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GUIDA UPPA

Lo sviluppo
del linguaggio
✓ Le fasi dello sviluppo linguistico
✓ Biologia e ambiente
✓ I campanelli d’allarme
✓ Il bilinguismo
✓ Le lettere sensoriali Montessori

Illustrazioni di Giordano Poloni

La casa editrice dedicata ai genitori,


a cura degli specialisti dell’infanzia
Sostenere lo sviluppo
del linguaggio nella
relazione quotidiana
con i bambini

La capacità di usare il linguaggio per comunicare non corrisponde solo a tradurre qualcosa in
suoni o in lettere, ma implica diverse funzioni e abilità, da quella uditiva a quelle cognitive, da
quelle sociali a quelle emotive. A parlare, però, non si impara da soli: le interazioni sociali e gli stimoli che riceviamo
dall’ambiente circostante rivestono un ruolo cruciale, ed è per questa ragione che i genitori possono diventare dei
mediatori fondamentali dell’apprendimento. Acquista la tua copia! Vai su uppa.it/leggiIAP
Guida Uppa

LO SVILUPPO
DEL LINGUAGGIO

Come si impara
a parlare?
Imparare a parlare può sembrare
facile, ma richiede lo sviluppo
e l’affinamento di diverse abilità.
Per favorire l’acquisizione delle
competenze linguistiche è
importante comunicare con
i bambini fin dalla più tenera
età, dimostrando interesse
per ciò che hanno da dire

DI SERGIO CONTI NIBALI, PEDIATRA

L
o sviluppo del linguaggio dipen-
de sia dalla dotazione innata che
tutti i bambini possiedono alla
nascita, sia dall’ambiente che li acco-
glie ancor prima che vengano al mon-
do. Già dentro l’utero materno, infatti,
il bambino comincia ad acquisire alcune
abilità che saranno fondamentali per le
future competenze comunicative e lin-
guistiche. Come vedremo nelle pagine
di questo speciale, la comprensione ver-
bale precede la produzione delle prime
parole, per cui è necessario innanzitutto
che l’udito si sviluppi in modo da per-
mettere al bambino il riconoscimen-
to dei suoni linguistici. Fin dall’ultimo
trimestre di gravidanza il feto è un raf-
finato ascoltatore di parole, soprattut-
to quelle pronunciate dalla mamma;
impara a riconoscere i suoni contenuti
in ognuna di esse e lo fa attraverso la

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musicalità delle vocali. Dopo la nascita interlocutori del loro bambino, e rap- molto importanti soprattutto in età
il suo cervello, anche se è ancora in fase presentano un fondamentale sostegno scolare. È quindi opportuno presta-
di maturazione, lavora tantissimo per al suo sviluppo grazie alla relazio- re particolare attenzione alla presen-
memorizzare ciò che sente, facendo- ne privilegiata che instaurano con lui. za di eventuali difficoltà, che posso-
si guidare dalla ritmicità della lingua e Più si racconta, parla, legge, canta al no essere individuate già nei primi anni
imparando così a distinguerne caratte- proprio bambino, più saranno le parole di vita. Imparando a conoscere le tap-
ristiche e accenti. e le frasi che il piccolo imparerà e saprà pe dello sviluppo linguistico, i genitori
Per favorire lo sviluppo del linguag- utilizzare, purché si mantengano vivi lo potranno verificare se la traiettoria del
gio, è importante mostrare fin da subi- scambio e l’interesse. L’uso frequente loro bambino si colloca al di sotto del-
to un sincero interesse per i tentativi di dei dispositivi elettronici nei primi anni le aspettative dell’età, e parlarne con il
comunicazione del bambino, cercare il di vita, invece, non aiuta ad arricchire il pediatra. Vedremo che le ragioni di un
suo sguardo e osservare le sue espres- linguaggio e, anzi, può risultare danno- ritardo possono essere di vario tipo, ma
sioni: parliamo guardandolo negli occhi, so, proprio perché manca la reciprocità: in ogni caso la relazione genitore-bam-
mettendoci alla sua altezza e dedican- le parole che arrivano dalla televisione bino rappresenta il motore principale
dogli tutta la nostra attenzione. Prestia- o dal tablet non entreranno necessaria- per superare le carenze o mitigarne gli
mo ascolto a quello che ha da racconta- mente a far parte del repertorio lingui- effetti negativi. Non bisogna dimentica-
re, con i vocalizzi e le lallazioni prima, stico del bambino. re, infine, che ogni bambino ha ritmi e
con le parole poi, e con i gesti, le smor- Apprendere a usare il linguaggio in tempi di sviluppo diversi, che andran-
fie del viso, gli sguardi e i movimen- maniera appropriata è indispensabi- no rispettati per consentirgli di mani-
ti del corpo. Soprattutto nei primi due le anche per affinare altre abilità, come festare al meglio le proprie potenzialità.
anni di vita, i genitori sono i principali quelle di ragionamento, che saranno Buona lettura! ■

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GUIDA UPPA LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

Lo sviluppo del linguaggio


dalla nascita all’età prescolare
Durante i primi anni di vita i bambini sviluppano progressivamente
le loro abilità comunicativo-linguistiche. Si tratta di un processo naturale
e apparentemente semplice in cui è essenziale la relazione con i genitori
DI MARTA MOTTERLE, LOGOPEDISTA

I
l linguaggio è una funzione com- i suoni della propria lingua rispetto a può avviare degli scambi simili a una
plessa, che viene però acquisita con quelli che non le appartengono. conversazione, imitando la produzio-
apparente facilità e naturalezza. Si ne del bambino, condividendo sguardi
tratta di una capacità umana cultural- e simulando veri e propri dialoghi.
mente trasversale. Le lingue, invece,
sono specifiche di singoli gruppi socia- Quando il vocabolario LE PRIME PAROLE
li e soggette a modificarsi con l’uso. I raggiunge almeno cinquanta Verso l’anno di vita compaiono le pri-
bambini acquisiscono contemporanea- parole diverse, si assiste me parole, cioè le prime produzioni
mente sia la lingua, o le lingue, a cui a una vera e propria associate a un significato stabile. Tra
sono esposti, sia la capacità di usarla lo stadio della lallazione e quello del-
esplosione lessicale.
negli scambi comunicativi. Comunica- le prime cinquanta parole vi è una con-
zione e linguaggio, infatti, si collocano tinuità temporale, infatti i foni (cioè i
lungo un continuum e sono strettamen- suoni articolati) più frequenti nella lal-
te connessi: attraverso l’uso di sguardi Intorno agli 8 mesi il bambino comin- lazione sono anche quelli che com-
orientati, vocalizzi, lallazioni e gesti il cia a identificare i vari suoni e le loro pongono le prime parole e, in genera-
bambino stabilisce i primi contatti e combinazioni, associandole – aiutato le, sono i più presenti nelle lingue del
cerca attivamente lo scambio con chi si dalle esperienze con l’adulto – a speci- mondo (ad esempio /p, b, t, k, m, n/).
prende cura di lui. fici significati: inizia così la compren- Quando il vocabolario raggiunge alme-
sione delle prime parole. no cinquanta parole diverse, si assiste
LA COMPRENSIONE LINGUISTICA a una vera e propria esplosione lessi-
L’abilità del bambino di comprendere il LA LALLAZIONE cale: il bambino comincia ad acquisire
linguaggio precede quella di produrlo. Durante i primi mesi di vita il bam- rapidamente molte nuove parole. Inol-
Ancor prima della nascita, il bambino bino produce risolini, vocalizzazio- tre in questa fase combina frequente-
sviluppa una serie di abilità essenzia- ni di benessere, piange... Successiva- mente gesti e parole, creando in que-
li per le future competenze comunica- mente, intorno ai 4-6 mesi, comincia sto modo una prima rappresentazione
tivo-linguistiche: ad esempio, già dal- a emettere serie più lunghe di “proto- della frase.
la trentesima settimana il feto reagisce sillabe” («mmma») e di suoni voca- Superate le cento parole, il piccolo ini-
agli stimoli uditivi. lici e consonantici prolungati: aumen- zia a costruire un sistema di rappre-
Dopo la nascita, i neonati ascoltano più ta la coordinazione tra articolazione e sentazione dei diversi movimenti arti-
a lungo suoni di tipo linguistico rispet- fonazione. Verso i 7 mesi individuiamo colatori: alcuni studi dimostrano come
to a suoni non linguistici, associa- lo stadio della lallazione, caratteriz- il bambino organizzi il proprio voca-
no alla produzione delle diverse vocali zato dalla produzione di una sequen- bolario in base alle proprietà dei suo-
le configurazioni facciali appropriate e za di sillabe di tipo consonante-vocale ni che compongono le parole, per cui
manifestano una preferenza per lo sti- che si ripetono («papapa», «papipe», quelle prodotte con lo stesso movi-
le linguistico delle mamme, il mothere- «pataga»...). È bene sottolineare che mento (ad esempio “palla” e “pelle”)
se. Verso i 7 mesi le abilità di discrimi- la lallazione tende a non essere uti- vengono raggruppate tra loro. Per l’ap-
nazione (distinzione di due suoni come lizzata in modo interattivo, ma perlo- prendimento di nuove parole risulta
diversi) diventano dipendenti dal- più con finalità auto-stimolatoria. In indispensabile che il bambino possie-
la lingua a cui è esposto il bambino: vi questa fase rimane fondamentale l’in- da un inventario dei suoni consonantici
sarà una migliore capacità di percepire terazione adulto-bambino: il genitore sempre più ampio.

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LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO DALLA NASCITA ALL’ETÀ PRESCOLARE

LE PRIME FRASI dall’adulto, sebbene vi siano ancora


È intorno ai 24 mesi che il bambino delle semplificazioni nelle parole (ad
inizia ad accostare tra loro due o tre esempio “efante” per elefante, “teno”
parole, formando frasi che con il pas- per treno o “catola” per scatola).
sare del tempo diventeranno sempre Nonostante esista chiaramente una
più complesse per numero di vocabo- certa variabilità individuale, intorno ai
li e per struttura. Esempi di prime fra- 3-4 anni i bambini arrivano a posse-
si con due parole in successione posso- dere un inventario fonetico pressoché
no essere «mamma pappa» o «pappa completo (riescono a produrre i diversi
più». Il bambino comincia poi a uti- suoni della propria lingua, combinan-
lizzare il verbo in frasi che esprimono doli in parole) e si esprimono con frasi
richieste o in frasi imperative («bim- complesse, sviluppando sempre più le
bo dà»). Verso i 30 mesi le frasi diven- proprie abilità narrative. ■
tano più lunghe e articolate, pur rima-
nendo incomplete per la mancanza di *Legenda: /k/ di cane, /g/ di gatto,
articoli e preposizioni («bimbo pren- /z/ di naso, /ʦ/ di pizza, /ʧ/ di ciuccio
de cucchiaio mangia minestra»). Sarà
soltanto intorno ai 3 anni che il bam- L’esplosione
bino riuscirà a creare frasi complete,
della comprensione
utilizzando articoli, preposizioni, con-
Si possono identificare due fasi di
giunzioni e introducendo connettivi di
esplosione della comprensione linguistica:
tipo temporale e causale (dopo, allora,
la prima avviene a circa 12 mesi ed è
invece, perché, però).
legata a situazioni determinate, ristrette e
altamente contestualizzate («Dov’è il papà?
Eccolo!»).
Nonostante esista una La seconda si verifica verso i 18 mesi,
certa variabilità individuale, quando si registra anche l’esplosione del
vocabolario in produzione. In questa fase
intorno ai 3-4 anni i bambini
il legame tra referente e parola diventa più
arrivano a possedere
stabile e slegato dal contesto, indipendente
un inventario fonetico
quindi dall’azione che il bambino sta
pressoché completo. compiendo e dal luogo in cui si trova
(«Porta l’orsetto al papà»).
La comprensione decontestualizzata
A questa età il bambino dispone ormai si perfeziona con la crescita, per
di un buon inventario dei suoni conso- cui sarà sempre meno vincolata a
nantici (/p b t d f v k g l m n s z ʦ ʧ/*) concreti riferimenti spaziali e temporali
e il 90% delle frasi prodotte dovreb- («Disegniamo un fiore da regalare domani
be essere facilmente comprensibile alla nonna per il suo compleanno?»).

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GUIDA UPPA LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

Il linguaggio,
tra biologia e ambiente
I bambini imparano a parlare grazie a un delicato intreccio tra dotazione genetica
e stimolazione ambientale, che si influenzano e si modulano reciprocamente
DI ALESSANDRA PINTON, LOGOPEDISTA E PSICOLOGA

C
ome fanno i bambini a imparare è immerso nell’ambiente. L’esposizio- sfogliare, le costruzioni da impilare, il
a parlare nell’arco di pochi anni? ne a un preciso ambiente linguistico gli trenino da trainare) e nei gesti comuni-
Per apprendere una nuova lin- permette di “specializzarsi” e di diven- cativi (fare “ciao” per andare via, gira-
gua, un adulto impiega molto tempo e tare sempre più abile a riconoscere le re il dito sulla guancia per dire “buo-
nella grande maggioranza dei casi con- caratteristiche delle parole e dei suoni no”, aprire le mani per esprimere “non
serverà sempre incertezze nella pro- tipici di quella specifica lingua. c’è più”), gesti che preannunciano lo
nuncia e qualche errore nel discorso. I Tutto ciò richiede un’adeguata funzio- sviluppo delle parole e sono un impor-
bambini, invece, in un tempo relativa- nalità uditiva che permette al bambino tante motore dell’evoluzione linguisti-
mente breve raggiungono una compe- di cogliere i suoni e di costruire delle ca. Si tratta di abilità talmente radica-
tenza raffinata della loro lingua madre “categorie percettive”, cioè dei modelli te nel nostro modo di relazionarci con
e, se vivono in un ambiente bilingue, mentali con cui confrontare i dati sen- l’ambiente da apparire banali, ma sono
riescono a imparare perfettamente soriali per poterli identificare. In que- fondamentali per poter intessere rap-
entrambe. Questa sorprendente abili- sto modo, intorno agli 8 mesi, i bam- porti con gli altri: un deficit di queste
tà per l’acquisizione di un codice così bini imparano a distinguere alcune abilità, come accade in alcune situa-
complesso come è il linguaggio ha su- parole. Occorre notare che, nella mag- zioni patologiche, mina gravemente la
scitato l’interesse di molti studiosi che, gior parte dei casi, gli adulti si rivol- possibilità di interagire con le persone
da diversi decenni, si interrogano su gono ai loro piccoli interlocutori con e con il mondo circostante.
quale sia il ruolo della dotazione innata discorsi fatti di frasi, dove le parole
e quale quello dell’ambiente educativo; non sono separate l’una dall’altra ma
un dibattito tuttora aperto. sono in rapida sequenza e strettamen-
te collegate tra loro; ciononostante i
Già a poche ore di vita i neonati
LE ABILITÀ DEL NEONATO bambini riescono a individuarne alcune
sono in grado di distinguere
I bambini, alla nascita, non sono una che ricorrono con più frequenza.
tabula rasa ma possiedono una predi-
il parlato da altri tipi di stimoli
sposizione di partenza fondamenta- LA RELAZIONE CON L’AMBIENTE uditivi, e di percepire
le per l’apprendimento linguistico e Parallelamente a questa spiccata pro- le differenze tra i diversi
possono contare su capacità sorpren- pensione per i codici linguistici, i bam- suoni di molte lingue.
denti, messe in luce da molte ricerche bini mostrano altrettanto precocemen-
sulle risposte neuronali e sulle reazio- te importanti capacità di relazione con
ni comportamentali. Già a poche ore di l’ambiente e le persone circostanti. Già
vita i neonati sono in grado di distin- a pochi mesi sono in grado di utilizza- MASCHI E FEMMINE
guere il parlato da altri tipi di stimo- re la direzione dello sguardo dell’in- Anche gli studi sulle differenze di
li uditivi, e di percepire le differenze terlocutore come suggerimento per genere sono molto interessanti per
tra i diversi suoni di molte lingue. San- orientare l’attenzione, sintonizzan- comprendere quale sia il ruolo del-
no inoltre riconoscere i suoni caratte- do la propria con quella dell’altro, e dai la dotazione innata. Durante il secon-
ristici della lingua materna – che han- 9 mesi possono incanalare l’attenzione do anno di vita, le bambine sono più
no sentito durante la vita intrauterina altrui verso un preciso oggetto. Intor- abili dei bambini nella produzione
– da quelli di altre lingue. Queste note- no all’anno di vita cominciano a imita- (ma non nella comprensione) del lin-
voli capacità, però, possono sviluppar- re ciò che fa l’altra persona, ad esem- guaggio: rispetto ai maschi, possie-
si solo nel momento in cui il bambino pio nell’uso di alcuni oggetti (i libri da dono un repertorio più esteso di gesti

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IL LINGUAGGIO, TRA BIOLOGIA E AMBIENTE

comunicativi e di parole, le loro frasi mettersi in relazione con l’ambien-


sono più complete e complesse, i loro te si può sviluppare solo se le perso-
racconti più elaborati. Ma verso i 3 anni ne che si occupano del bambino inte-
queste disparità vanno via via sceman- ragiscono con lui, adeguandosi fin
do, fino a scomparire intorno ai 5 anni; dai primi momenti alle sue necessi-
anzi le cose si capovolgono duran- tà e modalità di comunicazione. Così,
te la seconda infanzia, periodo in cui i ogni genitore sa cullare il bimbo
maschi si mostrano più abili delle fem- che piange cantando o facen-
mine in alcuni aspetti linguistici. do discorsi in cui la melo-
A queste osservazioni vanno aggiun- dia della voce ha un potere
te quelle che provengono dalle situa- consolatorio; sa aspettar-
zioni patologiche. Rispetto alle fem- lo quando produce i pri-
mine, i maschi hanno più probabilità di mi balbettii, alternandosi con
manifestare qualche ritardo nelle tap- lui in una sorta di conversazio-
pe dello sviluppo linguistico e sono più ne; sa usare frasi molto brevi che dan-
frequentemente colpiti dai disordini di no il nome alle cose quando il bambi-
linguaggio e di apprendimento scola- no esplora il mondo oggettuale che
stico. Inoltre, questi disturbi interes- gli sta intorno. Anche se le madri
sano spesso più membri della stessa non hanno alcuna intenzione di
famiglia, anche se si possono presen- insegnare parole e frasi, di fat-
tare con manifestazioni e gravità par- to gli accorgimenti che adotta-
zialmente diverse. no – modulando la voce, rego-
lando la lunghezza dei loro discorsi
L’INTRECCIO ed entrando nel focus attentivo del
DI GENETICA E AMBIENTE bambino – sono un supporto fonda-
Le osservazioni sulla predisposizione al mentale per lo sviluppo del linguag-
linguaggio e all’interazione con l’am- gio. E questi stessi accorgimenti sono
biente, insieme a quelle sulla maggior ancora più importanti nei casi in cui la
incidenza delle patologie nei maschi, dotazione di partenza sia per qualche
corroborano le ipotesi che il linguag- motivo insufficiente: rappresenteran-
gio sia legato a fattori genetici. E, tut- no infatti il motore per superare tale
tavia, mostrano anche che la dotazione carenza o mitigarne gli effetti negativi.
innata è una condizione necessaria ma Ambiente e dotazione genetica, insom-
non sufficiente allo sviluppo lingui- ma, interagiscono fin dalla nascita e
stico. Infatti, anche se i bambini sono durante tutta la crescita: la dotazio-
geneticamente predisposti a distingue- ne genetica risponde alla stimolazione
re i suoni del linguaggio, per esercitare ambientale e la stimolazione ambien-
e affinare queste abilità devono esse- tale influenza la dotazione genetica,
re immersi in un contesto linguistico. affinandola e orientandola nel corso
Allo stesso modo, la propensione a dello sviluppo. ■

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GUIDA UPPA LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

Il linguaggio
e le altre abilità cognitive
Lo sviluppo del linguaggio è strettamente connesso a quello di altri ambiti
cognitivi, dalla capacità di prestare attenzione alle abilità motorie e relazionali
DI ELENA FLAUGNACCO, PSICOLOGA

I
l bambino viene al mondo dotato di l’apprendimento di un’altra abilità e studi documentano infatti un aumen-
un apparato sensoriale e di un si- viceversa: a un certo punto, ad esem- to dei movimenti ritmici delle braccia
stema cognitivo che gli consentono pio, le competenze linguistiche pos- in corrispondenza della fase di lalla-
di ascoltare ed elaborare gli stimo- sono supportare lo sviluppo delle abi- zione e una loro diminuzione una volta
li linguistici. Grazie a questo corre- lità di ragionamento, soprattutto in superata tale fase. Le due attività rit-
do è in grado di attuare quella forma età scolare. Si tratta del concetto noto miche, motoria e linguistica, condivi-
di apprendimento “a orecchio” delle come “trasferimento dell’apprendi- dono lo stesso schema, basato su abi-
strutture linguistiche definita “ap- mento”, che riguarda quei processi che, lità di coordinazione del movimento e
prendimento implicito”. L’appren- modulati dall’intelligenza, permettono su caratteristiche personali: ogni bam-
dimento implicito è inconsapevole e di trasferire una conoscenza o un com- bino segue un proprio ritmo in base al
passivo e avviene grazie alla semplice portamento acquisito in una determi- proprio temperamento. Gli stessi mec-
esposizione culturale. nata situazione a un’altra apparente- canismi funzionano anche a scuola,
Il linguaggio si apprende nell’intera- mente del tutto diversa. Ad esempio, è quando ci si allena nella divisione in
zione, attraverso l’ascolto, la ripetizio- stato dimostrato che l’attività musica- sillabe: se i bambini battono la scan-
ne e l’imitazione, grazie a un sistema le influenza l’organizzazione anatomi- sione a ritmo con le mani, l’automatiz-
cognitivo generale che modula l’inte- ca e funzionale di regioni del cervello zazione di questo compito è facilitata.
razione tra gli stimoli ricevuti e le abi- che non sono specifiche per la musica e Le abilità motorie possono influenza-
lità di partenza. Lo sviluppo del lin- che sono invece coinvolte in altre abi- re anche lo sviluppo lessicale e le abi-
guaggio è quindi in stretta relazione lità, come quelle attentive, linguistiche lità di interazione. Quando il bambi-
con lo sviluppo di altri ambiti cognitivi: e motorie. no impara a camminare in autonomia,
attentivi (che riguardano cioè la capa- infatti, comincia a esplorare l’ambien-
cità di focalizzare e mantenere l’atten- te circostante, e questa maggiore liber-
zione), percettivi, motori, di memoria e tà gli permette di fare nuove proposte
di flessibilità cognitiva. Ad esempio, se interattive e di gioco agli adulti. Se gli
Le abilità motorie
l’attenzione del piccolo è rivolta a uno adulti saranno in grado di cogliere le
possono influenzare
specifico elemento, la ripetizione del richieste del bambino, dando un nome
nome diventa un gioco strategico per la
anche lo sviluppo lessicale all’oggetto o all’azione e catturando
memorizzazione di quella parola nuo- e le abilità di interazione. la sua attenzione, la nuova “etichet-
va, che si stabilizzerà nel patrimonio ta” entrerà più facilmente a far parte
linguistico del bambino. del lessico del bimbo, grazie al rinfor-
zo derivato dall’esplorazione multisen-
IL “TRASFERIMENTO ABILITÀ MOTORIE E LINGUISTICHE soriale (visiva, tattile, sonora, motoria)
DELL’APPRENDIMENTO” Numerosi ricercatori riconoscono l’ef- e dalla sintonizzazione del genitore con
Lo sviluppo parallelo delle abilità di fetto che le competenze motorie pos- la sua gioia per la scoperta.
memoria e di linguaggio permette- sono avere su altre aree dello svilup-
rà di aggiungere sempre nuovi ele- po, ad esempio sulle abilità sociali, IL LINGUAGGIO
menti alla dotazione del piccolo, che cognitive e linguistiche. Ciò avviene SI SVILUPPA IN RELAZIONE
costruirà così frasi via via più comples- sia nella prima infanzia sia nelle epo- Le abilità motorie possono quindi
se. Possiamo dire che un determinato che successive, e riguarda tanto i bam- influenzare sia la quantità sia la tipo-
livello di sviluppo in un’abilità costi- bini con sviluppo tipico che i bambi- logia delle opportunità di interazione
tuisce un prerequisito necessario per ni con disturbi del neurosviluppo. Gli che i bambini hanno con gli altri, e di

7
IL LINGUAGGIO E LE ALTRE ABILITÀ COGNITIVE

conseguenza lo sviluppo del linguaggio E se il bambino


e delle relazioni sociali. ha difficoltà
Le abilità interattive e il contesto rela-
linguistiche?
zionale sono prerequisiti per lo svilup-
Per imparare a parlare, i bambini
po delle abilità linguistiche e di con-
versazione, e quindi della capacità di
devono scoprire le regole della propria
comprendere i messaggi degli inter- lingua mettendo in atto specifiche
locutori. Comprendere un messaggio strategie cognitive: i problemi di ordine
verbale vuol dire dare significato alle cognitivo possono quindi ripercuotersi
parole in base alle proprie conoscen- sullo sviluppo del linguaggio, sia nella
ze lessicali, alle regole grammatica- comprensione sia nella produzione.
li, al contesto linguistico (il discorso) e In generale, se un bambino ha difficoltà
alla specifica situazione (l’interlocutore nelle funzioni esecutive – cioè quelle
e l’ambiente). Tale competenza richie- che permettono il controllo e la
de uno sviluppo adeguato non solo del- regolazione di azioni e pensieri nello
la conoscenza e dell’uso della propria svolgimento di compiti e soluzione
lingua, ma anche delle abilità legate di problemi –, in età prescolare avrà
all’attenzione e alla memoria, in modo difficoltà nello sviluppo linguistico
da recepire e tenere a mente lo stimolo e in età scolare nell’organizzazione
ricevuto; delle abilità di conversazione del discorso e nella comprensione
e sociali, per interpretare le intenzioni del testo.
comunicative; delle abilità intellettive, Ne deriva che, in presenza di difficoltà
per applicare strategie che orchestri-
linguistiche in età prescolare e
no tutto ciò con coerenza, costruendo
all’inizio della scolarizzazione, è di
nuovi apprendimenti.
fondamentale importanza, sia per
Prima dell’esplosione del vocabolario il
impostare la riabilitazione sia per fare
bambino usa strategie legate perlopiù
una previsione del decorso clinico,
agli indizi del contesto e alle informa-
valutare non solo il funzionamento
zioni ricevute dall’adulto, che gli con-
linguistico e intellettivo globale, ma
sentono di associare le etichette verbali
a un oggetto o a un’azione e di esten-
anche le funzioni attentive, esecutive,
derne l’uso anche ad altri elementi. di memoria, motorie, e la capacità
Con l’esplosione del vocabolario met- del piccolo di attribuire alle persone
terà invece in atto processi e strate- credenze, desideri, intenzioni
gie più mature e imparerà velocemente ed emozioni.
parole nuove.
Tutto questo richiede attenzione, fles-
sibilità e lo sviluppo di un adeguato
funzionamento cognitivo, che se poco
robusto rischia di determinare ritardi
nell’acquisizione del linguaggio. ■

8
GUIDA UPPA LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

Il parlatore tardivo: quali


sono i campanelli d’allarme?
Per alcuni bambini lo sviluppo del linguaggio è un processo più lento e complicato,
ma un intervento precoce e mediato dai genitori può aiutare a contenere il ritardo
DI SERENA BONIFACIO, LOGOPEDISTA

I
primi tre anni di vita sono carat- della frase, ma non hanno problemi a prepara l’acquisizione delle prime cin-
terizzati da uno sviluppo fisico, comprendere i discorsi; quanta parole verso i 18 mesi. Il ritardo
motorio, cognitivo, linguistico e 2 quelli definiti “misti”, in cui il o l’assenza di questa fase è un indica-
relazionale estremamente rapido. La ritardo è di ordine sia espressivo sia tore di difficoltà, per le evidenti restri-
maggior parte dei bambini acquisisce ricettivo, in quanto hanno difficol- zioni che imporrà al successivo svilup-
il linguaggio senza alcuno sforzo, ma tà anche nel comprendere il significa- po del vocabolario.
una consistente minoranza manife- to di parole e frasi. In questo caso, se I clinici, però, ritengono opportu-
sta delle difficoltà, poiché le traietto- il ritardo è severo assume un carattere no aspettare i 24 mesi per individua-
rie di sviluppo linguistico si collocano persistente e può diventare espressione re in modo sufficientemente certo un
sotto le aspettative dell’età. Questa di un disordine di linguaggio. parlatore tardivo sulla base di un voca-
condizione viene definita “linguag- “Parlatore tardivo” non definisce quin- bolario espressivo limitato (meno di
gio a lenta emergenza” e può derivare di una patologia, ma indica una situa- cinquanta parole differenti) e della
da una varietà di problemi comples- zione che può essere la manifestazione mancanza di combinazione di due o più
si che includono anche il ritardo nel- di un disordine emergente. parole per formare una frase (cosa che
la comprensione e nella produzione può far prevedere la futura comparsa di
linguistica. QUANDO SI MANIFESTA IL RITARDO difficoltà grammaticali). Per misurare
La maggioranza dei bambini che a 2 Gli antecedenti di un lento svilup- l’ampiezza del lessico in produzione e
anni presenta un ritardo nello svilup- po nel linguaggio espressivo si posso- in comprensione dei bambini dagli 8 ai
po del linguaggio tende a raggiungere no cogliere già nella fase della lalla- 36 mesi si utilizzano specifici questio-
i coetanei tra i 3 e i 4 anni, ma ci sono zione, a partire dai 10 mesi, età in cui nari per genitori, chiamati parent report.
casi in cui le difficoltà si mantengono l’aumento della varietà dei suoni voca-
a lungo ed è quindi opportuno avviare lici e consonantici emessi dal bambino BAMBINI CHE
un’indagine clinica. “SBOCCIANO IN RITARDO”
Gli studi sui bambini con lento svi-
IL PARLATORE TARDIVO luppo del linguaggio hanno permes-
Il termine “parlatore tardi- so di stimare che circa il 10-20% all’e-
vo”, o late talker, si rife- tà di 24 mesi presenta un ritardo nel
risce a bambini che linguaggio, per-
manifestano un ritar- centuale che
do nella produzio- sale a 38 nei
ne di parole in assen- gemelli. Tra
za di una diagnosi di i 24 e i 36
disabilità o di ritardo mesi, però,
dello sviluppo in ambi- la gran par-
to cognitivo e motorio. te dei parlatori
Si possono distinguere due tardivi incremen-
tipologie di bambini parlato- ta in modo significativo il linguaggio
ri tardivi: espressivo: questo gruppo viene defi-
1 quelli definiti “espressivi”, nito late bloomer, cioè bambini “che
che presentano un ritardo sbocciano in ritardo”. Ci si accorge
lessicale e un lento sviluppo con relativa sicurezza se un bambino

9
IL PARLATORE TARDIVO

è “sbocciato in ritardo” intorno ai 30 QUANDO IL RITARDO e nella narrazione di storie.


mesi, ma già dai 24 è possibile indi- DIVENTA PERSISTENTE È importante identificare precoce-
viduare alcune caratteristiche tipiche Verso i 3 anni, i bambini late bloomer mente un bambino con lento svilup-
che differenziano i due gruppi: i late incrementano il vocabolario più velo- po del linguaggio, perché ciò permette
bloomer usano in genere un maggior cemente, con una media di dieci paro- di comprendere se il ritardo iniziale è
numero di gesti comunicativi per com- le nuove alla settimana; risolvono in soltanto transitorio o è dovuto invece a
pensare il vocabolario espressivo limi- tempi più rapidi il loro ritardo per- condizioni che possono compromettere
tato; sono più capaci e più veloci nel ché meno grave, e la velocità è dovuta o rallentare il recupero. Poter interve-
riconoscere parole familiari associan- anche al processo di maturazione del- nire nel periodo critico dei primi mil-
dole a immagini o a oggetti, e parole le fibre nervose delle regioni cerebrali le giorni di vita, con lo scopo di miti-
non familiari dopo averle sentite solo deputate al linguaggio, gare o contenere il ritardo, è
qualche volta; presentano una com- che nei bambini con fondamentale.
prensione verbale in linea con l’età o sviluppo di linguag- L’intervento precoce cen-
lievemente immatura. gio tipico avviene dopo trato sullo scam-
i 18 mesi, in corrispon- bio comunicati-
denza della fase di acce- vo e linguistico
lerazione del vocabolario. tra bambino e
Nei parlatori tardivi l’in- genitore agi-
“Parlatore tardivo” non cremento delle parole è sce sull’inte-
definisce una patologia, ma scarso, con una soglia infe- razione tra svi-
indica una situazione che può riore alle trenta parole nuo- luppo del bambino
ve al mese, la comprensione e sviluppo nel suo
essere la manifestazione
rimane immatura, così come contesto, in modo
di un disordine emergente.
le abilità socio-conversaziona- da preservare il
li (ad esempio proporre un argo- benessere del pic-
mento d’interesse, commenta- colo. Coinvolge-
re eventi o iniziare un dialogo). re i genitori e pro-
I parlatori tardivi, invece, hanno un L’inventario di consonanti ridotto muovere nel bambino
vocabolario molto più ridotto, gene- e i molti errori di pronuncia che una gamma di abilità
ralmente inferiore alle trenta parole, compromettono la comprensione socio-comunicative e
simile a quello di bambini più piccoli; delle frasi sono indicatori di un linguistiche “tipiche”
le abilità nel produrre parole con con- ritardo persistente. potrebbe modificare
sonanti diverse sono piuttosto scarse e la storia naturale del
questo li penalizza nell’apprendimen- INTERVENIRE disturbo miglioran-
to di parole nuove, perché non sono PRIMA POSSIBILE done l’esito intorno
in grado di produrre molti dei suo- Studi recenti hanno documen- ai 3 anni. ■
ni linguistici in esse contenute. Inol- tato che verso i 5 anni di età
tre risulta più frequente l’associazio- sia i late bloomer che i parlatori
ne di vocabolario ridotto e ritardo nella tardivi mostrano ancora fragi-
comprensione. lità nel vocabolario, nella mor-
fologia verbale, nella sintassi

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GUIDA UPPA LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

Bilingui fin dalla nascita:


tutti i benefici
Grazie all’estrema plasticità del loro cervello, i bambini hanno una maggiore
propensione a imparare una seconda lingua. Vediamo nel dettaglio quali sono i benefici
dell’essere bilingui sin da piccoli e come facilitare questo tipo di apprendimento
DI ALBERTO OLIVERIO, NEUROBIOLOGO

D
a piccoli è assai più facile impa- di “va e vieni” in direzione della punta nel caso del bilinguismo. In generale,
rare una seconda lingua, anche del naso: ognuna delle due azioni non i bambini piccoli acquisiscono molto
per quanto riguarda la pronun- pone problemi se eseguita da sola, ma precocemente la capacità di distinguere
cia corretta di suoni molto diversi ri- esse interferiscono tra loro se eseguite le caratteristiche delle due lingue a cui
spetto a quelli della lingua madre. Per in simultanea. sono esposti.
esempio, un giapponese adulto, che
ha difficoltà nel differenziare il suono APPRENDERE SIMULTANEAMENTE
/r/ da /l/, pronuncia bene entrambe le I bambini hanno, prima della pubertà,
lettere se è stato esposto precocemente una grande capacità di apprendere due
sia alla lingua giapponese sia a quella Nel corso degli ultimi mesi lingue, sia dal punto di vista dei suoni,
inglese. di gestazione il feto ascolta sia da quello delle regole grammatica-
In particolare, la maggiore propensio- le parole pronunciate dalla li, anche se dopo i 7-8 anni l’appren-
ne al bilinguismo da parte dei bambi- madre, che vengono trasmesse dimento di una seconda lingua comin-
ni piccoli dipende dal fatto che nel loro attraverso la parete uterina. cia a essere un po’ più difficile. Esiste
cervello la stessa area della cortec- insomma un periodo sensibile legato
cia (quella del linguaggio, situata nella allo sviluppo cerebrale.
regione fronto-parietale dell’emisfero Quando si tratta di apprendere due lin-
sinistro) si attiva per entrambe le lin- gue simultaneamente, il bambino è
gue; nei ragazzi che apprendono tar- DISTINGUERE facilitato se ognuno dei due genitori (di
divamente – dopo i 15-20 anni – una UNA LINGUA DALL’ALTRA lingua diversa) parla la propria lingua,
seconda lingua, si attivano invece due Nel corso degli ultimi mesi di gestazio- questo perché è più semplice mappare
diverse regioni, ognuna delle quali deve ne il feto ascolta le parole pronuncia-
prendersi carico dell’una o dell’altra te dalla madre, che vengono trasmes-
lingua. se attraverso la parete uterina. Appena
Si spiega così perché, per un adul- nato, il bambino dimostra di reagire
to, salvo rare eccezioni, sia più diffici- selettivamente alle parole pro-
le acquisire nuovi tipi di suoni: le map- nunciate dalla mamma piutto-
pe del linguaggio della prima e della sto che a quelle di un’altra voce
seconda lingua interferiscono tra loro. femminile. Se il feto è stato esposto
Per il linguaggio si verifica, insom- a due lingue diverse, sarà in grado di
ma, un’interferenza simile a quella differenziarle alla nascita, a condizione
che caratterizza l’esecuzione simulta- che siano molto diverse, come l’inglese
nea di due movimenti in competizione e l’italiano, o l’inglese e il giapponese.
l’uno con l’altro. Immaginate di dover Se invece le due lingue si assomigliano
compiere con la mano destra un movi- molto, come l’italiano e lo spagnolo,
mento rotatorio sopra la vostra testa, il lattante sarà in grado di distinguer-
come se ci fosse un’aureola immagina- le più tardi, intorno ai 4-5 mesi di età,
ria, e di dover fare con la punta dell’in- sia nel caso in cui i due genito-
dice della mano sinistra un movimento ri parlino una sola lingua, sia

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BILINGUI FIN DALLA NASCITA: TUTTI I BENEFICI

separatamente due insiemi di fonemi maturazione della corteccia frontale). robuste e influenzano quelle legate al
(le unità linguistiche come /t/ e /d/) e Va precisato che i bambini bilingui, linguaggio.
separarli dal punto di vista percettivo: all’inizio, possono manifestare un pic- Anche l’esecuzione di brani musicali,
siccome i maschi e le femmine parla- colo ritardo linguistico, ma in segui- possibile nei bambini più piccoli gra-
no con frequenze diverse, la separazio- to si mettono facilmente in pari con gli zie a strumenti improvvisati e a voca-
ne dei fonemi risulta più facile nel caso altri. lizzazioni, fa sì che l’apprendimento
in cui sia possibile attribuire quelli di avvenga più velocemente. Inoltre, se i
una lingua al padre – per esempio un BILINGUI FIN DALLA NASCITA: piccoli guardano dei cartoni animati, è
padre italiano la cui voce è caratteriz- TUTTI I BENEFICI indicato farli vedere nella seconda lin-
zata da frequenze più basse –, e quel- Inoltre, l’esercizio precoce del bilin- gua che devono apprendere, ad esem-
li di un’altra lingua alla madre – per guismo si ripercuote positivamen- pio l’inglese:
esempio inglese –, dalla voce più acuta te sulla cosiddetta “riserva cognitiva”, mentre in Italia tutto viene doppiato,
rispetto a quella maschile. vale a dire su una maggiore capacità ciò non accade all’estero, il che spie-
Il cervello dei lattanti e dei bambi- del cervello che si estende sino all’e- ga la maggior competenza linguisti-
ni piccoli è estremamente plastico e tà adulta e alla vecchiaia. Per questo ca di gran parte dei bambini e ragazzi
non ha difficoltà a manipolare due lin- imparare bene una seconda lingua ha, nordeuropei.
gue diverse e, se esposto a suoni dif- alla lontana, un effetto protettivo sul Buona anche la strategia di ricorre-
ferenti, come avviene nel bilinguismo, decadimento cerebrale senile. re agli audiolibri in una seconda lin-
li assorbe con facilità (anche se l’ap- gua, anche se è meno giocosa e funzio-
prendimento delle regole grammaticali METODI PER IMPARARE na meglio a partire dai 7-8 anni. ■
si verifica più tardi, con la progressiva UNA SECONDA LINGUA
Se i genitori non sono bilingui, il
metodo migliore è quello di impara-
re giocando. Una strategia messa in
atto in alcuni pae-
si europei è quella Balbuzie e bilinguismo:
dell’apprendimen-
un legame da sfatare
to recitato: i bambini devono recitare
in gruppo una serie di vocaboli accom-
Non ci sono prove che indichino
pagnandoli con gesti e movimenti che un collegamento tra bilinguismo e
ne rappresentino il significato. Uno balbuzie. Circa il 50% della popolazione
studio sull’efficacia di questo meto- è bilingue mentre appena l’1% balbetta
do indica che gli studenti hanno rag- dopo i 18 anni, e tra i 2 e i 6 anni esiste
giunto prestazioni tre volte superio- una balbuzie fisiologica che si risolve
ri rispetto a coloro che hanno seguito da sola. Semmai, un bambino che ha
il metodo convenzionale. La tecnica iniziato da poco l’apprendimento di
sfrutta il fatto che le memorie moto- una seconda lingua potrebbe avere
rie (legate all’esecuzione di un certo incertezze e sospensioni tali da indurre
movimento) sono particolarmente a un’errata diagnosi di balbuzie.

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GUIDA UPPA LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

Montessori: lettere sensoriali


per lo sviluppo del linguaggio
Le lettere sensoriali, o smerigliate, sono un valido supporto allo sviluppo
linguistico dei bambini. Vediamo quando e come usarle
DI ANNALISA PERINO, PEDAGOGISTA MONTESSORIANA

«U
n essere desideroso di utilizzare parole scientifiche creden- periodi sensitivi, ovvero momenti del-
esprimersi ha bisogno di dole “difficili”, perché tali non sono. la vita in cui possiedono una particola-
un maestro che gli inse- Memorizzare “pappa” o “minestra” re sensibilità per l’acquisizione di cer-
gni chiaramente le parole. Possono i necessita dell’impiego della medesima te competenze.
familiari agire come maestri? Abitual- energia. La mente del bambino è una Nel periodo sensitivo del linguag-
mente noi non aiutiamo il bambino, spugna che assorbe ciò che l’ambien- gio, che si apre con la nascita e ter-
non facciamo che ripetere il suo bal- te gli offre. Più saremo specifici, det- mina intorno ai 5 anni, il bambino è
bettio e se egli non avesse un maestro tagliati e attenti nel linguaggio, più lo predisposto naturalmente all’acquisi-
interiore non imparerebbe nulla. Que- sarà il bambino quando inizierà a par- zione della competenza linguistica. In
sto maestro lo spinge verso gli adulti lare. Rendere “infantile” il linguaggio questo periodo tutto ciò che riguar-
che parlano tra loro e non si rivolgono significa impoverirlo e inoltre vuol dire da il linguaggio è per il bambino estre-
a lui. Lo spinge ad impadronirsi del costringere il bambino a fare un lavo- mamente attraente: è infatti un esse-
linguaggio con quell’esattezza che noi ro inutile di traduzione, dal linguaggio re sociale biologicamente predisposto
non gli offriamo. Eppure a un anno di a lui riservato al linguaggio dei gran- alla comunicazione. Intorno ai 30 mesi
età il bambino potrebbe trovare, come di. «Questa non è pappa! Dillo beni- il bambino vive quella fase che Maria
nelle nostre scuole, persone intelligenti no: mi-ne-stra!». Dovremmo tenere a Montessori definisce esplosione del
che gli parlano intelligentemente», mente che per il bambino le cose cir- linguaggio: allora ciò che ha assorbito
affermava Maria Montessori (La mente costanti non hanno ancora un nome e dall’inizio della vita, che la sua men-
del bambino, Garzanti, 2010). pertanto poter sapere fin da subito che te ha elaborato e ordinato, si trasfor-
il quadrupede peloso con coda e orec- ma in comunicazione. Le frasi si fanno
SOSTENERE chie è un “cane” e non un “bau” è una complete, verbi, sostantivi, pronomi,
LO SVILUPPO LINGUISTICO grande fortuna! aggettivi trovano via via la loro col-
Parlare. Parlare. Parlare. Con chiarez- locazione. Inizia per il bambino un
za, calma e usando termini autentici. I PERIODI SENSITIVI DEI BAMBINI importante momento di arricchimento
Fin dall’inizio della vita parlare ai I bambini, durante il loro percor- del vocabolario, con un considerevole
bambini il più spesso possibile è ciò so di crescita, attraversano importanti aumento della competenza nella pro-
che di meglio possiamo fare per aiu- duzione linguistica. Ecco che a un cer-
tarli nello sviluppo linguistico. to punto, intorno ai 4 anni, il bambino
Ogni cosa ha un nome specifico, non domanda altro che: «Che lette-
scientifico, che il bambino ricorde- ra è questa?»; «Com’è è la mia lette-
rà facilmente, fin da subito. «Ti va ra?». Questo è il segnale che il bambi-
di assaggiare questa crema di zuc- no è entrato nel periodo sensitivo della
chine?» è più significativo di «Ti
va di assaggiare questa pappa?».
Con i neonati non è semplice tro-
vare di che parlare: una buona stra-
tegia è la narrazione di ciò che sta
accadendo, perché ciò rassicura e
nel frattempo fornisce ottimi sti-
moli linguistici. «Ora tolgo la cal-
za, slaccio il pannolino. Senti l’ac-
qua com’è tiepida? Ora ti asciugo».
L’adulto non deve temere di

13
MONTESSORI: LETTERE SENSORIALI PER LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

scrittura, periodo che precede quello per proteggere le lettere che, dato il presentare, poi vengono le consonanti.
della lettura. loro scopo importantissimo (imparare • Non bisogna mai interrogare il
a scrivere), vanno trattate con estrema bambino.
LE LETTERE SMERIGLIATE cura. Proprio per questa forma di tute- • Si presentano poche lettere alla volta.
Per sostenere il nostro bambino a casa la, prima di iniziare a toccare le lette- Tre è un buon numero per iniziare, poi
le lettere smerigliate possono essere un re, è bene bagnare leggermente i pol- se ne aggiungono una o due a seconda
valido supporto allo sviluppo linguisti- pastrelli della mano e asciugarli con la dell’interesse del bambino.
co. Si tratta di tavolette di legno legge- salvietta. • La memoria muscolare che entra in
ro (dello spessore di circa 4 mm), qua- Questa ritualità ha una doppia valenza: gioco toccando le lettere facilita l’as-
drate (di circa 13,5 cm) e rettangolari rende il momento del tocco delle lette- sociazione tra segno e suono. La mano
(per le lettere b, d, f, g, l, p, q, t, z) re importante e prezioso (i riti piaccio- ha bisogno di allenamento per diventa-
con gli angoli smussati, che riporta- no moltissimo ai bambini, soprattutto re sicura. Dopo essersi esercitata sul-
no al centro il segno corrispondente a se svolti con tono e gesti calmi e len- le lettere smerigliate, e prima di pas-
tutte le lettere dell’alfabeto: le vocali in ti) e inoltre il lavaggio delle mani pre- sare al foglio, si può fare una tappa: la
rosso e le consonanti in blu. Le lettere serva le lettere da possibili residui pre- scrittura nella farina.
sono in rilievo, formate da carta sme- senti sulle dita. Per controllare l’apprendimento è con-
rigliata di grana non troppo grossa e sigliabile svolgere quella che si chia-
incollate al centro della tavoletta. PERCHÉ LE LETTERE ma la lezione dei tre tempi: pronun-
Si dispongono in un contenitore, dove SONO IN CORSIVO? cio il suono corrispondente al segno,
stanno in piedi, in modo che siano Il corsivo si preferisce allo stampato ad esempio “A”; dopo l’apprendimen-
facilmente visibili e prendibili. Per pre- minuscolo perché ciascuna lettera ha to del primo tempo, aiuto il bimbo nel
sentare il lavoro si srotola un tappetino un segno proprio che non è facilmen- riconoscimento, per esempio chieden-
e si dispongono tre lettere, una di fian- te confondibile, come invece accade do: «Mi indichi A?»; dopo l’appren-
co all’altra. Sempre vicino al tappeto si con le lettere dello stampato minusco- dimento del secondo tempo, ridesto il
può mettere una piccola ciotola con un lo, dove, ad esempio, d-b-p-q differi- ricordo del nome: «Ti ricordi il nome
po’ di acqua e una salvietta. scono solo per il posizionamento del- di questa lettera?». Si procede con
Lavorare sul tappeto delimita l’a- la stanghetta. gradualità e propedeuticamente, senza
rea di lavoro permet- Inoltre, i primi segni che il bambino forzare mai il bambino che, se frustra-
tendo di mantene- naturalmente traccia sono curvi, ton- to, si allontanerebbe dalla materia.
re il materiale deggianti (come il corsivo) e non ret- Si prende un vassoio in plastica (la
ordinato. Inol- tilinei (come lo stampato minuscolo), migliore è la melammina, con i bordi
tre, è un modo quindi la mano del piccolo è facilitata un po’ alti) e si ripone della farina al
nel compiere gesti curvi. suo interno. Con la mano si può ripro-
• È importante presentare il lavo- durre la traccia delle lettere già cono-
ro delle lettere con estrema sem- sciute, tenendo la lettera smeriglia-
plicità: è un esercizio volto solo ta di fianco al vassoio, per il controllo
a toccare le lettere con indice e dell’errore.
pollice accostati, lentamente, Dopo aver descritto il valore sensoria-
tre volte per lettera. Al ter- le delle lettere smerigliate è più faci-
mine di ciascun tocco si deve le comprendere quanto riportarle su un
pronunciare il suono corri- Ipad costituisca un’azione che impove-
spondente, ad esempio “A”. riscen l’esperienza e ne riduce l’effica-
• Le vocali sono le prime da cia. ■

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GUIDA UPPA LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

A parlare non si impara da soli


Non ci sono medicine in grado di allenare il linguaggio dei propri figli; si tratta
piuttosto di favorire l’interazione che, già a partire dagli ultimi mesi di gravidanza,
i bambini sono in grado di stabilire col mondo esterno
DI COSTANTINO PANZA, PEDIATRA

«M
a quante lettere ci sono Alla nascita, questo apprendimento lo cantilenato, fatto di frasi brevi e ripe-
dentro le tue orecchie! aiuterà a rivolgersi con più interesse titive, con una tonalità alta, un tempo
Tu riesci ad ascoltare verso la mamma, perché la riconosce- lento e un timbro di voce dolce. Oltre
tutto quello che ti dicono?». Il pediatra rà dal timbro della voce e dalla melodia ad apprezzare questa maniera un po’
inizia così la sua visita, poi passa alla che fuoriesce dalla sua bocca. Parla- buffa di esprimersi, i bambini, attra-
gola: «Be’, apri bene la bocca… quante re al feto, quindi, fa bene, senza con- verso il mammese, imparano meglio
parole ci sono sulla tua lingua! Però siderare il fatto che cantare è anche un le parole e mantengono l’attenzione
mancano tutte le S, e le R si confon- passatempo rilassante per la donna in per un tempo più prolungato rispetto a
dono con le L… ma guarda che roba!». gravidanza. quando si parla loro con voce “norma-
«Adesso fai dei bei respiri, che sen- Uno studio ha “misurato” la quantità le”. Nessun papà dovrebbe quindi ver-
tiamo i polmoni», e appoggiando la di parole rivolte a un campione di neo- gognarsi di esprimersi in questa ingua
membrana dello stetoscopio sul tora- nati ricoverati in ospedale perché nati speciale. È importante però rivolgersi al
ce aggiunge: «Ma Gigi, complimenti, pretermine con un peso scarso, rive- bambino rispettando i turni di conver-
qui dentro ci sono tante canzoni con la lando delle notevoli differenze: mentre sazione (sì, anche lui vuole rispondere
rima!». «Allora, signora…». Il pedia- alcuni bambini ascoltavano poco più ai nostri discorsi) e, soprattutto, guar-
tra, tutto serio, si mette seduto e ini- di cento parole all’ora, altri arrivava- dandolo in viso e negli occhi. Se notia-
zia a scrivere una ricetta: «Per aiu- no fino a 26.ooo parole per ogni ora. È mo che il piccolo distoglie lo sguardo
tare Gigi a parlare deve dargli questo noto che mentre alcuni genitori chiac- da noi o inizia ad agitarsi, ad esem-
sciroppo tre volte al giorno prima dei chierano poco con il loro bambino, altri pio inarcando la schiena, non insistia-
pasti, così aumenteranno le R, le S e le si esercitano parecchio in tale pratica. mo e lasciamolo riposare un po’. Per
T. Poi facciamo anche una bella puntu- Il dato interessante è che l’enorme dif- un bambino così piccolo, ascoltare e
ra, così il ragazzo farà tre domande con ferenza nel numero di parole ascolta- “parlare” richiede grande attenzione,
il “perché?” ogni due minuti. Con que- te si è tradotta, alcuni anni dopo, in un un’attenzione che, a volte, può durare
ste medicine, tra due mesi suo figlio linguaggio migliore per quei bambi- anche solo pochi minuti. «Ma cosa gli
parlerà a meraviglia». A qualcuno for- ni che avevano ascoltato più parole dai racconto? Non sono un chiacchierone e
se questo dottore potrà piacere, però le loro genitori. Ma i bambini, pur se pic- non ho molto da dire» potrebbe esse-
cose non funzionano così; le medici- colissimi, desiderano anche esprimersi: re la contestazione di qualche papà o di
ne per allenare il linguaggio sono ben i ricercatori dello studio citato hanno qualche mamma di poche parole. Tut-
altre. osservato che quando i genitori par- tavia non è necessario essere dei narra-
lavano rivolgendosi ai neonati, questi tori esperti per parlare al proprio bam-
PRIMA DELLA NASCITA ultimi vocalizzavano come se volesse- bino: sarà sufficiente raccontargli delle
Prima ancora di nascere il nostro bam- ro “fare conversazione”. semplici routine casalinghe, anche solo
bino è già un raffinato ascoltatore di È proprio così, i neonati desidera- quello che stiamo facendo. Al bambino
parole. Nell’ultimo trimestre di gravi- no ascoltare le nostre parole, ma solo basterà sentire il tono melodioso e dol-
danza ascolta le parole della mamma, quelle che rivolgiamo loro, e vogliono ce della voce del genitore per rimane-
impara a riconoscere i suoni contenu- parlarci con un soffio di voce, un breve re attento. Se gli si parla usando modi
ti in ognuna di esse e lo fa attraverso vocalizzo, un gemito. Per loro si trat- positivi, con un bel sorriso, un volto
la musicalità delle vocali. Il suo cer- ta già di bei discorsi da fare a mam- sereno e guardandolo negli occhi, l’ap-
vello, anche se ancora molto immatu- ma e papà. prendimento è assicurato.
ro, lavora tantissimo per memorizzare
i suoni che costituiscono ogni parola. E IL “MAMMESE” I GIOCHI DI PAROLE
non si limita soltanto a questo: ascol- Ai lattanti piace moltissimo che ci «Leggimi subito, leggimi forte / Dim-
ta la ritmicità della lingua e impara a si rivolga loro in “mammese”, cioè mi ogni nome che apre le porte / Chia-
distinguerne caratteristiche e accenti. attraverso quello speciale linguaggio ma ogni cosa, così il mondo viene /

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A PARLARE NON SI IMPARA DA SOLI

Leggimi tutto, leggimi bene / Dimmi la ricoverati. Moltissimi studi scientifi- alcuni anni fa un DVD educativo che
rosa, dammi la rima / Leggimi in pro- ci hanno infatti documentato che leg- prometteva di aiutare i bambini piccoli
sa, leggimi prima». L’autore di questa gere a un bambino piccolo è un’at- ad apprendere il linguaggio. I ricerca-
filastrocca in rima è Bruno Tognoli- tività molto utile per lo sviluppo del tori di un’università americana, entu-
ni; il testo è bello, allegro, con un rit- linguaggio. siasti per questa iniziativa, misurarono
mo che fa venir voglia di danzare, e si Nel primo anno di vita, i libri con scientificamente l’efficacia del gio-
presta a diventare un gioco da fare con immagini di volti sono quelli che co educativo proposto che, tuttavia, in
il proprio bambino. «Sereno è, sereno suscitano maggiore interesse da par- realtà non funzionava.
sarà, se non sarà sereno si rasserene- te dei bambini, così come quelli in cui Il responsabile dell’industria dappri-
rà». Questo breve scioglilingua, invece compaiono brevi poesie e filastrocche. ma chiese di ritirare la pubblicazio-
– con la sua ricchezza di lettere S – ci In seguito, dal secondo anno di vita, i ne dello studio, poi, sotto la pressio-
offre un esempio di allitterazione, cioè libri che ritraggono oggetti o piccole ne di un’azione legale, ritirò il gioco
di ripetizione di un suono o di una serie scene, accompagnati da semplici fra- dal commercio e fu costretto a paga-
di suoni all’inizio (o all’interno) di due si, sono tra i più gettonati. Compiuti re diversi milioni di dollari in rimbor-
o più vocaboli successivi. Nel comples- i 2 anni, le storie, dapprima con pochi si. La morale?
so, questi giochi di parole (filastroc- personaggi e uno svolgimento sempli- Nei primi anni di vita guardare la TV
che, rime, allitterazioni e così via), ce, e poi sempre più ricche di soggetti e o un tablet, anche se interattivo, non
oltre a far divertire i bambini, svolgono particolari, sono le predilette dai bam- solo non aiuta ad arricchire il lin-
una funzione speciale: insegnano loro bini. In generale, però, la caratteristi- guaggio, ma ne rallenta addirittura lo
a distinguere le parole e le parti in cui ca che rende unici i libri per bambini è sviluppo.
possono essere scomposte (in termi- che bisogna essere in due per leggerli. Mentre un genitore racconta che suo
ni tecnici, si parla di sillabe e fonemi), Nessun bambino può imparare da solo figlio, ad appena un anno, «guarda
indipendentemente dal loro significa- a leggere. È il genitore che sta al suo attento i cartoni animati», forse quel
to. I bambini piccoli, immersi in que- fianco, o ancor meglio che lo avvol- bambino sta dimenticando le parole. ■
sto gioco di poesia e musica, impara- ge in un abbraccio mentre gli leg-
no così a percepire e a riconoscere le ge una storia, a insegnargli le paro-
parole in modo molto dettagliato, con le. A seconda dell’età del piccolo, sarà
minor fatica e con tanto divertimento. facile trovare un modo
Insomma, si tratta di un gioco, ma per coinvolgerlo: indi-
è pur sempre un gioco molto serio cando l’immagine nella
che offre la possibilità al bambino di pagina, facendo qualche
affrontare meglio le future prove della semplice domanda, chie-
scuola elementare. dendo di ripetere qualche
parola o un particolare della
I LIBRI storia… finché non si giun-
Un tempo, quando le scuole iniziava- gerà a una svolta e allora sarà
no il primo giorno di ottobre, i libri il bambino a leggere e il genitore
facevano la loro comparsa nella vita ad ascoltare. Solo in questo modo
dei bambini solo all’inizio della prima l’apprendimento è assicurato.
elementare.
Oggi, invece, alcuni reparti ospedalieri DIMENTICARE LE PAROLE
di neonatologia possiedono una biblio- Una grande industria dello
teca dedicata ai neonati, con papà e spettacolo ha mes-
mamme che leggono ai loro bambini so in commercio

16
«Aiutami
a fare da me!»

«Aiutami a fare da me!», diceva Maria Montessori, ma come assecondare in concreto la naturale
ricerca di autonomia dei bambini? Come fare in modo che crescano armoniosamente, liberi di
sperimentare, responsabili delle proprie scelte, sicuri e prudenti, attenti e curiosi? Il nuovo manuale di Annalisa Perino offre
ai genitori esempi pratici, riflessioni teoriche e suggerimenti per organizzare gli ambienti di vita in modo funzionale, sicuro e
stimolante, e favorire così lo sviluppo psicomotorio tra 0 e 6 anni. Acquista la tua copia! Vai su uppa.it/leggiALT

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