RIFLESSIONI
EPISTEMOLOGICHE
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E’ emerso come
il proporsi di un qualunque percorso di ricerca in termini
di indagine 'scientifica ' della realtà, non potesse non fare
i conti con la necessità di esplicitare
E’ emersa la consapevolezza
di quale insieme complesso di
principi, relazioni ed indicazioni metodologiche
sottostia ad una apparentemente neutra definizione di
'scienza', e dell'influenza profonda che tale insieme
esercita sul modo stesso di concepire la ricerca.
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In particolare
l’ Epistemologia della Complessità
è la corrente di pensiero
che nella maniera più chiara e più sistematica
Definizione di epistemologia:
conoscenza
conoscenza
Riflessione intorno Filosofia della Scienza (Circolo di
ai principi e al metodo Vienna) (inizi del '900)
della conoscenza scientifica pensiero critico sulla scienza e sulle
sue possibilità di conoscenza
✓ la funzione dell'interpretazione
✓ il ruolo dell'osservatore
ci interessa piuttosto
Tali caratteristiche
• La Scienza
• all'interno dell'esigenza espressa dalla tradizione
occidentale
• ne radicalizza alcuni aspetti, avvantaggiandosi, a
supporto delle proprie teorizzazioni,
• delle proprie scoperte, e soprattutto,
• delle applicazioni pratiche che riesce a produrre e che
sono tali da trasformare radicalmente ed
inequivocabilmente l'ambiente e la cultura dell'uomo.
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✓ la riduzione,
✓ la disgiunzione
✓ la quantificazione
✓ la ripetibilità degli eventi
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La riduzione
é il procedimento che poggia sul principio per cui
La disgiunzione
isola gli oggetti gli uni dagli altri, ed anche dal loro
ambiente e dal loro osservatore,
La quantificazione
è il procedimento regolato dal principio della necessità
della matematizzazione e della formalizzazione dei dati e
dei rapporti tra i dati.
La ripetibilità
IL laboratorio
è il luogo privilegiato nel quale l'osservazione può più
correttamente avvenire.
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La scientificità
non appare più come la pura trasparenza di leggi di natura
ma sono il risultato di
un particolare modo di segmentare la realtà,
che trova la sua giustificazione in una particolare visione
del mondo,
in una 'teoria' che inevitabilmente determina le variabili e le
unità di analisi da considerare (Giannone, 1988)
30
mettendo in chiaro
la composizione del 'campo' dentro cui esso si colloca
(nonchè dell'intero campo di osservazione che comprende
l'osservatore)
PER UN PARADIGMA
DELLA COMPLESSITA’
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i «principi di intelligibilità»
che guidano
L'idea di realtà
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Alcuni principi
espressi dal paradigma di complessità,
L’individuazione
del “principio primo”,
che tanta parte ha avuto nella storia della
filosofia,
ne rappresenta un esempio significativo.
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In continuità
con tale esigenza profonda di compiutezza, di
certezza e di integrazione
Noi assistiamo:
alla “proliferazione del reale in oggetti, livelli, sfere di
realtà differenti”
e siamo consapevoli che
“questa proliferazione é sempre tradotta nel
linguaggio di un osservatore”
(Ceruti M., 1986)
51
si é sostituito un universo
caratterizzato dagli stati lontani dall'equilibrio
ed in perenne evoluzione,
dalla ricchezza e dalla varietà delle strutture e degli oggetti,
dalla possibilità stessa di mutamento delle leggi che lo
regolano”
(Ceruti M., 1986)
53
La realtà
non appare più come qualcosa di dato una volta e per tutte
ma come sistema in evoluzione
(Morin E., 1984; Ceruti M., 1986; Giannone F., Lo Verso G., 1994).
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Ma in termini epistemologici,
nei termini cioè
dei 'principi',
dei nuclei concettuali fondativi intorno a cui una
conoscenza si organizza, su che cosa poggia
una tale nuova visione del mondo?
57
l'idea di ordine
non va più identificata con l'idea di legge,
anonima, impersonale, suprema,
reggente ogni cosa nell'universo
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ma contiene
le idee di stabilità, costanza, regolarità, ripetizione
relativizzate
Ma soprattutto,
L'organizzazione è pertanto
qualcosa di attivo,
L'ordine e l'organizzazione,
sono connessi in maniera conturbante
alla degradazione e alla dispersione.
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La razionalità
é una parte dell'esperienza umana,
ma nello stesso modo
è presente
il non razionalizzabile, l'ignoto, il mistero.
71
Se l'ordine si sviluppa
di pari passo con le organizzazioni,
queste si costituiscono con la cooperazione del
disordine:
la realtà
è interpretabile come sistema,
e come insieme di sistemi
e si produce
nel gioco che si svolge tra le polarità
ordine/disordine/organizzazione.
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Il sistema, la realtà,
sono concetti a doppia entrata:
fùsis <-> psiche
tuttavia
sono psichiche
le condizioni di “distinzione” o d'“isolamento”
che li definiscono:
80
Problematiche dell’osservazione
83
(Morin, 1984)
89
la scienza
é una sezione di queste pratiche sociali
i paradigmi
sono quei principi
che associano o dissociano
alcune nozioni fondamentali
che guidano e controllano tutto il discorso
teorico.
I diversi modelli
forniscono una
struttura orientativa e di opinione di base
e fungono da "oggetti di impegno metafisico",
cioè basati su premesse non verificabili
ed alla necessità di
una strumentazione concettuale e
metodologica “complessa”
per l’osservazione.
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all' attenzione
alle teorie e ai modelli,
ai dispositivi di osservazione,
all'esplicitazione dei principi e dei metodi,
nonchè
La scientificità,
si connota come l'esplicitazione
.
Questo principio
attraversa tutta la scienza
senza distinzioni
di ambito di applicazione
111
L’ osservazione
appartiene
ad un ordine categoriale più ampio
sovra-ordinato
rispetto a quello del metodo
sperimentale
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Il metodo sperimentale
rappresenta uno strumento metodologico
fondamentale
di convalida di una molteplicità di costrutti
In conclusione
Ma tale lotta
possiede e mantiene
le sue regole del gioco:
il rispetto dei dati
e l'obbedienza a criteri di coerenza.
119
“
La Scientificità
è una prassi
aperta al controllo intersoggettivo
I principi generali
verità molteplici,
connesse agli specifici dispositivi di osservazione
adoperati.
studiare ed esplicitare
il dispositivo di osservazione
- Set(ting) -
In questo senso
l’epistemologia
é interna alla psicologia, alla clinica, alla
psicoterapia.
131
In termini di operatività
ciò vuol dire che
di fronte alla stessa situazione clinica
persone con formazione differente
daranno rilievo ad aspetti differenti
ed etichette esplicative diverse a ciò che
osservano
133
L’importante é
la consapevolezza del “come se”
che aiuta a relativizzare e contenere il
riduttivismo
e a lasciare la possibilità di ulteriori strade di
pensiero.
(Lo Verso G., 1989)
136
(Lo Verso, 1989; Giannone F., Lo Verso G., 1994, 1995, 2011)
143
Si tratta di:
➢specificando le procedure
• L’approccio galileiano,
che comprende le categorie della quantità, generalità,
astrattezza, ripetibilità, riducibilità, determinismo,
ordine…
• e l’approccio darwiniano
che comprende le categorie della qualità,
contingenza, concretezza, irripetibilità, complessità,
mutevolezza, disordine, ecc.
psicologia
Ricerca
filosofia
clinica