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DISTURBI ALIMENTARI

Perché uno mangia? Maslow è il primo a parlare dei bisogni, ne individua 5:

se si soddisfano i primi 4 partendo dal basso si soddisfano tu琀� e 5.

Il cibo oggi giorno è diventato anche un fa琀琀o culturale.

So琀琀o un punto di vista sociologico il cibo viene visto come segno di


appartenenza e relazione con un’altra persona, ad esempio andiamo a
prendere un ca昀昀e con un amico, oppure capita che i pranzi vengano organizza琀椀
per creare alleanze (mol琀椀 dirigen琀椀 invitano i propri dipenden琀椀 ai pranzi per proporgli a昀昀ari o tra琀琀are di
situazioni). il cibo è quindi stre琀琀amente collegato con le relazioni. Ma il cibo parla anche della relazione che
ho con me stesso, il mio modo di cibarmi può dire qualcosa di me, ad esempio il mio stato emo琀椀vo, ad
esempio quando uno ha ansia si chiude lo stomaco. Possiamo vedere 5 琀椀pi di emozioni: ansia, il cibo diventa
un seda琀椀vo all’ansia; rabbia, un modo per dire che voglio divorare qualcuno; noia, col cibo cerchi di dare
sapore alla tua vita, ai tuoi desideri; tristezza, si ha un mangiatore triste, si cerca di colmare un qualcosa;
solitudine, si sceglie di relazionarsi col cibo piu琀琀osto che qualcuno. Il cibo diventa quindi uno strumento
consolatorio e compensatorio. Il cibo diventa un meccanismo di difesa (comfort food).

Vediamo le cause delle condo琀琀e sbagliate nei confron琀椀 del cibo:

quando una persona vuole evitare sta琀椀 d’animo o emozioni nega琀椀ve. La strategia migliore per evitarle e
superarle è parlare.

Tu琀琀o ciò che so昀昀re è qualcosa che vuole parlare.

Mala琀�e psico-soma琀椀che→ mala琀�e che causano un dolore al corpo ma causate dalla psiche. La realtà è
complessa, anche la persona. Molte volte noi vediamo una situazione e diamo in fre琀琀a un giudizio. Noi non
vediamo mai il quadro completo della realtà, ma solo una parte.

Un disturbo alimentare avviene quando non c’è una percezione reale de proprio corpo. La condo琀琀a col cibo
diventa disturbo quando un obbie琀�vo diventa un’ossessione; quando c’è un impoverimento di proge琀� di
vita, di relazioni sociali ecc…

I.M.C→ rapporto tra peso (kg) e l’altezza (cm).

Quali sono i disturbi lega琀椀 al cibo?

Anoressia nervosa, consiste nella restrizione alimentare perché la persona è preoccupata per il peso e per la
forma corporea. I pensieri diventano sempre più presen琀椀 e invasivi nei confron琀椀 del cibo. Ne abbiamo due
so琀琀o琀椀pi: restri琀�vo (come dieta eccessiva ed esercizio 昀椀sico eccessivo) e 琀椀po di crisi bulimiche/condo琀琀e di
eliminazione (ricche abbu昀昀ate seguite da vomito e u琀椀lizzo di diure琀椀ci o lassa琀椀vi), è un controllo ossessivo del
rapporto calorico. Questo disturbo si presenta solitamente dai 12 ai 30 anni. I disturbi alimentari sono più
presen琀椀 nel sesso femminile.

La bulimia nervosa è simile all’anoressia, ma il peso della persona è normale, sono presen琀椀 molte abbu昀昀ate
e poi si induce il vomito. Si parla di e昀昀e琀琀o iceberg perché non si nota da fuori, anche qu ine abbiamo 2 琀椀pi:
purga琀椀vo, dovuto dall’ansia e depressione e il 琀椀po non-purga琀椀vo, dovuto ad abbu昀昀ate e poi vomi琀椀.

Sia nell’anoressico che nel bulimico avviene un circolo vizioso, perché una persona mangia, si sente in colpa,
vomita e ripete questo loop all’in昀椀nito.

C’è un disturbo alimentare che si chiama die琀椀ng, ovvero il seguire una dieta ossessiva, in cui controlla il
rapporto calorico di ogni cibo che mangia.
Abbiamo poi la sindrome yo-yo, ovvero del peso oscillante, in cui avvengono perdite di peso grosse e poi il
peso viene ripreso più di quanto se ne avesse in precedenza.

Pregnoressia→ gravidanza e anoressia, la donna incinta che non vuole aumentare di peso, allora fa di tu琀琀o
per mantenere la sua forma 昀椀sica.

Drunkoressia→ non si mangia e si beve alcool.

Bingea琀椀ng→ grandi abbu昀昀ate di cibo.

Le cause possono essere bio-psico-sociali

Bios= corpo.

Psico= mente.

Sociale= peso sociale.

Mul琀椀disciplinarietà→ Più professionis琀椀 lavorano per uno stesso caso, ma ognuno lavora dal proprio punto di
vista. (pedagogia in campo pedagogico, psicologo in campo psicologico, medico in ambito medico). In ques琀椀
casi non c’è un 昀氀usso tra i colleghi

Interdisciplinarietà→ sono un esperto profondo nella mia disciplina, ma sapiente anche nelle altre.

La vita e la morte.

Prospe琀琀iva pedagogica ed esistenziale

La vita.

La parola vita deriva dal latino vis (= vigore, forza, potenza). Nel linguaggio comune
intendiamo la forza a琀琀iva propria degli esseri animali e vegetali. Inoltre la vita può avere
un’altra accezione ossia, di valore. La vita umana non è solo un organismo biologico, ma
anche una “biogra昀椀a esistenziale”. L’uomo è l'unico essere in cui la vita diventa capace di
«ri昀氀essione» su di sé, di autodeterminazione; egli è l'unico vivente che ha la capacità di
cogliere e scoprire il senso della sua esistenza e delle cose. A questo proposito si può già
evincere una prospe琀琀iva pedagogia, quanto è importante promuovere la cultura della vita
e incentivare l’educazione alla cultura della vita. Tale educazione serve per dare impulso
alla ri昀氀essione del senso della propria vita. La vita ha un senso e l’educazione aiuta a entrare
in questo vortice del signi昀椀cato.

Questa promozione e difesa della vita va a琀琀uata in tu琀琀o l’arco dell’esistenza umana:

✔ vita iniziata, comprende la primissima parte della vita. Da qui sorgono i temi
dell’aborto e della violenza sui minori ecc…;

✔ vita veri昀椀cata, comprende tu琀琀a l’esistenza della vita. Da qui sorgono i temi
dell’importanza di custodire la vita tramite l’umanizzazione della medicina e il
primato della salute (io-psico-sociale);
✔ vita terminale, comprende l’ultima parte della vita. Da qui sorgono i temi
dell’eutanasia, della pena di morte, umanizzazione della morte ecc…

Si può me琀琀ere in evidenza che la vita è vissuta nella sua pienezza se ha un senso e se
l’uomo da un senso alla propria vita. Questo lo si può comprendere dagli e昀昀e琀琀i che il
senso provoca.

Il senso provoca a琀琀ese, speranze, aspirazioni, rende capaci di amore solidale, stimola
impegno e capacità costru琀琀iva, suscita fedeltà e senso del rischio e implementa la
perseveranza.

Quando manca un senso molto probabilmente la vita perde di qualità, diventa in-
sensata.

La morte

Per morte intendiamo la cessazione delle funzioni vitali negli organismi viventi.
Nell’uomo la morte può generare ansia, angoscia, paura, fuga ecc…

La vita dell’uomo, ci insegna l’esperienza, ha un 昀椀ne, per cui la morte è un fa琀琀o reale. Per
alcune persone è un compimento (vedi colori che credono in una dimensione oltre la
morte), per altri un annientamento. Da qui si può so琀琀olineare qualche valenza pedagogica,
ossia l’importanza di umanizzare la morte. Tale fenomeno si può esplicitare nella cura, nello
stare con colui che è morente e nel condividere (dividere-con) la so昀昀erenza. La psicologia
insegna che non esiste solo la morte biologica ma anche psichica, e prevede che la persona
sia 昀椀sicamente viva ma psicologicamente morta, ossia non risponda in maniera viva alla
realtà. Le morti interiori possono avere due accezioni:

✗ negativa: prevede che la persona interiormente non senta energia vitale e questo può
condurre alle dipendenze;

✗ positiva: quando una persona decide di lasciare qualcosa di sé che sa che le può
nuocere.

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