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IL "PENSIERO

FAMILIARE"
Pontalti, Menarini, 1986
Nucara, Pontalti, Menarini, 1995
Il "Pensiero familiare"

La famiglia è ‘‘ l'unità transpersonale


elementare’’
capace di plasmare gli strumenti della mente
per il piccolo della specie sapiens.
Il "Pensiero familiare"

"definiamo famiglia l'organizzazione umana


capace di creare
nella stabilità della relazione di accudimento
le strutture mentali che permetteranno ai piccoli,
negli anni della crescita,
di categorizzare gli accadimenti,
di trasformarli in eventi mentali,
di stabilire tra gli eventi relazioni significative”.
Il "Pensiero familiare"

Le relazioni significative tra gli eventi


diventano trame della rete del pensiero
cioè
momenti di ordine
e momenti di disordine
aperto a nuove significazioni

nodi di disarticolazione dell'omogeneo


indifferenziato, del non ancora pensabile.
Il "Pensiero familiare"

La famiglia è cioè concettualizzata


non tanto come campo di relazioni tra
persone o tra ruoli e regole
quanto come campo di relazioni tra
nodi di condensazione del pensiero.
Il "Pensiero familiare"

La rete o matrice familiare neotenica


ha il compito di
"fondare l'ominazione dell'apparato psichico
su una trama di relazioni significante-significato
con nodi della rete a configurazione aperta

cioè come significanti fluttuanti atti a molteplici


significazioni su piani logici diversi".
La matrice familiare insatura
Nella famiglia 'sana’,
il campo familiare di pensiero
è organizzato in modo tale
da dare significato ad accadimenti nuovi
e soprattutto
da dare significato non biunivoco
alle modalità neoteniche di significazione del piccolo
in crescita.

Questa particolare caratteristica della rete di


significazione, è definita
matrice familiare insatura.
La matrice familiare insatura

La matrice familiare insatura


è la matrice di significazione aperta volta a

creare le prime relazioni mentali tra percezioni,


sensazioni, emozioni, tra i sistemi primordiali
di conoscenza...

La caratteristica di insaturazione
ne definisce la attitudine a
dare senso all'ignoto e al nuovo
in trame di pensiero condiviso tra gli esseri umani.
La matrice satura

Una matrice satura


non offre all'individuo uno spazio mentale che gli
consenta di pensarsi come "altro"
rispetto alla matrice stessa
e "ciò determina una predominanza fantasmatica del
passato che rende estremamente instabili i confini fra
mondo interno e pensiero familiare’’

Non consentendo differenziazioni,


ostacola il processo di individuazione
ed apre alla psicopatologia.
Il "Pensiero familiare"

Ogni persona
nella sua crescita in ambiente neotenico

fonda la sua identità sull'introiezione e mentalizzazione


non di persone adulte significative,
nè di relazioni tra persone

ma sulla introiezione e mentalizzazione (identificazione)


degli strumenti di pensiero
della organizzazione antropologica di cui fa parte.
Il "Pensiero familiare"
Ciò forma nel bambino
uno spazio mentale,
definibile come dispositivo generativo,
che fonda il mondo interno, intrapsichico, come
mondo affettivo.

Il bambino plasma quindi sé stesso in famiglia


partendo dalla
identificazione con modalità di pensiero
e con nodi di condensazione tematica di tipo culturale
temi culturali.
I temi culturali
I temi culturali sono i "contenuti"
che la famiglia veicola.

esempi di temi culturali sono:


il nome, il gioco delle somiglianze, i rituali del cibo e
del dormire, le prime definizioni delle relazioni, gli
accadimenti somatici.

A questo stesso livello si collocano


le dimensioni mitologiche della famiglia, le fiabe, i
sogni, i racconti sulla storia della famiglia e dei suoi
personaggi, i legami di lealtà, un odore, un oggetto,
un'immagine, un giocattolo.
I temi culturali
I temi culturali
che fondano i primi contenuti basici nodali del
pensiero e della memoria
sono
i mattoni del processo di simbolizzazione
intrapsichica individualizzante

primo elemento di discontinuità famiglia-individuo.


I temi culturali
Questi temi sono necessariamente
a ponte tra la famiglia attuale, le famiglie di origine
ed i campi antropologici-sociali
strettamente in interfacie
con tali organizzazioni transgenerazionali.

Se i temi culturali
non sono trasformati in eventi simbolici
in qualcuno dei genitori, o più ampiamente all'interno
della famiglia
non possono diventare pensabili dal bambino, che
crescerà con un 'buco' di significazione rispetto ad
essi.
Il "Pensiero familiare"
Per poter fondare la relazione
tra pensiero e temi culturali affettivi di base
il bambino deve essere protetto nella sua crescita
progressiva (neotenia)

e deve essere collocato al centro del mondo psichico


familiare.

Da questa posizione,
al vertice di una configurazione narcisistica fisiologica,
egli può pensare il pensiero familiare ed i temi culturali
senza esserne distrutto o invaso.
Il "Pensiero familiare"

Poter pensare i temi culturali


è già un evento trasformativo,
cioè è un trasformare interiormente la cultura
familiare e il senso delle relazioni

il bambino diventa capace di organizzare il


pensiero (quindi persona)
quando incomincia a poter
trasformare inconsciamente le aree culturali
del padre, della madre, dei fratelli, dei nonni.
Il "Pensiero familiare"

A quel punto
egli è membro di una famiglia-gruppo,
cioè di un gruppo particolare
che tutela la sua crescita pedagogica verso
un'autonomia sociale

non più di una famiglia come 'sé coesivo


antropologico'
necessitato a tutelare la neotenia del piccolo.
Il "Pensiero familiare"

La possibilità offerta dalla famiglia


di fruire di spazi di pensiero narcisistici

e dunque spazi di trasformazione


definisce
‘‘l'imprevedibilità delle trasformazioni del sistema’’

e l'irriducibilità dell'identità personale


alla semplice identificazione introiettiva con la cultura
familiare.
Il "Pensiero familiare"
Tutte le operazioni mentali
nell'area della neotenia, della matrice familiare,
della trasformazione dei temi culturali
avvengono a livello inconscio
e del livello inconscio seguono le leggi, le strutture, le
vicissitudini.

Il pensiero familiare
diventa così
il materiale fondativo del mondo interno del bambino,

e dalla sua qualità deriva la possibilità di riconoscersi in


termini di continuità/discontinuità con la famiglia stessa.
Conclusioni

In maniera schematica
possiamo riassumere i punti cardine del modello
gruppoanalitico nelle seguenti affermazioni
Conclusioni
La relazione (individuo-famiglia-collettivo) fonda
radicalmente l’esperienza psichica.

La soggettività ha inizio ed evolve nella relazione.

Una relazione che si istituisce tra un nascente, che porta


con sé i segni biologici di una predisposizione ad
apprendere, ed un campo mentale familiare.

Quest’ultimo è a sua volta inscritto e collegato con gli


aspetti normativi, valoriali, e relazionali della cultura
collettiva.
Conclusioni

La famiglia ha un’importanza del tutto


particolare.
Riveste la funzione fondativa essenziale:
✓ in termini di accudimento
✓ ma anche della creazione delle strutture mentali
che consentiranno ai piccoli dell’uomo
di categorizzare la realtà, stabilire relazioni
significative tra gli eventi, dare senso e agire nel
mondo.
Conclusioni

La personalità individuale si costruisce


all’interno di matrici
di reti relazionali transpersonali
che attraversano cioé i singoli soggetti, connettendoli
in dimensioni collettive
(familiari, transgenerazionali, etnico-antropologiche,
istituzionali, socio-comunicative, ambientali)
secondo registri che contemporaneamente coinvolgono
livelli cognitivi ed emotivi, mentali e corporei, consci e
inconsci.
Conclusioni

Il modo di porsi dell'uomo di fronte al suo


ambiente, è un modo simultaneamente
⇨ ricettivo, esplorativo e trasformativo.
Tale atteggiamento introiettivo-trasformativo
incontra in primo luogo l'ambiente interno-
esterno e, nella misura in cui lo riattraversa
ne rompe il carattere inerziale
e lo inserisce in un circolo vivo di comunicazione,
nei modi di una personale progettualità.
Conclusioni

E' nell'intricato intreccio fra


matrici transpersonali ed esperienza,
soggettività, riflessività e scoperta,
che va riformulata la teorizzazione sul sistema
conscio-inconscio,
la teoria psicodinamica della personalità.

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