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IL CORSO DI NEUROLOGIA

CMT 2005/2006

1. IL SISTEMA NERVOSO CENTRALE 2. LA STRUTTURA DELLENCEFALO 3. IL NEURONE 4. LE ALTRE CELLULE NERVOSE 5. IL POTENZIALE DAZIONE stimolo facilitatore e inibitore 6. LA SINAPSI modulazione della ricezione 7. LARCO DIASTALTICO 8. ILMOVIMENTO LE VIE MOTORIE, IL FASCIO PIRAMIDALE E I NERVI SPINALI 9. I NERVI CRANICI 10. ESAME CLINICO NEUROLOGICO forza, sensibilit e riflessi 11. I RIFLESSI PATOLOGICI

1. IL SITEMA NERVOSO Il Sistema Nervoso diviso in tre sottosistemi: Il sistema nervoso centrale (S.N.C.) costituito da Midollo Spinale e Encefalo (Tronco Encefalo, Cervelletto e Cervello). Il sistema nervoso periferico (S.N.P.) costituito da Radici Spinali e Nervi. Il sistema nervoso autonomo (S.N.A.) comprende il sistema SIMPATICO e quello PARASIMPATICO. E costituito da gangli e nervi che possono essere indipendenti o mescolati a quelli spinali. Nel suo complesso il Sistema Nervoso ha la funzione di comandare, ricevere, immagazzinare e generare diversi segnali garantendo al corpo umano la coordinazione e il governo di tutte le funzioni dellorganismo.. Il tessuto nervoso, cos come quello adiposo, un tessuto perenne. Con questo intendiamo dire che le cellule nervose che lo costituiscono, qualora danneggiate o distrutte, non possono rigenerarsi. A questa affermazione potranno esserci delle eccezioni legate alla scoperta (R. Levi Montalcini) del NGF (fattore di crescita nervosa). Una caratteristica molto importante delle cellule nervose la loro capacit di riorganizzazione e aggiramento dellostacolo in caso di lesione: in questo modo riescono a supplire almeno parzialmente alla funzione danneggiata. 2. LA STRUTTURA DELLENCEFALO
VISTA SUPERFICIALE VISTA ALLINTERNO

SCISSURA DI ROLANDO: la scissura centrale tra lobo frontale e lobo parietale SCISSURA DI SILVIO: la scissura in basso tra lobo temporale e tutti gli altri lobi SCISSURA PARIETO-OCCIPITALE: separa i lobi parietale e occipitale

Corteccia cerebrale o Cervello Il cervello formato da 2 emisferi separati da una fessura longitudinale mediana al di sotto della quale si trova il Corpo Calloso che funge da principale collegamento tra i due emisferi. Ciascun emisfero suddiviso in Lobo Frontale, L. Parietale, L. Temporale, L. Occipitale. Sostanzialmente alcune zone degli emisferi sono considerate ad alta specializzazione funzionale, questa specializzazione graduale, si compie nei primi anni di vita e fa seguito alla maturazione fisiologia del SNC. Nella corteccia troviamo i comandi del controllo volontario. Il LOBO FRONTALE la zona confinante con il L. Parietale larea della motilit volontaria, coinvolta nella capacit critica e di giudizio, preposta anche al controllo degli sfinteri e ad altre inibizioni di comportamento. Le fibre nervose ne escono. E fondamentale nellassociare e coordinare le attivit delle altre aree. Il LOBO PARIETALE riceve afferente sensitive (gusto, cute). Le fibre nervose vi giungono.E anche larea preposta alla elaborazione della qualit del tatto e delle parole udite. Larea di confine fronto-parietale fondamentale per sovrintendere alla motilit e alla sensibilit. Il LOBO TEMPORALE larea preposta alla ricezione delludito; riceve informazione dallapparato uditivo e le vibrazioni dallapparato scheletrico e dal labirinto. Governa anche la memoria e il nostro carattere. Il LOBO OCCIPITALE fondamentalmente proposta alla vista. Qui hanno origine i nervi cranici 1 (olfattivo) siamo sicuri =? e 2 (ottico) LOBO DELLINSULA, triangolare, interno, sotto la scissura del Silvio. Governa le sensazioni viscerali, la viscero-mozione. Talamo e Nuclei Striati Importante stazione intermedia da e per la corteccia, punto di transito per i messaggi - ascendenti: il Talamo integra gli impulsi sensoriali (tranne lolfatto) regolando lintensit delle sensazioni prima di inviarle alla corteccia. Importante per le componente emozionali delle sensazioni = non lo sapevo - discendenti: I Nuclei striati stabilizzano e regolano i movimenti (involontari) che accompagnano il movimento volontario comandato dalla corteccia, anche tramite lintegrazione dei feed-back restituiti dal muscolo che si muove (via extrapiramidale). Ipotalamo Collega il sistema nervoso con quello endocrino (lipofisi gli collegata tramite un peduncolo).Regola il S.N.A. (sistema nervoso autonomo): Qui si trova il Centro Omeostatico (centro vegetativo superiore) preposto alla regolazione della temperatura, del metabolismo di zuccheri e lipidi, della pressione ematica, .. integra gli impulsi per lolfatto e contiene il chiasma ottico. Fa parte delle vie nervose tramite cui le emozioni influenzano le funzioni corporee. Ippocampo Sede della memoria a breve termine e controllo delle emozioni. E una struttura profonda che si trova ancora nella corteccia.non so se nella corteccia, nellencefalo penso di s; dovrebbe essere uno di quei nuclei grigi profondi Tronco Encefalo (Mesencefalo, Ponte di Varolio, Bulbo) E grosso solo come un pollice ma contiene:

i nuclei dei nervi cranici dal 3 al 12 la Sostanza Reticolare Ascendente Attivatrice che regola lalternanza sonno/veglia (nel mesencefalo) il centro cardio-pneumo-enterico che regola il ritmo cardiaco, il respiro e la motilit viscerale ( un nucleo che occupa tutto il ponte e parte del bulbo) il Locus Coeruleus, implicato nel controllo della postura, dellequilibrio e nella produzione onirica la Sostanza Nera (substantia nigra) che controlla il tono muscolare ( compromessa nel Parkinson) (localizzata in alto nel mesencefalo)

Cervelletto Coordina le attivit neuro muscolari, la postura, lequilibrio attraverso lintegrazione delle fibre sensitive/motorie che lo attraversano Il Midollo un cordone contenuto nel canale vertebrale dalla prima vertebra cervicale (C1) alla prima lombare (L1). formato allesterno dalla sostanza bianca, costituita da fasci di fibre ascendenti e discendenti, allinterno dalla sostanza grigia che contiene i corpi dei neuroni motori e degli interneuroni. Il midollo viene suddiviso in metameri corrispondenti alle vertebre. Da ciascun metamero fuoriescono le radici spinali; 2 posteriori e 2 anteriori. Tramite le radici posteriori gli impulsi sensitivi raggiungono il metamero (centripeti) per mezzo del neurone sensitivo il cui nucleo si trova nel ganglio spinale, al di fuori del midollo. Tramite le radici anteriori gli impulsi motori condotti dallassone del neurone motore raggiungono lorgano bersaglio. Il corpo cellulare del motoneurone si trova allinterno del midollo nelle corna anteriori. Le principali vie discendenti sono il Fascio Piramidale (a conduzione rapida: un solo neurone dalla corteccia frontale alle corna anteriori delle vertebre fino alle sacro-coccigee) e i Fasci Extrapiramidali (pi lenti perch dalla corteccia alle corna anteriori vi sono pi neuroni in serie, attraverso i nuclei sottocorticali (substantia nigra); servono per il feedback per la regolazione fine). Tra le principali vie ascendenti citiamo il Fascio spino-talamico laterale (veicola la sensibilit termica e dolorifica), il Fascio spino-talamico anteriore (sensibilit tattile protopatica), i Fasci posteriori (sensibilit tattile discriminativa) e il Fascio spinocerebellare diretto e crociato (veicolano impulsi propriocettivi incoscienti al cervelletto e coscienti al Talamo) 3. IL NEURONE La cellula nervosa, costituente del tessuto nervoso, il NEURONE. Esso una cellula che si differenzia dalle altre del corpo umano perch eccitabile elettricamente, ed quindi in grado di trasmettere un impulso. Il corpo cellulare (pirenoforo) costituito da una membrana al cui interno, nel citoplasma, sono immersi il nucleo e gli altri organuli. Dal corpo cellulare si dipartono dei prolungamenti caratteristici della cellula nervosa: lASSONE e i DENDRITI.

LASSONE un prolungamento unico attraverso il quale limpulso elettrico si allontana dal neurone (direzione cellulifuga, dalla cellula alla periferia), mentre il DENDRITE un prolungamento del neurone che poi si ramifica moltissimo in altri dendriti che portano il segnale dalla periferia verso il neurone (direzione cellulipeta). I rami del dendite ricevono il segnale da assoni di altri neuroni e cos via. Questo tipo di struttura molti (dendriti) a uno (assone) soddisfa la necessit di condurre al neurone e quindi al SNC le informazioni provenienti da una molteplicit di cellule (tutto il corpo - soma). Sia lassone che i dendriti sono grigi e ricoperti dalla guaina mielinica: una guaina bianca che ha le doppia funzione di protezione della fibra nervosa e di facilitare la conduzione del segnale elettrico durante un potenziale dazione (vedi in seguito). 4. LE ALTRE CELLULE NERVOSE Altre cellule si trovano allinterno del tessuto nervoso (parenchima cerebrale) e sono dette cellule GLIALI. Le principali sono: ASTROCITI (astroglia): cellule a stella (dotate di prolungamenti protoplasmatici) che formano una rete tridimensionale per il sostegno e il nutrimento dei neuroni. OLIGODENDROCITI (oligodendroglia): sono cellule che producono la mielina che ricopre i prolungamenti nervosi del SNC. MICROCITI (microglia): cellule che svolgono una funzione importante per la difesa del SNC da eventuali agenti patogeni. Le cellule nervose comunicano tra loro attraverso messaggi chimici (neurochimici) ed elettrici. Vediamo come. 5. IL POTENZIALE DAZIONE stimolo facilitatore e inibitore Il potenziale dazione consiste in una serie di eventi elettrochimici che riguardano il neurone tramite cui si genera una corrente e quindi impulsi che possono essere trasmessi tra cellule neuronali. La membrana del neurone semipermeabile, cio tale per cui le sostanze chimiche presenti nellambiente intracellulare ed extracellulare non possono attraversarla liberamente. Inoltre come abbiamo detto, ricoperta da una guaina mielinica saltuariamente interrotta in punti detti Nodi di Ranvier presso i quali si trovano i canali del sodio e potassio. In particolare ci interessano gli ioni positivi di sodio (Na+) e potassio (K+) che si trovano rispettivamente prevalentemente allesterno del neurone e allinterno.

Quando la membrana del neurone a riposo (non esiste corrente elettrica) la distribuzione degli ioni che viene mantenuta, determina una differenza di potenziale elettrico di -70 millivolt.
K+ Na+ Na+ Na+ K+ Na+ Na+ Guaina mielinica interrotta presso i Nodi di Rnavier. Assone Cl- Cl- K+ K+ Cl- K+ K+ Cl- K+ K+ K+ Cl- Cl- K+ K+ Cl- Cl- K+ Na+ K+ Na+ Na+ Na+ K+ Na+ Na+ Na+ K+ Na+ Na+ Cl- : ione negativo di cloro

IMPULSO

=onda di variazione di potenziale elettrico di membrana che si autopropaga lungo un assone Quando la membrana del neurone viene stimolata elettricamente comincia limpulso e i Canali di Sodio e Potassio vengono aperti. DEPOLARIZZAZIONE in questi punti la membrana permeabilie agli ioni di Sodio e Potassio i quali per diffusione si ridistribuiscono scaricando il gradiente elettrico e generando una corrente elettrica fino a quando non si raggiunge lequilibrio elettrico (cariche positive e negative in equilibrio). A questo punti i Canali si chiudono RIPOLARIZZAZIONE A questo punto entra in azione quella che chiamiamo la Pompa Sodio-Potassio che chimicamente ricostituisce il gradiente elettrico di -70 mV spostando ioni Na+ allesterno della cellula e K+ allinterno. La pompa funziona con dispendio di energia recuperata spezzando i legami chimici dell ATP. PERIODO REFRATTARIO assoluto e relativo Il nodo presso il quale si appena sviluppato un potenziale dazione passa attraverso un periodo refrattario prima assoluto e poi relativo durante il quale la membrana non pu essere stimolata e poi pu esserlo ma con uno stimolo molto elevato. Esistono stimoli detti facilitatori in quanto diminuiscono il gradiente elettrico rendendo pi facile lattivarsi di un potenziale dazione, altri stimoli detti inibitori aumentano il gradiente elettrico rendendo necessario uno stimolo molto elevato. Il potenziale dazione propaga per contiguit, cio la parte di membrana adiacente a quella appena depolarizzata si depolarizza a sua volta: infatti lapertura dei canali cambia la distribuzione elettrica allinterno della cellula eccitando (stimolando) la porzione di membrana adiacente. Questo avviene solo se lo stimolo soddisfa o supera un valore soglia minimo (100 mV) altrimenti la conduzione non esiste: legge del tutto o del nulla; tuttavia non il valore della differenza di potenziale (diciamo lampiezza dellonda) a determinare lintensit dello stimolo bens la frequenza. Grazie al periodo refrattario siamo garantiti che lo stimolo elettrico propaghi in una direzione, cio che non possa tornare indietro: dal momento che la porzione di membrana precedente non pu essere stimolata, lo sar soltanto la seguente. Quando parliamo di precedente e seguente ci riferiamo ai Nodi di Ranvier che sono distribuito in modo discreto lungo la membrana neuronale: questo determina che lo stimolo si propaghi in modo saltuario da un nodo al successivo e quindi velocemente da un capo allaltro del prolungamento neuronale. Inoltre otteniamo anche un risparmio di energia per ripolarizzare la membrana, poich le pompe Sodio-Potassio si trovano in corrispondenza dei Nodi.

6. LA SINAPSI modulazione della ricezione Una volta che limpulso ha percorso tutto lassone , arrivato in fondo, come comunica limpulso ad eventuali altre cellule nervose? La SINAPSI proprio la struttura di contatto tra le terminazioni dei neuroni. Se supponiamo che lo stimolo sia partito dal neurone 1, percorrendo la via cellulifuga dellassone diciamo che lassone termina con quello che chiamiamo BOTTONE PRESINAPTICO, il quale comunica con il BOTTONE POST-SINAPTICO che si trova allestremit del dendrite del neurone 2. Lo spazio tra i due bottoni detto Tasca (o spazio o intervallo) Sinaptica. Allinterno del bottone pre-sinaptico si trovano le vescicole contenenti i NEUROTRASMETTITORI. Quando lo stimolo giunge al bottone pre-sinaptico le vescicole si avvicinano alla membrana liberando allesterno (spazio intersinaptico) i neurotrasmettitori. Sulla membrana del bottone post-sinaptico si trovano i RECETTORI (sono delle proteine non lo sapevo ) specifici per quel neurotrasmettitore; la coppia trasmettitore-recettore si lega come fosse chiave-serratura: in questo modo il segnale passato da un bottone allaltro, dallassone al dendrite, da un neurone allaltro. Laccoppiamento recettoretrasmettitore provoca, nel neurone 2, lapertura dei canali dando origine ad un potenziale dazione: il segnale che era elettrico del neurone 1, diventato chimico nella tasca sinaptica, ora ritornato ad essere elettrico.

Alcuni dettagli sul funzionamento di una sinapsi. Risparmiamo i neurotrasmettitori Quando tutti i recettori si sono accoppiati con i neurotrasmettitori, nella tasca restano dei trasmettitori liberi i quali si accoppiano con il recettore posto sul bottone pre-sinaptico dando al bottone linformazione di smettere di liberare trasmettitori nella tasca. Questo recettore un recettore ad affinit inferiore rispetto a quelli del bottone post-sinaptico,

quindi si legher al trasmettitore solo quando tutti i recettori post-sinaptici saranno accoppiati. A questo punto i neurotrasmettitori liberi vengono reinglobati nelle vescicole. Modulare la ricezione Il recettore pu essere ad alta o bassa affinit, cio in grado di legarsi pi o meno facilmente al neurotramettitore. Laffinit del recettore pu essere modificata dal bottone post-sinaptico in base a informazioni chimiche fornite da neurotrasmettitori secondari, prodotti anchessi dal bottone pre-sinaptico, oppure da un terzo neurone detto Modulatore proprio perch questa la sua funzione. La modulazione della ricezione (il neurone postsinaptico funge da integratore nervoso da cui la risultante di tutti gli impulsi ricevuti, anche decine di migliaia) fa s che allinterno del bottone post-sinaptico ci possano essere diverse concentrazioni chimiche di trasmettitori che possono far partire un potenziale dazione pi o meno intenso, o anche non farlo partire affatto (inibizione). Ricordiamo che il neurotrasmettitore principale quello caratteristico, predominante e unico della sinapsi. E ricordiamo anche che lintensit dello stimolo nervoso dipende dalla quantit, o meglio dalla frequenza, della stimolazione (ossia tante onde in poco tempo rendono uno stimolo pi vivace)

7. LARCO DIASTALTICO (o arco riflesso) E il sistema pi semplice di connessione tra 2 neuroni presente nel corpo umano. E costituito da un neurone sensitivo, che riceve le informazioni dal tendine di un muscolo e da un neurone motore (motoneurone) che trasmette impulsi al muscolo. Quando percuotiamo un tendine, ad esempio quello sotto la rotula, lo stiamo iper-estendendo. Questa informazione arriva alla radice posteriore tramite limpulso veicolato dalla fibra sensitiva, entrando nel corno posteriore del metamero spinale. Qui colloquia (sinapsi) con il neurone associativo (o interneurone) che contenuto completamente nella materia grigia e trasferisce linformazione (sinapsi) al neurone motorio; questo manda al ventre del muscolo lordine di contrarsi per riportare il tendine alla lunghezza corretta.

1 - recettore tendineo dello stimolo 1b neurone sensitivo 3 - radice posteriore del nervo spinale 4 - corno posteriore del metamero 5 - sinapsi tra n.sensitivo e n.motorio nel conron anteriore 6 - neurone motore 7 - muscolo

Larco diastaltico permette una risposta veloce e immediata senza passare dal livello corticale: il cervello non coinvolto in questo tipo di movimento.

Il colloquio tra i due neuroni mediato dallintervento di un terzo neurone detto interneurone o neurone associativo, il quale in grado di moderare lintensit e la velocit dellimpulso proveniente dal neurone sensitivo 8. IL MOVIMENTO LE VIE MOTORIE, IL FASCIO PIRAMIDALE E I NERVI SPINALI Alcune definizioni relative al movimento. TONO MUSCOLARE : stato di rilasciamento o contrazione dei muscoli, a riposo viene detto tono di base POSTURA : coordinamento automatico del tono in ogni posizione del corpo. Detto anche lombra del movimento. MOTILITA : capacit di movimento La motilit pu essere distinta in riflessa, automatica e volontaria. La M. RIFLESSA costituita da movimenti involontari che ciascun muscolo esegue in risposta ad uno stimolo eccessivo (vedi Arco Riflesso o sistema Gamma della motilit). Per funzionare necessita, da parte del SNC, dellintegrit del solo midollo spinale. La M. AUTOMATICA data da quei movimenti involontari che accompagnano i movimenti volontari (es. londeggiamento delle braccia quando camminiamo, lo spostamento del peso quando siamo in piedi). E controllata dalla corteccia, ma ha una forte componente involontaria dovuta al ruolo dei nuclei del Talamo e dei Nuclei Striati. E controllata soprattutto dal sistema Extrapiramidale. La M. VOLONTARIA quella eseguita per compiere gesti complessi completamente volontari, spesso con significato. Richiede lintegrit della corteccia, cio della progettazione del movimento, ed controllata dal sistema Piramidale. Il sistema Piramidale una via nervosa molto semplice che si articola in due soli motoneuroni (articolati successivamente dallencefalo al midollo, in realt si tratta per ciascun motoneurone di un fascio di decine di migliaia). Il 1 MN ha origine nella corteccia (lobo frontale a ridosso della scissura di Rolando, cio confinante con il lobo parietale) e i suoi prolungamenti, nella zona sub-corticale, si riuniscono un fascio detto FASCIO PIRAMIDALE. Questo fascio attraversa il cervello, tra Talamo e Nuclei Striati, il tronco cerebrale e nel Bulbo si incrocia con il fascio proveniente dallemisfero opposto (si dice che il fascio decussa). A questo punto prosegue lungo il Midollo Spinale terminando nel corno anteriore del midollo nel metamero corrispondente. In questo luogo il 1 MN si articola con il 2 MN, ossia trasmette limpulso al 2 MN (tramite lausilio dellinterneurone) le cui terminazioni fuoriescono dal midollo in corrispondenza del corno anteriore formando il Nervo Spinale periferico che porta limpulso al muscolo e lo trasmette grazie alla placca neuromuscolare. Il sistema Piramidale quindi costituito da 2 sole stazioni o sinapsi. Il sistema Extrapiramidale composto da diverse vie che originano anchesse dalla corteccia, ma sono costituite da 4-5 MN, cio si articolano in molte sinapsi/stazioni prima di connettersi al 2 MN (Talamo, Cervelletto, Ponte, ): in queste stazioni intermedie che si esplica la funzione regolatrice del tono e di coordinamento della motilit. ALCUNE PATOLOGIE DEL SISTEMA MOTORIO Danno motorio prevalentemente piramidale DEFICIT MOTORIO Plegia (o paralisi): soppressione completa della motilit volontaria e automatica

Paresi : diminuzione della motilit, indica un danno parziale Monoplegia/paresi 1 solo arto coinvolto Emiplegia/paresi 2 arti dello stesso emisoma Paraplegia/paresi i 2 arti inferiori Tetraplegia/paresi tutti e 4 gli arti coivolti HO AGGIUNTO LE VOCI DOPPIE MA NON SONO SICURA CHE ESISTANO;CREDO DI SI, QUESTO LO SA FABIO La paresi (di tutti i gradi fino alla plegia) sempre accompagnata dalla SPASTICITA . Si tratta di ipertono legato a 2 meccanismi in cui il sistema piramidale coinvolto: La motilit riflessa, su cui il sist. Piramidale (primo motoneurone) ha effetto inibitore. Se linibizione viene a mancare, ossia il primo motoneurone danneggiato, ogni piccola stimolazione provoca una contrazione riflessa prolungata, dovuta al secondo motoneurone, che funzionante. Linnervazione reciproca, che controlla il rilassamento del muscolo antagonista quando lagonista compie il movimento. Se questo controllo viene a mancare, si ha la contemporanea contrazione dei muscoli agonisti e antagonisti. Ah.bene. Questa parte la so proprio poco! Danno motorio prevalentemente Extra-piramidale DISCINESIE cio movimenti anomali come movimenti a scatti di un segmento del corpo emilaterale, tremori, movimenti lenti e molto forti. Scompaiono durante il sonno e possono rendere difficili i movimenti volontari. Generalmente le lesioni piramidali ed extrapiramidali coesistono (tranne ad es. Parkinson extrapiramidale) e sono comunque legate a danni al 1 motoneurone. Quando una lesione colpisce il 2 motoneurone il muscolo e il nervo periferico restano completamente isolati del cervello e dal midollo, ne risulta compromessa anche la motilit riflessa e quindi larto risulta completamente inerte (PARALISI FLACCIDA). Il midollo anche un centro nutritivo per il muscolo, quindi in questo caso si avr anche progressiva atrofia del muscolo. La sensibilit conservata poich le radici posteriori non sono danneggiate. 9. I NERVI CRANICI

S sensitivo M motorio S/M misto

OLFATTIVO (non un vero e proprio nervo, ma cellule appoggiate sulla lamina cribrosa delletmoide)

Nervo sensitivo che porta stimoli sensoriali olfattivi al Bulbo Olfattivo (telencefalo) a da qui nellippocampo (regione del Talamo), tramite il Talamo ASPETTAIL TALAMO INTEGRAVA GLI IMPULSI SENSORIALI TRANNE LOLFATTO gli impulsi vengono proiettati nella corteccia (Lobo Frontale)

OTTICO

COMUNE (OCULOMOTORE)

TROCLEARE TRIGEMINO AMDUCENTE FACCIALE

S/M 5 M 6

S/M 7

VESTIBOLO/COCLEARE (ACUSTICO) GLOSSO/FARINGEO

S/M 9

S/M 10

VAGO

M M

11 12

ACCESSORIO (UNDECIMO) IPOGLOSSO

Trasmette le informazioni visive al cervello, attraverso il talamo giungono al Lobo Occipitale. Met delle fibre del nervo ottico (la met verso il naso) incrociano con quelle provenienti dallocchio opposto. Particolarit di essere una specie di prolungamento dellencefalo, perch le 3 meningi inguainano questo nervo fino allocchio; (non so se valga anche per lolfattorio) Nervo Motorio puro, responsabile del movimento del bulbo oculare in alto, in basso, verso il naso, obliquo verso il basso distalmente (cio verso lesterno) Nervo Motorio puro, ma responsabile del movimento obliquo verso lalto, verso lasse mediale (cio verso il naso) Sensitivo per lemivolto corrispondente, motorio per la masticazione (innerva il massetere) Nervo Motorio puro, ma responsabile del movimento dellocchio verso lorecchio Motorio per quanto riguarda la mimica facciale, la componente sensitiva innerva della lingua dove si trovano i recettori del gusto. Regola le secrezioni delle ghiandole lacrimali, salivali. Mantiene locchio umido. Puramente sensitivo, la componente vestibolare trasmette le sensazioni di equilibrio e del movimento; la componente coclearie quella responsabile delludito. Innerva il muscolo costrittore della faringe (importante per la deglutizione e per la produzione della parola), innerva la ghiandola della parotide che produce la saliva, innerva sensitivamente lultimo terzo della lingua (gusto amaro). E importante anche per la regolazione della respirazione e della circolazione Sensitivo somatico per lorecchio esterno, impulsi gustativi dellepiglottide, motorio per la faringe (insieme al 9). Innervazione parasimpatica di stomaco, cuore, bronchi, trachea. Puramente motorio, innerva il trapezio e la laringe (AHbene) insieme al vago Lunico nervo motorio che innerva la lingua. Importante per parlare, mangiare, bere, deglutire.

10. ESAME CLINICO NEUROLOGICO forza, sensibilit e riflessi I sintomi sono i disturbi riferiti dal paziente e in quanto tali necessariamente soggettivi. Durante un esame clinico vogliamo invece rilevare i segni che sono oggettivi poich non dipendono dallinterpretazione del paziente. Linsieme di sintomi e segni permette al medico di formulare ipotesi. In un esame sempre importante considerare la simmetria delle osservazioni. Schema dellesame clinico: Osservazione In un paziente in grado di muoversi autonomamente osserviamo la deambulazione (postura, andatura, sincinesie pendolari delle braccia) e latteggiamento (espressione del viso, adeguatezza dellatteggiamento alla situazione); in paziente allettato osserviamo lo stato di veglia e la postura (posizioni obbligate o decubito indifferente) Valutazione delle funzioni intellettive, capacit di comunicare (paziente vigilie collaborante) Valutiamo lorientamento spazio- temporale, capacit di capire ed eseguire ordini, leloquio. Disartria : difficolt ad articolare le parole (lesione emisfero destro) Anartria : impossibilit ad articolare le parole (lesione emisfero destro) Afasia : difficolt a pensare formulare le parole esatte (lesione emisfero sinistro) Valutazione degli organi di senso la motilit oculare estrinseca quindi eventuali deviazioni dei globi oculari; 1 solo strabismo lesione di nervo o nucleo di un muscolo oculomotore, 2 alterazione di sguardo lesione al centro della coordinazione di sguardo) la motilit oculare intrinseca Verifichiamo forma, dimensione e simmetricit delle pupille: piccole miosi; grandi midriasi; asimmetriche anisocoria Il riflesso fotomotore (restringimento delle pupille stimolate da sorgente luminosa) e laccomodazione-convergenza (fissando un oggetto che si avvicina gli occhi dovrebbero convergere e le pupille restringersi) I nervi Cranici Il nervo facciale (VII) Osserviamo la simmetria del volto per valutare uneventuale lesione del VII nervo cranico: la rima orale devia verso la parte sana in quanto i muscoli non trovano pi la contrapposizione di quelli della parte affetta. Un deficit del VII a livello del SNC causa solo deviazione della rima orale, a livello periferico causa anche una incapacit di chiudere locchio. Il nervo trigemino (V) Verifichiamo la sensibilit della cute della fronte, della zona intorno allocchio, dello zigomo e della mandibola Il nervo ipoglosso(XII) e glosso-faringeo(XII) Difficolt a deglutire e nei movimenti della lingua Valutazione della forza (STENIA) Manovra di forza globale (arti superiori) Occhi chiusi, braccia tese in avanti parallele al pavimento, palmi verso lalto: i segni patologici sono la tendenza a slivellare (le braccia non sono pi parallele al pavimento) e la pronazione (i palmi vanno verso il basso) Manovre di forza segmentarie (arti sup.)

Valutiamo la capacit di forza nello stringere le nostre dita no la mano, nel toccare con il pollice tutte le altre dita della mano a ripetizione, e flettendo il braccio con opposizione del medico (quando si molla lopposizione se il rimbalzo porta il paz. a colpirsi ipotizziamo un danno extra piramidale, magari al cervelletto). Valutazione della sensibilit (ESTESIA) Parliamo di sensibilit tattile, dolorifica, calorifica e vibratorio (o pallestesica). Si pu testare toccando, sfiorando o pungendo zone speculari (dx e sx). Per quanto riguarda la vibratoria si utilizza un diapason dotato di scala graduata che percosso viene poi appoggiato presso le articolazioni. Ipoestesia: gradi intermedi di riduzione della capacit sensitiva Anestesia: assenza di capacit sensitiva Disestesia: non c riduzione di capacit sensitiva, ma si sentono cose che non ci sono (sensazione di acqua sulla pelle asciutta). Parestesia il formicolio Valutazione dei riflessi Valutiamo i riflessi osteotendinei sfruttando larco diastaltico, ad esempio sotto la rotula. I riflessi si possono dividere in esterocettivi (superficiali) o propriocettivi (profondi). Valutazione della coordinazione Osserviamo la sincronizzazione dei muscoli che concorrono a compiere il movimento. Per questo molto importante la sensibilit propriocettiva: sensazione delle proporzioni e delle relazioni nello spazio. Questa sensibilit intaccata dalle lesioni al cervelletto. La camminata di una persona con questo deficit detta atassica. 11. I RIFLESSI PATOLOGICI Il riflesso osteotendineo aumentato pu gi essere indicato come patologico in quanto indice di lesione al 1 motoneurone. I riflessi patologici sono quelli che normalmente non ci sono e che vengono liberati da una lesione al 1 MN. Riflesso di Babinsky Sollecitazione della pianta del piede con una punta smussata dal tallone verso le dita: lalluce (e anche le altre dita) si estendono R. Hoffmann Percuotendo la falangina del dito medio il paziente arriccia tutte le altre dita, come a voler stringere qualcosa. R. del muso Percuotendo intorno al labbro superiore, le labbra si sporgono in avanti tipo suzione R palmo-mentoniero Stimolando il palmo del paziente si ottiene un riflesso sul mento tipo tic.

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