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PEDAGOGIA: La pedagogia è la scienza che si propone di educare l’uomo in relazione con gli altri e con

se stesso a qualsiasi età e per tutta la vita. Il pedagogista è lo specialista dei processi formativi ed educativi.
Egli utilizza strumenti metodologici e d’intervento per la prevenzione, la diagnosi, l’attività di assistenza, di
consulenza e di trattamento abilitativo e riabilitativo in ambito educativo, culturale e pedagogico rivolto alla
persona, alla coppia, alla famiglia e alla comunità. La pedagogia ha come oggetto principale la persona. La
persona è corpo, salute ed emozioni.
La persona è corpo in quanto nel corso della storia il corpo ha subito varie trasformazioni, nel ‘900
soprattutto si sente l’esigenza di avere un corpo perfetto. I mass media sicuramente hanno influenzato questa
idea, soprattutto nei riguardi della donna. Possiamo conoscere gli altri in termini di enteropatia, cioè la
conoscenza con l’altro in termini di relazione tra i corpi. Oltre alla parola infatti, esistono altri tipi di
linguaggi per comunicare, come ad esempio il linguaggio corporeo. Esso comprende le posture, i gesti e in
generale i singoli movimenti del corpo. Il corpo ha tre dimensioni: è lo strumento per una motricità d’azione
e ha come scopo il confronto con la realtà; è una motricità di tipo espressivo per immaginare, creare e
trasformare; ed infine è mediatore di una motricità impressiva alla ricerca di sensazioni toniche, emotive e
sensoriali.
La persona è emozioni, in quanto esse fanno parte della vita dell’uomo e senza non potremmo esprimerci
liberamente. Il termine emozione deriva dal latino ex-movere, quindi uscire, tirare fuori e sfogare. Le prime
forme di emozione nel bambino si manifestano entrando in contatto con l’ambiente e con le persone che gli
provocano reazioni come il pianto, il sorriso e l’agitazione motoria. Gli stati emotivi si configurano come
reazioni ad eventi piacevoli o meno, fondamentali per la sopravvivenza; si generano nella mente come
prodotto del flusso di pensieri e sono energia che si estende per tutto il corpo e fuori da questo. L’umore è lo
stato emotivo che maggiormente interessa la nostra giornata. E’ lo stato di omeostasi emotiva, mentre
l’emozione è la manifestazione. L’umore è: individuale (condizioni individuali), preconscio (non ne siamo
consapevoli), permanente (tende a protrarsi nel tempo) e pervasivo (condiziona la nostra vita).
La persona è salute.
SALUTE: Il discorso sulla salute segna un passaggio compiuto con la definizione dell’OMS
(Organizzazione Mondiale della Sanità). Da una concezione che intende ed identifica la salute come assenza
di malattia, siamo passati ad un’idea di salute come concetto complesso e multifattoriale. “La salute è uno
stato di completo benessere psico-fisico nel suo ambiente di relazione”. La salute è il miglior equilibrio
possibile tra l’individuo e l’ambiente. L’idea di salute come nozione complessa e multifattoriale, tiene in
considerazione le “determinanti” di natura sociale, culturale, biologica ed economica che possono facilitare o
nuocere lo sviluppo della salute. E’ necessario inoltre educare alla salute, come scoprire, sviluppare e
utilizzare le risorse che ciascuno possiede, reagendo anche ad eventi critici. L’educazione è un processo di
formazione di un essere umano verso la massima attuazione possibile delle sue potenzialità. Fa riferimento a
quell’intenzionalità/ volontà di cambiare sempre in meglio.
PEDAGOGIA DEL CORPO: Spesso si tende a sottovalutare il corpo dando importanza solo a ciò che
riguarda il pensiero e la mente. La pedagogia del corpo, si propone come apertura ad una nuova concezione e
alla rivoluzione di esso, poiché anch’esso fa parte di noi (siamo corpo, non è solo un contenitore). La
pedagogia del corpo trasferisce quindi nei vari ambiti formativi i principi che stanno alla base
dell’educazione corporea proponendo linguaggi, scenari e strategie spesso trascurati o dati per scontato.
PREVENZIONE: Prevenire significa anticipare fatti che non dovrebbero avvenire. La prevenzione è
l’insieme di azioni finalizzate a impedire o ridurre il rischio, ossia la probabilità che si verifichino eventi non
desiderati. I tre piani della prevenzione in ambito sanitario sono: prevenzione primaria, è offerta a tutti i
soggetti in generale per evitare rischi di disadattamento o situazioni di possibile pericolo; prevenzione
secondaria, è rivolta a chi presenta carenze o problemi conseguenti a situazioni negative o difficoltà
familiari/sociali; prevenzione terziaria, cerca di contenere le complicanze derivanti da situazioni negative
ripetute, aiutando il soggetto a ritrovare una propria positiva identità.
PEDAGOGIA DELLA CURA: La cura va ripensata in chiave pedagogica, da funzione biologica a pratica
culturale, che regola l’agire umano. Essa va intesa come competenza educativa in grado di promuovere e
sostenere la progettualità dell’uomo, tenendo insieme limite e possibilità, presente e futuro inteso come
esistenziale apertura ad un poter essere autentico. Il termine “curing” fa riferimento ad una prospettiva
sanitaria, ad un processo terapeutico e l’enfasi viene posta sulla diagnosi e sulla cura. Il termine “caring”
invece fa riferimento ad una prospettiva educativa, dove gli obiettivi sono legati ai processi decisionali e
l’enfasi è posta sulla prevenzione e sulla promozione del benessere. Aver cura vuol dire ricondurre l’altra
persona al suo progetto esistenziale ovvero educarla, inteso come atto intenzionale volto a facilitare nell’altro
l’esercizio responsabile della propria libertà e scelta. Gli strumenti sono: la relazione d’aiuto, il progetto di
vita, la consulenza educativa e il colloquio clinico.
RELAZIONE D’AIUTO: La relazione d’aiuto è definita come “una relazione in cui almeno uno dei due
protagonisti ha lo scopo di promuovere nell’altro la crescita, lo sviluppo, la maturità ed il raggiungimento di
un modo di agire più adeguato e integrato”. La relazione d’aiuto si prefigge di migliorare le abilità
decisionali del soggetto, fornendogli gli strumenti concettuali per compiere scelte di valore e per individuare
criteri secondo i quali orientare la propria vita. L’uomo ritrova se stesso solo nella relazione con gli altri
verso i quali la cura lo rimanda. Nell’aver cura non mi pongo al posto dell’altro ma lo presuppongo nel suo
poter essere e poter divenire. La relazione d’aiuto viene intesa come educativa nel momento in cui vi è la
promozione del perfezionamento e del cambiamento.
DISTURBI EMOZIONALI: I disturbi emozionali sono collegati al disagio e alle difficoltà che bambini,
ragazzi e giovani adulti, possono sperimentare nel fare i conti con la propria dimensione emotiva, affettiva e
relazionale. Essi sono divisi in interiorizzati ed esteriorizzati. I primi sono così definiti in quanto non si
riscontra una manifestazione o un’esplicita sofferenza. Fanno parte di questa categoria: la depressione
infantile (percezione negativa di sé e convinzione di non essere amati), sindrome d’ansia da separazione,
sindrome d’ansia sociale (incapacità di socializzare), sindrome ansiosa generalizzata (paura di sbagliare) e
fobia scolastica (rifiuto di andare a scuola). I secondi sono rappresentati da comportamenti ed azioni
eccessive, ne fanno parte: disturbi della condotta, disturbo oppositivo provocatorio (atteggiamento di rifiuto
verso le regole) e atteggiamenti di fuga (evitare il contatto con la situazione stressante). Un disturbo della
regolazione affettiva è rappresentato dall’alessitimia, ovvero l’incapacità di esprimersi e sentire le proprie
emozioni, di essere empatici e quindi di leggere le emozioni altrui. Tali soggetti tendono inoltre ad isolarsi.
EMPOWERMENT: Il termine empowerment indica un processo di crescita, sia dell’individuo sia del
gruppo, basato sull’incremento della stima di sé, dell’autoefficacia e dell’autodeterminazione. Tutto ciò
garantisce la possibilità all’individuo di far emergere risorse latenti e ad appropriarsi consapevolmente del
suo potenziale.
INTELLIGENZA E CREATIVITA’: Gardner fu colui che elaborò le intelligenze multiple, esse sono:
linguistica che riguarda la sensibilità per il significato delle parole e per l’ordine fra esse, logico-matematica
che fa riferimento alla capacità di condurre ragionamenti, musicale riguarda la capacità di riconoscere brani
musicali sulla base del tono, visuo-spaziale riguarda la capacità di visualizzare oggetti da angoli e prospettive
diverse, corporeo-cinestetica fa riferimento alla sensibilità tattile e istintiva oltre che alla coordinazione e
all’armonia motoria, personale che riguarda la capacità empatica verso il prossimo, ed infine emotiva che si
riferisce alla capacità di controllo sulle emozione e sugli impulsi. La creatività è considerata come la capacità
di adattamento. E’ un’intelligenza capace di risolvere i problemi e trovare soluzioni (problem solving). Il
creativo è colui che scopre nuove strategie di soluzione e risoluzione. La creatività risiede nel “pensiero
divergente”, il quale è caratterizzato da flessibilità, originalità e fluidità ovvero la capacità di produrre
rapidamente una successione di idee.
BURNOUT: Il burnout, parola di origine anglosassone, letteralmente significa esaurimento emotivo o crollo
emotivo, ovvero una condizione di stress acuto. La sindrome di burnout venne inizialmente associata alle
professioni sanitarie e assistenziali, per poi essere riconosciuta ed associata a qualsiasi contesto lavorativo.
La persona colpita da burnout si sente sfinita, come se avesse esaurito tutte le energie per affrontare la vita
nella sua totalità. Chi soffre di tale disturbo si rende conto di non poter essere d’aiuto agli altri e non riuscire
più a fronteggiare le richieste ambientali. Tra gli operatori più a rischio vi sono gli infermieri, i medici,
soccorritori delle ambulanze e qualsiasi altra professione d’aiuto. Tali lavoratori si trovano di fronte a
situazioni particolarmente stressanti e per potervi far fronte bisogna mettere in atto interventi educativi, come
quello di elaborare programmi per migliorare la prestazione dei singoli. Un esempio potrebbe essere il
rilassamento progressivo dei muscoli, che consiste nell’aumentare la capacità di tollerare tensioni provocate
dalla professione.
BENESSERE: Il benessere è uno stato che coinvolge tutti gli aspetti dell’essere umano e caratterizza la
qualità della vita di ogni singola persona all’interno di una comunità.
EMPATIA: L’empatia è la capacità di comprendere pienamente lo stato d’animo altrui, sia che si tratti di
gioia che di dolore. Vuol dire: sentire dentro e riuscire a mettersi nei panni dell’altro.
BES: I bisogni educativi speciali (BES) sono definiti come “qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento
permanente o transitoria in ambito educativo o di apprendimento, dovuta all’interazione tra vari fattori di
salute e che necessita di educazione speciale individualizzata”. Si distinguono in: soggetti con disabilità;
soggetti con disturbi evolutivi specifici (DES), come DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) o altri
disturbi come deficiti del linguaggio o dell’attenzione; e soggetti con svantaggio socio-economico o
culturale.
DSA: I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) li conosciamo con questi nomi: dislessia ovvero
difficoltà di lettura, disgrafia e disortografia ovvero difficoltà di scrittura e discalculia ovvero difficoltà di
calcolo. La legge 170/2010 riconosce e descrive questi quattro disturbi dell’apprendimento, sottolinea la
necessità di diagnosi rapide e affidabili e percorsi di abilitazione efficaci. Tale disturbi sono: specifici perché
riguardano esclusivamente alcuni processi di apprendimento; hanno una matrice evolutiva e hanno infine
origine neurobiologica. Riconoscere, diagnosticare, pianificare e usare interventi efficaci significa creare
interventi personalizzati e adeguati alle caratteristiche individuali dello studente e al percorso di studi, che
favoriscano e garantiscano l’apprendimento. Uno studente con DSA può attenuare e compensare il suo
disturbo di apprendimento e imparare al pari dei suoi compagni con interventi mirati e con gli strumenti
compensativi e dispensativi pensati per aiutarlo a studiare e ad apprendere. Tali strumenti possono essere
software compensativi, tablet, mappe concettuali e uso della calcolatrice.
STRESS: Il modello più attuale e completo che riguarda lo stress è il “transactional approach”, ovvero
approccio transazionale. Esso suggerisce che lo stress è il risultato di un processo di scambio e di interazione
continua tra individuo e ambiente. Lo stress si sviluppa a partire dalla percezione di potenziali fonti di
tensione, fino a determinare conseguenze sia individuali sia organizzative. Il generale lo stress viene distinto
in eustress (stress buono) e distress (stress cattivo). Lo stress è in grado di produrre effetti negativi a breve e
a lungo termine, sia sugli individui che sulle organizzazioni. A livello individuale può manifestarsi
l’aumento della pressione arteriosa, alti livelli d’ansia, disturbi dell’umore fino ad arrivare all’abuso di
sostanze. A livello organizzativo invece gli effetti principali sono: diminuzione dei profitti e calo della
produttività.
PSICOMOTRICITA’: Con il termine psicomotricità si intende un insieme di pratiche che utilizzano come
principale strumento il gioco e soprattutto il gioco del movimento, al fine di accompagnare e aiutare se è
necessario l’evoluzione e lo sviluppo della personalità intesa come unità di corpo, mente ed emozione. La
psicomotricità utilizza il corpo come luogo fondante di tutte le comunicazioni ed infine utilizza anche oggetti
speciali denominati Forme. Queste forme sono: la palla, la corda, il cerchio e il bastone. Il bambino in questo
modo può scoprire le proprie capacità creative, sperimentarle e svilupparle in un ambiente favorevole.
TITOLO DEL PROGETTO: “MUSICOMUNICANDO, DAI SUONI ALLE PAROLE”
Premessa: La scuola non è soltanto il luogo dell’educazione per eccellenza ma è anche l’istituzione
principale per realizzare le pari opportunità, per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni svantaggiati o
diversamente abili. Nella prospettiva di pianificare progetti di recupero e riabilitazione, un canale privilegiato
è costituito dal linguaggio musicale. La musica non è solo una forma d’arte che suscita emozioni, ma
costituisce anche un linguaggio universale che permette a tutti di comunicare, abbattendo qualsiasi tipo di
barriera linguistica, culturale, sociale e psicofisica.
Ideazione: Il progetto si propone di creare le condizioni ideali per permettere a ciascun alunno il massimo
sviluppo delle proprie potenzialità, utilizzando i diversi linguaggi: sonoro, canoro, iconico, corporeo e
mimico-gestuale.
Pianificazione: Per la realizzazione del progetto, si prevede la collaborazione di un esperto esterno il quale,
in possesso di competenze culturali e professionali specifiche, dovrà contribuire al raggiungimento degli
obiettivi programmati, lavorando in sinergia con gli insegnanti di sostegno e curriculari. Le attività saranno
proposte e realizzate in forma ludica sia per accrescere la motivazione e il coinvolgimento attivo, sia per
sviluppare le abilità sociali. Gli alunni inoltre saranno coinvolti in attività di gruppo che permetteranno loro
di sperimentare nella quotidianità scolastica la solidarietà e l’integrazione con i compagni. Si interverrà nella
sfera affettiva per aiutare gli alunni a riconoscere ed esprimere le loro emozioni, sentimenti ed affetti,
utilizzando il linguaggio musicale, traducendo i suoni in parole accompagnate dalle gestualità e le parole in
immagini. Riguardo le tempistiche occorreranno 30 ore da effettuare nell’arco di almeno 4 mesi, suddivise in
15 incontri di due ore settimanali. Gli obiettivi sono: favorire l’integrazione sociale e scolastica, sviluppare
l’autonomia personale, rafforzare l’autostima, ampliare i tempi di attenzione e sviluppare l’uso della sfera
sensoriale.
Realizzazione: Le attività che verranno svolte sono molteplici: ascolto dei ritmi e dei suoni corporei, uso
ritmico delle mani e dei piedi, esplorazione degli strumenti, uso della voce in modo ritmico e melodico ed
infine rilassamento con la musica. Lo spazio utilizzato sarà un ambiente chiuso di medie dimensioni, lontano
da eccessive fonti di rumore. Il materiale utilizzato sarà costituito da un tappetino, flauto dolce, tamburi,
legnetti, maracas e triangolo.
Monitoraggio e valutazione: La verifica verrà effettuata attraverso l’osservazione sistematica. La
valutazione terrà conto non solo del raggiungimento degli obiettivi, ma soprattutto dell’attenzione,
partecipazione e del coinvolgimento attivo in relazione alla situazione specifica di partenza.

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