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AUTISMO

L'autismo o disturbo dello spettro autistico (Autism Spectrum Disorder) è un disturbo del
neurosviluppo. Il DSM-5 include sotto questa etichetta diagnostica il Disturbo Autistico (autismo),
la Sindrome di Asperger, il Disturbo disintegrativo dell’infanzia (nel DSM 4 erano definiti disturbi
pervasivi dello sviluppo insieme alla sindrome di Rett). L' ASD (Autism Spectrum Disorder) si
manifesta nei primi tre anni di vita con una frequenza maggiore nei maschi e come sostiene il
DSM 5 anche dai primi 10 giorni di vita. Il bambino che non guarda negli occhi la madre, che non
sorride e ha un pianto immotivato, possono essere i primi segnali di questa patologia. L' autismo è
stato considerato a lungo una psicosi (alterazione della percezione della realtà), ma oggi il concetto
di autismo si è progressivamente separato da questo termine. I soggetti affetti da questo disturbo
hanno sintomi comportamentali caratteristici che coinvolgono principalmente tre aree:
• linguaggio e comunicazione
• interazione sociale
• interessi ristretti e sterioripati.
Gli autistici spesso ripetono parole, suoni, frasi (ecolalia), tendono ad isolarsi con comportamenti
steriotipati, sono maniaci dell'ordine, non amano i cambiamenti. Lavorando con soggetti con ASD è
importante avere alcuni accorgimenti: evitare suoni forti, stimoli luminosi, colori accesi, linguaggio
ambiguo; usare colori tenui, stimoli delicati, linguaggio chiaro, scritte brevi.
In passato si dava la colpa alle “mamme frigorifero”(secondo la teoria di Bettelheim madri poco
affettive) mentre oggi si ritiene che l'Autismo sia una patologia multifattoriale (si pensa anche
all'esposizioni con alcuni virus durante la gravidanza, Cytomegalovirus , rosolia) con una
componente genetica. L'ASD si presenta spesso in comorbilità con altre patologie come la Trisomia
21, X fragile, fenilchetonuria, epilessia e ADHD. Il livello di gravità può essere lieve (necessita
supporto), medio (necessita supporto significativo) o grave (necessita supporto molto significativo),
ma alcuni di loro vengono detti ad alto funzionamento. Esistono due scale per definire i tratti
principali dell'autismo, la Social Responsivennes Scale e la Repetitive Behaviour Scale.
I trattamenti terapeutici devono essere altamente individualizzati e di tipo psico educativo e
abilitativo/riabilitativo. Si è dimostrato molto utile la pet therapy, l'ippoterapia (la comunicazione
è più immediata) e la delfinoterapia. Molto importanti sono il parent training e il teacher training
dove vengono coinvolti i genitori e date indicazioni ai professionisti che hanno in carico il bambino.
Grazie al sostegno finanziario della FIA (Federazione Italiana Autismo Onlus), nasce il NIDA: è il
Network italiano per il riconoscimento precoce dei disturbi dello spettro autistico che è in grado di
identificarli gia da i primi 18 mesi di vita.
La comunicazione aumentativa alternativa (CAA) è un approccio da utilizzare ogni qualvolta ne
sorga la necessità. Utilizza tutte le competenze comunicative dell'individuo: comunicazione verbale
residua, comunicazione non verbale, gesti, linguaggio dei segni, comunicazione con ausili
(computer).
M. Taddei, padre di un bambino autistico ha inventato un linguaggio logico-simbolico fatto di segni
simili ad ideogrammi dove viene mescolata la lingua dei segni per sordi LIS, e il linguaggio
canadese Bliss. Ha creato poi uno scrigno magico (Leonardo), al cui interno si trovano 400 giochi
tra carte e altri strumenti, che Taddei ha messo a disposizione della classe del figlio. Grazie alla
legge 104/92 (assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone diversamente abili con
l'obiettivo del recupero funzionale e sociale), i soggetti autistici possono integrarsi nella scuola.
Il PEI è il documento ufficiale, del percorso scolastico degli alunni con disabilità certificata che
viene redatto ogni anno in base al Profilo di Funzionamento (ICF-Classificazione Internazionale
del Funzionamento) e contiene l'indicazione dettagliata degli interventi educativi, didattici e degli
obiettivi prefissati per l'alunno e, infine, i criteri di valutazione del percorso didattico. Il Pei viene
redatto dall'insegnante di sostegno e il consiglio di classe in collaborazione con la famiglia e gli
specialisti di riferimento (neuropsichiatra, logopedista, psicologo).

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