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LEZIONE 4/4: TECNOLOGIE DIGITALI PER LA COMUNICAZIONE PUBBLICA

Guardando la realtà abbiamo una prospettiva ricca di sapere. Un buon comunicatore non
deve dare la realtà per scontata e mettere in dubbio le proprie idee, per capire la propria
prospettiva e possibilmente cambiarla con quella di altri.

PETER SENGE al MIT (Massachusetts Institute of Technology) diceva che fondamentale è


l’interdipendenza, qualcosa che sta costantemente aumentando, mentre quella che noi
come individui nei confronti dell’interdipendenza sta diminuendo, un’ignoranza sistemica che
sta facendo aumentare il dolore che ci procuriamo l’un l’altro, come quello che procuriamo
all’ambiente e alle altre forme di vita senza rendercene conto . Non riusciamo a vedere
questo profondo livello di interconnessione e interdipendenza che sta invece
aumentando.

Per esempio durante la pandemia la logistica si è fermata a causa di uno stop della
produzione in Cina.

Una volta il problema era l’ignoranza, ora abbiamo tanta conoscenza e tecnologia con
l’ostacolo che sta nella presunzione di conoscere e saper fare. Lo squilibrio sociale,
economico, ambientale e relazionale sta diventando sempre più visibile ad ogni livello. Per
uscirne dobbiamo cambiare prospettiva e dubitare di quelle che crediamo certezze.

Il linguaggio è ambiguo, complica il legame e la comprensione tra persone dato che alcune
parole possono significare cose diverse dato che esistono sistemi di linguaggio diversi,
come quello di relazione.

Secondo Gregory Bateson vengono evidenziate delle DIFFERENZE, dove le informazioni


secondo l’autore sono date dalla differenza e questo è l’unico modo attraverso cui riusciamo
a coglierle. Queste differenze sono sostanzialmente di 3 livelli e descrivono il mondo in cui
siamo immersi:

- PRIMO LIVELLO: mondo fisico disanimato, ambito su cui si è concentrata la scienza


nascente come la fisica. Studio gli oggetti che ci circondano e le leggi conseguenti
che ne regolano le caratteristiche. Se quello che misuro riesco a riprodurlo e ripeterlo
in laboratorio sviluppo una grande presunzione.
- SECONDO LIVELLO MONDO INTERNO: mondo della mente e della soggettività
- TERZO LIVELLO MONDO ESTERNO: mondo ecologico ed ecosistemico con le
forme di vita in cui siamo immersi, tutto quello che avviene nella vita dove abbiamo
inte

Non dobbiamo mai confondere le reazioni con le risposte:


- REAZIONI: è un modo di descrivere le relazioni all’interno di un contesto meccanico
- RISPOSTE: il contesto meccanico non è l’unico modo per trattare organismi viventi
che rispondono.
CONTESTO MECCANICO: non è l’unico modo per analizzare gli organismo viventi che ci
circondano. La realtà ci dice che siamo di fronte a risposte non sempre uguali, dove
possiamo basarci sulla statistica, un modo già migliore per descrivere il mondo ma ancora
freddo. Se sono arrabbiato o triste non può essere misurato in modo efficace da discipline
come la statistica.

Dobbiamo diminuire le nostre certezze nel disegnare strategie comunicative dato che
siamo di fronte a risposte non prevedibili.

Non possiamo fare a meno del senso, ma il senso è relativo. Siamo liberi di attribuire i
sensi che vogliamo, ma ne siamo anche responsabili. L’epistemologia, per esempio,
racconta i nostri limiti conoscitivi del mondo, i limiti che abbiamo della nostra conoscenza
del mondo. Oggi la consapevolezza è che ci costruiamo la realtà da noi e dal contesto
che ci circonda in base alle nostre opinioni e certezze: nulla è oggettivo e dipende
dalla singola persona in base a cosa ritiene più importante. Siamo liberi di decidere che
tipo di realtà costruirci con conseguenti risposte e reazioni diverse.

Nel rapporto tra mente interna e mondo esterno il passaggio epocale è quello della
modernità di Lamarck e Charles Darwin (prima il mondo era considerato come spiegazione
della mente). Con Lamarck abbiamo capito che per comprendere la mente dobbiamo
studiare il mondo e non il contrario.

- La vita si sviluppa come una rete: rete implica la cibernetica, una disciplina nata
negli anni 30/40/50 del ‘900 grazie all’apertura mentale di diversi studiosi che hanno
provato a trovare analogie tra diverse scienze. Nasce il concetto di sistema dove
possiamo analizzare diverse forme di vita come la cellula (forma molto semplice).
- È rigenerativa: il metabolismo ci permette la sostituzione delle nostre parti (ricambio
di cellule, nuovi stimoli da proporre).
- È creativa: la creatività cibernetica è la dinamica di continuo squilibrio che permette
di raggiungere un punto di rottura dell’equilibrio precedente e l’apertura verso un
nuovo equilibrio. Trovo la soluzione ad un determinato problema.
- È intelligente: ogni organismo si relazione con il proprio ambiente dove
condizioniamo l’ambiente che ci circonda con interdipendenza.

Questi 4 principi valgono per la biologia, valgono per l’antropologia, per le culture e
per la comunicazione.
Applichiamo ora questi concetti più ampi al mondo dei media, come fossero una
chiave interpretativa.

SUSAN LANGER E L’ECOLOGIA DELLE FORME: Concepisce i media a partire dalla loro
dimensione simbolica, come ambiente simbolico all'interno dei quali si formano
atteggiamenti ed esperienze peculiari della cultura umana. Studia un'ecologia della cultura
umana considerata a partire dalla sua dimensione simbolica, o anche un'ecologia della
mente umana osservata alla luce delle relazioni e delle interazioni esistenti tra organismo e
ambiente. La sua chiave consiste nel comprendere lo sviluppo del pensiero umano alla luce
della necessità di inventare significati, raggiungere livelli di senso alle forme dell'esperienza,
trasformare queste ultime in simboli, ovvero attribuire l'esperienza un significato concettuale,
ideale, appunto simbolico. E nell'attività simbolica che risiede l'elemento peculiare che
permette all'uomo di costituirsi all'interno di quel substrato prettamente umano che è la
cultura. E nota la definizione dell'uomo come animale simbolico proposta da Cassirer 1944.
L'uomo forma le proprie forme culturali, i propri simboli, e al tempo stesso ne è informato. I
simboli, una volta informati, una volta cioè che in essi sia sedimentata una forma culturale
condivisa, contribuiscono a strutturare una visione del mondo, modificando la percezione
stessa della realtà in funzione di questa visione. Tuttavia il linguaggio, per la sua natura
discorsiva, non può esprimere appieno la dimensione simbolica della sfera emozionale
umana, che è evidente in altre forme espressive, come l'arte. “Mi mancano le parole”, la
poesia per esempio cerca di superare i limiti della prosa.
Quello della metafora è un pensiero abduttivo o analogico: socrate è mortale, i fili d’erba
sono mortali, socrate è un filo d’erba.

NEIL POSTMAN: concepisce media come ambienti per capire come questi condizionano la
nostra cultura. Sviluppa un approccio specifico che concepisce i media in quanto ambienti, o
più genericamente orientato a comprendere le modalità attraverso cui gli esseri umani
interagiscono con i media, come da questa interazione emergano i tratti peculiari di una
cultura. Approfondisce l'educazione e la pedagogia. L'interesse nei confronti dei processi di
formazione e apprendimento lo porta a volgere lo sguardo alle dinamiche di sviluppo delle
forme linguistiche e comunicative filtrate attraverso i media. Fonda la media Education,
come educazione per capire come un mezzo funziona (cosa sta dietro Instagram per
esempio e non solo come usarlo al meglio).

Analizza a fondo l'impatto che il mezzo televisivo ha avuto sul sistema educativo
statunitense e sulle forme della lingua e della letteratura del tempo. Sempre considerando
che il linguaggio non è concepito come un semplice veicolo espressivo del pensiero umano,
bensì come l'elemento che guida e determina lo svolgersi dei processi cognitivi. Il linguaggio
determina il pensiero e struttura la percezione della realtà. Esso non si limita a
rappresentare il mondo, lo crea. in questo quadro, in cui i mass-media hanno una funzione
omologante del linguaggio e dunque delle visioni del mondo, la scuola dovrebbe fornire
un'occasione di riflessione critica e sovversiva, volta a sviluppare una consapevolezza di
quei meccanismi linguistici veicolati dai media che incidono in maniera invisibile sui modelli
umani di comportamento. Bisogna tentare di comprendere l'effetto percettivo e cognitivo che
la forma di questi nuovi linguaggi mediali esercita su di noi. 1969. Osservarsi è essenziale
per sovvertire l'omologazione linguistica dominante e facilitare l'emergere di nuove
dinamiche comunicative. La scuola dovrebbe servire per favorire un nuovo tipo di pensiero,
flessibile, creativo, innovativo, nuovi modi di apprendimento: critico, partecipativo,
propositivo, che diventano delle vere e proprie strategie di sopravvivenza in un mondo che
cambia rapidamente. La funzione termostatica e conservatrice dell'insegnamento: equilibrio
come perpetuo movimento di stati diversi intorno ad uno stesso equilibrio.

Considera l'ambiente umano come un tutt'uno, ecologico, una commistione di natura,


sociale, tecnologico. Ogni forma comunicativa, ogni medium costituisce un contesto, un
habitat cognitivo; crea cioè un ambiente che influenza il modo di pensare e di vivere delle
persone che a quell'ambiente appartengono. Lo scopo generale dell'ecologia dei media
risiede nell'osservare la cultura come un insieme di forme mediali che riflettono e nello
stesso tempo creano il modo di vedere predominante. Equilibrio del nostro habitat appare
seriamente compromesso dall'impatto esercitato da un medium di massa come la
televisione. Allo stesso modo impattano anche i social al giorno d’oggi.

Analizza le forme del potere in connessione alle forme del sapere. Giunge alla conclusione
che viviamo in un tecnopolio: L'uomo contemporaneo è completamente e
inconsapevolmente assoggettato. Una delle caratteristiche di chi vive nel tecnopolio è
quella di essere completamente all'oscuro degli effetti delle sue tecnologie.

HAROLD INNIS E L'ECOLOGIA DEL SAPERE: Intuisce il valore della comunicazione in


quanto bene materiale, prodotto di largo consumo o materia prima da preservare, il cui
controllo è strettamente correlato allo sviluppo economico e politico di una società.
Le forme di produzione, conservazione e diffusione della conoscenza costituiscono secondo
Innis il substrato su cui si innesta lo sviluppo di una civiltà, o di una società in una data
epoca storica. Il concetto di monopolio dei beni di largo consumo viene esteso alle forme
della comunicazione e all'ambito della conoscenza. egli introduce il concetto di monopolio
del sapere. L'ascesa, il consolidamento, il declino del potere da parte di un
impero, di una società o di uno Stato, dipendono dalla capacità di gestire le diverse
forme di comunicazione, nonché dalla scelta dei supporti materiali tramite cui queste
vengono veicolate nello spazio e nel tempo. Le forme di sapere capaci di resistere al logorio
del tempo favoriscono il decentramento e l'espansione del potere, quelle facilmente
veicolabili e distribuibili attraverso lo spazio agevolano Invece l'accentramento, il
consolidamento e il mantenimento del potere. Lo svolgersi della storia umana, altro non è
che il susseguirsi di diverse forme di produzione, conservazione e diffusione della
conoscenza connaturate di volta in volta, secondo una logica ciclica e differenziale, allo
sviluppo sociale. Si chiede: perché ci occupiamo delle cose di cui ci occupiamo? Per lui i
media della comunicazione danno letteralmente forma e a una visione del mondo, alle
vertenze sociali che informano una data epoca, agevolando la nascita di nuovi paradigmi
culturali, che a loro volta daranno vita a nuovi mezzi espressivi, nuove forme del sapere
della conoscenza, secondo una logica circolare e di mutua reciprocità.

MARSHALL MCLUHAN E L’ESTETICA DEI MEDIA: Intuisce che i media vanno considerati
in quanto ambienti capaci di plasmare le strutture percettive e cognitive con cui l'uomo
agisce e fa esperienza del mondo. Gli ambienti non sono solo dei contenitori, sono
processi che cambiano totalmente il contenuto. I nuovi media sono i nuovi ambienti. ecco
perché "i media sono il messaggio". Ogni comprensione del cambiamento sociale e culturale
è impossibile senza una conoscenza del modo in cui i media funzionano come ambienti. Per
capire il rapporto fra media e sensi, parte dalla convinzione che l'azione delle forme dei
media sulla sensorialità e sulla consapevolezza umana rappresenta una situazione
osservabile e comprensibile. Il frutto di questa relazione è un'estetica dinamica, così risolve
l'apparente conflitto fra sensi e intelletto, intuizione e ragione, soggetto e oggetto,
comprendendo la reciprocità dei legami tra la sfera sensoriale e quella cognitiva. Ognuno
sente assai più di quanto capisca. Ma è l'esperienza, più che la comprensione, a influire sul
comportamento, specialmente quando entrano in ballo questioni collettive come i media e le
tecnologie, dove è quasi inevitabile che l'individuo non si renda conto degli effetti che
subisce. In galassia Gutenberg nel 1962, ricostruisce i modi attraverso i quali le forme
dell'esperienza e della mente sono state modificate prima dell'alfabeto fonetico e poi dalla
stampa. Il medium forma l'esperienza umana. si tratta di una vera e propria rivoluzione delle
forme, intuizione derivata dagli studi su oralità e scrittura. I media, primo tra tutti i linguaggi,
sono la forma suprema di relazione tra uomo e l'ambiente. Il linguaggio è frutto della
relazione tra noi e ambiente. Il senso di un'opera d'arte non ha nulla a che vedere con ciò
che ne pensiamo. Ha a che fare invece con l'azione che esercita su di noi. E una forma:
agisce su di noi. invade i nostri sensi. Ristruttura la nostra prospettiva. Cambia i nostri
comportamenti, le nostre lunghezze d'onda. Siamo completamente alterati dalle nuove
forme a prescindere da ciò che ne pensiamo. Le forme del sensorio non riguardano solo
l'individualità umana, piuttosto sono storicamente e culturalmente determinate. Si tratta di
definire un'ecologia culturale, in cui l'elemento tecnologico ha un ruolo di crescente portata,
nel realizzare nuovi rapporti tra i sensi e l'ambiente. Nel 1962 afferma “Ogni tecnologia tende
a creare un nuovo ambiente umano.” 1962. Ogni forma mediale interagisce con le altre
secondo la logica di coesistenza. Nessuna forma è isolata dalle altre. Nessun medium
agisce in totale autonomia. la natura ecosistemica delle forme segue una logica di
interdipendenza dinamica, in continua trasformazione. Esplorare i media in quanto ambienti
consente di cogliere l'essenza stessa della funzione formante di cui è dotato ogni ambiente,
culturale, sociale, umano, e individuare una chiave per comprendere qualcosa in più
dell'uomo contemporaneo, plasmato e forgiato dalle forme sempre nuove dell'ecologia dei
media.

WALTER ONG E L’ECOLOGIA DELLA PAROLA: Ha sistematizzato una branca


dell'ecologia dei media, orientata a comprendere le relazioni esistenti tra le forme del
linguaggio verbale e i processi della scrittura. La storia della cultura umana è strettamente
correlata alla storia delle forme comunicative e in particolare i mutamenti occorsi nell'ambito
dell'espressione verbale del linguaggio, ovvero ciò che egli definisce le trasformazioni della
parola. I principali sviluppi, e molto probabilmente ogni tipo di sviluppo significativo nel
campo della cultura e della conoscenza sono legati all'evoluzione della parola (linguaggio)
dall'oralità primaria al suo stato attuale (fino al metaverso). Ong individua tre fasi della
cultura umana:

- Lo stadio arcaico, dell'oralità primaria, della comparsa del linguaggio, pre


alfabetizzato.
- La fase dell'alfabetizzazione che ha inizio con la comparsa della scrittura e raggiunge
il suo apice con la stampa a caratteri mobili nel Rinascimento e ha i suoi sviluppi
dell'età moderna.
- La terza fase di oralità secondaria, post alfabetizzazione, fase post letteraria, inizia
con la cosiddetta età elettronica inaugurata dagli sviluppi dell'elettrologia alla fine
dell'ottocento consolidatasi con il telegrafo senza fili agli inizi del '900, e proseguita
per tutto il secolo con la diffusione dei mass-media e dell'informatica.
In queste tre fasi le forme espressive della parola mutano, ma senza escludersi tra loro: si
ibridano, si accumulano e si completano a vicenda.

Con ogni nuova fase muta anche il sistema sensorio umano, in relazione alle forme
comunicative prevalenti. E ogni rivoluzione del sensorio è capace di incidere sui
caratteri del sapere che vengono tramandati. L'epoca dell'oralità è anche un'epoca di
comunità, unico ambiente attraverso il quale la parola si propaga e significa per
il gruppo. l'epoca della scrittura apre la profondità della mente individuale, apre alla
coscienza interiore del singolo. Il segno e la vista diventano dominanti, non
più l'udito. Ognuno dei cosiddetti media rende possibili processi mentali finora inconcepibili. I
media hanno maggiore importanza all'interno della mente che al di fuori di essa. L'uomo,
ogni qualvolta l'ambiente dei media cambia, e subentra un nuovo
medium, è costretto ad adattarsi percettivamente ad esso, riorientando il proprio apparato
sensorio. Questo sforzo incide sulle strutture del pensiero umano che a loro volta
determineranno nuovi orientamenti di carattere culturale nelle forme comunicative esistenti.
anche le culture infatti variano grandemente nel modo in cui si servono dei diversi sensi e li
pongono in relazione con i loro sistemi concettuali. Un'epoca in cui la vita umana interagisce
così massicciamente e intimamente con la tecnologia va compresa non solo in quanto
epoca dell'informazione della comunicazione, ma forse, in maniera ancora più inclusiva,
come un'epoca ecologica, in linea di principio un'epoca di interconnessione totale, come in
passato la teologia e la spiritualità.

APPROFONDIMENTI EXTRA

- Secondo Park, la città è il mondo che l'uomo ha creato, e di conseguenza il


mondo in cui è condannato a vivere. E così indirettamente e senza una chiara
consapevolezza della natura delle proprie azioni, l'uomo, per creare la città, ha
ricreato se stesso.
- La metafora biologica: proviamo a considerare la città e la società nel suo insieme
come un organismo vivente, un tutto inseparabile all'interno del quale ogni
componente gioca il suo ruolo.
- Comunità umana va intesa come il prodotto di una dinamica ecologica, esito di
un processo competitivo e collaborativo, e del conseguente adattamento, che
ordina "'assetto spaziale temporale della società”.
- Secondo Bateson i media sono come ogni forma di vita frutto della totalità
organica della natura in costante evoluzione. L'importanza di ogni media è la
struttura che connette, il pattern.
- Per Bateson, l'informazione è una differenza che crea differenza. Bateson
concepisce la comunicazione come fenomeno di relazione tra organismi, piuttosto
che come trasporto di informazioni, dove la" differenza" consiste appunto nei
cambiamenti di tipo relazionale innescati dai processi comunicativi. I processi
comunicativi sono dunque immersi in una logica relazionale. È Il contesto che fissa il
significato. Esiste cioè una meta comunicazione.
- I confini del nostro linguaggio segnano in un certo senso i confini del nostro
mondo, del modo di esperire il mondo. La relazione viene prima, precede. Il contesto
dice già in qualche modo del testo possibile.
- Nell'ecologia della mente tutto è connesso, tutto in relazione e è in questi termini
che possiamo esplorare una nuova prospettiva della natura umana, e anche del
sistema dei media, in quanto sono espressione di un sistema vivente esteso aldilà
dell'organismo umano. I media formano una cornice, un'ecologia relazionale.
- Il linguaggio non svolge soltanto una funzione descrittiva del mondo della
realtà esterna all'uomo. Esso plasma e influenza il modo di pensare di chi parla,
ovvero il modo in cui l'uomo percepisce la realtà e fa esperienza del mondo. La
lingua è individuale ma anche collettiva, è un prodotto storico, fattore guida della
realtà sociale. Ogni lingua plasma una certa percezione della realtà. E contribuisce a
definire la relazione tra l'uomo e il suo ambiente.
- Per Gadamer non siamo noi a parlare la lingua ma la lingua a parlare noi. Il
linguaggio non si limita a rappresentare il mondo, bensì lo crea.

Spazio tempo, qui e ora estese grazie al metaverso, rappresentano un'interfaccia


percettiva inedita, un'estensione dei nostri sensi mai vista prima. Secondo Hall la
storia della tecnologia è la storia delle protesi, artefatti culturali dell'uomo. La tecnica è
l'insieme dei prolungamenti delle facoltà umane. sono estensioni. Lo studio dell'uomo
consiste nello studio delle sue estensioni.

La scuola di Palo Alto con Paul Watzlawick


analizza i 5 assiomi della comunicazione.
Analizzato qui
https://studiosanavio.net/assiomi-comunicazione
meglio ed in modo completo.

INDICE DI DESI: INDICE DELL’ECONOMIA E DELLA SOCIETÀ DIGITALE (DESI)

L’obiettivo è quello di stilare un ranking della diffusione della digitalizzazione nella società
Si misurano le competenze in ambito digitale,
interazione, digitalizzazione dei servizi
pubblici, L’Italia sta migliorando e per
migliorare le proprie statistiche interne deve
fare numerosi sforzi essendo un paese
relativamente grande. La crescita relativa
dell’Italia è considerevole. Questo significa che relativamente stiamo crescendo rispetto agli
altri paesi. Un nostro problema è dato dalle competenze digitali basic e avanzate che sono
molto basse a livello nazionale.

L’EU si è posta dei target da riuscire a raggiungere entro il 2027:

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