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Psicologia delle relazioni interpersonali

Corso inserito nell’ambito dell’insegnamento integrato


di Infermieristica Generale

Corso di Laurea in Infermieristica

Dipartimento di Scienze e Sanità Pubbliche


Scuola di Medicina
Università degli Studi di Torino
a.a. 2021/22

Stefano Maria Cavalitto – stefano.cavalitto@unito.it


PROGRAMMA IN SINTESI

Cervello/Coscienza e mente: dalla percezione alla coscienza;
apprendimento e memoria; linguaggio e comunicazione;
intelligenza e pensiero.

Istanze psichiche: i meccanismi di difesa; transfert e
controtransfert e campo co-transferale; motivazione ed
emozione. Il concetto di inconscio. Fondamenti della teoria
psicoanalitica e di psicologia analitica.

Relazione d’aiuto ed elaborazione di gruppo delle esperienze
di relazione: le interazioni tra le varie figure professionali; il
concetto di campo.
● Lutto e diagnosi infausta; relazione con i familiari.
● Ansia e dap.
OBIETTIVI DEL CORSO
Riconoscere e utilizzare la dimensione psicologica
nell’azione infermieristica
• Individuare i principali elementi costitutivi della comunicazione,
della relazione umana in generale e della relazione professionale,
infermieristica in particolare;
• Acquisire gli elementi di base per attivare e gestire una relazione
di aiuto;
• Il concetto di cura: riconoscere le modalità di approccio alla
malattia da parte dell'infermiere, del paziente e del suo contesto;
• Favorire un processo di soggettivazione e personalizzazione della
cura tenendo presente la dimensione relazionale e interpersonale
della stessa, riconoscendo i codici della comunità professionale.
LIBRO DI TESTO DI RIFERIMENTO

Psicologia come funzione della mente


Paradigmi psicodinamici per le professioni d’aiuto

G. Blandino, Utet, Torino, 2009


TESTI DI CONSULTAZIONE
Psicologia clinica per le professioni sanitarie
N. Rossi, Il Mulino, Bologna, 2004
Al di sopra del malato e della malattia
A. Guggenbühl-Craig, Raffaello Cortina, Milano, 1987,
cap.10-11

per diletto…

La cura
H. Hesse, Adelphi, Milano, 1978
UNA MAPPA PER ORIENTARSI

Corso integrato di
Infermieristica Generale
Insegnamento di Psicologia
delle Relazioni Interpersonali
Laboratorio sulla Relazione
d’Aiuto
PSICOLOGIA, COS’È VERAMENTE…
Scienza che studia i processi psichici, coscienti e inconsci,
cognitivi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio, pensiero
ecc.) e dinamici (emozioni, motivazioni, personalità ecc.).
Il termine sembra sia stato usato per la prima volta dall’umanista
dalmata M. Marulo nell’opera Psychologia de ratione animae
humanae (ca. 1511-18) e successivamente anche da F.
Melantone, ma fu diffuso specialmente da R. Goclenio, che nel
1590 diede a un suo trattato il titolo di Ψυχολογία, hoc est de
hominis perfectione. Affermatosi poi definitivamente nell’uso con
G.W. Leibniz, divenne termine comune per designare ogni
dottrina che circa la natura dell’anima fosse stata professata fin
dall’antichità.
Da Treccani Enciclopedia
PROFESSIONI DEL MONDO PSI…

• Laureato in psicologia, iscritto


PSICOLOGO all’albo professionale dopo
tirocinio ed esame di stato
• Psicologo o medico abilitato
PSICOTERAPEUTA all’esercizio della psicoterapia
dopo adeguato iter formativo

PSICHIATRA • Medico specializzato in psichiatria


PSICOTERAPIA: ALCUNI MODELLI TEORICI
PSICODINAMICO

PSICOANALITICO

COGNITIVO-COMPORTAMENTALE

SISTEMICO-RELAZIONALE

GESTALT

ROGERSIANO-CENTRATO SUL CLIENTE

INDIVIDUALE - GRUPPALE
ALCUNI MODELLI TEORICI DELLA PSICOLOGIA

DINAMICA • Psicoanalisi - Sistemica - Gestalt

• Fechner (1860) - Wundt-Lipsia


SPERIMENTALE
(1879)

COMPORTAMENTISTA • Watson (1913)

COGNITIVA • Unità TOTE – Miller, Galanter,


Pribram (1960)

SOCIALE • Wundt, Lewin


VARI AMBITI DI
APPLICAZIONE:

• individuo
• gruppo
• società
• organizzazioni (lavoro)
PARADIGMA BIO-PSICO-SOCIALE

L’assunto fondamentale del paradigma bio-


psico-sociale è che ogni condizione di salute o
di malattia sia la conseguenza dell’interazione
tra fattori biologici, psicologici e sociali.

Engels,1977
WATSON, PAVLOV, SKINNER, STORIA DI
UOMINI, CANI E TOPOLINI…
COMPORTAMENTISMO

Per il comportamentismo il solo oggetto della


conoscenza è il comportamento osservabile.

Il comportamento è inteso in questo caso come la


risposta ad un dato stimolo, per cui ci si propone
di studiare i meccanismi in grado di generarlo o
influenzarlo.
COGNITIVISMO

(Psicologia cognitivista, U. Neisser, 1967)

Orientamento sperimentale che analizza i processi


cognitivi attraverso i quali l'individuo acquisisce e
trasforma i dati provenienti dall'ambiente, traducendoli
in conoscenze.
SISTEMICA

Con il termine psicologia sistemica si è soliti fare


riferimento a quel complesso di ipotesi e ricerche che,
nel tentativo di superare l'ottica centrata esclusivamente
sull'individuo tipica della psicologia tradizionale, fanno
riferimento alla teoria generale dei sistemi e
alla cibernetica per lo studio della comunicazione e,
dunque, della psicologia.
GESTALT

La psicologia della Gestalt (dal tedesco Gestaltpsychologie,


'psicologia della forma' o 'rappresentazione') è una
corrente psicologica incentrata sui temi della percezione e
dell'esperienza. È un approccio olistico basato sul presupposto
che l’autosostegno e la consapevolezza sono le mete
terapeutiche più auspicabili. L’esperienza personale è
caratterizzata come un continuum figura-sfondo.
CENTRATA SUL CLIENTE
Terapia centrata sul cliente, formulata da Carl Rogers, è una
forma di psicoterapia che si basa su una teoria della personalità
(la psicologia umanistica) secondo la quale l'individuo tende
all'autorealizzazione, e struttura il proprio Sé ricercando un
accordo tra la valutazione-accettazione dei valori suggerita
dall'esterno, e quelli conformi alla richiesta di autorealizzazione.
Il cliente è libero di esporre i propri problemi e parlare senza
interferenza del terapeuta. I concetti principali sono quelli di
crescita umana e di potenziale umano, secondo la visione della
psicologia umanistica.
PARADIGMA TEORICO DI RIFERIMENTO
PSICODINAMICO

Analisi delle forze (anche conflittuali) che agiscono in noi


e su di noi ed in particolare

Psicoanalitico

cioè che fa riferimento al corpus teorico della psicoanalisi


e della sua evoluzione contemporanea.
ASSUNTO FONDAMENTALE DI TUTTE LE
TEORIE DI MATRICE PSICOANALITICA

Duplicità della polarità psichica:

CONSCIO / INCONSCIO

Perché un insegnamento di
psicologia all’interno del corso
di studi di infermieristica?
Non diventerete psicologi ma, si spera,
operatori sanitari con una

“sufficientemente buona”

conoscenza ed interpretazione dei


fondamenti della psicologia
della relazione di cura
In accordo con il paradigma psicoanalitico
contemporaneo possiamo parlare di

CORPO

come

MENTE INCARNATA
PSICOLOGIA APPLICATA ALLA
RELAZIONE D’AIUTO

COMUNICAZIONE

RELAZIONE

CURA
RELAZIONE D’AIUTO

COME GESTO DI CURA


DEFINIZIONE DI RELAZIONE D’AIUTO 1
É un rapporto asimmetrico, non paritario cioè, tra un soggetto che
per maturità, salute, conoscenza, capacità, è in condizioni di offrire
un aiuto e mette questa sua competenza al servizio di un altro
invece portatore di bisogni per immaturità, deficit, indigenza,
malattia, ignoranza e così via…Questo non consiste solo in una
prestazione che risolve il bisogno al posto dell’altro che non ne è in
grado, ma è un’occasione di emancipazione dal bisogno stesso,
attraverso una forma di apprendimento emotivo circa le possibilità di
affrontare la sofferenza,
in modo da permettere un cambiamento costruttivo
nella percezione della realtà.

Cannella, 1994
DEFINIZIONE DI RELAZIONE D’AIUTO 2
Una relazione in cui almeno uno dei due protagonisti ha lo
scopo di promuovere nell’altro la crescita, lo sviluppo, la
maturità ed il raggiungimento di un modo di agire più adeguato
e integrato. L’altro può essere un individuo o un gruppo.
In altre parole, una relazione di aiuto potrebbe essere definita
come una situazione in cui uno dei partecipanti cerca di favorire
in una o ambedue le parti, una valorizzazione maggiore delle
risorse personali del soggetto ed una maggior possibilità di
espressione.
Rogers, 1951
SALUTE
Stato di benessere fisico e psichico, espressione di
normalità strutturale e funzionale dell’organismo
considerato nel suo insieme;
il concetto di salute non corrisponde pertanto alla
semplice assenza di malattie o di lesioni evolutive in
atto, di deficit funzionali, di gravi mutilazioni, di rilevanti
fenomeni patologici,
ma esprime una condizione di complessiva efficienza
psicofisica.
Il dottor Katz era ben noto agli ebrei e agli arabi nei paraggi di rue
Bisson per la sua carità cristiana e curava tutti quanti dalla mattina
alla sera e anche più tardi. Di lui ho un buonissimo ricordo, era
l'unico posto dove sentivo parlare di me e dove mi esaminavano
come se si trattasse di qualcosa di importante.
Ci venivo spesso da solo, non perché ero malato, ma per sedermi
nella sala d'aspetto. Ci stavo un bel po’.
Lui lo capiva che stavo lì per niente e che occupavo una sedia
quando c'era tanta di quella miseria al mondo, ma mi sorrideva
sempre gentilmente e non si arrabbiava.
Spesso guardandolo pensavo che se avessi avuto un padre avrei
scelto proprio il dottor Katz.
Tratto da “La vita davanti a sé” - R. Gary, Neri Pozza 2005, Vicenza, pag.23
CURARE TO CURE

AVERE TO TAKE
CURA DI CARE OF
INFLUSSO
DELL’APPROCCIO FENOMENOLOGICO
(K. Jasper, L. Binswanger)

Incontro con l’altro senza la mediazione della


spiegazione teorica o eziologica,
ma come vicinanza e comprensione del vissuto.

Spiegare è diverso che
comprendere!
KÖRPER LEIB
corpo- e
corpo-
oggetto vissuto
ERLEBNIS
GEMÜT
contatto con e commossa
l’esperienza
partecipazione
vissuta
Incontro con l’altro non
mediato/ostacolato dalla
concezione teorica distanziante
Proviamo ad affrontare il problema dal punto di vista della
psicologia. Le persone sane possono avere una vita
indipendente, dignitosa e rispettabile. Se il corpo è sano, una
persona può occuparsi liberamente e autonomamente dei propri
affari, ma tutto ciò cambia non appena subentra una malattia.
L'uomo sano diventa un paziente, l'adulto si trasforma in
bambino. L'individuo prima pieno di dignità e di salute viene
improvvisamente dominato dalla paura, torturato dal dolore e
minacciato dalla morte, e allora si verifica in lui una strana forma
di regressione: il paziente non è più il padrone del proprio corpo,
bensì la sua vittima, e sotto l'influenza della malattia fisica anche
la psiche sembra subire una trasformazione.
Guggenbühl-Craig, 1987
In ogni epoca incontriamo il problema del potere nel rapporto medico-paziente
e il culto che in tempi moderni circonda il medico ne è almeno in parte
l'espressione. Uso il termine "culto" per indicare la venerazione pubblica e il
prestigio sociale di cui egli gode in quanto persona che "ha nelle proprie mani
la vita e la morte, la malattia e la salute". Questo culto è presente nei romanzi,
nelle biografie di· medici, come per esempio la storia di san Michele, nei film
popolari e nelle serie televisive. E ad esso è collegato anche il potere, che lo
rafforza e dal quale viene rafforzato, che il medico è in grado di esercitare negli
ospedali. Il primario dittatore, i cui umori terrorizzano i pazienti, che fa tremare
infermieri e internisti con un brontolio, è una figura ben nota; i pazienti non
osano fargli domande per paura di essere trattati bruscamente e tuttavia molti
di loro,. come pure tanti infermieri e tanti studenti, ammirano una tale
dimostrazione di potere e rispettano il grande, potente guaritore mentre avanza
come un semidio nelle corsie dell'ospedale, seguito da uno sciame di
assistenti.
Guggenbühl-Craig, 1987
PSICOLOGIA COME

analisi della variabile


individuale all’interno della
relazione

(equazione personale)
ALCUNI PROBLEMI DI METODO
DELLA PSICOLOGIA

- Gli “oggetti” della psicologia sono


difficilmente misurabili;

- Criterio di scientificità: analisi


quantitativa, analisi qualitativa.
LA PERCEZIONE
La percezione è l’insieme di funzioni psicologiche che permettono
all’organismo di acquisire circa lo stato e i mutamenti del suo
ambiente grazie all’azione di organi specializzati
(vista, udito, olfatto, gusto e tatto).
Noi non vediamo “gradienti di chiarezza” o “spostamenti di
composizione spettrale” sulla nostra retina, vediamo cose, persone
una scritta, un tramonto. Noi non sentiamo “spostamenti di
distribuzione di energia” sulla nostra membrana basale, ma
sentiamo un aeroplano, una chitarra, un tuono, la voce di un amico.
Queste esperienze, dette percezioni, di solito dipendono tanto dalla
nostra esperienza precedente e dalla nostra conoscenza del mondo
quanto dall’informazione sensoriale che raggiunge direttamente il
cervello.
COSCIENZA
E STATI ALTERATI DI COSCIENZA
Quando si dice di essere coscienti si intende dire che si è
consapevoli.

Alterazioni:
il sonno e i sogni
l’ipnosi
la meditazione
l’uso di sostanze
particolari stati emotivi e psicologici
MEMORIA
Capacità di un organismo vivente di conservare
tracce della propria esperienza passata e di
servirsene per relazionarsi al mondo e agli eventi
futuri.
DUE TIPI DI MEMORIA

MEMORIA A BREVE TERMINE


• 7±2 items - memoria di lavoro

MEMORIA A LUNGO TERMINE


• episodica - semantica
EMOZIONE
Una reazione affettiva intensa, con insorgenza acuta o
comunque netta, determinata da uno stimolo
ambientale o dal nostro mondo interno.

È un processo somatico e mentale complesso.


MI SENTO COSì…

- Processo somatico
(SNA, non mediato dalla volontà)

- Processo mentale
(valutazione cognitiva ed interpretativa)
LE EMOZIONI
HANNO PRINCIPALMENTE 3 FUNZIONI:
- Conoscere

- Adattarsi

- Comunicare
LA COMUNICAZIONE
La comunicazione è uno scambio interattivo fra due o più
partecipanti, dotato di intenzionalità reciproca e di un certo
livello di consapevolezza.

Comprende un emittente, un ricevente ed il


messaggio inviato.

Sulla base del paragone con la cibernetica, possiamo dire che


abbia una dinamica
CIRCOLARE.
NEGLI SCAMBI COMUNICATIVI SI
POSSONO EVIDENZIARE 3 FASI:
- INTRODUTTIVA
es. saluto, presentazione, introduzione
- OPERATIVA
esplorazione degli argomenti, dei problemi, contratto e
tentativo di risoluzione
- CONCLUSIVA
feedback e commiato
Pragmatica
della comunicazione umana.
Studio dei modelli interattivi,
delle patologie e dei paradossi
Paul Watzlawick (1971)
I CINQUE ASSIOMI
(verità evidenti in sé, non necessarie di una dimostrazione)

della
COMUNICAZIONE UMANA
PRIMO ASSIOMA

Non si può non comunicare.


SECONDO ASSIOMA

Ogni comunicazione ha un
aspetto di contenuto e uno di
relazione.
TERZO ASSIOMA

La natura di una relazione


dipende dalla punteggiatura delle
sequenze di comunicazione tra i
comunicanti.
QUARTO ASSIOMA
Gli esseri umani
comunicano sia con il modulo
numerico (digitale), sia con quello
analogico.
QUINTO ASSIOMA

Tutti gli scambi comunicativi sono


simmetrici o complementari a
seconda che siano basati
sull’uguaglianza o sulla differenza.
-DISTORSIONE DELLA
COMUNICAZIONE

-COMUNICAZIONE COMPLESSA

-COMUNICAZIONE AMBIGUA

«Language is a virus», Laurie Anderson, 1985


FUNZIONI DELLA
COMUNICAZIONE NON VERBALE (cnv)
-Sostegno e complemento alla comunicazione
verbale;

- Espressione più diretta delle emozioni;


- Espressione degli atteggiamenti;
- Sostituzione del linguaggio verbale;
- Regolazione dell’interazione tra i comunicanti.
BISOGNO
Stato di bisogno dovuto alla percezione della mancanza che risponde a:
- Esigenze fisiologiche più o meno impellenti;
- Esigenze psicologiche;
indispensabili per la realizzazione dei propri obiettivi e più in generale di sé;
- Esigenze sociali apprese dall’ambiente;
In genere mira ad un oggetto specifico e viene soddisfatto con esso.

(da U. Galimberti, Dizionario di Psicologia)


MOTIVAZIONI
Secondo Maslow (1954)
esiste una gerarchia dei bisogni alla quale
corrisponde una conseguente gerarchia
delle motivazioni.
LA PIRAMIDE DEI BISOGNI (MASLOW, 1954)
AUTO-
REALI
ZZAZI
ONE

BISOGNI DI
STIMA

BISOGNI SOCIALI

BISOGNO DI SICUREZZA

BISOGNI PRIMARI
LE MOTIVAZIONI POSSONO ESSERE:
- Primarie o secondarie

- Permanenti o momentanee

- Semplici o complesse

- Consce o inconsce
PARADIGMA
PSICOANALITICO:

CONSCIO vs
INCONSCIO
PSICOLOGIA DINAMICA

PSICOANALISI
(Sigmund Freud 1856-1939)
DEFINIZIONE DI PSICOANALISI
-Procedimento per l’analisi dei processi psichici
(metodo di osservazione)

- Metodo terapeutico

-Corpus di teorie su comportamento umano e


struttura di personalità
INCONSCIO...
L’aggettivo inconscio è talora usato per
qualificare l’insieme dei contenuti non
presenti nel campo attuale della
coscienza.

(Definizione descrittiva)
Laplanche, Pontalis, 1967
Inconscio designa uno dei sistemi nel
quadro della prima teoria psicoanalitica
dell’apparato psichico detta
“prima topica”.

(Definizione topica)
Laplanche, Pontalis, 1967
PRIMA TOPICA

Inconscio – Preconscio – Conscio


SECONDA TOPICA
o teoria strutturale

Io – Es – Super Io
MECCANISMI DI DIFESA
Pattern di sentimenti, pensieri e comportamenti che
emergono in risposta alla percezione di pericoli
psichici e che consentono di diventare non
consapevoli dei conflitti che si creano intorno a
determinate idee o affetti.

(G.Blandino, 2009)
QUALI SONO?

Rimozione, repressione, spostamento,


intellettualizzazione, razionalizzazione,
isolamento, regressione...e altri.

(vd. Testo d’esame)


Sono necessariamente patologici?

NO
Tendenzialmente dipende dalla qualità
e dalla modulazione della difesa
stessa.
DIFESE “EVOLUTE”:
◦ Rimozione
◦ Sublimazione
◦ Repressione
◦ Intellettualizzazione
◦ Spostamento
◦ Formazione reattiva
◦ Identificazione
DIFESE “PRIMITIVE”:
◦ Scissione
◦ Proiezione
◦ Diniego
◦ Idealizzazione
RIMOZIONE

Respingere nell’inconscio un affetto o


un complesso ideo-affettivo
inaccettabile.
REPRESSIONE

Respingere, anche temporaneamente,


un contenuto disturbante del quale tuttavia
si mantiene in una certa misura la
consceità.
INTELLETTUALIZZAZIONE

Permette di depotenziare gli affetti


disturbanti e renderli privi di carica emotiva
con pensiero di tipo astratto, di natura
generale e teorica.
SCISSIONE

Permette di separare, scindere, gli oggetti


della realtà in modo contrapposto e di
vederne solo un lato alla volta e non nella
loro totalità.
PROIEZIONE

E’ la difesa mediante la quale si espelle da


sé e si localizza nell’altro sentimenti, qualità,
pensieri che non si riconoscono e perciò
sono rifiutati e quindi proiettati, appunto,
all’esterno.
IL PARTICOLARE CASO DELLA
REGRESSIONE

E’ la difesa che si esprime con un ritorno ad


uno stadio precedente dello sviluppo psico-
affettivo e questo si attesta nella ricerca di
sicurezza.
PRINCIPI REGOLATORI DEL
FUNZIONAMENTO PSICHICO:

◦ Principio di piacere
◦ Principio di realtà
◦ Coazione a ripetere
PROCESSI PRIMARI - PROCESSI SECONDARI

Il concetto di pulsione:
un processo dinamico, una spinta che fa tendere
l’organismo verso una meta.

Tre caratteristiche:
fonte
meta
oggetto
SVILUPPO PSICOSESSUALE ED
EDIPO

Le radici nell’infanzia del funzionamento


psichico

Le zone erogene:
centralità dell’esperienza somatica infantile.
LE CINQUE FASI:
◦ Orale
◦ Anale
◦ Fallica (pregenitale)
◦ Latenza
◦ Genitale
EDIPO E IL SUO
COMPLESSO…

OVVERO
EDIPO ED IL SUO MITO
Eroe greco del ciclo tebano. Nominato già in Omero, è protagonista del poema ciclico perduto
Edipodia; ma la sua leggenda è nota soprattutto dall’Edipo re e dall’Edipo a Colono di Sofocle e
dalle Fenicie di Euripide.
Nato da Laio re di Tebe e da Giocasta, il padre lo fa esporre sul monte Citerone, con le caviglie
trafitte (donde il nome: «dai piedi gonfi»), per scongiurare l’avverarsi della profezia dell’oracolo di
Delfi secondo cui E. lo avrebbe ucciso. Alcuni pastori di Corinto trovano E. sul monte e lo portano
al loro re Polibo, alla cui corte E. resta, credendo di esserne figlio (in un’altra versione, E. è
gettato in mare o a Sicione o a Corinto ed è trovato da Peribea, moglie di Polibo). Un giorno,
recatosi a interrogare l’oracolo di Delfi, gli viene predetto che avrebbe ucciso il padre e sposato la
madre. Atterrito, si allontana da Corinto e va nella Focide, dove, in seguito a un litigio sulla
precedenza in uno stretto varco, uccide il vecchio Laio. Prosegue poi verso Tebe e, sciogliendo
l’enigma propostogli dalla Sfinge, libera la città dal mostro, ottenendo in ricompensa il regno e la
mano della regina Giocasta. Nella versione più antica la scoperta dell’incesto segue subito alle
nozze con Giocasta; dopo il suicidio di questa, E. sposa Eurigania, ne ha figli, muore in guerra ed
è seppellito a Tebe. Nella leggenda più recente, invece, convive a lungo con la madre e ne ha
quattro figli: Eteocle, Polinice, Antigone, Ismene; poi scoppiata una pestilenza e imponendogli
l’oracolo di ricercare l’uccisore di Laio, viene a conoscere la verità. Allora si acceca e dai figli
stessi e da Creonte, fratello di Giocasta,
è cacciato dalla città. Accompagnato da Antigone erra per la Grecia, finché giunto nel demo attico
di Colono, sparisce agli occhi della figlia e di Teseo.
(da Treccani Enciclopedia)
QUAL È IL SENSO PROFONDO,
CIOÈ PSICOLOGICO DELLA NARRAZIONE
EDIPICA?

L’essenza dell’incesto non è la brama sessuale per i


membri della propria famiglia, ma l’espressione di un
desiderio più profondo: rimanere bambino attaccato alle
figure protettive primarie delle quali la madre è la prima e
la più importante.

(E. Fromm, Psicoanalisi e religione, 1950)


DALLA PULSIONE ALLA RELAZIONE

TEORIA DELLE RELAZIONI OGGETTUALI:

gli esseri umani non sono individui isolati alla


ricerca del soddisfacimento delle proprie
pulsioni, ma -a partire dal neonato- esseri
impegnati fin dai primi giorni di vita nello sforzo di
relazionarsi con la madre, con l’altro.
MELANIE KLEIN,
IL CONCETTO DI POSIZIONE:
◦ POSIZIONE SCHIZOPARANOIDE
Nasce dal bisogno di difendersi da profonde
angosce persecutorie che il lattante prova.

◦ POSIZIONE DEPRESSIVA
Nasce dalla paura dei pericoli che possono
minacciare l’oggetto desiderato.
MELANIE KLEIN,
IL SENO BUONO, IL SENO CATTIVO:
◦POSIZIONE SCHIZOPARANOIDE Uso
massiccio di proiezione e scissione.

◦ POSIZIONE DEPRESSIVA
Recupero della scissione e visione dell’oggetto
“intero”.
WILFRED R. BION,
IL CONCETTO DI HOLDING:
Il rapporto contenitore-contenuto come base
di tutte le relazioni umane.

La funzione materna come funzione


che fornisce tale “contenitore”.
WILFRED R. BION,
LA TEORIA DEL
CONTENIMENTO:
La teoria del contenimento si basa sul contatto
emotivo madre-lattante e viceversa.
Per estensione si configura come modello
per comprendere le dinamiche
emozionali che sottostanno a qualunque
tipo di rapporto:

apprendimento, terapeutico,
assistenziale, di cura...
MODELLO CONTENITORE – CONTENUTO
COME MODELLO DELLA MENTE.

A partire dalla dimensione fisiologica


corporea si sviluppa sul piano simbolico del

maschile e del femminile.


DONALD WINNICOTT

GIOCO, REALTÀ E
SUFFICIENZA...
DONALD WINNICOTT,
PREOCCUPAZIONE MATERNA
PRIMARIA:

Capacità materna
di sviluppare una specifica attenzione selettiva
verso il bambino.
DONALD WINNICOTT,
GIOCO e REALTÀ:

L’illusione del gioco e la creazione dello


spazio transizionale.
DONALD WINNICOTT,
OGGETTO TRANSIZIONALE:

Oggetto appartenente a quella zona


«intermedia» tra illusione e realtà.
Ha concretezza tattile, ma al tempo stesso
rappresenta un collegamento con il mondo
interno del bambino.
DONALD WINNICOTT,
LA MADRE “SUFFICIENTEMENTE BUONA”:

introduce nel mondo (nella mente) del bambino

la realtà a dosi adeguate


alla capacità di assimilazione
da parte del bambino stesso.
PAGINA
319...
LA DINAMICA DI GRUPPO
Espressione che compare in K. Lewin nel 1944 e che
descrive i processi di ricerca ed intervento e
l’adesione/resistenza al cambiamento all’interno di un
“campo” o spazio di vita.

Un ambiente psicologico che comprende più individui


come insieme di persone interdipendenti ed il loro studio.
WILFRED BION
GLI ASSUNTI DI BASE

Fantasie inconsce
di tipo magico-onnipotente che il gruppo
produce rispetto al modo di raggiungere
i propri obiettivi.
GLI ASSUNTI DI BASE SONO 3:
DIPENDENZA

ATTACCO-FUGA

ACCOPPIAMENTO
GRUPPO
DI LAVORO

GRUPPO
DI BASE
BURNOUT
Sindrome da esaurimento emotivo che può
interessare figure impegnate in una relazione
d’aiuto in senso ampio.
COME SI MANIFESTA?
Si manifesta con:

ansia, depersonalizzazione, relazioni


interpersonali caratterizzate da
atteggiamento cinico, sbalzi di umore, fino a
sviluppare insonnia e un conclamato
disturbo depressivo.
COME SI MISURA?

É misurabile con scala di Maslach (1)

(1) Maslach C., Jackson S.E., (1981) MBI: Maslach Burnout Inventory. Consulting
Psychologists Press, Palo Alto, CA (tr. it. a cura di Sirigatti S., Stefanile S., (1993)
MBI Maslach Burnout Inventory. Adattamento italiano. O.S. Organizzazioni
Speciali, Firenze).
CAUSE DEL BURNOUT
◦ Sovraccarico lavorativo
◦ Prevalente vissuto di impotenza e mancanza di
controllo
◦ Mancanza di riconoscimento
◦ Scarso senso di comunità (debole senso di
appartenenza e disadattamento)
◦ Percezione di assenza di equità di giudizio e forte
conflitto di valori
FASI DEL BURNOUT
ENTUSIASMO IDEALISTICO

STAGNAZIONE

FRUSTRAZIONE

APATIA
N.B.
Il materiale qui riportato è da
considerarsi per un uso
esclusivamente personale

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