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Piccolo sunto:
Da Winnicott in poi vediamo che la responsabilità materna diviene troppo grossa
rispetto a struttura della mente del bambino.
Psicologi dell'IO, dopo Anna Freud : spostano attenzione su una delle due istanze.
lo sviluppo secondo Sullivan come già detto procede di pari passo allo sviluppo
delle relazioni interpersonali; l'individuo si struttura sulla base dei bisogni
relazionali che possiede e i vari stadi dello sviluppo prevedono quindi un
soddisfacimento del bisogno relazionale che se si altera condiziona la
strutturazione completa dell'individuo. La psicoterapia ha come obbiettivo
ultimo ricreare lo sviluppo dell'individuo. Se la strutturazione c'è stato la
persona può ritenersi una persona sana. Come avvengono le risposte al
bisogno relazionale dello sviluppo? Avvengono attraverso la funzione materna
empatica.
Empatia: riconoscimento del bisogno messo in atto dalla madre, una madre
sanamente empatica che in Bion è in grado di accogliere gli elementi beta e
trasformarli in elementi alfa. La madre è in grado di riconoscere il pianto del
bambino e sapere che il pianto è fame.
Per i relazionali non esiste più il concetto di intepretazione come nei pulsionali
a cui si arrivava tramite le libere associazioni. Per i relazionali lo
psicoteraupetua non intepreta ma agisce,è direttivo, è interventista, va a
bilanciare lo sviluppo dell'individuo che si è arrestato in una determinata fase.
E' il ruolo che si oppone nettamente alla psiconalisi ortodossa perché è un
ruolo attivo in modo tale che anche la mente alterata del paziente legata ad
esperienze di vuoto possano colmarsi. Quindi va incontro al paziente, gli
stringe la mano, gli chiede come si sente, non lascia al silenzio l'avvio della
relazione, ma che chiede al paziente. Sostituisce con la sua persona la madre
che non c'è stata o che è stata patologica. La psicoanalisi relazionale offre un
ambiente curativo che è capace di fornire facilitazioni appropriate dove
l'obbiettivo deve essere la strutturazione di un Vero sè che sia la
compensazione delle relazioni create con un Falso sè. Si può però semplificare
troppo questo genere di modello e soprattuto dare la colpa in toto ai genitori del
mancato sviluppo dell'individuo. Qual è il punto di debolezza dei modelli
relazionali? Estremo peso che viene dato agli altri che si prendono cura del
bambino. E anche un altro aspetto è che il trauma è un trauma reale, ovvero
non più legato a dimensioni interiorizzate , o fantasie innate sottese allo
sviluppo dell'individuo, ma è un trauma che si vive nell'esperienza reale con la
madre ed è il frutto del cumulo di una serie di alterazioni che si reiterano nel
tempo, ovvero non basta una singola esperienza di alterazione a fare in modo
che lo sviluppo del bambino divenga alterato, ma è necessario che quella
esperienza sia ripetuta nel corso del tempo.
Trauma: è tutto ciò che non riesce a trovare un giusto significato all'interno
dell'esperienza di vita dell'individuo e quindi non esiste trauma in quanto tale,
ma è soggettivo. Non si può generalizzare quindi. Infatti ci sono esperienze
traumatiche che possono spronare in una crescita in positvo e dipende
ovviamente dal corredo genetico che spiega come un individuo in una situazione
apparentemente destrutturante può crescere positivamente. La lettura dell'evento
è correlata direttamente alla capacità soggettiva che gli viene anche data dalla
diade genitoriale.
WINNICOTT
Nell'esperienza soggettiva sana affinché il sè si possa realizzare e il bambino
inizia il suo percorso di sviluppo già dai 4 5 mesi, la mamma accompagna il
bambino dalla dipendenza assoluta ad una dipendenza che diventa relativa e la
madre offre delle esperienze di vita naturali (frustrazioni) adeguate al bambino
e queste nuova esperienza di frustrazione e attesa accompagnerà il bambino in
una forma di dipendenza che è relativa.
Falso sè