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Lautore quindi sottolinea non solo lesistenza di una vera e propria intelligenza
emotiva, ma anche la necessit da parte delle istituzioni educative di
promuovere dei veri e propri programmi di educazione emozionale volti a
sviluppare capacita come quelle di riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli
altri, di motivare noi stessi e di gestire postivamente le emozioni, sia
interiormente sia nelle relazioni con gli altri.
Nel nostro Paese, un autorevole contributo in questa direzione, che affonda le
sue radici nella Terapia Razionale Emotiva di Ellis (1989, ed. orig. 1962),
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quello proposto da Mario Di Pietro (1992; 1994; 1999) nei suoi percorsi di
educazione razionale emotiva, dove lobiettivo generale proprio la
consapevolezza dei propri stati emotivi e dei meccanismi che li influenzano, sia
in senso positivo che negativo.
Da qui derivano poi obiettivi pi specifici a breve termine quali il saper
fronteggiare con maggiore efficacia le difficolt che si incontrano
quotidianamente, favorire laccettazione di se stessi e degli altri (e quindi
anche dei punti di debolezza che caratterizzano ognuno di noi), aumentare la
tolleranza alla frustrazione, acquisire abilita di autoregolazione del proprio
comportamento. Infatti, le nostre emozioni derivano non tanto da ci che ci
accade, ma dal modo in cui valutiamo e interpretiamo ci che ci accade (dalla
rappresentazione cognitiva degli eventi), che in molti casi risulta disfunzionale,
dominata da pensieri irrazionali e dannosi. E quindi proprio agendo su queste
modalit che possiamo lavorare per riuscire a elaborare e controllare meglio, in
modo pi adattivo, i nostri vissuti emotivi.
Vermigli e colleghi hanno messo a punto il Test ACESS (Analisi degli indicatori
cognitivo-emozionali del successo scolastico, 2002) in cui vengono misurate
alcune aree ritenute fattori personali molto attivi rispetto allapprendimento di
competenze e al successo scolastico: la capacit di adattamento alle attivit
scolastiche (intesa come il risultato tra il giudizio di valore degli altri e
lautopercezione sulle proprie capacita scolastiche); lemotivit (che in et
adolescenziale pu essere condizionata da fattori fisiologici e relazionali);
lidentit corporea (ossia la percezione di quanto ci si sente accettati nel
proprio aspetto fisico); ladattamento sociale (ossia la consapevolezza di
quanto si e amati e accettati dagli altri); le relazioni familiari (intese come
punto di riferimento dal quale avere sostegno per affrontare esperienze).
Percorsi di educazione affettivo-emotiva di questo tipo sono quindi la base
indispensabile per creare terreno fertile per tutti gli altri tipi di
apprendimento e dovrebbero quindi essere attuati in modo trasversale a tutte
le discipline scolastiche in un clima di forte collaborazione, coinvolgimento,
coerenza e co-costruzione fra tutte le figure di riferimento educativo e,
naturalmente, sfruttando il pi possibile la risorsa compagni di classe.
Ricordiamoci inoltre che non ci sono limiti di tempo o di et per iniziare e
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Il Box operativo che proponiamo qui sotto presenta alcuni elementi base di
formazione allaffettivit/emozioni. Si tratta di una proposta certamente
originale, che esce dai consueti schemi tradizionali attraverso i quali sono
impostati i percorsi di educazione affettivo-emotiva attualmente proposti nei
diversi contesti educativi.
Questa proposta si basa sullimmagine/metafora della molecola del cuore,
capace di raccogliere le diverse competenze affettive che nel vivere quotidiano
ogni alunno dovrebbe padroneggiare al fine di vivere il pi positivamente
possibile la propria affettivit. Si tratta quindi di uno schema concettuale che si
propone sia come strumento di osservazione che come strumento di
orientamento dellazione formativa: da un lato, esso, infatti, evidenzia capacita
e bisogni dellalunno nelle diverse competenze affettive indispensabili, dallaltro
raccoglie obiettivi formativi generali, ma irrinunciabili, e, cosi, orienta verso
possibili interventi che possano favorirne lo sviluppo, promuovendo allo stesso
tempo la formazione di quel terreno fertile per lapprendimento.
Lestrema flessibilit e adattabilit del modello, ne permette una sua corretta
ed efficace applicazione alla vasta gamma dei vari Bisogni Educativi Speciali
(Ianes e Demo, 2007).