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passaggio ‘800/’900
in Fisica
I CAPISALDI della MECCANICA CLASSICA
Galileo(1564-1642)-Newton (1642-1727)
Limiti:
Riduzionismo:
Dal semplice si vuole spiegare il complesso. Il tutto viene
pensato come la somma delle parti
Determinismo:
Il mondo è ridotto ad una immensa macchina governata da
leggi ed equazioni che hanno una sola soluzione.
LA FISICA dell’800:
Concezione deterministica della realtà
I fenomeni elettrici e quelli magnetici non sono che due aspetti di uno
stesso ente fisico: IL CAMPO ELETTROMAGNETICO
LA LUCE E’ UN’ONDA ELETTROMAGNETICA
• nuove teorizzazioni:
La relatività di Einstein
La meccanica quantistica
La teoria della relatività ristretta
(1905)
Ipotesi:
Il principio di relatività galileiano
vale per tutti i fenomeni fisici
La velocità della luce nel vuoto è la
stessa in tutti i sistemi di
riferimento
Dalle trasformazioni di Galileo a
quelle di Lorentz
CONSEGUENZE:
nuova definizione dello spazio e del tempo
Problema:
Come spiegare la radiazione del corpo nero: cavità che assorbe completamente qualsiasi radiazione
elettromagnetica ed emette in relazione alla sua temperatura.
Max Plank spiega il fenomeno ipotizzando una trasmissione dell’energia in modo discontinuo; suppose
che gli atomi riscaldati si comportino come tanti oscillatori che irradiano energia non con continuità, ma
a piccoli pacchetti, che lui chiama quanti, e che sono la più piccola quantità di energia che un oscillatore
di data frequenza può scambiare con l’ambiente che lo circonda.
Egli introduce la formula E=hν, dove v è la frequenza dell’oscillatore e h è una costante che prende il
nome di costante di Planck e ha valore 6,626 x 10-34 Js.
Il nuovo modello:
Interpreta l’effetto fotoelettrico
Descrive la struttura dell’atomo
L’EFFETTO FOTOELETTRICO
Lo studio del fenomeno fu affrontato da Einstein nel 1905. Si tratta
dell’emissione di elettroni da parte di una superficie metallica quando questa è
illuminata da una luce con “adeguate caratteristiche”. L’energia
elettromagnetica della luce viene ceduta sotto forma di energia di movimento
agli elettroni che riescono a “fuggire” dal metallo a cui appartengono.
3 caratteristiche:
• Al di sotto di una certa frequenza,
che cambia da metallo a metallo, la
luce non riesce a provocare
l’espulsione degli elettroni neanche
ad altissime intensità;
• L’energia degli elettroni emessi non
dipende dall’intensità della luce ma
dalla frequenza di quest’ultima;
• L’aumento dell’intensità della
radiazione provoca solo un aumento
del flusso dei fotoelettroni.
Questa particella fu
battezzata nel 1926 con il
termine FOTONE dal
chimico-fisico Gilbert Lewis.
STRUTTURA dell’ATOMO
Rutherford (1871-1987)
• Si, non più sulla base dei dati iniziali ma attraverso una
continua introduzione di dati.
CONCLUSIONE
• L’immagine del mondo fisico che abbiamo oggi è molto più vasta di quella di due
secoli fa.
• Domande fondamentali:
il puzzle che andiamo a comporre per costruire il quadro della realtà diventerà un
giorno completo?
Il tutto è più della somma delle parti o no?