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Un sano sviluppo della personalit dipende sia dall'adeguato sviluppo della sfera
cognitiva, affettiva e sociale, sia dalle interazioni che la persona stabilisce con
l'ambiente esterno nel corso della sua evoluzione. L'analisi degli aspetti affettivi include
esperienze psichiche relative alla soggettivit, che si connotano secondo la polarit
antitetica piacere-dispiacere, in base all'intensit, alle modalit di insorgenza, ed alla
durata. In base agli elementi suddetti i fenomeni affettivi si dividono in: sentimenti,
emozioni ed umore. I sentimenti sono i componenti basilari dell'affettivit, sono
persistenti ed esprimono la risonanza affettiva con la quale la persona vive la realt
corporea, la sua socialit ed i suoi processi psicologici. Le emozioni sono stati affettivi
spesso intensi, ad insorgenza acuta e di rapido esaurimento; influenzano i processi
psichici ed il comportamento e si esprimono sul versante corporeo e neurovegetativo.
L'umore la tonalit affettiva di base, va a costituire il temperamento abituale di una
persona e lo stato affettivo temporaneo.
Studiare lo sviluppo affettivo significa analizzare il tipo di rapporti che il soggetto
instaura con l'ambiente e le caratteristiche individuali, evidenziando i fattori che
influenzano l'evoluzione.
Aspetti di ordine ambientale che condizionano la qualit delle relazioni affettive
possono essere:
- il comportamento dei genitori, in modo specifico quello della madre nei primi anni di
vita; - l'atteggiamento di accettazione o di rifiuto dell'ambiente;
- la possibilit di sperimentare esperienze sociali positive.
sempre negativi, a seconda del tipo di separazione, dell'et del bambino, della presenza
o assenza di un precedente rapporto con la madre.
Fra questi effetti si trova: un progressivo rallentamento delle funzioni psicofisiche,
difficolt o impossibilit di stabilire adeguate relazioni interpersonali fino ai casi pi
gravi di deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive, gravi alterazioni della
sfera affettiva. Spitz fece studi sulla carenza da insufficienza grazie ai quali osserv che
bambini di sei/diciotto mesi che si trovavano in tale stato passavano attraverso tre stadi:
piagnucolamenti, grida acute con perdita di peso ed arresto nello sviluppo, ritiro e
rifiuto del contatto (depressione analitica).
La teoria di Spitz fa capo alla psicoanalisi genetica e si colloca nel filone della
psicologia dell'Io di Hartmann. Questa corrente distingue la crescita in due processi: i
processi di maturazione, che riguardano il patrimonio ereditario e non dipendono
dall'ambiente; i processi di sviluppo, che dipendono invece dall'ambiente e dalle
relazioni oggettuali. Spitz, per formulare la sua teoria sull'evoluzione psicogenetica, ha
osservato direttamente il bambino: nei primi anni di vita ci sono tre organizzatori dello
psichismo che caratterizzano alcuni livelli essenziali dell'integrazione della personalit,
in essi i processi di sviluppo e di maturazione si combinano.
Lo stabilirsi di un organizzatore dipende dalla comparsa di indicatori, ossia nuovi
schemi di comportamento di seguito illustrati. La comparsa del sorriso di fronte al volto
umano si stabilisce intorno ai due/tre mesi, quando si ha la prima relazione
preoggettuale indifferenziata e la comparsa della percezione esterna. La comparsa della
reazione d'angoscia di fronte all'estraneo, intorno agli otto mesi, periodo in cui c' la
capacit di distinguere fra Io e non Io, c' relazione con oggetti diversificati. La
comparsa del No, al secondo anno di vita, in cui il bambino sa distinguere perfettamente
fra s ed oggetto materno e quindi ha relazioni sociali; qui compare anche la capacit di
concettualizzare in modo astratto, simbolico.
Anche Bowlby studi le carenze affettive dal punto di vista quantitativo, focalizzando
l'attenzione sulla carenza da discontinuit dei legami o separazione. I problemi maggiori
insorgono in presenza di una carenza affettiva fra i cinque mesi ed i tre anni. Come
Spitz, anche Bowlby individua tre fasi attraversate dal bambino privato delle cure
materne: fase di protesta, al momento della separazione il bambino piange o si agita per
due giorni; fase di disperazione, il bambino smette di mangiare, non si veste e pare
depresso; fase del distacco, il bambino accetta le cure ma potrebbe non riconoscere la
madre. E' stato costruito un percorso evolutivo caratteristico dei primi due, tre anni di
vita, che comprende 4 momenti distinti: il bambino attraversa dapprima una fase di
preattaccamento, in cui i suoi comportamenti puramente istintivi e riflessi avrebbero lo
scopo di sollecitare risposte di protezione da parte della madre; successivamente,
intorno al secondo-sesto mese si viene a determinare un interesse privilegiato del
piccolo verso la madre che non comporterebbe per ancora ansia e paura nei confronti
di questa.
L'attaccamento vero e proprio si evidenzia a partire dall'ottavo mese e per tutto il
secondo anno: il bambino oltre a manifestare in modo spiccato comportamenti
caratteristici quali, per es. seguire la madre, aggrapparsi ad essa, toccarla, evidenzia una
netta reazione di paura, di ansia se non addirittura angoscia, in presenza di individui
estranei e durante la separazione dalla madre.
Questa inoltre costituisce con la sua presenza in un luogo non conosciuto, una base
sicura che permette l'esplorazione dell'ambiente. Nella fase successiva, durante il terzo
anno il piccolo instaura una relazione reciproca con la mamma; il suo pensiero ormai
di tipo simbolico, gli consente di rappresentarsi mentalmente il suo ritorno o la sua
presenza anche in sua assenza.
Di particolare interesse i comportamenti innati specie specifico, importanti dal punto di
vista evolutivo perch favoriscono la sopravvivenza del bambino permettendogli di
essere in grado di badare a se stesso o di attirare l'attenzione dell'adulto con
comportamenti quali piangere, succhiare, sorridere e afferrare. Molti riflessi, come
quelli che controllano la respirazione, rispondono ad esigenze vitali. Altri riflessi
essenziali rendono possibile la nutrizione: succhiare, inghiottire, ecc. Alcuni di questi
riflessi rimangono tutta la vita, mentre altri svaniscono.
I riflessi sono ereditari e di tipo adattivo, stereotipati nella loro forma; sono movimenti
del corpo che orientano l'organismo verso un particolare stimolo, azioni a schema fisso.
Nella prima infanzia lo sviluppo motorio cefalo-caudale: i bambini riescono a
controllare occhi e testa prima delle mani.
Lo sviluppo anche prossimo-distale: esso procede dal centro del capo alle estremit,
dai muscoli pi grandi ai pi piccoli. La maggioranza di bambini normali attraversa la
stessa successione fondamentale nell'acquisire le abilit motorie: sedere, procedere a
carponi, stare in piedi (9-16 mesi) e camminare(9-17mesi). Lo sviluppo motorio dei
bambini segue lo stesso percorso in tutti i membri della specie.
La teoria di Bowlby appartiene alle teorie etologiche assieme a quelle di Harlow: queste
teorie studiano il soggetto nel proprio ambiente naturale. Bowlby stato il primo ad
integrare gli studi dell'etologia con la psicologia dello sviluppo; egli infatti, studiando i
neonati, si accorse che molti dei loro comportamenti innati si ritrovavano anche nei
piccoli degli animali. Le sue osservazioni sui neonati lo portarono a sostenere che
l'attaccamento sociale tra il piccolo e la madre era necessario per uno sviluppo normale.
In questo ambito la teoria dell'attaccamento di Bowlby la prospettiva teorica di
riferimento.
Attaccamento sociale: il 1 anno di vita critico perch si formi un fondamentale senso
di fiducia negli altri e di speranza nel futuro. Ed in ci le esperienze che coinvolgono il
padre e la madre sono le pi importanti. Se che si prende cura del bambino risponde ai
suoi bisogni in modo affidabile ed attento, il bambino sar pi felice e pianger di meno
rispetto a quelli ignorati (1 anno di vita). Bowlby ritiene che l'attaccamento si sviluppi
fra i sei ed i nove mesi, questa particolarissima relazione, fra bambino e madre, si
sviluppa in base ad alcuni principi da lui elencati: la tendenza innata a guardare le cose
in movimento e certe forme a preferenza di altre; l'apprendimento per esposizione,
grazie al quale il bambino riconosce le cose che gli sono familiari e la sua tendenza ad
accostarglisi; il rinforzamento di alcuni risultati e l'indebolimento di altri. Verso i 7 mesi
i bambini sviluppano un forte legame nei confronti della madre e di una o due persone
con cui ha familiarit. I bambini che hanno sviluppato questo attaccamento, piangono
quando la madre li lascia e si aggrappano a lei quando hanno paura o si fanno male.
B) L'energia di base non comprende solo forze che corrispondono all'attrazione verso il
s o verso l'oggetto: forze erotiche; bens anche forze di repulsione, tendenti
all'allontanamento, alla distruzione, definite aggressive. Una parte di queste sono dirette
anzi verso il soggetto stesso e determinano l'auto-aggressivit. L'impulso aggressivo ha
origine precocissima ed stimolato dalle primitive frustrazioni del bambino. La
reazione primitiva automatica, alla frustrazione, infatti l'aggressivit rivolta all'oggetto
frustrante, che all'inizio la madre, verso la quale si stabilisce un rapporto ambivalente:
impulsi d'affetto coesistono con impulsi aggressivi.
L'aggressivit rivolta ad un oggetto che anche l'oggetto d'amore, d'attrazione. In un
secondo tempo il soggetto si rende conto di questa ambivalenza e della propria tendenza
distruttiva verso la madre ed avverte una situazione di conflitto e quindi di ansia in
quanto teme di perdere l'oggetto d'amore. L'energia degli impulsi non pu essere
annullata, pu essere solo rimossa, trasferendo l'impulso stesso a livello inconscio, cos
da essere ignorato sul piano della coscienza.
Oltre alla rimozione per, pu aversi nel bambino il trasferimento degli impulsi
aggressivi verso se stesso; gli impulsi eterodistruttivi, diventano cos autodistruttivi,
autoaggressivi.
D) Nel rapporto di dipendenza del bambino rispetto alle persone dell'ambiente familiare
che lo circondano, la figura dominante la madre; poi vengono altri componenti della
famiglia. Lo sviluppo va da una posizione di assoluta dipendenza ad una di progressiva
indipendenza da queste figure, dalle quali per non diverr mai totalmente indipendente.
E) Per quanto riguarda la vita morale, si evidenziato il passaggio da una prima fase di
morale eteronoma, proprio del bambino piccolo che fa certe cose solo per evitare
rimproveri e meritare premi, diretta dall'esterno, ad una successiva fase di morale
autonoma, caratteristica del soggetto che ha interiorizzato le norme.
F) Alcuni studiosi danno importanza anche al periodo intrauterino, prenatale per quanto
riguarda lo sviluppo psichico. Lo sviluppo della vita prenatale ha ricevuto un notevole
impulso nell'ultimo decennio grazie all'introduzione ed al perfezionamento di alcuni
strumenti di indagine fra cui l'ecografia. L'ecografia una tecnica agevole che permette
l'osservazione diretta del feto in utero, consentendo di rilevare la sua attivit motoria,
un processo di osservazione assimilabile allo specchio unidirezionale. Lo studio degli
aspetti qualitativi e quantitativi della motilit fetale importante perch permette
diagnosi e prognosi nell'evoluzione di una gravidanza, con particolare attenzione alla
salute del feto. Inoltre permette di indagare sull'esistenza e sulle caratteristiche di
un'attivit mentale del feto; la psicologia fetale va a confermare l'ipotesi che la nascita
non rappresenti che un momento, sebbene cruciale, nel corso dello sviluppo psicofisico,
non certo il suo inizio.
Periodo del rapporto pre-oggettuale con la realt: i primi due mesi, nei quali il bambino
non percepisce le realt "fisica" come esterna. Egli ad esempio non avverte il seno
materno e la madre stessa come diverso da s, ma come qualcosa di personale. E' la fase
definita del narcisismo primario: posizione egocentrica assoluta. Mahler chiama questa
fase "autismo normale; Spitz "assenza dell'oggetto"; Hartman, A.Freud, Kris "fase
indifferenziata". Per gli psicoanalisti delle relazioni oggettuali (Klein, Bowlby,
Winnicott, Mahler, Spitz) la capacit di porsi in relazione con l'oggetto avviene quando
avviene la differenziazione tra il S e l'oggetto. Mentre per Freud tale capacit deriva
dall'integrazione delle pulsioni sotto il primato della genitalit.
Periodo del rapporto oggettuale con oggetto precursore: la fase caratterizzata dal
sorriso del bambino, di fronte ad un oggetto costituito da un volto, che sia situato di
faccia e che si muova; di profilo non provoca il sorriso. Questo periodo il bambino ha
iniziato il rapporto con oggetti diversi dal s. Egli per non sa ancora distinguere le cose
dalle persone: si parla quindi di "oggetto precursore". Spitz lo definisce precursore
dell'oggetto: il I organizzatore psichico.
Periodo del rapporto oggettuale con oggetto privilegiato: 7-8 mese. Il bambino
comincia a distinguere la madre dall'estraneo. Il volto della madre riconosciuto diventa
l'oggetto privilegiato. C' ora una risposta selettiva: accettazione della madre e difesa
dall'estraneo. Infatti si definisce angoscia dell'ottavo mese quella che prova il bambino
di fronte alla figura non materna. Spitz lo definisce II organizzatore: questo serve a
catalizzare le successive esperienze secondo la dicotomia conosciuto/sconosciuto.
Questa reazione non si avr nel bambino allevato in befatrofio.
Altro contributo alla comprensione della stretta interdipendenza dello sviluppo affettivo
con quello cognitivo dato dalle osservazioni di M.Klein che ha studiato la personalit
infantile direttamente, impiegando nel bambino il metodo psicoanalitico. La vita del
bambino nei primi mesi particolarmente ricca di contenuti che prendono il nome di
Fantasmi: questi sono costituiti dai sogni, dalle fantasie, dalle rappresentazioni mentali.
Secondo K. la vita primitiva del bambino regolata soprattutto dall'intimo e tiene conto
principalmente di queste "presenze" interne di ordine fantastico. Le esperienze intime
del bambino riguardano inizialmente i suoi bisogni e la loro soddisfazione. Es. con
l'allattamento il bambino appaga il suo bisogno alimentare, sessuale e sociale: piacere.
Se non pu soddisfare il proprio bisogno, questo provoca insoddisfazione: dispiacere.
Egli vive la madre come oggetto buono quando soddisfa i suoi bisogni, e come oggetto
cattivo quando frustra tali bisogni. Il bambino vive cio dapprima due oggetti diversi,
laddove c' uno solo reale: posizione schizo-paranoide. L'ottavo mese coincide con la
scoperta che queste due presenze sono una medesima persona e rappresenta una
constatazione traumatizzante, e da ci deriverebbe nel bambino il sentimento di colpa. Il
bambino si accorge che l'oggetto materno apportatore di due realt: quella buona e
quella cattiva. Egli cos instaura con la madre un rapporto di ambivalenza affettiva
superando un'iniziale fase di depressione dell'umore: posizione depressiva. In definitiva,
il bambino supera il periodo critico in quanto si accorge che la realt non totalmente
ostile: la madre infatti, pur essendo talora frustrata, in genere li che lo cura e si prodiga
per lui.
Tornando alla fase orale, va sottolineato che la bocca non la sola sede delle esperienze
primarie ed essenziali della vita affettiva. Si sono dimostrate di importanza
ostacolo al possesso egocentrico del genitore del sesso opposto, verso cui attratto.
L'ostacolo rappresentato dal genitore dello stesso sesso; il rivale modello diventa cos
l'oggetto della identificazione normativa del bambino, attraverso la quale egli incorpora
inconsciamente molti dei modelli di condotta, le norme, le regole, i programmi e le
inibizioni, che il padre rappresenta. Tutto ci, entrando a far parte di fatto della sua
personalit, costituir in essa quella componente che denominata super-io: qualcosa
che pu essere vissuto come pi forte dell'io nel senso che non solo frena gli impulsi
dell'es, ma anche ispira il comportamento dell'io stesso. La figura paterna viene presa
dentro, fatta propria, ingoiata o introiettata, come si suol dire nel linguaggio
psicoanalitica, realizzandosi con ci ad un tempo il superamento, la distruzione
dell'oggetto frustrante, il padre, e l'arricchimento normativo del soggetto.
Assimilando le norme, il bambino impara progressivamente a dilazionare i propri
bisogni, ed in particolare ad escludere dai propri desideri il totale possesso affettivo
della madre.
La bambina, d'altro canto, si rende conto di non avere il pene e rivolge la sua attenzione
nei confronti del padre. Timore di perdere la madre e senso di inadeguatezza la portano
al superamento di questa fase attraverso la rimozione e l'identificazione successiva con
la madre, accettandola come modello di crescita. La situazione edipica pu avere effetti
molto diversi in relazione alla differente strutturazione di ogni nucleo familiare: per quel
che riguarda l'atteggiamento verso la sessualit, in casi estremi il risultato pu essere
quello della rinuncia e della totale rimozione con l'effetto di una vera e propria
castrazione psichica (impotenza; frigidita); in altri casi una particolare costellazione
familiare pu provocare condizioni di incertezza o di inversione nella identificazione
sessuale.
La fiducia ed i sentimenti affettivi verso l'altro sesso possono essere turbati se si hanno
avute esperienze familiari negative; le persone possono quindi avere la tendenza a
sviluppare reazioni delusorie o gelosia esasperata, senso di inferiorit in seguito ad
esperienze edipiche particolari.
La dinamica della tipica relazione triangolare , anche se oggi sempre meno spesso,
complicata dalla presenza di altri membri nella famiglia, quali fratelli e sorelle. La
dinamica dei rapporti tra fratelli si inserisce nella dinamica edipica differenziando e
personalizzando l'esperienza affettiva dei singoli.
ampie categorie di temperamento: quella del bambino facile, del bambino difficile, del
bambino lento a scaldarsi. Uno sviluppo positivo del bambino garantito proprio dalla
cosiddetta goodness of fit, cio una perfetta concordanza tra le caratteristiche del
bambino e le aspettative e le risposte dell'ambiente. A livello di indagine rispetto allo
sviluppo affettivo, sembra fondamentale utilizzare i reattivi del disegno, nonostante i
limiti dei tests proiettivi. Il test del disegno dell'albero di Koch ci indica le strutture
portanti, gli aspetti autentici e profondi della personalit, l'equivalente dell'autoritratto.
Le radici dell'albero, nella loro presenza o assenza, danno stabilit alla persona,
rappresentano la parte primitiva ed istintuale, l'energia vitale; il tronco rappresenta l'Io,
con i suoi eventuali traumi o nodi, collocabili lungo lo sviluppo evolutivo; la chioma
l'espressione della vita mentale, della creativit, degli interessi e soprattutto delle
relazioni con l'ambiente sociale. Il test del disegno della figura umana di Machover offre
l'autoimmagine personale e sociale immediata che il bambino possiede di se stesso.
Le relazioni con l'ambiente sono individuate nel test del disegno della famiglia di
Corman, qui possibile seguire le fasi dello sviluppo del bambino in base alla
collocazione dei personaggi nello spazio, alle loro dimensioni, alle caratteristiche
grafiche, sulla base delle identificazioni.
Di solito il bambino disegna la famiglia che desidera, o quella di cui ha paura, sulla
quale riversa aspettative, difese, esigenze e tendenze affettive positive o negative,
bisogni; una famiglia differente dalla famiglia reale. Anche il C.A.T. utile per
individuare i conflitti di base nello sviluppo psico-affettivo, i meccanismi di difesa, i
rapporti con i genitori, le tappe della maturazione affettiva e le identificazioni. Nel
C.A.T. sono presentate al bambino scene di animali, in base ad esse al bambino
richiesto di inventare una storia. La teoria cognitivista con la terapia cognitiva propone
la possibilit di intervenire sulla sfera affettiva ed emozionale non direttamente, ma
attraverso la correzione e la trasformazione delle cognizioni che ne sono all'origine. Un
principio di base che il contenuto del pensiero influisce sullo stato d'animo,
determinandolo.
L'evento sperimentato diventa soggettivo grazie al suo significato di piacevolezza o
spiacevolezza che gli viene attribuito con l'interpretazione. Il modello cognitivista fa
risalire molti problemi psichici a distorsioni delle realt, visioni della stessa basate su
premesse errate, avvenute per un apprendimento difettoso nel corso dello sviluppo. Si
formano cos giudizi inesatti che hanno valore di abitudini sempre pi radicate, delle
quali la persona non consapevole; valutazioni irrealistiche della realt prevalgono su
quelle realistiche e le reazioni del soggetto appaiono eccessive ed inappropriate. La
nevrosi, in questo modello terapeutico, vista come un disturbo del pensiero in cui la
persona distorce la realt per adattarla alle idee che dominano il suo pensiero.
Le differenze fra le varie nevrosi sono date dal diverso contenuto del pensiero; la forza
di tali pensieri aumenta quanto pi la patologia grave. L'approccio cognitivista usa,
come strumenti terapeutici, le interpretazioni, le previsioni, le strategie di soluzione dei
problemi, i ragionamenti, ossia gli aspetti del pensiero che il paziente pu impiegare in
modo costruttivo.