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Decroly

medico, psichiatra e pedagogista belga (Renaix 1871-Uccle 1932). Fond nel 1901 a Bruxelles una scuola per ragazzi subnormali e poi, nel 1907, l'cole de l'Ermitage. La sua didattica, che si ispira anche alla scuola psicologica della Gestalt, fondata sul metodo globale e sulla teoria dei centri d'interesse. Il globalismo di Decroly il punto di partenza nel processo di apprendimento: il bambino coglie la realt in tutti gli elementi con il concorso non solo della attivit percettiva ma di quella emotiva, degli stati d'animo, dei suoi interessi; quindi, nel campo pratico dell'insegnamento, il metodo globale, applicato all'apprendimento della lettura e della scrittura, non si basa sull'analisi dei singoli elementi (vocali, sillabe) ma su intere frasi di senso compiuto. La scuola svolge la sua azione nello sviluppare l'insegnamento in stretto collegamento con i centri d'interesse, i quali, nella visione globale della realt, sono per Decroly quelli stimolati dai quattro bisogni fondamentali, cio di nutrirsi, di proteggersi dalle intemperie, di difendersi dai pericoli e di agire da soli o in comune. Relativamente all'oggetto d'interesse, le attivit devono essere articolate in attivit di osservazione, di associazione e di espressione. Le materie d'insegnamento a cui si d pi spicco sono perci la storia e la geografia (associazione nel tempo e nello spazio), il disegno, la musica, il linguaggio (attivit espressive). Decroly auspic nelle scuole l'adozione di test d'intelligenza e di carattere, s'interess allo sviluppo di tecniche per l'accertamento obiettivo del profitto; quindi da considerarsi fra i maggiori rappresentanti della pedagogia scientifica e fra gli iniziatori della pedagogia sperimentale. Scrisse: La fonction de globalisation et l'enseignement (1925), L'volution de l'activit chez l'enfant (1927), Introduction la pDecroly criticava i metodi d'insegnamento delle scuole tradizionali, in quanto non andavano incontro alle capacit ricettive ed elaboratrici dell'alunno, oppure le sviluppava separatamente. Inoltre si opponeva ai dettami della psicanalisi, contrapponendo ad essi il "principio della globalizzazione", che governa non solo le percezioni ma anche le attivit dell'essere umano, e quello di "interesse" o "bisogno". Nella sua scuola l'aula come luogo d'insegnamento viene sostituito dall'ambiente esterno all'edificio, un nuovo spazio in cui l'alunno pu coltivare tutti gli aspetti della propria individualit e facilitare l'adattamento naturale e sociale. Non fa distinzione tra l'insegnamento dei bambini anormali e dei bambini normali, dichiara che l'educazione un fenomeno unico e che pu differenziare soltanto per quanto riguarda il metodo in rapporto alle esigenze dell'alunno. Riprende il pensiero pedagogico di Spencer, di Darwin e di Dewey. Egli stesso riteneva che la campagna era l'ambiente naturale del bambino, perch egli deve ripercorrere lo stesso processo evolutivo della specie umana. La scuola insegna a vivere mediante la vita stessa. I bambini devono adeguare i loro bisogni individuali alle loro esigenze naturali e sociali, per mezzo di un insegnamento unitario delle materie. Decroly elencava quelli che sono i bisogni fondamentali che il fanciullo deve riconoscere e soddisfare: y y y y nutrirsi lottare contro le intemperie difendersi dai nemici e dai pericoli lavorare con gli altri, riposarsi e ricrearsi

Il metodo [modifica] Dopo aver fatto riconoscere al bambino i propri bisogni fondamentali, Decroly stabiliva un' idea-perno principale collegata ad uno di tali bisogni, e lo faceva diventare un centro d'interesse attorno al quale si sviluppava l'attivit scolastica. Il programma scolastico doveva convergere al centro d'interesse e faceva perno attorno a quattro principi principali:

y y y y

unit: programma deve tendere all'unit, tutti gli argomenti trattati devono essere collegati tra loro. individualizzazione dell'apprendimento: ogni allievo deve essere messo in grado di raggiungere il massimo profitto dall'educazione. adattamento all'ambiente: deve dare al bambino la possibilit di raggiungere le conoscenze che gli consentano di inserirsi nell'ambiente sociale in cui sar destinato a vivere. integrit dello sviluppo: deve coltivare e rafforzare tutti gli aspetti dell'individualit infantile.

La creazione di un centro d'interesse faceva in modo che tutte le attivit fossero finalizzate all'acquisizione di una nozione. Applicazione del metodo [modifica] L'unit della proposta didattica quindi garantita da un programma di idee associate attraverso il riferimento al centro d'interesse. L'insegnamento composto da tre punti principali: y y y osservazione: attivit didattica basata su lezioni interne ed esterne alla scuola, in cui gli alunni apprendono i concetti scientifici tramite i sensi e l'osservazione diretta. associazione: lezioni in cui i bambini associano nello spazio e nel tempo ci che hanno osservato nella fase precedente. Attivando in questo modo conoscenze geografiche e storiche. espressione: in questa fase il bambino in grado di esprimere quanto acquisito attraverso attivit concrete come lavori manuali, disegno e giochi, e attivit astratte come la lettura, la lingua, il canto e il teatro.

Decroly dava molta importanza alla rappresentazione teatrale, all'igiene, alla morale e al calcolo. Globalizzazione dell'insegnamento [modifica] Teoria legata alla teoria del centro d'interesse. L'apprendimento parte dal concreto e dalla globalit delle cose, in quanto questa percezione del globale nel bambino innata e spontanea. Il metodo globale di conseguenza presenta da prima il tutto e successivamente guida all'analisi del particolare. Per esempio l'insegnamento della lettura prevede prima la presentazione dell'intera parola e successivamente delle sillabe e delle lettere. In questo modo il bambino apprende anche la scrittura senza alcuna difficolt. Dewey ohn Dewey, filosofo e pedagogista statunitense (Burlington 1859-New York 1952). Di modesta famiglia, frequent l'Universit del Vermont, dove ebbe i primi contatti con la filosofia evoluzionistica, con l'intuizionismo scozzese e con la filosofia di Comte. Fu poi a Baltimora, dove assorb l'hegelismo. A contatto con i Principles of Psycology del James, si allontan dall'hegelismo e diede al suo pensiero un indirizzo completamente nuovo, da lui stesso definito strumentalismo. John Dewey si dedic allora, prima a Chicago e poi a New York, alla creazione di una scuola organizzata come laboratorio sperimentale. Lo strumentalismo, senza essere un punto di vista eclettico, segn tuttavia la convergenza tra pragmatismo e illuminismo. La sintesi di questi diversi indirizzi, che si riscontrano in Experience and Nature (1925) e in The Quest for Certainty (1929; La ricerca della certezza), segn in primo luogo un radicale innovamento del concetto di "esperienza", proprio dell'empirismo classico. Tale concetto infatti, secondo Dewey, il risultato di una semplificazione e di una sofisticazione della realt. La realt infatti non chiarezza e semplicit come vorrebbe l'empirismo classico: include invece fattori d'instabilit, di rischio, d'incertezza e oscurit. Un'adeguata teoria dell'esperienza deve riconoscere e indicare esplicitamente questi fattori. Il rapporto dell'uomo con l'ambiente naturale e sociale sempre incerto e instabile. Nessuna struttura e tantomeno l'autoillusione ("la fallacia filosofica", come la chiama Dewey) garantisce questi rapporti: l'unica garanzia, sia pure provvisoria e tale da richiedere un costante controllo, l'atteggiamento della "ricerca", che Dewey, in Logic, the Theory of Inquire (1938; Logica, teoria dell'indagine), definisce "la trasformazione diretta o controllata di una situazione indeterminata in una situazione determinata nelle sue distinzioni e relazioni costitutive a tal punto da convertire gli elementi della situazione originaria in una totalit unificata". Essendo la trasformazione di una situazione lo scopo della ricerca, il rapporto tra mezzi e fini deve essere concepito,

secondo Dewey, come rapporto d'"integrazione". Tale rapporto centrale nel pensiero di Dewey e viene ripreso in tutte le sue opere principali. Esso coincide con il significato e la portata della razionalit, che consiste nella scelta di finalit adeguate e conformi ai mezzi che si hanno a disposizione per realizzarle e nello stesso tempo nella scelta di mezzi atti a produrre gli effetti ai quali si tende. Questo punto di vista esclude che la razionalit sia una facolt preesistente ai procedimenti della ricerca, caratterizzata da strutture a priori indipendenti. La riduzione delle "facolt" umane sotto il concetto di funzione, che viene operata da Dewey nei confronti del concetto di razionalit, viene analogamente operata per le altre "facolt" umane: la coscienza infatti il momento critico e negativo dell'esperienza, quando l'esigenza di un mutamento radicale viene sentito con intensit particolare. La coscienza l'esperienza stessa nel momento della sua crisi. Lo spirito non cosa che appartenga in proprio all'individuo ma ci che costituisce il sistema di credenze, di abitudini, di valori in cui l'individuo si trova inserito. L'io infine non la semplice individualit, ma il momento innovativo, originale, liberatorio dell'esperienza mediante il quale essa si libera dai vincoli del passato e assume nuovi significati. Il carattere sperimentale comune, secondo Dewey, tanto alla scienza propriamente detta quanto all'esperienza quotidiana del senso comune. Il fatto che quest'ultimo operi in modo meno rigoroso e con linguaggi assai meno complessi di quelli di cui si serve la scienza, non toglie che anche nella vita comune gli uomini procedano sperimentalmente, cio correggendo e modificando di continuo le loro idee sugli insegnamenti dell'esperienza. Il compito stesso della filosofia dell'arte (Art as Experience, 1934) consiste, secondo Dewey, nel ritrovare una continuit tra quelle forme raffinate e concentrate dell'esperienza, che sono le opere d'arte, e gli avvenimenti di tutti i giorni. L'impedimento maggiore al pieno esplicarsi della scientificit e del senso comune deriva dal peso che esercitano su di esso l'autoritarismo e il dogmatismo delle filosofie tradizionali. La concezione del conoscere come mera contemplazione e la svalutazione del mondo della pratica e del lavoro, che caratteristica di queste filosofie, ha le sue radici, secondo Dewey, in determinate condizioni economiche e sociali. Interprete delle pi alte tradizioni democratiche americane e, in particolare, dello spirito del New Deal rooseveltiano, la filosofia di Dewey permeata dell'idea che democrazia e scienza sono due aspetti complementari di una stessa realt. Come la fede democratica ha infatti la sua radice nell'idea della perfettibilit dell'uomo, nella convinzione cio che l'uomo pu migliorarsi e correggersi con l'esperienza, la scienza presuppone, a sua volta, una societ democratica e libera in cui il ricambio e la circolazione delle idee non siano ostacolati n da pregiudizi di casta n da privilegi sociali. Sulle sue tesi filosofiche Dewey costruisce un pensiero e una tecnica pedagogica che ispirarono largamente fin dai primi decenni del secolo soprattutto le scuole americane. Il fondamento della pedagogia deweyana risiede nella teoria dell'interesse, posto in intima interrelazione con il concetto di sforzo: "lo sforzo senza interesse pratica da lavoro forzato, ma l'interesse che non suscita sforzo non interesse vero" (Visalberghi). Il concetto d'interesse, inoltre, al centro della concezione deweyana della scuola come vita: la stessa tesi della continuit tra scuola e famiglia un corollario dell'importanza fondamentale attribuita a tale concetto. Per Dewey non c' scuola attiva senza presenza del lavoro incentrato sull'interesse. L'educazione "attiva" in quanto "formatrice di attitudini atte ad adeguare plasticamente l'individuo alle sempre rinnovantisi condizioni ambientali e in quanto promotrice di maturit critica e di spirito d'intrapresa". Individuo e societ sono inseparabili e l'educazione come scienza si deve riferire tanto alla psicologia quanto alle scienze sociali. Lo sviluppo adeguato dei due momenti del processo educativo reso possibile dall'assetto democratico, fuori da ogni divisione classista e da ogni chiusura nazionalistica. La concentrazione industriale e la divisione del lavoro, emarginando la funzione produttiva della famiglia, hanno reso impossibile la partecipazione e l'interesse dei ragazzi ai processi di produzione. Tale fenomeno ha accentuato la scissione fra cultura liberale delle classi egemoni e cultura tecnico-professionale dei lavoratori. Al lavoro educativo che non abbia fini estrinseci Dewey assegna il compito di una riconciliazione di queste "due culture". Fra le opere pedagogiche: My Pedagogic Creed (1887), School and Society (1899), Democracy and Education

ADLER IL PRIMO GENIALE ERETICO DELLA PSICOANALISI, IL TEORICO DELLA PSICOLOGIA INDIVIDUALE , DOVE SI AFFRONTANO GLI STESSI PROBLEMI DI FREUD CON UN SISTEMA TEORICO CHE OFFRE PER ESSI UNA SOLUZIONE DIFFERENTE: FREUD VEDE LA VITA DELL'UOMO IN FUNZIONE DEL PASSATO, ADLER LA LEGGE IN FUNZIONE DEL SUO AVVENIRE E QUESTO PERCH L'INDIVIDUO GUIDATO DAL DESIDERIO DI SUPERIORIT, DALLA RICERCA DI SOMIGLIANZA DIVINA, DALLA FEDE NEL SUO POTERE PSICHICO. LA VOLONT DI POTENZA, IL SENTIMENTO SOCIALE E LA FINZIONE SONO LE TAPPE PRINCIPALI DEL PERCORSO. LE TAPPE SONO SECONDARIE

LA TEORIA DI ADLER

RISPETTO ALLA CAPACIT CHE EGLI EBBE DI SUPERARE LE ANTINOMIE FREUDIANE SPOSTANDO LA SUA ATTENZIONE DALLE CAUSE ALLE MTE. SINTETIZZARE L'EVOLUZIONE DELLA PSICOLOGIA INDIVIDUALE COMPARATA DI CERTO UN'OPERAZIONE RIDUTTIVA E NON SEMPLICE DA COMPIERSI. E' PI UTILE FORSE SINTETIZZARE ALCUNI DEI CONCETTI CHIAVE CHE CARATTERIZZANO LA DOTTRINA ADLERIANA. SE LE AZIONI SONO LA GUIDA PER CAPIRE LA PERSONALIT, LO STILE DI VITA COSTITUISCE LA MODALIT DELL'AZIONE. IL TERMINE, CONIATO DA ADLER, ANCHE SE PASSATO ORMAI A FAR PARTE DEL LINGUAGGIO CORRENTE, DEFINISCE LA MODALIT CON LA QUALE L'INDIVIDUO SI MUOVE VERSO LA META SERVENDOSI DEI MEZZI CHE RITIENE DI AVERE A SUA DISPOSIZIONE E CIO DELLA PERCEZIONE SOGGETTIVA CHE HA DI S. LO STILE DI VITA SI FORMA NELLA PRIMISSIMA INFANZIA, DEFINITO NELLE SUE LINEE FONDAMENTALI GI ALL'ET DI CINQUE ANNI. LA RISPOSTA CHE L'INDIVIDUO FORNISCE PER MUOVERSI NEL SUO CONTESTO AMBIENTALE ORIGINARIO CHE, IN GENERE, COSTITUITO DALLA FAMIGLIA. PER QUESTO MOTIVO ADLER DEDIC MOLTA ATTENZIONE ALLO STUDIO DELLA "COSTELLAZIONE FAMILIARE", CIO DELLA POSIZIONE DI NASCITA DEL BAMBINO RISPETTO AI FRATELLI E DELLA RELAZIONE E DELLE CARATTERISTICHE DEGLI ALTRI MEMBRI DELLA FAMIGLIA. INOLTRE ADLER, CON LO STUDIO DEI "PRIMI RICORDI INFANTILI", PER PRIMO MISE L'ACCENTO SUL VALORE PROIETTIVO DEI RICORDI CHE RESTITUISCONO L'IMPRONTA DELL'ATTUALE PERSONALIT. I PRIMI RICORDI SONO L'IMPRONTA, NON LA CAUSA. N IMPORTANTE STABILIRE SE SONO REALI O FRUTTO DI ELABORAZIONE DI FANTASIA: IMPORTA SAPERE CHE DALLA LORO INTERPRETAZIONE SI OTTENGONO INFORMAZIONI ESSENZIALI PER COMPRENDERE LO STILE DI VITA DELL'INDIVIDUO E PER RICONOSCERE LE SUE METE. L'ANALISI DELLO STILE DI VITA COSTITUISCE IL FULCRO DELL'ANALISI ADLERIANA. NELL'UOMO CI SONO DUE ISTANZE INNATE ESPRIMIBILI COME: VOLONT DI POTENZA INTESA COME BISOGNO INNATO DI SOPRAVVIVERE E DI AFFERMARSI E COME SENTIMENTO SOCIALE DA INTENDERSI SIA COME SENTIMENTO DI COOPERARE CON LA COMUNIT, SIA DI COMPARTECIPARE EMOTIVAMENTE CON GLI ALTRI INDIVIDUI.LA COESISTENZA DI QUESTE DUE ISTANZE RAPPRESENTA LA SALUTE MENTALE, MENTRE IL LORO CONFLITTO PORTA ALLA NEVROSI . ADLER, CHE ERA UN ACUTO OSSERVATORE E CHE COSTRU TUTTA LA SUA TEORIA PARTENDO DALL'ATTENTA OSSERVAZIONE, CONSTAT CHE OGNI INDIVIDUO TENDE VERSO L'ALTO, CIO SI MUOVE DA UNA POSIZIONE VISSUTA COME INFERIORE, AD UNA META DI SUPERIORIT. NASCE IL TERMINE VOLONT DI POTENZA , DI MATRICE NIETZCHEANA, CHE SPIEGA IL MOTIVO PER CUI L'INDIVIDUO TENDE A REAGIRE ALLA PROPRIA INFERIORIT SPOSTANDOSI VERSO L'ALTO, USANDO GLI ARTIFICI NEVROTICI NEL SUO CAMMINO. PER ADLER L'UOMO UN ESSERE SOCIALE E LA TENDENZA VERSO IL SOCIALE INNATA. QUESTA CONCEZIONE

SPIEGA PERCH ADLER AGGIUNSE AL NOME DELLA "SOCIET DI PSICOLOGIA INDIVIDUALE" IL TERMINE "COMPARATA". EGLI SOSTENEVA CHE L'UOMO NON PU ESSERE COMPRESO SE NON VIENE OSSERVATO ALL'INTERNO DEL CONTESTO SOCIALE CON IL QUALE INTERAGISCE. IL SENTIMENTO SOCIALE LO AVVICINA ALLA DOTTRINA DI ERICH FROMM PER IL QUALE L'UOMO DIVIENE SOCIALE PER SFUGGIRE ALLA SOLITUDINE. L'INNATISMO DEL SENTIMENTO SOCIALE FORSE L'UNICO ASPETTO DOGMATICO DELLA TEORIA ADLERIANA MA SI DEVE RICONOSCERE CHE L'ESISTENZA DI UN BUON RAPPORTO CON GLI ALTRI, CHE MANTENGA INALTERATA LA PROPRIA INDIVIDUALIT MA CHE FACCIA SENTIRE L'INDIVIDUO PARTECIPE DEL SUO CONTESTO UMANO, ELEMENTO ESSENZIALE DI UN BUON EQUILIBRIO PSICHICO. IL SENTIMENTO DI INFERIORIT CARATTERIZZA IL BAMBINO ALLA SUA NASCITA ED FISIOLOGICO NELL'INFANZIA. SI TRASFORMA IN COMPLESSO DI INFERIORIT NELL'ADULTO QUANDO VENGONO A MANCARE LE CONDIZIONI EDUCATIVO-AMBIENTALI CHE CONSENTONO AL BAMBINO DI LIBERARSENE NEL CORSO DELLA CRESCITA. AD ACCENTUARE IL COMPLESSO DI INFERIORIT POSSONO CONCORRERE QUELLA CHE ADLER CHIAMA INFERIORIT D'ORGANO , INTESA COME INSUFFICIENZA FISICA O ESTETICA E LA COSTELLAZIONE FAMILIARE INTESA COME RIVALIT FRA I FRATELLI A CUI ADLER ATTRIBUISCE UN'IMPORTANZA MAGGIORE CHE AI GENITORI. LA COMPENSAZIONE UNA DELLE MODALIT CHE LA VOLONT DI POTENZA USA PER SUPERARE IL SENTIMENTO DI INFERIORIT. LA COMPENSAZIONE NON DEVE ESSERE VISTA SOLO COME ARTIFICIO NEVROTICO MA ANCHE COME ELEMENTO DI SUPERAMENTO DELL'INFERIORIT. ADLER DISTINGUE TRA COMPENSAZIONI E SUPERCOMPENSAZIONI E TRA COMPENSAZIONI POSITIVE E NEGATIVE: QUELLE NEGATIVE E LA SUPERCOMPENSAZIONE INTERFERISCONO CON IL SENTIMENTO SOCIALE. LA PROGETTAZIONE DI PIANI DI VITA PU COMPORTARE UNA VALUTAZIONE DI S E DEL MONDO CHE SI DISTACCA DALL'OGGETTIVIT, PRODUCENDO QUELLE FINZIONI CHE RESTANO NELL'AMBITO DELLA NORMALIT PSICHICA FINCH NON DISTANZIANO TROPPO L'INDIVIDUO DAI SUOI SIMILI E NON ALTERANO LA COERENZA DEL PENSIERO. LA FINZIONE UN'IDEA CHE AIUTA A TRATTARE LA REALT PI AGILMENTE. ESASPERANDO IL CONCETTO, TUTTO FINZIONE, O QUANTO MENO TUTTO INFARCITO DI FINZIONI. LA FINZIONE LA SOMMATORIA DELLA COSTRUZIONE SOGGETTIVA, ALLA QUALE SI SOVRAPPONGONO I CODICI AMBIENTALI DI CUI FANNO PARTE LA CULTURA, L'ETICA, IL COSTUME, LA RELIGIONE. OGNI INDIVIDUO NEL SUO AGIRE GUIDATO DA UNA META E ORIENTATO VERSO LA META. QUESTO SCOPO PREVALENTE VIENE DEFINITO FINE ULTIMO E ASSUME CARATTERE FITTIZIO QUANDO INQUINATO DA ELEMENTI PATOLOGICI ED COMPENSATORIO DI COMPLESSI. LA META COMPOSTA DA UNA PARTE CONSAPEVOLE E DA UNA PARTE DI CUI L'INDIVIDUO NON CONSAPEVOLE. SCOPRIRE LA PARTE INCONSAPEVOLE DELLA META

AIUTA A CAPIRE L'ORIGINE E IL SENSO DELLE NEVROSI E SPIEGA FENOMENI DEI QUALI I SOGGETTI NEVROTICI NON SANNO DARSI PACE. IL S CREATIVO SENZA DUBBIO IL CONCETTO PI ELEVATO DELLA TEORIA E COSTITUISCE IL PUNTO DI ARRIVO DEL PENSIERO DELLO STUDIOSO AUSTRIACO. DEFINIRE IL S CREATIVO DIFFICILE ANCHE SE IL CONCETTO INTUIBILE IMPLICITAMENTE: L'INDIVIDUO HA IN S UNA SERIE DI POTENZIALIT CREATIVE CHE SONO L'ESSENZA STESSA DEL SUO ESSERE. TALI POTENZIALIT ESIGONO CHE L'INDIVIDUO TROVI LA POSSIBILIT DI ESPRIMERLE ATTRAVERSO L'AZIONE. MA LA CAPACIT DI ESPRIMERE LA CREATIVIT PERSONALE RICHIEDE UN ADEGUATO LIVELLO DI AUTOSTIMA. SE IL PROCESSO DI CRESCITA E DI MATURAZIONE HA CONSENTITO DI ACQUISIRE SICUREZZA, L'INDIVIDUO PU ESPRIMERE IL PROPRIO S CREATIVO. SE INVECE IL PROCESSO DI MATURAZIONE STATO INCOMPLETO, IL COMPLESSO D'INFERIORIT IMPEDISCE L'ESPRESSIONE DELLA CREATIVIT E L'INDIVIDUO COSTRETTO AD ADOTTARE ARTIFICI NEVROTICI PER MANTENERE IL PROPRIO LIVELLO DI AUTOSTIMA. IN QUESTO CASO PER IL S CREATIVO NON ACCETTA LA CONDIZIONE DI COMPROMESSO CHE GLI IMPEDISCE DI ESPRIMERSI E GENERA LA SPINTA VERSO LA RICERCA DELLE VIE D'USCITA ASSIEME AGLI ARTIFICI NEVROTICI DI COMPENSO A SALVAGUARDIA DELL'AUTOSTIMA. UN OPPORTUNO PROCESSO DI INCORAGGIAMENTO FORNITO IN UN CONTESTO RELAZIONALE ADEGUATO PU CONSENTIRE IL SUPERAMENTO DEL COMPLESSO E PORTARE ALL'ESPRESSIONE DELLA PROPRIA POTENZIALIT CREATIVA. L'INCORAGGIAMENTO DIVENTA LO STRUMENTO PER IL CAMBIAMENTO. SE ALL'ORIGINE DELLA NEVROSI C' IL SENTIMENTO DI INFERIORIT, SOLO MEDIANTE UN ADEGUATO ED EFFICACE INCORAGGIAMENTO POSSIBILE OTTENERE LA GUARIGIONE. INCORAGGIARE SIGNIFICA SCOPRIRE LE POTENZIALIT CREATIVE DELL'INDIVIDUO, AIUTARLO A VEDERLE E SOSTENERLO NEL METTERE IN CAMPO TALI POTENZIALIT, FACENDOGLI CAPIRE CHE DISPONE DEGLI STRUMENTI PER REALIZZARE LE SUE METE. SI CONFIGURA QUINDI UN AMBIENTE ANALITICO MORBIDO E NON ANGOSCIANTE OVE SI MIRA A SUPERARE I PROBLEMI GUARDANDO ALLE METE E RIMUOVENDO GLI OSTACOLI AL CAMBIAMENTO, INVECE DI ENTRARE NEI VISSUTI ANGOSCIANTI LEGATI AL PASSATO, ALL'INSEGUIMENTO DI REGRESSIONI NON SEMPRE LIBERATORIE. QUESTO NON SIGNIFICA CHE ADLER NON GUARDI AL PASSATO E NON ATTRIBUISCA IMPORTANZA ALLA RICOSTRUZIONE DELLA STORIA DELLA VITA DELL'INDIVIDUO. A DIFFERENZA DI FREUD, PER ADLER I SOGNI E LE FANTASIE NON SONO L'ESPRESSIONE DEI DESIDERI REPRESSI MA UN MESSAGGIO CHE L'INDIVIDUO SI D, SPERIMENTANDOSI CON I PROPRI VISSUTI IN UNA SITUAZIONE CHE FITTIZIA (IL SOGNO STESSO) MA CHE VIENE VISSUTA COME SE FOSSE REALE. L'ANALISTA ADLERIANO DEDICA AMPIO SPAZIO ALLO STUDIO E ALL'INTERPRETAZIONE DEI SOGNI E DELLE FANTASIE CHE SONO LA PORTA DI ACCESSO AI RECESSI PI

PROFONDI DELLA MENTE E CONTRIBUISCONO ALLA COMPRENSIONE DELLE DISTORSIONI DELLA PERCEZIONE DEL S E DELLE METE INCONSCE. ADLER NON CONDIVIDE L'IDEA CHE IL MANCATO APPAGAMENTO SESSUALE SIA ALLA BASE DELLE NEVROSI ANCHE SE ATTRIBUISCE IMPORTANZA ALLA VITA SESSUALE. LA SESSUALIT UNA PARTICOLARE ESPRESSIONE DELLA VITA DI RELAZIONE E L'INDIVIDUO SI ESPRIME NELLA PROPRIA VITA SESSUALE SECONDO LE LINEE FONDAMENTALI DEL PROPRIO STILE DI VITA. ABBANDONATO IL DETERMINISMO PULSIONALE DELLA PSICOANALISI, ADLER COSTRETTO A RIVISITARE LE PULSIONI SESSUALI E AGGRESSIVE, INTENDENDO LE PRIME COME ESPRESSIONI DELLA COMPARTECIPAZIONE EMOTIVA E LE SECONDE COME ESPRESSIONI DELL'ISTINTO DI SOPRAVVIVENZA, CONTRO L'IPOTESI DI FREUD CHE LE LEGGEVA COME FIGURE DELLA PULSIONE DI MORTE. ADLER PROPONE CHE IL RIFERIMENTO PSICANALITICO ALLA SESSUALIT SIA INTESO ESCLUSIVAMENTE IN SENSO METAFORICO: QUINDI L'INVIDIA DEL PENE, ATTRIBUITA DA FREUD ALLE DONNE COME FATTORE NEVROGENO, NON SAREBBE ALTRO CHE L'INVIDIA DELLA PREMINENZA MASCHILE NELLA CIVILT OCCIDENTALE; PARIMENTI, LA NEVROSI MASCHILE RAPPRESENTEREBBE UNA PROTESTA VIRILE , UNA SOVRACOMPENSAZIONE NEI CONFRONTI DI UN SENTIMENTO DI INADEGUATEZZA. GLI INDIVIDUI SI SENTONO INADEGUATI ED IMPERFETTI, E PER COMPENSAZIONE SI AUTOINGANNANO CREANDOSI UNO STILE DI VITA CHE COSTITUISCE ESSENZIALMENTE UNA MODALIT ESISTENZIALE TESA AL RAGGIUNGIMENTO DI UNA SUPERIORIT NEI CONFRONTI DEGLI ALTRI. ANCHE LA RELAZIONE AFFETTIVA HA UNA NOTEVOLE IMPORTANZA SULLO SVILUPPO DEL BAMBINO. ADLER PONE L'ACCENTO SULLA CORRELAZIONE TRA L'INSORGENZA DI DISTURBI NEVROTICI NELL'ET ADULTA E LA CONDIZIONE DI BAMBINO VIZIATO O TRASCURATO. VIZIARE E MALTRATTARE SONO LE CONDIZIONI OPPOSTE DELLA DISTORSIONE DELLA RELAZIONE COL BAMBINO E COINVOLGONO LA SFERA DELL'AFFETTIVIT. IN SINTESI LA PSICOLOGIA INDIVIDUALE DI ADLER, DIVERSAMENTE DALLA PSICANALISI ORTODOSSA DI FREUD, SOTTOLINEA SOPRATTUTTO L'IMPORTANZA DEL FATTORE SOCIALE NELLA COMPARSA DELLA NEVROSI. LO SFORZO DELL'INDIVIDUO PER EMERGERE, PER IMPORSI, RAPPRESENTA IL TENTATIVO DI SUPERARE IL COMPLESSO DI INFERIORIT CHE PROVA, DA BAMBINO, NEI CONFRONTI DEL MONDO DEGLI ADULTI, INFERIORIT CHE PU ESSERE ACUTIZZATA DA FATTORI ECONOMICI E ORGANICI. NEL TENTATIVO DI SUPERARE QUESTO SENSO DI INFERIORIT, IL BAMBINO SI PREFIGGE OBIETTIVI FITTIZI CHE HANNO LO SCOPO DI TRANQUILLIZZARLO. NEL SOGGETTO NORMALE QUESTA CONTRADDIZIONE FRA VISIONE FITTIZIA DELLA VITA E REALT VIENE MEDIATA, CONSENTENDOGLI DI STABILIRE SODDISFACENTI RAPPORTI SOCIALI. NEL NEVROTICO QUESTA MEDIAZIONE FALLISCE, VANIFICANDO LA POSSIBILIT DI UNA RELAZIONE SOCIALE POSITIVA. LA TERAPIA MIRA A

DETERMINARE COME SI FORMATO QUESTO AUTOINGANNO, ATTRAVERSO I RICORDI E I SOGNI, NON RICORRE ALLE LIBERE ASSOCIAZIONI, CONSIDERA IL TRANSFERT COME ELEMENTO FACILITANTE E PRESUPPONE UNA PARTECIPAZIONE ATTIVA DA PARTE DEL TERAPEUTA TESA A SMASCHERARE I FALSI OBIETTIVI A CUI IL PAZIENTE TENDE E A FORNIRE METE ESISTENZIALI PI IDONEE E STIMOLANTI. DI QUI L'INFLUENZA DI ADLER SUL PENSIERO PEDAGOGICO CONTEMPORANEO. MOLTI STUDIOSI HANNO TRATTATO L'OMOSESSUALIT, CONFUTANDO IL FATTO CHE LE SUE RADICI SIANO DA RICERCARE NEL VIZIO E NELLA SMODATEZZA. SECONDO I SOSTENITORI DELLA CAUSA BIOLOGICA, ORMONALE O GENETICA, ESSA CONGENITA, MENTRE GLI PSICANALISTI SI SONO RIFATTI ALL'EDUCAZIONE DELL'INDIVIDUO ED ALL'AMBIENTE FAMILIARE IN CUI EGLI CRESCIUTO. PER QUANTO RIGUARDA LA DEFINIZIONE ATTUALE DELL'OMOSESSUALIT, SI AFFERMA CHE UN INDIVIDUO OMOSESSUALE, IL QUALE ACCETTA IN PIENO E CON SERENIT LA PROPRIA CONDIZIONE (LIBERO QUINDI DA RESTRIZIONI MORALI) NON CONSIDERATO UN CASO PATOLOGICO TANTO VERO CHE LA PSICHIATRIA HA CANCELLATO L'OMOSESSUALIT DALL'ELENCO DEI DISTURBI PSICOSOMATICI. OGGI CI SI LIMITA A CONSIDERARE PATOLOGICA QUELLA FORMA DI OMOSESSUALIT VISSUTA CON INCERTEZZA ED ANGOSCIA. ADLER RITENNE CHE L'OMOSESSUALIT FOSSE UN FATTORE LEGATO ALLA NEVROSI INDIVIDUALE , NON CONGENITO. PUBBLIC NEL 1917 "IL PROBLEMA DELL'OMOSESSUALIT" E NEL 1930 "PSICOLOGIA DELL'OMOSESSUALIT". L'OPERA DI ALFRED ADLER PER PRIMA COSA FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE: NONOSTANTE LE DISPOSIZIONI GIURIDICHE E PENALI, NONCH IL RIGORE MORALE DELL'EPOCA, IL FENOMENO OMOSESSUALE ANDAVA SEMPRE PI DIFFONDENDOSI. L'AUTORE INOLTRE RILEVA CHE GLI STUDIOSI DEL PERIODO NON AVEVANO TRATTATO L'ARGOMENTO IN MODO COMPLETO E CHE I LORO TRATTATI AVEVANO INCISO POCO O NIENTE SULL'OPINIONE PUBBLICA. SECONDO LO PSICOLOGO VIENNESE, LA PSICOLOGIA INDIVIDUALE HA CHIARITO CHE I FENOMENI DI PERVERSIONE (MASTURBAZIONE, FETICISMO, OMOSESSUALIT, MASOCHISMO) HANNO ALCUNE PECULIARIT IN COMUNE. INNANZITUTTO, SONO ESPRESSIONE DI UN INCREMENTO DELLA DISTANZA FRA UOMO E DONNA. INFATTI RAPPRESENTANO UNA RIVOLTA CONTRO IL NORMALE ADATTAMENTO SESSUALE E INDICANO IL DISPREZZO VERSO IL PARTNER; SONO COMPENSATORI PER RIDURRE IL PRESUNTO SENSO DI SUPERIORIT DELLA DONNA; SONO IN RELAZIONE CON UNA FORTE SENSIBILIT, CON UN ECCESSO DI ORGOGLIO E DI CAPARBIET, CON CARENZA DI SPIRITO CAMERATESCO, CON POCO SENTIMENTO SOCIALE, DIFFIDENZA E SMANIA DI COMANDO. L'INDIVIDUO PREDISPOSTO ALLA NEVROSI PI SENSIBILE AI CAMBIAMENTI DELLA VITA, ED QUINDI

PSICOLOGIA DELL'OMOSESSUALITA'

CONFRONTANDOSI CON I PROBLEMI DELLA COPPIA E CON IL MATRIMONIO CHE EGLI REAGISCE IN FORME ANOMALE COME L'OMOSESSUALIT CHE, COME LA PSICONEVROSI, FA QUINDI PARTE DELL'ANORMALE. NELLA FASE DELLO SVILUPPO, IL BAMBINO AFFRONTA PROBLEMI E SITUAZIONI CREANDO STRATAGEMMI CHE RICAVA DALLA PROPRIA ESPERIENZA E DAL CONFRONTO CON QUELLE DEGLI ALTRI, SOLUZIONI CHE ADOTTA COME SCHEMI DEL SUO COMPORTAMENTO, AI QUALI SI CONFORMERANNO DA ALLORA LE SUE RISPOSTE. LE RICERCHE DELLA PSICOLOGIA INDIVIDUALE HANNO INOLTRE DIMOSTRATO CHE UN BAMBINO SAR TANTO PI PERVERSO QUANTO PI SAR ACCRESCIUTO IN LUI IL SENSO DI INFERIORIT. NATURALMENTE SOTTO QUESTA CHIAVE ANCHE L'EDUCAZIONE ASSUME UN SENSO DI PRIMARIA IMPORTANZA: UN PADRE-TIRANNO, CHE OFFUSCA LA PERSONALIT ESPRESSIVA DEL FIGLIO, PU ESSERE CAUSA DELL'INSICUREZZA DELLO STESSO, CREANDO UN GRAVE SENSO DI INFERIORIT, ED EGLI SI OPPONE ALL'AUTORIT DEL PADRE IN MODO NASCOSTO, ACQUISENDO LE DOTI TIPICHE DEL PERVERSO. STESSA COSA ACCADE SE LA MADRE FORTE E POSSESSIVA: IL BAMBINO AVR, UN DOMANI, UN FORTE SENSO DI SCORAGGIAMENTO E QUINDI DI REPULSIONE VERSO LA DONNA. LA FUORIUSCITA DALLO SCHEMA TRADIZIONALE FA S CHE L'OMOSESSUALE SIA SCARSAMENTE ADATTABILE ALLA VITA SOCIALE, DOVE INFATTI EGLI CONDANNATO AD ESSERE CONSIDERATO IMMORALE. E' MOLTO COMPLICATO CURARE L'INDIVIDUO OMOSESSUALE PERCH SI TRATTA DI UNA NEVROSI INDIVIDUALE COSTITUITA IN ET GIOVANILE: NECESSARIO ESTIRPARNE L'OMOSESSUALIT ACQUISITA NELL'INFANZIA, QUINDI RILEVARE IN MODO PRECISO LA DISTANZA DAL PARTNER SESSUALE, EVIDENZIARE L'ASPETTO DELL'ANTISOCIALIT ED INFINE SCIOGLIERE IL SENSO DI SUPERIORIT ADOTTATO PER COMPENSAZIONE. L'OMOSESSUALIT, COME SI DICEVA, UN FATTORE DI EDUCAZIONE DELL'INFANZIA. LA VASTA DIFFUSIONE DI QUESTO FENOMENO, NORMALE NEI TEMPI ANTICHI COME TUTT'OGGI IN OGNI CLASSE SOCIALE, FA AD ADLER DEDURRE CHE L'OMOSESSUALIT SIA UNA PERVERSIONE NON CURABILE.

La conoscenza dell'uomo [modifica]


La Psicologia Individuale Comparata di Adler una teoria dell'uomo ad orientamento olistico, teleologico e fenomenologico. Essenzialmente pragmatica, ha proposto spunti applicativi in ambiti diversi (psicoterapia, psicologia clinica, medicina psicosomatica, pedagogia, antropologia, sociologia, etc.), e che cerca di fornire modelli di comprensione del comportamento individuale, sociale e di gruppo. In quanto metodologia finalizzata a cercare di fornire una conoscenza di s stessi e degli altri, la Menschenkenntnis (conoscenza "pratica" dell'uomo) adleriana propone una griglia interpretativa che utilizza i seguenti criteri:[11]

ogni essere umano un tutto unico e indivisibile sia per quanto riguarda il rapporto psiche/corpo, sia per quanto riguarda le varie attivit psichiche: la mente, punto di convergenza di passato, presente e futuro, in continuo movimento di trasformazione, non pu essere analizzata come un organo definito o separato dal corpo, n si possono esplorare le sue risorse isolatamente, una ad una. Tutti gli elementi della psiche, come gli organi e gli apparati, si organizzano coerentemente con lo scopo cui sono preposti, perci hanno un senso se interpretati come elementi di un insieme inconcepibile pensare alla vita senza presupporre il movimento e non si pu immaginare il movimento senza ipotizzare un percorso diretto verso una meta. Adler ha costruito limpianto del suo finalismo causale, rilevando, in accordo con lempirismo, come tutti gli organismi viventi, in maniera adeguata al loro sviluppo e alla loro evoluzione, sono orientati verso la sopravvivenza: per la realizzazione di questo obiettivo necessario progettare il futuro. Per lessere umano, la pi complessa fra le forme di vita, lo scopo essenziale dellesistenza realizzare un futuro pi appagante e pi sicuro del presente superando gli ostacoli che si frappongono alla sua affermazione il primo periodo della vita dell'uomo, pi che per ogni altra specie animale, caratterizzato da una marcata condizione di insufficienza e di insicurezza e da una prolungata dipendenza dagli adulti che appaiono al bambino come pi grandi, pi forti e pi esperti di lui; il dinamismo incessante da una condizione di inferiorit ad una di maggiore sicurezza e stabilit, guidato da una tensione costante verso una meta ideale che rimane per l'uomo, prevalentemente, inconscia. Tale tensione, attraverso i meccanismi della compensazione e del superamento, diviene una forza propulsiva che guida la vita del singolo e della specie umana in generale ciascuno affronta le difficolt con un diverso grado di attivit: chi tende a dominarle, chi a subirle, chi spera di evitarle, chi demanda la loro soluzione ad altri o alla fortuna. Pu accadere che l'uomo sottovaluti le proprie possibilit e debba, per questo, essere incoraggiato a realizzare il proprio processo evolutivo nell'uomo sono presenti due istanze costitutive, variamente intrecciate fra loro: la spinta a superare l'inferiorit, der Wille zur Macht o "volont di potenza", e Gemeinschaftsgefhl o "sentimento sociale", letteralmente senso di comunit, bisogno di appartenere, di compartecipare e di comprendere i propri simili. Il senso di comunit pu limitarsi al nucleo familiare o al gruppo di origine, ma pu estendersi, in modo diverso per ciascuno, alla nazione, alla comunit umana, alla natura, al cosmo ogni persona soddisfa le richieste della volont di potenza e del sentimento sociale secondo una considerazione di questo tipo: "il mondo cos..., io sono fatto cos..., perci...". Non sono le esperienze del passato in se stesse a forgiare la personalit, ma il modo soggettivo in cui esse vengono considerate, messe in relazione tra loro, memorizzate e usate per raggiungere il superamento di difficolt supposte o reali. Fra l'azione degli stimoli sulla persona e la risposta di questa agli stimoli, si inserisce il S creativo, un'istanza che rende significative le esperienze, le modula e caratterizza, le armonizza con ogni altra acquisizione successiva. Cos il S creativo definisce lo Stile di vita, l'impronta, unica e inimitabile, che caratterizza ogni individuo e nella quale confluiscono i tratti del comportamento, i pensieri, le idee, le opinioni, le emozioni e i sentimenti, risultanti dal compromesso fra esigenze individuali e istanze sociali

come organi ed apparati si conformano alla funzione cui sono preposti, cos gli uomini si organizzano in modo funzionale al "sistema" sociale di cui fanno parte. Basi motivazionali dell'individuo sono i bisogni e i valori all'interno della relazionalit, qualit primaria della psiche. Lassioma adleriano "non possibile studiare un essere umano in condizioni di isolamento, ma solo all'interno del suo contesto sociale"[12] indirizza e condiziona tutta la dottrina individual-psicologica della personalit. Lattributo individuale, che oggi contraddistingue la Scuola, per non generare malintesi, dovrebbe essere affiancato dalla meno consueta qualifica di comparata, che in origine completava la sua definizione, con il giusto intento di esprimere il concetto di una individualit psichica unica e irripetibile parte di una struttura comunitaria formata da altre unit psichiche, come questa uniche e irripetibili e tra loro interagenti.

La teoria adleriana della personalit, con pochi concetti basilari (sentimento di inferiorit, aspirazione alla superiorit, compensazione, sentimento sociale, S creativo, ...), permette di tratteggiare lo "stile di vita" di una persona, decifrarne sentimenti ed emozioni, comprenderne il comportamento, la visione di s e del mondo.

Il senso della vita [modifica]


Se la vita movimento ed il movimento presuppone una direzione verso una meta, allora il senso della vita non pu che essere interpretato come un processo volto al superamento di una condizione di inferiorit, limitazione e insicurezza, percepita ogniqualvolta un ostacolo si frappone al raggiungimento dell'obiettivo. Alfred Adler, quindi, sovvertendo la visione scientifica tradizionale che ricerca prevalentemente le cause dei comportamenti, si volge, invece, ad esplorare la mente ideatrice di un piano di vita, solo in parte cosciente, soffermandosi sulle strategie messe in atto per raggiungere il fine ultimo: la condotta umana viene considerata come una proiezione del S nel futuro piuttosto che come esito di eventi preesistenti. "Ci sono tanti significati dati alla vita quanti sono gli esseri umani ... forse ognuno di questi contiene un margine variabile di errore ... qualsiasi significato che sia anche minimamente utilizzabile non pu essere definito completamente sbagliato".[13] Ciascuno, in modo originale e creativo, inconsapevolmente, definisce quello che ritiene essere il "suo" senso della vita (fama, danaro, stabilit familiare, ...); ci che accomuna gli intenti di tutti gli uomini il "successo", cio il superamento del sentimento dinferiorit (qualsiasi senso abbia linferiorit). Laspirazione alla superiorit la gara, che lindividuo indice con se stesso per elevarsi verso la perfezione, riferimento ideale verso cui si tende, ma che umanamente irraggiungibile. Dietro ogni attivit umana c una forza fondamentale di base, una spinta da una situazione di minus a una situazione di plus, da un sentimento dinferiorit a uno di superiorit, perfezione, completezza.[14] Nel movimento ascensionale dal basso verso lalto, assume unestrema importanza il pensiero antitetico, quel tipo di percezione basato sugli opposti (alto/basso, forte/debole, maschile/femminile, ...) che segna i limiti del percorso. Per rendere comprensibile il processo evolutivo occorre, per, fornire dei punti di riferimento e tracciare delle coordinate che consentano di rappresentarlo in modo concreto ed operativo; questi punti di riferimento vengono rappresentati da Adler nei cosiddetti tre "compiti vitali":[15] la famiglia, il lavoro, le relazioni sociali. La famiglia il primo nucleo sociale in cui la persona si confronta con altri soggetti diversi da s. Compito della famiglia preparare il bambino alla vita sociale; il ruolo centrale affidato alla madre, o alla figura che la rappresenta, che ha il duplice incarico di educare il bambino alla

cooperazione ed avviarlo alla socialit insegnandogli ad interagire col padre e con i fratelli. Al padre, o a chi per lui, spetta l'impegno di formarlo circa i tre compiti vitali trasmettendogli lamore per il lavoro, per la famiglia ed il rispetto per la madre, per i fratelli e per gli amici. Nellinterazione con i fratelli e con i coetanei, il bambino apprende le regole del gioco della vita fatto di momenti di dominio, che si alternano a momenti di sottomissione, e collaborazioni pi o meno facili da realizzare; ciascuno, poi, a seconda dell'ordine di nascita, sperimenter il rispetto per i fratelli maggiori, la disponibilit con i pi piccoli, la tolleranza nei confronti di coloro che sono pi problematici. La rete delle relazioni che si strutturano all'interno della famiglia, secondo caratteristiche specifiche per ciascun nucleo, definita da Adler "costellazione familiare" proprio per sottolineare il carattere di interdipendenza che influenzer, significativamente, lo stile di vita di ognuno dei suoi membri. All'interno della famiglia si acquisiscono, quindi, regole e principi che, integrati poi dalle esperienze che si andranno ad effettuare nel corso della vita, rappresentano il sistema di valori di ciascun individuo. La capacit di collaborare/cooperare, assimilata in seno alla famiglia di origine, si esplicher anche nella relazione con l'eventuale nucleo familiare acquisito con il matrimonio o la convivenza. Il lavoro per Adler un altro importante ambito in cui si realizza la capacit di cooperare ed un'occasione per valorizzare le doti di ciascuno; inoltre, la suddivisione del lavoro garantisce, attraverso le specializzazioni, la soddisfazione dei bisogni della comunit. Nella scelta della professione, grande importanza attribuita all'opera della scuola che deve saper riconoscere le attitudini di ciascuno ed incoraggiarne la realizzazione. Impegno e responsabilit nella professione sono sempre indici di un buon sviluppo psichico e di maturit personale; il lavoro si attesta, cos, anche la possibilit di divenire occasione per educare o rieducare soggetti socialmente instabili. Una vita con buone e ricche relazioni sociali ed affettive segno di sviluppo armonico della personalit; al contrario, l'isolamento, gli atteggiamenti ipercritici, oppositivi o polemici, denunciano un disturbo nella relazione con il mondo e la realt. Il sentimento sociale, in quanto parametro per la valutazione della capacit di "percepire" correttamente gli altri, criterio per misurare anche la "salute" psichica: solo chi sa collaborare, dimostra di possedere un buon giudizio di s, del mondo e della realt. Se lo scopo individuale del vivere evolvere ed ogni individuo , per la sua natura sociale, strettamente connesso con le altre individualit, l'evoluzione individuale diviene origine e propulsione per l'evoluzione sociale. D'altra parte, un buon criterio per verificare la validit di un'azione il suo effetto sulla societ: tutto ci che socialmente utile positivo, ci che conduce vantaggio al singolo, a discapito della collettivit, dannoso proprio perch privo di Gemeinschaftsgefl.

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