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COS’È UN RIFLESSO?
· Riflesso di Moro
RIFLESSI E APPRENDIMENTO
Il riflesso di Retrazione è uno dei primi riflessi che emerge quando l’embrione si sta
sviluppando nell’utero materno, all’incirca tra la quinta e l’ottava settimana di
gestazione. Durante questo stadio, l’embrione reagisce allo stress e alla
stimolazione mediante una risposta di retrazione e blocco. In condizioni normali,
dovrebbe essere inibito prima della ventesima settimana dal concepimento e
dovrebbe integrarsi nel riflesso di Moro. Se il riflesso di Retrazione non viene
inibito, anche il riflesso di Moro rimarrà attivo potendo così innescare un
effetto a catena anche sugli altri riflessi. È questo il motivo per cui il bambino
spesso conserva più di un riflesso primitivo e ha difficoltà in diverse aree
dell’ apprendimento.
In realtà non si tratterebbe di un vero e proprio riflesso primitivo poiché non viene
evocato dai sensi, che non si sono ancora sviluppati. Dovrebbe essere considerato
come una reazione allo stress da parte delle cellule del feto. È un riflesso atavico
presente in tutto il regno animale, evocato dalla paura conseguente ad uno stimolo
minaccioso percepito come pericolo e che l’organismo non è in grado di affrontare,
tipicamente nel confronto tra predatori (Kaada, 1987). Si tratta di una reazione
estrema allo spavento che consiste in una reazione immediata di blocco, di “paralisi
motoria” (prolungata e generalizzata immobilità), bradicardia (rallentamento del
battito cardiaco, che può arrivare fino all’asistolia e ad aritmie cardiache fatali),
diminuzione della pressione sanguigna ed estrema paura, mediate
da un’attivazione del Sistema Nervoso Parasimpatico. “Una risposta simile si può
osservare in alcuni animali, come il coniglio, che rimangono immobili, come
congelati, quando vengono spaventati, fin quando la minaccia non è più presente”
(Sally Goddard, Reflex, Learning and Beahvior, a window into the child’s mind).
Il riflesso di Retrazione svolge un ruolo protettivo sia per la madre che per il feto:
quando la madre incontra uno stimolo minaccioso, il feto va incontro ad
un’improvvisa perdita della funzione motoria. Questo permette alla mamma di
impiegare tutte le sue risorse per rispondere alla minaccia, ma ciò può causare un
danno severo al sistema nervoso del bambino. Il ruolo protettivo nei confronti del
feto si estrinseca riducendo la sua esposizione agli ormoni rilasciati nell’organismo
materno in condizioni di stress. È come se il bambino entrasse in “modalità di
sopravvivenza” (Brandes, The Symphony of Reflexes).
Kaada afferma che questo riflesso potrebbe giocare un ruolo significativo nel
determinare la SIDS (“morte in culla”). In quest’ ottica il riflesso di Moro potrebbe
costituire il meccanismo di disabilitazione della reazione intrauterina. Il riflesso di
Retrazione induce, infatti, un allontanamento dallo stimolo minaccioso e rallenta il
metabolismo, mentre il riflesso di Moro determina, al contrario, una stimolazione del
sistema Nervoso Simpatico che produce un’immediata attivazione, mediata dal
rilascio di adrenalina e cortisolo. In questa ipotesi, è importante che nei primi mesi
di vita del neonato, il riflesso di Moro sia completamente sviluppato (grazie
all’integrazione del riflesso di Retrazione), al fine di proteggere il neonato da una
risposta di ritirata eccessiva nei confronti di situazioni considerate minacciose.
Fattori stressanti che possono impedire l’integrazione di questo riflesso
sono: radiazioni elettromagnetiche, metalli pesanti e altre sostanze tossiche e
condizioni di stress per la madre. Se il feto è sottoposto a condizioni
estremamente stressanti, il riflesso può essere costantemente evocato e
questo ne impedisce l’integrazione.
RIFLESSO DI MORO
Nel precedente articolo abbiamo parlato del Riflesso di Retrazione e del Riflesso di
Moro, due riflessi che hanno un grande impatto da un punto di vista emotivo sia sul
bambino che sull’adulto. Altri riflessi che si riscontrano più comunemente sono:
Riflesso Tonico Asimmetrico Cervicale (ATNR)
Durante la vita intrauterina, l’ATNR agevola i movimenti del feto (il tipico scalciare)
e fornisce la stimolazione necessaria per lo sviluppo del tono muscolare e del
sistema vestibolare. Si ritiene che, insieme ad altri riflessi (Riflessi di Galant e di
Perez), assista il neonato durante il processo della nascita, aiutandolo ad assumere
la posizione corretta. L’ATNR, infatti, fornisce flessibilità alle spalle e alle anche
quando viene esercitata pressione sul collo, mentre il Riflesso Spinale di Galant e
quello di Perez rispondono alla pressione esercitata dalle pareti vaginali a livello
della regione lombare. Se la nascita avviene troppo rapidamente (parto
precipitoso), o il bambino è bloccato nel canale del parto ed è necessario ricorrere
all’uso del forcipe o della ventosa o ad un parto cesareo in emergenza, è possibile
sia che l’ATNR non sia sufficientemente sviluppato, o che la posizione del bambino
gli impedisca di essere utilizzato in modo efficiente. Questo può comportare,
successivamente, conseguenze su un’appropriata integrazione di questo riflesso.
“Il Riflesso Tonico Asimmetrico Cervicale non solo contribuisce al processo del
parto, ma è rafforzato da esso. Questa può essere una delle ragioni per cui i
bambini nati con parto cesareo risultano essere più a rischio di ritardo nel
neurosviluppo” (Sally Goddard).
Nelle prime settimane di vita, l’ATNR si può vedere facilmente quando il bambino
ruota la testa da un lato. Se il bambino viene messo in posizione prona, esso
interviene determinando un’automatica rotazione della testa da un lato,
assicurando la pervietà delle vie aeree.
“Sembra possibile che alcuni riflessi siano fondamentali per la sopravvivenza
durante i primi mesi di vita e che il Riflesso di Moro e il Riflesso Tonico Asimmetrico
Cervicale immaturi possano essere un fattore significativo nei casi di “morte in
culla” (SIDS o “Sudden Infant Death Syndrome”)- il primo dei riflessi, in quanto
dovrebbe fornire un meccanismo di attivazione istantaneo, e il secondo perché
impedisce che il bambino rimanga con il viso schiacciato quando dorme
prono”. (Goddard 1989,90,91).
Questo riflesso, dunque, fa sì che il bambino muova le braccia e le gambe in
funzione dei movimenti della testa. Questi movimenti sono omolaterali (cioè il
bambino muove una metà del corpo separatamente e stimola gli emisferi cerebrali
separatamente). Modificazioni graduali in questi movimenti aiutano il bambino ad
integrare questo riflesso: questo avviene ad esempio, quando il bambino è sdraiato
sulla schiena e flette le braccia o le gambe, seguendo con gli occhi le dita delle
mani o dei piedi e mettendole in bocca. Oppure quando sdraiato in posizione
prona, solleva la testa e il torace e afferra oggetti e portandoli alla bocca.
Inoltre, i movimenti che il bambino compie per integrare questo riflesso allenano la
sua visione binoculare (l’abilità degli occhi di cooperare) e la sua abilità di seguire
con gli occhi oggetti in movimento.
De Myer (1980) descrisse il Riflesso Tonico Asimmetrico Cervicale come “la prima
forma di coordinazione oculo-manuale a svilupparsi”
Alla nascita, il neonato è molto miope e può mettere a fuoco ad una distanza di
circa 12-17 cm dal viso- la stessa distanza che è usata nell’allattamento. I
movimenti che si verificano all’interno del suo campo visivo, come i movimenti delle
sue mani, lo affascinano. Quando l’ATNR è attivo, la rotazione della testa
determina un’estensione del braccio, con gli occhi che seguono le dita nella stessa
direzione. Il bambino non è consapevole del fatto che le sue mani fanno parte di lui;
occhi, mani e testa sono come “agganciati” in un unico movimento, che pone la
mano in una nuova posizione dalla quale può essere vista e aiuta a estendere il
focus da una distanza ravvicinata alla lunghezza del braccio.
In un breve periodo in tempo, la mano del bambino viene a contatto con gli oggetti,
permettendogli di sentire e vedere quanto questi siano lontani da essa. Movimento,
visione e tatto si combinano così gettando le basi per l’accomodazione (la capacità
di mettere a fuoco a distanze diverse). Anche i primi tentativi di cercare di
raggiungere degli oggetti sono aiutati dall’ATNR.
Quando il riflesso viene inibito (circa 6 mesi di vita), i movimenti degli occhi e delle
mani diventano liberi da quelli della testa e questo consente una maggiore stabilità
dell’immagine visiva sulla retina.
Un appropriato sviluppo della coordinazione oculo-manuale è fondamentale per la
lettura e la scrittura. Se l’ATNR rimane attivo può ostacolare la coordinazione
occhio-mano necessaria per scrivere attraverso la pagina, per seguire il rigo in un
testo, per copiare dalla lavagna e per attraversare la linea mediana del corpo.
La linea mediana è una linea verticale immaginaria che passa attraverso il centro
del corpo e lo divide in due metà uguali. Un bambino che ha difficoltà ad
attraversare la linea mediana, non sarà in grado di eseguire compiti che richiedono
alla mano destra di lavorare sul lato sinistro del corpo e viceversa. È inoltre difficile
per loro svolgere compiti che richiedono l’uso combinato delle mani e ciò è dovuto
al fatto che i due emisferi cerebrali non comunicano tra di loro in modo appropriato.
Ad esempio, l’equilibrio del bambino viene influenzato quando ruota la testa da un
lato, rendendogli difficile imparare ad andare in bicicletta. Oppure, quando ruota la
testa verso destra, il braccio e le dita della mano destra si estendono e fa cadere
facilmente oggetti per terra. Quando scrive, compensa impugnando e premendo
con forza sulla matita o la penna, e questo va a scapito della scrittura.
I bambini con ATNR trattenuto appaiono ambidestri e usano entrambe le mani
perché non sono in grado di attraversare la linea mediana e non hanno sviluppato
la dominanza manuale. Questo causa problemi in compiti che richiedono abilità di
motricità fine o destrezza manuale.
Anche la lettura implica che gli occhi attraversino la linea mediana mentre si
spostano da un lato all’altro della pagina, da una frase all’altra, da un paragrafo
all’altro. I bambini che hanno un ATNR ancora attivo e che non riescono ad
attraversare la linea mediana, tendono ad esitare o perdono il segno quando gli
occhi si spostano dalle parole che si trovano di fronte al lato sinistro del corpo a
quelle che si trovano sul lato destro perché questo movimento richiede una
comunicazione tra i due emisferi.
Sebbene il Riflesso Tonico Asimmetrico Cervicale venga inibito intorno ai sei mesi
di vita, può temporaneamente riapparire se l’equilibrio o la postura diventano
instabili, fino a quando non vengono ripristinati. Questo si può osservare in varie
fasi dello sviluppo motorio, quando il bambino acquisisce nuove abilità posturali
come star seduto o in piedi: il riflesso può riemergere per un breve periodo di
tempo, fino a quando la nuova abilità non si è consolidata.
Talvolta, anche in età adulta, può essere rilasciato intenzionalmente dal controllo
corticale per supportare l’esecuzione di una specifica abilità che comporti lo
spostamento dell’equilibrio su un lato. È stato dimostrato che, ad esempio, può
essere deliberatamente utilizzato da una ballerina, da un atleta nel salto con l’asta
o da un arciere per compiere determinati movimenti.
Questo dimostra come, nonostante i riflessi vengano integrati nel corso di un
normale sviluppo, in realtà non scompaiono mai completamente, ma possono
essere chiamati in causa per migliorare una performance o come meccanismo di
difesa in estremis.
Nel 1917, Galant ha dato il suo nome a un riflesso che emerge in utero venti
settimane dopo il concepimento e dovrebbe essere integrato tra i tre e i nove
mesi di vita.
Stimolando la cute del neonato su uno dei lati della colonna vertebrale nella
regione lombare, si verifica una rotazione dell’anca verso il lato stimolato,
mentre il resto del corpo si inarca in direzione opposta in atteggiamento
difensivo.
Si ritiene che questo riflesso giochi un ruolo attivo nel processo della
nascita, aiutando il bambino a muoversi nel canale del parto. Durante un parto
eutocico (ovvero un parto naturale in cui l’espulsione del feto avviene senza
l’intervento di ausili esterni come forcipe o ventosa), le pareti vaginali esercitano
una pressione sulla regione lombare ad ogni contrazione. Questa pressione attiva il
Riflesso di Galant, che fornisce flessibilità alle anche e aiuta il bambino ad
avanzare lungo il canale del parto. Questa può essere la ragione per cui questo
riflesso può rimanere attivo nei bambini nati con parto cesareo o che hanno subito
traumi durante la nascita.
Inoltre è stato suggerito che tale riflesso possa essere importante per la
conduzione delle vibrazioni del corpo del feto e lo sviluppo del sistema vestibolare.
Se rimane attivo per un periodo di tempo prolungato, determina un’ipersensibilità a
livello della regione lombare, per cui è sufficiente anche una pressione leggere per
evocarlo. Questa è la ragione per cui, i bambini in cui il riflesso è trattenuto, non
amano indossare abiti stretti in vita, cinture o sono infastiditi dalle etichette interne
dei vestiti.
Sembra, inoltre, essere collegato al funzionamento urinario e intestinale. Infatti
questo riflesso si può riscontrare in bambini che continuano a presentare enuresi
oltre i 5 anni di età. Il Dott. Beuret (1989) lavorando a Chicago con soggetti adulti,
ha riscontrato la presenza di questo riflesso in un’alta percentuale di pazienti affetti
da Sindrome del Colon Irritabile.
A scuola può determinare difficoltà a stare seduti e a prestare attenzione,
“fidgeting”, iperattività e problemi comportamentali. Ciò è dovuto al fatto che ogni
volta che la schiena dello studente viene appoggiata alla sedia, il riflesso si attiva e
fa sì che il bambino si muova in continuazione per cambiare posizione. Questa
irritazione costante influisce negativamente sulla concentrazione e sulla memoria a
breve termine del bambino poiché ne ostacola l’attenzione, ed è la ragione per cui,
spesso, questi soggetti vengono erroneamente diagnosticati come ADHD, quando,
invece, alla base dei problemi attentivi c’è un Riflesso Spinale di Galant ancora
attivo.
Se il riflesso resta presente in un solo lato, può contribuire allo sviluppo di una
forma di scoliosi. Inoltre, può interferire con il successivo sviluppo del Riflesso
Anfibio, compromettendo così la fluidità dei movimenti della parte inferiore del
corpo e tensione nelle gambe.
RIFLESSO TONICO SIMMETRICO CERVICALE (STNR)