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Il neonato a rischio neuroevolutivo: valutazione, cura e

intervento abilitativo

Donatella Valente
Professore Associato in Scienze Riabilitative Neuropsichiatriche

Dipartimento di Pediatria e Neuropsichiatria Infantile


IL NEONATO
A RISCHIO NEUROEVOLUTIVO
EVENTO TRAUMATICO PRIMA, DURANTE O DOPO LA NASCITA
(patologia gravidica,nascita pretermine, insufficiente
crescita intrauterina, malformazioni ecc.)

ANOMALIE NEUROCOMPORTAMENTALI DEL NEONATO PI O MENO GRAVI


TRANSITORIE O PERSISTENTI

RALLENTAMENTO E/O ALTERAZIONE DEL


PERCORSO EVOLUTIVO
Il neonato a rischio neuroevolutivo Pagina 2
Roma 22/11/2013
ANOMALIE NEUROLOGICHE E/O
COMPORTAMENTALI PRECOCI

SEQUELE PATOLOGICHE A DISTANZA

?
Non esiste per questi bambini una correlazione predittiva tra anomalie
neurocomportamentali precoci e sequele patologiche a distanza

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 3


ANOMALIE NEURO-
COMPORTAMENTALI DEL NEONATO

Patologia NPI severa:


Disturbi transitori :
Paralisi Cerebrali
Ipereccitabilit, Asimmetria
Infantili, Ritardo
posturale, Ipercinesia, Ipo-
Mentale,deficit sensoriali,
ipertono settoriale
Epilessia ecc.

Disturbi neuropsicologici
Disprassia, deficit attentivi,
di comunicazione, linguaggio,
di coordinazione motoria
Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 4
PREMATURITA

RISCHIO+++

Disturbi dello sviluppo neuropsicomotorio


Disturbi dello sviluppo psicoaffettivo
Disturbi dello sviluppo neuropsicologico
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FREQUENZA DI PARTI PREMATURI
Lincidenza dei parti prematuri non 10-40% a 23 settimane
si modificata negli ultimi 30 anni 40-70% a 24 settimane
ed stimata tra il 6% e il 15% di
tutti i parti 50-80% a 25 settimane
La frequenza dei parti prematuri 80-90% a 26 settimane
aumenta con laumentare dellet
>90% a 27 settimane
gestazionale
Notevolmente aumentato invece il >95% a 30 settimane
tasso di sopravvivenza dei neonati >98% a 34 settimane
Con laumentare dellet
gestazionale i tassi di
Petraglia University of Wisconsin
sopravvivenza aumentano Medical School-Dept of Pediatrics,
2009

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FREQUENZA DI PARTI PREMATURI

In Italia circa 10%


In America circa 7%
In Asia fino al 18%

Al di sopra dei 2500 grammi tra il 6 e il 16% (a seconda dei paesi)


Al di sotto dei 750 grammi circa 1 %

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 15/12/2010


PREMATURI GEMELLI

Notevole aumento negli ultimi 20 anni di gravidanze


gemellari dovuto ad aumento dellet materna ma
soprattutto al ricorso a tecniche di procreazione
assistita

Il 3% di tutti i nati vivi nascono da gravidanze


gemellari

Pi del 50% dei parti gemellari avviene


prematuramente

Anche nelle gravidanze gemellari


a termine molto pi alto il rischio
di basso peso alla nascita

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Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 9
AUMENTO DEL TASSO DI SOPRAVVIVENZA DEI
NATI PRETERMINE

Aumento di disturbi
dello sviluppo pi o
meno gravi
evidenziabili durante il
percorso evolutivo

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 10


CLASSIFICAZIONE DEI NEONATI

LOMS definisce PREMATURO il NEONATO PRETEMINE partorito


prima della 37 settimana di E.G.

Generalmente il peso alla nascita proporzionale all E.G.

Essere PRETERMINE pu essere diverso dal presentare un basso


peso alla nascita.

Un neonato con basso peso pu anche non essere PREMATURO

Tanto pi basso il peso alla nascita tanto maggiori saranno le


probabilit di strutturare un disturbo dello sviluppo

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 11


Gemelli pretermine nati a
distanza di 1 minuto, uno
con peso di 1600 gr. e laltro
con peso di 450 gr.

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 12


CLASSIFICAZIONE DEI NEONATI

IN BASE AL PESO IN BASE AL PESO IN


RAPPORTO ALLETA
Neonati LBW (low birth GESTAZIONALE
weight) peso alla nascita 1500-
2500 gr. Neonati AGA (appropriate for
gestional age) 10 -90 centile
Neonati VLBW (very low birth
weight) peso alla nascita basso Neonati SAG (small for gestional
> 1500 gr. age) < 10 centile

Neonati ELBW (extreme low birth Neonati LGA (large for gestional
weight) peso alla nascita age > 90centile
estremamente basso > 1000 gr.

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 13


IL NEONATO PRETERMINE
I progressi dellassistenza prenatale e perinatale e
allinterno della Terapia Intensiva Neonatale
a partire dagli anni 70/80

Riduzione della mortalit neonatale


Modificazione della morbilit connessa alla nascita
pretermine e alla prematurit

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 14


PRETERMINE AD ALTO RISCHIO

Sopravvivenza attuale di bambini con et gestazionale al di


sotto delle 25 settimane e con peso inferiore ai 600 grammi
Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 15
IL NEONATO
CON PATOLOGIA NEUROLOGICA

DANNO PRENATALE: infezioni virali, infezioni batteriche, incompatibilit


materno-fetali, effetti teratogeni di farmaci, droghe e alcool,malattie genetiche
DANNO PERINATALE: prematurit e/o basso peso alla nascita,
encefalopatie ipossico-ischemiche, emorragie intracraniche.
DANNO POSTNATALE: infezioni virali, infezioni batteriche, traumi cranici.

PARALISI CEREBRALI INFANTILI, RITARDO MENTALE,


PIU O MENO GRAVI DISTURBI SENSORIALI, EPILESSIA.
Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 16
Distribuzione di frequenza delle singole forme di Paralisi
Cerebrali Infantili
Un fattore che incide in maniera determinante sulla distribuzione di frequenza
delle diverse forme di PCI rappresentato dalla PREMATURITA e/o dal
BASSO PESO alla nascita
La diplegia spastica la forma pi frequente nei neonati a basso peso.
(media dei dati rilevati in 9 paesi europei. Linee guida PCI 2005)

FORMA DI PCI PESO < 2500 G PESO > 2500 G


Emiplegia spastica 22% 37,2%
Diplegia spastica 45,5% 23,6%
Tetraplegia spastica 23% 23%
Titolo Presentazione 22/11/2013 Pagina 17
Altre forme 9,5% 16,2%
Incidenza Paralisi Cerebrali
Infantili
2-2,6 bambini europei su 1000 nati vivi sono affetti da
PCI

1 bambino ogni 500 nati vivi nei paesi a sistema


sanitario evoluto sono affetti da PCI

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 18


Distribuzione di frequenza delle singole
forme di PCI
L 84% delle PCI rappresentato dalle forme spastiche

Nellambito delle forme spastiche lemiplegia (30%) e la


diplegia (34,7%) sono le forme pi rappresentate

Le altre forme rappresentano il 16,2%

Allinterno delle altre forme quelle discinetiche


rappresentano l 11% di tutte le forme di PCI

(media dei dati rilevati negli ultimi 5 anni in 9 paesi europei)


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CARATTERISTICHE CLINICHE PCI

Disturbo posturo-motorio
Disturbo sensoriale (50/60%)
Disturbo comunicativo-linguistico (30/40%)
Disturbo cognitivo (50/70%)
Disturbo del comportamento disturbo
psicopatologico (30/60%)
Epilessia (33%)
Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 20
PRETERMINE A BASSO RISCHIO

Rappresentano una popolazione sulla quale


investire in termini di ri-abilitazione precoce

Per poter prevenire, ridurre lincidenza o comunque


attenuare i disturbi che riguardano le funzioni
neuropsicologiche necessario conoscere quali
sono i nuclei patogenetici precoci

Vi sono dei segni o dei pattern evolutivi che


possiamo considerare come indicatori precoci e
sui quali focalizzare lattenzione per poter
impostare lintervento ri-abilitativo
Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma22/11/2013 Pagina 21
Motivi pi frequenti delle consultazioni
intorno ai 18-20 mesi
Ritardo o lunga esitazione per la deambulazione
Difficolt nellacquisizione dei passaggi posturali e/o lentezza e/o impaccio
nellesecuzione

Utilizzo preferenziale e pi valido di un emisoma rispetto allaltro con


difficolt a integrare i movimenti tra i due emilati corporei

Povert di iniziativa motoria


Utilizzo di schemi dazione sulloggetto generici per tempi lunghi (battere,
scuotere, buttare)

Povert e scarso interesse per l esplorazione attraverso la manipolazione


che rende spesso difficoltoso lindividuazione del nucleo funzionale degli
oggetti
Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 22
IL RITARDO PSICOMOTORIO
In Italia i bambini con Ritardo Psicomotorio sono 5 su 100 della
popolazione generale e la maggior parte di essi sono prematuri

Diagnosi dattesa che evidenzia quasi sempre non solo un ritardo


nellacquisizione delle diverse competenze ma la presenza disturbi
sfumati o non facilmente evidenziabili che tuttavia possono essere
predittivi di linee di evoluzione patologiche

Lattenzione principalmente rivolta al raggiungimento di tappe motorie


grossolane (controllo capo, tronco, deambulazione autonoma) che
vengono acquisite in ritardo

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 23


IL RITARDO PSICOMOTORIO
Si sottovalutano gli aspetti pi sfumati del disturbo (soft sign) che
invece vanno a interferire con lacquisizione di competenze relative a
funzioni successivamente emergenti

Si ha tendenzialmente un atteggiamento di attesa e si tende a


ritardare ulteriori consultazioni

Il 50% dei Disturbi di Linguaggio presenta schemi motori poveri e


ritardo nellacquisizione di competenze motorie pi raffinate

Pur avendo degli antecedenti questi bambini arrivano a consultazione


per disturbo di linguaggio non prima dei 30/36 mesi

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Competenze emergenti 12-24 MESI
Stabilizza gli schemi motori appresi esercitandoli

Affina le attivit di prensione e di manipolazione

Sperimenta la variazione degli schemi motori appresi per renderli adattivi

Organizza e progetta gli schemi motori per raggiungere degli scopi e


verifica lintenzione iniziale

Integra e armonizza gli schemi appresi e ne acquisisce di nuovi e pi


specializzati ( la mancata acquisizione di nuovi schemi non permette la
generalizzazione delle competenze)

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Competenze emergenti 12-24 MESI
Distingue i mezzi dagli scopi e utilizza gli strumenti per raggiungere
lobiettivo

Attiva azioni con gli oggetti sempre pi complesse e in sequenza, schemi


dazione gestuali e rappresentativi, gli schemi di gioco simbolico

Coglie la funzione specifica degli oggetti

Utilizza il gesto con funzione comunicativa e simbolica

Attiva processi dimitazione differita

Modula gli stati affettivi attivati da diversi stimoli


Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 26
INDICATORI PRECOCI DI DEFICIT
NEUROPSICOLOGICI A DISTANZA IN BAMBINI
NATI PRETERMINE A BASSO RISCHIO
Asimmetria posturale

Ipotonia settoriale o ridotto ipertono flessorio fisiologico in epoca neonatale

Ipereccitabilit (difficolt di processamento ed integrazione delle


informazioni sensoriali) con modalit reattive scarsamente modulate

Tempi ridotti di fissazione ed inseguimento visivo (disattenzione visiva)

Assenza o difficolt nellorientamento uditivo (disattenzione uditiva)

Difficolt a regolare i ritmi biologici

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 27


DISTURBI NEUROPSICOLOGICI A DISTANZA

Pi o meno lieve incoordinazione motoria grossolana e fine

Disturbi di integrazione sensoriale soprattutto visuo-motoria


o comunque difficolt a elaborare stimoli multipli

Disturbi prassici che alterano lintenzionalit del movimento

Disturbi del comportamento (labilit attentiva, instabilit


motoria, oppositivit, difficolt di separazione.)

Disturbi comunicativo-linguistici e di relazione e in epoche


successive disturbi di apprendimento
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INDICATORI PRECOCI 0-12 MESI
Asimmetria posturale

Capo prevalentemente ruotato da un lato


Ritardo nella medializzazione degli arti superiori
Ritardo nella prensione e nella manipolazione
Ritardo nella coordinazione occhio-mano, mano-mano (immaturit
nellintegrazione visuo-motoria)
Scarsa integrazione tra i movimenti dei due emilati corporei
Ritardo di fissazione e di attenzione visiva sostenuta
Ritardo delle competenze interattive

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 29


INDICATORI PRECOCI 0-12 MESI
Ipotonia settoriale/scarsa regolazione del tono muscolare

Difficolt a vincere la forza di gravita e mantenere una postura


contenuta in flessione

Difficolt ad allineare i cingoli e gli emilati corporei


Difficolt a trovare e a mantenere una stabilit posturale

Difficolt a riaccorpare i segmenti corporei

Difficolt ad autoconsolarsi

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 30


INDICATORI PRECOCI 0-12 MESI
Ipereccitabilit

Ridotta capacit di elaborare, integrare e processare gli


stimoli sensoriali
Risposte fluttuanti agli stimoli sensoriali (iper-iporesponsivit)
Disorientamento, disagio, difficolt di autoregolazione
Difficolt di attenzione visiva e uditiva
Difficolt di interazione
Irritabilit/pianto
Sintomi emotivi e comportamentali precoci
Difficolt nella regolazione dei ritmi biologici (in particolare
sonno-veglia)
Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 31
Perch il bambino che nasce
prematuro ad alto rischio di
sviluppare una patologia dello
sviluppo ?

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TRA LA 22 E LA 40 SETTIMANA
GESTAZIONALE AVVENGONO IMPORTANTI
PROCESSI MATURATIVI:

Maggiore duttilit e
vulnerabilit del SNC

Ambiente extrauterino
inadatto allo sviluppo del
SNC

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BRAIN CARE

Prendersi cura del SNC del neonato proteggendolo


dallinfluenza negativa dellambiente
Als H. et al. Early Experience Alters Brain Function and Structure
Pediatrics Aprile 2004

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QUALITA DELLA VITA IN UTERO

Stato di benessere generale


Contatto continuo con il corpo materno
Contenimento posturale con assenza di gravit
Stimoli filtrati
Stabilit autonomica (prevalenza di schema
flessorio)

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IN UTERO

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le capacit pre-nascita
ll bambino ha molteplici capacit evolute e affinate di relazione
intensa con se stesso e con lesterno
riconosce e ricorda la voce della madre, protesta se la madre
sta in una posizione per lui scomoda, si calma al massaggio
fatto alla madre e con la respirazione, riconosce e ricorda una
musica che ha sentito spesso (anche dopo la nascita), calcola il
tempo

succhia il dito, si accarezza, si stropiccia gli occhi, si poggia la mano


sulla guancia, fa le scivolate nellutero, sogna, apre e chiude gli occhi e la
bocca, sbadiglia

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 39


QUALITA DELLA VITA IN TIN

Stato di stress
Distacco dalla madre
Assenza di contenimento posturale con presenza di forza
di gravit
Stimoli invasivi (alcuni eccessivi e altri carenti)
Instabilit autonomica (prevalenza di schema estensorio)

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Segnali di stress
SISTEMA AUTONOMICO
Respirazione irregolare, apnea
Cambiamenti di colorito (cianosi ecc.)
Singhiozzo
Tremori e startle reaction
Starnuti, sbadigli, tosse, lamenti
SISTEMA MOTORIO
Flaccidit, ipertonia
Frenesia motoria, attivit diffusa
Contrazioni frequenti
SISTEMA DEGLI STATI COMPORTAMENTALI E SISTEMI DI
ATTENZIONE-INTERAZIONE
Sguardo fisso, spesso terrorizzato
Veglia inquieta e iperattivit
Irritabilit e ipereccitabilit
Pianto inconsolabile

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SEGNALI DI STRESS

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Motilit spontanea disorganizzata e non contenuta

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Titolo Presentazione 22/11/2013 Pagina 47
Comportamenti di autoregolazione

STABILIT AUTONOMICA
Respiro regolare
Colorito roseo e stabile
STABILIT MOTORIA
Atteggiamento attivo, adattamento posturale
Tono regolato
STABILIT DEGLI STATI COMPORTAMENTALI
Stato di sonno profondo ben definito
Pianto valido
Consolabilit buona
Sguardo vivace, viso animato, volto rilassato

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Comportamenti di autoregolazione

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Sistemi di valutazione
Sin dai primi giorni di vita il neonato si presenta come un
individuo attivo, percettivo, in grado di acquisire e organizzare
informazioni

Brazelton
F. Allemand Prechtl
S. Ottaviano Cioni

Sistemi
B. C. L. di Valutazione R.S.
Touwen Illingworth

teoria
Amiel Tison
sinattiva
e Grenier
di H. Als

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Strumenti di valutazione
BNAS di Brazelton
(Brazelton Neonatal Assessment Scale )
SCALA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEL NEONATO FINO A 2
MESI

Brazelton, Nugent 1986/1987

ABIP
(Assessment of Preterm Infant Behavior)
SCALA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO E DELLO SVILUPPO DEL
NEONATO FINO A 44 SETTIMANE DAL CONCEPIMENTO
H. Als 1982

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Strumenti di valutazione
ESAME NEUROCOMPORTAMENTALE

Parametri comportamentali Soglia: alta, media, bassa


Stimoli (visivi, acustici, nocicettivi)
Adattamento:alto, medio basso,
Apparato visivo (agganc.,inseguim.) assente
Apparato acustico (orientamento)

Parametri neurologici
Postura prevalente
Tono di fondo
Motilit spontanea
Motilit provocata
Riflessi arcaici
Riflessi osteo-tendinei (bicipite, rotuleo)
Controllo capo, seduto
Trazione anteriore, sospensioni, raddrizzamento e marcia

Stati comportamentali (auto e eteroconsolabilit) S. Ottaviano F. Allemand 1986

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Strumenti di valutazione

I GENERAL MOVEMENTS sono movimenti grossolani che coinvolgono


tutto il corpo, presenti dalla 9 settimana di et post-mestruale (De Vries
1982) fino alla 20 settimana post-natale (Hoplains 1984).

La qualit della motricit spontanea ed in particolare quella dei GENERAL


MOVEMENTS rappresenta un indicatore precoce ed affidabile
per la diagnosi e la prognosi dei disturbi del Sistema Nervoso Centrale del
feto, del neonato prematuro e del neonato.

Prechtl, Cioni, Ferrari e al. 1990

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 53


STRUMENTI DI VALUTAZIONE
GENERAL MOVEMENTS

Movimenti che coinvolgono tutto il corpo e che hanno una durata che
varia da pochi secondi a molti minuti

Sono contraddistinti dalla variabilit della sequenza del movimento del


braccio, della gamba, del collo e del tronco

Aumentano e diminuiscono in termini di intensit, forza e velocit e


iniziano e finiscono gradualmente

Sono movimenti fluenti, eleganti, complessi, variabili

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STRUMENTI DI VALUTAZIONE
GENERAL MOVEMENTS GMs

The qualitative assessment of general movements in preterm,


term and young infant-review of the metodology (Einspieler ed al.
1997)

Video-registazione gestalt perception della qualit del


movimento
Selezione dei GMs: almeno tre GMs ripresi dallinizio alla fine
Frequenza delle registrazioni
Analisi dei GMs

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Neonatal Individualized Developmental Care /Assessment Program

Programma di assistenza personalizzata


allo sviluppo del pretermine e del neonato

CARE

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ORIENTAMENTI
DEVELOPMENTAL CARE: modalit dintervento volta a
favorire larmonica esplicazione del potenziale di crescita e
di sviluppo rispondendo alle esigenze funzionali e
contestuali relative al livello maturativo del neonato
INDIVIDUALIZED CARE: assistenza personalizzata
FAMILY CENTRED NEONATAL CARE: assistenza al
neonato incentrata sulla famiglia

NIDCAP (Newborn Individualized Developmental Care and


Assessment Program): programma di valutazione e di cura
individualizzato per lo sviluppo del neonato (Heidelise Als)
Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 57
NIDCAP
Un modello che ci permette di leggere il
comportamento del neonato e di intervenire in
maniera integrata e personalizzata

CONCETTO DI CARE
Insieme di premure, cautele, sollecitudini e
accorgimenti che si offrono al neonato per migliorare
la qualit della vita o per limitarne al massimo i suoi
disagi

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 58


TEORIA SINATTIVA
(Heidelise Als 1982-86)
Lorganizzazione dello sviluppo del neonato visto
come insieme di sub-sistemi tra loro interagenti

I sub-sistemi si sviluppano in sequenza, secondo


una gerarchia a vari livelli
La stabilit di un sottosistema permette la
funzionalit di quello successivo

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 59


TEORIA SINATTIVA
(Heidelise Als 1982-86)
Sistema di Autoregolazione

Lorganizzazione dello sviluppo Sistema Attenzione -


Interazione
del neonato visto come insieme
di sub-sistemi interagenti tra loro
e con lambiente Sistema stati
comportamentali
I sub-sistemi si sviluppano in
sequenza, secondo una
gerarchia a vari livelli Sistema
Motorio
La stabilit di un sottosistema
permette la funzionalit degli altri
Sistema
Neurove
A.O. Meyer e Centro Brazelton - dott. Rapisardi geta
tivo
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Sequenza delle fasi

FASE DELLA STABILIZZAZIONE DEI SOTTOSISTEMI


Dalla 24 alla 29 settimana di EG

FASE DELLORGANIZZAZIONE DEI SOTTOSISTEMI


Dalla 30 alla 35 settimana di EG

FASE DELLINTEGRAZIONE DEI SOTTOSISTEMI


Dalla 36 alla 40 settimana di EG

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Obiettivi generali della cura del neonato in TIN

Creare condizioni favorevoli per


laccoglienza del bambino e dei genitori
Prevenire e ridurre i fattori di rischio
Promuovere lo sviluppo delle funzioni
dellorganismo (stabilit delle funzioni vitali)
Favorire lorganizzazione posturo-motoria, gli stati
comportamentali e le competenze
relazionali

Als H. et al. Individualized behavioral and developmental care for the very low birth-
weight preterm infant at high risk for bronchopulmonary dysplasia: Neonatal intensive
care unit and developmental outcome . Pediatrics 1986; 78:

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 62


Cura del neonato ricoverato in TIN
Cura posturale
Contenimento cutaneo
Ambiente protetto
Organizzazione dei ritmi biologici
Alimentazione
Consolabilit (suzione non nutritiva)
Analgesia
Contatto pelle a pelle (marsupio, tocco leggero)
Coinvolgimento dei genitori

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 63


Cura posturale
Favorisce la STABILITA del SISTEMA MOTORIO

Regolazione e stabilit degli


STATI COMPORTAMENTALI

Organizzazione della motricit funzionale

Maturazione delle competenze interattive

A. Davidson, G. Rapisardi, G.P. Donzelli 1998

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CURA POSTURALE
Funzionalit cardio-circolatoria:
Facilitare stabilit del flusso ematico cerebrale e pressione intracranica
Ridurre gli edemi
Prevenire le ulcere da pressione

Posizione supina o di fianco, culla sollevata, capo e tronco allineati


Cambi di posizione regolari
Uso di materassini antidecubito

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CURA POSTURALE
Funzionalit alimentare (feeding) e digestiva:
Ridurre il consumo energetico e facilitare la
digestione
Prevenire il RGE e il rigurgito
Promuovere le competenze alimentari
Facilitare lincremento ponderale

Posture contenute e in declive per favorire i pattern di suzione-deglutizione


(wrapping, NIDO)
Posizione prona o fianco dx, culla sollevata per facilitare la digestione

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CURA POSTURALE
Funzionalit osteo-articolare:
Prevenire deformit osteo-articolari (torace piatto, plagiocefalie, valgismo ecc.)

Posizioni intermedie delle articolazioni


Regolari cambi di posizione
Allineamento e simmetria posturale, centralizzazione

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 67


CURA POSTURALE
Funzionalit respiratoria:
Facilitare il lavoro diaframmatico
Ridurre le apnee
Prevenire linalazione

Posizione prona con supporto e in flessione con cingoli chiusi (cuscino


rigido), culla sollevata

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 68


CURA POSTURALE
Funzionalit neuromotoria:
Facilitare lacquisizione delle competenze posturali e motorie e delle
competenze relazionali

Posizione di fianco o semideclive contenuta


Flessione-allineamento-centralizzazione
Coordinazione mano-mano, mano-viso, mani-bocca
Esplorazione corporea

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 69


CURA POSTURALE

NIDO

WRAPPING

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 70


CURA POSTURALE
Contenimento posturale

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 71


CURA POSTURALE

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 72


Contenimento cutaneo
ABBIGLIAMENTO IN CULLA

Facilita la termoregolazione

Favorisce il contenimento posturale

Fornisce stimoli esterocettivi

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 73


CONTENIMENTO CUTANEO

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 74


AMBIENTE PROTETTO
Regolazione del microambiente adattandolo alle
esigenze del singolo neonato

Dosare e calibrare gli stimoli (uditivi, visivi, estero-


propriocettivi, cinestesici)

Controllare la frequenza, lintensit e la qualit degli stimoli

Proporre stimoli naturali (Chou L. et al. Effects of music therapy


on oxygen saturation in premature infants receiving endotracheal
suctioning. J.Nurs Res. Sett. 2003)

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 75


ORGANIZZAZIONE DEI RITMI
BIOLOGICI
SONNO-VEGLIA: oscurare la culla di notte, ridurre gli
stimoli ambientali che interferiscono sulla qualit del
sonno

ALIMENTAZIONE: ridurre al massimo la somministrazione


continua di latte

CLUSTERING DEGLI INTERVENTI SUL NEONATO


(interventi medici, nursing, intervento abilitativo, ecc)

RISPETTO DELLE PAUSE: permettere al bambino di


riposarsi tra un intervento e laltro

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 76


ALIMENTAZIONE
Favorire e facilitare lalimentazione orale
per prevenire i disturbi alimentare in fasi di sviluppo
successive e le conseguenze negative dellalimentazione
orale prolungata

.nei neonati alimentati a lungo per via non orale alta


lincidenza dei disturbi della condotta alimentare rispetto a
neonati nutriti normalmente.
Hawdon e coll. 1999

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 77


CONSEGUENZE DELLALIMENTAZIONE
NON ORALE PROLUNGATA

Attivita orale ridotta e associata ad esperienze negative


Deprivazione dellesperienza gustativa
Assenza di stimoli intraorali
Senso di sazieta non collegato con la esperienza orale
Deprivazione dei ritmi alimentari
(somministrazione continua con sondino)
Riduzione o assenza dell interazione con la madre

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 78


ALIMENTAZIONE

WRAPPING

Curare la postura
durante
lalimentazione

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 79


ALIMENTAZIONE
Favorire il contatto con la madre durante
lalimentazione

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 80


ALIMENTAZIONE
INDUZIONE ALLA SUZIONE

Pagina 100 101

Adattare il succhiotto e la tettarella alle esigenze specifiche


del neonato
Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 81
CONSOLABILITA

POSTURE CONTENUTE CHE FACILITANO IL


CONTATTO DELLE MANI SUL VISO E SULLA BOCCA

SUZIONE NON NUTRITIVA

CONTATTO CON LA MADRE (TOCCO DOLCE,


MARSUPIO)

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 82


ANALGESIA
Approcci per la gestione non farmacologica del
dolore
Posture facilitanti lautoconsolazione (nido, wrapping, holding, gentle
handling)
Suzione non nutritiva-ciuccio
Promozione del sonno fisiologico
Somministrazione di soluzione glucosata da fornire al neonato durante
manovre o interventi invasivi (il gusto dolce attiva sistemi endogeni di
modulazione del dolore a livello spinale)
Tecnica della saturazione sensoriale (fornire al neonato stimoli
multisensoriali. Inibizione dello stimolo doloroso da parte di altri stimoli
sia a livello del midollo spinale che della corteccia e produzione di
beta endorfine)

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 83


IL DOLORE DEL NEONATO
Il neonato possiede tutte le competenze anatomo-funzionali per percepire,
condurre e decodificare lo stimolo doloroso

Anche il neonato pretermine possiede la capacit di memorizzare le


esperienze dolorose in quanto le strutture limbiche e diencefaliche preposte
ai processi mnesici sono sviluppate e funzionanti

Il neonato pi vulnerabile rispetto al bambino pi grande e alladulto in


quanto non in grado di mettere in atto i meccanismi cognitivi di controllo
del dolore

Un dolore ripetuto e prolungato provoca effetti negativi sulla sopravvivenza


con ripercussioni negative nelle fasi successive dello sviluppo e soprattutto
sulloutcome psicologico
Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 84
CONTATTO PELLE A PELLE
TOCCO DOLCE

Promuove l interazione e favorisce il processo di attaccamento (bonding)


Produce rilassamento con conseguente riduzione dello stress
Procura sollievo da eventuali coliche o disagi legati alla digestione
Fornisce stimolazioni esterocettive

MARSUPIO
STRUMENTI HOLDING
HANDLING

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 85


MARSUPIO

Contatto pelle a pelle


con la madre

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 86


MARSUPIO
Contatto pelle a pelle con la
madre

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 87


TOCCO DOLCE

Il neonato a rischio neuroevolutivo 22/11/2013 Pagina 88


HOLDING

Sostenere e
contenere con le
mani il bambino

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 89


HOLDING sostenere e contenere con le mani il bambino

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 90


HANDLING

Muovere con
delicatezza il
bambino dando
sicurezza

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 91


I GENITORI ALL INTERNO DELLA TIN
Accoglierli sin dallinizio del ricovero
Fornire loro informazioni
Farli partecipare attivamente
Aiutarli a conoscere il proprio bambino e a
leggere e interpretare i suoi segnali
Favorire il legame e linterazione con il bambino
Prepararli al momento della dimissione
Concordare e programmare incontri ravvicinati

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 92


Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 93
EVIDENZE SCIENTIFICHE
Revisione sistematica Cochrane

32 trial clinici randomizzati (RCT) su 4 aree principali di intervento (e 19 sottogruppi) per un


totale di pi di 2000 partecipanti.
Sono dimostrati vantaggi in termini di:
- migliore crescita e competenze alimentari a breve termine -
riduzione del supporto respiratorio -
riduzione della durata e dei costi della degenza ospedaliera -
miglior outcome neuroevolutivo a 24 mesi di e.c.
Benefici su molti altri aspetti (in particolare la migliore organizzazione
neurocomportamentale), ma basati su studi singoli di piccola numerosit
Vari problemi metodologici in molti studi (es. blinding del valutatore asssente in met degli
studi). Molti diversi interventi in molti studi, singoli trials con effetti positivi basati su piccoli
campioni
I costi dellintervento e del personale non sono stati considerati nei dettagli
necessit di maggiori evidenze su effetti clinici rilevanti a breve e lungo termine
necessit di considerare i costi del mantenimento della Developmental Care

Symington A, Pinelli J. Developmental Care for Promoting Development and


preventing morbidity in preterm infants (Review). Cochrane
Library,
Titolo Presentazione vol. 3, 2003 22/11/2013 Pagina 94

A.O. Meyer e Centro Brazelton - dott. Rapisardi


Studi che confrontano gli effetti dellassistenza tradizionale rispetto
allassistenza personalizzata allo sviluppo del neonato pretermine
A.O. Meyer e Centro Brazelton - dott. Rapisardi

Als H. et al. Individualized behavioral and developmental care for the very
low birth-weight preterm infant at high risk for bronchopulmonary
dysplasia: Neonatal intensive care unit and developmental outcome.
Pediatrics 1986; 78: 1123-1132
Resnick, M. et al. Developmental Intervention for Low Birth Weight Infants:
Improved Early Developmental Outcomes. Pediatrics, Vol. 80, No. 1, pp.
68-74, 1987.
Becker, P et al. Outcomes of Developmentally Supportive Nursing Care for
Very Low Birthweight Infants. Nursing Research, Vol. 10, pp. 150-155,
1991.
Als H. et al. Individualized Developmental Care for the very lowbirth weight
preterm infant. Medical and Neurofunctional effects. JAMA 1994;
272:853.
Buehler DM et al. Effectiveness of Individualized Developmental Care for
low risk preterm infants: Behavioral and Electrophysiologic Evidence
Pediatrics 1995; 96: 923-932.
Fleisher et al. Individualized Developmental Care for Very Low Birthweight
Infants. Clinical Pediatrics 1995; Clinical Pediatrics 1995; 34:523-9
Ariagno et al.
Titolo Developmental Care does not
Presentazione alter Sleep and Development
22/11/2013 Pagina 95 of
Premature Infants. Pediatrics 1997;100:(6)e9.
Studi che confrontano gli effetti dellassistenza tradizionale rispetto
allassistenza personalizzata allo sviluppo del neonato pretermine
A.O. Meyer e Centro Brazelton - dott. Rapisardi

Westrup et al. A randomized, controlled trial to evaluate the effects of the Newborn
Individualized Developmental Care and Assessment Program in a Swedish setting.
Pediatrics 2000; 105: 66-72.
Kleberg et al. Indications of improved cognitive development at one year of age
among infants born very prematurely that received care based on the Newborn
Individualized Developmental Care and Assessment Program. Early Hum Dev
2002; 68:83-91.
Sizun J et al. Developmental care decreases physiologic and behavioral expression in
preterm neonates. J Pain. 2002;3:446450
Als H. et al. A three-center, randomized, controlled trial of individualized
developmental care for VLBW preterm infants: medical, neurodevelopmental,
parenting and caregiving efefcts. J Dev Behav Pediatr 2003;24:399-408.
Westrup et al. Neonatal individualized care in practice: a Swedish experience. Semin
Neonatol 2002; 7:447-57.
Westrup et al. Preschool outcome in children born very prematurely and cared for
according to the Newborn Individualized Developmental Care and Assessment
Program (NIDCAP). Acta Pediatr 2004;93:498-507.
Als H. et al. Early experience alters brain function and structure. Pediatrics 2004;
113:846-57.
Titolo Presentazione 22/11/2013 Pagina 96
Accudimento abilitativo per promuovere lo
sviluppo neurocomportamentale del
bambino attraverso facilitazioni

OBIETTIVO PRINCIPALE:
Promuovere lorganizzazione e lautoregolazione
dei sistemi neurovegetativo, motorio,
comportamentale e dellattenzione-interazione.

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 97


PRIMA DI IMPOSTARE UN PROGRAMMA
ABILITATIVO PRECOCE

Comprendere e riconoscere i segnali e i comportamenti del bambino


attraverso unattenta osservazione condivisa evidenziando le
potenzialit e i punti di forza del bambino

Elaborare un profilo funzionale

Individuare gli obiettivi sulla base del profilo funzionale

Rinforzare le competenze genitoriali

Promuovere e consolidare il legame tra bambino e genitori

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 98


Dott.ssa P. Bovo 2010

Il neonato
E una persona completa e autonoma sin
dallinizio della vita

E una persona con capacit molto sviluppate

Egi in grado di vivere pienamente tutte le


esperienze di base

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 99


ACCUDIMENTO ABILITATIVO PRECOCE

Rendere le esperienze della vita quotidiana positive e favorenti


lorganizzazione e lintegrazione delle diverse competenze adattando gli
input ambientali e famigliari ai bisogni evolutivi del bambino

Le modalit di intervento propongono una serie di facilitazioni per lo


svolgimento dei primi compiti evolutivi

Tali facilitazioni sono regolate in base alle risposte del bambino e modificate
nel corso della maturazione

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 100


ACCUDIMENTO ABILITATIVO PRECOCE

Sorveglianza attiva del percorso evolutivo

Elaborazione di un programma abilitativo


individualizzato condiviso
Coinvolgimento +++ dei genitori
Follow up per monitorare, rafforzare le competenze
genitoriali, condividere il programma, identificare eventuali
anomalie di sviluppo, individuare le potenzialit emergenti
del bambino
Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 101
FACILITAZIONI

POSTURALI e MOTORIE
SENSORIALI
RITMI BIOLOGICI
COMPETENZE COMUNICATIVE/INTERATTIVE

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 102


FACILITAZIONI POSTURALI
Posizionamento adeguato per favorire il controllo posturale e
promuovere/facilitare lacquisizione di competenze relative a
diverse aree di sviluppo

ALLINEAMENTO DEL CAPO


STABILIZZAZIONE ASSIALE
RINFORZO DELLO SCHEMA FISIOLOGICO IN FLESSIONE
ORGANIZZAZIONE DEI CINGOLI E DEGLI EMILATI
RISPETTO ALLASSE CORPOREO
SIMMETRIA DEGLI ARTI RISPETTO AL TRONCO

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 103


promuove e facilita:

il movimento intenzionale
la medializzazione degli arti superiori
il processo di aggregazione dei
segmenti corporei
lautoconsolabilit
lattenzione visiva
linterazione

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 104


promuove e facilita:

il disimpegno degli arti superiori


il raddrizzamento dei cingoli
il controllo del capo
la locomozione

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 105


promuove e facilita:

il carico e il passaggio di carico


lo spostamento del baricentro

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 106


promuove e facilita:

lintegrazione dei
movimenti dei due emilati
la coordinazione mano-mano
la prensione
la manipolazione
la locomozione

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 107


FACILITAZIONI DELLE COMPETENZE
MOTORIE

Promuovere/facilitare risposte motorie strutturate, finalizzate e utilizzate in


rapporto agli stimoli ambientali e alle motivazioni

Sollecitare nel bambino una motricit pi complessa e integrata che renda


possibile il processo di aggregazione dei diversi segmenti corporei

Fornire al bambino occasioni per acquisire, esercitare e rinforzare schemi


motori attraverso problemi motori da risolvere.

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 108


Promuove :

lallineamento
e lintegrazione
tra i due emilati

fornisce
stimolazioni
esterocettive,
propriocettive,
cinestesiche

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 109


Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma22/11/2013 Pagina 110
Manipolazione facilitante lallineamento dei cingoli, il processo di
aggregazione dei segmenti corporei e il controllo degli adattamenti
posturali

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 111


FACILITAZIONI SENSORIALI
FACILITAZIONI SENSORIALI
Allestire un ambiente protetto con stimoli adeguati

Dosare e calibrare gli input sensoriali, visivi, uditivi,


cinestesici, estero e propriocettivi regolandone la frequenza,
lintensit e la qualit in base alle esigenze e alle risposte del
bambino.

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 112


FACILITAZIONI SENSORIALI
Il contatto fisico tra bambino e genitore favorisce il processo di
attaccamento, produce rilassamento con conseguente riduzione dello
stress, procura sollievo dal disagio, fornisce stimolazioni esterocettive e
sensazioni piacevoli, promuove il dialogo tonico e la comunicazione.

CONTATTO PELLE A PELLE


TOCCO DOLCE
HOLDING
HANDLING
MASSAGGIO INFANTILE
ACQUATICITA
Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 113
CONTATTO
PELLE A
PELLE

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 114


CONTATTO PELLE A PELLE

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 115


HOLDING :
mantenere il
bambino
contenuto
dandogli
sicurezza

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 116


HANDLING: muovere con delicatezza il bambino dando sicurezza

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 117


FACILITAZIONI SENSORIALI

MASSAGGIO INFANTILE

A.I.M.I.
Associazione Italiana Massaggio Infantile

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 118


ACQUATICITA
Il contatto con lacqua
fornisce al bambino una
quantit enorme di
stimolazioni e facilitazioni

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 119


FACILITAZIONI DEI RITMI BIOLOGICI
Organizzazione del sonno:

Migliorare la qualit del sonno


Stabilizzare il ritmo sonno-veglia
Migliorare la gestione di altri stati comportamentali come la transizione
tra uno stato e laltro (addormentamento-risveglio)
Stabilizzare lo stato di veglia tranquilla
Saper gestire il pianto
Ambiente protetto (regolazione degli input sensoriali)
Suzione non nutritiva
Tocco dolce
Posture contenute (autoconsolabilit)

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 120


FACILITAZIONI DEI RITMI BIOLOGICI
Organizzazione dei ritmi alimentari:
Stabilizzare pattern regolari di alimentazione
Rispettare le pause tra i pasti
Promuovere linteresse verso il cibo
Saper gestire le attivit nutrizionali
Favorire linterazione prima, dopo e durante il pasto
Cura posturale (posture inibenti le reazioni di evitamento e facilitanti la
suzione e la degluitizione)
Ambiente protetto (regolazione degli imput sensoriali)
Scansione dei pasti e gestione degli orari e dellattivit nutrizionale
Desensibilizzazione orale (in caso di disturbi della sensibilit orale)
Contatto pelle a pelle, tocco dolce
Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 121
RISCHIO
SIDS +++

Postura sconsigliata
per i bambini a rischio
neuroevolutivo e nei
primi due mesi di vita

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 122


Standards for safe sleep
Back sleeping only in safety-approved crib
No soft or loose bedding
No sharing of cribs
No smoking
Supervised tummy time while awake
Only exception: written note from childs physician

Caring for Our Children -- National Health and Safety Performance Standards: Guidelines for Out-
of-Home Child Care Programs (AAP and Am Public Health Assoc), 2nd edition

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 123


Risk of SIDS vs. sleep position
20
18
16
14
12
10
8 SIDS

6
4
2
0
Supine Side Prone Unaccust
Prone

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 124


Titolo Presentazione 22/11/2013 Pagina 125
FACILITAZIONI DELLE COMPETENZE
COMUNICATIVE
Creare un ambiente comunicativo
Promuovere e sollecitare il dialogo viso a viso (2-4 mesi), lattenzione e lazione
condivisa sulloggetto (6-12 mesi)
Attivare il dialogo tonico attraverso il contatto fisico e il movimento
Favorire laggancio, la fissazione e linseguimento visivo (2-4 mesi), il contatto di
sguardo, lo spostamento dello sguardo dalloggetto alladulto, lattenzione condivisa
(6-12 mesi)
Facilitare lorientamento e lattenzione uditiva (voci, suoni, rumori graditi e
motivanti)
Sollecitare limitazione mimica e gestuale
Favorire lutilizzazione di gesti performativi o deittici come dare, mostrare,
indicare (9-13 mesi)
Utilizzare posture facilitanti linterazione e lalternanza dei turni
Favorire lesternalizzazione delle emozioni

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 126


CONCLUSIONI ABILITAZIONE
Centralit dei genitori

Follow-up multidisciplinare

Programmi abilitativi elaborati sulla base del profilo funzionale del


bambino

Ambiente allestito e adattato ai bisogni evolutivi del bambino

Proposte di attivit globalizzanti che prevedano lintegrazione di


competenze relative alle diverse aree prestazionali

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 127


CONCLUSIONI ABILITAZIONE

Salvaguardare:
lo stile temperamentale del bambino
il carattere di esclusivit della relazione genitore
bambino

Evitare:
i programmi prescrittivi
gli interventi non mirati
le sovrastimolazioni

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 128


Plasticit del sistema nervoso
Als et al. Early Experience
Alters Brain Function and
Structure Pediatrics 2004

Draganski et al. Neuroplasticity:


changes in grey matter induced by
training. Neuroreport. 2004

Il neonato a rischio neuroevolutivo Roma 22/11/2013 Pagina 129


?

Titolo Presentazione 22/11/2013 Pagina 130

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