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L’Atomo

Antica Grecia

I primi ad ipotizzare che tutto ciò che è intorno a


noi è governato da leggi specifiche e non affidato
al caso furono I filosofi dell’Antica Grecia
Talete e la
scuola di Mileto
Talete ed i suoi discepoli furono i primi a parlare di un cosmo
che non è un caos, ma un universo governato da leggi naturali
che possiamo capire. Inoltre ipotizzarono che tutta la materia
era costituità da una sostanza comune denominatà archè
Democrito
Democrito riprese la teoria della scuola di Mileto ma
introdusse due nuovi importanti concetti: l’atomo e il vuoto.
L’atomo erano millioni di particelle indivisibili che costituivano
il mondo che era per lo più vuoto.
Dal 900 ad oggi
Dalton
Dalton
Solo all’inizio del XIX secolo John Dalton rielaborò la teoria di
Democrito fondando una sua personale teoria atomica.
Secondo Dalton ciascun atomo è rappresentato da una sfera
piena e a seconda della sua massa si tratta di atomi diversi
Thomson
Thomson
Nei primi del novecento, Thomson propose il primo modello
fisico dell’atomo, denominato a panettone, egli immaginò che
un atomo fosse costituito da una sfera fluida di materia carica
in cui gli elettroni erano immersi e questo rendeva neutro
l’atomo
Rutherford
Rutherford
Rutherford dimostrò che gli elettroni non erano immersi
nell’atomo, ma che si muovessero attorno il nucleo
Errori nella teoria di
Rutherford
Un elettrone, ruotando attorno al nucleo, dovrebbe compiere
orbite a spirale fino a cadere sul nucleo. Inoltre, dovrebbe
emettere radiazioni elettromagnetiche di
tutte le lunghezze d’onda, dunque uno spettro continuo.
Invece, ogni atomo emette radiazioni di lunghezza d’onda
definite, registrabili in uno spettro discontinuo.
Planck
La teoria quantistica, formulata da Max Planck agli inizi del
Novecento, nasce da una ricerca condotta sulla radiazione
emessa da un corpo nero.
Che cos’è un corpo nero?
Il corpo nero è un oggetto ideale che assorbe tutta
la radiazione elettromagnetica incidente senza rifletterla, ed è
perciò detto “nero” secondo l’interpretazione classica
del colore dei corpi. Tale corpo ha la capacità di assorbire
tutte le radiazioni incidenti e di irradiarle a sua volta in maniera
dipendente dalla temperatura ma indipendente dalla natura
del materiale.
Teoria quantizzata
La teoria dei quanti si basa sul criterio della quantizzazione:
quantità fisiche come l’energia non possono essere scambiate
in modo continuo ma attraverso ‘pacchetti’ (quanti); un
sistema può pertanto possedere valori di energia specifici, e
non illimitati come invece sostenevano le leggi della fisica
classica.
In riferimento al corpo nero egli ipotizza che la radiazione
emessa non fosse continua ma ‘quantizzata’, o detto in altre
parole emessa in quantità di energia limitata (quanti di
energia).
Energia
𝐸=h𝑣
Quindi se l’energia emessa da un atomo è 3h𝜈, si dice che
sono stati emessi tre quanti di energia.
Conclusioni di Planck
• Le particelle di un corpo nero assorbendo energia
dall’esterno aumentano la loro temperatura e quindi la
loro energia cinetica e iniziano a oscillare
• Oscillando emettono radiazione, ma questa radiazione
non può assumere valori qualsiasi. L’energia deve
essere emessa in quantità definite o pacchetti
• Alle alte frequenze (piccole lunghezze d’onda) la
radiazione deve essere emessa in pacchetti più
“grandi”. Se le particelle non hanno abbastanza energia
non si vedrà emissione di radiazione ad alta frequenza
Bhor
Nel 1913 Niels Bohr applicò al modello planetario,
precisamente all’atomo di idrogeno, la teoria quantistica.
Tale teoria si basava su due punti fondamentali:
• L’elettrone si muove su orbite diverse ma di raggio ben
definito, con determinati valori e mai valori intermedi.
• Le orbite hanno un’energia quantizzata, che assume solo
determinati valori. Se l’elettrone si muove in una delle
orbite, non si ha emissione di energia e non cade sul
nucleo.
Le orbite
L'orbita più vicina al nucleo atomico si trova a una distanza
pari a 5,3·10-11 metri, detta raggio di Bohr. Le orbite più
esterne si trovano a distanze multiple intere del raggio di
Bohr.
Pertanto, se R è il raggio di Bohr, le orbite successive si
trovano a Rx2, Rx3, e così via. A ogni orbita è associato un
livello energetico. L'orbita più interna è quella con il livello
energetico più basso man mano che ci si sposta verso le
orbite esterne, il livello energetico è più alto.
Le righe spettrali
Alla fine del XIX secolo, i fisici sapevano che all'interno
dell'atomo esistevano gli elettroni, e che il loro movimento
produceva la luce e gli altri tipi di radiazione elettromagnetica.
Ciascun elemento produce un insieme ben preciso di righe
colorate.
Le righe spettrali

1 1 1
= 𝑅( 2 − 2 )
λ 𝑛1 𝑛2
Le righe impreviste
Il modello atomico di Bohr spiega bene il comportamento
spettroscopico dell'idrogeno e, in parte, quello di alcuni metalli
alcalini come il litio ed il sodio, ma si rileva del tutto
inadeguato per l'interpretazione degli spettri di altri elementi..
Le righe impreviste
H

He
Primo postulato
Afferma che l’elettrone può percorrere attorno al nucleo
alcune orbite circolari senza perdere energia.
I raggi di tali orbite soddisfano tutti la stessa condizione:
Secondo postulato
L’energia dell’elettrone nell’atomo é quantizzata. Essa puó
assumere soltanto certi valori ma non puó assumere i valori
intermedi fra quelli permessi.
Terzo postulato
Finché un elettrone rimane nella sua orbita, non emette e non
assorbe energia
Quarto postulato
Un elettrone può operare una transizione da un livello di
energia ad un altro solo assorbendo o emettendo radiazione.
La frequenza della radiazione è data dalla relazione hv=∆E
Heisenberg
Osservò che, di notte, un uomo che passava sotto a dei
lampioni posti uno dopo l’altro sembrava scomparire e
riapparire. Gli oggetti macroscopici sono incapaci di
scomparire e riapparire ma gli elettroni?
Principio di indeterminazione
di Heisenberg
Con tale principio e il suo modello deterministico-
probabilistico, fu abbandonata l’idea di orbita e fu introdotto il
concetto di orbitale, un luogo dove si ha il 95% di trovare
l’elettrone.

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