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Che cos' la fame nervosa e perch ci prende?

Le cause possono essere di natura biologica e/o psicologica

Cause biologiche

"Mangiare" pur non avendo fame un'alterazione del meccanismo di controllo da parte dell'ipotalamo. Ci sono delle sentinelle nel cervello che avvertono il corpo quando il livello di zuccheri troppo basso (diminuzione della glicemia - ipoglicemia) e inducono come risposta il bisogno di cibo e le azioni per procurarselo. Forse alla base dell'obesit, dei disturbi alimentari in generale e in particolare della fame nervosa c' proprio un mal funzionamento di questi meccanismi. Vi una stratta e continua comunicazione tra il tessuto adiposo, il tratto
gastrointestinale e il sistema nervoso centrale, fatta di segnali elaborati nel cervello e trasformati in risposte che regolano lequilibrio fame-saziet e quindi il bilancio energetico dellorganismo. I segnali sono le molecole, che immesse nel circolo sanguigno, raggiungono ogni bersaglio. Una di queste sostanze la leptina, che viene prodotta dalle cellule del tessuto adiposo e veicola i messaggi nellambito del controllo della saziet, agisce sullipotalamo determinando una riduzione dellintroito di calorie e un aumento del dispendio energetico. I segnali di fame e saziet nel breve termine dipendono da sostanze prodotte dallapparato gastrointestinale durante i pasti. Lo stomaco produce ad esempio la ghrelina, che stimola lassunzione di cibo (i suoi livelli aumentano prima del pasto e si abbassano subito dopo). La produzione di tutte queste sostanze influenzata da fattori congeniti, dipende cio dalla informazioni genetiche che ciascuno di noi ha nelle proprie cellule. Ma il fattore che pi significativamente determina il comportamento alimentare di una persona sana il suo stile di vita, che spiega per oltre il 70% la situazione del suo bilancio energetico. Quando il peso diventa un problema di salute : possono essere considerati problemi estetici, ma sono soprattutto problemi di salute, e influenzano non solo la qualit ma anche laspettativa della vita. Nei paesi occidentali lobesit rappresenta la seconda causa di morte prevenibile dopo il fumo, vale a dire la prima nei soggetti non fumatori. La comunit scientifica concorde nellattribuire alleccesso di peso un ruolo significativo in numerose malattie quali cardiopatie, malattie cerebrovascolari, diabete, malattie respiratorie e osteoarticolari, addirittura alcuni tumori.

Cause psicologiche

"Mangiare" pur non avendo fame, essere assaliti da un impulso irrefrenabile, da un atto compulsivo, presi da un raptus e ingozzarsi di qualsiasi cosa, per poi sentirsi in colpa subito dopo. Si pu avere la fame nervosa per noia, se ad esempio non sappiamo cosa fare, per ansia, per tristezza, scarsa autostima, solitudine. La fame nervosa ci porta a sostituire l'affetto, la sicurezza o la gioia che non abbiamo, con il cibo. Pensiamo e riflettiamo alle prime fasi di vita, quando la madre offre lapoppata al bimbo che piange, anche se la fame non il vero motivo del pianto, creando nel bambino confusione tra lo stato di fame e lo stato di richiesta di affetto.

Combattere la fame nervosa


Prima fase: eliminare le cause. Capire perch si tristi, cosa provoca in noi una certa ansia, perch ci si sente particolarmente soli. Interrogativi ai quali occorre dare una risposta per poter alleviare e diminuire gli episodi difame nervosa. Seconda fase: L'esercizio fisico. Praticare costantemente uno sport e/o praticare tecniche di rilassamento (training autogeno, power yoga, pilates...) aiuta decisamente a calmare la fame nervosa. Terza fase: erbe e prodotti naturali

Il citrus aurantium e la rodiola rosea riescono a controllare la fame nervosa. Il tiglio, la melissa, l'angelica e la passiflora aiutano a calmare gli stati d'ansia. Gli integratori a base di glucomannano, gomma guar, cellulosa e inulina, invece, non venendo ben digeriti si gonfiano nello stomaco in presenza d'acqua e danno un senso di saziet. Gli studiosi del comportamento alimentare definiscono con il termine fame nervosa (eating emozionale) quella particolare situazione in cui le persone tendono a mescolare le emozioni con lassunzione di cibo e ad usare il cibo per far fronte alle emozioni che incontrano ogni giorno. In realt tale agito non prerogativa solo di chi ha problemi di sovrappeso, tutti noi raramente mangiamo solo per soddisfare la fame biologica e per nutrirci.

La fame nervosa caratterizzata da vari stili alimentari e diverse sono le motivazioni ed emozioni che spingono a mangiare, spesso in grande quantit, per far fronte a situazioni di noia, di ansia, di rabbia o di tristezza. La relazione tra alimentazione ed emozioni ormai provata, per quanto bene sottolineare che la fame nervosa non sempre dipenda da seri problemi psicologici o da conflitti interiori; infatti anche le emozioni legate alle normali attivit di vita quotidiana possono rappresentare la premessa per lassunzione smodata di cibo. Diverse sono quindi le emozioni che ci spingono verso il cibo, facendoci sentire completamente privi di controllo, definendo degli stili alimentari tipici; per tanto avremo il mangiatore triste, quello ansioso, quello solo, quello annoiato, quello arrabbiato e infine quello celebrativo. Tu che stai leggendo questo articolo, in quale ti riconosci? Hai qualche dubbio? mangiatore triste o arrabbiato? Per agevolarti nella tua identificazione, prover a spiegare in modo dettagliato i diversi stli alimentarie soprattutto a suggerirti qualche rimedio, perch se vero che non si ha controllo sulla fame nervosa, non detto che non si possa imparare a controllare la mancanza di controllo!!! Mangiatore triste: tendi a mangiare di pi quando sei triste. La tristezza trova origine da unanalisi realistica di un fatto spiacevole, di una perdita o di una delusione e rappresenta la risposta fisiologica dellorganismo ad uno di questi eventi. Si tratta di una sensazione spiacevole, che per pu anche rivelarsi utile per aggiungere profondit al significato della vita e, dopo un po, si ritorna alla normalit. In preda a questa emozione sei spinto ad usare il cibo come ciucciotto, ovvero come consolazione o come sostitutivo di un piacere che non vivi. La soluzione. Prova a scrivere su un foglio almeno cinque cose che ti rendono felice al di l del cibo. Inizia a metterne in pratica una; troverai gioie alternative alla tavola, dimenticando poco per volta lappetito. Un altro aiuto pu essere dato dallesercizio fisico continuativo, che genera un miglioramento del tono dellumore, anche nel caso in cui ti nascondi dietro pensieri del tipo non sono uno sportivo o troppo faticoso. Non necessario che tu ti iscriva in palestra, gli effetti benefici si hanno anche soltanto camminando con frequenza e conducendo una vita pi attiva. Mangiatore ansioso: tendi a mangiare di pi quando sei in preda allansia, specialmente se lansia deriva dallapprensione o dalla preoccupazione per un evento futuro che sar spiacevole o pericoloso. Al fine di alleviare i sintomi di agitazione, tensione ed irrequietezza, ti rifugi nel cibo. La soluzione. Prova a identificare i pensieri e le circostanze che creano lansia e tenta di modificare in modo razionale il tuo atteggiamento mentale, ovvero tieni presente che la tua

ansia non determinata dallevento in s, ma piuttosto dai tuoi pensieri nei confronti dellevento. Scrivi su un foglio tre possibili alternative su come potresti fronteggiare levento al fine di abbassare lansia e tenta di metterne una in pratica. In questo modo sentirai di avere maggior controllo sulle tue emozioni. Mangiatore annoiato: tendi a mangiare di pi quando sei annoiato, il cibo diventa lunico mezzo per poter interrompere la noia. Se sei una casalinga, ti sar certamente capitato, dopo aver terminato le faccende domestiche, di ritrovarti con del tempo libero e allora ecco che la tentazione saleed facile ritrovarsi a riempire la noia con il cibo. Ovviamente anche chi lavora non esente da questo stile alimentare, cosa altro sono le pause durante lorario lavorativo, se non un break per interrompere la noia, sostituita al bar con caff e brioche?! La soluzione. Dato che si tende a mangiare di pi nei momenti della giornata in cui non si ha niente di interessante da fare, ci che pu esserti utile programmarti delle attivit piacevoli, non impegnative e, quando questo non possibile, cerca di svolgere le attivit noiose in un luogo dove il cibo non facilmente disponibile. Mangiatore solo: tendi a mangiare di pi quando sei solo, usi il cibo come il sostituto di qualcosa che ti manca, generalmente un affetto: un amico, un compagno o qualcuno con cui condividere il tuo tempo. La soluzione. Se ti capita di passare molto tempo in casa da solo, crea un ambiente pieno di luci, di profumi, di musica, insomma un ambiente pi accogliente possibile. Anche se non ti facile prendere liniziativa, cerca di invitare pi spesso gli amici a mangiare: se la casa piena, mente e stomaco saranno pi occupati. Mangiatore arrabbiato: tendi a mangiare di pi quando sei in preda alla rabbia, espressa sotto forma di risentimento, gelosia o frustrazione. Ci sono due stili alimentari del mangiatore arrabbiato: 1. i sentimenti di rabbia derivano dal fatto che non riesci ad ottenere ci che desideri e, quindi, mangi per scaricarti e per sfogarti; 2. il mangiare in maniera esagerata lespressione della rabbia e non un modo per ridurla; pensa ad esempio al caso di una donna, che arrabbiata con il proprio partner perch ha espresso dei commenti negativi sul suo corpo o sul suo comportamento alimentare, sfoga il suo risentimento mangiando sotto gli occhi del partner, quasi a fargli un dispetto.

La soluzione. Nel primo caso bisogna che tu impari a gestire la rabbia, scaricandola nella giusta direzione, quindi affrontando la situazione che la ha ingenerata; nel caso in cui non sia possibile, puoi sempre ricorrere allattivit fisica, la quale giover certamente al tuo tono dellumore, senza scatenare il senso di colpa susseguente allattacco di fame nervosa. Nel secondo caso, bisogna che tu capisca che mangiare per provocare irritazione nel tuo interlocutore, danneggia solo te stesso; sei tenuto a mangiare in modo corretto per te stesso e non per sfidare o per far piacere agli altri e soprattutto impara a parlare apertamente del tuo peso e del tuo comportamento alimentare con chi ti sta intorno, ancor di pi con chi ti critica. Mangiatore celebrativo: tendi a mangiare di pi quando sei in compagnia, ti difficile prendere parte ad un evento senza mangiare o bere in eccessoquasi come se fosse impossibile divertirsi senza abusare con il cibo. La soluzione. Premesso che le occasioni sociali (feste, aperitivi, ecc.ecc.) sono fatte per incontrare gente e non per mangiare del cibo superfluo, prima di prendervi parte organizza il tuo piano alimentare, considerando che ti sar difficile rispettarlo nella sua integrit e quindi per evitare di sgarrare completamente, puoi scegliere apriori di inserire un alimento a cui certamente non sai rinuncare. Preparati alleventoaltrimenti il rischio pu essere che di fronte al primo sgarro, tu ti dica va bene, per oggi la dieta andata!. Dieta e fame nervosa. E molto importante che una persona che si trovi nella situazione di dover seguire una dieta, impari a distinguere la fame nervosa da quella biologica; per fare questo pu essere utile individuare se si pu associare il proprio comportamento alimentare con gli stili sopra indicati. Ti sei riconosciuto? Per rendere pi obiettivo questo esercizio ti consiglio di tenere un diario, almeno per una settimana, e ogni volta segnare: cosa mangi; quando mangi; perch hai mangiato ( motivazione che ti ha portato a); che pensieri, emozioni hai in quel momento o che cosa accaduto per farti sentire cos. E utile valutare con una scala da 1 a 10 la fame. Lo scopo del diario di diventare maggiormente consapevoli del proprio rapporto con il cibo; risulter cos possibile distinguere la reale sensazione di fame dalla voglia di cibo, stimolata da sensazioni altre, ma non da un appetito biologico.

Per concludere, voglio sottolineare lutilit di affiancare alla dieta lattivit fisica, questa, oltre a migliorare il tono dellumore e quindi a ridurre gli episodi di fame nervosa, contribuisce anche a ridurre la fame biologica.

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