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Cosa vede

il mio bambino
Consigli per lo sviluppo
delle capacit visive
nel primo anno di vita
A cura di
Eugenio Mercuri
Giovanni Cioni
Elisa Fazzi
Fondazione
Pierfranco e Luisa Mariani
ONLUS
Fondazione
Pierfranco e Luisa Mariani
ONLUS
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neurologia infantile
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Cosa vede
il mio bambino
Consigli per lo sviluppo
delle capacit visive
nel primo anno di vita
A cura di
Eugenio Mercuri
Giovanni Cioni
Elisa Fazzi
Fondazione
Pierfranco e Luisa Mariani
ONLUS
Cosa vede il mio bambino? Questa una delle
domande pi frequenti poste dai genitori ai
pediatri e ai neuropsichiatri infantili nelle prime
settimane di vita del loro bambino. In genere,
c sempre un amico o un parente che assicura
che nelle prime settimane il bambino non ci
vede affatto o vede solo ombre, e nonostante le
rassicurazioni dei medici, cosa il bambino sia
effettivamente capace di vedere resta sempre un
concetto abbastanza vago. In realt la capacit
di vedere cresce rapidamente nei primi mesi di
vita ed esistono diversi aspetti della visione quali
la discriminazione delle facce, delle forme o dei
colori che maturano in et diverse.
Questo campo stato oggetto di attenzione da
parte di molti esperti provenienti da discipline
diverse, quali oculisti, neurologi, elettrofisiologi,
psicologi, terapisti della riabilitazione e altri.
Il loro lavoro ha consentito un notevole
miglioramento della nostra comprensione sulla
maturazione della funzione visiva nelle diverse
et. Ci dipende non solo dallintegrit degli
occhi ma anche dallintegrit e dalla
maturazione di altre strutture che collegano
locchio al cervello, dove linformazione visiva
viene riconosciuta ed elaborata.
Grazie ai loro lavori siamo oggi in grado di
capire come e quando matura la funzione visiva
nel bambino, e di avere una sorta di calendario
con le diverse et a cui avvengono le varie
acquisizioni o, nel caso di bambini a rischio di
danno visivo, di stabilire se e quanto il bambino
in ritardo nellacquisizione di queste tappe.
Il riconoscimento precoce di un problema
2
Introduzione
visivo nei primi mesi di vita importante
perch la vista gioca un ruolo determinante
nel contatto e nellesplorazione dellambiente
e di conseguenza nello sviluppo globale del
bambino. Riconoscere un problema visivo
precocemente significa anche iniziare al pi
presto un intervento specifico che aiuti il
bambino a migliorare la sua interazione con
lambiente.
La possibilit di sviluppare un disturbo visivo
abbastanza frequente nei
bambini nati prematuri o di
basso peso oppure in quelli nati
a termine ma che hanno avuto
problemi durante la gestazione
o al momento del parto.
Questi bambini vengono sempre
seguiti nei loro primi anni di
vita da un gruppo di specialisti
che spesso comprende pediatri,
neuropsichiatri infantili e
terapisti della riabilitazione.
Ci nonostante, i genitori hanno spesso molti
interrogativi sul come comportarsi nelle
attivit quotidiane.
Nelle pagine seguenti cercheremo di fornire
alcune informazioni semplici che aiutino a
comprendere lo sviluppo della funzione visiva
nel primo anno di vita, illustrando alcune manovre
di stimolazione adatte per questo periodo.
Lo scopo di questo libretto non quello di
sostituirsi al lavoro dei terapisti o di altri
operatori specializzati, ma solo di fornire
alcune informazioni e consigli pratici che
possano aiutare i genitori nella gestione del
bambino di pochi mesi con disturbi visivi.
3
Curiosit
Vedere un mezzo per conoscere.
La parola IDEA deriva dalla radice
greca eide, sapere, cha a sua volta
trova la sua radice in un tempo
passato del verbo greco orao,
vedere. Ho visto, per cui so.
Unidea nasce dallaver visto e preso
conoscenza di qualcosa di reale...
Uno degli errori pi comuni quello di
pensare che tutti i problemi legati alla vista
siano dovuti ad anomalie dellocchio.
Nonostante locchio giochi un ruolo
determinante nellacquisizione delle
informazioni visive, esiste una via visiva molto
pi complessa che inizia nellocchio e conduce
gli stimoli fino al cervello.
Nellocchio esistono dei recettori in grado di
cogliere lo stimolo visivo e di tradurlo in uno
stimolo elettrico. Questi recettori sono posti
nella retina e trasmettono le informazioni
ottenute al nervo ottico, posto dietro locchio,
che come un cavo elettrico conduce lo stimolo.
I due nervi ottici si avvicinano tra di loro
in una zona chiamata chiasma ottico.
A livello del chiasma la parte pi esterna di
ciascun nervo continua a decorrere sullo stesso
lato mentre la parte pi interna si incrocia
e si unisce alla parte esterna del nervo
controlaterale.
Da qui la via prende un altro nome, radiazione
ottica, e porta le informazioni alle parti del
cervello deputate al riconoscimento
dellinformazione visiva. La parte del cervello
che raccoglie queste informazioni
principalmente nella parte posteriore
(lobo occipitale) ma esistono altre aree visive
nel cervello, altrettanto importanti nel
riconoscimento, nellelaborazione
e nellintegrazione dei vari stimoli visivi.
Questa chiaramente solo una
rappresentazione schematica e semplificata
delle vie visive che portano le informazioni
visive al cervello e che ci informano su dove
sono gli oggetti e su cosa vediamo.
Lintegrit della funzione visiva dipende per
4
Anatomia
delle vie visive
anche da tante altre strutture, sia a livello
dellocchio sia delle vie nervose poste dietro
locchio, quali ad esempio i centri nervosi
deputati a mantenere una corretta motilit
oculare. Avere una funzione visiva normale
dipende non solo dallintegrit di queste
singole strutture ma anche dallo stato delle
connessioni che esistono tra loro.
5
Corteccia
Chiasma
Nervo ottico Radiazioni
Rappresentazione schematica delle vie visive costituite da
una componente periferica (occhio e nervo ottico) e da una
componente centrale (chiasma, radiazioni e corteccia).
Contrariamente a quanto molti credono, il
bambino appena nato gi in grado di usare
alcune delle sue competenze visive. Queste
abilit sono per ancora molto limitate e
migliorano rapidamente nelle prime settimane
di vita, parallelamente alla maturazione della
retina, dei nervi e del cervello, e delle
connessioni tra le varie strutture.
Alla nascita il bambino in grado soprattutto
di fissare oggetti o figure con molto contrasto,
come delle grosse strisce bianche e nere
(faccette contrastate
o bersagli a cerchi o
strisce bianche e nere).
Verranno di seguito
elencate le tappe della
maturazione di alcuni
aspetti della funzione
visiva gi presenti nei
primi mesi di vita.
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Prime settimane di vita
Fin dalle prime ore di vita un bambino in
grado di fissare un oggetto e di seguirlo e
questa abilit si riscontra spesso persino in
bambini prematuri nati a 30-32
settimane di gestazione.
Nelle prime settimane di vita il
bambino attratto da forme
semplici con alto contrasto
come ad esempio grossi centri
concentrici in bianco e nero.
Questi oggetti devono per
essere posti vicino al viso
del bambino, ad una
distanza non superiore
ai 20-30 cm, che
corrisponde alle capacit
accomodative.
Lo sviluppo
della funzione
visiva nel
neonato e nei
primi due anni
di vita
7
Nelle settimane successive il bambino riesce a
distinguere oggetti con contrasto minore e inizia ad
essere interessato a forme pi complesse. A questet
i bambini iniziano anche a essere interessati ad oggetti
posti di lato.
Primi mesi
A 2-3 mesi appare interessato ad oggetti colorati e a
forme pi complesse. A questet si sviluppa anche una
buona capacit di convergere gli occhi e di accomodare
limmagine posta a breve distanza: i lattanti passano
molto tempo ad osservarsi le mani.
8
Attorno al quarto mese, ma spesso anche prima,
intervengono diverse modifiche del comportamento
visivo. Il bambino molto pi interessato a ci che
avviene attorno a lui ed molto attratto da oggetti in
movimento, riuscendo a discriminare variazioni
nellorientamento degli stimoli.
Nei mesi successivi il bambino continua a migliorare le
sue capacit, e dopo i 6 mesi in grado di riconoscere e
seguire oggetti sempre pi piccoli anche a una distanza
di 1 metro - 1 metro
1
/
2
.
1-2 anni
Fino ai 2 anni, il bambino espande ulteriormente le
sue abilit di riconoscere oggetti sempre pi piccoli, e
aumenta anche la distanza alla quale riesce a seguirli.
Aumenta anche la sua capacit di vedere oggetti posti
lateralmente e a 2 anni queste abilit non sono troppo
diverse da quelle riscontrate in bambini pi grandi.
Una migliore comprensione delle tappe di
maturazione dei diversi aspetti della funzione
visiva ha consentito anche di sviluppare una
batteria di prove in grado di testare le diverse
funzioni fin dai primi mesi di vita.
Nel sospetto di un problema visivo, un buon
esame della funzione visiva deve sempre
partire con una visita oculistica, in modo da
escludere anomalie
a carico delle
diverse parti
dellocchio che
sono frequenti in
bambini nati
pretermine o con
grosse lesioni
cerebrali. Questo
esame in genere
associato a una
visita ortottica che
valuta i movimenti
oculari e se i due
occhi si muovono in maniera coordinata.
anche possibile misurare la capacit del
bambino di discriminare un dettaglio visivo,
ovvero lacuit visiva, che la capacit di
distinguere due oggetti, come ad esempio due
strisce scure separate da una bianca, come
entit separate e non come un tuttuno.
Lacuit pu essere testata fin dai primi giorni
di vita usando le acuity cards, che consistono
in una serie di carte rettangolari che
presentano strisce bianche e nere su una
delle due estremit.
9
Come testare
i vari aspetti
della funzione
visiva
Il bambino tender
a guardare
preferenzialmente
dal lato in cui le
strisce vengono
presentate piuttosto
che dal lato senza.
Le diverse carte
hanno misure di
strisce diverse,
lesaminatore inizia
a proporre quelle
pi larghe e via via
usa quelle con strisce pi sottili. Lultimo
livello di strisce che il bambino dimostra di
vedere viene preso come la misura dellacuit.
Il test del campo visivo serve per valutare la
capacit del bambino di localizzare stimoli
posti non solo di fronte ai suoi occhi ma anche
lateralmente.
Il bambino viene
fatto sedere sulle
ginocchia della
madre, attirandone
lattenzione verso
un oggetto centrale
posto di fronte ai
suoi occhi. Viene
poi introdotto dal
lato un oggetto,
10
quale ad esempio una pallina o un oggetto
luminoso, che viene lentamente avvicinato
verso loggetto centrale.
Il campo viene misurato valutando la
posizione della pallina al momento in cui
viene vista dal bambino. Mentre nei primi mesi
di vita il bambino in grado di vedere solo
oggetti posti entro 30 gradi rispetto al centro,
questi confini si allargano progressivamente
nei mesi successivi.
Altri test possono dare ulteriori informazioni
su altri aspetti della funzione visiva, e tra questi:
Spostamento dellattenzione (fixation shift),
che valuta la capacit di spostare lattenzione
da uno stimolo centrale a uno periferico
usando degli stimoli posti su un monitor.
La capacit di disimpegnare lattenzione da
uno stimolo centrale verso uno periferico si
verifica generalmente intorno ai 3-4 mesi.
Lassenza di questa risposta dopo i 4 mesi
un segno patologico.
Potenziali Evocati Visivi (PEV), che
registrano lattivit elettrica cerebrale in
risposta a diversi tipi di stimolo, attraverso
degli elettrodi applicati alla cute del capo con
del cerotto. Fornendo stimoli diversi, via via
pi complessi, si pu quindi valutare la
capacit del cervello di discriminarli e seguire
lo sviluppo di tali attivit nel tempo.
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Sono molte le cause che possono provocare
una riduzione delle capacit visive di un
bambino. Alcune sono di tipo genetico, altre
sono secondarie a problemi che si verificano
in gravidanza, al momento del parto o dopo la
nascita. Il tipo di danno visivo spesso riflette
il livello a cui avvenuto il danno stesso.
Mentre alcuni bambini infatti hanno problemi
visivi a carico dellocchio, altri hanno disturbi
legati a lesioni a carico del cervello o di altre
strutture nervose importanti ai fini della
funzione visiva.
In questi casi il danno visivo viene indicato
come danno visivo centrale.
Nei bambini nati pretermine, si verificano
spesso delle lesioni cerebrali di diverso tipo
che possono interessare le radiazioni ottiche,
ovvero quelle strutture che trasportano
limpulso visivo al cervello (vedi pagina 7) o
altre componenti della via visiva. Non tutti i
bambini con questi tipi di lesione presentano
disturbi visivi ed quindi opportuno seguirli
con attenzione nei primi mesi di vita in modo
da identificare possibili problemi.
Anomalie dello
sviluppo visivo
12
Anche i bambini nati regolarmente alla fine
della gravidanza possono avere dei problemi,
spesso legati a difficolt al momento del parto,
con possibilit di danni a carico delle strutture
della via visiva. Anche in questo caso i
bambini vanno seguiti attentamente nei primi
mesi di vita.
I disturbi visivi presenti in bambini con lesioni
cerebrali possono essere di varia gravit.
Nei bambini con lesioni pi estese, o che
interessano in maniera pi selettiva le strutture
nervose della via visiva, si pu arrivare ad una
vera e propria cecit, ma pi spesso i disturbi
sono meno gravi e interessano soltanto alcuni
aspetti della funzione visiva. In alcuni casi,
infatti, danni cerebrali circoscritti possono
interessare solo alcuni aspetti della funzione
visiva, risparmiandone altri. Appare quindi
importante valutare attentamente questi
bambini con test specifici, come quelli descritti
nelle pagine precedenti, idonei a valutare la
gravit del danno visivo. Riconoscere lentit
del danno visivo rappresenta infatti il primo
passo per poter formulare un programma di
stimolazione adeguato.
13
Nelle prossime pagine cercheremo di fornire dei
semplici consigli per favorire lo sviluppo visivo
del bambino, suggerendo quali oggetti scegliere
e come usarli.
Questi consigli non sono un decalogo di
comandamenti, non hanno nessuna pretesa di
essere esaustivi e non devono essere considerati
la regola da applicare ad ogni costo: sono solo
spunti per giocare con il vostro bambino basati
su una corretta conoscenza dei tempi e delle
modalit del suo sviluppo visivo e psicomotorio.
Variateli, inventatene altri pi divertenti, pi
adatti ai suoi gusti e secondo la vostra fantasia:
ve li proponiamo cos che possiate sfruttare al
meglio i momenti della giornata passati insieme.
Come favorire lo sviluppo visivo
del vostro bambino
14
Lincontro con
lambiente
La vista un qualcosa che viene appreso
attraverso esperienze che derivano dalla
differenziazione di ci che presente nel
mondo del bambino, e ben presto si impone
come un canale preferenziale attraverso cui
loggetto viene percepito nella sua globalit,
permettendo di acquisire informazioni circa la
forma, le dimensioni, il colore, i contrasti, ecc...
Descriviamo qui di seguito cosa
possibile fare, come genitori,
per permettere al nostro
bambino di avere una
esperienza visiva tale da favorire
la conoscenza e lincontro con
lambiente in cui vive.
Forse non tutti sanno che le varie
funzioni visive si sviluppano
rapidamente proprio attraverso
quegli stimoli che il bambino coglie
spontaneamente dal suo ambiente.
Ogni neonato diverso dagli altri...
... nellaspetto, nelle sensazioni, nelle
caratteristiche del movimento, nella reazione
agli stimoli e nel rapporto con la madre.
Alcuni si muovono di pi, altri di meno;
le posizioni preferite sono per lo pi diverse,
cos come i tempi di veglia e sonno.
Ricordatevi che esiste una grande variabilit
nei tempi e nelle modalit di acquisizione delle
diverse tappe neuro-evolutive.
Ci sono neonati che fin da subito sono in
grado di trovare i diversi stimoli presenti nel
proprio ambiente. Altri bambini invece non
riescono ad accogliere tutti gli stimoli a causa
per esempio di una difficolt nel muovere il
capo o per un danno dellocchio o ancora per
uno scarso interesse e una ridotta capacit
attentiva.
I migliori osservatori del vostro piccolo:
voi genitori
Voi genitori siete i primi ad osservare come
il vostro bambino si relaziona con il mondo
esterno cogliendo alcuni suoi comportamenti:
le reazioni di fronte alla luce che si accende e
si spegne, le reazioni di fastidio a intense fonti
luminose, posture asimmetriche del capo o del
corpo mentre locchio intento a guardare.
Non abbiate paura di fidarvi delle vostre
impressioni, preziose informazioni che solo voi
potete fornire agli specialisti, che difficilmente
vedranno il vostro bambino in condizioni cos
ottimali, come quelle di un ambiente familiare,
in grado di motivarlo a guardare e a prestare
attenzione.
Guardare la
variabilit
15
Il momento ideale...
Particolare cura deve essere posta nel capire
i momenti migliori della giornata in cui
proporre giochi visivi al bambino.
In questo modo, il bambino riuscir a dare
il meglio di s e soprattutto sar in grado
di trarre maggiore giovamento dalle varie
proposte.
Come vi sarete accorti, interagire con il vostro
piccolo durante lo stato di veglia ottimale
molto gratificante anche per voi!
Cercate di capire quando pi attento,
riposato, tranquillo e perci pi disponibile a
interagire con il mondo esterno.
Se alcune attivit vengono
invece iniziate quando
assonnato, irrequieto o quando
ha fame, non si ottiene altro se
non di indisporlo e irritarlo
ulteriormente...
16
Attenzione!
Non dobbiamo spaventarci se non
sempre notiamo una risposta visiva
immediata alle nostre proposte:
il vostro bambino pu essere
impegnato ad ascoltare o a muoversi.
difficile per lui, almeno nei primi
giorni, riuscire a selezionare ed
ad integrare tutte le informazioni
provenienti dagli altri canali sensoriali.
17
Lilluminazione dellambiente
Un elemento importante da tenere presente riguarda il
fatto che le competenze visive di un bambino risultano
migliori se presente una buona e adeguata
illuminazione dellambiente.
Le stanze della casa dovrebbero essere illuminate con
luci diffuse e omogenee, che non infastidiscano il
bambino e che aiutino ad evitare leffetto abbagliamento
che una luce diretta sul volto e sugli occhi potrebbe
provocare.
La posizione migliore della fonte luminosa dietro le
spalle del bambino, cos che ad essere illuminati siano
lambiente circostante, gli oggetti e le persone che
interagiscono con lui. Se difficile creare un ambiente
con tali caratteristiche, potremmo servirci semplicemente
di una luce alogena che illumini da dietro le spalle del
bambino gli oggetti proposti nel suo campo di sguardo.
Una buona postura...
Diventa adesso di essenziale importanza, per
il vostro bambino, innanzitutto favorire una
posizione sufficientemente raccolta e
contenuta in cui possa esprimere al meglio
le sue potenzialit.
Una posizione comoda, confortevole sappiamo
essere facilitante per tutti.
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Adesso che ben posizionato...
richiamate lattenzione visiva
Potete ricercare particolari situazioni e oggetti attraverso
cui richiamare la sua attenzione visiva.
Quando lo tenete in braccio o steso sul fasciatoio,
cercate di parlargli guardandolo. Potete attirare la sua
attenzione avvicinandovi molto al suo volto e permettere
cos al vostro bambino di ricambiare, anche
per un attimo, il vostro sguardo.
Se vi accorgete che il vostro bambino
a disagio, provate a rassicurarlo con
la voce: potete chiamarlo per nome,
canticchiargli una canzone...
Il bambino pu manifestare in diversi modi
il suo essere attratto visivamente da qualcosa.
Si possono ad esempio osservare cambiamenti
di alcuni suoi comportamenti (frequenza
respiratoria, suzione, tono muscolare,
movimenti o inibizione dei movimenti) in
relazione allaccendersi e spegnersi della luce
allinterno di una stanza, alla proposta di
oggetti luminosi in ambiente oscuro e di forme
grandi e riflettenti su cui proiettare il fascio
luminoso.
19
Potete creare del materiale visivamente interessante
rivestendo oggetti che fanno parte della vita quotidiana
con carta argentata o dorata, oppure carta da regalo
riflettente su cui proiettare il fascio luminoso proveniente
da semplici torce.
Una volta che vi siete accorti che il vostro
bambino sta percependo qualcosa, provate a
promuovere unesperienza visiva successiva al
solo richiamo dellattenzione: fissare il vostro
volto o un oggetto che presenta unalternanza
di colori chiari-scuri. Il gioco del cuc
attraverso cui entrate e uscite dalla zona di
sguardo del vostro bambino, soffiare sul viso,
sono giochi divertenti attraverso cui possibile
richiamare non solo la sua attenzione visiva
ma anche momenti di fissazione.
Dirigere e
mantenere lo
sguardo su
qualcosa di
interessante
20
Il volto: qualcosa di interessante da
osservare ma anche uno scambio tra
madre e bambino
Fino a 3 mesi di et, ma comunque anche oltre, il viso
della mamma (o del pap) rappresenta per il neonato e/o
per il bambino molto piccolo il target visivo preferito e
diviene, quindi, lo strumento prediletto per interagire con
lui e associare al lavoro sul riconoscimento visivo un
ulteriore importantissimo momento in cui approfondire gli
scambi emotivo-relazionali. Con queste parole vogliamo
dirvi che quando un bambino guarda il volto della madre
il piccolo sente che ella lo riconosce, lo accetta e gli vuole
bene. Con questa immagine positiva che la madre gli
restituisce, il bambino, fiducioso e
gratificato, potr allora imparare a
guardare anche altrove.
Attenzione!
Perch il bambino si accorga del vostro
volto o delloggetto che gli state
proponendo, fate attenzione a trovare la
distanza ideale a cui il bambino in
grado di percepire visivamente quello che
state facendo!
Non vi meravigliate se inizialmente la
distanza sar solo di pochi centimetri!!!
Siate per sempre buoni osservatori dei
cambiamenti del vostro piccolo.
Alcuni oggetti utili
Anche la scelta degli oggetti e dei giochi da
proporre al bambino molto importante: nel
capitolo precedente abbiamo visto come lo
sguardo e lattenzione visiva del bambino
piccolo sono catturati maggiormente da oggetti
ad alto contrasto. preferibile quindi
utilizzare oggetti con colori contrastati (un
oggetto pi attraente se presenta colori che
nello spettro si distinguono molto fra loro)
come bianco-nero, giallo-blu, rosso-bianco,
luci colorate, scacchiere, pois, linee verticali
bianche-nere, linee a orientamento variabile.
Attenzione!
Durante il gioco cercate di presentare al
bambino un oggetto alla volta. Non
vero, infatti, quello che a volte si sente
dire, cio che sia meglio presentare al
bambino pi cose e pi stimoli:
riempirlo di giochi e presentarglieli tutti
insieme significa creare uninutile
confusione e saturare la sua attenzione.
Il bambino con difficolt visive ha
invece bisogno di tempo e di stabilit
perch le diverse attivit risultino per lui
positive e arricchenti.
21
22
Seguire un oggetto con lo sguardo
Lesperienza visiva del neonato continua attraverso
movimenti di inseguimento delloggetto che dovrete
cominciare a muovere lentamente e con pazienza
di fronte a lui.
Inizialmente il bambino sar in grado di voltarsi e di
inseguire il target visivo solo in senso orizzontale.
Linseguimento visivo sul piano verticale (con movimenti
dallalto verso il basso e viceversa) sar possibile solo
in seguito, a partire dal secondo mese di vita.
Se poi vedete che non riesce ad andare al vostro ritmo,
cercate di nuovo di attirare la sua attenzione e
ricominciate a spostare loggetto in maniera pi lenta.
Vi accorgerete che pian piano linseguimento visivo pu
diventare pi fluido e durare per pi tempo.
Alcuni bambini avranno sempre bisogno di accompagnare
ai movimenti degli occhi quelli del capo, mentre ad altri
sar sufficiente compiere movimenti degli occhi.
23
Diamo sfogo
alla fantasia
Il materiale attraverso cui potete giocare con il vostro
bambino, promuovendo linseguimento, pu essere
rappresentato inizialmente da oggetti contrastati e colorati
abbastanza grandi che vengono mossi da voi, oppure
oggetti la cui caratteristica principale il movimento.
Vi suggeriamo quei simpatici lecca-lecca colorati di
forme e dimensioni diverse, oggetti posti su bastoncini di
legno o marionette che muoverete nella maniera sopra
descritta, partendo dal punto in cui il bambino ha
agganciato quanto proposto; possono esservi di aiuto
palline di grandezza variabile che lentamente fate rotolare
su una superficie, o giocattoli a carica come automobiline
o cagnolini, che il bambino seguir mentre si spostano.
Spostare lo sguardo e lattenzione per...
Nel lattante sappiamo essere presente una
difficolt nel disancorare lo sguardo da un
oggetto particolarmente interessante posto
di fronte a lui e spostarlo su un altro che
proviene dalle posizioni pi laterali.
Tale situazione pu permanere pi a lungo nei
bambini che presentano unimmaturit del
sistema visivo.
Per promuovere questa capacit possiamo
aiutare il bambino preparando coppie di
cartoncini (circa 20 x 20cm) dove in uno
presente una figura contrastata, mentre
nellaltro il colore rimane uniforme.
Presentiamo al bambino i due cartoncini
sovrapposti con lo stimolo
uniforme di fronte a lui,
e successivamente in
maniera rapida li
spostiamo
contemporaneamente ai
lati del suo spazio visivo.
Osserverete che il bambino
direzioner lo sguardo verso lo
stimolo contrastato, spostando
i suoi occhi dal centro alla
periferia.
Guardarsi
intorno
24
... esplorare lambiente
Soffermatevi a pensare quante volte durante
la giornata vi accorgete di quanto il vostro
ambiente sia ricco di stimoli, che attirando la
vostra attenzione vi permettono di effettuare
una esplorazione visiva.
Lo stesso avviene al vostro bambino quando
comincia a spostare lo sguardo dalloggetto che
sta fissando su altri presenti vicino a lui.
Ci la conseguenza del suo essere sempre pi
curioso e attratto da ci che lo circonda.
Per facilitare lesplorazione visiva e invogliarlo
a dare un significato visivo a tutto ci che ci
pu essere nellambiente, possiamo guardare
insieme a lui luci che illuminano
alternativamente le punte di una stella
costruita su un cartone o le diverse parti del
volto di una bambola; seguire spostamenti
rapidi o saltellanti di una pallina su un
percorso precedentemente tracciato oppure
posizionarlo in modo che possa osservare una
persona familiare, magari simpaticamente
abbigliata, che si sposta allinterno della stanza.
Infine...
Un altro gioco utile per favorire lattenzione e
lesplorazione, che sia allo stesso tempo
interattivo perch permette
anche ad entrambi i genitori di
giocare con il bambino, quello
del cuc. Una variante
divertente potrebbe essere quella
di raccontare una fiaba al
bambino facendo spuntare i
personaggi da un castello di
cartone, oppure fiori e animaletti
colorati da un praticello verde.
25
Coordinazione occhio - mano
La curiosit che deriva dallutilizzo della vista
porta il bambino a sperimentare il canale
visivo per mantenere lo sguardo sulloggetto
fino ad arrivare a tentativi di afferramento
con le mani.
Allesplorazione visiva segue, quindi, la presa
delloggetto, che poi viene portato alla bocca
ed esplorato oralmente. in questo modo che
si pongono le basi per lo sviluppo della
coordinazione oculo-manuale.
In questo momento saranno utili oggetti
morbidi forniti di anelli o maniglie posti alla
distanza ottimale e con i contrasti pi
facilmente percepibili dal piccolo.
Oppure oggetti definiti a causa-effetto, dove
schiacciando un pulsante si accende una fonte
luminosa.
Il vostro
bambino sta
crescendo
26
Riassumendo, oggetti e giocattoli saranno pi
facilmente percepiti dal vostro bambino se
brillanti e contrastati. Sono particolarmente
interessanti e attraenti oggetti fluorescenti.
Il bambino piccolo inizialmente pu mostrare
una preferenza per il colore rosso e poco dopo
per il giallo, aspetto da tenere presente quando
gli proponiamo oggetti colorati.
Sappiate inoltre che la miglior percezione
delloggetto avviene quando vi un forte
contrasto tra loggetto stesso rispetto allo
sfondo o alla superficie: meglio non
presentare una pallina rossa su una superficie
dello stesso colore per la difficolt che ne
deriva nel riconoscimento dei contorni.
Per concludere
Cerchiamo ancora di capire insieme come
trovare nella vita di tutti i giorni momenti e
situazioni per stimolare la capacit di vedere
del bambino mentre cresce.
27
Come gi detto, nei primi mesi i ritmi dei
lattanti sono estremamente delicati, per cui
bisogna assicurarsi di scegliere il momento
della giornata pi adatto, ovvero quando il
bambino in uno stato di veglia tranquilla,
lontano dai pasti.
Primi mesi
di vita
Che fare? Altri consigli utili
su come aiutare il vostro bambino
28
Sul fasciatoio o quando il bimbo supino
(sdraiato sulla schiena)
Avendo cura che il capo sia ben appoggiato ma libero di
ruotare da una parte e dallaltra, possibile facilitare sia la
funzione di fissazione sia quella di inseguimento visivo:
la mamma o il pap pu attirare lattenzione del piccolo
e catturare il suo sguardo parlandogli dolcemente
o canticchiandogli una canzoncina faccia a faccia,
mantenendo dal suo volto una distanza di circa 20 cm
che risulta ottimale per la messa a fuoco degli obiettivi
fin dai primi giorni di vita;
una volta ottenuta lattenzione del piccolo sul volto
sar possibile favorire linseguimento visivo muovendosi
lentamente verso destra e verso sinistra, e invitando il
bambino a seguirci con lo sguardo. Inizialmente il
bambino sar in grado di voltarsi e di inseguire solo in
senso orizzontale, mentre linseguimento visivo sul
piano verticale (quindi movimenti dal basso verso lalto
e viceversa) potr essere proposto a partire
dal secondo mese di vita;
la mamma e il pap possono attirare
lattenzione e linteresse del piccolo
anche attraverso la proposta di
oggetti colorati o contrastati, avendo
sempre cura di mantenere loggetto
a una distanza di 20 cm e di spostarlo
lentamente.
29
In braccio
Quando il bambino in braccio, o durante la poppata al
seno o al biberon, la mamma dovrebbe sempre cercare lo
sguardo del suo bambino.
Anche in questo caso una volta ottenuta lattenzione del
piccolo sul volto sar possibile favorire linseguimento
visivo muovendo il proprio viso lentamente verso destra e
verso sinistra, e invitando il bambino a seguirci con lo
sguardo.
Se le attivit di fissazione e inseguimento
visivo risultano particolarmente difficoltose, si
pu facilitare il bambino oscurando lambiente
della stanza da gioco e proponendogli oggetti
luminosi (bambolotti o palle che si
illuminano), senza per abbagliarlo.
Quando avr acquisito una maggiore sicurezza
o mostrer pi interesse per i giochi in stanze
a luce naturale, si potranno considerare le
proposte precedenti.
Dopo i primi
mesi di vita
30
Dopo i primi mesi le competenze visive del bambino
aumentano. Se il bambino in grado di fissare e seguire
gli oggetti posti vicino al suo viso, il momento di
proporre altri target e a maggiore distanza.
Ora losservazione degli oggetti finalizzata al loro
afferramento.
Allesplorazione visiva segue dunque la presa
delloggetto, che poi viene portato alla bocca ed
esplorato oralmente.
Nel bambino con difficolt visive sia la fase di
localizzazione degli oggetti che quella di afferramento
possono essere aiutate.
Sul fasciatoio o sul tappeto: le attivit di inseguimento
visivo possono ora essere proposte anche in senso
circolare e diagonale, utilizzando oggetti interessanti
per il bambino o a lui familiari.
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Un gioco utile perch permette anche ad entrambi
i genitori di interagire con il bimbo quello del cuc.
La mamma e il pap, giocando con il bambino, possono
aiutarlo a localizzare gli oggetti facendoli pervenire da
direzioni diverse.
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Un modo pi divertente quello di raccontare una fiaba
al bambino facendo spuntare fiori e animaletti colorati
da un praticello verde o, come gi descritto sopra,
facendo comparire i personaggi da una scenografia
preparata (un
castello, una barca,
le onde del mare,
e cos via a seconda
della vostra fantasia).
Al bimbo di questa et possono
essere proposti anche giochi per
facilitare laccomodazione visiva,
avvicinando o allontanando dai suoi
occhi degli oggetti come ad esempio
una palla o una macchina che si
avvicinano e si allontano.
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In questi mesi il piccolo inizia a scoprire due elementi
fondamentali della sua persona: i piedi e le mani. I giochi
davanti allo specchio potrebbero essere uno degli
espedienti per promuovere la costruzione dello schema
corporeo; nel bambino ipovedente si pu facilitare
questa conoscenza giocando, accarezzando o
massaggiando piedi e mani.
Nel bambino che ha difficolt nel vedere le cose poste da
un lato si dovr cercare di considerare entrambi i lati, in
modo da attivare maggiormente la parte che il bambino
utilizza di meno, ma senza scordarsi di coinvolgere anche
il lato in cui la vista funziona bene per favorirne la
normale maturazione.
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Per cercare di stimolare il bambino
ad afferrare gli oggetti possono
essere fatti dondolare sopra il suo
capo palloncini o catenelle colorate a
contrasti o luccicanti, cos che provi
ad afferrarli con entrambe le manine.
Un altro modo di incentivare la conoscenza delle mani
quella di portare le mani del bambino fino a farsi
accarezzare il volto o unire le manine del bambino assieme
in modo che si sentano a vicenda.
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Al momento del bagno
Il momento del bagno, oltre ad essere importante per
il rapporto tonico-corporeo con la mamma, un altro
momento importante per conoscere e prendere
coscienza del proprio corpo.
Perch dopo il bagnetto il bambino non
si dimentichi subito dei piedini e delle
manine, questi potrebbero essere rivestite
con guantini e calzine a strisce bianche e
nere o di colori ad alto contrasto, cos da
renderli pi attraenti e facilmente
localizzabili visivamente quando entrano
nel suo campo visivo.
In posizione prona
(a pancia in gi):
Per facilitare il raddrizzamento del capo
e del tronco, si possono rivestire i bordi
del lettino con cuscini a righe bianche e
nere o a scacchiera, o presentare degli
oggetti in modo tale che la presenza di
uno stimolo visivo interessante incentivi
il bambino a sollevarsi.
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Se il bambino ha difficolt nell'aprire la mano
per toccare l'oggetto, si pu provare a
strofinare dolcemente il dorso della mano.
Molto spesso, una volta che la mano aperta,
il bambino preferisce esplorare l'oggetto con la
punta delle dita prima di usare l'intera mano.
In questa fase conviene adoperare giocattoli o strumenti
sonori, composti da materiali diversi, il cui uso gratifichi il
bambino e gli permetta di usarli meglio. Bisogna fare
capire al bambino che esiste un rapporto di causa-effetto
tra il sonaglio che si muove e il rumore che produce.
Se il bambino non in grado di vedere loggetto,
bisogner aiutarlo ad afferrarlo e muoverlo assieme a lui
per fargli associare il movimento al suono prodotto.
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Se il bambino ha afferrato un oggetto con una
mano, utile accompagnare anche l'altra in
modo da favorire la conoscenza bimanuale
dell'oggetto e il suo passaggio da una mano
all'altra.
A tavola
Al momento del pasto, per rendere pi immediata e
facile al bambino la localizzazione del suo piattino e delle
altre stoviglie, si pu stendere una tovaglia di colore
omogeneo e porvi sopra l'occorrente scegliendolo di
colori forti e contrastanti (naturalmente vale anche
il contrario).
A quest'et il bambino inizia
anche a tentare di raggiungere
gli oggetti che gli vengono
proposti. Il bambino con
difficolt visive ha bisogno di
essere guidato. importante
non porre in maniera forzata gli
oggetti nel palmo della mano
del bambino ma accompagnare
la sua mano verso l'oggetto.
Dopo i 6 mesi linteresse del bambino per gli
oggetti sempre maggiore. I giochi vengono
afferrati, manipolati, passati da una mano
allaltra e, cosa che diverte particolarmente il
bimbo a questa et, gettati a terra. La distanza
a cui riesce a mettere a fuoco aumenta sempre
di pi e ora lattenzione cresce anche per
oggetti di dimensioni pi piccole. Il bambino
con difficolt visive deve essere aiutato ad
esplorare lambiente circostante e guidato
verso gli oggetti piuttosto che averli forzati
nelle sue mani. In questa fase il bambino
anche in grado di utilizzare meglio gli altri
sensi, quali tatto e udito, per orientarsi meglio.
A questa et il bambino particolarmente
predisposto ad esplorare lambiente che lo
circonda, per cui la mamma, il pap, i fratelli
possono giocare con lui facendosi cercare in
diverse posizioni (dov la mamma?, dov
il pap?), abituandolo cos a controllare
visivamente ci che gli sta intorno. Tanto pi
le difficolt visive sono gravi, tanto minori
saranno le distanze e ci si dovr aiutare con le
voci per farsi localizzare.
Secondo
semestre
di vita
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Se il bimbo in grado di seguire
l'oggetto, anche se dentro un
campo d'azione limitato, la
mamma e il pap possono portargli
via gli oggetti con cui sta giocando
e, assicurandosi che guardi cosa
stanno facendo, nasconderli poco
lontano invitandolo a ricercare il
gioco che esce dal suo campo di
sguardo.
Giocando con il bambino, si pu ogni tanto prendere il
suo gioco (senza indisporlo) e farlo cadere a terra, cos
che il bambino ne segua la traiettoria e sia incuriosito a
scoprire dove l'oggetto andr a fermarsi.
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Se il bambino in grado di orientarsi, si potr anche
provare a giocare lanciandogli una palla da direzioni
diverse. Questi giochi sono importanti soprattutto nei
bimbi che hanno difficolt nel vedere gli oggetti
presentati da un lato.
Utile e divertente a questa et potrebbe
essere la proposta di imitazione dei movimenti
della bocca e degli occhi (fare smorfie,
boccacce, versi).
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Oltre all'esplorazione visiva dell'ambiente circostante,
un'altra funzione per la quale potrebbero essere
proposte attivit di gioco utili quella del paragone
visivo: nella scelta del gioco, ad esempio, al bambino
potrebbero venire presentate due marionette o due
giochi uguali ma di colori diversi, cos che lui inizi a
spostare lo sguardo da un oggetto all'altro per scoprirne
differenze e somiglianze, e infine scegliere quello
che pi gli piace.
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A questa et il bambino inizia anche ad essere in grado
di afferrare oggetti pi piccoli e adoperare in maniera pi
matura dita e mani.
Si pu quindi incoraggiare il bambino a trovare oggetti
pi piccoli mentre esplora il tavolo o il piano di fronte a
lui con le modalit descritte precedentemente. Il cibo
sempre un buon modo per gratificare il bambino, per cui
si pu provare a presentargli piccoli pezzetti di cibo quali
uvetta, cioccolato o pezzettini di pane e incoraggiarlo
a mangiarli ed a cercarne di nuovi.
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Conclusioni
Speriamo che questi piccoli consigli siano
stati chiari e possano esservi d'aiuto nella
vita di tutti i giorni. Ci auguriamo che i
giochi suggeriti, pur non volendo sostituire
l'operato dei terapisti o dei medici, vi
permettano di aiutare il vostro bambino in
modo pi consapevole, rispettando i suoi
tempi e i suoi bisogni.
In questa fase il bambino, se posto su un tappeto o un
fasciatoio, inizia anche a muoversi, inizialmente
cercando di spingersi in avanti e indietro, e
successivamente rotolando o strisciando. Per motivare e
facilitare questi movimenti utile scegliere lo sfondo sul
quale il bambino si muove e identificare degli oggetti
adeguati a incentivare il suo spostamento. Sfondi a
quadri bianchi e neri, o di colore contrastante rispetto
all'oggetto con cui si gioca, favoriscono l'orientamento
spaziale del bambino e facilitano, quindi, anche
l'organizzazione dei suoi primi spostamenti.
Questo libretto nasce dal lavoro di tre gruppi di
Neuropsichiatria Infantile (Pavia, Pisa e Roma)
che da anni, in collaborazione con gli oculisti, si
occupano dei disturbi visivi cerebrali ovvero
di quei problemi visivi che nascono da lesioni
cerebrali avvenute in gravidanza o nei primi
mesi di vita.
Un doveroso ringraziamento va ai Direttori dei
tre centri (Prof. Giovanni Lanzi, Prof. Pietro
Pfanner e Prof. Franco Guzzetta) e ai molti
terapisti, neuropsichiatri e fisiatri che negli anni
hanno contribuito a creare un vero e proprio
protocollo di consigli pratici per le famiglie.
Un vivo ringraziamento anche ai tanti genitori
seguiti nei nostri centri: molti suggerimenti
pratici nascono proprio dalla loro esperienza
diretta.
Un caro ringraziamento alla Dr.ssa Sonia
Messina, che ha curato tutti i disegni, per
laffettuoso aiuto.
Un ringraziamento anche alla Dr.ssa Patricia
Sonksen, Institute of Child Health, London, il
cui lavoro stato fonte di ispirazione per questo
libretto.
Ringraziamo anche i Prof. Janette Atkinson e
Oliver Braddick della Visual Development Unit,
London, Oxford, responsabili del training di
molti nostri operatori.
Un ringraziamento finale alla Fondazione
Mariani per il partecipe sostegno e per i preziosi
consigli nella realizzazione di questo libretto.
Ringraziamenti
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Istituto Mondino
Pavia
Claudia Achille
Stefania Bova
Alessia Giovenzana
Roberta La Piana
Antonella Luparia
Elena Lusignani
Paola Ondei
Sabrina Signorini
Istituto Stella
Maris - Pisa
Ada Bancale
Margherita Bini
Andrea Guzzetta
Francesca Tinelli
Policlinico Gemelli
Roma
Tiziana Acierno
Giovanni Baranello
Francesca Colitto
Valeria Convito
Marika Pane
Teresa Rand
Daniela Ricci
Gessica Vasco
Cosa vede il mio bambino? Questa una delle
domande pi frequenti poste dai genitori nelle
prime settimane di vita del loro figlio. In queste
pagine si cercato di fornire alcune informazioni
semplici che aiutino a comprendere lo sviluppo
della funzione visiva nel primo anno di vita.
Vengono anche riportati dei consigli pratici che
possano aiutare i genitori di bambini con disturbi
visivi nell'educazione e nella gestione delle attivit
quotidiane in questo periodo cos importante
della vita. Lo scopo di questo libretto non quello
di sostituirsi al lavoro dei terapisti o di altri
operatori specializzati, ma di fornire delle
informazioni pratiche per le attivit quotidiane.
In particolare viene suggerito come certi oggetti
di uso comune possono essere i pi attraenti per
bambini con deficit visivo, per stimolare le
capacit attentive in situazione di gioco. Vengono
anche consigliate le situazioni ambientali pi
idonee e le posizioni pi adatte per giocare
insieme, con l'intento di accrescere la possibilit
che il bambino usi la vista nel modo migliore
e di favorire lo sviluppo di un rapporto
genitore-bambino pi sereno.

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