1. Introduzione
Nel Maggio 2013 pubblicata la 5° edizione del Dsm5 dell’APA.
Il Dsm e l’Icd sono due sistemi di classificazione che i professionisti della salute mentale
utilizzano per l’assessment, la diagnosi e la codifica dei disturbi mentali. Entrambi i sistemi di
classificazione sono importanti per i clinici , in quanto i numeri di codice che usa il Dsm sono
quelli elencati per i disturbi simili nell’Icd. Entrambi i set di codici, Icd 9 e Icd 10 (quest’ultimi
entrati in vigore nel 2014), sono inclusi nel Dsm5.
Introduzione al DSM5
Negli ultimi 60 anni il Dsm è diventato il manuale di riferimento per i professionisti della
salute menale. Con la pubblicazione del DSM5 (APA) si è cercato di integrarlo con l’ICD-CM
(Oms).
Il Dsm5 è diviso in tre sezioni:
1. La Sezione 1: fornisce un’introduzione di base su come usare il nuovo manuale e una nuova
definizione di disturbo mentale, inteso come sindrome caratterizzata da
un’alterazione clinicamente significativa della sfera cognitiva, della regolazione
delle emozioni o del comportamento dell’individuo ed è associata a un livello
significativo di disagio o disabilità in ambito sociale, lavorativo o in altre aree
importanti.
L’appendice del Dsm5 evidenzia i principali cambiamenti fatti nel passaggio dal Dsm-IV a
Dsm5 e i codici Icd-9 e Icd-10.
Utilizzare un sistema non assiale
Il sistema multiassiale nel Dsm5 è stato sostituito da un sistema non assiale che presenta
insieme tutte le diagnosi di disturbo mentale e le altre diagnosi mediche. Questa posizione è
coerente con il modo in cui l’ Icd regista le diagnosi, ovvero elencando tante diagnosi quante
sono necessarie per fornire un quadro clinico. La diagnosi principale è quella elencata per
prima e riflette la ragione della visita o il focus del trattamento, esempio se un pz prende un
appuntamento per un trattamento di una depressione lieve correlata a un disturbo bipolare e
che soddisfa i criteri per il disturbo border sarebbe codificata cosi:
Nella diagnosi vanno elencate anche le altre condizioni che possono essere oggetto di
attenzione clinica per evidenziare i fattori rilevanti che possono influenzare la diagnosi, la
prognosi o il trattamento del pz o che descrivono meglio il problema presentato dal pz. Questa
linea dei problemi psicosociali e ambientali è stata ampliata nel Dsm5 con i codici aggiuntivi V
( dall’Icd-9) e Z ( dall’Icd-10). Stesso esempio del pz di prima in cui manifesta un
peggioramento della depressione bipolare come conseguenza della separazione dalla moglie,
la codifica:
295.51 Bipolare
301.83 Border
V61.03 Disgregazione della famiglia a causa della separazione o divorzio.
Nel Dsm5 è stata eliminata l’Asse V, Scala di Valutazione Globale del Funzionamento, al suo
posto come strumento di misura è stato inclusa la WHO’s Disability Assessment Schedule
( WHODAS); questo utile strumento si trova nella sezione III del Dsm5.
Nel Dsm5 è fornito un certo numero di scale e strumenti di valutazione trasversali per
misurare i sintomi frequentemente osservati nei clienti senza tener conto della
preoccupazione attuale; possono essere utilizzati nel colloquio di valutazione iniziale per
misurare altri sintomi di cui il cliente può fare esperienza.
I disturbi sono stati riclassificati anche in gruppi basati su fattori internalizzanti, sono quelli
nei quali ansia, depressione e sintomi somatici sono prevalenti; e esternalizzanti in cui
mostrano più alterazioni della condotta, del controllo degli impulsi e uso di sostanze.
Quindi i disturbi che erano diagnosticati per la prima volta nell’infanzia sono ora incorporati
nella discussione generale dei vari disturbi; come focus evolutivo e basato sul ciclo di vita,
ciascun disturbo, quando appropriato, include criteri diagnostici e specificatori che si
riferiscono alle manifestazioni e all’esordio nell’infanzia.
Ci sono due disturbi inclusi nel Dsm5 che forniscono un’importante ponte evolutivo tra un
precoce riconoscimento dei sintomi dell’infanzia e la diagnosi di un disturbo completamente
sviluppato in fasi successive della vita. Il disturbo da disgregolazione dell’umore dirompente
che si concentra sulla presenza tra i 6/17 anni di un’estrema disgregolazione emotiva, senza
dare per scontato che in età adulta ne seguirà una diagnosi più grave.
I clinici dovrebbero stare attenti alla sindrome di psicosi attenuata poiché pertinente ai
sindromi subsindromici della psicosi che può comparire nell’adolescenza o nella giovane età
adulta e potrebbe essere un precursore di un disturbo psicotico completo.
Il gioco su Internet, l’autolesività non suicidaria e il disturbo da comportamento suicidario
sono tutti caratterizzati da un esordio in adolescenza.
L’Appendice al Dsm5 include definizioni culturali, esempi, chiarimenti per aiutare i clinici a
comprendere come i clienti provengono da culture diverse possono esprimere i problemi
psicologici.
Inoltre si può trovare un’esauriente guida per l’Intervista per l’inquadramento culturale che
fornisce ai clinici uno strumento di intervista pratico che può essere usato per condurre
valutazioni centrate sulla persona, in quanto pone domande sul background in termini di
cultura, razza, etnia, religione o origine geografica.
La International Classification of
Diseases (ICD)
La maggior parte del mondo utilizza già l’ICD per classificare malattie e altri problemi di salute, per
compilare cartelle cliniche e certificati di morte, e per registrare i dati statistici nazionali sulla
mortalità. L’ICD-10 è stato tradotto in 43 lingue ed è utilizzato in 117 paesi.
Negli Stati Uniti, l’ICD-9-CM è stato utilizzato a scopo di codifica e fatturazione fino a poco tempo
fa; si tratta di una versione modificata dei codici ICD dell’OMS creata dall’US National Center for
Health Statistics ( NCHS).
A partire dal 1° Ottobre 2014, tutti gli operatori nel campo dell’assistenza medica hanno dovuto
iniziare ad usare i codici diagnostici dell’iCD-10-CM. L’ICD fornisce codici numerici ma informazioni
diagnostiche limitate. Il Dsm5 fornisce criteri diagnostici più specifici e dettagliati e misure
trasversali per aiutare il clinico a porre una diagnosi precisa.
Nonostante lo scopo dell’ICD la maggior parte di coloro che si devono occupare di diagnosi e
codifica relative alla salute mentale è interessata solo a una piccola sezione dei quattro volumi
pubblicati dall’OMS: The ICD-10 Classification of Mental and Behavioural Disorders.
Il Dsm5 ha affrontato questo periodo di inter-regno fornendo due numeri di codice per ciascuna
diagnosi, un codice ICD-9-CM, in grassetto, e un codice ICD-10-CM, tra parentesi; quest’ultimo
utilizzato dal 1° ottobre 2014. Ciascuna diagnosi è preceduta dal codice ICD-9-CM e seguita dal
codice ICD-10-CM; quando appropriato sono elencati gli specificatori.
Il disturbo dello sviluppo intellettivo è caratterizzato da deficit nelle abilità cognitive, come
problem solving, capacità di giudizio, e nel funzionamento adattivo. Il livello di gravità, lieve,
moderato, grave o estremo, della disabilità intellettiva è determinato dalla capacità della persona
di soddisfare gli standard evolutivi e socioculturali per l’indipendenza e la responsabilità sociale,
non dal valore del Q.I.
Se sono presenti comportamenti ripetitivi, interessi e attività ristretti, non si può fare una diagnosi
di disturbo della comunicazione sociale.
Il livello di gravità per il disturbo dello spettro dell’autismo è determinato su un continuum, sulla
base del grado di compromissione delle compromissione della comunicazione sociale e degli RRB
separatamente, secondo i seguenti gradi:
Il disturbo di Asperger nel disturbo dello spettro dell’autismo è stato uno dei più controversi
cambiamenti apportati dal Dsm5; i dubbi sollevati da questo cambiamento includono la possibilità
di un incremento dello stigma sociale perché le persone con disturbo di Asperger vengono
considerati affetti da un disturbo dello spettro dell’autismo.
- Disturbo da deficit di attenzione\iperattività (DDAI) :
I criteri diagnostici del Dsm5 per il disturbo da deficit di attenzione\iperattività riconoscono
differenze relative alla fase di sviluppo nella presentazione del DDAI tra adulti, bambini e
adolescenti; il requisito per l’esordio dei sintomi prima dei 7 anni di età è stato modificato: è
sufficiente che cinque sintomi di impulsività, inattenzione o iperattività siano presenti prima dei 12
anni di età.
Sono forniti 18 sintomi, insieme al requisito che almeno sei sintomi o nel campo della
disattenzione o dell’iperattività\impulsività debbano essere osservati per la diagnosi; cambiamenti
aggiuntivi includono i seguenti:
La percentuale di suicidi tra gli adulti che non avevano il DDAI da bambini era 5 volte più alta
rispetto agli adulti che non avevano tale diagnosi; il trattamento per il DDAI negli adulti includono
la terapia cognitiva insieme alla gestione dei farmaci, quando i sintomi del DDAI si trovano nel
range da moderato a grave.
La presenza o l’assenza di sintomi relativi all’umore insieme alla psicosi modifica la diagnosi e ha
valore prognostico in termini di considerazioni sul decorso e sul trattamento.
- Disturbo Schizotipico (di personalità)
Criteri uguali al Dsm5 con la differenza che si trova in questo capitolo.
- Disturbo Delirante
Una caratteristica di questo disturbo è la presenza di deliri senza compromissioni nelle aree del
funzionamento. Le persone con questo disturbo possono apparire piuttosto normali nell’aspetto e
nel comportamento; nel Dsm5 è presente lo specificatore di decorso “con contenuto bizzarro”. La
diagnosi differenziale è aiutata da nuovi criteri di esclusione che affermano che i sintomi non sono
meglio spiegati da condizioni come un disturbo ossessivo-compulsivo o un disturbo di dismorfismo
corporeo con insight assente\condizioni deliranti.
Se il soggetto soddisfa i criteri per il disturbo delirante, allora viene posta la diagnosi; se i criteri
per il disturbo delirante non sono soddisfatti ma sono presentile credenze condivise, allora la
diagnosi dovrebbe essere disturbo dello spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici con altra
specificazione.
- Schizofrenia
Sono stati apportati due importanti cambiamenti nei criteri.
Il primo è l’eliminazione di due sintomi del criterio A che si sono dimostrati poco affidabili e non
specifici, inoltre la persona deve avere almeno uno dei seguenti sintomi positivi principali: deliri,
allucinazioni o eloquio disorganizzato. Sono stati eliminati anche i sottotipi della schizofrenia.
Inoltre il Dsm5 offre un approccio dimensionale alla schizofrenia e ai disturbi psicotici che
consente ai clinici di valutare la gravità dei sintomi principali e di posizionare il comportamento del
cliente su un continuum. Per incoraggiare una diagnosi tempestiva, si è pensato di includere nel
manuale la sindrome da psicosi attenuata.
- Disturbo Schizoaffettivo
È considerato un ponte tra un disturbo bipolare o un disturbo dell’umore e la schizofrenia, con
persone che hanno sintomi di depressione o mania cosi come sintomi psicotici. Questi sintomi
possono presentarsi contemporaneamente al disturbo o manifestarsi in momenti differenti. Il
Dsm5 chiarisce che un disturbo dell’umore deve rimanere per “la maggior parte del tempo” dopo
che il criterio A della schizofrenia è stato soddisfatto.
- Catatonia
Non è più un sottotipo della schizofrenia, il Dsm5 prevede che la catatonia sia inclusa come
specificatore per il disturbo psicotico, il disturbo bipolare o il disturbo depressivo; i criteri
rimangono gli stessi rispetto al Dsm-IV. Una differenza importante nel Dsm5 è che tutti i contesti
richiedono la presenza di tre sintomi catatonici su un totale di 12 possibili sintomi:
flessibilità cerea, negativismo, postura fissa, imitazione dell’eloquio o del movimento altrui,
mancanza di risposta, agitazione, movimenti ripetitivi, stupor.
Il Disturbo bipolare e disturbi correlati con altra specificazione e il Disturbo bipolare e disturbi
correlati senza specificazione si riferiscono alla presentazione di sintomi di disturbo bipolare che
non soddisfano pienamente i criteri, ma nei quali il disagio è presente nelle aree di funzionamento
sociale, lavorativo o in altre aree.
Specificatore
“Con ansia’’ è un nuovo specificatore che deve essere considerato in tutti i disturbi dell’umore,
compresi il disturbo bipolare e i disturbi correlati; questo specificatore si riferisce a quelle persone
che mostrano sintomi d’ansia oltre ai criteri diagnostici per un episodio dell’umore (maniacale,
ipomaniacale o depressivo).
Affinché lo specificatore sia applicabile deve essere presente un minimo di due dei seguenti
sintomi d’ansia per la maggior parte dei giorni durante l’episodio attuale o più recente di mania,
ipomania o depressione:
a. sensazione di agitazione o tensione,
b. irrequietezza,
c. incapacità di concentrarsi
d. paura che possa accadere qualcosa di terribile
e. paura di perdere il controllo
Per lo specificatore ‘’con ansia’’ dovrebbe essere valutato il livello di gravità: lieve, moderato,
moderato\grave, o grave. Quindi deve essere valutato accuratamente, insieme a una valutazione
aggiuntiva dei fattori di rischio suicidario, inclusi ideazione suicidaria, pensieri o storia pregressa in
persone che esibiscono un livello di ansia da moderato a grave.
4. Disturbi Depressivi
Include due nuovi disturbi :
1. Gravi scoppi di collera cronici, aggressività verbale o ‘’tempeste emotive’’ che sono
sproporzionati rispetto alla situazione,
2. Gli scoppi si verificano in media tre o più volte a settimana,
3. Si verificano per un periodo di 12 mesi o più,
4.L’irritabilità persistente non diminuisce quando i fattori stressanti cessano, o nel periodo tra un
episodio e l’altro, ed è osservabile dagli altri,
5. L’irritabilità si osserva in almeno due di tre ambienti (casa, scuola, con i pari) ed è grave in
almeno una di questa situazioni,
6. La diagnosi non può essere posta prima dei 6 anni di età e neanche dopo i 18 anni,
7. Alla valutazione anamnestica si rileva che questi sintomi erano presenti prima dell’età di 10
anni.
Il Dsm5 espande la clausola sulla diagnosi di disturbo depressivo maggiore fino a includere
qualsiasi perdita significativa che causi intense tristezza, insonnia, impossibilità di mangiare e
ruminazione sulla perdita. Quando fanno una diagnosi, i clinici dovrebbero anche considerare le
norme culturali correlate all’espressione del lutto e della perdita. Quando il lutto si manifesta in
concomitanza con un episodio depressivo maggiore, i sintomi possono essere più gravi e avere
come risultato esiti più scarsi, compresi aumentato rischio suicidario e rischio di sviluppare un
disturbo da lutto complicato persistente, una delle ‘’Condizioni che necessitano di ulteriori studi’’
(Dsm5).
Nuovi specificatori
Aggiunto uno specificatore ‘’con ansia’’ per tutti i disturbi depressivi, e lo specificatore ‘’con
caratteristiche miste’’, che consente che siano presenti caratteristiche maniacali in una persona
con una diagnosi di depressione unipolare.
La labilità affettiva e l’irritabilità sono i sintomi principali, e devono essere presenti per la maggior
parte dei mesi, nei 12 mesi precedenti, presentandosi nella settimana che precede le mestruazioni
e scomparendo dopo le mestruazioni. I criteri sono lievemente meno rigidi di quelli presentati
nell’Appendice al Dsm-IV, poiché richiedono che siano presenti 5 dei seguenti 11 sintomi per porre
la diagnosi:
Questi sintomi devono causare disagio clinicamente significativo o marcata alterazione nelle
relazioni e\o nel funzionamento sociale o lavorativo durante la settimana in questione. La
valutazione del disturbo inizia a registrando i sintomi per un periodo di 2 mesi per confermare la
presenza di un andamento ciclico.
Il Dsm5 mantiene tutti gli specificatori per il disturbo depressivo che c’erano nel Dsm- IV come ad
esempio ‘’con caratteristiche psicotiche’’, ‘’in remissione psicotica’’, e specificatori di gravità;
inoltre il Dsm5 aggiunge anche lo specificatore ‘’con ansia’’.
5. Disturbi d’ansia
I disturbi d’ansia sono stati ricollocati in tre capitoli consecutivi nel Dsm5:
a. I disturbi d’ansia: include i disturbi che hanno le stesse caratteristiche condivise di paura e ansia
eccessive insieme ad alterazione comportamentale;
Sono stati appropriati cambiamenti minimi ai criteri per la diagnosi dei disturbi d’ansia, con
l’eccezione di criteri separati per l’agorafobia e il disturbo di panico e l’aggiunta dello specificatore
‘’legata solo alla performance’’ per il disturbo d’ansia sociale. I criteri per l’agorafobia, la fobia
specifica e il disturbo d’ansia sociale non richiedono più che la persona riconosca che l’ansia è
irragionevole o eccessiva. Il requisito della durata di 6 mesi è ora esteso a tutte le età nel Dsm-5,
con l’intento di ridurre la diagnosi eccessivamente frequente di paure o ansie transitorie.
- Mutismo selettivo
Nel dsm5 classificato come disturbo d’ansia; i criteri per il mutismo selettivo rimangono gli stessi;
l’unica differenza è lo spostamento del capitolo in questo capitolo.
- Fobia specifica
Il nucleo dei criteri della fobia specifica rimane immodificato, con l’aggiunta di criteri ad ampio
raggio per tutti i disturbi d’ansia, almeno 6 mesi di durata e la cancellazione del requisito che una
persona deve riconoscere che l’ansia è eccessiva. I sintomi nei bambini possono includere pianto,
scoppi di collera, immodibilizzazione o aggrappamento.
- Disturbo d’ansia sociale
Era in precedenza indicato come ‘’fobia sociale’’; i criteri del Dsm5 rimangano ampliamente gli
stessi, con l’adozione dei seguenti cambiamenti:
a. la durata minima di 6 mesi si applica a tutte le età,
b. il requisito che la persona riconosca che la paura o l’ansia sono eccessive è stato eliminato,
c. lo specificatore ‘’generalizzata’’ è stato sostituito con lo specificatore ‘’legata solo alla
performance’’. L’età di esordio e l’eziologia sono differenti per lo specificatore ‘’legata solo alla
performance’’, che ha implicazioni tanto per l’assessment quanto per le raccomandazioni di
trattamento.
- Disturbo di panico
Il disturbo di panico e l’agorafobia sono stati separati nel Dsm5; le persone con disturbo di panico
e agorafobia ora invece riceveranno due diagnosi. I criteri diagnostici per l’agorafobia ora
richiedono due o più situazioni agorafobiche prima della diagnosi, come i cambiamenti osservati in
precedenza (cioè, l’ansia deve essere di durata minima di sei mesi e riconosciuta eccessiva dal
clinico).
Le caratteristiche del disturbo sono uguali ma le descrizioni tipiche di attacchi di panico causati
dalla situazione, sensibili alla situazione, e inaspettati sono state semplificate in due tipi:
‘’inaspettato’’ e ‘’atteso’’. Attacchi di panico ricorrenti che si presentano in concomitanza con un
temporale. I sentimenti di panico sono causati da paura e stress, cosi gli attacchi di panico possono
servire da indicatori diagnostici per la gravità.
- Agorafobia
I criteri per l’agorafobia includono paura e ansia per il fatto di essere in pubblico, paura di non
poter fuggire ed evitamento di tali situazioni o richiesta di avere un accompagnatore. La paura
deve essere persistente, 6 mesi o più, sproporzionata rispetto al pericolo presente, e non spiegata
da un altro disturbo psicologico o medico. Se sono presenti sia il panico sia l’agorafobia,
andrebbero elencati entrambi.
6. Disturbo ossessivo-compulsivo e
disturbi correlati
Il disturbo ossessivo compulsivo è diventato la decima causa di disabilità nei paesi sviluppati ; il
focus di questo disturbo è il disturbo debilitante e cronico. Due nuovi disturbi sono stati aggiunti: il
disturbo da accumulo e il disturbo da escoriazione ( stuzzicamento della pelle).
In questa parte sono compresi il disturbo ossessivo compulsivo indotto da sostanze\farmaci e il
disturbo ossessivo compulsivo e disturbi correlati dovuto a un’altra condizione.
- Disturbo Ossessivo Compulsivo
Nuovi specificatori, e quello ‘’con scarso insight’’ è stato ampliato nel Dsm5 e fornisce il seguente
range: ‘’con insight buono o sufficiente’’, ‘’con insight scarso’’, ‘’con insight assente\convinzioni
deliranti’’. Lo specificatore relativo all’insight dovrebbe aiutare a rendere più accurata la diagnosi
differenziale; uno specificatore ‘’correlato a tic’’ è stato aggiunto grazie al crescente
riconoscimento della relazione tra disturbo da tic e sviluppo del disturbo ossessivo compulsivo.
- Disturbo da Accumulo
Era un sintomo del disturbo ossessivo compulsivo di personalità nel Dsm IV, ma ora è considerato
un disturbo separato fondato su prove research-based della sua validità diagnostica e della sua
utilità clinica. I sintomi devono causare disagio clinicamente significativo o compromissione in aree
del funzionamento e possono o meno essere associati con acquisizione eccessiva.
a. con acquisizione eccessiva: è definita nel Dsm5 come l’acquistare eccessivamente, prendere
gratis (o meno comunemente rubare), oggetti per i quali non c’è spazio o oggetti non necessari. Il
disagio può essere sperimentato se alla persona è impedito di acquisire i beni.
b. livello di insight: deve essere specificato se l’insight è buono o sufficiente, scarso, o assente\
convinzioni deliranti. L’insight buono o sufficiente assume che la persona sia consapevole che il
comportamento da accumulo è eccessivo e causa problemi. L’insight scarso è specificato se la
persona ritiene soprattutto che il comportamento correlato all’accumulo non sia un problema,
nonostante prove del contrario. L’insight assente\con convinzioni deliranti sarebbe indicato se la
persona fosse convinta che le credenze o i comportamenti non siano un problema.
L’accumulo può essere distinto dal collezionismo, che è organizzato e intenzionale e non ha come
risultato l’ingombro, il disagio o la compromissione che si osservano nel disturbo da accumulo.
L’ingombro, un requisito del criterio C, è definito ‘’un ampio gruppo di oggetti che vengono
ammucchiati in modo disorganizzato in spazi progettati per altri scopi’’. Il criterio C enfatizza anche
che l’ingombro deve essere presente negli spazi vitali della casa e non solo in garage, soffitte,
cantine o altre aree destinate all’immagazzinamento. Se la mancanza di accumulo è il risultato
dell’intervento di terze parti, la persona deve essere considerata affetta da un disturbo da
accumulo. L’indecisione è un tratto comune, e molte persone riferiscono che un evento
traumatico o stressante ha partecipato lo sviluppo del disturbo.
Il cambiamento principale nel Dsm5 è la divisione dei due sottotipi del disturbo reattivo
dell’attaccamento in due disturbi distinti che condividono la stessa eziologia e lo stesso
prerequisito della trascuratezza sociale; la trascuratezza deve verificarsi prima dei 5 anni e limitare
la capacità del bambino di formare attaccamenti appropriati. La distinzione tra i due disturbi
coinvolge comportamenti esternalizzanti vs internalizzanti e ha implicazioni nel ciclo di vita.
Questo disturbo può presentarsi in comorbilità con ritardi cognitivi e nel linguaggio, stereotipie e
altre condizioni associate alla trascuratezza; i sintomi del disturbo possono persistere a lungo dopo
che le condizioni di trascuratezza sono state eliminate, e i bambini con questo disturbo possono
non mostrare alcun segno di attaccamento disturbato. La valutazione del comportamento di
attaccamento dovrebbe essere parte di una valutazione biopsicosociale completa. Prima che il
trattamento inizi, deve essere valutata la trascuratezza grave e i cambiamenti devono assicurare
un accudimento adeguato.
- Disturbo da stress post-traumatico
Il criterio A è più esplicito riguardo a quale tipo di evento stressante è qualificato come evento
traumatico e richiede una discussione se l’evento(i) traumatico(i) è stato vissuto indirettamente,
se se ne è stati testimoni, se è stato vissuto indirettamente, o se il risultato di esposizione ripetuta
ai dettagli di eventi traumatici.
Il criterio A2 del Dsm-IV devono essere divisi in quattro gruppi di sintomi nel Dsm5, con l’aggiunta
del criterio del sintomo comportamentale:
1. Sintomi intrusivi: flashback, disagio intensivo, sogni spiacevoli
2. Evitamento persistente di ricordi, pensieri o sentimenti che circondano l’evento traumatico, o
evitamento di fattori esterni
3. Modificazioni negative persistenti nei pensieri e nell’umore: distorsioni cognitive, distacco
4. Ipervigilanza o aumento dell’arousal: aggressività, scoppi di collera, alterazioni del sonno
a. pensieri persistenti e distorti che portano la persona a biasimare se stessa o gli altri;
b. stato emotivo negativo persistente;
c. comportamento spericolato o autodistruttivo.
Il disturbo da stress post traumatico è ora legato allo sviluppo, per il fatto che le soglie sono state
abbassate per i bambini sopra i 6 anni, e sono stati forniti criteri separati per i bambini sotto i 6
anni. La differenza principale con i bambini piccoli è che è richiesto solo un sintomi di evitamento
comportamentale o di alterazioni cognitive e dell’umore. Valutazione e intervento precoci
possono ridurre i sintomi del disturbo da stress post traumatico nei bambini.
- Disturbo dell’adattamento
Ora sono considerati disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti; i criteri per i disturbi
dell’adattamento rimangano gli stessi che nel Dsm-IV; colpendo dal 5% al 20% dei pazienti
ambulatoriali e quasi il 50% dei ricoverati psichiatrici. L’evento stressante deve essere occorso
entro 3 mesi dall’esordio dei sintomi che devono risolversi entro 6 mesi dalla fine degli eventi
stressanti.
8. Disturbi Dissociativi
Una caratteristica dei disturbi dissociativi è la perdita di continui dell’esperienza, che può avere
come conseguenza l’incapacità di accedere all’info e la frammentazione dell’identità.
- Amnesia dissociativa
I criteri per l’amnesia dissociative rimangono fondamentalmente gli stessi rispetto al Dsm-IV con
l’eccezione della fuga dissociativa, è stata associata con il viaggiare o il vagare, che è ora uno
specificatore per l’amnesia dissociativa nel Dsm5.
- Disturbo di depersonalizzazione\derealizzazione
Il Criterio A per questo disturbo ora include la presenza di:
1. Depersonalizzazione: esperienze di irrealtà o sentimenti di distacco dai propri pensieri o azioni;
2. Derealizzazione: esperienze di irrealtà o di distacco rispetto all’ambiente circostante;
3. Entrambi.
Gli altri criteri rimangono gli stessi. Lo stress, le difese immature compreso il diniego della realtà, la
proiezione e l’idealizzazione possono contribuire a questo disturbo, come lo possono fare la
depressione, l’ansia e l’uso di sostanze illecite, che devono essere escluse.
Uno dei più grandi cambiamenti è la rimozione dei sintomi che non hanno spiegazione come
caratteristica chiave del disturbo da sintomi somatici. La caratteristica chiave di ciascun disturbo
somatico è una risposta eccessiva – pensieri, sentimenti e comportamenti eccessivi rispetto a ciò
che ci aspetterebbe – correlata ai sintomi somatici.
Il criterio A del disturbo da sintomi somatici richiede un minimo i un solo sintomo somatico che
abbia conseguenze significative nella vita quotidiana.
Il criterio B richiede azioni, pensieri o sentimenti riguardo ai sintomi che sono eccessivi per
quantità di tempo dedicato, sproporzionati per il grado di serietà o includono un elevato livello di
ansia.
Il criterio C richiede che i sintomi abbiano una durata di almeno 6 mesi.
‘’Con dolore predominante’’ è ora uno specificatore di questo disturbo. Dovrebbe essere
specificato il livello di gravità (lieve, moderato o grave).
- Disturbo da ansia di malattia
L’ipocondria è stata riconcettualizzata; i pensieri carichi di ansia e preoccupazione relativamente al
fatto di avere o di poter contrarre una malattia grave devono essere presenti per almeno 6 mesi,
con sintomi somatici minimi o assenti. Se i sintomi somatici sono significativi, sarebbe più
appropriata una diagnosi di disturbo da sintomi somatici.
La gravità è specificata da uno dei seguenti livelli: lieve, moderato, grave o estremo.
- Disturbo Fittizio
È stato spostato in questo capitolo perché i sintomi somatici sono predominanti. Sebbene rari è
molto più probabile osservare questi disturbi nei setting medici, dove si stima che riguardino circa
l’1% dei pazienti.
Perché il criterio A sia soddisfatto, i pazienti devono avere un disturbo dell’alimentazione che fa in
modo che non consumino una quantità di cibo adeguata per le loro esigenze e che si esibiscano
uno o più dei seguenti sintomi:
1. Significativa perdita di peso o mancato raggiungimento di un peso appropriato all’età se si tratta
di un bambino;
2. Evidente carenza nutrizionale;
3. I supplementari orali o l’alimentazione parentale sono diventati necessari per mantenere un
introito di cibo adeguato;
4. La condizione interferisce significativamente con il funzionamento psicosociale.
- Anoressia nervosa
I criteri diagnostici fondamentali dell’anoressia sono gli stessi del Dsm-IV, eccetto che per i tre
seguenti cambiamenti:
1. È stato eliminato il criterio dell’emenorrea
2. La soglia diagnostica è stata abbassata, fatto che riduce l’ampio numero di persone a cui era
stata fatta una diagnosi di disturbo di alimentazione NAS.
3. Sono stati sviluppati i seguenti nuovi specificatori di gravità per gli adulti, basati sull’indice di
massa corporea (IMC).
- Bulimia nervosa
I criteri fondamentali nel Dsm5 abbassano la soglia diagnostica per la bulimia nervosa e ora
richiedono che le abbuffate o le condotte compensatorie si presentino almeno una volta alla
settimana per un periodo di 3 mesi. Gli specificatori di gravità per la bulimia nervosa sono basati
sul numero medio di condotte compensatorie a settimana e possono essere aumentati per
riflettere il grado di disabilità funzionale o altri sintomi del disturbo.
Specificare se:
a. Lieve: da 1 a 3 episodi
b. Moderata: da 4 a 7 episodi
c. Grave: da 8 a 13 episodi
d. Estrema: 14 o più episodi
Tutti i disturbi dell’alimentazione possono causare danni fisici o essere potenzialmente una
minaccia per la vita, pertanto una valutazione completa dovrebbe includere una richiesta di esame
fisico, così come la storia delle diete e della perdita di peso del client nel corso della vita.
Perché si tratti di disturbo da binge eating, gli episodi devono presentarsi almeno una volta a
settimana per 3 mesi e devono essere accompagnati da un’emozione negativa, colpa, vergogna,
disgusto o altre sensazioni di disagio. Il Binge-eating non è accompagnato da condotte
compensatorie come esercizio eccessivo, vomito autoindotto o uso di lassativi, e non è meglio
spiegato da una diagnosi di anoressia nervosa o bulimia nervosa.
Quindi si pone una diagnosi di disturbo da binge eating, andrebbero annotati i seguenti
specificatori di decorso:
a. in remissione completa o parziale;
b. livello di gravità che va da lieve ( da 1 a 3 episodi), moderato ( da 4 a 7 episodi), grave ( da 8 a
13 episodi), a estremo (14 o più).
- Parasonnie
Sebbene i disturbi correlati a un altro disturbo mentale e i disturbi del sonno dovuti a una
condizione medica generale siano stati eliminati dal Dsm5, molte sezioni sono state ampliate per
riflettere l’attuale livello di conoscenza ora disponibile sull’argomento.
Il disturbo comportamentale del sonno REM e la sindrome delle gambe senza riposo, in
precedenza disturbi del sonno, sono diventati disturbi indipendenti. Inoltre i criteri pediatrici e
relativi allo sviluppo sono ora integrati nel resto dove appropriato.
13. Disfunzioni sessuali
La maggior parte dei cambiamenti al capitolo del Dsm5 sulle disfunzioni sessuali includono i
seguenti:
1. Il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo e il disturbo dell’eccitazione sessuale femminile sono
stati riuniti in un unico disturbo.
2. Il disturbo da avversione sessuale è stato eliminato a causa dell’assenza di dati di ricerca a
supporto
3. Tutte le disfunzioni sessuali ora richiedono una durata minima di 6 mesi o più, con l’eccezione
della disfunzione sessuale indotta da sostanze\farmaci
4. Sono stati stabiliti criteri più precisi per il livello di gravità
5. Tutte le disfunzioni sessuali possono essere divise in due sottotipi:
a. Permanente versus acquisita; b. Generalizzata versus situazionale.
a. Permanente si riferisce a problemi che sono presenti dalla prima esperienza sessuale, e
Acquisita si riferisce ai disturbi che si presentano dopo un periodo relativamente sano di
esperienze sessuali.
b. Generalizzata si riferisce ai problemi sessuali che non sono correlati a esperienze, situazioni
o partner specifici;
Situazionale si riferisce a quei problemi che si presentano solo in concomitanza con contesti
specifici.
6. E’ stato aggiunto il disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione, un disturbo che
combina il vaginismo e la dispareunia, che erano precedentemente disturbi in comorbilità, difficili
da distinguere nel Dsm-IV.
L’identità di genere è un concetto fluido che comprende sentimenti riguardanti il corpo, i ruoli
sociali, l’identificazione di genere e la sessualità. Il sentirsi a proprio agio e gli atteggiamenti del
terapeuta possono modificare l’apertura del cliente a proposito di argomenti sessuali. Il
trattamento può essere reso più complesso, semplicemente se i clienti stanno prendendo in
considerazione la chirurgia di riassegnazione. I terapeuti che non si sentono a loro agio o che non
hanno esperienza con queste persone dovrebbero inviare i clienti a un terapeuta qualificato che
abbia esperienza con la disforia di genere.
I criteri sono gli stessi del Dsm-IV e il comportamento deve includere almeno quattro sintomi e
deve essere osservato per almeno 6 mesi. La gravità dei sintomi e la loro presenza in uno (lieve),
due (moderato) o tre (grave) ambienti, dovrebbe essere usata per distinguere il disturbo dal
comportamento che è considerato appropriato per l’età.
Per i bambini sotto i 5 anni, il comportamento dovrebbe presentarsi per la maggior parte dei giorni
per un periodo di almeno 6 mesi. Il temperamento dovrebbe degli individui, genitorialità
incoerente, rigida o negligente, e un certo numero di fattori genetici sono stati associati allo
sviluppo del disturbo oppositivo provocatorio.
L’età di esordio per il disturbo della condotta può essere specificata come ‘’con esordio
nell’infanzia’’ (prima dei 10 anni), ‘’con esordio nell’adolescenza’’ (dopo i 10 anni), o ‘’esordio non
specificato’’ (età di esordio non nota). Questo specificatore è significativo dal punto di vista
diagnostico in termini di decorso del disturbo, insieme a qulli aventi esordio nell’infanzia che
hanno una prognosi più delicata e richiedono approcci di trattamenti multisistemici.
Il livello di gravità è specificato come:
1. Lieve: pochi problemi oltre quelli per i quali è richiesta la diagnosi
2. Moderato: né lieve né grave
3. Grave: molti sintomi oltre quelli richiesti per la diagnosi, oppure gravi danni causati agli altri
Il genere svolge un ruolo: i maschi tendono a manifestare l’aggressività sia in forma fisica sia in
forma relazionale, mentre le femmine tendono a esibire l’aggressività in forma relazionale e a
mentire. Il comportamento impulsivo e oppositivo tende ad aumentare negli anni prescolari e
nell’adolescenza.
Può sembrare che il disturbo da deficit di attenzione\iperattività fa parte questo capitolo, in
quanto è concettualizzato come appartenente al continuum con il disturbo ossessivo-compulsivo;
il disturbo della condotta e il disturbo antisociale i personalità; anche se questo disturbo è
collocato nel capitolo sul neruosviluppo.
- Piromania
I criteri diagnostici per questo disturbo raro, che si stima riguardi meno dell’1% della popolazione,
rimangono gli stessi del Dsm- IV.
- Cleptomania
E’ raro, colpisce tra lo 0.3 e lo 0.6% della popolazione; le femmine costituiscono il 75% dei soggetti
che soddisfano i criteri per la cleptomania. Non stati fatti cambiamenti rispetto al Dsm-IV.
- Disturbo da comportamento dirompente, del controllo degli impulsi e della
condotta senza specificazione
Questa diagnosi viene posta in situazioni in cui il clinico può specificare perché i criteri per un
disturbo specifico non sono soddisfatti.
Le seguenti 10 classi distinte di droghe considerate nel Dsm-IV-TR rimangono le stesse nel Dsm5:
a. Alcol
b. Caffeina
c. Cannabis
d. Allucinogeni
e. Inalanti
f. Oppiacei
g. Sedativi, ipnotici e ansiolitici
h. Stimolanti
i. Tabacco
l. Altre (o sconosciute) sostanze
Se la persona indica la presenza di due o più sintomi, sarà diagnosticato un disturbo da uso di
alcol; la codifica è basata sul livello di gravità attuale:
A. Lieve: presenza di due o tre sintomi
B. Moderato: presenza di quattro o cinque sintomi
C. Grave: presenza di sei o più sintomi
Se non ci sono stati sintomi negli ultimi 3 mesi ( o da più tempo), devono essere considerati due
specificatori di remissione: ‘’in remissione precoce’’ (da 3 a 12 mesi), o ‘’in remissione protratta
(per oltre 12 mesi). Un’eccezione è costituita dalla presenza di ‘’craving o forte desiderio di far uso
di alcol’’ che può presentarsi anche in caso di remissione parziale o protratta. Specificare se la
remissione è ‘’in ambiente controllato’’ a indicare che la persona non ha accesso all’alcol.
- Astinenza da caffeina
È nuovo nel Dsm5 è stata aggiunta come disturbo autonomo con quattro set di criteri che
comprendono: uso quotidiano prolungato, brusca interruzione dell’uso di caffeina seguito nelle
successive 24h da almeno 3 dei seguenti sintomi: cefalea, affaticamento, umore disforico o
irritabilità, mancanza di concentrazione e sintomi tipo influenza. Questi sintomi causano disagio
significativo e non sono meglio spiegati da un’altra condizione medica o disturbo mentale.
- Astinenza da cannabis
Questo disturbo è un nuovo disturbo del Dsm5; si presenta dopo un periodo di uso pesante o
prolungato in cui la cannabis è stata usata per la maggior parte dei giorni per diversi mesi. I
sintomi si presentano entro 7 giorni e devono includere tre o più sintomi di irritabilità, ansia,
problemi di sonno, appetito ridotto, umore depresso, irrequietezza e almeno un sintomo fisico. Il
Dsm5 include una nota di codifica che l’astinenza da cannabis può verificarsi solo in presenza di un
disturbo da uso di cannabis moderato o grave.
I terapeuti che hanno pazienti con sintomi di demenza di solito operano a stresso contatto con la
comunità medica per sviluppare valutazioni e piani di trattamento.
Disturbi parafilici
La parafilia è un interesse intenso e persistente nell’eccitazione e nella gratificazione sessuale
basata sul fantasticare e avere comportamenti sessuali che coinvolgono oggetti, subire umiliazioni,
o bambini o partner non consenzienti. Nel Dsm5 la parafilia viene considerata come la causa reale
disagio o compromissione all’individuo o una parafilia la cui soddisfazione implichi dolore fisico, o
rischio di dolore, per gli altri si innalza al livello di disturbo. Solo il disturbo parafilico più grave
soddisfa i criteri per un disturbo mentale. La parafilia deve anche causare disagio o
compromissione all’individuo, oppure la messa in atto della parafilia deve coinvolgere dolore
personale, o rischio di dolore, per gli altri in modo da soddisfare i criteri di un disturbo parafilico.
Per fare una diagnosi di disturbo parafilico, le persone devono soddisfare sia il criterio A sia il
criterio B. Il criterio A fornisce le misure qualitative del disturbo specifico; il criterio B richiede la
presenza di disagio e compromissione o che la persona metta in atto i desideri sessuali con una
persona non consenziente. I seguenti specificatori di decorso sono stati aggiunti ai criteri
diagnostici per tutti i Disturbi parafilici:
a. in remissione completa, che è stato definito come ‘’l’individuo non ha messo in atto tali desideri
con una persona non consenziente e non si è verificato alcun disagio o compromissione del
funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti, per almeno 5 anni e
all’interno di un ambiente non controllato’’.
b. in ambiente controllato: in ambienti istituzionali o altri ambienti dove le possibilità di compiere
atti voyeuristici sono limitati
‘’ Il disturbo parafilico con altra specificazione’’ può essere diagnosticato nei casi in cui i sintomi
non soddisfano completamente i criteri per un disturbo parafilico, o nel caso in cui i sintomi di
eccitazione sessuale ricorrente e intensa si presentano in relazione ad altri comportamenti non
descritti nel Dsm5. Anche se nel Dsm5 sono elencate solo otto parafilie, ne sono state
identificazione dozzine, e quasi tutte possono innalzarsi al livello di disturbo parafilico come
risultato di conseguenze negative per se o per gli altri.
‘’il disturbo parafilico senza specificazione’’ è usato in situazioni in cui il clinico sceglie di non
specificare le ragioni per cui non sono soddisfatti i criteri per un disturbo parafilico specifico,
comprese le situazioni in cui non ci sono info sufficienti.
Scale di valutazione
L’APA e l’OMS mettono a disposizione il seguente elenco di scale di valutazione, accompagnate
dalle istruzioni per la compilazione e l’interpretazione.
Per adulti; Per genitori\tutori di soggetti di 6/17 anni; Per soggetti di 11/17 anni
Inquadramento culturale
È inclusa nel Dsm5 per aiutare i clinici a riconoscere e considerare la ricchezza dei concetti, delle
regole e delle pratiche culturali nella vita dei loro clienti. Le interviste per le inquadramento
culturale aiutano ad aumentare la consapevolezza di come il contesto culturale possa influenzare
la presentazione della malattia mentale e di conseguenza la diagnosi. Una cornice per la
formulazione culturale, basata sul materiale del Dsm-IV, fornisce linee guida per assegnare e
comprendere le caratteristiche culturali del problema di salute del cliente. L’inquadramento
richiede la valutazione del cliente nelle seguenti aree:
1. Identità culturale dell’individuo
2. Concettualizzazione culturale della sofferenza
3. Caratteristiche culturali della relazione tra l’individuo e il clinico
4. Valutazione culturale complessiva
L’esordio del disturbo del neurosviluppo associato a esposizione prenatale all’alcol deve avvenire
nell’infanzia e non deve essere il risultato dell’uso postnatale di sostanze. Il rischio di suicidio è più
alto, specialmente nella tarda adolescenza e nella prima età adulta.