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Gli integratori cognitivi

Introduzione
Gli integratori alimentari sono delle sostanze che servono a colmare
delle insufficienze quando queste si verificano nel corpo umano in
caso di alimentazione carente o sbilanciata . Sono in genere delle
vitamine , proteine o sali minerali che sono usati anche in caso di
malattie per sostenere l’organismo debilitato oppure in momenti di
sforzo fisico , come durante gli allenamenti , per compensare un
maggior consumo . La loro funzione consiste quindi in un’azione di
completamento o rafforzamento nutritivo in situazioni di bisogno . Se
questo sistema lo applichiamo alla conoscenza , avremo invece degli
integratori alimentari , gli integratori cognitivi . L’uomo Vitruviano
disegnato da Leonardo da Vinci può essere un esempio di integratore
cognitivo . Leonardo comprese che era possibile tracciare intorno ad
un corpo umano che si avvicinava ad un’immagine ideale , le figure
geometriche del cerchio e del quadrato . Oppure al contrario se
l’immagine fuoriesce da questi parametri geometrici non si può
considerare ottimale . Rappresentato in questo nuovo modo il corpo
dell’uomo si arricchisce della dimensione geometrica e matematica
perché le proporzioni diventano in questo modo anche misurabili .
Integrando ed aggiungendo all’immagine fisica convenzionale un
nuovo elemento , il concetto di essere umano si amplia e si
arricchisce . Naturalmente , nell’illustrare gli integratori cognitivi
oggetto di questo libro , non c’è nessuna presunzione di avvicinarsi
alla genialità di Leonardo anche se sono stati scelti quelli che secondo
l’autore sono più originali . Di solito la conoscenza delle cose in senso
generale è composta , dal che cos’è , dal chi è , dal com’è , ed altri
pochi aspetti legati all’argomento . Se l’interesse per la cosa da
conoscere ha una importanza relativamente rilevante allora ogni
singola persona ne approfondisce gli aspetti connessi secondo le sue
inclinazioni , come quando si tratta di lavoro , di determinate persone ,
di un campo di interesse particolare . La restante parte del sapere
invece resta o ignorata o limitata a poche nozioni di base , anche
perché sarebbe dispersivo ampliare ogni argomento . In questa
situazione l’aspetto negativo è costituito dalla perdita di quelle nozioni
che invece spesso sarebbe opportuno possedere . Il punto di equilibrio
si trova perciò con l’aggiunta di notizie complementari o supplementari
ad alcuni argomenti importanti che con tali informazioni si completano
e si valorizzano . Che è lo scopo appunto di questo piccolo saggio ,
ossia quello di introdurre ed evidenziare alcuni integratori cognitivi ,
che si distingueranno dal contesto per la scrittura in corsivo
(e grassetto) . Di seguito perciò saranno trattati alcuni argomenti di
interesse generale , ritenuti necessari come bagaglio minimo di
conoscenza per la maggioranza delle persone , con i quali affrontare i
problemi che di solito si incontrano nelle esistenze della gente

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comune , potenziati da peculiari apporti integrativi che mettono in
risalto aspetti a volte poco noti alla maggior parte dei lettori .

Sommario degli argomenti


Nell’elenco che segue sono racchiuse le componenti più significative
della conoscenza , ovviamente secondo il giudizio di chi le propone ,
che si possono sintetizzare in tre gruppi di argomenti :
Nel gruppo 1- viene collocato il corpo umano nel quale vive ogni
individuo e il suo cervello che fornisce le spinte emotive e le scelte che
lo guidano .
Nel gruppo 2- sono raccolte le relazioni che le persone stabiliscono
con l’ambiente sociale e quello esterno , luoghi di espressione della
personalità di ogni singolo .
Nel gruppo3- vengono inserite le azioni che i soggetti umani compiono
durante la vita terrena , come manifestazione delle conoscenze e delle
convinzioni acquisite . Il corpo umano per semplicità illustrativa viene
considerato usando l’espressione “nel quale vive ogni individuo” alla
stregua di un involucro biologico , ma in effetti il corpo di ogni essere
umano è la persona stessa , come conseguenza della vita della sua
fisicità , anche se la sua esistenza fatta di pensieri , comportamenti e
realizzazioni , sembrerebbe completamente distaccata ed
indipendente . Infatti quando il corpo di un uomo smette di essere
vitale , si ferma tutto ciò a cui è correlato . Il taglio degli argomenti è
volutamente trattato in modo sintetico , per mettere in risalto
l’essenzialità e riservare a chi lo voglia il compito di approfondire ed
ampliare .

Disposizione degli argomenti


Argomento A– Il corpo umano , senza capitoli
Argomento B– Il cervello umano , con sei capitoli
Capitolo B1- Com’ è fatto il cervello degli uomini
Capitolo B2- Le attività che può svolgere
Capitolo B3- I fattori che condizionano la funzionalità
Capitolo B4- La psiche
Capitolo B5- I bisogni degli uomini
Capitolo B6- L’egoismo umano
Argomento C– L’ambiente sociale , con tre capitoli
Capitolo C1- La comunità e le persone
Capitolo C2- I rapporti di lavoro
Capitolo C3- I rapporti di coppia
Argomento D– L’ambiente fisico , senza capitoli
Argomento E– Gli attrezzi , con tre capitoli
Capitolo E1- Progetto di vita , obiettivi ed attrezzi
Capitolo E2– Il programma
Capitolo E3– La sintesi conclusiva

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Argomento A – Il corpo umano
Sul pianeta terra l’uomo è l’animale terrestre che è riuscito a prevalere
su tutti gli altri per la sua abilità a costruire attrezzi ,
tra i quali purtroppo anche quelli in grado di eliminare gli avversari .
E’ inferiore a tanti altri abitanti del pianeta per velocità nella corsa , per
abilità nel nuoto , per capacità di volare , ma possiede il miglior
rapporto tra il peso del suo cervello ed il peso del restante corpo .
Questa differenza , insieme ad altri fattori , si traduce in capacità
intellettive superiori che lo hanno reso vincente fino a questa epoca . Il
corpo degli esseri umani è una struttura biologica complessa sulla
quale c’è ancora molto da indagare e scoprire . Ricava l’energia per
muoversi ed agire mangiando vegetali ed anche animali che a loro
volta si cibano di vegetali . Gli uomini dipendono quindi dal mondo
vegetale che a sua volta si nutre di raggi del sole dai quali dipendono
direttamente o indirettamente quasi tutti gli esseri viventi . Il calore del
sole , identificabile nella sua luminosità , fornisce l’energia per
realizzare la sintesi clorofilliana che avviene nelle piante e che
trasforma aria , acqua e terra (minerali) , in cibo per animali e per gli
uomini che sono quindi consumatori dell’energia solare . Il corpo
umano è in costante evoluzione , ciò nonostante come tutte le
espressioni di vita terrestri possiede dei limiti determinati soprattutto
dall’ambiente circostante per cui non sarebbe capace di sopportare
squilibri rilevanti di radiazioni , temperatura , sostanze velenose ed
altro . Quindi se il suo particolare cervello gli permette di primeggiare
sulla natura , contemporaneamente gli dovrebbe segnalare anche che
lo sconvolgimento dell’ambiente che domina , gli potrebbe sottrarre le
sostanze di cui ha bisogno per vivere . Di tutto il corpo umano la parte
più interessante è certamente il suo cervello che gli permette di
sopravvivere e prevalere sull’ambiente circostante pur essendo privo
di altre determinanti caratteristiche di predatore che lo distinguono . La
posizione del cervello in cima al corpo umano e le sue capacità , fanno
sembrare il resto del corpo una specie di supporto per questo organo
sul quale occorre soffermarsi soprattutto perché indirizza le decisioni e
le azioni che compiono gli uomini durante la loro esistenza . Il corpo
umano inteso come una macchina organica che permette di vivere e
viaggiare nel tempo funzionerà meglio se è conosciuta bene ed usata
di conseguenza . La più piccola parte funzionale del corpo umano è la
cellula composta essenzialmente da elementi chimici come ossigeno ,
idrogeno , carbonio , azoto ecc . , atomi che sono identici a quelli che
costituiscono altri elementi come l’aria , l’acqua , i minerali , le piante ,
ecc. . Mettendo insieme in modo organizzato tanti elementi e tante
cellule si sono formati gli esseri umani che posseggono come altri
animali e piante la caratteristica essenziale della vita , che è
soprattutto la capacità di riprodursi fino a che esisteranno determinate
condizioni . Qualora la vita sul pianeta terra dovesse proseguire per
sempre , questo conferirebbe agli uomini una sorta di “immortalità”

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biologica , perché trasferendo nella discendenza molte proprie
caratteristiche , una quantità più o meno consistente delle persone
continua a vivere nelle generazioni che si susseguono .
Il fisico francese Lavoisier , affermava ed ha dimostrato , che in natura
“nulla si crea e nulla si distrugge , ma tutto si trasforma in materia ” ,
quindi essendo i corpi umani composti sempre dalla stesse molecole
contenute nella sostanza organica che ricopre il pianeta terra , allora la
vita si potrebbe perpetuare nei cicli ricorrenti degli elementi e degli
organismi che compone . Asserzione avvalorata anche dalla formula di
Einstein per cui la materia si può trasformare in energia e viceversa ,
dando maggior risalto a questa strabiliante proprietà degli elementi che
forse non scompariranno mai nell’universo , ma varieranno soltanto il
loro stato fisico . Questo per ricordare la meraviglia di questo
organismo vivente che raggiunge il suo massimo quando , attraverso il
suo cervello riesce a produrre perfino il pensiero astratto . E’
stupefacente come una massa di poco più di un chilogrammo possa
immaginare realtà future ed attrezzi che le possono materializzare .
Guardandosi intorno , ognuno può vedere cosa ha prodotto il pensiero
degli uomini , ma è da sottolinearne soprattutto l’aspetto che , lo
considera addirittura come un possibile “ponte” tra la materia e la
spiritualità , ossia l’attrezzo adatto con il quale poter raggiungere la
felicità ultraterrena E ritornando ad Einstein , se la materia si trasforma
in energia , non è detto che non si possa trasformare anche in
spiritualità . La fisicità del corpo umano , paragonabile ad una
macchina per viaggiare nel tempo , come tutto ciò che si muove per
svolgere una funzione , ha bisogno di cure per svolgere al meglio il
suo compito . Per farlo ben funzionare occorre alimentarlo
correttamente , mantenerlo in costante allenamento , collocarlo se
possibile in un ambiente il meno inquinato possibile , non avvelenarlo
con droghe o sostanze nocive , preservarlo da pericoli prevedibili. La
salute è un problema prima di tutto personale e per attrezzarsi a
conservarla sarebbe utile iniziare consultando una enciclopedia
medica che incanali verso una corretta informazione . E’ singolare
come tante persone conoscono approfonditamente ciò che riguarda il
gossip , la moda , le automobili , ecc. ed invece sanno molto meno o
superficialmente quello che riguarda il proprio corpo con il quale
vivono l’esistenza terrena . Poiché prevenire ,come si dice ,è meglio
che curare, sarebbe auspicabile ereditare una buona predisposizione
alla salute , e poi conoscendo le maggiori cause di decessi cercare di
adottare le precauzioni compatibili con la situazione dove ci si trova a
vivere . Ovviamente i genitori non si possono scegliere , ma quando si
è in procinto di mettersi insieme ad un’altra persona con la quale si
intende formare una famiglia e procreare , sarebbe opportuno
soffermarsi su questo argomento . Quando dalla condizione di figli si
sta per diventare genitori , è il bivio cruciale dove avvengono le giuste
scelte di procreazione , per cui rendersene conto può diventare

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determinante per la vita di chi seguirà . Può sembrare discriminatorio ,
razzista , ecc. , ma se si ha la possibilità di poter scegliere , tra un
partner con pochi difetti fisici , figlio di genitori abbastanza in salute ,
ed un altro partner senza le stesse prerogative , allora per il bene dei
probabili discendenti si dovrebbe optare per la prima scelta , se ci
sono le condizioni , anche a costo di sacrificare , eventuali sentimenti
contro tale scelta . Da alcuni decenni a questa parte , in questo
periodo senza guerre o gravi epidemie le malattie che compromettono
la salute degli italiani sono raggruppabili grosso modo in :
Evento A = malattie dell’apparato cardiocircolatorio
Evento B = vari tipi di tumore
Evento C = incidenti automobilistici , domestici , professionali , ecc .
Senza scendere in approfondimenti medici , ci si dovrebbe chiedere
cosa si può contrapporre o almeno come si possono contrastare le
indicazioni di questa statistica . Per i gruppi A e B , due considerazioni
La prima = se si è predisposti geneticamente , risulta difficile
soprattutto in tarda età , contrastare il verificarsi di queste situazioni ,
anche se con una buona prevenzione e con opportuni esami clinici si
riescono ad arginare efficacemente le probabilità negative .
Attualmente non è facile sapere se ci si trova in queste situazioni che
per fortuna sono in quantità minoritarie nella popolazione .
Probabilmente l’evolversi della scienza medica porterà importanti
novità che già sembrano profilarsi , quindi lotta continua alle malattie e
mai rimandare la prevenzione . La seconda = infatti resta abbastanza
ampio il campo di manovra dove potersi muovere per prevenire
accidenti di questo genere ed in modo facile si può influire curando
l’alimentazione , l’attività fisica , e cercando di difendersi dagli
inquinanti che circolano nell’ambiente circostante . Una buona cosa
sarebbe la conservazione di aria , acqua e cibo allo stato più naturale
possibile al quale gli uomini sono abituati da secoli , se ciò , per ragioni
complesse non si realizza , allora occorre tenere dei comportamenti
che minimizzano i danni . Per quanto riguarda l’alimentazione il punto
di riferimento è sicuramente la dieta mediterranea che riesce a
coniugare gusto e prevenzione , abbinata alla diversificazione ed alla
moderata quantità del cibo . Difendersi dagli inquinanti nell’aria è un
poco più complicato . Il traffico urbano è spesso un costo da pagare in
cambio di varie esigenze e quindi difficile da evitare , ma ad esempio
in piccolo , se vi è la possibilità di scegliere di percorrere una strada
con molte auto in coda rispetto ad una meno trafficata , sarebbe utile
approfittarne . Rispetto all’inquinamento industriale è ugualmente
difficoltoso difendersi ed allontanarsi dalle città e dalle zone industriali
almeno per il fine settimana è meglio di niente . Qualora si potesse
scegliere di abitare distanti da centri industriali , discariche , centrali
energetiche ecc. , sarebbe meglio che dimorare nelle vicinanze . In
sostanza il miglior antidoto sarebbero eventuali alternative quando
queste ci sono e sono accessibili . Infine l’esercizio fisico costante

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e moderato fortifica il corpo e lo spirito come dicevano gli antichi
romani “mens sana in corpore sano” e questo non ha bisogno di
commento . Per il gruppo C invece la prudenza rappresenta l’antidoto
migliore per cercare di schivare le situazioni pericolose che aumentano
il rischio oltre la convenienza . Spesso pur di non rinunciare a cose
superflue si tengono comportamenti scorretti e a volte rischiosi di cui ci
si accorge quando la cosa poi finisce male ed è tardi per tornare
indietro . In sostanza il miglior antidoto sarebbero eventuali alternative
quando queste ci sono e sono accessibili . Infine l’esercizio fisico
costante e moderato fortifica il corpo e lo spirito , come dicevano gli
antichi romani “mens sana in corpore sano” e questo non ha bisogno
di commento . Per il gruppo C invece la prudenza rappresenta
l’antidoto migliore per cercare di schivare le situazioni pericolose che
aumentano il rischio oltre la convenienza . Spesso pur di non
rinunciare a cose superflue si tengono comportamenti scorretti e a
volte rischiosi di cui ci si accorge quando la cosa poi finisce male ed è
tardi per tornare indietro .

Argomento B – Il cervello umano


Per molto tempo l’organo cervello è stato ritenuto secondario rispetto
al cuore considerato il componente dell’uomo più importante sede
delle emozioni e dei sentimenti umani . Negli ultimi secoli invece è
stato giustamente rivalutato , perché è vero che tutte le parti del corpo
sono necessarie , ma il cervello svolge dei compiti così determinanti
per la vita soprattutto sociale , che deve avere una considerazione
particolare , pur se ad esempio dipende per il suo nutrimento da altri
organi quali cuore e fegato .

Capitolo B1- Com’è fatto il cervello degli uomini


Il cervello è un organo formato dall’insieme di speciali cellule chiamate
“neuroni” , posto all’interno del cranio , con la funzione di raccogliere
gli stimoli provenienti dall’esterno del corpo , elaborare queste
segnalazioni , e infine produrre delle reazioni a tali sollecitazioni ,
proprio come una centralina di comando . Ricordiamo che le cellule
sono delle unità biologiche equiparabili ad ipotetici “mattoni” di un
edificio che potrebbe rappresentare un corpo umano . Hanno
generalmente un aspetto sferico se immerse singolarmente in un
liquido , ed assumono la forma che gli deriva dalla presenza delle
cellule adiacenti , quando invece sono raggruppate insieme . Ne
esistono di varie specie , e le cellule “neuroni” sono caratterizzate da
lunghe ramificazioni fuoriuscenti dal corpo centrale . Tale forma
permette di collegarsi a tanti altri neuroni per creare un fitto intreccio ,
simile a tanti nodi connessi tra di loro come una rete per la pesca , ma
sviluppata in tre dimensioni per accrescerne l’ampliamento con lo
scopo svolgere meglio le funzioni di ricevere , scambiare , e
trasmettere impulsi nervosi . Il cervello umano racchiude circa cento

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miliardi di cellule nervose ed approssimativamente ha la forma di un
uovo irregolare innestato sulla estremità di un ramo proteso verso
il basso che costituisce il midollo spinale posto all’ interno
della colonna vertebrale . Dalla colonna vertebrale fuoriescono i nervi
che raggiungono tutte le parti del corpo per creare un collegamento
con il cervello . Per struttura e compito , molto grossolanamente un
cervello umano , si può suddividere in tre parti avvolte una sull’altra
come fa l’albume sul tuorlo ed il guscio sull’albume , immaginando
appunto il cervello come un grande uovo .
La parte interna , che possiamo identificare come il tuorlo , costituisce
la componente “archiencefalica” dove avvengono i processi del
comportamento più istintivo e primitivo , che servono a continuare e
proteggere la vita gli individui . Questa prima parte , presa
singolarmente , somiglia molto al cervello dei pesci e dei rettili , e vi si
sono sviluppati tutti i recettori ed i modi di agire per procurarsi il cibo ,
per difendersi dalle avversità e dai pericoli , per mettere al mondo altri
individui .
La parte mediana formata dalla seconda componente con il nome di
“paleoncefalica” si avvolge intorno a quella precedente in modo simile
all’albume intorno al tuorlo . Trovano posto in questa zona le funzioni
emotive ed affettive utilizzate maggiormente dagli animali che vivono
in gruppi più o meno organizzati ed hanno bisogno di modulare dei
rapporti che diventano più complicati dalla presenza di altri componenti
della specie , e nel caso delle persone , dai soggetti dei nuclei
famigliari , e dalla formazione ed evoluzione dei gruppi sociali . Un
cervello più sviluppato in tal senso e con questa zona specializzata di
maggior dimensioni lo troviamo già negli uccelli e negli animali
mammiferi che si prendono cura dei figli e vivono in comunità più o
meno strutturate . Ovviamente la seconda componente si integra
indissolubilmente alla prima e si connettono strettamente tra di loro ,
esprimendo così un cervello di superiore potenzialità .
La parte esterna coincide con la terza componente chiamata
“neoencefalica” o più comunemente corteccia cerebrale avvolge e
racchiude le due precedenti ed è il luogo dove sono ulteriormente
sviluppate le funzioni più sofisticate che i neuroni riescono ad
esprimere , riuscendo ad analizzare ed elaborare in modo approfondito
le informazioni che giungono dal mondo circostante , e ad elaborare
ed esprimere risposte modulate e risolutive a parecchie problematiche.
Idealmente si può immaginare come il guscio dell’uovo ma l’esempio è
calzante solo parzialmente , perché la posizione coincide però a
differenza di questo , lo spessore è invece molto consistente . Come
per la precedente situazione , anche questo segmento del cervello è
differenziato ma non separato dalle zone sottostanti , con le quali si
integra e si completa . Possiedono un cervello con queste
caratteristiche delfini e scimmie , ma è negli esseri umani che finora si
è arrivati al maggiore sviluppo di tale componente . Il cervello

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dell’uomo riesce a produrre idee e previsione di situazioni future ,
meglio di ogni altro animale , e se possiede questa terza componente
di volume e qualità superiore ad altri esseri viventi , allora
è facile dedurre che se l’uomo è ritenuto l’animale più intelligente sulla
terra , allora l’intelligenza dell’uomo molto probabilmente è
localizzabile in gran parte in tale sede .
Tutte queste tre zone sono distinguibili in gruppi di neuroni
specializzati in determinate funzioni , che ci fanno apparire il cervello
umano come una orchestra di tanti strumenti dal cui apporto corale
scaturisce la musica finale che sarebbero i pensieri e le azioni . Dopo
aver suddiviso il cervello in tre ideali volumi , è rilevante effettuare una
ulteriore suddivisione della zona più esterna “neoencefalica” in due
aree di maggior rilievo conoscitivo . Infatti occorre rimarcare la
differenziazione della zona frontale dal rimanente volume , poiché i lobi
frontali (o zona frontale) sono ritenuti il posto dove si verificano i
processi più elaborati dell’intelligenza umana . Una speciale area di
qualità superiore che corrisponde alla parte di cervello umano coperta
dalle ossa della fronte . In questa pagina sono raffigurate le tre
componenti volumetriche idealmente tagliate in senso trasversale .

Vista laterale di un cranio con il cervello suddiviso graficamente a metà

Se si potessero distinguere con gradazioni differenziate di colore , le


parti più caratteristiche , la suddivisione di un cervello umano
sezionato per metà apparirebbe come nelle tre figure sottostanti .

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Di seguito l’illustrazione della vista dal lato sinistro con la suddivisione
delle aree della corteccia cerebrale più significative . Visione grafica
del cervello schematizzato da un punto di vista laterale

Nella figura successiva il disegno della vista da un lato del cervello


degli esseri umani se si tolgono le ossa del cranio che lo avvolgono e
rappresentazione schematica di un “neurone” generico con le
ramificazioni denominate “dendriti” che lo legano agli altri neuroni

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a formare la struttura interna che caratterizza l’organo che può
pensare .

Nelle illustrazioni delle pagine precedenti è rappresentato


schematicamente come apparirebbe un cervello se si tolgono le ossa
della testa . La corteccia cerebrale si può suddividere in tre particolari
gruppi di aree immaginarie , che secondo la loro funzione , grosso
modo determinano anche la dinamica di funzionamento di questo
organo . La parte sensoriale , dislocata posteriormente alla nuca riceve
ed interpreta i segnali che arrivano al cervello . La zona decisionale ,
ubicata anteriormente nella fronte elabora e gestisce gli impulsi . La
zona espressiva posta quasi al centro delle precedenti , traduce il
lavoro di elaborazione in gesti , azioni e parole . L’intreccio di
connessioni è molto più fitto ed intricato ma la suddivisione in zone
rappresenta il flusso di maggiori scambi e facilita la comprensione
delle attività cerebrali . Sotto l’aspetto decisionale è rilevante l’area dei
lobi frontali , che ritenuta di maggiore importanza perché qui
avvengono i processi mentali più sofisticati ed i ragionamenti più
impegnativi .

Capitolo B2- Le attività che può svolgere : comportamento e


intelligenza

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L’insieme dei gesti , delle scelte , delle decisioni di una persona ne
definiscono il comportamento che lo fanno somigliare alle altre
persone o lo fanno differenziare da queste . Il comportamento è il
risultato della funzionalità del cervello nel suo insieme , prodotto dopo
aver raccolto degli stimoli ed applicato delle reazioni specifiche . Più in
particolare , la componente che maggiormente influenza il
comportamento è l’intelligenza di un determinato cervello, definibile
come la capacità a risolvere i problemi che gli si pongono , nel miglior
modo possibile in relazione alla situazione . Questa proprietà è legata
all’espressione di una parte specializzata del cervello , e ne
rappresenta la qualità più significativa . Il comportamento interpreta
principalmente l’intelligenza prodotta dalla zona anteriore del cervello ,
a sua volta influenzata dai rapporti che si creano tra le tre zone
indicate sopra , ed anche dal rapporto tra le aree frontali e le aree
restanti della corteccia cerebrale . Ricordando la suddivisione in tre
diverse zone , si può notare che per ognuna di esse corrisponde un
più o meno definito compito funzionale :
La componente archiencefalica rappresenta la sede dei
comportamenti “istintivi” , ossia la zona definita anche neurovegetativa
o rettiliana dove si producono gli impulsi più primordiali che si
manifestano con : la scelta e la difesa del territorio , la pratica della
caccia , l’istinto all’accoppiamento con un individuo diverso ma della
stessa specie , la reazione alla paura , la propensione ad imitare gli
altri , la scelta di conformarsi agli atteggiamenti del gruppo , l’uso del
pregiudizio nei confronti degli estranei , lo stimolo alla competizione
per la supremazia gerarchica nel gruppo , ecc. In questo distretto
cerebrale il dolore ed il piacere sono vissuti come segnali singoli ed
opposti e spingono il comportamento a reazioni estremizzate . La
visione della realtà appare come un quadro naif , piatta ed a contorni
netti , con esternazioni univoche prive di criticità e gradualità .
Avvolta intorno a quella sottostante , troviamo la componente
paleoencefalica che rappresenta la sede dei comportamenti
“sentimentali” , ossia la zona definita anche limbica o emotiva nella
quale si intrecciano le pulsioni affettive espresse sotto forma di : cura
dei figli propri ed a volte anche degli altri , capacità affettiva di gesti di
protezione e di aiuto , possibilità di emozionarsi e condividere i
sentimenti altrui , spinta verso la sensualità sessuale e gestuale ,
capacità di integrazione tra i segnali provenienti dal mondo esterno
(vista , udito ecc.) con gli stimoli viscerali e somatici . In questo
distretto avviene la modulazione delle sensazioni , per cui al dolore si
affiancano il disagio , l’ansia , il timore , la rabbia , il terrore ,
ed al piacere si affiancano il sollievo , la calma , l’appagamento , la
gioia . Le manifestazioni emotive appaiono così più calibrate e
armonizzate . Infine , in forma avvolgente e contenitiva ,
e di più consistente qualità , intorno alle altre due componenti , si
colloca la componente neoencefalica , dimora dei comportamenti

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“razionali” , definita corteccia cerebrale o corticale . E’ in questo luogo
che avviene lo sviluppo delle funzioni cerebrali più elaborate che si
manifestano nella capacità di adeguare l’azione alle informazioni ,
controllare adeguatamente gli impulsi irrazionali ed impropri ,
associare correttamente i concetti e le nozioni , discernere in modo
critico gli accadimenti , apprendere in modo deduttivo , astrarre e
proiettare i fatti anche in un contesto futuro . Qui si palesano più
spiccatamente la capacità di elaborazione , l’ideazione e la possibilità
di programmare e pianificare le azioni che avverranno in seguito ,
affiancate anche da strategie alternative . Da notare in questa
suddivisione la somiglianza dei comportamenti influenzati dalla
parte più profonda con il modo di agire degli animali , molto
incentrato su se stessi , diversificata nettamente dalle
manifestazioni della zona più corticale , anche nel senso di
posizione periferica , carica di potenzialità intellettive proprie
dell’uomo moderno , maggiormente proiettata verso l’esterno .
Segno questo di uno sviluppo del cervello dal centro verso
l’esterno sia morfologicamente che psicologicamente . La
conseguenza della suddivisione in tre volumi è la manifestazione
di comportamenti differenti , definibili come atteggiamenti o
caratteri , secondo il prevalere di una componente rispetto alle
altre . Quindi si determina un atteggiamento “istintivo” se ha più
consistenza la pressione del nocciolo neurovegetativo sulle altre
zone , si avrà un atteggiamento “sentimentale” se predomina
l’azione della zona limbica , prevale un atteggiamento “razionale”
quando si impone lo sviluppo della corteccia cerebrale
sull’attività delle altre componenti . Si intende per sviluppo
relativo di una zona del cervello rispetto alle altre , la capacità di
far prevalere gli impulsi mentali che da questa si originano o che
per essa transitano arricchendosi o impoverendosi . Logicamente
a questa prima sommaria classificazione dei tipi comportamentali
vanno aggiunte tutte le altre combinazioni intermedie che
scaturiscono dalla diversa dominanza di una zona rispetto alle
altre . Da queste combinazioni di prevalenza o di minoranza
avremo come risultato i caratteri che potremmo definire
“istintivo – sentimentale” , “sentimentale – razionale” ,
“istintivo – razionale” e tutte le altre possibili varianti ,
proporzionate al rapporto di maggiore o minore incidenza di una
componente rispetto alle altre . Per facilitare la comprensione del
concetto , si possono immaginare i tre volumi cerebrali simili a
tre vasche colme di vernice colorata attraverso le quali passano
gli impulsi nervosi . Ogni reazione mentale , ogni pensiero , ogni
soluzione , assumerà la “colorazione” o meglio l’impronta della
zona cerebrale maggiormente sviluppata e che esercita
il condizionamento maggiore . Per cui il risultato finale non sarà
la media delle tre componenti , ma si avvicinerà di più al “colore”

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della parte con la forza impregnante superiore . In generale i
pensieri nascono dagli stimoli che giungono alla parte
neurovegetativa dal mondo circostante che poi si propagano a
raccogliere informazioni , supporti o limitazioni dalle altre parti
interessate , per cui vengono plasmati , sagomati ed infine
manifestati in modo da rispecchiare l’apporto e l’incidenza di ogni
comparto che collabora alla espressione risultante del pensiero
conclusivo . Più semplicemente tra pensiero nascente e quello
palese o esternato , si interpone una specie di manipolazione o
aggiustamento , per cui azioni , atteggiamenti e parole delle
persone sono espressione delle capacità e dai condizionamenti
delle parti prevalenti del loro cervello . I comportamenti più stridenti
sono quelli che derivano dal nocciolo più antico e misterioso dell’istinto
e che contrastano maggiormente con i retaggi sociali o con i pensieri
evoluti del raziocino processati dalla corteccia . Al nocciolo centrale
spetta l’importante compito propulsivo verso gli obiettivi , mentre
l’involucro periferico , con la facoltà di giudicare e discernere
ponderatamente , assolve la determinante funzione di controllo e di
guida , che ha permesso all’umanità di primeggiare sulla forza degli
altri animali della terra .A volte gli impulsi della zona “archiencefalica”
riescono a sfuggire alla razionalità di una corteccia “neoencefalica” più
debole , per cui individui che hanno appreso l’ingordigia e la violenza
si comportano in modo animalesco , e spesso anche oltre . Nel caso
contrario si vede prevalere la socialità e l’umanità di quelle persone
che trovano appagamento in comportamenti moderati o lungimiranti
molto più apprezzabili . Altre volte invece si crea un sinergismo tra le
due zone , dal quale scaturiscono comportamenti programmati e
supportati da una buona funzionalità della corticale , presenti ad
esempio in individui dal piglio dittatoriale , capaci di coinvolgere gruppi
o masse di persone in avventure sociali non sempre esemplari . La
zona intermedia del sentimento invece , specialmente negli uomini ,
agisce sovente da “cuscinetto” e mediatore , determinando
comportamenti maggiormente compatibili con il buon senso . Nelle
donne , molte volte gioca il ruolo principale , determinando scelte e
decisioni basilari . Gli esseri umani sono il genere di animale dotato
della corteccia cerebrale di maggior volume e peso rispetto al restante
corpo , che determina capacità intellettive di qualità superiore .
L’insieme di queste caratteristiche è spesso definito come intelligenza
umana che chiaramente scaturisce dalla zona “neoencefalica” o
corticale . E quindi l’intelligenza definibile come capacità di risolvere
i problemi nel miglior modo possibile in relazione alla situazione , è
frutto di tutto il cervello , ma alcune parti di esso partecipano in misura
preponderante . In questa ottica si può suddividere la corteccia
cerebrale in 2 grandi raggruppamenti :

Parte A - area dei lobi frontali e prefrontali Parte B - area restante ,

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dove la parte “A” concorre e supporta il maggior lavoro di elaborazione
e la parte “B” partecipa in misura inferiore , anche se i volumi delle
componenti archeoencefalica e paleoencefalica fungono da base e
sostegno di tale attività . A sua volta la parte “B” è suddivisibile in altre
sotto aree specializzate , per cui le esternazioni della corteccia
cerebrale , raggruppabili sotto la voce intelligenza , sono la
sommatoria delle specifiche proprietà di ogni suddivisione . Perciò le
facoltà intellettive di un individuo , non possono essere assimilate al
brillare di una sfera monocromatica , bensì bisogna immaginare un
poliedro di facce multiple , variamente colorato ad intensità difforme ,
che raggruppa aspetti differenti , con in evidenza eventuali peculiarità
anche in funzione di un determinato momento nel quale appare .
Questo comporta una doverosa prudenza nel giudicare le persone ,
perché non è facile capire immediatamente se un soggetto preso in
considerazione possiede tante abilità o nessuna , se eccelle in una
sola cosa e nelle altre di meno , se è capace in tanti campi e
completamente nullo in altri . In parole semplici si può affermare che
un cervello in genere possiede una intelligenza totale di base ed una o
più intelligenze specifiche che coprono certe competenze o sono più
adatte a determinate applicazioni . Convenzionalmente si usa
suddividere l’intelligenza in sette discipline diverse:
Abilità Linguistica , abilità Logico-matematica , abilità Musicale ,
abilità Spaziale , abilità Del corpo e del movimento , abilità dei
Rapporti interpersonali , abilità Introspettiva
Da notare come queste molteplici abilità sembrano rispecchiare la
suddivisione della corteccia cerebrale in determinate aree
specializzate in funzioni differenti . Si possono anche assegnare ruoli
differenziati all’emisfero destro ed a quello sinistro , ma tale
precisazione non ha implicazioni facilmente utilizzabili . E’ da
sottolineare invece che una buona funzionalità scaturisce soprattutto
dalla coralità , dalla collaborazione e dall’equilibrio della espressività di
tutti gli elementi che vi concorrono , secondo un concetto di squadra
che è insito nella struttura fatta da molteplici connessioni tra le cellule
neuroni .

Capitolo B3– I fattori che condizionano la funzionalità


Essendo il cervello una “costruzione” di neuroni interconnessi ,
parecchi fattori concorrono a far si che un cervello sia meglio di un
altro . Ovviamente il fattore principe resta senz’altro l’ereditarietà che
plasma il corpo umano ed i suoi organi , di cui il cervello fa parte , e più
in dettaglio seguono i punti elencati di seguito come conseguenza
di questa modellazione originaria .
Punto 1-In primo luogo la quantità totale , ma soprattutto la quantità in
relazione al volume , perché la vicinanza tra i neuroni può diventare
determinante nella funzione di interscambio degli impulsi e delle
informazioni .

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Punto 2-In seconda la forma e lo spessore della corteccia cerebrale ,
ed in special modo l’altezza della zona frontale , che aggiunge un certo
vantaggio .
Punto 3-A seguire la qualità dei singoli neuroni
Punto 4-La predisposizione ad eccellere in alcune funzioni ed una
buona alimentazione sanguigna sono aspetti favorevoli . Ma
successivamente le condizioni ambientali e sociali dell’individuo
forniranno situazioni , motivazioni ed esperienze di vita vissuta , che
spingeranno con vigore verso un atteggiamento positivo , negativo o
neutro . Infine la sfortuna di incappare in situazioni patologiche ,
genetiche o accidentali , influisce fortemente sull’esito risultante , e
può vanificare ogni buona predisposizione .

Punto 1 – Quantità dei neuroni rispetto al volume occupato .


Ognuno può constatare che se un dato compito è svolto da molte unità
che concorrono verso di esso , il risultato è maggiore se le unità sono
numerose , oppure a parità di quantità il risultato è più completo e
qualitativamente migliore . Con riferimento alla pag . 9 in cui appare la
forma di un neurone e le interconnessioni tra di loro , ci si rende conto
che la sua struttura tentacolare determina degli spazi tra i neuroni
stessi . Spazi attraversati dalle ramificazioni che trasportano gli impulsi
nervosi , e permettono lo scambio di funzioni tra i neuroni . Quindi
diventa determinante , in una disposizione reticolare , oltre alla
quantità in numero , anche il numero rispetto al volume occupato . Se
le cellule neurone sono più accostate nello stesso spazio ce ne
possono stare in numero superiore , e come secondo vantaggio ,
essendo più vicine tra loro , si possono creare maggiori punti di
contatto e si possono trasmettere con facilità , integrità e velocità più
alta tutti i segnali , migliorando così l’interconnessione . Questo effetto
di avvicinamento , nell’ambito di un fenomeno normalmente fisiologico
di riempimento degli spazi intraneuronali utili , si può definire come “
compattazione cerebrale “ , illustrata nel punto seguente

Punto 1cc- Compattazione cerebrale


La compattazione cerebrale può essere genetica , ossia ereditata
da individui che posseggono naturalmente questa caratteristica
in misura superiore ad altre persone , oppure può essere indotta ,
ossia si produce a seguito di una fisiologica costrizione della
scatola cranica sul cervello sottostante . questa situazione si può
creare quando due genitori con volume cranico differente
generano un figlio in cui la scatola cranica ( ossa del cranio ) ha
la tendenza a svilupparsi in progressione minore rispetto allo
sviluppo del cervello , o viceversa la massa cerebrale ha la
tendenza a svilupparsi in progressione maggiore rispetto
alle ossa della testa . Queste condizioni producono , sempre
restando nel campo della normalità , e senza conseguenze

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patologiche , delle lievi tensioni di compressione che possono
spingere le cellule neuroni ad utilizzare meglio gli spazi tra di loro
ed acquisire così la compattezza cerebrale appunto . Quando in
questa evenienza è coinvolta soprattutto la corteccia cerebrale ,
come di solito avviene , senza subire disturbi di normalità , allora
si può enunciare come postulato per l’altezza della fronte , con
precisione ottanta per cento , l’equazione seguente :

Compattezza cerebrale = maggiore intelligenza potenziale .

La praticità di questa affermazione consiste nella possibilità di


verifica visiva e da parte di un attento osservatore anche
dall’esterno si può cogliere la realizzazione del processo di
compattazione cerebrale che si può vedere in due modi :
Osservazione 1a- osservando la pelle delle persone alle quali si è
interessati , che riporta sia quella primaria intrinseca ed ereditata
sia quella secondaria scaturita dalle condizioni per attuarsi .
Osservazione 1b- osservando la conformazione della testa dei
genitori delle persone alle quali si è interessati , che riporta quella
secondaria indotta o causale .
Osservazione 1a – per questa prima considerazione si parte da un
presupposto fisiologico che collega nella comune origine
embrionale la struttura cerebrale e la struttura della pelle . Nella
evoluzione del bambino dall’embrione alla formazione degli
organi , nel grembo materno , si constata che da un certo
foglietto embrionale chiamato ectoderma , che si forma dopo la
fecondazione dell’ovulo , si separano successivamente sia il
cervello che la pelle del futuro bambino , condividendo per un
certo tempo l’impronta architettonica e caratteristiche uguali , e
quindi una origine comune ed una evoluzione accrescitiva
condivisa fino a quando la differenziazione non è netta . Questo
percorso che accomuna i due organi induce una similitudine che
può essere rilevata anche senza particolari strumenti . Infatti il
cervello resta nascosto alla vista incapsulato nelle ossa del
cranio , ma la pelle mostra il suo aspetto all’esterno consentendo
di apprezzarne le caratteristiche . Quindi se un individuo appare
con una bella pelle , come si usa dire , derivante dalla
disposizione delle cellule che la costituiscono , e fornendo un
aspetto che appare fine e compatto , definito spesso come
“grana” della pelle , quasi certamente anche la distribuzione
delle cellule neuroni anche se non si vede , sarà simile .
Ne scaturisce un’altra equazione come la precedente ,
ovviamente anche questa vera almeno al novanta per cento :

Grana della pelle fine = maggiore intelligenza potenziale .

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Occorre dire che in genere la pelle delle donne ha una
granulometria più sottile ed un aspetto più fine rispetto a quella
degli uomini con un aspetto più spesso e grossolano , e che le
persone giovani godono di questa caratteristica più degli adulti
nello stesso rapporto che esiste tra donna e uomo , per cui sulla
valutazione si deve innestare un fattore di correzione che tiene
conto di tale relatività . Quindi occorre memorizzare la pelle di più
persone per fare un confronto efficace ed una deduzione valida .
Osservazione 1B – Compattazione cerebrale
In merito all’altro punto si può osservare un effetto di
avvicinamento dei neuroni quando si assiste ad una differenza di
crescita relativa tra ossa craniche e volume cerebrale , ed in
particolare della corteccia cerebrale , che avviene come già detto
nell’ambito della normalità . Tale effetto è positivo per la
predisposizione ad aumentare il numero di connessioni tra i
neuroni ed essendo la distanza tra essi più breve , i segnali
scambiati tra le cellule risultano più efficienti , rapidi e con minore
dispersione . Si verifica in genere nei figli con genitori che
posseggono una apprezzabile differenza di volume della loro
testa , e in modo più circoscritto , in figli maschi che nascono da
madre con volume cranico superiore alla media e da padre con
volume cranico inferiore alla media , oppure in figlie femmine
quando le condizioni sono invertite . Questo fenomeno può
giustificare la frequente osservazione che anche individui con la
testa relativamente di dimensioni contenute o la fronte bassa
spesso hanno potenzialità intellettive inaspettate . Ossia questo
fenomeno ha la capacità di compensare parametri che potrebbero
penalizzare l’intelligenza potenziale . L’aspetto negativo del punto
1B risiede nel bisogno di incontrare e conoscere i genitori delle
eventuali persone alle quali si è interessati in questo senso ,
condizione spesso non immediatamente accessibile , o peggio se
irrealizzabile . Quindi ci si deve astenere dal proporre equazioni di
correlazione , e l’osservazione di questo indizio rimane in
secondo piano rispetto alla più agevole rilevazione della grana
della pelle . Ciò nonostante se la situazione è favorevole ci si può
ricordare di questo fattore da poter aggiungere ad eventuali
valutazioni .

Punto 2 – Altezza della parte frontale della testa


Come il concetto di funzionalità è proporzionato alla collaborazione tra
i neuroni , così il concetto di intelligenza è legato allo sviluppo dei
lobi frontali . Questi sono coperti e protetti dalle ossa craniche della
fronte anteriormente e dalle tempie lateralmente con l’interposizione di
un sistema liquido-membranoso di protezione con spessore molto
limitato . Quindi si può facilmente dedurre che esiste una relazione
diretta tra l’ampiezza della fronte che osserviamo dall’esterno ,

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ed il volume dei lobi sottostanti , perché le ossa ricoprono come un
guanto la massa cerebrale . Una scatola cranica di volume superiore
alla media permette una maggiore espansione interna del cervello , a
meno di condizioni patologiche penalizzanti come ad esempio
l’idrocefalo , perciò una testa grande contiene un cervello grande .
Questo è vero , ma un cervello grande non è sempre un grande
cervello , perché condizionato da molti fattori e non solo dal volume
totale . Lo stesso Einstein possedeva un cervello di dimensioni normali
che gli ha però permesso ugualmente di esprimere un quoziente di
intelligenza alto e di raggiungere risultati scientifici importanti . A
proposito di lobi frontali , si può constatare che esiste un legame
direttamente proporzionale tra l’estensione in altezza della fronte e lo
sviluppo volumetrico dei lobi frontali ed in particolare con la zona delle
funzioni psichiche elevate , dovuto alla particolare forma
tridimensionale che questa zona possiede , evidenziata nella figura
delle pagine precedenti , come “zona pregiata” . La quantità di
corteccia cerebrale specializzata , contenuta nei lobi frontali , risulta
maggiore se a parità di spessore prevale la dimensione dell’altezza
piuttosto che quella della larghezza . Essa ha in genere la forma di due
“c” accostate come nello schizzo sottostante :

Se si fa qualche calcolo , si può vedere come l’aumento dell’altezza


incide in quantità maggiore sul volume totale , rispetto alla larghezza .
Per semplificare il ragionamento distendiamo le due “c” ed
accostandole si ottiene un parallelepipedo all’incirca delle seguenti
dimensioni riportate in seguito . Poiché questa è una simulazione non
vengono usate le unità di misura centimetri o millimetri tradizionali , ma
il “tratto” che si avvicina grosso modo ad un centimetro . Misurando il
parallelepipedo troviamo che la sua lunghezza è 28 tratti , l’altezza 4
tratti , lo spessore 2 tratti , come si vede dallo schizzo seguente , che
sono più o meno le dimensioni medie dei lobi frontali delle persone
comuni :

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Calcoliamo il volume 28 x 4 x 2 = 224 tratti . Premesso che lo spessore
si può ritenere normalmente quasi costante allora si può determinare
di quanto aumenta in percentuale il volume se l’altezza viene
maggiorata di un tratto , in confronto a quanto invece aumenta se è la
larghezza ad essere ugualmente maggiorata di un tratto .
Si esegue il calcolo 28 x ( 4 + 1 ) x 2 = 280 tratti per la prima
situazione , mentre invece ( 28 + 1) x 4 x 2 = 232 tratti per la seconda
situazione . Quindi sottraendo alle due situazioni il valore di partenza
avremo nel primo caso 280 – 224 = 56 tratti di differenza , mentre
invece nel secondo caso otterremo 232 – 224 = 8 tratti di differenza .
Gli stessi dati in percentuale danno una differenza del 25 % = 56 / 224
x 100 contro una differenza molto minore del 3,5 % = 8 / 224 x 100 .
Appare evidente il vantaggio del 21,5 % di aumento volumetrico del
maggiore sviluppo in altezza rispetto a quello in larghezza dovuto alla
particolare conformazione dei lobi frontali per lo spostamento di un
solo tratto . Se i lobi frontali sono la sede riconosciuta delle forme
di intelligenza superiori o più evolute , e queste due masse sono
proporzionalmente legate alla quantità di neuroni della suddetta
area , allora è valida l’affermazione o l’equazione :

Fronte alta = maggiore intelligenza potenziale ,

Quando ovviamente tutti gli altri parametri sono simili .si usa il
termine di intelligenza potenziale perché anche in questo caso
concorrono altri fattori che possono modificare la corrispondenza
tra intelligenza potenziale ed intelligenza espressa . Per
potenzialità si intende la capacità di compiere un’azione pur non
effettuandola , come un secchio pieno di acqua che può bagnare
il pavimento solo quando sarà rovesciato , mentre se resta
immobile rimane solo potenziale .la praticità dell’affermazione
fronte alta = maggiore intelligenza potenziale , consiste nel poter
esprimere un rapido giudizio o confronto , dall’osservazione della
fronte degli individui ai quali si è interessati , e per i quali si può
valutare rapidamente questo elemento se interessa conoscere le
sue caratteristiche , per regolarsi di conseguenza .

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Punto 3 - Qualità delle cellule neuroni
Ovviamente la qualità della cellula neurone influenza
consistentemente il funzionamento del cervello che compone ,
a sua volta condizionata da diversi fattori che saranno elencati di
seguito . Per sommi capi , tali fattori si possono riassumere ricordando
che questa tipologia di cellule hanno una conformazione particolare ed
una alta specializzazione al compito da svolgere . Come si vede dalla
sua forma con tante ramificazioni (dentriti) il neurone ha un’ampia
membrana che lo avvolge e quindi diventa condizione favorevole se
essa possiede una buona permeabilità , una buona sensibilità , un
buon valore di potenziale elettrico che agevolano l’entrata e l’uscita
delle sostanze nutritive . Al suo interno ci sono le strutture che
utilizzano le sostanze nutrienti , e quindi condizione favorevole un alto
numero di ribosomi (centraline dell’energia cellulare) ed un buon
metabolismo generale che sfrutta con efficienza il cibo che arriva . Il
neurone ha una intensa attività di scambio di neurotrasmettitori con le
altre cellule e quindi diventa condizione favorevole un metabolismo
che produca abbondanza di colina ed acetilcolina . E’ necessario
inoltre che il citoplasma (sostanza di riempimento cellulare) sia
equilibrato nella sua composizione chimico-fisica e protetto
efficacemente da pericoli esterni come sostanze tossiche , virus e
batteri , per conservare i neuroni in buono stato . L’azione concorrente
di tanti fattori possono assicurare al neurone una buona salute e la
capacità di esprimere al meglio le sue funzioni , determinandone il
grado di qualità . Su questo punto non si intende approfondire perché
rispetto al fattore qualità non ci sono delle corrispondenze
caratteristiche esterne rilevabili e rilevanti , essendo le cellule
microscopiche e per valutarne la qualità occorrerebbero
apparecchiature molto sofisticate e particolari . Inoltre lo scopo che si
prefigge il manuale è quello di ricercare delle relazioni tra le funzioni e
le caratteristiche esteriori del corpo umano , dalla cui osservazione è
possibile ricavare una indicazione , grossolana ma immediata , della
potenzialità di un individuo . Si ripromette questo fine anche la
fisionomica , ma anche in questo caso le considerazioni da ricordare
sono molteplici e macchinose e perciò difficili da utilizzare quando
effettivamente servono . Non resta quindi che rilevare la qualità del
cervello in modo indiretto valutando gli atteggiamenti e le azioni delle
persone che sono esteriorizzazioni della sua intelligenza .

Punto 4 - Fattori ambientali e sociali


Certamente la combinazione di una buona intelligenza accoppiata a
condizioni sociali favorenti e stimolanti , producono i risultati migliori .
Ai nostri giorni si sono di molto ridotti gli ostacoli che le buone
intelligenze incontravano in luoghi come pascoli , campagne , periferie
ad esprimersi e concretizzare le loro potenzialità , ma restano
comunque presenti le difficoltà ad esempio finanziarie o psicologiche

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che possono bloccare o deviare individui maggiormente dotati . In
genere , chi veramente è al di sopra , riesce comunque ad emergere e
manifestare le doti che possiede il suo cervello , ci impiegherà
più tempo e sacrifici ma spesso arriva al traguardo .

Capitolo B4 – La psiche umana


La struttura del cervello è determinata dalla forma e dalla specificità
delle cellule neuroni che possedendo dei prolungamenti i quali si
diramano dal corpo della cellula verso altri neuroni con i quali si
collega , crea una specie di rete da pesca nel senso della lunghezza e
della larghezza . L’ulteriore collegamento delle cellule con le cellule di
altre reti immaginate sovrapposte le une con le altre , genera
l’espansione dei collegamenti anche nella direzione dell’altezza per
costituire un enorme intreccio tridimensionale che caratterizza appunto
il tessuto cerebrale . Conseguenza di questa struttura è la presenza di
diverse possibilità di collegamento come le strade di una città , per cui
si può arrivare in un certo luogo con percorsi diversi . All’ inizio della
crescita dell’individuo e del suo cervello , l’apprendimento e soprattutto
le esperienze costruiscono dei “sentieri provati” o collaudati che dir si
voglia , tra le varie possibilità esistenti . Si tralasciano tutti i fattori
incidenti sulla formazione di tali percorsi contrassegnati e per
semplificare viene usato il termine “sentiero” essendo facile ed intuitivo
Il pacchetto di questi sentieri sono la base fisica della psiche della
persona che li ha appresi e vissuti direttamente , ovvero la traccia delle
esperienze che ha attraversato e del modo in cui si sono risolte .
Occorre sottolineare che questi avvenimenti sono più importanti
all’inizio della vita fisica del cervello quando si è ancora bambini ,
quando la maggioranza dei percorsi è disponibile e la voglia di capire il
mondo circostante è forte . In contrapposizione ci sono le scarse
conoscenze della realtà che non permettono una gestione critica degli
eventi e quindi le strategie di risoluzione sono quasi identiche per
diversi problemi . In effetti le reazioni si possono sommariamente
raggruppare in atteggiamenti di difesa o atteggiamenti di attacco come
sarà specificato in seguito . Accade quindi che al ripetersi dell’evento il
cervello reagisce ripercorrendo , pur tra le altre possibilità , quel
determinato sentiero già seguito precedentemente . I programmi che
servono a gestire un computer possono essere un esempio , in quanto
per ogni compito da svolgere esiste una sequenza di istruzioni definita
che porta allo scopo , ripetibile per ogni situazione identica . Nel
cervello però non è tutto così lineare ed un aspetto particolare di
questa formazione contraddistingue le tracce lasciate da situazioni
traumatiche , che per la loro drammaticità segnano più profondamente
e per la stessa ragione vengono “nascoste” e messe da parte a
costituire il cosiddetto inconscio in modo che la mente possa
sopportarne più facilmente il peso del ricordo . L’insieme di queste
esperienze e soprattutto delle strategie messe in atto per affrontare

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la realtà , costituiscono la psiche delle persone . Il proseguire
dell’apprendimento , può far variare in seguito , i modi di affrontare le
situazioni , ma alcune esperienze maggiormente incisive restano
nel profondo del cervello , vanno ad incrementare l’inconscio e
condizionano le scelte al di sopra della volontà . Dal punto di vista
fisico , i vari tipi di esperienze , sono in grado di tracciare una specie di
solco all’interno del cervello , ed i segnali elettrochimici tra le cellule
neuroni , si vanno ad incanalare in quel percorso sperimentato relativo
a quella determinata situazione . Al ripetersi dell’evento il cervello
reagisce ripercorrendo , pur tra le altre possibilità , il percorso noto e
già segnato precedentemente , ossia il cervello adulto si serve di una
specie di riflesso condizionato per affrontare problematiche che si
ripropongono . Nelle condizioni del non patologico si ritrovano nelle
persone due tipi di atteggiamenti principali che consistono
sostanzialmente in una reazione di difesa oppure in una reazione
aggressiva . Occorre ricordare che molti atteggiamenti del cervello del
bambino sono imitativi e quindi appresi ed influenzati dai
comportamenti della famiglia e dall’ambiente sociale e scolastico dove
cresce .Ma tutte queste considerazioni sono di competenza della
psicologia e perciò sono solo sfiorate Senza approfondire
eccessivamente si elencano alcuni tipi di reazioni individuali di difesa e
di aggressività :
Reazione A = La fuga dal problema che va dalla negazione
dell’esistenza della situazione fino all’aggressività nei confronti di chi
genera o porta il problema .
Reazione B = Lo spostamento del problema che va dall’attribuzione e
colpevolizzazione ad altre persone fino all’accettazione passiva
rimandata nel tempo .
Da notare che l’aggressività può essere scatenata come reazione
difensiva , oppure essere applicata come atteggiamento imitativo ,
ossia chi ha appreso che con la violenza sugli altri si risolvono i
problemi , pensa inconsciamente che sia l’unico modo per affrontare le
questioni . Esiste poi l’aggressività come atteggiamento di attacco che
viene considerata positiva quando è applicata come risoluzione
estrema o alternativa ad altri modi di aggiustare le problematiche . Le
reazioni di attacco , invece si possono raggruppare in :
Reazione C = Impegno a risolvere che va appunto dal coinvolgimento
in prima persona fino alla richiesta di aiuto a chi è più capace .
Reazione D = Applicazione di alternative che vanno dalla ricerca di
mediazione fino all’uso di soluzioni sperimentali .
Tutto questo però resta sempre raggruppabile in due definizioni : la
prima identificabile in una Motivazione negativa o passiva alla vita
reazioni A e B , la seconda definibile come Motivazione positiva alla
vita reazioni C e D . O più semplicemente atteggiamento pessimista ed
atteggiamento ottimista , con ovviamente , nell’ambito della distinzione
la presenza di varie gradazioni , oppure differenziazione

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di atteggiamento a secondo del problema . Altro elemento da tenere in
considerazione è la diversità nell’affrontare una situazione che
concede tempo per pensare ed agire , rispetto a problemi vissuti
in emergenza . Nelle evenienze impreviste ed urgenti si può notare il
prevalere della reazione psichica profonda , più spontanea ed istintiva
rispetto ad una reazione che si potrebbe definire quasi logica o
normale , tanto che a volte si dice che da quella persona non ci si
sarebbe aspettato tale comportamento . Viene adesso proposto con
l’impiego di “parole-bivio” uno schema che per la sua impostazione
si potrebbe definire “descrittivo” perché usa la normale sequenza delle
parole senza bisogno di figure grafiche che sono sostituite dalla
evidenziazione in grassetto delle parole ritenute determinanti . Una
specie di sottolineatura , per mettere in risalto la schematizzazione .
Per parole –bivio si intendono quelle parole che possono
rappresentare dei momenti di svolta nello schema che si vuole
proporre , ma che richiamano anche , nel corso della vita delle
persone coinvolte , una certa situazione che da quel punto in poi può
evolvere verso un certo susseguirsi di eventi piuttosto che un altro . Ad
esempio la parola “carattere” è una parola –bivio perché può generare
a seconda della sua connotazione diverse forme di comportamento o
vie di eventi indirizzate in modo differente . Per sottolinearle è stato
scelto di scriverle in grassetto dopo la numerazione dello schema .
Questo primo schema riguarda la formazione del carattere degli
individui in genere , senza turbe psicologiche . Allora se si volesse
costruire uno schema della formazione del carattere , si potrebbe
avere la seguente disposizione :

schema N°1 = Si inizia dal padre e dalla madre che forniscono la


predisposizione genetica e l’ambiente familiare , e si prosegue con
l’ ”imprinting” ossia la reazione ad i primi avvenimenti che si vivono
con intenso coinvolgimento e che producono due atteggiamenti
fondamentali . La reazione positiva e la reazione negativa che
contribuiscono a costruire nel primo caso una psiche attiva e nel
secondo caso una psiche passiva-rinunciataria oppure una psiche
passiva-aggressiva che si potrebbe anche definire come difesa
violenta . Se a queste manifestazioni della psiche si aggiunge il
condizionamento dell’ambiente sociale , otteniamo una certa forma
di carattere individuale . Il carattere influenza i comportamenti che si
manifestano con le azioni , ma queste avvenendo in un contesto
sociale portano inevitabilmente ad un confronto con gli altri e poi
anche ad una autovalutazione . Inoltre esperienze , ostacoli ,
avversità , ed ambienti sociali differenti incidono sicuramente sul
contorno iniziale del carattere , per cui si assiste nel tempo ad un
adattamento ed a volte a modifiche sostanziali dei comportamenti
venendosi a creare una specie di circuito chiuso tra azioni e reazioni .
(fine schema)

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Caratteristica peculiare è che ad una impronta psichica profonda
corrisponde un adattamento meno accentuato per cui spesso
si assiste alla ripetizione apparentemente incomprensibile di
determinati errori .

Capitolo B5 – I bisogni degli uomini


Il bisogno esprime la necessità di tenere un determinato
comportamento che permette ad un individuo almeno di sopravvivere .
I bisogni accomunano tutti i componenti di una specie che riconoscono
in tali esigenze un diritto personale irrinunciabile . E’ una forma di
egocentrismo buono , accettato e condiviso perché trova tutti
d’accordo nell’aspirare al loro soddisfacimento . Si differenzia
dall’egoismo che invece beffa o calpesta le istanze degli altri e se ne
frega se questi soffrono per l’insoddisfazione delle loro giuste
aspirazioni . I bisogni degli uomini sono stati classificati da Ma slow
secondo una scala di valori che prende il suo nome . Sono suddivisi in
tre gruppi fondamentali e collocati su tre diversi gradini di importanza .
Ad opinione di Maslow , dopo l’appagamento o l’illusione di aver
soddisfatto i bisogni di un livello più basso , gli individui si impegnano
ed operano per soddisfare quelli del livello superiore , perdendo
interesse per quelli precedenti , supponendo di averli acquisiti
definitivamente . I bisogni si possono suddividere in reali ed apparenti ,
quando il contesto circostante può far sembrare bisogno anche quello
che non lo è , come spesso riescono ad inculcare alcune pubblicità . Vi
sono inoltre dei tipi di bisogno a carattere squisitamente mentale che
devono essere attentamente gestiti poiché inducono facilmente in
errore , come ad esempio il bisogno di speranza , che induce
all’illusione di un futuro sempre migliore , o a delegare ad altre persone
problemi che invece richiedono l’impegno in prima persona . L’elenco
dei bisogni di Maslow sono illustrati di seguito e formano anche
visivamente i gradini di una scala .

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Si nota subito , nella rappresentazione grafica della scala di
Maslow la corrispondenza immediata con la struttura delle tre
zone ideali del cervello degli uomini sovrapposte su di loro ,
e l’affinità dei bisogni con la capacità espressa dalle suddette
zone di compiere ed improntare le azioni verso il soddisfacimento
dei tipi di bisogno relativo ad esse . Più semplicemente si
possono associare i bisogni primari alla zona più primitiva o
neurovegetativa in posizione centrale, quelli secondari con la
zona libica o affettiva in posizione intermedia , e quelli terziari con
la zona corticale o intellettuale in posizione corticale o più
esterna appena sotto la scatola cranica . La conoscenza dei bisogni
degli individui dovrebbe costituire il traguardo delle buone famiglie e
delle buone società che si dovrebbero sforzare di creare le condizioni
favorevoli che agevolano lo sviluppo delle persone per il
soddisfacimento dei bisogni di ognuno o almeno della maggior parte
dei componenti della società e poi dell’umanità . Non a caso la
Costituzione Italiana pone nel primo articolo , il lavoro come diritto , in
quanto per mezzo di esso in genere è possibile il raggiungimento di
molti bisogni e della dignità sociale . Se si confrontano i risultati di
alcuni sondaggi degli anni ’70 con quelli del tempo attuale , o
semplicemente si parla con molte persone , si evidenziano
immediatamente i problemi “salute” , “conoscenza” , “lavoro” , “figli” ,
“denaro” . In sintesi l’obiettivo della maggior parte della popolazione di
appagare i bisogni secondo la scala di Maslow , che può apparire
ovvio e scontato , ma che a distanza di anni resta un’aspirazione
persistente ed a volte ancora più difficile da realizzare , mentre invece
ci si aspetterebbe che da una valida organizzazione la risoluzione di
problemi di lunga data diventassero più semplici da risolvere .

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Per quanto riguarda il denaro , si può notare come sono in molti a
riconoscerne l’importanza , ma in pochi ad avere le abilità e le
possibilità per procacciarselo in consistenti quantità . E questo pone
interrogativi sui mezzi che si usano , sul merito del possesso , sulla
distribuzione della quantità , ma questi argomenti saranno ripresi nelle
pagine successive .

Capitolo B6 – L ’ Egoismo umano


Per poter delineare l’egoismo delle persone occorre partire dal
concetto di scambio . Esso consiste nel dare qualcosa di quantizzabile
per ottenere qualcos’altro anch’esso determinato da una certa misura ,
oppure operare l’azione di scambio attraverso una “moneta” che
definisce il valore delle cose oggetto dello scambio . Tutto ciò va bene
per i beni materiali che si possono facilmente misurare , ma è più
complicato applicare tale modalità ai beni immateriali come potrebbero
essere un favore , una informazione , un aiuto psicologico e tante altre
cose impalpabili , come il tempo , la stima , la speranza , ecc. . Nei
rapporti tra le persone vi è una enorme mole di interscambi di beni
materiali e non , mischiati tra di loro che rendono più semplici ed
impersonali le situazioni mediate dalle monete , e più complicate ma
coinvolgenti le altre situazioni non sicuramente quantizzabili ed eteree
L’egoismo è il comportamento umano che in ogni azione antepone
l’interesse personale a discapito di qualunque altra cosa , e che non si
attiene allo scambio per cui solo una delle due parti ci guadagna ed
ottiene senza corrispondere , oppure quello che da è in quantità
palesemente inaccettabile e quindi l’altra parte ne risulta limitata o
gravemente danneggiata . Una specie di vortice che vorrebbe
appropriarsi di tutto quello che gli sta intorno . Ed in questa ottica vi
sono dei fenomeni naturali che potrebbero sembrare l’espressione di
un “egoismo universale” . Ad esempio la forza di gravità , il
magnetismo , l’attrazione tra cariche elettriche di segno opposto , le
reazioni chimiche di ossido-riduzione , l’attrazione del maschio verso la
donna , e tante altre manifestazioni di una energia che attrae e
trattiene la materia con la quale entra in contatto . Questa specie di
egoismo universale sembra permeare tutta la natura , incollare i corpi
celesti , gli atomi e le molecole , le piante e gli esseri viventi , lambire i
gas e sfumare nel vuoto dove non c’è nulla da prendere . E forse solo
il vuoto e Dio non sono egoisti . Quindi potrebbe sembrare che
l’atteggiamento egoistico sia una proprietà intrinseca della materia e
quindi connaturato anche negli uomini , per cui potrebbe diventare
impossibile convincerlo ed abituarlo all’amore per gli altri , che consiste
nel solo dare senza aspettarsi di avere qualcosa in cambio , e perciò
sarebbe improprio accusare gli uomini di comportamenti innaturali in
caso di egoismo . Il problema è la capacità degli uomini a ragionare ,
per cui avendo tale facoltà di distinguere il bene dal male è difficile
poter giustificare comportamenti che escludono le esigenze altrui .

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Bisogna però distinguere bene l’egoismo dalle necessità , le quali
producono allo stesso modo una forma di accaparramento , che
diventa però giustificato se serve a salvaguardare dei bisogni
essenziali , ma è deprecabile se sconfina oltre una determinata
ragionevolezza . Ad esempio la riproduzione delle cellule
nell’organismo umano sono la norma , l’aberrazione è una
riproduzione tumorale che non si arresta mai e prosegue senza
controllo . L’egoismo è il tumore e la necessità la norma . Altra
discriminante sono le modalità con cui si ottengono determinati beni ,
che sono legittime se seguono dei criteri legalizzati , ma da
condannare se sono illegali o estorti con varie forme di violenza . Infine
esiste il sentimento dell’amore che si colloca oltre il territorio dello
scambio , posto dove è previsto un corrispettivo anche se non
proporzionato , mentre invece l’amore non pretende ricompensa . Si
possono quindi tracciare dei cerchi concentrici che racchiudono , a
partire da quello centrale :
Primo cerchio = la Necessità al centro che si identifica nei
comportamenti finalizzati alla esistenza .
Secondo cerchio = il Bisogno che comprende la soddisfazione di
desideri relativi al contesto e legittimi per una logica comune o acquisiti
con merito , contenuti in un cerchio concentrico e più ampio del
precedente .
Terzo cerchio = l’Egoismo che occupa lo spazio intorno al precedente
e che si estende dalla piccola sopraffazione fino alla brutalità
incomprensibile .
Quarto cerchio = l’Amore che infine come per incanto , si trova al di
fuori di questo recinto spregevole , e si distende su di un prato di
altruismo cosparso della capacità inversa all’impulso di prendere ,
ossia la volontà di dare senza calcoli , la gioia di donare senza
aspettarsi necessariamente una contropartita .
Definite queste delimitazioni diventa più chiaro dove va a collocarsi
l’egoismo e come si differenzia dalla normalità . Quando si parla di
egoismo non si può fare a meno di confrontarlo con il sentimento
opposto che è l’amore situato nello spazio dove si riesce a donare
senza aspettarsi di ricevere . Se il cervello umano fatto di materia
riesce a concepire sentimenti al di sopra dell’egoismo , allora diventa
pronto a nutrirsi di una spiritualità soprannaturale che associata
all’intenzione di assecondare la volontà del nostro creatore di
collocarci nella vita guidati dall’amore , può portare molto in alto .
Spiritualità che è condizione necessaria per chi voglia poi guardare in
faccia Dio , e chi avrà amato non solo se stesso , potrà avere questa
felicità , in dono e non barattata . Pensare egoisticamente invece che
amorevolmente , è più semplice e naturale perché ci si lascia
trasportare dagli stessi impulsi biologici che fino ad un certo punto
servono per proteggersi , oppure tende ad appagare desideri a volte
compensatori o patologici . Scavalcare il confine che delimita

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il bisogno rende invece egoisti . L’egoismo umano richiede di essere
gestito , essendo all’inizio alimentato da comportamenti congeniali alla
sopravvivenza , ma successivamente deve essere capito per sapere
fin dove è lecito arrivare e quando serve fermare l’inerzia di questa
forza , che è anche capace di distruggere chi si abbandona
pienamente ad essa . Oppure può essere ammaestrato dalle leggi che
un insieme di persone si deve dare se vuole vivere in una società di
fatto , il mondo animale molto meno intelligente degli umani può dare
lezioni su come individuare questo equilibrio . Vivere in comunità , per
ogni singolo , vuol dire cooperare per raggiungere gli obiettivi comuni ,
quindi con tali presupposti , la società non dovrebbe permettere il
prevalere degli egoismi individuali a scapito degli altri , altrimenti si
annulla lo scopo corporativo al quale si collabora per godere dei
vantaggi del gruppo . Una società equilibrata richiede il
soddisfacimento delle necessità del maggior numero possibile di
componenti e la suddivisione proporzionata dei benefici almeno tra la
maggioranza dei partecipanti . A volte però il dinamismo di un singolo ,
di un gruppo , di una classe sociale , spinti dall’egoismo personale ,
riescono ad alterare le regole della convivenza generando problemi ,
tensioni ed anche guerre spesso controproducenti per la stessa
nazione che la innesca . Gesù Cristo ha proposto l’amore per gli altri ,
come alternativa al recinto delle leggi , che responsabilizza l’individuo
nei confronti dei suoi simili e crea , se aderiscono in tanti , un flusso di
energia nel verso opposto a quello dell’egoismo individuale . Se
questo si diffondesse , farebbe crollare i muri della illegalità ,
allargando al libertà dell’uomo oltre le restrizioni dei gruppi e delle
convenzioni sociali , portando ad una simbiosi spirituale con i propri
simili e con la natura circostante . Ma per adempiere a tali
insegnamenti , occorre imbrigliare l’egoismo con consapevolezza ,
lealtà e spirito di sacrificio , qualità spesso latitanti alla prova dei fatti .
D’altra parte il prezzo per il paradiso non può essere basso ,
considerando la posta in palio .Poiché non è facile amare oltre se
stessi , gran parte delle persone ascolta soltanto la parola di Gesù , e
con molta più difficoltà la mette in pratica . Quindi vi è sovente una
contrapposizione stridente tra l’egoismo personale e l’amore , però se
si percorre metà della distanza nei due sensi , si può dar vita ad una
forma di egoismo o pseudo-amore molto più appropriata per una civile
convivenza , definibile come “egoismo consapevole o intelligente” .
Sopratutto quando si occupa un livello dominante è facile lasciarsi
coinvolgere dall’egoismo che a volte può diventare anche esasperato .
Questo tipo di egoismo non sempre è indenne da ripercussioni
negative , in quanto a volte può scatenare reazioni impreviste da chi lo
subisce e ritorcersi su chi lo ha applicato . Per riassumere si potrebbe
dire che l’egoismo si manifesta in varie gradazioni raggruppabili in :

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Espressione A di Egoismo individuale quasi tollerabile , Espressione B
di Egoismo individuale esasperato , Espressione C di Egoismo del
capo-branco , Espressione D di Egoismo di un gruppo organizzato ,
Espressione E di Egoismo consapevole o intelligente , Espressione F
di Egoismo spirituale .

Si parte da una manifestazione di egoismo quasi giustificato per


scendere a toccare il fondo della malvagità di un gruppo organizzato e
quindi cosciente delle sue azioni , che vuole imporre agli altri con la
corruzione , l’intimidazione e l’omicidio , la sua voglia prevaricatrice .
Si risale la china con l’egoismo “consapevole o intelligente”
quando l’individuo riesce a rendersi conto delle motivazioni che
lo guidano . Nell’area ritagliata dalle leggi che cingono l’egoismo
del singolo , esiste uno spazio discrezionale gestibile dalle
persone . In esso , ognuno può applicare delle forme di scambio
equilibrate definibili come egoismo “intelligente” perché capaci di
mediare tra due divergenze . Il presupposto è la consapevolezza
di riconoscere che tutti sono più o meno egoisti o per lo meno
hanno delle pretese simili alle nostre . Questa modalità si può
tradurre con tre semplici regole :
Regola 1 = dai quando te lo chiedono se vuoi sperare di avere nel
momento del bisogno , la riconoscenza è improbabile ma non
impossibile .
Regola 2 = verifica quando dai , se non ci perdi soltanto continua
a dare .
Regola 3 = fai il primo passo nel dare , e capirai se puoi anche
ricevere .
Dovrebbe essere scontato che se si possiede una corteccia
cerebrale con l’impronta dell’intelligenza , non si può
assecondare contemporaneamente l’egoismo sfrenato . Né si può
negare , senza nascondersi dietro fragili alibi , che si può
aspirare , pur con la nostra debolezza , ad un amore generale che
dia un senso spirituale alla vita degli uomini oltre le regole
biologiche . Qualora si riconosca di essere incapaci di tanto ,
aggrappiamoci almeno all’egoismo intelligente che richiede meno
rinunce ed offre maggiori riscontri remunerativi , riservando la
pratica dell’amore spirituale nelle situazioni meno impegnative .
Si eviterà in questo modo di restare isolati tra i nostri simili ,
quando saremo smascherati se indossiamo solo gli abiti
dell’egoismo individuale . Assimilato il concetto di “tutti egoisti
ma uniti nello scambio” la scelta degli amici ,dei collaboratori ,
del partner , diventa più facile quando si riscontra anche negli
altri la propensione a dare o scambiare su di un piano quasi
paritario . Le relazioni interpersonali risultano appaganti se si
investe nella capacità di corrispondere degli altri , quando si
riesce a distinguere chi offre solo fumo e chi anche l’arrosto .

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Bisogna sapere che è irrealizzabile una equivalenza di scambio
precisa , per cui un rapporto prolungato si può giudicare già
buono se lo scostamento dalla parità non supera il 30% quanto è
possibile quantificare almeno a spanne . Viene da domandarsi se
nelle cellule dell’uomo esiste un gene dell’egoismo , e cosa
succederebbe a somministrare una sostanza che lo inibisca
oppure a manipolarlo geneticamente . In attesa di queste risposte
si propone uno schema dei vantaggi e svantaggi dell’egoismo
individuale governato dalle leggi della società per ottenere un
equilibrio tra gli interessi possibilmente di tutti .Schema dei
vantaggi e svantaggi dell’egoismo individuale :

schema N° 2 L’egoismo individuale può portare anche dei vantaggi


come la salvaguardia di interessi personali , la soddisfazione di
desideri accessori , la possibilità di prevalere sugli altri , che però
, nell’ottica di una vita intera appaiono piuttosto aleatori , mentre più
spesso produce svantaggi quali l’isolamento sociale , la mancanza
di aiuto in caso di difficoltà , la possibilità di ritorsioni . Quindi
sarebbe preferibile un egoismo regolato da una legislazione accorta
sotto l’aspetto della convivenza civile , che oltre a fornire una buona
protezione da eventi al di sopra delle capacità dei singoli , scopo
dell’aggregazione della specie umana , riesca anche a creare una
socializzazione equilibrata . Se in questo contesto si inserissero nei
rapporti interpersonali prima un diffuso egoismo intelligente e poi
un auspicabile amore cristiano allora si potrebbe assistere ad un vero
sviluppo sociale prima ed alla conquista di un rapporto ideale tra i
singoli poi . Se altrimenti le leggi risultano deficitarie allora in quella
società si potranno verificare scontri tra opposti egoismi , che
innescano favoritismi e corruzione , generano ingiustizie e soprusi ,
e sfociano in prevaricazioni e vessazioni , terreno fertile per la
violenza . ( fine schema) .

Alla voce Espressione F della precedente pagina è citata una


particolare forma di egoismo con l’appellativo di “spirituale” , che
potrebbe somigliare ad un amore calcolato , poiché consiste nel
donare a chi ci sta attorno , sperando nella ricompensa non da parte
dei beneficiari ma addirittura da Dio , se Egli riconosce che comunque
ci siamo sforzati di dare senza riavere . Ha l’aspetto di un giro di favori
, ed invece è un grande affare , tanto che si potrebbe definire “egoismo
spirituale” , se per quello che si offre nella vita sulla terra , si riceve in
controparte la felicità immensa di arrivare al cospetto di Dio , e forse
restarci in eterno .

Argomento C – L’ambiente sociale


Per le sue caratteristiche biologiche gli uomini hanno trovato nella vita
in comune con i propri simili la condizione più favorevole

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alla sopravvivenza ed alla crescita individuale . La condivisione dei
vantaggi derivanti da una struttura sociale organizzata ha permesso al
genere umano di espandersi sul pianeta terra e dar vita ad una società
tecnologicamente avanzata con la quale poter affrontare i problemi
quotidiani con relativa facilità almeno per molta parte dei suoi
componenti . La convivenza ha dato luogo ad un ambiente sociale che
ha funzionato in un primo tempo da scudo rispetto all’ambiente fisico
esterno o naturale più in generale , ma successivamente e divenuto
forse insopportabilmente aggressivo nei confronti di questo ultimo .
Aspetto molto negativo se l’ambiente naturale degli uomini si può
definire come la sua forse unica casa nel sistema solare . Il miglior
modo di muoversi in un ambiente qualunque ed in quello sociale in
particolare , sono le giuste conoscenze delle sue dinamiche e dei
comportamenti dei singoli componenti . E l’apprendimento spinto di
tutto ciò che sta intorno è una peculiarità impressionante dei cuccioli
degli uomini che ognuno può facilmente constatare .

Capitolo C1 - La conoscenza delle persone


Avere conoscenza ed istruzione significa sapere bene cosa fare e
come farlo , quali obbiettivi possibili si possono raggiungere , come
adeguarsi alle difficoltà e risolvere i problemi che inevitabilmente si
devono affrontare nel corso della vita . Ovviamente non si può
conoscere tutto e bene , per cui occorre selezionare secondo le
proprie aspettative ciò che si vuole veramente imparare . La parola
chiave della conoscenza nel contesto attuale è perciò
“ informazione mirata “ , ossia su di uno strato di cultura generale
bisogna approfondire pochi o solo qualche argomento dei quali
conoscere il più possibile . Essendo dispersivo impegnarsi in più cose
contemporaneamente , è meglio una sola cosa fatta bene che tante
lasciate in sospeso . Nel definire la conoscenza occorre fare una
distinzione tra questa e la comprensione . La conoscenza è l’insieme
delle informazioni recepite dai cinque sensi ed archiviate nella
memoria dell’individuo , invece la comprensione è la somma della
conoscenza più il processo di elaborazione compiuto dal cervello sulle
nozioni che gli sono pervenute . Mentre conoscere indica soltanto
l’avvenuta percezione di un qualcosa , capire significa
approfondimento e compenetrazione della realtà che si è intuita con la
conoscenza . Con l’immaginaria barca della conoscenza e gli
immaginari remi della comprensione che conferiscono la spinta
emotiva , l’uomo può approdare sulla spiaggia della felicità terrena e
spirituale , se la cerca . Poiché la conoscenza può considerarsi come
un “attrezzo” della mente umana si rimanda all’argomento “E” degli
attrezzi appunto , per ulteriori considerazioni . Quando gli uomini delle
caverne scoprirono che cooperando tra loro , riuscivano ad abbattere
anche un elefante , preda impossibile per un singolo individuo , molto
probabilmente da quel momento cominciò a germogliare l’idea

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di società . E le persone si organizzarono in tal senso per raggiungere
obiettivi e propositi comuni a quasi tutti i componenti . Poiché non è
facile tenere insieme un gruppo numeroso di individui , si diedero delle
regole che ogni singolo doveva rispettare nell’interesse della comunità
Ma la medaglia presenta anche un’altra faccia , perché stare insieme
comporta inevitabilmente il confronto tra i partecipanti che molto
spesso diventano conflittuali . Ad iniziare dalla visione che ogni
partecipante si aspetta sulla organizzazione della società nella quale si
trova a vivere . Alcuni pensano la società come una lunga fila di
individui che vanno verso un obiettivo e si propongono o sperano di
scavalcarne il maggior numero possibile per posizionarsi ai primi posti
almeno nel loro ambito . Altri auspicano una società di tanti elementi
che procedono allineati in riga ed a pari livello , tenendosi per mano
per tutta la durata della vita o almeno nei momenti di difficoltà , come
una grande famiglia . Nella prima visione chi esce dalla fila costituisce
un vantaggio per chi lo segue , nella seconda si può restare legati a
quelli di fianco fino all’ultimo . Se si volesse definire con un aggettivo i
due tipi di società si potrebbe usare “competitiva” per il primo modello ,
ed “amichevole” per il secondo . Sono competitivi gli stati che hanno
una impronta dittatoriale , mentre si possono definire amichevoli
gli stati più attenti a soddisfare le esigenze sociali . In linea di massima
se esiste la possibilità economica , uno stato dovrebbe essere in grado
di garantire a tutti i cittadini i bisogni primari e parte dei secondari ,
stimolando contemporaneamente il raggiungimento dei bisogni terziari
soprattutto per quelli maggiormente capaci o motivati .Ovviamente i
cittadini non si possono tirare indietro quando è il momento di
contribuire con il proprio impegno alla costruzione di tali condizioni .
Vivendo con tanti individui attorno , si instaurano tra gli elementi della
società dei rapporti che si possono essenzialmente dividere in due tipi:

A- Rapporti di forza e B- Rapporti di scambio


A) Per evitare gli effetti negativi dei contrasti tra i singoli o i gruppi , le
società si appoggiano alle regole ed alle leggi che codificano gli
atteggiamenti di ognuno verso gli altri , per poter lavorare tutti compatti
verso la crescita di quello stato . Sconfitto il concetto di schiavitù , che
pure era stato tollerato nelle passate organizzazioni sociali , la voglia
di primeggiare sulle altre persone non è completamente scomparsa , e
poiché nessuno individuo si sente uguale agli altri , per forza fisica ,
intellettuale , economica , culturale ecc. si inserisce sovente tra le
persone o gruppi di questi accomunati da interessi similari , il rapporto
di forza . Da una generica posizione ugualitaria orizzontale si passa a
posizioni diversificate e verticalizzate secondo una collocazione
proporzionata al potere del singolo . Si arriva molto vicino alla struttura
del branco animale che vede un capo egemone al vertice ed una
successione di valori di forza decrescenti in quelli che seguono .
Confrontati uno ad uno tutti gli individui , anche geneticamente ,

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sono certamente diversi e questa è sicuramente una potente
motivazione quando spinge ad una sana competizione , differenza che
diventa invece aberrante se usata per umiliare il prossimo e togliergli
tutto il possibile . Se si sale in cima ad un edificio molto alto e si
osservano le persone che si muovono sulle strade sottostanti , questa
differenza quasi non viene più percepita e dovrebbe far riflettere se
basta distanziarsi di qualche centinaio di metri di altezza per
modificare una determinata impressione .
B) Il rapporto di reciproco scambio chiamato anche baratto , risulta più
rispettoso della dignità umana , rispetto al rapporto di forza perché
prevede ogni volta una contropartita a quello che si da , sotto forma di
denaro o servizi nel senso più ampio , anche se non sempre in modo
proporzionato . Questo rapporto è riconosciuto da tutte le legislazioni
degli stati attuali , e quindi per vivere bene in una società basta
osservare le leggi esistenti , e magari nello spazio non coperto da
questa tutela , attenersi agli insegnamenti cristiani dell’amore per il
prossimo . Al limite se si trovano difficoltà a praticare la fede cristiana ,
si può ripiegare , sempre dopo aver osservato la legge , sull’”egoismo
intelligente” per usufruire di questa pratica vantaggiosa .Per
conoscenza degli altri individui , in questo caso , non si intende
l’approfondimento sulle persone fisiche , sulla loro psiche , sul loro
modo di essere rispetto all’ambiente ed all’altra gente , ma basta
soltanto capire quella specie di “postura” che ogni singolo assume in
quei periodi di frequentazione che si determinano nel lavoro ,
nelle occasioni di divertimento , nei contatti sociali o nei contatti
famigliari con la parentela , eccetera . Per forza di cose , nei contatti
sociali brevi , l’approccio è molto fisico e poco introspettivo del
carattere di chi frequentiamo , e quindi il quadro di conoscenza degli
altri scaturisce in gran parte dai segnali e dalle sensazioni che si
percepiscono dalla presenza e dal modo di porsi dell’altro individuo .
E’ anche vero che spesso sono le situazioni ad indirizzare sul tipo di
comportamento da tenere , ma occorre necessariamente conoscere
chi si ha di fronte , per sapere come rapportarsi e per scegliere il modo
più appropriato di agire . Per questo ci sono dei punti di riferimento dai
quali si può iniziare per azzardare una prima valutazione :
Riferimento 1 =Le persone definibili “intelligenti” sono più propense ad
un rapporto di scambio anche se si trovano in posizione di supremazia
Riferimento 2 = Fondare qualsiasi giudizio soprattutto sull’analisi dei
fatti , piuttosto che sulle apparenze . Può sembrare banale ma spesso
accade l’opposto .
Riferimento 3 = Verificare ogni tanto il rapporto perché esso è variabile
nel tempo .
Se questi punti sono il presupposto , troviamo che le persone si
possono dividere in individui “relazionabili” ed individui
“non relazionabili” . Con i primi si può continuare ad avere una
frequentazione , con i secondi è meglio prendere subito le distanze ,

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prima di essere più coinvolti e quindi risulta più difficile svincolarsi .
Nel campo della seconda classificazione si possono inserire i “furbi” , i
“millantatori” ed i “violenti” , questa ultima categoria , se non si
posseggono uguali caratteristiche , risulta assolutamente sconsigliata
alle persone relazionabili . In seguito ci sarà un approfondimento su
come agire nei loro confronti . A proposito di relazionabilità con
riferimento al punto 1 della pagina precedente , si può asserire che se
l’intelligenza è la qualità che permette di adattarsi meglio alle
situazioni, le persone che ne sono maggiormente dotate , sanno
apprezzare di più il valore dei rapporti interpersonali e li gestiscono
con sensibilità ed elasticità mentale . E’ scontato che le relazioni tra i
singoli risultano buone quanto più lo scambio tende alla parità , se è
squilibrato in un solo verso , nascono tensioni e malumori e la parte
svantaggiata , magari alla lunga , potrebbe reagire per ristabilire
l’equilibrio , deteriorando inevitabilmente il rapporto .
Con i “relazionabili” si può fare il primo passo , e poiché anche i
rapporti sono misurabili , si può valutare la praticabilità del rapporto .
Tenendo anche presente che in molti rapporti non avviene uno
scambio di beni materiali ma anche di “oggetti psicologici” che
risultano più difficili da soppesare , ma che incidono a volte in modo
consistente . Il prodigarsi per le persone bisognose , ad esempio , oltre
alle considerazioni di carattere religioso , porta all’aumento di stima di
chi elargisce ed alla considerazione di chi conosce tali individui ,
compenso importante per chi ritiene di essere una persona civile .
Diventa determinante perciò riuscire a capire se l’altro soggetto del
rapporto è una persona definibile relazionabile o meno . Se la si
conosce da molto tempo il compito è abbastanza agevole , altrimenti si
può ricorrere alle indicazioni raggruppate nella “tabella di
corrispondenza” riportata nella pagina seguente . Si ribadisce che
parlando di intelligenza di una persona il riferimento è alla sua
intelligenza potenziale , non a quella espressa perché per valutare
bene questa ultima occorrono tempo ed analisi di fatti e comportamenti
in diverse situazioni . In genere però ad una buona intelligenza
potenziale , consegue frequentemente anche una buona intelligenza
effettiva . Potenzialmente intelligente significa anche paragonare il
cervello del soggetto ad un contenitore , bottiglia , cassa , ecc. il cui
volume o capienza è determinato geneticamente fin dalla nascita e
capace di esprimere azioni consistenti . Un secchio pieno d’acqua ha
la potenzialità di bagnare un pavimento indipendentemente dal fatto
che si rovesci oppure no . Successivamente l’ambiente immetterà in
questo spazio , in quantità variabili , nozioni , esperienze , cultura e
tutti quegli elementi per cui l’individuo sarà giudicato molto o poco
intelligente . Molti fattori concorrono a determinare una buona
potenzialità cerebrale , ma alcuni più di altri si rivelano influenti ,
sempre al netto di condizioni perturbanti il normale svolgersi delle
funzioni , o in presenza di patologie . L’azione di questi fattori

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si manifesta spesso proporzionalmente legata all’aspetto esteriore
dell’individuo , tanto che si può stabilire un legame diretto riassunto
nella tabella che segue . Se si vuole giudicare una persona da poco
conosciuta si può ricorrere all’osservazione di alcune caratteristiche
fisiche che orientano verso un criterio di valutazione della intelligenza
potenziale essendovi quasi sempre una corrispondenza speculare .
Come ogni esternazione di vari elementi il risultato può produrre un
massimo , alcuni parziali o intermedi , oppure un niente , ma la
praticità di questo schema che viene proposto , risiede nella semplicità
ed immediatezza della deduzione pur a discapito di una certa
precisione .

Tabella di corrispondenza in questa tabella è riportata l’equivalenza


tra le caratteristiche esterne visibili indicate dalle lettere maiuscolo e le
qualità interne nascoste indicate dalle lettere minuscolo :
A-Volume del cranio preponderante rispetto al volume del viso e
volume della testa preponderante sul corpo = equivale =
a-disponibilità di un numero superiore di cellule neuroni rispetto alla
media
B-Fronte alta e ampia associata o meno alla distanza tra occhio ed
orecchio superiore alla media = equivale =
b-sviluppo accentuato della massa dei lobi frontali e prefrontali della
corteccia cerebrale rispetto al restante cervello
C-Presenza di bozze e fossette craniche = equivale =
c-profondità accentuata delle circonvoluzioni della corteccia cerebrale
D-Aspetto fine e compatto della “grana” della pelle = equivale =
d-n° più alto di neuroni nel volume unitario e n° di connessioni
maggiori della media
E-Aspetto fisico relativo ad un dosaggio degli ormoni sessuali
compreso tra il minimo e la media = equivale =
e-superiore permeabilità e sensibilità della membrana cellulare
F-Tipo costituzionale del corpo appartenente a longilineo , normolineo
o brevilineo = equivale =
f-valori proporzionati di colina , acetilcolina potenziale elettrico di
membrana , metabolismo proteico , n° di ribosomi
G-Fattezze del corpo proporzionate = equivale =
g-armoniosità di sviluppo delle tre zone cerebrali
H-Segni di aumento dell’ attività della ghiandole tiroide = equivale =
h-miglioramento proporzionato al superiore apporto di ossigeno e
metabolismo
I-Volume del naso superiore alla media = equivale =
i-sviluppo più pronunciato della nevroglia (struttura di supporto ai
neuroni che ne migliora la funzionalità)
L-Aspetto della pelle grassa e lucida = equivale =
l-metabolismo lipidico più intenso

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M-Vene della fronte e del dorso della mano in evidenza sotto sforzo =
equivale =
m-segno di vascolarizzazione più fitta
N-“Compattazione cerebrale” rilevabile dall’ osservazione del volume
cranico dei genitori del soggetto = equivale =
n-distanza media tra i neuroni più breve con aumento del n° di
connessioni e velocità di trasmissione dei segnali

Di seguito un approfondimento di questi fattori con esclusione del


fattore “N” troppo laborioso da indagare , in quando occorrerebbe
conoscere diversi membri della famiglia di appartenenza della persona
per ipotizzare una derivazione genetica di questa caratteristica .
Invece di leggere semplicemente una tabella , nelle immagini
successive sono indicati i punti sui quali soffermare l’attenzione visiva ,
in modo da memorizzare anche la localizzazione dei fattori riportati
nella tabella , simulando un ipotetico incontro con una persona che
interessa giudicare . Le figure , riferite in questo caso ad un individuo
di sesso femminile , suggeriscono di porre l’attenzione sulla testa
dell’individuo di fronte e di profilo , e poi sul resto del corpo .
Come suggeriscono le figure delle pagine seguenti bisogna porre
l’attenzione sulle parti del corpo e su specifiche caratteristiche che più
di altre forniscono indicazioni di potenziale intellettivo buono , e per
semplicità di esposizione sono suddivise in “ zona della Testa”
definibile come casa del cervello e non solo contenitore inerte o
involucro protettivo , e “zona del Corpo” anch’esso inteso come
composizione di una struttura biologica . Ad ogni parte della zona ,
sulla quale ci si sofferma , viene assegnata una sigla formata dalla “T”
come testa o dalla “C” come corpo con l’aggiunta della lettera
del fattore collegato nella tabella e seguita eventualmente da un
numero progressivo . Inoltre viene completata dalla lettera tra
parentesi (M) oppure (F) se il riferimento è caratteristico per individui
maschi o femmine , se è generico per i due sessi , non compare
questa ulteriore differenziazione .
Nelle figure seguenti sono evidenziati i punti strategici dove soffermare
l’attenzione se si vuole indagare sulle caratteristiche illustrate in
precedenza , per una persona di sesso femminile

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Invece in quest’altra figura sono illustrati i punti significativi per un
individuo di sesso maschile .

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Alla lettera “E” della Tabella di corrispondenza , precedentemente
stilata , è indicato un fattore di notevole importanza per le dinamiche
formative delle caratteristiche cellulari e dell’aspetto esteriore .
L’incidenza del fattore sessuale può variare anche consistentemente
le facoltà cerebrali e l’orientamento psicologico . In questa ottica
si può parlare di “sviluppo sessuale efficace” dove per efficace
si intende il tipo di spinta o stimolo degli ormoni sessuali che
influenzano la materia cerebrale , la quale sotto questo effetto acquista
la propensione ad agire con minore o maggiore intelligenza .
Gli ormoni sono particolari sostanze prodotte da determinate parti del
corpo con il nome di ghiandole , in quantità molto piccole ma con
grandi capacità di caratterizzazione del fisico degli individui .
Gli ormoni sessuali originano dalle ghiandole della sfera sessuale in
diverse tipologie , ed immessi nel sangue si ritrovano in quantità

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presso ch’è costante ma specifica per ogni persona . Tale dosaggio
può oscillare da un minimo ad un massimo senza determinare squilibri
o patologie , e si configura come “campo della normalità” , assicurando
all’individuo una vita sessuale nell’ambito appunto della generalità o
della norma . Sconfinare oltre tale intervallo , vuol dire entrare nelle
malattie . Però quello che può fare la differenza è il posizionamento del
dosaggio ad un valore che si avvicina di più o di meno al limite
massimo oppure minimo del campo citato . E diversamente da quanto
ci si potrebbe attendere , prendendo come punto di riferimento
l’intelligenza potenziale media , l’avvicinamento al valore basso , in
questo caso , offre un influsso positivo e potenziato , perché il
dosaggio tendente verso i valori del minimo , garantisce ai neuroni una
maggiore sensibilità globale che ne migliora le prestazioni . Mentre i
valori tendenti verso l’alto offuscano le potenzialità intellettive . Ossia
un dosaggio degli ormoni sessuali compreso tra la media ed il minimo
dell’intervallo della normalità , è meglio da possedere rispetto ad un
valore oscillante tra la media ed il massimo , concetto sintetizzabile
con la formula “meno sessualità , più furbizia” . Di seguito sono
elencati i punti sui quali soffermare l’attenzione per ricavare elementi di
giudizio che servono a creare un quadro di valutazione .
TA- Per rilevare il fattore “A” della tabella di corrispondenza , occorre
osservare se la proporzione della massa della testa è maggiore
rispetto a quella del viso , se è o più o meno uguale o altrimenti è
minore .
TB1-Contemporaneamente , il fattore “B” , va notato , osservando la
persona specialmente di profilo , se la fronte è alta e spaziosa rispetto
alla testa , se è solo alta e non spaziosa , se è solo spaziosa e non
alta , se è bassa e ristretta .
TB2-E ancora di profilo occorre porre l’attenzione sulla distanza che
intercorre tra l’occhio e l’orecchio , e se questo è posizionato più in
basso rispetto all’ideale linea orizzontale che parte dall’occhio e va
verso la nuca . Questa distanza è l’indizio di uno sviluppo cerebrale
orientato verso la parte frontale o anteriore e quindi delle zone di
maggior pregio intellettuale .
TC- Alcuni individui posseggono delle sporgenze sulla fronte simile a
delle bozze che spesso sono un segnale di buone facoltà intellettuali ,
mentre altri posseggono una fronte che si raccorda con una
lunga curva alla parte posteriore e che indica spiccate capacità di
compromesso , sempre potenziali però .
TD-I tre precedenti fattori descrivono le indicazioni collegate alla forma
della testa e quindi alla quantità e posizione delle cellule neuroni ,
mentre il fattore ”D” , è un indizio che introduce il criterio di
concentrazione , caratteristica determinante per la funzionalità . Infatti
il minor spazio tra le cellule neuroni crea la possibilità di aumentare
il numero di collegamenti con gli altri neuroni infittendo e velocizzando
gli scambi di informazioni nervose . E’ rilevabile ponendo l’attenzione

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sulla pelle che ricopre gli zigomi , perché negli uomini la barba ,
ricoprendo le guance , potrebbe falsare il giudizio , ma più in generale
va bene qualsiasi altra parte del corpo visibile e non solo il viso .
Essendo una valutazione dedotta dall’aspetto granulare della pelle ,
dalla sua consistenza e levigatezza , e non dalla forma , è più difficile
da misurare , ma con un poco di esercizio la cosa diventa abbordabile
TE1(M)-Il fattore “E” si mostra molto incidente sulla valutazione delle
caratteristiche dei neuroni per il ruolo che hanno gli ormoni sessuali su
tutto il corpo umano in generale , e quindi anche la capacità di
condizionare la loro qualità . Per gli uomini la barba rappresenta
l’espressione certa degli ormoni maschili , che quando è abbondante ,
depone molto probabilmente per valori di questi , posti tra la media ed
il massimo , che come detto in precedenza , però sotto questo
specifico aspetto , diventano riduttivi e non migliorativi della
caratteristica in esame .
TE1(F)-L ’assenza di peluria sulle guance e sul labbro superiore , sono
nelle donne manifestazioni di un buon livello di ormoni sessuali
femminili in circolazione nel sangue , e quindi come per gli uomini la
cosa appare relativamente penalizzante .
TE2(M)-La presenza di calvizie parziale o totale , indirizza anch’essa
verso la mascolinità ma non è indicativa per una determinazione della
quantità degli ormoni , essendo una combinazione di ereditarietà ed
influsso ormonale . Invece lascia supporre un ruolo importante per
quanto riguarda la qualità cerebrale , poiché evidenzia anche
all’esterno la relazione tra ormoni maschili e la recettività della pelle e
dei neuroni che ricordiamo provenire dallo sviluppo embrionale dello
stesso tessuto . La presenza della calvizie dice che la sensibilità del
tessuto cerebrale risponde intensamente alla stimolazione degli
ormoni sessuali .
TE3(M)-Una situazione identica si ripropone nel rilevare l’evidenza del
pomo di Adamo , anch’esso segnale di mascolinità ma confuso dal
peso della ereditarietà .
TE3(F)-Nelle donne la constatazione del rilievo del pomo di Adamo è
ancora più irrilevante perchè spesso coperto da qualche strato di
grasso sul collo . In generale l’equazione dei dosaggi degli ormoni
sessuali positivi se tendenti verso il basso , vale anche per il genere
femminile , ma bisogna ricordare che questi tipi di ormoni provocano
segni fisici esteriori opposti alla tipologia maschile , perciò come
nel caso della peluria , o altre caratteristiche visibili , il concetto va
capovolto . Si potrebbe dire che , sempre nell’ambito della normalità ,
per quanto riguarda l’influenza ormonale sulla potenzialità intellettuale
una leggera “femminilizzazione” per gli uomini ed una leggera
“mascolinizzazione” per le donne , sono condizioni favorenti .
TH- Una piccola tendenza degli occhi a protendersi verso l’esterno
(esoftalmo), senza diventare antiestetico , fa supporre un’attività
accentuata degli ormoni tiroidei che favorendo una maggiore

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ossigenazione cellulare , un metabolismo più rapido ed una prontezza
di impulsi nervosi , si configura come migliorativo quando è spostato
verso il limite superiore e non verso quello inferiore .
TI-I generi maschile e femminile condividono l’indicazione positiva che
viene dalla presenza di un naso , definibile come “importante” per
racchiudere anche in questo caso , tutte quelle variazioni che
differiscono dalla media e tendono a spostarsi verso il bordo massimo
di una zona di normalità , con in aggiunta un indice di correzione
relativo alla razza . Le popolazioni africane ed aborigene godono
geneticamente di un naso di volume preponderante alle altre razze
umane di cui bisogna tener conto .
TL- Queste notazione relativa alla razza si devono replicare anche
quando si constata una pelle dall’aspetto leggermente grasso ed
untuoso , indice di un metabolismo lipidico più attivo e che quindi
predispone a buona potenzialità , che si manifesta soprattutto sulla
pelle della fronte e sul naso della persona in esame .
Può sembrare farraginoso ma in breve la potenzialità intellettuale
dipende :
Indicazione A- dalla quantità di materia cerebrale che si può far
corrispondere all’altezza della fronte ,
Indicazione B- dall’ intreccio delle cellule neuroni collegato all’aspetto
della pelle ,
Indicazione C- dalla qualità della struttura cerebrale condizionata
soprattutto dagli ormoni sessuali che si mostrano specialmente
influenzando la copertura dei peli sul viso .
Questi tre indicazioni si possono stimare con l’osservazione della testa
di una persona , che è la sede migliore , in quando sulle restanti parti
del corpo , l’incidenza della significatività si riduce di molto . Sul corpo
ad esempio l’indicazione A non compare affatto , mentre l’indicazione
B per la consistente estensione della pelle , è molto facile da
osservare , al contrario della indicazione C la cui osservazione torna
ad affievolirsi notevolmente e le indicazioni sono molto riflesse e poco
dirette . L’osservazione del corpo delle persone alle quali si è
interessati di solito fornisce informazioni sullo stato di salute in
generale e della caratterizzazione sessuale più in dettaglio , per cui in
una persona pur vestita, che mostra le spalle larghe , la muscolatura
evidente e la barba folta , depone per possedere una buona
mascolinità, mentre la presenza di un seno abbondante , il bacino
largo , la peluria inesistente sono segni di una efficace femminilità , ma
in genere si trovano poche indicazioni relative alle qualità cerebrali .
Invece sarebbe interessante per esempio poter dedurre lo stato
della irrorazione sanguigna del cervello , perché da essa dipende una
buona nutrizione cellulare che è senz’altro favorente delle potenzialità
mentali . I segni esterni sono però limitati alle vene della fronte ed
a quelle del dorso della mano , e non sono molto attendibili .
Comunque in alcune persone con la testa piegata sotto sforzo

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si evidenzia una vena della fronte che l’attraversa verticalmente , e nei
periodi estivi sul dorso delle loro mani si mettono in risalto una specie
di ragnatela venosa che , con le necessarie precauzioni , può far
supporre una buona vascolarizzazione anche cerebrale . Rilevati
questi fattori , anche senza avvalersi di un punteggio e di un conteggio
si ricava un’ impressione che ci orienta a giudicare un individuo “con
buone potenzialità intellettive “ e quindi da prendere in considerazione
oppure si formula un giudizio contrario , che dovrebbe suggerirci una
presa di distanza di sicurezza . Nelle prime applicazioni di questo
esercizio è meglio procedere con un semplice conteggio dei fattori e
poi tirare le somme , in seguito la ripetizione consentirà un
orientamento più facile e mirato . L’obiettivo resta sempre determinare
se chi abbiamo appena conosciuto appartiene agli individui
relazionabili oppure no , quando siamo liberi di scegliere . I problemi
sorgono con i “non relazionabili” che sovente sono “furbi , millantatori e
violenti” con almeno uno di questi requisiti oppure con tutti e tre
insieme . Ed occorre essere prudenti perché dissimulano benissimo le
loro intenzioni soprattutto nelle prime fasi di approccio . Perciò bisogna
cercare di scoprirli il prima possibile : ai furbi appartengono quelli che
vogliono sempre guadagnarci qualcosa , ai millantatori quelli che
ritengono di riuscire ad abbindolare gli altri con le chiacchiere e le
bugie , ai violenti quelli che pretendono di avere senza dare ,
impostando un rapporto di forza celato o dichiarato . In tutti e tre i casi
questa gente si pone fuori dalla logica del baratto e cercano di imporre
scaltrezza e prevaricazione senza schemi di socialità . Il più debole è
costretto a subire fino a quando si innescano reazioni e conflittualità .
L’insegnamento di Gesù “non fare agli altri ciò che non vorresti sia
fatto a te” si annulla nella prepotenza e nel sopravvento dell’ingiustizia
E’ indispensabile individuare coloro che vogliono imbrogliare , dando
più peso ai fatti piuttosto che alle apparenze , ed aggiornandosi sulla
realtà circostante . Così come occorre riguardarsi da chi pratica la
violenza , ricordando che di solito sono individui consapevoli e si parte
perdenti se si vuol competere sul loro piano . Prima di manifestare la
loro dominanza usano la finzione e la menzogna per attirare la preda
nella rete , quindi diffidare di atteggiamenti troppo accondiscendenti e
subdoli . Quando si palesa il problema , si può controbattere
defilandosi e tagliando il rapporto il prima possibile , altrimenti
se il coinvolgimento è profondo si può ricorrere all’aiuto delle
Forze dell’Ordine , preposti a contrastarli e capaci di operare in modo
coercitivo . In caso di contrasti occorre ricordare che molta gente
preferisce ascoltare una morbida bugia piuttosto che una impegnativa
verità , e che spesso ripaga più una disonorevole fuga da un nemico
superiore piuttosto che un nobile contrasto suicida . E stato dimostrato
con esperimenti che le persone agiscono in modo differente a secondo
del ruolo che pensano di svolgere . Cosi chi indossa una divisa
cercherà di imporsi con il comando se non la indossa ricorrerà

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al convincimento . Macchiavelli sponsorizzava il fine che giustifica il
mezzo , dando lezione di comportamento estremo . Più in basso la
saggezza popolare diffonde che il danno minore è meglio di un guaio
peggiore . A parte assunti e proverbi il consiglio più valido resta quello
di percorrere l’elasticità di giudizio che porta più lontano della miope
rigidità nel campo dei rapporti con i propri simili . Un altro aspetto da
non trascurare , per approfondire la conoscenza degli altri , è la
valutazione attraverso il colloquio . Parlando con chi ci interessa ,
bisogna cercare di cogliere anche ciò che non viene detto
dall’interlocutore , attraverso l’atteggiamento verbale che esprime
durante la conversazione .

Tabella di Equivalenza , come per la tabella di corrispondenza , con


le lettere maiuscole sono indicati gli atteggiamenti palesi e con le
minuscole le probabili intenzioni celate :
A- atteggiamento positivo nell’affrontare i problemi = sottointende
a-volontà di assumersi delle responsabilità
B- convinzione in quello che dice , con seguito di fatti coerenti =
sottointende =
b- individuo motivato
C- esposizione semplice o metodica degli argomenti = sottointende =
c- chiarezza di idee e capacità di sintesi
D- proprietà di linguaggio = sottontende =
d- assimilazione di un buon contesto culturale

Ma più di tutto bisogna orientarsi nel giudizio solo dopo aver


constatato uno o più fatti reali , e sulle reazioni avute in quella/e
occasione/i . La prova dei fatti vale più di mille discorsi e resta la
migliore bilancia per conoscere un individuo , del resto è questa la
metodica adottata dalle aziende per assumere il personale . Va bene
la valutazione fisiognomica , il colloquio introspettivo , ma tutto deve
essere supportato dal modo di affrontare i problemi che coinvolgono il
soggetto da valutare . Ciò non sminuisce l’importanza
dell’osservazione mirata delle fattezze fisiche , perché con questo
metodo il vantaggio risiede in una previsione dello svolgimento degli
eventi , per cui si può anticipare un certo giudizio evitando di inoltrarsi
in avventure dall’esito ignoto , come per le previsioni del tempo .
Svolgendo un’azione preventiva di selezione , sarebbe ottimale
l’applicazione di questo metodo seguito da una riprova dei fatti . Si
riassumono nello schema seguente le discriminanti che predispongono
ad un buon potenziale intellettivo :

schema N° 3 Sostanzialmente un buon potenziale intellettivo si


ottiene dalla concomitanza di un cervello predisposto ed immune da
patologie , inserito in un ambiente sociale stimolante .

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Il cervello predisposto si avvale di un maggior sviluppo relativo dei
lobi frontali , corrispondente ad una somatizzazione che include una
“grana fine” della pelle , uno sviluppo sessuale “efficace” , ed un
naso ”importante” , il tutto potenziato da un effetto di
“compattazione” realizzato dalle due combinazioni dei genitori
favorevoli . Ossia madre con la fronte relativamente alta accoppiata
ad un padre con la fronte relativamente bassa per gli individui maschi
e padre con la fronte alta accoppiato con madre con la fronte bassa
per le femmine . (fine schema)

Ovviamente una situazione che non vede la convergenza di questi


fattori , oppure il verificarsi di deficit parziali delle suddette componenti
allora il potenziale si riduce in modo proporzionato all’assenza delle
condizioni favorenti . Come nello schema precedente si sono
individuati gli elementi fondamentali che riescono ad orientare il
giudizio su di un soggetto in possesso di un buono o non buono
potenziale cerebrale , allo stesso modo si riassumono di seguito le
componenti essenziali che inducono in una persona la “relazionabilità”
piuttosto che la “non relazionabilità”. Se si ha a che fare con individui
che sommano le due caratteristiche positive , allora si può stare più
tranquilli dal punto di vista sociale , mentre è opportuno stare in
guardia se si verificano le altre condizioni poco affidabili . A differenza
dello schema precedente i cui componenti sono piuttosto facili da
riscontrare , le condizioni che formano un individuo con caratteristiche
di relazionabilità o meno , si verificano nel tempo di formazione del
carattere , e quindi si può solo osservare il risultato e molto
difficilmente le cause che lo hanno determinato . Risultato che di solito
è anche occulto e quindi di ancor più complicata individuazione .

schema N° 4 Il profilo degli individui “relazionabili” si delinea


quando dal comportamento di queste persone traspare prima di tutto il
rispetto degli altri , e poi il rispetto della legge , la disponibilità e
la possibilità ad offrire , la volontà di scambio . Di solito posseggono
anche un buon potenziale intellettivo che gli permette di gestire un
rapporto equilibrato con le altre persone , e di tenere
comportamenti coerenti agli eventi e nel tempo . In due parole “un
buon amico” o amica . (fine schema)

schema N° 5 Diversamente si configurano gli individui “non


relazionabili” , che sovente hanno alle spalle un ambiente famigliare
problematico , dove hanno sviluppato un carattere rinunciatario o
aggressivo , sono vissuti in un contesto sociale disgregato e sono
affetti da lacune psicologiche e spinte compensatorie squilibrate .
Tanti partono con questi svantaggi ma durante la vita maturano

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e risanano queste carenze , diventando “relazionabili” , altri invece ,
svantaggiati anche da uno scarso potenziale intellettivo ,
proseguono in questo percorso e praticano , la millanteria , la furbizia
egoistica , le minacce e la violenza dissimulata o manifesta . Vedono
le persone cosiddette normali come oggetti da sfruttare o umiliare e
quindi è improbabile costruire con loro un rapporto che si avvicini al
paritario , e quindi consigliato non farsi coinvolgere anche se
sfoggiano sentimentalismi e ricchezza materiale . (fine schema)

Da chiarire subito , come si intuisce dallo schema 5 , che anche


individui con potenziale buono possono essere non relazionabili
perché questo elemento partecipa alla valutazione ma non è l’unico
discriminante , in ultimo è la somma globale o relativa degli elementi
del criterio di scelta che determina la decisione finale . Un individuo
relazionabile in genere è un amico autentico , e potrebbe essere
anche ad esempio uno o una probabile compagno/a della vita .
Volendo riassumere l’argomento della conoscenza degli altri , si può
suddividere l’esigenza di capire se intraprendere o meno un qualsiasi
rapporto continuativo con altre persone, applicando il metodo
tradizionale o un altro alternativo . Il modo tradizionale comprende
tutte quelle considerazioni che dentro di se ognuno fa per giungere alla
decisione di instaurare una relazione con estranei . Tale modo si basa
sostanzialmente nel giudicare il prossimo soprattutto esteriormente e
per sentito dire , almeno nella fase di approccio .
Il modo alternativo invece aggiunge al modo convenzionale alcune
informazioni ricavabili dall’aspetto biologico delle persone con le quali
ci si vuol relazionare . In particolare si pone l’accento sulla potenzialità
intellettiva degli individui pur essendo un valore trascurato ma
importante per emettere un giudizio . Spesso le persone per vari motivi
non riescono a realizzarsi come vorrebbero , per cui non risalta la loro
riserva interna di capacità , che magari utilizzata in situazioni o contesti
appropriati potrebbe venir fuori facendoli apparire diversi da come
possono essere giudicati nel momento dell’incontro . E questo non è
da poco , se si tiene conto delle opportunità di mutamento che le
società moderne possono offrire . Scoprire queste risorse vuol dire
poter sperare nella continuità di un rapporto se ci sono le condizioni da
ambo le parti . Acquisire tali conoscenze può risultare utile , per
esempio , alle aziende che debbono assumere del personale , così
che , qualora serve un personaggio che in prospettiva abbia un’ampia
visione delle cose , l’incarico sarà affidato ad un portatore di notevole
potenzialità intellettiva , mentre se occorre soltanto un individuo
per raggiungere specifici obiettivi , ci si può accontentare di un altro di
un livello minore , e forse anche di costo inferiore . Queste notizie
dovrebbero interessare le persone più giovani , essendo maggiori
fruitori di tempo futuro , per orientarsi nelle loro scelte proiettabili più a
lungo termine . Anche se spesso è vero che l’abito fa il monaco ,

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il senso di queste nozioni esorta a non fermarsi alle sole apparenze
consuete , ma ad approfondire aspetti per adesso inusuali per cogliere
propensioni nascoste . Vi sono anche altri due punti a forte valenza
decisionale , come la conoscenza dei genitori del soggetto ed il tipo di
reazione in situazioni stressanti . Il primo punto è di notevole spessore
perché ogni individuo è il frutto di un albero generazionale che lo
modella di solito a propria somiglianza , per cui se l’albero è forte e
rigoglioso , il frutto quasi sicuramente sarà bello e buono , se l’albero è
carente e difettoso è meno probabile raccogliere frutti polposi .
L’importante è non fermarsi alle solite valutazioni , ma estendere la
conoscenza anche sotto la buccia . Allo stesso modo quello che si
deduce dai comportamenti reali vale più di tante parole . Questa
diversità di giudizio è illustrata nei tre schemi seguenti , nei quali si
propone un metodo di valutazione delle persone alternativo al metodo
tradizionale , nel senso di comune , e al metodo professionale che
sono normalmente applicati dalla maggior parte della gente . Un
metodo di valutazione serve per relazionarsi correttamente con gli altri
individui e rappresenta uno strumento necessario nella vita in società .
Chi invece conduce una esistenza quasi isolata ne può certamente
fare a meno .

schema N° 6 Il metodo tradizionale si avvale soprattutto delle


deduzioni che scaturiscono dall’aspetto esteriore , dal modo di
vestire , dal modo di porsi e di suscitare il gradimento
dell’osservatore . Di solito lo sfoggio di oggetti costosi , la
spigliatezza nel parlare e gli atteggiamenti di sicurezza , uniti
anche alla importanza sociale , impressionano positivamente . Se a
questo si aggiungono le informazioni aggiuntive provenienti da altre
persone o fonti , il quadro è completo . (fine schema)

schema N° 7 Il metodo professionale in genere risulta più completo


soprattutto perché alla fine si inserisce un periodo di prova che deve
convalidare il giudizio . Esso prevede oltre ad una valutazione
sull’aspetto esteriore , un colloquio , un curriculum , dei test
attitudinali , ed a volte anche degli esami clinici . Si avvale anche
questo metodo di informazioni aggiuntive provenienti da altre fonti e
soprattutto come già detto si riserva il giudizio a dopo un periodo di
prova . (fine schema)

Appare ovvio che il metodo professionale mette in gioco interessi


maggiori e quindi deve per forza essere più preciso , ma non risulta
di facile applicazione da parte della maggioranza della gente anche se
lo volesse applicare . La sua esistenza inoltre depone per una scarsa
affidabilità del metodo tradizionale se può essere sostituito da uno
migliore . Perciò per avere una maggiore precisione di giudizio ,

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senza ricorrere a pratiche inattuabili , bisogna che l’attenzione
dell’indagatore si focalizzi su elementi diversi che svelino in un altro
modo l’immagine più coincidente al soggetto indagato , appunto con
un metodo alternativo .

Schema n° 8 Il metodo alternativo , aggiunge alle deduzioni


del metodo tradizionale le osservazioni che scaturiscono anche
dall’aspetto biologico , determinato dalla forma della testa ,
dalla tipologia della pelle , dalla caratterizzazione dovuta agli
ormoni sessuali . Si devono filtrare i discorsi dell’indagato e
dare maggior peso alla qualità delle parole ed alla coincidenza
di comportamenti coerenti con esse, il tutto rimandato ad una
conferma successiva che sia avvalorata dai fatti o da un modo
di reagire ad almeno due situazioni significative . (fine schema )

Capitolo C2 – Rapporti di lavoro


Il lavoro è l’insieme di attività dell’uomo finalizzate a procacciarsi i
mezzi di sostentamento . Essendo di capitale importanza l’esito di
questo impegno , ogni persona coscienziosa è assorbita intensamente
dal lavoro che svolge . Ciò nonostante non bisogna considerarlo
l’unica funzione della propria vita , perciò va bene la preparazione ad
esso (scuola e formazione ) , la serietà ed il coinvolgimento
nell’espletarlo , gli sforzi per migliorare , ma ci deve restare comunque
del tempo anche per altre attività come gli obblighi familiari , un hobby
o altro . Prima degli anni novanta del secolo scorso , esistevano
sostanzialmente due modi diversi di intendere il lavoro a secondo della
impostazione politica dello stato nel quale ci si trovava a vivere : di
orientamento capitalistico , oppure di orientamento comunista . Il
fallimento del sistema politico comunista ha ricondotto la concezione
del lavoro , nelle società attuali , essenzialmente alla sola visione
capitalistica . Il concetto comunista prevedeva che in teoria ogni
lavoratore era attraverso lo stato l’imprenditore di se stesso .
Il lavoro di ogni singolo doveva produrre il costo del prodotto più la
paga di chi lo produceva più un guadagno trattenuto dallo stato che lo
avrebbe usato per i bisogni dei cittadini che poi sono lo stato stesso .
Quindi la parola comunismo potrebbe anche interpretare l’intenzione di
“fare le cose in comune” a riconoscimento dell’eguaglianza delle
persone . Tale meccanismo supposto funzionante si è invece rilevato
fallimentare perché le persone che lo hanno gestito mancavano
della mentalità e della esperienza imprenditoriale , capace di operare
ad esempio anche scelte traumatiche di riconversione senza dover
necessariamente trovare il consenso politico sufficiente . E’ apparso
anche utopistico perché gli stessi lavoratori vedevano piccolo e
distante il risultato del loro impegno , e adagiati su di un garantismo
cristallizzato avevano perso l’entusiasmo per una coralità di intenti

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non più riscontrabile in tutti e corrosa dall’egoismo personale . Infatti il
grande vantaggio psicologico della gestione capitalistica risiede
appunto nell’appagamento relativamente rapido delle aspettative
individuali . Chi avvia una attività imprenditoriale beneficia pienamente
dei risultati della impresa se si conclude positivamente , e meglio fa ,
tanto più ha . Oppure se non ha le possibilità immediate gli resta la
speranza di diventare un giorno anche lui imprenditore . La
concorrenza funziona da stimolo a migliorare o variare , e l’iniziativa
dei singoli è premiata maggiormente che in un sistema comunista . Il
capitalismo è capace di produrre maggiore ricchezza , che ricade poi
anche sulla collettività , ed è più realistico del comunismo che per
essere veramente efficace ha bisogno di individui veramente convinti
ad operare per il “bene comune” e la collettività intesa come specchio
di tante individualità . Il capitalismo invece innesta le sue radici
nell’egoismo individuale e ne trae l’energia per perpetuarsi , risultando
ovviamente vincente vista la forza di tale propellente . Ciò non esclude
che ci potrebbero essere anche forme di lavoro diverse che potrebbero
evolvere sulla scia del cooperativismo o in altre direzioni , se la
tecnologia proseguirà l’accelerazione della quale siamo testimoni e
nelle quali forse troveranno posto gli aspetti migliori di questi sistemi di
lavoro e di società . L’industrializzazione porta molti lavoratori a
contatto tra di loro , per cui è necessario pensare a come porsi nei
rapporti con chi organizza il lavoro , con i colleghi , con i rappresentanti
dei lavoratori . Per la maggior parte delle persone il lavoro si può
suddividere in due grandi settori principali : quello autonomo costituito
da contadini , artigiani , professionisti , commercianti e imprenditori , e
quello dipendente che raggruppa tutti coloro che collaborano con i
primi o sono al servizio dello stato . Intraprendere un’ attività lavorativa
richiede il capitale iniziale , le conoscenze relative , e soprattutto
un’idea semplice ed efficace che può essere una copia di altre attività
oppure meglio se originale ed innovativa . In fase di partenza , se non
si è sufficientemente attrezzati , il sistema di consociarsi è preferibile
essendo stato provato che quattro persone che lavorano in gruppo per
un comune obiettivo , producono un rendimento pari a quello di cinque
con un guadagno del 20% . I rapporti di lavoro con i colleghi sono
frequentemente di competizione poiché ognuno profonde tutta la sua
personalità in ciò che fa , ed essendo l’egoismo il motore di ogni
individuo , ne scaturisce una rivalità quasi inevitabile . Accettabile se
viaggia sui binari della correttezza , deprecabile se improntata a
vigliaccheria . Quindi è giusto mettere in evidenza ciò che si è capaci
di fare , far risaltare se ci sono le proprie qualità , ma evitare
assolutamente di calunniare gli altri per poter emergere . Il rapporto
con il proprio datore di lavoro , deve scaturire soprattutto dalla volontà
di rendersi necessari , cercando di anticipare le sue aspettative , nel
senso che se una persona è subalterna ad un’altra , se si immedesima
nel ruolo del suo superiore saprà subito come comportarsi . Tutto ciò

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però nell’ambito delle regole contrattuali che è fondamentale
conoscere per far valere i propri diritti . E’ ovvio che soprattutto nel
mondo del lavoro viene messo a nudo il vero carattere di ogni persona
essendo sovente una specie di campo di battaglia nel quale misurarsi
con gli altri . Su tutto però dovrebbe prevalere lo spirito della parabola
di Menenio Agrippa , l’antico romano che raccontava come ogni parte
del corpo sia importante pur nella diversità , per la funzionalità nel suo
insieme . In ugual modo un’impresa sarà produttiva se l’imprenditore
ricorderà come siano necessarie le maestranze nell’economia della
sua attività e viceversa . Da questo dovrebbero scaturire i relativi
comportamenti . Fare carriera in un contesto lavorativo esige uno
sforzo ulteriore al compimento del proprio dovere , non bisogna
accettare passivamente il ruolo ricevuto , ma occorre dare prima di
avere , bisogna integrarsi dove siamo collocati e mostrare di avere
iniziativa e maturità per occupare posizioni superiori , dando anche la
disponibilità per situazioni diverse . Chi agisce su posizioni gerarchiche
più alte dovrebbe aver vissuto in prima persona le problematiche dei
livelli inferiori per poter guidare con cognizione di fatto i subalterni ,
secondo l’asserto “se non lo fai non lo sai” . Tra i lavoratori dipendenti ,
la retribuzione dovrebbe assicurare una dignità sia finanziaria che
sociale a chi la percepisce , e dovrebbe rispecchiare la diversità di
merito di ogni lavoratore per sollecitarne un ulteriore l’impegno . Per i
lavoratori autonomi invece è indispensabile aggiornarsi costantemente
sui progressi che avvengono nel campo in cui si opera , per venire a
conoscenza in tempo di occasioni da poter sfruttare per migliorare .
Infine si vuole sottolineare che i rapporti di lavoro tra familiari , di solito
migliorano i legami affettivi esistenti , facendo aumentare l’intesa ed il
sostegno reciproco .

Capitolo C3- I rapporti di coppia


Si intende per rapporto di coppia il rapporto privilegiato tra due
persone di sesso diverso quando intercorrono fra questi sentimenti di
amicizia , di affetto o amore . Questo tipo di rapporto rappresenta il
primo compromesso tra l’egoismo personale assoluto ed il bisogno di
socialità , che comprende tutti i tipi di rapporti tra gli esseri umani .
Quando si hanno degli interessi comuni e si scopre che nel tragitto
della vita altre persone ci sono a fianco per ragioni simili , allora è
conveniente condividere la strada in compagnia , potendo utilizzare
sostegno ed esperienze altrui . Cosi si fa gruppo e si diventa più forti .
Il rapporto di coppia comprende grosso modo le situazioni di :
A- amici , I- innamorati , C- coniugi , F- famiglia
A -Il rapporto di amicizia è il più fresco ed intercambiabile perché
alimentato da un “vento” di condivisione e di favori che di solito segue
le direzioni alternate del dare ed avere con leggera naturalezza , per
simpatia reciproca e senza obblighi morali o civili che lo
appesantiscono . Non essendo imbrigliato da legami profondi spesso

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si disgrega con facilità senza lasciare strascichi . Altre volte l’amicizia
invece è forte e resistente soprattutto se il rapporto interpersonale è
alimentato da scambi continui , consistenti e quasi equivalenti in valore
e da esperienze accomunanti . Il vantaggio delle amicizie giovanili
consiste nel trovare spesso accondiscendenza su tante cose che
invece gli adulti o i genitori criticano o proibiscono .
I -Se l’amicizia lievita nell’innamoramento , vuol dire che nel rapporto è
sceso in campo il sesso . Con tutta la sua prorompente carica di
vitalità , il manifestarsi delle spinte ormonali motiva e condiziona gli
individui ad azioni esaltanti ed impegnative . L’attrazione fisica tra due
esseri umani scatena un’ abbondante produzione di dopamina prima e
di endorfine poi , che sono dei neurotrasmettitori prodotti dalle cellule
del cervello con effetti simili alle droghe ma senza effetti collaterali se
non nelle conseguenze del comportamento che inducono . Sotto
l’azione di queste sostanze , la persona si comporta come se fosse “in
una dimensione particolare” e può anche percepire la realtà in modo
diverso fino alla distorsione . Gli ormoni sessuali in circolo nel sangue ,
fanno in modo che tutto il corpo si predisponga per un eventuale
importante evento rappresentato dall’accoppiamento . L’amicizia
iniziale è fortemente influenzata e trasformata da questa specie di
torrente ormonale , volendo indicare con il termine torrente la
impetuosità degli stati d’animo , ed anche il carattere di esaltazione ed
impulsività che caratterizza il momento più forte dell’innamoramento
destinato però ad affievolirsi nel tempo . Il torrente richiama la
piacevole sensazione di farsi travolgere da emozioni nuove e
sconvolgenti , di vivere situazioni fresche e diverse ed in ultimo
adagiarsi nella calma che precede l’arrivo al mare o nella felicità .
Infatti questo sentimento , soprattutto dopo l’amore fisico , il più delle
volte si assesta dopo la fase dell’impeto , su un valore minore di
turbolenza acquistando però in maturità e coinvolgimento . Altre volte
ritorna nella zona dell’amicizia e spesso si smorza verso il distacco
definitivo . Ciò nonostante bisognerebbe sforzarsi di restare razionali
sempre , ma considerato il periodo di solito giovanile nel quale avviene
l’impresa risulta ardua e giustificata perché molto piacevole . Sotto
l’aspetto cognitivo queste esperienze sono importanti per la
formazione psichica del carattere e per la conoscenza dei
comportamenti altrui , poiché sovente bisogna decidere e scontrarsi su
argomenti insoliti e non quotidiani . E’ evidente il contrasto tra la parola
torrente e razionale , ma anche le imprese “estreme” se sono
programmate vanno a buon fine e conservano ugualmente
il loro fascino . Per facilitare le decisioni del proseguire o interrompere ,
si dovrebbe impostare il rapporto della fase dell’innamoramento su tre
domande basilari :
I1 - Com’è biologicamente il partner con il quale ci si vuole relazionare
I2 - Chi è socialmente , cosa pensa , e cosa si ha in comune .
I3 - Cosa ci si può scambiare e se si ha la possibilità di

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“far corpo unico” per dar vita ad una nuova famiglia .
Rispondendo con franchezza a questi quesiti sarà più facile sapere
come orientarsi in queste situazioni .
I1-L’attrazione fisica dovrebbe essere la guida di un innamoramento e
dovrebbe far individuare la persona più consona da scegliere , ma
questo è molto teorico perché condizionato da tanti altri fattori come le
situazioni , l’ammirazione per determinati comportamenti , la
disponibilità di beni materiali che coprono la semplice attrazione .
L’innamoramento interessa soprattutto i giovani , che spesso basano i
loro giudizi solo sul “mi piace” o “non mi piace” trascurando di
approfondire aspetti che in seguito saranno determinanti . Nella prima
fase della conoscenza bisogna assolutamente parlare molto e di tutto ,
toccarsi per saggiare il corpo dell’altro e le sue reazioni , mostrare se
si è tanto o poco disponibili ad impegnarsi in un rapporto più
ravvicinato . Dopo la conoscenza ci si trova di fronte all’esigenza di
operare la scelta della prosecuzione del rapporto o della sua
interruzione . Nella fase successiva di eventuale fidanzamento
conclamato si potranno poi approfondire anche altri aspetti più
materiali ed anche legislativi . In tale momento però spesso
subentrano genitori e parenti a consigliare e proporre ed alle volte a
mettere alla prova il rapporto che si è costruito . Alcuni aspetti come la
capacità riproduttiva e l’integrazione cognitiva sono spesso trascurati
dagli stessi componenti della coppia , molto più protesi verso la
simpatia o le possibilità economiche . Formare una coppia significa
gettare le basi per un nucleo di persone che il più delle volte sarà
ampliato a più di due , una specie di microsocietà di cooperazione . E’
importante quindi conoscersi il meglio possibile soprattutto dal punto di
vista medico se in prospettiva è previsto il concepimento e quindi
l’unione dei cromosomi dei due partner , in modo da poter prevenire
malattie e disfunzioni eventuali dei figli che verranno . Sotto l’aspetto
biologico è utile sapere che nel patrimonio genetico degli esseri umani
ci sono ventidue coppie di cromosomi definiti “somatici” ed una coppia
di cromosomi “sessuali” . Quando nelle cellule umane questa coppia è
costituita dall’unione del cromosoma femminile “x” con l’omologo “x”
maschile a formare la coppia “x-x” , allora l’organismo sarà di genere
femminile perché tale coppia fa sviluppare le caratteristiche sessuali
relative a questo genere . Diversamente se il cromosoma omologo
maschile è “y” e forma la coppia “x-y” , allora si ha un organismo con le
caratteristiche sessuali di genere maschile . La denominazione “x” o
“y” scaturisce oltre che dalla forma , anche dalla diversità dei geni
contenuti che inducono le differenze tra i due sessi . I cromosomi
sono delle strutture interne ad ogni cellula che costituisce il corpo
umano , ma anche degli animali e dei vegetali , che fanno riprodurre
altre cellule con caratteristiche identiche a quella dalla quale si
generano . Negli elementi della procreazione che sono l’ovulo per la
donna e gli spermatozoi per gli uomini troviamo nel primo ventidue

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cromosomi somatici singoli , non accoppiati , e sempre il cromosoma
sessuale singolo di tipo “x” , mentre nel secondo ci sono ventidue
cromosomi somatici singoli ed un cromosoma sessuale singolo che in
una metà degli spermatozoi è di tipo “x” e nell’altra metà di tipo “y” . Al
momento del concepimento se un ovulo che ha sempre e solo il
cromosoma “x” viene fecondato da uno spermatozoo “x” il nascituro
sarà una femmina , mentre se avviene la fecondazione con lo
spermatozoo “y” il nascituro sarà maschio . A proposito di
procreazione occorre ricordare che ci sono dei momenti per le
femmine di maggior fertilità , come il quattordicesimo giorno dopo la
mestruazione , ed altri dove il concepimento non può avvenire . Per
individuare con maggior precisione tale momento , si dovrebbe
eseguire la misurazione della temperatura vaginale ogni giorno del
ciclo che và segnata sul calendario per individuare quando raggiunge il
valore più alto che determina il giorno di concepimento più probabile .
Il mese successivo se il ciclo è costante , si può utilizzare la
coincidenza giorno- temperatura per avere il massimo delle probabilità
di avere un figlio . La base di partenza della continuità del genere
umano è una ripartizione di individui metà donne e metà uomini Ma
se si osservano molte famiglie con tanti figli si può notare che accanto
ad una più o meno eguale suddivisione dei sessi , esistono anche
famiglie nelle quali vi è solo presenza di figlie donne , ed altre con solo
presenza di figli maschi . Questo lascia supporre che il meccanismo
della riproduzione può essere influenzato ad aumentare il numero di
individui di un certo sesso rispetto all’altro . In una società dove il
numero dei figli è sempre più ridotto , potrebbe essere interessante
sapere come poter guidare questo meccanismo per poter ottenere già
la prima volta il risultato auspicato . Il proprietario di un’azienda spesso
si augura di avere una discendenza maschile alla quale affidare le sorti
future della sua attività , mentre una grande ballerina preferirebbe una
femmina che erediti le qualità che l’hanno fatta diventare importante .
Se fosse possibile selezionare gli spermatozoi e successivamente
inserirli nell’utero , che è il luogo del concepimento , il problema
sarebbe risolto , ma ci sono ostacoli etici e pratici che rendono la
soluzione poco praticabile alla maggior parte delle persone .
Premesso che al di là del sesso la cosa più importante è che il
nascituro sia in buona salute , e che non erediti malattie che
complicano l’esistenza , l’aspetto fisico dei componenti di una coppia
può funzionare da indicatore del genere sessuale della prole che
avranno .
In grandi linee , le donne e gli uomini hanno caratteristiche fisiche
che si possono definire e catalogare con i termini di “grissino” e
“panino” , dove il primo termine indica le persone magre e
longilinee , ed il secondo quelle più in carne e brevilinee . Questa
differenziazione può influenzare anche la predisposizione al
concepimento di individui di un genere sessuale piuttosto che

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un altro quando si forma una coppia . Ovviamente se il maschio
è il portatore degli spermatozoi di due tipologie con
caratteristiche diverse , rispetto alla femmina che propone
sempre una base costante , allora sarà lui a determinare il sesso
della nuova vita , ma la donna essendo portatrice del luogo fisico
dove avviene l’incontro tra gli elementi del concepimento , può
ugualmente incidere con una funzione di filtro sull’esito
dell’unione dei cromosomi . Una statistica inglese di alcuni anni
fa , su circa 20.000 coppie ha stabilito che le donne più “in carne”
o robuste o abbondanti partoriscono un numero maggiore di figli
maschi , discostandosi dalla parità di un figlio maschio ed uno
femmina . La convenienza di queste indicazioni è la possibilità di
utilizzarle in fase di scelta di un possibile partner e quindi in una
situazione prematrimoniale non ancora vincolata da ragioni
affettive , o di altro genere . A parità di interesse verso cui
rivolgere un possibile corteggiamento si potrebbe far pesare
questo elemento in una probabile scelta . Più probabilmente è la
combinazione dell’incrocio tra la tipologia fisiologica dei
componenti della coppia a far spostare l’equilibrio , così che si
può attribuire ad ogni coppia un risultato prevedibile in anticipo .
E si parla di probabile , nel senso che una coppia che dà vita ad
una famiglia , potrà essere composta ad esempio su sei figli , da
quattro di un genere e due dall’altro genere , mentre ci si
dovrebbe aspettare una parità di tre a tre . Per effetto dell’ormone
testosterone gli uomini tendono ed assumere una conformazione
fisica che per semplicità sarà definita “grissino” quando questo
fattore è più intenso , oppure al contrario si possono definire
grossolanamente “panino” quelli nei quali l’effetto è meno
marcato . Allo stesso modo , per effetto degli ormoni estrogeni le
donne tendono ad assumere una conformazione “panino”
quando questo fattore è più intenso , oppure grissino se meno
marcato . Questo vale per la maggior parte delle persone con
alcune situazioni che si discostano , le quali saranno indicate più
avanti . Da precisare che il termine “grissino” racchiude una
tipologia di persone magre ma nell’ambito della normalità ,
espressione per gli uomini di una buona sessualità , per cui
rientrano in questo termine anche le persone naturalmente
muscolose che appaiono quasi “panino” . Nel campo delle donne
il termine “panino” comprende anche il gruppo di quelle che pur
essendo magre hanno un seno florido , manifestazione ,
anche qui espressione di una buona sessualità femminile .
A proposito di seno bisogna ricordare che le donne che lo
posseggono prosperoso piacciono molto agli uomini , e se anche
partoriscono figlie femmine queste erediteranno tale prerogativa
e saranno anch’esse più ambite dagli uomini . I due termini ,
grissino e panino , sono usati per separare genericamente

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caratteristiche contrapposte che quando sono appariscenti
aumentano la probabilità statistica , e quando non lo sono la
diminuiscono . Inoltre coincidono con le caratteristiche femminili
di acidità o alcalinità del luogo dove avviene il concepimento che
funziona da filtro per gli spermatozoi ed è in parte modificabile
anche dall’esterno . Si propongono adesso le aspettative
statistiche per le coppie che si determinano dall’incrocio tra gli
individui definibili “grissino” e “panino” .
Coppie a - dall’accoppiamento di un uomo “grissino” ed una
donna “grissino” le aspettative si collocano intorno alla parità ,
come anche quando la coppia è formata da un uomo “panino” ed
una donna “panino”
Coppie b - dall’accoppiamento di un uomo “grissino” con una
donna “ panino” invece ci si può aspettare uno spostamento
verso un maggior numero di figli maschi rispetto alle figlie
femmine .
Coppie c - mentre dall’accoppiamento di una donna”grissino”
con un uomo “panino” lo spostamento sarà più verso le figlie
femmine che non i figli maschi .
Anatomicamente il luogo dell’incontro dei cromosomi , si individua
all’interno del bacino del corpo delle donne ed è costituito dal canale
vaginale e dall’utero . Nella vagina prima e nell’utero poi transitano gli
spermatozoi che all’inizio sono in grande numero , dell’ordine dei
milioni , che si riducono ad uno soltanto che riesce a penetrare
nell’ovulo per innescare il concepimento del nascituro . Questa enorme
selezione è condizionata dall’ambiente acido o alcalino all’interno delle
due strutture riproduttive , ed il tipo di ambiente acido si abbina con la
donna “grissino” mentre l’ambiente alcalino si abbina alla donna
“panino” . Nella tradizione popolare si usava indicare con “acida” quel
tipo di donne un poco più ostiche , e con il termine “da gustare” quelle
più accondiscendenti . Quando si parla di acidità si può ricordare il
sapore dei limoni , mentre l’alcalinità è associabile al sapore
dell’albume dell’uovo e teoricamente se prima del concepimento si
potesse praticare una lavanda vaginale con dell’aceto sciolto in acqua
( una tazza di caffè in un litro di acqua ) allora l’ambiente diventerebbe
acido e selezionerebbe gli spermatozoi portatori del cromosoma “x”
conferendo maggior possibilità di avere una coppia “x-x” e quindi una
femmina . Se invece la lavanda vaginale contiene bicarbonato di sodio
sciolto nell’acqua , ( 5 cucchiai da caffè in un litro di acqua ) allora
l’ambiente diventerebbe alcalino e selezionerebbe gli spermatozoi
con il cromosoma “y” aumentando le probabilità di ottenere una coppia
“x-y” e perciò un maschio . Altro importante problema è la trasmissione
dei caratteri genetici dai genitori ai figli per poter dotare le generazioni
successive delle qualità per affrontare meglio l’esistenza sempre più
competitiva per l’aumento della popolazione mondiale . La natura ha
sempre effettuato una selezione che ha privilegiato gli individui sani

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rispetto a quelli più deboli eliminandoli con le malattie , ma il progresso
della medicina ha spesso permesso l’esistenza di persone non
particolarmente resistenti spostando l’equilibrio naturale . Per contro i
recenti successi della genetica che hanno permesso di individuare la
mappatura dei cromosomi o del DNA degli esseri umani fanno
prospettare un’altra probabile forma di selezione . Forse in un futuro
non molto lontano ogni persona avrà una specie di carta di identità
biologica nella quale appare il suo profilo cellulare disegnato dal suo
patrimonio genetico . In questo modo un singolo individuo che voglia
fare coppia potrà sapere a priori quali altre persone deve evitare per
non trasmettere eventuali malattie genetiche e quali sono invece più
affini al proprio profilo , riservandosi sempre la libertà di scelta , ma
giocando a carte scoperte . Addirittura forse dal computer si potrà
conoscere in anticipo il probabile esito dell’accoppiamento , si perderà
in romanticismo , ma si acquisterà in benessere fisico se tutto ciò sarà
esente da manipolazioni coercitive .
I2- La seconda domanda da porsi cerca di definire socialmente l’altro
elemento della coppia , la sua condizione di partenza e le sue
possibilità di migliorare o di integrarsi . A volte ci sono visioni sociali ,
religiose e culturali molto distanti e bisogna soppesare bene il rischio ,
anche perché la formazione di una coppia avviene di solito in un
contesto che se non è quello usuale può diventare difficile ed anche
ostile .
I3- Per iniziare bene una società di mutuo soccorso occorre scegliere
un socio capace di apportare un contributo almeno di conoscenze . Ad
esempio se un componente della coppia è titolare di una salumeria ,
l’altro partner sarebbe preferibile se avesse un diploma di ragioneria o
di segretaria per poter seguire con competenza i problemi economici o
fiscali , mentre , sempre in un discorso ipotetico , sarebbe meno
indicato un perito tessile perché più distante dal contesto . La
conoscenza del futuro partner porta inevitabilmente ad un bivio che
assegna al futuro della coppia o la strada del proseguimento , oppure
quella del distacco . Quando non si riesce a comporre un puzzle che è
gradito , allora è meglio percorrere strade diverse , e se si è optato per
tale decisione , vagliata con la doverosa prudenza , allora bisogna
buttarsi a capofitto sulle alternative , sicuri che il tempo prima o poi
attenuerà o cancellerà ogni ferita affettiva . Forse in un prossimo futuro
si potrà aggiungere anche l’apporto informatico del computer che potrà
concorrere a suggerire la validità della scelta , inserendo
caratteristiche fisiche , test psicologici , eventuali esami medici ,
profilo dei genitori , ambiente sociale di provenienza . Quando le
condizioni sono favorevoli allora quelli che erano fidanzati si
trasformeranno in coniugi .
C- E coniugi più che altro lo si diventa , perché approdati a tale stato ,
bisogna far fronte a due importanti obblighi : la cura dei figli e l’unità
della famiglia . La cura dei figli presuppone una casa dove allevarli ed

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un lavoro per assicurare un dignitoso livello di crescita fisica e sociale .
Create queste condizioni , si può anche mettere al mondo dei bambini
con il sesso desiderato . Una comunità geneticamente equilibrata , ha
bisogno di una grossolanamente equa ripartizione di individui di sesso
diverso , e nelle società occidentali moderne , che assicurano
opportunità più o meno paritarie il sesso dei nascituri si può ritenere
secondario soprattutto se il piccolo gode di buona salute
F- Una volta nati , i figli vanno ad ingrossare la base familiare costituita
dai due coniugi , la espandono e ne cambiano il rapporto . Di solito la
loro presenza fa maturare alla coppia la condizione più evoluta di
genitori , se non esistono intralci e problematiche . Se c’è la volontà
della coppia a far corpo unico , se sono disposti a considerare il
partner non proprio la metà , ma almeno l’altro 30% , se si riesce a far
diventare la famiglia un luogo dove si apprende la vita ed il modo
giusto di affrontare i problemi , allora l’aumento di numero rinforza
anche socialmente il valore del nucleo famigliare . I coniugi diventano
in tal modo il centro propulsore di una famiglia con la volontà di
procreare e crescere socialmente , disposto ad operare per obiettivi
comuni , valorizzandosi in una nuova identità , la famiglia appunto ,
operante in mezzo ad altri nuclei simili . Al contrario se i coniugi ed i
figli perseguono intendi diversi si indeboliscono , si contrastano e sono
destinati a disgregarsi . L’aggiunta dei figli nel perimetro di questa
unione apporta nuova linfa rigenerante se tutti insieme sanno
conservare l’unità familiare , altrimenti saranno elementi perturbanti
anche per l’equilibrio dei coniugi . Sicuramente i figli sono
geneticamente persone diverse dai genitori , con i loro gusti individuali
ed i loro egoismi naturali . Ciò nonostante , sempre il rapporto di
scambio deve prevalere nella struttura portante dell’equilibrio familiare
è la regola di riferimento che giova alla compattezza ed alla funzione
della famiglia e rinsalda i rapporti di qualsiasi genere . E’ certamente
vero che soprattutto l’amore di una mamma è intenzionalmente
proteso verso i parenti e soprattutto verso i figli senza aspettative di
ricompensa o secondi fini , ma anche questo sentimento che può
sembrare esclusivamente altruistico trova nel piacere di dare il premio
di ritorno . Perciò se l’affettività produce anche sentimenti di “rimbalzo”
allora tra le persone in genere , e tra i familiari in particolare i rapporti
si riveleranno sicuramente più piacevoli ed appaganti . I genitori
devono far crescere e soprattutto maturare i figli , allenandoli a quello
che sarà la loro vita futura , devono farli sentire apprezzati e sostenuti
dalla famiglia sempre . In contropartita , giustamente i figli dovrebbero
capire ed apprezzare quello che i genitori fanno per loro soprattutto
quando ciò oltrepassa gli obblighi legali .

Argomento D – L’ambiente fisico


Per ambiente si intende il luogo fisico dove si abita . Vista la diffusione
della specie umana e la capacità di penetrazione in luoghi anche

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estremi come lo spazio intorno al nostro pianeta , per l’uomo il suo
ambiente naturale può essere considerato quasi l’intera Terra . Il suo
rapporto con essa però , in questo periodo della sua esistenza appare
subito problematico per il pianeta , considerati gli sconvolgimenti
provocati e quelli che potrebbe causare in futuro con la sua tecnologia
Dall’atteggiamento degli uomini verso la natura che pure gli offre da
vivere e tante altre risorse , in generale non appare nessun segno di
rispetto o riconoscenza nei confronti del luogo di cui si è appropriato .
Eppure l’essere umano più che un protagonista della vita sulla terra ,
potrebbe considerarsi un ospite per il suo scarso coinvolgimento
positivo nelle dinamiche biologiche . La distruzione di tanti alberi ed
animali , e l’incosciente inquinamento industriale e chimico ,
depongono per una interpretazione distorta del comportamento da
assumere nei confronti di quello che circonda le attività degli uomini .
In un ipotetico disegno divino la presenza delle creature con le quali
conviviamo serve probabilmente anche a farci capire quando è
importante possedere un cervello discernitivo del quale sono dotati gli
uomini , ed a prendere coscienza della nostra differenziazione rispetto
a piante ed animali , diversi per evidenza , ma allo stesso tempo molto
più simili di quanto si pensi . E’ ottusa superbia dimenticare già dopo
poco tempo della nostra evoluzione antropologica , quanto la natura ci
offre e quanto dipendiamo da essa . Invece della integrazione nella
natura , il comportamento degli uomini o di parte di essi , appare più di
sopraffazione e sfruttamento piuttosto che di consapevole
coabitazione . E non sarà conveniente alterare gli equilibri delle
condizioni di vita della natura che forse , una volta distorti si
ritorceranno contro l’uomo stesso non permettendogli più di poter
sopravvivere su questo pianeta . Prima dell’arrivo dell’uomo ,
l’atmosfera , le piante , gli animali si muovevano in una specie di
girotondo nel quale si susseguivano incessanti trasformazione
chimiche ed alternanze di stati diversi della materia , che alimentavano
il ballo della vita in armonia tra tutti gli elementi . La catena alimentare ,
pur nella sua durezza esistenziale , si muove in una danza circolare
dove l’uomo può benissimo venire escluso senza che avvengano
interruzioni o deviazioni , essendo l’essere umano un elemento
facoltativo e non necessario . Nella pagina seguente sarà illustrata ,
più in dettaglio , la catena alimentare . L’uomo , nel fluire di questa
energia dalla quale trae cibo ed ossigeno per vivere , dovrebbe
inserirsi con rispetto , mentre invece spesso assume il ruolo di
predatore indesiderato che non apporta nessun vantaggio
ed invece sconvolge assetti consolidati . Uccidere ed avvelenare la
natura equivale a marciare verso il suicidio della nostra specie .
Essendo la conservazione dell’ambiente un problema planetario
occorrerebbe un organismo internazionale con effettive capacità di
influenza sulle nazioni per guidare una politica di rispetto ambientale
globale . Bisognerebbe studiare cicli tecnologici di produzione

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e trasformazione delle materie il meno inquinanti possibili ,
bisognerebbe immettere nell’ambiente solo sostanze facilmente
degradabili o riciclabili , bisognerebbe dotare di filtri efficaci le attività
che emettono prodotti di scarto nocivi , bisognerebbe raccogliere e
trattare tutto ciò che può inquinare , senza che venga scaricato
indiscriminatamente . Per ambiente si intende quello naturale dove le
persone risiedono , ma vista l’intensa urbanizzazione , si pone
maggiormente l’accento sui rapporti tra l’uomo e le aree metropolitane
nelle quali vivono quasi la metà della popolazione dei paesi più
progrediti . Bisognerebbe sospendere l’uso dell’energia nucleare che
tanti problemi crea con le sue scorie quasi indistruttibili e mortali ,
ricercando fonti di energia alternative e migliorando quelle naturali .
Bisognerebbe tendere ad una agricoltura meno avvelenata e
modificare i centri urbani ed i trasporti in modo da renderli più vivibili e
meno inquinanti . Bisognerebbe educare le persone al rispetto della
casa che abitiamo insieme ad altri esseri viventi e punire fortemente i
trasgressori . Insomma c’è un enorme lavoro da fare , per assicurare
alle generazione future il godimento della bellezza della vita su questo
pianeta con l’uso di una tecnologia compatibile e ragionata . L’opinione
pubblica delle nazioni industrializzate che potrebbe manifestare con il
voto la sua volontà per un maggior impegno ecologico dei suddetti
paesi , si scuote solo quando avvengono fatti eclatanti come
l’esplosione della centrale nucleare di Cernobyl o il disastro di
Fukushima . Per il resto assistono sonnacchiosi , salvo lamentarsi se
subiscono in prima persona gli effetti di gravi malattie senza rendersi
conto che sono anche conseguenza dei loro comportamenti individuali
, e che il problema dell’ecologia riguarda tutti e non solo piccoli gruppi
di persone sensibili a questo aspetto . Nei paesi meno sviluppati
l’informazione su questi temi è così carente che non si accorgono
nemmeno dei problemi nei quali sono e siamo tutti coinvolti . Schema
lo della catena alimentare con le parole-bivio in evidenza .

schema N° 9 Gli organismi viventi si possono raggruppare


essenzialmente in plancton , e pesci che risiedono nei mari e nei
laghi , e piante ed animali terrestri che si trovano invece sulle terre
emerse . Gli animali si possono suddividere in mangiatori di piante e
mangatori di altri animali o delle due cose insieme (onnivori) . La quasi
totalità degli organismi si nutre essenzialmente di acqua , cibo ed
ossigeno . Il cibo è costituito da carboidrati , proteine e sali minerali
contenuti rispettivamente nelle piante , negli animali e nel terreno
oppure come sali sciolti nell’acqua del mare . I raggi del sole che
agiscono su plancton e piante permettono il loro sviluppo introducendo
l’energia per crescere e per produrre l’ossigeno che si libera
nell’atmosfera . I pesci e gli animali dei quali fa parte anche l’uomo ,
utilizzano il plancton , le piante e gli altri animali come cibo e respirano
l’ossigeno per accumulare l’energia che permette di vivere e muoversi.

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Da questo processo si libera l’anidride carbonica che viene assorbita
dalle piante in vita . Quando piante ed animali muoiono vengono
trasformati dai batteri in sostanze organiche che opportunamente
decomposte possono essere assorbite dal plancton e dalle piante ,
che così possono continuare a produrre cibo ed ossigeno . In questo
modo il ciclo dell’alimentazione si collega al punto di partenza per
ricominciare a girare . (fine schema ) .

Come si può notare dallo schema precedente , la vita sul nostro


pianeta potrebbe perpetuarsi anche senza gli uomini . Le piante
terrestri e marine trasformano con la sintesi clorofilliana , luce ,
acqua e sostanze organiche in cibo ed ossigeno per gli animali
erbivori che restituiscono anidride carbonica e sostanze
organiche durante e dopo l’esaurirsi del loro ciclo vitale . Le
sostanze organiche convertite dai batteri in materiale
assimilabile , alimentano le piante completando in questo modo
un ecosistema in equilibrio . Animali carnivori e gli uomini
insieme a loro , si inseriscono nell’ecosistema ma non sono
strettamente indispensabili al funzionamento del sistema che
potrebbe benissimo farne a meno soprattutto degli uomini , senza
turbare di molto l’equilibrio , potendosi chiudere il cerchio senza
altri passaggi . E’ evidente che sconvolgere tale equilibrio porta
conseguenze negative a tutti i partecipanti del ciclo .
Ma più in piccolo , il cosiddetto uomo della strada , può adottare
piccole strategie per difendersi dall’inquinamento . Un primo mezzo è
quello di esprimere con il voto le sue esigenze per tentare di darsi dei
rappresentanti sensibili a questo problema e che operino per trovare
soluzioni efficaci e conciliabili . E in attesa delle soluzioni bisogna
difendersi da soli , informandosi prima di tutto dove si annidano i
pericoli e cercare di adottare quindi delle contromisure , anche solo per
diminuire gli effetti del problema . Rispetto all’inquinamento ci si può
trovare nella condizione di subirlo , ma anche di produrlo e quindi
bisogna scegliere comportamenti coerenti .Se ci si trova nella
situazione di dover subire , si possono applicare una serie di
suggerimenti che riguardano sia le sostanze inquinanti provenienti dal
cibo , dall’aria , dall’acqua , che entrano nel nostro corpo , sia i rischi
dell’ambiente dove si vive , o più specificatamente del luogo di lavoro e
di residenza . Per difendersi da ciò che di innaturale potrebbe essere
contenuto nel cibo , tipo tracce di pesticidi o coloranti , occorre evitare
di accumulare lo stesso prodotto variando la dieta il più possibile ,
e per rinforzare le difese interne del corpo consumare abbondante
frutta e verdura . Riguardo all’aria respirata , gli accorgimenti devono
essere adottati soprattutto da chi abita nelle città , essendo l’aria di
questi luoghi maggiormente tracciata dagli scarichi degli insediamenti
industriali posti di solito nelle vicinanze , e della maggior
concentrazione del traffico automobilistico . Bisogna riconoscere

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che rispetto agli anni passati è stato fatto parecchio in questo senso
ma contemporaneamente è aumentato di molto anche il numero dei
veicoli . Da tener presente che l’inquinamento dell’aria diminuisce
all’allontanarsi della fonte inquinante per cui occorre sostare il minimo
indispensabile nella zona più prossima alle emissioni . Quindi se
possibile risiedere in periferia , non aprire porte e finestre sulle strade
e nelle ore di punta del traffico , non stazionare dietro il tubo di
scappamento quando un veicolo si avvia , soprattutto se ha un motore
diesel . Se possibile installare nei negozi a bordo strada impianti di
condizionamento con filtri da pulire spesso , se possibile montare
qualche filtro supplementare anche sull’impianto di aerazione dell’auto
se possibile tenere in casa delle piante esposte alla luce che possono
depurare l’aria dell’abitazione , se possibile evitare le “code” del traffico
automobilistico , se possibile nei fine settimana andare in posti meno
inquinati per disintossicarsi . Per quanto concerne eventuali impurità
nell’acqua del rubinetto si possono adottare dei filtri oppure usare
l’acqua minerale , anche se di solito gli acquedotti forniscono
un’acqua ben controllata . Infine occorre informarsi e tenere presente
che ci sono situazioni di “pericolo invisibile” per cui la situazione
sfugge al rilevamento dai sensi delle persone e può essere avvertita
solo dalle informazioni che si hanno . Un esempio su tutto di nuovo la
radioattività che non appare in modo tangibile e si fatica a
comprenderne la pericolosità che si manifesta solo dopo un certo
tempo . Se si ha la sfortuna di abitare in prossimità di aziende che
potrebbero essere pericolose come quelle che trattano composti
tossici , avendone le possibilità si potrebbe anche prendere in
considerazione un possibile allontanamento . Quando invece si
diventa produttori di inquinamento bisogna prima di tutto non fare i
furbi pensando ad esempio che il tubo di scarico della nostra auto se
inquina è rivolto a chi ci segue , perché chi ci precede potrebbe
ragionare allo stesso modo . Così se si usano dei pesticidi per il
proprio raccolto , informarsi se esistono alternative valide , come
occorre non disfarsi indiscriminatamente di olio bruciato , batterie per
mezzi di trasporto , pile esaurite abbandonadole fal di fuori delle
discariche autorizzate . Al momento dell’acquisto di una automobile
prendere sempre in considerazione la possibilità di utilizzare un
impianto a gas evidentemente meno inquinante ma ancora poco usato
Anche la raccolta differenziata è una occasione per diminuire
l’inquinamento e poter collaborare al mantenimento dell’equilibrio del
pianeta , non trascurando la possibilità di riciclare e risparmiare risorse
che potrebbe tradursi in beneficio economico per chi lo fa .

Argomento E– Gli attrezzi


Questo argomento si suddivide in tre capitoli , ed il primo identificato
con E1 a sua volta si compone di due blocchi principali , la vita e gli
attrezzi indicati rispettivamente con le sigle E1V ed E1A .

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Blocco E1V - La vita
Questo capitolo si suddivide in due blocchi principali , la vita e gli
attrezzi indicati rispettivamente con le sigle E1V ed E1A .Nella
suddivisione della vita sarà illustrata una possibile risposta alla
frequente domanda che spesso le persone si pongono , ovvero
“ chi sono gli esseri viventi e perché esistono “.
Ogni religione propone una sua visione , ma in fondo sono quasi tutte
accomunate dalla presenza di un “Dio”, o qualche altra entità sotto un
nome diverso , che ha dato direttamente origine alla materia di cui è
fatta l’umanità e l’interpretazione del significato della sua esistenza è
racchiusa in questo atto di creazione . Per la quasi totalità , vi è il
riconoscimento di una volontà soprannaturale che plasma la materia e
la vita degli uomini , convive con gli esseri umani per un certo tempo
che poi si ricongiungono spiritualmente ad essa quando la vita
materiale finisce . Si può aggiungere , approfondendo il concetto di
materia , che gli esseri umani sono dotati di un cervello con due grandi
capacità , quella della sopravvivenza e quella della comprensione della
realtà che lo circonda e dei fatti che avvengono intorno a loro . Quindi ,
si può anche affermare che se l’uomo è capace di sopravvivere e
capire , allora l’uomo “vive per sopravvivere” , e “vive per capire”. La
prima affermazione è comune anche ad altre forme di vita animale e
vegetale , mentre la seconda è più caratteristica dell’uomo , per cui è
quella che meglio dovrebbe identificarlo . Sono state date molte
definizioni al concetto di vita umana : intesa fantasticamente come un
esperimento di esseri extraterrestri , pensata come una casualità della
materia sul pianeta terra , paragonata ad un braccio di ferro contro il
tempo da sconfiggere procreando , simboleggiata con un cerchio di
avvenimenti percorrendo i quali si viene proiettati verso Dio . Opinioni
diverse , come diverse sono le concezioni religiose che interpretano il
rapporto uomo-Dio , pur presentando in genere l’uomo come il figlio di
un Dio , che in molti casi lo ama e lo segue durante tutta la sua
esistenza , appunto come un padre . Dire invece che la vita è un pezzo
di tempo da usare per capire , appesantisce oltremodo il dilemma
esistenziale , caricando sulle persone un lavoro di ricerca ed uno
sforzo di comprensione che puo condurre a soluzioni rinunciatarie , ma
che , al contrario , se intrapreso con convinzione può sicuramente
avvicinare l’uomo ad una verità certamente più scomoda e sofferta ma
forse più attinente . Ammettendo che l’esistenza della Natura è il
segno della presenza e della volontà di un Dio , e che l’uomo
e la donna sono stati forniti da questo Creatore di un cervello capace
di comprendere , allora ne consegue la certezza di cosa Dio vuole
dall’umanità , ossia che sia capita la sua azione creativa e lo scopo
che l’ha guidata . Tenendo presente la tempistica degli eventi creativi ,
è sicuramente stato concepito prima di tutto l’universo formato da
energia , materia e leggi della fisica , e successivamente ,

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come conseguenza di tale creazione , è stata inserita e programmata
una evoluzione specifica , per un certo tipo di materia con la vita
organica , dalla quale è nato l’essere umano . In questa visione l’uomo
diventa il figlio diretto della Natura e soltanto secondo discendente del
Creatore e perciò il “ nipote di Dio “ che è il padre della natura e nonno
della umanità . Riconoscere la veridicità di questo diverso stato di
cose , però non sminuisce il ruolo dell’umanità nel creato , anche se
aumenta di molto la sua distanza da Dio . Ammettere che gli esseri
viventi sono solo “ i nipoti di Dio ” e non figli diretti del Creatore , ma
solo della natura , lei invece discendente diretta e Madre degli uomini ,
obbliga le persone ad impegnarsi per capire la loro collocazione nel
creato e dedurre le motivazioni che l’hanno provocata . Venendosi a
ridimensionare la condizione di discendenti privilegiati che non godono
più di un rapporto diretto con chi li ha concepiti , porta come
conseguenza che bisogna operare in un modo diverso per avere la
considerazione di Dio che in qualità di figli era in un certo senso
acquisita . Da soggetto depositario di una spiritualità che lo accomuna
al padrone dell’universo , nella condizione di nipote l’uomo scivola al
livello inferiore di un insieme di molecole specializzato ad indagare
sulla realtà che lo circonda , fortunato a possedere un cervello che
glielo permette , ma obbligato a lavorare per salire ad una dimensione
spirituale che si deve conquistare . Per contro può vivere i suoi istinti
naturali con minor senso di colpa , ma nella consapevolezza che
l’obbiettivo felicità spirituale è più distante e faticoso da raggiungere .
Semplificando al massimo , l’uomo è solo la somma di un involucro-
supporto con le comuni caratteristiche della materia vivente , ed un
cervello speciale con la facoltà di produrre il pensiero , astrarre la
realtà , ed innalzarsi alla spiritualità . Quel pensiero , dono di Dio che
lo ha voluto privilegiare tra gli esseri con la vita , lo può riportare fino a
Lui per libera scelta , ma non necessariamente se esiste un
disimpegno in tale direzione . La vita , in questa ottica è il luogo dove
avviene tutto questo . Capire vuol dire partecipare , inglobarsi ,
permearsi dell’essenza del problema , quindi l’esistenza dell’umanità
rappresenta la capacità della Natura di comprendere Dio attraverso il
cervello della sua creatura migliore in questo senso , come asserito dal
“ Ragionesimo “ teoria religiosa illustrata in fondo a questo piccolo
saggio . Perchè la volontà di Dio sicuramente auspica un
ricongiungimento con l’uomo se questo sceglie di volerlo , attraverso la
ragione che è l’anello di congiunzione tra la materia e lo Spirito . E per
chi non ne è convinto o nutre dei dubbi , il Dio dei cristiani ha inviato
Gesù Cristo , questo si , suo vero e diretto figlio , e quindi nostro zio
nel momento della sua vita terrena , che è venuto a testimoniarcelo ed
a guidarci verso la verità . La vita è quindi un intreccio sinergico tra
ciclo biologico della materia e possibilità di elevazione spirituale fino a
raggiungere Dio . Perciò i punti cardinali sui quali orientare l’esistenza
terrena dovrebbero essere quelli che seguono .

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Proposito 1- Rispetto per la Natura culla della vita e madre di tutti gli
uomini .
Proposito 2 - Rispetto della vita e del pensiero in tutte le loro
manifestazioni . Non vi è giustificazione , al di fuori di logiche naturali ,
mediche o accidentali , all’interruzione di una vita , e tanto più grave è
la colpa quando più la vita si avvicina alla condizione di essere
ragionante .
Proposito 3 – Approvazione alla possibilità di godere del piacere dei
sensi quando non si arreca danno agli altri ed a se stessi , intesa come
espressione fisiologica della materia ed arricchimento della
conoscenza . Al creatore piace che gli uomini apprezzino le bellezze
della Natura . E’ giusto che gli occhi ammirino le cose belle , le
orecchie ascoltino le musiche suadenti , i nasi odorino i profumi
inebrianti , e tutti gli altri piaceri che un corpo umano può sentire .E’
buono che le persone si sentano amate , considerate , ed anche
invidiate , se non si prevaricano i confini del vivere civile . E’ bello
ideare , lavorare ed operare per costruire situazioni confortevoli che
esprimano le potenzialità intellettuali di ogni soggetto umano .
Proposito 4 – Sarebbe opportuno crearsi delle occasioni per meditare
e capire .
Dopo aver appreso che cosa dovrebbe essere la vita , occorre
scegliere dove viverla , non tanto dal punto di vista geografico il quale
spesso è difficilmente modificabile , quanto sotto l’aspetto sociale .
Qualora è possibile decidere liberamente e consapevolmente , occorre
prima di tutto effettuare la scelta di collocarsi all’interno oppure
all’esterno del contesto sociale e civile . Gli istinti più primordiali
possono indurre , nel tentativo di prevaricare gli altri , a voler vivere
senza regole o nella illegalità , ma ciò comporterà dei “ costi ” in
termini di rischio e stress che vanno valutati attentamente prima di
scegliere . Pur con tanti problemi è sempre conveniente vivere
integrati nella società , godendo dei tanti vantaggi , piuttosto che in
contrapposizione ad essa . Quando si opta per la socialità bisogna
accettarne le leggi e se proprio non si condividono le regole si può
anche tentare di cambiarle , ma sempre operando dall’interno della
struttura e con strumenti legali ed accettati dalla maggioranza delle
persone , poiché risulta il metodo alla lunga più efficace . Il diffondersi
degli stati democratici , non costringe nessuno ad uscire dalla società
per modificarla , quando le idee che si propongono sono recepite e
condivise dalla maggioranza dei soggetti che costituiscono la comunità
Infine la scelta religiosa traccia la strada che si vuole percorrere
se si intende perseguire determinati obiettivi che possono rendere il
tempo della vita una specie di investimanto spirituale , quando si
hanno determinate convinzioni . Nel diagramma seguente sono
rappresentati i concetti e la dinamica degli eventi che scandiscono il
fine ed il perpetuarsi dell’esistenza umana , anche questo strutturato
come schema con le parole-chiave .

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schema N° 10 Tutto inizia da DIO che con l’Energia e la Materia ha
creato l’Universo che comprende anche il concetto di Natura . Al suo
interno c’è il pianeta Terra sul quale si è realizzata la volontà divina di
permettere lo sviluppo di un essere vivente con l’aspetto della Specie
Umana che possiede un Cervello specifico e per ora esclusivo di
questa creatura . Con questo organo si può acquisire la Conoscenza
che può dedurre la Comprensione di Dio ed il modo di arrivare alla
Felicità Spirituale che consiste nell’arrivare vicino a Dio che è l’inizio
del ciclo . Se la conoscenza non porta alla comprensione di Dio allora
l’essere umano prende l’altra strada del Bivio e resta ancora sul
pianeta terra sotto forma di materia organica e forse solo in un altro
momento avrà la possibilità di renserirsi nel ciclo . (fine schema )

Blocco E1A – Gli Attrezzi


Gli “ Attrezzi ” sono i mezzi con i quali conseguire i propri desideri ,
utensili che possono essere materiali o psicologici a secondo delle
finalità da perseguire e proporzionati alla disponibilità di chi li adopera .
Per attrezzi si intende in questo manualetto , tutto ciò che le persone
usano o potrebbero usare per portare a compimento le loro intenzioni .
Quindi si possono suddividere in due grandi gruppi costituiti dagli
“attrezzi mentali” ed “attrezzi materiali” o fisici come i comuni attrezzi di
lavoro . Di seguito vengono prima esposti gli “attrezzi mentali” più
significativi che il cervello umano di solito usa per i suoi scopi .
E1A10- il metodo di analisi della realtà circostante che a sua volta si
può suddividere in :
E1A11- metodo detto “a-b-c” cioè il mettere in sequenza i fatti
E1A12- metodo di ragionamento detto “ad albero” per la ricerca di
risposte o soluzione a comportamenti o problemi
E1A13- metodo di analisi deduttiva
E1A20- metodo di risoluzione dei problemi o “problem solving”
E1A30- memorizzazione o catalogazione delle informazioni
E1A40- realizzazione delle scelte e sistemi di convincimento
Mentre per “attrezzi materiali” o comuni attrezzi si intendono tutti gli
altri supporti che servono per realizzare le intenzioni maturate , primo
fra tutti il denaro che anche nella nostra epoca è l’arnese più potente
che può procurare quasi tutto quello che serve per raggiungere un
certo scopo . Gli altri attrezzi comuni sono ad esempio l’automobile ,
gli elettrodomestici , gli attrezzi da lavoro , o per lo sport , eccetera .
Dei più importanti sarebbe opportuno conoscere il principio
di funzionamento , consultando manuali ed enciclopedie , ed al
momento del loro impiego , non limitarsi soltanto al normale uso , ma
chiedersi come un bambino che lo conosce per la prima volta , tanti
perché senza dare nulla per scontato . Ritornando agli attrezzi mentali
vediamo in cosa consiste il primo punto
E1A11- metodo “a-b-c” di facile intuizione perché usato

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con naturalezza dal cervello umano , consiste nella misura o
valutazione quantitativa di un problema rispetto ad un altro per poterli
distinguere in ordine di importanza ed affrontarli in sequenza , se ci
sono le condizioni . In questo modo si mettono in fila le situazioni da
fronteggiare permettendo di concentrare una proporzionata dose di
energia sui punti più importanti . Si crea una specie di canovaccio con
visione differenziata che introduce ad una sorta di comodo programma
da seguire .
E1A12- come un albero , ogni fatto , avvenimento , questione o
problema si compone di varie parti che possiamo equiparare per
semplicità illustrativa all’immagine appunto di un albero .
Troviamo quindi le “radici” che rappresentano i presupposti con i
quali si alimenta la questione , un “tronco” nel quale si
convogliano gli elementi della questione , dei “rami” nei quali si
potrebbero suddividere i vari aspetti della questione , delle
“foglie” che sono le conseguenze o le manifestazioni più esteriori
della questione , quelle che interagiscono con la realtà
circostante . Successivamente ci sono soluzioni singole o
multiple allora che si possono rappresentare con i “fiori” che se
applicate e capaci di risolvere si trasformano in “frutti” . Questo
accoppiamento dei passaggi di un ragionamento alla immagine di
un albero schematico è indicato appunto come “ragionamento ad
albero” e possiede la caratteristica di poter essere percorso nei
due versi , dalle radici alle foglie e viceversa dalle foglie alle radici
dando sempre buone indicazioni . Si riporta un esempio che
facilità la spiegazione di tale metodo : si è trovato un lavoro in un
centro commerciale (radice del problema) come si fa a
raggiungere il posto (tronco del problema) , si può usare l’auto
(primo ramo) lo scooter (secondo ramo) il pulmann (terzo ramo) ,
ed altre possibilità di spostamento . Per ognuna di queste
possibilità si impiega un certo tempo(prima foglia) , occorre
affrontare un certo costo(seconda foglia) , esiste o meno una
certa comodità (terza foglia) ed altre considerazioni relative .
Allora si decide di fare una prova (fiore) per verificare vantaggi e
svantaggi e dopo un certo tempo si sceglie il mezzo di trasporto
più confacente (frutto) . Immaginare le problematiche simili ad un
albero , può facilitare il lavoro di analisi e di comprensione per
poter agire poi con maggior lucidità . Identificare in un “albero” le
questioni che si vogliono affrontare diminuisce il coinvolgimento
trasformando il protagonista quasi in spettatore che applica
un metodo , a vantaggio della chiarezza che deriva
dall’atteggiamento un po’ più distaccato . Nella maggior parte
delle persone la capacità di elaborazione della realtà circostante ,
raggiunge una sufficiente maturazione intorno ai diciotto anni , e
successivamente si irrobustisce con l’esperienza . Fino ad allora
si compie soprattutto un lavoro di accumulo di una discreta

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quantità di nozioni specialmente in ambito scolastico , delle quali
non si riesce bene ad estrinsecarne il valore , come delle stesse
esperienze che si fanno , mancando di una logica finalizzata e
delle occasioni che permettono di sfruttarle appieno . Si potrebbe
anche dire che la memoria di un minore di diciotto anni
assomiglia ad una orchestra senza il direttore , e che può essere
potenziata solo quando si arricchirà di una regia che ne ricava i
maggiori vantaggi possibili . Quello che serve è quindi un metodo
di ragionamento che canalizza le nozioni acquisite , le ordini e le
utilizzi per la ricerca delle soluzioni più appropriate dei problemi
che le persone si trovano ad affrontare sul lavoro e nella vita . Si
potrebbe tentare una operazione di copia dello schema dei
computer , anche se risulta eccessivamente semplificata e priva
della componente emotiva del cervello dell’uomo che pur se
spesso rappresenta una deviazione alla logica matematica ,
sovente consiglia comportamenti più flessibili e compatibili con
una concezione più umana appunto . Nella tecnica dei computer
come si sa , le fasi principali si riducono a tre passi fondamentali
di “input” dei dati o delle informazioni , nella elaborazione più o
meno complessa e nel “output” del risultato . Nei tentativi di
intelligenza artificiale l’elaborazione si avvale di molti più supporti
matematici di valutazione e conteggi , ma alla fine , almeno al
livello attuale la conclusione è più simile alla copia di una
esperienza umana già consolidata , che ad un vero prodotto
logico del circuito elettronico . Però l’esigenza di semplificazione
e la proposta di un percorso che porta alla soluzione , ha il
vantaggio di interporre tra l’accadimento e la reazione ad essa ,
quel tempo necessario a non reagire impulsivamente , per cui
risulta efficace utilizzare un qualsiasi metodo , che se anche non
convince pienamente , almeno frena azioni sconsiderate . Nel
caso ci sia il tempo per ragionare e decidere quindi si potrebbe :
Fase1-tentare di capire bene quali sono gli estremi del problema
Fase2-raccogliere il maggior numero di informazione possibili al
riguardo
Fase3-riportare i singoli elementi e tentare una valutazione
numerica o secondo una scelta personale . Nel caso , applicare
un correttivo che tenga conto delle aspirazioni o delle simpatie
che influenzano in una determinata direzione
Fase4-comparare gli aspetti favorevoli con quelli sfavorevoli delle
possibili soluzioni
Fase5-scegliere ciò che più avvantaggia ed è fattibile secondo le
possibilità individuali .
Ma tutto ciò non può prescindere da un sostanziale elemento : la
visione della realtà . Non è facile percepire i reali contorni delle
questioni e quindi la verità , perché spesso viene distorta dalla
apparenza determinata da come si desidererebbe che fosse

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piuttosto che corrispondere a come veramente è , e che si
sovrappone alla realtà falsandone la percezione . La speranza è
una specie di lente che ci mostra una verità più piacevole di come
in effetti è . Un filtro psicologicamente giustificato ma a volte
pericolosamente ingannevole . Inoltre, il reale molto spesso
appare ridotto e privo di aspetti che vengono nascosti , ed
essendo la realtà poliedrica altre volte non si riesce a vederne
tutte le sfaccettature . Frequentemente la realtà , anche quando
non è manipolata apposta , appare come una specie di fitta siepe
nella quale si vede solo la parte esposta delle foglie e resta celata
la parte dei rami più interna . Con un esempio possiamo
immaginare che se un amico si offre di accompagnarci in un
determinato luogo , lo voglia fare perché :
A- è un vero amico , e ci vuole aiutare
B- pensando di chiederci poi un favore ci vuole ben predisporre a
concederglielo
C- vuole che si parli bene di lui perché ricopre un certo incarico
D- dovendo recarsi in un posto vicino vuole un poco di
compagnia
Ed altre eventuali supposizioni che senza nulla togliere al gesto ,
fanno capire che a volte ci sia anche dell’altro dietro le apparenze
Altra componente distorsiva è la modificazione intenzionale così
che un commerciante che voglia vendere qualcosa , illustrerà
solo i pregi della sua merce tralasciando magari il prezzo non
competitivo rispetto ad altri , oppure eventuali difetti che
compariranno con l’uso prolungato . Occorre perciò scandagliare
accuratamente i fatti , tentando di andare oltre a ciò che si vede ,
chiedendosi molti perché come fanno i bambini curiosi . E per
limitare le possibilità di sbagliare sarebbe un buon metodo
cercare di sintetizzare in una sola frase la questione . Se si è
ascoltato un signore che parla da un palco elettorale per un certo
tempo ed alla fine si racchiude tutto nella frase “vuole solo
essere eletto” sicuramente si è colto il senso del discorso .
Riuscire a condensare in poche parole un accadimento , permette
di separare meglio il problema vero dai fronzoli , acquisendo una
chiarezza di idee che agevola nelle decisioni . Di seguito lo
“schema di ragionamento ad albero” con il quale si possono
affrontare le questioni da risolvere .

Schema n° 11 le radici rappresentano le cause che generano il


problema che va identificato con il tronco di un albero
possibilmente sintetizzato in poche parole . Come il tronco porta
i nutrienti verso i rami cosi si può proseguire a indirizzare il
problema su varie ramificazioni che sono le possibili soluzioni .
E per scegliere la migliore di queste occorre valutarne

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le conseguenze come le foglie che circondano i rami .
Sbocciano come fiori una o più verifiche delle scelte , che se
saranno idonee produrranno il frutto della soluzione da
cogliere . (fine schema) .

E1A13 - Il metodo di “analisi deduttivo” è in effetti più un metodo


espositivo che un sistema di ricerca delle soluzioni , ma contribuisce
sicuramente ad avere le idee più chiare su un determinato argomento .
Come si può scegliere di affrontare i problemi che occorre risolvere
paragonandoli nel loro sviluppo dalle radico al frutto applicando lo
schema ad albero , allo stesso modo si può semplificare il compito di
esporre un dato argomento , una discussione , o una lezione ,
applicando lo stesso schema e percorrendolo idealmente in senso
contrario . Se si parte dalle foglie di questo albero immaginario , si ha
di fronte per prima cosa una realtà manifesta della quale possiamo
descrivere gli aspetti , poi le implicazioni ed infine le cause che hanno
determinato la questione percorrendo le tappe dai rami verso il tronco
ed in ultimo fino alle radici naturalmente solo simboliche . Con questo
metodo che fa riferimento a dei simboli risulta più facile ricordare i
passaggi della questione ed un eventuale ascoltatore sarà agevolato
nella comprensione di ciò che gli si vuol comunicare . Potrebbe essere
utile agli studenti che devono mostrare di aver capito la lezione , per
comporre un tema , per scrivere una relazione , per illustrare un
situazione riportando con chiarezza i vari tasselli delle argomentazioni
E1A20- Metodo di risoluzione dei problemi o “problem solving”
Essendo la natura dei problemi molto varia ed articolata , è ovvio che
non esiste un metodo specifico per ogni situazione , ma solo un
metodo generale applicabile in molti contesti , l’interessato con la sua
sensibilità potrà verificare l’applicabilità del metodo . Nella maggior
parte delle situazioni , basterebbe metaforicamente entrare con il
problema nel metodo di ragionamento ad albero per trovarsi
automaticamente sul davanzale di una o più finestre che affacciano su
altrettante soluzioni . Accanto a questo metodo ce n’è un altro ancora
più schematico , diffuso nelle aziende industriali , dove essendo molti
problemi di natura tecnica si presentano meno coinvolgenti dal punto
di vista emotivo e perciò possono essere analizzati con più distacco e
freddezza . Si prestano quindi ad una maggiore semplificazione ed il
metodo risulta più efficace . Il metodo del “problem solving” prevede un
ulteriore semplificazione rispetto al metodo di ragionamento
“ad albero” riducendo le fasi a solo quattro tappe fondamentali : a-
misura del problema , b- proposte risolutive , c- applicazione delle
soluzioni , d- valutazione del risultato . Ma ciò che è interessante
sottolineare è il sistema di ricerca delle soluzioni per le quali ci sono
varie strade :
-Prima possibilità = il problem solving indica nella “tempesta di idee” un
modo di ricerca delle soluzioni che consiste nel dare libero sfogo

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a tutte le possibili soluzioni che si riescono ad immaginare , anche le
più fantasiose , annotarle una ad una , e poi sottoporle ad una analisi
critica di fattibilità . A questa metodica si possono aggiungere :
-Seconda possibilità = individuazione degli elementi che compongono
il problema e modifica di uno , di alcuni o tutti gli elementi che possono
portare alla soluzione .
-Terza possibilità = impostazione del problema all’inverso , per
individuare una eventuale soluzione che potrebbe essere già
contenuta nel problema o evidenziare un aspetto nascosto che
indirizza in modo diverso .
-Quarta possibilità = Applicazione al problema di soluzioni usate per
risolvere altri problemi in contesti diversi che si possono applicare
anche a quello che si sta affrontando .
-Quinta possibilità = Quando il problema non è proprio inderogabile si
può usare la “decantazione” , ovvero rimandare il problema , farlo
assestare , perché a volte si risolve da solo per il sopraggiungere di
altre cause che lo annullano . Sistema deleterio l’attendivismo , ma a
volte funziona anche questo .
-Sesta possibilità = Intuizione dell’idea geniale che rivoluziona il
principio portante della questione . Forse questa è la possibilità più
remota , perché il colpo di genio non è alla portata di tutti , ma
d’altronde può accadere solo quando si affrontano situazioni
problematiche .
E1A30- Memorizzazione o catalogazione delle informazioni
Nel cervello umano non esiste una zona unica di memorizzazione
delle informazioni , e a questo processo partecipano un gran numero
di neuroni nel conservare i ricordi , per cui è più utile rafforzare ciò che
serve ricordare richiamandolo alla memoria con un “aggancio” , un
collegamento ad un altro concetto . Partecipando un numero maggiore
di neuroni alla memorizzazione è più facile per il cervello ritrovare
quella informazione perché collegata in più punti . Come se fosse un
amo che aggancia più facilmente un oggetto con molti fori piuttosto
che con uno solo . Precedentemente si è asserito che i problemi si
nutrono di informazioni , che quanto più numerose e precise
affluiscono , tanto più ritagliano con esattezza la sagoma della realtà .
Il cervello degli uomini deposita le informazioni nella memoria la quale
può essere assimilata ad un enorme scaffale se ci si preoccupa di
selezionare , ordinare e catalogare le nozioni assunte . Oppure può
essere paragonata ad un grosso sacco qualora le notizie vengono
ammassate alla rinfusa , cosa che rende difficoltoso il ritrovamento .
Poiché non è facile tenere in memoria tutto ciò che il mondo moderno
ci offre di conoscere , bisogna aiutarsi con:
E1A30a- dei metodi che facilitano il ritrovamento dei ricordi
(associazione e ripasso)
E1A30b- dei supporti tecnologici che funzionano da ampliamento delle
nostre capacità

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Ciò che fa imprimere indelebilmente nella memoria un avvenimento o
una notizia è senz’altro il coinvolgimento sia come partecipazione
fisica diretta che in termini di interesse e partecipazione emotiva . In
situazioni di stress o situazioni gravi , ogni cosa viene impressa a
fuoco come si potrebbe dire . In modo resistente è memorizzato tutto
ciò che incuriosisce o che riveste un particolare valore sentimentale .
Con il tempo tutti i ricordi si affievoliscono per cui per conservarli si può
ricorrere a :
E1A30c- al metodo di ragionamento ad albero , legando a questo
schema le informazioni da ricordare , da utilizzare sia durante gli
accadimenti che in momenti successivi .
E1A30d- al metodo associativo , intrecciando le nozioni con una serie
di numeri o con una filastrocca o altri sistemi a scelta .
E1A30e- ripetendo ad intervalli più o meno lunghi ciò che si è appreso
come il vecchio e sempre valido “ripasso” , pare che per memorizzare
bene qualcosa che non ci vede coinvolti in prima persona , come ad
esempio le lezioni scolastiche , occorrono almeno cinque o sei
ripetizioni . La moderna tecnologia ci offre vari tipi di supporti ai quali
delegare la funzione di memoria , ad iniziare dal classico diario per
finire al CD che contengono intere enciclopedie . Non c’è bisogno in un
ambito tecnologico ad alta densità pubblicitaria elencare tutte le
possibilità anche sonore e visive delle quali servirsi per conservare
traccia di notizie ed accadimenti . Piuttosto questi supporti sarebbe
bene conservarli in modo ordinato e facilmente reperibile
suddividendoli in gruppi funzionali secondo una certa priorità o altra
disposizione a scelta personale :
E1A30f- informazioni di pronto impiego come numeri telefonici ,
operazioni di pronto soccorso , e quanto altro . conservandoli su
agenda e telefonino .
E1A30g- informazioni relative alla attività svolta o che ci riguardano
direttamente come l’archiviazione delle bollette pagate per la propria
abitazione , da conservare come copia cartacea ed elettronica in
apposite cartelline e sui CD . Allo stesso modo le foto che riguardano
noi stessi e la nostra famiglia , sarebbero da tenere in album fotografici
e “Pen Drive” , oppure informazioni relative ad un hobby che
appassiona da riporre su videocassette o DVD
E1A30f- per le nozioni di cultura generale vanno bene le enciclopedie ,
i ritagli di giornale , le videocassette , i CD , ecc. Di seguito si propone
uno schema delle nozioni di cultura generale con il quale organizzare
una specie di scaffale mentale per ricordare quello che potrebbe
risultare più utile salvo preferenze individuali .
E1A30i- appunti e progetti si possono conservare sul computer e
magari fare una seconda copia sulle Pen drive per crearsi un supporto
di riserva .

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Schema di organizzazione degli scompartimenti di cultura generale
da 1 a 10 , in ogni scomparto sono contenuti gli argomenti che
possono maggiormente interessare , poi ognuno secondo il proprio
interesse posiziona lo scompartimento nella posizione idonea , e poi lo
arricchisce con gli approfondimenti com’è evidenziato per lo scomparto
n° 3A portato ad esempio
Scomparto 1
1a- Alimentazione 1b- Salute 1c- Psicologia 1d- Ginecologia
Scomparto 2
2a- Ambiente 2b- Legislazione 2c- Economia 2d- Politica
Scomparto 3
“3a- Energia” 3b- Abitazione 3c-Trasporti 3d- Vestiario
Scomparto 4
4a- Filosofia 4b- Lingue 4c- Storia 4d- Geografia
Scomparto 5
5a- Fisica 5b- Chimica 5c- Elettrotecnica 5d- Meccanica
Scomparto 6
6a- Botanica 6b- Zoologia 6c- Mineraologia 6d- Meteorologia
Scomparto 7
7a- Idraulica 7b- Informatica 7c- Genetica 7d- Fisco
Scomparto 8
8a- Audiovisivi 8b- Elettrodomestici 8c- Utensileria 8d- Sistemi
sicurezza
Scomparto 9
9a- Sport 9b- Musica 9c- Cinema 9d- Teatro
Scomparto 10
10a- Fotografia 10b- Veicoli motorizzati 10c- Pesca 10d-
Collezionismo
Sottodivisione scomparto “3a-Energia”
3a1- Tipi di energia 3a2- Tecniche di produzione 3a3- Distribuzione
3a4- Consumi
Gli scomparti possono essere ulteriormente frammentati in ulteriori
sottodivisioni per ampliare il grado di approfondimento .
Ma nell’armadio della memoria non deve mancare l’angolo o lo spazio
per la fantasia , il classico sogno nel cassetto che può stemperare
l’aspetto duro della realtà che funzioni come valvola di sfogo nei
momenti di stress . Offre una oasi di intimità dove rifugiarsi
mentalmente quando gli impegni sono eccessivamente pressanti , un
salvagente che tiene a galla se l’insoddisfazione trascina verso il fondo
In quell’angolo metteremo il progetto , l’aspirazione tutta personale
alla quale ci si dedicherà quando ci sarà tempo , la soddisfazione se
viene realizzato da altre persone di per poter dire “ci avevo pensato
anch’io” . Il sogno deve essere ambizioso e temerario , per assolvere
l’importante funzione che gli compete e collocarsi in sospensione tra il
reale e l’imponderabile , oppure deve semplicemente interpretare
l’emozione di un volo di fantasia vissuto da bambini .

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E1A40- Realizzazione delle scelte e sistemi di convincimento
L’attrezzo che più di tutti manifesta ed esteriorizza le capacità mentali
dell’individuo , si materializza ed assume spessore pratico , quando si
concretizzasi nella capacità di convincimento che si sa adoperare per
collocare la personalità di ognuno nel gruppo sociale di appartenenza
o per far prevalere le proprie idee in generale . Uno degli ostacoli che
si frappongono tra l’individuo e gli altri , è la difficoltà a convincere il
prossimo della bontà delle proprie opinioni anche quando sono state
riconosciute valide da un buon numero di persone . Nella pratica
quotidiana , non si approfondisce più di tanto se notizie , idee , opinioni
siano veramente valide , provate scientificamente , accettate da una
consistente quantità di persone , ma più semplicemente ci si affida
all’impressione temporanea ed alle esperienze pregresse . Per cui
diventa determinante il sistema di convincimento , al di là della verità
del contenuto , ed appare interessante conoscere alcuni di questi
metodi maggiormente utilizzati , perché di forte utilità immediata ,
indipendente dalla giustezza della sostanza :
E1A40a- stimolazione dell’orgoglio o sfida
E1A40b- adesione alla conformità degli altri
E1A40c- coinvolgimento diretto a parte del progetto
E1A40d- applicazione di un ragionamento logico o supposto tale
E1A40e- speranza in una ricompensa o prospettiva di un interesse
futuro
E1A40f- nascondere , manipolare o mostrare solo una parte della
verità
E1A40g- modificare e falsare la verità
E1A40h- imporre con il ricatto o con la violenza fisica e psicologica

Volendo approfondire moderatamente i metodi sopra elencati , si può


dire che :
E1A40a- Il sistema consiste nello stimolare con le opportune parole e
l’appropriata enfasi , l’orgoglio personale di appartenenza ad una
determinata squadra , gruppo , nazione o altro . E’ usato soprattutto
con i bambini e i tifosi potendo sollecitare le reazioni desiderate sia dei
singoli che di una consistente massa di individui .
E1A40b- Questo altro sistema fonda il suo principio sul bisogno di
uniformarsi al comportamento degli altri per sentirsi sicuri , per cui se
gli altri si comportano in un certo modo vuol dire che quello è il giusto
comportamento . Si deve inculcare nell’ascoltatore il messaggio che
seguendo ciò che gli viene detto corrisponde al convincimento
generale e quindi corretto , oppure che la sua opinione è sbagliata
perché diversa da quella altrui . Si utilizza l’esempio come simbolo per
identificare la guida ideale di comportamento da imitare ed emulare .
E1A40c- Il coinvolgimento si può realizzare sia in modo partecipativo ,
sia in modo formale . Quando è partecipativo si riserva alla persona un
piccola quota di un lavoro , di una aggregazione sociale ,

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di una generica collaborazione che lo faccia sentire partecipe alla
impresa che si sta per realizzare . In modo formale , invece non è
richiesta una vera partecipazione e suddivisione dei compiti , ma si
limita ad un apporto alle decisioni da prendere o al prevalere del suo
punto di vista su qualche aspetto marginale , in cambio di una
accettazione globale . In ogni caso si assicura il suo appoggio attivo
nell’eventuale parte riservatagli o nella collaborazione all’intendo in
atto con la reciproca soddisfazione . La motivazione può spingere le
persone anche oltre i loro limiti , e trova giustificazione in progetti con
intendi costruttivi , ma diventa controproducente se il fine nasconde
progetti destabilizzanti come sovversione o terrorismo .
E1A40d- Il ragionamento logico , sviluppato anche avvalendosi dello
schema espositivo ad albero , si prefigge il convincimento attraverso la
messa in mostra della fondatezza e della inoppugnabilità della logica ,
alla quale si può opporre solo la stupidità . Ciò è pienamente vero ,
eccetto i casi in cui tale asserto è tendenzioso , oppure fondato su falsi
presupposti , o quando è distorto ad arte per fini prestabiliti ed occulti
E1A40e- A cavallo tra il lecito e l’illecito sta il sistema del promettere
una ricompensa o un qualsiasi altro vantaggio , per accondiscendere a
ciò che viene richiesto , salvo poi disattendere l’impegno . Si può
anche inoculare la speranza che ci sarà un premio personale in
contropartita , accennandolo senza definirlo , e prospettare un
miglioramento che in realtà sarà solo chimerico . Tale sistema però è
un’arma a doppio taglio , perché chi ha creduto , si trasformerà da
collaboratore in avversario se le promesse non avranno seguito .
Spesso le promesse vengono posticipate prima di essere mantenute e
questo può far agevolare la continuazione del suo utilizzo , anche se in
genere il sistema una volta individuato , non è ripetibile poiché il
soggetto passivo resterà scottato dall’esperienza , e non dovrebbe più
cadere nella rete . Assume i connotati di una truffa quando la
promessa è più volte confermata e mai mantenuta .
E1A40f- Questo sistema di convincimento si presta a molte varianti . Si
possono far apparire i fatti in modo diverso da come sono presentando
solo gli aspetti positivi e nascondendo quelli negativi , oppure si
possono invertire le parti a seconda della convenienza , si possono
accorpare solo un certo tipo di avvenimenti e renderli noti quando
l’attenzione è maggiore e con toni che ne rimarcano la caratteristica ,
mentre un altro raggruppamento può essere reso noto in tono minore .
Ne sono un esempio i giornali di cronaca nera che presentando una
sequenza costante di notizie brutte e senza percentuali di riferimento ,
fanno intravedere una realtà molto problematica e paurosa che non
sempre corrisponde al vero . Si può occultare completamente una
notizia , o anche associarla ad un commento che ne altera il valore , la
si può riferire rivolta ad altre persone ed aggiungerci una falsità che la
sminuisce , insomma ci sono molti modi di manipolare la verità prima
di arrivare alla bugia ed al falso vero e proprio .

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E1A40g- Sistema illecito ma largamente utilizzato è la falsificazione
della verità , soprattutto quando questa non è direttamente o
immediatamente verificabile , oppure il miscuglio di parte di verità con
altre parti di bugie . Non è in genere un metodo corretto essendo usato
da persone senza scrupoli quando è intenzionale e pericoloso , anche
se alcune volte ci sono delle bugie frammiste a realtà usate a scopo
umanitari per alleviare il dolore di notizie gravi . Ci si può difendere
con la cautela a non prendere tutto per buono , e cercando una verifica
prima di decidere in modo corrispondente . E1A40h- Tra gli aspetti più
foschi dei sistemi di convincimento , troviamo l’uso del ricatto e della
violenza psicologica e fisica . L’uso della forza e della brutale violenza
sarebbe sempre da evitare , anche se bisogna riconoscere che
qualche volta presenta degli effetti velocemente risolutivi che a volte
mancano agli altri sistemi . Esercitare l’imposizione della supremazia
fisica o delle armi non è mai buona cosa , soprattutto perché si
possono innescare solo reazioni violente , e non è degno di uomini con
la capacità di ragionare , perché dimostrano di non sapere utilizzare
bene questa preziosa facoltà del cervello umano , a parte tutte le
considerazioni di ordine religioso . La violenza è un sistema brutale e
distruttivo difficile da controbattere se non ricorrendo allo stesso
sistema , anche se per contrastarla si può ricorrere all’intervento della
legge se esercitata in un ambito di una determinata socialità , oppure
fare blocco ed aggregarsi con altri che la subiscono , oppure si può
opporre una resistenza attiva o anche passiva ad oltranza secondo le
situazioni . Comunque sono sempre delle condizioni di difficile
gestione sia per il sopraffattore che per chi subisce , in qualsiasi
dimensione si configurano . Anche chi pratica la violenza deve essere
consapevole della sua convenienza , dell’esistenza di alternative , di
quanto si mette in giuoco e fin dove si può rischiare . E nonostante ciò
purtroppo l’apparente rapidità di annullamento del problema , induce in
tentazione molte persone , salvo poi ritrovarsi ad affrontare tante altre
problematiche collegate a questo sistema che ne rendono altamente
sconsigliata l’applicazione.
Conclusa questa panoramica sui sistemi di convincimento , la prima
contromossa che un individuo normale può contrapporre ad un evento
che lo coinvolge , è senz’altro un’attenta valutazione dei pro e dei
contro della situazione da affrontare , sostenuta da una buona
informazione , e senza subire passivamente ciò che viene spacciato
per vero . L’analisi prudente dei fatti può preservare dalle fregature
predisposte intenzionalmente . Resta fondamentale l’impiego
dell’attrezzo cervello per vivere in modo armonico con il resto della
società della quale si fa parte , e per evitare di incappare in trappole e
pericoli disseminati lungo la strada che ognuno percorre .

Capitolo E2- Il programma


Approdato a queste nuove conoscenze , o semplicemente ripassato

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cose già apprese , si auspica che ogni lettore abbia una visione più
precisa di cosa egli è , di cosa vuole , di come intende ottenerlo , e
quindi se già non l’ha fatto potrebbe tracciare un “ programma “ di
orientamento delle sue future aspettative . Per poter utilizzare al
meglio gli “attrezzi” mentali e materiali che ci si può permettere ,
sarebbe opportuno avere appunto una strada di riferimento che serva
a confrontare ciò di cui si dispone e quello che eventualmente occorre
o bisogna procurarsi per realizzare le ambizioni che si vorrebbero
concretizzare , personalizzata secondo le specifiche aspettative . A
titolo di esempio viene proposto un modello di programma possibile ,
senza nessun intendo di sovrapporsi alle scelte individuali , che
potrebbe servire a percorrere un determinato sentiero della vita che si
vuole intraprendere . E’ vero che durante l’esistenza delle persone ,
molte volte è più il caso e le occasioni a determinare le scelte che si
fanno , ma avere un programma serve di orientamento e nel caso lo si
debba abbandonare o sovvertire un succede poi niente di irrimediabile
e comunque risulta utile per sapere dove andare , dove si è arrivati e
la eventuale distanza che manca agli obiettivi fissati . L’esistenza delle
persone si può grossolonamente suddividere in tre grandi fasi ,
quando si svolge e si riesce a concluderla nelle attuali società
moderne . Queste fasi si potrebbero definire con tre verbi : capire ,
costruire , contemplare . Con “capire” si intendono i vari momenti che
si attraversano durante l’infanzia e l’adolescenza , caratterizzati
dall’apprendimento di quanto più è possibile , dalla consapevolezza
dell’ambiente circostante , delle regole che governano il mondo
esterno , dal riconoscimento delle aspirazioni personali , dalle prove
che appunto fanno capire le dimensioni del proprio essere . Con
“costruire” si entra nel pieno della operatività dove si possono
verificare le conoscenze , le aspirazioni e le possibilità . Si possono
intraprendere direzioni previste o altre completamente diverse a
secondo delle situazioni che si presentano , e ci si impegna per
realizzare almeno una famiglia che risponda all’esigenza di continuare
nei figli il prolungamento della vita biologica degli uomini insieme ad
altre aspettative . Con “contemplare” si identifica la fase finale dei
bilanci , dei rimpianti , e di una considerazione diversa degli
accadimenti , alla luce di un vissuto che fa “capire” forse con ritardo
i modi più giusti di come andava interpretata l’esistenza . Da questo
abbozzo si può tracciare un programma più dettagliato con il solito
sistema dello schema con parole-chiave .

schema N° 12 Dopo l’evento della Nascita , infanzia , gioco , e


scuole di vario genere e grado per apprendere e per scoprire le
proprie attitudini o verificare le proprie potenzialità . Lavoro nella
forma di autonomo , di dipendente , di affiancamento alle attività
familiari , o per mettere a frutto le nozioni scolastiche . A fianco al
lavoro esperienze di consapevolezza , errori di scelta , ricerca

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di un compagno o di una compagna finalizzata alla creazione di una
famiglia . Denaro da inseguire , da procacciarsi , da gestire , da
utilizzare per appagare desideri come auto e viaggi e per costruire
una coppia e procreare dei figli . Ed ancora lavoro e famiglia per
ottenere un certo posto nella società , per crescere i figli , per
mostrare cosa si è capaci di fare . Problemi da ogni parte da risolvere
, impegno ad ampliare ed investire o a conservare , a volte decisioni
radicali per fronteggiare eventi e situazioni problematiche . Verso il
completamento dell’esistenza , uno sguardo agli eventi trascorsi ed
uno ai figli , in un misto di tanti rimpianti e qualche soddisfazione ,
avvolti da una ovattata tristezza che si manifesta in previsione di una
partenza . (fine schema) .

Capitolo E3 – Sintesi delle idee principali


Per vivere con relativa facilità bisogna sforzarsi di essere metodici , nel
senso di fare quello che si ha intenzione di compiere seguendo un
metodo copiato da altri , oppure applicandone uno personale , perché i
problemi risultano più facili da risolvere . Il metodo può sopperire
anche ad un livello non molto alto di intelligenza o ad una scarsa
inventiva , o almeno ne riduce le distanze da queste perché frutto di
esperienze vissute e corrette per ottenere il miglior risultato . I metodi
si usano soprattutto nel campo del lavoro dove tantissime cose si
possono realizzare applicando una certa metodologia che ne facilita
l’esecuzione . A pensarci bene , la stessa conoscenza può essere
acquisita meglio ed in maggior misura applicando determinati metodi ,
per cui il binomio di conoscenza più il metodo diventa inscindibile
perché riesce a colmare la domanda di cosa fare e come fare una
determinata azione . Questo micro manuale o manualetto si può
sommariamente riassumere nelle seguenti convinzioni di base
elencate di seguito , che possono o non possono essere condivise dal
lettore . Se sono condivise , tutte o in parte e si vuole approfondire in
fondo è riportato l’indirizzo e-mail dove chiedere chiarimenti , se invece
non si condivide tutto o in parte allora si è speso un poco di tempo per
conoscere delle opinioni diverse che vagano tra questo grande
campionario di tipologie diverse che è l’umanità .
Asserzione n° 1- Essendo il cervello , l’organo relativamente più
importante del corpo umano , è opportuno per tutti conoscere le sue
caratteristiche , il suo funzionamento , il modo di adoperarlo .
Asserzione n° 2 - E’ possibile stabilire in linea di massima dalla forma
della testa e della fronte e dal tipo di pelle degli individui ,
la loro quantità di potenzialità intellettive .
Asserzione n° 3- La procreazione assicura alle persone la loro
continuità biologica , ed una sorta di micro immortalità chimico-fisica ,
per cui la costituzione di una famiglia dovrebbe essere il secondo
obiettivo da perseguire nell’esistenza degli uomini .
Asserzione n° 4- L’esistenza delle leggi indica che i singoli uomini

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non sono disposti naturalmente al rispetto generico degli altri .
L’egoismo primordiale non lo si può dominare con la costrizione ,
perché radicato nei meccanismi cellulari , ma lo si può controllare
facendolo evolvere almeno allo stato di egoismo “intelligente” per
renderlo compatibile con quello delle altre persone . L’appagamento
dei desideri sani rende piacevole la vita ed arricchisce la psiche .
Asserzione n° 5- L’uomo può considerarsi molto più figlio diretto della
Natura e delle leggi fisiche che la governano e molto meno figlio diretto
di Dio , anzi quasi un nipote di un nonno Dio che è invece Creatore
diretto e quindi padre della Natura .
Asserzione n° 6- Essere in possesso di un cervello capace di dedurre ,
astrarre , ed infine anche capire se si vuole , la presenza di Dio , molto
probabilmente indica che lo scopo della vita umana è la possibilità di
arrivare a tale comprensione , che è il fondamento anche della
dottrina chiamata “Ragionesimo” .
Asserzione n° 7- Se esiste la voglia di capire , il ciclo biologico che
costruisce il cervello umano si può trasformare e sublimare da speciale
materia chimico-fisica a pensiero ultrafisico spirituale per accedere al
cospetto di Dio .
Asserzione n° 8- Il tipo di società , il procacciamento dei mezzi di
sussistenza (scuola , lavoro , casa , ecc. ) la scelta del partner ,
l’educazione dei figli ed altro , sono tutti problemi da affrontare con
l’uso del ragionamento “ad albero”
Come anticipato nel capitolo E1V , dalle future scoperte sulla materia e
sull’universo forse si potrà delineare in modo più preciso come le
persone possono diventare un “impasto” di materia , energia e
spiritualità che costringerà le attuali religioni ad adeguare i loro concetti
fondamentali , modificandosi forse nel modo illustrato di seguito . Dove
viene approfondita la teoria religiosa del “Ragionesimo” , che ha la
presunzione di voler essere un auspicabile ammodernamento delle
concezioni spirituali attualmente esistenti . Essa propone una visione
religiosa più vicina alle leggi naturali della fisica e meno impregnata dei
condizionamenti esercitati dalle culture che si sono intrecciate con le
religioni fino ad ora adottate . Molte di queste convinzioni spirituali
risalgono a tempi lontani , quando alcuni meccanismi della natura
apparivano in modo diverso perché influenzate da credenze ed idee
accettate in quelle epoche , ma poco valide scientificamente . Le
scienze nel loro sviluppo hanno modificato tante supposte verità e
quindi hanno gettato una luce differente sull’universo e sui presupposti
che sostengono anche le religioni .

Il Ragionesimo
Disposizione dei capitoli : A-introduzione , B-indizi , C-teoria , D-c’è
un Dio , E-com’è Dioes , F-rapporto tra Dioes la natura e l’umanità , G-
paragone acquario-pianeta terra , H-meccanismo dell’energia
spirituale , I-confronto con altre religioni , L-come si applica

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il ragionesimo , M-organizzazione , N-quotidianità , O-momenti
importanti

Capitolo A - Introduzione
Le persone , di solito , formano le proprie convinzioni , mischiando le
opinioni degli altri , ascoltate direttamente o apprese attraverso i mezzi
di informazione , con le proprie personali opinioni . Molti eventi sono
spiegabili con evidenze scientifiche , e quindi non c’è molto da
discutere , se non sulla validità delle prove addotte , altri argomenti
invece , non sono supportati da prove inconfutabili e perciò le loro
ragioni sono solamente ipotizzabili fino a diversa dimostrazione . In
questi casi , se si dispone di un cervello capace di ragionare e di indizi
sui quali indagare , si può elaborare , oppure modificare , la propria
opinione su di una determinata questione , e successivamente magari
metterla alla prova con un confronto di diverse affermazioni . Un
importante argomento , che ancora non appare convincentemente
accertato , almeno dal punto di vista scientifico , riguarda la effettiva
esistenza di un Dio creatore di tutte le cose , e l’insieme degli
interrogativi attinenti a questo dilemma . Poiché non esiste a tal
proposito , una dimostrazione scientificamente inappellabile , pur
restando nel campo della teoria , si può fare il seguente tipo di
ragionamento , che apporta un contributo positivo all’argomento . Il
dubbio divide la certezza in una metà di “si” ed in un’altra metà di “no”.
Se a una delle due metà si possono aggiungere delle argomentazioni ,
questo porta , chi è interessato , più vicino ad una delle due risposte ,
tanto da poterla accettare diversa dal dubbio e quindi come fosse
pienamente vera . Riguardo alla questione posta , oltre alla fede , ci
sono degli indizi intorno all’umanità , che rinforzano il “si” piuttosto che
il “no” , e perciò si può ritenere con maggiore validità che c’è un Dio
presente nell’universo .

Capitolo B - Gli indizi


Gli indizi sono dei segni che permettono di capire cosa o chi li
ha prodotti . Se si vedono le orme di un animale sul terreno , si
può affermare che quell’animale è passato in quel luogo
andando in una certa direzione , che era più o meno lungo , che
era più o meno pesante , eccetera . Analizziamo tre esempi di
avvenimenti che possono essere interpretati come fossero
tracce di qualcosa di più grande . Se si prendono dei semi e si
introducono nel terreno , dopo un certo tempo , si vedranno
spuntare una o più piantine che produrranno dei frutti dai quali
ricavare di nuovo dei semi . Soffermandoci davanti ad un branco
di animali , si possono facilmente vedere animali adulti che
hanno generato dei figli , che a loro volta hanno generato altri
figli , e così via . Se ci troviamo ad attraversare un terreno

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sabbioso , si può notare che il vento e la pioggia sbriciolano gli
ammassi di terreno sporgenti e li fanno diventare sabbia , che a
sua volta sotto l’effetto di altro vento ridiventa di nuovo un
accumulo . Questi indizi portano a fare delle considerazioni . Si
può dedurre da essi , che la materia e la vita biologica del
pianeta terra si trasformano continuamente cambiando forma e
situazione , e partendo da un punto ritornano poi allo stesso
punto , e sembrano percorrere una specie di cerchio ideale , che
si definisce ciclo . Se osserviamo ancora più attentamente , si
può anche notare che i semi le piante ed i frutti , contengono
sempre l’acqua dentro di essi , che gli animali di qualsiasi età e
dimensioni , sono sempre costituiti di carne , che la sabbia e gli
accumuli sono formati sempre da granellini , che mischiandosi
ad altri tipi di minerali , variano forma e posizione . Da cui la
deduzione che la materia è composta da elementi che restano
invariati ed altri che si trasformano . E quella parte che si
trasforma passando da una posizione alla successiva , mostra
un legame ed una caratteristica molto diffusa in natura , ossia la
discendenza di qualcosa da qualcos’altro . Nell’esempio degli
animali , si può vedere il susseguirsi delle generazioni e da
questa osservazione , andando a ritroso nel tempo , si
immagina che ci debba essere un punto di origine della
discendenza . Questo punto di inizio delle generazioni , a sua
volta diventa un indizio , importante ed allo stesso tempo
difficile da esplorare , perché intorno a noi esseri umani vediamo
soprattutto cose che si trasformano e nessuna che abbia
veramente inizio dal nulla . Per approfondire , faccio un esempio
e focalizzo l’attenzione su di una persona che costruisce un
acquario . Appare subito evidente che si serve del vetro ,
dell’acqua , dell’elettricità , e di tante altre cose prese altrove e
le utilizza per formare un nuovo oggetto . Praticamente
l’acquario si costruisce con cose già esistenti e quindi
rappresenta solo una trasformazione di materiali in una forma
diversa , anche se concettualmente , si può identificare nel
momento in cui è completato il punto di origine di quella
determinata costruzione che prima non esisteva .
Apparentemente potrebbe sembrare che quell’acquario
si è formato dove prima non c’era , ma sostanzialmente esprime
soltanto la potenzialità dei materiali usati a trasformarsi in
qualcos’altro . In questo modo il punto di origine dell’acquario si
divide e si allontana sui vari punti di origine delle cose che lo
compongono . Stabilito che il punto di inizio delle cose è spesso

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molto oltre quello che appare , l’esempio permette di introdurre il
concetto di valore della materia . L’acquario deriva da un
progetto e da una precisa volontà di realizzarlo , alle quali si
somma la costruzione fisica delle parti elencate
precedentemente . Quindi si assiste ad un arricchimento
dell’acquario che non è più solo un certa quantità di materia ed
energia trasformata in una forma diversa , ma possiede dentro
di sé anche qualcosa di immateriale , che è il pensiero di
costruirlo . Infatti , qualora si verifichi una incidentale distruzione
questa è capace di suscitare nel costruttore una reazione
emotiva , anche se piccola , a testimoniare un accenno di
rapporto e di considerazione un poco oltre la indifferente
materialità . Si può anche affermare che esiste una specie di
energia del pensiero , in quanto l’applicazione del pensiero
può produrre lo spostamento della materia . Dove c’è il pensiero
degli esseri umani , sorgono costruzioni , campi coltivati ,
attrezzi , eccetera , che esprimono il movimento e la presenza di
quest’altro tipo di energia . Viene usato il termine “altro tipo di
energia” , perché il pensiero , oltre al movimento ,
inietta una volontà ed uno scopo nelle cose inanimate e
conferisce una motivazione alla loro esistenza . Ci sono indizi
che costantemente esposti si coprono dalla polvere
dell’abitudine occultandosi , come il movimento delle cose che
implica la presenza dell’energia . Dove arrivano i raggi del sole ,
insieme all’acqua ed alla terra , nascono le piante che crescono
e generano altre piante , queste sono mangiate dagli animali
che crescono e generano altri animali , mantenendo in vita
quelle discendenze di cui abbiamo parlato . Semplificando si
può dire che i raggi del sole sono la grande energia o il grande
motore che insieme agli elementi terrestri , producono la vita
biologica sul nostro pianeta . La vita biologica si riconosce
soprattutto dal movimento delle sue creature , gli alberi
aggiungendo foglie e rami si allungano con un movimento verso
l’alto , gli animali si spostano continuamente alla ricerca del cibo
muovendosi in tutte le direzioni . Quindi se l’energia del sole
genera la vita e la vita è segnalata dal movimento , l’energia
produce il movimento , o al contrario dove c’è il movimento
c’è l’energia . Che si può sentire con le mani accostate ad un
fuoco oppure sotto i piedi quando la forza delle onde sposta la
sabbia del mare , mentre nelle grotte buie , viceversa dove non
arriva il calore del sole , non troviamo piante , animali e
movimento immediatamente percepibile .

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Il movimento quindi è il principale indizio che svela la presenza
dell’energia dinamica . Essa può essere solamente fisica come
il calore o l’elettricità , ma può anche essere “nobilitata” quando
contiene qualcosa in più come nell’esempio dell’acquario . In
questo caso , se a quella convenzionale si somma l’ energia del
pensiero , si ottiene una energia di livello superiore . Se poi
l’energia è convogliata in una determinata direzione , il
movimento acquista l’ulteriore caratteristica di essere
organizzato , nel senso che c’è qualcosa o qualcuno che vuole
che il movimento vada in un certo verso e si muova in un certo
modo , per realizzare un determinato obiettivo . La proprietà
della direzione , porta alla deduzione che il movimento
organizzato non è frutto della casualità , ma è diretto verso uno
scopo per una determinata ragione , ossia vuol dire che esprime
una volontà associata al movimento . Se il movimento fosse
provocato dalla casualità non si manifesterebbero la costanza
dell’impulso e l’intenzionalità della direzione . Ed infatti energia e
materia , in natura sono guidate dalle leggi della fisica e della
chimica che ne armonizzano i rapporti tra di esse e con
l’ambiente . Se si guarda il cielo , è facile notare la luna ripetere i
suoi movimenti rispetto alla terra , il giorno e la notte alternarsi
continuamente , e le stelle ed i pianeti posizionati secondo
determinate regole . Tutti segni di una conseguenza
predeterminata e non certo il risultato di avvenimenti solo
casuali . Dall’osservazione dei corpi celesti , si può ricavare
ancora un altro indizio . Il sole , la luna , le uova contenitori di
vita e la testa degli umani contenitore del cervello , hanno tutti
una forma più o meno sferica che induce a supporre che tale
forma possiede un certo significato nell’universo . Proseguendo
l’osservazione del cielo di sera , si può immaginare che le stelle
sono corpi celesti simili al nostro sole , luminose come quando
splende di giorno , ma così piccole alla vista a causa della
grandissima distanza , e si intuisce quale spazio enorme ci
separano da esse . La grandezza dell’universo è un indizio sul
quale riflettere . Di solito l’opera di un artista , il manufatto di un
artigiano , il piatto di una cuoca , eccetera , fanno intravedere la
personalità dell’autore , e quindi l’autore dell’universo è
certamente immenso , se come appare ciò che ha prodotto è
grandissimo . Al contrario , se gli esseri umani sono così
piccoli vuol dire che anche questo ha un suo significato . Le
ridotte dimensioni degli uomini fanno ritenere che possono
accedere e conoscere solo una parte limitata di universo .

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Nonostante posseggono un cervello capace di ragionare , di
inventare mezzi di trasporto , di viaggiare nel passato
utilizzando i ricordi e nel futuro immaginando l’avvenire , la
relativa esiguità non permette di esplorare gran parte dello
spazio che esiste intorno all’umanità . Con il tipo di cervello che
gli uomini possiedono , possono capire che , se nello spazio
conosciuto sono le sole creature ad averlo con queste capacità ,
vuol dire che esiste una ragione .
Se anche altri animali sono dotati di un cervello , ma quello degli
uomini è specifico , allora questo serve a capire qualcosa che
riguarda in modo diretto l’umanità . Se le sue proprietà non
possono andare oltre determinati limiti allora il qualcosa da
capire è circoscritto a questa portata . La grandezza
dell’universo e l’estensione del tempo , sono un gigantesco
ostacolo per concepire o addirittura scoprire l’origine delle cose
, e diventa quasi impossibile svelare dei misteri che , in questa
logica , tali devono restare . Oppure , per scavalcare questi
confini , occorre fare qualcosa di più che il semplice
abbandonarsi alla normale vita biologica . Occorre trovare una
strada diversa che abbia una connotazione soprannaturale ,
come vedremo più avanti . Descritta sommariamente ed un
poco alla rinfusa questa serie di indizi , si può formulare una
teoria e poi riagganciandosi agli indizi , la si può rendere
giustificata con le deduzioni che coincidono .

Capitolo C - Teoria
In genere le teorie possono essere grosso modo di tre tipologie :
quelle sbagliate se partono da riferimenti che poi risultano falsi ,
quelle vere se alla verifica con prove scientifiche risultano
confermate , quelle poco o molto probabili se formulate su
indizi e deduzioni poco o molto convincenti . Le teorie molto
probabili hanno il difetto di non raggiungere la certezza fuori di
dubbio , però allo stesso tempo posseggono il pregio di
indirizzare statisticamente verso la strada che culmina con la
verità , piuttosto che il contrario . Il “ragionesimo” , titolo di
queste riflessioni , è una teoria filosofica che vuole spiegare con
l’uso appunto del ragionamento riportato nella introduzione , il
rapporto che lega gli esseri umani alla natura ed a chi ha creato
entrambi , appoggiandosi agli indizi che si possono ricavare dal
mondo circostante . Gli indizi più supportanti sono il fenomeno
della discendenza e la grandezza sferica dell’universo .

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Se la realtà si può rappresentare come un immenso “domino”
nel quale gli eventi si manifestano in successione , allora esiste
un punto di inizio ed una forza di partenza che ha avviato il
movimento . Se la forma sferica predomina in questa realtà ,
allora il centro della sfera coincide con il punto di avvio e
dell’energia iniziale . Questa teoria afferma perciò , che esiste al
centro dell’universo , un particolare tipo di energia di livello
superiore , che ha creato , dove prima non esistevano , e messo
in movimento i componenti con i quali è stato costruito l’universo
stesso. I componenti dell’universo sono , gli elementi base
dell’energia e della materia , ed il progetto . Per elementi di base
si intendono le particelle unitarie che formano la materia come
ossigeno , idrogeno , minerali , metalli , eccetera , e le particelle
unitarie che costituiscono i vari tipi di energia fisica che
conosciamo come luce , fuoco , vento , forza di gravità ,
elettricità , eccetera . L’esistenza del progetto si evince dal
rapporto armonizzato tra gli elementi suddetti , prodotto dalle
leggi della fisica e della chimica , dalla forma della materia , da
come energia e materia interagiscono tra di loro . Se ci fosse
solo la casualità al posto della intenzionalità , sicuramente
regnerebbe il caos ed il disordine completo . Ciò nonostante
permane un certo grado di casualità e di indeterminazione
all’interno dei sistemi , che predispone lo spazio della libertà di
scelta tra diverse opzioni . Questo particolare tipo di energia
centrale , ha costruito con gli elementi l’universo o la natura ,
come normalmente si intende tutto ciò che l’umanità percepisce
intorno a sè e non è stato costruito da essa . L’evento della
creazione degli elementienti è stato seguito subito dopo dalla
costruzione della natura e dall’avvio di tutti i fenomeni
consecutivi a questo atto , come il susseguirsi delle
trasformazioni in natura , induce a pensare . Si delinea in questo
modo , una entità creatrice e costruttrice dalla quale
scaturiscono per discendenza tutte le cose che esistono .

Capitolo D - C’è un Dio


Al centro dell’universo c’è un Dio , concettualmente e fisicamente .
Concettualmente solo una entità superiore può far originare dal nulla il
creato e poi conferirgli dimensioni , forme e caratteristiche gigantesche
come quelle che si colgono intorno all’umanità .
Solo una intelligenza superiore può manipolare e dirigere una energia
di tale potenza ed una quantità di materia così enorme . Solo una
entità sovraumana può essere l’autore di un processo creativo e di una
costruzione meravigliosa ed organizzata come appare l’universo .

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La struttura si impreziosisce ulteriormente se la consideriamo come
interprete di una volontà soprannaturale , acquisendo così anche una
connotazione spirituale ed innescando la possibilità di una forma di
comunicazione tra il costruttore ed il prodotto della sua intenzione .
Fisicamente questo nucleo , capace di immettere forza e movimento ,
è sicuramente una elevata forma di energia , con aspetti simili alle
energie convenzionali , ma con la caratteristica unica della vera
potenza creativa , con la peculiarità di trasformare il vuoto in tutte le
cose . Essendo il punto di inizio del creato , questa entità non ha
tempo , dovendo ogni cosa che ha una origine , avere anche un
termine . Questo Dio che si configura come energia di partenza della
natura , è indicato di seguito con il nome di “Dioes” per sottolinearne la
sua immensa potenza con l’aggiunta della “e” nel doppio senso di
energia elevata e della “s” nel doppio senso di suprema al vertice ed
all’origine di tutto , e spirituale al disopra della materia

Capitolo E - Com’è Dioes


Come detto precedentemente la forma più significativa in natura è la
sfera , e quindi per traslazione Dioes è una sfera di questa
eccezionale energia , situata al centro dell’universo . Egli non ha
tempo , proviene dall’infinito e durerà all’infinito perché è il punto di
origine della natura intesa come tutto ciò che esiste di conosciuto e di
sconosciuto nel cosmo . La natura è il tempo , lo spazio , l’energia , la
materia , le regole dell’universo , eccetera . Da questa sfera è iniziato
tutto quello che conosciamo . Nelle immediate vicinanze è
posizionata la “sfera della felicità” che ospita l’essenza delle creature
della natura ritenute degne di stare vicino a Dioes . All’opposto , in una
zona del cosmo molto lontana dal centro , è collocata la “sfera del
desiderio negato” dove confluiscono l’essenza delle creature della
natura che durante la vita biologica , non hanno avuto rispetto per
nessuna cosa . In seguito sarà approfondito questo argomento . Dalla
sfera centrale emana il pensiero di Dioes che irradia tutto il suo
creato con il quale può comunicare ed interagire per eventualmente
cambiare qualcosa se lo ritiene opportuno . Il pensiero di Dioes
percorre radialmente tutto lo spazio dal centro verso l’estremità , per
poi ritornare nel centro , in un susseguirsi continuo di fluttuazioni nelle
due direzioni opposte . Come si deduce dall’esistenza dei cicli della
natura , tutto l’universo si muove in modo automatico . Le leggi della
natura tengono in equilibrio gli elementi e tutto si comporta secondo il
volere di Dioes . Anche la vita biologica sulla terra mostra questo
automatismo e sembra assomigliare ad un grande acquario dove oltre
i pesci troviamo anche altri animali ed il genere umano .

Capitolo F - Rapporto tra Dioes , la natura e l’umanità


In riferimento al nostro genere umano , Dioes ha programmato che ad
un certo punto e per un tempo che non è dato conoscere , nella natura

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sul pianeta terra si differenziasse il cervello di un specie animale . E
questo evento forse si è verificato o si verificherà anche altrove ed
anche per altre specie viventi . Questo cervello particolare è capace ,
nell’ambito della normalità , di capire ampiamente la realtà circostante
e soprattutto di dedurre da essa una presenza soprannaturale . Se
dopo la scoperta di un soggetto divino oltre la materia , i possessori di
tale cervello adegueranno i loro comportamenti a questa verità , allora
potranno avere per ricompensa oltre al dono della vita biologica
cosciente , anche un altro premio , secondo un meccanismo che sarà
illustrato più avanti . Come si deduce dalla modalità delle discendenze
a cascata , gli uomini sono i figli di Dioes solo nel senso più ampio di
prodotto della sua creazione , ma più specificamente si debbono
ritenere i figli diretti della natura sul pianeta terra . Se fossimo i figli
diretti di Dioes , da considerare piuttosto come un nonno , saremmo
molto più simili a lui , invece ci riproduciamo in generazioni successive
come tanti altri organismi terrestri , abbiamo a disposizione un tempo
ed uno spazio alquanto limitato , possediamo una conoscenza parziale
dell’universo . Dioes però ci ha privilegiati fornendoci un mezzo come il
cervello ragionante che permette di arrivargli vicino , che poi in libertà ,
possiamo o non possiamo usare per questo scopo . La natura invece
con la sua grandezza , con la sua potente energia , con la meraviglia
del suo equilibrio , è molto più somigliante a Dioes , tanto che il sole ad
esempio , veniva adorato nei tempi antichi , come un Dio . Per contro
molte creature della natura , madre effettiva degli uomini , sono molto
più svantaggiate per arrivare ad un premio spirituale , essendo
incapaci di concepire una entità come Dioes . Ammettiamo per ipotesi
che le dimensioni di un uomo fossero solo un miliardo di volte inferiori
alla grandezza del cosmo , o in qualche modo almeno sufficienti a
vedere Dioes al centro dello universo , allora potremmo sapere con
certezza se lui esiste oppure no . Se non è cosi è per logica e per
volontà di Dioes . La logica porta ad escludere che un qualsiasi essere
umano normale , con a disposizione la libertà di scelta , in presenza di
un Dio , possa comportarsi in un modo a lui sgradito , esponendosi ad
una possibile punizione . Quindi resta l’evidenza che , se ogni cosa
segue una specie di filo logico , questa impossibilità congenita , è
frutto di una determinata ragione . La nostra ridotta conoscenza si
spiega con il divieto di accedere a fondamentali verità in certe
condizioni . In questo caso se si vuole varcare i confini del sapere
umano , occorre imboccare un percorso specifico , ossia dimostrare la
nostra volontà di compiacere Dioes . Se crediamo in Lui con un atto di
fede , o perché abbiamo appreso della sua esistenza da un’altra
persona , oppure meglio se sappiamo individuare con il nostro
personale discernimento la sua presenza , allora possiamo superare
quel limite , dimostrando con i fatti di saper interpretare la sua
disponibilità a mostrarsi . Quando riusciamo ad immaginarlo vivo e
vero , avremo stabilito con lui un punto di contatto . Questo incontro

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può evolvere in un vero rapporto se gli portiamo rispetto . Rispetto
che possiamo esternare con i nostri pensieri nei suoi confronti ,
oppure più concretamente con azioni materiali positive rivolte alle
creature della sua costruzione , più vicine a noi . Se rispettiamo il suo
creato , indirettamente mostriamo di riconoscerlo , assecondarlo e
ringraziarlo per aver organizzato la vita sul pianeta terra e reso
possibile la nostra individuale esistenza . Riconoscersi e rispettarsi
sono le basi di un sano rapporto . Cosi dovrebbe avvenire tra gli
umani , tra gli umani e gli animali , le piante , e la natura tutta , tra gli
umani e Dioes . Se riusciamo a rapportarci in questo modo , abbiamo
compreso lo scopo della nostra vita terrena e diventiamo degni di un
premio soprannaturale alla fine del nostro ciclo organico . Ed il premio
sarà di avere quello che qui ci manca : la conoscenza dei misteri
dell’universo , la felicità di vivere accanto alla origine della vita , la
possibilità di assistere , ma solo da spettatori senza emozioni e senza
alcuna possibilità di intervenire , all’evolversi degli avvenimenti
nell’universo e sul pianeta terra , e poter conoscere anche gli eventi
trascorsi . Mostrando durante la nostra vita la volontà di compiacere
Dioes , esterniamo la nostra voglia di spiritualità oltre la materia , che
per le sue caratteristiche ci farebbe invece essere egoisti , individualisti
ostili agli estranei . E’ una specie di prova che si supera quando si
dimostra di saper gestire questo tipo di rapporto . Quelle che vengono
definite “buone azioni” testimoniano un buon uso della energia di cui
disponiamo ed il sentimento di rispetto che vogliamo manifestare . In
questo modo utilizziamo con profitto il tempo e l’ occasione offerta agli
esseri umani . Per illustrare meglio il rapporto tra Dioes e l’umanità ,
ricorrerò ad un paragone già accennato in precedenza.

Capitolo G - Paragone acquario-pianeta terra


Il pianeta terra potrebbe paragonarsi , concettualmente , ad un
complesso acquario perché , pur se di forma sferica e semplificando al
massimo , è un grande contenitore dove si svolge la vita di organismi
biologici alimentati da una presenza esterna. Senza il cibo fornito dal
proprietario dell’acquario i pesci morirebbero, se il sole si spegnesse di
colpo gli uomini sulla terra sparirebbero . Osservando un acquario
possiamo notare in primo piano qualcuno che l’ha voluto , l’ha
costruito e sistemato in una stanza , successivamente la sua
funzionalità automatizzata con il dosatore del cibo , il regolatore della
temperatura dell’acqua , l’ossigenatore ed altre cose , ed infine i pesci
che ci vivono , nascono e muoiono . In una dimensione maggiormente
ampliata, possiamo concepire similmente , un ideatore e costruttore di
un grande ambiente come il nostro universo , nel quale è inserito un
pianeta terra con tante regole fisiche e chimiche che lo tengono
in equilibrio con la natura sul quale trascorre la vita biologica , ed infine
gli esseri umani che vivono , nascono e muoiono in questo grande
spazio simile appunto ad un enorme acquario . Questo per evidenziare

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alcuni aspetti del rapporto tra l’umanità e Dioes . Attraverso il vetro ,
anche se quasi sicuramente non se ne rendono conto , i pesci
possono vedere l’artefice della loro esistenza , mentre gli uomini non
hanno questa possibilità . Però esiste una diversa modalità per
raggiungere lo scopo, ossia la sostituzione della visione attraverso il
vetro con una visione attraverso le facoltà di un cervello fortemente
sviluppato rispetto a quello dei pesci. Con questo attrezzo si può
capire gran parte dell’ambiente in cui viviamo e fare delle deduzioni
che quasi sostituiscono la visione diretta di cosa esiste oltre il vetro. La
capacità di comprendere compensa la mancanza di osservazione
immediata attraverso la trasparenza del vetro , conoscenza che
avviene per mezzo del senso della ragione piuttosto che con il senso
della vista . Il paragone mette anche in risalto la posizione di chi sta
fuori dell’acquario , ed il costruttore interpreta per un certo tempo , la
parte di Dioes , rendendosi conto a posizione invertita degli
interrogativi di chi sta dall’altra parte. Dal di fuori si comprende meglio
il rapporto tra le due parti e diventa facile spiegare gli avvenimenti che
accadono all’interno . Dioes ha usato un tipo di messaggio molto
semplice per permettere a tutti quelli che vogliono di capire . Anche se
fossimo ancora uomini primitivi , non ancora a conoscenza di tante
nozioni scientifiche , avremmo potuto intuire che nella meraviglia della
natura che ci contiene , vi è l’impronta di Dioes . Gli indizi sopra citati ,
esistevano fin dai primordi del genere umano , ed è per questa ragione
che li ho menzionati . Dioes ha messo tutti gli uomini di qualsiasi
epoca , nella condizione di comprendere che esiste e che è possibile ,
se si vuole , instaurare un rapporto con Lui . Chi invece è
impossibilitato per ragioni patologiche o per eventi imprevisti ad
intraprendere questo percorso , può sperare nella ripetizione del suo
codice genetico durante l’alternarsi delle trasformazioni biologiche , e
se ha fallito una prima volta , ci potrà riprovare .

Capitolo H - Meccanismo dell’energia spirituale


La mente degli uomini con la sua capacità di ragionare ,
viaggiare nel tempo ricordando il passato ed immaginando il
futuro, e con la facoltà di generare il pensiero , può innalzarsi
oltre la materia che lo costituisce ed acquistare la capacità di
tendere verso il sovraumano e verso dioes . La materia che
forma gli esseri umani , osservata da un certo punto di vista , si
può definirla essenzialmente centripeta , ossia si muove
prevalentemente verso se stessa e per il suo interesse . Ne
sono la manifestazione , l’istinto di sopravvivenza , la difesa del
territorio , la paura giustificata e l’egoismo . Dioes al contrario
è centrifugo , ossia si proietta verso l’esterno e verso l’altrui . Ha
riempito della sua energia tutto il cosmo , ed all’umanità in
particolare ha regalato la libertà di decidere e la opportunità

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di comprendere il suo creato e la sua presenza . Quindi per
poter avere un rapporto con lui , suprema spiritualità , occorre
dirigersi verso la direzione opposta al nostro istinto materiale e
dimostrare di avere qualcosa in comune . Bisogna compiere un
lavoro di emulazione e sollevamento che ci distacchi dalla
materia e ci porti più vicino alla spiritualità di dioes . Oltre al
dono della vita cosciente per provare ad ottenere questo scopo ,
è prevista anche una ricompensa per questo impegno . Chi però
in spregio a questa generosità , deliberatamente , sovverte
questa indicazione e si spinge nella brutale crudeltà , oltre
l’egoismo naturale , vedrà la sua spiritualità confinata dove
finisce l’altruismo e successivamente annichilita . Gli esseri
umani che comprendono ciò , dovrebbero ardere di bontà , e
creare un ambiente sociale spiritualmente e materialmente
accogliente . Il sole e le stelle emettitrici di luce e calore
rappresentano bene questo altruismo cosmico , in
contrapposizione ai pianeti essenzialmente centripeti ed
assorbenti . Dioes riempie tutto lo spazio intorno a se con il suo
“pensiero” che si può assimilare a delle speciali onde
elettromagnetiche simili ad invisibili raggi di luce , per
immaginarne la composizione . Esse partono da lui al centro
dell’universo , raggiungono le estremità più lontane e ritornano
al punto di partenza , così che la volontà di dioes si collega a
tutto il suo creato , per ascoltarlo e per intervenire se occorre .
Di seguito è indicato come “pensiero d” questo tipo di radiazioni
spirituali . Quando un essere umano ipotizza l’esistenza di un
dio creatore di tutto quello che lo circonda e di se stesso , e poi
si convince che è vero , allora scocca una scintilla e si instaura
un collegamento con dioes . Questa specie di contatto mentale ,
predispone una piccola quantità dell’ energia fisica delle cellule
di quel cervello umano a modificarsi in senso spirituale . Nasce
così l’energia spirituale , come una candela che accendendosi al
calore di una fiammella , cessa di essere solo un bastoncino di
cera per diventare l’immagine di un piccolissimo sole . Si forma ,
dopo questo incontro , uno strato di energia spirituale che
condensa l’essenza ed il vissuto di quell’individuo . Questa
specie di nucleo spirituale iniziale nella mente della persona , ha
un tipo di energia simile al “pensiero d” con il quale può
interagire , essendo della stessa frequenza se così si può dire .
Presenta inoltre una connotazione derivante dal passato e
dall’esperienza di chi lo possiede , e può essere di segno
positivo o negativo . Nel corso dell’esistenza , questo nocciolo

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spirituale si trasforma in tre diverse configurazioni secondo il
comportamento tenuto da quella persona . Di valore aumentato
e di segno positivo se la persona ha compiuto più azioni buone
di quelle cattive , e si può definire di tipo a . Di valore invariato
e senza alcun segno se le azioni buone e quelle cattive
all’incirca si equivalgono , tipo b . Di valore aumentato ma di
segno negativo se prevalgono le cattive azioni su quelle buone ,
tipo c . Il valore misura proporzionatamente il numero e la
qualità delle azioni compiute , il segno le identifica come fosse
un colore , e rappresenta l’effetto risultante che esprime la
quantità di rispetto verso il dioes . Azioni volontarie e
comportamenti di una determinata consistenza ed importanza ,
che le persone compiono , attraggono il pensiero d ed agiscono
come la manopola di un rubinetto dell’acqua , che aprendosi fa
depositare sul terreno spirituale una certa quantità di questa
sostanza divina , la quale si addiziona algebricamente alla
quantità ed al segno posseduto in quel momento dal substrato .
Il pensiero d conosce veramente quello che l’umanità definisce
bene o male , secondo un suo esatto criterio , e potendo leggere
nei cervelli dove si forma l’intenzionalità del comportamento ,
può dosare opportunamente la quantità da assegnare , secondo
il suo imparziale giudizio . Essendo diffuso ovunque , conosce
oltre alla spontaneità dei gesti e se sono stati compiuti in piena
coscienza e libertà , anche il loro contesto ed i possibili
condizionamenti , per cui l’afflusso di pensiero d attraverso
questa specie di valvola , risulta giustamente proporzionato . La
qualità dell’azione compiuta , che deve essere di un determinata
consistenza per essere valutata , imprime all’afflusso sopradetto
una valenza positiva o negativa , che si unisce a quella
precedente modulando algebricamente il risultato . Se ad
esempio il gesto è veramente buono , secondo il pensiero d ,
una quantità proporzionata di esso si aggiunge nella modalità
positiva facendo aumentare il preesistente se è positivo
anch’esso , oppure lo riduce se è negativo , e cosi via nelle altre
combinazioni . La conoscenza di questo meccanismo offre la
possibilità di una gestione del comportamento , e pur ignorando
l’entità di energia spirituale accumulata , si può cercare di
compensare e riequilibrare eventuali situazioni compromesse.
Per sapere in precedenza da parte di una persona come può
classificarsi una sua prossima azione , basta che prima di agire ,
si soffermi a valutare se , ciò che si propone di compiere rispetta
la natura e quindi dioes , almeno in buona fede . Rispetto per

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la natura significa rispetto per terra , acqua , piante , animali e
persone . Rispettando la natura si rispetta il suo autore e ci si
mostra degni della sua considerazione e di essere premiati . Ad
esempio se si taglia e si brucia un albero per scaldarsi l’azione
non è cattiva , ma se si incendia un albero per far dispetto al
proprietario , allora lo diventa . Quando cessa la vita terrestre di
un individuo , il suo nucleo spirituale viene trasportato dal
pensiero d in direzione diversa a seconda della tipologia
acquisita . Se di tipo a andrà verso il centro dell’universo e come
premio raggiungerà la “sfera della felicità” , se di tipo b si
ritrasforma in energia fisica ed in questo livello resta sul pianeta
terra , dove , forse si ripresenterà un’altra possibilità , se di tipo c
sarà trascinato alla “sfera del desiderio negato” ai confini del
cosmo e qui incapsulato . Più è alto il valore positivo , più la
posizione del nucleo spirituale nella “sfera della felicità” sarà
esterna e prossima a dioes . La sfera della felicità è
praticamente il paradiso dell’energia e dello spirito , situata
vicino a dioes , da dove si gode della sua visione e vicinanza e
dove è possibile conoscere tutti i misteri dell’universo fisico e
spirituale . Da questa sfera è possibile seguire da spettatori
ininfluenti le vicende che accadono sul pianeta terra e nel
cosmo veicolate dal pensiero d . La “sfera del desiderio negato”
invece si trova in una zona limite , dalla parte opposta al centro
dell’universo , ed all’interno della sfera , più è alto il valore
negativo del nucleo spirituale , più si viene collocati verso il
centro , dove maggiore è il desiderio di dioes , e di
conseguenza più elevata sarà la sofferenza per il diniego di
questo anelito , che rappresenta la punizione per chi ha vissuto
male . Quando la sofferenza sarà arrivata a superare di
innumerevoli volte quella provocata nella vita sulla terra per
intensità e durata , allora quel nucleo sarà eliminato per sempre
Anche gli uomini che asseriscono liberamente e convintamente
di non credere in niente , non possono sottrarsi al giudizio del
pensiero d , perché anche la negazione della spiritualità ne
implica il suo riconoscimento e quindi prende corpo ugualmente
un abbozzo di energia spirituale . In questo caso si forma un
surrogato del nucleo spirituale che si può definire di tipo d ,
privo della capacità di svilupparsi verso la positività , ed
espandibile solo in senso negativo . Praticamente solo
un mezzo nucleo che rispetto a quello vero ed intero differisce
come una gallina da un’aquila . La prima non potrà mai volare
così in alto come la seconda , al pari di un filo di erba

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in confronto ad un albero di arance , incapace di produrre tanti e
buoni frutti . Resta in comune la caratteristica di interazione con
il pensiero d e quindi se si commettono cattive azioni si viene
spinti nello stesso destino del tipo c con le sue conseguenze ,
dovute alla mancanza di accumulo di sufficiente energia positiva
Solo in chi , in buona fede non è riuscito a ragionare ed a
concepire l’esistenza di un qualunque dio , non si impianta
l’energia spirituale che lo sottrae alla valutazione del
“pensiero d” , mancanza che gli lascia però la speranza di poter
successivamente accedere alla prova per incontrare dioes ,
come per il tipo b . Per un neonato che muore incidentalmente
dopo pochi giorni di vita , per chi è affetto da patologie che gli
impediscono di ragionare , per chi subisce situazioni anche
violente nelle quali è impossibile creare i presupposti per una
scelta spirituale autonoma , si profila egualmente la condizione
del tipo b . In questi ed altri casi , l’energia rimane solo allo stato
fisico , anche se comunque non avviene una esclusione
definitiva dall’aspirazione a tendere verso la spiritualità . Questo
perché i componenti materiali costituiti da acqua , carbonio ,
azoto , ecc., alla fine di quella vita organica , rientreranno nei
cicli delle trasformazioni biologiche , alimentando una specie di
serbatoio della materia , disponibili a ridiventare una persona . E
ridiventare un essere umano significa poterci riprovare . Poiché
il pianeta terra è un grande contenitore che non viene mai
svuotato , può accadere , nel rimescolamento della materia
organica , che si verifichi di nuovo quella combinazione
cromosomica e quel corpo umano torna a riproporsi . Magari
poi , vivendo in un contesto differente , può raggiungere
l’obbiettivo prima mancato . Come già detto , il nucleo di tipo b si
ritrasforma in energia fisica annullandosi e restando nella natura
in questa forma potenziale . L’individuo in questo caso avrà
sprecato la sua possibilità di raggiungere dioes . Classificarsi in
questa modalità è palesemente svantaggioso , poiché non
conoscendo la durata della razza umana , sarebbe furbo
utilizzare forse l’unica opportunità . Se l’umanità si estinguerà ,
molte di queste probabilità andranno perdute . Se al contrario ,
presumibilmente nello svolgersi del tempo , tutta la materia
organica si evolverà verso la capacità di produrre il pensiero ed
il ragionamento acquistando le potenzialità che oggi hanno
gli uomini , allora la speranza permane . Ma queste sono cose
che non dobbiamo sapere per non invalidare questa specie di
prova nella quale si può identificare la vita delle persone .

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Sul nostro pianeta si vive concettualmente come in una specie
di acquario , anche se è disposto su di una superficie sferica , e
quindi esistono molte possibilità di ricombinazioni nuove e
diverse e la ripetizione di codificazioni già avvenute . Chi nega la
presenza di dioes , perde anche il pregio di eventuali buone
azioni compiute , perché non riesce ad innescare quella crescita
positiva dell’energia spirituale che può cambiare l’orientamento
della vita degli individui . All’opposto , chi crede in un dio diverso
da dioes , ma si comporta sostanzialmente nel segno del suo
rispetto , sarà comunque premiato , essendoci le condizioni per
formarsi ed alimentare in positivo un nucleo spirituale , anche se
non è riconosciuto da chi lo possiede .

Capitolo I - Confronto con le altre religioni


A confronto con il Dio dei cristiani , Dioes non è soltanto spirito al di
sopra della materia , ma è una particolare energia fisica intrisa di
spiritualità . Egli è soprattutto energia con proprietà creative , e la sua
costruzione che ha prodotto il pianeta terra , esprime la sua volontà di
dare un preciso scopo alla vita biologica , soprattutto se in sembianze
di essere umano . Dioes non è un Dio del perdono e dell’amore
incondizionato , ma un Dio che sceglie e seleziona chi è capace di
meritarsi la sua considerazione . Chi crede in Dioes può senz’altro
esprimere con la preghiera la sua fede e le sue richieste di aiuto , ma
soprattutto deve dimostrare di non essere solo materia , ma di
possedere anche una spiritualità che lo distingue . Egli è il creatore
degli elementi con i quali ha costruito la natura dalla quale è scaturito
l’essere umano , natura che ha modellato in modo che possa anche
testimoniare la sua presenza . Per gli uomini , ha programmato in
particolare un cervello speciale con il quale , se vogliono , possono
ragionare sulle meraviglie dell’ambiente che li circonda e pensare a lui
Tutto il creato di Dioes funziona in modo automatico e lui non segue
ogni abitante dell’universo passo dopo passo , ma concede all’umanità
la facoltà di utilizzare liberamente l’occasione della vita sulla terra per
capire . Rispetto al Dio dei cristiani che è più facile da conoscere ,
facendo riferimento alla Bibbia ed ai Vangeli , oppure rispetto al Dio
dei musulmani che lo leggono sul Corano , Dioes , per coloro che
credono in lui , è più difficile da comprendere , dovendo intraprendere ,
chi lo vuole , attraverso indizi e ragionamenti un percorso più
accidentato per convincersi della sua realtà . Per i “ragionisti” , ossia
coloro che credono in Dioes , la fede si dimostra essenzialmente con
fatti concreti a favore della natura tutta , e verso gli altri uomini , figli
della stessa madre terra . Per i ragionisti una vita ben utilizzata ,
ha l’obiettivo di costruirsi una specie di piccola astronave spirituale ,
con la quale poter raggiungere la vera felicità . Chi vive nel rispetto
della natura , pur credendo in un Dio di una qualsiasi altra religione ,

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sarà comunque premiato da Dioes perché egli ha automatizzato la
ricompensa relativamente alla dignità del comportamento nella vita
sulla terra . Il che manifesta la sua attenzione per il genere umano ,
iniziata anche prima della nascita delle religioni . Per i ragionisti non ci
sarà una resurrezione del corpo umano , che va ugualmente rispettato
anche da estinto , come riserva di materia che potrebbe originare altri
corpi umani , ma esiste solo una resurrezione dell’energia spirituale
individuale , quando essa ritrova la giusta direzione verso il desiderio
di Dioes , che per vari motivi invece aveva smarrito . Per i ragionisti , il
momento più importante della vita terrena , si verifica quando ci si
convince veramente della presenza di Dioes . Su questa premessa si
basa il futuro rapporto tra le due parti , e viene celebrato con la
cerimonia della “accettazione” . Con questa cerimonia , si prende
coscienza di essere portatori di un nucleo di energia spirituale , si da
inizio consapevolmente ad una specie di patto che lega ad un impegno
e si avvia un percorso che può sfociare in un felice evento spirituale .
Questo percorso deve essere soprattutto un susseguirsi di “ag aD”
ossia di “azioni gradite a Dioes” , che fanno accrescere positivamente
il nucleo dell’energia spirituale di ogni ragionista . Il ragionesimo è una
fede individuale , essendo il nucleo spirituale una conquista personale
ma ha bisogno dell’aiuto di un gruppo di altri ragionisti per portare a
termine delle “ag aD” significative . Perciò per realizzare questo
proposito , sarebbe opportuno che i ragionisti fossero partecipi di una
società che agevoli questo compito . Quindi una società
religiosamente libera , con disponibilità economica generalizzata , con
una cultura del rispetto e della riconoscenza . La famiglia dei ragionisti
si integra civilmente nel gruppo e nella società che la contiene , ed a
fine giornata si riunisce per parlare della quotidianità , dei propositi e di
Dioes .

Capitolo L - Come si applica il ragionesimo


Il simbolo del Ragionesimo e sua spiegazione : E’ composto da tre
ellissi di grandezza decrescente poste una sull’altra ad indicare
l’ipotetico percorso della vita fisica e spiritule delle persone . Nelle tre
figure geometriche sono rappresentate con altrettante ellissi le tappe
significative della discendenza della specie umana e le tre possibili
conclusioni dell’energia spirituale di un individuo , due definitive ed una
di attesa provvisoria .

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Capitolo M - L’organizzazione
della struttura dell’insieme dei ragionisti scaturisce dallo scopo di
costruire , durante l’esistenza di ogni persona , un rapporto con Dioes .
Se vi è qualcosa da costruire , occorrono dei “costruttori” che sono tutti
i ragionisti , tesi a costruire le “ag aD” . L’attività principale dei
costruttori , quindi consiste nel produrre delle “azioni gradite a Dioes”
personali e collettive che fanno crescere il valore dell’energia spirituale
individuale . I costruttori operano raggruppati in tante “officine” che
insieme costituiscono la “fabbrica” dei ragionisti . A coordinare le varie
officine vi sono i “capi officina-ragionista” e sopra di loro il “capo
fabbrica-ragionista”. Ogni officina fa capo ad un luogo fisico che può
essere un’abitazione , una palestra , un tendone , un capannone ,
eccetera , oppure un sito internet , dove si riuniscono in incontri
settimanali i costruttori che la compongono , ed è identificata da una
sigla , ad esempio “offiDioes.lombardia1”. Ogni costruttore comunica
con tutti gli altri attraverso Internet ed ogni officina possiede un
computer per comunicare con le altre officine e per registrare l’operato
dei costruttori . All’interno dei componenti dell’officina vengono scelti ,
tre “officianti” che insieme al capo officina-ragionista presiedono le
riunioni settimanali , le cerimonie importanti e registrano

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il comportamento del gruppo . Gli officianti restano in carica tre anni e
dopo ne vengono scelti altri tre sempre diversi . Tutti i costruttori sono
identificabili con un tesserino di appartenenza ed una personale
password .
Il simbolo del ragionesimo sono 3 cerchi ellittici , posti uno sull’altro ,
che schematizzano la posizione dell’umanità nell’universo ed i percorsi
del nucleo dell’energia spirituale delle persone .
Il saluto dei ragionisti consiste nel tenere la mano sinistra (del cuore)
con l’indice proteso verticalmente sulla fronte ad imitare un’antenna
che collega la mente a Dioes .
Il motto dei ragionisti è “rispetto nel nome di Dioes”

Capitolo N - La quotidianità
del ragionesimo consiste nell’applicare tre semplici regole aggiunte ai
comportamenti formali del "ragionista" 1-Ragionare , 2-rispettare , 3-
apprezzare , sono le regole alle quali attenersi :
Regola 1- chiedersi il perché delle cose importanti che ci circondano o
accadono , ragionare sugli indizi , e poi confrontarsi con gli altri
ragionisti sulle deduzioni raggiunte .
Regola 2- quando ci si accinge a compiere un’azione di una certa
importanza , chiedersi se Dioes è d’accordo . Poiché non possiamo
compiere gesti tangibili di rispetto diretto verso Dioes , dobbiamo
mostrare le nostre intenzioni in modo indiretto , comportandoci in
modo rispettoso verso la natura che ci circonda , dalla quale siamo
nati , che ci nutre con i suoi prodotti , e rappresenta il contenitore di
atomi e molecole che aggregandosi daranno vita ad altri esseri umani
Come detto in precedenza , per natura si intendono piante , animali ,
altri uomini ed il pianeta dove siamo ospitati . Quando si sta per
compiere un’ azione di una qualche rilevanza , bisogna innanzitutto
chiedersi se le conseguenze del nostro comportamento , mancano di
rispetto alle altre persone ed alla natura e successivamente se sono
vantaggiose per se stessi . Se si confronta il rispetto con l'amore , ci si
accorge facilmente quanto questo sia più modesto sotto molti punti di
vista , e quanto abbia meno forza a trasformare l’energia e la materia
in spiritualità . Ma gli uomini nascono su di un pianeta centripeto , e
per loro iniziale conformazione sono orientati prevalentemente verso
l’egoismo , piuttosto che verso il donare incondizionatamente . Il
sentimento del rispetto contempla anche la riconoscenza come
riscontro , e quindi non contrasta eccessivamente con l’indole umana ,
diventando più facile da applicare , per raggiungere lo scopo finale di
ascendere al sopranaturale , anche se in modo più lento . Per un
premio così grande , è quasi conveniente , se si può usare questo
termine , impegnarsi almeno sul piano della considerazione e del
rispetto .
Regola 3- godere delle cose belle della vita terrena quando non si
arreca danno agli altri , perché Dioes vuole che gli uomini apprezzino

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le sue opere . Il genere umano possiede sensi raffinati per percepire la
stima degli altri , la pittura , la musica , le delizie culinarie e tante altre
cose piacevoli o artistiche , che apprezzate nella giusta misura , ci
introducono nello spazio della felicità . Accettare di essere un
ragionista vuol dire aggiungere alle tre regole i seguenti
comportamenti formali :
comportamento 1- Rivolgere quotidianamente un pensiero personale a
Dioes con lo “impegno del mattino” ed il “resoconto della sera”. Il
resoconto della sera si dovrebbe svolgere in famiglia , integrato dalle
considerazioni sugli eventi del giorno e dai propositi futuri . Una
occasione di discussione e confronto famigliare .
comportamento 2- Partecipare alla riunione settimanale con gli altri
ragionisti nella quale si fissano i propositi di azioni gradite a Dioes e se
ne verificano lo svolgimento ed il raggiungimento . Tale riunione può
avvenire attraverso un forum o scambio di e-mail su internet , oppure
con un raduno fisico intorno ai 3 officianti nel luogo scelto dall’”officina”
In questa occasione :
a-si rivolge un pensiero collettivo a Dioes con “l’impegno della officina”
b- si annotano tutte le buone azioni che i ragionisti dicono di aver
realizzato durante la settimana ,
c-si discute delle proposte collettive da realizzare , della loro validità e
degli aspetti pratici ,
d-si distribuiscono gli incarichi ,
e- si verificano gli impegni precedenti e si registra il tutto sul computer
dell’officina .
In queste riunioni , in occasione del completamento di uno o più
propositi , si gioisce con un piccolo festeggiamento dei partecipanti e si
procede all’ aggiornamento della loro posizione per concorrere
all’annuale elezione del miglior “ragionista” dell’anno .Tale riunione ,
da tenersi ogni domenica o giorno festivo , serve inoltre a celebrare i
momenti importanti della vita dei ragionisti , ad eccezione della
“cerimonia dell’accompagnamento” che si tiene il giorno dopo il
decesso di un ragionista .

Capitolo O - Momenti importanti


Il momento del battesimo e della cresima , previsti nella religione
cristiana è sostituito da due cerimonie :
a- la “presentazione” nella quale il bambino/a nato da qualche mese
da almeno un genitore ragionista , viene presentato all’officina di
appartenenza e
b- l’”accettazione”” che avviene dopo il compimento dei 18 anni e
consiste nell' esprimere di fronte a tutta l’officina ed agli officianti il
"desiderio ragionato" di accettare le regole R1 , R2 , R3 , del
ragionesimo . Il nuovo ragionista acquisisce il grado di "costruttore" e
deposita dopo la sua lettura , una dichiarazione firmata del suo
impegno , nell’archivio dell’officina . Gli officianti rispondono se

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sono favorevoli all’accettazione ed il nuovo costruttore riceve un
tesserino con la password , una collana con il triplo cerchio e la prima
“sfera del patto con Dioes” , rappresentata da una sfera di ghiaccio da
sciogliere in bocca . L’acqua è formata dall’idrogeno e dall’ossigeno ,
come la volontà di rispettare Dioes è formata dal ragionamento e dal
rispetto .
Altri momenti importanti sono:
c- l’”unione” di due ragionisti di sesso diverso , avviene dopo il rito
civile del matrimonio , con la dichiarazione di fronte a tutta l’officina ed
agli officianti , al rispetto delle regole R1-2-3 da attuare in due , alla
lettura , allo scambio ed al deposito , della dichiarazione firmata
dell'impegno che si vuole assumere nei confronti del coniuge , allo
scambio dei 3 anelli , uno di oro con sopra un diamante , uno di
argento con un rubino, e uno di argento con una sfera di piombo ,
simboli del triplo cerchio . Anche i nuovi sposi ricevono la “sfera del
patto con Dioes” , rappresentata da una sfera di ghiaccio da sciogliere
in bocca . L’acqua è formata dall’idrogeno e dall’ossigeno come la
volontà di venerare Dioes è formata dal rispetto e dal ragionamento.
d- l’”accompagnamento” è la cerimonia che si tiene il giorno dopo il
decesso di un ragionista . Con il pensiero si percorrono i probabili
tragitti che ha compiuto il nucleo dell’energia spirituale del ragionista
deceduto , esprimendo gioia se si pensa che ha raggiunto la sfera
della felicità , oppure rammarico se si suppone che si è perso nella
sfera del desiderio negato , ed infine speranza se è restato sul pianeta
terra . In questa occasione si ricordano le sue azioni nella vita
trascorsa , si recita la “invocazione dell’accompagnamento” , si
depositano sulla bara il tesserino del ragionista ed i tre cerchi
simbolici , ed in attesa di un cimitero dei ragionisti , si utilizza un
cimitero cristiano il più affine alle convinzioni ragionisti . Per
distinguere il ragionista dagli altri , sulla sua lapide si incide il simbolo
del ragionesimo ed il messaggio che il defunto avrebbe voluto lasciare
ai posteri . Per tenere vivo il ricordo dei ragionisti , di ognuno di essi si
conserva la sua scheda nel computer dell’officina che li accoglieva e la
prima domenica del mese di novembre si commemorano anche con la
visione delle loro schede su di un maxischermo . In queste schede
compare una o più foto , le relazioni con i discendenti , il loro
messaggio postumo a familiari e conoscenti , eventuali gesti
significativi ricordati dall’officina .
e- la premiazione ad inizio anno del migliore ragionista o gruppo di
ragionisti dell’officina dell’anno precedente . In questa occasione il
capo fabbrica ragionista si reca presso l’ officina che ha realizzato , in
proporzione , le migliori azioni gradite a Dioes , per esprimere la sua
soddisfazione ed inviare un messaggio di orientamento a tutti i
costruttori . Per rivolgere il pensiero quotidiano a Dioes , il ragionista
si può esprimere con parole sue o nel modo seguente se ritiene che
corrisponde al suo stato d’animo .

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P1-“impegno del mattino”= potente ed immenso Dioes , che hai creato
tutto , io (nome…..) ti ringrazio di avermi fatto dono di un cervello
capace di capire la tua presenza . Per manifestarti il rispetto che ho
per Te , aiutami a comportarmi in modo adeguato ad un essere umano
Mi propongo , durante questo nuovo giorno , di compiere una o più
azioni a Te gradite , per accrescere la mia energia spirituale e
rendermi degno della tua considerazione .
P2- “resoconto della sera” = potente ed immenso Dioes , che hai
creato tutto , io (nome…..) ti ringrazio di avermi fatto dono di un
cervello capace di capire la tua presenza . ( secondo di come si e'
svolta la giornata ) pronunciare la
frase A = sono contento di essere riuscito a realizzare ciò che mi ero
proposto in mattinata ( citare una o più a . g . a d , ossia azione gradita
a Dioes)
frase B = sono insoddisfatto per non aver realizzato nessuna azione
che avresti potuto gradire , sprecando questo giorno prezioso , ma ti
prometto di rifarmi domani .
frase C = ti chiedo perdono se ho operato in modo irragionevole
agendo …(citare le azioni sbagliate che sono state commesse) , ma ti
prometto che domani correggerò in meglio il mio comportamento .
Al momento della costituzione dell’officina , il capo officina ragionista ,
con il contributo di tutti , provvede a definire le modalità delle
cerimonie , da quella della “presentazione” , fino a quella
dell’accompagnamento , con procedure originali , oppure condividendo
quelle di altre officine . Vengono anche messi per iscritto i pensieri da
rivolgere a Dioes nella riunione settimanale e nei momenti importanti .
Queste procedure saranno sottoposte al giudizio del capo fabbrica
ragionista per avere una certa uniformità di comportamento di tutte le
officine . La decisione viene presa in alcune riunioni tra il capo
fabbrica , il capo officina interessato , ed i 5 capi officina più vicini
geograficamente a quello interessato .

Per eventuali domande ed approfondimenti si può scrivere all’indirizzo


e-mail = acquarioparlante7491@gmail.com corrispondente all’autore
Antonio Basilisco
Edizione 2013

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