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Lutto Traumatico/Complicato/Prolungato:

manifestazioni cliniche e linee guida per l’intervento

La crescita post-traumatica

Prof.ssa M. L. De Luca
2015


Argomenti:
■ Il concetto di Lutto traumatico/Complicato/Prolungato
■ La nuova categoria per il DSM-5: “Lutto complicato”

■ I diversi esiti di lutti e traumi riscontrati empiricamente


■ La resilienza, il Recupero, la Crescita Posttraumatica

■ Un accenno alla attuale ridefinizione del processo di


elaborazione del lutto

■ Brevi videoclip per esemplificare alcuni concetti


Lutto Complicato
Parkes, 2007

■ Molta ricerca ha dimostrato che la perdita di una persona


amata può causare disagio duraturo e problemi di salute
fisica e mentale

■ Ha anche dimostrato che la perdita può portare a


miglioramenti nella maturità e nella forza psicologica
(Neimeyer, 2001)

■ Ha evidenziato i fattori di rischio che influenzano in tipo di


esito (Stroebe & Schut, 2002), fornendo elementi utili ad
identificare le persone da indirizzare verso le forme di
aiuto


Lutto Complicato
Parkes, 2007

■ Il lavoro di ricerca si è concentrato negli


ultimi anni su tre domande:

■ C’è un tipo di lutto (grief) che può essere


considerato disturbo mentale?
■ Come va classificato e differenziato dagli altri
disturbi?
■ Quali criteri diagnostici sono validati dalla
ricerca?

Lutto Complicato
Parkes, 2007

■ C’è
un tipo di lutto (grief) che può essere
considerato disturbo mentale?

■ Molte ricerche hanno dimostrato che per una


minoranza di soggetti il lutto rimane cronico e
grave danneggiando il funzionamento in vari
ambiti della vita

■ Questi soggetti hanno anche dimostrato di


essere a rischio per esiti quali malattie
cardiache, disturbi d’ansia, depressione e suicidio

Lutto Complicato
Parkes, 2007

■ Come va classificato e differenziato dagli


altri disturbi?
■ Proposte:

■ Lutto traumatico (Traumatic Grief)


■ Lutto
Complicato (Complicated Grief);
Horowitz & coll.
■ Lutto Prolungato (Prolonged Grief; Prigerson
& coll)

■ Psicotraumatologia
■ Tanatologia
■ Psicologia
■ Lutto
dell’emergenza
■ Trauma

Lutto Traumatico

1. Morte improvvisa
2. Violenza, mutilazione
3. Prevedibilità/Casualità
4. Perdita di un figlio
5. Morti multiple
6. Incontro con la morte (per
minaccia diretta a sé o secondaria Ricci Rivera
Alla morte dell’altro Lombardi

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“Lutto Complicato”
■ Ci sono due gruppi di ricercatori che hanno lavorato alla
definizione, empiricamente fondata, di criteri affidabili per
la nuova categoria diagnostica che sarà inserita nel DSM-5:
■ “Lutto Complicato” o “Disturbo da Lutto Prolungato”:
■ Horowitz e coll.
■ Prigerson e coll.
■ Secondo Prigerson è chiaramente differenziabile dalla
depressione ed è inquadrabile come un Disturbo
dell’Attaccamento
■ Secondo Horowitz è una Sindrome di Risposta allo Stress e
ne sottolinea i sintomi post-traumatici

“Lutto Complicato”
■ Nonostante le differenze tra i due gruppi di ricerca si è
arrivati alla convergenza su alcuni criteri (Parkes, 2007):

■ Persistente struggimento per la persona perduta

■ Deve essere trascorso un periodo di sei mesi o più dal lutto

■ La sindrome danneggia gravemente la capacità del soggetto di


funzionare nei ruoli e nelle responsabilità lavorative e familiari

■ Sono anche richiesti criteri di traumatizzazione:


■ Persistenza di sentimenti di torpore emotivo insieme a difficoltà
incapacità di accettare la realtà della perdita
■ Frantumazione degli assunti fondamentali con perdita di direzione e
significato della vita

“Lutto Complicato”
■ In vista dell’inserimento nel DSM-5 e nell’ICD-11, i due
filoni di ricerca si sono uniti in uno sforzo comune e nel
2009 è stato pubblicato lo studio che si è proposto come
base per la nuova categoria:
■ Prolonged Grief Disorder (www.plosmedicine.org)
Prigerson, Horowitz & coll.
■ Il quadro tracciato prevede un prolungarsi del disagio
emotivo oltre i sei mesi dalla perdita e descrive sintomi di
tipo intrusivo, di evitamento e di depressione/disperazione.
■ La categoria si basa su ricerca valida ma che va arricchita
con altri dati, visto che il campione era prevalentemente di
vedovi. Manca un riscontro dell’efficacia delle categorie
nei casi di perdita di un figlio

“Lutto Complicato”
■ Anche il gruppo della Shear (Columbia Univ.) ha
avanzato le proprie proposte per definire il quadro
clinico del Lutto Complicato (vedi Tavola di raffronto)

■ Prigerson e Shear indicano il criterio temporale di 6


mesi mentre il DSM-5 opta per 12 mesi

■ Per la Prigerson il ‘desiderio persistente/nostalgia’ è


un sintomo centrale mentre la Shear introduce la
ruminazione, la siucidarietà e l’intensa reattività
emotiva e fisiologica

Prof.ssa M. L. De Luca 2015


Confronto tra i criteri per il Disturbo da Lutto persistente complicato (De Luca, 2013)
(segue)
Tavola tratta da: De Luca, 2013, pp.148-151.
Dal Lutto Persistente Complicato alla Crescita Post-Traumatica:

.

“The Grief and Growth therapy”- Livello I

Il Disturbo da Lutto prolungato nell’ICD-11


Criteri diagnostici:
• • Morte di una persona vicina
• • Risposta di dolore (grief) persistente e pervasiva accompagnata da
desiderio/nostalgia o preoccupazione per il defunto
• • Dolore emotivo intenso (tristezza, colpa, rabbia, negazione, biasimo, difficoltà
ad accettare la morte, senso di aver perso una parte di sé, difficoltà di
sperimentare un umore positivo, intorpidimento emotivo, difficoltà di
impegnarsi in attività sociali o di altro tipo)
• • Minimo 6 mesi dopo la morte, con un disagio che supera chiaramente le
norme sociali, culturali e religiose del soggetto (una sofferenza anche lunga ma
che è coerente con il contesto culturale e religioso viene considerata normale)
• • Danno significativo nel funzionamento personale, familiare, sociale,
professionale o di altro tipo

M. Luisa DE LUCA

Dal Lutto Persistente Complicato alla Crescita Post-Traumatica:



“The Grief and Growth therapy”- Livello I

Il Disturbo da Lutto Persistente Complicato nel DSM-5 (prima


proposta in Sez.III, 2013)

* Holly Prigerson ritiene il LC ben differenziabile dalla depressione e lo


inquadra come un Disturbo dell’Attaccamento

* Per Mardi Horowitz è una Sindrome di Risposta allo Stress e ne


sottolinea i sintomi post-traumatici

* DSM-5: DLPC con 3 Cluster di sintomi

M. Luisa DE LUCA
Dal Lutto Persistente Complicato alla Crescita Post-Traumatica:

“The Grief and Growth therapy”- Livello I

Il Disturbo da Lutto Persistente Complicato nel DSM-5 (2013)

Caratteristiche del disturbo:

Criterio A ! L’individuo ha vissuto la morte di qualcuno con cui aveva una


relazione stretta

Criterio B ! dal momento della morte presenza (almeno 12 mesi) di


almeno 1 su 4 sintomi:
● 1. Persistente desiderio/nostalgia
● 2. Tristezza e dolore emotivo intensi Attaccamento

● 3. Preoccupazione per il deceduto


● 4. Preoccupazione per le circostanze della morte
PTSD (intrusività)

M. Luisa DE LUCA
Grief & Growth Therapy”- Livello II

1. Persistente desiderio/nostalgia Attaccamento


2. Tristezza e dolore emotivo intensi

3. Preoccupazione per il deceduto


4. Preoccupazione per le circostanze della morte PTSD (intrusivi)

● Sofferenza reattiva alla morte Disordine sociale/dell’identità

1. Difficoltà nell’accettare la morte 7. Desiderio di morire (riunione)


2. Incredulità/torpore emotivo 8. Difficoltà nel provare fiducia
3. Difficoltà ricordi positivi 9. Sensazione di essere soli/distaccati
4. Amarezza/rabbia 10.sensazione della vita come vuota,
5. Valutazione negativa di sé (colpa) senza senso; non farcela
6. Evitamento ricordi della perdita 11.Confusione circa proprio ruolo/
identità
12.difficoltà nel perseguire interessi/
fare piani per il futuro


Dal Lutto Persistente Complicato alla Crescita Post-Traumatica:

“The Grief and Growth therapy”- Livello I

Il Disturbo da Lutto Persistente Complicato nel DSM-5

Criterio D ! causa disagio clinicamente significativo/compromissione


funzionamento sociale, lavorativo ecc.

Criterio E ! La reazione di lutto è sproporzionata o non coerente con le


norme culturali, religiose, età

Specificare se: Con lutto traumatico (omicidio, suicidio o pensieri su


natura traumatica della morte)

M. Luisa DE LUCA
Grief & Growth Therapy”- Livello II

Attaccamento

PTSD (intrusivi)


Dal Lutto Persistente Complicato alla Crescita Post-Traumatica:

“The Grief and Growth therapy”- Livello I

Il Disturbo da Lutto Persistente Complicato nel DSM-5


Diagnosi differenziale:

*Lutto normale
Gravi reazioni per oltre 12 mesi

*Disturbi depressivi
In comune: tristezza, crisi di pianto, pensieri suicidari ma focalizzati sul tema della perdita

*Disturbo da Stress Post-traumatico


Co-presenza dei due disturbi se la morte è traumatica; entrambi presentano pensieri intrusivi
e evitamento; nel PTSD manca desiderio struggente

*Disturbo da ansia da separazione


Invece dell’ansia da separazione dalla FdA, c’è dolore per la separazione dal deceduto

M. Luisa DE LUCA

Dal Lutto Persistente Complicato alla Crescita Post-Traumatica:



“The Grief and Growth therapy”- Livello I

Rischi associati al Disturbo da Lutto Persistente Complicato

(Prigerson et al., PLoS Medicine)

Controllate le variabili della depressione e dell'ansia, il DLPC risulta associato a:


• Infarto miocardico e insufficienza cardiaca congestizia
• Disfunzione del sistema immunitario
• Uso e abuso di sostanze
• Ipertensione essenziale
• Compromissione funzionale
• Ridotta qualità della vita
• Tentativi di suicidio

Numerosi studi (Grossi et al, in preparazione) evidenziano il significativo aumento di


queste malattie nei 12-24 mesi successivi alla perdita

M. Luisa DE LUCA

Grief & Growth Therapy”- Livello II

Attaccamento

PTSD (intrusivi)


Dal Lutto Persistente Complicato alla Crescita Post-Traumatica:

“The Grief and Growth therapy”- Livello I

ricorrenze

Senso di isolamento/estraneità dagli


altri; irritabilità, disinteresse
Preoccupazione per il defunto

De Luca, in preparazione

M. Luisa DE LUCA

Dal Lutto Persistente Complicato alla Crescita Post-Traumatica:



“The Grief and Growth therapy”- Livello I

Il
(Neimeyer, 2020)
• Isolamento della famiglia dal morente e dalle

potenziali fonti di supporto

• Morte scioccante e imprevista

• Elevata ansia e impotenza, rottura del legame di


cura e attaccamento

• Confusione sul ruolo di Dio, perdita della comunità


religiosa e dei rituali

• Profonda crisi di significato, violazione del mondo di


credenze (visione del mondo)

• Perdita sproporzionata nelle comunità minoritarie

• Sistema medico sopraffatto senza alcun ruolo per il


supporto della famiglia nei confronti del malato

M. Luisa DE LUCA

‘Contesto Covid del morire’

Nel contesto pandemico aumentano i ‘Lutti


Sospesi’:
Dal Test US emergono due fattori che, insieme alla difficoltà di dare un
significato alla morte, predicono il 50-60% di Lutto Persistente Complicato

• Desideri non realizzati: cose non dette e opportunità mancate

• Conflitti irrisolti: controversie o indiscrezioni non affrontate

Klingspon, Holland, Neimeyer, Nichtental, (2015; 2018)

M. Luisa DE LUCA

“Lutto Complicato”
■ Inoltre le persone con Lutto Complicato
sperimentano che il loro mondo di significati,
ciò che hanno sempre dato per scontato è
stato distrutto; la vita sembra aver perso
significato e direzione

Ricci 2
Ricci 2
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Esiti
1. Cronico
■ Distress acuto, non se ne esce
(PTSD ; Lutto Complicato)

2. Recupero
■ Sofferenza meno intensa,
periodo più breve (Recovery)

3. Ritardato
■ Pronto recupero seguito da
probemi (Delayed)

Prototypical Paterns of Disruption in Normal


4. Resiliente functioning Across Time
■ Resistenza all’impatto Following Interpersonal Loss or potentially Traumatic
dell’evento e mantenimento di Events
buon adattamento (Resilience) (Bonanno, 2004, p .21)

■ Cronico:

■ Video: Ricci 3
■ Rivera

Fratello Rivera

Rivera 33
■ Video: Ricci 3 34
Fratello 35
36
(10 – 30 %)

(5 – 10 %)

(15 – 35 %)
(35 – 55%)
35 –3555%
-55%

Prototypical Paterns of Disruption in Normal functioning Across Time


Following Interpersonal Loss or potentially Traumatic Events
(Bonanno, 2004, p .21)

Perdita, Trauma e Resilienza


■ George Bonanno (2004; 2005) ha riesaminato la
letteratura di ricerca e ha sintetizato in 4 prototipi
i posibili esiti dell’impatto di lutti e traumi nell’arco
di due anni.

■ I punti chiave del suo contributo sono:


1. La resilienza è diversa dal recupero
2. La resilienza è un esito comune (35-55%)
3. Ci sono molti percorsi, a volte inattesi, verso la resilienza

Resilienza e Recupero

■ Capacità di mantenere un ■ Il funzionamento normale


equilibrio stabile (livelli stabili temporaneamente lascia
di funzionamento fisico e spazio a patologia sopra e
psicologico sano) sottosoglia (depressione,
■ Non è uguale ad “assenza di PTSD, ecc.) per alcuni mesi
patologia” ■ Segue un graduale ritorno ai
■ Sperimentano perturbazioni livelli di funzionamento pre-
transitorie nel funzionamento evento
normale (diverse settimane di
preoccupazione, sonno agitato
ecc.) ma la traiettoria è stabile
■ Mostrano capacità generativa
ed emozioni positive

Crescita Posttraumatica
■ “La trasformazione positiva che le persone possono
sperimentare nel loro affrontare il dolore e altre
circostanze di vita altamente stressanti”
(Tedeschi & Calhoun, 1996; 1999)

■ Gli eventi traumatici sono intesi in modo più ampio


che nel DSM-IV:

■ “Circostanze di vita che sfidano gravemente le risorse


delle persone, specialmente i loro modi generali di
intendere i mondo e il proprio posto in esso” (Tedeschi &
Calhoun, 2007)

PostTraumatic Growth - Dimensioni


■ Dimensioni fattoriali

■ Dimensioni ‘qualitative’ ■ 2. Cambiamenti positivi nella


relazione con gli altri (es: più
intime) (Relating to others)
1. Cambiamenti nella
percezione di sé ■ 1. Nuova comprensione di se
stessi come più forti e più
2. Cambiamenti nella capaci (Personal Strenght)
relazione con gli altri
■ 3. Maggior apprezzamento
1. Cambiamenti nella della vita (Appreciation of
propria filosofia di vita life)

■ 3. Avventurarsi in nuovi
aspetti della vita (New
Possibilities)

■ 2. Crescita nella dimensione


spirituale o più in generale
nell’ambito esistenziale
(Spiritual Change)

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Trasformazione nella PTG
■ Come avviene questa trasformazione?
■ L’evento critico innesca una serie di adattamenti
emotivi e cognitivi necessari per dare senso alla
perdita

■ Janoff-Bulman (2006) descrive il cambiamento


degli schemi nel trauma e nella crescita
posttraumatica: la propria “teoria del mondo”
viene sfidata o distrutta nelle sue convinzioni
fondamentali

trasformazione
■ Nella situazione traumatica:
■ Sé = minacciato, pieno di orrore, impotente
■ Altro = terrorizzante, pericoloso
■ Mondo = frantumato, malevolo, senza senso

■ Questo mette in moto la necessità di ripensare


assunzioni e credenze in modo da rendere
ancora il mondo comprensibile e prevedibile

Trasformazione narrativa
■ Secondo Neimeyer (2006) l’evento traumatico
rappresenta una enorme discontinuità nella propria
costruzione autobiografica: c’è un “prima” e un “dopo”

■ Questa frattura rimette in discussione le proprie


assunzioni con conseguenze negative o anche positive
(Vedi: Estela)

■ La rielaborazione narrativa richiede una alta qualità


di risposta sociale al proprio lutto/trauma:
possibilità di ‘raccontare’ ! rielaborazione degli
schemi (vedi S. Venezia)

■ Estela A
■ Estela 2 (23.30- 25.10; 26.44)

■ Estela 3 * (32.56-34.35)

■ Estela 4 * (48.23-49.08)

Estela da Papa Francesco


Sentenza luglio, Argentina 2012
Il Venerdì – 3 Ottobre 2014
Il Modello Duale
■ Stroebe e Schut 2001
■ “ModelloDuale del coping rispetto al lutto” =
Dual Process Model of Coping With
Bereavement (DPM)
■ Utilizza tre aree di studio
■ il concetto di coping adattivo
■ le teorie dello stress e del trauma
■ teorie generali del lutto

Il Modello Duale
■ Definizione degli stressor associati al lutto
■ 1. “Orientamento alla perdita”
■ concentrazionesugli aspetti della perdita (teoria
dell’attaccamento; lavoro del lutto)
■ 2. “Orientamento alla ricostruzione”
■ concentrazione sugli stressor secondari
conseguenti al lutto
■ Entrambi sono fonti di stress e sono associati con
disagio e ansia; sono coinvolti nel processo di coping in
quantità variabili a seconda degli individui e delle culture

Elaborare il lutto
■ Secondo il “Modello Duale”:
■ la persona in lutto passerà alternativamente
tra il coping orientato alla perdita e il coping
orientato alla ricostruzione
■ a volte affronterà gli aspetti legati alla
perdita e a volte li eviterà (idem per la
ricostruzione)
■ l’oscillazione tra i due tipi di stressor è

necessaria per il coping adattivo (Fig.1)


Il Modello Duale

■ Vari modelli che vengono integrati nel DPM sottolineano


l’importanza dei processi cognitivi (significati,
presupposti) ed emotivi sia positivi che negativi.
■ Il coping adattivo è un’oscillazione tra (ri)valutazione
positiva e negativa sia verso la perdita sia verso la
ricostruzione (Fig. 2)
■ Il modello Duale permetterà di descrivere i percorsi
tipici di diverse culture, tra uomini e donne e bambini e
tracciare nuove mappe dell’evoluzione del coping
adattivo e disadattivo nel processo del lutto

Il “Legame che Continua” (Klass)


■ Nuove osservazioni dimostrano come le persone normali
mantengano spesso una forma di legame con la persona
scomparsa

■ Klass, Silvermann e Nickman 1996


■ Con il loro testo “Continuing Bonds. New
Understanding of Grief” fanno il punto sul graduale
emergere di dati e teorie che contestano il “modello
dominante” del lutto (vedi: Klass & Steffen, 2018).
■ Il punto fondamentale contestato è che il
“disinvestimento” sia la meta dell’elaborazione del
lutto

il “Legame che Continua”

■ Klass e Walter 2001


■ Evidenziano come nella storia delle specie umana la
continuazione dell’interazione con le persone dopo la
morte è molto più comune che non lo scioglimento del
legame

■ Il problema clinico del lutto è esploso in occidente nella


misura in cui è svanita l’importanza della vita dopo la
morte

■ Dopo l’esame delle forme di continuazione del legame


nell’antichità occidentale e nelle altre culture individua 4
forme di prosecuzione del legame riscontrate
attualmente (e 5 forme infantili)

il “Legame che Continua”


■ 1. “Sentire la presenza”
■ sensazione riferita in stato di veglia, di solito confortante
■ 2. “Parlare” con la persona
■ esperienza molto comune, si condividono pensieri, si informa
sugli eventi familiari.
■ 3. Viverla come “guida morale”
■ rappresentazione interna che svolge 4 funzioni: modello di ruolo,
guida in situazioni specifiche; chiarificazione dei valori; formazione di
memorie
■ 4. Parlare della persona
■ ricostruire la narrazione della vita della persona e del ruolo che
ha avuto nella propria

Il legame che continua


■ “Strategie di connessione” nei bambini:
■ 1. Collocazione in un luogo
■ solitamente il “cielo” nel quale immaginarla
■ 2. Sperimentare la presenza
■ dal suo luogo, può vedere il bambino e partecipare alla sua vita
(reagire agli eventi)
■ 3. Mantenere il contatto (to reach out)
■ visitare la tomba; parlare con il genitore
■ 4. Risvegliare le memorie
■ ricordare le caratteristiche; identificazione consapevole e in
evoluzione
■ 5. Oggetti che legano
■ oggetti personali, soprattutto nel primo anno

il “Legame che Continua”

Ricci 1
Lutto e Crescita PT
■ DalModello Duale sappiamo dunque che
le persone in lutto hanno bisogno di “fare
la spola” in modo del tutto idiosincratico
tra ‘perdita’ e ‘ricostruzione’
■ Dal“Legame che Continua” sappiamo che
la meta del lavoro non è separarsi dalla
persona perduta ma ristrutturare in
nuove forme il legame

Dal Lutto Persistente Complicato alla Crescita Post-Traumatica:



“The Grief and Growth therapy”- Livello I

M. Luisa DE LUCA
Lutto e Crescita PT
■ Nel processo di Crescita PostTraumatica in seguito a
lutto è quindi importante accettare che coesistono:
■ Crescita
■ Sofferenza
■ Trasformazione positiva
■ Dolore

■ Il dolore può essere il “motore” della crescita (vedi la


curva del “Recupero”); questo implica abbandonare
visioni lineari o stadiali del lutto e l’idea che
“crescita” = “più felicità”

Chi sono i Resilienti?


■ Sappiamo dalla letteratura sulla resilienza
infantile il legame tra resilienza e fattori
protettivi

■ Altre caratteristiche identificate nei resilienti:


■ La “Robustezza” (Hardiness)
■ L’Auto-valorizzazione (Self-Enhancement)
■ Il Coping Repressivo
■ L’ Emozione positiva e il ridere

Esempi
■ Nei diversi video identificare:
■ Lutto traumatico
■ Continuing Bond: Modello Duale
■ Crescita Posttraumatica

■ Brani:
■ Vera 15.05 !18.10; 19.30 !23.10 (Lutto traumatico)
■ Antropologi forensi; : Estela, Angela 42.40!48.39
(continuing Bond)
■ Angela 37.26 ! 40.42 (crescita posttraumatica)

“Robustezza”
■ La robustezza consiste di tre dimensioni
■ L’essere impegnati nel trovare uno scopo
significativo nella vita
■ Laconvinzione di poter influenzare l’ambiente che ci
circonda e il risultato finale degli eventi
■ Laconvinzione di poter imparare e crescere sia dalle
esperienze positive sia da quelle negative
■ Queste persone riescono ad abbassare l’impatto
degli eventi stressanti e sono capaci di
utilizzare un coping attivo e il sostegno sociale

Profili di Stati dell’Io resilienza


■ Moltericerche hanno dimostrato come
persone con attaccamento insicuro hanno
notevoli difficoltà nel fronteggiamento di lutti
e traumi
■ Attaccamento ansioso ! Stati dell’Io Critici e
Protettivi non integrati con quelli Liberi ! Lutto
cronico
■ Attaccamento Evitante ! Stati dell’Io Ribelli

e scarsa presenza di stati dell’Io Liberi ! Lutto


Ritardato (Evitato)

Profili di stati dell’Io e resilienza

■ Lepersone con Attaccamento Sicuro sono


caratterizzate da profili di stati dell’Io:
■ Liberi = contatto costruttivo con il proprio
mondo interiore
■ Protettivi = sensibili e progettuali verso il
mondo fisico ed interpersonale
■ Sonodunque capaci di esprimere e
condividere il dolore senza esserne
sopraffatti ! Resilienti

Profili di Stati dell’Io e Crescita


■ Le persone con attaccamento sicuro sono in grado
di avvicinarsi e utilizzare il contatto ed il sostegno
sociale anche di fronte a minacce di morte o al
pensiero della morte
■ Sono in grado (Mikulicer & Shaver, 2007) di
trasformare la minaccia della morte in occasione di
crescita, di aiuto verso gli altri ! stabilire solidi
legami di appoggio reciproco
■ Tale tipo di attaccamento diventa “strumento per

trascendere se stessi” ! Crescita Posttraumatica


Crescita Post traumatica:


● Nel processo di Crescita PostTraumatica in seguito a
lutto coesistono:
●Crescita
●Sofferenza
●Trasformazione positiva
●Dolore
● Il dolore può essere il “motore” della crescita; questo
implica abbandonare visioni lineari o stadiali del lutto e
l’idea che “crescita” = “più felicità”

M. Luisa DE LUCA
Qualitative

F
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l
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S. Giuliano -
padre
Linee Guida per l’intervento
■ Le persone con attaccamento sicuro sono in grado di
avvicinarsi e utilizzare il contatto ed il sostegno
sociale anche di fronte a minacce di morte o al
pensiero della morte
■ Sono in grado (Mikulicer & Shaver, 2007) di
trasformare la minaccia della morte in occasione di
crescita, di aiuto verso gli altri ! stabilire solidi
legami di appoggio reciproco
■ Tale tipo di attaccamento diventa “strumento per

trascendere se stessi” ! Crescita Post Traumatica


Linee Guida per l’intervento


■ Secondo Tedeschi e Calhoun (2006) chi lavora con persone
in lutto deve essere un ‘expert companion’ e deve (facendo
riferimento al Modello Duale):

■ Rispettare l’orizzonte culturale del cliente utilizzandone


le risorse

■ Contenere il grande disagio emotivo

■ Aiutare a rivedere quali scopi lasciare e rielaborare una


nuova narrazione della propria vita

Linee Guida per l’intervento


■ (segue) l‘expert companion’ deve:

■ Tollerare il lento processo del revisione del


mondo di convinzioni (assumptive world)

■ Costruirne una nuova versione ‘accomodata’ alla


perdita

■ Affrontare le difficoltà di riadattamento che ne


conseguono

Linee Guida per l’intervento


■ (segue) l‘expert companion’ deve (facendo
riferimento alle dimensioni della Crescita Post
Traumatica:
■ Dare un messaggio di fiducia nella capacità del cliente di trovare la
strada nel ‘viaggio individuale’ del lutto ! costruire il senso di
forza personale

■ Modellare e nutrire ! relazioni più intime con gli altri (ascolto,


esplorazione dei sentimenti, costruzione di fiducia)

■ Essere aperto alle domande di senso, alle questioni spirituali !


favorire la crescita spirituale

■ Aiutare ad accettare e favorire le trasformazioni positive ! nuove


possibilità, apprezzare la vita

Linee Guida per l’intervento


■ (segue)
l‘expert companion’ deve
(facendo riferimento al ‘Legame che
Continua’):
■ Aiutare a riconoscere che i cambiamenti positivi
che nel tempo seguono la perdita possono essere
visti come un modo per onorare la persona amata. Il
ricordo non è sterile ma diventa parte della
crescita:
■ Es:
Nuovi impegni, mete come forme di mantenere viva la
memoria e il legame mentre si esplorano ! nuove
possibilità nella vita

Numero sedute Grief & Growth Therapy Fase del Trattamento


AT
• Valutazione iniziale Stabilire l’Alleanza
1-2 • Raccolta dati per ricerca

• Assessment dei fattori di rischio e Terapeutica e l’Alleanza di
delle risorse per Crescita Post Lavoro
traumatica • Contratto iniziale
• Psicoeducazione sul lutto
3-4 ‘normale’, acuto e complicato
• Decontaminazione
• Psicoeducazione sul Modello del (contratto di trattamento)
Processo Duale e sui Legami che
Continuano
• Riduzione dei sintomi,
5-6 Stabilizzazione
• Decontaminazione
• Ampliare le risorse
• Consapevolezza delle convinzioni
disfunzionali

7-8-9 • Ri-equilibrio dei processi • Decontaminazione


eccessivamente sbilanciati
verso la perdita o verso la +
ricostruzione (Modello duale) • Deconfusione
• Pomuovere la ‘revisione’ del
legame e il CB Internalizzato
• Promuovere le dimensioni della
Crescita Post Traumatica
• Stabilizzazione dei processi di Riapprendimento e
10 lutto adattivi precedentemente

promossi Conclusione (Ancoraggio)
• Raccolta dati per ricerca

Follow-up • Stabilizzazione dei processi di • Prosecuzione e Rinforzo


lutto adattivi del Riapprendimento
• Raccolta dati di Follow up

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