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Percorsi di lettura
- La pedagogia continua ad essere il centro critico dei saperi dell’educazione, in quanto
coordina tutti i saperi educativi al loro focus, ma anche perché discute tutti i problemi
educativi/formativi in modo costantemente critico;
- ha quindi un ruolo generativo dentro tutti i saperi educativi e un ruolo regolativo rispetto ad
essi: li genera e li orienta.
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- La pedagogia generale verte su problemi, teorie, modelli
- Ha il compito di tener viva l’intenzionalità pedagogica
Il diagramma delle scienze dell’educazione- Aldo Visalberghi
Diagramma che rappresenta l’insieme delle scienze dell’educazione; esso rappresenta bene la
circolarità delle conoscenze pedagogiche, mostra la loro struttura enciclopedica (= cultura in
circolo, a tutto tondo). Si tratta insomma di un insieme abbastanza coerente, dotato di una notevole
forza di aggregazione.
Intenzionalità della pedagogia- Franco Cambi
Se dovessimo indicare la scoperta maggiore della fenomenologia e il tema-problema che pur unisce
tutte le diverse posizioni, l’intenzionalità. Intenzionale è la coscienza, è la percezione, è l’agire, è il
pensare…
Anzi, alla fenomenologia si deve la ripresa dell’intenzionalità, una teorizzazione articolata del suo
statuto e/o modello, una lettura attenta del suo ruolo nel soggetto e nell’oggettività dei saperi e delle
prassi. E la differenzia esaltandone proprio il carattere di metodo e di ricerca aperta.
La fenomenologia e la sua analisi dell’intenzionalità hanno investito diversi saperi. Inoltre
l’intenzionalità è un contrassegno specifico della pedagogia; l’intentio fa parte del pensare-la-
formazione sia nei modelli, sia nei percorsi-progetti, sia nelle azioni.
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- L’educazione è sociale e guarda alla integrazione dei soggetti (attraverso inculturazione e
apprendimento che producono socializzazione)
- La formazione è personale e verte sulla formazione dell’io come soggetto-persona, colto
nella sua individualità
- Implicazione: Non c'è formazione senza educazione e la formazione muta l'educazione
- Oggi l'accento cade sulla formazione, siamo nella società degli individui
- ogni soggetto deve farsi sempre più individuo e ogni individuo più persona
La Bildung e Schiller- Mario Gennari
Goethe e Schiller, con la loro Bildung romantica giungono a una definitiva messa a punto.
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Formazione e “due culture”- Richard Rorty
L'insegnamento della procedura scientifica e l'insegnamento della storicità della nostra esistenza
sono stati visti come ideali distinti. Ciò ha dato origine alla discussione circa una educazione
scientifica o umanistica, entrambi i tipi di educazione iniziarono come rivolte contro l'autorità.
Ai miei fini l'apprendimento umanistico e la scienza di laboratorio sono entrambi in grado di aprirci
la mente, ma nessuna delle due forme di liberazione dovrebbe essere vista come il cambiamento del
linguaggio o della storia in qualcosa di diverso. Dire che l'umanesimo nel 500 e la scienza di
laboratorio nell’800 ci emanciparono dal pregiudizio è perfettamente vero, ma non ci diedero
qualcosa di natura diversa dal pregiudizio. Ci diedero nuovi pregiudizi.
L'antidoto al comune relativismo consiste nel dare agli studenti un’occasione per il culto
intellettuale degli eroi, mostrandogli la grandezza intellettuale come grandezza nel superare i
problemi.
Coltivare l’umanità- Martha Nussbaum
Tre capacità sono essenziali per coltivare l'umanità nel mondo attuale. In primo luogo, la capacità
di giudicare criticamente se stessi e le proprie tradizioni, significa non accettare alcuna credenza
come vincolante, mettere in gioco tutte le credenze accettare soltanto quelle che resistono alle
richieste di coerenza e di giustificazione razionale.
In secondo luogo, cittadini che coltivano la propria umanità devono concepire se stessi non solo
come membri di una nazione o di un gruppo, ma anche e soprattutto come esseri umani legati ad
altri esseri umani da interessi comuni e dalla necessità di un reciproco riconoscimento.
Il terzo requisito si potrebbe definire immaginazione narrativa , la capacità di immaginarsi nei
panni di un'altra persona.
Ma un primo passo verso la comprensione dell'altro e essenziale per ogni giudizio responsabile, dal
momento che non possiamo ritenere di conoscere ciò che stiamo giudicando, finché non
comprendiamo il significato che una determinata azione ha per la persona che la compie. La terza
capacità che i nostri studenti dovrebbero raggiungere riguarda dunque il saper decifrare questi
significati per mezzo dell’immaginazione.
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- per quanto riguarda le teorie la pedagogia generale e lo spazio cognitivo in cui esse si
confrontano come teorie dell'educazione e/o formazione
- “si confrontano” Significa che si analizzano, si criticano reciprocamente, si sottopongono a
un esame razionale.
- Le teorie dell'educazione/formazione ci sono sempre sono molteplici: essi emergono dal
politico, dal sociale, dalle scienze, dalle filosofie , dalle tradizioni e devono essere
costantemente vagliate discusse in modo critico.
- Il testo di Alberto Granese ripercorre le tappe della ricerca teorico-pedagogica In Italia, nel
secondo 900, fissandone l'oscillazione tra scienza filosofia
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- Le teorie-chiave Della cultura attuale sono: teoria della complessità, della differenza,
dell'ecologia. Ma anche quelle della tecnica o del soggetto.
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- la pedagogia generale discute secondo uno stile critico, quindi filosofico, poiché è la
filosofia la forma più radicale di pensiero critico.
- Una filosofia come se gismo: come libera ricerca argomentativa sembra rinnovata, che
conclude sì, ma in una forma problematica, sempre antidogmatica, sempre provvisoria
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- Quale modello? Quello del soggetto- persona come singolo e come coscienza responsabile:
come io che si fa se attraverso la cura di sé e coltivando la propria psichici ta, ovvero
interiorità, coscienza, individualità. E ponendola al centro del suo compito di vita, anche di
quella sociale: in cui deve esercitare, appunto, per responsabilità ma anche deve potenziare
libertà, dissenso, scelta autonoma.
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- la formazione di sé deve dare all’ioun carattere inteso come contrassegno personale
equilibrato, rispetto ai propri impulsi/bisogni e al proprio ruolo sociale, Comunicativo,
partecipativo.
- È la cura di sé a fungere da motore per la costruzione del carattere
- formare se stesso è il compito più alto dell’agire educativo attuale
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- il principio che guida la Pedagogia generale e la libertà come liberazione e come esercizio
della libertà, come ci ha ricordato Laporta
10. Un sapere/agire sempre più socialmente centrale
La ricchezza/varietà della pedagogia generale mette sempre più in luce anche un altro aspetto
chiave dell'educazione, l'aspetto arrivato al ruolo determinante che l'educazione in ogni società:
quello della trasmissione di saperi, tecniche, valori, costumi, regole… è l'educazione che permette
la sopravvivenza e la crescita della società.
la pedagogia sa di tutelare la trasmissione della cultura nella società. Tale ruolo trasmissivo si è
complicato. Si è reso più dialettico, e dialettico significa capace di andare oltre il conformare, di
liberare, di creare dissenso.
Si pensi alla lezione di Dewey: al suo educare per la Democrazia, nella democrazia. Dewey è Stato
l'interprete guida della pedagogia del 900. Alla luce del pensiero deweyano la pedagogia si afferma
oggi come attore sociale sempre più decisivo.
nel tempo attuale l'educazione si è fatta ancora più centrale, agisce viene svolta dai media, da
internet, dalla comunicazione assordante del nostro quotidiano, oltrepassato le varie istituzioni
(famiglia, scuola, chiesa, stato) e si è dispersa nel sociale: pertanto va governata e con
consapevolezza, con riflessività, con criticità.
La pedagogia sta tra riproduzione emancipazione.
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- l'educazione è l'attività fondamentale in ogni società punta anche in quella attuale, dove si è
fatta più complessa.
- Centralità della pedagogia come sapere critico, che si sviluppa tra scienza e filosofia.
- Il testo di Dewey offre una sintesi del ruolo e del modello propri della pedagogia, orientato
all’emancipazione di tutti.
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- l'educazione costituisce l'insieme di quegli strumenti necessari per garantire la trasmissione
delle conoscenze e dei valori che le varie società hanno storicamente prodotto, dall’età del
neolitico alle società idrauliche, dalla cultura fenicia quella ebraica.
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- con la cultura greca la pedagogia si sviluppa come la teorizzazione di quel processo rivolto a
educare, istruire e formare i soggetti, individualmente e socialmente intesi.
- Socrate e Platone inaugurano una stagione radicalmente rinnovata che concepisce la paideia:
la formazione dell'uomo che giunge fino a noi, eredi diretti di quella cultura.
- Jaeger Assegna un posto speciale al popolo greco, che matura un progresso radicale, una
nuova prospettiva impostata sulla paideia
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- fino alla prima metà del XX secolo il tipo di discorso pedagogico è rimasto quello
speculativo
- la filosofia rappresentato una sorta di imprinting
- la pedagogia può essere considerata come una scienza filosofica che rientra nel dominio
della speculazione filosofica
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- oggi anche il sapere pedagogico non è più un sapere unitario, poiché si fa pedagogia
attraverso il riferimento a varie scienze dell’educazione e a una serie di settori disciplinari
extrapedagogici
- le scienze dell’educazione sembrano progressivamente sostituire la pedagogia tradizionale
- tra pedagogia e scienze dell’educazione è presente una dialettica e non una opposizione.
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- la formazione rappresenta il proprium della pedagogia
- consiste in un insieme strutturato di componenti che svolgono la loro azione rispetto a
molteplici livelli di riferimento
- richiede di essere considerata come un dispositivo complesso
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- la pedagogia generale si occupa in modo critico e riflessivo dei problemi dell'educazione,
dell'istruzione della formazione, raccordando vari saperi.
- Ciò significa che essa lavora trasversalmente e in un’ottica transdisciplinare, teorica e
progettuale.
La pedagogia generale oggi- Franco Cambi, Enza Colicchi, Marielisa Munzi, Giuseppe
Spadafora
È venuto crescendo un altro tipo di approccio: più interpretativo più metta riflessivo, anche più
formale. È un approccio critico ed epistemico insieme, il quale si impegna a rileggere la funzione
della pedagogia generale. Attraverso questo approccio viene più e meglio definirsi il profilo stesso
della pedagogia generale, che è un profilo impiego, e poiché delinea una frontiera del sapere
pedagogico che è insieme locale e generale sempre in movimento scandita da un tipo di discorso
riflessivo ma legata a problemi ai quali deve dare una prima globale risposta.
Oggi la pedagogia generale deve farsi più agile più densa, più ricca e più incisiva, organizzandosi in
una pratica discorsiva duttile e anche diffrattiva, ma saldamente ancorata a uno statuto e un senso.
18. La pedagogia come sapere teorico- pratico, plurale e complesso
La pedagogia generale si occupa delle teorie e delle pratiche dell'educazione e ha come oggetto di
riflessione le interpretazioni relative alle questioni educative dello sviluppo umano. se ci si riferisce
al suo significato etimologico, pedagogia deriva da pais, bambino, e da agon, guidare, e indicava,
nella Grecia classica, la guida la conduzione del fanciullo, in sostanza l'educazione.
Quando ci si riferisce l'educazione come a un evento che si dà, che si fa o si sperimenta si ricorda
non solo un fare quando un sapere, cioè a una riflessione teorica che affronta le questioni inerenti
principi, i processi, le scelte gli obiettivi delle stesse pratiche educative; questioni che necessitano
anche di essere messa in relazione con le diverse articolazioni sociali, politiche e culturali nelle
quali tali processi educativi sono prefigurati e si realizzano.
Per questo motivo la pedagogia si caratterizza come un sapere sull'educazione insieme teorico e
pratico, orientato non solo l'azione, ma anche la sua verifica critica EA una progettazione rigorosa
per assicurare i soggetti educazione uno sviluppo connesse principali criteri pedagogici, che sono la
libertà, l'emancipazione, autonomia.
La riflessione teorica costituisce un momento fondamentale, perché ha la funzione di guida di
riorganizzazione razionale delle stesse pratiche educative e permette la messa a punto di
metodologie; il sapere pedagogico allargato le sue frontiere interne, articolandosi numerose
specializzazioni.
La pedagogia sia così strutturata come un sapere complesso, plurale e unitario; Complesso perché
rifiuta di ridurre la molteplicità, al univoco e al banale; plurale perché è aperto a più metodologie
investigative.
Il concetto di formazione supera quello di educazione perché ride scrive gli stessi processi
educativi. La formazione è posta al centro di ogni azione educativa.
Dunque è solo la pedagogia che può operare questa costante tutte le salvaguardia del proprio ma
della formazione, perché ne è l'interprete più significativa.
Allora la pedagogia sociale, filosofia dell'educazione, la pedagogia della famiglia, del lavoro e
dell'organizzazione, educazione degli adulti, la pedagogia dell'infanzia, della marginalità e della
devianza costituiscono specializzazioni interne alla pedagogia generale.
Te li rimando a un unico dominatore comune che ne esalta le specificità, le indirizza verso
quell’orizzonte formativo. La pedagogia allora rappresenta il baricentro, il punto di svolta critico
con cui interpretare il pluralismo dei settori specialistici.
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- la pedagogia generale e un sapere teorico- pratico sui processi educativi relativi alla scuola e
all’extrascuola
- la sua identità svolge un ruolo di coordinamento critico/riflessivo nei confronti dei saperi
dell'educazione e delle scienze dell'educazione
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- la pedagogia sociale e attenta alle emergenze sociali che indaga in funzione partecipativa e
trasformativa
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- l'educazione degli adulti si basa su due concetti chiave: l'educazione permanente e la
formazione per tutto l'arco della vita
- il primo brano descrive i processi politici ed economici in atto nella società e le leggi luce
degli interventi formativi in età adulta
- il secondo brano affronta i circoli di studio
Epistemologia pedagogica
Che la pedagogia come sapere sia un problema fondante dell'educazione che esce così dall' esser
solo pratica sociale (ethos) per farsi conoscenza vera, riflessiva organica sviluppate relazione al
soggetto specifico (educare appunto), lo si sa già della Grecia classica.
Dal 1700 però, con la nascita delle scienze umane sociali, anche la pedagogia si scientificizza.
Nasce la pedagogia scientifica Che poi, nell’800, si affermerà come sapere rinnovato.
Fino agli anni '90, impegno indagare tale statuto epistemico stato centrale, condivise, articolati
molte forme, anche a livello internazionale.
Ma dopo il 2000 ricerca epistemica in pedagogia si è assottigliata, però alcuni principi sono fissati
con decisione:
- il pluralismo del suo linguaggio delle sue logiche
- il congegno plurale e dinamico del suo discorso
- i rischi di riduzionismo e di espropriazione che le sono sempre immanente da parte di altre
scienze più forti
- la particolarità del soggetto
- ho sempre più evidente sfida tra analitici e continentali
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- la filosofia dell'educazione il settore più importante centrale della pedagogia perché svolge
una funzione di riflessività più generale e comprensiva che orienta la pedagogia in senso
unitari pur mantenendo aperta la dinamica plurale complessa
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- le famiglie richiedono interventi educativi e formativi mirati
- il brano nel richiamare i cambiamenti intervenuti nelle famiglie negli ultimi decenni
sottolinea la necessità di sviluppare progetti formativi alla genitorialità
il gioco per pensare, immaginare, fantasticare- Franco Frabboni, Franca Pinto Minerva
Il gioco coincide con la vita stessa del bambino, rende viva e fertile, gioiosa e produttiva, la
relazione bambino-insegnante, investendo la dimensione linguistica, cognitiva e immaginativa,
emotiva e affettiva, sociale.
È elemento trainante di tutte le attività educative avviate nella scuola dell’infanzia. Giocando il
bambino impara a conoscere se stesso, a rapportarsi all’ambiente circostante e agli altri. Attraverso
il gioco esplora il mondo, se ne appropria e lo modifica. (giochi individuale, collettivi, del far finta,
liberi, guidati…)
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- la scuola è stata da sempre il settore privilegiato della ricerca e dell’intervento operativo
pedagogico, per il fato che qui si mette in atto un’educazione intenzionale.
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- il salto qualitativo e quantitativo dei movimenti femministi mette in luce l'importanza della
formazione delle donne attraverso la prima originale fondativo differenza, quella di genere.
- Il brano affronta i punti salienti delle conquiste delle donne secondo un ottica pedagogica
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- il concetto formulato da Postman di Media ecology, offre un punto di vista rilevante sulla
Media education, sottolineando la necessità che la pedagogia si faccia promotrice di uno
sguardo critico, capace di attivare all'interno di una cultura sottoposta a nuove
trasformazioni un atteggiamento riflessivo rispetto ai nuovi linguaggi del comunicare.
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- Mantegazza Sottolinea gli aspetti pedagogici che caratterizzano l'attività sportiva
- ciò che emerge la capacità dello sport di portare la riflessione pedagogica sul corpo a
coinvolgere la dimensione individuale e quella sociale. EA riconoscere lo sport come
potenziale pittore di educazione, istruzione e formazione per il soggetto.