IL DISTURBO
CERVICALE
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La cosiddetta “cervicale” , meglio definibile con
“disturbo cervicale“, è il problema posturale più
diffuso: è causa di numerosi sintomi che possono
a volte limitare seriamente la qualità della vita,
come dolore al collo, cefalea muscolo tensiva,
vertigini e numerosi altri.
Data l’alta incidenza del problema, può sembrare che non esista una
cura, e che la medicina non ci abbia capito molto. In realtà non è
così: non esiste una “cura” come la intendiamo comunemente, cioè
una “medicina” che una volta assunta permette la “guarigione”,
perchè semplicemente non c’è nessun batterio o nessun virus da
combattere.
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Argomenti trattati
• Cosa è il disturbo cervicale pag 4
• I sintomi pag 5
• Le cause pag 8
pag 13
• In sintesi: domande frequenti
• Conclusione pag 36
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COSA E’ IL DISTURBO CERVICALE
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I SINTOMI
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essere prevalente da un lato: in questo caso si può avere una
irritazione selettiva dei vasi che vanno alla testa, e la conseguente
comparsa di emicrania. L’ emicrania solitamente ha un lato dove
compare più di frequente, ed è il lato dove la tensione muscolare è
maggiore. Nel tentativo di sviluppare compensi e di distribuire meglio
la tensione, la persona può notare una certa alternanza tra i due lati.
La cascata di eventi vascolari ben descritta dalla letteratura medica
non avviene quando lo stato della muscolatura cervicale è buono, ed
è per questo che miglorare lo stato di salute del collo riduce
drasticamente le crisi di emicrania.
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Questi sono i sintomi che possono essere direttamente messi in
collegamento con lo stato di eccessiva tensione muscolare cervicale.
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LE CAUSE
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determinate circostanze. Ecco perchè chi ha ansia cronica ha sempre
i muscoli del collo rigidi: li utilizza per respirare.
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tratto cervicale deve sforzarsi il doppio per mantenere il capo esteso
quando il resto della colonna è piegato in avanti. Ecco perchè non si
può mai prescindere dal valutare tutta la colonna (la quale può avere
problemi per i più svariati motivi), quando si analizza un disturbo
cervicale.
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APPROFONDIMENTO: IL COLPO DI FRUSTA
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2) la situazione posturale precedente al trauma era già precaria,
e l’incidente l’ha fatta emergere appieno. E’ il caso più frequente:
spesso ci portiamo dietro problemi posturali senza saperlo, perchè il
corpo ha meccanismi di compenso tali per cui riesce a mantenere
l’equilibrio: i dolori arriveranno più avanti nel tempo, ma per il
momento tutto sembra tranquillo. Un trauma anche non
particolarmente intenso può accelerare l’evolversi degli eventi,
rompendo l’equilibrio e gettando la persona in una situazione
dolorosa, apparentemente non proporzionale al trauma ricevuto.
Questi casi , se correttamente individuati, hanno una prognosi
favorevole, a patto che la riabilitazione si occupi anche del problema
posturale precedente.
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IN SINTESI: DOMANDE FREQUENTI
domande frequenti
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sonno, alimentazione acida che modifica gli elettroliti, disidratazione,
eccesso di grasso
-lo stress emotivo cronico, perchè modifica l’andamento di alcuni
ormoni, in particolare il cortisolo, che è un ormone che riduce la
massa muscolare
-lo stress fisico, ovverosia la inattività, ma anche l’eccesso di attività
fisica non controllato
-dolore al collo
-mal di testa in diverse forme
-vertigini, sensazioni di sbandamento
-nausea o vomito
-difficoltà visive o di concentrazione
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La condizione di stress cronico indebolisce la muscolatura, ed ecco
che quella più delicata (quella cervicale) dà manifestazioni più
evidenti.
Come si cura?
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COME SI CURA
Nel prossimo capitolo vedremo tutto ciò che è possibile fare per
inquadrare e risolvere al meglio il proprio disturbo cervicale.
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APPROCCIO TERAPEUTICO AUTONOMO: VALUTARE IL
DISTURBO CERVICALE
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AUTOVALUTAZIONE SINTOMI SCHELETRICI
Il primo test serve a capire quanto soffre il sistema muscolo scheletrico.
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QUESTIONARIO M.U.S.(sintomi vaghi e aspecifici)
In maniera analoga al test precedente, questo questionario valuta quanto correttamente
funziona il sistema metabolico.
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Bene, ora guardate il primo test. Il disturbo cervicale è solo oppure
in compagnia di diverse altre aree che vi disturbano? Avete
raggiunto un totale superiore a 30?
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Annotate se ci sono state sensazioni dolorose, ed in quali movimenti.
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evitando di inarcare collo e spalle.Le mani stanno appoggiate alle
cosce, in modo da avere le spalle più rilassate possibile. Valgono le
raccomandazioni del test precedente: se aveste in bocca un
cartoncino, questo dovrebbe risultare perpendicolare alla parete
dietro di voi. Ora allungate le gambe, tenendole ben vicine. Come vi
sentite? Ci sono tensioni muscolari? In quali punti? Rimanendo 3
minuti in questa posizione, le tensioni aumentano o diminuiscono?
Partite dalla posizione con braccia ben dritte lungo i fianchi (fig. 1).
Mantenendo le braccia assolutamente dritte, sollevatele lateralmente
fino a 90 gradi (fig. 2). Sollevate lentamente, impiegando almeno 3
secondi per salire e 3 per scendere. Continuate fino a che i muscoli
non ce la fanno più, o fin quando non insorge un dolore. Annotate:
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- quante ripetizioni siete riusciti a fare prima di cedere
I test sono finiti. Ora vi siete resi conto del vostro stato di salute
generale, dello stato del vostro collo, della vostra postura e della
forza dei vostri muscoli. Mettete via il foglio con i questionari assieme
a quello con i vostri appunti. Lo riprenderemo tra qualche settimana,
almeno 3.
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APPROCCIO TERAPEUTICO AUTONOMO: RIABILITAZIONE ED
ESERCIZI
ESERCIZI RIABILITATIVI
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Primo esercizio: respirazione diaframmatica
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Respirazione diaframmatica
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Auto allungamento del collo
Attenzioni particolari:
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Non preoccupatevi se vi sembra che il range di movimento sia
minimo: se si riesce a isolare bene le strutture cervicali, è corretto
che il movimento sia breve.
Questi sono gli esercizi di base per il tratto cervicale: qualunque sia
l’orgine, qualunque sia la stadiazione del problema, migliorare la
respirazione e l’allungamento delle strutture cervicali è benefico. Un
transitorio aumento dei sintomi quando si eseguono gli esercizi è
possibile, ma deve limitarsi ai primi 2-3 giorni, se invece sembra
persistere ogni volta, sospendete e rivolgetevi ad un professionista
oppure al medico curante.
Prima settimana
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Quarta settimana
CONSIGLI ALIMENTARI
- scarsa idratazione
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Alcuni consigli per una corretta alimentazione
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ATTIVITA’ SPORTIVA
Ragionando sulle cause del problema che sono state esposte nei
capitoli precedenti, risulta ovvio che nessuna attività sportiva
“classica” è indicata al 100% per risolvere il disturbo cervicale.
Questo non vuol dire che l’attività sportiva non possa essere di aiuto
per combattere la cervicale: anche se non agisce nello specifico, lo
sport fatto nel modo giusto aiuta l’efficienza dell’organismo.
- miglior circolazione
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interrotto, il sistema muscolare partirà stanco, e ben presto le zone
già molto sollecitate, come la cervicale , diventeranno dolenti.
ATTIVITA’ IN PALESTRA
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stretching posturale globale è da preferire, ma anche altri tipi di
stretching possono dare buoni risultati.
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Qualsiasi sia l’approccio che intraprendiate, di quelli proposti
(anche tutti insieme), non dimenticate di verificare i vostri
progressi: se riuscite meglio a fare gli esercizi, se avvertite che sta
aumentando la vostra elasticità, o la vostra capacità aerobica. Se non
migliorate nel lavoro riabilitativo, vuol dire che non state facendo le
cose correttamente, ed i risultati sul problema cervicale saranno
scarsi.
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APPROCCIO PROFESSIONALE
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CONCLUSIONE
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CASI CLINICI
Siamo quindi partiti dalla rieducazione del respiro, che risultava molto
breve e affannoso, come in un costante stato d’ansia. Abbiamo visto
come in questa situazione si verifichi un forte irrigidimento della
muscolatura cervicale.
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Contemporaneamente abbiamo cercato di rilasciare la muscolatura
cervicale, per darle beneficio immediato: prima una persona si sente
meglio,tanto più è disposta a fare tutto il necessario per stabilizzare il
miglioramento. Nel trattarla con terapia manuale, abbiamo cercato
con estrema prudenza di rilasciare anche la muscolatura
masticatoria, estremamente contratta a causa del vecchio ma
estremamente significativo problema ai denti.
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Caso 2: di tutto un po’
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infiammazione e stress.
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Caso 3: cervicalgia post trauma di 30 anni prima, con sintomi
metabolici
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