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Pier Paolo Mariani

IUSM- Foro Italico. Roma


Rotula

Leva: consente la
flessoestensione con minor
forza
Puleggia Eccentrica:
ridistribuisce la forza e la
tensione muscolare
Patellar Tracking
Sulcus deepens from
proximal to distal
A B

C
Cartilage thickness changes
from proximal to distal (A-C)
0 degree

30 degrees
60 degree

90 degree
Patellar Contact Areas
Stress F-R
catena aperta-chiusa
Stabilit

Attiva: Muscoli
Passiva: Legamenti; Tendini
Statica: Troclea
Quadricipite
VMO
Quadricipite
Fibre Tipo I
Vasto Mediale
Superficie 43%
Interno 61%
Vasto Laterale
Superficie 37%
Interno 46%
Retto Femorale
Superficie 29%
Interno 42%
TENDINE
Q Angle
Angolo Q e Valgismo
LEGAMENTI
Medial PF Ligament

Length: 58,8 mm
Width : 12,0 mm
Tickness: 0,44 mm
from Senavongse et al. J Orthop Res, 2003
Patologia Rotulea

Instabilit
traumatica
atraumatica
Dolore Rotuleo
Instabilit Traumatica Rotulea

Patogenesi
trauma ad alta energia
trauma a bassa energia
INSTABILITA ROTULEA

EZIOLOGIA
legamentosa
muscolare
ossea
iatrogena
Fattori Predisponenti
Lussazione Rotula
Angolo Q
Valgismo
ER Tibia/IR Femore
Rotula Alta
Lassit generalizzata
Rotula Alta
Rotula Alta
Dysplasia Injury

EPD

MPFL Tear

Patellar Instability
Natural History
Recurrence
Cofield & Bryan 1977
44%
Hawkins et al 1986
15%
Maenpaa & Lehto 1997
40%
Fithian 2004
36%
EPD

Rx
MRI
Haemarthrosis
OC
Fracture

Conservative
Treatment
Arthroscopy
The sliver sign
J Bone Joint Surg Am, 2008
The optimal conservative management
has yet to be established !
Am J Sports Med , 2011

Age Femur Patella Midsubstan


(Average) ce
Zaidi et al . 13 15% 73% 8%
2006
Elias et al. 20 49% 76% 30%
2001
Sanders et al. 29.6 100%
2002
Spritzer et al. - 85% 15%
1997
Sallay et al. 25 87% 4%
1996
Kepler et al. 14 12% 61%
2011
The Bankart Lesion
of Patella
TransPatellar Repair
Instabilit Rotulea

Atraumatica
Instabilit Atraumatica

Sublussazione recidivante rotulea

Sublussazione cronica rotulea

Lussazione cronica rotulea


Instabilit Atraumatica

Congenita
Acquisita
Lussazione Permanente
Lussazione Permanente Rotula
Patellar Realignement

Proximal
Insall procedure
VMO advancement
MPFL reconstruction
Lateral Release (?)
P

PFM
P

QT
gra ft
p
Gravity Test
Postumi Lateral Release
From
Suprapatellar Approach
PT

ITT
Patellar Realignement

Distal
Medialization (Elmslie-Trillat)
Anteromedialization (Fulkerson)
Distalization+Medialization (Dabby)
by D. Dabby et al., the Knee, 1999
by D. Dabby et al., the Knee 1999
P
Patologia Rotulea
Senza Instabilit

sindrome iperpressione esterna


sindrome dolorosa
femororotulea
condromalacia
Anterior Knee Pain

La lombalgia del ginocchio

correlata allattivit sportiva


peggiora sotto sforzo
aumenta dopo una prolungata
flessione del ginocchio
Dolore da AKP

Cartilagine articolare danneggiata (no


dolorosa) per irritazione sinoviale
Irritazione meccanica della sinovia
Edema subcondrale
Tensione del Legamento alare laterale
Infiammazione corpo di Hoffa
Disfunzione Muscolare

Ipotonia quadricipite
Causa o effetto ??
Ipotrofia quadricipite
Squilibrio VM/VL
Ipotrofia musc. glutei
Trattamento

Acuto
Ghiaccio
Tutore
Ginnastica per quadricipite
Stretching per flessori
Cronico
Tutore
Ginnastica per quadricipite
Stretching per flessori
Per rinforzare il VM selettivamente senza contrarre il Vasto
Laterale necessario adottare alcuni accorgimenti
nell'esecuzione degli esercizi.

MINIMA FLESSIONE DI GINOCCHIO


- range 0-30 di estensione
contrazione simultanea dei muscoli
adduttori
- aumento rilassamento vasto laterale.
La prima fase della riabilitazione:
catena cinetica chiusa
Nella seconda fase : catena cinetica aperta

L'esercizio tipico che si esegue in palestra :


leg-extension con i pesi o con un elastico
che ha il pregio di diventare pi duro
proprio negli ultimi gradi di movimento.
Alcuni autori consigliano di piegare il busto
in avanti per escludere anche il muscolo
retto femorale, in modo da utilizzare ancora
pi selettivamente il VM
ESERCIZI

ELEVAZIONE GAMBA TESA


POSIZIONE
SUPINA
ESECUZIONE:
Portare a 90 langolo tra gamba e piede
ESTENSIONE del ginocchio
sollevare larto teso e scendere molto lentamente fino a toccare il suolo.
VARIANTI
Sovraccarico
Elastici (il paziente in piedi)
cavigliere (questultime posizionate sopra il ginocchio).
ABDUZIONI/ADDUZIONI A GAMBA TESA
POSIZIONE
decubito laterale sul lato sano (su quello patologico se si eseguono
le adduzioni) con il ginocchio sottostante flesso per ottenere una
maggiore stabilit.
ESECUZIONE
Abduzioni/adduzioni, tornare lentamente nella posizione di
partenza.
VARIANTI
cavigliere o elastici (in questo caso il paziente in piedi).
ESTENSIONI GINOCCHIO ( ULTIMI
30)
POSIZIONE
Paziente seduto sopra un tavolino con le gambe lasciate libere
fuori di esso.
ESECUZIONE
Portare a 90 langolo tra gamba e piede, estendere il ginocchio
(ultimi 30) mantenendo larto teso per 5 quindi ritornare nella
posizione di partenza.
VARIANTI
paziente supino, con un rotolo sotto il ginocchio, che lo
mantenga flesso a circa 30
uso di elastici o cavigliere
Lesercizio pu essere associato a quello di adduzione con
palla, per incrementare lazione del VMO.
Leg Press stringendo la palla di
gomma, max 30 di flessione.
SQUAT + ESERCIZIO DI ADDUZIONE CON PALLA
(per enfatizzare lazione del VMO)
POSIZIONE
In piedi appoggiato con la schiena ad una parete con una
base di appoggio leggermente pi ristretta del normale e
con una palla posizionata allaltezza delle ginocchia e
pi ampia della base di appoggio assunta.
ESECUZIONE
Abbassarsi flettendo le ginocchia con il peso del corpo
equamente ripartito sui due arti mantenendo un
corretto allineamento degli stessi (a tal proposito
necessaria la componente adduttoria). Arco di
movimento 0-45 di flessione mantenendo la posizione
per 10.
ESERCIZI DI BIOFEED-BACK

UTILITA

AUMENTANO la presa di coscienza del paziente del


gruppo muscolare utilizzato (in questo contesto il VMO).

Nelle fasi iniziali della riabilitazione, infatti, si deve lavorare sui


tempi e sullintensit di contrazione del VMO relativamente al VL.

I dispositivi di biofeedback, particolarmente quelli a doppio canale,


sono estremamente utili per accelerare questo processo, in quanto,
una volta ottenuto il corretto schema motorio, danno al paziente un
immediato feedback di rinforzo. E stato dimostrato che
lallenamento del VMO mediante feedback elettromiografico
(EMG), ha un importante effetto sulla posizione della rotula nella
troclea sia in condizioni statiche che dinamiche.

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