PROCESSO INFERMIERISTICO
Il processo infermieristico è una serie di fasi ed azioni pianificate che mirano a soddisfare i bisogni
e risolvere i problemi degli individui.
Alla base del processo infermieristico troviamo la metodologia utilizzata nel problem solving, un
processo logico e sistematico per risolvere i problemi.
PROBLEM SOLVING: stile di indagine e scoperta; complesso delle attività umane finalizzate alla
soluzione di problemi nell’ambito delle discipline scientifiche.
CI SONO CINQUE FASI FONDAMENTALI NEL PROCESSO DEL PROBLEM SOLVING:
1. definire il problema
2. diagnosticare l'entità e le cause del problema;
3. formulare strategie o piani alternativi per risolverlo;
4. decidere e programmare operativamente le strategie più desiderabili;
5. valutare il successo delle strategie utilizzate.
Il processo infermieristico acquisisce la metodologia del problem solving come metodo abituale
anche se non esclusivo di risoluzione dei problemi assistenziali, operando due sostanziali
modifiche:
i problemi da risolvere non sono ipotetici e decisi dall’infermiere, ma reali ed evidenziati
dalla raccolta dati che inizia con il processo.
le soluzioni proposte non sono tutte equivalenti, ma vengono privilegiate quelle che
risultano più attendibili e convalidate dalla letteratura oltre che dalla soluzione del
momento.
Per concludere possiamo quindi affermare che il processo infermieristico è una serie definita di
azioni, eseguita per raggiungere gli obiettivi dell’assistenza infermieristica, mantenere il
benessere e/o fornire la necessaria e qualificata assistenza in base alla situazione, per consentire
all’utente di recuperare il proprio benessere o contribuire alla sua qualità di vita.
Il processo di nursing è costituito da cinque fasi:
La struttura dei modelli funzionali di Gordon ha carattere olistico e si applica alla persona in
considerazione del fatto che le entità distinte vanno ricollegate all’unicità e complessità della
persona.
I MODELLI FUNZIONALI (FISIOLOGICI) SPECIFICATI DA GORDON INCLUDONO:
1. percezione e gestione della salute
2. nutrizione e metabolismo
3. eliminazione
4. attività e esercizio fisico
5. riposo e sonno
6. cognitivo e percettivo
7. sessualità e riproduzione
8. ruolo e relazioni
9. percezione e concetto di sé
10. adattamento e tolleranza allo stress
11. valori e convinzioni
1. Percezione e gestione della salute
La nostra raccolta dati intende quindi verificare:
lo stato di salute e di benessere percepito dalla persona
il comportamento generale nei confronti della salute (come gestisce la salute)
stato di salute in rapporto alla formulazione di piani per il futuro
2. Nutrizione e metabolismo
La nostra raccolta dati intende quindi verificare:
consumo di alimenti e bevande in relazione al fabbisogno metabolico
tipi, quantità e preferenze di alimenti e di bevande
lesioni cutanee e capacità di cicatrizzazione
indicatori dello strato nutrizionale (quali le condizioni dei capelli, cute e unghie).
3. Eliminazione
La nostra raccolta dati intende verificare:
modelli di funzione escretoria
abitudini e mezzi che la persona adotta
4. Attività ed esercizio fisico
La nostra raccolta dati intende verificare:
esercizio fisico, attività fisiche, tempo libero
attività di vita quotidiana
sport
fattori che interferiscono con l’attività fisica
5. Riposo e sonno
La nostra raccolta dati intende verificare:
modello di sonno, riposo e rilassamento
percezione della quantità e qualità del proprio riposo
aiuti e problemi relativi al sonno
6. Cognitivo e percettivo
La nostra raccolta dati intende verificare:
adeguatezza delle funzioni sensoriali
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Alcune accortezze:
sedere vicino al paziente può aiutarlo a parlare delle sue difficoltà o di argomenti dolorosi
sedere quietamente riduce le distrazioni che possono disturbare
mantenere un contatto con gli occhi lo aiuta a sentire che l’infermiere è attento a ciò che egli
dice.
Esame fisico
Si tratta di un metodo di raccolta sistematico, che utilizza i sensi per indagare i problemi di salute;
vi sono quattro tecniche:
· Ispezione
· Palpazione
· Percussione
· auscultazione
DOCUMENTAZIONE CLINICA
La consultazione di altre fonti d’informazione è un ulteriore modo di verificare la validità di ciò che
abbiamo appreso sul paziente e al contempo approfondirlo.
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Molte notizie possono essere tratte da cartelle cliniche e/o infermieristiche contribuendo alla
formazione di un quadro generale sulla situazione clinica (precedenti malattie, ricoveri, funzioni e
disfunzioni) e personale del paziente. La documentazione clinica passata e presente è utile per
completare l’accertamento in quanto può rilevare dati non espressi dal paziente stesso o non
raccolti.
I test di laboratorio e le procedure diagnostiche chiariscono, completano e verificano i risultati
emersi dall’intervista e dall’esame fisico.
DIAGNOSI INFERMIERISTICA
La diagnosi infermieristica è la seconda fase del processo infermieristico; ma che cosa vuol dire
DIAGNOSI?
Per definizione, la diagnosi è l’accurato studio critico di qualcosa allo scopo di determinarne la
natura.
Nel marzo del 1990, nel corso della nona conferenza della North American Nursing Diagnosis
Association (NANDA), l’assemblea generale ha approvato una definizione ufficiale della diagnosi
infermieristica:
La Diagnosi Infermieristica è un giudizio clinico riguardante le risposte della persona, della
famiglia o della comunità a problemi di salute/processi vitali attuali o potenziali.
La Diagnosi Infermieristica costituisce la base sulla quale scegliere gli interventi infermieristici
volti a raggiungere dei risultati di cui l’infermiere è responsabile.
La diagnosi infermieristica è un’affermazione che descrive uno specifico tipo di problema o di
risposta identificato dall’infermiere. Essa non va usata per designare tutti i problemi che
l’infermiere può riconoscere, perché questo non metterebbe in risalto l’unicità del ruolo
infermieristico: occorre quindi distinguerla dal problema collaborativo.
La diagnosi infermieristica esprime il giudizio professionale sulle condizioni del paziente, sulle sue
risposte ai trattamenti ricevuti e sulle necessità di assistenza infermieristica.
È tappa fondamentale per procedere al piano di assistenza…muove, in sostanza, tutto il processo
assistenziale.
Tutto ciò che abbiamo raccolto dall’osservazione, dal colloquio, dall’esame fisico, dalla visione
della documentazione clinica, deve essere organizzato ed interpretato per identificare la capacità del
paziente di far fronte ai bisogni di salute.
Identificare i bisogni che il paziente esprime nel tentativo di adattarsi agli effetti della malattia vuol
dire “considerare” quale tipo di assistenza è necessaria per accrescere e sviluppare il più possibile le
sue abilità per superare lo stato negativo della malattia.
Fare diagnosi infermieristica vuol dire descrivere le risposte, i segni, i sintomi che indicano un
effettivo o potenziale (rischio) problema di salute e identificare le cure più appropriate per
risolverlo.
La formulazione della diagnosi infermieristica è il logico ampliamento della raccolta dati relativi
all’accertamento. Durante l’accertamento avete posto ogni domanda relativa all’anamnesi, svolto
ogni esame tecnico riguardante le condizioni fisiche, preso in considerazione ogni risultato dei test
di laboratorio ed effettuato un’osservazione attenta e perspicace sulle condizioni generali
individuali…
Attraverso:
· Analisi dei dati
· Interpretazione dei dati raccolti
· Individuazione del problema
· Formulazione degli obiettivi
È possibile diagnosticare il problema o i problemi, reale o di rischio che permettono al
professionista infermiere di pianificare l’assistenza infermieristica volta alla risoluzione del
problema medesimo.
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Utile a questo scopo è procedere alla stesura di una lista di problemi da comporre seguendo ad uno
ad uno i modelli funzionali di salute proposti dalla Gordon. I problemi devono essere poi ordinati in
modo prioritario per poter sviluppare le diagnosi infermieristiche operative per la pianificazione
assistenziale.
TIPOLOGIA, STRUTTURA E SISTEMI DI CLASSIFICAZIONE DELLE DIAGNOSI INFERMIERISTICHE.
Varie sono le tipologie di diagnosi infermieristiche identificate; il NANDA ci propone tre modelli
di diagnosi.
Attuali o reali: Rappresentano una condizione convalidata clinicamente.
Rischio o rischio elevato: Consistono nel giudizio clinico secondo il quale una persona, una
famiglia o una comunità è vulnerabile nei confronti di un certo problema
Benessere: Consistono in un giudizio clinico riguardante una persona, una famiglia o una
comunità in transizione da un livello specifico di benessere ad un livello superiore.
Riguardano quindi le diagnosi relative alla promozione della salute. Devono in questo caso
essere presenti due elementi:
a) il desiderio di un maggior livello di benessere
b) la presenza di una condizione o funzione efficace, cioè di potenzialità personali e
ambientali per migliorare la situazione.
Esempio1
Titolo: Rischio elevato di compromissione dell’integrità cutanea
Correlato a:
Immobilità
Secondario a:
Dolore
Esempio 2
Titolo: Rischio elevato di infezione
Correlato a:
Incisione chirurgica
Difficoltà di cicatrizzazione
Secondario a:
Diabete mellito
A proposito delle diagnosi di benessere, ricordiamo che queste diagnosi sono legate alla
promozione della salute per cui parleremo di condizioni di attuale benessere che mira ad uno stato
di ulteriore accrescimento.
Sono situazioni in cui l’individuo in salute stabile cerca di modificare le proprie abitudini al fine di
raggiungere un livello di salute più elevato.
Problemi collaborativi
L’infermiere non opera da solo, spesso la gestione dei problemi di salute degli utenti lo chiama a
collaborare in regime di multidisciplinarietà, cioè con altri gruppi professionali. Pertanto, vi sono
situazioni cliniche, non descrivibili con diagnosi infermieristiche, ma che richiedono comunque
interventi assistenziali di natura infermieristica.
L’infermiere, durante la sua raccolta dati, identifica situazioni cliniche che deve affrontare:
In veste di operatore prescrittore (autonomo)
E in veste di collaboratore con altre professioni (in collaborazione)
Dalla prima situazione, in veste autonoma, scaturiscono le Diagnosi infermieristiche, dalla seconda
situazione invece si evidenziano quelli che vengono denominati Problemi Collaborativi.
Oggi risulta più difficile formulare obiettivi a lungo termine per i pazienti ricoverati in quanto i
tempi di degenza sono sempre più ridotti; gli infermieri di corsia spesso si pongono solo obiettivi a
breve termine.
Gli obiettivi devono inoltre essere concordati con il paziente ogni volta che questo sia possibile;
l’adesione dell’utente è indispensabile in quanto il raggiungimento dell’obiettivo finale lo coinvolge
in prima persona. L’infermiere può rendere partecipe anche la famiglia e stabilire obiettivi
immediati o a lungo termine. Questo perché spesso sono i familiari a continuare il programma
infermieristico una volta che il paziente viene dimesso.
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L’igiene personale
Il riposizionamento
L’aiuto nella deambulazione
L’alimentazione
2. DIPENDENTI: quando fanno riferimento a problemi che cadono sotto la responsabilità del
medico, quindi della diagnosi medica:
Somministrazione di farmaci
Sostituzione delle medicazioni
Prelievi di sangue
Somministrazione di infusioni venose
3. INTERDIPENDENTI: quando vengono effettuati in collaborazione con altri membri
dell’equipe sanitaria come.
Collaborare ad un programma educativo per un gruppo di pazienti; in questo caso gli
interventi permettono all’infermiere di coordinare attività in modo da utilizzare le
conoscenze di altri professionisti a beneficio del paziente.
Quindi metto in evidenza se l’obiettivo è stato raggiunto, se è stato raggiunto solo parzialmente, se
non è stato raggiunto, se sono sorti altri problemi o sono state formulate altre diagnosi
infermieristiche.
L’analisi costante del nostro piano di assistenza, attraverso la valutazione promuove un meccanismo
di feedback permettendoci, in un clima di assoluta circolarità ed elasticità, di modificare obiettivi,
interventi e rivalutare costantemente.
Queste, le domande, da ripetersi all’infinito:
Le condizioni del paziente sono migliorate, peggiorate o stazionarie?
Le diagnosi infermieristiche erano accurate?
Le necessità del paziente sono state soddisfatte?
paziente ha raggiunto l’obiettivo documentato nel piano di assistenza?
Quali interventi infermieristici dovrei correggere o interrompere?
Dovrei rivedere le priorità dei miei interventi?