosofia, un’arte ed una metodologia. Pedagogia
dell’apprendimento. Centralità del soggetto che si educa. John Dewey: filosofia dell’esperienza – pedagogia
sociale.

Giovanni Gentile: 1900 ‘ Il concetto scientifico della Pedagogia’ ‘Sommario di Pedagogia come scienza
filosofica’ 1913-14.

Le due guerre mondiali e le ideologie sviluppatesi inquinano le scienze umane e la pedagogia. Forme
disumanizzanti di nichilismo: è stata portata avanti la distruzione dell’uomo, dell’umano e dell’umanità.
Cultura del nulla che ha determinato emarginazione dei popoli, gruppi sociali, etnie, culture e tradizioni.

Critica pedagogica alle istituzioni educative. Il confronto critico fra le varie pedagogie avverrà grazie:

- Istanze innovative degli anni ‘60


- Urgenze delle riforme scolastiche e dell’università negli anni ‘70
- Bisogno di educazione e formazione
- Crescita esponenziale della tecnologia
- Spinta al dialogo del Concilio Vaticano II

A partire dagli anni Settanta la pedagogia si è posta come obiettivo la ricerca della propria identità
scientifica, poliedrica, fatta da diversi punti di vista. Nesso con la filosofia, diventa una riflessione sulle
problematiche dell’educare e del formare.

Dibattito pedagogico degli anni ’80:

- Identità scientifica della pedagogia e del suo significato sociale, politico, umano
- Rapporto tra filosofia, scienza e pedagogia
- Complessità e specificità della formazione ed educazione dell’uomo
- Nesso tra teoria e prassi, teoresi ed esperienze, logica e linguaggio

FORMAZIONE

La formazione riguarda l’essere umano nella sua intima, interiore e profonda essenza ed esistenza. È un
processo lento e laborioso, caratterizzato da sviluppo e crisi, da discontinuità, in quanto l’uomo è un mondo
in formazione, aperto alla condivisione di altri mondi ed esseri umani.

 Riferimento alla formazione spirituale che riguarda la totalità e l’unità del soggetto umano pensato
nella sua costante tensione all’armonia.
 Intima consapevolezza di sé, capace di porre il soggetto di fronte a se stesso, in ogni luogo e
momento della sua vita
 Necessità di non abbandonarsi al caso o agli eventi. Ricerca dell’equilibrio tra bisogni endogeni ed
istanze esogene.
Identità: qualificazione della persona umana che si compone della consapevolezza di sé nell’autonomia di
pensiero, giudizio e azione.
Armonia umana: la formazione deve essere armoniosa affinchè un uomo accetti pienamente se stesso e gli
altri.
Esperienza umana: l’esperienza è vitale per la formazione. La capacità di scegliere le esperienze formative
decide lo status futuro e l’evolversi verso esso.
Amicizia umana: compartecipazione intesa come disponibilità, mutua solidarietà.
Amore umano: costituisce la parte più umana dell’essenza profonda dell’uomo.
Pace umana: la tranquillità dello spirito fiorisce quando l’uomo si trova in pace con l’altro.
Civiltà umana: la civiltà progredisce se l’umano vive in un contesto civile.
Dialettica della formazione: la dimensione dialogica prevede l’incontro con l’altro da sé vissuto nel rispetto
e nell’accoglienza.
L’uomo ha una tensione formativa verso:

- LA VITA: l’uomo forma se stesso nel corso della vita


- LA NATURA: l’uomo è natura biologica, psichica, corporea
- IL MONDO: l’uomo è il suo mondo; il suo mondo è anche il suo linguaggio che unisce tutti i mondi
- LO SPIRITO: parte più profonda del suo essere
- IL FONDAMENTO: alla formazione dell’uomo corrisponde la costruzione della sua struttura umana
- IL SENTIMENTO: cuore pulsante della formazione
- LA TRASFORMAZIONE: la forma a cui il soggetto giunge non ha carattere di finitezza. È
caratterizzata da una continua provvisorietà, niente dentro l’uomo è risolto e concluso.

EDUCAZIONE

È la relazione tra due o più soggetti che pur vivendo una distinzione di ruoli si educano a vicenda. Non è la
trasmissione di conoscenza o cultura, non è istruzione o indottrinamento. Occasione costante di libera
crescita vissuta nel piacere della conoscenza e dell’istruzione.

Educare è porre l’uomo in condizione di vivere la propria esperienza umana nel segno della libertà interiore
ed esteriore, attraverso il potenziamento delle sue strutture cognitive, linguistiche e morali, imparando ad
accettare la propria e altrui diversità. L’educazione influenza attivamente le pratiche sociali ma non può
cambiare da sola il destino socio-politico di qualsiasi comunità.

Etimologia: éduco – educàre, far crescere

ed edúco – edúcere, trarre fuori, condurre con sé.

Franco Colombi: educare ha un carattere sociale orientato a costruire processi funzionali di modelli sociali.

Educando: la crescita del soggetto deve avvenire nel miglior contesto possibile. Ci si dedica ad una pratica
educativa cosicché il soggetto sente promossa una determinata linea di sviluppo per una crescita globale.

Azione educativa: il risultato delle potenzialità del soggetto e dei percorsi e progetti posti in essere dal
soggetto educatore. È un processo intenzionale governato da un fine generale; promozione dell’umanità
nell’uomo. Assumere coscienza critica di se stessi e la conoscenza problematica del mondo. Deve essere
basata sulla libertà intesa come capacità e possibilità di scegliere. La storia personale del soggetto è
attraversata dalla sua educazione.
Principio pedagogico: l’uomo è posto nell’equilibrio armonizzato tra il suo mondo personale e il mondo
esterno.

Obiettivi dell’educazione: emancipazione del soggetto, liberazione da moralismo e ideologie. Liberazione


dall’inciviltà.

Scopo: promozione di condotte critiche, consapevoli, creative. Il soggetto educato è colui che in ogni
occasione possiede la responsabilità libera, piena, matura di se stesso.

Educazione implica culturalizzazione delle esperienze. Evento educativo come segno, testo da
comprendere. Ogni azione educativa manifesta una natura segnico-testuale muovendo un principio di
ordine interpretativo. L’educazione evoca l’uomo inteso come soggetto storico e morale, naturale e
spirituale, politico e sociale.

FORME EDUCATIVE

Ogni forma d’educazione ammette una propria didattica che richiama strategie dell’istruire attraverso
processi interconnessi d’insegnamento e apprendimento.

 Educazione critica: la criticità caratterizza l’uomo libero


 Educazione spirituale: intimità dell’animo e dello spirito
 Educazione morale: onestà, personalità etica
 Educazione estetica: incontro con la bellezza, armonia
 Educazione sociale: relazione tra uomini
 Educazione affettiva: rispetto della libertà personale e dell’altro
 Educazione civico-politica: ‘buon cittadino’. Solidarietà umana. Città teatro dell’impegno politico.
 Educazione alla religiosità: domande sull’uomo e sulla sua origine
 Educazione corporea: costruzione del corretto rapporto tra io e corpo
 Educazione scientifico-tecnologica: alfabetizzazione che consente la conoscenza, l’uso e il controllo
dell’informazione.
 Educazione sessuale: la sfera psicosessuale del soggetto è una delle principali componenti della sua
persona.
 Educazione al lavoro, al gioco, all’alimentazione.

EDUCAZIONE E CONTESTI _ AMBIENTI EDUCATIVI

Scuola: laboratorio d’idee, clima positivo. Insegnamento e apprendimento si interconnettono dando vita ad
un costume educativo (e successivamente didattico-culturale) dove prevalgono il ragionare, l’esplorare,
l’interrogarsi, l’esprimersi, il comunicare, l’accogliere, il ricercare. Non deve essere un luogo di sconfitte e
frustrazioni.

Società: rete educativa di relazioni sociali e comunitarie.

Famiglia: punto di riferimento del soggetto, occasione costante di crescita.

Ambienti extra-scolastici: permettono di assumere il punto di vista dell’altro favorendo l’interiorizzazione


dei saperi.

Mass Media: itinerario pedagogico in una rete di comunicazione. Veicoli d’istruzione per la loro elevata
potenzialità informativa: sono caratterizzati da un profondo potere condizionante.

ISTRUZIONE E SAPERI

IN-STRUĔRE > IN – all’interno della prospettiva pedagogica contrassegnata dalla formazione e


dall’educazione dell’uomo. L’istruzione è incontro, comunicazione, riflessione, informazione, prassi ed
esperienza. L’istruzione non è da considerarsi la mera trasmissione di contenuti da un soggetto all’altro, né
invio-ricezione delle informazioni poiché il suo compito è condurre il soggetto ad un’elaborazione critica dei
saperi. È ricerca e non memorizzazione meccanica.

Non è la pratica quotidiana della verifica; la valutazione non deve trasformarsi in clima di terrore.

I luoghi dell’istruzione diventano istruttivi se si pongono come luoghi di libertà, in cui l’esperienza del
conoscere è radicata nella ricerca.

Istruirsi: interpretare problematiche della realtà. Non deve essere considerato un obbligo sociale ma parte
integrante della formazione e dell’educazione.

Lo studio è libero pensare, è indagine, analisi, non è fine a se stesso.

ERUDIRE > ROZZO

Tra le scienze pedagogiche, la didattica generale si occupa delle teorie e delle prassi dell’istruzione,
insegnamento e apprendimento.

Cultura e conoscenza sono frutto di una continua indagine.

Scienza: veridicità non assoluta

Ricerca: carattere teorico ed empirico

Idee: devono essere spiegate ed interpretate

Verità: frutto di un lungo e complesso processo di ricerca che può essere sempre messo in discussione da
una nuova.

Enciclopedie: non contengono verità assolute, il loro ruolo pedagogico risiede nell’educare alla
problematizzazione della realtà.

Insegnare: rendere gioioso il momento dell’incontro del soggetto che apprende con la meraviglia della
cultura e la stupefazione della conoscenza.

CULTURA, CONOSCENZA E INTERPRETAZIONE

Cultura: esito della natura e storia dell’uomo. Si articola per estensione e rilevanza, eredità e trasmissione,
storia e geografia, tradizione e innovazione, tempo e generazione.

L’uomo entra in rapporto con il mondo attraverso la cultura. Negli ultimi secoli è stata abbandonata l’idea
che la conoscenza debba avere un carattere aristocratico.

Arti liberali: così definite perché di solo appannaggio dei liberi, quindi, di un’élite. Stessa situazione per la
paideia greca, l’humanitas latina e la cultura medioevale.

Il terzo millennio tenta di salvaguardare la cultura spesso minacciata dalle pulsioni aggressive.

Conoscere: ricondurre l’interno all’esterno. Non c’è conoscenza senza pensiero: essa necessita di logica,
linguaggio, testo.

Logica: codice, mondo di esperienza

Linguaggio: testo, raffigurazione (nella realtà) e convenzione (tecnica di un discorso convenzionale).


Esperienza del mondo.
Ogni scienza è dotata di una logica e provvista di un proprio linguaggio. Il linguaggio della pedagogia può
parlare o lasciar parlare il linguaggio della formazione e dell’educazione. I problemi della pedagogia sono
anche i problemi del linguaggio.

LA PEDAGOGIA E L’UOMO

La pedagogia generale si distingue in:

- Pedagogia del soggetto: centrata sulla formazione ed educazione dell’uomo. La pedagogia del
soggetto riporta l’individuo sul versante dell’intra-soggettività e dell’inter-soggettività. Il soggetto è
nel mondo.
- Pedagogia dell’oggetto: rivolta verso un mondo in cui il soggetto è interprete libero, consapevole,
ineguagliabile. Sia il soggetto che l’oggetto sono mondi. Il mondo è l’orizzonte del soggetto.

La vita è un viaggio nel mondo, nella formazione, nella storia nel mistero.

L’uomo è prima di tutto homo, dunque l’umano è ciò che lo rende tale. Formazione ed educazione si
dipanano innanzitutto sul piano umano.

Essenza: carattere originario dell’umano, intimo dell’uomo. Entrambe sono la causa della vita
umana.

Esistenza: spazio e tempo nella vita dell’uomo.

Formarsi ed educarsi significa vivificare l’essenza e l’esistenza dell’uomo.

Formazione > essenza (avere coscienza della propria essenza). Pedagogia dell’essere.

Educazione > esistenza (avere coscienza della propria esistenza). Pedagogia del vivere.

NEUMANESIMO E LA SUA BILDUNG

Neumanesimo: ripresa in età moderna degli ideali umanistici che hanno caratterizzato il Quattrocento e
Cinquecento italiani. Uomo, cultura e conoscenza sono volte a conseguire una visione del mondo al cui
centro è posto l’uomo stesso, senza rimuovere il rapporto con il sacro, divino, mistero.

Movimento culturale tra il 1750-1850 (età di Goethe) durante il quale emerge l’ideale romantico di umanità
fondato sull’arte, la religiosità, la pace, la bellezza, il linguaggio.

Bildung: formazione armonica dell’uomo nella propria umanità. Assume una connotazione religiosa,
considerata il principale fondamento formativo per l’uomo. Tensione verso l’assoluto.

Uomo: natura (Natur) + spirito (Geist).

Kultur > tensione dell’animo alla conoscenza

Umano: fondamento dell’uomo la cui educazione lo preserva dalla caduta nella cultura del nulla.

Goethe: io sono abitatore del mondo. La natura rappresenta il presupposto della riflessione. Il viaggio è un
viaggio formativo verso lo spirito e verso gli altri uomini.

Romanticismo pedagogico: Schleiermacher.

Schiller: la formazione (Bildung) dell’uomo si costruisce nel rispetto dell’armonia interiore e intima dello
spirito, in cui nasce e vive il sentimento dell’umanità inteso come sentimento del bello. Ideale estetico.
Pestalozzi: l’essenza dell’uomo è riportata nella natura, nello spirito, nell’esperienza, 3 essenze della
Bildung. Questa formazione si alimenta di una pedagogia dell’amore. La Bildung è frutto dell’incontro con
gli altri uomini.

Frӧbel: spirito ludico. Vivere formandosi vivendo.

Bildung = verbo bilden, formare, e sostantivo Bild, immagine. Richiama al formarsi ad immagine di Dio. La
formazione dell’uomo viene considerata un processo ed un percorso per la costruzione armoniosa della
ichil

XVII secolo: la Bildung diventa uno degli artefici del superamento dell’ineguaglianza tra gli uomini.
Determina la frattura tra Kultur (espressione autentica del soggetto umano) e Zivilisation (convenzionalità
di norme e valori artificiosi e cristallizzati).

Borghesia ricca: determina la svolta nella storia della Bildung. Ogni attività umana ruota attorno
all’accumulo di ricchezza e capitali.

Nel secondo Ottocento, il positivismo cancella ogni traccia di sentimento conducendo il sapere umano alla
dimensione delle scienze matematiche. Il metodo della spiegazione scientifica prevale sulla cultura
dell’interpretazione. L’uomo diventa individuo, educazione, selezione sociale.

IL NICHILISMO PROTEIFORME DELLA MODERNITA’

Modernità caratterizzata da insanabili contraddizioni. Apologia del denaro e del potere. Barbarie
tecnologizzata. Massacri e violenze sono stati il frutto di una teoria e prassi della distruzione. Negazione
dell’umano: la pedagogia parte dalla consapevolezza del male commesso, si fonda su tale coscienza e
conoscenza della storia. Se si crede nella formazione e nell’educazione dell’uomo, va garantito il diritto a
vivere in pace ovunque.

Nichilismo: negazione di enti ed essenze; nemico della Bildung. Il nulla presiede nella vita di ogni uomo.
Nichilismo moderno: droga, inquinamento.

NICCHIE D’UMANITA’

L’uomo capace di intraprendere il viaggio nel mondo dell’intimità e dell’ulteriorità costruisce nella propria
vita nicchie d’umanità: un quadro, un libro, le esperienze sono nicchie d’umanità.

PEDAGOGIA ED EPISTEMOLOGIA PEDAGOGICA

In virtù del rapporto con le altre scienze e per evitare di perdere la propria identità, la pedagogia generale
ha dato vita ad una epistemologia pedagogica: essa è arrivata ad un grado tale di sviluppo da essere
considerata una delle scienze pedagogiche.

La pedagogia è costituita da 3 elementi:

 Ricerca pedagogica: il pensare è l’atto fondamentale della conoscenza, principale presupposto della
ricerca pedagogica. Condizione prioritaria è la libertà di pensare e di pensiero. Solo un pensiero
libero contribuisce allo sviluppo della ricerca. Se libera da formalismi e condizionamenti, la ricerca
può essere se stessa ed aprirsi alla critica pedagogica. Il pensiero produce ricerca, la ricerca
promuove la critica.
 Critica pedagogica: è la critica della, sulla, nella e per la ricerca pedagogica. Interpretazione critica
della ricerca in ogni suo assetto, metodo, fine. La critica ha come unica guida ideale l’uomo,
l’umano e l’umanità, attraverso le lenti della formazione e dell’educazione. La critica può definirsi
liberata dai dogmi, protocolli o postulati. È l’impegno costruttivo a scavare nelle convenzioni, la
ricerca di un apparato interpretativo che non è né giudicante né valutativo ma costantemente
problematico. Non c’è critica senza l’interpretazione problematica: nella critica la pedagogia trova il
proprio rigore complessivo. Nessuno orientamento, nessuna convenzione, nessuna metodologia
sono incontrovertibili. Non esiste certezza: libera da tutto questo, la pedagogia può aprirsi al
discorso pedagogico.
 Discorso pedagogico: pensare + ricerca + critica. Ogni modello può essere attaccato e superato,
senza cancellare passato e tradizione. Il discorso pedagogico riflette su quello che può essere
chiamato il discorso formativo ed educativo, ossia le prassi concrete della formazione e
dell’educazione dell’uomo. EIDOS: idea intorno alla formazione e all’educazione. È la costruzione di
una semantica finalizzata a parlare attorno alla formazione e all’educazione.

Vocazione ermeneutica: sistema di testi riferiti al soggetto e alla sua storia.

Vocazione filosofica: pensiero critico relativo all’uomo e ai suoi grandi problemi.

‘Scienza libera che studia liberamente la libertà nella formazione dell’uomo.

La pedagogia si pone domande sulla ragion d’essere, su cosa è la pedagogia, cosa sia essere una scienza,
quali sono le logiche e i linguaggi, che genere di rapporti stabilisce con le altre scienze. Il pensare
pedagogico non si pone quale scopo l’ammaestramento o l’enunciazione di valori indiscussi e indiscutibili.

I saperi pedagogici presuppongono 3 dimensioni distinte ma interconnesse:

- Episteme: indica la via della conoscenza rigorosa


- Doxa: immette sui pensieri dell’opinare e dell’opinabile
- Sophia: favorisce il cammino in compagnia della sapienza

CRISI DELLA PEDAGOGIA GENERALE

- Eclettismo di fondo
- Cristallizzazione delle teorie
- Sottomissione ad egemonie imperialiste
- Stereotipo delle mode
- Indiscutibilità dei princìpi, assiomi, dogmi.

La pedagogia generale risente delle contraddizioni della società, dove la mescolanza degli stili di vita,
pensiero, esercita un influsso potente sullo sviluppo e sulla crescita libera dell’uomo.

CRASI DEL MODERNO

Il soggetto è ridotto a un individuo omologato e diretto. L’epistemologia pedagogica ha il compito di porre


ordine nella configurazione generale della pedagogia precisandone:

- Lo statuto scientifico: i fondamenti teorici e i processi pratici della ricerca pedagogica


- Le categorie di pensiero: le idee, nozioni e concetti che sono origine ed esito della critica
pedagogica
- La struttura organica: elementi e relazioni su cui si sviluppa il pensiero pedagogico

La solidità del discorso pedagogico deriva dagli attori di tale discorso: coloro che usano le categorie del
pensiero pedagogico e potenziano lo statuto scientifico di questa scienza. L’epistemologia procede su un
piano sia sincronico che diacronico poiché è attraversata da geografie e storie: statuti, categorie e strutture
sono sempre figli del tempo.

LIVELLI CONOSCITIVI

 Prassi: la pedagogia parte da un livello di conoscenza basato su esperienza e pratica, concretezza e


realtà
 Teorie: analisi delle procedure che compongono le prassi con lo scopo di intervenire sulla realtà.
Un’attività teorica flessibile è indispensabile per la pedagogia.
 Metateorie: epistemologia pedagogica e pedagogia generale operano congiuntamente affinché le
teorie presentino una congruenza conoscitiva.
 Teoresi: alimenta la ricerca, la critica e il discorso pedagogico.

Scienze pedagogiche (o pedagogie specifiche) rappresentano quel settore che ha nella pedagogia generale
il riferimento fondativo, imprescindibile e orientante. L’epistemologia pedagogica contribuisce a mantenere
l’equilibrio tra il carattere fondativo della pedagogia generale e l’articolarsi degli approfondimenti propri di
ogni scienza pedagogica. Le funzioni svolte dalle scienze pedagogiche promuovono l’articolazione di
competenze in zone della ricerca che connettono l’educazione e la formazione con i mondi quali la famiglia,
la società, lo Stato, le comunità, i mezzi di comunicazione di massa, la scuola. Studiano particolari problemi
relativi all’educazione dell’uomo nelle diverse età della vita. È l’arcipelago disciplinare che fa proprio il
campo delle ricerche sull’educativo e il formativo. Pedagogia generale è il sapere fondante.

Scienze dell’Educazione: discipline che riguardano educazione e formazione dell’uomo, assunte nella loro
natura problematica. Analizza le dimensioni che l’educativo assume anche sotto la spinta di bisogni sociali
emergenti. La pedagogia assume un ruolo orientante. Ciascuna scienza pedagogica contribuisce alla
ricostruzione del discorso pedagogico.

Scienze della formazione: la pedagogia generale è, anche in questo caso, il sapere di riferimento.
Comprendono i due macro-settori rappresentate dalle Scienze Pedagogiche e dell’Educazione. Richiamano
le enciclopedie delle scienze umane e quelle delle scienze naturali.

Scienze umane e naturali: le scienze, nel loro insieme, costituiscono i saperi a cui il bisogno di conoscenza
dà vita. Le scienze umane si articolano negli studi che hanno come oggetto di conoscenza l’uomo, il suo
pensiero, la sua vita materiale e spirituale, si aprono alle discipline filosofiche, storiche, giuridiche etc. le
scienze naturali hanno come oggetto di conoscenza la natura, con le sue leggi generali, i fenomeni
osservabili e spiegabili attraverso indagini descrittive, classificatorie, empiriche, sperimentali.

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