OSTEOPATIA EOMEOSINIATRIA
IN UN CASO DI INCONTINENZA URINARIA
ABSTRACT
Nel gennaio 2000 è giunta alla nostra osservazione la Sig.ra C.N. di 43 anni
che lamentava da circa un anno e con andamento ingravescente, una serie di
sintomi e segni clinici localizzati a livello delle regioni ombelicale e pubica con
perdita involontaria di urina quando tossiva, faceva sforzi, starnutiva,
sollevava pesi, o quando eseguiva qualsiasi manovra che faceva aumentare
improvvisamente la pressione intra-addominale.Negli ultimi tempi
l’incontinenza urinaria era diventata molto invalidante, potendosi classificare
in base all’entità dello sforzo necessario a determinare la fuga di urina, come
di tipo medio-grave (1): la paziente riferiva circa l’impossibilità di eseguire
semplici lavori domestici e la compromissione del suo equilibrio psico-fisico
con grave ripercussione sulla vita di relazione compresa la sfera sessuale.La
paziente riferiva una serie molto numerosa di consulti medico-specialistici, di
esami bioumorali, di esami strumentali, valutazioni urodinamiche, urografia
escretoria, cistoscopia, esame neurologico, terapia medica per circa sei mesi
con antibiotici, ansiolitici e simpaticomimetici. La paziente lamentava, altresì,
tensione nervosa ed insonnia, provocata, secondo le sue stesse parole, dalle
terapie che le erano state prescritte. Riferiva inoltre di essere stata inserita in
una lista d’attesa per intervento chirurgico.
METODO
Ricapitolando, pratichiamo :
*manipolazione-normalizzazione osteopatica del sacro, dell’ileo, del pube, del
rachide dorso-lombare, caviglie e peroni (2, 5, 16).
*mobilizzazione del cingolo pelvico con inibizione dei muscoli contratti e retratti
con tecniche di inibizione muscolare e strecthing (5, 6, 9).
Eseguiamo :
*valutazione posturale globale con test kinesiologici (3, 7, 14, 15, 16).
Prescriviamo, inoltre, una terapia domiciliare (8, 10, 12, 13):
Invitiamo la paziente a contattarci telefonicamente dopo una settimana e la rivediamo dopo dieci giorni di terapia
domiciliare e di chinesiterapia. La paziente telefona dopo tre giorni, riferendo una diminuzione netta ed immediata della
sintomatologia urologica. Come già accennato, dopo dieci giorni di terapia domiciliare, rivediamo la paziente che viene
sottoposta ad una seconda seduta omeosiniatrica e di medicina manipolativa osteopatica e muscolare. La paziente
conferma la netta riduzione della frequenza delle minzioni e degli altri disturbi urologici, residuando un lieve tenesmo
vescicale. Confermiamo la terapia omotossicologica domiciliare, la chinesiterapia che ampliamo nel numero e nel tipo
di esercizi, e allo scopo di ristabilire e mantenere una postura più fisiologica e confortevole, decidiamo di applicare un
plantare propriocettivo KS dopo un’attenta valutazione kinesiologica delle catene muscolari statiche e dinamiche
secondo Busquet (4, 7, 14, 16). L’utilizzo del plantare propriocettivo neuro-bio-meccanico KS è stato supportato anche
dal fatto che alla base della incontinenza urinaria da stress (o da sforzo, IUS), oltre al deficit muscolare potesse essere
interessato anche il sistema fasciale (dell’addome, della pelvi e dei relativi visceri) che ha la stessa derivazione
embriogenetica del sistema muscolare (7, 9). Dopo una settimana dall’utilizzo, oltre alle altre terapie ricordate, del
plantare propriocettivo, la paziente ha riferito, la completa e netta risoluzione dei sintomi e segni clinici di incontinenza
urinaria da stress che lamentava da più di un anno e una sensazione di benessere e di forza fisica con netto
miglioramento delle condizioni psichiche e della vita di relazione
COMMENTO
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medico chirurgo
specialista reumatologo-fisiatra
omeopata, osteopata
Giuseppe Valerio
infermiere professionale
perfezionato in diabetologia
tecnico posturologo
Felicia De Giulio
Anna Luce