Sei sulla pagina 1di 10

POSTUROLOGIA

E SCHEMA CORPOREO
POSTUROLOGY AND BODY SCHEMA

Fabio Scoppa
Docente di Metodologia della Riabilitazione, Facolt di Medicina e Chirurgia, D.U. Fisioterapista
Coordinatore Scientifico e Didattico, Corso di Perfezionamento in Posturologia
Facolt di Medicina e Chirurgia, Universit La Sapienza di Roma

Riassunto: Un danno organico, una modificazione funzionale o unalterazione posturale comportano in ogni caso un
cambiamento dellimmagine corporea.
Eppure negli studi e nelle pubblicazioni inerenti la posturologia i problemi relativi alla strutturazione e alla ristrutturazio-
ne dello schema corporeo non sono trattati se non marginalmente, cos come pressoch assente una riflessione ap-
profondita sulla tematica della presa di coscienza corporea.
Scopo di questo lavoro stimolare una riflessione critica e costruttiva su questi argomenti, di rilevanza fondamentale
per chi si occupa della valutazione e del trattamento delle alterazioni posturali.

Parole chiave: Schema corporeo, immagine di s, posturologia.

Summary: An organic damage, a functional modification or a postural alteration leads to a change of the corporal
image, every time.
However, problems of the structuralization and restructuralization of the body schema are not considered, or treated
summarily, in the studies and publications about posturology. There is even a lack of a deep reflection on themes of the
corporal consciousness.
Aim of this work is to stimulate a critical and constructive reflection about these subjects, so important for who is working
on the evaluation and the treatment of postural alterations.

Key words: Body schema, self-image, posturology.

INTRODUZIONE posturologia, un gran numero di sindromi dolorose,


vertiginose, neurologiche, disfunzionali.
La postura, intesa come la posizione del corpo nel In realt gli sforzi degli studiosi si sono concentrati
suo complesso, nonch la relazione spaziale tra seg- in modo preminente sugli aspetti neurofisiologici e bio-
menti scheletrici sia in condizioni statiche che nellese- meccanici della postura piuttosto che, ad esempio, sugli
cuzione di attivit motorie, viene sempre pi fatta og- aspetti psicosomatici della postura, come abbiamo avu-
getto di studi e ricerche. to modo di sottolineare recentemente (Scoppa, 2000).
Lo studio della postura coinvolge specialisti di estrazio- Gli aspetti psico-emotivi hanno una tale rilevanza
ne diversa e, pertanto, la posturologia va intesa come una nel modulare la postura ed il sistema tonico posturale
branca trasversale che attraversa indifferentemente la nel suo insieme da meritare una maggiore attenzione
neurofisiologia, la psicofisiologia, la chinesiologia, lortope- da parte degli studiosi del settore. Lo spazio dedicato
dia, la medicina e la terapia riabilitativa, la clinica psicoso- allo studio degli aspetti psicologici nel campo della po-
matica, lodontoiatria, loculistica, la vestibologia e cos via. sturologia ancora insufficiente e incerto nei suoi con-
Attraverso losservazione, la sperimentazione, la ri- fini, a fronte di una abbondante produzione di studi e
flessione clinica, i vari specialisti hanno identificato e di ricerche in altre aree quali la neurologia, lodontoia-
trattato con successo, grazie agli strumenti propri della tria, la vestibologia, eccetera.

5
Posturologia e schema corporeo 6

SCHEMA CORPOREO getto mediante un atto terapeutico indotto dallesterno,


E PRESA DI COSCIENZA CORPOREA senza consentire una partecipazione attiva e cosciente
IN POSTUROLOGIA al cambiamento in atto da parte della persona stessa?
La coscientizzazione, lelaborazione, laccettazione
In questa sede vogliamo soffermarci su di un altro del cambiamento non sono dettagli secondari alla tera-
argomento che a nostro avviso merita uno spazio signi- pia posturale: non stiamo manipolando una macchina
ficativo in posturologia: quello dello schema corporeo o un computer, stiamo inducendo delle modificazioni
e della presa di coscienza corporea. neuropsicomotorie e posturali a scopo terapeutico in
Negli studi e nelle pubblicazioni inerenti la posturo- un corpo vivente, vissuto, cio propriamente umano.
logia i problemi relativi alla strutturazione e alla ristrut- Il cambiamento della postura deve essere vissu-
turazione dello schema corporeo non sono trattati se to e non subito dal soggetto.
non marginalmente, cos come pressoch assente una Tale cambiamento implica una rielaborazione dello
riflessione critica e approfondita sulla tematica della schema corporeo e dellimmagine di s, con tutte le im-
presa di coscienza corporea. plicazioni annesse e connesse, da quelle neurofisiologi-
Riteniamo che queste siano gravi lacune da colma- che a quelle psicoemotive a quelle sensomotorie.
re per una disciplina, la posturologia, che ha per ogget- Come non tenere a mente, oggi pi che mai, gli
to lo studio scientifico della postura e le metodologie di sforzi degli studiosi che si sono interessati al problema
intervento per la prevenzione, la terapia, leducazione e dello schema posturale, dellimmagine di s, della per-
la rieducazione della postura. cezione corporea? Come non riflettere, proprio oggi
Ovviamente questo breve elaborato non ha lo sco- che utilizziamo strumenti cos efficaci e immediati per
po di colmare tali lacune, ma solo quello di stimolare modificare radicalmente la postura di una persona, sul
una riflessione critica e costruttiva su questi argomenti. successo dellopera scientifica di Schilder (1935) le cui
ben noto a tutti che leducazione e la rieducazio- intuizioni e teorizzazioni sul concetto di schema corpo-
ne posturale sono metodologie di intervento di notevo- reo sono risultate un punto di riferimento fondamenta-
le diffusione e di conclamata utilit nellambito della le per intere generazioni di studiosi?
posturologia. Un cambiamento della postura implica un cambia-
Infatti, partendo da una attenta analisi clinica della mento dello schema corporeo: pertanto lo studio dello
postura e del repertorio neuropsicomotorio del sogget- schema corporeo, della sua elaborazione e rielaborazio-
to, tanto in et evolutiva quanto in et adulta e geriatri- ne, merita uno spazio pi che legittimo nellimpianto
ca possibile aiutare il soggetto portatore di un distur- teoretico della posturologia, cos come le metodologie e
bo posturale coinvolgendolo in un lavoro attivo e co- le tecniche che concorrono alla strutturazione e alla ri-
sciente sul proprio corpo. strutturazione dello schema corporeo sono da inserire
Pertanto, anche quando lesame posturologico con- tra gli strumenti operativi propri della posturologia.
sente di identificare uninterferenza, ad esempio podali- Nel paragrafo successivo presenteremo sintetica-
ca, occlusale o visiva, primariamente responsabile di mente cosa si intende per schema corporeo e come si
un disequilibrio tonico posturale, non ci sembra ragio- sviluppato questo concetto nellultimo secolo.
nevole manipolare unentrata del sistema tonico postu-
rale e quindi modificare la strategia posturale del sog-
getto senza la sua partecipazione attiva e consapevole a DALLA CENESTESIA
questo cambiamento corporeo. ALLO SCHEMA CORPOREO
La terapia posturale non pu prescindere da
una presa di coscienza. Si intende per schema corporeo, o immagine corpo-
Le recenti acquisizioni nel campo della posturologia rea, la coscienza immediata del nostro corpo nella sua
e le metodiche avanzate per la correzione di uninterfe- tridimensionalit, della sua posizione, del suo stato, sia
renza posturale mediante ladozione di specifici ausili in condizioni statiche che dinamiche: una sorta di im-
(byte, plantare propriocettivo, correzione visiva,) o magine di s che implica fattori di ordine neurofisiolo-
mediante una riprogrammazione neuroposturale indot- gico, psicodinamico, relazionale, e che consente allin-
ta in via riflessa (auricoloterapia posturale), non devo- dividuo di entrare in relazione spaziale e temporale con
no farci dimenticare i principi classici ma sempre attua- il mondo circostante.
li della cultura rieducativa, che si sviluppata sulla ba- Storicamente il concetto di schema corporeo viene
se dellidea di fondo che la terapia riabilitativa debba fatto risalire alla fine del XIX secolo.
essere condotta come un processo di apprendimento in Proposto da Bonnier, poi diffuso, valorizzato e rie-
condizioni patologiche (Perfetti, 1986). laborato da studiosi quali Lhermitte, Pick, Head, il
Il paziente deve essere messo in condizione di svi- concetto di schema corporeo trova la sua consacrazio-
luppare un apprendimento motorio e posturale, con- ne scientifica nel 1935 con lopera di Schilder The
frontando sensazioni, posizioni, strategie motorie vec- image and appearance of the human body, tradotto in
chie con le nuove, prendendo coscienza di tutto ci on- italiano con molti anni di ritardo sotto la direzione del
de stabilire nuovi punti di riferimento posturali sui prof. Cesa-Bianchi (1973).
quali rielaborare lo schema corporeo. Le prime elaborazioni teoriche sullargomento sono
Com pensabile modificare la postura di un sog- rintracciabili con la formulazione del concetto di cene-
7 Attualit in Terapia Manuale e Riabilitazione, Anno 3, numero 4, ottobre-dicembre 2001

stesia, espresso allinizio del secolo XIX. Il termine ce- corpo o schema corporeo oppure, seguendo la conce-
nestesia pu essere considerato parente del successi- zione di Head che sottolinea limportanza della cono-
vo concetto di schema corporeo ma sicuramente non scenza della posizione del corpo, modello posturale del
sinonimo. Nellottocento con questo termine si allude- corpo.
va al senso generale che noi abbiamo del nostro corpo, Arriviamo cos alla definizione di Schilder: lo sche-
dato dallinsieme di sensazioni che da ogni parte del ma corporeo limmagine tridimensionale che ciascu-
corpo venivano trasmesse al sensorium, centro di in- no ha di se stesso: possiamo anche definirlo immagine
tegrazione sensoriale. Questa definizione, in verit ab- corporea.
bastanza indeterminata, tende ad evidenziare che si A scopo riassuntivo affianchiamo accanto a questa
tratta di molteplici e disgiunte sensazioni che si fondo- di Schilder alcune altre definizioni tra quelle pi cono-
no a livello cosciente in un senso di s. Limprecisio- sciute.
ne del termine stata messa in evidenza da molti stu- Ajuriaguerra-Hecaen: lo schema corporeo un da-
diosi, tra cui Wallon (1974): in particolare questo to gnostico costantemente presente, che permette la co-
caos indifferenziato di sensazioni sembra ricondurre scienza del nostro corpo come entit statica e dinamica.
ad un generico senso di coscienza del corpo senza di- Vayer (1974); Picq-Vayer (1968): lo schema cor-
stinguere, ad esempio, tra sensibilit enterocettiva e poreo lorganizzazione delle sensazioni relative al
sensibilit propriocettiva, e senza precisare il ruolo de- proprio corpo in relazione ai dati del mondo esterno.
gli aspetti emotivi ed affettivi in tutto ci. Le Boulch (1975): consideriamo lo schema corpo-
Nei suoi studi a cavallo tra i due secoli, Bonnier si reo o immagine del corpo come una intuizione globale
pone criticamente di fronte al concetto di cenestesia e o una conoscenza immediata che abbiamo del nostro
introduce in modo originale un nuovo criterio rispetto corpo allo stato statico o in movimento, nel rapporto
agli studi dellepoca: il criterio topologico. La novit di delle sue diverse parti tra loro e nei suoi rapporti con
Bonnier, che egli indic come essenziale, fu quella di lo spazio circostante degli oggetti e delle persone.
attribuire al corpo un suo valore topologico, cio spa- Con Le Boulch (1975), cos come con Fischer
ziale, grazie al quale possibile orientarsi oggettiva- (1986), si assiste al completo superamento della distin-
mente nel mondo e soggettivamente riguardo le diver- zione artificiosa e dicotomica tra i termini schema e im-
se parti del nostro corpo: il nostro corpo ci dato co- magine corporea, essendo un modo di esprimere in
me sens despace. due linguaggi diversi, luno fisiologico, laltro psicologi-
Ulteriori sviluppi circa limportanza del criterio spa- co, una sola e stessa realt fenomenologia che quella
ziale vengono forniti da Pick, neurologo tedesco che al- del corpo proprio.
linizio del novecento parla di korperschema e intro- Il concetto di corpo proprio (corps-propre) ci ri-
duce lo schema topognostico. Secondo tale schema noi collega alla fenomenologia della percezione di Merleau-
possediamo una consapevolezza topografica del nostro Ponty (1945), che porta a riconoscere che lIo sempre
corpo che ci consente di sapere continuamente in che situato nel mondo in quanto corporeit: il corpo
stato si trova. Mentre Bonnier attribuiva un ruolo par- proprio nel mondo come il cuore nellorganismo:
ticolarmente importante alla funzione vestibolare nella mantiene continuamente in vita lo spettacolo visibile,
formazione dello schema del corpo, secondo Pick la lo anima e lo nutre interiormente, e forma con lui un
funzione visiva a definire primariamente limmagine sistema. In questo contesto lo schema corporeo si
spaziale del corpo, senza comunque sottovalutare la identifica con lesperienza del corpo al mondo: lo sche-
funzione aptica e quella cinetica. ma corporeo un modo di esprimere che il mio corpo
Il neurofisiologo inglese Head fornisce una visione al mondo. Merleau-Ponty riconosce un aspetto di
per cos dire associazionistica dello schema corporeo, integrazione a questa struttura: il mio intero corpo
formato dallassociazione di vari ordini di informazioni non per me un aggregato di organi giustapposti nello
posturali, tattili, cinetiche, visive la cui sintesi fornisce spazio. Io lo tengo in un possesso indiviso e conosco la
un somatogramma in continuo divenire. Head parla di posizione di ogni mio membro grazie ad uno schema
modello (model; standard) e sottolinea laspetto di - corporeo.
namico, in evoluzione di questo processo.

UN PROCESSO CIRCOLARE COMPLESSO


IMMAGINE DI S E SCHEMA CORPOREO
Riassumendo, lo schema corporeo implica:
Con Schilder (1935) assistiamo al superamento dei - fattori neurofisiologici rappresentati dalla funzione
precedenti punti di vista nel tentativo di dare una defi- propriocettiva, enterocettiva, esterocettiva, vestibola-
nizione al contempo fisiologica, psicologica, sociologi- re che peraltro garantiscono la consapevolezza del
ca. Secondo Schilder noi riceviamo una serie di sensa- movimento e della posizione del corpo;
zioni tattili, termiche, nocicettive, neuromuscolari, vi- - fattori psico-emotivi, caratterizzanti limmagine di
scerali ma al di l di tutto questo vi lesperienza s e lo schema corporeo al punto tale che qualsiasi
immediata dellesistenza di una unit corporea che se rigida separazione dai precedenti aspetti fisiologici
vero che viene percepita, daltra parte qualcosa di pi risulta essere unoperazione arbitraria, impropria,
di una percezione: noi la definiamo schema del nostro dicotomica.
Posturologia e schema corporeo 8

In realt gli aspetti fisiologici e gli aspetti psicologici 1996) per rappresentare meglio la prospettiva olistica
dello schema corporeo rappresentano ununit che non della persona e superare la concezione biunivoca della
la natura, ma solo le esigenze didattico-metodologiche malattia (psicogena o somatogena).
della scienza possono artificiosamente dividere e tenere
separate.
A questi due aspetti possiamo aggiungere i fattori SCHEMA CORPOREO
sociali, trattati da Schilder in unapposita parte della ED ESPERIENZE CORPOREE
sua opera (sociologia dellimmagine corporea), in virt
del fatto che limmagine del corpo pu risentire dello Gi Schilder, rifacendosi agli studi di Head, sotto-
specifico contesto sociale, culturale, etnico. lineava limportanza della corteccia sensoriale come
Siamo pertanto di fronte ad un processo complesso magazzino delle sensazioni passate, che formano
in cui confluiscono aspetti senso-percettivi con aspetti dei modelli organici (schemi) che modificano le im-
immaginativi, al fine di produrre un qualcosa di pressioni degli impulsi sensoriali afferenti in modo ta-
profondamente unitario anche se costantemente in fie- le che la sensazione finale di posizione o di localizza-
ri: la coscienza immediata ed unitaria del nostro zione giunga a livello di coscienza correlata con qual-
corpo. cosa che accaduto in precedenza. Pertanto qual-
Giova ricordare che noi conosciamo la posizione di siasi cambiamento riconoscibile giunge alla coscienza
punti del corpo, ad esempio il naso, anche quando le dopo esser stato posto in relazione con qualcosa che
afferenze somatoestesiche di queste parti del corpo accaduto in precedenza. Si tratta quindi di un com-
vengono anestetizzate. plesso processo di riconoscimento, di confronto, com-
Schilder spiega chiaramente che non si tratta sem- parativo, in riferimento ai dati delle esperienze corpo-
plicemente di una sensazione o di unimmagine menta- ree pregresse.
le: esso implica che limmagine non semplicemente Su questo tipo di interpretazione converge anche
percezione sebbene ci giunga attraverso i sensi, ma Gozzano (1959) per spiegare la coscienza immediata
comporta schemi e rappresentazioni mentali, pur non dellunit del nostro corpo e la rappresentazione spa-
essendo semplicemente una rappresentazione. ziale tridimensionale che ciascuno ha di se stesso: le
In altre parole, le afferenze sensoriali periferiche impressioni visive, tattili, muscolari, ci informano sul-
concorrono a formare lo schema centrale, ma dal- lesistenza delle diverse parti che compongono il nostro
tronde lo schema centrale modula e regola lattivit corpo, ma oltre a ci noi abbiamo una coscienza imme-
periferica. diata che il nostro corpo esiste come unit; daltra par-
su questo principio che Ruggieri (1988) ha svi- te le medesime impressioni visive tattili e soprattutto
luppato un modello circolare in termini psicofisiologici, muscolari ci informano sulla posizione delle diverse
modello che considera le rappresentazioni dello sche- parti del nostro corpo, e sui cambiamenti di posizione
ma corporeo come sistemi complessi con componenti di ciascuna di esse rispetto alle altre e rispetto allo spa-
centrali e periferiche. Secondo lAutore anche in que- zio, in virt di un processo di confronto, compiuto dal-
sto contesto acquista un significato peculiare la frase di la corteccia cerebrale, fra queste impressioni ed un mo-
Freud: le originali percezioni sensoriali sono simbo- dello o schema rappresentativo del nostro corpo e dei
leggiate. rapporti spaziali fra le sue parti.
In effetti, anche alla luce di questa pur breve rasse-
gna storica sul concetto di schema corporeo, si evince
come esso non sia un semplice processo lineare unidi- UN PROCESSO DINAMICO
rezionale (le afferenze sensoriali periferiche che concor-
rono alla formazione dello schema corporeo centrale), Lo schema corporeo, o immagine corporea, non
ma al contrario un processo circolare bidirezionale e una struttura innata e preformata, e non unimmagi-
polifasico. ne fissa e statica, ma al contrario una struttura dina-
Infatti lo schema corporeo centrale, come preconiz- mica, in continuo divenire, dipendente dalla matura-
zato da Head e da Schilder, a sua volta in grado di zione del sistema nervoso, dai vissuti psico-emotivi, dal
influenzare e modificare la periferia corporea; in parti- livello di percezione senso-motoria e dai processi resi
colare lo schema centrale in grado di modificare possibili dallesperienza e dallapprendimento motorio
il tono posturale. e posturale. Su questo punto Schilder chiaro: lim-
A loro volta le re-afferentazioni di ritorno periferi- magine del corpo da un punto di vista fisiologico non
che contribuiscono alla ristrutturazione e alla rielabora - un fenomeno statico. La si acquista, la si costruisce, ed
zione dello schema corporeo, secondo un processo cir- essa trae la sua struttura da un continuo contatto col
colare polifasico in continuo divenire di tipo bidirezio- mondo. Non una struttura, ma una strutturalizzazio-
nale (periferia - centro; centro - periferia; periferia - ne in cui si verificano continui cambiamenti, e tutti
centro e cos via). questi cambiamenti sono in rapporto con la mobilit e
Una simile chiave di lettura del processo di struttu- le azioni del mondo esterno.
razione dello schema corporeo appare sintonica con Pertanto lo schema corporeo un processo toni-
lapproccio circolare e sistemico che viene utilizzato in co, dinamico, in evoluzione: a tal proposito Head
psicosomatica (Onnis, 1989 e 1993; Scoppa e Nicotra, (1911) non parla di schema, ma di schemi, al plurale,
9 Attualit in Terapia Manuale e Riabilitazione, Anno 3, numero 4, ottobre-dicembre 2001

che integrandosi tra loro formano un somatogramma dello schema corporeo sono ben sottolineate da Schil-
sempre in fieri. der: tutti i sensi partecipano a questo processo co-
Su questa posizione si collocano in varia misura struttivo, e indubbiamente lapparato vestibolare ha
molti studiosi dellargomento, tra cui ricordiamo: Bar- qui una particolare funzione. Il nostro rapporto con la
tlett (1932), Mucchielli (1962), Wallon (1962), Kohler terra, con la gravit un fattore vistoso per la meccani-
e Lachanat (1972), Le Boulch (1981), Dropsy (1981), ca del movimento e per la percezione dellimmagine
Perfetti (1986), Ruggieri (1988). corporea.
Non ci dimentichiamo che uno dei padri del con-
cetto di schema corporeo, il gi citato medico francese
LA STRUTTURAZIONE E. Bonnier, ha iniziato le sue ricerche in ambito otolo-
DELLO SCHEMA CORPOREO gico studiando le malattie dellorecchio; in particolare
partendo dai suoi lavori sulla vertigine andato a cer-
Nellet dello sviluppo la strutturazione dello sche- care il fondamento dello stato di non vertigine, ovvero
ma corporeo passa attraverso tappe evolutive: Le il meccanismo che garantisce lancoraggio delle posture
Boulch (1975) definisce lo stadio del corpo subito, di un soggetto in un contesto spazio-temporale.
dalla nascita ai tre mesi di vita, la tappa del corpo vis- Cos nasce lipotesi fondamentale della presenza di
suto, fino ai tre anni, lo stadio del corpo percepito, uno schema del proprio corpo, ovvero di una struttura
cio la tappa della discriminazione percettiva che va o meglio di una strutturalizzazione che lo rappresenti
dai tre ai sette anni, e lo stadio del corpo rappresenta- in ogni momento, ipotesi ripresa pi volte sia pure con
to, cio il periodo dai sette ai dodici anni della rappre- concettualizzazioni diverse: dalla configurazione spazia-
sentazione mentale del corpo proprio in movimento le del corpo, allo schema posturale, allimmagine di s.
e pensiero operatorio.
Le prime esperienze infantili hanno pertanto unim-
portanza del tutto speciale nella strutturazione dello LO SCHEMA CORPOREO IN AMBITO
schema corporeo, ma questo processo dinamico, evolu- PATOLOGICO
tivo, in continuo divenire non circoscrivibile solo al-
let evolutiva: ad ogni et possiamo avere modificazio- Le modificazioni dello schema corporeo in conco-
ni o ristrutturazioni dello schema corporeo, e partico- mitanza di uno stato patologico o disfunzionale posso-
larmente in concomitanza con modificazioni neuro-po- no essere molto evidenti e a volte drammatiche.
sturali, morfo-strutturali o psico-affettive. Ed per tale Ricordiamo a titolo esemplificativo il fenomeno del-
ragione che noi consideriamo la rielaborazione dello larto fantasma e il fenomeno dellemidisattenzione, ov-
schema corporeo come un capitolo fondamentale in vero di pazienti che sentono un arto che non c pi, o
posturologia, specie quando atti terapeutici o processi che non sentono pi come proprio un arto ancora pre-
patologici inducono significative modificazioni tonico- sente ma in condizioni anatomopatologiche e funzio-
posturali. nali radicalmente modificate.
In caso di amputazione di una gamba, lamputato
pu continuare a sentire il proprio arto ed avere la net-
SCHEMA CORPOREO E SISTEMA ta sensazione che ci sia ancora, che si muova, che fac-
TONICO POSTURALE cia male, fino al punto di dimenticarsi della propria
menomazione e cadere: la comparsa di un arto fanta-
Nel descrivere la sindrome del deficit posturale, sma, che lespressione dello schema corporeo.
Da Cunha (1987) precisa che uno dei sintomi caratteri- Schilder riferisce il caso di un amputato le cui sen-
stici quello che il malato si lamenta di avere difficolt sazioni di una gamba e di un piede fantasmi scompar-
nel rimanere eretto, sia che egli si senta titubante, sia vero immediatamente con linsorgere di una lesione ce-
che soffra in tale posizione. lebrale: la stessa lesione che elimin ogni riconosci-
Schilder dice: nella costruzione del modello postu- mento della propria postura fece cessare anche la per-
rale del corpo le difficolt sorgono quando i vari sensi cezione dellarto fantasma.
non possono venir usati o coordinati; ma non pro- Questo lascia supporre che il fenomeno sia di origi-
prio questa la situazione in cui ci si trova in presenza di ne centrale e non periferica, come intuito da Descartes
uninterferenza recettoriale che altera il sistema tonico gi nel XVII secolo quando scriveva: il dolore della
posturale? Dobbiamo considerare come a tale altera- mano non sentito dallanima in quanto nella mano,
zione posturale corrisponda unalterazione del modello ma in quanto nel cervello. Ma anche una interpreta-
posturale centrale, ed per tale ragione che necessa- zione di questo tipo, strettamente neurologica, non ri-
rio considerare sempre anche lo schema corporeo specchia in pieno la realt del fenomeno dellarto fanta-
quando studiamo il sistema posturale. sma, che come noto ha delle valenze psicoemotive.
Quando Da Cunha afferma che il malato si la- Una situazione contingente, unemozione, un ricordo,
menta di avere difficolt nel rimanere eretto, che si che evocano il vissuto della ferita possono far compari-
sente titubante, non sta forse parlando anche della re un arto fantasma in amputati che prima non lo ave-
funzione vestibolare e della funzione antigravitaria? vano; cos come pu succedere che la dimensione note-
Limportanza di queste funzioni nella costruzione vole dellarto fantasma si possa ridurre, fino al punto
Posturologia e schema corporeo 10

di essere inglobato nel moncherino, in concomitanza ed utilizzare il proprio arto plegico rispetto ad una rap-
con laccettazione della menomazione da parte dellam- presentazione storica di esso: la nuova immagine cor-
putato. Si pensi a quale ruolo possono avere questi porea che si ristrutturata su esperienze motorie e per-
aspetti ad esempio nel fenomeno della mammella fan- cettivo-conoscitive concrete.
tasma delle mastectomizzate. A questo punto ci si potrebbe chiedere quale sia la
Partendo da questo tipo di considerazioni, Bernard localizzazione neurologica dello schema corporeo. In
(1974) afferma: bisogna dunque capire come i deter- effetti una localizzazione ben precisa sembra difficile
minanti psichici e le condizioni fisiologiche si ingranino da definire anche se qualche tentativo stato fatto (ad
gli uni sulle altre: a prima vista non si concepisce come esempio Luria, 1974): lo schema corporeo il frutto
larto fantasma, se dipende da condizioni fisiologiche e dellintegrazione di molte funzioni sensoriali, motorie,
se a questo titolo leffetto di un determinismo natura- emotive, e pertanto coinvolge numerose aree corticali
le, pu daltronde dipendere dalla storia personale del e implica lintervento associativo di molteplici centri
malato, dai suoi ricordi, dalle sue emozioni o dalla sua cerebrali.
volont. Perch abbiano una stessa risultante, queste
due componenti fisiologiche e psicologiche necessitano
di un terreno comune. FATTORI PSICODINAMICI
Altro fenomeno su cui giova riflettere quello del- DELLO SCHEMA CORPOREO
lemidisattenzione dellemiplegico, specie in quei casi
complessi in cui i pazienti negano, rifiutano (denial, Riguardo gli aspetti psicologici dello schema corpo-
neglet) lesistenza di una met del proprio corpo o la reo e dellimmagine di s, una testimonianza della loro
considerano estranea, cosa altrui, o la percepiscono co- rilevanza ci data dalla vastit degli studi sullargo-
me un oggetto. mento che, a partire da Freud, sono arrivati fino ai no-
Riportiamo la testimonianza di una paziente affetta stri giorni.
da emiparesi spastica destra dopo trauma cranico e Klein, Bick, Bion, Winnicot, Mahler, Merleau-
asportazione chirurgica di porzioni del lobo temporale Ponty, Jacobson, Bowlby, Kout, Eissler, Stern, Reich,
e frontale di sinistra, descritta da Sabbadini (in Pizzetti Lowen, Piaget, Downing sono solo alcuni degli studio-
e Caruso, 1987) dopo due anni di terapia riabilitativa: si, di formazione e approccio concettuale anche molto
Vede, dottore: in questi due anni lei e i suoi tera- eterogeneo, che possono essere accomunati dallimpor-
pisti mi avete ripetutamente chiesto di muovere la ma- tanza data al corpo e alle esperienze corporee nella
no destra e contemporaneamente mi avete messo da- strutturazione dello psichismo globale e della coscienza
vanti una cosa. Io provavo a muovere la mano de- del S. In effetti una piena coscienza del S pu essere
stra, ma non so se riuscivo, poich non sapevo nem- raggiunta solo con la strutturazione a livello mentale di
meno dove cercarla. Daltra parte, davanti a me segui- uno schema radicato nellesperienza corporea; questa
tava ad essere quella cosa, che io non sapevo che co- struttura mentale rappresenta il garante dellidentit e
sa potesse essere. Un giorno, anzi nel corso di molti dellintegrit della persona: io sono il mio corpo,
mesi, io ho riflettuto sul fatto che voi ogni volta che mi questo il messaggio che ci arriva, da Merleau-Ponty a
chiedevate di muovere la mano mi facevate trovare da- Lowen. Daltronde anche su questo punto Schilder
vanti quella cosa. Ed io ho cominciato a studiarla: chiaro: I processi di costruzione dellimmagine corpo-
ho contato cinque cos; pi volte e quasi per caso ho rea non avvengono soltanto nel campo della percezio-
associato il numero cinque alle dita di una mano; ho ne, ma hanno anche i loro paralleli nella costruzione
capito allora che quella cosa era una mano. Mi sono del campo libidico ed emotivo.
allora domandata perch proprio io dovessi muove- Una testimonianza del ruolo che giocano gli aspetti
re quella mano; poi ho capito che forse quella mano squisitamente psico-emotivi nella strutturazione dello
poteva essere la mia. Ho provato e riprovato ad schema corporeo pu arrivare da casi di psicopatologia
orientarmi per capire se potesse essere attaccata al mio come ad esempio lanoressia mentale.
corpo; ho provato ad immaginarla prolungandola ver- Come ben precisato nel DSM - IV, tra le caratteri-
so lavambraccio ed il braccio. Solo allora ho comincia- stiche essenziali dellanoressia vi la presenza di unal-
to a sentirla ed a vederla come mia. Ho allora capi- terazione dellimmagine corporea per ci che riguarda
to che i movimenti della mano che io provavo a com- forma e dimensioni corporee.
piere su vostro ordine ed i movimenti della cosa tal- Nella nostra esperienza clinica con ragazze anores-
volta erano gli stessi, cio che la mano si apriva e si siche questa alterazione si costantemente presentata
chiudeva perch io la comandavo. ed in modo ben visibile. Emblematico, a proposito, il
Questa testimonianza esemplificativa di come il test della figura umana, ove lanoressica raffigura se
paziente possa percepire il proprio arto plegico come stessa in modo abnorme e distorto rispetto alla reale
estraneo e come oggetto (una cosa). struttura corporea e alle proprie dimensioni somatiche
Soltanto ad un certo momento la rappresentazione (Figg. 1 e 2). Osservando alcuni caratteri comuni alle
mentale dellarto stata convalidata dalla coinciden- due figure riportate come esempi, possibile fare alcu-
za tra i movimenti che essa poteva comandare e quelli ne considerazioni:
che la cosa contemporaneamente eseguiva. - la modalit con cui sono stati disegnati i piedi testi-
Solo a questo punto la paziente ha potuto percepire monia linsufficiente rappresentazione mentale delle-
11 Attualit in Terapia Manuale e Riabilitazione, Anno 3, numero 4, ottobre-dicembre 2001

Figura 1 - Test della figura umana di una paziente ano-


ressica di 35 anni che evidenzia un disturbo dellimma-
gine corporea. Si notino: testa e spalle sovradimensio-
nate, collo pressoch inesistente, arti superiori e mani Figura 2 - Test della figura umana dell stessa pazien-
nascosti o assenti, sproporzione tra parte superiore (in te anoressica, eseguito a distanza di pochi giorni:
particolare la testa) e parte inferiore del corpo, appog- da notare la sproporzione della testa rispetto al re-
gio plantare molto scarso, quasi inesistente. Colpiscono sto del corpo, le mani nascoste, lo sguardo fortemen-
inoltre la conformazione mascolina del volto (tratteggio te aggressivo e la bocca socchiusa, lappoggio plan-
tipo barba, sopracciglia molto pronunciate) nonch del tare pressoch assente, latteggiamento mascolino
corpo (assenza di una silohuette femminile, abiti ma- sia nellabbigliamento che nella silohuette corporea
schili), e lo sguardo fortemente aggressivo. che nel volto.

stremit distale del corpo. Lappoggio dei piedi, ap- del tutto mancante. Non difficile cogliere altres un
pena accennato da sembrare quasi inesistente, indi- significato di inibizione: non dimentichiamo limpor-
ce di uno scarso contatto con la realt. Stare con i tanza delle attivit manipolative per lesplorazione e
piedi per terra un modo di dire che rappresenta la conoscenza dellambiente nel periodo evolutivo, e
bene questo concetto. Avere i piedi per terra, sul pia- come le braccia e le mani siano uno strumento cor-
no fisico, equivale a livello psicologico ad un buon poreo dellIo per esprimere amore (abbracciare, acca-
radicamento della persona nella realt: questo pro- rezzare) e aggressivit o rabbia (colpire con i pugni);
cesso, al contempo psicologico e corporeo, in Analisi - la bocca socchiusa mette bene in evidenza il bisogno
Bioenergetica viene chiamato grounding; orale frustrato e insoddisfatto e lira che ne consegue,
- le mani nascoste o assenti evidenziano una rappre- tipico delle pazienti con disturbi del comportamento
sentazione mentale della capacit di contatto scarsa o alimentare;
Posturologia e schema corporeo 12

- la testa grande, sovradimensionata e sproporzionata detto schema posturale corporeo (Cesarani e Alpini,
rispetto al resto del corpo, coerente con la modalit 2000).
cerebrale e intellettiva con cui queste ragazze vivono A livello metodologico, riteniamo che un arricchi-
la propria vita, molto spesso pensata e immaginata mento dellattivit senso-percettiva e motoria possa fa-
piuttosto che sentita, con tendenza a privilegiare atti- vorire una buona strutturazione dello schema corporeo
vit ideative e logico-creative rispetto alla percezione consentendo cos un miglior controllo motorio e postu-
del s corporeo. rale. Pertanto, in posturologia la terapia dovrebbe pre-
- La mascolinit, espressa in vario modo nei due dise- vedere non soltanto la correzione delle specifiche inter-
gni, fa pensare ad uno dei criteri diagnostici dellano- ferenze posturali ma anche un accurato lavoro di per-
ressia nel sesso femminile in epoca post-puberale: la- cezione delle modificazioni tonico posturali indotte dal-
menorrea, che in genere segue il calo ponderale. In le stesse.
et pre-puberale, lanoressia pu condurre ad un ri- Sappiamo infatti che la percezione una funzione
tardo del menarca. In generale, lamenorrea e i di- basilare che condiziona tutto lagire dellindividuo,
sturbi dei cicli mestruali sono la spia di una disfun- ogni suo apprendimento ed ogni sua relazione: se ne
zione endocrina tipica dellanoressia, e sono legati a comprende cos limportanza che essa riveste in ambito
livelli patologicamente bassi di estrogeni circolanti educativo, rieducativi, terapeutico.
dovuti ad una diminuita secrezione di FSH e LH Infatti il modo con cui un individuo percepisce la
ipofisari. realt, e quindi anche la propria realt corporea, con-
Ruggieri et al. (1994, 1997) hanno approfondito dizionato non soltanto dalla funzionalit delle strutture
largomento dellimmagine corporea nellanoressia organiche sensoriali, ma anche dalluso di queste strut-
mentale. Uninteressante ricerca sperimentale (1997) ture sensoriali secondo lesperienza e i fattori psicologi-
ha messo in evidenza come nelle donne anoressiche ci ed ambientali.
lintensit della percezione cinestesica sia particolar- Quindi, accanto a determinanti strutturali (le strut-
mente bassa. Tali risultati sono coerenti con la proble- ture nervose ed i recettori sensoriali) vi sono determi-
matica di queste pazienti che ruota intorno ad un pro- nanti psico-emotivi, ambientali, esperienzali e socio-cul-
cesso di negazione della propria corporeit e di altera- turali che, in intima connessione tra loro, determinano
zione della propria immagine corporea. Secondo i ri- lattivit percettiva del soggetto ed il suo comporta-
cercatori, tutto ci va inteso come un processo di natu- mento ed orientamento nellambiente.
ra psicofisiologica che passa attraverso concrete moda- Lattivit percettiva rappresenta il punto di contatto
lit di inibizione dellinformazione sensoriale, mediante dellindividuo con la realt: il nostro comportamento,
un meccanismo centrale di inibizione che interviene sia in ogni momento, viene adattato alla realt cos come
a modificare alcune forme particolari di sensibilit tatti- essa viene da noi percepita. Lindividuo non reagisce
le che a ridurre il peso dellinformazione cinestesica ad una realt assoluta ed incontrovertibile, ma alla pro-
nella costruzione dellimmagine corporea. pria percezione della realt: il campo percettivo diventa
cos per lindividuo la realt stessa. La realt corporea
non fa eccezione: lIo vive e agisce il proprio corpo cos
LA PRESA DI COSCIENZA CORPOREA come lo percepisce, con tutte le valenze affettive ed
emotive oltre che sensoriali e motorie.
Come ci ricordano Gagey e Weber (2000), il siste- Riguardo questultime, dobbiamo sempre tenere a
ma posturale un sistema automatico. Luomo non ne mente, come ci ricorda Schilder, che non esistono
ha alcuna coscienza; non ne parla. percezioni senza azioni: pertanto uno schema corpo-
Da questa semplice constatazione pu avere inizio reo non pu strutturarsi se non attraverso unadeguata
una seria riflessione sul senso di offrire al malato po- attivit percettivo-motoria, attiva o passiva; daltronde
sturale la possibilit di prendere coscienza del suo non si pu recuperare alcuna funzione motoria senza
stato, delle strategie posturali e motorie da lui messe contemporaneamente recuperare lo schema ad essa
in atto mediante un lavoro percettivo-motorio di rie- pertinente.
ducazione posturale e di rielaborazione dello schema Molte sono le proposte utili in tal senso, che possa-
corporeo. no mettere il soggetto in condizioni di sviluppare un
Ci risulta difficile comprendere come mai questo processo gnostico-percettivo significativo, ove necessa-
argomento non occupi uno spazio di maggior rilievo rio facendo ricorso a facilitazioni adeguate: esercizi di
nellambito della posturologia, ben sapendo come lor- rieducazione respiratoria, di mobilizzazione segmenta-
ganizzazione sensoriale sia propriocettiva che esterocet- ria sia attiva che passiva, di lateralizzazione, di equili-
tiva sia fondamentale per laggiustamento posturale e brio, di coordinazione senso-motoria, di strutturazione
lorientamento del soggetto nello spazio. Eppure questi spazio-temporale, oltre agli esercizi di rieducazione po-
processi sono conosciuti: Gli individui regolano la po- sturale (cfr. ad esempio Picq e Vayer, 1968; Le Boul-
sizione del centro di gravit rispetto al terreno attraver- ch, 1979; Loudes, 1980). Oltre al movimento, neces-
so luso di uno schema posturale corporeo che include sario tenere a mente limportanza del non movimen-
la rappresentazione interna della verticale, della cine- to: il rilassamento.
matica corporea e della cinetica corporea. Il principale Insieme alle tecniche di rilassamento propriamente
substrato a base dellorientamento corporeo il cosid- dette quali il Training Autogeno (Scoppa, 1990) il Ri-
13 Attualit in Terapia Manuale e Riabilitazione, Anno 3, numero 4, ottobre-dicembre 2001

lassamento Progressivo di Jacobson, le tecniche respi- tivit motoria possiamo intendere ci che noi provia-
ratorie, vogliamo sottolineare lutilit di quelle pro- mo mentre in funzione il sistema neuro-motorio re-
poste terapeutiche che in generale favoriscono una ri- sponsabile di quella specifica attivit; quindi la presa di
duzione dello stato di tensione muscolare cronica libe- coscienza implica semplicemente lesercizio di una
rando il corpo dalle contratture parassite e disfunziona- forma di attenzione incentrata sul proprio corpo e sulle
li. Emblematica, a tal uopo, lefficacia delle tecniche di sue modalit di funzionamento (Le Boulch, 1975). In
Analisi Bioenergetica (Traetta, 1998; Scoppa e Borrel- altre parole il soggetto seleziona i messaggi sensoriali,
lo, 1998), che ben si prestano ad essere integrate con concentrando la propria attenzione sulle informazioni
metodiche pi strettamente fisiokinesiterapiche e bio- utili provenienti dal proprio corpo, dai propri movi-
meccaniche per un approccio realmente olistico (Scop- menti, dallambiente, favorendo laccesso alle informa-
pa, 1996, 1999a, 1999b, 1999c). zioni specifiche desiderate ed attenuando od escluden-
Il fondamento di tali proposte terapeutiche, tese a do le informazioni sensoriali disturbanti o interferenti
ridurre lo stato di tensione cronica nel corpo, risiede col processo percettivo in atto.
nel fatto che la capacit di presa di coscienza corporea La funzione percettiva diventa cos un processo at-
e di elaborazione dello schema corporeo sono seria- tivo e selettivo, in cui il soggetto, intenzionato ed orien-
mente ostacolate dallo stato muscolo-tensivo e di ten- tato a percepire determinati stimoli sensoriali, modifica
sione emotiva. Questa evidenza clinica trova anche positivamente la soglia di percezione grazie a condizio-
delle conferme sperimentali (Ruggieri et al., 1983), che ni attentive, emotive, ambientali, nonch a condizioni
hanno documentato a questo proposito come il grado legate allapprendimento e allesperienza.
di autopercezione corporea sia inversamente propor- Spesso un cattivo controllo del proprio corpo pu
zionale al livello di tensione miografica. La struttura- essere dovuto ad un deficitario sviluppo delle funzio-
zione dello schema corporeo posturale e le attivit sen- ni gnostico-percettive, a carenza di esperienze corpo-
so-percettive e motorie sono intimamente correlate tra ree significative vissute, ad una condizione di tensio-
loro: basti ricordare che il canale privilegiato attraverso ne psico-emotiva.
il quale viene modificata ed influenzata la funzione mo- Proporre esperienze corporee significative, immer-
toria costituito dalle informazioni senso-percettive, gere il soggetto in un bagno senso-percettivo, offrire
cio dalle informazioni proprio ed esterocettive, me- lopportunit di prendere coscienza delle proprie ten-
diante i recettori cinestesici, tattili, labirintici, visivi, sioni muscolari croniche in unottica bioenergetica: tut-
acustici. La sensibilit proprio ed esterocettiva, basata to ci pu aiutare il paziente ad essere maggiormente
sulle informazioni dei recettori periferici convogliate padrone del proprio corpo, e rendere il lavoro terapeu-
nei centri nervosi superiori tramite le vie spinali, per- tico in posturologia pi attivo e cosciente e quindi pi
mette di realizzare una sorta di coscienza soggettiva a misura duomo.
della posizione spaziale dellapparato locomotore e del- Questo il senso di una simile proposta, tesa ad in-
le sue modalit di funzionamento, e rappresenta la ba- tegrare lo specifico lavoro sullalterazione morfologica
se della strutturazione dello schema corporeo e della e gli input posturali, proprio della posturologia, con un
programmazione neuropsicomotoria. attento processo senso-percettivo-motorio di analisi ed
Quello che poi si pu effettivamente educare non elaborazione delle modificazioni delle strategie postura-
la sensazione ma la percezione. Le informazioni senso- li messe in atto dal soggetto.
riali provengono dagli organi di senso periferici, intesi
come strutture anatomo-funzionali che contengono re-
cettori specifici per quella particolare modalit senso- Bibliografia
riale. Tali informazioni sensoriali che forniscono gli in-
AMERICAN PSYCHIATRIC ASSOCIATION, DSM-IV Manuale
put fondamentali per il sistema posturale sono combi- diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Masson, Milano,
nate in molteplici guise e con esiti diversi. Esse posso- 1996.
no provenire da sistemi sensoriali diversi (interazione BARTLETT F.C., Remembering. University Press, Cambridge,
1932.
intersensoriale) o da differenti recettori o da differenti BERNARD M., I riti del corpo: il presente di unillusione. Tattilo
sistemi di rilevamento allinterno di un sistema senso- Ed., Roma, 1974.
riale (interazione intrasensoriale). Da non dimenticare CESARANI A., ALPINI D., Terapia delle vertigini e del disequili-
brio: il metodo MCS. Springer-Verlag Italia, Milano, 2000.
limportanza degli input sensoriali di ritorno che ac- DA CUNHA H.M., Le syndrome de dficience posturale (SDP).
compagnano lattivit motoria e che consentono un Agressologie, 28, 941 - 943, 1987.
controllo retroattivo (reafferentazione). DESCARTES R., Les priciples de la philosophie, 1644.
DROPSY J., Vivere nel proprio corpo. Ed. Ottaviano, Milano, 1981.
Ci che pi propriamente pu essere educato la FABBRI E., FABBRI S., PRIMI F., Educazione psicomotoria e strut-
ricezione e lelaborazione di queste informazioni senso- turazione dello schema corporeo. Societ Stampa Sportiva, Ro-
riali a livello psichico: solo uneducazione delle perce- ma, s.d.
GAGEY P.M., WEBER B., Posturologia. Marrapese Ed., Roma,
zioni pu condurre i centri superiori corticali ad eserci- 2000.
tare uninfluenza correttrice sui collegamenti sensitivo- GOZZANO M., Trattato delle malattie nervose. Vallardi, Milano,
motori automatici dei centri inferiori (Lapierre, 1975). 1959.
FISCHER S., Development and structure of body image. Erlbaum,
Leducazione percettiva si basa essenzialmente su di London, 1986, 2-195.
un lavoro di presa di coscienza delle afferenze degli sti- KOHLER C., LACHANAT J., Le schme corporel des enfants in-
moli sensoriali. Per presa di coscienza di una nostra at- firmes moteurs celebraux. Ann. Md. Psyc., 2, 178-187, 1972.
Posturologia e schema corporeo 14

LAPIERRE A., La rieducazione fisica, vol. I. Sperling & Kupfler, Mi- SCHILDER P., The image and appearance of the human body,New
lano, 1975. York, 1935; trad. it.: Immagine di s e schema corporeo. F.
LE BOULCH J., Verso una scienza del movimento umano. Arman- Angeli Ed., Milano, 1995.
do Ed., Roma, 1975. SCOPPA F., Il corpo in educazione e rieducazione. I Problemi della
LE BOULCH J., Lo sviluppo psicomotorio dalla nascita a 6 anni. Pedagogia, 1/2, 15-27, 1988.
Armando Ed., Roma, 1981. SCOPPA F., Metodologia psicomotoria e training autogeno nella
LE BOULCH J, Educare con movimento. Armando Ed., Roma, riattivazione motoria in et adulta e senile. La Ginnastica Me-
1982. dica Medicina Fisica e Riabilitazione, 1/2, 13-18, 1990.
LHERMITTE J., Limage de notre corps. Edit. de la Nouvelle Re- SCOPPA F., Tra Biomeccanica e Bioenergetica: un approccio tera-
vue Critique, Paris, 1939. peutico integrato nel trattamento del dolore vertebrale.
LOUDES J., LEducazione psicomotoria e le attivit fisiche. Arman- Between Biomechanics and Bioenergetics: a holistic therapeu-
do Ed., Roma, 1980. tic approach for back pain. Rsonances Europennes du Ra-
LURIA A.R., Neuropsicologia e neurolinguistica. Editori Riuniti, chis, 10, 9-16, 1996.
Roma, 1974. SCOPPA F., Lapproccio integrato nella prevenzione e nella terapia
MERLEAU-PONTY M., Phnomnologie de la perception, Librai- delle lombalgie, in: SCOPPA F., Lombalgie e apparato loco-
rie Gallimard, Paris, 1945. motore. Edi Ermes, Milanol998.
MUCCHIELLI R., La personnalit des enfants. Les Editions E.S.F., SCOPPA F., Posturologia e approccio terapeutico integrato: Bio-
Parigi, 1962. meccanica e Bioenergetica. Volume Atti I Congresso Nazio-
ONNIS L., Il Problema psicosomatico in una prospettiva sistemica. nale di Posturologia, Sorrento 27-30 Maggio l999a, Scuderi
Psicobiettivo, 1, 35-48, 1989. Ed., Napoli, pp. 283-294.
ONNIS L., Lapproccio sistemico alla medicina psicosomatica: verso SCOPPA F., Biomeccanica & Bioenergetica: un approccio terapeuti-
una epistemologia della complessit. Atti XIV Congresso Naz. co integrato alle sindromi dolorose muscolo-tensive cervicali,
Soc. It. Medicina Psicosomatica. Fisiorary Ed., Firenze, 1993, in SCOPPA F. (Ed.), Il rachide cervicale, Marrapese Editore,
120-124. Roma, 1999b, pp. 343-390.
PERFETTI C., Movimento azione recupero, Padova, Liviana, 1986. SCOPPA F., B&B - Biomcanique et Bionergie: une approche inte-
PERFETTI C., Lintervento riabilitativo nelle alterazioni dello sche- gre du traitment des algies vertbrales. Le Journal de
ma corporeo, in: PERFETTI C., Movimento azione recupero. lOrthopdie, 4, 150-155, l999c.
Liviana Ed., Padova, 1986, 125-135. SCOPPA F., Un approccio globale allo studio della postura. Il Fisio-
PICQ L., VAYER P., Educazione psicomotoria e ritardo mentale. terapista, 4, 61-65, 2000.
Armando Ed., Roma, 1968. SCOPPA F., BORRELLO M.R., La classe di Esercizi Bioenergetici
RUGGERI V., Mente corpo malattia. Il Pensiero Scientifico Editore, per pazienti lombalgici, in: SCOPPA F. (a cura di), Lombalgie
Roma, 1988. e apparato locomotore. Edi-Ermes, Milano, 1998, pp. 102-112.
RUGGIERI V. FABRIZIO M.E., La problematica corporea nella- SCOPPA F., NICOTRA M.C.: Approccio clinico sperimentale in
nalisi e nel trattamento dellanoressia mentale. Ed. Universita- psicosomatica: studio comparativo in pazienti con cefalea mu-
rie Romane, Roma, 1994. scolo-tensiva, orticaria cronica, asma allergica. Medicina Psico-
RUGGIERI V., MARONE P., FABRIZIO M.E., Immagine corpo- somatica, 41: 125-134, 1996.
rea, sensibilit tattile al solletico e anoressia mentale. Cibus, 1, TRAETTA T .: LAnalisi Bioenergetica in pazienti affetti da algie arti-
11-21, 1997. colari di origine psicosomatica, in SCOPPA F., Lombalgie e Ap-
RUGGIERI V., SABATINI N., MILIZIA M.: Muscular tone at rest, parato Locomotore. Ed. Edi Ermes, Milano, 1998, pp. 98-101.
relationship with cutaneous pleasurable experience, and inter- VAYER P., Educazione psicomotoria nellet scolastica. Armando
pretation according to the dimentional approach to celebral Ed. Roma, 1984.
dominance. Perpetual and Motor Skills, 1983, 57, 187-198. WALLON H., Espace postural et espace environnant. Enfance, 1,
SABBADINI G., Emiplegie celebrali e riabilitazione, in: PIZZETTI 1962.
M. e CARUSO I., Medicina fisica e riabilitazione. Edi Lom- WALLON H., Origini del carattere nel bambino. Editori Riuniti,
bardo, Roma, 1991, 477-506. Roma, 1974.

Potrebbero piacerti anche