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Antonio Iannaccone
Monica Mollo
ianna@unisa.it, mmollo@unisa.it
Dubbi e Domande
Riteniamo che la logica possa risultare uno strumento utile per lo studio
dello sviluppo delle capacità cognitive purché venga considerata come
espressione dei seguenti punti (Gerla,1988; Gerla, Sestito&Vescia, 1990):
a) il linguaggio da strumento di comunicazione passa ad essere anche
oggetto di manipolazione e di riflessione;
b) l’interpretazione del linguaggio perde la sua univocità: una stessa parola
può denotare più cose, una stessa descrizione può riferirsi a più situazioni;
c) le nozioni matematiche nascono non solo tramite processi di astrazione
dall’esperienza diretta, ma anche dalla oggettivazione del linguaggio e
dalla individuazione di regole di manipolazione di oggetti linguistici.
Tali aspetti sono tipici non solo dei linguaggi assertivi, ma anche dai linguaggi
procedurali.
Tipologie di attività
Una delle idee di fondo (soprattutto per quanto riguarda il primo tipo di
attività) è che sia importante porre le basi di una competenza simbolica già
nelle scuole dell’infanzia e primarie.
Primo tipo
• introducendo ed esaminando nuovi e semplici linguaggi procedurali ed
attraverso la loro manipolazione si può creare l’opportunità per i
bambini di riflettere sulle funzioni e sull’uso del linguaggio
• riflessione sulla differenza tra sintassi e semantica
Secondo tipo
• analizzare se la “trasformazione” di processi di deduzione in
manipolazione di “oggetti linguistici” possa supportare lo sviluppo di
capacità deduttive ed una comprensione dei processi logico-deduttivi
stessi. Le asserzioni vengono “concretamente” trasformate in “oggetti”,
tramite l’uso di cartoncini su cui viene trascritta ogni singola asserzione.
In questo modo la manipolazione coinvolge anche gli aspetti percettivo-
sensoriali, che diventano parte integrante dei processi cognitivi messi in
atto dai bambini
Primo tipo, “paradigma Logo”
Esempi di attività
Creazione di un linguaggio:
Un bambino con la funzione di “robot” si muove liberamente, a piccoli
passi, nella stanza partendo da una posizione per raggiungerne
un’altra stabilita. Gli altri bambini, divisi in gruppi, hanno il compito di
descrivere su un foglio i movimenti del robot, facendo corrispondere ad
ogni movimento elementare un comando.
1 robot 2 robot
Il passaggio da uno a due robot fa sorgere la necessità di rendere il
linguaggio più obiettivo ed indipendente dal robot
Il momento critico è stato superato con l’introduzione di un riferimento
esterno (punti cardinali) al posto di un riferimento interno (destra, sinistra)
AI = F
EE = E
LSLN = F
AAA = 3A
NN = N