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b) Se ricoverati in strutture di
urgenza, i ricoveri devono essere
brevi
Prevalenza
Tutti i disturbi mentali: 50% degli adulti soffre di problemi di salute
mentale nel corso della vita
• Depressione: Adulti: 10% nel corso della vita
• Disturbi d’ansia: 3-6% nel corso della vita (fobie, disturbi
ossessivo-compulsivo, attacco di panico (prevalenza 1% circa
per ciascun disturbo)
• Suicidio: 5.000 suicidi riusciti in Italia e più di 100.000 tentati
suicidio all’anno; rappresentano il 5% di tutti gli anni di vita
persi nelle persone sotto i 75 anni
• Schizofrenia (ed altre psicosi): 1% nel corso della vita
• Disturbo affettivo bipolare: 0.5-1% nel corso della vita
• Disturbi di personalità: 5-10% dei giovani adulti
• Disturbi legati all’alcool: 4.7% degli adulti presenta
dipendenza da alcool
• Dipendenza da sostanze: 2.2% (stima in difetto)
• Anoressia nervosa: 1% delle ragazze adolescenti
Storia recente
ex-Ospedale Psichiatrico “Rizzeddu” Sassari
( F. Basaglia 1924-1980)
Impostazione positivista e fenomenologica in psicologia
Basaglia supera la semplice visione positivista, facendo proprie istanze di una visione
fenomenologica della psichiatria:
• Secondo l'impostazione positivista, i sintomi della malattia vengono considerati "dati
oggettivi", "fatti" osservati empiricamente, per classificare in modo oggettivo la malattia,
ipotizzare una eventuale prognosi, con un approccio non dissimile al metodo di
osservazione tipico delle scienze naturali.
Basaglia sostiene che il medico non deve solo saper osservare la malattia, soffermarsi sui suoi
sintomi, pretendere di darne una spiegazione. Il medico deve anche saper avvicinare il paziente
mettendosi dalla sua parte, stabilire una relazione con un ascolto attento e partecipe senza
temere l'esperienza dell'immedesimazione e della sofferenza. Lo psichiatra avvicinandosi al
paziente deve prendere in carico tutta la persona, il suo corpo e la sua mente, il suo essere nel
mondo e dunque la sua storia e la sua vita.
PROCEDURA
• Modello sociorelazionale
• I sintomi sono una risposta logica ad
un contesto illogico (famiglia,
società)
• Trattamenti primariamente volti
all’ambiente
Alteraz. funzionali SNC
Fattori biologici
Anomalie dei
neurotrasmettitori
Macroscopiche • Invecchiamento
Microscopiche • Genere
• Noxae infettive (precoci)
• Fattori perinatali
• Endocrinopatie
• Periodo post partum
• Abuso di sostanze
Fattori sociali
Classe socio-economica
Urbanizzazione
Supporto sociale
Emigrazione
Convinzioni sulla malattia
mentale
• Relazione madre-neonato
problematica
Fattori psicologici
• Ambiente familiare disturbato
• Esperienze precoci di perdita o di
separazione dalle figure
genitoriali
• Abuso fisico/sessuale
• Eventi di vita
Lutto
Rottura relazione
significativa
Pensionamento
Malattia, disabilità
LA PSICOANALISI
in età evolutiva
Freud
Post freudiani
Melanie Klein
Scuola
Britannica
Anna Freud
(Winnicot)
❖ Ipnosi
❖ Interpretazione dei sogni e libere associazioni
❖ Transfert e resistenze
❖ Interpretazione, setting e controtransfert
❖ Sessualità infantile
o Teoria delle pulsioni: libidiche e aggressive
o Teoria del conflitto psichico
La psicoanalisi nasce dal tentativo di trovare una tecnica, diversa
dall’ipnosi che consentisse di aggirare le difese
Freud si accorge che il trauma all’origine dei sintomi non doveva essere
necessariamente avvenuto: gli impulsi, le fantasie ed i conflitti alla base dei
sintomi nevrotici non derivavano da eventi reali e da influenze esterne, ma
dalla mente del bambino stesso
Modello Strutturale
SU
CONSCIO PE
IO
INCONSCIO R-
ES IO
•IO Conscio: organo esecutivo della psiche; prende decisioni ed
integra i dati percettivi
Buono Cattivo
(narcisismo (aggressività
primario) innata)
Frammentazione
(istinto di morte)
Il bambino vive queste fantasie di amore e odio come se in
realtà avessero un’influenza netta sugli oggetti; la sua serenità
emotiva dipende pertanto, in questa fase, dalla sua capacità di
mantenere separati questi due mondi
Scuola di Scuola di
Londra Vienna (Anna
Freud)
Dipendenza assoluta
Dipendenza relativa
Verso l’indipendenza
Funzioni materne:
• holding (tenere in braccio, confortare)
• handling (cura e pulizia, abbigliamento, carezze)
• object presenting (dare l’oggetto né troppo presto né
troppo tardi)
Attraverso queste funzioni è in grado di fornire
quell’ambiente sufficientemente buono necessario al
consolidarsi di un sano senso del sè
Ma quando questo non avviene, ciò che si produce è un
arresto dello sviluppo psicologico del bambino: il nucleo
dell’individualità autentico rimane sospeso, il bambino
avverte le pressioni ambientali e cerca di farvi fronte
attraverso i suoi ancora poveri e insufficienti mezzi
Scissione del Sè
Vero Sè Falso Sè
Domande aperte
Vantaggi:
• Quali sono i problemi che l’hanno fatto
• dà al pz la possibilità di
venire in ospedale?
scegliere gli argomenti e
• Potrebbe dirmi qualcosa di più a riguardo? di esprimersi secondo il
• E...? proprio punto di vista
• C’è qualcos’altro di cui avrebbe piacere di • risposte spontanee, più
parlarne (qualcosa che la preoccupa)? emotive
• Mi parli della sua routine quotidiana (della
sua famiglia, della sua storia personale e del Svantaggi:
contesto familiare nel quale è cresciuto)
• risposte lunghe, vaghe,
• Ci sono delle domande che vorrebbe inattendibili, incomplete
pormi? Tratto da: Teifion Davies, ABC
• argomenti selezionati
of mental health: Mental
health assessment, BMJ, dal pz
May 1997; 314: 1536
Esempio di un colloquio a domande aperte
CHIARIFICAZIONE:
CONDUZIONE
• IMPULSIVITA’
• ECCITAMENTO PSICOMOTORIO
• RALLENTAMENTO PSICOMOTORIO
• ARRESTO PSICOMOTORIO
• CATATONIA
Esame delle condizioni mentali
Psicopatologia
1. Descrizione generale
2. Umore ed affettività
3. Linguaggio
4. Sensopercezione
5. Pensiero
6. Coscienza e capacità cognitive
7. Insight
2. Umore ed affettività
1. Descrizione generale
2. Umore ed affettività
3. Linguaggio
4. Sensopercezione
5. Pensiero
6. Coscienza e capacità cognitive
7. Insight
3. Linguaggio
• quantità
logorrea, povertà di linguaggio, mutismo
• velocità
Accelerazione
• qualità
balbuzie, farfugliamento
Esame delle condizioni mentali
Psicopatologia
1. Descrizione generale
2. Umore ed affettività
3. Linguaggio
4. Sensopercezione
5. Pensiero
6. Coscienza e capacità cognitive
7. Insight
4. Sensopercezione
Processo mentale nel quale gli stimoli
sensoriali sono portati a livello di
coscienza
- quantità
Iperestesie / ipoestesie
- qualità
Illusioni, allucinazioni
ALLUCINAZIONE = falsa percezione sensoriale
non associata a stimoli esterni reali.
✓ Uditive
✓ Visive
✓ Olfattive
✓ Gustative
✓ Somatiche
Esame delle condizioni mentali
Psicopatologia
1. Descrizione generale
2. Umore ed affettività
3. Linguaggio
4. Sensopercezione
5. Pensiero
6. Coscienza e capacità cognitive
7. Insight
5. Pensiero
Racchiude le facoltà più superiori e la capacità critica
per cui una persona è in grado di:
• Relazionarsi con la realtà
• Derivare concetti dal contatto con la realtà
• Produrre giudizi sulla realtà
• Tangenzialità coerenza
• Disorganizzazione dei nessi associativi
• Neologismi
• Ecolalia anomalie nel linguaggio
Disturbi del contenuto del pensiero
- delirio
- pensiero dominante
- Fobie
- Idee suicide e omicide
B. Contenuto del pensiero
- delirio
- pensiero dominante
- fobie
- idee suicide ed omicide
Delirio
• Insorgenza:
- percezione delirante
- intuizione delirante
- DI PERSECUZIONE
- DI INFLUENZAMENTO
- DI GRANDEZZA
- EROTOMANICO
B. Contenuto del pensiero
- delirio
- pensiero dominante
- fobie
Pensiero Dominante
Alcuni contenuti prendono il sopravvento sugli
altri occupando la maggior parte della
produzione ideativa.
•I D E A P R E VA L E N T E : c o n t e n u t o i d e a t i v o
accompagnato da un partecipazione affettiva intensa
ed egosintonica che predomina su altri pensieri.
- delirio
- pensiero dominante
- fobia
Esame delle condizioni mentali
Psicopatologia
1. Descrizione generale
2. Umore ed affettività
3. Linguaggio
4. Sensopercezione
5. Pensiero
6. Coscienza e capacità cognitive
7. Insight
Coscienza e capacità cognitive
Coscienza
• Quanto viene effettivamente vissuto in un determinato
momento
Attenzione
• Processo cognitivo che permette di selezionare stimoli ambientali,
ignorandone altri.
Forme cliniche di deficit dell’attenzione
- primario
- secondario
Coscienza e capacità cognitive
Memoria
• Funzione che permette di fissare ed immagazzinare i dati con la
facoltà di poterli riportare alla coscienza localizzandoli spazio-
temporalmente
✓Memoria a Breve Termine
✓Memoria a Lungo Termine
•Alterazioni quantitative
• Ipomnesia
• Amnesia
•Alterazioni qualitative
• Paramnesie: ricordi falsamente localizzati in tempo e in spazio, falsi
riconoscimenti, falsi ricordi, confabulazioni, dejà vu
Coscienza e capacità cognitive
Orientamento
•nel tempo
•nello spazio
•persona
Intelligenza
Insieme delle capacità operative che consentono di capire, ricordare,
utilizzare ed integrare costruttivamente le conoscenze precedenti e gli
elementi del pensiero attuale al fine di affrontare e risolvere situazioni
nuove
Disturbi dell’intelligenza
• Disabilità intellettiva
•Demenza
• Intelligenza e disturbi psichiatrici
Esame delle condizioni mentali
Psicopatologia
1. Descrizione generale
2. Umore ed affettività
3. Linguaggio
4. Sensopercezione
5. Pensiero
6. Coscienza e capacità cognitive
7. Insight
Insight
Livello di consapevolezza rispetto al disturbo e alla situazione.
Riconoscere l’aspetto patologico del proprio funzionamento
mentale. Tre esempi:
• Classificazione categoriale
• Diagnostic and Statistic Manual of Mental Disorder DSM (APA)
• International Classification of Disease ICD (OMS)
Dal DSM-IV-TR al DSM-5:
evoluzione della diagnosi in psichiatria
1. disabilità intellettive;
2. disturbi della comunicazione;
3. disturbo dello spettro dell’autismo (ASD);
4. disturbo da deficit di attenzione/iperattività (DDAI/ADHD);
5. disturbo specifico dell’apprendimento (DSA);
6. disturbi del movimento;
7. disturbi da tic;
8. altri disturbi del neurosviluppo.
I disturbi che in passato sarebbero stati diagnosticati nell’infanzia (es., disturbi dell’evacuazione, disturbo
reattivo dell’attaccamento) sono stati riposizionati nel capitolo 11 e nel capitolo 4 rispettivamente.
Disabilità intellettiva (Disturbo dello sviluppo intellettivo), ex-Ritardo mentale
Nel DSM-5 il ritardo mentale è stato denominato disturbo dello sviluppo intellettivo per
riflettere i cambiamenti della legge federale degli Stati Uniti (Public Law 111-256). Le
persone affette da disturbo dello sviluppo intellettivo non sono più classificate solo sulla
base del QI (<70). Questo disturbo è caratterizzato da deficit nelle abilità cognitive e
nel funzionamento adattativo. Il livello di gravità (lieve, moderato, grave o estremo)
della disabilità intellettiva è determinato dalla capacità del soggetto di soddisfare i
criteri evolutivi e socioculturali per l’indipendenza e la responsabilità sociale.
Disturbo da tic
criteri diagnostici del disturbo da tic non hanno subito
modificazioni dal DSM-IV-TR al DSM-5 se non per il fatto di
essere stati inclusi nel più ampio capitolo dei disturbi del mo
vimento.
Dal DSM-IV-TR al DSM-5:
evoluzione della diagnosi in psichiatria
Disturbo schizoaffettivo
Il DSM-5 considera il disturbo schizoaffettivo longitudinalmente, osservando il
decorso e la durata del disturbo, chiarendo che un disturbo dell’umore deve
perdurare per la “maggior parte del tempo” dopo che il criterio A della
schizofrenia sia stato soddisfatto.
Catatonia
La catatonia è stata esclusa come sottotipo diagnostico della schizofrenia e il
DSM-5 prevede il suo inserimento come specificatore per il disturbo psicotico,
disturbo bipolare o il disturbo depressivo. I criteri rimangono gli stessi, unica
variazione è che per porre questa diagnosi debbano essere presenti almeno 3
sintomi catatonici dei 12 possibili (stupor, catalessia, flessibilità cerea,
mutismo, negativismo, postura fissa, manierismo, stereotipia, agitazione non
influenzata da stimoli esterni, presenza di grimace, ecolalia, ecoprassia).
Dal DSM-IV-TR al DSM-5:
evoluzione della diagnosi in psichiatria
Disturbo bipolare
Disturbo depressivo.
La diagnosi di mania è stata migliorata includendo i cambiamenti del livello di energia
e di attività, non solo quelli dell’umore. Uno specificatore introdotto è relativo alla
presenza di ansia, importante nei disturbi depressivi per la valutazione dell’ideazione e
del rischio suicidario. Necessario specificare se sia presente sintomatologia ansiosa
durante gli episodi in atto o pregressi (almeno 2 dei seguenti sintomi):
-Sensazione di agitazione o tensione;
-Irrequietezza;
-Incapacità a concentrasi;
-Paura che possa accadere qualcosa di terribile;
-Paura di perdere il controllo.
Dal DSM-IV-TR al DSM-5:
evoluzione della diagnosi in psichiatria
Altri disturbi bipolari
Ci sono varianti del disturbo bipolare I e II e della
ciclotimia.
Dal DSM-IV-TR al DSM-5:
evoluzione della diagnosi in psichiatria
DISTURBI DEPRESSIVI
Il capitolo dei disturbi depressivi ha subito molti cambiamenti; la distimia è stata inclusa nel disturbo depressivo maggiore
cronico con la definizione di disturbo depressivo persistente e inoltre sono stati eliminati i criteri di esclusione del lutto dalla
diagnosi di disturbo depressivo maggiore. Il capitolo include anche due nuove dimensioni:
• i disturbi d’ansia
• il disturbo ossessivo-compulsivo e disturbi correlati
• i disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti.
I disturbi che nel DSM-IV-TR erano elencati nei disturbi dell’infanzia (per es. il
disturbo d’ansia di separazione) sono stati riclassificati come disturbi d’ansia pur
mantenendo invariati i criteri diagnostici.
I criteri per l’agorafobia, la fobia specifica e il disturbo d’ansia sociale non richiedono
più che la persona riconosca che l’ansia sia irragionevole o eccessiva, invece l’ansia
deve essere sproporzionata rispetto al pericolo reale.
Disturbo d'ansia di separazione
La caratteristica di questo disturbo è la presenza di ansia o paura relative alla separazione
dalle figure di attaccamento. Nell’adulto si trova spesso in comorbidità con il disturbo
A
d’ansia generalizzato limitando le capacità di lavorare fuori casa o di viaggiare. 'ANSI
RBI D
DISTU
Fobia specifica
I criteri per la fobia specifica sono sostanzialmente invariati, I tipi di fobia ora sono indicati
come specificatori.
Disturbo di panico
il disturbo di panico e l’agorafobia sono stati divisi, distinguendo le due dimensioni in due
disturbi distinti. I criteri sono sostanzialmente rimasti invariati, unico cambiamento è nelle
descrizioni tipiche degli attacchi di panico; quelli causati da una situazione specifica o da
uno stimolo e quelli inaspettati sono stati ridefiniti in due tipologie distinte, “inaspettato” e
“atteso”.
Agorafobia
I criteri per porre diagnosi includono ansia e paura per il fatto di essere in pubblico, paura di
non poter fuggire ed evitamento di queste situazioni o richiesta di essere accompagnati.
Mutismo selettivo
Il mutismo selettivo è stato riclassificato nel DSM-5 come un disturbo d’ansia.
Mutismo selettivo = disturbo acquisito (entro i 5
anni) della comunicazione interpersonale
abbassate le soglie di età per porre diagnosi di disturbo da stress post-traumatico ai 6 anni, e sono stati posti
criteri separati per i bambini al di sotto dei 6 anni per i quali è richiesto un solo sintomo di evitamento
comportamentale o alterazione dell’umore per porre diagnosi.
Disturbo dell’attaccamento
I disturbi dell’attaccamento, nel DSM-5, sono considerati disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti. I
criteri per il disturbo rimangono gli stessi presenti nel DSM-IV-TR.
Dal DSM-IV-TR al DSM-5:
evoluzione della diagnosi in psichiatria
Sono stati inseriti disturbi che nel DSM-IV-TR erano collocati tra i disturbi
solitamente diagnosticati nell’infanzia, nella fanciullezza e nell’adolescenza,
come la pica. Introdotto come disturbo distinto il binge-eating.
Il capitolo risulta cosi strutturato:
• pica dei bambini/pica degli adulti;
• disturbo da ruminazione;
• disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo;
• anoressia nervosa (con restrizioni o con abbuffate/condotte di
eliminazione);
• bulimia nervosa;
• disturbo da binge-eating;
• disturbo con altra specificazione;
• disturbo senza specificazione.
DISTURBI DELLA NUTRIZIONE E DELL'ALIMENTAZIONE
Pica e disturbo da ruminazione Non hanno subito variazioni dei criteri, sono stati spostati all’interno di questo
capitolo.
Disturbo evitante/restrittivo dell'assunzione di cibo
In precedenza chiamato disturbo della nutrizione dell’infanzia o della prima fanciullezza. Alcune condotte alimentari,
come il ridotto apporto di cibo o l’evitamento di alcuni alimenti, sono comuni nell’età infantile e possono persistere
in età adulta. Si può diagnosticare in qualsiasi fascia di età: i pazienti devono assumere una quantità di cibo non
adeguata alle proprie esigenze, tale per cui si sviluppino i seguenti sintomi: significativa perdita di peso o mancato
raggiungimento del peso appropriato se si tratta di un bambino, evidente carenza nutrizionale, necessari
supplementi orali o nutrizione parenterale per il giusto introito di cibo adeguato, la condizione interferisce
significativamente con il funzionamento psicosociale.
Anoressia nervosa
I criteri diagnostici sono gli stessi del DSM-IV-TR, eccetto per i seguenti:
1. è stato eliminato il criterio dell’amenorrea;
2. sono stati introdotti nuovi specificatori di gravità basati sull’indice di massa corporea (IMC).
Bulimia nervosa
Abbassata la soglia diagnostica, per cui ora è necessario che le abbuffate o le condotte compensatorie siano
presenti almeno una volta alla settimana per un periodo di tre mesi. È stato eliminato lo specificatore “con condotte
di eliminazione/senza condotte di eliminazione”. Il livello di gravità viene assegnato in base al numero delle
condotte compensatorie inappropriate che si hanno durante una settimana.
Disturbo da binge-eating
Nel DSM-5 assume il ruolo di disturbo autonomo e i criteri diagnostici sono gli stessi; unico cambiamento è che
viene richiesto in media un episodio a settimana per un periodo di 3 mesi; si deve avere un’assunzione di cibo
significativamente maggiore di quella che la maggior parte degli individui mangerebbe, accompagnato dalla
sensazione di perdere il controllo, sentimenti negativi di colpa, vergogna e disgusto oltre che da disagio.
Dal DSM-IV-TR al DSM-5:
evoluzione della diagnosi in psichiatria
DISTURBI DELL'EVACUAZIONE
Nel DSM-5 l’encopresi e l’enuresi non hanno subito cambiamenti nei criteri
diagnostici, sono solo stati spostati in un nuovo capitolo.
I disturbi del sonno correlati alla respirazione sono stati distinti in tre gruppi:
•apnea ostruttiva del sonno
•apnea centrale del sonno
•ipoventilazione correlata al sonno.
Dal DSM-IV-TR al DSM-5:
evoluzione della diagnosi in psichiatria
DISFUNZIONI SESSUALI
Il capitolo è composto dalle seguenti categorie di disturbi:
• eiaculazione ritardata;
• disturbo erettile;
• disturbo dell’orgasmo femminile;
• disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione femminile;
• disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione;
• disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile;
• eiaculazione precoce;
• disfunzione sessuale indotta da sostanze/farmaci, alcol;
• disfunzione sessuale indotta da sostanze/farmaci, altra sostanza;
• disfunzione sessuale con altra specificazione;
• disfunzione sessuale senza specificazione.
Tutte le disfunzioni sessuali devono durare per almeno 6 mesi, a eccezione di quelle indotte. Tutte le
disfunzioni possono essere divise in due sottotipi: permanente vs acquisita, generalizzata vs si
tuazionale. Infine è stato aggiunto il disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione, un
disturbo che combina la dispareunia e il vaginismo.
Dal DSM-IV-TR al DSM-5:
evoluzione della diagnosi in psichiatria
DISFORIA DI GENERE
Questo capitolo nel DSM-IV-TR era definito disturbo dell’identità di genere. Nel DSM-5 sono state
apportate modifiche ai criteri diagnostici. I disturbi che sono collocati in questo capitolo sono:
• disforia di genere nei bambini;
• disforia di genere negli adolescenti e negli adulti;
• disforia di genere con altra specificazione;
• disforia di genere senza specificazione.
deve esserci evidenza di disagio clinicamente significativo associato alla condizione. In questo caso i
dubbi relativi alla propria identità sessuale non costituiscono il disturbo, ma è piuttosto la condizione
di disagio sociale e lavorativo che costituiscono il disturbo. I criteri che portano a diagnosi sono:
•marcata incongruenza tra il genere espresso da un individuo e il genere
assegnato
•sentimenti di disagio presenti da almeno 6 mesi
•nei bambini deve essere un desiderio presente e verbalizzato
•disagio clinicamente evidente in ambito sociale, lavorativo e relazionale.
Dal DSM-IV-TR al DSM-5:
evoluzione della diagnosi in psichiatria
Anche questo è un capitolo di nuova introduzione nel DSM-5. In questo capitolo sono
stati inseriti il disturbo oppositivo provocatorio e il disturbo della condotta,
entrambi disturbi del comportamento dirompente dell’infanzia. Il capitolo risulta
composto dai seguenti disturbi:
DISTURBI NEUROCOGNITIVI
Inclusi tutti quei disturbi in cui un deficit della funzione
cognitiva è stato acquisito nel tempo. In questo capitolo sono
stati inseriti il delirium, la demenza, il disturbo amnesico.
Il cambiamento più evidente consiste nell’inclusione e
distinzione degli specificatoti per la demenze (dovuto a
malattia di Alzheimer, degenerazione frontotemporale, a corpi
di Lewy, disturbo neurocognitivo vascolare, dovuto a trauma
cranico, indotto da sostanze/farmaci, dovuto a infezione da
HIV, a malattie da prioni, a morbo di Parkinson, a malattia di
Huntington, a un’altra condizione medica, a eziologie multiple).
Dal DSM-IV-TR al DSM-5:
evoluzione della diagnosi in psichiatria
EZIOLOGIA
CLINICA
TRATTAMENTO
EZIOLOGIA
CLINICA
TRATTAMENTO
EPIDEMIOLOGIA
RISCHI AMBIENTALI
• Fattori biologici: eventi prenatali e perinatali
Tratto da: T Turner. ABC of mental health: Schizophrenia. BMJ, Jul 1997; 315: 108 – 111;
E da: Kim T Mueser, Susan R McGurk. Schizophrenia. Lancet 2004; 363: 2063–72
CLINICA
DSM V
criteri diagnostici per la schizofrenia
2. Umore ed affettività
3. Linguaggio
4. Sensopercezione ALLUCINAZIONI
APPIATTIMENTO AFFETTIVITA’,
2. Umore ed affettività ANEDONIA, APATIA
3. Linguaggio ALOGIA
4. Sensopercezione
5. Pensiero
2. Umore ed affettività
3. Linguaggio
4. Sensopercezione
5. Pensiero
COMPROMISSIONE
6. Coscienza e capacità cognitive
COGNITIVA
Sintomi negativi
CLINICA
Disabilità sociale/occupazionale
• Lavoro
• Scuola
• Ruolo genitoriale
• self-care
• Indipendenza di vita
• Relazioni interpersonali
• Tempo libero
4) Decorso variabile
CLINICA
Esordio della schizofrenia
• Personalità premorbosa.
• 50%: non si riscontrano tratti di personalità, carattere
o comportamento patologici.
• 25%: tratti generici ed aspecifici, come "eccessiva
sensibilità emotiva", "instabilità", "difficoltà a stare
con gli altri."
• 25%: personalità schizoide o schizotipica.
CLINICA
Esordio della schizofrenia
• Prodromi
• Ritiro e isolamento sociale.
• Riduzione della capacità di comportamento
finalizzato.
• Modificazioni del pensiero.
• Comportamento con impulsività, stranezza e
bizzarria,
• Ansia, perplessità, preoccupazioni somatiche,
depersonalizzazione.
CLINICA
Psicosi acuta e schizofrenia
Mortalità e schizofrenia
• Elevato rischio di suicidio
• Trattamento farmacologico
• Trattamento psicosociale
Antipsicotici
• Diabete
• Dislipidemie
• Iperprolattinemia
• Alterazioni ematologiche
• Rischio di convulsioni
TRATTAMENTO
Tratto da: SR Pathare, C Paton, ABC of mental health:Psychotropic drug treatment, BMJ, 1997;
315:661-664
TRATTAMENTO
Durata del trattamento
farmacologico
• primo episodio di schizofrenia:
da uno a due anni dopo la completa
remissione dei sintomi
Tratto da: SR Pathare, C Paton, ABC of mental health:Psychotropic drug treatment, BMJ, 1997;
315:661-664
TRATTAMENTO
Intervento psicosociale
• cerca di migliorare il management della schizofrenia
(es., gestire i sintomi, prevenire le ricadute)
• incrementare e rafforzare il funzionamento (es. vivere in
modo indipendente, le relazioni e il lavoro)
• trattamento assertivo nella comunità
• psico-educazione familiare,
• supporto nella ricerca di una occupazione,
• training delle abilità sociali, delle abilità di insegnamento di gestione
della malattia,
• terapia cognitivo-comportamentale per le psicosi
• trattamento integrato per l’abuso di sostanze quale comorbidità
Tratto da: T Turner. ABC of mental health:
Schizophrenia. BMJ, Jul 1997; 315: 108 – 111;
E da: Kim T Mueser, Susan R McGurk. Schizophrenia.
Lancet 2004; 363: 2063–72
DISTURBO PSICOTICO BREVE
(PSICOSI REATTIVA)
Poco comune, più frequente in soggetti giovani, di bassa estrazione socio-
culturale e con preesistenti disturbi della personalità.
Più comunemente:
−Volubilità emozionale
• TRATTAMENTO
✓Ricovero ospedaliero
✓Farmacoterapia: antipsicotici e benzodiazepine
✓Psicoterapia: mirata all’integrazione dell’esperienza psicotica (e del trauma
scatenante) nella vita del pz e della sua famiglia)
DISTURBO DELIRANTE
A. Idee deliranti presenti per almeno 1 mese
• Di persecuzione, di gelosia
B. Non raggiunto il criterio A per la schizofrenia
C. Funzionamento integro, salvo le aree coinvolte
nel delirio
D. Se presenti episodi depressivi o maniacali, essi
debbono essere relativamente brevi rispetto alla
durata del delirio
E. Il disturbo non è attrubuibile a effetti di sostanze,
condizioni mediche e non è meglio spiegato da
altri disturbi mentali (es. dismorfismo corporeo)
DISTURBI DELL’UMORE
Depressione
umore normale
Disturbi Depressivi:
. Disturbo Depressivo Maggiore
. Disturbo Depressivo Persistente (Distimia)
. Disturbo distruttivo da disregolazione dell’umore
. Disturbo premestruale disforico
Disturbi Bipolari:
. Disturbo Bipolare I
. Disturbo Bipolare II
. Disturbo Ciclotimico
Disturbi dell’umore
Riassunto
Depressione unipolare Disturbi bipolari
• Prevalenza 2004:
- Prevalenza: 10%
3. Linguaggio ANEDONIA
Uomini
Età >40 anni
Storia familiare di suicidio
Disoccupazione
Isolamento sociale
Note/ideazioni suicidali
Desiderio continuato di morire
Mancanza di speranza,
Incapacità di vedere il futuro
Abuso di sostanze o di alcool
Social support lacking 1 If these are lacking, especially with recent loss of a significant other
Organized Plan 1 if plan made and method lethal
No spouse 1 if divorced, widowed, separated, or single (for males)
Sickness 1 especially if chronic, debilitating, severe (e.g.; non-localized cancer,
epilepsy, MS, gastrointestinal disorders)
Patterson WM, Dohn HH, et al: Evaluation of suicidal patients, THE SAD PERSONS Scale, Psychosomatics, 1983
Caso clinico
G.M. è una casalinga di 43 anni, coniugata e madre di due figli; è giunta alla nostra
osservazione inviata dal medico curante. La paziente viene descritta dai familiari come una
donna attiva nello svolgere le proprie mansioni, tranquilla e piuttosto remissiva nei confronti
del marito. Negli ultimi mesi ha mostrato crescenti difficoltà nello svolgere le normali attività di
casalinga, turbata dalla sensazione di non saper più prendere alcuna decisione:
“... non riesco più a decidere cosa comprare, mi sembra di sbagliare, anzi penso di aver
sempre sbagliato, ...quello che prima facevo senza alcun problema ora mi preoccupa”.
Riferisce di sentirsi molto triste e completamente senza speranza, soprattutto la mattina,
mentre, con il trascorrere delle ore, nota un leggero miglioramento. Nelle prime ore della sera
avverte il desiderio di coricarsi, “un’altra giornata è terminata”, riuscendo tuttavia a dormire
solo per poche ore. Spesso nella notte si sveglia e non riesce a riprendere sonno; la mattina è
costretta ad alzarsi molto presto. Nelle ultime settimane G.M. ha espresso in alcune occasioni
il desiderio di morire “per porre fine alle sofferenze”. Riferisce di sentirsi in colpa per
“qualcosa di molto grave che è successo alcuni anni fa”, se ne vergogna e teme che,
raccontando questo episodio, possano determinarsi delle nuove conseguenze. Infine G.M.
racconta di aver causato con la propria condotta il licenziamento del marito, evento peraltro
accaduto anni prima senza particolari conseguenze sull’economia familiare. Ritiene che
“sicuramente” i colleghi del marito erano venuti a conoscenza del fatto che “più volte si era
lamentata perché l’attività lavorativa che il coniuge svolgeva in quel periodo lo costringeva a
lunghi periodi di lontananza da casa e quindi lo avevano riferito al datore di lavoro il quale
aveva preso i suoi provvedimenti”.
Tratto da:Trattato Italiano di Psichiatria, Masson, Milano, 1999
CLINICA
Episodio depressivo: decorso
1999
Relazione fra depressione e malattia fisica
Conclusioni:
gli anziani depressi che rispondono scarsamente alle terapie
dovrebbero essere incoraggiati a fare attività fisica
TRATTAMENTO
• Depressioni lievi/moderate
• Terapia cognitivo-comportamentale (psicoterapia “breve” focalizzata, 6-20
incontri)
• Antidepressivi
• Depressioni gravi
• Antidepressivi
• Farmaci efficaci nel migliorare l’umore negativo e gli altri sintomi tipici
della depressione
• 3 sottogruppi maggiori:
• triciclici
• inibitori selettivi del recupero della serotonina (SSRI).
• inibitori delle mono-amminossidasi (IMAO)
• Generalmente efficaci, ma possono indurre effetti collaterali.
• Non danno dipendenza a differenza delle benzodiazepine.
Tratto da: SR Pathare, C Paton, ABC of mental health:Psychotropic drug treatment, BMJ, 1997;
315:661-664
TRATTAMENTO Nome generico Nome
Commerciale*
Dosaggio Orale
(mg/die)
Tratto da: SR Pathare, C Paton, ABC of mental health:Psychotropic drug treatment, BMJ, 1997;
315:661-664
TRATTAMENTO
Tratto da: SR Pathare, C Paton, ABC of mental health:Psychotropic drug treatment, BMJ, 1997;
315:661-664
TRATTAMENTO
ECT
• In caso di depressione resistente
• Da effettuarsi in ambiente specialistico
• Notevole efficacia
• Scarsi effetti collaterali
• Problemi di accettazione
Disturbo bipolare - Mania
EPIDEMIOLOGIA
1999
CLINICA
DISTURBO CICLOTIMICO
A) Presenza per almeno due anni di numerosi periodi con sintomi
ipomaniacali che non raggiungono i criteri per episodi ipomaniacali e di
numerosi periodi con sintomi depressivi che non soddisfano i criteri per
un Episodio Depressivo Maggiore.
B) Durante questo periodo di due anni la persona non è mai stata senza
i sintomi del criterio A per più di due mesi alla volta.
C) I criteri per episodi depressivi, maniacali ed ipomaniacali non sono
mai sati raggiunti .
D) I sintomi del criterio A non sono meglio spiegabili da altri disturbi
psichiatrici, dall’utilizzo di sostanze, o da condizioni mediche.
A) devono risultare soddisfatti i criteri sia per l’Episodio Maniacale che per
l’Episodio Depressivo Maggiore, e almeno tre dei seguenti sintomi devono essere
presenti per la maggior parte dei giorni durante l’episodio:
1999
CLINICA
Episodio Maniacale
Psicopatologia
1. Descrizione generale AGITAZIONE, AFFACCENDAMENTO
ASPETTO VISTOSO E DISORDINATO,
ABBIGLIAMENTO VIVACE, TRUCCO
PESANTE
2. Umore ed affettività ELEVAZIONE UMORE
5. Pensiero ↓ CONCENTRAZIONE
Esordio:
Mania
• Brusco
• Graduale
1999
TRATTAMENTO
Stabilizzanti
• Appartengono a questo gruppo i farmaci efficaci nel trattamento del
disturbo bipolare. Uno dei farmaci più potenti, appartenente a questa
categoria, è il litio. Pur essendo un farmaco efficace, il litio presenta un
inconveniente non trascurabile: può essere tossico se raggiunge
determinati livelli nell’organismo. Per questo motivo è necessario
tenere sotto controllo periodicamente (di solito ogni 3-6 mesi) la sua
concentrazione nel sangue.
Tratto da: SR Pathare, C Paton, ABC of mental health:Psychotropic drug treatment, BMJ, 1997;
315:661-664
PSICOTRAUMATOLOGIA
COS’E’ UN TRAUMA
•Disturbo dell’Adattamento
•Disturbo psicotico breve
•Disturbo post-traumatico da
Stress
DISTURBO DELL’ADATTAMENTO
• Gravità
• Quantità
• Durata
• Reversibilità
• Contesto personale (personalità, supporto…)
•con ANSIA
✓Umore depresso
✓Tristezza
✓Disperazione
DISTURBO DELL’ADATTAMENTO
•con ANSIA
✓Palpitazioni
✓Tremori
✓Agitazione
DISTURBO DELL’ADATTAMENTO
•TRATTAMENTO
Talvolta regressione spontanea quando il
fattore stressante è reversibile e limitato nel
tempo
•PROGNOSI
In genere remissione veloce con un buon
trattamento.
• Trauma infantile
• DISTURBO DELL’ADATTAMENTO
• Con UMORE DEPRESSO
• Con ANSIA
• Con ALTERAZIONI DELLA CONDOTTA
• FORME MISTE
1999
Malattie fisiche che possono simulare
l’ansia
• Eccessivo uso di caffeina
• Tireotossicosi, malattia delle paratiroidi
• Ipoglicemia
• Astinenza da alcool o droghe
• Feocromocitoma, sindrome carcinoide
• Aritmie cardiache, malattia della valvola mitrale
314: 1886
EPIDEMIOLOGIA
314: 1886
CLINICA
Attacco di panico
• Condotte di evitamento
• Ansia anticipatoria
CLINICA
DAP
Diagnosi
314: 1886
CLINICA
Agorafobia
Diagnosi
314: 1886
CLINICA
Fobie Specifiche (isolate)
• Condotte di evitamento
CLINICA
Fobia Sociale
Diagnosi
314: 1886
CLINICA
Ansia generalizzata
• Ansia generalizzata: stato d’ansia persistente che si caratterizza
per un’attesa apprensiva, eccessiva ed irrealistica con marcate
preoccupazioni per svariate circostanze esistenziali ed
anticipazione pessimistica di eventi negativi
CLINICA
314: 1886
TRATTAMENTO
Gestione del paziente ansioso
• Psicoterapia
Benzodiazepine
Tratto da: SR Pathare, C Paton, ABC of mental health:Psychotropic drug treatment, BMJ, 1997;
315:661-664
DISTURBI DELLO SPETTRO OSSESSIVO-
COMPULSIVO
Ossessioni Compulsioni
l’isterica riduce gradatamente il cibo talvolta con il pretesto del mal di testa talvolta con il timore che si presentino
le impressioni dolorose che seguono dopo il pasto …….dopo qualche settimana non si tratta più di ripugnanze da
ritenersi passeggere: è un rifiuto dell’alimentazione che si prolungherà indefinitamente……..la malattia è
conclamata e seguirà il suo decorso così fatalmente…...”
Definizione di un eating disorder
Tratto da: CG Fairburn, PJ Harrison. Eating disorders. Lancet 2003; 361: 407–
16
GLOSSARIO
ABBUFFATA:
CONDOTTE DI ELIMINAZIONE
• Anoressia nervosa
• Bulimia nervosa
Distribuzione nel mondo > nelle società occidentali > nelle società occidentali
Classe sociale Prev. in classi sociali più alte Nessuna predilezione di classe
Tratto da: CG Fairburn, PJ Harrison. Eating disorders. Lancet 2003; 361: 407–16
EZIOLOGIA
RISCHI AMBIENTALI
Nella cultura occidentale il problema del peso corporeo ha ricevuto
un attenzione progressivamente crescente :
- standard culturali di magrezza = successo, competenza,
autocontrollo e attrazione sessuale
- sottotipo restrittivo (la perdita di peso è ottenuta soprattutto con dieta, digiuno o
attività fisica eccessiva)
1999
CLINICA
DSM V Bulimia Nervosa
A) Ricorrenti episodi di ABBUFFATE
B) R i c o r r e n t i e i n a p p r o p r i a t e C O N D O T T E
COMPENSATORIE per prevenire l’aumento di peso
C) Le abbuffate e le condotte compensatorie si
verificano entrambe in media almeno 1 volta a
settimana per 3 mesi
D) I livelli di AUTOSTIMA sono indebitamente
influenzati dalla forma e dal peso corporei
Sottotipi:
1999
TRATTAMENTO
Tratto da: CG Fairburn, PJ Harrison. Eating disorders. Lancet 2003; 361: 407–
16
Disturbi di Personalità
Disturbi di personalità
Definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità:
“pattern di comportamento profondamente radicati e durevoli, che si manifestano
come risposte inflessibili ad una larga gamma di situazioni sociali e personali."
pattern: i pazienti tendono ad esibire un limitato repertorio di risposte stereotipate in
diversi contesti sociali e personali, e i modi di pensare, percepire e di rispondere
emotivamente differiscono sostanzialmente da quelli generalmente accettate
radicati e durevoli: i pattern solitamente sono evidenti durante la tarda infanzia o
l’adolescenza ma la necessità di verificarne la loro permanenza nel tempo, limita l’uso
del termine “disturbo” ai soli adulti
ma non è attribuibile a…
• altri disturbi psichiatrici (schizofrenia, depressione, uso
sbagliato dei farmaci)
• altri disturbi fisici (intossicazione acuta, malattie organiche del
cervello)
• Aggressione
• Abuso di alcool e sostanze
• Ansia e depressione
• Considerevole autolesionismo
• Abbuffate, vomito, purging, ed
altri disturbi dell’alimentazione
Cluster C
• Disturbi caratterizzati da una forte ansietà:
C. Presenza di un Disturbo della Condotta con esordio prima dei 15 anni di età.
È importante differenziare...
Componente somatica
dei disturbi psichiatrici
Sindromi somatiche funzionali
nelle diverse specialistiche
Cefalea tensiva
Dispepsia
Fibromialgia
Stima
Disturbo Prev POP Prev MG F/M
MG
Algico (sindromi dolorose) 0.5-3% 20% 2 300
Di somatizzazione 1% 1-2% 2 23
Di conversione <1% ? ?
EZIOLOGIA
Fattori sociali
EZIOLOGIA
Disturbi da sintomi somatici
Fattori sociali
Disturbi da sintomi
somatici (dist. da sint.
somatici, dist. di
conversione) Disturbi di
personalità
Isteria (tipo istrionico)
Disturbi
dissociativi
Disturbi da sintomi somatici
1.malattie fisiche per le quali però non sono dimostrabili
reperti organici o meccanismi fisiopatogenetici
conosciuti
A. Uno o più sintomi somatici che causano sofferenza o che compromettono la vita
quotidiana del paziente.
B. Eccessivi pensieri, emozioni, o comportamenti secondari ai sintomi somatici o
associati a preoccupazioni riguardo la propria salute, come manifestato da almeno
uno dei seguenti:
1) Inappropriati e persistenti pensieri riguardo la gravità dei sintomi somatici
2) Persistente ansia significativa riguardo la salute o i sintomi
3) Eccessivo tempo e energie spese per questi sintomi o per le preoccupazioni
riguardo la propria salute
• Ormai da alcuni anni, in seguito alle cure per il tumore, ha sviluppato una importante
sintomatologia algica in sede addominale e lombare
• Appare polarizzata sul dolore che descrive in maniera indefinita (sede, qualità), quando sta male
(praticamente 1 giorno su 2) non riesce ad alzarsi dal letto, sintomi ansiosi (ansia anticipatoria),
recentemente è stata al mare con un amica ed è stata meglio
• Ha effettuato numerose visite presso specialisti urologi, neurologi, ortopedici, fisiatri con
conseguenti esami non dirimenti e farmacoterapie inefficaci
• E’ presente abuso di analgesici (FANS, tramadolo) e di benzodiazepine, ha utilizzato in maniera
discontinua praticamente tutti gli antidepressivi e qualche stabilizzatore
• Racconta angosciata del periodo successivo alla radioterapia (comparsa del dolore, incontinenza) e
dei numerosi specialisti cui ha ricorso
• Conflitti con il marito ?
CLINICA
2. Disturbo da Ansia per Malattie
A. Preoccupazione di avere o di stare acquisendo una malattia grave.
B. I sintomi somatici non sono presenti o sono lievi. Se una condizione medica è
presente o vi è un alto rischio di sviluppare una malattia medica (es. forte
famigliarità), la preoccupazione è chiaramente eccessiva o sproporzionata.
C. E’ presente un alto livello di ansia riguardo la propria salute e il soggetto è
facilmente allarmato da variazioni del proprio benessere psicofisico.
D. Il soggetto esegue eccessivi comportamenti atti a controllare la propria salute
(es. ripetuto controllo del proprio corpo) o mostra evitamento maladattativo
(es. evita controlli medici e/o esami)
E. La preoccupazione riguardo la malattia è presente da almeno 6 mesi, ma la
specifica malattia può cambiare in tale lasso temporale.
F. La preoccupazione non è meglio spiegabile da un altro disturbo psichiatrico
(es. disturbo dismorfofobico)
CLINICA
Caso clinico
• Teme di avere una grave malattia neurologica allo stadio iniziale, il curante ed alcuni
neurologi che ha consultato non sono riusciti a rassicurarlo; ammette di aver passato
un periodo stressante e che nelle ultime settimane, in una situazione più tranquilla, le
fascicolazioni sono quasi scomparse
• E’ presente una moderata sintomatologia ansiosa, emergono altri problemi fisici:
cefalea, affaticabilità, sostiene una riduzione dell’efficienza e delle sue prestazioni
sportive, lamenta dolore alla base del pene (consulta urologi, andrologi, effettua
esami ecografici, RM rachide lombare)
• Nei successivi incontri manifesta preoccupazioni circa l’epatite, è convinto che presto
svilupperà un tumore, che gli sia precluso il formarsi una famiglia, vuole smettere di
fare attività sportiva in quanto teme di contagiare altri, ecc.
CLINICA
3. Disturbo di conversione
A. Uno o più sintomi di funzione motoria volontaria o sensitiva alterata
• Psicoterapia dinamica
• Ad orientamento supportivo
• Psicoterapia cognitivo-
comportamentale
• Explanatory Therapy per
l’ipocondria (esami fisici
ripetuti, tecniche di
rassicurazione,
psicoeducazione)
• Tecniche di rilassamento, bio-
feed-back
TRATTAMENTO
Terapia farmacologica
• Disturbo fittizio
• Il soggetto è consapevole di aver messo in atto una
simulazione ma non dei vantaggi ottenibili (attenzione)
• Sindrome di Munchausen, Sd di M. indotta
Ecstasy
Allucinogeni Psicostimolanti
LSD Cocaina
Mescalina Amfetamine
Cannabinoidi
Deprimenti
Oppiacei
Benzodiazepine
Etanolo
Alcolismo
Epidemiologia e prevenzione
dell’alcolismo
• Nel nostro paese il consumo di alcool inizia generalmente
attorno ai 15 anni e successivamente diventa regolare attorno
ai 18 anni.
Individuo Ambiente
- genetica - cultura
Abuso di alcool - religione
- personalità
- famiglia - informazione
- lavoro - legislazione
- abitudini - economia
Dipendenza alcolica
Alcolismo
Acuti:
• Intossicazione
• Delirium tremens
Cronici:
• Demenza persistente
• Disturbo amnestico persistente
• Disturbo psicotico indotto
• Disfunzione sessuale indotta
• Disturbo del sonno indotto
PIU’ FREQUENTI DISTURBI SOMATICI
DA ABUSO DI ALCOOL
Disturbi neurologici • Tremori fini, > evidenti alle estremità degli arti
• Dolorabilità alla compressione dei tronchi
nervosi
• Polinevrite alcolica
❖ Labilità emotiva
❖ Scarsa critica
Disturbi psichici
• disturbo di coscienza
• disorientamento rispetto all’ambiente
• microzoopsie
• delirio professionale
Disturbi somatici
• tremore a scosse ampie
• sudorazione profusa
• ipertermia
Monitoraggio
• Regolare registrazione dei parametri vitali
• Controllo ematologico periodico
• RX torace (frequente complicanza del delirium sono i focolai
broncopneumonici e le polmoniti ab ingestis)
Strategie di gestione
• Posizionare il paziente in ambiente tranquillo, ben arieggiato e poco
luminoso
• Fornire al paziente punti di riferimento costanti
Terapia farmacologica
• Benzodiazepine EV
• Antipirettici centrali
• Abbondante idratazione parenterale
• Correzione degli eventuali squilibri elettrolitici o glicemici
• Ipotensivi se necessari
• Antibiotici di copertura
• Complessi vitaminici (tiamina)
Benzodiazepine
Deprimenti
Oppiacei
Benzodiazepine
Etanolo
Benzodiazepine
Sindrome da astinenza
• Clinica:
• ↑ ansia
• ipersensibilità alla luce ed ai rumori
• allucinazioni
• confusione mentale
Oppiacei
• INIETTATA • INALATA
Sniffare eroina
(figura riprodotta con
il permesso del soggetto
rappresentato)
• FUMATA
"Chasing the dragon“ fumo di
eroina
(foto riprodotta con il permesso del soggetto)
Oppiacei
Intossicazione da oppiacei
Classificazione
• Naturali: • Di sintesi:
• Psilocibina (funghi) –Dietilamide dell’acido lisergico (LSD)
• Mescalina (cactus) –Ketamina
Allucinogeni
Dipendenza ed abuso: rari LSD
Mescalina
Allucinogeni
Intossicazione
1. Descrizione generale Attivazione del SNV: tachicardia,
midriasi, sudorazione, tremore
2. Umore ed affettività
Intensificazione soggettiva delle
percezioni (colori più vivaci, profumi intensi)
3. Linguaggio Illusioni o allucinazioni prevalentemente
visive
Alterazione della percezione spazio e
4. Sensopercezione
tempo
7. Insight
Psicostimolanti
Classificazione
• Naturali: cocaina
• Di sintesi: amfetamine
• Affabilità, felicità
DISTURBI PSICHIATRICI
• Depressione
• Irritabilità, comportamenti
impulsivi
• Disturbi psicotici
• Attacchi di Panico
Psicostimolanti
Intossicazione
Iperattività, agitazione, disorganizzazione,
1. Descrizione generale
insonnia
Segni e sintomi da attivazione del SNV:
ipertensione, tachicardia, midriasi,
sudorazione
2. Umore ed affettività
esaltazione, euforia
3. Linguaggio
4. Sensopercezione
5. Pensiero
Rischi: soffocamento
circa 300 giovani muoiono ogni anno per l’ uso di
sostanze volatili
Cannabinoidi
7. Insight
Cannabinoidi
Effetti negativi a lungo termine
• P.S. e SPDC
• Antipsicotici
• Benzodiazepine
Terapia della dipendenza
• Psicoterapia
• Comunità terapeutiche
Emergenze
Epidemiologia
• 10% dei pazienti ricoverati manifesta comportamenti aggressivi
• Maggiore incidenza nei soggetti giovani di sesso maschile con diagnosi
di schizofrenia, alcolismo, disturbi mentali organici, ritardo mentale,
epilessia, disturbi di personalità, bipolari in fase maniacale, disturbo
borderline di personalità
Praticamente
tutte…
Situazioni Associate alla Violenza
1. Idee di violenza
Atteggiamento
•DIMOSTRARE SICUREZZA
Approccio al pz agitato
Colloquio
• Restare calmi, con atteggiamento tranquillo e accogliente
Indicazioni terapeutiche
• Antipsicotici
• Antidepressivi
• Ansiolitici
• Stabilizzanti
Adesione al trattamento
Come favorire una migliore adesione :
Il pz è sdraiato su un lettino o
divano, l’analista siede dietro di lui
fuori dal suo campo visivo.
Al pz viene chiesto di dire tutto ciò che gli viene in mente senza alcun
tipo di censura.
• Giovane età (dopo i 40-45 anni scarse possibiltà di modifiche importanti delle
personalità)
• Si è rivelata utile:
• Obesità e disturbi correlati all’uso di sostanze
• Disturbi da dolore cronico e psicosomatici
• Fobie
BIOFEEDBACK
• Metodo che permette al pz di ottenere un
controllo volontario su alcune funzioni fisiologiche
⇒ manifestazioni fisiologiche di tensione (cefalea,
tachicardia, dolori)