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NERVI CRANICI:

I nervi cranici sono 12 paia, 12 a destra e 12 a sinistra, sono speculari tra loro e svolgono diverse
funzioni.
-Il I paio è annesso al telencefalo ed è costituito, oltre che dal n. terminale, dai filamenti olfattivi
che traggono origine dalle cellule nervose.
-Il II paio non è propriamente un nervo periferico: è costituito da un fascio di fibre mieliniche che
connette la retina ai centri diencefalici e si forma da un’estroflessione della vescicola ottica
diencefalica.
Con l’eccezione dei primi 2 che non hanno collegamenti con la parte assile dell’encefalo, tutti gli
altri sono collegati con il tronco encefalico.

N. OTTICO:
-nervo esclusivamente sensitivo che origina dal bulbo oculare e trasporta le informazioni raccolte
dalla retina verso il SNC.
-inizia dagli assoni delle cellule gangliari multipolari presenti nella retina che vanno a convergere
verso la parte posteriore del bulbo oculare. Queste fibre formano un robusto nervo: il n. ottico.
Dal bulbo oculare si impegna nel foro ottico, attraversa quindi la cavità orbitaria, penetra la cavità
cranica (fossa cranica media) e raggiunge il chiasma ottico, una struttura ad “H” posta sulla linea
mediana.
*Il chiasma ottico si trova al di sopra del diaframma della sella turcica, dove è localizzata l’ipofisi, e
può essere quindi compresso da un’ipofisi cresciuta di volume (tumore iposifario).
L’ipofisi è infatti alloggiata in una “conca ossea” e quindi non può espandersi verso le pareti ossee:
si espanderà così verso l’alto andando a comprimere il chiasma ottico con ovvie ripercussioni sulla
vista.
Dal chiasma ottico, le due componenti, quelle proveniente dal nervo ottico di destra e quelle
provenienti dal nervo ottico di sinistra, si ridividono, dando luogo ai tratti ottici, cioè queste due
strutture che in pratica sono la prosecuzione del nervo ottico ma che hanno una differente
terminologia anche perché al loro interno le fibre non sono esattamente le stesse del nervo ottico.
Questi due tratti si divergono e vanno ad abbracciare queste due strutture che altro non sono che
i peduncoli cerebrali (parte anteriore del mesencefalo). Abbracciano i peduncoli e raggiungono la
formazione nucleare del genicolato laterale del diencefalo.
Ma non tutte le fibre che provengono dal tratto ottico vanno a terminare nel corpo genicolato del
talamo.
Una parte delle fibre non si ferma nel corpo genicolato laterale ma va a finire nella regione
posteriore del mesencefalo (parte superiore della lamina quadrigemina: tubercolo quadrigemello
superiore). Questo piccolo tratto di sostanza bianca che prosegue verso il tubercolo quadrigemello
superiore prende il nome di braccio congiuntivo. Queste fibre che passano nel braccio congiuntivo
non vanno tutte a finire nel tubercolo, ma anche in alcuni nuclei che son posti subito al davanti del
tubercolo quadrigemello superiore. Quindi, il grosso delle fibre va al corpo genicolato laterale,
mentre una porzione consistente non va al talamo ma prosegue verso il mesencefalo, sia al
tubercolo quadrigemello superiore che ai nuclei che gli stanno immediatamente davanti.

Vie ottiche: sono delle vie che trasportano informazioni dalla retina alla corteccia cerebrale, dove
sono percepite coscientemente.
Le fibre che provengono dalla metà nasale della retina si uniscono e si impegnano del n. ottico
senza mischiarsi con le fibre provenienti dalla metà temporale.
A livello del chiasma ottico le fibre della metà nasale cambiano la loro direzione mentre quelle
della metà temporale mantengono la loro direzione.
Questo scambio permette al cervello di percepire gli oggetti nella loro tridimensionalità.
I tratti ottici terminano nei corpi genicolati laterali e da qui le fibre si proiettano verso il lobo
occipitale (funzione visiva) a ridosso della scissura calcarina che divide questa zona in 2
circonvoluzioni: cuneo e giro linguale.
La scissura calcarina è visibile soprattutto nella faccia mediale dell’emisfero mentre sulla faccia
laterale è poco accennata.
Le fibre che raggiungono la scissura calcarina si dispongono secondo un ordine ben preciso:
-dai quadranti inferiori: parte superiore della scissura (cuneo)
-le fibre provenienti dai quadranti superiori della retina: parte inferiore della scissura
(CORTECCIA VISIVA PRIMARIA)

L’elaborazione delle informazioni visive è svolta da diverse aree.


-area 17 visiva primaria (corteccia striata)
-aree 18 e 19: aree associative visive (para-striata e peri-striata)
 riconoscimento delle forme
 percezione dei colori e movimenti
 visione 3d
 movimenti dei bulbi oculari
 memoria visiva

Quella appena descritta è la VIA OTTICA DIRETTA.

Anatomia clinica: gran parte dei disturbi visivi sono correlati ad una compressione del chiasma
ottico, a lesioni del lobo occipitale, a neoplasie del cavo orbitario che comprimono sempre il
chiasma ottico o ad una lesione traumatica del nervo ottico che si distacca.

VIE OTTICHE RIFLESSE:


-la via ottica diretta si occupa delle funzioni principali
-le vie ottiche riflesse supportano le funzioni principali, cioè ottimizzano la funzione visiva.
Queste partono sempre dal percorso sopra descritto ma in un punto di quel percorso partono
delle fibre che invece di andare alla corteccia cerebrale andranno al cervelletto, al midollo spinale
e queant’altro.

Nervi oculomotore (3°, 4°, 6°):


III: oculomotore comune
IV: trocleare
VI: abducente

(ripasso cavità orbitaria e muscoli dell’occhio)

Per studiare i nervi cranici bisogna sapere:


-l’origine reale dei nervi cranici: il nucleo specifico dal quale originano le fibre (componente
sensitiva somatica, sensibilità specifica, viscerale, motoria, effettrice viscerale)
-L’origine apparente è il punto da cui il nervo emerge dal tronco encefalico
-Decorso
-Distribuzione di ciascuna componente
-Gangli annessi incontrati durante il decorso
 Nervo oculomotore comune (III):
-Nucleo omonimo (somatico) posto al davanti della lamina quadrigemina emette delle fibre che
penetrano nella cavità orbitaria e si distribuiscono ai muscoli e si impegnano dell’anello di Zihn.
-Nucleo accessorio di Edinger Westphal: una volta raggiunta la cavità orbitaria le fibre raggiungono
un ganglio viscero-effettore (ganglio ciliare) di natura parasimpatica le cui fibre si portano nel
bulbo oculare per raggiungere il muscolo papillare e ciliare.
La sensibilità dei muscoli è di tipo propriocettivo e viene raccolta dal n. oculomotore per poi
essere inviata al nucleo della sensibilità del n. trigemino.
 Nervo trocleare (IV):
-Nucleo omonimo: emerge posteriormente e poi si porta anteriormente. Raggiunge la fessura
orbitaria superiore senza impegnarsi nell’anello di Zihn. Innerva il muscolo obliquo superiore e
raccoglie gli stimoli sensitivi da questo nervo stesso.
 Nervo abducente (VI):
-Nucleo omonimo (porzione bassa del ponte al confine con il bulbo): le fibre emergono
anteriormente lungo il solco bulbo-pontino->fessura->anello di zihn->muscolo retto laterale.

Origine apparante:
-Oculomotore: solco ponte-mesencefalico
-Abducente: solco bulbo-pontino
-Trocleare: sembra anteriore ma è posteriore

Tutti questi nervi si impegnano a passare nel seno cavernoso.


Il seno cavernoso ha un’estensione notevole con trabecolature connettivali estese.
E’ attraversato dall’a. carotide interna e da numerosi nervi tra cui 3,4,6.
Questi nervi, una volta fuoriusciti dal seno cavernoso, passano tutti nella fessura orbitaria
superiore per raggiungere la cavità orbitaria stessa. Ma a questo punto, il percorso si divide perché
solo il 3° e il 6° passano per l’anello di Zinn.
Anello di Zihn: struttura tendinea sul fondo dell’orbita che da passaggio a nervi importanti.
All’interno della cavità orbitaria ci sono quindi un gran numero di nervi e strutture nervose
destinate all’innervazione neurovegetativa dei muscoli intrinseci (involontari) dell’occhio, delle
ghiandole lacrimali, nonché nervi per la sensibilità del bulbo e delle strutture annesse.

VIE OTTICHE RIFLESSE


La via ottica diretta porta direttamente le informazioni sensitive percepite dalla retina all’area
visiva, ma queste informazioni servono anche per altre funzioni, ed ecco che allora da alcuni punti
di quel percorso partono dei fasci, delle strutture che nulla hanno a che vedere con la corteccia
cerebrale, ma che hanno a che fare con altre parti del sistema nervoso per svolgere le funzioni più
disparate. Queste vie ottiche riflesse sono destinate ad una funzione di controllo dell’attività
motoria e in minima parte funzioni di tipo neurovegetativo.
Controllano:
-funzioni neurovegetative: aumentare o diminuire il calibro del muscolo della pupilla e del
cristallino (contrazione iride, contrazione muscolo ciliare, regolazione dei ritmi circadiani)
-funzioni motorie (coordinare attività motorie, movimenti bulbi oculari, movimenti testa e collo)

Le vie ottiche riflesse che svolgono una funzione motoria originano dai corpi quadrigemelli
superiori e servono a coordinare le attività motorie.
1.Via tetto-ponto-cerebellare: è una via abbastanza breve in cui le fibre partono dai tubercoli
quadrigemelli superiori, scendono nel ponte e si portano nel cervelletto per assicurare e fornire a
questo i parametri di valutazione necessari al compimento di gesti e movimenti corretti.

Le fibre nate dal quadrigemello superiore si portano in basso per innervare i nuclei dei nervi che
permettono di compiere tutti gli altri movimenti come quello della testa e del collo.

2.Fascicolo longitudinale mediale: connette i nuclei sensitivi e motori del tronco encefalico,
trasmettendo impulsi ai nuclei motori dei nervi cranici (ex. 11°,12° paio). Questi movimenti di cui
si occupano sono “oculo-cefalo giri” cioè indirizzano i bulbi oculari verso l’oggetto interessato.

3.Via tetto-spinale: per i movimenti del tronco che accompagnano quelli della testa e del bulbo
oculare. E’ una via motoria che non parte dalla corteccia cerebrale ma dai nuclei del tetto del
mesencefalo e discende verso il basso.

Al di sopra del chiasma ottico c’è il nucleo soprachiasmatico (o preottico mediale) che riceve
qualche fibra dal chiasma ottico e la proietta all’epifisi che elabora l’informazione secernendo
l’ormone melatonina, implicato nella regolazione del ritmo sonno-veglia. Altre afferenze di questo
nucleo sono dirette all’ipotalamo e alla formazione reticolare, tutte strutture fortemente implicate
nella regolazione dei ritmi circadiani.

Muscoli ciliari: regolano contrazione e rilasciamento


Malattie come miopia e ipermetropia sono dovute a problemi al cristallino.
Muscoli dell’iride: diametro e calibro pupillare

Area del pretetto: area del mesencefalo posta rostralmente ai collicoli superiori (tubercoli
quadrigemelli superiori) e contiene:
-Nucleo olivare del pretetto
-Nucleo del tratto ottico
-Nuclei pretettali anteriore, posteriore e mediale

NERVI SPINALI:
-afferenze sensitive: raggiungono il corno posteriore passando per il ganglio della radice dorsale
(sede del protoneurone)
-efferenze motorie: emergono dalla radici anteriori come radicole dai solchi e vanno a formare il n.
spinale che si divide subito in 2 rami (dorsale e anteriore)

 Rami dorsali: attraversano la muscolatura dorsale della colonna, si porta nella doccia
innervale innervandone i muscoli
 Rami anteriori: fibre neurovegetative che confluiscono in una struttura gangliare che va a
formare un catena latero-vertebrale dell’ortosimpatico dal quale nasceranno delle
strutture nervose che andranno ad innervare i vari organi.

Fasci di associazione: fasci di proiezione ascendenti


1.Sensibilità cosciente “grossolana” (protopatica): termica, dolorifica, tattile, pressoria.
Ha varie strade:
 Lemnisco spinale (spino-talamico, spino-tettale)
 Spino-olivare inferiore
 Spino-reticolare
 Spino-vestibolare
2.Sensibilità fine (epicritica): propriocettiva cosciente, tattile discriminativa, vibratoria.
Raggiunge il cordone posteriore
3.Sensibilità propriocettiva incosciente (al cervelletto).
Si divide in 2 gruppi:
 Via spino cerebellare dorsale
 Via spino cerebellare ventrale

Le vie motorie:
-piramidali: ordine direttamente agli organi muscolari interessati (fasci piramidali diretto e
crociato)
-extrapiramidali: non provengono dalla corteccia motoria ma raggiungono sempre il motoneurone
inferiore attraverso altre strade.
 Fascio rubro-spinale
 Fascio reticolo-spinale
 Vestibolo-spinale
 Cortico-spinale
 Tetto-spinale

Nel corno anteriore:


-porzione mediale: neuroni che innervano muscoli estensori
-porzione: // muscoli flessori

Il comportamento dei nervi varia a seconda dei tratti che fa si che si vengano a creare delle aree
cutanee: dermatomi (aree cutanee innervate dagli stessi nervi spinali).
I miotomi sono muscoli o gruppi di muscoli innervati dalla stessa radice nervosa.

I nervi toracici hanno un decorso mentre gli altri formano dei PLESSI, cioè le varie radici nervose
non hanno un percorso autonomo ma si uniscono tra di loro in maniera diversa.
Significato funzionale del plesso: le parti del corpo sono divise in territori sensitivi cutanei relativi
ai singoli nervi (ex. ernia del disco C5, C6: la persona ha disturbi interessati a quella zona; disturbo
del nervo mediano interessa solo la zona del pollice. Se la sensazione si estende su tutto il braccio
o meno posso distinguere tra i 2 problemi).

C1 a C4:
Ogni radice (C1, C2, C3, C4) si divide in 2 rami, uno ascendente e uno discendente. Questi si
uniscono ai discendenti e ascendenti dei nervi contigui a formare le 3 anse cervicali.
Dalle anse emergeranno
-ramo terminale (uno importante è il nervo frenico)
-rami collaterali cutanei e muscolari
-rami comunicanti (con simpatico, vago, accessorio, ansa dell’ipoglosso)

L’ansa dell’ipoglosso: anastomosi tra nervo ipoglosso (XII) e n. cervicale discendente (plesso
cervicale) che innerva i muscoli sottoioidei.
Rami cutanei: superficializzano perforando la fascia cervicale superficiale e aggirano.
(blocco del plesso: blocco di anestesia del plesso cervicale)
Rami muscolari
Ramo terminale: nervo frenico (n. terminale) che discende verso il basso per penetrare nella cavità
toracica passando a ridosso nell’a. succlavia. Raggiunge il diaframma e lo fa contrarre.

Anatomia clinica del frenico: ruolo basilare nella dinamica respiratoria.


Paralisi del nervo frenico (dopo compressione o lesione chirurgica: paralisi di un emi-diaframma
che a radiografia apparirà sollevato).

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