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ATASSIA
“ A – TAXIS “ = senza ordine (incoordinazione motoria)
Fi g. N °6
L'intento terapeutico deve essere poi quello di evidenziare
l'elemento strutturante carente o assente e ricostruirne la
funzione, per reinserirlo nel complesso globale al quale
appartiene.
E’ necessario, pertanto, verificare il rapporto di integrazione
raggiunto all’interno delle tre piramidi di base.
Troppo spesso ci si trova di fronte a tentativi steril i di migliorare
il cammino, facendo deambulare il paziente su delle orme
incollate per terra che lo obblighino a restringere la base
d'appoggio. Questo tipo d’approccio è fondamentalmente
scorretto in quanto non focalizza l’attenzione sul reale problema
del soggetto atassico.
La sua base d'appoggio è aumentata, perché la funzione manca
di stabilità.
E’ più utile, allora, andare a cercare una postura che abbia con
la gravità un rapporto più “semplice" e migliorare, a tale livello,
la stabilità. Probabilmente, il paziente, in una condizione p iù
"accessibile", potrà raggiungere un controllo posturale migliore
e trasferirlo nella gestione del cammino, restringendo
autonomamente la base d'appoggio.
E’ di evidente importanza il rapporto tra la verticalizzazion e e le
posizioni di base.
Fi g. 7
LA POSIZIONE IN GINOCCHIO
Per poter raggiungere la capacità di stare in ginocchio il P z.
deve saper nella progressione da prono stare a quadrupede e
saper sollevare una gamba, solo così sapremo se sa attivare gli
estensori bassi del tronco ed avere una sufficiente fissazione ( Il
bambino raggiunge questa capacità solo oltre gli 8 mesi). Ne lla
progressione supina dovrà saper sollevare il bacino ed anche gli
arti superiori, così sapremo come attiva gli estensori e se ha
bisogno ancora di stabilizzarsi. Nella progressione laterale
dovrà allinearsi appoggiandosi su un gomito sollevare un
braccio. Il mantenimento della posizione in ginocchio senza
appoggio quindi si ottiene migliorando la stabilità nelle tre
posizioni di base descritte che strutturano il tronco e quindi
danno al Pz. la capacità di conquistare questa posizione senza
mai esercitarla direttamente. Inoltre lo stare in ginocchio
prepara la stazione eretta e il carico bipodalico e se il Pz. sa
controllare la biarticolarità del fulcro intermedio allora può
essere già pronto per la statica. (Vedi Fig. N°8)
Fi g. N° 8
LA POSIZIONE INTERMEDIA 0 A CAVALIERE
Per poter raggiungere la capacità di stare in posizione
intermedia il Pz. deve saper nella progressione da prono stare a
quadrupede e saper sollevare sia il braccio che la gamba, solo
così sapremo se sa attivare gli estensori sia bassi che alti del
tronco ed avere una sufficiente stabilità. Nella progressione
supina dovrà saper sollevare il bacino con appoggio solo su un
piede e l'altra gamba sollevata ed anche gli arti superiori devono
essere sollevati, così sapremo come atti va gli estensori di un
emilato con sufficiente reclutamento e stabilità. Nella
progressione laterale dovrà allinearsi appoggiandosi su un
gomito e sollevare il bacino.
Il mantenimento della posizione intermedia senza appoggio dà al
Pz. la capacità di conquistare la deambulazione senza appoggio.
Infatti gli esercizi nelle piramidi di base esaltano la capacità di
attivare selettivamente un emilato alla volta e permettono di
valutare la capacità di reclutamento e la stabilità. Nel cammino
infatti ogni emicorpo alternativamente deve essere in grado di
sostenere il peso del corpo intero in quanto, l’arto sollevato da
terra costringe l'altro e l'emitronco controlaterale
a mantenere il peso di tutto il corpo e a
produrre una buona Stabilità. ( Vedi Fig. N°9)
Fi g. N ° 9
LA CORSA
E' l'espressione massima dell'equilibrio e la si può raggiungere
solo se il Pz. riesce a eseguire gli esercizi più difficili nelle
piramidi più difficili.
La piramide prona non ha elementi che possono integrare questa
funzione a meno che non si consideri di esercitare il Pz. a
gattoni facendogli sollevare il braccio e la gamba dalla stessa
parte, il che significa dargli massima difficoltà in quanto viene
ridotta moltissimo la base d’appoggio e se si vuole si può
mettere una palla sotto la mano in appoggio.
Nella piramide supina nell'esercizio del ponte su una gamba con
le mani sollevate si può mettere una palla sotto il piede in
appoggio.
Nella piramide laterale il Pz. deve saper fare minimo la bandiera
su un gomito con braccio e gamba sollevati. Meglio se riesce a
farla sull'arto superiore esteso.
( Vedi Fig. N° 10 )
Fi g. N° 10
In tutte le posizioni descritte occorre migliorare la stabilità del
Pz. L’instabilità è determinata anche da un fattore di debolezza e
quindi occorre poter risolvere questi due problemi
contemporaneamente: l'instabilità e l'ipostenia, in quanto questi
due elementi interagiscono tra loro potenziandosi
negativamente.
La tecnica dell'Inversione Statica dell'Antagonista o
Stabilizzazione Ritmica agisce su ambedue queste
problematiche contemporaneamente.
INVERSIONE STATICA DEGLI ANTAGONISTI