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IL SISTEMA NERVOSO CENTRALE, TESSUTO NERVOSO:

Insieme al sistema endocrino, il sistema nervoso sia centrale che periferico controlla determinati organi e
tessuti bersaglio con la differenza che le risposte date dal sistema nervoso , sono risposte immediate ma di
breve durata poiché terminano quando termina l’impulso nervoso, mentre quelle del sistema endocrino sono
di risposta più lunga ma di durata molto più elevata. Il sistema nervoso è in assoluto il sistema più
complesso di tutti.
Esso si costituisce fondamentalmente due parti: un sistema nervoso centrale (SNC) composto dall’encefalo e
dal midollo spinale con la funzione di ricevere, inviare e coordinare le informazioni che dai vari effettori e
per i vari recettori che sono presenti in tutto il corpo. Un recettore è colui che permette di rilevare un
cambiamento nell’ambiente esterno e che invia l’informazione all’SNC tramite il sistema nervoso periferico
per mezzo di un compartimento afferente. L’insieme delle informazioni che invece provengono dal SNC
verso gli effettori tramite i nervi del sistema nervoso periferico, è invece il compartimento efferente. Di
questo compartimento fanno parte anche altre tipologie di sistema nervoso secondarie: sistema nervoso
somatico (SNS) che controlla le contrazioni della muscolatura scheletrica e sistema nervoso autonomo
(SNA) detto altrimenti “viscero-motore”, che controlla le contrazioni della muscolatura liscia, cardiaca e
delle ghiandole.
Il sistema nervoso in generale è formato istologicamente da due tipologie di cellule: i neuroni che sono le
cellule principali con la funzione di formare, ricevere e trasmettere gli impulsi nervosi; e le cellule di
sostegno definite nevroglia.

NEVROGLIA:
Le cellule del glia sono cellule di sostegno dei neuroni di diverso formato che svolgono varie funzioni che
mantengono inalterata la funzione del neurone. Sono 5 volte superiori in numero rispetto ai neuroni e sono
presenti sia nel SNC che nel SNP. La maggior varietà si trova nel SNC. Sono di 4 tipologie:
 ASTROCITI: Sono le cellule presenti in maggior quantità e anche le più grosse. Hanno varie
funzioni quali il controllo dell’ambiente interstiziale nei neuroni grazie a dei processi citoplasmatici
con i quali tengono sotto controllo lo scambio degli enzimi e degli ormoni tra ambiente intra ed
extracellulare; abbiamo poi il mantenimento della barriera ematoencefalica ossia la creazione di
questa barriera che ricopre i capillari nervosi, con permeabilità selettiva poiché molti enzimi e
ormoni che si trovano nel sangue possono essere nocivi per i neuroni; formazione di una rete di
sostegno tridimensionale grazie ai numerosi microfilamenti che si estendono per tutta la superficie
cerebrale; funzione riparativa del tessuto neuronale danneggiato dato che i neuroni hanno perso quasi
completamente la capacità di rigenerarsi mentre la nevroglia no; guida allo sviluppo neuro-
embrionale attraverso la secrezione di ormoni detti “fattori neurotropici”.
 OLIGODENDROCITI: Sono quelle cellule che ricoprono gli assoni e i dendriti dei neuroni del SNC.
Formano attorno ai corpi dei neuroni, vari strati di mielina, la quale aumenta notevolmente la
capacità di trasmettere l’impulso nervoso. La mielina è principalmente formata da fosfolipidi e un
neurone che presenta ogni sua zona principalmente ricoperta da mielina viene detto “mielinizzato”.
Questi sono quelli che vanno a formare la sostanza bianca del SNC; al contrario, quelli che ne sono
ricoperti parzialmente, vengono detti “amielinici” e vanno a formare la sostanza grigia del SNC. La
parte dell’assone coperta dagli oligodendrociti è detta internodo; la zona scoperta tra un internodo
all’altro è detta nodo di Ranvier.
 MICROGLIA: Sono quelle cellule (le più piccole del nevroglia) che svolgono una funzione di difesa
dei neuroni in quanto cellule fagocitarie. Esse sono, infatti, capaci di fagocitare sostanze di scarto, di
rifiuto e scorie presenti nell’ambiente interstiziale. Esse rappresentano il 5% delle cellule gliali
dell’SNC.
 CELLULE EPENDIMALI: Sono le cellule che circondano il canale centrale e i ventricoli
dell’encefalo. Come le cellule epiteliali, sono di forma cilindrica o cubica; ma a differenza di queste,
le cellule ependimali sono cellule che presentano delle ramificazioni che prendono contatto con le
cellule del tessuto nervoso circostante.

Riguardo invece alla nevroglia del SNP, questo è formato da due tipologie di cellule:
 CELLULE SATELLITI: Sono cellule che regolano lo scambio di sostanze nutritizie tra pirenofori e
liquido extracellulare.
 CELLULE DI SCHWANN: Hanno la medesima funzione degli oligodendrociti solo che la applicano
agli assoni dei pirenofori periferici. Una cellula di Schwann può inglobare più di un assone ma, a
differenza degli oligodendrociti, queste possono ricoprirlo solo per 1mm.

NEURONI:
Come detto prima, il neurone è la cellula principale del sistema nervoso in quanto è da essa che si genera,
viene trasmesso e gestito l’impulso nervoso. Un neurone è formato da un corpo cellulare chiamato soma o
pirenoforo e da ramificazioni principali definite assoni che si collegano al pirenoforo grazie ad un monticolo
assonnale. Gli assoni poi possono, lungo il loro percorso dividersi in altri assoni “collaterali”. Al termine
degli assoni vi sono ulteriori diramazioni definite dendriti che nella loro parte finale hanno le spine
dendritiche con le quali comunicano con altri neuroni o altre cellule. Ma possono anche esserci invece delle
arborizzazioni terminali che ai loro capi presentano dei terminali sinaptici che a loro volta permettono di
comunicare con gli altri neuroni o altre cellule. La differenza sta nel fatto che tramite i dendriti i neuroni
“ricevono” informazioni, mentre tramite i terminali sinaptici, i neuroni “trasmettono” informazioni.
Istologicamente parlando un neurone ha un aspetto granuloso derivato dalla presenza di numerosi
mitocondri, ribosomi fissi e liberi oltre che da un abbondante RER. Presenta inoltre, ammassi stabili di
ribosomi chiamati corpi di Nissl che sono responsabili del colore grigio dei neuroni.
I neuroni possono essere classificati sia secondo la loro struttura sia secondo la loro funzione; se li
classifichiamo secondo la loro struttura allora abbiamo:
 Neuroni Anassonici: Sono neuroni nei quali gli assoni e i dendriti non possono essere distinti. Si
trovano solo nell’encefalo ma la loro funzione non è stata ancora del tutto chiarita.
 Neuroni Bipolari: Sono neuroni che presenta dei sottili dendriti che unendosi creano un unico
dendrite separato dall’assone dal pirenoforo. Sono neuroni molto rari con la funzione principale nella
trasmissione di informazioni provenienti dai 5 sensi.
 Neuroni Pseudounipolari: Sono neuroni che presentano un assone diviso in due segmenti continui
che parte dai dendriti sino ad arrivare ai terminali sinaptici. Il pirenoforo si trova lateralmente
all’assone e non interferisce con il suo percorso.
 Neuroni Multipolari: Sono i neuroni più frequenti e sono caratterizzati da dendriti connessi al
pirenoforo. Dal pirenoforo scatta il l’assone che arriva sino ai terminali sinaptici.

Se li classifichiamo invece secondo la loro funzione allora abbiamo:


 Neuroni Sensitivi: Sono i neuroni che costituiscono la componente afferente del sistema nervoso. I
loro assoni sono le fibre afferenti e la loro funzione è quindi quella di trasmettere le informazioni al
SNC. Abbiamo i neuroni sensitivi somatici e i neuroni sensitivi viscerali; quelli viscerali trasmettono
informazioni riguardanti gli organi interni; quelli somatici riguardo all’ambiente esterno.
 Neuroni Motori: Sono quelli che costituiscono la componente efferente del sistema nervoso. Essi
portano informazioni agli effettori dall’ SNC. I loro assoni sono le fibre efferenti. I neuroni motori
somatici controllano la muscolatura scheletrica, quelli viscerali controllano tutto il resto. Le fibre
efferenti dell’SNC vengono definite pregangliari, quelle dell’SNP invece postgangliari poiché i
pirenofori dei neuroni dell’SNP sono organizzati i gruppi definiti gangli.
 Interneuroni: Sono neuroni di collegamento tra motori e i sensitivi. Si trovano solo nel midollo
spinale e nell’encefalo. Permettono di regolare le afferenze dai nervi sensitivi e quindi di coordinare
le risposte efferenti. Più è complessa a risposta a un dato stimolo più interneuroni vengono coinvolti.

Come ogni tipologia di cellula, anche i neuroni hanno la possibilità, se pur molto limitata, di potersi
rigenerare in seguito ad una lesione sia fisica (dovuta ad uno strappo o una compressione) che funzionale
(dovuta alla mancanza i ossigeno per un lungo periodo di tempo). Le lesioni neurologiche sono differenti da
SNP e SNC e molto più probabili nell’SNP che nell’SNC poiché nell’SNC vengono molto spesso coinvolti
più assoni insieme e in più gli astrociti secernono sostanze che ne bloccano la riproduzione oltre al fatto che
producono un tessuto cicatriziale che li ripara ma non li fa funzionare. Nell’SNP invece, un assone che
incombe in una lesione viene aiutato dalle cellule di Schwann a rigenerarsi. Innanzitutto la parte distale
dell’assone di disgrega, fagocitata dai macrofagi e le cellule di Shwann si posizionano in modo da
ripercorrere il percorso originale dell’assone. Nello stesso tempo secernono anche dei fattori di crescita che
stimolano la crescita dell’assone il quale crescerà nell’arco di poche ore, giorni o settimane seguendo o la
strada che faceva prima riconnettendo le sue sinapsi, ma questo è possibile solo se le due parti recise erano
comunque in contatto fra loro; oppure facendo un’altra strada, ma in questo caso le connessioni che aveva in
precedenza non avverranno più e quindi la funzionalità di quel neurone sarà per sempre compromessa.

Come avviene un impulso nervoso?


Il tutto nasce dal fatto che le assolemme sono membrane eccitabili. La loro eccitazione viene eseguita sino
ad un limite soglia oltre il quale la permeabilità degli ioni sodio e potassio cambia. A questo livello quindi
anche gli scambi fra questi ioni cambiano e questa diversificazione negli scambi degli ioni sodio e potassio
stimola un impulso elettrico. Questo impulso è detto impulso nervoso e viene trasmesso perché il
cambiamento della permeabilità, stimola anche le assolemme vicine. Una volta prodotto, l’impulso si
propaga ad una velocità diversa a seconda della caratteristiche dell’assone che deve attraversare: aumenta se
è presente una guaina mielinica e se il diametro dell’assone è maggiore.
L’impulso, una volta sviluppato e trasmesso lungo l’assone, arriva all fine del neurone e deve passare ad un
altro per continuare il suo percorso. Il passaggio da un neurone all’altro è definito sinapsi e questo processo
può avvenire tramite un terminale sinaptico e un assone, o un dendrite o un corpo cellulare o un’altra cellula.
In quest’ ultimo caso parliamo di giunzione neuroeffettrice.
Una sinapsi può essere chimica (vescicolare) o elettrica (non vescicolare). Le sinapsi chimiche sono quelle
più comuni e avvengono per mezzo della stimolazione alla secrezione di un neurotrasmettitore ad opera
della membrana “presinaptica” verso la membrana postsinaptica grazie a delle vescicole di secrezione. Il
neurotrasmettitore più conosciuto è l’ acetilcolina (ACh). Il neurotrasmettitore si lega ad un recettore
sull’assolemma post sinaptica eccitandola sino al raggiungimento del livello soglia adeguato, creando a sua
volta lo stesso impulso nervoso.
Per quanto riguarda invece le sinapsi non vescicolari, queste avvengono mediante delle “gap junction” tra i
due neuroni cosicché essi possano funzionare come se avessero una assolemma unica. Una volta che
l’impulso si genera, passa tramite questa gap junction come se non ci fosse spazio tra i due neuroni.

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