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I mandati dell’AS
Mandato istituzionale: AS fa parte di un’organizzazione e quest’ultima indica
le competenze, i contenuti, le modalità attraverso i quali può e deve operare a
fare dei fruitori del servizio che eroga.
Mandato professionale: è colui che una volta acquisito il titolo di AS esercita
la propria professione.
Mandato sociale: è ciò che la comunità richiede e necessita attraverso una
richiesta implicita o esplicita.
A cosa serve la ricerca nel servizio sociale
1.Analisi e decodifica della domanda/bisogno
2. Progettazione dell’intervento (a livello del singolo, del gruppo, della
comunità)
3.Monitoraggio dell’intervento
4.Valutazione efficacia dell’intervento
LIBRO
CAPITOLO 1
Tutto ciò che conosce l’AS è l’accumulo di ciò che appreso durante il suo
persorso, esperienze, informazioni…
Tutto ciò è il mix di sapere, che possiamo distiguindere in sapere,saper fare e
saper essere.
● Sapere si riferisce alla conoscenze teoriche e metodologiche
● Sapere fare è come agisce
● Sapere essere è il comportamento e le azioni del professionista in un
contesto lavorativo.
Hudson ci aiuta a distinguere diversi tipi di conoscenza:
-CONOSCENZA PERSONALE: anche se l’AS svolge la sua professione di
avvalersi sempre di regole della buona educazione e
comportamento(apprese dall’esperienza personale) quando incontriamo una
persona.
-CONOSCENZA TEORICA: Ciò che è stato appreso nel corso di studi gli
servirà a comprendere e spiegare le azioni che svolgerà durante il processo di
intervento.
-CONOSCENZA EMPIRICA: è il risultato della raccolta e dell’interpretazione
dei dati sull’attività che andrà a svolgere, e serve a spiegare i problemi che si
andranno ad affrontare sul campo.
-CONOSCENZA PRATICA: è l'insieme di ciò che hai studiato e ciò che hai
appreso dalle esperienze fatte sul lavoro, questo permette all’AS di prendere
delle decisioni.
-CONOSCENZA PROCEDURALE: sono le varie procedure che compie per i
vari casi però attenendosi anche alle leggi che lo stato impone.
LOGICA E INTUITO
Sistema 1: è in grado di predisporre risposte veloci e automatiche guidate
dall’intuizione.
Sistema 2: si basa sulla razionalità logica, che viene fatta attraverso le analisi,
per fare queste analisi serve raccogliere informazioni, comprenderle e
connetterle.
Entrambi i due processi possono dare origine a errori cognitivi, esempi di
questi errori cognitivi sono, le euristiche della disponibilità- euristica della
rappresentatività.
sospeso
TEORIE FORMALI E INFORMALI
Quando si parla del termine teoria e bene fare una distinzione tra teoria del
linguaggio quotidiano e teoria nel linguaggio scientifico. teoria del linguaggio
quotidiano ci si riferisce a eventi che succedono nella realtà, mentre nel
linguaggio scientifico il termine teoria serve a descrivere una serie di
enunciati(spiegazione di un fenomeno metodo scientifico).
Sibeon distingue tra teorie formali e informali. Le prime sono enunciati scritti e
discussi in ambito accademico e professionale, mentre le teorie informali sono
insieme di teorie influenzate da particolare credenze.
A COSA SERVONO LE TEORIE?
“La letteratura evidenzia come contare su buone pratiche, senza saper
spiegare le ragioni per cui sono considerate buone, è rischioso per diverse
ragioni e raccomanda una pratica in ogni caso informata dalla teoria e dalle
evidenze” (Sanfelici, 2018, 23)
Ogni professionista fa uso di teorie, le teorie sono importanti perché servono
all’AS come comportarsi e agire sul campo e devono essere sottovalutate.
I TIPI DI TEORIE UTILI
Sibeon distingue 3 tipi di teorie:
1)Le teorie su cosa è il servizio sociale
● Prospettiva della giustizia sociale:è quello lavorare sulla collettività e
non sui singoli individui
● Problem solving:lavorare sull’individuo con problemi ad integrarsi con la
società
● Empowerment: lavora sulle qualità e capacità dell’utente(dare
responsabilità e credere in se stesso)
2)Le teorie sul mondo del cliente (ad es. Bandura): Si basa sul lavoro con
individui, gruppo di persone e comunità.
Si può prendere come riferimento il modello di Bandura che spiega
l’apprendimento e lo stile educativo di una persona è dipende da ciò appreso
in passato.
3)Le teorie su come fare in pratica
Valutazione dell’efficacia dei modelli:
1. Problema che affronteremo col cliente
2. Caratteristiche e la relazione con il cliente
3. Contesto in cui lavoria
4. Fase di intervento in cui ci collochiamo
Alcuni AS preferiscono utilizzare sempre lo stesso modello ma è sempre meglio
saper conoscere almeno 2 o 3 modelli per i diversi casi che potremmo affrontare
perchè magari l’unico in cui siamo specializzati non potrebbe essere utile.
CAPITOLO 2
IL METODO
IL PROCEDIMENTO METODOLOGICO
Il processo metodologico di divide in 5 fasi:
1. Accoglienza, analisi della domanda, presa in carico (engagement)
Una persona può fare richiesta da sé o da parte di terzi. Il primo passo è
l’incontro tra il professionista e l’utente.L’as ha il compito di chiedere cosa l’ha
spinto a fare richiesta(capire le problematiche).l’AS deve tener conto di
un’assistenza empatica e non giudicante.
2. Analisi e valutazione (assessment)
Si svolge in un tempo variabile.l'obiettivo è quello di raccogliere dati per fare
un piano. Nel piano di parla qual è la percezione del cliente di fronte al
problema. quali sono gli altri sistemi punti di forza e di debolezza e quali
risorse sono attivate o possono essere attivate. i dati raccolti possono essere
raccolti tramite genogrammi ed ecomappe per risalire alle informazioni del
cliente.
3. Pianificazione (planning)
In questa fase il compito dell’AS è quelli di fare un progetto infatti vengono
messi in gioco sia le capacità dell’AS che del cliente. Formazione di obbiettivi
chiari ed espliciti al fine di ottenere dei cambiamenti rispetto la situazione
iniziale. questo piano può essere sia in forma orale che scritto ed è simile a un
contratto.
4. Attuazione e monitoraggio (implementing)
è la fase dell'attuazione del piano e promuove il cambiamento del cliente nei
confronti degli individui, relazioni tra essi dall’ambiente e dei servizi convolti. Il
cliente viene monitorato con servizi domiciliari oppure con contributi
economici.
5. Conclusione e valutazione degli esiti (termination and evaluation)
La conclusione del programma che è stato negoziato tra il cliente e il
professionista. La conclusione sia se il cliente e il professionista sono
d’accordo con gli obiettivi raggiunti del cliente. AS deve essere sicuro che il
suo cliente a conclusione abbia raggiunto i suoi obiettivi e che sia autonomo.
CAPITOLO 3
MODELLO CENTRATO SULLA PERSONA
Si fonda sulle teorie di Rogers.Questo modello di basa sull’ascolto sul non giudicare l’altro
abbandona l’idea di un esperto che dirige e consiglia l’utente.
Al termine paziente rogers preferisce quello di cliente per indicare che la persona non è
passiva ma attiva nel processo d’aiuto.I concetti chiave della teoria .di rogers sono: la
tendenza attualizzante, incongruenza e funzionamento psicologico e il disadattamento.
LA TENDENZA ATTUALIZZANTE
Non è facile conoscere una persona e dobbiamo capire come interpreta la
realtà che lo circonda.
E’ autoregolazione e percezione della realtà diversa.
INCONGRUENZA
Influenza molto la crescita personale perché l’individuo trovandosi in uno stato
di ansia e vulnerabilità,vorrebbe essere se stesso, ma non può essere felice
perchè non è ciò che la società richiede.
(ANSIA e vulnerabilità rispetto alle aspettative sociali e di ruolo-Goffman,
2013)