LE ORIGINI CULTURALI.
DOVE NASCE Il tema della stimolazione sensoriale stato
Stati Uniti.
La stimolazione basale in Germania.
APPROCCIO AMERICANO
Lapproccio dellintegrazione sensoriale nasce e si
sviluppa negli Stati Uniti sulla base della teoria di Ayres (1972,1979) recentemente riconcettualizzata da Bundy e Murray (2002).
In questo approccio si approfondisce: la
APPROCCIO EUROPEO.
Parallelamente in Europa si sviluppa lapproccio
dallo
bambino esperienze sensoriali semplici, chiare e strutturate, cos da poter creare una connessione di base necessaria allo sviluppo di abilit pi complesse.
modo particolare a bambini con autismo, difficolt di apprendimento, problemi di attenzione, bambini nati prematuri, sindrome di Down e a bambini con problemi comportamentali.
La stimolazione basale nasce come approccio
rivolto a bambini e adulti con handicap fisico e psichico grave o gravissimo. Viene inoltre applicata a bambini ciechi o ipovedenti e a bambini nati prematuri.
NASCITA E EVOLUZIONE.
La
Stimolazione Basale nasce a Landsthul (Germania) negli anni 60 in un centro per bambini cerebropatici, grazie agli studi e alle riflessioni del Prof. Andreas Frohlich.
termine stimolazione basale ha acquisito una crescente diffusione nel campo del lavoro con le persone con disabilit.
SPECK
di
SENTO,COMUNICO, APPRENDO.
UNA DEFINIZIONE.
La Stimolazione Basale unidea di incontro tra
persone che, a livello individuale, offre possibilit e stimoli, anche in assenza di prerequisiti, nei processi dialogico-comunicativi con persone affette da gravi disabilit o a rischio di gravi disabilit, per realizzare condizioni di sviluppo che siano adatte a promuovere, mantenere o incoraggiare:
- la salute e il benessere, - lapprendimento e la partecipazione sociale nonch
globalit della persona disabile e i suoi bisogni educativi ed esistenziali. Offre validi strumenti per attuare percorsi educativi quotidiani. Attraverso questi interventi si aiuta la persona ad entrare in relazione con:
Il proprio corpo (se stessa). Con le persone che stanno accanto(altro da s). Con ci che lo circonda, (il mondo).
lo sviluppo armonico della persona, il miglioramento del suo benessere psico-fisico e della sua qualit di vita.
UN IDEA IN AVVICINAMENTO.
La Stimolazione Basale unidea
avvicinamento del pensiero ai problemi e alle difficolt di persone con gravissime disabilit (Frhlich 2003, 10), ovvero come modello di comprensione e azione, come forma di pensiero.
sistematizzati che hanno spesso dimostrato la propria validit nella pratica. Tale validit pratica pu per continuare a dimostrare la propria efficacia solo quando lofferta di Stimolazione Basale sia calibrata individualmente, adattata e, se del caso, modificata, ovvero quando questa tenga in considerazione le esigenze, le esperienze di vita e gli obiettivi dei destinatari.
Stimolazione Basale si differenzi: non si tratta infatti di un programma di riabilitazione o di una procedura codificata, non una sorta di applicazione meccanica di stimoli e neanche una tecnologia volta allo sviluppo o alla cura. Non offre ricette cui tutti si devono attenere. A maggior ragione, la Stimolazione Basale non offre una risposta definitiva su ci che sia pi corretto fare in diversi ambiti di cura, terapeutici e pedagogici.
l'interazione pedagogica, di cura e terapeutica possa avere davvero successo solo quando venga dato ascolto alla persona con disabilit, alle sue espressioni e al significato soggettivo sotteso.
invito a entrare in sintonia con le altre persone e, insieme ad esse, con il mondo (materiale) che ci circonda.
Laccento sullincontro tra persone in quanto
baricentro dell'idea presuppone anche un particolare atteggiamento etico da parte del professionista, definibile come approccio protettivo alla persona con disabilit (a questo proposito: SCHNELL 2004).
della Stimolazione Basale e muove dal riconoscimento del fatto che le persone sono s uguali per dignit ma possono differenziarsi in modo anche considerevole per interessi, preferenze, vissuti (anche a livello sensoriale) o stili comunicativi. Nella Stimolazione Basale si attribuisce un valore elevato e fondamentale alla considerazione e alla concretizzazione consapevole di queste possibili differenze o caratteristiche della personalit di ciascun individuo (con gravi disabilit).
terapeutica dimostrata, nei casi necessari, dal fatto che il destinatario di tali offerte non deve soddisfare alcun prerequisito per poterle apprezzare o potervi accedere; dunque al destinatario non si richiedono attivit o conoscenze pregresse. La semplice presenza fisica e vitale quanto serve per poter accedere al processo di scambio basale" (FRHLICH 2006, 402).
IL TERMINE BASALE
A questo proposito si pu fare riferimento ai
primordi della capacit comunicativa, della percezione, della capacit motoria, dellattenzione, dellapprendimento, ecc. (ibidem)
Il termine basale si riferisce alle basi della.
capacit comunicativa, basi della percezione, basi del movimento, basi dell'attenzione e dell apprendimento,
dove
aspettarci
abilit
DIETRO AI SENSI.
della psicologia prenatale e su ricerche che affermano come il bambino gi nella vita prenatale sia dotato di capacit ricettive molto intense e di una mobilit attiva che gli permette di acquisire alcune competenze fondamentali come la percezione attraverso la globalit del corpo, la capacit di muoversi, di utilizzare la sua pelle per sentire le sue mani, i suoi piedi, la sua bocca.
esperienze sensoriali che siano pianificate, controllate e individualizzate sul soggetto. Esistono diversi tipi di stimolazioni: vestibolare, somatica, vibratoria, orale, olfattiva etc.
varie tipologie di persone cui si rivolge la Stimolazione Basale. A questo proposito vale la pena sottolineare come i bambini, i giovani e gli adulti con gravi disabilit abbiano bisogno in molti, se non persino in tutti, gli ambiti della loro vita dell'aiuto attento degli altri (in una misura non comune rispetto a persone in salute della loro et).
QUALI BISOGNI.
Secondo la suddivisone di BIENSTEIN / FRHLICH
poter percepire le altre persone; che hanno bisogno di altre persone che le comprendano anche senza comunicazione verbale e che possano essere in sintonia con le loro modalit espressive individuali; che hanno bisogno di altre persone che li mettano in relazione con il mondo che li circonda e loro stessi secondo modalit (per loro) comprensibili;
QUALI BISOGNI.
che hanno bisogno di persone che permettano loro
ALTRI DESTINATARI.
La cerchia dei destinatari, alquanto ristretta nei
primi anni (cfr. FRHLICH 1978, 43; HAUPT / FRHLICH 1982, 22 succ.), si ora notevolmente ampliata: la Stimolazione Basale viene attualmente utilizzata anche da esperti di diverse professioni nellincontro, tra laltro, con:
neonati prematuri, che necessitino di trattamenti e
cura in terapia intensiva, bambini, giovani e adulti con gravi pluridisabilit, persone con gravi disabilit causate da patologie o incidenti (ad es. coma vigile) oppure anziani bisognosi di cure o malati terminali.
COMPORTAMENTI DI SFIDA.
Quanto la Stimolazione Basale pu offrire risulta
inoltre molto utile per lo sviluppo pedagogico, di cura o terapeutico nonch nel sostegno a persone che
mostrino modalit comportamentali di sfida in
vivo sono gi sufficienti per poter entrare in un processo di scambio a livello basale. La parola basale pu essere definita a livello pragmatico come punto di partenza dello sviluppo di ogni individuo,ci che ogni essere vivente necessita per poter vivere a livello elementare.
IL TERMINE STIMOLAZIONE
Il termine stimolazione spesso discutibile,
definito.
STIMOLAZIONE?COSA SIGNIFICA?
Significa presenza delle competenze elementari e
delle capacit basali e lo scopo principale riguarda il sostegno e la stimolazione della organizzazione propria dell'individuo. La stimolazione insegue obiettivi piuttosto vasti e lascia ampio spazio allo sviluppo individuale.
UN SOSTEGNO SENSIBILE.
causa della riduzione del loro potenziale e possibilit di azione e di comunicazione verso di se, verso gli altri e verso il mondo materiale. Necessitano un sostegno scientifico, intenso e soprattutto sensibile.
basale consiste nel fatto che ,attraverso la percezione corporea, si avviano e si affinano i processi comunicativi. LIntervento linguistico, concettuale o simbolico passa in secondo piano.
livello corporeo basale. Abbiamo quindi a che fare con una variante diversa e particolare nella pedagogia.
Si potrebbe fare un confronto con le prime forme
di rapporto madre-bambino, ma dobbiamo tenere conto dell et crescente della persona disabile e le sue esperienze avute nella vita. Di conseguenza non possiamo confrontare questa situazione con quella di un lattante nelle sue prime esperienze di vita.
momento in cui l'operatore scopre la base di interesse primario della persona in questione. Il termine stimolazione riguarda e sottolinea proprio questi aspetti.
IL RUOLO DELLOSSERVAZIONE.
La STIMOLAZIONE BASALE include il rapporto
attivit distanziata, ma si tratta di un processo interattivo,che include la propria sensibilit professionale e la capacit di saper reagire in maniera adeguata, ad ogni minimo cambiamento del prossimo.
dispongono di espressione linguistica e non sono in grado di usare gesti e mimica in maniera convenzionale, di fondamentale importanza poter cogliere e saper interpretare i loro segnali vitali.
personalit autonoma ed attiva soltanto nel momento in cui potr fare una esperienza positiva ,scoprendo che,ad una sua attivit minima corrisponde una reazione da parte di una altra persona.
un cambio di postura rimane inosservato e non corrisposto, si avvia un processo di apprendimento negativo: questa persona non tenter pi ad esprimere i propri desideri dato che non stata vissuta una correlazione tra espressione, l'essere percepito e il riuscire a provocare un'azione.
costruire le sue aspettative di sicurezza sociale (fiducia primordiale), soltanto a quel punto ci possiamo aspettare apertura verso il mondo esterno e lo sviluppo della attivit propria.
vengono percepite, osservate, comprese e corrisposte. Senza questa esperienza non potr entrare in comunicazione ed in interazione. La disabilit grave rallenta o rende pi difficoltoso questo processo, ma dalla nostra esperienza abbiamo potuto notare che possibile che le interpretazioni mancanti o errate portano ad una deviazione nella relazione e la comunicazione sfugge continuamente.
porta a un atteggiamento molto diffuso:un tipo di accudimento autoritario,dominante, e non basato sulle esigenze del paziente.
Stimolazione Basale, sottolinea le seguenti esigenze fondamentali per ogni individuo e li propone come diritti delle persone con disabilit: Livello elementare vitale (evitare dolore, fame, sete) Esigenza di movimento, stimoli, variazioni nella vita quotidiana (contatto con il mondo esterno) Bisogno di sicurezza, stabilit e fiducia nei rapporti umani
ULTERIORI BISOGNI
diritti delle persone con disabilit: Legame, stare nella relazione, sentirsi accettati. Riconoscimento ed autostima.
facilitanti e di benessere psico-fisico si cerca di ottimizzare l'apertura del bambino verso il mondo esterno permettendogli di viversi e percepirsi come un individuo attivo nel suo ambiente, anche se in maniera limitata. In questa situazione il bambino con disabilita (anche grave) diventa protagonista e sperimenta in prima persona (senza richiesta esterna) e con le proprie capacit il suo potere nei confronti del mondo degli oggetti(autodecisione).
disabilit (anche grave) diventa protagonista e sperimenta in prima persona (senza richiesta esterna) e con le proprie capacit il suo potere nei confronti del mondo degli oggetti (autodecisione).
AUTOCONSAPEVOLEZZA.
Attraverso l'attivit propria il bambino in grado di
prendere coscienza delle sue azioni, aumentando la sua motivazione e gioia nel fare autonomamente e di conseguenza anche la sua autostima.
caotica sovrabbondanza di stimoli e permette al bambino di avvicinarsi al mondo come struttura pi comprensibile e con minori paure.
Un mondo deprivato diventa un mondo sensibile.
I CAMPI DI STIMOLAZIONE.
La principale proposta della Stimolazione Basale,
soprattutto l'esperienza corporea attraverso la stimolazione vestibolare (sperimentare il movimento). stimolazione somatica (esperienza tattile attraverso la pelle). stimolazione vibratoria (percezione profonda del proprio corpo).
io = come attivit
io= come consistenza(il viversi come una unit
complessa)
anni cambiamento. Mentre prima si collocava in un ambito terapeutico, ora tende a integrarsi nelle attivit quotidiane.
E proprio durante la vita quotidiana come p.e.
vestire, svestire, alimentazione, cambio posture, partecipazione alle attivit con altri, che si propone l'opportunit di offrire stimolazioni basali.
I vissuti e le esperienze sensoriali, in stretto
contatto corporeo, possono essere molto ben differenziati e sostenuti in tutte queste situazioni.
significa un concetto basato sulle azioni e sul corpo che da la possibilit alle persone con grave disabilit di poter vivere gli elementi principali della loro vita quotidiana in stretto rapporto con la propria persona, scoprendo cos i collegamenti sensati e vivendo immediata comunicazione ed interazione.
Jean Ayres (1920-1989) terapista occupazionale con un PhD in psicologia dello sviluppo, aveva sempre lavorato presso il Brain Research Institute alla Universit di California in Los Angeles. coni il termine di disfunzione dellintegrazione sensoriale per descrivere ci che considerava alla base dei disturbi di apprendimento di cui si stava occupando e di cui probabilmente lei stessa aveva sofferto da bambina.
termine integrazione sensoriale aveva poi creato nel corso degli anni non poche controversie soprattutto nel momento in cui da tale teoria deriv una tecnica terapeutica. disturbi dello sviluppo e denominata Terapia dellIntegrazione Sensoriale (Sensory-Integration Therapy SIT).
particolare modo quelli appartenenti allo spettro autistico spesso manifestano una disfunzione dell'integrazione sensoriale, un disordine sensoriale in cui l'input sensoriale non appare essere integrato ed organizzato in modo armonico nel S.N.C.; questo pu determinare alterazioni comportamentali di vario genere e tipo.
sensoriale un processo neurobiologico innato e riguarda la possibilit di integrare e decodificare stimolazioni di tipo sensoriale derivanti dall'ambiente esterno e le risposte relative che dal S.N.C. partono e arrivano verso l'esterno.
la teoria dell'Integrazione Sensoriale, sviluppatasi negli anni '60 con A. Jean Aires, si cerca di stabilire quali sono i processi disfunzionali di un bambino con problemi: senso motori. e di apprendimento.
ATTENZIONE E CONCENTRAZIONE.
Un percorso di integrazione sensoriale aiuta a
stabilire un ordine al caos sensoriale che pi spesso si riscontra nei disturbi dello spettro autistico e non solo, allo scopo di migliorare le funzioni superiori quali:
Attenzione e Concentrazione, prerequisiti
necessari
per
qualsiasi
apprendimento.
OSSERVAZIONE .
Jean Ayres cominci a usare il termine di
Disfunzione dellIntegrazione Sensoriale osservando pazienti che provavano un particolare dolore quando si lavavano i denti o semplicemente si pettinavano;
Jean Ayres cominci allora a notare come fosse
peculiare di tali pazienti avere una inefficiente organizzazione delle informazioni sensoriali a livello cerebrale, e che lavorare a questo livello poteva aiutarli ad affrontare meglio o anche a risolvere i loro problemi.
vengono erroneamente considerati come affetti da un disturbo emozionale o comportamentale quando invece il loro problema riconducibile a un disturbo biologico che porta a una inefficiente organizzazione dellinput sensoriale ricevuto dal sistema nervoso.
reazione di allontanamento o fuga solamente come a una reazione affettiva di paura e non come a un evitamento dellessere toccato in un bambino ipersensoriale.
necessario operare a questo livello a monte, per affrontare adeguatamente una serie di problemi che vanno visti come effetti a valle.
Cominci a essere sempre pi convinta che affrontando i
problemi dei bambini, restando alla loro superficie apparente (emozionale o comportamentale), si possono avere solo risultati parziali, mentre operando sulla processazione sensoriale e sulle sue disfunzioni possibile affrontare quegli stessi problemi alla radice.
disturbi di regolazione, nuova categoria diagnostica introdotta da questo sistema di classificazione del bambino piccolo, fanno chiaramente riferimento alle anomalie della processazione e integrazione sensoriale.
DISTURBI.
In ci stata ancora pi chiara la forma aggiornata
del 2005 che ha ridefinito tali disturbi come Disturbi della regolazione dei processi sensoriali al fine di evidenziare che la loro caratteristica principale la difficolt di processazione sensoriale, di cui le difficolt motorie e i pattern comportamentali restano un effetto a valle.
CLASSIFICAZIONI
Nel testo di Jean Ayres facile ritrovare anche le
prime descrizioni di quelli che, nella classificazione CD:0-3 e CD:0-3R, sono i tre sottotipi:
ipersensibile, iporeattivo, impulsivo.
precedente, relativo alla presenza e natura dei disturbi delle percezioni sensoriali nei disturbi dello spettro autistico.
La classificazione CD:0-3 ha risolto tale evidente e
frequente associazione introducendo una categoria diagnostica specifica, quella dei Disturbi Multisistemici dello Sviluppo (DMSS) caratterizzati dal fatto che i disturbi della sfera sociale sono ancora molto dipendenti dalle anomalie dei processi sensoriali.
Da sempre, ho odiato essere abbracciata. Volevo provare la sensazione positiva di essere abbracciata, ma era semplicemente troppo opprimente. Era come unenorme ondata di stimolazioni che sommergeva tutto e io reagivo come un animale selvatico. Lessere toccata innescava una reazione di fuga. Faceva saltare il mio interruttore. Ero sovraccaricata e dovevo scappare.
costituire un grande problema. Lavarmi i capelli e vestirmi erano due cose che da bambina detestavo; a me fare lo shampoo faceva veramente male al cuoio capelluto; non sopportavo cambiare i vestiti che avevo addosso. La maggior parte delle persone si abitua agli indumenti in pochi minuti; tuttora a me occorrono due settimane.
anche i rumori forti; spesso erano dolorosi come il trapano di un dentista che tocca un nervo; i rumori leggeri ai quali la maggior parte delle persone riesce a non badare, mi distraevano....
AUTISMO .
Olga
Bogdashina ha scritto un testo molto importante in cui ricostruisce con pazienza molte testimonianze di persone con autismo relativamente alle loro percezioni sensoriali. DSM, verr inserita dal futuro DSM-V come uno dei quattro possibili criteri diagnostici dellarea B, ponendo dunque in stretta relazione tra le anomalie sensoriali con la tendenza ad avere interessi e attivit ristretti e ripetitivi.
DSM-V
a tal proposito interessante sottolineare che nel
inusuali per aspetti sensoriali dellambiente, come indifferenza al dolore/freddo/caldo, risposte avversive a specifici rumori o stimoli visivi, eccessivo uso dellodorato o del tatto con oggetti, fascinazione da parte di luci od oggetti in movimento rapido) su cui pi si soffermata Jean Ayres.
frequenti nei bambini con disturbi dello sviluppo (si ritiene, ad esempio, che se nella popolazione generale esse riguardano circa il 5-10% dei bambini, nei soggetti con autismo esse sono presenti in almeno il 40% dei casi, e secondo alcuni addirittura nell80%) e siano state segnalate dallo stesso Kanner nei suoi bambini con autismo gi nel 1943, ci sono voluti moltissimi anni perch esse emergessero come un problema clinico centrale dellautismo (e di altri disturbi).
VALUTAZIONE SENSORIALE.
Ci si deve anche al fatto che la valutazione del
funzionamento sensoriale rimasta a lungo semplicemente descrittiva e aneddotica, compiuta sulla base di descrizioni fornite dai genitori, di analisi retrospettive, di racconti autobiografici.
compiuto grazie allo sviluppo da parte di Winnie Dunn, nel Kansas degli anni 80, del Sensory Profile, questionario estremamente analitico in grado di fornire il profilo sensoriale di ciascun individuo.
ampiamente descritto da Jean Ayres, cercando di individuare per ciascuna persona il tipo di interazione esistente tra la sua soglia neurologica di attivazione del cervello da parte dei singoli input sensoriali e la sua risposta di adattamento comportamentale che pu essere passiva (cio in accordo con la soglia di attivazione) o attiva (cio in opposizione alla soglia di attivazione).
stimoli richiesti da un determinato sistema di neuroni per attivarsi) pu andare dallessere molto elevata (che significa che occorre una notevole quantit di stimoli perch lo stimolo attivi i neuroni) allessere molto bassa (che significa che occorre una modesta quantit di stimoli perch lo stimolo sensoriale attivi i neuroni).
LA SATIMOLAZIONE ADEGUATA.
Dalla
combinazione tra soglia neurologica e adattamento comportamentale i profili sensoriali possono essere di quattro tipi:
ipo-reattivit e ricerca di sensazioni, iper-reattivit ed evitamento sensoriale. Lesatta collocazione del bambino in uno di questi
tipi ritenuta ora centrale per capire la natura del problema e per individuare le modalit dellapproccio pi efficace a esso.
di strumenti per la individuazione degli stili sensoriali dei bambini: tra questi, Grace Baranek nel North Carolina, a sua volta terapista occupazionale e psicologa dello sviluppo, ha condotto studi molto interessanti sulla difesa tattile (problema emergente, e spesso trascurato, di molti bambini con disturbo dello sviluppo) e sta sviluppando un nuovo e pi agile strumento di misurazione del disfunzionamento sensoriale.
notevole influenza sullo sviluppo di uno dei metodi di trattamento dei bambini con bisogni speciali noto come modello DIR, discretamente diffuso negli Stati Uniti dAmerica, e prevalentemente praticato da terapisti occupazionali e psicologi. DIR unacronimo in cui la I sta per Individual differences.
(1941-2010) che stato lideatore del metodo sono proprio le differenze individuali nella percezione e processazione sensoriale.
di:
della modulazione delle informazioni ricevute dal mondo attraverso vista, udito, tatto, olfatto e consapevolezza corporea; sensoriali ricevuti;
VARIABILITA SENSORIALE..
dunque possibile affermare che il modello DIR il
trattamento che maggiormente stato influenzato dalle teorie di Jean Ayres e rimane a tuttoggi lunico trattamento per i disturbi autistici che prende in considerazione la grande variabilit nella processazione sensoriale come uno dei pilastri indispensabile per la pianificazione del trattamento.
scappano via dalle persone, non perch non le amino, ma perch iper-reattivi alla stimolazione tattile e al suono; individuare la modulazione sensoriale del singolo bambino per trovare il giusto pattern in grado di coinvolgerlo nella relazione.
si lavora sulle sottostanti differenze di processazione, anzich lavorare soltanto su abilit o comportamenti cognitivi isolati, allora si possono influenzare molti comportamenti e aiutare il bambino ad adattarsi a un ampio range di stimoli.
ai metodi comportamentali e che aveva la pretesa di andare ad agire non sui comportamenti a valle ma su ipotetici meccanismi a monte del disturbo (sia di tipo autistico che di altro tipo) ha creato non poche controversie.
lItalia solo in modo marginale, seppure nelle terapie dintegrazione sensoriale si possa trovare qualche similitudine, non dichiarata o meglio del tutto ignorata in Italia, con le terapie psicomotorie che, ugualmente in modo controverso, sono ampiamente praticate sul territorio italiano.
Journal of Autism and Developmental Disorders a partire da un articolo che sembra dimostrare la maggiore efficacia del trattamento comportamentale, rispetto a quello basato sulla Integrazione Sensoriale, sui comportamenti problema di quattro bambini con autismo.
sottolineato come il trattamento applicato e definito di integrazione sensoriale non rispetti in realt i principi e le pratiche che debbono essere attualmente seguiti in tale trattamento; il SIT si infatti messo sulla buona strada per una valutazione di efficacia (casi singoli; studi in aperto; manualizzazione; studi di affidabilit e di fedelt al trattamento; linee guida professionali)
per parlare di Terapia di Integrazione Sensoriale obbligatorio fare riferimento a Ayres, ai suoi scritti e alle sue successive evoluzioni nellambito della terapia occupazionale; in secondo luogo obbligatorio considerare la complessit della processazione sensoriale, e le sue basi neurobiologiche e neurofisiologiche; infine obbligatorio fornire una valutazione adeguata dei profili sensoriali che sia condotta con gli strumenti accreditati e attualmente a disposizione dei clinici.
permette ai professionisti di capire meglio i principi dellintegrazione sensoriale, di migliorare la loro utilizzazione nel corso dei trattamenti dei bambini con problemi speciali, e infine di sapersi meglio orientare quando di essi si parla nella letteratura internazionale.