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Vivere
L’umanità ha profondamente
alterato il pianeta, ma se
cominciamo a pensare e ad agire
su una
in maniera diversa possiamo
ancora evitare l’autodistruzione
D
imenticatevi le banche e l’industria dell’automobile.
Il nostro pianeta è l’unico sistema «troppo grande per
nuova
collassare». Per secoli ne abbiamo sfruttato le risor-
se e ci siamo spostati ogni volta che una sorgente si prosciu-
gava o un terreno diventava troppo inquinato. Oggi però que-
sta strategia non funziona più. Abbiamo trasformato la Terra
in un’enorme fabbrica, ed è necessario ritornare a una condi-
zione più sostenibile se vogliamo sopravvivere in un mondo
sempre più affollato e minacciato dal riscaldamento del clima.
Terra
Un monito che ricorda quello lanciato alla fine del Settecen-
to dall’economista inglese Thomas R. Malthus, il quale predis-
se che i miglioramenti della qualità della vita sarebbero stati
compromessi dalla crescita della popolazione.
Quale potrebbe essere, quindi, il piano di emergenza per
salvare il pianeta? Il primo passo è determinare quanto siamo
vicini al collasso. A p. 46 lo scienziato ambientale Jonathan
Foley presenta i risultati di uno studio che ha calcolato i limi-
ti di sicurezza di diversi processi ambientali fondamentali da
tenere sotto controllo. E a p. 50 otto esperti propongono spe-
cifici rimedi per non oltrepassare i limiti. Queste proposte po-
trebbero rallentare il degrado, ma potrebbero non bastare.
Secondo l’ambientalista Bill McKibben, del Middlebury Col-
lege, il colpevole è l’ossessione della crescita, a cui dovremmo
rinunciare, come spiega a p. 53 in un brano tratto in esclusiva
dal suo ultimo libro. Secondo gli scettici, le sue idee sono irrea-
lizzabili. A p. 58 Mark Fischetti, di «Scientific American», met-
te alla prova le idee di McKibben in un’intervista.
Per salvare il pianeta dobbiamo fare i conti anche con il
cambiamento climatico. A p. 60 Quirin Schiermeier, giornali-
sta di «Nature», fa il punto sulle lacune della climatologia, che
però non mettono in discussione l’origine antropica del riscal-
damento. Già in passato il nostro pianeta ha sperimentato au-
menti delle temperatura, in quei casi dovuti a fattori naturali.
Jen Christiansen
www.lescienze.it LE SCIENZE 45
percezione
Vedere
In condizioni opportune, possiamo vedere i colori proibiti dalla teoria della
percezione cromatica. Queste allucinazioni, insieme ad altre di natura
geometrica, aiutano a capire meglio il funzionamento del sistema visivo
logia. Per esempio quando pieghiamo un braccio Piantanida, dello SRI International di Menlo Park,
rilassiamo il tricipite e allo stesso tempo con- in California, hanno documentato un modo per
traiamo il bicipite: tricipite e bicipite sono mu- aggirare le regole percettive che vietano l’esisten-
scoli opponenti, vale a dire operano in opposi- za di colori come il verde rossastro o il blu giallo-
zione diretta fra loro. Nel 1872 il fisiologo gnolo. I due avevano mostrato ad alcuni soggetti
tedesco Ewald Hering ipotizzò che la visio- due campi affiancati, rosso e verde, o giallo e blu,
ne dei colori fosse basata sull’opponenza e appositi strumenti seguivano gli occhi dei sog-
tra rosso e verde, e tra giallo e blu; in cia- getti orientando alcuni specchi per mantenere sta-
scuna zona del campo visivo, i «muscoli» del rosso bili i campi con i colori. In altre parole, i campi con
e del verde si oppongono reciprocamente. La per- i colori venivano fissati sulla retina di ciascun sog-
cezione del rosso in una zona preclude la percezio- getto nonostante i piccoli, incessanti movimenti
ne del verde nella stessa zona e viceversa, proprio oculari. La stabilizzazione dell’immagine produce
come è impossibile piegare e distendere simulta- molti effetti interessanti, per esempio un’immagi-
neamente un braccio. Tutte le tonalità cromatiche ne che sembra frantumarsi e la cui visibilità va e
percepite si possono generare combinando il rosso viene. Crane e Piantanida hanno trovato partico-
«impossibili»
o il verde con il giallo o con il blu. La teoria di He- larmente interessante la tendenza dei bordi a sva-
in sintesi
ring spiegava perché gli esseri umani percepisco- nire nelle immagini stabilizzate. ■ Rosso e verde sono definiti
no insieme il blu e il verde come turchese, il ros- In effetti, i soggetti dell’esperimento hanno vi- colori opponenti perché,
so e il giallo come arancione, e così via; e perché sto svanire il confine tra i due colori opponenti, e i di regola, non riusciamo a
non percepiscono il rosso con il verde o il blu con colori fluire e mescolarsi in un confine ormai ine- vedere simultaneamente
il giallo nello stesso posto e nello stesso tempo. sistente. Altri poi hanno riferito di aver visto il ver- «rossità» e «verdità» in un
de rossastro e il blu giallognolo proibiti; altri anco- unico colore. Lo stesso vale
Colori assurdi ra hanno percepito allucinazioni della tessitura, per anche per il giallo e il blu.
Il fatto di non vedere miscele di colori opponenti esempio un blu scintillante su sfondo giallo. ■ Per lungo tempo si è
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pesso gli ingegneri caricano una struttu- Ma nessun verde, o altro colore, appare bluastro e è una delle osservazioni più solide delle scienze co- L’articolo di Crane e Piantanida avrebbe dovuto pensato che i responsabili
ra con un peso oppure la scuotono finché giallastro allo stesso tempo. E avete mai visto un gnitive. Le ricerche hanno inoltre indicato che l’op- suscitare molto interesse. Due ricercatori autorevo- dell’opponenza cromatica
non crolla o cade a pezzi. E, come gli in- verde che tende al rosso? Non intendiamo il marro- ponenza cromatica inizia nella retina e nel mesen- li riferivano una violazione importante della legge fossero circuiti cerebrali, e
psicofisica più assodata. E invece l’articolo è quasi che quindi non si potesse
gegneri, molti scienziati nutrono un amore segreto ne color fango che si potrebbe ottenere mescolando cefalo – la prima regione cerebrale coinvolta nella
percepire il verde rossastro
per i test distruttivi: tanto più catastrofico è il disa- tinte, oppure il giallo ottenuto combinando rosso e visione – dove i nervi trasportano dati che corri- passato sotto silenzio tra gli esperti della visione.
o il blu giallastro.
stro, tanto meglio. Gli studiosi della visione evitano verde chiaro, o ancora la trama di un dipinto pun- spondono al segnale di un colore sottratto a un al- Per noi sono quattro le ragioni del disinteresse.
danni (e cause civili) irreversibili, ma trovano affa- tinista composta da punti rossi e verdi. Intendiamo tro. I segnali dei colori puri hanno origine in par- La prima è che il risultato era privo di coerenza: al- ■ Tuttavia, inspecifiche
scinanti e istruttivi i danni reversibili, a volte critici, un singolo colore che appare rossastro e verdastro ticolari cellule della retina, i coni, che rivelano la cuni soggetti vedevano allucinazioni della tessitura condizioni possiamo vedere
invece dei colori proibiti. La seconda è che i colori i colori «proibiti», un indizio
come i disorientamenti spaziali e i blackout visivi allo stesso tempo, e nello stesso posto. luce sotto forma di tre lunghezze d’onda sovrap-
del fatto che l’opponenza
che colpiscono i piloti militari. Al Laboratorio di ri- Creando le giuste condizioni, abbiamo visto poste. Altri tipi di cellule sommano e sottraggono i proibiti erano difficili da descrivere. Crane e Pian-
cromatica nel cervello passa
cerca della U.S. Air Force, esploriamo i difetti visivi questi colori inimmaginabili, o proibiti. E li hanno segnali in uscita dai tre differenti tipi di coni, e pro- tanida hanno provato ad aggirare il problema fa-
per uno stadio che può
più catastrofici, ma reversibili. Creiamo le condi- visti i soggetti dei nostri esperimenti. Abbiamo sco- ducono i segnali relativi ai quattro colori primari: cendo descrivere i colori ad alcuni pittori: ma non essere disattivato.
zioni in cui i soggetti vedono immagini che flui- perto il modo per controllare, o influenzare, le fi- rosso, verde, giallo e blu. Ma è come se il sistema ha funzionato. La terza ragione è che l’esperimento
■ Nellaluce sfarfallante
scono come cera bollente e si frammentano come gure allucinatorie dei cerchi concentrici o dei rag- visivo fosse cablato con un canale di dati rosso- è difficile da replicare: Crane aveva inventato uno
vediamo una varietà di
un mosaico infranto. In questo articolo racconte- gi di una ruota percepiti dai soggetti in una luce meno-verde, in cui i segnali positivi rappresenta- strumento speciale per seguire l’occhio, ma era dif-
allucinazioni geometriche
remo le due disfunzioni del sistema visivo più inte- che sfarfalla rapidamente, anche se il risultato del- no livelli di rosso, i segnali negativi rappresentano ficile da usare, oltre che costoso. Infine, quarta ra-
dotate di proprietà che
ressanti che abbiamo studiato: i colori proibiti e le la nostra influenza si è rivelato opposto alle nostre il verde e zero segnali non rappresentano nessu- gione, i due ricercatori non hanno saputo inqua- indicano un’opponenza
allucinazioni geometriche influenzate. aspettative. Entrambi i fenomeni rivelano qualco- no dei due. E il discorso si ripete per il canale gial- drare il risultato in una teoria. Siamo convinti che geometrica, che mette in
Jen Christiansen
Avete mai visto un giallo bluastro? Attenzione, sa di nuovo sui fondamenti neurali dell’opponenza, lo-meno-blu. Questo schema di circuiti avvalora le questo è stato l’ostacolo più importante: è difficile contrapposizione cerchi
non intendiamo il verde! Alcuni verdi possono ap- uno dei primi concetti della percezione. leggi di Hering dell’opponenza cromatica. riflettere su elementi che non si incastrano nel pa- concentrici e forme a ventola.
parire bluastri, altri tendenti a una tonalità gialla. L’opponenza è un fenomeno diffuso in fisio- Tuttavia nel 1983 Hewitt D. Crane e Thomas P. radigma esistente. Crane e Piantanida hanno ipo-
spettro
del visibile
tizzato di aver aggirato la parte del sistema visi- to dei colori tanto potente da verificarsi anche nei lizzazione dell’immagine è stata efficace. Nel ca- Luminanza gare l’origine dell’opponenza cromatica nel sistema
vo responsabile dell’opponenza cromatica e di aver colori opponenti. Per verificare questa teoria, ab- so delle immagini equiluminanti, sei osservatori su visivo, senza affidarsi alla sottrazione dei circuiti
attivato un meccanismo di riempimento percetti- biamo collaborato con il tenente colonnello Gerald sette vedevano i colori proibiti, a differenza del- La visione dei colori proibiti può neurali. Nel modello, popolazioni di neuroni com-
essere aiutata dalla percezione con
vo, ma non hanno sviluppato questa teoria. A. Gleason, esperto di movimenti oculari del Labo- la visione del settimo osservatore, che diventava uguale luminanza – che è simile alla
petono per attivarsi, proprio come due specie per la
ratorio di ricerca della U.S. Air Force. quasi subito grigia. I confini tra i due colori sva- luminosità – dei due campi colorati stessa nicchia ecologica. Solo che i neuroni perden-
La nostra idea «luminante»
Cortesia Peter De Graef; strumentazione fotografata da Johan Van Rensbergen del Laboratorio di psicologia sperimentale
Abbiamo assicurato i soggetti allo strumento di nivano, e i colori stessi attraversavano il confine mostrati. Due colori sono ti restano silenti, senza estinguersi. Una simulazio-
dell’Università di Lovanio (apparato sperimentale); George Retseck (esperimento giallo/blu); Jen Christiansen (portatile)
Anni fa abbiamo avuto un’idea sulla possibile Gleason servendoci di una mentoniera, in modo da mescolandosi. A volte il risultato era una specie di equiluminanti quando un loro rapido ne di questa competizione riproduce la classica op-
gli autori scambio provoca una minima
spiegazione delle percezioni variabili nei soggetti ridurre al minimo i movimenti della testa. E abbia- gradiente che passava, per esempio, dal rosso sul- posizione dei colori: per ciascuna lunghezza d’onda
sensazione di sfarfallio. Illustrare la
studiati da Crane e Piantanida. Sapevamo che, ol- mo escluso pittori e non addetti ai lavori. Voleva- la sinistra al verde sulla destra, con ogni possibi- luminanza sulla carta è difficile
i neuroni «rossi» o quelli «verdi», ma non entram-
tre alla stabilizzazione dell’immagine, la permea- mo infatti studiosi della visione, esperti nella teo- le sfumatura intermedia di rosso verdognolo o di perché ognuno di noi ha percezioni bi, sono in condizioni di vincere, un fenomeno che
bilità dei confini è generata da un’altra condizione ria dei colori, scettici sui colori inconcepibili nella verde rossastro. Altre volte vedevamo campi ros- della luminanza differenti, e la vale anche per giallo e blu. Eppure, se la competi-
sperimentale, che si verifica quando la luminanza filosofia di Hering e capaci di descrivere le osser- si e verdi nello stesso posto ma a profondità diffe- stampa introduce cambiamenti nella zione viene a cadere – per esempio quando si ini-
di due colori adiacenti è equivalente. La luminan- vazioni in un forbito «visionese» sintetico, impor- renti. Era come se vedessimo una tonalità attraver- saturazione dei colori, insieme a biscono le connessioni tra popolazioni di neuroni –
variazioni di luminosità.
za è simile, ma non identica, alla luminosità perce- tante quando si biascicano le proprie osservazioni so l’altra senza che nessuna delle due scolorisse. colori in precedenza rivali possono coesistere.
Vincent A. Billock e Brian H.
Catherine Wilson (ruote colorate); Jen Christiansen (grafico dello spettro)
Cortesia General Dynamics, Inc. (Billock); cortesia Brian H. Tsou (Tsou);
preferito – uno stimolo visivo chiamato «sfarfal- cilindri adiacenti ruotano in direzioni opposte, co- apparato di sfarfallio – una figura induce la figura
lio del campo vuoto». Negli anni trenta dell’Otto- me ruote dentate, le figure sono stabili. opponente nel campo vuoto vicino. In altre parole,
cento David Brewster (inventore del caleidoscopio) L’orientamento dei cilindri, cioè la direzione del- l’illusione di MacKay prevede l’opponenza geome-
aveva scoperto le allucinazioni indotte da sfarfal- le «strisce», è determinato dal caso durante la for- trica separata nel tempo: ventole e cerchi sono pre-
lio. Brewster vedeva queste allucinazioni quando mazione della figura. Ma se iniettiamo un flui- senti in momenti distinti. Il nostro effetto, invece,
del cervello
sfrecciava a occhi chiusi a fianco di una stacciona- do dal basso allora la configurazione dei cilindri è un’opponenza geometrica separata nello spazio:
➥ Letture
risposta
ta esposta alla luce. La staccionata produceva in- si evolverà fino ad allinearsi con il fluido stesso. ventole e cerchi si trovano in regioni adiacenti.
fatti rapidi lampi di luce e di buio («sfarfallio») sul Sviati da questa analogia, volevamo capire se un On Seeing Reddish Green and Anche se possono sembrare elucubrazioni a-
retro delle palpebre. Oggi è più facile replicare l’ef- disegno vicino a un’area vuota sfarfallante avrebbe Yellowish Blue. Crane H.D. e stratte, i colori proibiti e le allucinazioni geometri-
Corteccia Corteccia
sinistra destra fetto chiudendo gli occhi quando si è su un’auto stabilizzato le allucinazioni percepite dai soggetti. Piantanida T.P., in «Science», Vol. 221, che indotte illustrano aspetti importanti della vi-
lungo un viale alberato o, meglio ancora, guardan- Negli esperimenti abbiamo mostrato piccole figure pp. 1078-1080, 1983. sione e della natura delle opponenze percettive. I
do lo schermo di un computer. in forma circolare o di ventola, illuminate con una Perception of Forbidden Colors in
colori proibiti rivelano che l’opponenza cromatica
Le comuni allucinazioni geometriche prodotte luce che lampeggiava rapidamente nell’area vuota. Retinally Stabilized Equiluminant – utile come modello di tutte le opponenze percet-
u Per controllare le
allucinazioni da sfarfallio dallo sfarfallio includono forme a ventola, cerchi Le strutture avrebbero eccitato strisce con un orien- Images: An Indication of Soft-wired tive – non è rigidamente cablata come pensavano
delle persone, gli autori Cortical Color Opponency?
Alain Daussin/Getty Images (bambina nella macchina); George Retseck (cervello);
concentrici, spirali, ragnatele e nidi d’ape. Nel 1979 tamento specifico nella corteccia visiva, e ci aspet- gli psicologi. E che meccanismi di cablaggio meno
hanno mostrato ai soggetti Billock V.A., Gleason G.A. e Tsou B.H., in
piccole forme (in nero) e Jack D. Cowan, dell’Università di Chicago, e il suo tavamo che le eccitazioni indotte dall’area sfarfal- rigidi, come il nostro modello della competizione,
«Journal of the Optical Society of
hanno fatto sfarfallare la luce studente, G. Bard Ermentrout, oggi all’Università lante avrebbero ampliato il disegno con l’aggiunta America», Vol. 18, pp. 2398-2403,
potrebbero essere necessari per capire a fondo co-
nell’area vuota circostante (in
di Pittsburgh, avevano notato che queste imma- di strisce parallele. Pensavamo, quindi, che i sog- ottobre 2001. me il cervello gestisce i colori opponenti.
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in sintesi credibili: il consumo globale di cibo e acqua dol- ro alterare drasticamente le capacità del pianeta di
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■ Benché il problema del ce è più che triplicato, e il consumo di combustibili sostenere la vita umana. Per ciascuno di questi pro-
cambiamento climatico attiri fossili è quadruplicato. L’umanità usa da un terzo a cessi sono stati stabiliti limiti all’interno dei quali
*in CO2-equivalente; rappresenta l’effetto riscaldante di tutti i gas serra
gran parte dell’attenzione metà di tutta la fotosintesi che avviene sulla Terra. l’umanità può ritenersi al sicuro. Sette di essi han-
del pubblico e dei media, Questa crescita sfrenata ha trasformato l’inqui- no valori di soglia molto chiari, definiti in maniera
ci sono problemi ambientali namento da un problema locale a un assalto di di- scientifica per mezzo di un numero: cambiamento menti, e nuovi processi potrebbero venire aggiunti ri e l’alterazione dei sistemi meteorologici regiona- Tutti i principali processi
più preoccupanti, come mensioni planetarie. L’assottigliamento dello strato climatico, perdita di biodiversità, inquinamento da in futuro, ma si tratta comunque di un primo indice li. Già oggi la concentrazione della sola CO2 è di ambientali dovrebbero restare
la perdita di biodiversità di ozono e l’elevata concentrazione di gas serra so- azoto e fosforo (riuniti sotto un’unica voce poiché dei problemi ambientali più pericolosi e di una base 387 parti per milione (ppm), e si continua a discu- all’interno di certi limiti, in modo da
e l’inquinamento da azoto. no due dei problemi più noti, ma stanno emergen- tendono a verificarsi insieme), riduzione dell’ozono di partenza per pensare a come gestirli. tere su quali siano i livelli complessivi di gas serra non compromettere la zona di
E altri processi ambientali della stratosfera, acidificazione degli oceani, consu-
do molti altri effetti negativi. L’improvvisa accele- in grado di causare cambiamenti pericolosi; i va- sicurezza entro cui l’umanità è in
si stanno avvicinando
razione della crescita demografica, del consumo di mo globale di acqua dolce e uso globale del suolo. Il problema dei combustibili fossili lori ipotizzati vanno da a 350 a 550 ppm di CO2e grado di esistere. Le zone colorate
alla soglia critica.
risorse e dei danni ambientali ha cambiato la Ter- Gli altri due processi, inquinamento dovuto all’ae- Capire le cause dei problemi ambientali più ur- («anidride carbonica equivalente», che esprime la indicano quanto è aumentato un
■ Per rendere più sostenibile il ra. Oggi viviamo in un mondo «pieno», con risor- rosol atmosferico e inquinamento chimico globale, genti ci mette sulla buona strada per risolverli. Per concentrazione di tutti i gas serra combinati). Nella processo rispetto ai livelli
pianeta, e la sopravvivenza se limitate e ridotta capacità di assorbire gli scar- non sono stati studiati a sufficienza per stabilire li- due di essi (cambiamento climatico e acidificazio- nostra analisi, suggeriamo un prudente obiettivo a preindustriali, fino a raggiungere o
della specie umana su di miti numerici precisi.
ti. Perciò anche le regole per vivere il pianeta sono ne degli oceani) una causa è fin troppo familiare: lungo termine di 350 ppm per tenere il pianeta lon- superare il valore di soglia. Per la
esso, è indispensabile
cambiate. Dobbiamo intervenire in modo da vive- Secondo questa analisi, la Terra ha già oltrepas- l’uso dei combustibili fossili, che liberano anidride tano dai valori soglia climatici. Per raggiungerlo, biodiversità, l’azoto e il cambiamento
passare subito alle fonti
re all’interno della «zona di sicurezza» dei nostri si- sato i limiti in tre casi: perdita della biodiversità, in- carbonica (CO2) nell’atmosfera. bisogna attivarsi subito per stabilizzare le emissio- climatico, i limiti sono già stati
di energia a basse emissioni
di carbonio, ridurre la stemi ambientali. Se non rivedremo il nostro modo quinamento da azoto e cambiamento climatico. Ma Cambiamento climatico. La Terra sta già suben- ni di gas serra e, nei prossimi decenni, ridurle ben oltrepassati.
deforestazione e di agire, provocheremo cambiamenti ambientali anche negli altri processi per cui è stato stabilito un do un significativo riscaldamento dovuto all’atti- al di sotto dei livelli attuali.
rivoluzionare le pratiche catastrofici che potrebbero avere conseguenze di- limite numerico la tendenza è inequivocabilmen- vità umana, e scienziati e governanti sono alla ri- Acidificazione degli oceani. è il parente meno
agricole. sastrose per l’umanità. te verso il raggiungimento della soglia. I singoli va- cerca di strategie per evitarne le conseguenze più noto del cambiamento climatico. L’aumento della
Che cosa potrebbe causare questi cambiamen- lori potrebbero avere bisogno di piccoli aggiusta- devastanti, come la scomparsa delle calotte pola- concentrazione di CO2 nell’atmosfera si accompa-
dell’Università del Minnesota. Dopo be alterare i processi ecologici su scala regionale tivamente e per ciò che è: un esperimento mentale Se si vuole risolvere i problemi economici, so- Planetary boundaries: exploring the mi naturali e umani in modo da renderli più robusti
una formazione come scienziato e globale. Serve maggiore impegno nella conser- che cerca di definire dei limiti da non superare nel- ciali e ambientali legati alla sostenibilità globa- safe operating space for humanity. e meno vulnerabili agli shock che molto probabil-
dell’atmosfera, oggi lavora Rockström J. e altri, in «Ecology and
principalmente alla connessione
vazione della biodiversità, soprattutto nelle foreste lo sfruttamento dell’ambiente. Qualcuno ha critica- le, bisogna necessariamente rispettare una serie Society», Vol. 14, n. 2, articolo 32,
mente si verificheranno. Fino ad allora, però, do-
esistente tra l’uso del suolo, tropicali. Iniziative come il programma REDD (Re- to il fatto stesso di voler porre dei limiti, mentre al- di limiti nel nostro rapporto con il pianeta. Alcu- 2009. www.stockholmresilience.org/ vremo fare del nostro meglio per adattarci a vivere
l’agricoltura e l’ambiente globale. ducing Emissions from Deforestation and Forest tri sono in disaccordo sui numeri. ne questioni hanno iniziato a essere affrontate, ma planetary-boundaries. entro i limiti di un pianeta sempre più stretto. n
• PERDITA DI BIODIVERSITÀ
Gretchen C. Daily, professore di scienze ambientali,
• CICLO DELL’AZOTO
Robert Howarth, professore di ecologia e biologia
• CICLO DEL FOSFORO
David A. Vaccari,
• CCLIMATICO
AMBIAMENTO • USO DEL SUOLO
Eric F. Lambin, professore di scienze della Terra,
Stanford University ambientale, Cornell University direttore del Dipartimento di Adele C. Morris, Stanford University e Università Cattolica di Lovanio
ingegneria civile, ambientale responsabile politiche,
Le attività umane hanno specie perenni, come le erbacee, e marina, Stevens progetto «Climate and Energy Per controllare l’impatto dello sviluppo. Anche la domanda di
profondamente alterato i flussi di al posto del mais: in questo caso Institute of Technology Economics», Brookings sviluppo umano, dovremmo terreni agricoli può essere ridotta:
azoto sul pianeta. Il fattore che più le perdite di azoto calerebbero Institution prestare attenzione alla basta ridurre gli sprechi lungo le
contribuisce in assoluto è l’uso dei notevolmente. L’aumento del benessere sta distribuzione globale delle colture. filiere alimentari, incoraggiare una
fertilizzanti. In alcune regioni, però, Un altro grosso problema è l’azoto facendo crescere la domanda di Stabilire la concentrazione L’agricoltura intensiva dovrebbe crescita demografica più contenuta,
per esempio nel nord-est degli Stati proveniente dagli allevamenti fosforo più rapidamente della atmosferica accettabile dei gas concentrarsi solo sui terreni garantire una distribuzione più equa
Uniti, la parte del leone spetta ai intensivi. Negli anni settanta gli popolazione. Ai ritmi attuali, le serra può sembrare una decisione migliori, quelli che possono fornire del cibo e ridurre significativamente
combustibili fossili. In questo caso animali erano nutriti con mangimi di riserve mondiali dureranno meno di scientifica, ma implica una scelta rese elevate. Purtroppo, stiamo il consumo di carne nei paesi ricchi.
la soluzione è conservare l’energia provenienza locale, e i loro residui un secolo. Abbiamo quindi due economica, per valutare costi e perdendo una parte significativa di È inoltre possibile riservare più terra
e usarla in maniera più efficiente. I venivano reimpiegati come obiettivi: conservare il fosforo come benefici, e una scelta politica, per questi terreni. Rischiamo di per la natura adottando politiche
veicoli ibridi sono una soluzione: le concime. Oggi i mangimi risorsa e ridurre i danni agli decidere chi pagherà. Servono raggiungere un punto in cui ogni forti di gestione del territorio, come
loro emissioni di azoto sono provengono per la maggior parte da ecosistemi costieri dovuti al suo quindi approcci che minimizzano i aumento della produzione di cibo ha fatto l’Unione Europea. Alcuni
FORESTA PLUVIALE, COSTA RICA
significativamente inferiori rispetto centinaia di chilometri di distanza, dilavamento. Il flusso di fosforo più costi e mantengono alto il (per non parlare dei biocarburanti) paesi in via di sviluppo (Cina,
ai veicoli tradizionali, perché il rendendo poco conveniente il sostenibile per l’ambiente sarebbe consenso. Il primo passo è evitare produrrà un rapido disboscamento Vietnam, Costa Rica) sono riusciti a
Gli approcci tradizionali alla «ecocompensazioni»: politiche e motore si spegne durante le soste. ritorno del concime al campo. quello naturale: sette milioni di di alienare il consenso per inseguire delle foreste tropicali e di altri passare dalla deforestazione alla
conservazione, da soli, sono meccanismi di finanziamento Anche le emissioni di azoto La soluzione? Obbligare i proprietari tonnellate all’anno (Mt/y). Per risultati a breve termine: esistono ecosistemi, oltre all’uso dei terreni riforestazione grazie a strategie
destinati a fallire. Le riserve naturali innovativi che premiano la provenienti dalle centrali elettriche degli allevamenti a trattare i residui, raggiungere questo obiettivo soglie economiche e politiche oltre marginali, quelli con le rese più ambientali migliori, a una forte
sono troppo poche, piccole, isolate e conservazione e il ripristino delle statunitensi potrebbero essere così come i Comuni devono trattare soddisfacendo nel contempo il le quali gli elettori si arrabbiano. basse. volontà politica di modernizzare
soggette a cambiamenti per tutelare risorse. Inoltre, sta creando «aree di ridotte, se gli impianti antecedenti le acque reflue. Inoltre, se tutti consumo umano (22 Mt/y), Politiche climatiche basate sui Possiamo evitare di perdere i terreni l’uso del suolo, a cambiamenti
più di una piccola frazione della conservazione delle funzioni al Clean Air Act fossero obbligati a mangiassimo meno carne, si dovremmo riciclare o riutilizzare il prezzi possono aiutare a contenere i migliori controllando il degrado del culturali, alla regolamentazione
biodiversità del pianeta. La sfida è ecosistemiche» che copriranno fino al mettersi in regola. Questi impianti genererebbero meno residui animali 72 per cento del fosforo che costi. A livello nazionale, un’opzione suolo, l’esaurimento dell’acqua dell’uso del suolo e a incentivi alla
rendere la conservazione attraente, 18 per cento del territorio. inquinano decisamente troppo in e ci sarebbe bisogno di meno usiamo. Ovviamente, se la domanda è una tassa sui gas serra di importo dolce e l’espansione dei centri conservazione dei servizi
dal punto di vista economico e da Tre fattori contribuirebbero relazione all’elettricità che fertilizzanti di sintesi. L’ideale dovesse aumentare, questa ragionevole ma crescente, oppure urbani. Questa fase richiederà una ecosistemici. La sfida per queste
quello culturale. all’adozione di questi modelli nel producono. sarebbe mangiare la carne di percentuale dovrebbe crescere di un sistema cap-and-trade, in cui i strategia a zone e l’adozione di nazioni è continuare su questa
Non possiamo continuare a trattare resto del mondo. Primo, nuove In agricoltura sarebbe possibile animali allevati all’aperto e nutriti conseguenza. permessi di emissione vengono pratiche agricole più efficienti, strada senza dover aumentare le
la natura come una risorsa infinita. conoscenze e strumenti per usare meno fertilizzanti, con un calo con erbacee perenni. Molto potrebbe essere fatto con le scambiati a prezzi che rientrano in soprattutto nei paesi in via di importazioni di cibo.
Dipendiamo dalla natura per la valutare e gestire il capitale delle rese minimo o addirittura La crescita improvvisa dell’uso tecnologie esistenti. Le tecniche un intervallo prestabilito, che
sicurezza alimentare, l’acqua pulita, naturale, in termini biofisici, nullo. Il dilavamento dei nutrienti è dell’etanolo come biocarburante ha agricole conservative, come il no-till aumenta nel tempo. Un intervallo di
la stabilità climatica, l’energia e economici e così via. Per esempio il particolarmente problematico nei aggravato il problema. Diversi studi e i terrazzamenti, consentirebbero prezzi regolamentato manterrebbe
molti altri servizi biofisici. Per Natural Capital Project ha campi di mais, perché le radici di hanno confermato che, se gli di eliminare dai fiumi 7,2 Mt/y. Tutto il costo delle emissioni abbastanza
mantenere questi benefici vitali non sviluppato InVEST, un software che questa pianta penetrano per pochi obiettivi degli Stati Uniti sulla il fosforo contenuto nei residui alto da incentivare i programmi di
bastano poche riserve in località integra la valutazione dei servizi centimetri nel terreno e assimilano produzione di etanolo verranno animali che attualmente non abbattimento, ma limiterebbe i
remote: bisogna creare ovunque ecosistemici con le compensazioni, le sostanze solo per due mesi rispettati, l’azoto che finirà nel vengono riciclati (circa 5,5 Mt/y) rischi per l’economia se i prezzi si
«stazioni di servizio ecosistemiche». e che può essere usato per all’anno. Il consumo di azoto fiume Mississippi e nel Golfo del potrebbe essere sostanzialmente rivelassero troppo alti. Anche gli
Alcuni stanno integrando pianificare lo sviluppo del suolo e potrebbe poi essere ridotto di un Messico provocherà un’espansione Jen Christiansen (grafica); Imageplus/Corbis (foto aerea) eliminato se li impiegassimo come accordi internazionali dovrebbero
conservazione e sviluppo umano. Il delle risorse. Secondo, prove ulteriore 30 per cento o più se solo del 30-40 per cento delle zone concime. Per i residui umani, le agire sui prezzi anziché imporre
Doug Wechsler Animals Animals/Earth Scenes
governo del Costa Rica paga i concrete di questi strumenti nella gli agricoltori piantassero colture morte. L’alternativa migliore tecnologie permetterebbero il limiti fisici di emissione spesso
proprietari dei terreni per i servizi gestione delle risorse. Terzo, invernali, come la segale o il sarebbe abbandonare la produzione recupero del 50-80 per cento del impraticabili. Per esempio, un
ecosistemici offerti dalle foreste cooperazione tra i governi, le frumento, che aiutano il suolo a di etanolo dal mais. Se il paese fosforo, risparmiando ulteriori 1,05 trattato sul clima potrebbe
tropicali, come la compensazione organizzazioni per lo sviluppo, le trattenere l’azoto. Queste piante vuole passare ai biocarburanti, Mt/y. Si tratta di azioni «facili», permettere ai paesi di imporre una
delle emissioni di carbonio, la aziende e le popolazioni per aiutare aumentano, tra l’altro, bisognerebbe optare per erbe e basate su tecnologie già disponibili. tassa di entità convenuta. Questa
produzione di energia idroelettrica, la le nazioni più povere a costruire l’assorbimento del carbonio da alberi da bruciare per cogenerare Ciò nonostante, permetterebbero di flessibilità eliminerebbe il sospetto
tutela della biodiversità e il patrimonio economie più solide mantenendo parte del terreno, contribuendo a calore ed elettricità. Le emissioni di portare la quantità che finisce nei che il cap-and-trade sia un ostacolo
paesaggistico. La Cina sta investendo nel contempo i servizi ecosistemici mitigare il cambiamento climatico. azoto e di gas serra sarebbero fiumi da 22 a 8,25 Mt/y, ossia poco alla lotta alla povertà nei paesi in via CAMPI COLTIVATI E URBANIZZAZIONE
100 miliardi di dollari in essenziali. Ancora meglio sarebbe piantare notevolmente inferiori. al di sopra del flusso naturale. di sviluppo.
Bob Rowan Progressive image/Corbis (irrigazione); cortesia Ozone Hole Watch/NASA (globo)
infatti, come vongole e ostriche, le India, nel nord della Cina e nella bisogno di pochissima acqua, come alternative e sui composti
larve sembrano più sensibili degli California centrale. In questi bacini il fotovoltaico e l’eolico. Inoltre, in sostitutivi, permettendo ai paesi di
adulti all’acidificazione, e nuovi il ritmo di estrazione aumenta milioni di case è possibile sostituire soddisfare la domanda di prodotti
studi suggeriscono che la inizialmente, ma poi diminuisce via apparecchiature poco efficienti con come frigoriferi, condizionatori e
reimmissione di conchiglie vuote via che i costi e gli sforzi necessari altre più moderne, per esempio spray senza danneggiare l’ozono.
nei fondali aiuterebbe a stabilizzare per ottenere la risorsa crescono lavatrici, WC e diffusori della doccia. I due comitati dovranno inoltre
il pH, offrendo un appiglio migliore (analogamente a quanto avviene valutare il cambiamento climatico
alle larve. Si prevede che la con il petrolio). in relazione al ripristino
IL BUCO NELL’OZONO
diminuzione del pH degli oceani Il «picco ecologico» è infine l’idea dell’ozono. Il primo influisce infatti
(in blu)
continuerà ad accelerare, e che gli che, in ogni sistema idrologico, se si sulla quantità di quest’ultimo,
ecosistemi marini dovranno aumenta il prelievo prima o poi si poiché altera la composizione
adattarvisi. Possiamo aiutarli raggiunge il punto in cui ogni chimica e le dinamiche della
riducendo l’inquinamento e la pesca beneficio economico derivante stratosfera. Inoltre, i composti
indiscriminata, in modo da rendere dall’estrazione viene sostitutivi come gli HCFC e gli
questi ecosistemi più adatti a annullato dalla distruzione HFC sono gas serra, e la grande
sopportare l’acidificazione mentre ecologica che si produce. domanda di HFC prevista
abbandoniamo gradualmente i Sebbene questo punto potrebbe avere conseguenze
combustibili fossili. sia difficile da importanti sul clima.
Nuovi pianeti richiedono nuove abitudini. Se uscite dalla bolla d’aria della vostra di Bill McKibben
base marziana e iniziate a respirare, non avrete certo una bella esperienza. Semplice
mente, non possiamo vivere sulla nuova Terra come se fosse quella vecchia: è una pos
sibilità che abbiamo cancellato.
Nel mondo in cui siamo cresciuti, l’abitudine politica ed economica più radicata era
la crescita. Da Adam Smith in poi, per due secoli e mezzo, abbiamo pensato che «di più»
volesse dire «meglio», e che la risposta a ogni problema fosse un’altra spinta all’espan
sione. La ragione è che questa strategia ha funzionato, almeno per un lungo periodo: le
George Retseck (sfondo libro)
vite comode e relativamente sicure condotte da noi occidentali sono il prodotto di die
ci generazioni di crescita economica costante. Ma ora che siamo bloccati tra una roccia Adattato da Eaarth. Making a Life on a Tough New
esaurita e un posto caldo dobbiamo guardare al futuro con lucidità. Sul nostro nuovo Planet, di Bill McKibben, per gentile concessione
pianeta la crescita economica potrebbe essere la prima grande abitudine a cui rinun di Times Books, Henry Holt and Company
ciare in modo definitivo. © Bill McKibben, 2010
***
www.lescienze.it LE SCIENZE 53
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“Possiamo creare condizioni migliori La prospettiva potrebbe sembrare un po’ triste.
Ma possiamo creare condizioni durature, addirittu Soluzioni per il cibo locale
e durature per abitare questo nuovo ra piacevoli, per abitare questo pianeta. Anzitutto
pianeta, ma prima dobbiamo capire che
il futuro non somiglierà al passato”
dobbiamo renderci conto di dove siamo. Dobbia
mo mitigare la nostra istintiva convinzione per cui
il futuro sarà simile al passato e il nostro ottimi
N egli ultimi 25 anni, a fronte della rapida diffusione dell’agricoltura industriale su
larga scala, dei pesticidi e delle piante geneticamente modificate, la quantità di
cibo pro capite è diminuita. Le persone serie hanno iniziato a ripensare l’agricoltura
smo riguardo a un futuro sempre più facile. Penso su piccola scala, per produrre molto cibo in fattorie relativamente piccole senza
che ne siamo coscienti nel profondo, addirittura da usare fertilizzanti sintetici o prodotti chimici.
Mi rendo conto che è il momento peggiore per prima che arrivasse la recessione di Bush. Per gli Spesso la nuova agricoltura funziona meglio quando combina le nuove conoscenze
affrontare l’argomento. Il blocco temporaneo del statunitensi, il momento cruciale è stato all’inizio con la saggezza antica. In Bangladesh, un nuovo metodo per l’allevamento dei polli
la crescita che chiamiamo recessione – in un’eco del 2008, sei mesi prima che le grandi banche ini produce non solo uova e carne, ma anche rifiuti usati come nutrienti in un lago da
nomica attrezzata solo per l’espansione – ha rovi ziassero a traballare, quando l’economia sembrava pesca, che a sua volta produce migliaia di chili di proteine ogni anno e una
nato molte vite. Siamo fortemente indebitati, come ancora rampante ma il costo della benzina era ar piantagione di giacinti d’acqua usati per cibare una piccola mandria di vacche il cui
singoli e come nazioni, e nel tentativo di uscire rivato a quattro dollari al gallone. sterco alimenta un sistema di cottura a biogas.
da questo disastro economico abbiamo scommes Se il «sogno americano» ha una costante, que In Malawi, piccoli laghi che riciclano gli scarti di una fattoria producono 1500
so ancora più denaro sulla possibilità di tornare a sta è il movimento. Siamo arrivati da coste lon chilogrammi di pesce. In Madagascar, coltivatori di riso che collaborano con un
crescere, ancora una volta. Uno «stimolo economi tane, abbiamo attraversato il continente, abbiamo gruppo di scienziati hanno trovato diversi modi per aumentare le rese. Le nuove
co» è proprio questo: una scommessa sulla capaci costruito autostrade, inventato il GPS che sta sul piantine vengono trapiantate settimane prima del solito, con più spazio tra una e
tà di riavviare la macchina della crescita e di avere cruscotto a dirti che hai sbagliato strada. Tutto si l’altra, e le risaie sono tenute all’asciutto per gran parte della stagione di crescita. Ciò
come ritorno non solo la somma puntata, ma an muoveva. Poi, all’improvviso e per la prima vol comporta un’eliminazione più frequente delle erbacce, ma anche un aumento delle
che il debito che ha causato il problema. ta, quel movimento si è inceppato. Ha comincia rese da quattro a sei volte. Il sistema è stato adottato da 20.000 agricoltori.
Certo, il debito ecologico che dobbiamo affron to a rallentare. Ogni mese gli statunitensi guidava A Craftsbury, in Vermont, Pete Johnson ha progettato un pionieristico sistema di
tare è persino peggiore: l’anidride carbonica che si no meno del mese precedente. Non potevi vendere coltivazione permanente. Johnson ha costruito serre solari inventandosi un modo
sta accumulando in atmosfera e sta modificando il la tua vecchia casa. Addirittura non potevi vende per muoverle su rotaie. Ora può coprire e scoprire diversi campi e crescere verdure
pianeta. Anche in questo caso, la via d’uscita più re nemmeno il tuo vecchio SUV. per dieci mesi all’anno senza usare combustibili fossili, facendo funzionare tutto
ovvia è un nuovo ciclo di crescita, un’espansio Poi è cominciato qualcosa di strano. L’aumento l’anno la sua fattoria che ha anche il sostegno della comunità.
ne dell’attività economica progettata per sostituire del prezzo del petrolio ha reso meno conveniente Non sto sostenendo il cibo locale perché è più buono o migliore. Sostengo che non
i nostri sistemi a combustibili fossili con altri che il trasporto di merci su lunghe distanze. A maggio, abbiamo scelta. In un mondo più incline a siccità e inondazioni abbiamo bisogno
ci permetteranno di vivere come ora (o anche me spedire un container da Shanghai agli Stati Uniti dell’elasticità di un campo con una trentina di vegetali diversi, non di un vasto
glio!), ma senza anidride carbonica. Ci siamo ag costava 8000 dollari, all’inizio del 2000 ne costava oceano di mais o soia. In un mondo dove il caldo aumenta la diffusione degli
grappati all’idea della «crescita verde» come solu 3000. Il volume delle merci trasportate ha inizia infestanti abbiamo bisogno dell’elasticità di molte varietà e ceppi locali. E in un Una serra mobile permette alla fattoria
zione dei nostri problemi. to a calare: Ikea ha aperto uno stabilimento in Vir mondo con meno petrolio abbiamo bisogno delle piccole fattorie miste che possono di Craftsbury di far crescere le verdure per dieci mesi
Per la cronaca, sono favorevole a un Progetto ginia, non in Cina. «Sono state colte le opportuni prodursi i propri fertilizzanti e il proprio terreno agricolo. all’anno anche nel clima rigido del Vermont.
Manhattan verde, a un New Deal ecologico, a una tà più immediate della globalizzazione», ha scritto
L’autore
missione Apollo per la tecnologia pulita. Se aves un’analista monetario della banca d’investimen
si soldi, li darei ad Al Gore per investirli in azien ti Morgan Stanley. Jeff Rubin, analista della CIBC Proprio come abbiamo probabilmente osserva ***
de start up. Sono le ovvie e legittime risposte delle World Markets di Toronto, è stato chiaro: «La glo to il picco del petrolio, è possibile che abbiamo os Chi ha mai sognato che la crescita potesse fini
persone serie alla crisi più pericolosa che abbia balizzazione è reversibile». Gli ordini delle accia servato anche il picco della crescita economica, e re? In realtà qualcuno l’ha fatto. In un’epoca molto
mo mai affrontato, e stanno funzionando, davve ierie del Midwest sono aumentati, ha detto Rubin, quindi non riusciremo a far crescere ulteriormente diversa, quando Lyndon Baines Johnson era presi
ro. Dobbiamo ridurre le emissioni di anidride car proprio perché «gli alti costi di trasporto, prima per il sistema. I costi delle assicurazioni sono cresciu dente, nella primavera dell’assassinio di Martin Lu
bonica del 30 per cento entro il 2020, o produrre importare il ferro in Cina e poi per esportare l’ac ti, il prezzo del petrolio aumenta, l’economia rista ther King e del debutto del musical Hair a Broad
Bill McKibben è visiting tutta la nostra energia elettrica da fonti rinnova ciaio lavorato dalla Cina verso altri paesi, hanno gna, il denaro per nuovi investimenti evapora, e way, alcuni industriali e scienziati europei si erano
del «New Yorker» e ha scritto il cambiamento e salvare il pianeta su cui viveva anche il costo del cibo: all’improvviso, le nazioni a usare il carbone, perché è più economico. Quin Nel 1972, quando gli analisti aveva termina
importanti libri sull’ambiente.
È in uscita il suo ultimo saggio,
mo. Non penso che il paradigma della crescita sia hanno iniziato a pensare che il libero mercato non di, sciacqua, insapona e rimani con la schiuma sul to il lavoro e pubblicato il rapporto I limiti del-
Eaarth. Making a Life on all’altezza della situazione; penso che il sistema fosse così ciecamente ovvio come avevano soste la testa, perché la temperatura che aumenta ha fat lo sviluppo, era già stato celebrato il primo Earth
tough New Planet. abbia raggiunto il limite. nuto in precedenza. to evaporare le tue riserve. Day, e Richard Nixon aveva creato l’Environmen
Sui tetti di Rizhao, area metropolitana della Cina che conta 3 milioni di abitanti, sono stati installati migliaia di pannelli solari idrotermici grazie ai
sempre di più. Ma non possiamo crescere. C’è trop
po attrito. Siamo su un pianeta in salita.
la disoccupazione in Cina, allora abbiamo permes
so ai nostri sistemi di intrecciarsi in modo eccessi
➥ Letture
quali si riduce il fabbisogno di elettricità per il riscaldamento dell’acqua. vo. Se le nostre cattive abitudini di guida possono I nuovi limiti dello sviluppo. La
*** sciogliere la calotta polare dell’Artico… Beh, ave salute del pianeta nel terzo
millennio. Meadows D. e altri,
Però… Però c’è un’altra possibilità. Come se ci te capito. Mondadori, Milano, 2006.
tal Protection Agency. Ma pochi eventi nella storia li (popolazione, industrializzazione, inquinamento, fossimo persi in un bosco, dobbiamo smettere di Abbiamo trasformato il nostro dolce pianeta:
dell’ambiente erano stati più importanti della pub produzione di alimenti, consumo delle risorse na correre, dobbiamo fermarci, frugare nelle tasche ora è la Teerra (Eaarth), e non è tanto bella. Ci stia L’economia in un mondo pieno.
Feature China/Barcroft Media
blicazione di quel documento, tradotto in 30 lingue turali) l’umanità è destinata a raggiungere i limiti per vedere se ce c’è qualcosa di utile e iniziare a mo rapidamente spostando da un mondo dove noi Daly H.E., in «Le Scienze», n. 447,
e venduto in 30 milioni di copie. Il gruppo di anali naturali dello sviluppo entro i prossimi 100 anni. Il pensare ai passi da fare. agiamo sulla natura, a uno dove la natura reagi novembre 2005.
sti aveva tratto tre conclusioni: risultato più probabile sarà un improvviso, incon Il primo è: maturare. Abbiamo passato due se sce, e con molta più forza. Ma ancora dobbiamo Global Footprint Network: dati sul
«1. Nell’ipotesi che l’attuale linea di sviluppo trollabile declino del livello di popolazione e del coli aggrappati alla crescita: ci ha fatto del bene, vivere in quel mondo, quindi è meglio iniziare a consumo delle risorse: www.
continui inalterata nei cinque settori fondamenta sistema industriale. ci ha fatto del male, ma soprattutto si è radicata pensare come possiamo farcela. n footprintnetwork.org.
La crescita zero
permette di coltivare una buona quantità di cibo,
che può assorbire molta acqua perché le precipita
zioni sono in costante aumento, che trattiene l’ac
è davvero necessaria?
qua nei lunghi periodi di siccità, sempre più co
muni. L’agricoltura locale, che ha basso impatto
e necessita di una quantità minore di integratori,
porta a un buon terreno. Ed è questo tipo di terre
no a essere distrutto dall’agricoltura industriale.
L
e società si sono sempre sostenute localmente fino alla rivoluzione industriale, quando è iniziata un’inesorabile marcia verso eco
nomie più vaste e centralizzate. In Eaarth: Making Life on a Tough New Planet, Bill McKibben afferma che la crescita senza freni sta sa: Sfruttare il locale sembra affascinante, ma sen
rovinando il pianeta; secondo McKibben le società devono cambiare rotta e conservare la ricchezza delle risorse, invece di espan za crescita come sarà possibile risolvere la questio
dersi, o scompariranno. Mark Fischetti, redattore di «Scientific American», mette alla prova le sue affermazioni. ne del debito pubblico? Il Department of the Trea
sury degli Stati Uniti sostiene che l’unica soluzione
scientific american: Il suo messaggio fondamen McKibben: Abbiamo costruito grandi strutture per no tutti i segnali negativi possibili rispetto a quan BILL McKIBBEN all’incontro indolore sia la crescita. Abbiamo bisogno di un pe
tale è che l’umanità deve abbandonare la crescita ché permettevano una crescita più rapida. Il rendi to dovremmo fare. In campo energetico, per lungo organizzato dal suo gruppo 350.org a riodo di transizione in cui la crescita elimina il de
come modus operandi. Perché semplicemente non mento era ottenuto grazie alla dimensione. Non è tempo abbiamo finanziato i combustibili fossili, e Times Square, New York, il 24 ottobre bito per poi dedicarci alla lunga durata?
possiamo crescere, ma in modo intelligente? più ciò di cui abbiamo bisogno. Non abbiamo bi abbiamo finanziato in modo ancora più evidente 2009 in occasione della Giornata
sogno di un cavallo da corsa pensato per andare il l’agricoltura. Una volta eliminati i sussidi, potremo mondiale di azione per il clima, uno McKibben: Beh, «indolore» è solo un modo per rin
McKibben: Certo, possiamo fare le cose con mag più veloce possibile ma con caviglie fragili che si capire qual è la dimensione giusta per l’industria. dei 5200 eventi organizzati in 181 viare. «Pagami ora, o pagami dopo». La questione
giore efficienza, e dovremmo farlo. Ma non sareb rompono quando trova una buca. Abbiamo biso paesi da 350.org. politica principale è: possiamo cambiare in modo
be sufficiente. Stiamo raggiungendo i limiti dello gno di un cavallo da tiro, allenato alla lunga du sa: I prodotti locali costano di più? abbastanza veloce da evitare collassi totali consi
sviluppo di cui si parla fin dagli anni settanta, e rata. La lunga durata deve essere il nostro mantra, derati possibili, e perfino probabili? Come possia
assistiamo a incredibili cambiamenti ambientali. non l’espansione. McKibben: Avremmo più fattorie, con maggiore mo accelerare queste transizioni?
Solo pochi lo hanno capito. intensità di lavoro, ma questo creerebbe un mag
sa: Il problema è semplicemente la grande dimen gior numero di posti di lavoro, e l’agricoltore gua sa: Qual è la mossa più importante da fare subito?
sa: È necessaria una crescita «zero», o una crescita sione, o è la complessità che si porta dietro? Lei so dagnerebbe di più. Dal punto di vista economico
«molto limitata» potrebbe essere sostenibile? stiene che non sono solo le banche a essere «trop l’agricoltura locale elimina molti mediatori. Com McKibben: Cambiare il prezzo dell’energia in mo
po grandi per fallire», ma anche altre industrie più prare verdure da fattorie sostenute dalla comunità do che rifletta i danni che causa all’ambiente. Se
McKibben: Non sono un utopista. Non ho uno fondamentali. Dobbiamo smantellare queste istitu è il modo più economico per ottenere cibo. Il prez i combustibili fossili avessero un prezzo che tiene
schema preciso sull’esatto punto dove si dovrebbe zioni, o almeno semplificarle in qualche modo? zo della carne potrebbe rimanere elevato, ma fran conto del loro costo ambientale, il cambiamento
fermare il pianeta. L’analisi non contiene una ci camente mangiare meno carne non è la fine del sarebbe molto più rapido. Una tassa che aumenti il
fra precisa. Sono più interessato alle traiettorie: che McKibben: Il sistema finanziario, quello dell’ener mondo. La migliore notizia che c’è nel mio libro è prezzo dell’energia è una condizione indispensabile
cosa succede se rinunciamo all’idea secondo cui la gia e quello dell’agricoltura hanno alcune carat un fenomeno avvenuto negli ultimi anni nei paesi per ottenere qualunque cosa.
crescita è la risposta a tutto e andiamo in un’al teristiche simili: pochi attori, estremamente inter in via di sviluppo: la diffusione di ogni tipo di me
tra direzione? Siamo stati assorbiti dall’espe connessi. In questi scenari, quando c’è un problema todo intelligente e ben studiato dal punto di vista sa: Difficile da ottenere…
rimento della crescita e abbiamo qua gli effetti si propagano a cascata. Un alimento che tecnologico per l’agricoltura a piccola scala.
si ignorato altre possibilità. Possiamo contiene botulino diffonde questa tossina in diversi McKibben: Non c’è una soluzione facile ai proble
misurare la società in altri termi luoghi. A casa mia ho i pannelli solari. Se non fun sa: Sembra che la chiave per l’agricoltura locale mi che abbiamo. Ma il mondo che possiamo crea
ni. Alcuni paesi misurano la sod zionano, io ho un problema, ma non blocca tutta la sia insegnare ad aumentare le rese senza usare più re ha le qualità necessarie per cambiare rotta, tra
disfazione. Se misurassimo il rete elettrica degli Stati Uniti orientali. fertilizzanti. cui più senso di comunità e più empatia tra per
mondo in altri modi, l’accumu sone e mondo naturale. Per molto tempo abbiamo
lazione della ricchezza diven sa: Quindi invoca un ritorno alla produzione loca McKibben: Sì, e dipende da dove ci si trova. Non ci barattato la comunità per il consumo. Dalla fine
terebbe meno importante. le. Ma già dal 1973, quando fu pubblicato Piccolo è sarà un unico sistema per tutto il mondo, come in della seconda guerra mondiale gli Stati Uniti si so
bello, il libro di Ernst Friedrich Schumacher, in mol vece è stato per l’agricoltura industriale basata sui no concentrati sulla costruzione di case più gran
sa: Il sottinteso è che i grandi ti sono impegnati a creare sistemi locali di cibo ed fertilizzanti sintetici. Le soluzioni sono molto più di, lontane tra loro. Questo ha distrutto la comuni
sistemi monolitici e centralizza energia in tutto il mondo. Molte regioni però anco intelligenti. Invece di usare la chimica sintetica, tà. Lo statunitense medio ha metà degli amici che
ti per agricoltura, energia e altri ra non ce la fanno. Quanto è piccolo il «locale»? che causa ogni tipo di problemi, stiamo studiando aveva cinquant’anni fa. Non stupisce che siamo
commerci guidano la crescita. Sta metodi alternativi e il modo di diffonderli. meno contenti delle nostre vite, anche se è cresciu
Cortesia Brett Foreman
dicendo che «grande» è «male»? McKibben: Troveremo la dimensione giusta. Po to il tenore di vita materiale. Questo fa immagi
Jen Christiansen
trebbe essere una città, una regione, uno Stato. Ma sa: Va bene, ma anche se l’agricoltura locale fun nare il cambiamento di cui abbiamo bisogno. Ab
per trovare la risposta dobbiamo eliminare dal si ziona, come fa a sostenere la sostenibilità invece bandonare la crescita per la sostenibilità porterà a
stema l’enorme distorsione dei sussidi, che manda della crescita? perdite, ma anche a guadagni.
Regis Duvignau/Reuters/Contrasto
in realtà un discreto livello di volgarità e di lin- clima di sospetto in cui lavoriamo è ormai insoste- zioni vogliono sapere in che modo cambieranno le regionale. In ogni caso singoli eventi Usano cioè le stesse equazioni, ma le risolvono per
guaggio inappropriato, ma niente che possa mi- nibile. Ogni pretesto è buono per gridare alla “fro- condizioni nella propria regione, non di quanto sa- meteorologici, come la violenta un numero molto più grande di punti della griglia
li climatici impiegati per simulare il riscaldamento vedere cambiamenti futuri. Uno studio pubblicato ti dell’effetto che le particelle di aerosol, di origine segnare un quadro globale. Inoltre, per determina-
globale prevedono una loro crescita in futuro. nel 2007, troppo tardi per essere inserito nell’ulti- sia naturale che antropica, hanno sulle nubi. I da- climatologia.» re in che modo gli aerosol influenzino i processi
Sfortunatamente, per quanto riguarda le preci- mo rapporto IPCC, ha dimostrato che le variazio- ti relativi alla distribuzione delle precipitazioni nel climatici sarà necessario effettuare una complessa
Gavin Schmidt
pitazioni questo è tutto ciò su cui i modelli concor- ni delle precipitazioni verificatesi nel XX secolo so- passato potrebbero contribuire a risolvere alcuni di serie di esperimenti coordinati.
dano. Le numerose simulazioni condotte dall’IPCC no dovute in maniera evidente all’azione umana. Il questi problemi, ma in molte zone misurazioni di Alcuni aerosol, come il particolato carbonio-
per la stesura del rapporto del 2007 hanno infat- riferimento, in particolare, è al calo delle precipita- questo tipo non sono disponibili. «In realtà – am- so, assorbono la luce solare, e producono un effet-
ti prodotto scenari diversi in questo ambito (si ve- zioni registrato nella fascia tropicale e subtropicale mette Hegerl – non conosciamo molto bene la va- to riscaldante che può anche inibire le precipitazio-
da l’immagine a destra). La situazione è partico- dell’emisfero nord. Le variazioni reali sono risultate riabilità naturale, soprattutto ai tropici». ni. Altre particelle, come i solfati, riflettono la luce,
Jurgen Mols/Corbis (siccità)
larmente complessa per le precipitazioni invernali, più cospicue rispetto a quanto prevedevano i mo- L’incertezza legata al futuro delle precipitazioni producendo un effetto refrigerante. Perciò l’effet-
considerate in genere le più importanti per la ri- delli, e questo preoccupa i ricercatori. rende difficoltosa la pianificazione, soprattutto in to complessivo dell’inquinamento da aerosol sulla
costituzione delle riserve idriche. Le simulazio- Secondo Gabriele Hegerl, esperta di sistemi cli- regioni aride come il Sahel e il sudovest del con- temperatura globale non è chiaro, e gli studi con-
ni dell’IPCC non sono riuscite a fornire un quadro matici dell’Università di Edimburgo e coautrice tinente nordamericano. Lunghi periodi di siccità, dotti non hanno neppure specificato se questo tipo
definitivo di come queste precipitazioni potranno dello studio, «se i modelli sottostimano sistemati- anche di svariati decenni, hanno già colpito que- di inquinamento sia in aumento o in diminuzione.
Climate Change 2007: The Physical Science Basis, IPCC, 2007 (grafico); Sheila Terry/
Tuttavia, mentre alcuni aerosol sembrano favorire Molte delle e-mail trafugate dai computer del- 1969-1990). La curva confronta dieci ha messo fine alla diatriba dicendo che la secon-
la nuvolosità, altri sembrano ridurla. Inoltre gli ae- la CRU provenivano da un gruppo di ricercatori il studi; un colore più scuro significa da metà del XX secolo è stata «probabilmente» il
rosol alterano la formazione e la durata delle nubi cui lavoro è ricostruire le variazioni della tempera- maggiore accordo tra essi. C’è cinquantennio più caldo degli ultimi 1300 anni
di bassa quota, che riflettono la luce solare e man- tura nel passato. I messaggi rivelavano alcune loro discordanza riguardo le condizioni nell’emisfero nord, e che sui dati paleoclimatici ri-
tengono fresca la superficie del pianeta. Una loro incertezze riguardo alle informazioni ricavate da- intorno al 1000 d.C.: secondo molti mangono ancora diversi dubbi.
variazione potrebbe quindi avere importanti con- gli anelli di crescita degli alberi e da altri fonti in- studi le temperature erano In particolare, i climatologi sono preoccupati
J. Descloitres/MODIS Response Team/GSFC/NASA
seguenze sulle temperature. dirette (proxy data). notevolmente più basse di oggi, mentre per i dati dedotti dagli alberi di alcune regioni del-
Gli scienziati devono ancora decifrare del tut- Le misurazioni termometriche riguardano solo per altri ci fu un riscaldamento le latitudini elevate. Confrontando questi dati con
to le interazioni esistenti tra inquinamento, nu- gli ultimi 150 anni, e mostrano, per i decenni più paragonabile a quello del XX secolo. A le temperature misurate nelle zone circostanti, i ri-
SPL/Contrasto (anelli di crescita)
bi, precipitazioni e temperatura. A questo scopo la recenti, un deciso aumento delle temperature che partire dal 1900, il consenso sul cercatori hanno infatti scoperto che la crescita de-
NASA ha previsto per il prossimo ottobre il lan- non può essere spiegato attraverso cause esclu- riscaldamento è molto maggiore. La gli alberi ha seguito l’andamento delle temperatu-
cio del satellite Glory, che si occuperà di monito- sivamente naturali e che è molto probabilmen- linea nera spessa indica la temperatura re atmosferiche per quasi tutto il XX secolo, ma
rare gli aerosol e l’irraggiamento solare, fornendo te dovuto ai gas serra prodotti dall’uomo. Prima registrata dai termometri. poi se ne è discostata negli ultimi decenni. Il fat-
Sottili linee bianche sull’Oceano Atlantico mostrano come gli aerosol prodotti dagli scarichi delle dati che si riveleranno molto utili. Tuttavia, come del 1850 invece le misurazioni attendibili sono po- to potrebbe essere spiegato ammettendo che quan-
navi rendano più luminose le nubi. L’effetto degli aerosol sul clima non è ancora del tutto chiaro. ricordano i ricercatori, anche i sensori installati a che, e i ricercatori devono ricorrere ad altri sistemi do le temperature superano una certa soglia la cre-
scita risponde in maniera differente. Riferimenti a possiamo essere certi che esse rappresentino il pas-
questa «divergenza» sono contenuti anche nelle e- sato in maniera attendibile». Per migliorare l’utilità
mail della CRU. Nel più citato di quei messaggi l’ex delle fonti indirette sarà perciò necessario studiare
direttore del centro Phil Jones parla di un «trucco» meglio la crescita delle diverse specie di alberi e la
(sostituire le temperature ricavate dagli alberi con loro reazione ai cambiamenti climatici.
le temperature reali per l’ultima parte del XX seco- Un altro problema relativo all’uso dei dati in-
lo) per nascondere il calo nella risposta degli alberi diretti è la sostanziale incertezza sulle temperatu-
rispetto all’aumento delle temperature. re prima del 1500. Secondo alcuni studi pubblicati
➥ Letture A prima vista le parole di Jones sembrano con- nel 2004 e nel 2005, basati su una combinazione di
dannarlo in maniera inequivocabile, e in effetti in fonti indirette di diversa risoluzione, le fluttuazio-
IPCC Climate Change 2007: The
Physical Science Basis. Cambridge un grafico delle temperature dell’emisfero nord ni della temperatura globale durante il passato mil-
University Press, 2007. prodotto per la World Meteorological Organization lennio potrebbero essere state più ampie di quanto
nel 2000 non veniva specificato che, per corregge- ipotizzato inizialmente. Anche in questi studi, co-
Detection of Human Influence on re la divergenza riscontrata negli ultimi mille anni, munque, le temperature registrate nella seconda
Twentieth-Century Precipitation
Trends. Zhang X. e altri, in «Nature»,
alcuni dati indiretti erano stati sostituiti con i da- metà del XX secolo risultano essere le più alte, pre-
Vol. 448, pp. 461-465, 2007. ti strumentali. Nell’immagine erano però presenti e cisa von Storch, e quelle relative all’ultimo decen-
ben visibili i riferimenti ad articoli che discuteva- nio del Novecento sono le più alte in assoluto.
Highly Variable Northern Hemisphere no la questione. Secondo Susan Solomon, climatologa della
Temperatures Reconstructed from «Mostravano quelle che erano, all’epoca, le mi- National Oceanic and Atmospheric Administration
Low- and High-Resolution Proxy
Data. Moberg A., Sonechkin D.M.,
gliori stime sull’evoluzione delle temperature», di- a Boulder, in Colorado, ed ex co-presidente del
Holmgren K., Datsenko N.M. e Karlén ce Hegerl. «Tuttavia, con il senno di poi, avrebbero gruppo IPCC che ha prodotto il rapporto 2007 sul-
W., in «Nature», Vol. 433, pp. 613-617, potuto essere un po’ più chiari sul procedimento le basi scientifiche, nonostante i dubbi riguardan-
2005. seguito, considerata anche l’importanza di queste ti i dati indiretti l’affermazione di base dell’IPCC
cifre». (che la maggior parte del riscaldamento verifica-
Reconstructing Past Climate from
Noisy Data. Von Storch H. e altri, in
Secondo Thomas Stocker, co-presidente del tosi nella seconda metà del XX secolo è «molto
«Science», Vol. 306, pp. 679-682, 2004. gruppo di lavoro dell’IPCC che si occupa delle ba- probabilmente» dovuta all’aumento dei gas serra
si scientifiche del cambiamento climatico, la deci- prodotti dall’uomo) rimane in piedi, perché pog-
Northern Hemisphere Temperatures sione di escludere i dati dendroclimatici che diver- gia su molteplici elementi di prova forniti da di-
During the Past Millennium: gono da quelli strumentali ha senso. Il problema versi gruppi di ricerca che hanno esaminato sva-
Inferences, Uncertainties, and
Limitations. Mann M.E., Bradley R.S. e
della divergenza riguarda infatti solo alcuni punti riati aspetti del sistema climatico.
Hughes M.K., in «Geophysical Research specifici all’interno di poche regioni situate a lati- «Gli scienziati dell’IPCC – dice –non avrebbero
Letters», Vol. 26, pp. 759-762, 1999. tudini elevate nell’emisfero nord. mai sostenuto l’inequivocabilità del riscaldamento
Nonostante questo, il problema della divergen- basandosi su un solo elemento di prova. Neanche
Global-Scale Temperature Patterns za continua a essere oggetto di dibattito nella co- se fosse stato Mosè in persona a fornirglielo». n
AFP/Getty Images
La Nuda Verità
Recenti scoperte stanno gettando nuova luce sulle origini dell’assenza
di peli nella nostra specie, suggerendo che la pelle nuda fu un fattore
cruciale per l’apparizione di altre caratteristiche umane
G
di Nina li esseri umani sono gli unici primati ad dei mammiferi. Anzi, è uno dei caratteri che defi-
G. Jablonski avere la pelle quasi del tutto spoglia. Co- niscono questa classe: tutti i mammiferi hanno al-
me la maggior parte dei mammiferi, tut- meno qualche pelo, e gran parte di essi ne ha in
ti gli altri membri della nostra famiglia allargata abbondanza. Il pelo offre isolamento e protezione
hanno una densa copertura di pelliccia, dal pe- contro le abrasioni, l’umidità, i raggi del sole, ol-
lo nero e corto della scimmia urlatrice al fluente tre che contro microrganismi e parassiti potenzial-
manto ramato dell’orango. Noi abbiamo peli sulla mente nocivi. Funziona anche come travestimento
testa e in altre parti del corpo, ma a confronto con per confondere i predatori, mentre i disegni parti-
i nostri parenti anche il più peloso di noi è sostan- colari del manto permettono ai membri della stessa
zialmente nudo. specie di riconoscersi tra loro. Inoltre i mammiferi
Come abbiamo fatto a denudarci fino a que- possono usare la loro pelliccia per esibizioni socia-
sto punto? La domanda è ponderata da secoli, ma li, per indicare aggressività o agitazione: quando
trovare risposte è stato difficile: la maggior par- un cane «rizza il pelo» alzando involontariamente i
te delle transizioni fondamentali dell’evoluzione peli sul collo e la schiena, sta chiaramente invitan-
umana, come l’emergere della postura eretta, è re- do i suoi sfidanti a stare alla larga.
gistrata nei fossili dei nostri progenitori, ma nes- Tuttavia, benché la pelliccia svolga queste im-
suno dei reperti conosciuti ha conservato impron- portanti funzioni, alcune linee filogenetiche di
in sintesi te della pelle. Recentemente però ci si è resi conto mammiferi hanno evoluto peli così radi e sotti-
■ Gli esseri umani sono l’unica che i documenti fossili contengono in realtà in- li da essere inutilizzabili. Molte di queste creatu-
specie di primati con la pelle dizi indiretti sulla nostra trasformazione da irsu- re vivono sottoterra o in acqua. Nei mammiferi
quasi completamente nuda. ti a glabri. Grazie a queste tracce e alle informazio- sotterranei, come l’eterocefalo glabro (Heteroce-
ni raccolte nell’ultimo decennio dalla genomica e phalus glabrus, o talpa senza pelo), l’assenza di pe-
■ La perdita della pelliccia è
stata un adattamento al dalla fisiologia, io e altri ricercatori siamo riusciti a li si è evoluta come risposta a una vita in grandi
cambiamento delle mettere insieme una ricostruzione convincente del colonie sotterranee, dove i benefici dei peli sono
condizioni ambientali, che quando e del perché gli esseri umani hanno perso superflui, poiché al buio gli animali non si posso-
costrinsero i nostri antenati il pelo. Oltre a spiegare un dettaglio molto parti- no vedere tra loro e la loro struttura sociale è tale
a coprire lunghe distanze colare della nostra origine, il nostro scenario sem- che per scaldarsi si stringono semplicemente l’uno
per cercare acqua e cibo. bra suggerire che la pelle nuda abbia poi avuto un all’altro. Nei mammiferi marini che non si spin-
■ L’analisi dei fossili e i geni ci ruolo cruciale nell’evoluzione di altri tratti tipica- gono mai sulla terraferma, come le balene, la pel-
indicano quando è avvenuta mente umani, tra cui il nostro grande cervello e la le nuda facilita il nuoto, riducendo l’attrito sulla
questa trasformazione. dipendenza dal linguaggio. superficie della pelle. Per compensare l’assenza di
isolamento esterno, questi animali hanno il grasso
■ L’evoluzione dell’assenza di
Situazioni pelose sotto pelle. Al contrario, i mammiferi semiacqua-
peli, insieme ad altri fattori,
ha reso possibile l’emergere Per capire perché i nostri antenati hanno perso tici – per esempio la lontra – hanno una pelliccia
del nostro grande cervello il pelo dobbiamo anzitutto considerare la ragione densa e impermeabile che intrappola aria facilitan-
Dorit Thies
e del pensiero simbolico. per cui altre specie hanno la pelliccia. do il galleggiamento, oltre a proteggere l’epidermi-
Il pelo è un tipo di copertura corporea esclusivo de sulla terraferma.
Anche i più grandi mammiferi terrestri – ele- I mammiferi usano diversi modi per evitare di
fanti, rinoceronti e ippopotami – hanno evoluto la andare a fuoco: i cani ansimano, molte specie fe- Perché la teoria della scimmia acquatica fa acqua
pelle nuda perché sono sempre esposti al costan- line sono più attive durante le ore fresche della se-
te rischio del surriscaldamento. Più grande è l’ani-
male, minore è la superficie in relazione alla massa
corporea, e quindi è più difficile liberarsi del calo-
ra e molte antilopi possono eliminare il calore del
sangue nelle arterie passandolo al sangue di pic-
cole vene che è stato raffreddato respirando attra-
T ra le diverse ipotesi avanzate per spiegare l’evoluzione della pelle
nuda negli umani, la teoria della scimmia acquatica, che suggerisce
che la nostra specie abbia avuto una fase acquatica lungo il corso
ridotto di ghiandole apocrine, e i depositi di grasso situati direttamente
sotto pelle.
La teoria è sbagliata per tre ragioni. In primo luogo, i mammiferi acquatici
re in eccesso. (D’altro canto, i topi e altri piccoli ani- verso il naso. Nei primati, esseri umani compresi, dell’evoluzione, ha richiamato molta attenzione. Enunciata per la prima differiscono molto tra loro nel grado in cui presentano i tratti acquatici
mali, che hanno un alto rapporto tra superficie e la strategia principale è il sudore. Sudare raffred- volta in un articolo di divulgazione del 1960 dallo zoologo inglese sir della Morgan. Quindi non c’è una semplice relazione tra, per esempio, la
volume, spesso hanno difficoltà a mantenere suffi- da il corpo producendo sulla superficie della pelle Alister Hardy, il suo maggior sostenitore è stata la scrittrice Elaine quantità di peli di un animale e l’ambiente in cui vive. La seconda è legata
ciente calore.) Durante il Pleistocene, da due milioni un liquido che poi evapora, estraendo nel processo Morgan, che continua a promuovere la teoria in scritti e conferenze. ai dati fossili, che mostrano come gli ambienti acquatici fossero pieni di
a 10.000 anni fa, i mammut e altri parenti degli ele- energia termica dalla pelle. Questo meccanismo di L’unico problema è che la teoria è sbagliata, e lo si può dimostrare. La coccodrilli affamati e ippopotami aggressivi. I nostri piccoli e indifesi
fanti e dei rinoceronti moderni erano «lanosi» per- raffreddamento funziona con lo stesso principio di teoria della scimmia acquatica sostiene che, tra i 5 e i 7 milioni di anni antenati non avrebbero avuto scampo contro queste creature. Terzo
ché vivevano in ambienti freddi, e l’isolante esterno un refrigeratore a evaporazione, ed è molto effica- fa, sollevamenti tettonici nella Rift Valley in Africa orientale avrebbero motivo, la teoria della scimmia acquatica è troppo complessa. Sostiene
li aiutava a conservare il calore corporeo, riducen- ce nel prevenire il pericoloso surriscaldamento del isolato i primi antenati umani dai loro ambienti preferiti di foreste che i nostri predecessori abbiano modificato lo stile di vita da terrestre a
do il bisogno di cibo. Oggi però tutti i grandi erbi- L’autore cervello e delle altri parti del corpo. tropicali. Di conseguenza, essi si sarebbero adattati a una vita semiacquatico per poi tornare a tempo pieno sulla terraferma.
vori abitano in ambienti torridi, dove una pelliccia Ma non tutto il sudore è uguale. La pelle dei semiacquatica nelle paludi, lungo le coste e nelle piane alluvionali, dove Come ha obiettato John H. Langdon, dell’Università di Indianapolis,
sarebbe mortale per bestioni di quella stazza. mammiferi contiene tre tipi di ghiandole: sebacee, avrebbero vissuto per circa un milione di anni. Le prove di questa fase un’interpretazione più semplice è che gli umani abbiano sempre vissuto
Ma l’assenza di peli nella specie umana non è apocrine ed eccrine, che insieme producono il su- acquatica, sostiene la Morgan, risiedono in alcuni dei caratteri anatomici sulla terra, e che la spinta per l’evoluzione della pelle nuda sia dovuta al
Cortesia Dong Lin (Jablonski); Tami Tolpa (sezioni di pelle); Jen Christiansen (cane e uomo)
un adattamento evolutivo alla vita sotterranea o dore. In gran parte delle specie le principali ghian- che gli umani condividono con i mammiferi acquatici e semiacquatici, ma cambiamento climatico che ha favorito le praterie della savana rispetto alle
acquatica, nonostante la teoria della scimmia ac- dole del sudore sono quelle sebacee e apocrine. Si- non con i mammiferi della savana, tra cui la pelle senza peli, un numero foreste. E, nella scienza, la spiegazione più semplice è spesso corretta.
quatica (si veda il box a fronte), né è conseguenza tuate vicino alla base dei follicoli piliferi, le loro
di una grande massa corporea. La nostra pelle nu- secrezioni si combinano coprendo i peli con una
da è legata all’esigenza di rimanere freschi, come miscela oleosa, a volte persino schiumosa (si pen- da impedire il trasferimento di calore. In condizio- re successo qualcosa che ha favorito l’emergere di
suggerisce la nostra grande capacità di sudare. si alla spuma generata da un cavallo al galoppo). ni estreme, il trasferimento di calore è inefficiente, una pelle nuda e sudata. E non è poi sorprenden-
Questo tipo di sudore schiumoso aiuta a raffredda- e l’animale deve bere grandi quantità d’acqua, non te che la trasformazione sia probabilmente iniziata
Il dovere di sudare Nina G. Jablonski dirige il re gli animali coperti di pelliccia, ma ha una limi- sempre immediatamente disponibile. I mammife- con un cambiamento climatico.
dipartimento di antropologia della
Restare freschi è un grosso problema per mol- Pennsylvania State University. La
tata capacità di dissipare il calore. ri ricoperti di pelo obbligati a compiere sforzi fisici Attraverso lo studio dei fossili di piante e ani-
ti mammiferi, non solo per quelli grandi, special- sua ricerca verte sulla storia Quasi vent’anni fa, G. Edgar Folk Jr., dell’Uni- intensi o per periodi prolungati nelle ore calde del mali è stato possibile ricostruire le condizioni am-
mente se vivono in luoghi caldi e generano ab- naturale della pelle umana, l’origine versità dell’Iowa, e i suoi collaboratori dimostra- giorno collasseranno per l’eccessivo calore. bientali del passato, determinando che circa 3 mi-
bondante calore correndo o camminando a lungo. del bipedismo, l’evoluzione e la rono che il raffreddamento diminuisce man mano Oltre all’assenza di pelliccia, gli esseri umani lioni di anni fa la Terra è entrata in una fase di
Questi animali devono regolare attentamente la biogeografia della scimmie del che il pelo dell’animale si bagna e si copre di que- hanno un numero straordinario di ghiandole eccri- raffreddamento globale che ha inaridito l’Afri-
Vecchio Mondo e la paleoecologia
temperatura corporea interna perché tessuti e or- dei mammiferi negli ultimi due
sto sudore denso e oleoso. La perdita di efficienza ne, tra i 2 e i cinque 5, che possono produrre fino a ca centro-orientale, dove vivevano i nostri proge-
gani, in particolare il cervello, possono subire dan- milioni di anni. Ha condotto ricerche è causata dall’evaporazione che avviene sulla su- 12 litri al giorno di sudore molto liquido e acquo- nitori. Con il declino delle precipitazioni, gli am-
ni con il surriscaldamento. sul campo in Cina, Nepal e Kenya. perficie della pelliccia, non della pelle stessa, così so. Le ghiandole eccrine non si radunano vicino bienti boscosi preferiti dai primi ominidi hanno
lasciato spazio a praterie e savane, e gli alimen- formazione ha senza dubbio aiutato i nostri ante- viglia, del ginocchio e dell’anca hanno dimostra- della carne esposta. Gli indizi genetici per l’evo-
ti di cui si cibavano i nostri antenati australopite- nati a evitare di diventare preda a loro volta quan- to che gli ominidi compivano questo tipo di sforzi. luzione della nudità sono stati difficili da trovare,
chi – frutta, foglie, tuberi e semi – divennero più do si trovavano in luoghi aperti. Perciò, secondo i dati fossili, la transizione verso la perché i geni coinvolti nello sviluppo e nella fun-
scarsi, distribuiti in aree limitate e soggetti alla di- I maggiori livelli di attività avevano però un pelle nuda e un sistema di sudorazione basato sul- zione della pelle sono molti. Tuttavia, nuove infor-
sponibilità stagionale, come accadde anche per le costo: un rischio più alto di surriscaldamento. A le ghiandole eccrine doveva già essere in corso 1,6 mazioni sono emerse dal confronto su larga sca-
fonti d’acqua dolce. In risposta alla diminuzione Combattere partire dai primi anni ottanta Peter Wheeler, della milioni di anni fa, così da poter gestire il maggiore la delle lettere del codice del DNA, i nucleotidi, nei
delle risorse, i nostri progenitori hanno quindi do- il calore John Moores University di Liverpool, ha pubblica- carico di calore che accompagnava i nuovi e fati- genomi di diversi organismi.
vuto abbandonare le loro abitudini di approvvi- La pelle nuda non è l’unico
to una serie di lavori in cui simulava il calore in- cosi stili di vita dei nostri predecessori. Il confronto tra il genoma umano e quello dello
Victor Deak (illustrazioni); Denis Finnin e Jackie Beckett, American Museum of Natural History (Lucy e ragazzo del Turkana)
gionamento relativamente facili per passare a uno adattamento umano evoluto per contrato dai progenitori degli esseri umani nella Un altro indizio sull’epoca dell’evoluzione del- scimpanzè ha rivelato che una delle differenze più
stile di vita molto più attivo solo per riuscire rima- mantenere la giusta temperatura savana aperta. Gli studi di Wheeler, insieme alle la pelle nuda è giunto dalle ricerche sulla geneti- importanti tra il nostro DNA e quello del primate
nere idratati e ottenere sufficienti calorie, percor- corporea nel torrido clima tropicale ricerche che ho pubblicato con i miei colleghi nel ca del colore della pelle. Un ingegnoso studio del che ci è geneticamente più vicino è proprio nei ge-
rendo distanze maggiori in cerca di acqua e pian- dei nostri antenati. Anche gli arti più 1994, hanno evidenziato che l’aumento delle di- 2004 di Alan R. Rogers e colleghi, dell’Universi- ni che codificano per le proteine che controllano
lunghi, aumentando il rapporto
te commestibili. superficie/volume, facilitano la
stanze percorse correndo e camminando, quando tà dello Utah, ha esaminato le sequenze del gene le proprietà della pelle. Le versioni umane di alcu-
Intorno a quell’epoca, gli ominidi iniziarono a dispersione di calore in eccesso. l’attività muscolare produce calore interno, ha ri- umano MC1R, uno dei geni responsabili della pig- ni di questi geni producono proteine che aiutano a
introdurre la carne nella dieta, come ci rivelano Questa tendenza sembra continuare chiesto il miglioramento della capacità sudorifera mentazione della pelle, dimostrando che una spe- Diventare glabri rendere la nostra pelle particolarmente impermea-
gli utensili di pietra e le ossa di animali macella- ancora oggi. La prova più eccrina e la scomparsa dei peli corporei per evitare cifica variazione genetica rintracciata in tutti gli bile e resistente alle abrasioni: caratteristiche fon-
ti nei ritrovamenti archeologici di circa 2,6 milio- convincente di questo costante il surriscaldamento. africani con la pelle scura ha avuto origine cir-
non è stata solo damentali, vista l’assenza di una pelliccia protetti-
ni di anni fa. I cibi animali sono molto più ricchi
adattamento viene da popolazioni
dell’Africa orientale, come i Dinka
Quando è avvenuta questa metamorfosi? Per ca 1,2 milioni di anni fa. Probabilmente i proge- la soluzione di va. Questa scoperta implica che l’avvento di queste
di calorie rispetto ai vegetali, ma sono molto più quanto i fossili umani non abbiano conservato la nitori umani avevano una pelle chiara coperta da varianti geniche ha contribuito all’origine della
rari. Gli animali carnivori devono quindi coprire
del Sudan meridionale. Sicuramente
non è una coincidenza che questo pelle, abbiamo un’idea di massima del momen- pelo scuro, simile a quella degli scimpanzè, per-
un problema, nudità, mitigandone le conseguenze.
un’area più ampia rispetto agli erbivori per pro- popolo, che vive in uno dei posti più to in cui i nostri progenitori hanno iniziato a im- ciò l’evoluzione di una pelle scura è stata probabil- ma ha avuto Le eccezionali capacità protettive della nostra
curarsi una quantità sufficiente di cibo. Inoltre le caldi della Terra, abbia anche arti pegnarsi nei moderni modelli di spostamento. Gli mente una necessaria conseguenza evolutiva della pelle sono proprio dovute alla struttura degli stra-
prede sono bersagli mobili, eccetto le occasiona-
estremamente allungati.
studi condotti indipendentemente da Lieberman e perdita dei peli che proteggevano dalla radiazio-
importanti ti più esterni dell’epidermide, il cosiddetto stra-
Perché gli esseri umani moderni
li carcasse, quindi i predatori devono consumare esibiscono una simile variabilità da Christopher Ruff della Johns Hopkins Univer- ne solare. La stima di Rogers quindi pone un limite conseguenze to corneo. Questo strato è stato paragonato a una
energia in più per ottenere il pasto. Nel caso degli sity hanno messo in evidenza che circa 1,6 milio- temporale minimo per l’alba della nudità. composizione di malta e mattoni: i mattoni sono i
esseri umani, la selezione naturale ha trasformato
nella lunghezza degli arti? Quando
i nostri predecessori migrarono ni di anni fa un antico membro del nostro genere
sulle fasi diversi strati appiattiti di cellule morte dette cor-
le proporzioni scimmiesche degli australopitechi, fuori dall’Africa tropicale, verso zone chiamato Homo ergaster aveva evoluto proporzio- Sotto pelle successive neociti, che contengono cheratina (una proteina) e
più fredde, cambiarono anche
che ancora passavano parte del tempo sugli albe- ni corporee essenzialmente moderne, che permet- Se siamo ragionevolmente sicuri di quando e altre sostanze; gli strati lipidici ultrasottili che cir-
ri, in un corpo dalle gambe lunghe, costruito per
le pressioni selettive, permettendo
tevano lunghi spostamenti di corsa o in cammino. perché ci siamo denudati, meno certezze riguarda-
dell’evoluzione condano ogni corneocita costituiscono la malta.
l’evoluzione di diverse forme
camminare e correre a lungo. Questa nuova con- del corpo. Inoltre, i dettagli delle superfici articolari della ca- no invece il modo in cui è avvenuta l’evoluzione umana Gran parte dei geni che regolano lo svilup-
po dello strato corneo è antica, e le loro sequenze eccrine, apocrine, sebacee o semplice epidermide. esseri umani moderni, e che gli altri tipi di capelli sione del nostro organo più sensibile alla tempera-
sono molto ben conservate tra i vertebrati. Il fat- Ora in molti si stanno occupando delle modalità si siano evoluti con la dispersione della specie fuo- tura, il cervello. Mentre gli australopitechi aveva-
to che i geni che regolano lo strato corneo umano con cui vengono create e mantenute le nicchie di ri dall’Africa. no cervelli con una capacità di circa 400 centimetri
siano così unici significa, quindi, che la loro evo- cellule staminali epidermiche, e questo lavoro do- Per quanto riguarda i peli sul corpo, il problema cubi (simile a quello di uno scimpanzè), H. ergaster
luzione è stata importante per la sopravvivenza. vrebbe chiarire che cosa governa il destino delle è la loro variabilità. Molte popolazioni umane so- aveva un cervello di capacità doppia. E in un mi-
Questi geni codificano la produzione di una com- cellule epidermiche embrionali e come negli esseri no quasi completamente glabre, mentre altre sono lione di anni il cervello umano si è gonfiato di al-
binazione molto particolare di proteine, che si tro- umani tante di queste cellule diventano ghiandole decisamente irsute. Quelle con meno peli tendono tri 400 centimetri cubi, arrivando alle dimensioni
va solo nell’epidermide, che comprende nuovi tipi Uomini sudoripare eccrine. ad abitare la fascia tropicale, mentre le più pelose attuali. Non c’è dubbio che altri fattori hanno in-
di cheratina e di involucrina. Diversi laboratori so- e pidocchi vivono fuori da quell’area. Questi peli non genera- fluenzato l’espansione della nostra materia grigia,
no ora al lavoro per svelare i meccanismi respon- Nudi, ma non del tutto no però un sensibile calore; le differenze di pelosi- come l’adozione di una dieta sufficientemente ca-
Negli ultimi anni, alcuni ricercatori
sabili della produzione di queste proteine. hanno iniziato a studiare i pidocchi Qualunque sia stato il modo in cui siamo di- tà derivano chiaramente dal testosterone, perché lorica da alimentare questo tessuto così energivo-
Altri ricercatori stanno invece analizzando per capire perché gli esseri umani ventati scimmie nude, l’evoluzione ha però la- in ogni popolazione i maschi sono più pelosi del- ro. Ma perdere il pelo è stato sicuramente un passo
l’evoluzione delle cheratine nei peli corporei per hanno perso il pelo. Nel 2003 Mark sciato al coperto alcune parti del corpo. Una spie- le femmine. cruciale per diventare dei cervelloni.
determinare i meccanismi che li rendono radi e fi- Pagel, dell’Università di Reading, in
Inghilterra, e Walter Bodmer, del
gazione della perdita della pelliccia deve quindi Diverse teorie hanno cercato di spiegare que- L’assenza di peli ha anche avuto conseguenze ➥ Letture
ni sulla pelle umana. A questo scopo Roland Moll, John Radcliffe Hospital di Oxford,
spiegare anche perché ce l’abbiamo ancora in al- sto squilibrio in termini di selezione sessuale. Per sociali. Per quanto possiamo tecnicamente rizzare Genetic variation at the MC1R Locus
della Philipps-Universität di Marburg, in Germa- hanno ipotizzato che gli esseri umani cuni punti. I peli sotto le ascelle e sull’inguine ser- esempio una di esse ipotizza che le femmine pre- e abbassare il pelo contraendo e rilassando i picco- and the Time since Loss of human
nia, e collaboratori hanno mostrato che le chera- abbiano abbandonato la pelliccia per vono probabilmente sia per propagare i feromo- feriscano i maschi con barbe folte e più peli sul li muscoli alla base dei nostri follicoli, i nostri peli Body Hair. Rogers A.R., Iltis D. e
tine presenti nei peli del corpo umano sono estre- liberarsi dei pidocchi e degli altri ni (molecole chimiche che servono a suscitare una corpo perché questi caratteri si accompagnano a corporei sono così sottili e radi che non li esibiamo Wooding S., in «Current Anthropology»,
mamente fragili, e infatti i peli si rompono più parassiti che si annidano tra i peli, e risposta comportamentale di altri individui) sia forza e virilità. Un’altra suppone che i maschi ab- molto, a confronto delle esibizioni di cani e gatti o Vol. 45, n.1, pp. 105-108, febbraio
per mostrare così la salute della 2008.
facilmente rispetto a quelli degli altri animali. Pub- propria pelle. Altre ricerche hanno
per mantenere lubrificate queste aree durante la biano evoluto una preferenza per le femmine con dei nostri cugini scimpanzè. Né abbiamo la visi-
blicata nel 2008, questa scoperta suggerisce che le invece analizzato i pidocchi del locomozione. tratti più giovanili. Sono tutte ipotesi interessanti, bilità o il mimetismo connaturati alle strisce della The evolution of marathon running:
Heinrich van Den Berg/Getty Images (ghepardo); Henry Hornstein/Getty Images (tatuaggi)
cheratine dei peli umani non fossero così impor- corpo e della testa per capire I capelli sono stati conservati, probabilmente, ma nessuno le ha effettivamente messe alla prova zebra e alle macchie del leopardo. In realtà, si può capabilities in humans. Lieberman
tanti per la sopravvivenza quanto quelle degli al- quando i nostri antenati hanno per proteggersi contro il surriscaldamento della te- in una popolazione moderna; quindi non sappia- anche ipotizzare che caratteri umani universali, D.E. e Bramble D.M., in «Sports
tri primati, e che quindi siano diventate più deboli iniziato a coprirsi con pelli e vestiti. sta. Per quanto sembri paradossale, avere una den- mo se per esempio gli uomini pelosi sono davve- come il rossore sociale e le complesse espressioni Medicine», Vol. 37, n.4-5, pp. 288-290,
Benché si cibino di sangue, i 2007.
nel corso del tempo. pidocchi del corpo vivono nei vestiti;
sa copertura di peli sulla testa crea uno strato pro- ro più vigorosi o fertili rispetto alle controparti più facciali si siano evoluti per compensare la perdu-
Un altro problema che i genetisti vogliono risol- di conseguenza la loro origine tettivo d’aria tra la pelle che suda e la superficie lisce. In assenza di prove empiriche, la spiegazio- ta capacità di comunicare tramite il pelo. Analo- Skin. A Natural History.
vere è la grande quantità di ghiandole eccrine con- fornisce una stima minima per calda dei capelli. Quindi in una giornata torrida i ne della variabilità dei peli umani è ancora ogget- gamente le pitture sul corpo, il trucco cosmetico, i Jablonski N.G., University of California
tenute nella pelle umana. Quasi certamente questo l’apparizione dell’abbigliamento capelli assorbono il calore, mentre lo strato d’aria Mark Wilson/Getty Images (donna); Getty Images (Obama) to di speculazione. tatuaggi e altri tipo di decorazioni sulla pelle sono Press, 2006.
accumulo ha avuto luogo grazie a cambiamen- ominide. Confrontando la sequenze rimane più fresco, permettendo al sudore sul cuo- presenti in diverse combinazioni in tutte le culture,
ti nei geni che determinano il destino delle cellule
di geni degli organismi, si può
io capelluto di evaporare in quello strato d’aria. I L’importanza di essere nudi perché veicolano appartenenza al gruppo, status e
Initial sequence of the chimpanzee
risalire all’origine della specie. genome and comparison with the
staminali epidermiche, non specializzate, nell’em- Queste analisi hanno mostrato che i capelli molto ricci forniscono la copertura ottima- Spogliarsi della pelliccia non è stato semplice- altre informazioni sociali fondamentali prima co- human genome. Chimpanzee
brione. Nelle prime fasi dello sviluppo, gruppi di pidocchi dei capelli hanno infestato le della testa, perché aumentano lo spessore del- mente un modo per risolvere alcuni problemi, ma dificate dalla pelliccia. Sequencing and Analysis Consoortium,
cellule staminali epidermiche in specifici siti inte- gli umani sin dall’inizio, mentre i lo spazio tra la superficie dei capelli e la pelle, così ha avuto importanti conseguenze per l’evoluzione Usiamo anche la postura e la gestualità per tra- in «Nature», Vol. 437, pp.69-87, 1°
ragiscono con le cellule del derma sottostante, e pidocchi del corpo si sono evoluti che possa passarci dell’aria. umana successiva. La perdita di gran parte dei no- smettere i nostri stati emotivi e le nostre intenzioni. settembre 2005.
molto dopo. Il momento della loro
segnali chimici geneticamente determinati all’in- apparizione sembra suggerire che
C’è ancora molto da chiarire sull’evoluzione dei stri peli e l’acquisizione della capacità di dissipa- E usiamo il linguaggio per spiegare ciò che pensia- Il colore della pelle. Jablonski N.G. e
terno di queste nicchie dirigono il differenziamen- gli esseri umani siano rimasti nudi capelli nella nostra specie, ma è possibile che i ca- re il calore in eccesso per mezzo del sudore eccrino mo. In questa prospettiva, la pelle nuda non ci ha Chaplin G., in «Le Scienze» n. 412,
to di queste cellule in follicoli piliferi, ghiandole per più di un milione di anni. pelli ricci siano stati la condizione originale negli hanno aiutato a rendere possibile la grande espan- solo raffreddato: ci ha reso esseri umani. n dicembre 2002.
Nuvoloso,
con probabilità di
stelle
Dall’interazione tra nubi interstellari e stelle
massicce possono formarsi nuovi astri
di Erick T. Young
in sintesi
S
■ Negli ultimi anni la teoria i potrebbe pensare che ormai gli astrono-
della formazione stellare ha mi sappiano perfettamente come si forma-
compiuto rilevanti no le stelle. L’idea base della formazione
progressi, ma ha ancora stellare risale a Immanuel Kant e Pierre-Simon La-
gravi lacune. Le stelle place nel XVIII secolo, e i dettagli dei processi gra-
nascono dal collasso di nubi zie a cui le stelle emettono luce ed evolvono so-
di gas, ma da dove arrivano no stati chiariti dai fisici nella prima metà del XX
queste nubi e che cosa ne
secolo. Oggi i principi che governano le stelle so-
provoca il collasso?
no insegnati a scuola, e concetti stravaganti come
■ Inoltre, la teoria standard quello di materia oscura sono pubblicati sui quo-
della formazione considera tidiani. Il problema della formazione stellare, dun-
le stelle come corpi isolati, que, potrebbe sembrare risolto. Ma nulla è più lon-
quindi trascura le
tano dal vero. La nascita delle stelle rimane uno
interazioni tra le stelle e le
dei settori di ricerca più vivaci dell’astrofisica.
interazioni delle stelle con
Spiegato nel modo più semplice, si tratta di un
le nubi da cui sono nate.
processo in cui la gravità vince sulla pressione. Il
■ Gli astronomi stanno punto di partenza è un’enorme nube di gas e pol-
Cortesia NASA/ESA/Hubble Heritage Team (STScI/AURA)
76 LE SCIENZE
È nata una stella, con qualche difficoltà
La teoria standard della formazione stellare descrive adeguatamente la nascita di stelle isolate di massa piccola e media, ma presenta lacune concettuali.
La formazione stellare inizia con una gigantesca All’interno della nube, un aggregato particolarmente denso Il nucleo si frammenta in diversi embrioni La protostella si contrae, aumenta la propria densità e diventa ufficialmente una stella quando nel suo nucleo inizia la fusione
nube molecolare, una massa fredda e nebulosa di gas e polvere, chiamato «nucleo», collassa sotto stellari. In ciascun embrione si genera una nucleare. Dalla materia residua che orbita intorno alla stella si possono formare pianeti.
di gas e polvere. il suo stesso peso. protostella che attrae gas e polvere.
Pianeta
PROBLEMA 1: Da dove viene la nube? PROBLEMA 2: Perché il nucleo collassa? PROBLEMA 3: Come si influenzano tra PROBLEMA 4: Come si formano le stelle massicce?
Una miscela di materia prodotta nel big bang o espulsa da Il modello non specifica come si rompe l’equilibrio delle loro gli embrioni stellari? Una stella nascente di massa superiore a 20 masse solari emette
stelle deve in qualche modo compattarsi. forze che rende stabile la nube. La teoria standard della formazione stellare una radiazione tanto intensa da perturbare sia la sua crescita ulteriore
descrive le stelle come corpi isolati. sia la formazione di stelle vicine.
sione interna e blocca il collasso. La stella neonata cui eccezionale luminosità dovrebbe disperdere la
assume una condizione di equilibrio dinamico che nube prima che la stella nascente possa accumu-
Stella
può mantenersi per milioni o miliardi di anni. lare la massa necessaria. Inoltre le stelle massic- massiccia
L’autore La teoria è coerente e confermata da un nume- ce emettono radiazione ultravioletta, venti stellari
ro crescente di osservazioni, ma non è completa. ad alta velocità e onde d’urto supersoniche. Questa
Ogni frase del paragrafo precedente richiede una emissione di energia perturba la nube, ma la teoria
spiegazione. Sono quattro, in particolare, le do- standard non ne tiene conto.
mande ancora senza risposta. Se il nucleo denso La necessità di colmare queste lacune è sempre
rappresenta l’uovo, dov’è la gallina cosmica? In più pressante. La formazione stellare è il fondamen-
altri termini: anche le nubi devono avere un’ori- to della maggior parte dell’astronomia, dalla genesi
gine, ma la loro formazione non è ancora chiara. E delle galassie a quella dei pianeti. Senza conoscerla nubi interstellari, composte da particelle di polvere poi di nuovo alle nubi. Questo mezzo è compo-
perché il nucleo collassa? Il meccanismo di inne- a fondo, è impossibile pensare di analizzare galas- che bloccano la luce stellare rendendo le stesse nu- sto prevalentemente da idrogeno; l’elio costituisce
sco è importante, visto che determina la velocità di sie lontane o di interpretare in modo coerente i pia- bi opache alla radiazione visibile. un quarto della sua massa, gli altri elementi costi-
Erick T. Young è direttore della formazione e la massa finale delle stelle. neti individuati al di fuori del sistema solare. Seb- Gli astronomi devono quindi affrontare un pro- tuiscono una frazione esigua. Una certa quantità
missione scientifica dello In che modo gli embrioni di stelle si influenzano bene le risposte definitive rimangano sfuggenti, sta blema fondamentale: la nascita delle stelle avviene di mezzo è materia primordiale rimasta quasi im-
Stratospheric Observatory for
Infrared Astronomy (SOFIA). Dal
tra loro? La teoria standard descrive le stelle come emergendo un filo conduttore: una teoria più so- nell’oscurità. La materia che va a formare le stel- mutata dopo i primi tre minuti dal big bang: una
1978 al 2009 ha ricoperto la carica se fossero isolate, ma non spiega che cosa avviene fisticata della formazione stellare deve considera- le è fitta e scura; deve diventare abbastanza den- parte è emessa durante la vita delle stelle, un’al-
Cortesia Erick T. Young (Young); Don Dixon (formazione stellare)
di astronomo allo Steward quando si formano in gruppi compatti, come in- re l’ambiente della stella nascente. Lo stato finale sa da innescare la fusione nucleare, ma non è an- tra è formata da resti di stelle esplose. La radiazio-
Observatory dell’Università vece accade nella maggior parte dei casi. Secondo della nuova stella dipende non solo dalle condizio- cora arrivata a questo punto. È possibile osservare ne stellare scinde le molecole di idrogeno in atomi
dell’Arizona. Ha fatto parte dei recenti scoperte il Sole è nato in un ammasso che ni iniziali del nucleo, ma anche dalle influenze suc- l’inizio e la fine del processo, ma le fasi interme- di idrogeno (si veda Il gas fra le stelle, di Ronald J.
gruppi di ricerca di quasi tutti i
principali strumenti che osservano
poi si è disperso (si veda Le sorelle perdute del So- cessive provenienti dalla regione circostante e dalle die sono difficili da studiare perché gran parte della Reynolds, in «Le Scienze» n. 402, febbraio 2002).
nell’infrarosso dallo spazio, tra cui le, di Simon F. Portegies Zwart, in «Le Scienze» n. stelle vicine. È il vecchio dilemma dei caratteri in- radiazione è emessa alle lunghezze d’onda dell’in- All’inizio il gas è rarefatto, con una densità di
l’Infrared Astronomical Satellite, 497, gennaio 2010). Che differenza c’è tra crescere nati o acquisiti, trasferito a scala cosmica. frarosso lontano e delle onde submillimetriche, circa un atomo di idrogeno per centimetro cu-
l’Infrared Space Observatory, la in un nido affollato ed essere figli unici? una regione dello spettro per cui gli strumenti degli bo. Raffreddandosi forma però nubi distinte, pro-
NICMOS Camera e la Wide Field Ultima domanda: come si formano le stelle Immerse nella polvere astronomi sono relativamente primitivi. prio come il vapore acqueo condensa nell’atmo-
Camera 3 del telescopio spaziale
Hubble, il telescopio spaziale Spitzer
estremamente massicce? La teoria standard va be- Se si osserva il cielo da un luogo abbastanza Si ipotizza che le nubi dove nascono le stelle sfera terrestre. Il gas si raffredda irradiando calore,
e il telescopio spaziale James Webb, ne fino a stelle circa 20 volte più grandi del So- buio si può ammirare la Via Lattea, la cui diffusa facciano parte del ciclo del mezzo interstellare, in ma il processo non è immediato, perché c’è solo
che verrà lanciato nei prossimi anni. le, ma non funziona più per stelle più massicce, la luminosità è interrotta da macchie scure. Sono le cui gas e polvere passano dalle nubi alle stelle e un numero limitato di meccanismi che permettono
delle nubi
densità è quella attesa per una nube in cui la pres-
I libri di testo di astronomia danno spiegazioni vaghe sul meccanismo che destabilizza e sione termica è quasi in equilibrio con la pressione
interstellari fa collassare le nubi. Le nuove immagini nell’infrarosso di Spitzer mostrano che spesso
le responsabili del collasso sono stelle vicine di grande massa.
esterna. Una sorgente infrarossa nel centro potreb-
be essere una protostella in fase molto precoce, il
Nube oscura nell’infrarosso
Gli astronomi hanno identificato le fasi attraverso cui le che suggerirebbe una rottura dell’equilibrio avve-
nubi si aggregano partendo da gas interstellare nuta in tempi recentissimi a favore del collasso.
rarefatto per diventare via via più dense. Lo stadio Altri studi hanno scoperto prove di fattori ester-
immediatamente precedente alla formazione di una ni. Thomas Preibisch, del Max-Planck-Institut für
protostella è rappresentato dalle cosiddette nubi oscure
Raidoastronomie di Bonn, ha dimostrato che diver-
nell’infrarosso. Opache anche alla radiazione infrarossa,
se stelle, distribuite in una regione piuttosto am-
queste nubi appaiono come strisce scure in questa
immagine del Galactic Legacy Infrared Midplane Survey pia nell’associazione stellare denominata Scorpio-
Extraordinaire (GLIMPSE), ottenuta dal telescopio ne Superiore, si sono formate quasi nello stesso
spaziale Spitzer. La massa e l’estensione delle nubi momento. Una diminuzione simultanea della pres-
nell’immagine sono perfettamente adatte alla sione interna di nuclei diversi sarebbe davvero una
formazione di stelle. coincidenza incredibile. Una spiegazione più plau-
sibile è che l’onda d’urto prodotta da una superno-
va abbia investito la regione, provocando il collas-
al calore di sfuggire. Il più efficiente è l’emissione sano le regioni ricche di polvere. Queste nubi sono so dei nuclei. Le prove però non sono chiare, perché
nell’infrarosso lontano da parte di alcuni elementi: molto più massicce (da 100 a 100.000 masse sola- una stella massiccia perturba il suo luogo di nasci-
per esempio la radiazione con lunghezza d’onda di ri) di quelle individuate alle lunghezze d’onda del ta, e quindi è difficile ricostruire le condizioni della
158 micrometri emessa dal carbonio ionizzato. La visibile. Negli ultimi anni, grazie allo Spitzer Spa- sua formazione. Un altro limite riguarda la difficol-
p Nella regione W5 le stelle massicce (in blu) hanno
bassa atmosfera è opaca a queste lunghezze d’on- ce Telescope, sono iniziate due campagne di rico- prodotto una cavità all’interno di una nube molecolare. tà di osservare stelle di massa più piccola (e meno
da, quindi per osservarle servono strumenti nello Altri enigmi gnizione sistematica di questi oggetti: la Galactic Lungo il margine della cavità ci sono protostelle luminose) nella stessa regione per confermare che
(circondate dal gas bianco e rosa) tutte della stessa età
spazio, come lo Herschel Space Observatory, lan- stellari Legacy Infrared Midplane Survey Extraordinaire circa. Questa caratteristica indica che la formazione si sono formate insieme a quelle più grandi.
ciato lo scorso anno dall’Agenzia spaziale europea, (GLIMPSE), diretta da Edward B. Churchwell, del delle protostelle è stata innescata dalle stelle Spitzer ha compiuto progressi nel risolvere que-
La velocità di formazione delle stelle massicce; altri processi non avrebbero avuto questa
o telescopi montati su aerei, come lo Stratospheric è un altro problema che ha dato filo
l’Università del Wisconsin a Madison, e MIPSGAL, sti problemi. Lori Allen, del National Optical Astro-
sincronia.
Observatory for Infrared Astronomy (SOFIA). da torcere agli astronomi. Il «collo di coordinata da Sean Carey, dello Spitzer Science nomy Observatory, e Xavier P. Koenig, dell’Har-
Raffreddandosi, le nubi diventano più dense. bottiglia» cruciale è la fase finale del Center. Queste nubi sembrano essere l’anello man- vard-Smithsonian Center for Astrophysics, hanno
Quando la densità raggiunge 1000 atomi per cen- collasso, quella in cui la protostella cante tra nubi molecolari e protostelle. individuato uno straordinario esempio di fattore
si è già formata ma deve ancora t Nell’ammasso NGC 2068 alcune protostelle sono
timetro cubo, sono abbastanza spesse da bloccare In effetti, il calcolo delle masse indica che le nu- allineate come perle su un filo. Sebbene siano esterno nella regione galattica indicata con la si-
aumentare la sua massa
la radiazione ultravioletta emessa dalla galassia. A bi oscure e i nuclei densi potrebbero rappresentare separate da distanze considerevoli, si sono formate gla W5 (si veda il box in questa pagina). Nell’im-
accumulando gas. Un gruppo di quasi simultaneamente, e di nuovo il principale
questo punto gli atomi di idrogeno possono com- ricerca diretto da Neal J. Evans II lo stadio cruciale della formazione stellare. Le nubi indiziato è un gruppo vicino di stelle massicce. magine si vedono giovani protostelle immerse in
binarsi in molecole grazie a un complicato proces- dell’Università del Texas ad Austin ha hanno un ampio intervallo di masse, e quelle pic- dense «tasche» di gas compresse dalla radiazione
so che coinvolge i grani di polvere. Le osservazioni osservato con il telescopio spaziale cole sono più comuni. Questa distribuzione di mas- di una precedente generazione stellare. Visto che
nelle onde radio hanno dimostrato che le nubi mo- Spitzer regioni di formazione stellare se coincide bene con quella delle stelle, a eccezio- la compressione è un processo rapido, questi og-
vicine tra loro e ha scoperto che la
lecolari contengono composti che vanno dall’idro- velocità di accrescimento non è
ne del fatto che le nubi hanno sempre una massa interna, di origine termica, magnetica o turbolen- getti distribuiti in un’ampia regione devono essersi
geno (H2) fino a complesse molecole organiche, che affatto costante. La stella accumula tripla rispetto a quella delle stelle, suggerendo che ta. Quando l’equilibrio si rompe a favore della gra- formati quasi simultaneamente. Per riassumere: la
potrebbero aver «seminato» la vita sulla Terra (si rapidamente fino a metà della sua solo un terzo della massa di una nube finisce nella vità inizia il collasso. Ma che cosa provoca la rottu- formazione delle stelle dipende da molteplici fatto-
massa finale, poi però la crescita
re. Le osservazioni nell’infrarosso hanno scoperto precedenti. termina la massa di una stella ne decide l’intera lore o dei campi magnetici. il modello standard spiega bene le osservazioni di
stelle in via di formazione avvolte nella polvere, Un altro problema è che il gas delle esistenza: una stella massiccia muore giovane in Charles Lada, dell’Harvard-Smithsonian Center nuclei isolati dove è in atto il processo di formazio-
ma hanno problemi nell’osservare i primi passaggi nubi molecolari è fortemente un’esplosione catastrofica, mentre una più modesta for Astrophysics, e João Alves dello European Sou- ne stellare. Ma molte stelle, forse la maggior parte,
turbolento e in moto a velocità
cortesia Erick T. Young e NASA (NGC 2068)
che dalla nube molecolare portano alla protostella. supersoniche. Gli stessi embrioni
vive a lungo e svanisce senza fare troppo chiasso. thern Observatory (ESO) sostengono l’ipotesi della hanno origine all’interno di ammassi, e il modello
Nel caso dei primissimi passaggi della forma- stellari potrebbero essere lenta dispersione termica. Nelle loro mappe a lun- non descrive l’influenza di questo ambiente con-
zione, la situazione è cambiata a metà degli anni responsabili di tutta questa Chi preme il grilletto? ghezze d’onda millimetriche e submillimetriche, a gestionato sulla loro nascita. Per colmare questa
novanta, quando il Midcourse Space Experiment e agitazione. Quasi tutte le protostelle, Anche la soluzione del secondo problema – per- cavallo tra la regione infrarossa e quella delle on- lacuna, in anni recenti sono state elaborate due te-
l’Infrared Space Observatory hanno scoperto nubi infatti, emettono getti ad alta ché collassano nubi e nuclei – sembra più vicina. de radio, hanno identificato numerosi nuclei isola- orie in competizione, anche grazie ai progressi del-
velocità (si veda È nata una stella. Gli
tanto dense (oltre 10.000 atomi per centimetro cu- enigmi della genesi stellare, di
Nel modello standard della formazione stellare il ti, relativamente quiescenti, in nubi vicine tra lo- la potenza di calcolo per le simulazioni. Oggi le os-
bo) da essere opache anche alle lunghezze d’onda Thomas P. Ray, in «Le Scienze» n. nucleo è in una situazione di equilibrio: gravità e ro. Alcuni mostrano prove di lenti moti centripeti, servazioni, in particolare quelle di Spitzer, stanno
dell’infrarosso termico, che normalmente attraver- 386, ottobre 2000). pressione esterna sono bilanciate dalla pressione e potrebbero essere avviati verso la formazione di aiutando capire quale sia più corretta.
che alcune ipotetiche protostelle non sono oggetti assorbe l’emissione dallo spazio. iscono a disperdere la nube da cui è nata la stessa in atmosfera, faranno osservazioni a lunghezze dalle galassie agli esseri viventi, esiste grazie al-
singoli, ma gruppi compatti. Uno di questi gruppi è stella, limitandone ulteriormente la crescita e per- d’onda submillimetriche e nell’infrarosso lontano, la formazione delle stelle. La teoria descrive abba- The Violent, Mysterious Dynamics of
formato da dieci sorgenti comprese in un raggio di La radiazione submillimetrica, tra 300 turbando la formazione di stelle vicine. una regione dello spettro in cui è più facile indi- stanza bene questo processo, ma alcune lacune ci Star Formation. Frank A., in
e 1000 micrometri, è perfetta per «Discover», febbraio 2009. Disponibile
0,1 anni luce. A queste densità deve verificarsi un Recenti studi teorici di Krumholz indicano come viduare la nascita di stelle. I due strumenti hanno impediscono di spiegare molti degli aspetti più im-
osservare materia interstellare fredda. on line: http://discovermagazine.
accrescimento competitivo, almeno a piccola scala. risolvere il problema. Le sue simulazioni tridimen- la risoluzione spettrale e spaziale necessaria a re- portanti del cosmo. E proprio da quelle lacune ca- com/2009/feb/26-violent-
Quindi, come per l’innesco del collasso, l’effetto Le onde radio hanno lunghezze d’onda sionali mostrano l’inattesa complessità della cresci- alizzare mappe delle distribuzioni di velocità nel- piamo che la formazione delle stelle è un processo mysterious-dynamics-of-star-
dell’ambiente stellare è variabile. Possono agire sia ancora più grandi di quelle citate. ta stellare. L’afflusso di materia può diventare mol- le nubi interstellari. A lunghezze d’onda maggiori, molto più ricco rispetto a quanto credessimo. n formation.
L
maggior parte dei batteri sono compagni di viaggio educati. In effetti, se vi sen-
tite soli, ricordatevi che in media migliaia di miliardi di microbi vivono sopra e
dentro il nostro corpo, superando di circa dieci volte il numero di cellule che lo
compongono. Delle decine di migliaia di specie batteriche conosciute, quelle che infran-
gono le regole della coesistenza pacifica, facendoci ammalare, sono solo un centinaio.
Questi patogeni possono causare grossi guai. A livello globale le malattie infetti-
ve sono la seconda causa di morte, e i batteri sono ben rappresentati tra i responsabi-
in sintesi
li. Ogni anno la tubercolosi causa quasi due milioni di morti, e nel XIV secolo Yersinia
pestis, responsabile della peste bubbonica, sterminò circa un terzo della popolazione ■ Ibatteri patogeni
europea. Negli ultimi cent’anni sono stati fatti notevoli progressi, mettendo sotto con- si moltiplicano e producono
tossine all’interno
trollo alcune specie con gli antibiotici, ma i batteri dannosi hanno trovato il modo di
del loro ospite umano,
resistere a molti di questi farmaci. È una corsa agli armamenti che negli ultimi tempi
ma sappiamo ancora poco
stiamo perdendo, anche perché non conosciamo bene il nemico.
dei meccanismi che
Storicamente, i microbiologi hanno studiato il modo in cui i batteri causano le ma- permettono a questi
lattie facendoli crescere in un brodo nutritivo e isolando alcune molecole dalla lo- microrganismi di aggirare
ro parete esterna, o estraendo le secrezioni dei batteri dal mezzo di coltura per poi le nostre difese e
esaminarne l’effetto su cellule umane e animali. Questi studi hanno caratteriz- somministrare veleni.
zato numerose tossine, ma nella maggior parte dei casi hanno ignorato le
■ Lo studio delle interazioni
interazioni tra i patogeni e i loro ospiti. Negli ultimi vent’anni, però, si è tra ospite e patogeni rivela
scoperto che spesso il comportamento dei batteri patogeni nei terreni le raffinate strategie
di coltura è molto diverso rispetto a quello che manifestano in un adottate dai batteri per
potenziale organismo ospite. manipolare e piegare ai
Per entrare negli organi e nei tessuti, e prosperare nei propri fini le cellule ospiti.
nostri corpi, i batteri si trasformano in esperti della ■ Una nuova e più
sovversione, impadronendosi di cellule e siste- approfondita conoscenza
L’arte
mi di comunicazione cellulari. Molti micro- di strumenti e tattiche
bi assumono il controllo grazie a strut- dei batteri sta portando a
ture specializzate nell’iniezione di nuovi approcci nella
proteine che riprogrammano il battaglia contro i patogeni.
macchinario cellulare. Al-
della
guerra
dei batteri
Nuove ricerche ci aiutano a capire le strategie con cui i batteri
si impadroniscono delle nostre cellule e ingannano il sistema
immunitario, e come combatterli con le loro stesse armi
Jessica Weisman
di B. Brett Finlay
10.000 MILIARDI
effettori organizzano le molecole che circondano il batterio inducendo un’infiammazione locale che uccide che possa indurre le cellule epiteliali dello stomaco
di actina della cellula in polimeri e lo trascinano all’interno alcuni batteri residenti nell’intestino in
competizione con Citrobacter.
a mostrare un maggior numero di recettori a cui
che sollevano la membrana. della cellula. Shigella di cellule umane
SISTEMI DI SECREZIONE si attacca H. pylori. L’effettore può anche alterare
Alcune strutture specializzate
consentono ai batteri di iniettare
direttamente nelle cellule ospiti Vacuolo
Effettori
direttamente la segnalazione interna delle cellule,
inducendole ad allungarsi, disperdersi e infine mo-
100.000 MILIARDI
di cellule batteriche
molecole «effettrici» con cui rire, contribuendo alla formazione di ulcere.
assumere il controllo della
cellula. Il sistema di secrezione
●
5 Quando è assorbito
da un macrofago,
I batteri E. coli O157 e H. pylori non hanno bi- SPECIE BATTERICHE CHE VIVONO
di tipo 3 (T3SS) illustrato sopra è Legionella pneumophila sogno di entrare nelle cellule per provocare malat- NEL CORPO UMANO
tipico. L’apparato secretorio T4SS usa un sistema tie, come invece fanno alcune specie di Salmonella
5000-35.000
Macrofago
principale, che si trova nella di secrezione di tipo 4. I
membrana batterica, si serve di suoi effettori alterano la strettamente imparentate con E. coli, che causano
un ago con cui introduce nella Lisosoma membrana del vacuolo diarree che ogni anno colpiscono oltre un miliar- nell’intestino
cellula ospite prima un impedendo ai lisosomi che
traslocone di natura proteica,
che serve ad ancorare lo stesso
Legionella uccidono il batterio di entrare.
Legionella si moltiplica in sicurezza
do di persone in tutto il mondo. Per prosperare, i
batteri del genere Salmonella devono entrare e at- 300-500
ago, poi le proteine effettrici. Cellula dendritica per poi invadere un’altra cellula. nella bocca
traversare le cellule epiteliali che rivestono l’inte-
stino. L’invasione comincia quando il batterio usa
una variante del T3SS chiamata isola di patogeni-
120
sulla pelle
cuni adottano tattiche con cui si sbarazzano dei sano le malattie. In effetti molti patogeni agiscono altro patogeno aderente alla parete, si attaccasse a cità 1 di Salmonella (SPI-1) per iniettare nelle cel-
batteri benigni o benefici monopolizzando l’am- sugli stessi elementi fondamentali del macchinario un recettore già presente sulla superficie delle cel- lule epiteliali effettori che polimerizzano l’actina, SPECIE BATTERICHE
biente a proprio vantaggio. L’identificazione del- cellulare, come specifiche proteine che costituisco- lule intestinali. Studi più recenti hanno però mo- producendo nella membrana cellulare «increspa- PATOGENE PER GLI esseri UMANI
le strategie e degli strumenti usati dai patogeni per
invadere gli ospiti, aggirando le contromisure, ha
no lo scheletro interno della cellula, il citoscheletro.
Nei loro attacchi però i microbi usano una serie di
strato che O157 fabbrica un proprio recettore e lo
trasferisce alla cellula con un cosiddetto «sistema
ture» analoghe ai piedistalli di E. coli. Le struttu-
re dell’increspatura circondano il batterio attaccato
100
permesso agli scienziati di sviluppare subito tera- metodi complessi e sorprendentemente diversi. di secrezione di tipo III» o, più in breve, T3SS. (I si- all’esterno della membrana cellulare, e poi trasci- PERCENTUALE DEGLI ESSERI UMANI
pie con cui puntare contro questi microrganismi le Per esempio, il primo passo di ogni attacco è stemi di secrezione sono stati numerati seguendo nano letteralmente il batterio all’interno della cel- COLONIZZATI
loro stesse armi. l’adesione alle cellule dell’ospite. Forse il metodo l’ordine in cui sono stati scoperti.) lula. Inoltre le molecole iniettate con la SPI-1 cau- (CON O SENZA MALATTIA)
DA ALCUNI COMUNI PATOGENI
Jessica Weisman (sagoma corpo umano, a fronte)
più notevole di tutti per agganciarsi alla parete di Il T3SS inietta una molecola denominata Tir sano la diarrea caratteristica di queste infezioni, ma
Effrazione e violazione di domicilio una cellula ospite è quello usato del ceppo patoge- e oltre 40 proteine «effettrici», o effettori, nel- i batteri del genere Salmonella non si fermano qui.
33 per cento
Andrew Swift (illustrazioni batteri e cellule)
Le tossine batteriche sono solo una delle cause no di Escherichia coli denominato E. coli entero- la membrana della cellula ospite, poi attacca una Normalmente i macrofagi e altre cellule del si-
Mycobacterium tuberculosis
delle malattie provocate dai batteri. Alcuni sinto- emorragico O157. Normalmente ingeriamo questo delle sue molecole di superficie a Tir. Questo però stema immunitario innato, come neutrofili e cel-
mi delle infezioni nascono dalle strategie adottate
da questi microrganismi per rimanere in vita. Dato
patogeno con cibo contaminato. Una volta giunto
nel tratto gastrointestinale, O157 aderisce alla pa-
è solo il primo passo verso il controllo della cellu-
la. Tir e alcuni degli effettori inducono il citosche-
lule dendritiche, ingeriscono e distruggono (fago-
citano) ogni invasore. Questi fagociti inghiottono i
50 per cento
Helicobacter pylori
che patogeni diversi producono quadri sintomati- rete intestinale e produce una tossina che provo- letro della cellula a comportarsi in modo anorma- batteri e li sequestrano in vacuoli, delimitati da una
ci molto simili – febbre, diarrea e così via – sembra
logico che siano simili anche i processi che cau-
ca diarrea sanguinolenta. Gli scienziati pensavano
che questa forma virulenta di E. coli, come ogni
le. Uno dei principali componenti del citoscheletro,
l’actina, interagisce con le proteine batteriche pro-
membrana, dove alcune molecole uccidono e di-
struggono i prigionieri. Salmonella invece attraver-
50 per cento
Staphylococcus aureus
ospite è un tratto comune a molti batteri che pro- paci di riprogrammare selettivamente i sistemi di
vocano malattie gravi, fra cui i responsabili della segnalazione e le risposte immunitarie delle cellu-
tubercolosi e della malattia del legionario. In effet- le. Shigella dysenteriae, che causa la dissenteria, è IgA
Suicidio
ti, Legionella pneumophila è particolarmente inte- un esempio dell’ampia gamma di tattiche impiega- della
cellula
ressante perché grazie al suo T4SS inietta nei fa- te da una singola specie nel processo infettivo. Dal
gociti almeno 80 effettori diversi. Alcuni di questi punto di vista genetico Shigella è estremamen- Muco
Linfonodo
effettori convertono il vacuolo in un rifugio sicu- te simile ai ceppi innocui di E. coli. Tuttavia Shi- tumefatto
ro, ma solo di pochi conosciamo la funzione. gella è dotato di un T3SS che inietta nelle cellu-
Il comportamento di Legionella apre una finestra le dell’ospite tra 25 e 30 effettori. Queste proteine
sulle probabili origini dei meccanismi di secrezio- inducono le cellule a far entrare i batteri, in modo Membrana
ne dei batteri, che non si sarebbero evoluti per farci molto simile a Salmonella. Una volta entrato, Shi- cellulare
ammalare, ma per proteggere i microbi dagli orga- gella recluta il macchinario citoscheletrico per at-
SABOTARE I MACCHINARI DISTRUZIONE DEGLI ANTIBIOTICI INNESCARE L’AUTODISTRUZIONE
L’autore nismi unicellulari del suolo. Di norma Legionel- traversare la cellula e poi penetrare in una cellula
Quando un macrofago cerca di inghiottire Yersinia Le immunoglobuline A (IgA) sono anticorpi che bloccano i Alcune cellule dell’ospite, come i macrofagi,
la usa il T4SS per sopravvivere all’ingestione del- vicina, evitando ogni incontro con le cellule im- pestis, il batterio usa il suo T3SS per iniettare effettori batteri impedendone l’adesione alle cellule epiteliali che istruiscono altre cellule immunitarie a riconoscere i
le amebe del suolo, che per certi aspetti sono molto munitarie e le molecole anticorpali eventualmente che paralizzano i macchinari cellulari deputati tappezzano le vie nasali e altre analoghe superfici mucose patogeni, ma Salmonella enterica riesce a impedire
in agguato all’esterno. all’assorbimento di corpi estranei. Il batterio si fa poi del corpo. Ma Neisseria meningitidis, che provoca la questa attività. Il batterio usa il suo T3SS per iniettare
simili ai fagociti umani. Ed è proprio dall’associa-
trasportare dalla cellula fino ai linfonodi, dove si meningite, riesce a colonizzare queste cellule rilasciando la proteina flagellina nella cellula. La flagellina innesca
zione con le amebe che deriva il nome del batterio. Ancora non abbiamo capito fino in fondo gli moltiplica causando la tumefazione degli stessi preventivamente una proteasi (un enzima) che degrada gli una cascata di segnali intracellulari che alla fine mette
Nel 1976 i condotti dell’aria condizionata di un al- altri meccanismi usati da Shigella per sfuggire al linfonodi, e formando i tipici bubboni della peste. anticorpi. in moto un meccanismo di suicidio cellulare.
bergo di Philadelphia, dove si teneva un convegno sistema immunitario e riprogrammare i sistemi di
dell’American Legion, avevano aspirato amebe con segnalazione. Sappiamo però che numerosi effet-
Legionella. Queste amebe erano poi entrate in pro- tori di Shigella interagiscono direttamente con i si- caratteristiche della sua superficie (antigeni). I bat- munitarie. Devono vincere la competizione dei
fondità nei polmoni dei partecipanti al convegno. I stemi di segnalazione intracellulari, neutralizzan- teri possono sfuggire a queste difese, cambiando tantissimi batteri normali e amici del corpo, pro-
macrofagi degli alveoli polmonari avevano ingeri- do alcune richieste di aiuto normalmente emesse costantemente le proprie proteine di superficie, e tagonisti ignorati, fino a tempi recenti, dalla mag-
to i batteri, proprio come avrebbe fatto un’ameba. dalle cellule infettate. Ma non tutti i segnali delle quindi non essere riconosciuti dagli anticorpi o se- gior parte dei microbiologi e degli immunologi.
B. Brett Finlay è Peter Wall
Distinguished Professor ai Michael
La risultante malattia respiratoria uccise 34 perso- cellule ospiti vengono silenziati. Il batterio si ser- cernendo enzimi che degradano gli anticorpi. Le superfici del corpo esposte all’ambiente ester-
Smith Laboratories, al Dipartimento ne: era nato il morbo del legionario. ve di un certo livello di segnalazione per attirare le Shigella fa parte di un gruppo di patogeni che no, comprese le mucose di rivestimento del trat-
di biochimica e biologia molecolare cellule dendritiche verso il sito dell’infezione. È in bloccano la produzione degli anticorpi, impedendo to gastrointestinale, ospitano un’enorme popola-
e al Dipartimento di microbiologia Eludere le sentinelle queste cellule, infatti, che poi penetra, sfruttandole ai fagociti di mostrare gli antigeni alle cellule del zione di questi batteri. Per esempio ogni grammo
e immunologia dell’Università come cavallo di Troia per attraversare la parete in- sistema immunitario acquisito. Salmonella può an- del contenuto dell’intestino crasso contiene circa
La capacità dei batteri di insediarsi nelle cellule
della British Columbia, in Canada.
La sua attività di ricerca riguarda
immunitarie – proprio quelle che dovrebbero uc- testinale. Questo passaggio provoca la grave diar- che scatenare una cascata di segnali intracellulari 60 miliardi di batteri: circa dieci volte la popola-
le interazioni tra patogeni e ciderli – testimonia la versatilità degli strumen- rea caratteristica della dissenteria. che induce i fagociti a suicidarsi prima di interagire zione umana della Terra.
ospite a livello molecolare, ti usati da questi microrganismi per impadronirsi I batteri non ingannano solo il sistema immu- con le cellule del sistema immunitario acquisito. Uno dei modi più ovvi per eliminare la compe-
ed è autore di numerose scoperte dei meccanismi cellulari. La somiglianza tra cel- nitario innato. Alcuni hanno imparato a evitare la tizione è provocare la diarrea, e quindi liberarsi dei
Una comunità competitiva
Cortesia B. Brett Finlay
fondamentali. Finlay ha ottenuto lule immunitarie e predatori che vivono fuori dal risposta immunitaria «acquisita», attuata da cellu- concorrenti espellendoli dal corpo, almeno tempo-
numerosi riconoscimenti,
nostro corpo potrebbe spiegare anche l’origine di le B produttrici di anticorpi e cellule T, tutte ad- Per prosperare i patogeni devono fare qualco- raneamente. Insieme ai miei colleghi ho mostra-
Andrew Swift
sono evoluti da
cando l’arrivo di cellule del sistema immunitario tro E. coli O157. Attaccare le armi dei batteri
innato che uccidono ed eliminano un particolare Il vaccino contiene frammenti del T3SS e diver-
Grazie a una migliore conoscenza degli strumenti usati dai batteri per ingannare le cellule e le loro difese, gli scienziati stanno sviluppando una serie di
batteri innocui sottoinsieme del normale microbiota dell’intestino si effettori, in modo che il sistema immunitario ac- approcci per contrastare l’attacco di questi microrganismi. Alcuni degli esempi riportati qui sotto sono già ai primi stadi di sperimentazione sull’uomo
dell’animale. Liberi dai concorrenti che competono quisito possa immediatamente imparare a ricono- (fase 1 o fase 2) ma la maggior parte sono ancora nello stadio preclinico (di laboratorio).
acquisendo geni per le stesse risorse, i patogeni si moltiplicano ra- scere e neutralizzare queste proteine, impedendo
BERSAGLIO SOSTANZA (MODALITÀ DI azione] Fase di sperimentazione
che conferiscono pidamente. Il dominio di questi batteri dura fino a al batterio di usarle. Questo vaccino protegge gli
quando non si attiva il sistema immunitario acqui- esseri umani da lontano, perché serve per i bovi- Immunoglobulina (blocca il funzionamento delle proteine di adesione batteriche) Fase 2*
nuove proprietà sito. A quel punto le cellule del sistema immunita- ni. E. coli O157 prospera in modo innocuo in cir- Adesione alle cellule umane Glicodendrimeri (agiscono da falso bersaglio per le proteine di adesione batteriche) Preclinica
rio eliminano i patogeni, e la normale flora intesti- ca la metà dei bovini domestici. Ma le feci dei bo- Pilicides («Pilicidi») (impediscono la fabbricazione delle proteine di adesione) Preclinica
nale torna a popolare l’intestino. vini possono diffondere il batterio negli alimenti e
Sistemi di secrezione di tipo 3 Salicilidene-acilidrazidi (bloccano l’assemblaggio dei sistemi di secrezione) Preclinica
In modo analogo, una versione murina di Sal- nelle fonti idriche, ecco perché nella maggior parte
monella adatta il suo comportamento alla compo- dei casi questo patogeno provoca la malattia attra- Virstatin (Virstatina) (blocca la fabbricazione di tossine e di molecole di adesione) Preclinica
Geni della virulenza
sizione del microbiota dell’ospite. In genere, nei verso l’ingestione di carne o altri cibi contamina- Peptidi inibitori autoinducenti (bloccano la fabbricazione di molecole di segnalazione) Preclinica
topi il batterio provoca una malattia sistemica si- ti. Eliminando O157 alla fonte, il vaccino – attual- Comunicazioni Azitromicina (interferisce con diversi aspetti delle comunicazioni batteriche) Preclinica*
mile al tifo. Ma se il microbiota dell’animale è sta- mente in uso in Canada e in via di approvazione
IMX942 (modifica la segnalazione e l’infiammazione) Fase 1 (Canada)
to precedentemente alterato con alte dosi di anti- negli Stati Uniti – impedisce a O157 di raggiunge- Cellule immunitarie dell’ospite
Butirrato di sodio (induce la produzione di peptidi antimicrobici) Fase 2
biotici, il patogeno produce una malattia limitata re gli esseri umani.
*Già approvato per altri usi dalla Food and Drug Administration
al tratto gastroenterico. Sembra che la competi- Molti scienziati stanno esplorando altre strate-
zione con i normali microrganismi dell’intestino gie per sconfiggere i patogeni. Per esempio si po- Metodi ancora più indiretti per sovvertire le ne prodotte dalle cellule immunitarie innate in ri-
spinga Salmonella a invadere tutto il corpo cau- trebbero sviluppare terapie con cui spegnere i geni strategie dei patogeni cercano di rendere ostile sposta ai patogeni. Alcuni di questi peptidi attra-
sando una malattia sistemica, ma se la flora batte- che codificano per i fattori di virulenza. Un ap- l’ambiente in cui vivono questi batteri. Diversi ri- versano le membrane dei batteri per ucciderli; altri
rica residente è stata alterata allora Salmonella re- proccio simile a quello appena descritto preve- cercatori stanno studiando come alterare il micro- fungono da molecole-segnale per chiamare al-
sta nell’intestino. de la sintesi di farmaci che blocchino le moleco- biota in modo da farlo competere con i patogeni. tre cellule immunitarie a rinforzo. Uno dei peptidi
Le interazioni fra microbi, sia patogeni che be- le usate dal batterio per aderire a una cellula. In È noto il principio di ingerire probiotici (batteri in- che abbiamo scoperto, denominato IDR-1, fa parte
nigni, che avvengono all’interno di un’ospite per- questo modo si impedisce al batterio di insediar- nocui come Lactobacillus) e prebiotici (zuccheri del secondo gruppo: induce le cellule dendritiche
mettono ai patogeni di ottenere e scambiare nuove si nell’ospite. Un’anti-adesina pensata per E. co- utili a incrementare la crescita dei batteri benefi- a emettere segnali con cui richiamare i macrofagi
armi. Molti patogeni, in effetti, si sono evoluti da li patogeno ha già superato i trial di efficacia negli ci) per proteggersi dalle malattie. E in effetti mol- per combattere i batteri, ma impedisce ai macrofa-
microrganismi innocui acquisendo geni che con- esseri umani, e ci sono altri farmaci del genere in te persone usano cibi come lo yogurt per cercare gi di emettere altri tipi di segnale – sostanze come
feriscono nuove proprietà. In questo senso, l’inte- stadi di sviluppo meno avanzati. di aumentare la popolazione di commensali. Que- il fattore di necrosi tumorale alfa – che possono
stino può essere considerato una grande Internet Un’altra strategia interessante riguarda la pos- ste strategie però non sono state ancora testate con scatenare un’infiammazione incontrollata. In test
genetica dei microbi, in cui ci si può scambiare ge- sibilità di interferire con le comunicazioni che av- sufficiente rigore da determinare quali batteri of- sugli animali, IDR-1 ha ridotto l’infiammazione e
ni che codificano per «fattori di virulenza», ovvero vengono tra i microrganismi. Batteri come E. coli frano i benefici più grandi, e non sono stati iden- allo stesso tempo ha aumentato la risposta delle
per trucchi e strumenti, come i sistemi di secrezio- valutano la propria posizione nell’apparato dige- tificati batteri abbastanza potenti da combattere cellule immunitarie al sito dell’infezione.
ne o le proteine effettrici, che incrementano la vi- rente «ascoltando» i segnali chimici emessi dal mi- un’infezione già in atto. Non ci sono regole che vietino di rivolgere con-
rulenza dei batteri. crobiota e dalle cellule dell’ospite. E queste in- Lo studio delle strategie con cui aumentare la ri- tro il nemico le sue stesse armi. E se i batteri pos-
L’acquisizione di nuove isole di patogenici- formazioni hanno un ruolo nella «decisione» dei sposta delle cellule immunitarie è un po’ più avan- sono imparare a manipolare i segnali delle cel-
tà può favorire un microbo, consentendogli di co- batteri di attaccare. Un altro patogeno, Pseudo- ti. Molte sostanze immunostimolanti sono già usa- lule immunitarie, di certo possiamo farlo anche
lonizzare un nuovo ospite o di diventare più ag- monas aeruginosa, forma nei polmoni colonie te in piccole dosi come additivi per i vaccini, senza noi. Negli ultimi vent’anni la nostra conoscenza
gressivo. Per esempio si ipotizza che il letale E. coli chiamate biofilm. Ricercatori dell’Università di effetti collaterali. E diverse aziende biotecnolo- dei meccanismi alla base della virulenza batteri- ➥ Letture
O157 sia apparso per la prima volta alla fine degli Copenhagen hanno mostrato che alcuni costituen- giche sono impegnate nei primi stadi di ricerca o ca è cresciuta esponenzialmente, rendendo sempre
anni settanta, quando una variante relativamente ti dei biofilm emettono segnali per avvertire gli al- nelle prove cliniche preliminari riguardanti nuove più chiara la raffinatezza delle strategie usate dai An Anti-infective Peptide That
selectively Modulates the Innate
VACCINI VITALI. benigna di E. coli acquisì un’isola di patogenicità tri batteri dell’avvicinarsi delle cellule immunita- sostanze progettate per aumentare o migliorare le batteri. I patogeni si sono evoluti insieme ai loro
Immune Response. Scott M.G. e altri
I bovini possono essere portatori che codificava per un nuovo T3SS e il gene per la rie, inducendoli a secernere un peptide che uccide risposte immunitarie naturali. ospiti, adattando in modo sempre più sottile e pre- in «Nature Biotechnology», Vol. 25, n. 4,
di E. coli 0157:H7 senza ammalarsi, fabbricazione della tossina Shiga. Queste due pro- queste cellule. Forse l’ostacolo principale nello sviluppo di ciso gli strumenti a disposizione. pp. 465-472, 25 marzo 2007.
ma questo batterio può causare prietà insieme producono diarrea grave e malattia Uno dei vantaggi del puntare ai fattori che ci farmaci del genere riguarda la separazione degli I batteri hanno molti assi nella manica, ma an-
Manipulation of Host-Cell Pathways
Lance Iversen, «San Francisco Chronicle»/Corbis
disfunzioni renali fatali negli esseri renale nell’infezione da O157. fanno ammalare è che in genere queste molecole aspetti benefici dell’infiammazione – il cui ruolo è che noi. Lo studio dei metodi ingegnosi sfruttati
by Bacterial Pathogens. Bhavsar A.P.,
umani. Econiche, un vaccino per non sono essenziali per la sopravvivenza del bat- reclutare le cellule immunitarie necessarie per af- dai batteri per invadere e ingannare i loro ospiti ha Guttman J.A. e Finlay B.B., in «Nature»,
questo patogeno destinato ai bovini, Costruire nuove armi terio fuori dal corpo umano. A differenza dei tra- frontare l’invasore – da livelli dannosi di infiam- migliorato anche la nostra conoscenza del siste- Vol. 449, pp. 827-834, 18 ottobre,
ha già ottenuto l’autorizzazione La scoperta dei sistemi di iniezione e degli al- dizionali antibiotici, che tentano di uccidere di- mazione che possono danneggiare l’ospite. I dati ma immunitario e dei processi patologici. Grazie a 2007.
delle autorità sanitarie in Canada tri strumenti grazie a cui i patogeni sopravvivono rettamente i patogeni, i trattamenti più recenti ottenuti fanno pensare che l’ostacolo possa essere questa conoscenza sempre più profonda delle inte-
e prosperano suggerisce nuove idee per superare bloccano le comunicazioni e altri meccanismi vi- superato. Un esempio arriva da un farmaco basa- razioni tra ospite, patogeni e microbiota gli scien- Molecular Mechanisms of Escheri
ed è in attesa di autorizzazione negli
chia coli Pathogenicity. Croxen M.A. e
Stati Uniti. Il vaccino protegge gli le terapie con antibiotici, che danneggiano diretta- rulenti, rendendo innocui i batteri ma lasciandoli to su ricerche condotte dal mio gruppo e da Robert ziati stanno progettando nuovi metodi con cui Finlay B.B., in «Nature Reviews
esseri umani tenendo il batterio fuori mente i batteri. Per esempio il mio gruppo di ricer- vivi. Così la resistenza ai farmaci dovrebbe emer- Hancock, dell’Università della British Columbia, prevenire e curare le infezioni batteriche, alternati- Microbiology», pubblicato on line, 7
dai prodotti alimentari. ca ha preso spunto dalla conoscenza dei sistemi di gere più lentamente, se non scomparire del tutto. su peptidi di difesa dell’ospite, cioè piccole protei- ve di cui abbiamo urgente bisogno. n dicembre 2009.
N
el 1987 un team di oceanografi guidati I primi sospetti che i cadaveri dei cetacei po- vita «inventasse» la fotosintesi e introducesse l’os-
da Craig Smith effettuò una serie di im- tessero ospitare comunità animali specializzate ri- sigeno nella biosfera, erano di tipo chemiosinteti-
mersioni per mappare i fondali sterili e salgono addirittura al 1854, quando uno zoologo co; il loro metabolismo era però diverso da quello
poveri di nutrienti del bacino di Santa Catalina, al descrisse una nuova specie di piccoli mitili estrat- degli organismi chemiosintetici moderni.) La mag-
largo della California meridionale. Durante l’ultima ti da «tane» scavate in un pezzo di grasso di ba- gior parte dei molluschi trovati da Smith era stata
di queste immersioni il sonar del loro sottomarino lena che galleggiava al largo del Capo di Buona osservata in precedenza solo in habitat basati sul-
Alvin rilevò la presenza di un grosso oggetto. Ina- Speranza. Nel XX secolo, con la diffusione su sca- la chemiosintesi: mitili associati ai tronchi di legno
bissatisi fino a 1240 metri di profondità, gli scien- la commerciale della pesca a strascico, i ricercatori sommersi e alle sorgenti idrotermali; bivalvi della
ziati scoprirono uno scheletro di balena lungo 20 scoprirono che simili casi di dipendenza dai cada- famiglia Vesicomyidae associati alle sorgenti e al-
metri, parzialmente sepolto da sedimenti. Riguar- veri dei cetacei non erano insoliti. Dagli anni ses- le emissioni fredde (cold seep), dove fluidi ricchi di
dando le registrazioni video, l’equipaggio concor- santa in poi, in Scozia, Irlanda, Islanda e soprat- metano e di altri idrocarburi filtrano sul fonda-
dò che lo scheletro era appartenuto probabilmente tutto presso le isole Chatham, a est della Nuova le; bivalvi della famiglia Lucinidae associati al-
a una balenottera azzurra o a una balenottera co- Zelanda, fu recuperato un numero sempre più alto le emissioni fredde e ai sedimenti anossici (se-
mune. L’animale era morto da anni, ma le sue ossa di crani e altre ossa di cetacei a cui erano attacca- dimenti marini privi di ossigeno); e una lumaca
e l’acqua intorno a esse brulicavano di vita: vermi, ti esemplari di molluschi mai visti prima. Un osso associata ai sedimenti anossici.
piccoli bivalvi, lumache, patelle e chiazze bianche recuperato nel 1964 da una rete a strascico al lar- Nel 1989 queste analogie spinsero
in sintesi di colonie microbiche. Quel cadavere era un’oasi ri- go della costa sudafricana era ricoperto dagli stes- Smith a ipotizzare che gli scheletri dei
gogliosa in mezzo a un vasto deserto senza vita. si piccoli mitili descritti nel 1854 più o meno nel- cetacei morti possano agire da habi-
■ Il cadavere di una sola
Quasi un anno più tardi Smith, che è oceano- la stessa area. tat transitori che gli animali bentoni-
balena può nutrire un
ecosistema specializzato grafo dell’Università delle Hawaii a Manoa, tornò I mitili non sono gli unici animali trovati tra le ci sfruttano per diffondersi da una
per decenni. sul luogo per effettuare uno studio dettagliato del- ossa di balena: nel 1985 fu descritta una minusco- comunità chemiosintetica all’altra.
lo scheletro. Il suo lavoro ha permesso di identifi- la specie di patella (le patelle sono molluschi simi- Rimane ancora da chiarire se que-
■ Alcuni indizi suggeriscono
care diverse specie prima sconosciute alla scien- li alle lumache di mare, ma con la conchiglia co- ste creature riescano a spostarsi tra
che gli ecosistemi di questo
za e di individuarne altre che erano state osservate nica anziché a spirale), seguita da altre. Le patelle le varie comunità nell’arco di una
genere siano collegati ad
altre comunità tipiche dei solo in ambienti particolari, come le sorgenti idro- furono battezzate Osteopelta per via della loro as- sola generazione o se invece impieghino
fondali, come quelle che termali sottomarine. sociazione con le ossa. Ma fu solo nel 1987, con la più tempo.
sorgono presso le sorgenti Da allora i ricercatori hanno documentato la scoperta di Smith, che l’importanza e la diffusio-
idrotermali. presenza di decine di comunità marine alimentate ne di questi ecosistemi divennero chiare. Le specie Come nasce un ecosistema
dalle carcasse affondate dei cetacei morti, descri- di molluschi trovate dal suo team erano partico- Per capire meglio il funzionamento e la
■ È possibile che milioni di
anni fa specie simili a quelle vendo più di 400 specie che vivono dentro o intor- larmente interessanti perché appartengono a grup- longevità delle comunità presenti intorno ai
trovate presso i cadaveri dei no a quei resti, 30 delle quali mai osservate altro- pi noti per ospitare batteri chemiosintetici. Que- resti dei cetacei, nel 1992 Smith avviò un
cetacei vivessero sfruttando ve. è così iniziato lo studio del funzionamento di sti batteri possono ricavare energia dalle sostanze progetto piuttosto complesso dal punto di
Doug Alves
i cadaveri dei rettili marini. queste sorprendenti comunità «balena-dipendenti» inorganiche e, in certi casi, costituire la base di in- vista logistico – e anche da quello olfatti-
e del modo in cui si sono evolute. teri ecosistemi. (Gli organismi arcaici, prima che la vo. Insieme al suo team prelevò i corpi di al-
92 LE SCIENZE
cune balene spiaggiate sulle coste della California L’autore ni interni), consumando dai 40 ai 60 chilogrammi batteri chemiosintetici, però, possono farlo. Sfrut- mero attuale.) La distanza media tra un cadavere e Sui fondali del
e li trainò in mare aperto, dove li lasciò affonda- di carne al giorno. Nonostante questi ritmi, però, il tano l’O2 presente nell’acqua per ossidare l’acido l’altro sarebbe allora di soli 12 chilometri; lungo le
re dopo avere fissato ai cadaveri zavorre di accia- banchetto può durare anche due anni, a seconda solfidrico, generando l’energia necessaria per cre- rotte migratorie delle balene grigie potrebbe addi- pianeta, in ogni
io pesanti fino a 2700 chilogrammi per contrastare delle dimensioni del cadavere. scere. Gli animali possono quindi sfruttare questi rittura essere di soli 5 chilometri. Queste distanze momento,
la spinta idrostatica dei gas prodotti dalla decom- Anche la seconda fase, detta degli opportunisti, batteri in maniera simbiotica (come fanno i mitili, i ridotte consentirebbero alle larve di disperdersi da
posizione. (La maggior parte dei cetacei, quando può durare due anni, durante i quali comunità mol- vesicomyidi e i lucinidi) o mangiare le colonie che un sito all’altro, confermando l’idea di Smith che potrebbero
muore, ha un galleggiamento negativo, per cui af- to numerose ma con bassa biodiversità colonizza- formano (come fanno le patelle e le lumache). Per questi organismi chemiosintetici si spostino sfrut- esserci fino
fonda anziché spiaggiarsi.) Poi visitò le carcasse a no i sedimenti intorno alla carcassa e le ossa spo- ragioni ancora non chiare, le ossa dei cetacei so- tando i cadaveri dei cetacei, le sorgenti idrotermali
intervalli regolari usando l’Alvin o altri veicoli te- gliate dai muscoli, cibandosi delle grosse quantità no estremamente ricche di lipidi (la carcassa di una e le emissioni fredde. a 690.000
leguidati. Nell’arco di sei anni, furono affondate di grasso e altri tessuti molli lasciate dagli spazzini. balena di 40 tonnellate può contenerne tra i 2000
Creature dell’oscurità carcasse
tre balene grigie nell’arco di sei anni, che venne- In questa fase dominano i policheti e i crostacei. e i 3000 chilogrammi) e la loro decomposizione è
ro visitate periodicamente fino al 2000. Inoltre i ri-
Crispin T.S. Little è professore di
paleontologia all’Università di Leeds. Infine, quando tutti i tessuti molli sono stati ri- molto lenta. Di conseguenza, se l’esemplare è par- Dopo che Smith e colleghi hanno lanciato l’idea appartenenti alle
nove più grandi
Ogni carcassa di balena FASE DEI SAPROFAGI FASE DEGLI OPPORTUNISTI FASE DEI SOLFOFILI
che precipita sul fondo Malacostrachi
dell’oceano porta un’improvvisa I missinoidi, antichi parenti dei vertebrati che sono Gli animali si cibano del grasso e della I batteri anaerobi producono acido solfidrico, che altri batteri, MICROBI VITALI
praticamente ciechi e vivono sui fondali fangosi, carne rimasti e dell’olio di balena che detti «solfofili», possono usare come fonte di energia. I batteri I batteri anaerobi presenti
abbondanza di risorse in mangiano la maggior parte del grasso e dei muscoli, impregna i sedimenti circostanti. In questa solfofili sostengono a loro volta tutti gli altri organismi (inserto nelle ossa (area verde)
ambienti bui e deserti. Gli aiutati da altri animali spazzini come squali e granchi. seconda ondata di spazzini troviamo in basso). Mitili, vermi tubicoli e altri molluschi bivalvi traggono estraggono l’ossigeno dai
ecosistemi formati dagli DURATA: FINO A 2 ANNI gasteropodi, anellidi policheti e crostacei. energia da questi batteri, con cui hanno una relazione solfati (SO4) disciolti
Nel frattempo i «vermi zombie» (si veda la simbiotica. Gli anellidi policheti e le patelle, invece, nell’acqua (1) e lo usano
organismi che si cibano della foto a p. 99) iniziano ad affondare le proprie si nutrono direttamente delle loro colonie. I per digerire i lipidi
carcassa attraversano tre fasi radici nelle ossa per assorbirne i lipidi. crostacei, infine, predano gli animali presenti. contenuti nelle ossa.
ecologiche distinte. Ogni fase è DURATA: FINO A 2 ANNI DURATA: FINO A 50 ANNI Come sostanza di scarto
Vermi
caratterizzata dalla presenza di «zombie» liberano acido solfidrico
determinate specie, ma è Vermi tubicoli (H2S) (2), che i batteri
Mitili solfofili (in arancione)
frequente una certa Vongole ossidano per ricavare
sovrapposizione. Policheti energia usando l’ossigeno
presente nell’acqua (3).
O2
SO4 ●
3
Batteri
H 2S solfofili
● ●
12
Lipidi
Patelle
Batteri
anaerobi
completa dissoluzione in loco. Il cranio, articolato alle liquido separato dall’acqua ricca di ossigeno usato per decomposizione. in acque basse presenta analogie e differenze con Cristina Gambi della Stazione
vertebre cervicali, è pure profondamente consumato, la respirazione. Perché diciamo «prima»? Perché grossi predatori che quelle di acque profonde. Il patrimonio fossile in genere, zoologica «Anton Dohrn» di Napoli,
Antonio Pusceddu del Dipartimento
rendendo difficile il riconoscimento tassonomico del Stefano Dominici è conservatore Che cosa è successo su quel fondale marino riemerso strappano carne da un animale anche solo parzialmente e quello italiano in particolare, sono un’importante fonte
di scienze del
cetaceo. Le mandibole giacciono una a fianco del della Sezione geologia e dopo 3 milioni di anni? La moderna distribuzione decomposto non lascerebbero uno scheletro ben di informazioni sull’ecologia di organismi difficilmente mare, Università Politecnica delle
paleontologia al Museo di storia
cranio, l’altra ruotata di 90 gradi. Le ossa degli arti sono batimetrica di molte specie ritrovate ci rivela che la articolato come quello di Orciano (la decomposizione raggiungibili in ambienti moderni, fornendo alla Marche: sito Internet:
naturale dell’Università di Firenze.
alterate superficialmente, mentre sono ben conservate profondità di sedimentazione era compresa tra 50 e 150 indebolisce le giunture articolari). Perché lo squalo conoscenza una dimensione temporale profonda a www.medwhalefall.org.
silvia danise è dottoranda al
le poche falangi ritrovate (i cetacei hanno un numero di Dipartimento di scienze della Terra metri, quindi a profondità a cui non è ancora noto come bianco preferisce comunque attaccare prede vive, e non sostegno delle teorie evolutive e delle tappe attraverso
falangi più elevato degli altri mammiferi). dell’Università di Firenze. si strutturi una comunità presso una carcassa di balena. è annoverato tra gli spazzini. I grandi pesci cartilaginei le quali si è diversificata la vita nel nostro pianeta.
«Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology,» Vol. 247, n. 3-4, 30 aprile 2007 (fossili); cortesia MBARI (carcassa)
1 centimetro circa) valve di di un canale mucoso in caso di disturbo. Quando in che modo siano nati gli ecosistemi che dipen- ne delle specie dipendenti dalle carcasse dei grandi
vesicomyide (Adulomya questo avviene, l’animale appare come un ammas- dono dai loro cadaveri è necessario rivolgersi al- vertebrati sia avvenuta in più riprese.
Da A new Miocene whale-fall community from Japan, di Kazutaka Amano, Crispin T.S. Little e Kiyokazu Inoue, in
chitanii, 4 centimetri) e di mitile so di muco attaccato alla superficie dell’osso. Co- la paleontologia. Nel 2006, Steffen Kiel, all’epoca all’Università di Il gruppo ha dimostrato in maniera convincen-
(Adipicola, 2 centimetri). Questi me alcuni parassiti intestinali, gli esemplari adul- Sebbene negli ultimi 150 anni siano stati trovati Leeds, e Jim Goedert, del Burke Museum of Natural te che l’interno delle ossa dei plesiosauri era molto
fossili hanno contribuito a una
migliore comprensione delle
ti di Osedax non hanno un tratto digerente (niente molti fossili di cetacei, i resti delle prime comunità History and Culture di Seattle, notarono che le co- simile alle ossa dei moderni cetacei, con un gran-
odierne comunità che vivono bocca, stomaco né ano). Per nutrirsi si servono di sorte intorno a un loro cadavere furono trovati so- munità più antiche, risalenti alla fine dell’Eocene e de numero di cavità, contenenti probabilmente li-
delle carcasse di balena. «radici» carnose verdi con cui scavano cunicoli nel- lo nel 1992, nello Stato di Washington, all’interno all’Oligocene, erano dominate da molluschi bivalvi pidi. L’effettivo contenuto di lipidi nelle ossa non
le ossa. Dalle ossa, presumibilmente, ricavano lipidi di rocce risalenti all’Oligocene (da 34 a 23 milioni che vivono anche negli habitat in cui non avviene sarà però facile da determinare. D’altra parte, sem-
o proteine (o entrambi) per i batteri simbiotici pre- di anni fa). Da quel momento l’interesse per que- la chemiosintesi; al contrario, i molluschi chemio- bra che molte delle specie presenti nelle comuni-
senti nelle radici. (Anche la strategia riproduttiva di ste bizzarre comunità è cresciuto, portando a nuo- sintetici che caratterizzano la fase solfofila delle tà solfofile dei cadaveri di cetacei esistessero già
questi vermi è insolita. Tutti gli adulti sono femmi- ve scoperte. Tra queste vi sono alcuni fossili del moderne comunità comparvero per la prima vol- nei pressi delle emissioni fredde, intorno a resti di
ne, ma ognuna porta nel corpo decine di minuscoli Miocene (da 23 a 5 milioni di anni fa) ritrovati in ta solo nel Miocene. I ricercatori hanno perciò ipo- origine vegetale e probabilmente anche vicino al-
maschi che non oltrepassano mai lo stadio larvale e California e in tre siti giapponesi. Che tutte queste tizzato che i primi cetacei non fossero abbastanza le sorgenti idrotermali, e che da lì siano partite per
la cui unica funzione è produrre spermatozoi.) antiche comunità sorgessero intorno a cadaveri di grandi da ospitare comunità di batteri solfofili. sfruttare i nuovi habitat chemiosintetici creati dal-
Il genere Osedax è imparentato con i vermi tubi- cetacei lo si deduce dalla presenza al loro interno Di recente, tuttavia, sulle coste di un’isola cali- la comparsa dei mammiferi marini.
coli della specie Riftia pachyptila che vivono pres- di molluschi che ospitano i batteri chemiosinteti- forniana è stato trovato lo scheletro di un piccolo I fossili di cetacei sono piuttosto scarsi, e i dati
so le sorgenti idrotermali e le emissioni fredde. Gli ci o che si cibano delle loro colonie. Ovviamente in cetaceo risalente al Miocene al quale sono associa- provengono quasi esclusivamente dal Giappone e
studi genetici indicano che il genere si è formato questi giacimenti fossili non ci sono animali privi ti bivalvi vesicomyidi. La scoperta potrebbe indi- dalla costa occidentale degli Stati Uniti. Il ritrova-
circa 40 milioni di anni fa, più o meno contempo- di scheletro, come i vermi, perché le parti molli del care che per i molluschi chemiosintetici non era- mento di fossili di Osedax potrebbe essere partico-
raneamente ai vesicomyidi e ai grandi cetacei. loro corpo si degradano rapidamente. Non è quin- no determinanti le dimensioni del cetaceo, quanto larmente utile, vista l’influenza che questa specie
I cunicoli scavati dagli Osedax distruggono ra- di ancora possibile sapere se animali come gli Ose- piuttosto il contenuto relativo di lipidi nelle sue os- ha sulle moderne comunità, ma data la mancanza
pidamente le ossa, accelerando l’attività dei batteri dax vivessero in queste comunità. sa: un valore che probabilmente è aumentato ne- di uno scheletro è improbabile che verranno tro-
gli ultimi 20 milioni di anni, forse come misura per vati. Tuttavia, i cunicoli scavati da questo verme
affondata a 2891 metri sotto il livello del mare nella baia di Monterey, in California, questa balena grigia, lunga 10 metri, forniva nutrimento a una popolosa garantire la sopravvivenza quando questi mammi- potrebbero essere ancora visibili nelle ossa fossi-
comunità comprendente cetrioli di mare (Scotoplanes globosa, in primo piano) e vermi mangiaossa (Osedax rubiplumus, sulle ossa). I tre fotogrammi che feri hanno iniziato a spostarsi sempre più verso il lizzate, e diversi gruppi di ricerca sono già al lavo-
compongono questa immagine sono stati scattati nel 2002; da allora, alcune delle ossa si sono decomposte completamente. mare aperto. ro per trovarne.
In effetti, fin da quando sono state scoperte le
prime comunità, i ricercatori hanno sospettato che
➥ Letture Anche la distribuzione globale dei cadaveri di
balena è poco nota. Finora sono state trovate so-
simili habitat esistessero anche prima della com- Espandere i limiti della vita. Bradley lo poche carcasse e ci sono pochi dati sulle aree in
parsa dei cetacei, per esempio intorno alle carcas- A.S., in «Le Scienze» n. 498, febbraio cui le popolazioni di cetacei sono più numerose,
se di antichi rettili marini come i plesiosauri, gli 2010. come l’Antartide e l’Oceano Meridionale. Saranno
ittiosauri e i mosasauri, che erano tra i principali Ecology of whale falls at the deep-
necessarie altre scoperte per capire se la storia eco-
predatori degli oceani del Mesozoico. (Il Mesozoico sea floor. Smith C.R. e Baco A.R., in logica ed evolutiva degli ecosistemi che sorgono
è l’era geologica che va da 251 milioni a 65 milio- «Oceanography and Marine Biology: An intorno ai resti dei cetacei abbia alcuna relazione
ni di anni fa.) Questa idea ha ricevuto un’ulterio- Annual Review», Vol. 41, pp. 311-354, con quella delle comunità che fiorivano intorno ai
re conferma nel 1994, con la scoperta di un fossile 2003. cadaveri degli antichi rettili, e per capire se questi
Cortesia MBARI
www.lescienze.it LE SCIENZE 99
Rudi matematici
Immaginate di essere...
con quel sorriso perennemente stampato in faccia.
Perché dici che si chiama Leopoldo?».
«Come Kronecker, no? È il suo ritratto sputa-
to, non vedi? Comunque guarda che non sta sor-
...un nuovo piccolo ospite della casa dei Rudi, un specie di insetticida biologico ridendo: si sta preparando a cacciare quella mosca
che offre lo spunto per un nuovo problema di geometria sul muro di fronte. È ferma lì da dieci minuti, sarà
rimbambita dall’odore del tabacco. Scommetto che
I
di Rodolfo Clerico, mmaginate di stare a 500 millimetri esatti gonata a una leggiadra farfalla, ma Doc, come le- Leopoldo, fra un po’, partirà all’attacco».
Piero Fabbri dall’angolo diedro che separa parete e soffitto. pidottero, sarebbe schifato pure dal più affamato Tabacco, tzè. Questi umani non sanno anco-
e Francesca Ortenzio Immaginate di vedere quella sottile linea d’om- dei rospi. Comunque non volevo proteggere voi, ra niente delle nostre straordinarie potenzialità di
bra che non ha colore, eppure risalta più scura, co- ma solo evitare che spaventaste il mio nuovo in- caccia. Sono davvero ingenui… Mi chiedo solo co-
me ben vedono le vostre pupille ellittiche. Immagi- setticida ecologico». me abbia fatto a indovinare il mio nome…
nate di poter superare quella linea senza difficoltà Lo avete sentito? Insetticida, mi chiama. Sono «Rudy, mi stavo chiedendo…». Piotr appare pen-
alcuna, perché la gravità, che già non riesce a farvi un universo di scienza applicata in pochi gram- sieroso: «Conosci le dimensioni di questa stanza?».
scivolare lungo questa candida parete, nulla potreb- mi di materia organica altamente evoluta, e lui mi «Vuoi farmi preoccupare? Sembra che tu voglia
be neanche se decideste di affrontare il soffitto, an- chiama insetticida… porre un quesito… Comunque la stanza è circa 5 × 7,
cora più bianco e con il vettore g drammaticamente «Cosa stai cercando di… Ehi, hai visto? C’è una con il soffitto di 4 metri. Dove vuoi arrivare?».
e perpendicolarmente opposto al vostro incedere. lucertola sul muro!». «Beh, Leopoldo è a mezzo metro dal soffitto,
Immaginate di avere una massa di pochi gram- «Appunto. Non è una lucertola, è un geco. Si sulla verticale di mezzo della parete minore…».
mi, e di saper resistere a forze di trazione di decine «Cinquecento millimetri», corregge Rudy. E pri-
di newton, migliaia di volte superiori al vostro pe- ma che Doc possa protestare, precisa: «Lo so che
so. Immaginate di avere cinque dita per arto, lar- 500 millimetri è lo stesso di mezzo metro, e so an-
ghe, forti e soprattutto setose. Immaginate di avere, che meglio che non ha senso essere così precisi:
su quelle dita, fibre 100 volte più sottili dei capelli ma per qualche ragione preferisco che tu dica cin-
umani più fini, e di affidare a esse la vostra magica quecento millimetri, okay? E sono sicuro che an-
potenza. Immaginate di sapervi attaccare e staccare che Leopoldo la pensa come me».
su superfici più lisce di un diamante, senza bisogno Questo posso concedertelo, umano con la pipa.
di colla, artifici chimici o mezzucci organici come «Uh. Beh, la mosca che ha adocchiato è a… Va
la bava dei ragni. Immaginate di avere in quelle fi- bene, a 500 millimetri dal pavimento, sulla verti-
bre forze possenti e molecolari, che gli umani chia- cale di mezzo della parete opposta. Immagino che
mano arrogantemente col nome di uno di loro, Van tu sappia trovare la via più breve che Leo deve per-
der Waals, anziché chiamarle come dovrebbero, ov- correre per raggiungere la mosca, immobile e pa-
vero col nome della vostra specie. ralizzata dal suo ammaliante sorriso».
Immaginate gli spaventosi campi d’energia che Non è il sorriso, è… Ah, non capireste. E co-
si intrecciano lungo le vostre setole, quasi 15.000 munque «Leopoldo» va bene, «Leo» no. Chiaro?
per ogni millimetro quadrato; immaginate di es- «Certo che so trovarla, la via più breve. Ma è ve-
sere come io sono, più saldo delle fondamenta più ro, in questo caso la geometria di una stanza è più
profonde, grazie alla più misteriosa delle forze del- intrigante di quella di un pianeta sferico. E mi vie-
le natura che io ho qui imprigionata nelle mie 20 chiama Leopoldo: è entrato ieri sera in camera dal- Il problema di marzo: i contenitori di d’Alembert ne in mente una certa complicazione…».
dita. Immaginate, se potete. E dopo aver immagi- la finestra aperta, e questa notte non ho sentito vo- «Eh no, dai! Per una volta che il problema lo
nato quest’universo di scienza, possanza e mistero lare una zanzara». Il mese scorso, Sherlock d’Alembert giocava con tre contenitori in cascata. Se pongo io…».
sentite come osa chiamarmi quel gigantesco terri- Piotr si avvicina quanto può alla parete senza immaginiamo il contenitore superiore diviso in k intervalli, ognuno di essi, svuotandosi, Lascialo parlare, voglio sentire dove va a para-
colo incollato al pavimento. spaventare il geco che, forte delle sue capacità mi- farà perdere al contenitore una quantità 1/k di liquido. re. L’argomento mi interessa.
«Attenta al mio insetticida!». metiche, sembra sforzarsi di diventare il più bian- Così, all’intervallo i–esimo, la quantità d’acqua presente nel contenitore intermedio sarà: «La mosca e il geco sono uno agli antipodi
«Capo, con l’attuale livello di PM10 che vige co e trasparente possibile, per confondersi. dell’altro, nella geometria della stanza; e noi, sulla
k–1
nelle nostre amate metropoli, non c’è insetticida «Beh, fossi in te mi rallegrerei molto per l’as- Ai = Ai–1 Terra, siamo abituati a considerare gli antipodi co-
che possa preoccuparci», Alice sorride a Rudy con senza delle zanzare, ma comincerei a preoccupar- k me i punti più distanti, ma questo non vale per tut-
un velo d’ironia che le smorza il naturale sorriso. mi per la presenza di Leopoldo», commenta infine. Poiché A0 = 1 (all’inizio il contenitore intermedio è pieno d’acqua), ogni Ak varrà: te le geometrie. Ebbene, sapreste trovare le posizio-
La soluzione del problema esposto «E ti ringrazio per il paragone. Immagino che tu «I gechi sono comunissimi nei luoghi caldi, e ben ni geco-mosca per cui Leopoldo sia costretto a fare
( )( ) ( )
2 k
in queste pagine sarà pubblicata volessi paragonarmi a una leggiadra farfalla, ma lo sanno gli abitanti del nostro Sud. Ma vederlo k–1 k – 1 k – 1 k – 1 k–1 il massimo della strada, maggiore anche di quella
Ak = Ak–1 = × Ak–2 = Ak–2 = … =
Illustrazione di Stefano Fabbri
in forma breve sul numero se riesci a sopravvivere in un ambiente come que- piazzato in primavera su un muro a latitudini pre- k k k k k che farebbe se fosse agli antipodi, pur seguendo la
di maggio e in forma estesa sto, non credo correremo dei rischi». alpine, beh… O c’è di mezzo una romanzesca com- via più breve, per arrivare alla mosca?».
sul nostro sito: www.lescienze.it. Rudy sogghigna, continuando a fissare la pare- binazione logistica, o è un pessimo indizio sul li- facendo tendere k a infinito, si vede che la percentuale di acqua nel contenitore Tzè. Roba da asilo infantile dei gechi… Chissà
Potete mandare le vostre risposte te di fronte, in alto. vello del riscaldamento globale». intermedio è pari a 1/e. che mi credevo, io. Sono molto più indietro di quel
all’indirizzo e-mail: rudi@lescienze.it. «Treccia, tu potresti forse essere davvero para- «Di certo ha l’aria simpatica – osserva Alice – che credevo, questi umani…