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VISITE GUIDATE Tesori rinascimentali in Toscana e Umbria 53

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avevano mangiato fuori dal monastero
[fig. 7] e le due in cui compare il re
ostrogoto Totila [fig. 8].
Gli altri lati del chiostro sono inve-
ce affrescati a partire dal 1505 da Gio-
vanni Antonio Bazzi (1477-1549), det-
to il Sodoma per le sue inclinazioni
omosessuali. Stando al racconto di Va-
sari, lallegria e la stravaganza del So-
doma durante i lavori recarono tanto
spasso ai monaci da meritargli il so-
prannome di Mattaccio; il pittore si ri-
trasse con un lussuoso abito, donatogli
da un cavaliere giunto allabbazia per
farsi monaco, nella scena in cui san
Benedetto ragazzo ripara miracolosa-
Itinerario 2 Il Chiostro Grande dellabbazia di Monte Oliveto
mente un vassoio rotto dalla sua nutri-
ce (lato orientale).
Il Sodoma inizia la narrazione dal
momento in cui Benedetto lascia la
casa paterna e recasi a studio in Roma,
come recita la didascalia; nellultimo af-
fresco del lato meridionale, in cui il mo-
naco invidioso Florenzo invia delle pro-
stitute a danzare attorno al monastero
di san Benedetto per tentare i monaci
[figg. 9 e 10], pare che il Sodoma aves-
se dipinto le donne completamente
nude per fare uno scherzo ai monaci,
ma fosse poi stato costretto a coprirle
con vesti. La scena, comunque, tra le
migliori del ciclo.
Fig. 8 Luca Signorelli, Come Benedetto rico-
nosce e accoglie Totila, particolare,
1497-98, affresco. Abbazia di Monte Oliveto,
Chiostro Grande.
Fig. 9 Giovanni Antonio Bazzi, detto
il Sodoma, Come Fiorenzo manda male femmine al monastero,
dal 1505, affresco. Abbazia di Monte Oliveto, Chiostro Grande.
Fig. 10 Giovanni Antonio Bazzi,
detto il Sodoma, Come Fiorenzo
manda male femmine
al monastero, particolare.
Fig. 7 Luca Signorelli, San Benedetto svela la bugia dei monaci,
1497-98, affresco. Abbazia di Monte Oliveto, Chiostro Grande.
PER APPROFONDIRE
AA.VV., Monte Oliveto
Maggiore. Labbazia nata
da un sogno, Abbazia
di Monte Oliveto Maggiore,
Chiusure s.i.d.
www.abbazie.com/mom/ch
iostro_it.html
VISITE GUIDATE Tesori rinascimentali in Toscana e Umbria 55
Giudizio universale [fig. 12], lAnticri-
sto, i regni ultraterreni e la chiamata
degli eletti [fig. 13]. Le pareti inferio-
ri, di grande originalit, sono un
trionfo di iconografia umanistica: Sal-
lustio, Dante, Stazio, Claudiano, Ovi-
dio e Tibullo (se tutte le identificazioni
sono giuste) sono raffigurati con sce-
ne tratte dalle loro opere.
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Itinerario 3
La Cappella di San Brizio
nel Duomo di Orvieto
Orvieto
Perugia
STORIA DEL SITO
Il Duomo di Orvieto [fig. 11], intitola-
to a Santa Maria Assunta in Cielo,
iniziato nel 1290 su un progetto di ba-
silica romanica, ben presto sostituito
da uno di stile gotico, con impianto a
croce latina e sei archi rampanti ester-
ni. Il progetto si deve a Lorenzo Maita-
ni, che realizza anche la facciata
(1310), influenzata da quella del Duo-
mo di Siena. Le due cappelle laterali
del transetto, quella del Corporale (si-
nistra) e quella di San Brizio (destra),
sono iniziate rispettivamente nel 1350
e nel 1408. Nei secoli successivi sono
aggiunti fra laltro il rosone, la scalina-
ta e le cuspidi della facciata; la chiesa
pu dirsi compiuta solo agli inizi del
Seicento.
Limpressionante facciata decorata
con sculture (ispirate a episodi biblici)
che poggiano sui quattro pilastri che la
tripartiscono e soprattutto con mosaici
(ispirati alla vita della Madonna), che
giungono fino allalta cuspide centrale,
senza per togliere visibilit al maestoso
rosone dellOrcagna (1359).
S
e nella Libreria Piccolomini lU-
manesimo resta un fatto biogra-
fico, nella Cappella di San Bri-
zio diventa principio ispiratore e com-
positivo. A decorare la cappella chia-
mato dapprima (1447) il Beato Angeli-
co, che vi lavora con Benozzo Gozzoli
e cinque mesi dopo completa due vele
della volta raffiguranti Cristo giudice e
sedici profeti. In seguito il Beato An-
gelico lascia Orvieto per altri impegni,
e solo nel 1499 gli subentra Luca Si-
gnorelli (1445-1523), che qui esegue
lopera pi importante e meglio riusci-
ta della sua carriera, terminando il ci-
clo di affreschi nel 1504.
Lispirazione umanistica del pittore
si riflette sia nellorganizzazione dello
spazio, che con effetti prospettici esal-
ta linsieme e mette lo spettatore al
centro dellopera, sia soprattutto nel-
linserimento allinterno del ciclo di
personaggi storici, poeti e scrittori, se-
condo la tradizione umanistica dei
viri illustres (il programma iconogra-
fico dovuto al dottissimo arcidiacono
Antonio Alberi, che affianca una bi-
blioteca alla cappella).
Nelle vele della volta Signorelli di-
pinge gli apostoli, i dottori, le vergini, i
patriarchi e i martiri; sulle pareti il
Fig. 11 Veduta del Duomo di Orvieto.
Fig. 12 Luca Signorelli, I dannati, 1499-1504, affresco. Orvieto, Duomo, Cappella di San Brizio.
Fig. 13 Luca Signorelli, La resurrezione della carne, particolare, 1499-1504,
affresco. Orvieto, Duomo, Cappella di San Brizio.
PER APPROFONDIRE
AA.VV., Mirabilia: i luoghi
dellApocalisse. Il Giudizio
Universale di Luca Signorelli nel-
la Cappella di San Brizio, Coop.
Cultour, Orvieto 2005.
www.bellaumbria.net/
Orvieto/duomo-di-orvieto.htm

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