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2. Fasi dell’Orientamento
1. Fase tratto-fattore: gli individui cercano e creano degli ambiti lavorativi nei quali poter
esprimere i propri tratti soggettivi, delineando un adattamento reciproco fra persona ed
ambiente.
2. Fase se caratteriologico-affettiva: per l’adattamento di un individuo al proprio ambiente
lavorativo è necessario considerare gli interessi; la persona riesce bene perché prova
piacere e interesse nel lavoro.
3. Fase clinico-dinamica: prendi in considerazione in primo piano: il vissuto soggettivo, i
suoi moti inconsci, la sua storia (le esigenze del mercato del lavoro).
4. Fase dello sviluppo vocazionale: il ruolo lavorativo influisce sull’immagine generale che
l’individuo ha di sé, e che quindi è lui stesso ad “orientarsi”.
5. Fase centrata sulla persona: l’attenzione è rivolta all’individuo, che svolge un ruolo
attivo nel percorso di orientamento, e che necessita di chiarimenti per meglio
comprendere la propria situazione: attenzione alla persona, importanza dell’autostima e
fiducia nella capacità di orientarsi.
3. Modelli dell’Orientamento
1. Modello informativo: ha lo scopo di fornire informazioni al soggetto, in vista di
decisioni.
2. Modello psicodiagnostico:
a) mira ad individuare attitudini e caratteristiche della persona
b) serve a stabilire come la persona si inserirà nell’ambiente formativo o professionale
3. Modello educativo: le scelte professionali o scolastiche sono influenzate da fattori
ambientali.
L’orientamento come sviluppo: sottolinea l’importanza delle modalità con cui la persona
costruisce la propria carriera e ipotizza cinque stadi evolutivi caratterizzati da compiti di
sviluppo: la crescita; l’esplorazione; la stabilizzazione; il iriantenimento e il declino.
+Importante l’immagine che il soggetto ha di sé, l’autovalutazione
+L’intervento deve qui mirare a ricostruire la storia del soggetto per individuare quali
strategie egli adotta nella risoluzione dei problemi
+Si sottolinea l’interazione tra individuo e l’ambiente, e la visione della scelta
professionale come parte del processo evolutivo individuale
4. Modello del counseling: la responsabilizzazione dell’individuo è centrale in cui non si
suggeriscono soluzioni, ma si fornisce una più ampia visione della propria situazione.
Questo intervento mira a tre obiettivi:
1– l’analisi critica del proprio percorso personale e professionale
2– l’individuazione dei propri interessi, valori e preferenze
3– la creazione di un progetto personale e professionale realistico
5. Il modello psicosociale: si considera l’individuo connesso all’ambiente sociale, inteso
come scuola o ambito lavorativo, attraverso i valori del gruppo al quale appartiene, i
quali determinano le rappresentazioni che spingeranno il soggetto a un dato ambiente
piuttosto che un altro. Viene dato spazio al significato che ricopre l’appartenenza ad un
dato gruppo, e si tenta di capire come il sogg. mette in atto processi quali la
socializzazione e l’interiorizzazione a vari livelli: nel nucleo familiare, nel gruppo dei
pari e nei mass media.
6. Il modello interdisciplinare: Questo approccio ha integrato: il ruolo dalla trasmissione
delle informazioni; il valore degli strumenti psicodiagnostici; l’orientamento come un
processo educativo continuo; l’utilizzo del counseling e il ruolo di un’ottica
psicosociale.
4. Cos’è il counseling
Un processo di apprendimento interattivo, tra counselor e cliente e può occuparsi di come
indirizzare e risolvere specifiche questioni, prendere decisioni, affrontare le crisi,
migliorare le relazioni, affrontare problematiche evolutive, promuovere e sviluppare una
maggiore consapevolezza personale.
6. Counseling o psicoterapia?
Il counseling si orienta a tutti quei problemi di tipo professionale, esistenziale, operando
inoltre nel campo della formazione e della crescita professionale.
Psicoterapia Counseling
– Il fattore psicopatologico è essenziale e ha • Ha la finalità di consapevolizzare il cliente
la finalità della guarigione dell’individuo del
– Agisce laddove ci si trova in presenza di proprio disagio e fornirgli gli strumenti
una l‘sofferenza psichica necessari per potenziare le proprie risorse con
– Mira a cercare l’origine del disturbo l’obiettivo di contribuire in prima persona al
psichico, concentrandosi sulla patologia proprio benessere psicofisico
• Agisce laddove vi sono problemi
interpersonali
denunciati dallo stesso cliente e ben limitati
alla
sfera del conflitto
• Mira invece a promuovere la salute e il
benessere
del paziente trascendendo la patologia: agisce
sulla salute del cliente
7. Il counseling di orientamento cosa fa:
1. Si prefigge di offrire la possibilità di: esplorare, scoprire e rendere chiari schemi di
pensiero
2. Aumentando il livello di consapevolezza e facendo un uso delle risorse
3. Aiutare le persone ad aiutarsi
Autopresentazione efficace/inefficace
Efficace Inefficace
• Fiducia in se stesso • Poca consapevolezza dell’impressione
• Interesse per l’altro suscitata negli altri
• Aperto all’esperienza • Minore autostima
• Coglie la peculiarità dell’altro •Incapaci di modulare la propria immagine
dinanzi a situazioni che lo richiedono
Automonitoraggio Autopresentazione
• Fiducia nelle proprie capacità •Fiducia in sé e negli altri
interpersonali • Abilità nel presentare immagine di sé
• Modificazione di sé accettabile
• Manipola per essere accettato • Valorizzazione di sé
• Soggetto autore della modifica rigida • Apertura all’esperienza
della propria immagine • Flessibilità attentiva, cognitiva, emotiva
• Continuum tra punto di vista dell’altro e
adattamento nell’utilizzo dell’esperienza