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LA PSICOANALISI E L’INFANT

RESEARCH
I CONTRIBUTI DI DANIEL STERN
La psicoanalisi e l’infanzia

La psicoanalisi ha da sempre riconosciuto l’importanza


delle esperienze infantili sulla genesi dei disturbi
psicopatologici in età adulta e/o sullo sviluppo della
personalità
Ma Come ricostruire l’età infantile?
1. Resoconti verbali degli adulti in analisi (approccio
genetico-ricostruttivo)
2. Osservazioni dirette dei bambini (per confermare le
ipotesi formulate con il metodo ricostruttivo)
3. Applicazione della tecnica psicoanalitica ai bambini
(2 e 3: approccio evolutivo basato sull’osservazione
diretta e sulla psicoanalisi infantile)
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta

 Si ha il massimo interesse per l’osservazione diretta del bambino da


parte degli psicoanalisti come:
A) Sander, Spitz, Wolff per aumentare le conoscenze sul funzionamento
psichico precoce, senza consultare troppo l’approccio psicoanalitico

B) ricerche evolutive psicoanalitiche da parte di M. Mahler che usa la


metodologia dell’osservazione partecipe e si confronta con l’approccio
psicoanalitico. Nasce la necessità di riformulare temi e concetti

C) approccio di J. Bowlby attraverso il quale le teorie psicoanalitiche


vengono ridefinite mediante l’osservazione diretta e procedure
sperimentali. Numerosi aspetti della psicoanalisi vengono integrati con
gli studi sullo sviluppo cognitivo post piagetiano. Si analizzano le
competenze del bambino (Cfr. Fonagy 1995, Main 1995)
Grande trasformazione di rapporto tra PSICOANALISI E PSICOLOGIA
DELLO SVILUPPO
La psicoanalisi e l’infanzia

Esigenza del dialogo tra orientamenti opposti:


psicologia dello sviluppo e psicoanalisi classica

“Bambino osservato” e “bambino clinico”

Prospettiva interazionale duale dello sviluppo: critica


al processo stadiale e al narcisismo primario
Risultati

1. Grande trasformazione nel rapporto tra


la PSICOANALISI e
la PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO

2. Affermazione di una nuova disciplina che si


denota come INFANT RESEARCH
INFANT RESEARCH

Approccio che nasce degli Stati Uniti negli anni


Ottanta ad opera di autori con una solida formazione
sia sul versante della psicoanalisi sia sui metodi e le
procedure legati alla ricerca sullo sviluppo infantile
Chi sono questi autori?

1. LOUIS SANDERS
2. ROBERT EMDE
3. JOSEPH LICHTENBERG
4.DANIEL STERN
Che cosa si studia? Come?

Vengono utilizzate le nuove tecnologie, applicate alla


ricerca in campo evolutivo (videoregistrazioni e
tecniche microanalitiche)

Si studiano:
- le interazioni madre-bambino
- la regolazione affettiva
- lo sviluppo del Sè
… Nello specifico si tiene conto di …

Le rappresentazioni dei genitori


Le rappresentazioni del bambino
L’interazione comportamentale manifesta
I processi di autoregolazione
La sintonizzazione affettiva
I sensi del sé
La costellazione materna
Ad esempio: le rappresentazioni del bambino

Schemi di “essere con” relativi al bambino: la sua


esperienza soggettiva di essere all’interno di una
relazione
Centralità dell’esperienza interattiva
Non si formano a partire da oggetti interiorizzati
Si costruiscono dall’interno, dall’esperienza del Sé di
“essere con” un altro
Carattere di ripetitività
… e la prospettiva relazionale …

Bambino come essere sociale fin dalla nascita


predisposto naturalmente al contatto sociale
attraverso processi di:

Sintonizzazione
Autoregolazione
Elementi della coppia madre-bambino allo stesso
livello
… determinano un modello continuo di sviluppo

Sensi del Sé (Stern) presenti fin dalla nascita come


principi organizzatori e fondanti l’esperienza
soggettiva dello sviluppo sociale
Compaiono congiuntamente ai cambiamenti dello
sviluppo a seconda delle nuove acquisizioni di
modalità sperimentate
Rimangono attivi durante l’intero arco della vita
Operano allo stesso livello in ogni momento dello
sviluppo
Quali i risultati?

Il paradigma dell’infant research mette in


discussione due aspetti centrali della impostazione
psicoanalitica ovvero:

1. la diffidenza se non chiusura verso ciò che non è


appartenente al corpus teorico freudiano

2. la limitazione della possibilità di arricchirsi di


apporti provenienti da altri campi di indagine
Rimangono alcune questioni aperte …

 L’inacessibilità delle esperienze soggettive della prima


infanzia è un problema da risolvere!
 Vengono allora formulate ipotesi e concepiti modelli sul
mondo soggettivo del bambino, in grado di accordarsi nel
modo migliore possibile con i dati raccolti dalle
osservazioni empiriche
 Bisogna però porre attenzione a non utilizzare posizioni
adultomorfiche, prive del supporto sperimentale o dettate
da una prospettiva psicopatologica per leggere e
interpretare il mondo infantile (il linguaggio utilizzato per
descrivere fasi di sviluppo ne è un esempio “simbiosi,
autismo, schizo-paranoide” …)
Per Daniel Stern

 Il bambino è impegnato sin dalla nascita a:


1. Ricercare stimoli
2. Attivare processi interattivi
3. Sperimentare i sensi del proprio Sé emergente
4. Distinguere il proprio Sé dall’altro
5. Utilizzare processi interattivi per regolare l’organizzazione e la
costruzione del proprio Sé

Questo processo di sviluppo è continuo e vede la sperimentazione da


parte del bambino della propria organizzazione dei diversi sensi del Sé
in un continuum dove i “primitivi” sensi del sé non vengono
abbandonati, superati o rimossi, ma permangono e convivono con i
sensi del Sé propri dell’individuo più maturo funzionando quindi
simultaneamente
Il senso del Sè

 Il senso del Sé è l’esperienza che ogni soggetto fa dei processi interni che
organizzano le esperienze vissute e coincide con quegli stessi processi
 E’ pre-riflessivo
 E’ pre-verbale
 Si sviluppa a partire:
- dall’esperienza di sé nell’incontro con gli altri e con l’ambiente
- dal modo di organizzare interiormente quell’esperienza, dando senso a ciò che
egli vive e ha vissuto
 Ciò è reso possibile dalla capacità umana di operare astrazioni e inferenze a
partire dal molteplice dell’esperienza, di creare un’organizzazione stabile che si
applica poi alla realtà, con lo scopo di organizzare gli eventi interpersonali in
modo fluido e dinamico
 Lo sviluppo dei sensi del Sé appare come discontinuo e soggetto a grandi
cambiamenti
I sensi del Sè

Molti e diversi sono i sensi del Sé sperimentati dal


bambino nel suo sviluppo ovvero

1. Emergente: 0-2 mesi


2. Nucleare: 2-6 mesi
3. Soggettivo: 7-15 mesi
4. Verbale: 15-18 mesi
5. Narrativo: 3-4 anni
La costellazione materna

Organizzazione della vita psichica della madre


appropriata ed adattata alla situazione reale di avere
un bambino di cui prendersi cura all’interno della
nostra cultura
Coesiste accanto alla precedente sostituendola o
sospingendola sullo sfondo
Non è una situazione patologica né cronica
Non è universale e non è innata
E’ permanentemente evocabile
Le condizioni socio-culturali

 La società attribuisce grande valore ai bambini e al loro


benessere
 Si aspetta che il bambino sia desiderato
 Assegna un ruolo elevato al ruolo materno
 La responsabilità ultima della cura è assegnata alla madre
 Si aspetta che la madre ami il suo bambino
 Si aspetta che il padre e altre persone forniscano un
contesto di supporto adeguato
 Non fornisce alla neo-madre l’esperienza necessaria per far
fronte a tutto ciò
I compiti della neo mamma rispetto a …

 Tema della vita-crescita

 Tema della relazionalità primaria

 Tema della matrice di supporto

 Tema della riorganizzazione dell’identità

 Qualunque trattamento su queste pazienti deve tener conto


di questa loro natura particolare
La pratica terapeutica

Dialogo tra diversi modelli terapeutici

Tutti i modelli funzionano se confrontati con


l’assenza di terapia

Il successo è dovuto agli elementi aspecifici di ogni


approccio e comuni a tutti gli altri
Le caratteristiche dell’approccio clinico

Natura del sistema clinico: elementi interdipendenti


in relazione dinamica
Durata temporale dei trattamenti: breve e seriale
Atteggiamento terapeutico positivo, transfert
positivo
Conclusioni

Dialogo tra psicoanalisi infantile e psicologia dello


sviluppo
Prospettiva relazionale dello sviluppo basata sulla
predisposizione innata del bambino alla relazione
Modello di costruzione continua dello sviluppo

Concetto di costellazione materna

Dialogo tra modelli terapeutici


Opere

Nel 1971 : “Una microanalisi dell’interazione madre-


bambino”
Nel 1977: “Le prime relazioni sociali: il bambino e la
madre”
Nel 1985: “Il mondo interpersonale del bambino”
Nel 1990: “Diario di un bambino”
Nel 1995: “La costellazione materna”
Nel 1998: “Le interazioni madre-bambino”
Nel 1998: “Nascita di una madre”
Nel 2004: “Il momento presente”

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