INTERSOGGETTIVITÀ:
NEUROSCIENZE
1
1.1 INTRODUZIONE
esseri.
2
alle pressioni selettive, proprie dei complessi sistemi sociali in cui si
sono evoluti.
del gruppo.
Elkhonon Goldberg (2004), uno dei maggiori studiosi dei lobi frontali,
riferimento alle tesi di Jaynes1, avanza due ipotesi: “la prima è che
biologica dei lobi frontali si sia protratta nella storia estendendosi fino
1Secondo Jaynes la coscienza del sé sarebbe emersa piuttosto tardi nell'evoluzione culturale
dell'uomo, forse addirittura solo nel II millennio a.C. e il linguaggio sarebbe stato parte di
un adattamento culturale complessivo e di una più ampia architettura cognitiva.
3
a tempi più recenti di quanto lascerebbero presumere gli assiomi
4
quello delle parti posteriori del circuito neurale della ToM: nel circuito
5
La ToM è stata nelle ultime decadi l'approccio predominante allo
Churchland (1988), uno dei più forti sostenitori della Folk Psychology,
scienziati che formulano una teoria, è strano che tutti arrivino alla
6
un esplicito insegnamento.
alle varie esperienze di tipo sociale, culturale e affettivo. Ciò che invece
7
proprietà innate del mondo psichico, ovvero l'atto di volontà, la
da quattro moduli:
funzioni di base:
come dei primitivi stati mentali che rivelano uno scopo, per cui
8
un agente e ad attribuirgli appunto una finalità.
sviluppa tra i 9 e i 14 mesi (il bambino gira gli occhi nella stessa
mentali.
9
Stimoli dotati di
movimento Stimoli visivi
spontaneo
ID EDD
(Intentionality detector) (Eye-Direction Detector)
SAM
(Shared Attention Mechanism)
ToMM
(Theory of Mind Mechanism)
10
SAM e ToMM. Questo ritardo nello sviluppo lascia supporre che
revisionata di questa teoria, non più basata sul concetto del mind-
empatiche delle donne rispetto agli uomini, sono lette come un chiaro
11
semplice predizione comportamentale e, a differenza del ToMM
affettivo-proposizione.
12
elaborazione del linguaggio) e di output (il controllo motorio). Tuttavia
azioni, che sono movimenti volti a fini specifici. Inoltre il modulo può
13
parte di un network neurale che comprende anche meccanismi
automatiche del ToMM nel caso in cui la credenza sia falsa (False
pubbliche.
14
informazioni percettive; non è ancor in grado, allo stesso modo dei
15
Fig 1.3 Raffigurazione di un ipotetico network comprendente il ToMM.
16
1.2.2 Approccio costruttivista: Teoria della Teoria
In un articolo del 2003, Gallese afferma che la Teoria della Teoria può
17
Aggiunge poi che: “l'approccio caratteristico della Teoria della Teoria
mentalismo.”
attraverso l'uso di una teoria del senso comune, in modo simile allo
18
una “teoria” mentale e sostiene che la comprensione dei propri stati
esterni.
19
3. Anticipazione: esistono meccanismi associativi che permettono
processo comune.
strategia.
20
effettuare un certo tipo di processo mentale per predire il
21
coordinato da Giacomo Rizzolatti, ha infine dato una solida
22
Capitolo secondo
MECCANISMI COGNITIVI
E PERCETTIVI
DELL'INTERSOGGETTIVITÀ
23
Parte prima
stimolo, per portare la fovea a coincidere con questo e per avere quindi
24
2.1 IMITAZIONE, SIMULAZIONE E PRIME FORME DI
INTERAZIONE
multimodale, sia statiche che dinamiche, sia visive che motorie, siano
25
2.1.1 Intersoggettività primaria e Early Imitation (imitazione
precoce)
considerata innata.
26
essere coordinato in una comunicazione diadica circolare dove avviene
sua volta uno “spazio reale sovramodale” (supramodal actual space, SAS)
27
(come descritto successivamente in questo capitolo).
gesti umani della faccia (apertura della bocca, labbra protese, lingua
significato di ciò che viene imitato. Gallese sottolinea come queste due
28
2.2 ESPRESSIONI EMOTIVE, COMUNICAZIONE EMOTIVA
ED EMPATIA
modo nel sistema limbico destro, dove gli stimoli sono decodificati in
ciò che provano gli altri e allo stesso tempo permette di differenziare le
29
espressioni emotive nei volti, genera nell'osservatore la simulazione
dell'emozione stessa.
degli stati del corpo e sia la percezione delle proprie emozioni che il
30
coinvolgimento della corteccia sensoriale nel riconoscimento delle
centrale del “circuito come se”, cioè di questo meccanismo specchio “in
quanto non solo è la regione corticale in cui sono rappresentati gli stati
stato indagato in uno studio di Adolphs et al. (2000), dove sono stati
pazienti con le prestazioni più basse erano risultati gli individui con
destra (inclusi insula, area S1 e area S2). Queste ultime aree sono
31
diretta e indiretta, per poter parlare quindi di un meccanismo specchio.
Singer e colleghi (Singer et al., 2004) hanno dimostrato che queste stesse
32
2.3 PERCEZIONE E CONDIVISIONE DELLO SPAZIO
33
Nella formazione di una mappa topografica mentale intervengono
34
Nelle trasformazioni sensori-motorie, alla base della localizzazione
Questo significa che in queste aree le coordinate non sono riferite a una
proposito, Rizzolatti e Sinigaglia fanno notare che le varie aree del lobo
35
diversi (in LIP-FEF i campi recettivi hanno coordinate retiniche) e
Figura 2.1 Visione mesiale e laterale della corteccia motoria e della corteccia
parietale posteriore nel cervello della scimmia. A destra le aree nascoste
all'interno del solco intraparietale. (Rizzolatti e Sinigaglia, 2006.)
36
Insieme a questi meccanismi cerebrali che integrano le proprietà
(guidata dalla conoscenza e non più dallo stimolo) per interagire con lo
aree neurali della percezione visiva, le quali sono quindi attivate non
immagini mentali:
37
supplementare SMA (area supplementare motoria), corteccia
livello fisiologico:
38
● aumento dell'eccitabilità dei nervi periferici
Grèzes e Decety (2001) hanno condotto una meta-analisi per
39
2.4 MOVIMENTO BIOLOGICO E COMPRENSIONE
DELLE INTENZIONI
sopravvivenza.
40
locomozione, e anche per interagire con esso. I meccanismi che
In uno studio di Neri, Morrone e Burr (Neri et al, 1998), sono state
41
detezione del movimento biologico si attivavano, oltre alle regioni
Body Area), situata nella parte posteriore del solco temporale superiore
del corpo, e come l'area FBA (Fusiform Body Area) selettiva per le facce.
repertorio di atti motori che già possiede. Questo di per sé non elicita
non può essere una diretta conseguenza del confronto col repertorio
42
distinguere tra intenzioni sociali e non-sociali, le prime dirette a
inanimato.
differenza delle relazioni causali tra oggetti. È pur vero anche che ci
43
mesi durante la presentazione video di nove sessioni identiche di una
44
meglio la natura funzionale della ToM viene proposta una distinzione
hanno poi condotto uno studio con fMRI per valutare se le aree
un'interazione sociale).
45
Parte seconda
Rizzolatti.
selettività visiva;
46
dell'informazione visiva relativa a un oggetto negli atti motori
● neuroni specchio-afferrare
● neuroni specchio-tenere
● neuroni specchio-manipolare
● neuroni specchio-collocare
47
I MN possono essere distinti anche in base al grado di congruenza
congruenza in senso lato (circa il 70% dei MN nella scimmia) quando gli
dell'azione).
48
La maggior parte di questi neuroni è associata al sistema combinatorio
49
● Area 45b → si attiva insieme alle aree 45a e 46; risponde
oggetti.
of its target object. [...] We will use the term “simulation” as the core
50
Riconosciamo così le emozioni degli altri mediante la simulazione
51
riconoscimento da parte nostra del significato dei gesti degli altri. La
l'ipotesi dello spazio motorio sembra essere ancor più convincente dal
52
segue proprietà dinamiche (varia in funzione dell'andamento temporale
campo recettivo dei neuroni di F4 aumenta con la velocità con cui uno
stimolo si avvicina.
53
Questo meccanismo ci permette di comprendere il comportamento
predicibilità e regolarità.
mirror.
54
Fig.2.2 Raffigurazione delle aree principali del sistema Mirror.
55
2.7 Sistema Specchio nell'uomo
oggetto.
56
1. differentemente dai primati, nell'uomo i MN possono
inserito;
semplicemente mimata;
che lo compongono.
57
l'interindividualità potrebbe essersi evoluta da una combinazione di
per cui le azioni compiute con la mano, con la bocca e col piede
studi di Gentilucci (2003) si è visto anche che i gesti manuali (es: ampi
58
movimenti della mano) sono intimamente connessi con gli atti
59
2.8 MECCANISMI DELL'INTENZIONALITÀ CONDIVISA
2005), condotto con la tecnica fMRI, sono state studiate le aree coinvol-
zioni:
dopo la colazione)
2. azione (veniva mostrata una mano che afferrava una tazza con
dorsale del settore posteriore del giro frontale inferiore (al centro del
60
anticipazione dei possibili atti motori consecutivi. Nell'area frontale
tra l'osservazione del “portare alla bocca per bere” e quella di “prendere
61
dimostrato che i neuroni dell'area STS rispondono selettivamente sia ai
altrui azioni.
DELLE EMOZIONI
62
corporeo. Studi recenti hanno mostrato come dietro alla sensazione di
chimica), con la regione ventrale della parte anteriore del STS (contiene
midollo spinale e il talamo, segnali relativi agli stati interni del corpo.
aumento del battito cardiaco, dilatazione delle pupille). Sia negli studi
legato anche alla percezione del dolore. Nella complicata rete neurale
63
definita “matrice del dolore” sono rappresentati diversi aspetti
sensori-motorio.
veniva raccontata.
64
quelli affettivi del dolore. Questi risultati dimostrano che l'empatia per
cognitive indispensabili nello stabilire dei legami con gli altri: non
65
(danni funzionali o di connessioni fra sistemi mirror) dalla quale
non sono state rilevate, con fMRI, attivazioni del sistema mirror nella
66
controlli, i muscoli della mimica facciale non si attivano
del sistema mirror (IFC, STS). Inoltre è emersa una correlazione tra la
67
Diagnostic Observation Schedule) e lo spessore (grado di
Nel caso dei disturbi psicotici, la possibilità di descriverne la natura come una
68
Fig 2.3 Hadjikhani et al., 2006.
69
70
Capitolo terzo
BASI ANATOMO-FISIOLOGICHE
DELL'INTERSOGGETTIVITA'
71
3.1 INTRODUZIONE
dei 3 - 4 anni. Come dimostrano i risultati ai test delle false belief, l'età
72
sviluppo di queste capacità derivate da una predisposizione innata. Al
orbitofrontale e amigdala).
(Raleigh & Steklis, 1981). È stato visto anche che i neuroni del solco
73
dello sguardo (Perrett et al., 1992). Studi più recenti hanno permesso di
74
3.2 Modello di Abu-Akel: circuito funzionale sotteso alla
rappresentazione e all'attribuzione dei propri e degli altrui stati
mentali
sintomatologico.
75
In ognuna di queste sintomatologie è presente una particolare
mentali:
mentali
stati mentali
76
Fig. 3.3 Modello di Abu-Akel.
77
L'integrazione di queste aree permette di distinguere tre
componenti principali:
SELF
IPL
AMIGDALA SELF & SELF &
OFC OTHER OTHER
VMPFC DMPFC
OTHER
ACG ILFC
STS
78
Le connessioni tra queste regioni suggeriscono che questa rete
che permette il confronto tra i propri e gli altrui stati mentali. Questo
79
capacità introspettiva e inoltre comporta che questa funzione
80
del sé ma non quando era richiesto di inferire stati mentali altrui. In
81
cellule nel STS del macaco, una delle quali è responsabile della
intenzionale nell'altro. Sono stati ottenuti dei risultati simili negli studi
sull'uomo.
Puce e colleghi (1998) hanno riportato che la parte posteriore del STS è
percezione dei movimenti della mano e del corpo negli altri. In più, il
gaze che è utilizzato nel controllo del turno nel dialogo ed è coinvolto
82
3.2.3 Regioni cerebrali comuni alla rappresentazione degli
stati mentali propri e altrui
83
trovato che i pazienti con lesione bilaterale in OFC hanno una
visto che lesioni sia alla parte destra che sinistra (sebbene più in quella
84
senza riferimenti), hanno trovato un'attivazione nella corteccia
reading.
85
3.3 LOBO FRONTALE
86
Fig. 3.5 Rappresentazione laterale, mesiale e orbitaria del cervello raffigurante le
aree motorie, premotorie prefrontali e limbici
87
Esistono quattro aree funzionalmente distinte nei lobi frontali:
di lavoro).
88
pazienti con lesioni in quest'area mostrano labilità emotiva e in-
89
Circuiti fronto-corticali:
● fascicolo uncinato
● cingolo
Circuiti fronto-sottocorticali:
intenzionali)
90
linguaggio, abilità visuospaziali, funzioni esecutive
91
dell'auto-consapevolezza.
Uno dei casi più famosi di lesione del lobo frontale nella letteratu-
1994 hanno condotto uno studio per ricostruire la traiettoria esatta del-
la barra di ferro che nel 1848 aveva trapassato il cranio di Gage e per in-
dividuare con precisione le aree che erano state danneggiate. Per mezzo
delle informazioni cognitive con quelle emotive che provengono dal si-
92
cialmente quelli di natura aggressiva. Altri casi di lesione alla corteccia
93
memoria di lavoro.
In uno studio del 2000, Ohnishi e colleghi (2000) hanno trovato nei
94
afinalistico. È probabile quindi che alla base dell'autismo vi sia una
tutti i pazienti.
95
meccanismo generatore delle azioni intenzionali, laddove i meccanismi
frontale.
96
3.4 SISTEMA LIMBICO E PARALIMBICO
97
autonomo e quello endocrino, mentre i nuclei basali proiettano al
98
Come l'amigdala, anche la regione orbitale della corteccia prefrontale
linea mediana del talamo e dal lobo temporale e nel settore rostrale
99
anatomiche e funzionali di quest'area ed è stato osservato che in
100
dell'espressione di paura. Queste differenze potrebbero riflettere un
101
comprendente l'amigdala, la formazione ippocampale e la corteccia
102
Esistono però varie posizioni riguardo al preciso ruolo dell'amigdala
rivesta un ruolo centrale nel circuito neurale che è alla base della ToM
e che sia necessaria sia per lo sviluppo che per le prestazioni online di
queste capacità negli adulti. Disturbi della ToM sono stati osservati sia
in casi di soggetti con lesioni precoci che in casi in cui l'amigdala era
2003).
103
sinistra a causa di una lesione, probabilmente di origine genetica.
B.M. ottenne dei bassi punteggi ai test dei compiti ToM (false belief,
ToM.
104
3.5 SOLCO TEMPORALE SUPERIORE
E GIUNZIONE TEMPORO-PARIETALE
neuroni nella parte anteriore del solco temporale superiore (aSTS) del
infatti codificano all'incirca gli stessi atti osservati con vari livelli di
105
astrazione (afferrare con la mano e afferrare con una presa di
106
Nonostante queste somiglianze, i neuroni di STS rimangono dei
basate sull'inferenza.
Citando Gallese:
107
premotorie, ma le ha con la corteccia del lobulo parietale inferiore, a
confronto osservazione/esecuzione.”
108
atti intenzionali nella relazione tra azioni e contesto ambientale locale,
TPJ
109
Evidenze scientifiche di brainimaging e di studi su lesioni cerebrali
agli stimoli fisici di controllo. Non tutti gli studiosi però considerano il
TPJ come uno dei nodi principali del circuito anatomico sottostante
alla ToM. Alcuni autori suggeriscono che quest'area sia coinvolta solo
nelle fasi preliminari della cognizione sociale e non prenda parte nella
con storie che contenevano altri tipi di contenuti sociali. Questi dati
110
sembrano indicare l'RTPJ come un'area altamente specifica
111
capacità di immaginarsi fisicamente in un'altra posizione nello spazio
memoria spaziale.
112
Capitolo quarto
113
In questo capitolo saranno messi a confronto i principali modelli
esaminata la Theory of Mind nel contesto più ampio dello studio sulla
neuroscientifica ed evoluzionistica.
esecutive.
114
La nostra capacità di mentalizzare, cioè la capacità di costruire ed
che pubbliche.
115
della metarappresentazione, come la regolazione e il monitoraggio.
influenze top-down.
funzione cognitiva, questo non significa che sia specifico per tale
116
funzione. La caratterizzazione di un meccanismo dominio-specifico
Mechanism).
117
di dominio della ToM e si sono invece focalizzati sullo studio dello
capacità proceda per gradi e che la teoria sia pronta a essere falsificata e
non umani ed esseri umani e quindi non una differenza qualitativa “tra
azioni).
118
dell'architettura modulare dell'intersoggettività e in particolare della
119
so modulare dominio-specifico, escludendo il coinvolgimento dei pro-
studi sono state analizzate le correlazioni tra i due tipi di compiti, ToM
120
Esistono anche studi condotti su pazienti autistici che non solo non
dalle misure scelte. Questi autori hanno inoltre riportato che il declino
anziani (2007) .
minio della ToM alla luce dei dati neuropsicologici e delle varie meto-
ning da altri processi cognitivi, motivo per cui ne risulterebbe una non
121
chiara evidenza della specificità di dominio (Apperly et al, 2005). Infat-
una falsa credenza con la necessità di resistere alle interferenze delle no-
stre conoscenze sulla realtà (capacità compromessa nei pazienti con di-
122
renza nel Verbal Stories Task risultavano piuttosto generali in quanto
presenti sia per gli stati mentali che per gli stati non-mentali e con ogni
ciale (Stories Task e false belief task) dove è richiesto l'impiego di pro-
Alla luce dei recenti studi nel campo delle neuroscienze cognitive, è
123
condividano un comune danno cognitivo della ToM, tranne il fatto
che, mentre gli autistici non sviluppano mai le abilità ToM, nei
124
cognitivi, rispetto ai controlli. Inoltre, gli studi in cui venivano
generale.
Questo lavoro è in linea con due precedenti review: sia nel lavoro di
disturbo.
125
2007). Ad esempio, Brunet sottolinea come ogni sotto-regione della
informazioni sociali.
TOM E EF
126
Ad esempio, pazienti con deficit della memoria di lavoro (processo do-
Una delle maggiori critiche alla specificità di dominio relativa alla ToM
2008).
127
● detezione del movimento (animacy)
● attenzione condivisa
mediare nel bambino le prime forme di interazione sociale con gli altri.
comprende:
referente).
128
collegamento di un circuito metarappresentazionale distribuito (fig....),
questo punto di vista i deficit nei compiti ToM (come quelli osservati
129
intersoggettività col quale leggiamo le altre persone come un libro,
Fig. 4.2 Modello di metarappresentazione degli stati mentali senza uno specifico
modulo ToM. Fonte: Stone e Gerrans (2006).
130
In questo senso, la risonanza motoria e intenzionale del sistema dei
nel caso dei false belief tasks. Come risulta da numerose indagini
131
modulare. L'SP non sarebbe altro che un processo di controllo
esecutivo.
132
colleghi si oppongono all'idea che le EF specifiche del dominio ToM
133
134
Note conclusive
135
L'attribuzione degli stati mentali è di conseguenza interpretata dai
di una Teoria della Mente nei primati, adesso sarebbe più pertinente
sociale.
136
schizofrenia, lesioni cerebrali) hanno indagato il ruolo della ToM in
altrui.
137
Riguardo all'eterogeneità dei risultati ottenuti nei vari studi, è stato
suggerito che gli strumenti adottati non abbiano permesso fino ad ora
138
Mirror Neurons, siamo in grado di simulare in modo interattivo le
forma di simulazione.
139
140
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