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coaching
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LEZIONI DI
COACHING
Di
Robert Dilts
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http://www.robertdilts.it
L E Z I O N I D I CO A C H I N G D I R O B E R T D I LT S
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INTRODUZIONE
Quante volte hai sentito dire che il Coach lavora solo a livello dei comportamenti e
delle convinzioni dei propri clienti?
In realtà per poter essere efficaci nel coaching occorre lavorare ad un livello più
profondo che comprenda l’identità del cliente, apportando così cambiamenti che
possono essere duraturi.
Queste brevi lezioni hanno proprio lo scopo di farti capire l’importanza di un lavoro
più approfondito nel coaching per portare il cliente a dei risultati che un semplice
addestramento comportamentale non potrebbe produrre.
Leggendo capirai che cos’è l’identità di una persona e come sia in relazione con i
comportamenti, le convinzioni, i valori personali ma anche con tutto il mondo che
ci circonda. Capirai anche come sia possibile lavorare sull’identità per produrre dei
cambiamenti che abbiano un effetto cascata e si esprimano visibilmente attraverso
miglioramenti sostanziali della propria performance.
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Identità
C’è una vitalità, una forza vitale, una accelerazione che si traduce in azione, e
dal momento che esiste un solo esemplare di voi in ogni dato momento storico
questa espressione è unica. Se voi la bloccate, non esisterà più alcuna forma e
andrà perduta. Il mondo non potrà più averla. Non spetta a voi determinare quanto
buona essa sia, o paragonarla ad altre espressioni. È affar vostro ottenere il canale
aperto.
- Martha Graham -
L’identità si riferisce al nostro senso di chi siamo. Secondo il modello dei livelli
neurologici della PNL, l’identità è un livello di cambiamento e di esperienza che si
distingue dalle nostre convinzioni, capacità, comportamento e stimoli esterni.
Quando diciamo “io provo X” “io faccio X” “io capisco X” “io credo X di me”
ci riferiamo a un “Io” che è per sua natura differente dall’esperienza, dal
comportamento, dalla comprensione, dalle convinzioni. È un livello più profondo
che trascende ma include tutti gli altri livelli di esperienza. È l’identità che
filtra l’esperienze, la comprensione dell’esperienza. Perciò possiamo avere
comportamenti contraddittori, pensieri contraddittori, convinzioni contraddittorie ed
essere comunque la stessa persona.
In effetti, la parola identità viene dal latino Idem, che letteralmente significa “il
medesimo”. In questo senso è riferita a quello che non cambia e collega come
un filo i vari contesti ed è espresso in ogni cosa facciamo. È la nostra identità che
organizza le nostre convinzioni, capacità e comportamenti in un solo sistema. La
gente spesso sente il proprio senso di identità come “fonte”, “centro”, o “essenza”
che è sempre con loro.
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Anche se ognuno di questi modi di definire la propria identità può aiutare a portare
un certo livello di stabilità o chiarezza, sono tutti comunque incompleti. Riflettono
la nostra autoimmagine o il concetto di noi stessi più che la nostra vera identità.
Nessuno di loro costituisce la mappa giusta o racconta la storia completa. Ognuna
di queste descrizioni è limitata e potenzialmente limitante. Sono più relazionate con
la struttura superficiale del sé che con la struttura profonda.
Per fare un’analogia con l’identità, possiamo dire che chi siamo nel profondo è una
superposizione di tutti i nostri stati simultaneamente. Quando agiamo con gli altri
e ci sentiamo osservati o anche quando ci osserviamo, tendiamo a congelarci o a
rinchiuderci in uno stato particolare o un gruppo di stati.
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- Usare mezzi pratici per aiutare i clienti a valutare e a ottimizzare il fatto che
sono essi il risultato del loro passato, che adesso sono nel presente e che questo
sarà il motivo di ciò che saranno nel futuro.
- Assistere i clienti nel percepire il loro ruolo e la loro missione all’interno del
sistema di cui fanno parte.
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Uno dei modelli di NLP più utile per fare del coaching con la “C” maiuscola è
quello dei livelli Neurologici. Sia il coaching che il modelling frequentemente hanno
bisogno di gestire livelli multipli di apprendimento e cambiamento per poter avere
successo. Secondo il modello dei livelli neurologici ( Dilts 1989,1990,2000) la
vita della gente in un sistema e a maggior ragione la vita del sistema stesso può
essere capita e descritta secondo un numero diverso di livelli: ambiente esterno,
comportamenti, capacità, valori e convinzioni, identità e livello spirituale.
Questi altri livelli del processo sono influenzati dai valori e credenze che forniscono
la motivazione e le linee guida delle strategie e delle capacità usate per portare a
termine risultati comportamentali nell’ambiente. Es: perchè la gente fa le cose che
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C’è un altro livello, al quale ci si può riferire come spirituale. Questo livello
si riferisce alla percezione delle persone di un sistema più ampio al quale
appartengono e al quale partecipano. Queste percezioni sono collegate al motivo
per cui una persona dirige le proprie azioni, fornendo un significato e uno scopo per
le loro azioni, capacità, convinzioni e identità di ruolo che vanno oltre i vantaggi per
la propria identià.
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Fattori “spirituali”: la visione delle persone di un sistema più ampio di cui fanno
parte. Questi fattori riguardano per chi e per cosa si è fatta una certa azione (il
motivo).
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Ci sono molti tipi di supporto che aiutano le persone a cambiare con successo, a
crescere e a evolversi a livelli differenti.
Coaching
Coaching (nel suo significato più diffuso) è il processo di aiutare un’altra persona
a performare al massimo le sue abilità. Il metodo di coaching personale deriva dal
modello di training degli sport, che promuove una consapevolezza cosciente di
risorse e abilità e il loro sviluppo.
Estrae i punti di forza di un’altra persona attraverso un’osservazione attenta e di
feedback, facilitandola. Un bravo coach osserva il comportamento di una persona e
dà suggerimenti, guidandola al fine di migliorare in contesti e situazioni specifiche.
Il Coaching enfatizza il cambio generativo concentrandosi su come definire e
raggiungere obiettivi specifici.
Insegnare
Insegnare significa aiutare una persona a sviluppare abilità e capacità cognitive.
L’obiettivo dell’insegnamento è generalmente di assistere una persona aiutandola
ad aumentare le competenze e le abilità di pensiero.
L’insegnamento si focalizza sull’acquisizione di abilità cognitive generiche più
che sul risultato specifico di certe situazioni: un insegnante aiuta una persona a
sviluppare nuove strategie di pensiero e di azione. Nell’insegnamento si enfatizza
maggiormente l’acquisizione di nozioni piuttosto che il miglioramento dei risultati
ottenuti.
Mentoring
Il mentoring include il guidare qualcuno nella scoperta delle sue competenze
inconsce e nel superamento delle resistenze o interferenze interne, avendo fiducia
nella persona e rafforzando le sue intenzioni positive. Il mentore aiuta a cambiare o
a influenzare le convinzioni e i valori in modo positivo con loro, aiutando la persona
a rilasciare e svelare la sua saggezza interiore, spesso attraverso l’esempio stesso
del mentore. Questo tipo di mentore viene spesso interiorizzato e diventa parte
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della persona, così che la presenza esterna del mentore non è più necessaria. Le
persone sono in grado di portare con sè il mentore interno come consigliere e guida
per le loro vite in molte situazioni.
Sponsoring
È il processo di riconoscimento e accettazione dell’essenza o dell’identità di un’altra
persona. La sponsorship vede e protegge il potenziale degli altri focalizzandosi
sullo sviluppo dell’identità e dei valori di base. La sponsorship efficace risulta
dall’impegno nel promuovere qualcosa che sta già dentro la persona o il gruppo,
ma che non si è ancora manifestato in tutta la sua interezza e capacità. Questo
si ottiene inviando costantemente messaggi tipo: tu esisti, ti vedo, tu vali, tu sei
importante, speciale, unico, sei il benvenuto, tu appartieni, tu contribuisci con
qualcosa.
Un buono sponsor deve creare un contesto in cui gli altri possano agire, crescere ed
eccellere. Lo sponsor fornisce le condizioni, i contatti, le risorse che permettono al
gruppo o all’individuo che è sponsorizzato di sviluppare e usare le proprie abilità e i
propri mezzi.
Risveglio
Il risveglio va oltre il coaching, l’insegnamento, il mentoring e la sponsorship per
includere il livello di Vision, di Mission e di Spirito. Un risvegliatore supporta un’altra
persona procurando il contesto e l’esperienza in modo da estrarre il meglio di quella
persona nel capire l’amore, se stesso e lo spirito. Un risvegliatore risveglia gli altri
attraverso la sua integrità e congruenza. Un risvegliatore mette le altre persone in
contatto con la loro Mission e la loro Vision mantenendo contatto con le proprie.
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Sponsorship
Tu esisti. Io ti vedo.
Tu hai valore.
Tu sei importante, speciale, unico.
Tu contribuisci in modo importante.
Tu sei il benvenuto. Tu appartieni.
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Tra l’altro gli impiegati non sono i soli a non ricevere sponsorship nelle società, ma
anche amministratori delegati e alti dirigenti ricevono raramente della sponsorship
reale. Questo perché tutti si aspettano che siano loro gli sponsor. Succede anche
che invece di vedere l’amministratore delegato o l’alto dirigente, la gente vede solo
il suo ruolo ed è solo interessata a loro per il loro potere e per i possibili vantaggi
politici che derivano dallo star loro vicino.
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Come risultato le persone sono in grado di fare di più e di essere molto di più
rispetto all’aver agito da sole. I collaboratori generativi si supportano l’un l’altro
come mentori, sponsors e risvegliatori.
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A ogni livello l’individuo esce dai limiti di una scatola o di un soffitto di vetro che
spesso ha la funzione di impedirgli di crescere. Comunque, una volta che i limiti di
ogni livello vengono superati, l’individuo deve continuare a guardare in alto verso
nuove potenziali collaborazioni al fine di raggiungere la sua Mission o Vision.
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Al cuore della spirale c’è il cambiamento della propria identità da parte del cliente
che continua a crescere e svilupparsi ogni volta che viene conquistato un livello, alla
continua ricerca individuale del raggiungimento della propria Vision.
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Altre volte la persona potrebbe desiderare di saltare alcuni livelli relativi all’identità,
ma le mancano i partner collaborativi che forniscano il raggio di influenza.
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Dal momento che le nostre convinzioni si trovano a un livello diverso rispetto alla
nostra identità, esse possono supportare o limitare vari aspetti della nostra identità.
Il nostro “concetto del sé” è una mappa che noi facciamo della nostra identità la
cui base è costituita da convinzioni che riguardano il nostro potenziale e i nostri
limiti. Include quelle caratteristiche di noi stessi che percepiamo come auspicabili,
unitamente a quelle non auspicabili. La “Matrice di Identità” è un modo di
identificare una sezione trasversale di convinzioni centrali che riguardano noi stessi
e che influenzano il modo in cui ci vediamo e ci esprimiamo.
1. Che cosa volete essere e credete che sarete sempre (il vostro centro)?
Es: “Un vulcano di luce”
2. Che cosa volete essere e credete che potrete diventare (il vostro potenziale)?
Es: “Un bellissimo fiore o un bocciolo”
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3. Che cosa vorreste essere ma credete di non poter mai diventare (il vostro
limite)?
Es: “Una stella lontana”
4. Che cosa non volete essere e credete di non diventare mai (il vostro
confine)?
Es: “Un buco nero”
5. Che cosa non volete essere ma avete paura di poter diventare (la vostra
debolezza)?
Es: “Una spessa nebbia”
6. Che cosa non vorreste essere ma credete che sarete sempre (la vostra
ombra)?
Es: “La morte”
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CONCLUSIONE
In queste poche pagine ho cercato di fornirti alcuni concetti di base per impostare
un coaching fondato sulla trasformazione dell’identità. Ho voluto anche fornirti
alcuni strumenti utili al lavoro con le persone e con i gruppi che ho applicato molte
volte in aziende di livello internazionale. Sarò lieto se vorrai utilizzare alcuni degli
strumenti proposti e voglio sottolineare quanto un coach preparato che studia e
che si aggiorna riesca a fare molto di più per i suoi clienti trasformando le loro vite
private e professionali.
Se vorrai sarò il tuo coach personale nell’evento riportato qui di seguito e che
condensa il meglio delle mie esperienze e competenze di più di 30 anni di lavoro in
questo campo.
A presto
Robert Dilts
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Direttore Scientifico CHARLIE FANTECHI
ll Counselor è un professionista della relazione di aiuto che dà un sostegno alle persone nelle fasi difficili della loro vita.
Sono sempre di più le strutture pubbliche e private che si avvalgono dell’aiuto di questa figura professionale: scuole,
ospedali, uffici pubblici, società sportive, aziende.
Il Master in Counseling Breve® fornisce ai partecipanti un’esperienza approfondita su tutti gli strumenti di base, neces−
sari per operare nei suddetti contesti secondo il Modello ABC® (Approccio Breve Cinque incontri) elaborato dal Dottor
Fantechi in anni di intensa attività nella relazione d’aiuto e nella crescita personale.
Alla fine del Master sarai già in grado di lavorare come Counselor grazie a un modello particolarmente chiaro e ben
strutturato per dare ai partecipanti un vero e proprio manuale secondo il quale condurre facilmente il cliente lungo tutto
il percorso dalla prima alla quinta seduta prevista.
Imparerai tecniche specifiche di intervento ed un modello chiaro che ti guiderà nel lavoro dandoti l’opportunità di sapere
cosa fare in qualsiasi momento del percorso.
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