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Infant Research e

trattamento degli adulti

da
Beatrice Beebe
Frank M. Lachman, 2002
Modello integrato tra
infant research e psicoanalisi.

in che modo
le nuove conoscenze sullo sviluppo umano
possono estendere
la comprensione clinica
e le modalità di intervento terapeutico.
Tra i diversi campi d’indagine
a cui si rivolge la ricerca empirica sul bambino,
viene presa in considerazione soltanto
l’analisi secondo per secondo
delle interazioni faccia a faccia.
La ricerca faccia a faccia
ci offre un quadro molto diverso
del bambino “completamente indifferenziato”
del punto di vista psicoanalitico

dimostra che le interazioni madre-bambino vengono


“costruite” da entrambi, attraverso il volto, la voce e
l’orientamento spaziale.
l’infant research è usata per studiare il processo
interattivo

implicito e non verbale

che si compie

parallelamente al livello esplicito, verbale e simbolico


del discorso psicoanalitico.
L’integrazione tra le ricerche sulla percezione e sulla
cognizione
e la descrizione dei vari modelli d’interazione nella
prima infanzia
ha permesso di elaborare
un modello delle origini
delle rappresentazioni del Sé e dell’oggetto.
la rappresentazione

è un processo trasformativo dinamico, basato sulla

continua influenza reciproca


tra i due partner.
Nella prima infanzia
i modelli esperienziali si organizzano come
aspettative
di sequenze di scambi reciproci

e vengono associati a stili autoregolatori particolari.


Il concetto di aspettativa

focalizza l’attenzione sul

processo di organizzazione dei modelli di interazione,

nelle relazioni passate

e nella relazione terapeutica.


Grazie a questo processo,

ogni membro della diade arriva ad attendersi

modelli di risposta

in cui influenza il partner e ne viene influenzato

con un certo timing e tono emotivo.


Simultaneamente,
ciascun partner sperimenta una gamma autoregolatoria
che nella regolazione dello stato interiore e del livello di
attivazione (arousal),
va dalla facilità al disagio.

modelli di
✓ “aspettative di regolazione”
✓ o “aspettative di regolazione disturbata”...
Quest’influenza reciproca, o bidirezionale,

in cui ogni partner dà il proprio contributo

allo scambio in corso, può essere definita

“co-costruzione”.
In questo processo

un’importanza centrale ha

il ruolo congiunto di

Regolazione
autoregolazione
interattiva
Il processo di organizzazione

consiste

nella creazione, elaborazione, rappresentazione

e anticipazione

delle autoregolazioni e regolazioni interattive

costruite da entrambi i partner.


Ciascuno di noi influenza le parole e le azioni
dell’altro e ne è influenzato.

Soprattutto a livello non verbale,


madre e bambino, così come analista e paziente,
coordinano continuamente i loro ritmi
comportamentali.

E’ questa l’essenza del comportamento sociale.


Ciascun partner
possiede i propri ritmi comportamentali,
per es. suono e silenzio, o movimento e arresto.

Persino i momenti di “silenzio” verbale o gestuale


sono comunicativi.

I ritmi comportamentali dei due partner


sono sempre coordinati in qualche modo,
solitamente al di fuori della consapevolezza.
Ogni comportamento dell’individuo modifica
continuamente quello dell’altro e viceversa...

Siamo impegnati a monitorare il nostro partner


(il modo in cui lo influenziamo e ne siamo
influenzati) e, al tempo stesso

a regolare in nostro stato interno.


Autoregolazione e regolazione interattiva

sono processi reciproci e simultanei:

l’uno influenza il processo dell’altro


(Gianino, Tronik, 1988).

In condizioni ottimali i due processi sono in


equilibrio dinamico e flessibile.
Definizione di autoregolazione
e di regolazione interattiva

“autoregolazione”
la capacità di regolare il proprio stato

“Stato”:
affetti, livello di attivazione fisiologica
ed elaborazione psichica simbolica.
Dalla nascita in poi
il processo di autoregolazione gestisce:

✓ il controllo del livello di attivazione


✓ il mantenimento dello stato di vigilanza
✓ la capacità di inibire l’espressione comportamentale
✓ le variazioni nella prontezza a rispondere
✓ le variazioni nella visibilità dello stato del bambino:
es. quanto è evidente dal suo comportamento: che ha fame,
ha sonno, vuole avvicinarsi o allontanarsi rispetto al
partner.
La regolazione interattiva
si riferisce a qualcosa di

“reciproco”
“bidirezionale”
“co-costruito” in modo intercambiabile
➢il flusso di comunicazione tra i partner scorre in
entrambe le direzioni...

➢il comportamento di ogni partner è “contingente”, è


influenzato da quello dell’altro, cioè può essere
previsto in base a quello dell’altro.

➢Spesso si tende a enfatizzare una direzione


dell’influenza bidirezionale rispetto all’altra.

Tuttavia l’individuo sente di influenzare il partner e, al


tempo stesso di esserne influenzato.
I termini “reciproco”, “bidirezionale”, “co-costruito”

non implicano simmetria:


ogni partner può influenzare l’altro in modi diversi e
in gradi diversi.

Non è implicato un modello causale:


la regolazione è definita dalle probabilità che il
comportamento di un partner sia prevedibile in base
a quello dell’altro.
Non è implicata
l’idea di un’interazione positiva:
• oltre agli scambi positivi (come il
rispecchiamento facciale),
• anche quelli negativi (come l’interazione “caccia
e fuga”) sono regolati in modo bidirezionale.
• Nell’arco di vita, l’autoregolazione è un aspetto
fondamentale della capacità di prestare attenzione
ed entrare in rapporto con l’ambiente.

• Nell’adulto l’autoregolazione comprende


l’accesso, l’articolazione, la valutazione e “l’uso”
degli stati interni (Sander, 1977,1995)
• l’autoregolazione e la regolazione interattiva vanno
considerate con uguale attenzione

• l’organizzazione dell’individuo
è sempre in dialogo con la diade:
influenza la regolazione interattiva, e ne è
a sua volta influenzata.
Il comportamento è autoregolatorio e comunicativo al
tempo stesso.
Variazioni nel modo di
influenzare il partner e di esserne influenzato
sono accompagnate da variazioni simultanee
nell’autoregolazione, nel livello di attivazione e nel
comportamento.

Nell’adulto l’autoregolazione
include le fantasie (inconsce), i sogni a occhi
aperti, l’elaborazione simbolica e le difese.
La capacità di rispondere e di avere rapporti
sociali,

dipende non solo dall’input proveniente dal


partner e dalle proprie risposte a esso,

ma anche dalla regolazione dello stato interno di


entrambi i partecipanti.
La regolazione degli affetti, l’angoscia, le tensioni e il
senso di solitudine, possono diventare misure
difensive isolate, escluse da ogni sostegno esterno.

Quando si è vulnerabili, si può organizzare


l’aspettativa di essere abbandonati,
al posto della fiducia in sé e nelle proprie capacità,
si alimenta un senso di avversione, di angoscia o
uno stato di depersonalizzazione protettiva.
I tre principi di salienza

In che modo la mente si organizza nell’interazione?

In base a quale principio il bambino stabilisce cosa è


importante per lui e cosa non lo è?
➢ E’ il riconoscimento di ciò che è regolare, prevedibile e
“invariante” nelle relazioni cui si partecipa
a diventare saliente?

➢ Le esperienze si organizzano in base al riconoscimento


di qualcosa che modifica o “rompe” l’interazione,
violando le aspettative, e al conseguente sforzo di
riparare la rottura?

➢ Sono i momenti affettivi intensi, positivi o negativi a


colorare, e quindi organizzare, le esperienze?
Anziché vedere questi principi come operanti in modo
separato, è preferibile considerarli insieme:

✓ è necessario che sia all’opera un principio di regolazione


attesa perché una rottura possa essere percepita.
✓ La stessa rottura può diventare a sua volta un modello
interattivo atteso
✓ I momenti affettivi intensi possono fungere da rottura o
da riparazione.

Bisogna considerare tutti e tre i principi


per avere un quadro completo del potenziale
organizzativo dell’interazione.
I tre principi organizzativi fondamentali, che
stabiliscono quali eventi sono salienti per il
bambino e organizzano le sue aspettative
sull’incontro interattivo sono:

• il principio di regolazione attesa


• il principio di rottura-riparazione
• il principio dei momenti affettivi
intensi
• Il principio di regolazione attesa
è basato sui modi caratteristici e prevedibili in cui si
dispiega l’interazione, ed è, tra i tre, il principio
sovraordinato.

• Rottura e riparazione
si riferisce a una specifica sequenza “fuoriuscita” dal
modello generale.

• I momenti affettivi intensi


riflettono singoli eventi che lasciano il segno e resistono
nel tempo.
Nel corso del primo anno e oltre,
le interazioni sono categorizzate e rappresentate in base ai tre
principi di salienza.

Allo stesso modo in cui categorizzano volti, colori, forme e


animali, i bambini sono i grado di formarsi
schemi o categorie di interazioni interpersonali.

• Questo tipo di rappresentazione si compie a livello


presimbolico.
• Le rappresentazioni sono codificate come informazioni
implicite e non verbali, di tipo motorio (procedurale),
istintuale, visivo o acustico.
• Esse non sono necessariamente tradotte in forma linguistica.
• Le informazioni verbali sono registrate in forma verbale,
quelle non verbali vengono memorizzate nei canali
percettivi, nella forma di immagini, suoni, odori,
esperienze tattili e temperature corporee.

• Informazioni verbali e non verbali sono rappresentate da


sistemi specializzati separati (Bucci, 1985).

• Entrambi i sistemi sono virtualmente accessibili alla


coscienza, ma in certe condizioni
i processi di elaborazione implicita possono diventare
inaccessibili all’attenzione o al linguaggio
continuando a operare e ad influenzare ciò che facciamo e
sentiamo.
Il sistema di rappresentazione non verbale fa la sua
comparsa e si organizza nel primo anno di vita:

i tre principi di salienza consentono di avanzare ipotesi su


come ciò avvenga.
Il principio di regolazione attesa

✓ È il più importante principio organizzativo delle


rappresentazioni.

✓ Si riferisce ai modi caratteristici e prevedibili


in cui si svolge l’interazione.

✓ Crea un sistema di norme condivise che regola il


comportamento dei due partner.
In un’interazione efficacemente regolata,
il comportamento comunicativo di ciascun partner
si conforma alle aspettative dell’altro
(Tronik, 1980).

La percezione, da parte del bambino, del processo di


regolazione, si basa
✓sulla capacità di osservare e prevedere ciò che si ripete
nell’ambiente
✓e sulla capacità di comprendere che il comportamento
produce conseguenze.
Il neonato è in grado di individuare “contingenze”,
cioè relazioni attese tra i propri comportamenti
e le corrispondenti risposte ambientali.

Può sviluppare aspettative su quando accadranno


determinati eventi
e sulle conseguenze prodotte dal suo comportamento.

La presenza di risposte ambientali contingenti e


prevedibili influenzerà l’attenzione, la memoria, le
emozioni e l’apprendimento del bambino.
Il principio di regolazione attesa
comprende tutti i modi caratteristici in cui i due
partner regolano le loro comunicazioni.

✓ sia per i modelli positivi, sia per quelli negativi,


✓ e tanto per l’autoregolazione quanto per la
regolazione interattiva
La capacità del bambino di rispondere e impegnarsi nel
rapporto sociale dipende
non solo dal tipo di stimolazione proveniente dal caregiver e
dalla risposta del bambino a questa
ma anche dalla regolazione, da parte del bambino, del suo
stato di attivazione interno.

per quanto i bambini siano in grado di


organizzare il loro stato interno
tale sistema è stabilito con successo
solo da una regolazione interattiva adeguata
tra il bambino e il caretaker
(Sander, 1977,1983).
Il principio di rottura-riparazione

organizza i modelli di interazione in base


alle violazioni delle aspettative
e ai relativi sforzi per risolvere queste rotture.
I bambini sono attenti
alle conferme o alle violazioni
delle aspettative e ne sono influenzati
profondamente.

la conferma di un’aspettativa è associata a un


affetto positivo
la sua violazione è associata a un affetto negativo.
Il modello di rottura – riparazione
è utilizzato per indicare una diversa gamma di fenomeni,
dai più moderati a quelli più gravi:

✓ violazione di aspettativa e non corrispondenza


indicano processi meno gravi.

✓ la disgiunzione normativa : i casi di non corrispondenza che


possono verificarsi nelle normali interazioni.
Esistono tre fonti di dati che comprovano
il principio di rottura-riparazione:

✓ gli esperimenti in cui vengono prodotte rotture di interazioni


attese, che forniscono una misura operativa del concetto di
violazione di aspettativa (volto inespressivo).

✓ Lo studio delle normali interazioni, in cui viene considerata


una rottura una non-corrispondenza degli stati dei due
partner: la disgiunzione normativa.

✓ Dati provenienti da casi clinici (madri depresse: descritte


come arrabbiate, invadenti e poco coinvolte, il loro bambino è
descritto come oppositivo e poco coinvolto).
Il modello di rottura-riparazione
organizza esperienze di contrasto, differenza,
disgiunzione.

Il divario tra ciò che è atteso e ciò che accade


realmente può essere riparato.

La finalità del sistema è la disgiunzione ottimale o


“normativa”.
Il principio di rottura-riparazione
Organizza esperienze di coping, riparazione e
speranza:
✓ rappresenta le interazioni come riparabili
✓ e sviluppa l’aspettativa che sia possibile
mantenere il rapporto con il partner
anche in presenza di tensioni e incompatibilità
Il principio dei momenti affettivi intensi

Il bambino sperimenta una


profonda trasformazione del proprio stato.

Benché l’affetto sia presente anche nei primi due


principi,
l’affetto intenso è un aspetto sufficientemente
peculiare del processo di creazione delle aspettative.
Il “Momento affettivo intenso”
è l’espressione completa,
da parte del bambino,
di qualsiasi pattern facciale o vocale,

per es. un “sorriso a bocca aperta” o un pianto

accompagnato da un’intensa attivazione corporea.


Esempi di momenti intensi

✓sono gli stati “prototipici” di fusione tra madre e


bambino
come quando parlano o emettono vocalizzi
all’unisono, o quando il b. si addormenta sul seno
della madre

✓e i momenti di intensa attivazione negativa, in


assenza di gratificazione e conforto.
• Anche il trauma è un momento affettivo intenso,
ma più che il prototipo di una categoria di
esperienze simili, esso rappresenta un singolo
evento.

• Alcune singole esperienze possono produrre


cambiamenti a livello cerebrale, soprattutto se
possiedono determinate qualità, come per es. un
certo grado di novità.
I momenti affettivi intensi

possono generare

profonde trasformazioni di stato.


I tre principi di salienza
rappresentano criteri in base ai quali gli eventi
si organizzano:

Categorie generalizzate, Modelli di interazioni,


«Regole» della relazione
-Still Face Experiment
• https://youtu.be/apzXGEbZht0

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