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IL RISVEGLIO

DELLEROE
CON LA PNL
UN VIAGGIO SENZA PRECEDENTI
ALLA SCOPERTA DI TE STESSO E DEL TUO POTENZIALE

STEPHEN GILLIGAN ROBERT DILTS

ebook

Copyright 2009 by Stephen Gilligan and Robert Dilts


Titolo dellopera in lingua originale
The Heros Journey: a Voyage of Self-Discovery
Titolo della versione italiana dellopera
Il risveglio delleroe con la PNL
Sottotitolo
Un viaggio senza precedenti
alla scoperta di te stesso e del tuo potenziale
Pubblicata da:
Alessio Roberti Editore Srl
Via Lombardia, 298 - Urgnano (BG) Italy
Copyright 2011 Alessio Roberti Editore Srl
Traduzione dallinglese
Giovanni Fort
Impaginazione e progetto grafico della copertina
Zeronove di Andrea Mattei
Immagine di copertina
Vladimir Koletic Fotolia
Propriet letteraria riservata.
vietata la riproduzione con qualsiasi mezzo.
Edizione digitale: giugno 2011
ISBN: 9788865520246
Edizione digitale realizzata da Simplicissimus Book Farm srl

INDICE

Introduzione alledizione italiana


Introduzione e panoramica dei contenuti
Premessa

PRIMO GIORNO
Capitolo 1
Linizio del viaggio
Prima premessa: lo spirito si sta risvegliando
Seconda premessa: lo spirito si sta risvegliando per mezzo di un sistema nervoso umano
Terza premessa: ogni vita il viaggio di un eroe
Capitolo 2
La cornice di referenza del viaggio delleroe
Fasi del viaggio delleroe
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.

La chiamata
Il rifiuto della chiamata
Varcare la soglia
Trovare i custodi
Affrontare i propri demoni e le proprie ombre
Sviluppare un s interiore profondo
La trasformazione
Il ritorno a casa

Capitolo 3
Il S Generativo
Le tre menti: somatica, cognitiva e di campo
I tre livelli della coscienza: primitivo, ego, generativo
I principi per creare un S Generativo
Capitolo 4
Sviluppare una coscienza somatica generativa
Esercizio:
Connettersi con il proprio centro

Esercizio:
Parlare e ascoltare a partire dal proprio centro
Capitolo 5
Integrare le tre menti a supporto della chiamata
Esercizio:
Allineare le tre menti per realizzare la propria chiamata
Dimostrazione con Marcos
Capitolo 6
La sfida di mantenere la propria connessione con il centro
Esercizio:
Essere attivamente centrati
Dimostrazione con Carmen
Capitolo 7
Lo stato somatico generativo
Capitolo 8
Imparare a coesistere con ci che si muove attraverso di noi
Conclusione
Mantenere aperto il proprio canale

SECONDO GIORNO
Capitolo 9
Coscienza cognitiva generativa
Capitolo 10
Sponsorship
Mettere in pratica la sponsorship
Esercizio:
Domande per il tuo viaggio delleroe
Dimostrazione con Stephen
Abilit di sponsorship
Capitolo 11
Gestire e affrontare resistenza e rifiuto

Esercizio:
Cominciare il viaggio delleroe
Dimostrazione con Vincent
Panoramica riassuntiva: trasformare le resistenze interiori tramite la sponsorship di se stessi
Capitolo 12
Integrare lombra
Trasformare il s buono e il s cattivo in una coppia positiva di elementi complementari
Esercizio:
Identit del s buono/s cattivo
Dimostrazione con Stephen e Robert
Capitolo 13
Sostenere schemi archetipici di trasformazione
Esercizio:
Passare attraverso archetipi di transizione
In chiusura
Dolce tenebra

TERZO GIORNO
Capitolo 14
Il campo generativo
Pratiche per entrare in connessione con il campo
Creare una sfera di energia
Accedere alla mente di campo tramite la presenza
La vostra seconda pelle
Esercizio:
Sviluppare una seconda pelle
Dimostrazione con Eva
Capitolo 15
Energie archetipiche: tenerezza, ferocia e giocosit
Esercizio:
Sfere energetiche ed energie archetipiche. Creare futuri trasformazionali
Dimostrazione con Rosa

Capitolo 16
Presenza mentale e Aprirsi al di l
Esercizio:
Vedere il campo
Dimostrazione con Eric
Capitolo 17
Abilit per aprirsi al campo
In chiusura
La configurazione che connette

QUARTO GIORNO
Capitolo 18
Orientarsi nel viaggio
Capitolo 19
Limportanza della pratica
Capitolo 20
La sponsorship di se stessi tramite lespansione della coscienza
Esercizio:
La sponsorship di se stessi per la salute e la guarigione. Utilizzare le percezioni in atto
Capitolo 21
I 5Ritmi del viaggio: scorrere, staccato, caos, lirico e quiete
Esercizio:
Esplorare i 5Ritmi
Capitolo 22
Trovare i custodi
Esercizio:
Radunare i propri custodi
Dimostrazione con Alice
Conclusione
Il ritorno
Bibliografia

Altre proposte di lettura


Linea diretta con lEditore

INTRODUZIONE ALLEDIZIONE ITALIANA

La vita di ciascuno di noi un percorso scandito da tappe fondamentali, che ogni persona deve saper
riconoscere e affrontare con successo per riuscire a dare alla propria esistenza il profondo
significato che merita.
Il viaggio delleroe la struttura metaforica che accomuna questi percorsi a livello universale:
identificato da Joseph Campbell attraverso lo studio di miti e leggende appartenenti a culture diverse
e distanti tra loro, questo cammino alla scoperta di se stessi rappresenta la cornice di referenza
dellopera di Robert Dilts e Stephen Gilligan.
Muovendosi tra queste incalzanti metafore, gli autori mostrano al lettore quali siano gli strumenti e
gli stati di coscienza necessari per compiere questo viaggio, affinch possa avvenire il risveglio
dello spirito e la crescita interiore a cui ogni anima anela.
Nellidentificare le armi a disposizione delleroe, Dilts e Gilligan si servono della loro decennale
esperienza nello studio del comportamento umano. Entrambi allievi di Milton Erickson, Gregory
Bateson, Richard Bandler e John Grinder, i due autori hanno poi percorso strade diverse ma
parallele, specializzandosi in ipnosi e psicoterapia nel caso di Gilligan, e in Programmazione NeuroLinguistica nel caso di Dilts.
Il loro incontro in et matura ha dato vita a un seminario di straordinaria potenza e profonda forza
spirituale, la cui trascrizione - agevole e fluida - oggi disponibile allinterno di questo libro.
Tra le diverse abilit che apprenderete leggendo Il risveglio delleroe con la PNL, una delle pi
significative dal mio punto di vista quella che vi insegner a riconoscere i vostri custodi, quelli che
gli autori chiamano amici dellanima: quelle persone cio che con il loro messaggio sapranno
toccare e risvegliare il vostro spirito.
Il mio augurio per voi quello di riconoscere in Robert Dilts e Stephen Gilligan due preziosi amici
della vostra anima, persone che in qualche modo vi saranno vicine quando anche voi inizierete il
vostro percorso di risveglio.
Buon viaggio,
Alessio Roberti
Master Trainer di PNL,
editore e fondatore della NLP ITALY Coaching School,
co-autore del bestseller Scelgo la libert

Alessio Roberti
litaliano con maggiore esperienza nella ricerca e formazione in PNL a livello mondiale: ha formato oltre 40.000 professionisti in
Programmazione Neuro-Linguistica in Italia, USA e Inghilterra. La Society of NLP gli ha conferito il titolo di Licensed Master Trainer
of NLP, il massimo livello di specializzazione in PNL riservato a una decina di persone nel mondo che hanno dimostrato una competenza
straordinaria nellinsegnare e usare la PNL. Si inoltre specializzato presso le scuole di Business delle prestigiose universit di Harvard e
Oxford. Fra le numerose aziende che si avvalgono della consulenza e della formazione della societ da lui guidata ci sono alcune tra le pi
importanti organizzazioni, nazionali e internazionali. inoltre Coach di importanti imprenditori italiani. lunico italiano co-trainer del genio
creativo della PNL, Richard Bandler, e co-autore con lui e Owen Fitzpatrick del bestseller Scelgo la libert. inoltre editore di oltre 60
testi sullutilizzo degli strumenti della PNL e del Coaching. Fondatore e condirettore della NLP ITALY Coaching School, supervisiona

tutte le attivit formative erogate.

INTRODUZIONE E PANORAMICA DEI CONTENUTI

Il nostro viaggio comune, che dura ormai da pi di 30 anni, ha avuto inizio negli anni Settanta,
quando eravamo studenti presso luniversit della California a Santa Cruz. L hanno avuto luogo il
nostro incontro e la nostra collaborazione con Richard Bandler e John Grinder, fondatori della
Programmazione Neuro-Linguistica (PNL). Nel medesimo contesto abbiamo avuto anche la
possibilit di studiare con Gregory Bateson, considerato da molti come una delle pi grandi menti
del secolo scorso, e Milton Erickson, probabilmente il pi eccezionale e brillante psichiatra,
ipnoterapeuta e guaritore che sia mai vissuto.
Dopo aver completato gli studi siamo andati ognuno per la sua strada, finendo poi per ritrovarci
verso la met degli anni Novanta: a quel punto eravamo entrambi sposati con figli, ed entrambi
affermati nei rispettivi ambiti professionali lipnosi e la psicoterapia ericksoniana nel caso di
Stephen, la Programmazione Neuro-Linguistica in quello di Robert. Scoprimmo tuttavia che le nostre
strade ci avevano portato a una serie di esperienze e conclusioni simili.
Lidea che la vita di ognuno sia potenzialmente un viaggio delleroe uno dei punti che
condividiamo con maggior passione.
Lessenza del viaggio delleroe espressa dai quesiti: come si pu vivere una vita ricca di senso e
significato? Qual lesistenza pi profonda a cui siamo chiamati? Come possiamo rispondere a
questa chiamata?
Se non si recupera e vive ci a cui si chiamati si va spesso incontro a un senso di infelicit, si
vittime di smarrimento o confusione, sovente ci si trova di fronte a seri problemi, magari di salute,
sul lavoro, o a livello delle relazioni personali.
Vivere un viaggio delleroe frutta fantastiche ricompense e gratificazioni, mentre ignorare o rifiutare
la chiamata pu causare tremende sofferenze. Ci auguriamo, con questo libro, di aiutarvi a percepire
e scoprire quale sia il vostro viaggio, e come viverlo appieno e in profondit. Ci interessa indagare i
modi in cui potete entrare a contatto con la vostra essenza pi intima, affinch tutto ci che sentite,
pensate e fate nel mondo sia in armonia con lo spirito umano.
Un viaggio delleroe una forma di risveglio e di apertura unapertura a ci che la vita ci porta e a
ci che ci chiama a fare. E non sempre rispondere alla chiamata facile: per farlo, dunque,
necessario essere un eroe.
Il viaggio delleroe porta con s grandi benefici, un senso di significato profondo della propria vita e
di autentica vitalit nel mondo. Esso, tuttavia, comporta anche una sfida, un prezzo da pagare.
Ovunque vi sia luce vi saranno sempre anche delle ombre e pi intensa la luce pi le ombre
appaiono scure: vivere appieno la vita significa abbracciare e affrontare entrambe.
Possiamo esprimere questo concetto anche affermando che ci concentreremo in egual misura tanto sul

dono quanto sulla ferita. Diciamo che nel profondo di ognuno di noi vi un dono, e che siamo qui per
offrirlo al mondo. Ma altrettanto profondamente ognuno di noi ferito. E il nostro essere feriti non ha
inizio n limite nella nostra vita di singoli ci portiamo dentro le ferite della nostra famiglia, della
nostra cultura, del nostro pianeta. Attraverso il viaggio delleroe scopriamo come essere in contatto
profondo con entrambe queste energie.
Il viaggio delleroe, perci, consiste al tempo stesso nel vivere i propri doni e nel curare le proprie
ferite. Il nostro potere e la nostra pienezza risiedono egualmente in entrambi gli aspetti. Queste due
energie sono presenti e influenzano grandemente le nostre relazioni pi intime, la nostra vita
professionale, la nostra salute e il nostro sviluppo come persone il processo simultaneo di curare le
proprie ferite e di condividere i propri doni una costante.
Stephen Gilligan
Robert Dilts

PREMESSA

La maggior parte di questo libro basata sulle trascrizioni di un seminario che abbiamo tenuto in
Spagna, a Barcellona, sul tema del viaggio delleroe. Riteniamo che questo viaggio sia un processo
dinamico, con una vita propria e in costante evoluzione; troviamo quindi appropriato che un libro su
questo argomento conservi la spontaneit, lumorismo e latmosfera di un seminario dal vivo.
Abbiamo scelto di indicare i nostri nomi in corrispondenza degli interventi per mantenere la
sensazione delle diverse sfaccettature dei nostri punti di vista. Godetevi il viaggio!

Le poesie citate nel testo sono presentate attraverso traduzioni curate dalla nostra casa editrice. Il
lettore che desiderasse cercare altre traduzioni delle stesse potr rifarsi ai riferimenti bibliografici.

PRIMO
GIORNO

LINIZIO DEL VIAGGIO

Steve Gilligan: Buon giorno a tutti, e benvenuti! Abbiamo un sacco di materiale da trattare insieme in
questo seminario.
Robert Dilts: (con voce entusiasta) Siete pronti per compiere un viaggio?
SG: (imitando il tono di voce di un predicatore) Fratelli e sorelle, siete pronti?
RD: Dite amen!
(Amen e scrosci di risate dal pubblico)
SG: Mmm cos che ci piace un pubblico! Dunque, ora che avete abbandonato per un attimo la
vostra parte razionale, vogliamo approfittare di questo stato mentale e renderlo pi profondo
onorando la nostra tradizione della lettura quotidiana di una poesia. In parte questo anche per
onorare le nostre radici irlandesi.
RD: Abbiamo tutti e due una met irlandese: la mia met quella cattiva. (risate)
SG: E, cosa ancora pi importante delle nostre radici irlandesi, in questa nostra ricerca desideriamo
sottolineare il fondamento metaforico e poetico del linguaggio. Vediamo il linguaggio letterale come
fenomeno secondario, laddove metafore e linguaggio simbolico sono invece manifestazioni primarie.
RD: C un libro interessante scritto da un linguista, George Lakoff, intitolato Metafora e vita
quotidiana. Lakoff sottolinea che generalmente pensiamo alla metafora come a un processo
secondario rispetto a quello primario del linguaggio letterale. Lautore, con il quale concordiamo,
aggiunge per che in realt la situazione inversa: il nostro linguaggio principale quello
metaforico. Un bambino vive in un mondo di storie e metafore ben prima di apprendere luso
letterale dei termini. Il linguaggio del nostro cuore e della nostra anima metaforico, non letterale.
SG: Nella pratica questo comporta un nostro particolare interesse riguardo ai modi in cui il
linguaggio penetra nel corpo, come lo tocca e come risveglia in esso percezioni simbolicoesperienziali. Perci, quando parleremo del viaggio delleroe, lo esploreremo non come concetto
intellettualizzato, ma in quanto distinzione che, respirata a fondo attraverso il corpo, comincia a

risvegliare dimensioni dellesperienza fisica.


RD: Nella cultura della Papua Nuova Guinea si dice che finch non penetrata nel muscolo, la
conoscenza solo un sentito dire. Allo stesso modo il vostro viaggio delleroe e la vostra chiamata
sono solo un sentito dire, solo idee, finch non penetrano nel corpo. I vostri obiettivi, le vostre
risorse, il vostro potenziale sono solo voci finch non entrano nei muscoli, nel respiro, nel corpo
tutto. Allora, e solo allora, essi diventano idee viventi capaci di trasformare lesistenza. Dunque, noi
vorremmo che voi usciste da questo seminario pi vivi. Chi vuole essere pi vivo?
SG: (con scherzoso entusiasmo) Dite amen!
(risate e cori di amen dal pubblico)
SG: La poesia che voglio condividere con voi del poeta britannico Derek Walcott. Nel testo
lautore parla dei due s che ciascuno di noi eredita in quanto essere umano: anche lui, come molti
altri, postula lesistenza di due s diversi che potremmo chiamare il s dellesperienza o della
prestazione, e il s che assiste, il s testimone. Unaltra coppia di termini che impiegheremo quella
del s somatico e del s cognitivo. Larga parte di ci che andremo a esplorare consiste nella
connessione tra queste due menti. Il loro rapporto ostile? Dissociato? una relazione di dominio e
sottomissione, o si tratta piuttosto di una coesistenza armonica al nostro interno? Quando le due menti
coesistono in armonia il vostro viaggio delleroe pu veramente aprirsi nel mondo. Ed ecco ora
quanto ha da dire Walcott su questo rapporto tra i due s:
Amore dopo amore
Il giorno verr
In cui gioioso
Accoglierai te stesso,
alla tua porta, nel tuo specchio
E ciascuno sorrider allaltro accogliendolo,
e dir: Siediti. Mangia.
Amerai di nuovo lo sconosciuto che eri tu stesso.
Dai vino. Dai pane. Restituisci il tuo cuore
A se stesso, allo sconosciuto che ti ha amato
Per tutta la tua vita, che hai ignorato
Per un altro, che ti conosce a memoria.
Tira gi dalla libreria le lettere,
le foto, i biglietti disperati,
strappa via la tua immagine come una pelle dallo specchio.
Siediti. Fai della tua vita banchetto.
SG: Dunque speriamo che alla fine del nostro viaggio insieme, qui voi possiate strappare la vostra
immagine dalla superficie dello specchio e fare banchetto della vostra vita che i due s dentro di

voi possano unirsi in un S Generativo pi profondo che vive il viaggio delleroe.


RD: Nello stesso spirito, vorrei leggere un paio di brevi testi. Il primo una poesia sullinvecchiare,
sul sentire la chiamata nel corpo, e percepire il potere profondo dello spirito che emerge
nellinvecchiamento. un estratto da Sailing to Byzantium [Navigando verso Bisanzio] del grande
poeta irlandese William Butler Yeats, che evoca in me e in Stephen un ricordo di Milton Erickson,
una guida e un mentore per entrambi. Lo abbiamo conosciuto da vecchio, costretto su una sedia a
rotelle e tormentato da terribili dolori, e tuttavia sembrava comunque in contatto con una fonte pi
profonda delle sue infermit. Per me questa poesia parla di come, sotto molti punti di vista, il viaggio
delleroe non abbia mai fine. Scrive Yeats:
Un uomo anziano cosa miserevole,
un cappotto sfibrato tenuto in piedi da un bastone,
se lanima non batte le mani e canta, e ancor pi forte canta
per ogni fibra nel suo mortale abito.
RD: E cos, durante il nostro viaggio che compiremo qui insieme, possa lanima farvi visita e battere
le mani cantando, e possa ogni fibra mortale del vostro essere prendere vita festeggiando e
contribuendo.
Laltra citazione che ho portato di Martha Graham, che considerata uno dei pi importanti pionieri
della danza moderna. Ha insegnato, fatto la coreografa e danzato anche ben dopo aver superato i
novantanni, forse proprio grazie al suo atteggiamento nei confronti della vita, descritto in quanto
segue:
Vi una vitalit, una forza vitale, una favilla che attraverso di noi si traduce in azione, e poich
ciascuno di noi unico nel tempo, questa espressione a sua volta unica. Se la blocchiamo non
esister mai attraverso altri mezzi, e sar perduta. Il mondo ne verr privato. Non sta a noi
determinarne la qualit, n confrontarla con altre espressioni: il nostro compito quello di
mantenere aperto il canale.
RD: Questa lessenza del viaggio delleroe: mantenere aperto il proprio canale. Parte fondamentale
di questo viaggio consiste nellidentificare e rimuovere ci che blocca il vostro canale, privandovi
di vitalit e forza. Cercheremo quindi di scoprire e trasformare le forze dellombra che vi
impediscono di esprimere nel mondo la vostra energia unica. Uno degli obiettivi primari di questo
percorso aiutarvi a sviluppare strumenti che vi permettano di mantenere aperto il vostro canale
con i vostri figli, il vostro partner, sul lavoro, o nella semplice vita quotidiana anche mentre siete
seduti ad ascoltare un seminario. Il vostro compito, durante il vostro viaggio delleroe, di
mantenere aperto il canale e la vita scorrer in voi.

PRIMA PREMESSA:
LO SPIRITO SI STA RISVEGLIANDO
SG: La prima premessa fondamentale che vogliamo offrirvi per orientarvi nel viaggio delleroe :

Lo spirito si sta svegliando nel mondo


Qualunque altro punto di riferimento pensieri, comportamenti, esperienze, relazioni, dinamiche si
pu vedere come espressione dello spirito che si risveglia e che assume tutte queste forme
comportamento, pensiero, spazio, tempo, identit e cos via come strumenti del risveglio. La
costante percezione e armonia con lo spirito ci che attiva il viaggio delleroe.
RD: C quellantica domanda: siamo animali che si fingono di, o di che si fingono animali?
SG: Un quesito bestiale (risate)
RD: Dunque siamo lo spirito che si risveglia, tanto divini quanto umani.
SG: Questa idea del primato dello spirito stata presentata nel libro Dellacqua e dello spirito,
unautobiografia di Malidoma Som, un uomo nato e cresciuto in Africa che ha poi trasmesso i propri
insegnamenti allOccidente. Lautore racconta che nella sua tradizione culturale si d per scontato che
ogni nuovo nato provenga da un altro mondo, il mondo dello spirito; e che lo spirito abbia inoltre
scelto quel momento, quella famiglia e quella cultura per nascere, in quanto ha un dono da dare al
mondo.
Abbiamo anche postulato che, oltre a un dono da offrire, lo spirito abbia una ferita da cui guarire. In
entrambi i casi, vi una coscienza vivente e pulsante che anela al risveglio e la si pu percepire
come sottofondo a qualunque momento esperienziale. Ed entrando in armonia con essa, avranno luogo
cose meravigliose.
interessante notare che il nome Malidoma significa colui che porta il rituale al nemico. Nella
cultura di questo autore, poco dopo la sua nascita il bambino viene preso dagli anziani, che per
svariati giorni chiedono allo spirito, in un linguaggio rituale: Perch sei venuto? Qual il dono che
sei venuto a offrire?. Nel caso di Malidoma percepirono che era venuto per porgere un dono di
guarigione allOccidente che, dal punto di vista della gente di Malidoma, aveva perso di vista la
propria connessione con lo spirito e stava per questo causando grandi danni. Il nonno di Malidoma,
un capo tra gli anziani, profetizz che egli si sarebbe avventurato in Occidente per portare il suo
dono. Ed proprio cos che si manifest laffascinante viaggio delleroe di suo nipote. Tra i molti
modi per percepire il primato dello spirito, uno assai comune consiste nel tenere in braccio un nuovo
nato, nel contatto con un bimbo molto piccolo.
SG: Quando si tiene in braccio un neonato facile percepire la presenza dello spirito. Si pu
veramente sentire quello che intendeva Martha Graham quando scriveva di unenergia unica che
viene nel mondo. E il rimanere in sintonia con questa presenza vivente unica ci che guida il
viaggio delleroe.

SECONDA PREMESSA:
LO SPIRITO SI STA RISVEGLIANDO PER MEZZO DI UN SISTEMA NERVOSO
UMANO

SG: Al primo presupposto fondamentale possiamo aggiungerne un secondo:


Lo spirito si sta risvegliando per mezzo di un sistema nervoso umano
Da un certo punto di vista questa potrebbe sembrare unidea banale, tanto ovvia. Ma importante
rendersi conto che il sistema nervoso umano il pi avanzato e creativo strumento musicale o
dispositivo di calcolo che sia mai esistito. Nulla gli si pu anche solo accostare in termini di
capacit, complessit, potenza. I buddhisti vedono il sistema nervoso umano come il primo premio di
una lotteria: immaginate uno stuolo di spiriti in fila che aspettano di venire al mondo e di ricevere
ciascuno un sistema nervoso per compiere il viaggio. Immaginate di essere in coda, e che lo spirito
due posti avanti a voi riceva il sistema nervoso di un serpente, lo spirito dietro di lui quello di una
giraffa, e quando viene il vostro turno allo sportello dicono: Ok, per te un sistema nervoso umano.
Forse ricordate quel momento straordinario lemozione unica che avete provato, quel sentirvi
fortunati, e felici oltre misura, perch sapevate che un sistema nervoso umano vi avrebbe dato il pi
formidabile potenziale per la trasformazione e lautorealizzazione della coscienza. Il sistema nervoso
umano vi d tutte le possibilit per intraprendere il viaggio delleroe.
Ovviamente, per, ce lo danno senza il libretto di istruzioni. Una volta entrati nella societ umana ne
dimentichiamo la magnificenza, abbagliati come siamo dal tubo catodico e con le orecchie piene di
chiacchiere e messaggi pubblicitari. Uno degli inconvenienti dellavere un computer biologico cos
sensibile il fatto che, se non sintonizzato correttamente, pu generare anche esperienze davvero
spiacevoli.

TERZA PREMESSA:
OGNI VITA IL VIAGGIO DI UN EROE
SG: Facciamo presenti queste cose fin dallinizio perch sia chiaro che per intraprendere il viaggio
delleroe dobbiamo prima percepire lo spirito che sta alla base del tutto, e poi sintonizzare il sistema
nervoso per mezzo del quale il viaggio si realizza. E questo ci porta alla terza premessa
fondamentale:
Lo spirito si sviluppa attraverso lo spazio-tempo nello svolgersi del viaggio delleroe
Oltre allo spirito e al sistema nervoso sottolineiamo come terzo elemento lo svolgersi del viaggio in
un arco di tempo. Vediamo la vita di una persona come un meraviglioso percorso che comprende
passato, presente e futuro molteplici momenti ed esperienze collegati e uniti a formare una storia
bellissima, una canzone straordinaria, una danza unica e speciale. A un certo livello di questo viaggio
si soli, a un altro si viene aiutati da molti esseri positivi, della cui presenza in molti casi non ci si
rende nemmeno conto.
RD: Allinterno del modello del viaggio delleroe chiamiamo questi esseri custodi. Nei suoi lavori
sul S Generativo, che combineremo al viaggio delleroe, Stephen li chiama sponsor. Queste figure
positive ci ricordano la nostra chiamata pi profonda e ci appoggiano in svariati modi.
Ad esempio, nellarcipelago di Tonga, nelloceano Pacifico, quando nasce un bambino le donne del

villaggio officiano un rituale assieme alla madre: portano la donna e il nuovo nato nella foresta e si
raccolgono attorno allo spirito appena giunto. Siedono accanto al bambino e percepiscono lo spirito
particolare e unico di questa nuova vita; poi, a un certo momento, una delle donne comincia a
emettere un suono musicale, seguita da unaltra, e poi unaltra e unaltra ancora, finch lintera
comunit non ha contribuito alla creazione di una canzone per quel neonato. E ogni bambino ha una
canzone unica e creata solo per lui.
Durante la vita del bambino, in occasione di compleanni e altri momenti rituali, le donne si
riuniscono e cantano quella canzone. E se il bambino fa qualcosa di male o si ammala, invece di
punirlo o di somministrargli medicamenti, le donne gli si raccolgono intorno e cantano la sua canzone
per ricordargli chi . E cos la canzone diventa un modo per sostenere una persona nel suo viaggio
delleroe per tutta la vita; e quando questa persona muore, la comunit canta unultima volta la sua
canzone, che non verr poi ripetuta mai pi.
Questo uno splendido esempio del nostro bisogno di custodi che ci ricordino della nostra vera
natura, aiutandoci di volta in volta ad aprire il nostro canale di comunicazione.
SG: Il bisogno di tali custodi specialmente importante se si considerano tutte le forze contrarie che
cercano di ipnotizzarci, di convincerci che non possediamo uno spirito vivente da realizzare in
questo viaggio nella vita. Considerate, ad esempio, la forza dominante nella societ contemporanea,
la trance del consumismo. Lincantesimo ipnotico dice: Non esiste uno spirito dentro di te. Non ti
appartiene un viaggio delleroe. Il tuo scopo pi alto comprare frigoriferi. Il tuo scopo pi elevato
in questo mondo mangiare hamburger.
RD: McDonalds e Starbucks.
SG: Robert e io siamo fieri di essere americani e di aver portato tutti questi splendidi doni al resto
del mondo. (Risate)
RD: E quando ci si separa dal proprio spirito, il canale comincia a chiudersi. E tanto pi si chiude,
tanto pi ci si perde nelle proprie ferite e si cerca di riparare al dolore che si prova aumentando i
consumi. Se avr unaltra tv LCD, una nuova macchina, delle scarpe nuove, mi sentir a posto. Sar
accettabile come persona. Mi sentir pi vivo.
SG: Spesso i sintomi e i segnali che emergono nella vita di una persona sono come il canto delle
donne di Tonga. La loro funzione quella di richiamare al proprio spirito autentico. Possiamo, in
altre parole, vedere lesperienza di una persona in ogni momento come manifestazione dello spirito
che cerca di risvegliarsi nel mondo. E in questottica le esperienze particolarmente intense, sia
positive sia negative, che si fanno sono ci che nel viaggio delleroe definiamo la chiamata.
RD: Una chiamata allazione. Una chiamata allavventura. Una chiamata allessere. Una chiamata al
ritorno al proprio spirito.
SG: E alcuni potrebbero non sentirla mai. Altri la sentono, ma la rifiutano. In qualit di
psicoterapeuta che vede regolarmente molti pazienti, una delle diagnosi che formulo pi spesso :
evidente che sei per natura incapace di essere passivo e palloso. Con persona passiva e pallosa si

intende uno che sta seduto sul divano a guardare la tv, bevendo birra e mangiando patatine fino ad
assumere appunto laspetto di una palla. (Risate) E alla fine della vita di una persona di questo tipo,
lepitaffio Guard molta televisione, mangi molte patatine, e si lament assai in vita. Avanti il
prossimo!. (Risate)
Quello che vi sto chiedendo di considerare profondamente: quando tutto finir, cosa vorreste che
dicesse il vostro epitaffio?
Alcuni sono contenti di vivere come persone passive e pallose, adattandosi a quelle che Thoreau
chiama vite di quieta disperazione. Alcuni riescono a farlo, lasciando che il tempo scorra e
vivendo le proprie vite come avvolti da una nebbia. Ma altri, che io definirei fortunati, non ci
riescono, e i loro animi creano grandi turbamenti e sofferenze per dire loro Svegliati! Svegliati! La
tua vita ben pi di questa trance di quartordine!.
Uno degli aspetti che affronteremo in questo lavoro come riconoscere i propri problemi in termini
di chiamate al ritorno e chiamate al risveglio sul percorso del viaggio delleroe, in maniera tale
da sviluppare una relazione positiva e costruttiva con queste inevitabili difficolt, utilizzandole per
la propria crescita e per il proprio risveglio.
RD: Lavoro molto con aziende e organizzazioni in qualit di coach e di consulente. Mi appare subito
chiarissimo quando unorganizzazione ha perso la propria anima o quando le persone vendono la
propria anima o la propria integrit. Il lavoro principale di un coach sta nellaiutare le persone a
risvegliare la connessione con la loro anima.
Al livello dellidentit, possiamo dire che abbiamo due dinamiche c unanima e c un ego. Lego
la parte di noi costruita a partire dalle ferite; riguarda quello che in psicologia viene chiamato il
S Idealizzato la persona che pensiamo di dover essere per essere amati e accettati, per essere a
posto. E questo ego diventa una sorta di trappola per lanima; nelle aziende lo si vede spesso. E poi
succede qualcosa di magico, e lanima di nuovo al suo posto, leva il suo canto unico e spiega le sue
vele per affrontare il suo singolare viaggio.
Per darvi un interessante esempio riguardo a unorganizzazione: ho un collega che stato coinvolto in
uno studio condotto da una grande azienda di telecomunicazioni a seguito di un grosso fallimento.
Lazienda si era trovata in una situazione estremamente competitiva e aveva avuto bisogno di
sviluppare in fretta un nuovo prodotto per mantenere la propria fetta di mercato: questo progetto era
talmente importante che avevano messo a lavorarci mille persone. Alla fine, per, unazienda
concorrente era riuscita a batterli immettendo sul mercato un prodotto di qualit migliore, pi
economico e pi veloce da produrre. Lo studio era motivato dal fatto che lazienda concorrente era
riuscita a fare tutto questo con un team di sole venti persone. La grande domanda era: com
possibile che venti persone facciano cos tanto meglio di mille? Usando il linguaggio del viaggio
delleroe diremmo che venti persone con i propri canali aperti venti anime dedicate a rispondere a
una chiamata potranno sempre fare meglio di mille ego che fanno solo il proprio lavoro e nulla pi.
Come fa dunque lanima a battere le mani e cantare allinterno di unorganizzazione? Cosa porta e
sostiene quel senso di vitalit, creativit e vision nella vita di una persona, in una relazione, in un
gruppo? Ecco una delle domande chiave che intendiamo esplorare in questo contesto. Ci auguriamo

che il materiale e i processi che esploreremo risultino per voi rilevanti, utili e importanti.

LA CORNICE DI REFERENZA DEL VIAGGIO DELLEROE

RD: Per cominciare a sviluppare una cornice di referenza generale per questo viaggio partiremo
dallopera di Joseph Campbell. Campbell era uno studioso americano che per decenni si occupato
di tutta una serie di storie, leggende e miti, maschili e femminili, di diverse culture e periodi storici.
Campbell not che in tutte quelle storie e in quegli esempi separati dallo spazio e dal tempo esisteva
una sorta di struttura profonda comune che chiam viaggio delleroe. Il suo primo libro si
intitolava Leroe dai mille volti, per sottolineare che ci sono molteplici e differenti espressioni di
questo viaggio delleroe, tutte per accomunate da una medesima cornice di referenza. Le fasi che
seguono rappresentano una versione semplificata della mappa del viaggio fornita da Campbell, che
impiegheremo come aiuto per orientarci allinterno del nostro viaggio delleroe nel corso di questo
seminario.
FASI DEL VIAGGIO DELLEROE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.

Sentire la chiamata
Accettare la chiamata (superandone il rifiuto)
Varcare la soglia (liniziazione)
Trovare i custodi
Affrontare e trasformare i demoni
Sviluppare nuove risorse e un s interiore profondo
La trasformazione
Ritornare a casa con il dono

1. LA CHIAMATA
RD: Il viaggio ha inizio con una chiamata. Veniamo al mondo, e il mondo ci presenta delle
circostanze che richiedono o tirano fuori da noi lunicit della nostra forza vitale. Eckhart Tolle,
autore del Potere di adesso, afferma che la funzione primaria dellanima quella di risvegliarsi. Non
veniamo a questo mondo per dormire. Veniamo al mondo per svegliarci e risvegliarci, e per crescere
ed evolvere. E quindi la chiamata sempre un richiamo a crescere, a contribuire, a portare o
riportare nel mondo la misura maggiore della nostra forza vitale.

SG: Spesso la chiamata allazione viene da una sfida, una crisi, una visione o un momento di bisogno
per noi o per gli altri. Qualcosa andato perduto e deve essere recuperato; una forza nel mondo si
affievolita e ha bisogno di essere ravvivata; una qualche parte fondamentale dellesistenza stata
ferita e necessita di guarigione; si presentata una grande sfida che richiede di essere affrontata. Ma
altrettanto possibile che la chiamata venga dallispirazione e dalla gioia: sentite un brano di musica
meravigliosa e vi risvegliate a una dimensione di bellezza che desiderate espandere e diffondere con
passione nel mondo; provate lo straordinario amore dellessere genitori, e siete chiamati a ridestare
questa forza archetipica nel mondo; vi innamorate del vostro lavoro, ed esso pervade i vostri
pensieri. Come vedremo, la chiamata al viaggio delleroe pu venire tanto da grandi sofferenze
quanto da grandi gioie, e a volte da entrambe le cose contemporaneamente.
RD: giusto sottolineare che la chiamata delleroe profondamente diversa da un obiettivo
personale che deriva dallego. Lego vorrebbe un altro televisore LCD e un altro po di birra, oppure
fama e ricchezza. Lanima non vuole queste cose e non ne ha bisogno: vuole risvegliarsi, guarire,
connettere, creare; si risveglia in risposta alla chiamata di sfide profonde, non per glorificare lego,
ma per servire e onorare la vita. Quando un vigile del fuoco si precipita in un edificio in fiamme per
salvare la vita a qualcuno, non si tratta di un obiettivo desiderato: una sfida e un rischio, e non vi
alcuna garanzia di successo, altrimenti non ci sarebbe alcun bisogno di essere eroi. La chiamata
richiede dunque coraggio, richiede che diventiamo pi di ci che siamo stati.
SG: Unaltra cosa che esploreremo la possibilit di sentire la chiamata in modi molto diversi in
momenti diversi della vita. In uno degli esercizi, ad esempio, vi chiederemo di tracciare la storia
della vostra chiamata. Ad esempio, una semplice versione di quel tipo di quesito : Prendetevi
qualche istante e rivolgete le vostre percezioni alla vostra vita passata, concedendo a voi stessi di
notare diverse esperienze che vi hanno realmente toccato, che hanno risvegliato dentro di voi un
profondo senso di vitalit e bellezza. Unaltra domanda simile potrebbe essere Quali azioni, nella
vostra vita, vi conducono realmente al di l del vostro s ordinario?. Le risposte a questi quesiti
faranno emergere alcuni dei modi in cui avete percepito la chiamata.
Quando sentite la chiamata, continueremo a sottolinearlo, la vostra anima si gonfia di vita e il vostro
spirito brilla di luce pi intensa. Notando quando ci accade potrete cominciare a percepire, seguire
e sostenere il vostro viaggio delleroe. quanto intendeva Campbell affermando: Segui la tua estasi
gioiosa!. Molti hanno frainteso questa esortazione come un invito alledonismo, quando si tratta
invece di uno stimolo a riconoscere che laddove lo spirito brilla di luce pi intensa quando si
percepisce questa estasi gioiosa vi un segnale dello scopo prioritario per cui si venuti al
mondo.
RD: Come diceva prima Stephen, a volte la chiamata viene da sintomi o sofferenze. Intorno ai
cinquantanni mia madre ebbe una ricaduta di cancro al seno con metastasi in tutto il corpo fino alle
ovaie, alla vescica e al midollo osseo. I dottori le diedero, nella migliore delle ipotesi, qualche mese
di vita. Come potete immaginare, fu una delle cose peggiori che le fossero mai accadute:
inizialmente, pi che un eroe, si sent una vittima.
La aiutai a esplorare domande come: Qual la chiamata insita nel cancro? Cosa mi sta chiamando a
diventare il cancro? Mia madre si apr profondamente a questo viaggio di esplorazione, e la cosa
cambi completamente la sua vita. Con grande sorpresa dei suoi medici ebbe una straordinaria

ripresa e visse altri diciotto anni in assenza pressoch totale di sintomi. Anni dopo, ripensando a
quellesperienza, ha detto: stata la cosa migliore che mi sia mai successa! Ho avuto fortuna. Mi
stato dato di vivere due vite: quella prima della ricaduta del cancro, e quella dopo. E la seconda
stata assai migliore della prima.
La domanda che vogliamo considerare in questo seminario : cosa vi chiama a essere e a fare la
vita? Probabilmente questa chiamata non particolarmente facile non una passeggiata. Con ogni
probabilit la chiamata difficile, un percorso bellissimo ma difficoltoso; un sentiero che
solitamente sconvolge lo status quo. Quando lavoro con le persone nelle aziende, sottolineo che una
chiamata non semplicemente un miglioramento del presente: una chiamata e una visione portano il
futuro nel presente e sono in grado di trasformare il presente in maniera totale, rendendo impossibile
il continuare a fare le cose come si era abituati a farle.
Un elemento chiave del viaggio delleroe laccettazione della chiamata e limpegno a compiere il
viaggio.

2. IL RIFIUTO DELLA CHIAMATA


RD: Proprio perch la chiamata pu sembrare una grossa sfida, essa spesso accompagnata da
quello che Campbell definisce il rifiuto. Leroe vuole evitare tutti i problemi che essa comporta.
No, grazie. Fatelo fare a qualcun altro. troppo difficile per me. Non ho tempo. Non sono pronto:
sono le risposte usate tipicamente per rifiutare la chiamata.
SG: E mentre alcune reazioni negative alla chiamata sono interiori, altre provengono dallesterno la
famiglia, gli amici, chi ci critica (quelli che Campbell chiama gli orchi), o la societ in generale.
Potrebbero dirvi che non realistico, o magari, come si sentono ripetere in maniera ipnotica molte
ragazze e donne, che sarebbe egoistico. A volte questo porta allabbandono della chiamata, sebbene,
fortunatamente, non sempre.
Avevo un amico di nome Allan. Allan era una delle grandi figure dellarte postmoderna americana.
Fin da bambino aveva desiderato fare lartista, ma suo padre era un importante avvocato newyorkese
e voleva che il figlio seguisse le sue orme. Continuava a insistere: Non diventerai un artista.
Diventerai socio del mio studio legale. Portava il giovane Allan nel suo studio e gli mostrava
lufficio a lui riservato: il suo nome era addirittura gi sulla porta.
Linconscio di Allan era molto creativo e insistente. Svilupp una forma molto grave di asma che lo
costrinse a trasferirsi nel clima pi favorevole di Tucson, in Arizona, lontano dagli influssi ipnotici
del padre. Allan svilupp la sua arte crescendo in quello stato. un meraviglioso esempio di come
la mente inconscia possa fare in modo che si risponda alla propria chiamata. Molte persone hanno
storie simili: in modi diversi, tramite piccole o grandi circostanze, hanno evitato loppressione e
sono riuscite a continuare a seguire il proprio spirito.
RD: Nel caso di mia madre, quando cominci a guardarsi dentro e a cambiare se stessa, il suo
chirurgo la guard dritta negli occhi e le disse senza mezzi termini che questo tipo di esplorazioni
erano una marea di sciocchezze che lavrebbero mandata fuori di testa. E il dottore per cui
lavorava come infermiera le disse: Se tieni veramente alla tua famiglia, non li lascerai impreparati,
il che una interessante suggestione ipnotica. La suggestione agisce per mezzo di una

presupposizione: Stai per morire, e cercare di vivere sarebbe egoista. Dovresti preparare te stessa e
i tuoi cari alla tua morte, e smettere di fare tante storie. Poco dopo questo episodio mia madre
decise di smettere di lavorare per quel medico.
interessante notare che proprio quel dottore, sei anni dopo, si ammal a sua volta piuttosto
gravemente: il suo cancro era in uno stadio molto meno avanzato di quello di mia madre, ma lui reag
togliendosi la vita. E con lui sua moglie, anche se non fu mai chiaro se lei lo avesse fatto di sua
iniziativa perch, ovviamente, non poteva lasciarla impreparata.
Ci sono quindi messaggi che possono arrivare dallinterno o dallesterno a bloccare il sentiero della
vostra chiamata. Un elemento chiave del nostro lavoro consister nel riconoscere e superare questi
messaggi.

3. VARCARE LA SOGLIA
RD: Una volta che si risposto alla chiamata e ci si impegnati a percorrere il sentiero del viaggio
delleroe, il risultato consiste in ci che Campbell chiama varcare la soglia. Si ora in viaggio,
immersi nellesperienza: che i giochi abbiano inizio.La parola soglia ha diversi significati. Da un
lato c lidea che al di l della soglia vi un nuovo territorio, lignoto, lincerto, limprevedibile, la
terra promessa avvolta dalle ombre.
Un altro significato della soglia quello del limite della zona entro la quale ci
agio: al di qua della soglia si su un sentiero battuto, si gioca in casa; una
attraversata queste sicurezze cessano, e muoversi diventa una sfida difficile,
dolorosa, a volte forse persino fatale. Avventurarsi in questo territorio nuovo e
sfida fondamentale del viaggio delleroe.

sentiamo a nostro
volta che la si
rischiosa, spesso
sconosciuto una

In terzo luogo la soglia rappresenta un punto di non ritorno. Non si pu pi fare un passo indietro.
come quando si fatto un figlio non si pu semplicemente dire: Oops, ho fatto un errore. troppo
impegnativo. Non lo voglio pi. Per piacere, riprendetevelo. Una volta varcata la soglia si pu
procedere in ununica direzione: in avanti.
La vostra soglia quindi il punto superato il quale entrate in un territorio nuovo e difficile, che non
avete mai visitato prima, e dal quale non vi ritorno.
SG: Ed proprio a quel punto che la vostra mente ordinaria non sar pi capace di aiutarvi. La
vostra mente conscia capace solo di creare diverse versioni di ci che gi successo (un poco
come ridisporre le sedie a sdraio sul ponte del Titanic nel tentativo di salvare la nave): non in
grado di generare nuove realt. E quando ci si rende conto che la mente conscia non in grado di
guidarci nel viaggio, spesso si hanno reazioni di sconforto paralisi, confusione, tremori, incertezza,
svenimento. Questi sono i sottili indizi che indicano che siete stati chiamati laddove non siete mai
stati prima.
Lidea che la mente conscia non in grado di guidare il vostro viaggio delleroe sar essenziale in
tutta questa discussione. Uno dei nostri principali intenti pratici sar quindi di aiutarvi a scoprire
come riorganizzare nei momenti di soglia la vostra coscienza in un S Generativo, capace di fornirvi

la saggezza e il coraggio necessari per orientarvi e percorrere il viaggio delleroe.

4. TROVARE I CUSTODI
RD: Quando cominciate a muovervi sul percorso del vostro viaggio delleroe, sottolinea Campbell,
necessario che troviate dei custodi. Chi canter la vostra canzone e vi ricorder chi siete? Chi
possiede le preziose conoscenze e gli indispensabili strumenti che ancora vi mancano? Chi potr
ricordarvi che il viaggio possibile e offrirvi un appoggio quando pi ne avrete bisogno? Chi sono i
vostri maestri, i vostri mentori, i vostri sostenitori, coloro che vi risvegliano?
Questo parte consistente di quanto dovrete apprendere durante il viaggio una ricerca costante.
Ovviamente si tratta del vostro viaggio e non di qualcosa che altri possono fare per voi. Siete voi
stessi la persona che avrete soprattutto bisogno di ascoltare, da cui dovrete apprendere e presso cui
cercare consiglio. Al tempo stesso, per, si tratta anche di un viaggio che non potete compiere da
soli. Non un percorso dellego, bens una sfida che va al di l delle vostre attuali possibilit.
A riguardo ritengo utile distinguere tra la figura delleroe e quella del campione. Leroe
generalmente un essere umano normale chiamato dalla vita a circostanze straordinarie. Il campione
qualcuno che combatte per un ideale che ritiene giusto, che vede come la mappa corretta del mondo:
quellideale giusto e chiunque lo contrasti un nemico. E quindi il campione impone la propria
mappa del mondo sugli altri.
SG: Il campione dir cose come O con noi o contro di noi, e altre frasi memorabili pronunciate
regolarmente da preti e politici. (Risate)
RD: Combattiamo per la verit, la giustizia, e lAmerica in tutto il mondo. (Risate) E
libereremo il vostro paese occupandolo.
SG: Un dettaglio riguardo ai custodi. Possono essere persone reali nella vostra vita amici, mentori,
familiari , ma pu trattarsi anche di figure storiche o entit mitologiche. Ad esempio, quando
considero il mio cammino come guaritore e terapeuta, a volte medito su tutti coloro che sono venuti
prima di me, i grandi lignaggi di esseri che hanno dato il proprio amore e dedicato le proprie vite a
forgiare tradizioni e metodi di guarigione. Nella meditazione sento il loro appoggio che viaggia
attraverso il tempo, da diverse culture e diversi luoghi, per giungere a me e aiutarmi nel mio umile
viaggio. Dunque unaltra delle grandi domande che affronteremo sar: Come possiamo percepire e
rimanere in contatto con i custodi in grado di guidarci e appoggiarci nel nostro viaggio?

5. AFFRONTARE I PROPRI DEMONI E LE PROPRIE OMBRE


SG: Una differenza fondamentale tra leroe e il campione sta nella relazione con quelli che Campbell
chiama i demoni. I demoni sono entit che cercano di bloccare il vostro viaggio, a volte addirittura
minacciando la vostra esistenza o quella di coloro ai quali siete legati. Una delle sfide pi importanti
del viaggio delleroe consiste nel gestire lalterit negativa, sia in noi stessi sia in coloro che ci
circondano. Il campione cerca di dominare e distruggere tutto ci che diverso dal proprio ideale
dellego. Leroe opera a un livello pi elevato, un livello di trasformazione relazionale con i demoni;
egli chiamato a fare qualcosa che trasforma non solo lui stesso ma anche il pi ampio campo di

relazioni in cui vive. Si tratta di un cambiamento a un livello pi profondo, che richiede un tipo di
coscienza diverso e sar uno degli argomenti principali del nostro comune viaggio.
RD: Sotto molti punti di vista, il momento culminante del viaggio delleroe lo scontro con quello
che chiameremo il demone, una presenza apparentemente malevola, minacciosa, determinata a
impedirci di raggiungere la meta della nostra chiamata. Campbell fa notare che, sebbene inizialmente
il demone venga percepito come entit esterna e opposta alla persona, il viaggio delleroe ci porta a
riconoscere che il problema non al di fuori di noi, bens in ci che alberga allinterno. E il demone,
in ultima analisi, solo unenergia, n buona n cattiva; una forza, un fenomeno.
Ci che fa di qualcosa un demone il nostro averne paura, lesserne intimoriti. Se non lo temessimo
non sarebbe un demone. la nostra reazione a trasformare una cosa in un demone la nostra rabbia,
la nostra frustrazione, il nostro dolore, il nostro senso di colpa, di vergogna e cos via. Ed questo
che fa apparire il problema cos difficile: il demone rivolge uno specchio verso di noi, ci rivela le
nostre ombre interiori reazioni, sensazioni, emozioni o parti di noi con le quali non sappiamo
coesistere. A volte mi piace chiamarle i nostri terroristi interiori.
SG: In termini pratici, il demone potrebbe essere una dipendenza, una depressione, una ex moglie
(Risate)
RD: In unazienda pu essere una crisi finanziaria, la recessione, una nuova compagnia concorrente,
e via dicendo.
SG: Il vostro demone potrebbe essere Saddam Hussein, Osama Bin Laden, o George Bush. (Risate)
RD: Il demone potrebbe essere un problema di salute, o il vostro capo, vostra madre, vostra suocera,
vostro figlio. In ultima analisi, il punto fondamentale che noi, e con noi Campbell, vogliamo
evidenziare : quello che fa di una cosa un demone la nostra relazione con essa.

6. SVILUPPARE UN S INTERIORE PROFONDO


RD: Un viaggio delleroe sempre un viaggio di trasformazione, in particolare di trasformazione di
se stessi. Quando lavoro con aziende e organizzazioni parlo della differenza tra le dinamiche
esteriori di unazienda e quelle che Timothy Gallwey chiama dinamiche interiori (Inner Game). Il
successo in qualsiasi attivit che si tratti di uno sport, del vostro lavoro, delle vostre relazioni pi
intime o di unattivit artistica richiede un certo grado di padronanza delle dinamiche esteriori (ad
esempio quali sono le parti coinvolte, il contesto, le regole, le abilit fisiche necessarie, gli schemi
comportamentali). Molte persone sono in grado di apprendere piuttosto bene le dinamiche esteriori,
ma il livello massimo di prestazioni pu essere raggiunto solo quando si padroneggiano quelle
interiori: questa una funzione della capacit di gestire lo stress, i fallimenti, le pressioni, le
critiche, gli errori, i momenti di mancanza di fiducia in s e cos via.
Conoscere e gestire le proprie dinamiche interiori uno degli apprendimenti necessari per leroe.
un processo che va ben oltre la nostra mente cognitiva: coinvolge lintelligenza emotiva, quella
somatica e la saggezza spirituale la connessione con un pi ampio campo di coscienza, la profonda
percezione di unintelligenza al di l dellego e dellintelletto. Nel viaggio delleroe necessario

crescere: non si pu essere un eroe e rifiutare di crescere e di apprendere.


SG: Ci sono molti modi per descrivere la coltivazione delle dinamiche interiori. Qui la esprimeremo
in termini di sviluppo di un s interiore, unintelligenza intuitiva che connette la mente conscia con
una coscienza pi ampia, e che procura maggiore sicurezza di s, una comprensione pi profonda,
percezioni pi sottili e aumentate capacit su molti livelli diversi.

7. LA TRASFORMAZIONE
RD: A mano a mano che sviluppate nuove risorse dentro di voi e trovate i vostri custodi, siete
sempre pi pronti ad affrontare i vostri demoni (e in ultima analisi le vostre ombre interiori) e a
raccogliere la grande sfida di trasformazione che il viaggio porta con s. Campbell chiama queste
sfide le prove.
SG: Si tratta di un momento di grande sforzo, impegno e scontro che porta alla creazione di nuove
risorse e a nuovi apprendimenti. qui che create dentro di voi e nel mondo ci che non mai esistito
prima. questo che intendiamo con laggettivo generativo: andare al di l di ci che stato finora
per creare e generare qualcosa di completamente nuovo. Questo processo, ovviamente, pu
richiedere tempi lunghi. Potrebbero essere ventanni di matrimonio, unintera carriera lavorativa, o
svariati anni di esplorazione e innovazione. Ci saranno molte battute di arresto e molti fallimenti,
momenti in cui tutto sembra perduto e il futuro senza prospettive. Sono elementi prevedibili del
viaggio delleroe. Leroe una persona in grado di rispondere a queste sfide e creare nuove risorse
per affrontarle con successo. La fase di trasformazione ha luogo quando il viaggio andato a buon
fine.

8. IL RITORNO A CASA
La fase finale del viaggio delleroe il ritorno a casa. Questo ritorno ha una serie di importanti
finalit nel contesto del viaggio, una delle quali sicuramente il condividere con gli altri ci che si
appreso durante il proprio percorso. Un viaggio delleroe non un semplice percorso individuale
dellego: un processo di trasformazione compiuto tanto per la persona quanto per la comunit che le
sta attorno. Perci, al suo ritorno, un eroe deve trovare un modo per condividere con gli altri ci che
ha realizzato e imparato. Spesso gli eroi divengono maestri, figure che insegnano. Oltre a portare
questo dono, per poter completare il viaggio leroe deve ricevere il riconoscimento degli altri. A
questo punto trasformato, diverso da comera. necessario che il viaggio venga onorato.
SG: Ad esempio, un mio caro amico uno stimato psicologo che ha prodotto una serie di lavori
molto interessanti. Mi ha raccontato che da bambino amava guardare vecchi filmati sulla vita dei
grandi scienziati gente come Marie Curie, Louis Pasteur o Sigmund Freud. Ogni documentario
seguiva uno schema generale di viaggio delleroe: la chiamata iniziale, laccettazione
dellimpegno, le grandi battaglie, le scoperte ottenute a caro prezzo e via dicendo. Il finale tipico di
quei filmati ritraeva lo scienziato protagonista di fronte a un grande pubblico le stesse persone che
lo avevano sbeffeggiato o attaccato nelle fasi precedenti del viaggio , nellatto di ricevere un grande
riconoscimento per il lavoro svolto. Sempre, di fronte a quei documentari, il mio amico si sentiva
prorompere dentro una chiamata a contribuire al mondo con qualcosa di significativo. Mi ha

raccontato queste cose di recente, poco dopo aver ricevuto un premio per i successi della sua
carriera di fronte a migliaia di persone e aver percepito il finale di quei filmati realizzarsi nella
propria vita, mentre ne veniva assorbito proprio come tanti anni prima davanti a uno schermo. Quei
documentari riflettevano la sua chiamata, e il suo premio era il riconoscimento del suo successo nelle
grandi sfide del suo viaggio.
Tuttavia, sottolinea Campbell, nella fase del ritorno possono presentarsi anche grandi resistenze. A
volte leroe non vuole tornare. stanco, magari preoccupato che gli altri non capiscano, oppure
esaltato per il nuovo stato di coscienza raggiunto. E cos, proprio come pu verificarsi un rifiuto
della chiamata, pu generarsi un rifiuto del ritorno. A volte, come spiega Campbell, necessario che
unaltra persona o un altro essere venga a prendere leroe e lo richiami a casa.
Un altro problema che la comunit potrebbe non ricevere bene la guida. Mos potrebbe tornare
dalla montagna e trovare la sua gente abbandonata a pratiche orgiastiche; i guerrieri potrebbero
tornare dalla battaglia e non essere benvenuti, o gli orrori che hanno vissuto potrebbero rimanere non
riconosciuti e non onorati; la gente potrebbe non voler ascoltare una storia da una persona il cui
viaggio indica il bisogno che anche altri nella comunit si prendano la responsabilit della propria
guarigione. E cos, dopo che la grande battaglia si risolta in un pi elevato stato di coscienza, la sua
integrazione nella coscienza ordinaria della vita quotidiana diventa una ulteriore grande sfida.
Cionondimeno abbondano gli esempi di eroi che hanno portato a termine anche questultima fase.
Abbiamo menzionato in precedenza quale importante mentore Milton Erickson sia stato per entrambi
noi. Il suo veramente un esempio di un viaggio delleroe completo. Erickson era rimasto paralizzato
per via della poliomielite attorno ai diciassette anni, peraltro proprio let vicina alliniziazione alla
vita adulta, in cui un classico guaritore ferito viene di solito colpito da una grave malattia o ferito.
Invece di potersi muovere sul sentiero tipico della propria societ, una persona in questa situazione
costretta a intraprendere un viaggio individuale di guarigione separata dalla vita normale. Nel caso
di Erickson, i medici gli avevano detto che non avrebbe camminato mai pi. Anzich arrendersi a
queste suggestioni negative, Erickson cominci una lunga serie di esplorazioni del mente-corpo per
vedere cosa fosse effettivamente possibile in termini della propria guarigione. Riusc
sorprendentemente a riacquistare la capacit di camminare, e per farlo si trov a sviluppare nuove
risorse e intuizioni riguardo alla cura del mente-corpo. In seguito impieg questi apprendimenti
radicalmente nuovi nella sua lunga carriera di psichiatra, aiutando gli altri ad apprendere di pi sulla
loro specialissima e singolare capacit di guarigione e trasformazione.
Quando lo abbiamo conosciuto era gi anziano. Afflitto da parecchi dolori e assai debole, non
riusciva pi a gestire un grosso numero di pazienti, e anche per questo vedeva soprattutto studenti.
Quando lo incontrai per la prima volta ero un universitario squattrinato che con dieci dollari
mangiava unintera settimana e anche al tempo non erano molti. Ma sapevo che dovevo studiare
con quelluomo perch risvegliava in me qualcosa di molto profondo. Gli chiesi:
Dottor Erickson, posso ripresentarmi regolarmente e diventare un suo studente?
S, rispose lui.
Quanto devo pagarla?, gli chiesi. Sono quasi sicuro di poter ottenere un prestito, perci se mi
dice una cifra comincio a muovermi.
E lui disse: Oh, non c problema. Non serve che mi paghi. Che quello che diceva a tutti i suoi

giovani studenti. Era in pensione, aveva finito di pagare il mutuo sulla casa, i suoi figli si
mantenevano e vivevano da soli, e non aveva particolari obblighi finanziari. Stava semplicemente
donando, elargendo alla comunit i suoi doni di eroe ottenuti con dure fatiche. Mi formai presso di
lui per quasi sei anni, e non dovetti pagare mai neanche un centesimo. Ci lasciava alloggiare nella
stanza degli ospiti o nel suo ufficio. E ci diceva: Il modo in cui potete ripagarmi tramandare agli
altri qualsiasi cosa troviate utile qui. Ecco come potete ripagarmi. Spesso mi trovo a pensare che
sarebbe stato forse pi facile se invece avessi saldato in denaro il mio debito con quel vecchio
(Risate)
Penso che riusciate a percepire come questa sia una bellissima storia del viaggio delleroe. E quando
lo incontrai, Erickson era nella fase finale di ritorno alla comunit e condivisione con gli altri.
RD: Peraltro, non solo i medici avevano detto a Erickson che sarebbe rimasto paralizzato; quando
aveva appena contratto la poliomelite ed era a letto malato li aveva sentiti dire a sua madre che non
sarebbe sopravvissuto fino al mattino successivo. Pens che quella fosse una cosa terribile da dire a
una madre, e che quindi era quantomeno il caso di far s che il giudizio dei medici si rivelasse errato.
Intraprese un viaggio allinterno del suo corpo per cercare di scoprire cosa era in grado di muovere.
Lunica parte che riusciva a controllare erano gli occhi. E per svariate ore, quando la madre veniva a
trovarlo, cercava di muovere gli occhi per catturarne lattenzione. Dopo esserci riuscito, con altre
ore di sforzi stabil un sistema di segnali e alla fine riusc a comunicarle di girare il suo letto verso la
finestra perch potesse vedere il sole sorgere il giorno dopo. E cos lanima batte le mani ancora!
Qualcosa di profondo allinterno della coscienza si risveglia, e il viaggio continua.
SG: Questi sono i passi e le fasi fondamentali del viaggio delleroe, e questa la cornice di
referenza che impiegheremo nel resto di questo programma per farvi scoprire e approfondire il
vostro viaggio personale. Esploreremo questi ambiti soprattutto sperimentando direttamente: faremo
delle dimostrazioni, in particolare chiedendovi di lavorare gli uni sugli altri per sviluppare i vostri
apprendimenti e le vostre intuizioni. Vi verr richiesto sia di lavorare su voi stessi sia di fare da
coach agli altri.
RD: In parte imparare a essere un buon eroe significa anche imparare a essere un buon custode. Per
quelli di voi che lavorano come coach o come terapeuti, sar importante operare con la chiara
coscienza che si tratta del viaggio del vostro assistito, non del vostro. Vedo molte persone,
specialmente nel mondo della PNL, che dicono: Oh, il mio assistito sta affrontando un demone! Io
sono leroe. Uccider il demone del mio assistito con le mie grandiose tecniche! Swish,
Ristrutturazione, Ancoraggio!. Quando cercate di salvare o curare il vostro assistito, state
comunicando implicitamente S, sei una vittima. Continua a esserlo, ch io sono leroe. Su un altro
livello questo significa anche Io sono un campione. Ho bisogno di una vittima da salvare perch il
mio ego stia bene. Lo sto facendo per me, non per te. Quindi tenete a mente che quando fate coaching
il vostro ruolo quello di custode. Avete il vostro personale viaggio delleroe, ma questo vale anche
per i vostri assistiti e i vostri compagni durante gli esercizi. Il vostro compito non quello di fare da
eroe sul loro viaggio, ma di fungere da buon custode e da risorsa.
E cos questa la nostra mappa. Il passo successivo farla penetrare nei muscoli.

IL S GENERATIVO

RD: Abbiamo illustrato i tratti fondamentali del viaggio delleroe, e postulato lesistenza di alcuni
strumenti e principi che possono aiutare a percorrere questo sentiero. Quando raggiungete una soglia,
ad esempio quando arrivate a un punto in cui siete costretti a entrare in un territorio sconosciuto, non
potete pi fare affidamento solo sul funzionamento e sulle risorse degli stati mentali ordinari, la
mente della cognizione conscia. Fortunatamente avete a disposizione unalternativa: avete pi di una
mente e il viaggio delleroe unopportunit per venire pi profondamente in contatto con le vostre
altre menti.
SG: Questa dunque la seconda cornice di referenza che intendiamo esplorare e utilizzare. La prima
quella che riguarda le fasi del viaggio delleroe, la seconda ha a che vedere con lo sviluppo degli
strumenti e del tipo di coscienza necessaria per compiere questo viaggio. Componente fondamentale
di questa seconda cornice di referenza quello che chiameremo S Generativo. Si tratta di un
concetto basato principalmente su quanto ho sviluppato nella mia attivit negli ultimi trentanni,
partendo dal mio lavoro come discepolo di Erickson e incorporando via via elementi di altre
discipline, quali ad esempio le arti marziali.
La figura 1.1 illustra le premesse fondamentali del S Generativo. In precedenza abbiamo menzionato
le prime tre: (1.) Lo spirito si sta risvegliando (2.) tramite un sistema nervoso umano (3.) sul
percorso del viaggio delleroe. Ora andiamo ad aggiungere che (4.) il S Generativo ha tre menti
distinguibili mente somatica, cognitiva e di campo e che (5.) ciascuna di queste menti in grado
di operare a tre diversi livelli di coscienza: il livello primitivo (o regressivo), quello dellego e
quello generativo. Per compiere il vostro viaggio delleroe avrete bisogno di armonizzare queste tre
menti al loro livello pi alto, quello generativo, rendendo cos possibili trasformazione, creativit e
guarigione. Ci concentreremo quindi sullelevare corpo, mente e coscienza di campo, innalzandoli
fino ai livelli generativi pi alti, perch abbiate successo nel vostro viaggio delleroe.
FIGURA 1.1 CINQUE CONCETTI ALLA BASE DELLAPPROCCIO DEL S GENERATIVO
1. LO SPIRITO SI STA RISVEGLIANDO
lo spirito ha sia un dono da offrire, sia una ferita da guarire;
lo spirito lidentit pi profonda;

lo spirito si attiva ogni volta che viene destabilizzata lidentit ordinaria (ad esempio in stati
di estasi o agonia).
2.

allinterno della COSCIENZA UMANA


il sistema nervoso umano lo strumento di coscienza pi avanzato che esista;
se non si impara a usare lo strumento insorgono problemi;
le nostre esperienze sono una funzione dei nostri stati di coscienza;
coscienza umana + spirito = S Generativo.

3.

sul percorso del VIAGGIO DELLEROE


la vita di ogni persona una trama che si dipana nel mondo con il passare del tempo;
il viaggio comprende diversi cicli di morte e rinascita;
alla radice del viaggio delleroe vi il risveglio dello spirito;
la sofferenza un segnale di mancata sintonia con la propria chiamata/il proprio viaggio.

4. utilizzando TRE MENTI


mente somatica, mente cognitiva e mente di campo;
lintegrazione delle tre menti risveglia il S Generativo.
5.

operando a TRE LIVELLI DI COSCIENZA


Primitivo (unione indistinta inconscia con il tutto, campo privo di autocoscienza);
Ego (separazione conscia, autocoscienza priva di campo);
Generativo (compartecipazione conscia e differenziata al tutto, parti e totalit percepite
simultaneamente).

Da Stephen Gilligan, The five premises of the Generative Self, 2004

LE TRE MENTI:
SOMATICA, COGNITIVA E DI CAMPO
SG: La prima mente quella del corpo, e la chiamiamo per questo mente somatica. la mente del
mammifero, la mente principale della prima infanzia. Si tratta di una vasta rete di intelligenza e
saggezza corporea con la quale si pu essere o non essere sintonizzati.
RD: Quello che stiamo suggerendo che il corpo non solo una macchina controllata dal cervello,
ma che possiede un cervello proprio. Di fatto esistono diversi cervelli allinterno del corpo.
SG: Chi aveva detto: Dio ha dato alluomo due cervelli, ma abbastanza ossigeno da farne funzionare
solo uno alla volta? George Bush? (Risate)
RD: Penso che fosse John Lennon. (Risate)
Uno dei cervelli allinterno del corpo viene detto cervello enterico o sistema nervoso enterico, ed
localizzato nella zona del ventre (enterico si riferisce letteralmente alle interiora). Le moderne

neuroscienze calcolano che il sistema di nervi attorno allintestino crasso e agli altri organi
dellapparato digerente allinterno del ventre ammonti a un livello di complessit grosso modo
equivalente a quello del cervello di un gatto. Abbiamo un cervello di gatto nella pancia quando
tutto va come vuole, fa le fusa, me se si sente minacciato soffia pssst! (Risate)
Continuano ad aumentare le ricerche che indicano che il nostro cuore ben di pi di una semplice
pompa meccanica: ha anchesso un cervello proprio (si veda Gershon 2002). Ho un collega che da
pi di venticinque anni specialista in chirurgia generale e gastrointestinale; insegna chirurgia presso
lUniversit di Harvard ed membro della Societ Americana per lAvanzamento della Scienza. In
una recente conferenza ha parlato del caso di un paziente che dopo aver ricevuto un trapianto
cardiaco ha cominciato a manifestare comportamenti insoliti. Aveva voglia di cibi che non gli erano
mai piaciuti prima, era ossessionato da musica che non gli era mai interessata in precedenza e attratto
da luoghi di cui non aveva alcun ricordo conscio1.
Questi fenomeni rimasero un grosso mistero finch si cominci a indagare sui dettagli della vita del
donatore: emerse che i cibi erano quelli che preferiva lui, un musicista che suonava il genere che
ossessionava ora il trapiantato, e che i luoghi da cui il trapiantato si sentiva attratto erano stati teatro
di eventi significativi della vita del donatore. Per via delle stringenti regole sulla confidenzialit dei
dati del donatore, la conoscenza di questi elementi era stata in precedenza assolutamente impossibile
tanto al trapiantato quanto ai suoi medici. Sembrava che le preferenze del donatore fossero state in
qualche modo trasmesse per mezzo del cuore trapiantato.
SG: interessante notare che quando parliamo di alcune di queste esperienze di base del viaggio
delleroe nello specifico, del dono e della ferita una caratteristica fondamentale che le accomuna
il fatto che se ne fa esperienza profonda nel corpo. Quando si attraversa una tappa dolorosa del
viaggio non si tratta di unesperienza solo intellettuale: qualcosa comincia ad attivarsi nel profondo
nel corpo. Allo stesso modo, quando percepiamo la parte pi profonda del nostro dono, qualcosa
negli abissi del nostro corpo sorge e si gonfia e comincia un canto che elettrizza le carni. La mente
somatica la prima mente, e la base di tutto il resto. La qualit della vostra coscienza dipende in
misura considerevole da quella della mente somatica.
La seconda mente quella cognitiva la mente che abbiamo, per cos dire, nella testa.
RD: La mente logica e analitica
SG: la mente che crea mappe, rappresentazioni, sequenze, simboli, piani, significati, e tutte le altre
meravigliose attivit del pensiero umano.
La terza mente la mente di campo. Vi coscienza non solo dentro di noi, ma anche tutto intorno a
noi. Viviamo tutti in campi di esistenza multipli, dinamici e simultanei: storia, famiglia, cultura,
ambiente. Si pu operare nel campo della PNL, o vivere invece in un campo oppressivo dominato
dalla paura. Una delle pi grandi sfide della vita umana sta nel modo in cui ci si rapporta con questi
campi di esistenza, e auspicabilmente anche con ci che si trova al di l di essi.
RD: Nella PNL di terza generazione lidea di campo caratterizzata soprattutto dalla posizione
percettiva del noi. La prima, la seconda e la terza posizione percettiva (s, altro e osservatore)

riguardano le prospettive individuali significative allinterno di un sistema di interazioni umane che


possiamo definire spazio dellinterazione. Il campo relazionale creato dagli schemi di relazione
e dalle interazioni che hanno luogo in questo spazio. La quarta posizione al tempo stesso comprende
e trascende le altre posizioni percettive.
Per illustrare questa idea di campo pensate a come, combinando due atomi di idrogeno e uno di
ossigeno, si ottenga qualcosa di sbalorditivo: lacqua, che non n idrogeno n ossigeno, e che
contiene ma trascende entrambi gli elementi. Se togliessimo lidrogeno o lossigeno, lacqua non
potrebbe essere; ma al tempo stesso lacqua pi che idrogeno e ossigeno: una terza entit creata
dalla relazione tra i due elementi o in essa immanente.
La nozione di mente di campo si rispecchia in quanto afferma Gregory Bateson:
La mente individuale immanente ma non solo nel corpo. immanente nei percorsi e nei
messaggi al di fuori del corpo, e vi una Mente pi vasta di cui la mente individuale non che un
sotto-sistema. Questa Mente pi vasta comparabile a Dio, ed forse ci che si intende con la
parola Dio, ma non di meno immanente nella totalit delle interconnessioni del sistema
sociale e dellecologia planetaria.
(Verso unecologia della mente, 1977)
La mente pi vasta di Bateson un esempio di ci che intendiamo con mente di campo.
SG: Dunque qui un punto fondamentale che per compiere il viaggio delleroe necessario essere
sintonizzati, connessi e in armonia con ciascuna di queste tre menti. Chi tra di voi ha ricevuto
uneducazione cattolica noter con piacere che ora forse finalmente vedr una prima applicazione
pratica del segno della croce perch le tre menti sono (tocca la fronte, il cuore, poi apre le
braccia verso lesterno). (Risate)
RD: Il padre la mente cognitiva (tocca la fronte).
SG: Ges
RD: il figlio, la mente somatica (tocca il cuore).
SG: E lo Spirito Santo (apre le braccia verso lesterno)
RD: la mente di campo.
SG: Ecco, abbiamo cercato applicazioni pratiche della nostra infanzia cattolica, e ve le presenteremo
come il mistero della Trinit. (Risate)

I TRE LIVELLI DELLA COSCIENZA: PRIMITIVO, EGO, GENERATIVO


RD: Ora, per passare allaspetto generativo di queste menti, ci sono alcuni principi che ci permettono
di attingere alle risorse generative e creative di ciascuna delle tre.

SG: Ciascuna mente pu operare a livelli diversi. Inizialmente pu sembrare un po complicato, ma


penso che a breve vi sar chiaro. Il livello ordinario, che chiameremo livello dellego, la mente del
nostro pi consueto stato di coscienza; quando operiamo secondo questo livello di coscienza per
quanto riguarda la mente somatica, il corpo viene generalmente visto come una cosa, o magari
come un animale sciocco che deve essere spinto di forza per arrivare in fondo a ogni giornata. Lo
riempiamo di caffeina al mattino per poi correre al lavoro, dove forzeremo il corpo a una giornata
frenetica; poi la sera, arrivati a casa, vi introduciamo cibo e magari dellalcol perch si rilassi.
Dopodich ci appisoliamo, poi ce ne andiamo a letto, ci alziamo il mattino successivo, e il ciclo
ricomincia.
Quando la mente somatica opera a livello dellego, noi non facciamo esperienza della magia del
nostro corpo, n dei misteri creativi che in esso albergano. Non ne percepiamo la connessione con la
saggezza ancestrale, con la conoscenza intuitiva, con il coraggio e la tenerezza. Se state affrontando
una sfida nel vostro viaggio delleroe, avrete bisogno di mutare la coscienza nel vostro corpo
portandola a uno stato pi elevato.
RD: Quello che chiamiamo lo stato generativo.
SG: Gli individui in grado di fornire prestazioni eccellenti artisti, atleti, dirigenti di azienda,
guaritori sanno come passare a uno stato pi elevato di coscienza nel corpo. Sanno che per fare
qualcosa di generativo devono portare la propria mente somatica al livello di coscienza pi alto.
Queste persone dalle prestazioni eccezionali fanno moltissima pratica per riuscire a raggiungere e
mantenere questi stati generativi della mente somatica. I modi per farlo sono uno degli elementi
principali che intendiamo insegnarvi, perch possiate affrontare con successo le sfide e le chiamate
della vostra vita.
RD: Questi livelli sono un po come le marce della vostra automobile: necessario cambiare le
marce per affrontare al meglio le situazioni e le sfide poste dalla strada.
SG: Paradossalmente, di fronte a una sfida la maggior parte delle persone tende di solito a cambiare
marcia passando al livello pi basso, e non a quello pi elevato necessario per affrontarla. Ci
trasforma una sfida in un blocco: di fronte a essa lo stato di coscienza della persona regredisce a un
livello primitivo dove non possibile apprendere o creare nuove reazioni.
Ad esempio, la tragedia dellundici settembre che ha colpito gli Stati Uniti ha infranto lo schema
ordinario della psiche americana. Ricordo che mentre seguivo gli eventi in TV una voce dentro di me
diceva: Ora tutte le vecchie distinzioni non esistono pi. Niente pi come prima. E pensai, forse
a posteriori con un leggero eccesso di ottimismo, Questa una grande opportunit perch noi tutti ci
uniamo e passiamo a un livello pi elevato di coscienza. E abbiamo avuto molto custodi, ricevuto
molto supporto per farlo per cogliere questa opportunit di sviluppare la nostra coscienza e
crescere. molto triste per me vedere cosa invece successo ossia che, a mio modesto parere, gli
Stati Uniti hanno perso profondamente la propria via in reazione a questa sfida.
RD: Possono perci anche verificarsi processi degenerativi, che si potrebbero considerare come una
regressione a uno stato pi primitivo di coscienza.

SG: Quando viene meno una maniera intelligente di reagire, si scende a uno stato pi primordiale,
che precede lego: pi energia emotiva, meno linearit, immagini pi intense. Ritorniamo al brodo
primordiale della coscienza. Noi postuliamo che questo accada ogni volta che perdete di vista la
vostra identit. Pu essere a causa di un trauma, di una perdita o di un fallimento. Unazienda va
incontro a una grossa perdita, e il normale ordine delle cose si frantuma. Avete una crisi in una
relazione personale, e il normale ordine della vostra vita viene meno.
Ma pu essere anche un processo volontario e positivo. Vi innamorate, e rientrate in contatto con
loceano dellessere. Saltate fuori da un aereo (con il paracadute, si spera!), vi date a una notte di
danze estatiche, fate lalba in allegria con gli amici: sono tutte attivit che deliberatamente vi
spingono al di fuori della vostra coscienza dellego, riportandovi al ribollente fluire della mente
originaria.
E sottolineiamo che non si tratta di una cosa negativa, poich vi porta nel profondo della coscienza
primitiva. Abbiamo bisogno di perdere la testa regolarmente, di tornare al livello primitivo, di
rigenerare e ricreare la nostra presenza del mondo. Passare dallego al primitivo, che accada in
condizioni negative o positive, ci riporta alle radici della coscienza a partire dalle quali nuova vita
pu essere generata. La coscienza primitiva necessaria per ricreare la propria identit e per
generare qualcosa che vada al di l di ci che si era prima.
Una volta discesi al livello primitivo, la vera questione se resteremo bloccati l, o se rimarremo
invece connessi con le risorse della coscienza primitiva, aggiungendo anche le importanti risorse del
livello generativo. In altre parole, cosa possiamo fare per abbandonare le limitazioni del livello
dellego, discendere nelle acque creative del primitivo, e poi passare al livello trasformazionale
della mente generativa?

I PRINCIPI PER CREARE UN S GENERATIVO


SG: Una delle maniere per fare tutto ci consiste nel concentrarsi sui principi generativi per ciascuna
delle menti. Per passare a un livello generativo somatico, il principio generale Allineare e
centrare. Per passare a un livello generativo cognitivo, il principio Accettare e trasformare. Per
passare a un livello generativo di campo il principio Creare apertura al di l (ad esempio del
problema) e poi ancora oltre.
RD: In altre parole, uscire dai vecchi schemi e accedere a tutto un nuovo mondo di possibilit.
SG: Per la fine di questo seminario ci auguriamo che avrete acquisito un buon livello di
comprensione di questi principi, e alcune conoscenze riguardo a come metterli in pratica. Per
cominciare, ci concentreremo sul livello generativo somatico e su come centrando il mente-corpo sia
possibile raggiungerlo. Centrarsi significa allineare e unificare il proprio stato somatico: un
processo nel quale prendete la vostra consapevolezza e la spostate allinterno del corpo, per poi
aprirla al resto del mondo attraverso di esso. Cos facendo portate la mente incarnata ad accedere a
un campo unificato da cui emerge tutta una serie di propriet generative.
RD: Quando perdiamo il nostro centro o non siamo in equilibrio, si crea una sorta di caos,

confusione o insicurezza che ci rende molto pi suscettibili alle influenze esterne. Quando invece
siamo centrati, il canale di comunicazione aperto e il segnale forte, ci sentiamo in pace, sicuri di
noi stessi e in grado di accedere a una moltitudine di risorse.
SG: Quando si centrati, la mente che crea le preoccupazioni si acquieta, cos le percezioni possono
aprirsi: si ottengono calma e chiarezza, la capacit di essere rilassati e tranquilli anche quando si
affrontano, nei pensieri o nella pratica, delle sfide difficili.
RD: Unaltra qualit dellessere centrati la presenza: si pienamente presenti con tutta la propria
coscienza il contrario di quanto i buddhisti chiamano lagitazione e la coscienza obnubilata della
mente-scimmia che saltella in giro, da albero ad albero, da ramo a ramo, da cruccio a cruccio.
SG: Sul percorso del vostro viaggio delleroe ci saranno molte occasioni in cui verr meno la vostra
consueta capacit di comprendere le cose e di agire con fiducia in voi stessi. Il vostro ego-intelletto
non in grado di generare nuova coscienza, e per questo si sgretoler di fronte a sfide che vi
richiedono di essere generativi. Perderete regolarmente la testa non meravigliosa come
prospettiva? (Risate)
Seriamente, centrarvi vi permetter di rinunciare allattaccamento e al bisogno che lego-intelletto
controlli e spieghi sempre ogni cosa. Centrarvi vi consente di sentirvi stabili, in sintonia, capaci di
percepire con intelligenza e di reagire in maniera intuitiva, e vi fornisce cos gli strumenti necessari
per dare prestazioni di massimo livello nelle circostanze pi difficili.
RD: E una volta che vi siete centrati, la sfida successiva sta nel trasformare la vostra mente
cognitiva, nel portarla dal bisogno di dominare e controllare le cose alla capacit di fondersi e
scorrere in una rete di interrelazioni, come un maestro di aikido, creando i presupposti perch
emergano trasformazioni e nuove possibilit. Il principio operativo per il livello generativo
cognitivo quello della sponsorship, che il termine coniato e impiegato da Stephen per descrivere
il processo di risveglio della coscienza della bont e dei doni insiti in ogni persona, nel mondo, e
nelle connessioni tra le persone e tra le persone e il mondo. come nellesempio del gruppo di
donne delle isole Tonga che cantano per il nuovo nato: la sponsorship ci sveglia e risveglia a ci che
realmente siamo.
SG: Dopo aver esplorato cosa significa centrarsi, ci concentreremo sulle abilit relative alla
sponsorship.
RD: Vedremo come, tramite la sponsorship, la mente generativa cognitiva divenga una sorta di
campo creativo globale, e non una posizione allinterno del campo. quella che chiamiamo la
mente di tutte le menti. Funziona come un campo di forze, come un contenitore, qualcosa che
mantiene al proprio interno i suoi contenuti in modo creativo, con una vitalit, energia e curiosit tali
da permettere lemergere di nuove connessioni e relazioni.
SG: Milton Erickson uno dei nostri principali modelli per quanto riguarda la sponsorship,
lepitome di come accettare ci che gi presente in maniera tale da permettere che emergano nuove
esperienze. Durante la prima met della sua carriera di psichiatra, Erickson ha lavorato in un
ospedale psichiatrico pieno di matti. Uno dei pazienti sosteneva di essere Ges Cristo. Questo

generalmente non un problema in ogni manicomio ce n sempre almeno uno che pensa di essere
Cristo; le cose si complicano, per, se nella stessa clinica ce ne sono due o pi (Risate). In ogni
modo, la terapia scelta fino a quel punto per Ges consisteva fondamentalmente nel cercare di
convincerlo che non era Ges. Ovviamente Ges rispondeva semplicemente benedicendo gli
psichiatri e dicendo loro: Andate in pace, figlioli.
Erickson lo prese subito in simpatia, e cominci a pensare a come accettare e facilitare il suo
risveglio in maniera creativa. And da lui, si present e disse: Se ho capito bene sei Ges.
E il paziente: Esatto, sono Ges.
Erickson aggiunse: E sei un falegname, giusto?.
Ges rispose: Certo, tutti sanno che sono un falegname.
E ami veramente aiutare gli altri? continu Erickson.
per questo che sono qui, conferm Ges.
Bene, disse Erickson, c un progetto di costruzione in atto nellala accanto dellospedale, e gli
manca giusto qualcuno con la tua esperienza. Mi chiedevo se ti dispiacerebbe andare l ad aiutarli
coi lavori, ogni giorno.
Ges acconsent con benevolenza, e nelle settimane seguenti lasci ogni giorno la zona dei pazienti
per andare a svolgere il suo lavoro di falegname. Gradualmente cominci a intrecciare legami con gli
altri operai dellimpresa, e a comportarsi sempre meno come un paziente di ospedale psichiatrico e
sempre pi come un normale cittadino produttivo nel mondo. Questo era il fondamento della terapia
che Erickson aveva scelto per lui, un classico, straordinario esempio di come fosse capace di
utilizzare la mente cognitiva generativa per ricombinare gli elementi gi presenti in maniera da creare
aperture che li superassero.
RD: Il principio della sponsorship consiste dunque nel ricevere e accettare ci che presente, ma
contestualizzandolo in una cornice di referenza pi ampia, in modo da fare emergere nuove
possibilit.
SG: E comporta lidea fondamentale che in ogni esperienza e in ogni persona vi siano i semi di doni
e di bont. un processo di cambiamento attraverso il non-cambiamento, un rinunciare al cercare
di cambiare qualcosa, accettandolo invece con abile curiosit e trattandolo in maniera tale che si
sviluppi ulteriormente secondo schemi nuovi.
RD: Troveremo che spesso molto facile appoggiare e facilitare il dono dargli spazio e
permettergli di crescere. La sfida pi difficile invece quella di fare da sponsor per la ferita, per il
demone o lombra. Non vogliamo promuoverla vogliamo liberarcene, vogliamo curarla,
vogliamo controllarla, vogliamo combatterla. La vera guarigione e trasformazione, per, viene
dallessere capaci di appoggiare la ferita, dare il nostro sostegno al demone, facilitare lombra. Si
tratta di un tipo di abilit che esploreremo diffusamente nella seconda parte di questo seminario.

SG: In terzo luogo vedremo come aprire una coscienza generativa di campo. Ci riguarda in
particolare labbandono della morsa ipnotica dellattenzione concentrata su un problema o una
persona e lapertura a un pi ampio campo di coscienza che comprende il problema o la persona, in
modo da ampliare le nostre percezioni e le risorse a nostra disposizione. Vedremo come possiamo
farlo a diversi livelli di coscienza di campo, per entrare in sintonia con aree di intelligenza pi
ampie e camminare cos nel mondo non come un ego-intelletto isolato, ma piuttosto come una
presenza umana incarnata e centrata, profondamente connessa con i campi generativi della coscienza.
Nel lavorare con ciascuna di queste tre menti somatica, cognitiva, e di campo lidea
fondamentale che operiamo a seconda della qualit del nostro stato di coscienza. Se siamo in uno
stato somatico di basso livello, non riusciremo ad affrontare con successo le sfide del nostro viaggio.
Se i nostri schemi cognitivi sono rigidi e assetati di controllo, falliremo di fronte a compiti che
richiedono una trasformazione. Se non siamo connessi a campi di risorse pi ampi, non arriveremo
lontano.

SVILUPPARE UNA COSCIENZA SOMATICA GENERATIVA

SG: Dunque stiamo dicendo che il vostro stato determiner la vostra esperienza, il significato che le
attribuite, la capacit che avete di rispondere a essa, e la qualit generale della vostra vita. E non
poco! La buona notizia che potete avere voi in prima persona il controllo del vostro stato, se
decidete di assumerlo. E quello che stiamo facendo qui studiare come potete migliorare il vostro
stato portandolo a un livello pi alto per avere successo nel viaggio della vostra vita.
RD: In PNL siamo soliti dire: tutto ha inizio a partire dallo stato. E il modello del S Generativo di
Steve tratta di come entrare in sintonia con diversi aspetti di quello stato e di come imparare a
innalzare ciascuno di essi ai massimi livelli.
ESERCIZIO
CONNETTERSI CON IL PROPRIO CENTRO
SG: Il primo passo : come possiamo sviluppare e utilizzare uno stato somatico generativo? Per
esplorare questo argomento vorremmo introdurre alcuni esercizi ed esperimenti riguardo a come
centrarsi.
RD: Questo un esercizio per centrarvi. E c una ragione se lo facciamo come primo esercizio:
stiamo suggerendo che questa la prima e pi fondamentale abilit di cui avete bisogno per il vostro
viaggio delleroe. E torneremo ripetutamente su questo punto durante il seminario: la pratica e la
disciplina che servono per approdare al vostro centro.
SG: Poi vi faremo fare un secondo esercizio con un compagno, durante il quale userete la vostra
connessione con il centro per cominciare a esplorare la vostra chiamata.
RD: Dunque: dal centro viene la chiamata. Probabilmente tutti abbiamo fatto esperienza di come un
evento molto stimolante o straordinario possa attivare il nostro centro. Sappiamo che sta succedendo
qualcosa di importante perch sentiamo una sorta di energia, unattivit nel nostro centro. Se non
siamo in sintonia con esso, queste energie possono essere spaventose, possono travolgerci. Ci si pu
perdere, o esse possono avere il sopravvento in maniera negativa; ma se si solidamente ancorati al
proprio centro, lenergia che lo attraversa pu essere convogliata e sfruttata in modo positivo e
creativo.

[Nota: cominceremo ora con un processo esperienziale di gruppo finalizzato al centrarsi. Durante
questo e altri esercizi di gruppo, generalmente il nostro modo di comunicare muta e diviene pi
morbido, lento e ipnotico, incoraggiando e sostenendo i partecipanti nel passaggio dallegointelletto alla coscienza esperienziale. Impieghiamo dei punti di sospensione per indicare pause di
pi secondi tra le parole (calcolate per consentire un approfondimento dellesperienza) e dei
corsivi per indicare parole o frasi marcate con il tono di voce per enfatizzarle.]
SG: Per cominciare lesercizio, sedetevi in una posizione confortevole. Cominciate a mettervi
comodi e rilassarvi
RD: e mettete entrambi i piedi sul pavimento, in modo da sentire il contatto con la terra.
SG: Essere centrati unaltra espressione per trovare il proprio equilibrio. Quando ci centriamo ci
mettiamo in sintonia con un punto di equilibrio in ogni dimensione della nostra coscienza. Quindi non
dovete essere n troppo fuori (allarga le braccia) n troppo dentro (si china su di s); dovete invece
trovare il punto di equilibrio in cui potete essere dentro e fuori al tempo stesso. Per centrarsi
necessario rilassamento, ma non semplice rilassamento come quello che si prova guardando la TV o
bevendo una birra al bar: ci vuole una combinazione di rilassamento e attenzione, come quella che
imparano a sfruttare artisti e atleti. Dovete essere rilassati e mentalmente presenti al tempo stesso.
RD: Dovete essere centrati e attenti, non scollegati dallesterno. Un buon punto di partenza consiste
nel rivolgere la propria attenzione verso il basso e attraverso il corpo. Cominciate a sentire le piante
dei piedi. C un intero universo di sensazioni nelle piante dei vostri piedi, un universo che sempre
presente ma di cui spesso non siete consci.
SG: Prendetevi qualche istante per cominciare questo processo. Potete farlo con gli occhi aperti o
chiusi. Sperimentate. Rendete vostro questo processo, troverete dentro di voi gli insegnamenti di cui
avete bisogno.
RD: E ricordate, la cosa fondamentale che stiamo dicendo che mentre rivolgete lattenzione
allinterno non andate a dormire. proprio lopposto vi risvegliate sempre pi; create una
connessione e un risveglio interiore.
SG: Mettendovi a vostro agio e calmandovi.
RD: Il passo successivo respirare.
SG: Mentre procedete a centrarvi passate dal pensiero al respiro.
RD: Il vostro respiro sempre nel presente. Quando entrate in contatto con il vostro respiro siete nel
presente.
SG: E mentre vi adagiate sul vostro respiro, potete anche cominciare a percepire lallineamento delle
vertebre della vostra spina dorsale. Percepite la colonna vertebrale come un qualcosa di morbido
e luminoso.

RD: Quando siete centrati non vi ingobbite. Potete immaginare un lieve filamento di luce in cima alla
vostra testa che delicatamente la tira su, verso il cielo.
SG: Noi esseri umani abbiamo lavorato per millenni per arrivare a essere eretti. Approfittiamone.
RD: Un altro modo per aiutare la colonna vertebrale ad allungarsi consiste nel sollevare dolcemente
e aprire il petto.
SG: Potreste prendervi qualche istante per respirare su e gi dentro la vostra spina dorsale
cos la vostra coscienza comincia a spostarsi da uno stato di tensione muscolare a quellenergia
semplice e sottile della sensazione nella colonna vertebrale.
RD: E ricordate, mentre seguite le nostre parole: non lasciatevi andare, non perdetevi nei pensieri.
Rimanete qui.
SG: Al tempo stesso, le nostre parole possono veramente essere solo un sottofondo ci che emerge
in primo piano solo la piacevole sensazione di respirare su e gi per la spina dorsale.
RD: Come se il vostro respiro potesse portare energia dalla terra, attraverso la pianta dei piedi e su
per la colonna vertebrale fino al collo.
SG: Mentre respirate su e gi attraverso la spina dorsale potreste portare una semplice
benedizione a voi stessi una semplice suggestione da darvi magari parole come prendersi cura
di s o amore di s autoaccettazione Qualcosa che potete usare per cominciare a portare
un dono di autoaffermazione, per voi stessi, attraverso la vostra attenzione concentrata sulla spina
dorsale.
RD: Magari una semplice benedizione come apriti o risvegliati.
SG: E mentre vi lasciate entrare in sintonia con il vostro respiro con lattenzione rivolta alla spina
dorsale con lenergia che si muove su e gi, nel tubo allinterno delle vertebre e cominciate a
lasciar scendere quella semplice suggestione attraverso la spina dorsale potete aggiungerne altre
per rendere lo stato pi profondo La prima , nulla da fare nel corpo oltre che rilassarsi nulla
da fare nel corpo oltre che rilassarsi nulla da fare nel corpo oltre che rilassarsi rilasciate
ogni tensione mentre vi aprite in maniera sempre pi profonda a questa coscienza centrata.
RD: E mentre lo fate, potreste continuare a sentire quel filamento che vi solleva attraverso il
chakra della cima del cranio sollevandovi dolcemente la colonna vertebrale e la testa
percependo in profondit il vostro canale che si apre si apre
SG: E per aiutarvi ulteriormente, potete aggiungere una ulteriore semplice suggestione alla serie:
nulla a cui la mente si attacchi nulla a cui la mente si attacchi nulla a cui la mente si
attacchi bene bene Respirando bene bene in sintonia con la colonna vertebrale
bene bene nulla da fare nel corpo oltre che rilassarsi bene bene nulla a cui la mente si
attacchi molto bene molto bene

RD: Respirando
SG: Liberandosi di ogni pensiero, di ogni convinzione
RD: e respirando
SG: nella mente dellassenza di mente la mente senza contenuto nulla da fare oltre che
rilassarsi niente a cui attaccarsi
RD: e respirando.
SG: E da quel luogo, da quel centro allineato senza mente meraviglioso scoprire che potete
ricevere esperienze che vanno al di l della vostra mente conscia
RD: unapertura a una mente pi estesa
SG: e una delle esperienze che potete ricevere dalla mente superconscia unesperienza di
profondo benessere e di essere centrati, unesperienza che avete fatto nel passato.
RD: Ricordare quelle esperienze trascendenti positive in cui il vostro canale era aperto il vostro
centro era connesso a qualcosa di pi profondo.
SG: Lasciate che la mente superconscia vi riporti su dolci fiumi di respiro momenti della vostra
vita in cui vi sentivate profondamente profondamente integri e in pace.
RD: Momenti in cui riuscivate a sentire quella vitalit e sentire quella forza vitale fluire in
pienezza attraverso di voi uno stato di eccellenza priva di sforzo.
SG: E mentre ricevete quelle esperienze respiratele allinterno del momento presente
concentrate tutta la vostra attenzione nel respirarle nel momento presente, nel vostro corpo.
RD: E mentre lo fate notate dove si concentra la vostra attenzione in queste esperienze nel
vostro corpo? Dov il vostro centro nel vostro corpo quando vivete queste esperienze di
benessere?
SG: Se doveste camminare nel mondo con questo senso di benessere dov il vostro centro?
RD: E mentre percepite dov il vostro centro nel vostro corpo potete prendere le mani e
cominciare a porle sul vostro corpo dove percepite che il vostro centro pi a fuoco e presente.
SG: Se doveste parlare a partire da questo stato di benessere dov il centro del vostro parlare?
RD: Accertatevi che il centro sia in un punto al di sotto del collo e al di sopra delle gambe nel
corpo. Trovate questo centro nel corpo.
SG: Notate come potete toccare il vostro centro nello stesso modo in cui potreste toccare
qualcuno che amate profondamente cosicch la qualit del tocco in grado di risvegliare il

centro e risvegliare voi stessi al tempo stesso Trovate il modo di entrare in contatto con il
vostro centro che permette alla vostra coscienza al vostro spirito alla vostra coscienza pi
profonda di diventare una sola cosa con esso.
RD: Potete anche trovare momenti in cui la vita vi ha messo alla prova e in cui siete stati capaci di
rimanere centrati di rimanere profondamente connessi con voi stessi con la coscienza che
qualsiasi cosa fosse successa allinterno, attorno o fuori di voi sareste sempre rimasti collegati
con il vostro centro.
SG: E mentre semplicemente percepite ed esplorate la qualit della semplice profonda
connessione con il vostro centro una cosa meravigliosa da apprezzare la vostra base. Potete
lasciarla, ma essa non vi abbandoner mai sempre l, pronta alla chiamata. E quando percepite a
partire da quella base quando parlate a partire da quella base quando pensate a partire da
quella base nella vostra vita accadranno cose buone. E quindi potreste semplicemente volerne
avere consapevolezza prima che cominciamo a portare questo primo esperimento a conclusione
c un qualche semplice impegno che vorreste prendervi?
RD: E quale sar la vostra ancora per questo stato il vostro simbolo che vi permette di tornare
in questo luogo sempre pi facilmente come punto di base per vivere la vostra vita?
SG: Con la coscienza del fatto che dovunque andiate, potete toccare quel luogo percepire
quellancora per permettervi di sapere: ritorno ora al mio centro. Torno a casa presso me
stesso mi riconnetto alla mia fonte E come ha detto il grande poeta irlandese Yeats: Quando mi
sento a casa con me stesso, tutto ci che faccio diventa una poesia damore Lunga vita al viaggio
delleroe Lunga vita al viaggio delleroe Lunga vita al viaggio delleroe!
RD: (La voce gradualmente meno ipnotica, inizia a riorientare lattenzione al luogo e al momento
presente in maniera non verbale). Ora prendetevi un attimo per respirare a fondo nel vostro centro.
Permettete al vostro respiro di portare energia al centro di animare il centro, di renderlo sempre
pi vivo e mentre lo fate, fate in modo di tornare a questo mondo esterno. Ma anche mentre
cominciate a riorientarvi esternamente, mantenete al tempo stesso la vostra attenzione sintonizzata sul
vostro centro.
Troppo spesso abbandoniamo il nostro centro non appena apriamo gli occhi o spostiamo il fuoco
della nostra attenzione. Mantenete quindi la mente sul centro mentre vi guardate attorno nella stanza e
cominciate a muovere il corpo. Non lasciate il vostro centro, non lo abbandonate state guardando il
mondo e vi state rapportando a esso a partire dal vostro centro. Bentornati!
Speriamo che questa vostra prima esperienza sia stata buona. Prendetevi un attimo per riflettere su
cosa ha avuto luogo per voi. stato facile o difficile rilassarsi? Qual stata la vostra benedizione o
autosuggestione? Come ha funzionato per voi? Come stato trovare il vostro centro e creare con esso
una connessione? Se avete trovato un simbolo, di che si trattato?
SG: Potremmo dire talmente tante cose sullimportanza di centrarsi. Ne abbiamo parlato come di una
base, un canale perch lo spirito si risvegli nel mondo. Ne abbiamo parlato come di un punto di
integrazione, dove tutte le diverse parti della coscienza del mente-corpo possono unificarsi. Nelle

arti marziali si parla di coscienza puntiforme: quando un praticante affronta attacchi multipli e
violenti allenato a rimanere concentrato sul suo centro, in maniera tale che la mente rimanga calma
e attenta e il corpo predisposto alle reazioni ottimali.
In questo senso stiamo parlando del centrarsi come di un processo dellattenzione: dove e come
rivolgete la vostra attenzione? Ci riferiamo in particolare a quella che potrebbe essere chiamata
prima attenzione. Dov il vostro primo focus, il principale punto di concentrazione
dellattenzione? Avete questo prezioso dono dellattenzione, che potete concentrare su qualsiasi cosa,
dove volete. Potrei porre la mia al di fuori di me, su di unaltra persona, come ad esempio Robert qui
di fianco a me, ma a quel punto lui diventerebbe il mio punto di riferimento. Guarderei a Robert per
qualsiasi cosa, e mi distaccherei dalla mia presenza. Senza soluzione di continuit potrei spostarla
sul mio dialogo interno, e allora la mia attenzione sarebbe intrappolata nelle mie parole. Potrei porla
su una qualche immagine o ricordo: Questo quanto successo prima, e succeder sempre.
Sono tutte possibilit diverse, e rappresentano modi in cui le persone soddisfano questo importante
bisogno di stabilizzare la propria attenzione conscia, fissandola su un contenuto auspicabilmente non
troppo mutevole. Tutti questi esempi, per, comportano il pagamento di un prezzo significativo: ci
bloccano in una connessione statica con il contenuto, separati dal nostro centro e intrappolati in una
rappresentazione incapace di mutare. Da un punto di vista psicologico si tratta di fondamentalismo,
la rigida aderenza a un testo statico: il principale nemico della coscienza generativa.
Chiaramente lintenzione positiva di questi fondamentalismi quella di stabilizzare la coscienza. Il
centrarsi, per, una risposta di livello pi elevato a questo medesimo bisogno. Visto che il centro
privo di contenuto, possiamo stabilizzare la nostra coscienza attorno a esso e rimanere al tempo
stesso del tutto aperti alle energie e alle configurazioni in costante mutazione del momento presente.
Questa stabilit pi apertura una caratteristica della coscienza generativa e unabilit necessaria
per il viaggio delleroe.
RD: Il maestro di trasformazione Richard Moss sostiene che il pi grande dono che possiamo dare a
noi stessi o a unaltra persona la qualit della nostra attenzione. Chi tra di voi lavora come coach
lo sa bene. Vogliamo anche suggerire che per essere in grado di farlo con gli altri, dobbiamo prima
rivolgere quella qualit di attenzione a noi stessi. Richard Moss sottolinea anche che la distanza tra
noi e le altre persone la stessa che intercorre tra noi e noi stessi. Quindi stiamo ribadendo ancora
una volta che il punto di partenza interiore, e che centrarsi il processo mentale e corporeo per
raggiungerlo. Chi ha detto: La risposta dentro di voi?
SG: George Bush? (Risate). Qualcuno. George Bush, Madonna, o Robert Dilts, non ricordo. (Risate)
Dopo un po li confondo. (Ridono entrambi). A proposito, noi sottolineiamo come il ridere sia
unabilit fondamentale per il viaggio delleroe: la vita un affare troppo serio per non avere senso
dellumorismo!
Un altro aspetto del centrarsi che ci connette con la nostra mente pi profonda. Ha molti nomi
inconscio creativo, mente superconscia, intelligenza archetipica, campo. E attraverso il vostro centro
giunge la vostra chiamata, quello spirito che vuole risvegliarsi nel mondo.
RD: Pensate al vostro centro come a un accesso a una mente pi profonda. Secondo la PNL, i

movimenti oculari sono segnali di accesso a informazioni cognitive; sono i percorsi che la mente
cognitiva impiega per pensare. Allo stesso modo, il vostro centro il segnale di accesso a ci che
pi profondo della mente cognitiva.
SG: E quando state percorrendo il vostro viaggio delleroe, di importanza cruciale che abbiate
quellaccesso a disposizione. necessario creare una connessione che vada al di l della normale
attivit di pensiero.
RD: Vogliamo quindi suggerire che la prima cosa che dovreste sempre dire a voi stessi quando vi
trovate in un qualsiasi tipo di situazione difficile : rilassati, rivolgi lattenzione allinterno del
corpo, centrati, apriti al mondo a partire dal tuo centro. Questo crea un collegamento tra la mente
cognitiva e quella somatica, e mette cos a vostra disposizione un pi vasto repertorio di saggezza.
ESERCIZIO
PARLARE E ASCOLTARE A PARTIRE DAL PROPRIO CENTRO
SG: Ci che deriva dallunit di mente e corpo, lintegrazione somatico-cognitiva, un tipo di
intelligenza pi profonda. Per vedere come essa si possa mettere in relazione con il percepire e con
lesprimere la vostra chiamata al viaggio delleroe faremo ora un secondo esercizio, che Robert e io
dimostreremo insieme.
(Steve e Robert si siedono su due sedie rivolte luna verso laltra)
RD: Vi chiederemo per prima cosa di connettervi con il vostro centro, e poi di connettervi con il
vostro compagno. Questo vi permetter di esplorare il principio, precedentemente citato, in base al
quale la distanza tra noi e noi stessi determina quella che intercorre tra noi e le altre persone. Per
poter entrare veramente in contatto con Steve devo prima essere in contatto con me stesso.
SG: Quindi il primo passo in questo esercizio, e in tutti gli altri che faremo poi, prendersi il tempo
per entrare in contatto con il proprio centro. Non si tratta di pensare alla propria prestazione con il
compagno di esercizio di cercare di catturarlo, di fare una buona impressione, di sedurlo o di
prendersi cura di lui; quello che faremo prima di tutto prenderci qualche istante di silenzio per
rilassarci e trovare il centro dentro di noi. Poi, delicatamente, lasceremo che i nostri occhi si aprano
per creare una connessione con il nostro compagno di esercizio rimanendo al tempo stesso collegati
al nostro centro. Per riuscirci importante lasciare che gli occhi si aprano soprattutto alla visione
periferica. Non dovete fissare il compagno per vedere chi abbassa prima lo sguardo, n fissare la
vostra attenzione su una particolare parte della sua persona: dovete guardare al di l della persona e
poi aprire al massimo la visione periferica. Nellaikido chiamiamo questa tecnica occhi morbidi,
per indicare il modo in cui il praticante si orienta visivamente per avere la percezione di un campo
pi ampio e senza fissare la propria attenzione su niente in particolare. Cos laikidoka in grado di
reagire in modo creativo a qualsiasi evenienza. Non si tratta assolutamente di unattenzione blanda o
indifferente, ma al contrario di sviluppare una percezione centrata del campo, che come vedremo
unabilit fondamentale per il S Generativo.
RD: Mentre guardate il vostro compagno, vedete se riuscite ad ammorbidire e ampliare il vostro

campo visivo in maniera tale da vedere anche gli angoli della stanza dietro di lui. Sperimentate un
poco, e trovate quel punto di mezzo in cui potete essere coscienti della messa a fuoco centrale e al
tempo stesso aperti a un campo di percezioni pi ampio. Fateci caso, mentre vi sintonizzate: riuscite
ad ammorbidire gli occhi per vedere di pi?
SG: Fate pratica di questa tecnica mentre create una connessione con il vostro compagno: centratevi,
apritevi al compagno, aprite il campo visivo al di l del compagno. State lavorando per sviluppare
un fantastico campo di attenzione una coscienza ampia e profonda, sensibile anche alle
configurazioni pi sottili allinterno del campo.
RD: Ricordate, il pi grande dono che potete dare al vostro compagno la qualit della vostra
attenzione. Date quindi la vostra attenzione al compagno come il dono prezioso che . (Steve e
Robert si prendono qualche momento per entrare in sintonia luno con laltro)
SG: Quando ci connettiamo, prima troviamo il nostro centro personale, e poi apriamo un canale con
il compagno. Completate queste due prime fasi, segnalatelo semplicemente annuendo con la testa, in
maniera tale che il compagno sappia che siete pronti a passare allo stadio successivo.
In questo esercizio uno di voi sar la persona A, e laltro la persona B. Nella dimostrazione Robert
sar B, e io sar A.
Mentre rivolgete la vostra attenzione primaria al rimanere connessi in maniera non verbale con voi
stessi e con il vostro compagno, la persona A dir: La mia pi profonda chiamata riguarda ____. Il
contenuto da aggiungere potrebbe essere una parola o una frase, un movimento del corpo o
unimmagine simbolica che vi viene in mente: qualsiasi cosa faccia la propria comparsa mentre dite
la frase, esprimetela.
Quindi, ad esempio (si sintonizza con Robert) Robert, la mia pi profonda chiamata riguarda
e poi aspetto che la risposta venga dal mio centro. Non da qui (indica la testa) ma da qui (indica il
centro nella pancia). Robert, la mia chiamata pi profonda riguarda guarire la violenza.
RD: In quanto persona B, dedico a Steve tutta la mia attenzione. Permetto che ci che condivide con
me mi tocchi nel profondo. Voglio essere toccato e risvegliato dalla sua chiamata, per potermene
abbeverare e poi rispecchiarla. Una volta che sono somaticamente in sintonia con la sua
affermazione, in qualit di ricevente rispondo dicendo: Steve, capisco appieno; percepisco
veramente che la tua pi profonda chiamata riguarda guarire la violenza.
SG: (Fa una pausa per respirare) E la persona A riceve tutto ci come una sorta di benedizione.
Inspiratela dentro di voi, lasciate che vi porti pi in profondit.
E adesso tocca alla persona B fare la propria affermazione.
RD: Pronuncio la mia affermazione permettendo che sgorghi dal mio centro. Potrei dire: (Robert si
ferma, respira ed entra in sintonia con Steve) Steve, la mia chiamata pi profonda continuare
ad aprirmi senza paura al mistero che sto vivendo.

SG: (Fa una pausa per assorbire laffermazione) Mi abbevero veramente delle sue parole ne
sento la bellezza e poi mi limito a restituirle: Robert, percepisco veramente la tua chiamata ad
aprirti a quel mistero. E ti do tutto il mio appoggio.
RD: (Si ferma e respira) E io lo ricevo.
Questo un ciclo completo. Poi il processo va ripetuto altre quattro o cinque volte. Abbiamo trovato
che ci vogliono alcune volte per calarsi appieno nellesercizio e cominciare veramente a parlare e
ascoltare a partire dal proprio centro.
In termini della chiamata, non necessario che usiate parole. Potreste semplicemente fare un gesto
con il corpo. Come disse la famosa danzatrice Isadora Duncan: Se potessi dirlo, non avrei bisogno
di ballarlo.
SG: E quindi potreste scoprire che dal vostro centro scaturisce un movimento. (Steve e Robert
compiono lentamente una serie di gesti braccia che si aprono, mani che toccano il cuore, dita
che puntano verso il futuro per fornire degli esempi)
RD: Potrebbe anche essere unimmagine, un simbolo di cui magari la vostra mente cognitiva non
comprende il significato, solo un simbolo che vi si presentato. La mia chiamata un fulmine dal
cielo, o un gruppo di persone che cantano, o il colore viola. Tutte queste cose potrebbero essere
simboli o metafore che vengono a noi quando apriamo il canale per esprimere e sentire la nostra
chiamata dal nostro centro.
SG: Stiamo semplicemente cercando di creare con il respiro una connessione che renda possibile
tutto questo. Ricordate: andateci con calma. Non siete a un talk show, non state cercando di fare
colpo sul vostro compagno di esercizio grazie alla vostra personalit. State cercando di percepire
una connessione pi profonda con il vostro centro e la vostra chiamata. Lasciate che venga da un
luogo pi profondo.
Ora daremo di nuovo dimostrazione dellintero processo per trasmettervene il senso nella sua
interezza. Ci prendiamo qualche istante per rilassarci e calmarci.
RD: Cominciate con il percepire il vostro respiro nella colonna vertebrale che si manifesta nel
vostro corpo e che vi collega al centro del vostro essere. (Momenti di silenzio mentre sia Steve sia
Robert chiudono gli occhi e si centrano)
SG: E quando sentite di essere connessi con il vostro centro, potete delicatamente permettere che la
vostra attenzione si apra al campo di percezioni pi ampio che comprende il vostro compagno.
(Steve e Robert entrano silenziosamente in contatto luno con laltro per alcuni istanti, poi
annuiscono per indicare che sono pronti) Robert, la mia chiamata pi profonda riguarda guarire
ci che ferito.
RD: Stephen, comprendo e rendo onore al fatto che la tua chiamata pi profonda riguarda il
guarire ci che ferito. Stephen, la mia chiamata pi profonda riguarda (Robert apre
lentamente le braccia)

SG: S, Robert, sento veramente che la tua chiamata pi profonda riguarda (ripete il movimento
fatto da Robert) e ti invio tutto il mio supporto per quella chiamata.
Robert, la mia chiamata pi profonda riguarda (porta le mani al cuore, e poi le apre verso il
mondo)
RD: Stephen, sento veramente, davvero percepisco che la tua chiamata pi profonda
riguarda (ripete il gesto di Stephen) e la appoggio con ogni fibra del mio essere.
Stephen, la mia chiamata pi profonda riguarda vedere tutto come luce anche la tenebra.
SG: Vedo veramente, Robert, questa chiamata molto profonda a vedere tutto, anche le tenebre,
come parte della luce e ti do il mio sostegno. Tutto il mio sostegno.
(Stephen e Robert, ora profondamente in sintonia, si prendono alcuni istanti per condividere in
silenzio lo spazio tra loro, prima di tornare a rivolgersi al gruppo)
RD: (con un sorriso da briccone) E cos Stephen e Robert si rivolsero alle folle e dissero Andate,
e condividete la vostra chiamata pi profonda!. (Risate)
Ci auguriamo che siate in grado di percepire dalla nostra dimostrazione che laspetto fondamentale
qui quando si coach, terapeuti, consulenti, o amici la qualit dellascolto che offrite alla
persona per permetterle di toccare i recessi pi profondi dentro di s. E voglio dirvi che potete
offrire questa qualit di attenzione in qualsiasi momento, con chiunque e in qualsiasi luogo. Anche
seduti su un aeroplano o in coda allo sportello in banca, o magari a una cena formale e noiosa. Ho
provato personalmente che possibile ed quasi miracoloso ci che pu accadere se solo prestate
quel tipo di attenzione a qualcuno e lo ascoltate da quello stato centrato. Le persone si scoprono a
condividere cose estremamente profonde e personali con voi senza sapere perch. E questa una
delle cose importanti che potete imparare da questo esercizio.
Laltro punto quello di entrare veramente in contatto con la propria chiamata, prestando la stessa
qualit di attenzione e di ascolto a voi stessi e alla vostra interiorit. Qual la vostra chiamata?
Come potete percepirla, esprimerla a parole, viverla e realizzarla?
SG: Vi suggeriamo di provare questo esercizio con una persona dalla quale vi sentite inconsciamente
profondamente attratti. (Risate)
RD: E se non trovate nessuno da cui siete inconsciamente attratti, trovate qualcuno che
inconsciamente vi repelle. (Risate)
SG: E per mantenere il tutto misterioso ed eccitante, non dite allaltra persona secondo quale criterio
lavete scelta! (Risate) Ok, andate laddove nessun uomo mai giunto prima. E che la Forza sia con
voi!

INTEGRARE LE TRE MENTI A SUPPORTO DELLA CHIAMATA

SG: Vogliamo continuare a costruire sulla base di quanto esplorato nella sezione precedente, e in
particolare vorremmo cominciare con il trattare il concetto del viaggio delleroe in termini di
connessione delle tre menti: somatica, cognitiva e di campo.
RD: Nei due esercizi precedenti siete entrati in connessione con il vostro centro e avete esplorato la
vostra chiamata. Presumiamo che vi siate presi il tempo per impratichirvi e per trovare alcune
affermazioni che vi hanno toccato. Una volta percepita la chiamata, uno dei passi successivi consiste
nel prendersi limpegno di accettarla e procedere nel seguirla.
SG: Campbell ne parla in termini di varcare una prima soglia. Superate tutte le paure dellego e le
autocritiche che vi frenano dal rispondere alla vostra chiamata, e muovete un primo passo nel mondo
per dare inizio al viaggio. Non siete pi prigionieri delle soap opera, dei giochi linguistici senza fine
e delle insicurezze dellego. Vi muovete invece nel pi ampio mondo della coscienza.
Vogliamo suggerire il S Generativo come un approccio in grado di aiutarvi a fare proprio questo.
Una delle domande principali su cui ragioneremo come realizzare il proprio potere e la propria
potenza. Come possiamo organizzarci in maniera tale che gli impegni che assumiamo, le nostre idee e
le nostre azioni possano veramente fare la differenza nel mondo? questo che intendiamo quando
parliamo di potenza.
Quando fate coaching o terapia, i vostri assistiti partono generalmente da uno stato di impotenza. Ed
un tipo di impotenza che colpisce in egual misura uomini e donne, a differenza di altre. (Risate)
Seriamente, una delle grandi sofferenze che le persone vivono deriva dallidea che Ci che dico e
faccio non conta, non fa alcuna differenza. Ci che dico e faccio non crea i risultati che desidero
nella mia vita. Il compito del viaggio delleroe, e quello del coaching e della terapia, quindi
quello di far passare da uno stato di impotenza ci che faccio non fa la differenza a uno stato di
potenza ci che faccio, dico e penso fa davvero la differenza.
RD: Si pu fare!, come direbbe il presidente Obama. (Risate)
SG: Il lavoro sul S Generativo postula che sia possibile arrivare a questo risultato integrando le tre
menti somatica, cognitiva e di campo per forgiare uno stato pi elevato di coscienza. Vogliamo
qui esplorare tre semplici processi finalizzati a questa integrazione: (1.) percepire la propria

chiamata e porla come intenzione chiara e sonora nella mente cognitiva; (2.) allineare la chiamata
con il centro nella mente somatica; (3.) portare la propria chiamata nel mondo tramite lapertura
del proprio centro al campo.
RD: Lesercizio seguente per Allineare le Tre Menti stato sviluppato da Stephen, ed una potente
tecnica per portare la nostra forza vitale e la nostra unicit nel mondo.
ESERCIZIO
ALLINEARE LE TRE MENTI PER REALIZZARE LA PROPRIA CHIAMATA
1. Scrivete la vostra chiamata (o chiamate). Fatelo in modo succinto e affermativo, aggiungendo non
pi di cinque parole alla frase: La mia chiamata pi profonda __________
2. Dite ad alta voce la vostra chiamata tre o quattro volte, e notate le vostre sensazioni in ciascuna
occasione.
3. Sintonizzatevi sul piano somatico, ponendo la mano sul vostro centro, e ripetete ad alta voce il
vostro obiettivo ancora una volta, accertandovi che la vostra voce risuoni con il centro. Parlate
molto pi lentamente, proprio per sentire la connessione tra la voce e il centro. Notate le
differenze.
4. Sintonizzatevi sul piano somatico, ponendo una mano sul vostro centro, e con laltra puntate il dito
verso il futuro. Accertatevi di sentire lenergia che sia vi connette al centro sia si estende
attraverso il dito e al di l di esso. Protesi verso il futuro e in contatto con il centro, ripetete ad
alta voce la vostra chiamata. Notate qualunque differerenza.
5. Una volta raggiunto un allineamento armonico delle tre menti, mantenetelo in essere mentre
meditate sullimpegno preso a realizzare la chiamata.
SG: Nella prima fase di questo esercizio identificate ed esprimete la chiamata. Cominciate con il
prendere carta e penna e darvi qualche istante per riflettere sulla frase da completare: La mia
chiamata pi profonda riguarda X, o La mia chiamata pi profonda X. Ad esempio, La mia
chiamata pi profonda riguarda lessere una presenza amorevole nel mondo, o La mia chiamata pi
profonda portare integrit nel mondo della politica, o La mia chiamata pi profonda riguarda la
giustizia sociale. Prendetevi tempo per centrarvi e ascoltare le vostre voci pi profonde. Ricordate
che la vostra chiamata non proviene dallego-intelletto, ma dal vostro centro pi profondo. Scrivete
qualsiasi cosa emerga, usando non pi di cinque parole per completare ogni frase. Poi rivedetele per
qualche minuto, mettetele da parte, e tornate ad ascoltare e trascrivere la chiamata per vedere se
emergono risposte diverse. Prendetevi qualche minuto e vedete se riuscite a ricavare quattro o cinque
affermazioni del tipo La mia chiamata pi profonda riguarda ___.
RD: Adesso, prima di continuare, fate quanto illustrato. Scrivete una serie di affermazioni che
riflettano la vostra chiamata.
(Pausa)

SG: Ora dimostreremo il resto dellesercizio, e poi vi chiederemo di farlo ciascuno con un
compagno. Il processo di allineamento delle tre menti per realizzare unintenzione un esempio di
ci che Robert ha definito Tradursi e trasformarsi da una diceria a una realt.

DIMOSTRAZIONE CON MARCOS


SG: Benvenuto, Marcos. Quello che vorrei fare in questo breve lasso di tempo sostenerti veramente
affinch tu esplori come poter esprimere la tua chiamata nella realt. Per la prima fase dellesercizio,
potresti per favore scegliere una delle chiamate che hai appena trascritto e poi dirla ad alta voce?
Marcos: S. La mia chiamata pi profonda lenire la sofferenza.
SG: La tua chiamata pi profonda lenire la sofferenza. Molto bene (fa un respiro profondo, poi
parla rivolto al gruppo). Se state facendo coaching, ogni volta che sentite qualcuno esprimere
qualcosa di simile alla chiamata, ogni volta che percepite qualcuno che parla con il proprio spirito,
dovete accettare profondamente queste cose nel vostro corpo, assorbendole con un respiro. Dovete
assorbirle al livello pi profondo del vostro essere, lasciare che vi tocchino e vi risveglino in
profondit. Perch siete in quel ruolo per assorbire il loro spirito, portarlo nel profondo del vostro
centro, sentirne il potere e la bellezza, e lasciare che vi guidi nel connettervi alla persona.
(Rivolto a Marcos) Benissimo, Marcos. Ora quello che ti chieder di fare per lesercizio di
prendere quellaffermazione semplice ma importante, La mia chiamata pi profonda lenire la
sofferenza e ripeterla pi volte ad alta voce, e in tre diverse situazioni.
Per la prima serie di ripetizioni ti chieder di pronunciarla ad alta voce senza alcun riferimento al
centrarsi o allestensione del campo della tua attenzione. Limitati a enunciarla in modo normale. E
ogni volta che lo fai, nota dove ti porta mentre la dici in questo modo.
(Rivolto al pubblico) E noi che abbiamo il ruolo di essergli accanto tutti voi, Robert e io compresi
ci porremo in uno stato di ascolto ricettivo, notando a nostra volta come siamo toccati o meno
ogni volta che la chiamata viene pronunciata. Perch, se vogliamo realizzare la nostra chiamata,
dobbiamo essere in grado di toccare anche gli altri con essa. Abbiamo bisogno del supporto degli
altri. E se pronuncio la mia chiamata in modo debole e poco centrato, gli altri non vengono toccati,
non hanno la percezione che io stia parlando di qualcosa di grande. Poniamoci dunque in un
atteggiamento ricettivo in modo da fornire alleroe un riscontro circa il modo, se lo sta facendo, in
cui ci sta toccando con il suo spirito.
(A Marcos) Ok. Dunque, dopo aver completato la prima serie, passeremo alla seconda. Nella
seconda serie di ripetizioni comincer con il farti da coach e guidarti perch tu trovi il tuo centro, in
maniera tale che prima che tu parli di nuovo ti senta profondamente connesso con il tuo centro. E per
questa seconda parte dellesercizio ti chieder di parlare molto, molto lentamente addirittura
quattro o cinque volte pi lentamente del normale perch ci che ci interessa in questo stadio
come tu percepisci la vibrazione della tua voce mentre parli in relazione alla vibrazione del tuo
centro. Questo uno degli elementi pi importanti della coscienza generativa: imparare a pensare,
parlare e agire con una profonda connessione al proprio centro. Per questo esercizio quindi ti

chieder di parlare in maniera eccezionalmente lenta e di sviluppare sempre maggiore interesse per
le vibrazioni non verbali della tua voce che si sintonizza con il centro. E vedremo quanto ci faccia
la differenza in termini di dove lesperimento ti porta, e delleffetto che ha su chi ti sta intorno.
Nella terza serie di ripetizioni ti chieder di concentrarti sul proiettare allesterno la chiamata che
risuona nel tuo centro; di sollevare lenergia e lintenzione dal tuo interno a fuori, nel mondo. Per
questa parte dellesercizio ti chieder di parlare come un cantante dopera (fa gesti teatrali con le
mani e le braccia dal centro verso la platea) o come un torero OL! (mima un torero che agita
il drappo di fronte al toro)
Quindi in ciascuna di queste forme vogliamo vedere come siamo in grado di estendere il nostro
centro alluniverso circostante per poi rilasciare la nostra energia in modo artistico ed estetico. In
questo esercizio vedrai le differenti aree in cui trattieni la tua energia, le aree in cui a essa impedito
di manifestarsi nel mondo, le aree in cui le tue intenzioni non hanno la possibilit di realizzarsi. E a
mano a mano che apri quellenergia pienamente dal tuo centro verso il mondo, vedremo che tipo di
effetti ha, su di te e sul campo che ti circonda. Ok?
Marcos: Ok.
SG: E soprattutto, fa questa esperienza di apprendimento interiore per te stesso. Non sei qui per
intrattenere gli altri. Sfruttala per esplorare la tua connessione con te stesso.
Ok, cominciamo, allora. Sintonizzati di nuovo sulla frase La mia chiamata pi profonda lenire la
sofferenza. Prenditi un attimo, e poi, quando sei pronto, ti far semplicemente ripetere la frase ad
alta voce. In seguito fermati, fai una pausa e vedi dove ti porta lesperienza. Poi riprova di nuovo.
Marcos: La prima volta lo faccio senza centrarmi?
SG: S, esatto. La prima volta senza centrarti.
Marcos: La mia chiamata pi profonda lenire la sofferenza.
La mia chiamata pi profonda lenire la sofferenza. La mia chiamata pi profonda lenire la
sofferenza. La mia chiamata pi profonda lenire la sofferenza. La mia chiamata pi profonda
lenire la sofferenza. La mia chiamata pi profonda lenire la sofferenza.
SG: Benissimo. Fermiamoci qui, e prenditi un attimo per sentire dentro di te cosa successo
facendolo? Ti sei sentito pi connesso, meno connesso, o preoccupato per quello che stavi facendo?
Marcos: Non mi sono sentito particolarmente in contatto con me stesso.
SG: S, non ci si sente particolarmente connessi quando si afferma la chiamata in quel modo. Sono
certo che tu intuisca perch. E se ti va bene vorrei condividere la mia esperienza di ascolto come
coach. Vedo che la chiamata molto importante per te. Vedo che ci sono molte emozioni profonde
collegate a essa. E come spettatore percepisco che quando la sensazione comincia ad aprirsi, viene
subito tirata indietro. (Fa una serie di movimenti ripetitivi per mostrare la repentina apertura e

chiusura) E questo evoca in me il desiderio di aiutarti. Ma daltro canto, sono uno psicoterapeuta, e
quindi qualsiasi cosa mi fa venire il desiderio di aiutare la gente! (Risate)
Allora, vediamo che succede quando invece parli a partire da una condizione centrata del mentecorpo. Per uscire dallo stato della fase precedente dellesercizio, forse potresti fare un passo
indietro, scrollarlo via dal tuo corpo, e poi fare un passo avanti quando sei pronto a centrarti.
(Marcos fa quanto suggerito)
SG: Fa un respiro profondo. (Marcos respira). Vorrei semplicemente invitarti, con gli occhi chiusi, a
fare alcuni respiri profondi esatto e lasciarti percepire in modo semplice esatto che il
momento di tornare tornare al tuo centro proprio cos Liberati di ogni altra cosa esatto
rilassati attraverso le vertebre sintonizzati sul tuo centro esatto e se ci sono delle
esperienze specifiche, modi specifici, che sai funzionano bene per te per trovare quel luogo di
benessere, quel luogo di connessione, quel luogo di equilibrio e di centro usali pure puoi
avvalerti del mio supporto in qualsiasi modo ti sia utile per sintonizzarti sul tuo centro e
quando lo percepisci permettiti di prendere una delle tue mani e di portarla a toccare l cos
da poter fare in modo che la tua attenzione cominci a dirigersi verso un luogo al di l del tuo
pensiero un luogo al di l di preoccupazioni e crucci ritorna alla tua base. (Marcos porta una
mano sul cuore) Esatto, bene cos e prenditi semplicemente qualche momento per respirare
quella connessione, per percepire il collegamento tra la tua mente e il tuo centro, tra il tuo s e il
tuo centro
Bene. Ora, tra un attimo ti chieder di ripetere ad alta voce ancora una volta la chiamata. Puoi tenere
gli occhi chiusi, la mano sintonizzata sul centro, e la tua attenzione primaria collegata allenergia del
centro. E mentre mantieni quella connessione, ti chieder di ripetere la chiamata ad alta voce. Come
gi ti dicevo, ti chieder di enunciarla in maniera molto pi lenta del normale, questa volta
limitandoti veramente a esplorare come permettere alla tua voce di connettersi allenergia vibrante
del tuo centro ed esprimerla. In qualsiasi momento, se senti che la tua voce si sta scollegando dal
centro, rallenta ulteriormente, respira nel centro, e ristabilisci una connessione pi profonda prima di
parlare di nuovo. Ne viene fuori probabilmente una cosa del genere (Stephen comincia a parlare con
voce
lenta
e
strascicata):
Llllllllaaaaaaa
mmmmmmmmiiiiiiiiiiiiiiiiiiiaaaaaaa..
chiiiiiiiiiiiiiiaaaaaaammmmmmaaaaaaataaaaaaaa
piiiii
prrrrrroooooooooofooooooonnnnnnndaaaa. Ecco, pensa semplicemente a giocare con la vibrazione
non verbale e accertati di agganciarla al centro. Quando sei pronto, vai e prova.
Marcos: Lllla. miiiiiiaaa chiiiiiaaaamaaaataaaa piiiii prrrroooofoooondaaa
lllllllleniiiireeee. laaaaa soffffffffffeeeeereeeenzaaaa.
SG: Bene. Molto bene. E nota le differenze in termini di dove ti porta lesperienza. Ora prova di
nuovo, questa volta sentendo la vibrazione nel corpo. E fai un poco di esperimenti espandendo la
vibrazione fuori nel mondo, magari lasciandole raggiungere il fondo della stanza. Quando la ascolto,
a me sembra che la vibrazione punti come gi verso la terra, e non fuori verso il mondo vivente.
Riprova.
Marcos: (con voce roboante) Lllla . miiiiiiaaa chiiiiiaaaamaaaataaaa piiiii

prrrroooofoooondaaa llllllllenireeee. laaaaa soffffffffffeeeeereeeenzaaaa.


SG: Esatto! Esatto! Proprio cos! (Marcos rimane connesso con il proprio centro e continua a
respirare). E semplicemente respira con quella percezione e nota che differenze ci sono quando
la tua intenzione connessa in quel modo. Nota cosa succede quando ti sganci dal mondo verbale
del linguaggio e delle maschere sociali e ti connetti invece con lenergia somatica alla base del tuo
corpo. Bene, Marcos e poi, quando sei pronto, fa un respiro profondo e torna qui fuori tra noi.
(Marcos fa un respiro profondo e si riorienta nella stanza. Ha un aspetto molto pi rilassato e
centrato)
SG: Dunque cosa successo stavolta?
Marcos: Uhhhhhhhh. (Sorride quasi incapace di parlare)
SG: (Sorride a sua volta) Hai altro da dirci? (Risate)
Marcos: stata unesperienza molto profonda.
SG: S, lo vedo, stata indubbiamente unesperienza molto profonda.
Marcos: La vibrazione era connessa a qualcosa di molto profondo dentro di me. Ho provato anche
emozione.
SG: S, la sento anche in me stesso. Questa volta si aveva la sensazione che tu stessi effettivamente
creando uno spazio un grande spazio di energia che ha cominciato ad aprirsi attorno a te e a
espandersi a partire dalla tua persona.
Marcos: S, lo ho sentito anche io
SG: Era un sensazione grandiosa. E stavolta, anzich sentire che volevo aiutarti, sentivo quasi di
volere che fossi tu a farmi da terapeuta! (Marcos e il gruppo ridono)
SG: Qualsiasi cosa tu stessi toccando, ne sono stato toccato e attratto anche io. Era come se volessi
connettermi con quellenergia.
(Al pubblico) Ecco, in questa fase stiamo sganciandoci dal bisogno di dare un senso mentale chiaro
alle cose e ci concentriamo sul calarci nellenergia somatica, la vibrazione del corpo, e sul rimanere
in contatto con essa come nostro fondamento. Questa la formula per il S Generativo: Quando il
vostro s-ego-intelletto si allinea con il vostro s-corporeo-somaticamente-centrato ed entrambi
sono in sintonia tramite vibrazione e risonanza, accadono cose meravigliose.
(Rivolto a Marcos) Ok, pronto per la terza fase?
Marcos: S.
SG: Questo il punto in cui devi fare la star della lirica. Ovviamente si tratta di una metafora per

descrivere il processo di profonda percezione della risonanza nel tuo centro, seguita
dallinnalzamento di quellenergia fuori nel mondo, in un canto della tua intenzione che attraversa il
cosmo vivente. E quindi questa volta ti chieder di parlare cos (Steve cambia postura assumendo
quella di un cantante dopera, e protende poi le braccia verso il gruppo). Ci che veramente
voglio lenire la sofferenza (Fa un gesto ampio e teatrale, proiettando le parole e lenergia
allesterno). Ti chieder di sperimentare un poco con questa cosa in modo giocoso ma, non di
meno, serio, con lintento di trovare veramente un movimento esagerato, un poco come lanciare una
palla. (Di nuovo Stephen fa un movimento lento ed esagerato, come se stesse lanciando una palla)
Una volta che hai proiettato, lascia andare. Proietta la tua intenzione nel mondo come se stessi
lanciando una palla (fa il gesto) o come se stessi cantando unopera (fa il gesto) o come se
stessi lanciando fiori su una folla oceanica (fa il gesto). Toccala dentro di te (porta la mano sul
centro) proiettala nel mondo (ripete il gesto pi volte) poi lasciala andare. Una volta lasciatala
andare, torna nel centro e poi riprova. Ok?
Marcos: S.
SG: Ok, mettiti in piedi con il piede destro in avanti. Prenditi qualche istante per centrarti e sentire
lintenzione della tua chiamata nel tuo centro. Una volta connesso con il centro, porta la mano verso
di esso, tocca la chiamata e aprila al mondo (fa un ampio gesto) mentre dici ad alta voce la
chiamata.
Marcos: (Si prende un momento di silenzio per centrarsi e connettersi con la propria intenzione,
poi apre gli occhi, porta avanti le braccia mentre dice ad alta voce la chiamata) Ci che
veramente voglio pi di tutto nel mondo lenire la sofferenza! (Torna alla posizione di riposo e
rimane in silenzio)
SG: Bene. Fermiamoci per un attimo. Voglio solo aggiungere qualche elemento di coaching. Ricordi
la parte riguardo al lasciare andare lintenzione con un movimento aggraziato? (Steve fa il
movimento) Ecco, una volta che lhai lasciata andare, accertati di rilassare veramente i muscoli,
proprio come quando lanci una palla (dimostra il gesto). Rilassare dopo aver esteso le braccia ti
permetter di tornare al centro. Se ci protendiamo nel mondo e rimaniamo tesi, nel processo manca il
respiro: il collegamento tra interiore ed esteriore interrotto, il ciclo energetico di discendere al
centro, aprirsi alluniverso circostante, tornare al centro non si completa. Percepisci lintenzione,
aprila, estendila allesterno, lasciala andare, torna al centro, e poi trovala e percepiscila di nuovo.
Ok, riprova.
Marcos: (Si centra in silenzio e respira, poi fa il gesto) Ci che voglio di pi al mondo lenire la
sofferenza. (Respira)
SG: Bene. Molto bene Ma nota come cominci a spaziare, lo sguardo si perde, interrompi
lestensione della tua intenzione. Riprova, continua a seguirne lestensione, come Tiger Woods dopo
aver colpito una pallina da golf. Rimani rilassato ma interiormente concentrato dopo averla lasciata
andare. Seguila riprova.
Marcos: Ci che voglio di pi al mondo lenire la sofferenza.

SG: Dillo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con la totalit del tuo essere.
Marcos: Ci che voglio di pi al mondo lenire la sofferenza. (Il suo livello di energia aumenta)
Ci che voglio di pi al mondo lenire la sofferenza! (Lenergia aumenta ancora) lenire la
sofferenza Ci che voglio di pi al mondo lenire la sofferenza. (Alcuni tra il pubblico
cominciano spontaneamente ad applaudire. Marcos sorride radioso)
SG: Wow veramente fantastico. Meraviglioso. (Il pubblico continua ad applaudire e a mostrare
approvazione) Ecco cosa intendevo! Riesco proprio a percepirlo, Marcos e come vedi (indica il
pubblico), lo stesso vale per il mondo che ti circonda! Complimenti! (Steve e Marcos si
abbracciano) Hai qualche commento da fare riguardo a questa terza fase?
Marcos: Cera un differenza abissale tra dirlo e basta, allinizio, e percepirlo intensamente alla fine
perch interiormente, su un piano emotivo, la vibrazione era presente tutto. E sentire di liberarla
connettendomi con me stesso qualcosa che non sapevo di poter percepire ed esperire cos
intensamente. (Sorride raggiante)
SG: S e ora lo sai e di certo ora lo sappiamo anche noi. Puoi veramente realizzare
quellintenzione in profondit nel mondo, ogni giorno e in ogni tua azione. Possa la tua chiamata
realizzarsi! Grazie mille, Marcos. (Si abbracciano di nuovo, e Marcos scende dal palco
accompagnato da un applauso del pubblico)
RD: Peraltro, questo processo molto simile a quello che uso quando faccio coaching a manager e
dirigenti per guidarli a esprimere le loro vision. unabilit fondamentale della leadership. Cosa
induce le persone a seguirvi? Se guardate filmati di grandi leader come ad esempio Martin Luther
King non li sentite dire (Robert parla con voce monotona e sommessa rivolgendo lo sguardo al
pavimento) Ho un sogno (Il pubblico ride).
SG: E dopo aver detto Ho un sogno di certo non si volta (Steve fa spallucce e assume unaria
indifferente) e dice: S, be tutto sommato chissene(Risate)
RD: Questa idea di essere capaci di proiettare allesterno la propria intenzione centrata qualcosa di
molto potente per chi tra voi fa linsegnante, il coach, o leader in una forma o in unaltra. Non solo
per il viaggio delleroe, ma per qualsiasi tipo di comunicazione. ci che potremmo chiamare dare
potere al mondo. Sappiamo tutti come, quando certe persone parlano, sentiamo solo bla bla bla
bla e ci annoiamo. Ma quando altri dicono le stesse identiche parole, sono capaci di catturare il
nostro cuore, di risvegliarci, di elevare il nostro livello di coscienza. Qual la differenza che fa la
differenza? proprio su questo che si concentra lesercizio dare vita alle proprie parole e alla
propria chiamata, enunciando la propria intenzione in modo centrato ed esteso allesterno.
SG: Adesso prendetevi un po di tempo per sperimentare e trovate un po di persone con cui fare
pratica.

LA SFIDA DI MANTENERE LA PROPRIA CONNESSIONE CON IL


CENTRO

SG: Vogliamo fare una semplice osservazione riguardo allultimo esercizio, a partire dalla quale
introdurremo il prossimo. Quando si fa coaching a qualcuno, si fa particolare attenzione che la
persona si connetta al proprio centro e mantenga in essere la connessione. Dovete quindi essere in
grado di osservare lo stato non-verbale del vostro compagno di esercizio, per vedere dove viene
mantenuta la tensione. Per cui, se io sono il cliente e Robert il mio coach, lui osserva il mio stato
non-verbale mentre mi chiede di entrare in uno stato generativo. Se mi vede sviluppare tensione, pu
immediatamente guidarmi perch mi rilassi ulteriormente. (Steve si finge molto teso, e Robert
interviene risistemandone delicatamente la postura e guidandolo ad assumere una posizione pi
rilassata e allineata)
RD: S, esatto molto bene. (Risate del pubblico alla vista di Steve che appare rilassato fino a
sembrare quasi ubriaco)
SG: Bene. una sensazione meravigliosa. Ecco, lho assunto come mio coach. Ma molto costoso, e
quindi lho assunto solo per cinque minuti. (Risate) Seriamente, come immaginare di prendere un
sassolino e lasciarlo cadere attraverso un corpo (mima di lasciar cadere un sassolino dalla cima
del cranio dentro il corpo): riuscirebbe a passare fino in fondo con una connessione mente-corpo
aperta e generativa o rimarrebbe bloccato in un qualche punto (emette un suono strozzato), dove il
flusso della forza generativa ostruito?
RD: Sono i punti in cui il canale non del tutto aperto. Il prossimo un esercizio per imparare ad
aprire il proprio canale pi pienamente.
SG: Quindi la prima sfida che un coach deve affrontare vedere che il cliente riesca realmente a
connettersi somaticamente con il proprio centro. La seconda accertarsi che il cliente non perda la
propria connessione con il centro mentre dirige la propria attenzione sul mondo esterno. Molti di noi
riescono a trovare il proprio centro quando si ritirano interiormente dal mondo esterno, ma lo
perdono non appena devono interagire con un altro essere umano. un problema che rileviamo
spesso quando facciamo da guide in questo esercizio (Esemplifica protendendosi verso lesterno
fino a perdere lequilibrio)

RD: Se si cade in questo problema si perde il proprio asse verticale, la connessione tra cielo e terra
che ci d una base solida e ci apre a un livello pi elevato mentre interagiamo con il mondo.
SG: Il tipo di postura che dovete assumere quella della posizione del guerriero nello yoga,
letteralmente quella di una persona che tiene in mano un arco con una freccia incoccata. Una tensione
rilassata vi ancora al terreno e vi mantiene centrati anche mentre lasciate andare la freccia verso il
bersaglio. La vostra attenzione vi radica al suolo.
RD: Percepitelo realmente nei vostri piedi.
SG: Perch ci saranno molte tempeste nel mondo esterno. Se vi apprestate a vivere il vostro viaggio
delleroe, troverete molte persone negative che vogliono impedirvi di arrivare a destinazione. Se la
vostra prima attenzione si perde nel campo negativo che incontra allesterno, siete spacciati.
RD: Ma notate, ad esempio, che se Stephen la tempesta negativa che mi viene incontro (Steve va
verso Robert in modo minaccioso) e io, anzich cedergli la mia prima attenzione, la mantengo sul
mio centro (Robert rimane allineato e centrato mentre Stephen lo spinge; rimane rilassato e
aperto e continua a guardare al di l di Stephen) non ci sono problemi. Non mi perdo. Mantenendo
il mio centro e il mio allineamento verticale, non mi abbandono al problema.
SG: Una cosa interessante del breve incontro che abbiamo appena avuto quello che ho sentito
mentre attaccavo Robert. Ho percepito una sorta di campo di forza tutto attorno a lui. Qualcosa in
me ha detto: Non pensarci neanche, ad attaccare questo tizio. Non perch cattivissimo quella
una parte di Robert che discuteremo pi tardi (risate) , ma perch ho percepito questo campo
energetico che gli vibrava tutto attorno e, come diciamo nellaikido, non mi ha lasciato nessuna
apertura.
ESERCIZIO
ESSERE ATTIVAMENTE CENTRATI
RD: Allora, vogliamo proporvi un altro esercizio sulla capacit di rimanere centrati anche quando si
attivi. Sul percorso del viaggio delleroe, la nostra chiamata incontra spesso forti resistenze, sia
interiori sia esteriori, provenienti dalle persone che ci circondano. La grande sfida quindi riuscire a
trovare un modo per creare e mantenere la connessione con la propria chiamata anche quando le
tempeste della negativit si abbattono su di noi. una potente caratteristica tanto delleroe quanto del
leader: quando il gioco si fa duro, bisogna rimanere centrati. Questo esercizio riguarda modi per far
penetrare ancora pi profondamente la chiamata nel muscolo e ancorarla solidamente.
Chi pratica le arti marziali (aikido, karate, judo, kung fu e via dicendo) spesso parla dellimportanza
di rimanere centrati e calmi anche quando si nel bel mezzo di un combattimento o di una intensa
competizione. Come accennava Stephen prima, se cedete il vostro centro allavversario, avete gi
perso lo scontro. Quando perdete il centro e la calma, cominciate a perdere altre risorse e finite
spesso per cominciare a fare cose che vanno contro il vostro interesse.
Ci sono due modi per rimanere centrati: radicarsi e scorrere. Quando ci si radica, si ancora il
proprio centro in un punto, divenendo solidi e capaci di non vacillare e non arretrare anche in

presenza di forze a noi contrarie. Quando si scorre, si incontra e si accompagna il movimento di


qualsiasi forza ci venga incontro: rimanendo centrati ci si scosta dalla linea di forza e ci si muove
attorno a essa in cerchio fino ad arrivarle di fianco e dietro. Tanto radicarsi quanto scorrere possono
essere strategie utili e appropriate a seconda della situazione in cui ci si trova.
Ecco una panoramica delle fasi dellesercizio.
1. Usando un ricordo o limmaginazione, rivivete una situazione in cui per voi difficile rimanere
centrati e pieni di risorse.
2. Uscite dallesperienza e calatevi in uno stato interiore in cui vi sentite allineati, rilassati e
centrati.
3.

Quando siete pronti, chiedete al vostro compagno di cominciare delicatamente a tirarvi e


spingervi in diverse direzioni e in punti diversi (dalle spalle, dal bacino, da davanti, da dietro, da
un lato allaltro e cos via), mentre voi vi allenate a rimanere centrati, radicati, in equilibrio e
allineati, sia fisicamente sia mentalmente. Fatelo incontrando e rispecchiando lenergia della
pressione che viene dal compagno e ridirigendola verso il basso attraverso il vostro centro, gi
per i piedi e dentro la terra. Rimanete rilassati con le ginocchia morbide e respirate nelladdome.
A mano a mano che diventate pi sicuri della vostra capacit di rimanere in questo stato, potete
rendere pi difficile lesercizio chiedendo al compagno di tirare e spingere con forza maggiore.
Quando invece vi allenate a scorrere fatevi tirare e spingere dal compagno senza rimanere sul
posto ma muovendovi nello spazio: girate in cerchio attorno al compagno in modo da finirgli
leggermente dietro e di fianco, rimanendo solidamente ancorati al centro e alla terra anche mentre
vi muovete.

4. Quando vi sentite pronti, mantenete lo stato centrato, immergetevi di nuovo nella situazione
difficile e notate come diversa lesperienza che ne fate. Dovreste sentirvi molto pi capaci di
gestire la situazione e ricchi di risorse per farlo.
RD: Finora abbiamo fatto s che vi connetteste con la vostra chiamata, e poi con il vostro centro per
vivere la vostra chiamata nel mondo. Vogliamo ora approfondire lindagine facendovi lavorare su
situazioni nelle quali non facile per voi rimanere in contatto con la vostra chiamata o il vostro
centro. Poniamo che ci siano energie provenienti dal mondo esterno che vi disturbano, quelle intense
tempeste di negativit di cui parlava Stephen. Quando cominciate a portare il vostro spirito nel
mondo ne potete facilmente diventare bersaglio.
SG: Questa, ovviamente, una delle principali ragioni per cui le persone scelgono di non vivere il
proprio viaggio delleroe. Certo quasi tutti concorderebbero con la frase Vorrei veramente poter
vivere appieno nel mondo; il problema che c un grosso ma che crea paura e che blocca: Ma
probabilmente finirei per farmi del male Ma non piacerei alla gente Ma sarebbe troppo
difficile.
RD: Queste resistenze e interferenze sono spesso il risultato di una programmazione mentale che ha
luogo sin dalla pi tenera et. Voi esprimete la vostra energia vitale e qualcuno dice: Shh! Shh! Shh!
I bambini si devono vedere, non sentire. Riceviamo fin dallinizio messaggi di questo tipo: Non

mostrare la tua vitalit e unicit. La questione , come possiamo mantenere quel senso centrato della
nostra chiamata anche di fronte a simili turbolenze? Sono perturbazioni che possono venire dalla
famiglia, dai colleghi al lavoro, dal capo, dal proprio medico
SG: o dalla propria mente. Uno comincia a pensare Oddio, e se? E se? E se ?. Cos,
quando le persone cominciano a studiare come centrarsi per la prima volta, sentiamo commenti
entusiastici del tipo Fantastico! Rimarr centrato per il resto dei miei giorni! Non perder mai pi il
mio centro!, e noi rispondiamo Lo perderai come minimo un centinaio di volte al giorno. Ma
stiamo cercando di analizzare come continuare a recuperarlo. Lasciarlo andare e riprenderlo.
Lasciarlo andare e riconnettersi a esso.
RD: Poniamo ora che io voglia mantenere il mio centro e Steve mi venga incontro in modo
aggressivo. (Steve mette la mano sulla spalla di Robert e comincia a spingerlo) Se mi irrigidisco
(Robert si irrigidisce fino quasi a ribaltarsi), in realt sto rinunciando al mio centro. Non
possibile essere rigidi o tesi e centrati al tempo stesso! Non si tratta di una forza basata sulla
potenza muscolare, quanto piuttosto sullenergia centrata e allineata che dentro a tutto ci che vive.
Lobiettivo quindi di essere cedevoli ma ancorati, come un albero radicato al terreno. Ed questo
il tema dellesercizio. Peraltro, centrarsi non un processo controllato dalla mente cognitiva. Se
quando vi centrate siete nella vostra testa, avete escluso il corpo e non avete quindi radici per
ancorarvi. una situazione che pu evolvere in un attacco di panico. Se avete mai osservato gli stati
fisiologici associati a un attacco di panico, il corpo si blocca e diviene rigido, e lattenzione rimane
intrappolata e perduta tra le pareti della scatola cranica. Centrarsi un antidoto contro questi stati
negativi. Ancora una volta il principio qui : fate scendere la vostra attenzione nel corpo.
Rilassatevi. Calatela nel corpo.
DIMOSTRAZIONE CON CARMEN
RD: Faremo una dimostrazione e poi farete pratica voi. Sono curioso di sapere se c qualcuno qui
che sta faticando a rimanere connesso con la propria chiamata ed interessato a ricevere un poco di
coaching a riguardo. (Robert sceglie dal pubblico Carmen perch venga sul palco a dimostrare
lesercizio)
RD: Ok, cominciamo cos. Per favore, raccontami dove perdi contatto con la tua chiamata. Dove
succede? Cosa succede esattamente, dentro e fuori di te?
Carmen: Ci sono contesti nella mia vita nei quali quando cerco di fare qualcosa mi arrivano subito
dei pensieri negativi e poi ho queste sensazioni negative, come se mi congelassi.
RD: In quali situazioni della tua vita emergono in particolare queste sensazioni?
Carmen: In azienda.
RD: In azienda. Ci sono momenti in azienda in cui la cosa sembra soprattutto difficile, magari durante
certe riunioni, o quando devi fare una presentazione, ad esempio?
Carmen: Durante certe specifiche riunioni.

RD: Dunque ci sono certe specifiche riunioni. Ci sono anche certe specifiche persone o tipi di
persone?
(Carmen annuisce)
RD: (Al pubblico) Allora, per cominciare lesercizio identificate alcune situazioni concrete in cui la
persona perde il proprio centro e rimane intrappolata in campi energetici negativi. Alcuni giorni fa
stavo facendo coaching a una persona la quale, ogni volta che doveva fare una presentazione davanti
ai dirigenti della sua azienda, diceva di sentire la stanza talmente pregna e pesante di tensione da
sentirsi sempre pi piccola e oppressa. Era quindi uno specifico tipo di situazione in cui perdeva la
connessione con la propria chiamata e il proprio centro.
(A Carmen) Mi pare quindi di capire, Carmen, che per te, nel tuo mondo, ci sono momenti in azienda,
durante certe riunioni, con certe persone, in cui difficile. (Carmen annuisce)
Ok, allora analizziamo come tu puoi cambiare quello stato psicofisico. Per la fase iniziale ti
chieder di immergerti molto brevemente in quella situazione difficile. un processo che chiamiamo
assaggiare il veleno. Quando sei pronta, fa un passo avanti e calati nella situazione, consentendoti
di percepire com lesperienza. (Carmen fa un passo avanti)
RD: E semplicemente lasciati vedere quello che vedresti, sentire quello che sentiresti, e percepire
quello che percepiresti in quello stato e quando sei pronta, fammi sapere di cosa ti accorgi.
Carmen: (Irrigidendosi) Sono in una situazione al lavoro.
RD: S. E mentre rivivi quella situazione, percepisci tensione nel tuo corpo?
Carmen: S, molta tensione.
RD: Ecco di cosa parlava Stephen prima. In qualit di coach, state lasciando cadere un sassolino
immaginario attraverso il mente-corpo del cliente, per vedere dove si trovano i blocchi energetici. In
quali punti otturato il canale? E poi potete controllare con il cliente Carmen, dove percepisci
questa costrizione o contrazione?
(Carmen indica il petto e le spalle)
RD: Grazie. E se tu dovessi esprimere a parole questa interruzione dove percepisci questa
turbolenza quale sarebbe il messaggio negativo che porta?
Carmen: Non ascoltano.
RD: E perch non ascoltano? Cosa stanno dicendo di te? Cosa ti comunicano?
Carmen: Voglio portare innovazione e cambiamento.
RD: Vuoi portare innovazione e cambiamento. Questa la tua chiamata. E qual la loro reazione?
del tipo Qui non vogliamo questo genere di cose, oppure Tu non sei in grado?

Carmen: Non capiamo.


RD: S. Dicono: Non capiamo. Quello che dici non ha senso. E mentre glielo senti dire, c una
sensazione associata alla cosa?
Carmen: (Carmen si irrigidisce ancora di pi, ha laria di essere a disagio e annuisce) S.
RD: (Alla platea) Potete quindi vedere piuttosto chiaramente che quando Carmen rivive quella
situazione di lavoro, perde il proprio centro. come se il suo canale si rimpicciolisse sempre pi. Il
suo spirito non si apre pi verso il mondo, e viene compresso e contratto. La sfida interessante, per
noi, come cambiare questo stato.
(A Carmen) Dunque Carmen, ora vorrei che tu facessi un passo indietro e uscissi da quella
situazione. (Carmen fa un passo indietro e fa un respiro profondo) Bene. E ora sintonizziamoci sulla
tua chiamata. Ricorda lesercizio precedente in cui ti centravi e poi dicevi ad alta voce la tua
chiamata. Prenditi qualche istante per percepirla e poi enunciala ad alta voce.
Carmen: La mia chiamata di percorrere il sentiero della comunicazione.
RD: Ok, bene. E nota se ti senti centrata quando lo dici, in particolare se ti spingo delicatamente.
(Robert spinge molto delicatamente la spalla di Carmen)
Carmen: No.
RD: Anche da fuori non sembrava.
SG: Ed la norma, peraltro. Quando una persona entra in contatto con il proprio stato problematico,
il centro va perduto. Ed questo che trasforma una sfida in un problema impossibile.
RD: Ok, Carmen, prendiamoci dunque un poco di tempo per assicurarci che tu trovi il tuo centro.
Ricordi che abbiamo detto che centrarsi questione di rilassarsi, abbassare il proprio centro di
gravit, e portarlo pi vicino al suolo. Un modo per farlo consiste nel flettere leggermente le
ginocchia anzich irrigidirle. Molto bene, piega le ginocchia, respira, e lascia che la tua coscienza
scenda nel tuo corpo fino al tuo centro.
Bene. Meglio cos? (Carmen annuisce) Bene. Ora voglio chiederti di esplorare come ricevere e
interagire con energie che vengono da fuori di te. Lo far spingendoti delicatamente in direzioni
diverse, e chiedendoti di vedere se e come riesci ad assorbire la spinta nel tuo centro, rimanendo
centrata e flessibile al tempo stesso.
La prima cosa che vorrei vedere come ricevi la mia energia quando spingo un pochino. (Robert
comincia a spingere delicatamente percependo come reagisce Carmen) Mmm, quando faccio cos
(spinge delicatamente), non percepisco la presenza di una particolare connessione. Sento come se tu
ti arrendessi a me e cedessi il tuo centro. Non ti sento presente come se tu andassi altrove.
(Carmen annuisce) Questo uno dei modi di reagire a pressioni esterne arrendersi e lasciare che
abbiano la meglio.

Unaltra opzione quella di ricorrere alla resistenza muscolare. Quando spingo, puoi tenere duro o
addirittura spingermi a tua volta. Facciamo una prova. (Robert spinge, Carmen si irrigidisce. Poi
Robert rilascia rapidamente la pressione e Carmen perde lequilibrio e procede a passi malfermi)
E come puoi vedere, anche quando resisti in realt hai ceduto a me il tuo centro. (Carmen ride e
annuisce)
Una forza esterna pu privarci del nostro centro sia che teniamo un atteggiamento passivo e
sottomesso sia che resistiamo ostinatamente; ma come ci insegnano tradizioni quali quella
dellaikido, esiste una terza via che consiste nellutilizzo flessibile del centro per dare e ricevere
energia rimanendo connessi tanto a se stessi quanto allesterno. Ti chieder di esplorare questa terza
via rispecchiando le mie energie. Quindi, per esempio, se ti tocco la spalla (Robert tocca la spalla),
ricevi la pressione, poi restituiscimela come il ritorno di unonda. Rimani rilassata, assorbi lenergia
nel tuo centro, poi estendila di nuovo verso lesterno, come una danza del prendere e dare.
In PNL parliamo di rispecchiamento, ma solitamente non di rispecchiamento energetico. un
processo relazionale bidirezionale. Potete vedere che Carmen non sta spingendo contro di me, mi
viene incontro in maniera che io possa sentire lei e lei possa sentire me.
(A Carmen) Ora, la prossima cosa che vorrei tu facessi ricevere la mia energia e incanalarla verso
il basso attraverso i tuoi piedi. E noterai che invece di spingerti via, o di richiedere sforzo da parte
tua per resistere, la mia energia andr ad aggiungersi alla tua rendendola pi forte. Usa lenergia che
viene dalla spinta per alimentare il tuo centro e radicarti meglio.
Bene. E piega le ginocchia e lascia che lenergia scorra attraverso le tue gambe e dentro la terra.
Ricevi e incanala lenergia verso il basso attraverso il tuo centro s, cos esatto (Robert e
Carmen sorridono mentre i loro movimenti e le loro energie si fondono in una sorta di danza sul
posto) E senti di doverti sforzare particolarmente?
Carmen: No.
RD: Quindi c forza senza sforzo, potenza senza fatica muscolare. Ecco a cosa vi porta essere
centrati! (Robert e Carmen continuano lesercizio, finch a un certo punto Carmen sembra perdere
leggermente lequilibrio) Ok, a quel punto, lo hai sentito? (Carmen annuisce) Avevi cominciato a
risalire dal tuo centro verso la testa. (Carmen sorride e annuisce) per questo che c bisogno di
coaching corporeo dobbiamo instillare questa abilit negli schemi somatici. Non solo unidea
mentale, unabilit corporea. Dunque, proviamoci di nuovo (Robert spinge) esatto s, cos.
SG: Rilassati attraverso gli occhi, Carmen Rilassati attraverso gli occhi Esatto.
RD: (Carmen sembra perdere leggermente lequilibrio) Proprio l, hai perso di nuovo il tuo centro,
lo hai sentito? (Carmen annuisce) Ok, allora andiamo pi lentamente in maniera che tu possa
davvero sentire il tuo centro e lenergia che si estende da e verso di esso (continua a spingere).
Esatto! Senti come cominci a muoverti a partire dal tuo centro?
Carmen: (Sorride) S!

RD: Ok, fermiamoci un istante puoi cominciare a sentire che dentro di te vi un centro costante e
stabile. A partire da quel centro puoi sentire sia grande forza sia incredibile flessibilit. Puoi
sedertici sopra. A volte la chiamiamo la coda del canguro o la coda del dinosauro. una sorta
di coda di energia che percepisci dietro di te, e sulla quale ti siedi. (Lo dimostra in pratica)
SG: Sentiamo cosha da dire Carmen su come stata per lei lesperienza.
Carmen: Quando mi sono lasciata guidare dal mio centro nel reagire alle spinte, sentivo come se il
corpo si stesse gestendo da solo, in un modo suo e naturale. Non dovevo farlo io. Era come una
danza.
SG: la mente generativa somatica che comincia ad aprirsi. E potreste aver notato che gli occhi di
Carmen hanno cominciato a comportarsi in modo molto diverso. Avevano una messa a fuoco
morbida, e un campo visivo aperto con lo sguardo esteso al di l di Robert. (Carmen annuisce) Per
centrarvi muovete dalla visione focale a quella periferica, aprendovi a uno spazio pi vasto, in
maniera tale che lenergia possa entrare e muoversi attraverso e al di l del vostro corpo.
RD: Ora che abbiamo la prima parte dellaspetto somatico al suo posto, voglio aggiungere un altro
elemento che riguarda le parole di ipnosi negativa che fanno parte dello stato problematico. E cos,
mentre ricominciamo la danza (Robert e Carmen attuano il processo per centrare attivamente
Carmen, con Robert che cerca gentilmente di sbilanciarla con parole e movimenti, mentre lei
sperimenta come mantenersi centrata durante esperienze che potrebbero scombussolarla) nota
semplicemente come riesci a rimanere centrata mentre aggiungo le parole: quello che dici non ha
senso non ti capisco quello che dici non ha senso non ti capisco. Ma cosa dici? non
capisco cosa dici non posso stare ad ascoltarti. (Carmen si muove con grazia, come una canna
al vento, e appare centrata e rilassata)
RD: Bene, Carmen fantastico. (Robert e Carmen sorridono)
RD: (Rivolto alla platea) Ecco, dovreste esservene fatti unidea: ora ho aggiunto lenergia delle
parole perch anche quella capace di sbilanciare.
Ok, ora la parte finale. A volte potremmo semplicemente desiderare di toglierci dalla traiettoria
dellenergia.
Nella prima strategia che abbiamo appena visto, riceviamo lenergia, la assorbiamo e la scarichiamo
nel suolo attraverso le gambe per essere pi radicati a terra e forti. Rispecchiamo lenergia, ne
percepiamo la forza come dice Campbell, in ultima analisi non esiste energia buona o cattiva, ma
solo energia. E possiamo usarla perch ci aiuti a radicarci meglio.
La seconda cosa che possiamo fare rimanere centrati e muoverci fuori dalla traiettoria girando
attorno allenergia che viene verso di noi.
SG: Si tratta di una classica tecnica dellaikido chiamata tenkan. Non fuggiamo dalla forza, ma
nemmeno la blocchiamo o ne veniamo travolti: la riceviamo, e ci fondiamo con essa girando.

RD: Le reazioni pi comuni a una minaccia o a unaggressione percepita sono strategie di


sopravvivenza: attacco, fuga, immobilit. Adesso impareremo una quarta strategia, che chiamiamo
fluire. Girando attorno alla forza, le finisco vicino di fianco e un po dietro, e mi accosto a essa con
sicurezza e curiosit. (Robert dimostra alcune volte quanto ha descritto)
(A Carmen) Ok, ti spinger di nuovo, e tu ricevimi, ma mentre lo fai, lascia che ti passi accanto; fai
come un torero con il toro, girati sul tuo asse finendo di lato, e muoviti a partire dal tuo centro.
(Robert si muove verso Carmen con le mani protese in avanti. Carmen si gira fino a dargli le
spalle, finch Robert non le si schianta contro. Entrambi ridono della situazione) Questa s che
una lezione importante! (Robert e Carmen ridono di nuovo) per questo che facciamo coaching
somatico. Sono abilit che devono penetrare nella memoria muscolare come reazioni automatiche, in
maniera tale che non sia pi necessario pensarci. Riproviamoci, questa volta spostati di lato rispetto
a me. (Carmen gira su se stessa di fronte a Robert e lesercizio culmina nuovamente in uno
scontro. Ridono entrambi)
SG: Ricorda, Carmen, come un torero. Lascia che il toro vada dritto mentre tu gli fai un passo di
fianco. Lascia che ti guidi. (Steve si colloca dietro a Carmen)
RD: Ok, io sono il toro! (Risate)
(Mentre Robert viene lentamente verso Carmen, Steve la sposta di lato mostrandole il movimento
corretto. Carmen sorride mentre Robert le passa di fianco)
RD: Esatto! Esatto! (Applausi)
Ok, ora lo rifacciamo, e questa volta aggiungo anche le parole. Sei pronta? Centrati, preparati come
un torero ad attrarre lenergia verso di te e poi a toglierti dalla sua traiettoria lasciandola passare di
fianco. Fammi sapere quando sei pronta. (Carmen annuisce, e Robert comincia a venire verso di
lei) Non ti capisco. Quello che dici non ha senso. Non ti capisco.
(Carmen si sposta elegantemente di lato, lasciando che Robert passi dritto. Robert ha laria
sorpresa, e Carmen sorride felice. Il pubblico ride e applaude Carmen. Robert sorride e si
congratula con lei)
RD: Interessante, vero? (Carmen annuisce) Bene, proviamoci di nuovo. Ti verr contro da direzioni
diverse. Limitati a percepire la danza dello spostarti ogni volta di lato, goditi il gesto plastico come
un torero. Togliti dalla traiettoria, assumendo una posizione di sicurezza e curiosit, e percepisci
come puoi reagire positivamente.
(Robert va alla carica da direzioni diverse. Ogni volta Carmen esce con un passo dalla traiettoria
girandosi, finendo leggermente dietro a Robert e accompagnandolo mentre continua ad andare
avanti. Ora Carmen lo guida con un senso di fiducia in se stessa)
RD: Vedi, ricevere gli attacchi togliendosi dalla loro traiettoria pu renderti libera e curiosa su
come accettarli e fonderti con essi in tranquillit.

(Carmen raggiante e sembra molto contenta)


RD: Ora ti chieder di entrare di nuovo in quella situazione difficile sul tuo lavoro. Fa un respiro,
chiudi gli occhi, rimani connessa con il tuo centro mentre percepisci quella vecchia situazione da
questo nuovo luogo di equilibrio. (Carmen appare molto centrata e rilassata) E nota che non devi
pensare a niente n cercare di fare alcunch. Lascia semplicemente che la tua coscienza percepisca
come puoi porti in modi nuovi in quella situazione.
(Rivolto alla platea) Noterete probabilmente una consistente differenza nel suo stato somatico mentre
lo fa. (A Carmen) E, Carmen, cosa noti tu entrando nella situazione ora?
Carmen: completamente diversa. Ho la sensazione di avere qualcosa di valido da dire, e che le
persone vogliano ascoltarmi.
RD: (Con voce tranquilla) S, hai qualcosa di valido da dire, e le persone vogliono ascoltare
(Rivolto alla platea) Potete vedere la riprogrammazione che si sta verificando in profondit in
questo momento. unesperienza piuttosto intensa vedere una riorganizzazione di questo tipo
(Rivolto a Carmen) Non meraviglioso sapere che hai unulteriore mente da portare con te per
aiutarti in quella situazione? E sono curioso di sapere, Carmen, come esprimeresti la tua chiamata,
sentendoti come ti senti adesso?
Carmen: (Con voce forte, chiara, coerente) La mia chiamata di percorrere il sentiero della
comunicazione.
SG: Brava! (Applauso fragoroso. Carmen fa un inchino e lascia il palco)
RD: Ok. Rivediamo le diverse fasi dellesercizio. Per prima cosa, identificate la situazione
problematica. Dove difficile per voi proiettare la vostra chiamata? una situazione che potreste
sentire come pesante o tormentata. Condividete i dettagli di questa situazione con chi vi fa da guida,
poi calatevi in essa e rivivetela. In termini di PNL, associatevi a essa nello stato presente.
Quindi uscitene, e cominciate ad applicare la procedura per centrarvi in modo attivo. Ricordate di
lasciare morbide le ginocchia: appena le bloccate irrigidendole, perdete il vostro centro. Mentre la
persona che fa da coach viene verso di voi, che siete attivamente centrati, accogliete la sua energia,
assorbitela e riflettetela di rimando rimanendo morbidi e flessibili accogliete, assorbite, riflettete
di rimando.
SG: Ricordate di ricevere lenergia entrante in uno stato rilassato ma centrato. Se la ricevete con
aggressivit o agitazione, aumenterete a sua volta laggressivit di chi vi attacca. Se la ricevete
invece con rilassatezza centrata, questo dissiper laggressivit di chi vi attacca. una delle
intuizioni fondamentali dellaikido.
E peraltro, quando Robert dice di accoglierla, intendiamo che espandiate la vostra energia
irraggiandola allesterno. Non vi scontrate con lenergia entrante n cedete passivamente
espandete allesterno la vostra energia, accogliete con essa quella entrante e la riflettete di rimando
come in una danza. (Dimostra una mossa di aikido) Notate che le mie mani sono aperte, percepisco

lenergia che scorre attraverso le mie dita. Gli occhi sono anchessi ben aperti, e sento lenergia che
si espande fuori di me attraverso di essi. Il mio centro sintonizzato e aperto. Non sono quindi in una
tensione di attacco o fuga: tutto invece in uno stato di fluidit, in cui qualsiasi cosa entri viene
assorbita e utilizzata in modo positivo. Questo mi d libert e fiducia in me stesso, e la capacit di
trasformare le energie negative in energie positive. Riteniamo che questa sia una delle grandi abilit
e uno dei contributi fondamentali delleroe durante il suo viaggio.
RD: Non c bisogno che scappiate dalle energie esterne o che le combattiate. Entrate in connessione
con esse. Assorbitele e scaricatele a terra. Sedete sulla vostra coda di canguro. Mantenete aperto il
canale. Ricordate: Nulla nel corpo se non rilassamento. Nulla nella mente a cui aggrapparsi.
Vi invitiamo ora a esplorare labilit somatica del centrarsi attivamente mentre considerate la
situazione impegnativa. Siamo sicuri che troverete una serie di cose molto interessanti da
apprendere. Ci saranno alcune parti del corpo che avrete bisogno di guidare pazientemente perch
diventino pi fluide; altre dovranno diventare pi presenti. un processo unico e diverso per
ciascuna persona.
Mi sono recentemente trovato a guidare questa procedura con una donna che era vicepresidente di
una banca. Ogni volta che le toccavo la parte bassa della schiena mentre si centrava attivamente, lei
si bloccava; aveva questo schema di vulnerabilit reattiva nella zona dei lombi. Mentre scopriva
progressivamente come rimanere rilassata e connessa con il suo centro, il suo modo di interagire con
gli altri nel suo ambiente di lavoro cambi radicalmente. interessante notare che originariamente
era sempre preoccupata che al lavoro la gente facesse cose alle sue spalle o che la pugnalassero
alla schiena. Imparando a rimanere centrata, questi modi di porsi in relazione cambiarono in
positivo. Ognuno trova diverse cose da apprendere e diverse possibilit di miglioramento imparando
a centrarsi in maniera attiva.
Quando nel ruolo di coach sentite che il vostro cliente riesce a rimanere centrato quando lo muovete
fisicamente, aggiungete lipnosi negativa delle parole che accompagnano la situazione impegnativa.
Fate in modo che il cliente studi come assorbire e liberare lenergia di quelle parole in maniera
positiva. Poi passate dallassorbirla e scaricarla a terra dove si radicati, alluscire dalla traiettoria
della forza. Muovetevi in cerchio e, come un torero, godetevi la danza.
Poi chiedete al cliente di chiudere gli occhi, respirare, centrarsi, e tornare alla situazione
problematica originaria e notare cosa cambiato nella sua percezione di essa. Invariabilmente si
verificheranno trasformazioni positive importanti, come nel caso di Carmen. La cosa interessante
che il problema si trasforma senza che dobbiate consciamente pensare a cambiarlo. Il problema
cambia in virt della trasformazione del vostro stato quando lo affrontate. Infine, passate
allimportante stadio conclusivo in cui si esprime la chiamata immersi in quella situazione e con il
nuovo stato.
Di solito questo esercizio di coaching richiede una decina di minuti.

LO STATO SOMATICO GENERATIVO

SG: In questa parte del seminario ci concentriamo su come sviluppare uno stato somatico generativo
in noi stessi e negli altri, in modo che sia possibile realizzare il viaggio delleroe. Intendiamo dire
che ogni volta che avete bisogno di creare qualcosa di nuovo o di trasformare o guarire qualcosa,
dovete essere in uno stato generativo. Questo stato deve presentarsi nelle tre menti: somatica,
cognitiva e di campo. Per sviluppare una mente somatica generativa usiamo il principio generale di
allineare e centrare. Questo permette lemergere di una coscienza somatica che consiste in parti
uguali di rilassamento, concentrazione, flessibilit, apertura e intelligenza corporea.
Si pu parlare del centrarsi anche in termini di unit mente-corpo, ossia lunione del pensiero
cognitivo con la base somatica. Per arrivare a questo necessario saper pensare senza irrigidire i
muscoli. Non appena irrigidite i muscoli vi dissociate dalla vostra base somatica e cadete nello stato
deteriore di un intelletto disincarnato. Questa capacit di pensare in assenza di tensione muscolare
una caratteristica fondamentale della coscienza generativa, ed un elemento di base di pratiche quali
la meditazione e la trance generativa, e di sfide che richiedono alte prestazioni nellambito dello
sport, dellarte, dei rapporti interpersonali o degli affari. Ciascuna di queste aree potrebbe essere
una componente importante del vostro viaggio delleroe; tutte richiedono che si padroneggi la
capacit di pensare fuori dagli schemi e di creare cose che vanno al di l di quanto gi stato
provato. Ci che stiamo considerando, perci, il modo per organizzare e allenare la vostra
coscienza a entrare in uno stato in cui tutto ci vi possibile.
Se non vi trovate in uno stato somatico generativo, siete condannati inesorabilmente a reagire
secondo la modalit attacco, fuga o paralisi. Vi trovate in uno stato volto a conservarsi che pu
solo autoriprodursi: cos, quando inevitabilmente si presenta la sfida di dover creare qualcosa di
nuovo vi troverete capaci solo di ridisporre in modo diverso le sedie a sdraio sul ponte del
Titanic.
RD: Il che non vi sar particolarmente di aiuto nellimpedire che la nave si schianti contro liceberg.
SG: (Con un bagliore negli occhi) La scienza ha dimostrato che gli schemi muscolari tipici della
coscienza disincarnata sono identici a quelli del problema medico comunemente chiamato
costipazione o stitichezza. (Risate) Vedete le persone fare cos (Steve si mette nella posa di uno che
ha un blocco intestinale) e dire: Non vedi che sto cercando di pensare? e lunica cosa che vi

viene da dire Sar, ma a me sembra che tu stia cercando di fare qualcosaltro!. (Risate) Ora,
secondo voi, da questa posizione tesa e chiusa, quante possibilit ho di attuare una trasformazione?
RD: O di essere creativo?
SG: Non molte. Quindi, per operare a un livello generativo, dovete poter accedere a livelli di
coscienza pi sottili. Ma quando fate cos (ritorna nella posa dello stitico) bloccate ogni accesso
allinconscio creativo. Assumere una posizione di quel tipo manda questo messaggio al sistema
nervoso: Immobilizzati! Blocca il flusso! Non far entrare niente di nuovo!
RD: Lo chiamiamo blocco neuromuscolare, una contrazione del canale di comunicazione.
SG: Il mente-corpo perde la sua integrit e il proprio centro, e voi non potete pi accedere alla
vostra intelligenza interiore. Anche luniverso percepito si contrae, e non vi sentite pi connessi a
nulla che vada al di l dei confini del vostro ego-intelletto. Perdete la possibilit di accedere a
unintelligenza superiore a quella della vostra mente conscia, quello che invece vi serve per poter
fare alcunch di interessante o generativo.
Quanti di voi hanno una voce interiore che dice: Non basti? (Dopo qualche istante le mani
cominciano ad alzarsi) Si pu vedere il conflitto interiore una mente che dice: S, vero e
laltra che dice: Chiudi il becco, non ammettere che non basti!. (Steve esemplifica sollevando
prima una mano e poi tirandola rapidamente gi con laltra) (Risate) Vi stiamo incoraggiando a
concordare con quella voce che vi dice che non bastate: la vostra mente conscia non basta da sola, ha
bisogno di connettersi con lastronave-madre della coscienza profonda. Ed proprio ci che la
coscienza generativa vi permette di fare.
Ogni volta che fate cos (Steve contrae il corpo) vi ritirate dalla coscienza estesa al di fuori di voi,
che quella dove hanno sede le cose interessanti. Centrare il mente-corpo un modo per allenare la
vostra base a rimanere connessa con il campo esteso di coscienza pi profonda, aggiogando la vostra
piccola mente alla grande mente. Quando siete in grado di farlo, accadono cose meravigliose; quando
non ci riuscite, pi facile che succedano cose spiacevoli.
Forse in questo contesto possiamo trattare per un attimo il grande tema storico del peccato. Non
dobbiamo aspettare che sia domenica per dirvi che siete tutti peccatori. (Risate) Vogliamo suggerire
che, privato della connotazione negativa, quello che chiamiamo peccato o in altri contesti
neurosi o sintomo uno stato di coscienza di base dellessere umano che sta cercando di
creare qualcosa. Ci che lo rende negativo la relazione umana negativa con esso: il peccato o il
sintomo uno stato di base dellessere umano in assenza di un mente-corpo centrato o di altre
connessioni relazionali generative.
Consideriamo ad esempio i sette peccati capitali tra i pi amati dalle famiglie. Chi vuole dire quali
sono stati i peccati commessi oggi? Ad esempio, cosa avete fatto allora di pranzo?
Membro del pubblico: Gola! (Risate)
RD: Esatto. La gola uno dei peccati commessi oggi. Ve ne viene in mente un altro? Qual quello

stato peccaminoso in cui si trovano molti di voi adesso dopo una lunga giornata?
Membro del pubblico: La pigrizia! (Risate)
SG: Esatto. Vi state godendo lo stato peccaminoso dellaccidia. Quali altri peccati avete
sperimentato oggi? Un poco di lussuria, magari? (Risate) Avarizia? Invidia? Superbia? Ira?
(Diverse persone del pubblico alzano la mano, mentre dilagano le risate)
SG: Vedete, si tratta di esperienze alquanto comuni; talmente comuni che pensiamo siano stati di base
della coscienza umana. Ma sono solo semiumani! Sono le strutture profonde che linconscio ci
fornisce per renderci umani. Per renderle completamente umane, generative e positive, dobbiamo
essere noi a umanizzarle instaurando con esse una relazione creativa e positiva. Portandole a piena
coscienza si trasformano dalla loro condizione incompleta, dove sono prive di valore generativo,
allo stato di pienezza umana, nel quale assumono rilevante valore positivo.
Qualcuno prima mi ha chiesto: Be, ma come si pu usare questo lavoro sullo stato somatico
generativo per affrontare le dipendenze?. Le dipendenze, come gli altri sintomi e peccati, sono
esperienze somatiche profonde prive di un centro umano. Se vi centrate, il problema arriver a
diventare una soluzione.
RD: Quindi, giusto per essere chiari: un sintomo o problema uno stato somatico profondo privo di
un centro. Quando lavoro su persone vittime di dipendenze possono essere di natura alimentare, o
dipendenze classiche da tabacco o altre sostanze spesso la sensazione C un buco nero dentro
di me, e nulla riesce a riempirlo. un modo di descrivere la mancata percezione del proprio centro.
SG: Vi suggeriamo quindi una formula:
Peccato + essere centrati = grazia
Oppure, secondo i termini di unaltra tradizione:
Sintomo + essere centrati = risorsa/soluzione
Questo uno dei vantaggi principali insiti nello sviluppare uno stato somatico generativo: vi
permette di trasformare esperienze negative in esperienze positive. Per fare un semplice esempio,
ponetevi per un attimo in uno stato di accidia. Disponetevi in uno stato di profonda pigrizia (Alcuni
nel pubblico cambiano postura) A quanto pare molti di voi erano gi pronti cos comerano!
(Risate)
RD: Ma seriamente, lasciatevi scivolare in quello stato. Rinunciate a giudicare e a cercare di
cambiarlo, limitatevi a osservarlo con curiosit.
SG: E quando sarete arrivati a percepirlo, vorrei che molto lentamente, dallinterno allesterno, vi
lasciaste arrivare a uno stato in cui siete centrati. Siate semplicemente curiosi riguardo alle sottili
trasformazioni che avvengono nella vostra postura, nella vostra respirazione e in come vi orientate,
trasformazioni che vi permettono di cominciare a centrarvi nel cuore di quellesperienza di accidia.
Distaccatevi dai nomi e dai giudizi, elevate lo stato semplicemente aggiungendo lesperienza

generativa somatica dellessere centrati.


RD: E mentre lo fate, notate i cambiamenti che cominciano ad aver luogo. Il modo in cui percepite
voi stessi il modo in cui percepite le cose la qualit della vostra esperienza interiore.
SG: Notate, mentre fate tutto questo, qual il nome di questo stato ora? Quale parola lo
descriverebbe meglio? ancora accidia o cambiato? Qualcuno vuole dirmi che nome ha per
quello stato adesso?
Dalla platea: Meditazione Sintonia Coscienza profonda.
SG: Fantastico, vero? Allora, limitatevi a notarlo, poi lasciatevi tornare qui e ora nella stanza
Bentornati! Ci auguriamo che abbiate percepito, anche solo in questo breve esperimento, cosa
succede quando riuscite a portare una condizione somatica centrata allinterno di uno stato negativo.
La natura stessa dello stato comincia a cambiare! E come vedremo pi in dettaglio in seguito, potete
applicare questo processo a molti diversi tipi di problemi. Poniamo che una persona voglia smettere
di fumare e dica: Non voglio pi fumare, ma qualcosa in me sente il bisogno della sigaretta.
RD: un bisogno nel corpo.
SG: Ecco che, come vedremo nella prossima sessione del seminario, potete affrontare il problema
con curiosit. Come possiamo trovare e sostenere lintenzione positiva che sta dietro a quel sintomo?
Operiamo a partire dalla presupposizione che ogni sintomo rappresenta un tentativo di guarigione
o di trasformazione, e che portandolo allinterno di uno stato generativo esso pu essere tenuto e
guidato ad assumere la sua forma positiva. Perci, quando vi trovate a cadere in uno stato di ansia,
dipendenza o ira, qualcosa nella vostra coscienza sta cercando di guarirvi o trasformarvi. Per
realizzare il dono e la bont insiti in queste cose dovete assorbirle allinterno di uno stato di
coscienza umano generativo.
Essere centrati una componente fondamentale di questo stato generativo. E cos, quando lavorate
su un problema negativo in voi stessi o in unaltra persona, non necessario che cerchiate di
liberarvene o di trattarlo come una cosa spiacevole. Vi consigliamo invece di sviluppare uno stato
generativo, per poi, a partire da esso, andare incontro alla sfida che il problema poneva.
Nel caso di fumatori, ad esempio, potreste aiutarli a centrarsi e a sviluppare uno stato di curiosit e
autosservazione. Poi potreste chiedere loro di lasciare che il corpo esprima ripetutamente la
configurazione somatica di base del problema. Un fumatore potrebbe ripetere lentamente, a occhi
chiusi, lo schema comportamentale di portare la sigaretta alla bocca e fare un tiro. Mentre ripetono lo
schema comportamentale, chiedete ai fumatori di rallentarlo, di centrarsi e di permettere che si
sviluppi un movimento aggraziato. Eseguire con grazia un comportamento problematico un
cambiamento capace di trasformare! Mentre si allenano a ripetere lo schema problematico in forma
di danza aggraziata e centrata, chiedete ai vostri clienti di tenere in mente una domanda del tipo Il
mio inconscio sta cercando di portarmi qualcosa. Cosa?. Tenendo a mente questo tipo di domanda in
uno stato ritmico e centrato possono emergere intuizioni utili di ogni tipo.
RD: Paradossalmente, ho lavorato con molte persone in cui lintenzione positiva del comportamento
di fumare si manifestava nel ricordare loro di respirare.

SG: Per altri il prendersi del tempo per se stessi.


RD: Quando ho aiutato mio padre a smettere di fumare, ha scoperto che fumare era lunica cosa nella
totalit della sua vita che faceva esclusivamente per se stesso. Non per la sua famiglia, non per il suo
lavoro: era lunica cosa che faceva solo per lui. Ed triste, se quella lunica cosa che uno fa per se
stesso e solo per se stesso. Ma questo fu ci di cui si rese conto.
SG: Quindi, se emerge una cosa del genere, apprezzate di buon grado lintenzione positiva e il
bisogno che soddisfa: davvero, davvero importante fare qualcosa solo per se stessi!
RD: Non una cosa bellissima da sapere?
SG: E se riuscite ad accettare e apprezzare il fatto che lo schema comportamentale del fumo sta
cercando di aiutarvi a ottenere qualcosa di positivo come prendervi del tempo da dedicare a voi
stessi potete centrarvi ulteriormente e sviluppare curiosit riguardo a tutti gli altri modi in cui
potete onorare e soddisfare quel bisogno senza ricorrere al fumo. Una volta trovata lintenzione
positiva, potete creare molti nuovi modi per soddisfare un bisogno.
RD: Quindi entrate in uno stato centrato di connessione e poi vi aprite superando i confini delle
forme prefissate del problema.
SG: Se non vi centraste, probabilmente non riuscireste a recuperare una risposta sensata alla
domanda sullintenzione positiva. Cosa sta cercando di curare o di creare la mia coscienza pi
profonda? E come posso creare in maniere diverse, che superino le forme negative?
RD: Vedo molte persone che hanno studiato PNL cercare le intenzioni positive prima di aver
sviluppato uno stato generativo che permetta alla ricerca di andare a buon fine. Dicono cose del tipo
(Robert accelera il ritmo imitando uno stato dansia) Qual lintenzione positiva di fumare? Qual
? Non so qual . (Robert torna nuovamente calmo) Intendiamo dire che se non avete gi
sviluppato uno stato generativo e centrato difficilmente riuscirete a rispondere a queste domande in
maniera utile.
Una volta che avete sviluppato uno stato centrato, potete invitare il sintomo a entrare nello spazio
generativo che avete creato, e mantenere in mente la domanda sullintenzione positiva. In questo
modo lintenzione positiva e i vari possibili altri modi per esprimerla si presenteranno a voi. Vi state
soffermando sulla domanda in uno stato centrato, invece che inseguire la risposta privi di un contatto
con il vostro centro.

IMPARARE A COESISTERE CON CI CHE SI MUOVE


ATTRAVERSO DI NOI

SG: Quindi il percorso del viaggio delleroe passa direttamente attraverso il nostro corpo. la
prima mente che dovete connettere per dare inizio alla trasformazione nella vostra vita. Dovremmo
probabilmente sottolineare che, anche se centrarsi un processo semplice, non per questo anche
facile. Potreste dire Be, se centrarsi una cosa tanto fantastica, perch lo fanno cos poche
persone?. In parte una questione di ignoranza: in una cultura dominata dal consumismo e dai
fondamentalismi, trovare il proprio centro una cosa proibita. Voglio dire, quante nuove televisioni
comprereste se foste profondamente connessi con il vostro centro? (Risate)
Ma unaltra ragione che la strada per tornare al vostro s pi profondo solitamente piena di
trappole: ossia incapperete in una serie di diverse esperienze che sono intrappolate nel vostro centro.
Nella sua trattazione del viaggio delleroe, Campbell ne parla in termini di attraversare la soglia e
combattere con i demoni. Ma non c da preoccuparsi, perch come vedremo ci sono modi eleganti e
abilit efficaci per affrontare questi ostacoli. Per ora possiamo limitarci a notare che, quando
parliamo di centrarsi, ci riferiamo sempre a due diversi livelli. Il primo uno spazio aperto e privo
di contenuto in cui scorre la vita. In termini buddhisti un vuoto spazioso; in termini neuropsicologici
un trasformatore che convoglia informazioni e configurazioni energetiche da un campo allaltro.
RD: Potete pensarlo in termini del canale aperto di cui abbiamo parlato in precedenza. Il centro il
canale aperto che vi permette di vivere in modo libero e creativo.
SG: Il secondo livello, invece, il contenuto che attraversa il canale in un determinato momento nel
tempo. Quindi abbiamo questo canale aperto il vostro centro e il materiale che lo attraversa la
vostra coscienza cognitiva. Uno dei principali compiti della coscienza generativa differenziare
questi due livelli. Se meditate o vi centrate state allenandovi a essere presenti in maniera non
reattiva, semplicemente assistendo a ci che accade in ogni momento che passa mentre il fiume della
vita scorre attraverso di voi. State imparando come esistere in concomitanza con qualcosa o
qualcuno, senza diventare quella persona o quella cosa. Siete liberi di agire in modo creativo,
amorevole e positivo.
RD: I buddhisti parlano della relazione tra le nubi e il cielo. Se mi identifico con le nuvole, posso
perdermi nei contenuti confusi e tempestosi della mia esperienza. Ma se mi centro e mi apro

allestensione del cielo al di l dei gruppi di nuvole, posso lasciare che le nuvole o i contenuti dei
miei pensieri attraversino la mia coscienza senza esserne disturbato. Il cielo non si mette a dire:
Devo cercare di liberarmi delle nubi e avere per sempre solo giornate di sole!. Posso essere
cosciente delle nubi e lasciare che mi attraversino.
SG: Perci, quando pensiamo al centro, intendiamo questo nocciolo di coscienza corporeo e
sintonizzato che in grado di aprirsi a qualsiasi cosa si presenti, inspirandola ed espirandola.
RD: E se vi manca, finite per rimanere imbrigliati in ci che succede. Cominciate a vivere reagendo,
perdendovi in risposte di attacco, fuga o paralisi e, quando si presentano, in energie negative ira,
paura, disperazione.
SG: In uno stato non centrato il problema assorbe il s. Vi perdete in esso. Quando siete centrati, il s
in grado di assorbire il problema in maniera positiva. Potete invitare il problema a fare due
chiacchiere davanti a un caff, entrare in contatto con esso in modo positivo e intelligente, e poi
rispedirlo allegramente sulla sua strada, con vantaggio per entrambe le parti grazie alla connessione
che si stabilita. Centrandoci, quindi, sviluppiamo uno stato di coscienza pi elevato, un contesto o
una sorta di nido in cui poter invitare le esperienze che necessitano di essere trasformate e cos
facendo trasformiamo al tempo stesso la nostra coscienza.
Questa importante distinzione tra il livello del contesto e quello del contenuto, in riferimento al
centro, illustrata molto bene in una delle semplici tecniche impiegate da uno dei nostri principali
mentori, Virginia Satir. Quando lavorava con le famiglie, se i membri delle stesse cominciavano a
chiudersi o a opporre resistenza, Virginia poneva spesso due domande consecutive. Prima chiedeva:
Cosa senti a riguardo?, e poi Cosa senti riguardo al fatto che senti queste cose?. La prima una
domanda di contenuto. Per un coach o un terapeuta la risposta non ha particolare importanza pu
essere rabbia, felicit, paura, o qualsiasi altra emozione. Quella davvero importante la risposta al
secondo quesito. In quale relazione sei rispetto a ci che stai sentendo? Ti sta bene? O senti piuttosto
il bisogno di rifiutarlo violentemente? Questo secondo livello determina tutto ci che segue.
Limportante non il contenuto, ma la relazione che intercorre tra la persona e il contenuto.
RD: Ci che si prova al secondo livello determina la nostra relazione con la sensazione che si prova
al primo. Se sono arrabbiato e ho paura della mia rabbia, oppure provo rabbia o vergogna perch
sono arrabbiato, la mia rabbia diventa un problema.
SG: un discorso che di fatto vale per qualsiasi cosa. Nessuna esperienza di per s un problema:
la relazione che abbiamo con essa a renderla un problema o una risorsa. Perci, se avete delle
intense fantasie di omicidio nei confronti di qualcuno, non un problema. (Risate) Sono serio
emozioni di quel genere vanno e vengono nel corso della vita. Per, se vi bloccate fisicamente in
quellesperienza, o cercate di evitarla e sfuggirvi, essa diventa un problema. Se invece coesistete con
essa in maniera centrata, diventa una fonte di informazioni importante. Tutto sta nel modo in cui ci
rapportiamo alle cose.
Una mia cliente era cresciuta in una famiglia in cui vigeva la regola essere sempre positivi e
allegri. E lei se ne andava in giro cos (sorriso forzato e innaturale e voce dal volume esagerato):
Salve, come va?. (Risate)

RD: (Sorridendo in maniera affettata e facendo no con la testa) Alla grande, Steve.
SG: (Con voce forzosamente allegra e risonante) Anche io sto da dio!
RD: (Con sarcasmo) La vita meravigliosa, no? (Risate)
SG: E quella famiglia era il gruppo di persone pi problematiche che possiate immaginarvi. (Risate)
Cos ci mettemmo a lavorare perch lei si connettesse con il suo centro, il luogo al di sotto e
precedente alle maschere dellego della mente conscia. Quando, dopo un paio di sedute, si present
io le chiesi Come va?.
E lei rispose: Ho avuto una settimana veramente strana. Se avete lavorato con la trance, saprete
che questo un ottimo segno. Significa che linconscio creativo sta portando nuove esperienze
allattenzione della persona, esperienze strane o diverse dagli schemi ordinari dellidentit
dellego. Comunque, la donna continu a riferirmi: Tutta la settimana mi sono sentita cos
malinconica e io non mi sento mai malinconica Ma la cosa ancora pi strana stata che era una
bella sensazione sentirsi cos tristi. (Risate) E aggiunse: Non ha senso, vero?.
E io ho detto: Certo che ha senso. I miei antenati vengono dallIrlanda, e quella lunica emozione
di cui si fidano gli irlandesi. Perch sanno che, per quanto le cose possano andare bene, gli inglesi
sono sempre dietro langolo e verranno a prendersi tutto!. (Risate)
Ma da questo esempio si ricava che quella donna stava percependo i due livelli del suo centro. Al
livello del contenuto sentiva tristezza, ma al livello del contesto si sentiva felice di poter finalmente
permettere a quelle emozioni proibite di esistere in lei. La seconda mente la base per la mente
cognitiva generativa, la prossima cosa che esploreremo.
RD: Il principio che organizza questa seconda mente quello della sponsorship, che il termine
impiegato da Steve per descrivere la capacit generativa di ricevere qualsiasi cosa si presenti,
creare un ambiente in cui alle cose permesso di essere, e poi connettersi con esse in un modo
creativo e rispettoso che conduce a integrarle, trasformarle e svilupparne creativamente il pi
profondo potenziale positivo.
SG: Finora abbiamo studiato come creare la nostra base somatica, la nostra prima mente generativa,
in maniera da poter essere centrati e in sintonia e affrontare cos ogni istante in maniera positiva e
intenzionale. E abbiamo sottolineato che quando si perde questa base si comincia a funzionare in
maniera reattiva con paura o rabbia, bloccando il fluire della vita. Questa chiusura del canale vi
allontana dal sentiero della vostra chiamata pi profonda, e fa s che vi perdiate nelle insignificanti
telenovele di ogni giorno anzich svilupparvi nel percorso dei grandi viaggi della vostra vita.
RD: Ecco che leroe sa che la vita pu essere difficile, ma non un problema. (Risate) Non una
cosa buona a sapersi?
SG: Ci accingiamo adesso a costruire partendo da questa base di integrit somatica, che tra le altre
cose crea una sorta di nido dentro di voi in maniera tale che, qualsiasi cosa vi entri, potete usare la
mente non per controllarla, ma per riuscire a schiuderne lintenzione positiva e la bont, i doni

racchiusi nellesperienza.

MANTENERE APERTO IL PROPRIO CANALE

RD: Per il momento, per, vorremmo concludere questa parte del seminario proprio come le
avevamo dato inizio, con una piccola meditazione. Quindi mettetevi rilassati in una posizione
comoda. E notate di quanto avete dovuto cambiare la vostra posizione per star comodi! (Risate)
Pazzesco, vero? Me bene che abbiate abbandonato la vostra posizione scomoda per assumerne una
comoda. Avremmo dovuto suggerirvi di farlo molto prima! (Risate)
SG: E allora prendiamoci qualche istante per rilassarci e metterci comodi
RD: E ricordate lantico dettame ossia Rilassatevi Trovate lo spazio interiore, lo spazio
allinterno.
SG: Abbandonate il vostro s efficiente.
RD: Prendetevi un attimo per diventare veramente il cielo che pu contenere in s qualsiasi
nuvola.
SG: E potete anche diventare la terra con radici profonde che affondano nei luoghi pi
ancestrali.
RD: E al tempo stesso siete anche il cielo dove, sopra alle nuvole, risplende sempre il sole. Siete
la luce.
SG:E in quel luogo di quiete ritorniamo a questidea fondamentale di un viaggio delleroe
che traccia il sentiero della vostra vita.
RD: Per concludere vorrei condividere con voi una poesia di autore anonimo intitolata Rivolgi lo
sguardo a questo giorno.
Rivolgi lo sguardo a questo giorno, perch la vita
lessenza della vita stessa.
Nella sua breve durata racchiusa la verit dellesistenza,
la gioia della crescita,
lo splendore della bellezza,

la gloria dellazione.
Perch ieri non che un ricordo,
e domani solo una visione.
Ma ogni giorno vissuto bene
fa di ogni ieri un ricordo di felicit
e di ogni domani una visione di speranza.
Per questo, rivolgi lo sguardo a questo giorno!
SG: E in questo giorno cominciamo a schiudere i boccioli dellidea che la nostra vita possa essere
vissuta come un viaggio delleroe, una grande apertura della coscienza attraverso il tempo sul
sentiero che porta alla trasformazione generativa e alla guarigione di noi stessi e del mondo. E in
questo giorno, abbiamo esplorato alcune delle semplici idee di quel viaggio delleroe. Lidea che
esiste una coscienza al di sotto e precedente al nostro ego-intelletto, al di sotto della nostra mente
conscia, la cui esistenza in quel luogo precedente allo sviluppo della nostra mente conscia. E
chiamiamo quella presenza originaria lo spirito umano unico che dentro a tutti noi.
RD: Quella forza vitale, quella vitalit di cui parlava Martha Graham e abbiamo esplorato come
lobiettivo supremo del viaggio delleroe non sia la massima efficienza, ma il guardare alla giornata
che trascorsa e poter dire: stata una buona giornata. stata un giornata vissuta bene. Poter
guardare a unintera vita e dire: stata una buona vita. stata una vita vissuta bene.
SG: E potreste percepire a partire da quel luogo di gratitudine e apertura, mentre ripercorrete questa
giornata, ci che avete imparato oggi e ci che merita in particolare di essere ricordato e apprezzato.
Forse quello che avete appreso riguardo alla vostra chiamata? Qual il percorso pi profondo che
vuole essere vissuto dal vostro interno?
RD: E potete aprire il vostro canale, aprire il vostro cuore e la vostra mente a quel percorso.
SG: Abbiamo parlato anche di come, a mano a mano che cominciate a camminare su quel sentiero,
incontrerete delle soglie; luoghi in cui siete chiamati a muovere un primo passo in un territorio nuovo
e sconosciuto, varcare un confine che non avevate mai superato prima. Nei giorni a venire ci saranno
probabilmente diversi frangenti in cui, arrivati a determinati punti del vostro cammino, sar difficile
muovere il prossimo passo punti in cui vi sentirete bloccati e scoraggiati. Sono parte prevedibile e
inevitabile di qualsiasi viaggio importante. E in quei momenti, potete sentire come tornare al vostro
centro? Come ricordare di non cedere la mente al problema, ma di riportarla alla base,
congiungendola al centro del vostro essere pi intimo?
RD: Allora, vi auguriamo di trascorrere una serata ben vissuta, e vi invitiamo a usarla come
unoccasione per tornare periodicamente al vostro centro. Cominciate a calibrarlo. Notate se riuscite
a cominciare a percepire sempre di pi quando e quanto siete vicini al vostro centro? Quando e come
vi allontanate dal vostro centro? Come fate per tornare al vostro centro in qualsiasi momento, in
qualsiasi luogo, in qualsiasi modo vi si presenti?
SG: E nella grande tradizione di Milton Erickson ci limiteremo a sottolineare che stanotte ciascuno di
voi far una serie di sogni. Gli studi hanno dimostrato che farete probabilmente sei o sette sogni. E
vogliamo suggerirvi di sentirvi liberi di sfruttarne uno per fare un sogno dal significato profondo

riguardo al vostro viaggio delleroe.


RD: Potreste anche pensare di fare due sogni sul vostro viaggio delleroe.
SG: Ma pensiamo che sia meglio vi limitiate a uno solo. (Risate) E pensiamo anche che dovrebbe
essere il terzo tra quelli di stanotte.
RD: Potreste volere resistere a quanto vi suggeriamo e volere che sia il quinto sogno. Ma vogliamo
veramente che sia il terzo.
SG: E qualcuno di voi decider di disobbedirci espressamente
RD: far tre sogni sulla propria chiamata
SG: ma noi pensiamo che dovrebbe essere il terzo sogno.
RD: E che dovrebbe essere un sogno solo.
SG: Ma sono sicuro che ci farete vedere chi comanda in termini di quanti sogni farete stanotte.
RD: E di quale
SG: riguarder la vostra
RD: chiamata.
SG: Ma qualunque sia il numero dei sogni che farete, e indipendentemente da quali desideriamo
sottolineare di tutto cuore che potete avere un sonno piacevole riposante e dormire tutta la
notte fino al mattino.
RD: E svegliarvi riposati e freschi.
SG: Cos, quando ricominceremo, sarete in grado di portare tutta la vostra mente somatica nella
prossima parte del viaggio e tutta la vostra mente cognitiva e tutta la vostra mente di campo
per esplorare il mistero dellallineamento della Trinit.
RD: Quindi andate per le strade del mondo
SG: e diffondete la sacra parola del viaggio delleroe!
RD: Andate e centratevi tutti. (Risate e applausi)

SECONDO
GIORNO

COSCIENZA COGNITIVA GENERATIVA

SG: Buongiorno a tutti! Auguro a ciascuno di voi una giornata eccellente.


RD: E ovviamente la domanda che soprattutto ci preme farvi : stato il terzo sogno? (Risate) O
siete stati dei ribelli e avete fatto due o tre sogni a riguardo? (Altre risate)
RD: Ieri abbiamo cominciato a esplorare lidea della chiamata al viaggio delleroe. Lidea che in
ognuno di noi esiste unenergia speciale e unica che il nostro dono da portare al mondo. Abbiamo
anche sottolineato che ciascuno di noi, nel viaggio della vita, viene ferito o porta le ferite della
propria famiglia o della propria cultura, e che il viaggio delleroe consiste tanto nel condividere i
nostri doni quanto nel guarire le nostre ferite e quelle degli altri. Vogliamo ora cominciare, al solito,
con alcune letture. La prima, per me, ha molto a che fare con ci che faremo oggi. un passaggio
tratto da Marianne Williamson che viene spesso citato per essere stato letto da Nelson Mandela in
occasione del suo insediamento come presidente del Sudafrica:
La nostra paura pi profonda non di essere inadeguati. La nostra paura pi profonda di essere
potenti oltre ogni limite. la luce che in noi, e non la tenebra, a spaventarci di pi. Ci
chiediamo, chi sono io per essere brillante, bello, pieno di talento e favoloso? Ma in effetti, chi
siamo per non esserlo? Siete figli di Dio. Fare le cose in piccolo non porta servizio al mondo. Non
c nulla di illuminato nel farsi piccoli perch gli altri non si sentano insicuri attorno a noi.
Siamo tutti nati per brillare. Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che dentro di noi.
Non solo in qualcuno di noi: in tutti. E quando permettiamo che la nostra luce brilli,
inconsciamente diamo alle altre persone il permesso di fare altrettanto. Non appena siamo liberati
dalla nostra paura, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.
(Ritorno allamore, Milano 1994)
RD: Penso che questa bellissima orazione dica qualcosa di molto importante riguardo al viaggio
delleroe: possiate voi permettere alla vostra luce di brillare liberando voi stessi e gli altri dalla
paura.
Ho un secondo breve brano, di D. H. Lawrence:
Quando usciremo dalla bottiglia di vetro del nostro ego,

E scapperemo come scoiattoli che girano


Nelle gabbie della nostra personalit
Tornando alla foresta
Tremeremo di freddo e di paura
Ma ci accadranno cose
Che non ci faranno pi riconoscere noi stessi.
La vita fresca e veritiera ci scorrer addosso
E la passione render i nostri corpi tesi e pieni di potere,
Batteremo i piedi a terra con rinnovata forza
E vecchie cose cadranno al suolo
Rideremo
E le istituzioni si arricceranno come carta bruciata.
RD: Che a tutti noi sia concesso di lasciare le gabbie e tornare nella foresta oggi.
SG: Ben detto, Robert. Oggi esploreremo il principio cognitivo generativo della sponsorship. un
principio implicito, ad esempio, nel buddhismo tibetano, che sottolinea come forse il pi grande dei
doni della coscienza umana sia la capacit di trasformare lenergia negativa in energia positiva la
capacit di connettersi con una configurazione negativa e trasformarla in qualcosa di valore per gli
esseri umani. Credete voi di avere questa capacit?
RD: Dite Amen, fratelli e sorelle! (Risate) Dite Io credo!(Ancora risate)
SG: E credete voi che farebbe la differenza in come vivete la vostra vita quotidiana se voi vi sentiste
sicuri di poterlo fare? Sicuri che se solo vi concedete un po pi di tempo e di attenzione, siete in
grado di aprirvi a qualsiasi cosa si presenti usando il grande dono della coscienza umana per
trasformarla? La convinzione che ci sia possibile alla base del processo di sponsorship. Potete
sentirla nelle parole di questo bellissimo componimento di Rumi, un grande poeta sufi vissuto sette
secoli or sono. Alcuni lo reputano il pi grande poeta di tutti i tempi. Questa poesia si intitola Una
capra si inginocchia.
Linteriorit di un essere umano
una giungla. A volte dominano i lupi,
A volte i cinghiali selvatici. Attenti quando respirate.
In un istante qualit gentili e generose,
Quali quelle di Giuseppe, passano da una natura a unaltra.
E listante dopo qualit crudeli e malvagie
Si muovono furtivamente
In ogni momento una nuova specie sorge nel petto
Ora un demone, ora un angelo, ora un animale selvatico.
Ma ci sono dentro a questa incredibile giungla
Coloro che sanno assorbirti nella propria resa.
Quindi se devi braccare e rubare,
ruba da loro!

SG: Ecco, in questa poesia potete sentire limportante distinzione tra i due livelli della mente
cognitiva. Proprio come ieri parlavamo dei due livelli della mente somatica il contenuto, e lo
spazio che lo contiene oggi faremo un discorso simile per quanto concerne la mente cognitiva
generativa. Nello stato generativo somatico creiamo una sorta di corpo dei corpi; nello stato
generativo cognitivo apriamo una sorta di mente delle menti. Aggiungiamo un altro livello
contestuale.
RD: In PNL potremmo parlarne in termini di una meta-mente che include e trascende le altre menti.
SG: E nella mente generativa, lidentit della persona al livello del campo che contiene tutte le
configurazioni.
RD: Come diceva Gregory Bateson, a livello dello schema che connette.
SG: Questo livello della meta-mente generativa sensibilmente diverso da quello che chiamiamo il
livello ordinario dellego della mente, in cui lidentit in una posizione o in una parte del campo.
Quindi, se io e Robert siamo insieme nel campo, la mente ordinaria direbbe: Questo qui sono io, e
quello l non sono io. E la mia identit qui non sono l.
A questo livello di identit, quando arriviamo a divergenze di opinione, il che inevitabile, tender a
vedere il suo punto di vista come una minaccia alla mia identit. Per preservare me stesso, quindi,
dovr affrontare queste divergenze eliminando laltro (Steve comincia a muoversi verso Robert
con le mani protese in avanti, come uno zombi) Devo uccidere (Risate del pubblico e di
Steve che continua a fare lo zombi) E in qualche modo devo eliminare dalla realt circostante questa
terribile minaccia alla mia identit, a qualsiasi costo.
Adesso ridiamo, ma il modo in cui questa dinamica si realizza nel mondo di solito non molto
divertente. quello che chiamiamo fondamentalismo, e che sfortunatamente lideologia dominante
sul pianeta al giorno doggi. La mia posizione lunica corretta e vera. La sua quindi la posizione
di un infedele, e per questo deve essere distrutto.(Rivolgendosi a Robert e parlando come un
mafioso). Niente di personale. Sono solo affari. (Risate)
RD: Quando siamo in grado di passare a un livello generativo, un livello pi elevato di quello
ordinario dellidentit dellego, anzich essere in opposizione diventiamo complementari. Passando
a un livello di campo identitario generativo, possiamo dire che creiamo una terza entit che consta di
entrambe le parti ma che nellinsieme molto, molto pi della loro semplice somma. un po come
il nostro esempio precedente, di come combinando due atomi di idrogeno e uno di ossigeno si ottiene
lacqua. Lacqua non n idrogeno n ossigeno, ma non pu esistere senza la relazione che intercorre
tra i due: ci che emerge dalla loro interazione. Lo stesso vale per lo stato generativo: emerge dalla
relazione che si crea quando tutti gli elementi dei livelli inferiori sono configurati armoniosamente.
SG: Chiaramente questo vale allo stesso modo anche con gli esseri umani. Se avete mai avuto una
relazione
RD: o avete quantomeno letto di qualcuno che lha avuta (Risate)

SG: potete vedere che nel primo stadio dellintimit, la fase romantica, uno pi uno fa uno.
Lamore viene pensato come ci fondiamo assieme e viviamo per sempre felici e contenti.
RD: (Robert abbraccia Steve con fare sognante) Stevie, amore mio!
(Risate)
SG: E come sta dimostrando Robert, questa fusione romantica letteralmente uno stato di
intossicazione. Il cervello produce sostanze chimiche che dispongono in una trance di fusione
totale; il modo in cui la natura ci attira in una trappola. Vieni qui, piccolo caro (Risate)
Naturalmente, come con tutte le droghe, a un certo punto leffetto viene meno e ci troviamo nella
seconda fase dellintimit, in cui le differenze diventano pi evidenti e marcate. Tutte quelle cose che
ci sembravano cos carine nel nostro partner cominciano a darci veramente sui nervi! Ma per
qualsiasi relazione intima e profonda questo passaggio alla dualit una fase essenziale. Siamo
messi alla prova e ci rendiamo conto che, pur amandoci, siamo profondamente differenti.
RD: La differenziazione necessaria. essenziale.
SG: Questa differenziazione permette il passaggio dallidentificazione con una posizione singola
allidentificazione con un campo che comprende molteplici possibilit. la terza fase dellintimit.
Per poter vivere e godere di un amore maturo e creativo dobbiamo sviluppare un campo di
coscienza, un noi che include ma va al di l del tu e io. Le nostre differenze non scompaiono
in un certo senso diventano pi chiare , ma emerge uno spazio che le contiene e le configura. Questa
coscienza di campo un livello superiore a quello della coscienza della prospettiva dellego. la
base non solo per la creativit interpersonale in cui il noi contiene e guida te e me ma
anche per quella intrapersonale, in cui la coscienza del meta-spazio crea posto per ogni parte del
nostro pensiero, del nostro comportamento, del nostro sentire e del nostro essere. Tutto questo
permette di avere complementariet anzich competizione; consente una relazione del tipo sia/sia
invece che o/o. Come vedremo questo fa una grande differenza nel creare risultati generativi.
Quando guardiamo ai problemi, solitamente assistiamo a uno scontro di posizioni in cui si tenta di
eliminare con violenza una posizione per poterne affermare unaltra. Un esempio tipico quello del
grande iato che solitamente separa lideale dellego come diceva precedentemente Robert, ci
che pensiamo di volere, o ci che pensiamo che dovremmo fare da ci che effettivamente accade.
Per esempio, voglio essere sano e in forma, ma mangio dodici bomboloni al giorno. C una bella
differenza tra lideale dellego e lazione effettiva!
Il modo in cui solitamente lidentit dellego cerca di risolvere queste discrepanze consiste
nelleliminare lo stato problematico effettivo. Smettila di abbuffarti! Basta avere paura! Attacca la
persona che non daccordo con te!
RD: Si cerca di controllore, minimizzare, eliminare.
SG: E se funziona, ottimo! In alcuni casi effettivamente sufficiente ignorare o dire no a qualcosa.
Se cos, benissimo, smettetela e poi andate avanti con la vostra vita. Per, se il problema continua a
ripresentarsi, a un certo punto si spera che vi diciate: Ho cercato di liberarmene. Non ha funzionato.

Qual il mio piano B?.


Il piano B quella che chiamiamo sponsorship.

SPONSORSHIP

RD: Sponsorship significa entrare nello spazio generativo in cui si in grado di contenere in modo
abile e sicuro qualsiasi cosa sia presente, permettendo che emergano nuove realt ed esperienze
positive, come nel caso della metafora del cielo che contiene le nuvole. E in questo ambiente che
comprende e contiene, le trasformazioni diventano possibili. Un principio fondamentale di quello che
stiamo trattando che qualsiasi energia non centrata, appoggiata con sponsorship e integrata
costituisce un problema. Un problema rappresenta unenergia disconnessa, rifiutata e non centrata
in altre parole, unombra.
Se pensate a una qualsiasi emozione che vi provoca problemi, probabilmente noterete che in essa non
siete centrati. Non vi piace e non la volete, e non integrata con alcuna delle altre energie in voi. Si
tratta sempre di unenergia in forma pura e primitiva. La sponsorship riguarda quindi laccogliere
ci che presente, centrandolo in una maniera che vi permetta di contenerlo, e facendo cos in modo
che abbiano luogo delle trasformazioni a mano a mano che il tutto viene integrato con le altre energie
e gli altri aspetti di voi stessi.
SG: Consentitemi un esempio. Abito vicino a San Diego, nella California meridionale. Alcuni anni fa
tenevo un gruppo di incontri di supervisione il venerd mattina. Cinque o sei terapeuti partecipavano
per tre ore, durante le quali discutevamo alcuni dei loro casi pi difficili. Uno dei miei studenti
lavorava nei pressi della grande base militare che sta a una trentina di chilometri a nord del mio
ufficio. Aveva una cliente, ufficiale dei Marines di ventisei anni, che si era presentata con la seguente
storia. Quando era una ragazzina, lei e la sorella avevano subito ripetutamente abusi sessuali da parte
di un vicino di casa. Ogni volta che succedeva, il molestatore le diceva: Se lo dici a qualcuno,
uccido tua sorella. E cosi, sebbene non avesse dimenticato, non si sent mai libera di denunciare
luomo. Aveva paura di quello che avrebbe potuto fare a sua sorella.
Poi part per il proprio viaggio delleroe, come spesso succede a coloro che vivono dei traumi: entr
nei Marines e si specializz in demolizioni con armamenti di piccole dimensioni. A un certo punto
arriv ad avere accesso a piccole bombe letali e indovinate che tipo di fantasie cominciarono a
visitare la sua mente? Pace, amore e perdono? No, ovviamente no aveva intense fantasie nelle
quali prendeva una di quelle piccole bombe e faceva visita a voi sapete bene chi. A dire il vero, lei
non voleva farlo. Lei non voleva uccidere una persona e sapeva che, se lo avesse fatto, la sua vita
come la conosceva sarebbe finita. Ma le fantasie erano molto intense.

E cos si present alla clinica e cominci a parlare con una terapeuta (che era appunto la mia
studentessa). Quando la terapeuta ebbe ascoltato il racconto delle sue fantasie, si fece molto tesa e
spaventata (Steve comincia ad assumere un atteggiamento teso e intimorito) e cerc di suggerire
alla cliente di rilassarsi. Per favore rilassati pensa a una spiaggia tropicale pensa a
quello che vuoi, ma non a quella fantasia! (Detto con tono di voce teso e tremolante sul sottofondo
delle risate del pubblico)
Evidentemente si era dimenticata degli esercizi per centrarsi a livello somatico di cui abbiamo
parlato. E ovviamente questo rendeva la sua paziente ancora pi nervosa. Fortunatamente la terapeuta
aveva un gruppo di supporto a cui presentare il caso, cos discutemmo insieme su come avrebbe
potuto procedere. Dopo un po la terapeuta disse con aria abbattuta: Mi spiace, vorrei tanto aver
gestito meglio questa cosa, ma come se mi avesse travolta.
Nessun problema, risposi. Che ne dici di invitare la tua paziente al nostro incontro del venerd?
Potremmo lavorare insieme per un paio di sedute, e vedere poi come si evolvono le cose. Terapeuta
e paziente la trovarono una buona idea, cos il venerd successivo ci incontrammo. Gi in sala di
attesa la donna sembrava trovarsi in una sorta di trance dissociata, molto interessante da osservare.
Con questo intendo una trance priva di un centro umano che la guidi o la ancori al suolo. Le mancava
un dente, aveva i capelli scompigliati, occhiali dalle lenti molto spesse, e una specie di strano
sorriso sulle labbra. E io pensai: Mi sa proprio che quella bomba avrebbe potuto lanciarla. Per
fortuna che venuta. (Qualche risata)
Entrammo nel mio studio e ci mettemmo a nostro agio. Solitamente allinizio di ogni seduta dedico
qualche minuto preliminare alle pratiche per centrarsi. Dico qualcosa come Be, hai laria di voler
fare qualcosa di molto importante per te stesso qui, oggi. E allora prendiamoci qualche istante di
silenzio per entrare in contatto con la parte pi profonda di noi stessi. Questo consente alla persona
di rilassarsi e raccogliersi, e d a me lopportunit di entrare in sintonia con mantra meditativi
quali Qualcosa, qui, in cerca di guarigione. Qualcosa nel suo spirito sta cercando di venire al
mondo. Possa io percepire, ricevere e aiutare quel risveglio.
RD: Come abbiamo detto: vi unintenzione positiva dietro alla fantasia, dietro allenergia,
allinterno del sintomo.
SG: Il mantra meditativo seguente qualcosa come Qualsiasi cosa si presenti, sono sicuro che ha un
senso. Non chiedetemi che senso abbia, poich la mia mente conscia lultima a venirlo a sapere.
Ma nellambito della sponsorship si accetta ogni momento dellesperienza come dotato di un senso
in termini dello svolgersi dello spirito nel mondo. E cos, durante la seduta non ci volle molto per
sentire che la rabbia omicida della donna era un segno positivo del fatto che il processo di
guarigione aveva avuto inizio. Se foste stati torturati e un membro della vostra famiglia fosse stato
ripetutamente violentato, e per una serie di ragioni non aveste potuto affrontare la cosa per anni, e poi
qualcosa iniziasse a cambiare e il processo di guarigione potesse avere inizio, quale pensate che
sarebbe il vostro primo passo? Il perdono? (Scuotendo il capo) Sarebbe una cosa sana come primo
passo rendersi conto che si vuole uccidere quel bastardo! Ha senso, no? Una delle idee chiave della
sponsorship, a differenza di quello che mi hanno insegnato le suore cattoliche quando ero bambino,
che pensare una cosa e farla hanno due valori ben diversi. Potete fare spazio in voi stessi per il
pensiero o la sensazione senza bisogno poi di passare allazione. Riuscendo a vivere con la cosa

senza diventare la cosa il che un aspetto fondamentale della mente generativa cognitiva potete
trasformarla in unesperienza positiva.
RD: State sponsorizzando e appoggiando lenergia, non il comportamento.
SG: State quindi cercando di creare, per cos dire, questo campo energetico, che in grado di
ricevere e contenere.
RD: Stiamo quindi appoggiando e sponsorizzando il bisogno, non uno specifico comportamento. In
PNL ci piace dire che bisogna separare lidentit dal comportamento. Far tutto ci che posso per
ostacolare o fermare un comportamento nocivo; al tempo stesso far tutto ci che posso per sostenere
lidentit e lintenzione positiva che sono alla base del comportamento.
SG: E cos, mentre guardavo la donna, ho sentito rapport tra me e lei, e le ho detto in modo
provocatorio ma delicato: Mi pare di capire che vuoi far saltare in aria un pezzo di merda. I suoi
occhi si spalancarono per la sorpresa. Poi, comprensibilmente, distolse lo sguardo come una
bambina timida. Solitamente, quando toccate qualcosa che nel centro di una persona, ci saranno
solo alcuni secondi prima che questa si disconnetta nuovamente. Non un problema quando la
persona si disconnette, voi invece rimanete connessi, rispettosi e rilassati. Dopo aver atteso qualche
istante, le chiesi: Quali sono i modi migliori per farlo esplodere, secondo te?. (Qualche risata) La
donna mi guard di nuovo con interesse e i suoi occhi cominciarono a muoversi da tutte le parti, il
che suggeriva che stesse accedendo alle rappresentazioni sensoriali di diverse fantasie. Quando mi
sembr particolarmente assorbita in una di essa, dissi: Esatto! Proprio quella! In cosa consiste?.
La donna mi guard, sorrise brevemente, poi distolse di nuovo lo sguardo.
A questo punto percepivo ormai un rapport profondo con lei, e cominciai a notare anche le fantasie
che si presentavano alla mia mente. (Questo suggerisce che il terapeuta/coach comincia a entrare nel
campo relazionale del cliente. Limportante non perdersi o fissarsi su queste immagini, ma
considerare con curiosit tutti i diversi modi in cui linconscio creativo potrebbe esprimere la sua
giustificata rabbia) Scelsi una delle mie fantasie e dissi Che ne diresti di un tubo-bomba da
infilargli nel culo?. (Risate) Questa volta mi guard e non distolse lo sguardo, profondamente
assorbita nella nostra interazione. Era il suo modo di dirmi: Stai parlando con il linguaggio che mi
appartiene, e il mio inconscio ti dar la sua completa attenzione.
RD: Ricordate quella fase chiave nellesercizio per centrarsi: Accogliete lenergia di disturbo. Non
cercate di sfuggirle e non opponetevi a essa. Accoglietela. Poi vedete come, a partire da questo
incontro rispettoso, potete unirvi a essa e ridirigerla in maniera tale che possano emergere nuove
configurazioni e nuovi risultati.
SG: E questo significa anche accettare con una benedizione la ferita quando si presenta. Perch
unesperienza primitiva divenga pienamente umana deve ricevere una benedizione. E cos ho detto:
Non so quali saranno le diverse immagini che attraverseranno la tua mente durante le settimane a
venire. Ma so che ti stato fatto qualcosa di molto, molto sbagliato. E per una serie di ragioni finora
non hai potuto cominciare a guarire da questa ferita. Ma sembra che il processo di guarigione si stia
avviando, e io dico a quella presenza in te che sta cominciando a guarire, benvenuta benvenuta
benvenuta. A proposito, quando percepisci quella presenza che vuole uccidere quel bastardo, dove

senti pi che altrove lenergia nel tuo corpo?. E lei ha fatto cos. (Batte intensamente la mano sulla
pancia). E io le ho detto con partecipazione: S, lho sentita l anche io.
Mentre mi sintonizzavo sulla presenza nel suo centro, percependola come la fonte della sua forza e
della sua saggezza, ho continuato dicendo: Vorrei veramente dire a quella presenza dentro di te:
parli con grande integrit. C molta rabbia ed bene saperlo. Dentro di essa ha sede il tuo
potere. E vorrei ringraziarti per aver cominciato a portarla verso la guarigione. Le lacrime le
gonfiavano gli occhi, e il suo corpo si rilass mentre la sua ferita veniva benedetta e cominciava a
essere bendata. Cominciai a insegnarle come centrarsi con quella sensazione di base, come
vedevamo ieri, in maniera tale che potesse cominciare a creare uno spazio sicuro per contenere e
cominciare a guarire ci che aveva bisogno di guarire. E cos cominci il suo viaggio per
trasformare la ferita di rabbia oscura e dolore nella risorsa umana del proteggere la vita, del dire no,
e del combattere ingiustizie e violenze. La sua connessione con lenergia nel ventre divenne la sua
ancora, ci che la radicava e rendeva stabile, il suo luogo di saggezza.
RD: Abbiamo parlato in precedenza dei processi tramite i quali ci si centra, si fa sponsoring, e infine
si passa allintegrazione. Qualsiasi sia lenergia, in qualsiasi modo si presenti un problema, lo
centrate e lo accogliete. Portatelo nel vostro centro. Invitatelo per un caff. Studiate con curiosit il
modo in cui la vostra connessione pu aiutare entrambi.
Adesso indagheremo la sponsorship. Non solo accolgo lenergia e la scarico a terra o mi muovo con
essa: le conferisco una sorta di benedizione. Dice Albert Camus: Finch non stata vista e
benedetta da unaltra, una persona non esiste ancora in maniera completa. Il processo di sponsoring
riguarda il vedere e il benedire ci che presente. Solitamente le persone trovano facile farlo con il
dono; il difficile vedere e benedire la ferita. Eppure, per il nostro viaggio delleroe, si tratta di una
sfida e di unabilit fondamentale: curare le ferite e trasformare i demoni. La sponsorship la
relazione generativa di guarigione, trasformazione e risveglio. Ed la prossima cosa che
approfondiremo. Lobiettivo finale dellintegrazione il congiungere in modo creativo le ferite e il
dono in un campo unificato e profondo del S Generativo. Ci concentreremo maggiormente su questo
aspetto nella parte finale del nostro viaggio.
SG: Questo processo di sponsorship alla radice di arte e cultura, nonch alla base del percorso che
fa di noi delle persone. In tutti i casi si tratta di portare dellenergia primitiva a sbocciare in forma
pienamente umana. Nella sponsorship si tende a umanizzare qualsiasi cosa sia presente nella psiche.
RD: anche la base per essere buoni genitori.
SG: Concorderete senza dubbio sul fatto che i bambini non arrivano in questo mondo come persone
pienamente formate. il risultato di un lungo processo di sponsorship. Riuscire ad aiutare un
bambino a mangiare come un essere umano forse una delle imprese pi grandiose del mondo
civilizzato. (Risate) Mia figlia ha quasi sedici anni, e il suo trattamento intensivo a lungo termine per
questo problema ancora in corso. (Risate) Tre sedute al giorno, ogni giorno, per
trecentosessantacinque giorni lanno, tutto per aiutarla a mangiare come un essere umano. E
finalmente ora cominciamo a vedere qualche piccolo progresso. (Risate)
E che si tratti di mangiare o di qualsiasi altra cosa, lungo il sentiero per diventare pienamente umani

troviamo una lunga serie di problemi e di energie di disturbo. Quando un bambino ha un anno, lo
vedrete probabilmente scagliare il suo cibo in giro e spalmarselo su tutta la faccia con grande
compiacimento. Vi ricordate? (Alcuni annuiscono e ridono) E se voi siete il genitore, si spera che
non cominciate a gridare: Sei un bambino brutto e cattivo. Perch non sei come gli altri bambini? Se
fossi un bravo bambino mangeresti come un adulto!. auspicabile che nessuno faccia cos, ma che
invece ci si renda conto che Be, unopera in fieri questo bambino ha bisogno di un po di aiuto
per maturare. Sono ben felice di darglielo.
Mia figlia una ragazzina piuttosto aggressiva; ha una buona energia guerriera positiva. Quando
aveva tre anni un amichetto con cui stava giocando in cortile le ha portato via il suo giocattolo, Zoe
ha risposto armandosi di una mazza fortunatamente una mazza di plastica! e bastonandolo sulla
testa. (Risate) uno di quei grandi momenti della vita di un genitore, no? La domanda : come si
appoggia e applica la sponsorship a una cosa del genere? Come la si accetta in modo da promuovere
il risveglio della bont e dei doni insiti nella vostra bambina? Dite: Oh, fantastico che tu stia
esprimendo le tue emozioni! Dobbiamo tutti esprimere le nostre emozioni in maniera spontanea,
vero?. (Risate) O andate dalla bimba e la scuotete gridando: In questa casa non facciamo cose di
questo genere! Male, male, male!. Certo che no. Ancora una volta il principio della sponsorship va
nella direzione di percepire e riconoscere lenergia positiva e lintenzione alla radice dello schema,
e di connettersi a esse per permettere che emergano nuove possibilit. E cos vi rendete conto prima
di tutto che Caspita, questa bimba ha veramente uno spirito indomito. un grande dono. Ma bisogna
lavorarci. Poi vi connettete per benedire quello spirito ed esplorare come possa essere espresso in
maniere pi civili. Lo scopo non liberarsi dallaggressivit, bens umanizzarla.
RD: fondamentale, nella sponsorship, percepire il valore umano positivo che si nasconde dietro
alle cose. Per farlo dovete essere capaci di abbracciare e contenere qualsiasi energia o
comportamento, in maniera da poterne portare alla luce il senso. Quali risultati positivi sta cercando
di creare? Ad esempio, ricordo una mia esperienza di genitore con mio figlio, quando era piccolo:
aveva litigato con la sua sorellina e aveva cominciato a diventare molto aggressivo, colpendola,
spingendola e facendola piangere. Che fare come genitore? Colpire il bambino e dirgli: Non colpire
tua sorella: sbagliato colpire le persone? (Risate) Decisi invece di esplorare lintenzione positiva
del comportamento, e chiesi: Cosa vuoi ottenere spintonando tua sorella? Cosa ne ricavi?. E
ovviamente mio figlio mi guard come se fossi un completo imbecille e mi rispose: Voglio farle
male!. (Risate)
Ora, questa lessenza della sponsorship. un momento in cui bisogna accettare lenergia e starle
accanto per qualche tempo. Cos, invece di dirgli Be, allora sei un bambino cattivo, o
sbagliato desiderare di farle male, gli ho chiesto ancora: Cosa te ne viene dal farle male?.
Mi vendico, pareggio i conti.
E cosa te ne viene dal vendicarti e pareggiare i conti? Perch farlo?
Perch cos giusto. Ha preso il mio giocattolo, e quindi mi vendico.
E cos gli ho detto: Ah, la giustizia una cosa importante. Voglio veramente accertarmi che tu ce
labbia, nella vita. Vediamo i modi a disposizione per fare giustizia. Come puoi usare le parole al
posto delle mani per ottenere giustizia? Che aspetto ha la giustizia? Che sensazione le associata?.
Da questa cornice di referenza diventa possibile esplorare come quella stessa potente energia sia in

grado di funzionare al servizio di qualcosa di umanamente valido. Il vostro principale interesse non
sta nel liberarvi delle cose, ma nel fare emergere nuove possibilit accettandole e ridirigendole.
SG: Un principio base a riguardo :
Per trasformare una cosa, prima di tutto necessario smettere di cercare di cambiarla.
Quando cerchiamo di cambiare qualcosa in noi o negli altri stiamo perlopi trasmettendo il
messaggio: Non vai bene nel tuo stato presente. Non ti si pu amare cos come sei. Questa
affermazione degradante per lo spirito umano, intenzionale o meno, rende molto difficile il
cambiamento per la persona. Per questo vogliamo invece comunicare: Sono sicuro che quello che
stai facendo e provando abbia un senso. Sono sicuro che voler colpire tua sorella per te abbia molto
senso. E vorrei veramente riuscire a sostenere ci che sta accadendo. Diventate curiosi e scoprite
come alla radice di colpire mia sorella vi sia un profondo interesse nella giustizia, come nel cuore
di ogni sintomo o problema vi sia un gioiello di umana bont. La sponsorship larte di connettersi a
quella bont intrinseca per liberarla e permetterle di esprimersi.
RD: E quando riusciamo a liberarla ed esprimerla, allora che ha luogo la crescita dellessere
umano. cos che cresciamo come persone. Ci rendiamo conto che questo processo di sponsorship
probabilmente un approccio molto diverso per molti di voi. Per chi tra di voi ha una formazione in
PNL, quando i vostri clienti incontrano sintomi o emozioni difficili, vi stato insegnato a pensare
Oh, questo uno stato negativo! Ecco uno strumento per aggiustarlo! Ecco uno strumento per
disassociarlo, cambiarlo e liberarsene. Stiamo suggerendo qualcosa di radicalmente diverso. Invece
di dire: Ecco gli strumenti perch lego controlli le emozioni che non gli piacciono, suggeriamo
di dire: Ecco un metodo per fare crescere lanima. Un metodo per diventare pi compiutamente
umani.
Come diceva Albert Einstein, non possibile risolvere un problema con la stessa mentalit che lo ha
creato. Perci, se si ha a che fare con un problema di conflitto, non sar possibile risolverlo
potenziando una delle due parti nello scontro, in quanto anche laltra crescer di conseguenza. E
questo vale che si tratti di conflitti interiori in una persona, conflitti tra persone diverse, o scontri tra
culture o paesi. Usare il potenziamento come principale approccio crea unescalation del conflitto,
non nuove soluzioni.
SG: Ricordate, abbiamo discusso della differenza fondamentale tra leroe e il campione. Di fronte a
un conflitto o a una sfida il campione vuole sconfiggere lalterit, vuole far prevalere una parte del
sistema su tutte le altre. La chiamata delleroe invece quella di trasformare le dinamiche e il campo
di relazione in maniera tale che laut/aut della violenza possa aprirsi al sia/sia della
complementariet. Stiamo cercando di creare pi armonia unitaria e coesione nel campo, non di
favorire il controllo unilaterale esercitato da una sua parte.
RD: Postuliamo pertanto che nel viaggio delleroe lobiettivo non sconfiggere o distruggere
lemozione difficile o lenergia negativa. Lobiettivo umanizzarla prima di tutto divenendo pi
umani noi stessi. Cominciamo con il centrarci, aprendo il livello generativo somatico; poi
aggiungiamo il processo generativo cognitivo della sponsorship, in cui siamo in grado di abbracciare
e contenere ci che presente in maniera tale da permettere che emergano nuove esperienze positive

e nuovi risultati.
importante riconoscere che, quandanche riuscissimo a sconfiggere o sopprimere lenergia
problematica, questo ci toglierebbe anche la possibilit di sfruttarla positivamente. Se davvero
potessi sopprimere le mie emozioni, diventerei completamente insensibile e privo di energia. Parte
di ci che stiamo dicendo che, contenute allinterno dei problemi, vi sono energie di cui abbiamo
bisogno per riuscire veramente nel nostro viaggio delleroe. Pi periglioso il viaggio, pi avrete
bisogno di ogni possibile fonte di energia a disposizione. Avrete bisogno del potere che racchiuso
nella paura. Del potere racchiuso nella vostra capacit di autocritica, di quello racchiuso nel lutto e
nella tristezza, unito al potere della vostra gioia e del vostro entusiasmo. Avere accesso a tutte queste
energie ci che pu permettervi di fare lincredibile. E ricordate, in questottica, se sconfiggiamo il
nemico sconfiggiamo anche noi stessi.

METTERE IN PRATICA LA SPONSORSHIP


RD: Nel prossimo esercizio applicheremo il processo di sponsorship per comprendere e apprezzare
pi a fondo il percorso del vostro viaggio delleroe allinterno del pi ampio contesto della vostra
vita.
SG: In questo processo che ho sviluppato vi avvicinate alla comprensione di unintera vita, la vostra
o quella di unaltra persona, in termini di viaggio delleroe. veramente interessante e utile
interrogare una persona riguardo al passato, il presente e il futuro del suo viaggio, in maniera tale che
ogni parte significativa di esso possa essere percepita alla luce positiva del tentativo dello spirito di
risvegliarsi appieno nel mondo. Faremo una dimostrazione della procedura e poi vi chiederemo di
ripeterla con un compagno. Le domande per lintervista sono elencate a seguire.
ESERCIZIO
DOMANDE PER IL TUO VIAGGIO DELLEROE
1. Qual la tua chiamata?
2. Come faresti a sapere di aver adempiuto alla tua chiamata? (stati interni/esterni)
3. Quando hai sentito la chiamata per la prima volta? Quali altre chiamate successive hai ricevuto?
(eventi positivi trascendenti ed eventi negativi)
4. In quali modi hai rifiutato la chiamata? Quali sono state le conseguenze del rifiuto?
5. Quali persone fungono da modelli/predecessori/sponsor per la tua chiamata?
6. Quali persone rappresentano esempi negativi/campanelli di allarme?
7.

Quali sono i demoni che bloccano il tuo passaggio? (stati interiori/abitudini o


dipendenze/associazioni esterne)

8. Quali sono le risorse che sostengono/nutrono/motivano il tuo percorso?


9. Cosa ti permetter di impegnarti in maniera ancora pi profonda nel tuo viaggio delleroe?
RD: Come abbiamo sottolineato negli esercizi precedenti, la chiave per dare un significato a questa
intervista sta non solo nel porre le domande, ma anche nello spazio che create perch il vostro
cliente risponda a esse. Questo significa che la vostra presenza ancora pi importante delle
domande. Potreste porre questi quesiti e ottenere risposte molto superficiali dallego-intelletto di una
persona. Quello che dovete provare a fare creare uno spazio in cui la persona possa rispondere dal
profondo della sua anima. Come coach, terapeuti, genitori o manager, il vostro compito quello di
creare e mantenere uno spazio che faccia emergere il meglio in voi e negli altri. Quindi prima di
cominciare la serie di domande e risposte, io e Stephen ci caleremo entrambi in quello stato di
connessione con il nostro centro.
SG: Non necessario che sia qualcosa di eccentrico ed esoterico quelle cose le faremo nel
pomeriggio. (Risate) sufficiente che cominciate con il dire qualcosa come Prendiamoci qualche
istante per rilassarci e raccoglierci prima di cominciare. (Robert e Steve si rilassano e cominciano
a centrarsi)

DIMOSTRAZIONE CON STEPHEN


RD: Quindi, ancora una volta, so che la distanza che percepisco tra me e Stephen sar la stessa che
percepisco tra me e me stesso. E quindi per prima cosa voglio entrare in contatto con me stesso
Rilassarmi e portare la mia attenzione sul mio centro Come abbiamo visto ieri, una volta che
vi siete calati nel vostro centro vi aprite al campo percettivo circostante per includere il compagno di
esercizio. Ricordate, il pi grande dono che potete offrire a unaltra persona la qualit della
vostra attenzione. Perci impegnatevi seriamente a portare unattenzione di elevata qualit nello
svolgere lintervista.
SG: E quando siete nel ruolo di intervistato, approfittatene dellopportunit per ricavare
apprendimenti profondi. Smettete di cercare di fare colpo o di compiacere chi vi intervista, e
accettate con gratitudine qualsiasi appoggio possa darvi per connettervi profondamente con voi
stessi.
RD: Come in precedenza, quando vi sentite centrati e pronti date il segnale segreto e fate cenno con
il capo (Dopo alcuni istanti sia Robert sia Steve segnalano con il capo che sono pronti)
RD: Steve, riflettendo sulla tua vita e sul tuo futuro, quale definiresti la tua chiamata pi profonda?
SG: (Dopo una pausa di riflessione) Be, interessante a volte piuttosto difficile trovare le
parole, perch il luogo dove percepisco la risposta un luogo privo di linguaggio. Ma penso che al
momento forse il modo migliore per esprimerla dire che ha a che vedere con andare sempre
al di l della realt data. Farlo con me stesso, ma anche con le altre persone con cui entro in
contatto. Aiutarle veramente a percepire che esiste un numero infinito di realt. E che ogni persona ha
la capacit di accedere a tantissime diverse realt e di vivere al loro interno. Non siete costretti a

limitarvi a una data realt; c sempre qualcosa che va al di l Sono piuttosto sicuro che la mia
chiamata riguardi questa idea.
RD: (Lentamente e delicatamente) Dunque, Stephen, percepisco e sento veramente quello spazio
meraviglioso in cui, come dici, non esistono parole per esprimere questa chiamata. E posso anche
veramente sentire che per il momento pu essere espressa in termini di aiutare te stesso e gli altri a
superare qualsiasi realt limitata a vedere che le realt sono molteplici. E la tua chiamata riguarda
laiutare le persone a raggiungere quello stato in cui possono rendersi conto che in qualche modo
sono loro a poter scegliere le proprie realt.
SG: Mmm s interessante. Mi stavo giusto ricordando alcune esperienze molto profonde che
ho avuto da ragazzino.
RD: S, stavo proprio per chiederti quando hai sentito per la prima volta la chiamata.
SG: (Fermandosi assorto) Be, a dire il vero ho esperienze di diverso tipo collegate alla chiamata
ma una che mi viene adesso in mente quella di sentirmi molto triste e confuso di fronte allo stato di
chiusura, grigiore e depressione che percepivo nella maggior parte delle persone quando ero
ragazzino. Cos, non so, forse a partire da questo certe volte ho sentito il bisogno di scuotere le
persone fino a farle uscire dalla loro trance con questo senso di Ma non ti rendi conto che c
molto di pi?.
E poi c tutta questaltra serie di ricordi che (Sorride) Occasioni, da ragazzino, in cui facevi le
esperienze pi meravigliose e incredibili. Mi ricordo, per esempio, quando avevo otto o nove anni, e
avevo questo contatto veramente stretto con mio nonno, che era italiano. Per me era veramente uno
sponsor positivo, gli volevo un sacco di bene. Eravamo a un grande ritrovo di famiglia, una
domenica di Pasqua. Io stavo al mio solito posto, allangolo, dove ero assorto in una sorta di trance e
guardavo cosa facevano gli altri. Ricordo di aver sentito una sorta di connessione telepatica con mio
nonno. Era una sensazione veramente piacevole sapere che mi voleva cos tanto bene. Eravamo a
casa sua e lui stava raccogliendo i piatti da portata con gli antipasti per portarli in cucina e riempirli
di nuovo. Ricordo che sentivo questo contatto veramente profondo con lui, e poi quando ha
cominciato a camminare verso il corridoio, un attimo prima che scomparisse alla mia vista, mi sono
reso conto con orrore che il contatto si sarebbe interrotto. E cos, in quel momento da ragazzino, sono
saltato fuori dal mio corpo e sono atterrato nel suo, e ho pensato Wow!. (Ride un po)
Mentre il nonno entrava in cucina mi sono sentito proprio dietro ai suoi occhi, come se percepissi
quello che percepiva lui. stata unesperienza fantastica, incredibile! Ma mentre tagliava le verdure
ho avuto la sorprendente percezione che lui in quel momento non percepiva me. Non esistevo nella
sua realt in quel momento. stato veramente uno shock, ma uno shock che al tempo stesso ha
aperto questo spazio tante, tante esperienze hanno cominciato a balenarmi in un istante nella mente.
Ho visto me e la mia famiglia in piedi in fondo alle scale del nonno, pi tardi quella sera, che lo
salutavamo prima di andare via. Sapevo che probabilmente poi non lo avremmo rivisto per diversi
mesi, e mi sono reso conto di tutti quegli istanti di esperienza che avrebbe vissuto durante quei
mesi e che io sarei stato assente nella maggior parte di essi! Fu unesperienza meravigliosa
percepire che esistevano innumerevoli realt al di fuori e al di l della mia. E poi mi sono visto
dallalto, come se fossi in aria sopra al quartiere del nonno, a San Francisco, e in tutte le case

cerano persone che non conoscevo e che non avrei mai conosciuto, ciascuna assorbita nella propria
esperienza della realt, di secondo in secondo. Era una sensazione straordinaria percepire che cera
un numero infinito e in costante espansione di realt nel mondo, e che anche se avessi trascorso tutta
la vita a esplorarle, non ne avrei visto che una frazione infinitesimale. Ricordo di essermi reso conto
in quel momento: Esplorer questa cosa magnifica per il resto dei miei giorni!
RD: (Si ferma un attimo, inspira e assorbe la risposta, e risponde poi delicatamente) Quello che
hai detto mi ha toccato nel profondo riesco a sentire quel ragazzino di nove anni, e lo capisco.
Posso veramente percepire quel risveglio proprio intenso. E capisco che stato un momento
chiave di imprinting per te.
SG: S
RD: Cosa puoi dirmi delle chiamate successive? Quelle provenienti da esperienze che abbiamo
definito di tipo trascendente positivo o da intensi scontri che ti hanno diretto su questo cammino in
cui aiuti le persone ad andare al di l di una singola realt e a riconoscere che ve ne sono infinite?
SG: Oh, ricordo certamente una serie di esperienze profondamente positive che hanno comportato
importanti aperture nella mia coscienza.
RD: Mmm
SG: Ma interessante. Penso che, soprattutto a quel tempo, per arrivare a quegli stati di gioia ed
estasi dovevo dissociarmi, tagliavo fuori tutta linfelicit che esisteva in me e attorno a me. E quella
strategia di dissociazione, be, aveva tutta una serie di aspetti positivi, ma anche una serie di
caratteristiche negative. Penso di aver sfruttato al tempo le esperienze positive trascendenti per
evitare di affrontare le mie ferite e il mio dolore emotivo. Una sorta di versione dellidea che il dono
vada usato per nascondere la ferita.
RD: Mmm sembrerebbe che oltre ad aiutare te stesso e gli altri ad arrivare a riconoscere
lesistenza di infinite realt, ci sia qualcosa nel tuo viaggio delleroe che riguarda anche rimanere
con ci che presente, con ci che ti accade, in qualche modo connettendosi anche con le energie
difficili.
SG: S, intendo dire che quel dono di vedere tutte quelle fantastiche realt presente; penso che ci
sarebbe indipendentemente dalla mia storia personale. Tutti racchiudono in s un gioiello, e penso
che questo sia quello che ho ricevuto io ma come sapete, la luce pu essere usata per mascherare
la tenebra o per renderci ciechi a essa e io sono cresciuto in una famiglia molto violenta, piagata
dallabuso dellalcol e in cui cerano tante cose che non riuscivo ad affrontare. E cos, guardando a
quel periodo, sento di aver sfruttato il dono in qualche maniera. Lo apprezzo per come stato utile
allora, ma percepisco come possa essere di ostacolo adesso. Per questo, mentre ne parliamo, trovo
interessante rendermi conto di come il mio percorso sia cambiato nel tempo.
RD: E questo mi porta a chiederti, quando nella tua vita hai rifiutato la tua chiamata, e che
conseguenze ha avuto il rifiuto?

SG: (Riflette per qualche istante) Penso di aver perso la mia strada principalmente in due modi. Uno
ogni volta che mi sono trovato a inseguire fama e ricchezze pi di quanto mi dedicassi a vivere il
mio dono; una cosa che mi ha cacciato ogni volta nei pasticci.
RD: Mmm
SG: E laltro modo in cui ho perso pi volte la via dovuto alla tendenza irlandese e cattolica ad
apprezzare sesso, droga e rocknroll. (Robert ride) Ma seriamente, perdermi in questo tipo di cose
mi ha talvolta allontanato dalla sensazione di vivere realmente la mia chiamata. Ecco, ho imparato
che queste sono due cose alle quali devo veramente fare attenzione in parte perch so per
esperienza quanto dolore creano in me e nelle persone che amo. So per esperienza anche quanto
piacere e soddisfazione mi porta vivere seguendo realmente pi da vicino il mio cammino. E poi,
come sai, ho avuto un divorzio molto doloroso tre anni fa, e sento che in larga misura anche quello ha
avuto a che fare con lessermi allontanato da una vita vissuta a partire dalla mia radice pi intima.
Ma oggi sto finalmente molto meglio.
RD: Mmm. Capisco.
SG: bellissimo percepire qual la mia chiamata, e fare esperienza della gioia e dellentusiasmo
che derivano dal poterla vivere.
RD: Mmm. E quindi oggi dove percepisci il tuo potenziale di crescita? Per dirla in un altro modo,
quali sono i demoni che oggi bloccano il tuo cammino?
SG: (Si ferma a riflettere) Uno dei demoni quello che mi venuto in mente senza pensarci troppo
quando me lhai chiesto stato notare dellamarezza nei confronti della mia ex moglie per quanto
riguarda il divorzio, e sentire che ho veramente bisogno di guarire qualsiasi residuo di risentimento o
rabbia Direi poi che un altro demone questa specie di nuova paura interiore che a volte si
presenta e mi fa pensare che nessuno mi amer mai pi. E questo, non so perch, mi porta spesso a
voler lavorare di pi.
RD: Unaltra domanda che mi viene a questo punto : quali persone rappresentano modelli,
predecessori o sponsor per la tua chiamata? E al momento mi chiedo se una di queste figure potrebbe
essere una risorsa che ti aiuti a guarire dallamarezza e dalla paura di cui parlavi.
SG: (Si ferma a riflettere) Quando ero pi giovane, penso, avevo molti pi sponsor. Una delle cose
pi grandiose dei miei ventanni era il fatto di avere un eccezionale pantheon di grandi maestri:
Erickson, Bateson, la Satir, John Lilly, Grinder, Bandler, i miei professori a Stanford e lelenco
potrebbe continuare. E ho notato ultimamente che non sono entrato in contatto con sponsor positivi
nel modo in cui vorrei o avrei bisogno.
RD: Mmm
SG: Ma ho un genuino interesse per il buddhismo tibetano, in particolare per alcuni maestri quali il
Dalai Lama. Alcune di queste figure sono veramente grandi modelli e maestri per quanto attiene al
guarire dallira e dallamarezza interiori. una cosa che mi aiuta davvero, personalmente e

professionalmente. Ma ho proprio sentito, in parte a partire dal lavoro che abbiamo fatto insieme, che
ho bisogno di trovarmi dei buoni sponsor per la mia vita attuale.
RD: Mmm questo mi tocca molto profondamente, e sento che una cosa autentica. La capisco
realmente, anche per esperienza personale. Per cui arrivo a due domande chiave. La prima : quali
risorse ti sostengono, ti alimentano e ti motivano lungo il tuo percorso? E in relazione alla prima,
cosa ti permetterebbe di impegnarti ancora pi profondamente nel tuo viaggio delleroe?
SG: Ti dir, questa una domanda alla quale in effetti ho dedicato molta attenzione. La risposta,
sento con sempre maggior convinzione dentro di me, ha a che vedere con il processo di base della
cura di s, riguarda un modo per nutrire me stesso anche con la mia frenetica vita lavorativa. Ecco,
noto veramente, e cerco di ricordare, che leggere sempre una delle grandi risorse che aprono la mia
immaginazione. Leggere mi riporta a un senso di meraviglia, il senso di entrare in una realt che va al
di l della mia, la curiosit di vedere come quella realt si dipana.
E poi c la mia pratica quotidiana di meditazione e lo yoga. Sono molto importanti per me. (Fa una
pausa e sorride) E come sai, ho uninnamorata, Grace, che mi riporta veramente al centro di me
stesso. (Robert e Steve ridono) Sfortunatamente al momento lei vive in Cina e io negli Stati Uniti. Ma
veramente una relazione profondamente radicata, e parliamo ogni giorno: grazie a Dio c Skype!
(Robert ride)
RD: Vedo che questa cosa ti richiede proprio di espandere la tua realt! E questo mi porta allultima
domanda, che riguarda il futuro. Cosa ti direbbe di aver portato a compimento la tua chiamata?
Guardando al tuo futuro, come saprai se stai seguendo la strada giusta? Cosa sembra chiamarti a essa,
adesso?
SG: Be, la reazione interiore che noto la percezione di una sorta di cuore radioso.
RD: S, un cuore radioso
SG: E ho visto unimmagine di me con le braccia aperte, cos (spalanca le braccia), con una
sensazione grandiosa di vivere libero.
RD: (Con tenerezza) Vedo veramente e rendo omaggio a quellenorme cuore aperto.
SG: Grazie, Robert. veramente bellissimo ricevere il tuo amore e il tuo appoggio (Robert e
Stephen si abbracciano)(Applausi)

ABILIT DI SPONSORSHIP
RD: Allora, una delle cose che stiamo esplorando come fare per avere una conversazione sacra
con qualcuno. Come si fa per invitare qualcuno a parlare dal profondo del suo cuore dei propri sogni,
delle proprie verit, delle proprie chiamate e dei propri percorsi di vita? So che, ad esempio,
quando faccio coaching ai top manager di una grande azienda proprio quello il tipo di
conversazione che voglio instaurare. Lo stesso vale anche quando lavoro su qualcuno che ha un
problema di salute. E, come immagino anche voi percepiate, il vostro impegno nella conversazione

a poter aprire questo meraviglioso campo percettivo che accoglie e sostiene le verit pi profonde.
unesperienza potente, ritengo, trovarsi da entrambe le parti di questo tipo di comunicazione. Per
me, nel ruolo di intervistatore, cerano ondate di cose che mi toccavano molto profondamente
riguardo a quanto condivideva con me Stephen. Non erano solo le parole che diceva, ma anche il
luogo da cui venivano, e lenergia che le accompagnava.
SG: E per me, nel mio ruolo, era semplicemente grandioso ricevere il sostegno di Robert in quel
modo. Forse da fuori non si vedeva, ma la met del tempo mi dimenticavo persino della sua
presenza, perch le sue domande, il modo in cui le poneva, mi permettevano di immergermi in un
luogo profondo e interessante dentro di me. E poi era un piacere ritornarne e vedere gli occhi
luminosi di Robert e percepire che era genuinamente emozionato e interessato al mio viaggio.
RD: Nel suo libro The Courage to Love Stephen delinea una serie di abilit di sponsorship. La
prima quella di essere interiormente coerenti e connessi con se stessi. La seconda quella di essere
connessi con laltra persona. E ho notato, nel ruolo di chi ascolta, che cerano momenti in cui sono
dovuto stare attento a non perdermi del tutto in quello che diceva Stephen, per poter continuare a
essere presente per lui. E avevo bisogno di gestire continuamente la mia connessione con me stesso e
la mia connessione con Stephen.
La terza e la quarta abilit di sponsorship sono anchesse complementari: sono curiosit e ricettivit.
La curiosit un espressione di noi stessi, dei nostri interessi, che deve essere per bilanciata con la
ricettivit nei confronti di quanto ci d laltra persona quello che vuole darci, quello che pronta a
darci. Perch se siete solo curiosi, state semplicemente cercando di soddisfare voi stessi. E se siete
solo ricettivi, non siete abbastanza presenti a voi stessi per creare lo spazio necessario perch
lesplorazione continui ad avere luogo. Cos, quando avete il ruolo di chi ascolta e fa da coach in
questo esercizio, importante che facciate vostre queste quattro potenti abilit: la connessione con
voi stessi, la connessione con laltra persona, la vostra curiosit interiore, ma anche la vostra
ricettivit riguardo a quello che la persona desidera e necessita di condividere con voi e di esternare.
SG: Trovatevi allora un compagno e fate lesercizio. Ricordate le domande fondamentali che farete
al compagno: Parlami del tuo viaggio delleroe del suo passato, del suo presente e del suo
futuro. Dimmi dei tuoi demoni, dei tuoi custodi e delle tue risorse. Dimmi del pi profondo
dipanarsi della tua vita. Non dovete necessariamente usare tutte le domande che abbiamo elencato in
precedenza, ma queste sono un buon punto di partenza.
RD: E non necessario che le poniate esattamente nellordine in cui le abbiamo elencate. Potete
toglierne, aggiungerne, o apportare modifiche a seconda di come sentite che la conversazione si sta
sviluppando.
SG: E quando siete voi a fare le domande, assorbite inspirando profondamente in voi tutto quello che
laltra persona condivide con voi. Entrate in sintonia con la richiesta silenziosa: Riempimi della
meravigliosa trance del tuo viaggio delleroe. Voglio esserne un osservatore/partecipante a ogni
livello.
RD: Quando stavo ascoltando Stephen, ci sono stati momenti in cui (inspira) stavo letteralmente

inalando la bellezza della sua storia. E facendolo percepivo una connessione alla vitalit e
allenergia uniche di Steve e del suo viaggio. parte importante del processo di sponsorship
percepire e rispecchiare la bellezza pi profonda dellespressione dello spirito della persona.
come quella citazione di Martha Graham: trovate la forza vitale unica e speciale del vostro
compagno, ed entrate in contatto con essa.
SG: Il mio cliente su un percorso meraviglioso.
RD: Questa persona a un passo da qualcosa di grande. Cosa? C qualcosa di grandioso proprio
qui.
SG: Ecco, trovate un compagno, e poi andate, fino ad arrivare laddove nessun uomo mai giunto
prima.

GESTIRE E AFFRONTARE RESISTENZA E RIFIUTO

SG: Il prossimo esercizio un modo per vedere e percepire realmente quanto c di meglio in una
persona. Per vedere come tutte le sue esperienze positive e negative facciano parte di una pi
profonda manifestazione del suo viaggio delleroe. Le difficolt e i dolori di una vita non sono
ignorati, ma posti in un contesto pi ampio. Per quanto grandi possano essere i problemi di una
persona, la sua essenza sempre assai pi vasta. Percepiamo che alla radice di ogni esperienza
fondamentale vi lo spirito che cerca di risvegliarsi, di guarire, di crescere.
RD: Una volta che avrete questo generale senso del vostro viaggio, potrete sintonizzarvi nello
specifico su diverse parti di esso. Ora intendiamo esplorare alcuni aspetti della soglia e del rifiuto
della chiamata. Spesso incontriamo resistenza in corrispondenza delle soglie da varcare nel nostro
viaggio, di frequente proprio perch sappiamo che ci troveremo a dover affrontare demoni e ombre
in attesa sul nostro percorso. E non si tratta di un solo demone: sono una moltitudine.
SG: (Scherzosamente fingendosi sorpreso e infastidito) Ma bene, proprio quello che ci voleva!
(Risate) Prima mi attrai con linganno a intraprendere il mio viaggio delleroe, e solo adesso mi dici
che verr posseduto da una moltitudine di demoni! (Ulteriori risate)
RD: (Con la mano sulla spalla di Steve) La buona notizia, per, che questo non un problema.
(Risate) Come Stephen stava scherzosamente dimostrando, quando si arriva alla questione dei
demoni, spesso si assiste a resistenze immediate, ripensamenti e dubbi. Ieri, nel processo per
centrarsi attivamente che ho svolto con Carmen, stavamo lavorando sui demoni, o energie negative
che vengono dallesterno. Ora aggiungiamo anche i demoni che vengono dal nostro interno. Il nostro
esercizio, che ho sviluppato personalmente, si chiama Cominciare il viaggio delleroe. Oppure
potremmo dire che riguarda il compiere il passo successivo nel proprio viaggio. Ecco una
panoramica di cosa faremo.
ESERCIZIO
COMINCIARE IL VIAGGIO DELLEROE
Una volta che avete riflettuto sul vostro viaggio delleroe, potete cominciare a intraprenderlo
applicando la procedura che segue, con un coach o un compagno di esercizio. Uno far il cliente e
laltro sar il coach. Questo procedimento sfrutta una time-line fisica e la cornice di referenza del

come se per aiutarvi a identificare e trasformare qualsiasi resistenza abbiate riguardo al varcare la
soglia e cominciare il vostro viaggio delleroe.
1. Create una time-line immaginaria sul pavimento. Ponete la chiamata e il demone nellarea
corrispondente sullasse temporale orientato dal passato al futuro (figura 2.1).
2. Fate in modo che il cliente/eroe si collochi sul presente, cos che si formi unidea e una
percezione fisica della soglia che deve attraversare per affrontare con successo il proprio demone
e realizzare la chiamata. Chiedete: Cosa ti blocca? Dove incontri resistenza?.

FIGURA 2.1
Una time-line fi sica pu essere impiegata per tenere conto del passato e anticipare il futuro.
3. Assistete la persona aiutandola a proiettare fisicamente questa resistenza interagite con il cliente
creando una metafora fisica della sensazione di resistenza (ad esempio trattenendolo o
spingendolo indietro, tirandolo verso il basso o rendendone instabile lequilibrio). Provate
diverse alternative fino a trovarne una che il cliente possa percepire intuitivamente come quella
giusta (Figura 2.2).

FIGURA 2.2
La persona che fa da coach aiuta il cliente a rappresentare fi sicamente la propria resistenza al

varcare la soglia, giocando di ruolo e creando una metafora fi sica dellostacolo percepito.
4. Coach e cliente poi si scambiano di posto, in modo che ora sia il cliente a interpretare il ruolo del
proprio ostacolo. Dalla prospettiva di questo ruolo, il cliente considera le domande: qual
lintenzione positiva di questa resistenza? Quali sono le risorse di cui ho bisogno per realizzare
lintenzione positiva in un modo nuovo e pi appropriato? Come posso cambiare lespressione
fisica di questa resistenza in maniera tale che assuma la funzione di custode della mia persona per
quanto riguarda lintenzione positiva, e cessi quindi di essere una limitazione? (Figura 2.3)

FIGURA 2.3
Il coach e il cliente si scambiano di posto affi nch questultimo assuma il ruolo della resistenza e
possa rifl ettere sullintenzione positiva implicita in essa.
5.

Il cliente lascia la zona del presente sulla propria time-line e cammina verso il futuro,
comportandosi come se fosse in grado di attraversare la soglia e raggiungere un punto nel futuro
che rappresenta la chiamata. Il cliente sosta nel luogo che rappresenta la chiamata e fa esperienza
della sensazione fisica di essere centrato e di aver avuto successo.

6. Dal luogo della chiamata, il cliente/eroe si volta a guardare indietro verso il presente, il momento
in cui aveva difficolt a varcare la soglia. A partire da questa posizione il cliente diviene il
proprio custode e il coach di se stesso, e offre una risorsa e un messaggio al proprio s del
presente.
7. Il cliente ritorna al presente, portando con s dalla posizione futura il messaggio e le risorse
necessarie, e trasferendoli al presente. Riflette poi su come queste risorse possano contribuire alla
trasformazione di quella che era la resistenza in un custode.
8. Fatte proprie queste risorse, il cliente riprende a camminare fino a tornare nel punto nel futuro
sulla propria time-line che rappresenta la chiamata.
RD: Una parte fondamentale di questo esercizio il processo che chiamiamo di sponsorship di se
stessi, in cui diventate il vostro coach, la guida creativa e compassionevole di voi stessi. Come
quando ci siamo centrati attivamente, coinvolgiamo in questo processo la mente somatica. Perch,
come diceva prima Stephen, la mente del vostro ego ordinario non basta per compiere il viaggio
delleroe.

Trasliamo anche in maniera fisica degli aspetti del viaggio, impiegando una time-line per
rappresentarne il percorso. Il cliente si porter su un punto della propria time-line in cui ha percepito
resistenze o dubbi sulla propria capacit di continuare il viaggio; un luogo in cui sente un ostacolo,
un freno. Non tanto qualcosa di esterno, quanto piuttosto un ostacolo interiore. Vogliamo sottolineare
per che questi dubbi e queste resistenze sono componenti essenziali di ogni viaggio. Tutti gli eroi
hanno dei momenti di ripensamento. Ges Cristo ha avuto dei momenti di ripensamento.
veramente quello che voglio fare? Mi stai veramente chiedendo di fare tutto questo? Dobbiamo
perci apprezzare la presenza di questi dubbi, e vedere in quali modi essi possano contribuire
positivamente al viaggio.
SG: Delineando la sua mappa del viaggio delleroe, Joseph Campbell parla del rifiuto della
chiamata. Nessuno percorre il proprio sentiero di trasformazione senza incontrare importanti
ostacoli, tanto interiori quanto esteriori. intrinseco nella natura del viaggio scontrarsi con questi
momenti di resistenza. intrinseco nella natura del viaggio incontrare questi momenti di dubbio.
Tutti questi segnali ci dicono che siamo di fronte a una soglia, che stiamo per compiere un passo in un
territorio per noi inesplorato. Quindi siate felici di accorgervene! Ma al tempo stesso allenatevi ad
affrontare abilmente queste inevitabili tappe del vostro viaggio.
RD: Spesso questi dubbi non sono n logici n verbali. Possono manifestarsi somaticamente come
tensioni nel corpo, contrazioni, o sensazioni di paure. Perlopi non si tratta di pensieri chiari e
razionali. Possono presentarsi come una vaga sensazione di essere fisicamente frenati o trattenuti.
Dobbiamo dunque lavorare sulle resistenze al livello del corpo, oltre che su quelle al livello della
mente.

DIMOSTRAZIONE CON VINCENT


RD: Vorrei chiedere un volontario, qualcuno che desideri studiare come trasformare queste
resistenze. (Si alza una serie di mani. Robert sceglie un uomo) Come ti chiami?
Uomo: Vincent.
RD: Vincent, vorrei che cominciassi con il parlarci un po del tuo viaggio, della tua chiamata.
Vincent: Ho scoperto durante lesercizio precedente che il mio viaggio ha avuto inizio quando avevo
undici o dodici anni. Facevo il boy scout. Ricordo di aver sentito il messaggio di Baden Powell, il
fondatore dello scoutismo. Il suo messaggio che dobbiamo lasciare il mondo in condizioni migliori
di come lo abbiamo trovato. Quellidea mi ha colpito veramente nel profondo, in parte perch da
bambino avevo assistito a molte ingiustizie.
RD: S. Dunque senti che la tua chiamata riguarda il lasciare il mondo in condizioni migliori di come
lo hai trovato? E promuovere la giustizia, e trasformare lingiustizia?
Vincent: Soprattutto essere una persona esemplare, da prendere a modello; mostrare agli altri come
possibile vivere la vita.

RD: Come ha detto Gandhi, devi essere il cambiamento che vuoi vedere nel mondo Bene sono
curioso, Vincent, hai una qualche sorta di simbolo personale, qualcosa che potrebbe rappresentare
questa chiamata?
Vincent: Svariati.
RD: Vorrei chiederti di scegliere un simbolo che ti tocca in maniera particolare. (Lo sguardo di
Vincent guizza verso lalto e si perde per un istante nel vuoto, alla ricerca del simbolo) E anzich
cercarlo lass, vorrei chiederti di sentirlo nel tuo corpo. Lascia che limmagine provenga dalla
saggezza e dallintelligenza del tuo corpo. (Vincent chiude gli occhi e diviene profondamente
assorto) Esatto. Percepisci le sensazioni che si presentano. Qual il tuo simbolo?
Vincent: (Apre gli occhi) Posso disegnarlo?
SG: Certo.
(Vincent disegna sulla lavagna il simbolo della pace)
RD: Un portatore di pace, quindi. Che nome daresti a questa idea?
Vincent: Giustizia.
RD: Giustizia. Ok. La giustizia chiama. E ci sono delle situazioni specifiche, dei contesti in cui
importante per te portare la tua chiamata?
Vincent: Penso che la cosa pi importante siano le situazioni della vita quotidiana.
RD: S
Vincent: Nelle relazioni della vita di tutti i giorni.
RD: Dunque, questa parte della tua chiamata riguarda il portare pace, portare giustizia nelle relazioni
della vita di tutti i giorni.
Vincent: S, attraverso piccoli gesti.
RD: Attraverso piccoli gesti. E anche essere un esempio, un modello a cui gli altri possano ispirarsi.
Vincent: S, esatto.
RD: Bene. (Rivolto al pubblico) Ecco che cominciamo con lidentificare la chiamata, e i contesti in
cui essa rilevante. Il passo successivo identificare le resistenze alla chiamata. Qual il demone,
qual la soglia? Per farlo non chiederemo allego-intelletto di parlarcene. Creeremo invece una
time-line.
(A Vincent) Sono curioso, Vincent, quando pensi al tuo passato e al tuo futuro, il tuo futuro sarebbe da
quella parte (indica la sinistra) o da quella (indica la destra)?

Vincent: (Indicando la propria destra) Da quella parte.


RD: Il tuo futuro alla tua destra e il passato alla tua sinistra.
(Vincent annuisce)
RD: Ecco, vorrei che tu stessi in piedi sopra al tuo presente, e ti rivolgessi verso il futuro. (Vincent
si colloca di conseguenza)
(Al pubblico) E ora, nel ruolo di coach, voglio aiutare Vincent a calarsi nellesperienza del suo
viaggio delleroe. (Rivolto a Vincent) Ecco, di fronte a te c la tua chiamata la chiamata
rappresentata da quel simbolo della pace (indicando la lavagna). La chiamata di portare giustizia e
pace nel mondo, nei dettagli della vita quotidiana.
E dietro di te c il tuo passato, comprese le ingiustizie di cui hai fatto esperienza da bambino. Sono
parte di ci che ti porta sul percorso del tuo viaggio. Sappiamo anche che il viaggio che ti attende
con ogni probabilit comporter delle prove e delle sfide i demoni e le soglie. Quindi, per vivere
pienamente la tua chiamata, sarai a volte messo alla prova da esperienze che comportano sensazioni
spiacevoli, esperienze che non ti sono familiari e che ti fanno sentire incerto. E anche se so e posso
vedere che questa visione ti chiama nel profondo, ci potranno essere dubbi e resistenze. (Vincent
annuisce) Vedo che riconosci questo fatto. E sono curioso, in che modo percepisci questi dubbi e
queste resistenze? Hai una sensazione corporea?
(Vincent rimane fermo, con laria profondamente assorta)
RD: Cosa puoi condividere con noi riguardo a come percepisci queste resistenze? Come e dove le
senti nel corpo?
Vincent: Qui. (Si tocca le spalle)
RD: Qui? (Robert tocca le spalle di Vincent) Ok, adesso vorrei chiedere a Stephen di raggiungerci, e
il suo ruolo sar di personificare quella resistenza per Vincent. Vincent, dovrai insegnare a Stephen
come diventare quella resistenza. Ecco, ad esempio, ti dovrebbe premere sulle spalle? (Stephen
preme verso il basso le spalle di Vincent) O dovrebbe tirarle? (Stephen tira Vincent per le spalle) E
mentre percepisci ciascuno dei modi in cui interagisce con te, nota se sono o meno conformi alla tua
esperienza effettiva. Ecco, potresti dire: No, non proprio cos pi cos s, cos!. Il tuo corpo
ora insegner sia a te sia a Stephen come esattamente percepisci la resistenza. Cos Stephen diventer
il tuo demone, per il beneficio del tuo viaggio. E non ti preoccupare molto portato per fare il
demone! (Risate)
SG: vero, ho lavorato per diversi anni come demone personale di Robert. (Risate) Ma seriamente,
Vincent, dovrei starti di fronte o dietro?
Vincent: (Dopo un attimo di pausa) Dietro.
SG: (Portandosi dietro a Vincent) E dovrei premere verso il basso, cos? (Stephen comincia a

spingere e tirare Vincent in diversi modi) O cos?


Vincent: S, cos! E dacci dentro anche con il pollice (Qualche risata)
RD: un po strano fare queste cose, ma interessante scoprire che il nostro corpo sa esattamente
come sente quello che sente.
(Rivolto al pubblico) Ecco, questa la prima fase. Insegnate al vostro compagno a fungere da
resistenza, in modo che essa sia una cosa separata da voi.
(A Vincent) Ora, laltra cosa su cui vorrei ti sintonizzassi se e quali parole ti dovrebbe dire Stephen
in qualit di tuo demone. Magari Fermo! oppure No! o Non ti permesso. Quale messaggio ti
d il demone?
Vincent: Me ne d molti.
RD: S. Che tipo di messaggi?
Vincent: Impotenza.
RD: S, qualcosa che riguarda la condizione di impotenza. Quali sarebbero le parole esatte?
Vincent: Non puoi farcela da solo!
RD: S, il messaggio Non puoi farcela da solo!. Ecco, ora chieder a Stephen in qualit di
demone di aggiungere le parole alla pressione da dietro sulle tue spalle.
SG: (Premendo sulle spalle di Vincent) Non puoi farcela da solo! Non puoi farcela da solo
Non puoi farcela da solo!
RD: Ok, fermiamoci per qualche istante. la sensazione giusta? quello che ti succede?
Vincent: S. E io reagisco resistendo con forza.
SG: Questo tipicamente quello che succede a tutti noi quando incontriamo il demone.
Dimentichiamo la nostra intenzione pi profonda nel caso di Vincent Voglio veramente portare
pace e giustizia nel mondo e ci perdiamo nellenergia negativa. Perdiamo la nostra visione pi
profonda, e tutto si riduce a Riuscir a distruggere questa parte di me, o sar lei a distruggere me?.
RD: Questa presenza che sta cercando di fermarti ci a cui mi riferivo ieri parlando del terrorista
interiore. Nel modello di relazioni con il s sviluppato da Stephen si chiama possessione da parte
di alieni.
SG: Ossia le presenze che vi alienano dal vostro centro.
RD: Ora, ecco la fase successiva. Quello che ti chieder di fare ora, Vincent, scambiarti di posto
con Stephen, e diventare tu la tua resistenza. Ecco, cos ora puoi essere tu a tormentarlo un po.

(Qualche risata)
SG: E accertati veramente di immergerti appieno nel ruolo, divieni la resistenza in maniera tale da
poter iniziare a comprenderla dallinterno.
RD: E visto che Stephen fa te, tu lo terrai gi premendo sulle spalle e dicendogli con tono sgarbato:
No! Non sei in grado di farlo!. Divieni lenergia della resistenza e percepiscila veramente.
Vincent: (Si mette dietro a Stephen e gli mette le mani sulle spalle premendo verso il basso) Non
puoi farcela da solo! Non puoi farcela da solo! Non puoi farcela da solo!
(Stephen esibisce un certo disagio)
Vincent: (A Stephen) Tutto ok?
SG: S, mi interessava solo sentire com viverla in questa posizione. Tutto ok, stai andando
magnificamente.
RD: Ok, Vincent, ti chieder di continuare a fare cos, ma questa volta in modo pi lento e centrato.
Vogliamo vedere qual lintenzione positiva del demone tramite laggiunta di una presenza centrata
nello schema di resistenza. Ricorda la nostra formula di ieri: sintomo + stato centrato = risorsa.
Vale anche per i demoni. Quando diventi la tua resistenza e passi a uno stato centrato, essa comincer
a esprimersi in modo pi positivo e utile.
Ok, Vincent, capito tutto? Sei pronto?
Vincent: S (Diviene pi centrato e delicato mentre ricomincia a operare su Stephen) Non puoi
farcela da solo! Non puoi farcela da solo! (Stephen fa un sospiro profondo e si rilassa) Non
puoi farcela da solo.
RD: Bene, fermiamoci di nuovo un attimo. E Vincent, mentre fai la resistenza di Vincent, quale
percepisci sia lintenzione di questo demone?
Vincent: (Appare emozionato) Connessione.
RD: Connessione. molto interessante: anche se questa resistenza sembra molto negativa, sta
cercando di creare una connessione con te.
SG: Interessante davvero. esattamente quello che sentivo anche io mi sembrava mi stessero
facendo un massaggio fantastico! (Qualche risata) E mi hai sentito fare quel sospiro
Vincent: S, molto interessante anche per me.
RD: Ricorda quello che abbiamo detto: le energie non centrate sono problemi, ma una volta centrate
diventano risorse e soluzioni. Proseguiamo quindi con la prossima fase dellesercizio. Stephen star
in piedi qui e rappresenter Vincent nel presente sulla time-line. A Vincent chieder invece di
spostarsi e andare sul futuro (Robert porta Vincent su un punto nella porzione futura della time-

line) E, Vincent, mentre sei l nel tuo futuro, ti chieder di connetterti di nuovo con la tua chiamata.
(Vincent sorride e annuisce) E nota che tu, rappresentato da Stephen, sei ancora l dietro, nel luogo
che rappresenta il momento presente. A partire dal tuo futuro, diventa il simbolo di pace che hai
identificato prima. (Vincent respira profondamente) Esatto. Proprio come nellesercizio di ieri,
respira profondamente e permettiti di divenire la completa realizzazione di quella chiamata. (Vincent
appare profondamente assorbito nellesercizio) Ed ecco che qui, nel tuo futuro, stai gi vivendo
appieno la tua chiamata.
Vincent: (Sorride) una bellissima sensazione
RD: Vedo che questo ti tocca intensamente. proprio una cosa meravigliosa da poter sviluppare
profondamente dentro di te. Allora, mentre lo fai, ti chieder di diventare lo sponsor e il coach di te
stesso. E guardando indietro nel tempo, vedendo te stesso in quello che oggi il presente con quella
resistenza che stavamo esplorando, qual il messaggio e qual la risorsa che hai bisogno di
recuperare?
Vincent: Per quanto riguarda le risorse, direi che sono quelle che abbiamo esplorato ieri in termini di
energia flessibile e rilassamento. Ho bisogno di essere molto pi rilassato.
RD: Mmm quindi hai bisogno di energia flessibile e di molto rilassamento. Buono a sapersi. E
quale sarebbe il tuo messaggio da rivolgere alla resistenza che sta cercando di creare una
connessione con te?
Vincent: Mmm gratitudine per ci che ha fatto per me e un senso di poter continuare la mia vita
anche senza di essa.
RD: Senza? O puoi trasformarla in qualcosa di diverso? Perch la sua intenzione di mantenerti
connesso.
Vincent: (Con le lacrime agli occhi) S s s.
RD: S, molto importante.
Vincent: (Appare emozionato e un po confuso) Vuoi dire che posso continuare e andare avanti senza
eliminarla?
RD: S, penso proprio di s. Perch se cerchi di eliminarla rischi anche di perdere la sua intenzione
positiva e il potere di mantenerti connesso.
Vincent: (Mostra forte sollievo e respira profondamente) S.
SG: Ecco, potete vedere che quello che sta succedendo a Vincent la trasformazione tipica di quando
una persona si rende conto che Quello che ho sempre visto come un problema in realt una
risorsa fondamentale.
RD: Il demone diventa il custode. La resistenza diventa il custode della connessione. Ma per
trasformarsi ha bisogno di un modo diverso per esprimersi. Ed proprio questo che possiamo

ricavare dal s del futuro. (A Vincent) Stavi dicendo che parte della risorsa il rilassamento. C
unaltra risorsa che potresti portare alla resistenza e che la aiuterebbe a diventare invece custode
della tua connessione?
Vincent: Di recente ho cominciato a praticare laikido. E ho intenzione di continuare
RD: Qual la risorsa pi importante che hai appreso dallaikido?
Vincent: La capacit di trasformare unenergia negativa dandole una forma diversa e pi positiva.
RD: S, bene. Allora quello che vorrei chiederti di fare a partire da quel luogo nel futuro dove tu sei
lo sponsor di te stesso e percepisci quel senso della tua chiamata, di vedere se puoi portare quel
messaggio indietro nel tempo fino al punto in cui si trova la resistenza, e sii curioso riguardo ai modi
in cui puoi trasferire quella risorsa alla resistenza. Vedi se puoi trasformare quellenergia negativa in
un custode. Accertati che la resistenza conservi lintenzione positiva di mantenerti connesso anche
mentre si trasforma in un custode, ok?
Vincent: S.
RD: E allora procedi e centrati, e poi percepisci veramente lintenzione positiva della resistenza e le
risorse di energia flessibile e rilassamento. Porta quelle risorse indietro nel tempo, alla parte di te
che si stava esprimendo come resistenza. (Robert e Vincent tornano dove si trova Stephen che
rappresenta Vincent nel presente)
E mentre quelle energie e intenzioni positive vengono assorbite da quella parte che opponeva
resistenza, nota come ci cominci a cambiarla. (Vincent riassume la posizione nel punto sulla timeline dove aveva localizzato la propria resistenza)
E da quel luogo ora trasformato, connettiti di nuovo con Stephen che rappresenta te nel presente. Nota
cosa faresti diversamente nel connetterti con te stesso. Con quale tipo di energia lo tocchi?
(Vincent mette delicatamente le mani sulle spalle di Stephen. Entrambi entrano in connessione
mostrando un profondo rapport non verbale) E mentre senti questo nuovo contatto come custode,
quali parole emergono? Dici ancora Non ce la puoi fare da solo o ci sono parole diverse che
vogliono essere pronunciate?
Vincent: (Profondamente assorbito nel rapportarsi a Stephen) Puoi rilassarti. Ora io sono con te.
RD: S, ora va bene. Siete connessi.
Vincent: Sii paziente. Va bene essere pazienti.
RD: Ottimo. Veramente bene, Vincent.
Vincent: S, davvero.
RD: Ora i ruoli cambieranno di nuovo, e Stephen assumer quello del custode, mentre tu andrai al

posto di te stesso nel presente. E permettiti semplicemente di ricevere e assorbire la sponsorship che
ti offre Stephen una volta diventato quella che era la tua vecchia resistenza, e che ora un tuo
custode.
SG: (Pone delicatamente le mani sulla spalla di Vincent; entrambi sono profondamente assorbiti
da ci che stanno facendo) Va bene, Vincent ora puoi rilassarti non c bisogno che tu faccia
da solo. Ora ci sono io con te e sono qui per appoggiarti a ogni passo del tuo cammino.
RD: (Con voce delicata) Puoi essere paziente, Vincent.
SG: Puoi essere calmo, Vincent, puoi essere paziente.
(Vincent respira profondamente, integrando i messaggi del custode)
RD: E ora, Vincent, ti chieder di andare sullorigine della tua time-line. (Stephen e Vincent
camminano lentamente fino allinizio della time-line) E ti chieder di camminare molto lentamente
e con molta consapevolezza attraverso tutta la tua time-line, portando quella presenza e quella
connessione che ora ti accompagnano in ogni punto del tuo viaggio delleroe. E Stephen ti
accompagner passo dopo passo, in veste di tuo custode, per aiutarti a connetterti in ogni momento al
tuo rilassamento e allamore per te stesso. In certi punti potresti sentire di volerti fermare per un po,
punti in cui senti che ti potrebbe essere veramente di aiuto integrare le risorse che stai portando dal
futuro in particolari eventi e momenti della tua vita passata.
(Vincent e Stephen cominciano a camminare insieme. Le mani di Stephen posate gentilmente sulle
spalle di Vincent, il loro viaggio sulla time-line dura diversi minuti, e Vincent si ferma pi volte
per integrare le risorse in determinati punti della sua vita passata)
RD: (Rivolto al pubblico) E come penso la maggior parte di voi possa vedere, mentre continua sul
suo percorso Vincent approfondisce sempre di pi la propria connessione con le sue risorse e la sua
chiamata. Spero che questo vi aiuti a farvi unidea di come sia possibile trasformare i propri demoni
in custodi e le proprie resistenze in risorse. E potete vedere come allinterno del demone o della
resistenza vi sia qualcosa di veramente molto importante per la persona nella sua interezza: solo
necessario prendere questo qualcosa e centrarlo, appoggiarlo e integrarlo. Sarebbe stata una cosa
terribile se Vincent si fosse dissociato da quella parte di s. E mentre prosegue il suo viaggio avr
veramente bisogno di quella parte non pi un demone, ma un custode che risulta dalla
trasformazione avutasi centrandola e appoggiandola. Questa una delle sfide pi importanti sul
percorso del viaggio delleroe.
(Stephen e Vincent completano il percorso lungo la time-line)
Vincent: stato eccezionale! (Annuisce con entusiasmo)
RD: E giusto per completare lesercizio, sono curioso, Vincent, cosa hai appreso in particolare in
questa esperienza? Cosa vuoi ricordare soprattutto di quanto hai imparato?
(Vincent appare profondamente assorto, rimane in silenzio, e continua a integrare lesperienza)

RD: Cosa diresti?


(Vincent respira profondamente, e sorride raggiante)
RD: Ah, s, il respiro una delle cose. Grazie di averlo espresso e condiviso. Lo apprezzo.
SG: Qualcosaltro?
Vincent: Penso che una sensazione davvero molto profonda che ho sono senza parole,
unesperienza talmente profonda.
RD: (Rivolto alla platea) Penso che possiate ovviamente notare lincredibile differenza qualitativa
nel tipo di energia che c ora in Vincent. Inizialmente vi era un contrasto stridente tra lenergia della
chiamata e quella della resistenza: ora invece vi una meravigliosa integrazione. La resistenza si
trasformata, passando dal ruolo di uno sponsor negativo a quello di uno sponsor positivo.
Grazie, Vincent, per aver condiviso con noi una parte del tuo viaggio delleroe. Abbiamo bisogno del
tuo aiuto per questa chiamata a creare un mondo al quale le persone desiderino appartenere.
(Vincent, Robert e Stephen si abbracciano, poi Vincent lascia il palco accompagnato da un
fragoroso applauso. Mentre ritorna al suo posto alcuni amici saltano in piedi e lo abbracciano a
loro volta con entusiasmo. Risate e rinnovati applausi riempiono laula)

PANORAMICA RIASSUNTIVA:
TRASFORMARE LE RESISTENZE INTERIORI TRAMITE LA SPONSORSHIP DI
SE STESSI
SG: Ecco, potete vedere che Vincent comincia quasi subito a scoprire ulteriori custodi lungo il
proprio percorso. (Risate) Ci auguriamo che in questo esercizio notiate uno dei punti chiave del S
Generativo Cognitivo: il fatto che gli opposti e le polarit sono sempre parte e aspetti di ununit pi
profonda, anche se di primo acchito possono sembrare estremi di una dinamica antagonistica. La
reazione tipica quella di etichettare un opposto come buono e laltro come cattivo per poi dire
Be, questa la parte buona, che vuole che continui il mio viaggio delleroe, e quellaltra cattiva,
cattiva, cattiva. E quando le configuriamo in una dinamica di violenta opposizione perdiamo
immediatamente la possibilit di attingere al S Generativo. La violenza non pu mai essere una
soluzione generativa, in quanto distrugge anzich creare.
RD: Possiamo infatti vedere che la coscienza addirittura degenera quando frammentiamo il s in parti
contrapposte. Sappiamo tutti quanta energia vada persa quando il s combatte con se stesso. E in
questi casi moltissima energia di cui avremmo bisogno per il nostro viaggio delleroe viene invece
sprecata per combattere il nemico interiore.
SG: E se siamo etichettati come il s cattivo, che non va bene non ci sentiamo minimamente
riconosciuti. Quello che sentiamo Sono cattivo, non vado bene, non dovrei esserci. E
cominciamo a comportarci di conseguenza. Ecco per che, passando a percepire laltro con

curiosit e intenzione positiva a partire da uno stato somatico centrato, possiamo cominciare a
esplorare cosa sta cercando di bilanciare questa parte dentro di me? Cosa mi d di cui ho bisogno
e che sto tralasciando?
Carl Gustav Jung diceva che linconscio sempre intento a compensare le inclinazioni e i pregiudizi
del conscio.
RD: Il che significa che sta sempre cercando di controbilanciare la mente conscia, spesso proprio
mettendo in gioco lenergia opposta o complementare. In Vincent abbiamo potuto vedere la parte che
opponeva resistenza contribuire come presenza matura di custode per completare la meravigliosa
energia infantile che lo caratterizzava inizialmente. Finch quellenergia complementare non era
centrata, per, veniva espressa in modo negativo.
RD: Rivediamo dunque lesercizio. In primo luogo create una time-line fisica della vostra vita. Essa
sta a rappresentare che siete su un percorso sul grande sentiero dellesistenza. Poi vi mettete in
piedi sul vostro presente e percepite il modo in cui al momento fate esperienza di resistenze o dubbi
nel vostro viaggio; qualsiasi cosa vi stia trattenendo, frenando, o cercando di impedirvi di realizzare
la vostra chiamata. Percepite a livello di energie somatiche: le sentite nelle vostre spalle? Si tratta di
energie di tensione, di spinte, o di blocchi? Notate semplicemente come la resistenza si esprime nel
vostro corpo. La persona che fa da coach vi aiuter a dare forma fisica allenergia delle vostre
resistenze, assumendone il ruolo.
SG: In qualit di coach, quello che state dicendo insegnami come essere per te questa resistenza,
in modo che tu, a tua volta, possa apprendere da essa.
RD: Dopo aver insegnato al vostro coach come essere la vostra resistenza, aggiungete le parole
che la accompagnano.
SG: Qual il dialogo interno negativo fondamentale? Quali sono le induzioni ipnotiche che vi fanno
entrare in profonde trance negative: Non hai diritto a questo. La gente ti distrugger. Chi diavolo
credi di essere? Non vali abbastanza! Non ce la farai!
RD: Una volta stabilito lo schema del demone, il cliente cambia posizione e assume il ruolo della
propria resistenza.
SG: Questi sono gli elementi fondamentali della sponsorship. Accettare la configurazione negativa,
unirsi a essa, abbracciarla con curiosit pensando Sono sicuro che questo abbia un senso. Sono
sicuro che abbia unintenzione positiva, e voglio scoprire qual .
RD: Una volta che il cliente ha assunto il ruolo dellenergia del demone nella sua forma negativa, si
centra ed entra interiormente in sintonia con se stesso prima di ripetere il processo, questa volta pi
lentamente e con maggiore presenza. Lasciate che diventi parte di una danza creativa che state
esplorando al fine di scoprire lintenzione positiva della resistenza. strano, ma spesso
nellesprimersi crea lopposto della propria intenzione, in quanto inizialmente molto spesso
formulata per negazioni. Non farti male. Non fallire. Non pensare di potercela fare da solo! E a
livello non verbale il tono negativo, anche se il messaggio positivo. In entrambi i casi, la mente

somatica riceve unenergia o una suggestione negativa. un vecchio principio dellipnosi il fatto che
linconscio non particolarmente capace nellelaborare le negazioni. Voglio dire, se dovessi cercare
di comunicarvi in maniera non verbale Non cadete per terra come potrei farlo? (Robert comincia a
fare no scuotendo il capo, e si butta poi a terra tra le risate generali)
SG: A volte pu essere proprio una cosa divertente. Un mese fa ero in India a un ritiro di
meditazione, e per una certa pratica meditativa avevano sottolineato in maniera particolare che era
necessario il silenzio pi totale, una quiete in cui si sarebbe udito chiaramente il tintinnio del cadere
di uno spillo. Be, un giorno una tizia nuova ci stava impartendo le istruzioni, ed era un po
autoritaria. Diceva con una certa veemenza: Non potete assolutamente mai tossire in questa stanza,
in nessun momento. Non dovete tossire! Se tossite, dovete immediatamente lasciare la stanza.
Provate a indovinare cosa prese ben presto ad accadere? Tra i partecipanti cominci a circolare una
tosse contagiosissima. E ogni volta la tizia si rivolgeva al colpevole dellinfrazione e gridava: Tu!
Niente tosse! Devi andartene immediatamente!. E cos buttavano fuori la persona, ma subito quelli
attorno cominciavano a loro volta a tossire. Ben presto il tutto sprofond in una spirale di assurdit.
(Risate)
RD: Potete perci vedere che lintenzione positiva era di creare quiete, ma paradossalmente si
produceva leffetto opposto. Per realizzare unintenzione positiva dovete avere a disposizione una
sua espressione affermativa e priva di negazioni: ed proprio questo che si scopre assumendo il
ruolo della resistenza.
A quel punto diventate lo sponsor di voi stessi, entrando nel vostro futuro (sulla time-line) e
percependo di aver realizzato la chiamata in quel punto nel tempo. Prendetevi il tempo necessario
per percepire qual la risorsa e qual il messaggio che potete riportare con voi nel presente, in
particolare per la vostra resistenza. Mentre lo fate, notate cosa comincia a trasformarsi nella
resistenza, e nella relazione tra voi ed essa. Quando tornate al vostro stato presente per prima cosa
portate la risorsa e il messaggio positivo alla resistenza, in maniera tale che abbandoni la sua
vecchia forma negativa e si trasformi.
Rientrate nel vostro s del presente, e chi fa da coach assume il ruolo della resistenza che ora
trasformata in un custode. Potrete sentire in voi stessi come questa relazione interiore di base sia ora
divenuta positiva. Tutta lenergia precedentemente impiegata per combattere e resistere, da entrambe
le parti, ora integrata e a disposizione per il compito ben pi importante di vivere il viaggio
delleroe. Infine, il coach e il cliente camminano fino allinizio della time-line, e camminate
lentamente attraverso la vostra linea del tempo, portando queste nuove percezioni e risorse in ogni
parte della vostra vita.
Adesso trovate un compagno e fate pratica.

INTEGRARE LOMBRA

SG: Speriamo che possiate cominciare a percepire come questo processo di trasformazione delle
vostre resistenze e delle vostre ombre sia una delle pi grandi sfide del viaggio delleroe, e una delle
abilit pi importanti del S Cognitivo Generativo. Mi riferisco alla capacit di percepire la risorsa
che si cela nel problema, la gemma nella roccia. Vorrei sottolineare ancora una volta che forse il pi
importante di tutti i doni della coscienza umana proprio la capacit di trasformare sofferenza e
dolore in felicit e pienezza.
RD: La chiave per realizzare questo processo sta nel cominciare con il centrarsi. Prima di affidarvi
alla vostra mente cognitiva, accertatevi di essere pienamente connessi con la vostra intelligenza
somatica. Quando perdiamo il nostro centro, facile sentirsi sopraffatti e posseduti da energie
negative. E i campi energetici negativi possono essere molto potenti.
Ho trovato molto interessante, ad esempio, che quando i soldati americani che avevano torturato
detenuti presso la prigione di Abu Ghraib in Iraq sono stati processati, i loro avvocati abbiano
portato in aula molte persone che conoscevano gli imputati genitori, amici di infanzia, vecchi datori
di lavoro o insegnanti. E tutti dicevano: una brava persona; Non mai stato violento o sadico
neanche da bambino. Penso che quelle testimonianze fossero vere.
La domanda interessante allora : come pu una persona apparentemente normale diventare un
mostro? Quello che vorremmo suggerire che, se ci troviamo in una situazione in cui perdiamo il
nostro centro, facile che la macroenergia archetipica del campo che ci circonda prenda il controllo.
E se questa energia negativa, possiamo finire per fare cose piuttosto orribili.
Il centro limportante contrappeso rispetto al campo energetico esteriore. Se rimanete centrati,
lenergia del campo viene umanizzata attraverso di voi. Ma se perdete il vostro centro, facile
andare alla deriva ed essere consumati dalla messa in atto di violenza e confusione che permeano un
campo non integrato. E non siamo veramente noi a fare quelle cose: siamo burattini nelle mani di
un campo energetico non del tutto umano. Ma quando rimaniamo centrati manteniamo anche la nostra
presenza umana, e cominciamo a influenzare positivamente il campo energetico circostante.
SG: Per dirla in altre parole, quando ci centriamo siamo liberi di abbandonare il nostro attaccamento
a cornici di referenza fisse, ottenendo cos pi chiarezza, flessibilit e saggezza nelle nostre

esperienze e nei nostri comportamenti. Essere centrati ci d la possibilit di stabilizzare la nostra


coscienza per poter poi essere aperti e curiosi. E finch non abbandoniamo il rigido attaccamento
alle nostre cornici linguistiche, non siamo in grado di percepire e realizzare le energie positive insite
in profondit nella configurazione di un problema. Ci che stiamo indagando qui come percepire i
semi della bont e i doni nascosti in unenergia di disturbo, per poi riuscire a interagire con essa e
attuare la trasformazione.
Uno dei miei clienti era larchetipo dellingegnere, e viveva per cos dire dal collo in su. La moglie,
avvocato, aveva il medesimo approccio alla vita: completa dissociazione dalle energie somatiche. E
lingegnere mi disse: Ho una confessione da fare. Sono sessualmente pervertito. E io: Cosa vuol
dire?. E lui: Guardo pornografia su internet per cinque, sei o anche sette ore al giorno. Quando lo
racconto alle persone, solitamente c una sorta di reazione emotiva improvvisa, come se fosse
qualcosa di socialmente proibito e carico di energia negativa. E come possibile considerare di
accettare un comportamento del genere? Come pu essere una risorsa, unespressione di bont e dei
doni dellessere umano?
Be, se si osserva solo superficialmente impossibile vedere la cosa come una risorsa. Quando
luomo me lo ha raccontato, inizialmente ho perso il mio centro. Cos, quando poi mi ha chiesto:
Cosa devo fare?, mi sono trovato posseduto da padre McCarthy, il mio vecchio parroco cattolico
irlandese alcolista. (Risate) E il buon padre McCarthy mi incitava, con le vene del collo in evidenza,
a dire al mio cliente di farsi cinque docce fredde al giorno e di recitare cento Ave Maria e cinquanta
Padre Nostro ogni volta che il desiderio impuro lo avesse assalito. (Ancora risate) Cercai di
spiegargli che il mio assistito era ebreo. (Risate) Ma non importava: Padre McCarthy usa lo stesso
metodo di intervento per tutti.
Ecco quindi un momento per dire: Non riesco a uscire dagli schemi negativi. Ho bisogno di
centrarmi per potere vedere la cosa con occhi nuovi. E a quel punto ci si centra e si organizza il
proprio processo cognitivo a partire dalle domande: Cosa sta cercando di risvegliarsi in questa
situazione? Cosa sta cercando di guarire? Nel caso della pornografia, divenne estremamente chiaro:
la sua mente conscia insisteva che la vita dovesse essere vissuta dal collo in su, ma il suo inconscio
ribatteva che le cose stavano in modo ben pi interessante!
Ovviamente molti diranno: Ma non puoi semplicemente accettare e incoraggiare le sue
perversioni!. Padre McCarthy vive nel profondo di ognuno di noi! (Risate) Ma, ancora una volta,
non stiamo incoraggiando la struttura superficiale del guardare materiale pornografico: quello che ci
interessa la bont generativa della struttura profonda della sessualit dellassistito. E applicando la
sponsorship ci rendiamo conto che, se riusciamo a connetterci con quella struttura pi profonda,
potranno emergere molte strutture superficiali nuove e pi positive. Ci che fondamentalmente c da
apprezzare : Diavolo, questo tizio ha una sessualit molto intensa. E per quarantanni ha cercato
di liberarsene. Ma non ci riuscito e per fortuna! E allora vediamo come possiamo promuovere
positivamente la cosa in maniera tale che emergano altri modi di viverla ed esprimerla.
E cos gli ho detto: Non so esattamente come aiutarti, ma so per certo che non esiste procedura
psicoterapeutica o trance ipnotica al mondo che possa togliere il fatto che hai una sessualit
meravigliosa. Luomo mi guard sorpreso e interessato e rispose: S, ma mi vergogno. Ed ecco
quindi dove ha inizio il processo di sponsorship. Vi centrate, ricevete lenergia nel profondo e in

assenza di giudizio, le date un posto dentro di voi, spazzate via ogni condizionamento negativo, la
benedite e ne rispecchiate la forma positiva trasmettendola alla persona.
(Steve parla in modo delicato, intenso e concentrato) S, vedo che come essere sessuale, provi
molta vergogna lo vedo, ed ok bene sapere che presente e cosaltro ti caratterizza,
come essere sessuale?
Luomo fece un sorriso timido e disse Sono veramente arrapato!. E io reagii come prima:
centrandomi, assorbendo la cosa, dandole un posto donore al mio interno, spazzando via ogni
condizionamento negativo, benedicendola, e riflettendola indietro. S, vedo che come essere
sessuale, sei veramente arrapato (Pausa) E cosaltro ti caratterizza come essere sessuale?
Facemmo sette od otto giri di questo tipo di scambio. Ogni volta luomo rispondeva con una diversa
dimensione della propria identit sessuale: sono spaventato adoro guardare foto pornografiche
sono confuso sono un uomo Ogni volta io ricevevo e ritrasmettevo ci che esprimeva. A un
certo punto ha avuto luogo una straordinaria trasformazione. Forse una cosa che avete potuto
osservare nelle persone quando arrivano veramente a toccare qualcosa di profondo dentro se stesse
una sorta di bellezza e grazia che comincia a irradiarsi da loro. Riuscivo a vederla. Riuscivo a
percepirla. E ne ero profondamente toccato. Tutto questo indicava che aveva trovato il suo centro
non era pi dissociato dallenergia. E cos gli dissi: Perch non chiudi gli occhi per qualche minuto
e ti lasci semplicemente andare in un viaggio di guarigione, permettendo alla tua mente di
saggezza pi profonda di integrare tutte queste importanti dimensioni della tua identit sessuale
in una nuova e pi soddisfacente configurazione.
Per lui fu unesperienza grandiosa. Quando ritorn la settimana successiva gli chiesi come andavano
le cose, e lui rispose: Be, stata una settimana veramente strana e interessante! Non ho avuto
neanche una volta il desiderio di guardarmi un porno ma ho litigato con mia moglie
costantemente (Risate) E il fatto che noi di solito non litighiamo mai!.
Avevano vissuto letteralmente in due lati opposti della casa, come iceberg che si passano di fianco in
mare nella notte. E tutto a un tratto si incontravano e scontravano con calore e passione. Si vede che
lenergia sessuale stata riorientata dalla pornografia verso il rapporto matrimoniale. E cos gli
dissi: Forse una buona idea invitare tua moglie a una seduta perch voi due sistemiate questa cosa
assieme.
E lui rispose: Oh, sono sicuro che non verrebbe mai.
Dissi: Dille solamente che ho detto che discuteremo il futuro della sua soddisfazione sessuale.
(Risate) E lei venuta. (Risate) Cos ho completato il resto del mio intervento con entrambi in
quanto coppia, vedendo come passione ed energia sessuale tra loro potessero esprimersi in maniere
positive e soddisfacenti.

TRASFORMARE IL S BUONO E IL S CATTIVO IN UNA COPPIA


POSITIVA DI ELEMENTI COMPLEMENTARI

SG: Allora, pensando a questo caso, possiamo vedere che siamo partiti da un iniziale conflitto tra
due parti, proprio come accaduto nellultimo esercizio. Il cliente si presenta con una
configurazione: il s logico dellingegnere che vive nella testa. il suo ideale dellego, quello che
chiameremo qui s buono. La dicitura tra virgolette perch non vogliamo dire che sia
effettivamente buono, ma semplicemente indicare che viene inquadrato in questo modo dalla
persona. E poi c anche questo secondo s, che prende la forma della dipendenza dalla
pornografia e viene presentato come il s cattivo. Solitamente le persone chiedono di liberarsi del
s cattivo perch il s buono possa poi vivere felice e contento per il resto dei suoi giorni;
quello che invece vogliamo dire che questi due s sono due facce della stessa medaglia, luno
completa laltro e sono parte di una unit pi profonda. Una delle principali sfide del viaggio
delleroe consiste nel creare uno spazio perch queste parti complementari possano passare da una
condizione di scontro, in cui tentano di escludersi a vicenda, a una di equilibrio in cui entrambe
condividono un ruolo fondamentale. Per realizzare questa trasformazione dobbiamo uscire dalla
nostra testa, portare la coscienza nel nostro centro e poi aprire un campo che trascenda gli opposti e
ci permetta di percepirne a livello energetico la complementariet.
quello che abbiamo fatto nellultimo esercizio, e ora vogliamo generalizzare il tutto in un modello
in cui lopposizione tra s positivo e s negativo possa diventare un S Generativo di
complementariet positiva. Potete cos trasformare lo scontro interiore che consuma tutta la vostra
attenzione e le vostre energie in unarmonia capace di realizzare unintelligenza e unapertura
profonda al grande viaggio del vivere con creativit.
ESERCIZIO
IDENTIT DEL S BUONO/S CATTIVO
SG: Per darvi unidea di questo modello trasformazionale, Robert e io dimostreremo e poi vi faremo
eseguire un esercizio semplice ma molto potente, detto del s buono/s cattivo.
1. I due compagni di esercizio si centrano in maniera non verbale, espandendo la loro coscienza in
una connessione relazionale.
2. La persona A dice: Quello che voglio che tu (o il mondo) veda che io sono (s buono) ______
Quello che non voglio che tu (o il mondo) veda che io sono anche (s cattivo) _____
3. La persona B ascolta, d il suo appoggio in maniera non verbale, e poi dice:
Vedo che tu sei (s buono)
Vedo anche che tu sei (s cattivo)
Vedo che sei entrambe le cose.
Vedo che sei molto, molto di pi.
4. I ruoli si invertono: la persona B dice due frasi come A al punto 2, e A d feedback come aveva
fatto B al punto 3.
5. I due si alternano facendo da tre a cinque turni a testa, prendendosi il tempo per esprimere
verbalmente, toccare, rendere visibile e liberare ciascuna verit.

DIMOSTRAZIONE CON STEPHEN E ROBERT


(Robert e Stephen si siedono luno di fronte allaltro)
SG: In questo esercizio cercheremo lunit che va al di l della separazione allinterno del s.
Fintanto che questa separazione sussiste, il viaggio delleroe impossibile, perch il viaggio
richiede pienezza e unitariet dellessere.
RD: Per iniziare lesercizio faremo quello che si spera sia ormai per voi una costante: centrarsi e poi
aprirsi al campo energetico esterno per creare una connessione con il compagno. Quindi ciascuno di
noi comincia a portare la coscienza verso il centro e rilassarsi per allineare il corpo e la
mente.
SG: E mentre ci rilassiamo e scendiamo dentro noi stessi e ci connettiamo con il centro ci
apriamo poi verso lesterno mantenendo il centro con un senso di connessione con il nostro
compagno mentre rimaniamo egualmente connessi con noi stessi. E come prima, entrambi ci
daremo un segnale annuendo quando la connessione con noi stessi e con laltro stata stabilita
(Steve e Robert annuiscono entrambi) Poi la persona A, che sar io, far due semplici affermazioni:
Quello che voglio che tu veda di me che io sono _____.
RD: E lasciate semplicemente che emerga una frase che esprima il vostro s buono o s ideale.
SG: Non deve essere una cosa premeditata. Non interrompete la connessione per pensarci. Rimanete
connessi e vedete quale porzione identitaria si fa avanti. Ecco che potrei dire: Robert, ci che voglio
che il mondo veda di me che sono una persona capace di accettare.
RD: E io ricevo queste parole, lascio che mi tocchino e creo uno spazio per contenerle.
SG: Poi faccio una seconda affermazione: Quello che non voglio che il mondo veda di me che io
sono anche una persona che tende a criticare.
RD: E io ricevo anche questo, e lo abbraccio tanto quanto la prima affermazione, senza giudicare,
senza cercare di aggiustare niente, senza bisogno di rassicurare il mio compagno su niente in
particolare. Abbracciate entrambe le affermazioni, accogliendole con rispetto e gentilezza. Per fare
tutto questo dovete riceverle a partire dal vostro centro. Fate spazio perch abbiano in voi un posto
donore. Solo quando sentite di aver ricevuto le affermazioni a livello esperienziale risponderete a
vostra volta con le quattro frasi di feedback. Per prima cosa dico: Stephen, vedo veramente,
percepisco veramente che sei davvero una persona capace di accettare, e onoro questo fatto.
SG: E io assorbo questa cosa, respirandola in me il pi a fondo possibile.
RD: E poi dico: E, Stephen, capisco anche veramente che ci sono volte in cui tendi a criticare.
(Stephen fa un respiro e annuisce) Poi la terza frase: Stephen, vedo che sei sia una persona capace
di accettare sia una persona che critica gli altri. E infine la quarta: E Stephen, vedo che sei molto,
molto di pi.

Quindi le quattro frasi di feedback sono: vedo che sei X, vedo che sei Y, vedo che sei sia X sia Y, e
vedo che sei molto, molto di pi.
SG: In un senso molto importante queste frasi rappresentano i quattro punti di attenzione in una
conversazione per il cambiamento: (1.) lobiettivo (il s positivo); (2.) il problema (il s
negativo); (3.) la relazione tra obiettivo e problema; (4.) il campo generativo che li trascende.
E una delle principali abilit nel fare coaching e terapia sta nel percepire su quale punto concentrarsi
in ogni dato momento. Un dialogo generativo si articola tra questi quattro diversi punti focali.
RD: Ecco, dopo si ripete la cosa a ruoli inversi. La persona B, cio io, dir: Stephen, quello che
voglio che il mondo veda di me X. Quello che non voglio che il mondo veda di me Y. E poi
Stephen proceder con le quattro frasi di feedback.
SG: A questo punto abbiamo completato un giro dellesercizio. Sul palco dimostreremo due giri, e
poi vi chiederemo di farne quattro o cinque. Spesso necessario ripetere pi volte per entrare
profondamente nellesercizio. E ricordate, quando parlate fondamentale non trasmettere
informazioni intellettuali: lo scopo quello di contattare e condividere lenergia esperienziale di
ciascuna affermazione di identit. una procedura per toccare il centro di una identit di base, e poi
proiettarla dal centro verso un campo di connessione.
Quindi se dico (mette la mano davanti alla bocca, distoglie lo sguardo e mormora) Robert, non
voglio che il mondo veda che sono una persona che critica non sto facendo lesercizio. Una cosa
del genere forse entra in contatto con lenergia, ma la tiene bloccata dentro. Guarigione e potenza
possono realizzarsi solo quando liberate nel campo esteriore ci che alberga nel vostro centro. Chi
che ha detto: Ogniqualvolta due o pi di voi sono radunati in nome mio, avr luogo la guarigione?
George Bush? Michael Jackson, o Robert Dilts? (Risate) Ok, stato Ges, ma in realt Ges ha
modellato la sua vita su quella di Robert. (Risate)
RD: Non so se Stephen stesse parlando a partire dal suo s buono o da quello cattivo, adesso
(Risate) Ma forse dovremmo scoprirlo. E allora rilassiamoci di nuovo e prendiamoci qualche
istante e poi Stephen comincer quando pronto.
SG: Robert, quello che voglio che il mondo veda di me la mia gioia. Quello che non voglio che
il mondo veda la mia disperazione.
RD: Stephen, vedo veramente magnifico vedere la tua grande gioia. E riconosco anche e
mi tocca davvero la tua disperazione. Vedo che sei entrambe le cose gioioso e disperato. E
vedo e percepisco che sei al tempo stesso anche molto di pi.
(Stephen chiude gli occhi per qualche istante e respira profondamente con la mano sul cuore)
RD: E Stephen, quello che voglio che il mondo veda veramente di me che sono uno spirito
aperto e capace. E Stephen, quello che non voglio che il mondo veda di me che posso essere
sperduto come un bambino.

SG: S, Robert vedo che il tuo spirito aperto e molto capace. E vedo la presenza
giovanile che a volte pu sentirsi sperduta. Ed veramente bello riuscire a sentire
contemporaneamente entrambe le cose. E percepire anche questo spazio meraviglioso in te che
al di l di queste parti.
(Robert chiude gli occhi per qualche istante, respirando profondamente e toccando il proprio
centro)
E Robert, voglio che tu veda il mio amore e non voglio che tu veda il mio dolore.
RD: Stephen, vedo veramente il tuo amore bellissimo. E Stephen, vedo anche e mi
commuove il tuo dolore. Vedo lamore e il dolore coesistere. E vedo anche in te molto di pi
molto, molto di pi.
(Si ferma mentre Stephen chiude gli occhi e riceve)
Stephen, quello che voglio che tu e il mondo vediate in me un cuore grande e generoso. E quello
che non voglio che tu e il mondo vediate il dolore che ho procurato a persone che amo
seguendo il mio cuore.
(Robert e Stephen si fermano un attimo respirando insieme in uno stato di profondo rapport)
SG: Vedo veramente il cuore aperto e generoso. E anche quella presenza in te che connessa
al dolore che provano gli altri per via di tuoi comportamenti. E vedo e appoggio davvero
entrambe le cose contemporaneamente. E sento e vedo quello spazio assai pi vasto dentro e
attorno a te che in grado di contenere entrambe le cose e molto, molto di pi.
(Stephen e Robert entrano silenziosamente in connessione, poi a mani giunte fanno un inchino
luno verso laltro con amore e rispetto. Il pubblico molto toccato dallo scambio)
SG: Ok, questo lesercizio. Potete vedere che si tratta di una procedura piuttosto semplice: ci che
la rende profonda e significativa la vostra volont e capacit di toccare, condividere e benedire le
energie profonde che stanno dietro alle parole. Notate con quanta lentezza abbiamo proceduto e
quante pause ci siamo concessi per permettere allenergia non verbale delle parole di aprirsi.
RD: Abbiamo ripetuto la sequenza due volte. Adesso trovate un compagno e ripetete per quattro o
cinque volte. Ricordate per prima cosa di centrarvi e creare la connessione relazionale. Poi lasciate
che le parole scorrano sulle ondate di respiro e sensazione. Toccatele, esprimetele, liberatele,
lasciate che il compagno le accolga, le abbracci e ve le renda. Lasciate che tutto questo vi porti in un
luogo pi profondo e sacro dentro di voi.

SOSTENERE SCHEMI ARCHETIPICI DI TRASFORMAZIONE

SG: Nel fare questo esercizio, noterete come sia possibile trovare piuttosto rapidamente queste parti
fondamentali della vostra identit, e come esse possano opporsi luna allaltra pur non essendo
necessario che lo facciano. Per essere generativi dovete potervi liberare delle distinzioni fisse di
positivo/buono opposto a negativo/cattivo, percependo invece la sfida in termini di appoggiare
tutti i diversi aspetti della psiche, umanizzandoli in una sorta di mandala del s in cui ciascun
elemento appartiene a un insieme pi ampio. la totalit a costituire il S Generativo, ed
uninterezza che non si pu realizzare se parti di noi sono bloccate nella fazione del s negativo.
Questo uno dei punti fondamentali che vogliamo sottolineare.
Quindi uno dei compiti principali della sponsorship quello di risvegliare energie o
configurazioni non ancora umanizzate, portandole al livello di piena coscienza umana.
Ancora una volta, lidea che ci che ci offre linconscio solo per met umano: necessaria la
presenza umana per umanizzarlo del tutto. Ed qui che entriamo in gioco noi! La presenza umana
originariamente al di fuori di noi la famiglia, gli insegnanti e i maestri, i partner , per a mano a
mano che maturiamo la nostra capacit di essere sponsor di noi stessi aumenta e diviene pi fruibile.
Senza la nostra presenza rimaniamo persi nellinconscio senza mai diventare del tutto umani.
Nel rendere qualcosa compiutamente umano, distinguiamo due parti di unesperienza la componente
archetipica e quella personale. Lelemento archetipico fa riferimento a una configurazione ancestrale
sviluppata attraverso molteplici generazioni, che una struttura profonda presente negli esseri umani
in determinate circostanze. Ad esempio, ciascuno di noi affronta la sfida di imparare ad amare, di
entrare in comunione con unaltra persona o con qualcosa che ci trascende. Fortunatamente, per, non
siamo i primi a trovarsi in questa situazione: dalla notte dei tempi ogni essere umano si trovato di
fronte a queste sfide. E cos i nostri nonni, e i loro nonni, e i nonni dei loro nonni, e cos via, hanno
affrontato la sfida di imparare a creare comunione. Lidea alla base del concetto di archetipo che
ogni volta che una persona fa unesperienza di questo tipo, nel campo generativo ne rimane una
flebile traccia: sul lungo periodo, le innumerevoli differenti tracce cominciano a configurarsi in un
costellazione che rappresenta la struttura profonda o lo schema ancestrale per raggiungere in
questo caso uno stato di comunione. Poi, ogni volta che una persona si trova di fronte a questa sfida,
in particolare quando essa la porta al di l di ci che fino a quel momento ha esperito nel proprio
viaggio individuale, il campo generativo accede a questa configurazione archetipica come risorsa per

aiutare ad affrontare la situazione.


Per, come abbiamo sottolineato, larchetipo in s generale e pu essere espresso individualmente
in infinite maniere. La comunione pu realizzarsi in infiniti modi. Ecco che la sfida per lindividuo
sta nel sintonizzarsi sulle configurazioni archetipiche che sono attive, e poi umanizzarle esprimendole
nel modo singolare e unico che meglio si presta alla singola persona. Se non lo facciamo, finiamo per
vivere privi dellenergia e della saggezza dellintelligenza generativa ancestrale, oppure veniamo
travolti e dominati da queste configurazioni perdendo cos il nostro s individuale. Jung chiamava
questo fenomeno inflazione dellarchetipo.
Ci auguriamo che questo vi aiuti a farvi unidea della differenza tra il livello archetipico e quello
personale. Uno dei compiti della mente generativa cognitiva quello di fare da sponsor alle
configurazioni archetipiche, traducendole in forme significative e utili per la persona. Ed questo
che intendiamo esplorare nel prossimo esercizio.
ESERCIZIO
PASSARE ATTRAVERSO ARCHETIPI DI TRANSIZIONE
Lesercizio che segue applica ad alcuni comuni archetipi il processo di PNL sistemica della
suddivisione dello spazio, la sintassi somatica e il concetto degli aggettivi caratteriologici, ed tratto
dai lavori di Carol Pearson (e Judith DeLozier) come metodo per esaminare fasi chiave del nostro
sviluppo. Pu essere impiegato per aiutare a seguire e gestire i cicli di transizione di cui constano le
nostre vite. un processo organizzato attorno allarchetipo del drago, che rappresenta qualcosa di
enorme, per lo pi sconosciuto e potenzialmente pericoloso. Alcuni tipici draghi sul sentiero della
vita dei membri della nostra specie sono questioni come la morte, ladolescenza, la vecchiaia, la
menopausa, i cambiamenti nella carriera, la pensione, la perdita e altri importanti momenti di
transizione. Gli altri archetipi coinvolti nel processo simboleggiano le varie fasi della nostra
relazione con il misterioso e pericoloso drago.
1. Definite il drago. Identificate la questione riguardante un momento di transizione che state
affrontando. La descrizione pu comprendere elementi chiave del contesto o dellambiente
collegati alla transizione, come ad esempio le reazioni delle persone care coinvolte o i dettagli
problematici riguardanti le circostanze del momento di transizione.
2. Create unancora nello spazio per il drago, e disponete nello spazio, in un cerchio attorno al drago
i seguenti archetipi:
a. LInnocente (non sa che il drago esiste)
b. LOrfano (travolto o consumato dal drago)
c. Il Martire (perseguitato dal drago)
d. LErrante (evita il drago)
e. Il Guerriero (combatte il drago)
f. Lo Stregone (accetta il drago)

FIGURA 2.4
Panorama degli archetipi di transizione
3. A partire da uno stato di obiettivit (metaposizione), notate quale archetipo di transizione state
occupando al momento in relazione al drago (lOrfano, il Guerriero e cos via), ricordando che in
alcune culture il drago un simbolo di buona sorte.
4. Associatevi nella posizione che rappresenta quellarchetipo, ed esplorate la postura corporea e i
movimenti (sintassi somatica) a essa correlati.
5. Cominciate a passare attraverso ciascuna delle rimanenti posizioni nel ciclo per raggiungere la
posizione dello Stregone (accettazione). Per ciascuna posizione esplorate postura e movimenti
(sintassi somatica) associati a quellarchetipo. Terminate il processo nella posizione che meglio
rappresenta la relazione che avete al momento con il drago. Notate che potete farlo conservando
completa coscienza dei passi successivi nel vostro ciclo di transizione.
6. Ritornate alla metaposizione e riflettete su quanto avete scoperto e appreso.
RD: Per fare questo esercizio avrete bisogno di un po di spazio per il cerchio sul quale vi
muoverete. un esercizio pensato perch esploriate somaticamente, e poi promuoviate
cognitivamente, le vostre reazioni a una importante sfida nella vostra vita. Ci riferiremo a questa
sfida in termini del drago che state affrontando sul percorso del vostro viaggio delleroe;
esploreremo i modi in cui state rispondendo alla sfida nel presente e i modi in cui potreste farlo

diversamente. Porremo laccento su una serie di diverse configurazioni archetipiche come modelli
ricorrenti di risposta e reazione.
SG: Le configurazioni archetipiche sono mostrate nella figura 2.4. La prima lInnocente, che non sa
che il drago esiste. La seconda lOrfano, che travolto o consumato dal drago, e sta perdendo tutto.
Poi viene lErrante, che evita il drago e vive allontanandosene. La quinta configurazione quella del
Guerriero, che si oppone al drago e lo combatte. E infine vi lo Stregone, che in grado di accettare
il drago e trasformarlo in una risorsa. Questi archetipi sono stati suggeriti da Carol Pearson nel suo
libro Leroe dentro di noi. Sei archetipi della nostra vita.
RD: Uno dei processi fondamentali che applicheremo quello della sintassi somatica, che ho
sviluppato insieme a Judith Delozier. Soma il termine greco per corpo, quindi somatico un
aggettivo che sinonimo di corporeo. Sintassi, riferita al linguaggio, riguarda non le parole di per s,
ma lordine in cui si susseguono. La sintassi somatica volta a identificare ed esplorare le
configurazioni somatiche impiegate in un processo, per poi vedere come il loro ordine possa essere
trasformato e modificato.
Per fare lesercizio vi muoverete su un cerchio. Al centro del circolo vi il drago, che rappresenta la
sfida che state affrontando; disposte attorno al drago vi sono le posizioni di ciascuno dei sei archetipi
di transizione.
Cominciamo quindi con il drago. Create uno spazio in cui potete in un baleno balzare nella tana del
drago E mentre percepite quello spazio, chiedetevi dov in questo momento il drago nel vostro
viaggio delleroe. nelle vostre relazioni pi intime? nel vostro lavoro?
SG: nel vostro stato di salute fisica?
RD: nella relazione che avete coi vostri figli? Con la vostra famiglia? nella vostra relazione
con la vostra cultura? Qual la cosa che veramente vi spaventa o vi travolge? Quando avete
identificato la vostra sfida, fate un passo avanti e calatevi in quellenergia. Poi, quando siete pronti,
fate un altro passo avanti nella tana del drago, e sentitene lenergia. E mentre la percepite, lasciate
che il vostro corpo assuma unespressione fisica una postura, un gesto, un movimento che
rappresenta il drago. Sentite veramente quellenergia. Fate in modo che non sia solo unidea astratta;
fate in modo che sia una sensazione concreta. Quando la percepite veramente, ancoratela in quel
luogo, lasciatevela e fate un passo indietro. Respirate e uscitene, muovete il corpo, scrollatevela di
dosso.
Ora esploreremo come vi ponete in relazione al drago, la sfida, in termini di risposte archetipiche.
Mentre attraversiamo ciascuna configurazione archetipica, notate semplicemente dove vi trovate al
momento. Non ci sono reazioni giuste o sbagliate, niente da giudicare.
Dunque cominciamo con larchetipo dellInnocente. Linnocenza significa essere ignari, comportarsi
come se si fosse ignari, della presenza del drago. Permettetevi veramente di recuperare quellenergia
innocente e infantile. Come la percepite nel vostro corpo?
SG: Qual e dov la sensazione? Quale postura? Quali movimenti? Quali processi interiori sono

associati allinnocenza?
RD: E potreste notare se siete o meno centrati nellesperire linnocenza. E qual la relazione tra
quello stato di innocenza e il drago? Magari non ve ne alcuna.
SG: Notate se state impiegando la forma negativa di dissociazione da ci che temete, o quella
integrata di ricerca di un luogo pi profondo di apertura e assenza di cinismo.
RD: E se ci sono suoni che accompagnano il tutto, si pu emetterli. Permettetevi semplicemente di
percepire dallinterno quella configurazione archetipica, e il modo in cui essa in relazione con la
vostra sfida.
Quando siete pronti, potete poi uscirne e scrollarvi di dosso lo stato.
E passare alla stazione successiva, quella dellOrfano. LOrfano una persona abbandonata, che non
ha casa. Trovate il luogo dentro di voi dove fare esperienza dellOrfano. LOrfano sopraffatto e
travolto dal drago. Entrate in contatto con quel posto dentro di voi. Permettetevi di esplorare e
scoprire le sensazioni corporee la postura i movimenti i pensieri di base e le immagini della
vostra configurazione dellOrfano. Se e come vi sentite abbandonati o travolti o persi.
E datevi la possibilit di esplorare qualsiasi movimento che accompagni la configurazione
archetipica, lasciando che il vostro corpo ve lo mostri. E se ci sono suoni, bene farli uscire
Limitatevi a divenire quella configurazione, permettendovi di conoscerla da capo a piedi.
E poi, quando siete pronti, potete uscire da quellenergia. Scrollatevela di dosso, scrollatela via ed
espiratela fuori. Scuotetevela di dosso.
La prossima energia larchetipo del Martire, la presenza che si sente perseguitata dal drago.
Lasciatevi aprire allesperienza del Martire dentro di voi. Lasciatevi percepire completamente quel
luogo e quellenergia le sensazioni i pensieri le immagini la postura i movimenti le
espressioni verbali i suoni. Qual la vostra configurazione di martirio in relazione a questo
drago? Lasciatevi semplicemente entrare in essa nel profondo e conoscerla.
Magari vi sentite delle vittime, ma la cosa vi provoca rabbia. Non giusto che questo stia
succedendo a voi! A volte c una sorta di indignazione, di percepita ingiustizia a volte
autocommiserazione. Permettete a qualsiasi cosa sia presente di risvegliarsi nel vostro corpo e
scoprite qual la sintassi somatica. A volte pu essere un atteggiamento impettito a volte
lamentoso per come siete stati fraintesi o maltrattati Di qualsiasi cosa si tratti, notate il vostro
schema di risposta alla sfida in qualit di Martire.
Poi uscitene E ancora una volta, potete muovervi un po scrollare via lenergia espirarla
tornare a centrarvi.
Il prossimo archetipo lErrante. LErrante evita il drago. Fa finta che non ci sia.
SG: Taglia la corda se ne va nella direzione opposta il pi lontano possibile.

RD: Quindi lasciatevi veramente diventare lErrante. Entrate in questa configurazione, percepitene le
sensazioni il modo in cui reagite al drago a partire da quella posizione percepite la postura, i
movimenti, le configurazioni somatiche e cognitive associate allErrante.
SG: Potreste percepire che mentre entrate in uno specifico archetipo cominciano a intrufolarsi al suo
interno anche elementi di altri. Limitatevi a notarlo, e continuate a tornare a sintonizzarvi
sullarchetipo in questione. Diventate una sola cosa con esso a livello somatico mentre lo osservate a
livello cognitivo. Nella coscienza generativa cerchiamo sempre quel fluido sia/sia dellessere al
tempo stesso partecipanti e osservatori, nel reciproco completamento dei due ruoli.
RD: Date spazio allarchetipo, lasciate che si esprima in voi ora. Quali sono i movimenti? Quali i
suoni? Qual la sintassi somatica della vostra configurazione dellErrante? E ancora una volta,
quando siete riusciti a esperirla e onorarla, potete uscirne. Scrollatevela di dosso, scuotetela via e
lasciatela andare.
La prossima figura quella del Guerriero. Il Guerriero vuole combattere il drago, sconfiggerlo,
controllarlo in maniera aggressiva vuole uccidere il drago vuole liberarsene. Trovate il
Guerriero dentro di voi in relazione al drago che avete scelto. Pu esserci un movimento, o una
postura associata. Potrebbe esserci un suono. (Alcuni partecipanti gridano Huh! Pooh! Shh!
Ha! e cos via) Ok, sento che c un po di buona energia guerriera in aula. Mi piace. Poi uscite
anche dalla configurazione energetica del Guerriero, lasciate che scorra attraverso e fuori da voi.
Larchetipo finale in questo ciclo quello dello Stregone. Quindi entrate in contatto con la vostra
magia la vostra capacit di trasformarvi la vostra capacit di ricevere e accettare e di usare
la vostra alchimia. Lo Stregone accetta il drago, e accettandolo lo trasforma. Lo Stregone ha a sua
volta il potere di cambiare forma. Attingete alla vostra capacit di passare da una forma allaltra i
movimenti, le sensazioni, le energie dello Stregone.
E poi ancora una volta, quando siete veramente riusciti ad accedere alla relazione che intercorre tra
quellenergia e il drago uscitene espiratela liberatela tornate al vostro centro lasciatela
andare.
Bene, questo il primo passaggio attraverso il ciclo degli archetipi. Ora faremo un secondo giro per
accertarci che percepiate e recuperiate il dono, il valore di ciascuna posizione archetipica.
SG: E ancora una volta, qualsiasi configurazione, specialmente se archetipica, pu essere un
problema cos come una risorsa, a seconda del tipo di relazione che avete con essa.
RD: Ed per questo che nel secondo giro ci centreremo, in maniera tale che possiate percepire pi
profondamente il valore di ogni archetipo e vedere poi come integrarlo nel pi profondo senso del
vostro essere. Gi ora, mentre riflettete sul percorso che avete appena compiuto, potreste avere una
percezione di quali siano stati gli archetipi in cui vi siete sentiti pi centrati, e di quelli in cui invece
vi siete sentiti pi sconnessi e sbilanciati. Ribadisco, qualsiasi configurazione, specialmente se
archetipica, ha un proprio dono e anche una propria ombra.
SG: Riflettete su quali di queste energie archetipiche avete usato di pi per dissociarvi da voi stessi.

Quando vi trovate di fronte alle vostre sfide magari vi date alla fuga come lErrante? O magari
fingete che quelle sfide non esistano? O affogate i vostri problemi con alcol, droghe,
autocommiserazione o continue lamentele? Il primo giro era unoccasione per osservare i modi in cui
solitamente reagite o reagireste; il secondo serve come opportunit per percepire come potete usare
ciascuna configurazione archetipica come risorsa di trasformazione.
RD: E nel trasformare voi stessi ovviamente trasformate anche il drago. Allora, cominciamo con il
centrarci respirate percepite le piante dei vostri piedi la vostra connessione con la terra
SG: la vostra coda di canguro
RD: Le ginocchia morbide
SG: e trovate come allineare la vostra colonna vertebrale
RD: Lasciate che il vostro respiro sia profondo e libero
SG: e sentite come il rilassamento si sviluppa nei vostri muscoli mentre vi centrate e vi
rilassate e poi sentite la vostra energia aprirsi a partire dal vostro centro cosicch anche la
vostra coscienza comincia a espandersi verso lesterno come se attorno a voi ci fosse un campo
energetico mentre vi calate sempre pi profondamente in una presenza interiore calma e centrata.
RD: Percepite quel senso, come dice Martha Graham, di avere il vostro canale aperto alla speciale
energia che in voi che qui nella stanza, ora. Lasciate che accada spontaneamente.
SG: E mentre lasciate che quel campo energetico si espanda a partire dal vostro centro per
estendersi tutto intorno a voi rendetevi conto che state aprendo uno spazio che il drago non pu
invadere Aprendo questo spazio dentro di voi aprendo questo spazio tutto intorno a voi cos
che ciascuna di queste configurazioni archetipiche possa espandere la vostra percezione di essere
presenti passando attraverso il vostro centro e portandovi nel mondo con maggiore pienezza.
RD: E poi quando siete pronti e vi sentite centrati lasciatevi entrare senza sforzo nella posizione
dellInnocente e cominciate ad assumere la sintassi somatica dellInnocente rimanendo sempre
connessi con il vostro centro.
SG: Potreste invitare le configurazioni energetiche e gli schemi di informazioni dellInnocente a
passare attraverso il vostro centro come se fosse un canale umano nel quale potete veramente
ritrovare linnocenza.
RD: E ricevete i doni archetipici dellInnocente tutti gli apprendimenti ancestrali e la saggezza
dellinnocenza lapertura alle possibilit la capacit di provare infantile meraviglia e
curiosit di essere affascinati dal mondo.
SG: Accogliete queste cose come un dono da un altro mondo ricevetelo attraverso voi stessi e
lasciate che vi guarisca Lasciate che vi aiuti a recuperare la vostra pienezza e interezza nella
relazione con questo drago.

RD: Non uninnocenza che deriva dallignoranza. uninnocenza che deriva da uno spirito che non
pu essere danneggiato o inquinato.
SG: Uninnocenza che deriva dallautopurificazione dalleterna presenza della conoscenza
originaria.
RD: Percepite quella purezza nella vostra anima, nel vostro spirito. E poi, rimanendo centrati, portate
il dono dellinnocenza nella posizione dellOrfano. Lasciatevi entrare nellOrfano senza sforzo,
fluendo. Lasciatevi aprire e scoprire la sintassi somatica generativa dellOrfano. Percepitene il dono,
i poteri, la saggezza, il valore. Trovate il dono dellOrfano.
SG: Su un piano molto importante, siete realmente soli in questo mondo. Potete ricevere il dono, la
libert del vostro essere abbandonati?
RD: Trovate quel luogo di dolcezza e compassione.
SG: Potete percepire nel profondo dentro di voi che il primo strato di innocenza ancora presente
anche mentre scoprite questo secondo campo energetico, questo secondo strato sono un Orfano in
questo mondo sono solo sul mio cammino lo faccio con il mio centro e la mia connessione pi
profonda Percepite un senso di gratitudine nei confronti del drago perch vi permette di
connettervi profondamente con questo luogo archetipico di solitudine che ora portate in voi
con apertura.
RD: Scrive il poeta Hazif:
Non rinunciare alla tua solitudine
Cos rapidamente.
Lascia che ti tagli pi a fondo.
Lascia che ti fermenti e ti stagioni.
Pochi ingredienti
Umani o persino divini lo possono.
Qualcosa che manca nel mio cuore stanotte
Ha reso i miei occhi dolci,
La mia voce
Cos tenera,
Il mio bisogno di amore
Assolutamente
Chiaro.
SG: Permettete al vostro s di sentire nuovamente la dignit della vostra solitudine. Una solitudine
tremante aperta piena di bellezza.
RD: E poi portate con voi quel dono della vostra innocenza, e il dono dellOrfano, e con essi

lasciatevi cominciare a fluire con grazia nella posizione del Martire.


SG: Rimanendo profondamente connessi con il vostro centro aprendovi a un campo che trascende
tutto accogliete questa terza ondata di energia. Posso ricevere la sofferenza del mondo e rimanere
centrato e aperto a uno spazio che la trascende.
RD: Percependo il desidero di impegno per la giustizia e la correttezza.
SG: E ancora una volta, percepite la dignit percepite la dignit del Martire la forma pi
elevata, la coscienza pi elevata insita in esso.
RD: La volont e lapertura al sacrificio.
SG: I buddhisti amano dire il tuo cuore fatto per essere infranto pi e pi volte e poi
ancora crepandosi come un guscio che cede il posto a un interno pi tenero E mentre
percepite la dignit del vostro cuore infranto, profondamente a contatto con il centro umano che
ancora pi intimo permettetevi di sentirvi liberi in questo mondo lasciate che le vostre lacrime
cadano al suolo senza trattenerle e annaffiate semi di nuova vita.
RD: Una volta che siete riusciti a centravi in questa energia, inspiratela, fatela penetrare a fondo e
attraverso di voi fate in modo di aprirvi alla prossima tappa archetipica il grande archetipo
dellErrante portando con voi i doni di ciascuno degli altri archetipi per rendere pi ampia e
profonda la vostra esperienza di questa posizione.
SG: Lasciando che le onde dellInnocente vi scorrano attraverso lasciando che le onde dellOrfano
vi scorrano attraverso lasciando che le onde del Martire vi scorrano attraverso e lasciando che
le onde dellErrante comincino a entrare in voi.
RD: Fate esperienza di tutti i doni dellErrante: mettersi in cammino per nuovi mondi esplorare
luoghi sconosciuti lasciarsi alle spalle ci che non fa per noi allontanarsi da una situazione
negativa scoprire nuovi spazi e possibilit mai immaginate prima.
SG: Visitando molti, molti luoghi. Muovendovi al di l del drago al di l della vostra famiglia al
di l delle vostre vecchie convinzioni La libert di andare ovunque nel mondo della coscienza
vivente esserne coscienti e reclamare questo diritto, questo bisogno, come proprio e inalienabile.
RD: Smettendo di essere ancorati e diventando liberi c cos tanto al mondo oltre al drago.
SG: Liberi di prendere congedo liberi di rendervi conto Ho un viaggio che mi compete, un
sentiero mio da percorrere.
RD: Liberi di sganciarvi e lasciarvi alle spalle ci che non pi necessario.
SG: Durante la ricerca, sul sentiero del viaggio delleroe, qualcosa nel pi profondo di voi,
peregrinando, finir nel campo di coscienza nella grande avventura di diventare appieno un
essere umano.

RD: Poi portate con voi i doni dellInnocente, dellOrfano, del Martire e ora anche dellErrante nel
vostro stato centrato, e integrate queste risorse nellenergia del Guerriero.
SG: Come se unenergia cominciasse a pulsarvi attraverso risvegliando in voi un luogo per
proteggere la santit della vita per essere capaci di dire no per essere capaci di conquistarvi
uno spazio in questo mondo e di difenderlo. Non hai diritto di ferirmi n il mio corpo n il mio
cuore saranno violati.
RD: Far tutto ci che in mio potere per portare il mio dono al mondo per portare guarigione
a me e agli altri.
SG: Inspirate in voi tutto questo sentitelo pulsare. Apritevi allenergia che lo accompagna
queste energie provengono da una mente antica di grande coraggio e amore di s alla quale potete
aprirvi a una mente generativa forgiata dal viaggio delleroe di tutti gli esseri viventi che sono
venuti prima di noi protegger questa vita che mi stata donata rispetter questo corpo che
mi stato donato.
RD: E quando siete pronti e percepite quel senso nel profondo del vostro centro, potete compiere la
transizione finale e passare a quel luogo di magia e trasformazione.
SG: Alcuni dicono che la pi elevata delle energie umane. Ricordate percepite il vostro centro
lasciate che lenergia venga da dentro e dal profondo, attraverso il vostro centro Lenergia dello
Stregone, il guaritore archetipico Lasciate che per prima cosa tocchi e guarisca tutte le vostre
ferite personali.
RD: Lasciate che vi risvegli e vi trasformi.
SG: Alcune tradizioni pongono laccento sulla presenza di un corpo pi profondo di quello che reca
la ferita. Dentro di voi alberga un cuore intatto un corpo in voi che non ferito intero
intatto completo. Lasciate che il processo di guarigione vi riporti alla vostra vera natura di totalit
intatta e invulnerata.
RD: Trovate quella fonte di magia dentro di voi una magia che compie miracoli una magia
capace di andare al di l e penetrare il mistero. Quando ero un ragazzo e incontrai per la prima volta
Milton Erickson, a un certo punto mi mostr un biglietto, sul quale era raffigurato un omino in piedi
su un piccolo pianeta nel bel mezzo di un vasto universo e cera scritto: Quando pensi a quanto
enorme e misterioso luniverso, non ti senti piccolo e insignificante?. E quando si apriva il
biglietto, dentro cera scritto: Nemmeno io! (Risate) Perch quando ci si sente parte di quel vasto
mistero, non si piccoli e insignificanti. Si grandi e misteriosi proprio come luniverso, connessi
alla mente pi vasta che arriva attraverso di voi per rendervi magici.
SG: E mentre percepite tutto questo, permettetevi di avvertire una sensazione ancora pi profonda
attraverso il vostro centro e in ogni fibra del vostro essere percepite la solitudine dellOrfano
che attraverso il centro si irradia nel mondo il cuore infranto del Martire santo, come un fuoco che
si irraggia attraverso il vostro centro.

RD: Percepite la sensazione di spazio e di libert dellErrante attraverso il vostro centro.


SG: Attraverso il vostro centro mentre si apre verso il mondo sentite il voto sacro del
Guerriero.
RD: Percepite la ferocia e la determinazione.
SG: Attraverso il centro mentre si apre al mondo percepite il vostro potere di guarire
RD: Sentite lenergia creativa dello Stregone e la possibilit di trasformare.
SG: E con quelle onde, dentro a onde, dentro ad altre onde, potreste voler guardare ancora una volta
al drago a partire da questa condizione.
RD: Portando con voi tutti questi doni tutte queste energie e, soprattutto, il vostro essere
centrati Ora tornate a calarvi nel drago.
SG: E godetevi la capacit tutta umana di portare totale trasformazione totale guarigione a
partire da questo luogo dentro di voi e tutto intorno a voi.
RD: Andate incontro allenergia del drago assorbitela lasciatela scorrere attraverso di voi e
intanto lasciate che la trasformazione abbia luogo.
SG: Portate il drago nella luce di trasformazione della vostra piena umanit. Questa il vostro
patrimonio il vostro dono la vostra chiamata in quanto esseri umani. Qualsiasi drago incontriate
nel corso del vostro grande viaggio attraverso questo mondo lasciate che vi faccia connettere
sempre pi profondamente con i centri della coscienza umana in grado di trasformare sia voi sia il
drago. Questa la via del viaggio delleroe.
RD: Questo il sentiero della vostra evoluzione.
SG: Possiate quindi, nei giorni a venire, dire a questo sentiero S! Tutto ci viene nel mondo
attraverso di me. S! Faccio appello ai recessi pi profondi delle mie energie ancestrali
aiutatemi siate al mio fianco mentre cammino sul sentiero del viaggio delleroe. S ogni
giorno in mille modi diversi dir di s al mio viaggio delleroe.
RD: Io apro ora il mio canale.
SG: S! S! S! Mille volte s! Perch ora potete vedere cosa comporta distogliersi dal proprio
centro e cosa si ottiene respirando attraverso di esso la posta in gioco alta (a voce pi alta,
rivolgendosi direttamente al pubblico) Direte dunque di s?
RD: Presto, dite s
Partecipanti: S!
SG: Non vi sento

Partecipanti: (pi fragorosamente) S!


RD: Cosa avete detto?
Pubblico: (Ridendo con entusiasmo) S! S! S!
RD: Bene. Dopo unesperienza del genere pu essere utile prendersi qualche momento per riflettere
su ci che ha avuto luogo per voi durante lesercizio. Cosa avete scoperto? Cosa vi ha dato questo
viaggio? Potete scegliere di scrivere le risposte o di parlarne a un compagno.

DOLCE TENEBRA

SG: Ci auguriamo che abbiate potuto farvi unidea della differenza che pu fare rimanere presenti
quando si apre linconscio creativo e archetipico. Lenergia archetipica pu essere o meno daiuto, e
questo dipende da quanto siete centrati e presenti e dal tipo di relazione che intercorre tra voi e
larchetipo. Ricordate, voi siete la differenza che fa la differenza! Potete scegliere di calarvi di
petto nella vita, anzich voltarle le spalle. Questa la differenza che fa la differenza.
Nel chiudere questa parte del seminario, abbiamo due poesie che vorremmo condividere con voi.
Vorrei leggervi una parte di un componimento di Rainer Maria Rilke intitolato Berberis che
maturano. La dedico a tutto il lavoro che avete compiuto qui oggi, perch come dice Rilke:
Luomo che non riesce a chiudere gli occhi in pace
Certo che dentro di lui vi visione dopo visione
Semplicemente in attesa della notte
Per emergere attorno a lui nelle tenebre
Per lui finita, come un vecchio.
Nullaltro verr; non gli si apriranno nuovi giorni
E tutto ci che accade lo inganner.
Persino Tu, mio Dio. E Tu sei come una pietra che lo trascina ogni giorno pi a fondo nellabisso.
Ecco che il mio grande desiderio per tutti noi che molte volte, ogni giorno, ciascuno chiuda gli
occhi, con la certezza che vi un susseguirsi di immagini che si aprono attorno a noi nelle tenebre. E
a proposito di tenebre
RD: e delle immagini che emergono da esse desidero leggere un testo di David White, intitolato
Dolce tenebra.
Quando i tuoi occhi sono stanchi
Anche il mondo stanco
Quando la tua vista non c pi
Non vi parte del mondo che possa trovarti.

ora di entrare nella tenebra


Dove la notte ha occhi
Per riconoscere chi le appartiene.
L puoi essere sicuro
Che non ti manca amore.
La tenebra sar per te un grembo
Stanotte.
La notte ti dar un orizzonte
Pi ampio di quanto spazi la tua vista.
Devi imparare una cosa:
il mondo fatto per essere liberi in esso.
Rinuncia a tutti gli altri mondi
Eccetto quello cui appartieni.
A volte ci vogliono la tenebra e il dolce
Isolamento della tua solitudine
Per imparare
Che qualsiasi cosa o chiunque
Non ti porti in vita
Non abbastanza grande per te.
RD: Vi auguriamo quindi, per stanotte, un po di dolce tenebra.
SG: (Parlando in maniera pi rapida) E quindi per completare questo giorno, ricordiamo le parole
del grande Martin Luther King Jr.: Liberi, finalmente, liberi, finalmente! Grazie, Dio onnipotente,
siamo finalmente liberi!. E allora vivete come persone libere!
Sar un piacere rivedervi domattina.
(Prolungato applauso e grida di approvazione)

TERZO
GIORNO

IL CAMPO GENERATIVO

SG: Buon giorno, classe! (il pubblico risponde a tono) Vi auguriamo unottima giornata. Nella
prossima parte della nostra esplorazione del viaggio delleroe ci concentreremo sullimportante
strumento del vivere nella mente di campo generativa.
RD: Si tratta di una mente creata dalle relazioni tra molteplici menti. Gregory Bateson diceva che la
mente individuale un elemento allinterno del sistema di una mente pi vasta. Quello che vogliamo
dire che la mente del singolo costituisce di per s un campo ed un sottoinsieme di un campo pi
vasto; vi sono esperienze di conoscenza che hanno luogo al di l della mente dellindividuo. Se
guardate allopera creativa di un qualsiasi genio che si tratti di Mozart, da Vinci, Disney o Einstein
si nota veramente questo attingere a una mente pi vasta, segnalato da espressioni come Non sono
io che creo: qualcosa che avviene attraverso di me.
SG: Una volta chiesero al grande ballerino russo Nijinskij: Come mai riesci a saltare cos in alto?.
Evidentemente Nijinskij era il Michael Jordan dei suoi tempi, ed era in grado di saltare pi in alto di
quanto si credesse possibile. E Nijinskij rispose: Non posso rispondere io a questa domanda,
poich non sono io a saltare in quel modo. Non so chi sia a farlo, ma non puoi chiederlo a me, perch
non sono io.
RD: Mozart a sua volta dichiar: Non posso forzare la mia musica a venire. Posso mettermi in uno
stato in cui la ricevo in cui comincia a scorrere. Descriveva il processo creativo come qualcosa
che aveva luogo in un sogno piacevole e vivace.
SG: Stiamo quindi postulando lidea che la creativit venga da un luogo che trascende la nostra
mente conscia. E quando siamo del tutto presi dalla mente conscia, ci ritiriamo dalluniverso
creativo.
RD: Vogliamo sottolineare che, come nel caso della mente somatica e di quella cognitiva, esistono
versioni generative, non generative o persino degenerative della mente di campo. Come nel caso
delle prime due menti, potete perdere il vostro centro nella mente di campo, con conseguenze
negative. A volte, quando faccio consulenze aziendali, appena metto piede nellorganizzazione
percepisco subito un campo negativo in essere. Avete probabilmente tutti fatto esperienze del genere.
Non il colore delle pareti o le dimensioni delledificio: il campo energetico in azione. E pu

essere un campo energetico creativo oppure oppressivo.


SG: facile perdersi nel campo. Ad esempio, lesperienza della dipendenza consiste nel perdersi in
un campo senza contatto con il proprio centro umano.
RD: Oppure, pensate allesempio che abbiamo fatto prima riguardo ai soldati americani nella
prigione irachena di Abu Ghraib. Possiamo restare intrappolati in un campo energetico di paura,
rabbia e violenza capace di influenzare il nostro comportamento. Quindi, parte di ci che significa
operare a livello generativo consiste nellaprirsi al campo dinamico attivo al momento, aprendosi
per in seguito a uno spazio che lo trascende. lo spazio della percezione che in grado di
abbracciare una cosa senza diventare la cosa che abbraccia. Ad esempio, un importante campo di
esperienza attorno al vostro corpo la percezione energetica di quella che potremmo chiamare una
seconda pelle.
SG: Per diventare una persona completa, per essere pienamente umani, dobbiamo sviluppare questa
seconda pelle. Non labbiamo alla nascita, qualcosa che cresce lentamente nel tempo. I bambini
non ce lhanno. Abbiamo visto tutti bambini che giocano liberamente finch non entra nella stanza uno
sconosciuto. E cosa succede solitamente a quel punto? I bambini si bloccano. Vi capitato di
vederlo, no? E quando i piccoli rimangono paralizzati in presenza di un estraneo, dove rivolgono
subito lo sguardo? Alla mamma o al pap. Mamma, pap, famiglia e comunit: sono queste cose a
fungere da seconda pelle per il bambino.
Ricordo una volta in cui portai mia figlia di tre anni a lezione di nuoto. Era primo pomeriggio e io
ero lunico pap presente, cos dopo la lezione io e lei avevamo lintero spogliatoio degli uomini
tutto per noi. Io ero da un lato della fila di armadietti e Zoe stava giocando vicino allingresso dal
lato opposto. A un certo punto la porta si apre ed entra un tizio molto grosso: aveva laria simpatica e
gentile, ma un corpo e unenergia di grosse proporzioni. E quel che peggio, appena entrato si
rivolse a Zoe con tono amichevole ma voce molto alta dicendole: Ciao, bambina! Come stai?.
(Risate)
Zoe, come era naturale aspettarsi, rimase paralizzata dalla paura e fiss lo sguardo su di me,
disperata. Io, come avrebbe fatto qualsiasi genitore, dissi: Va tutto bene tesoro, pap qui con te. E
lei corse da me aggrappandosi alla mia gamba e frapponendomi tra lei e lo sconosciuto. (Robert
corre verso Steve e gli si aggrappa alla gamba. Il pubblico ride) Sono cose che abbiamo visto tutti,
vero? Ecco cosa intendiamo per seconda pelle: lo spazio intorno a noi che ci permette di essere
visibili senza sentirci invasi o travolti dalla presenza altrui. Ed un esempio di quello che
intendiamo per campo generativo.
RD: Nei termini del viaggio archetipico che abbiamo esplorato nellesercizio Attraversare gli
archetipi di transizione, passando dallInnocente allOrfano, dal Martire allErrante, e infine dal
Guerriero allo Stregone, parte dellesperienza riguarda proprio lo sviluppo di una seconda pelle.
Questa seconda pelle creativa non unarmatura o un muro: come nel caso della pelle del corpo, la
seconda pelle in grado di dare e di ricevere informazioni ed energia. Percepiamo il tatto attraverso
la pelle, tramite essa entriamo in contatto con le cose. Ed essa anche capace di agire in modo
selettivo, una sorta di filtro che pu rivelarsi molto utile per creare tanto comunione quanto
separazione. Ovviamente una coscienza generativa ricopre entrambe le funzioni contemporaneamente

connessa con se stessa, e al tempo stesso con qualcosa che la trascende.


Qualche tempo fa stavo lavorando con un cliente che era un manager di altissimo livello in
unazienda internazionale di prodotti e servizi tecnologici. Il suo dipartimento era quello che nel
mondo raccoglieva maggiori profitti per lorganizzazione. Stavamo parlando di leadership, che lui
defin essenzialmente il processo di introdurre energia positiva nel campo di un sistema. Che si
trattasse del suo team, della sua azienda o di uno specifico meeting, riteneva che il suo lavoro fosse
quello di portare energia positiva e proattiva. E per fare questo, naturalmente, necessario anche
gestire linevitabile energia negativa che viene a emergere. Bisogna essere in grado di trasformare
lenergia negativa presente in un campo. Una delle cose che quel manager faceva regolarmente come
pratica quotidiana era, ogni mattina prima di andare al lavoro, calare la sua attenzione nel proprio
corpo e percepire la propria energia, misurandola attentamente. La misurava come uno spazio tra le
sue mani, poi prendeva limpegno di tornare a casa dalla sua famiglia con la stessa quantit di
energia alla fine della giornata lavorativa.
La capacit di questo manager di percepire, stabilire e sostenere un livello positivo di energia
corporea richiede unattenzione a quello che chiamiamo campo sia dentro di lui sia nellambiente
che lo circonda. Ecco che questa idea di una seconda pelle diventa molto importante, perch ci
saranno pressioni e stress in qualsiasi sfida o esperienza intensa. Potete immaginare, nel caso di quel
manager, che le necessit del suo lavoro e delle persone che fanno affidamento su di lui potrebbero
succhiarne lenergia, esaurendola e trasformandola in modo negativo. Diventa quindi molto
importante avere le capacit necessarie per gestire quelle dinamiche di campo.
SG: Unimportante distinzione che stiamo facendo riguardo alla coscienza generativa di campo la
presenza di due livelli: il primo composto dai molti campi di contenuto dinamici allinterno dei
quali operiamo; il secondo il metalivello, lo spazio privo di contenuto nel quale teniamo questi
campi dinamici e lavoriamo su di essi. Il primo livello quello del contenuto, il secondo quello del
contesto. Per quanto concerne il primo livello, operiamo sempre con contesti o campi dinamici
multipli. Lo spazio attorno al nostro corpo un campo. Questa stanza un campo.
RD: Lo spazio tra voi e le altre persone un campo.
SG: La vostra storia personale un campo. La vostra famiglia un campo. La vostra cultura un
campo. Magari lavorate nel campo della terapia, in quello del coaching, o in quello degli affari. Il
vostro paese un campo, cos come la vostra casa. Ecco quindi che ci sono molti campi dinamici
coesistenti nei quali ci muoviamo. Ovviamente non tutti sono ugualmente attivi: la nostra vita una
configurazione di contesti attivi in costante mutamento.
RD: Ci sono quindi molti diversi campi dinamici che sono attivi in un determinato momento. La
seconda questione da considerare se un campo sia generativo o meno. Un campo pu essere
positivo o negativo, a seconda della presenza umana al suo interno e attorno a esso.
SG: E il terzo concetto chiave che c un campo al di l di tutti i campi, un metacampo che
trascende qualsiasi contenuto. Lo descriviamo come il campo generativo un campo di tutti i
campi che contiene e pervade positivamente qualsiasi campo sia attivo. Perch non crediate che sia
una distinzione esoterica senza fondamento pratico, vogliamo prendere in considerazione uno dei

principi chiave dellaikido: mai cedere i propri occhi allattacco (o allaggressore). un principio
molto pratico; se lo si viola si viene assorbiti dallattacco e probabilmente sconfitti da esso.
Perci, quando subisco unaggressione da una persona, ma anche da un pensiero negativo o un
ricordo traumatico, o una sensazione di paura interiore la domanda : come reagir con la mia
attenzione? La mente priva di allenamento solitamente si blocca sulla minaccia negativa. (Steve
esemplifica diventando teso, fissando lo sguardo, e facendosi piccolo) Nellaikido chiamiamo
questo fenomeno cedere il proprio centro. A quel punto perdo me stesso nel campo
dellaggressione. unesperienza che conoscete tutti, vero? Ci blocchiamo sul problema,
dimenticando ogni altra cosa, e perdendo il contatto con le nostre risorse. Ecco che il concetto di
campo generativo significa in questo caso rispondere a una sfida aprendo la propria percezione al di
l di essa. Permettere alla propria attenzione di ampliarsi invece di restringersi. Aprirsi a uno spazio
che trascende il problema, per poter contenerlo senza diventare una sola cosa con esso. Questo uno
dei punti su cui soprattutto ci concentreremo nella parte di seminario che segue.
RD: Abbiamo detto che la comune reazione a una sfida percepita quella di chiudersi, passando a
strategie di sopravvivenza del tipo attacco, fuga o paralisi. Reagiamo alle sfide contraendoci,
dissociandoci e cercando di controllare il problema o di liberarcene. Abbiamo postulato che, per
ottenere risultati straordinari, necessario operare nello spazio al di l dei problemi. Dobbiamo
creare spazio per i problemi senza esserne limitati. A livello generativo somatico, lo si fa
centrandosi. A livello generativo cognitivo, lo si fa con la sponsorship. E al livello del campo
generativo, lo si fa aprendosi al di l.
SG: Per introdurre questo argomento, vi proponiamo una bellissima poesia sul campo generativo.
scritta dal punto di vista dei nativi dAmerica. Per alcune trib native americane la foresta un
campo generativo primario. La foresta la mente pi profonda, la saggezza pi profonda,
lintelligenza pi profonda.
Ecco Perduto, di David Wagoner.
Rimani immobile. Gli alberi davanti e i cespugli di fianco a te
Non sei perduto. Ovunque tu sia sei nel Qui,
E devi trattarlo come un potente sconosciuto,
Devi chiedergli di poterlo conoscere e che ti conosca.
La foresta respira. Ascolta. Risponde,
Ho creato questo luogo attorno a te.
Se lo lasci, puoi ritornarci di nuovo, dicendo Qui.
Non ci sono due alberi che siano gli stessi per Corvo.
Non ci sono due rami che siano gli stessi per Passero.
Se hai perso il senso di ci che fanno un albero o un cespuglio
Allora tu sei certamente perso. Quindi rimani immobile.
La foresta sa dove sei. Devi lasciare che ti trovi.
SG: A differenza di quanto sostiene il pensiero occidentale tradizionale, stiamo esplorando lidea
radicale che ogni parte delluniverso abbia una coscienza, e che la coscienza sia in realt il campo
generativo che crea e forma lenergia del mondo. Questa coscienza opera come un campo unificato
che implicitamente connette ogni cosa al suo interno. Se vi ritirate o disconnettete da questi campi

pi ampi, sono guai. Perch non possiamo farcela da soli: necessario agganciare la nostra mente,
allinearla, aggiogarla a una pi grande.
Mi ricordo della storia di un vecchio rabbino che camminava per la citt con un lungo cappotto nero,
le mani ficcate profondamente nelle tasche. Alla fine qualcuno lo ferma e gli chiede. Rabbino, come
mai le mani sempre in tasca? E il rabbino tira fuori le mani, rivelando che in ciascuna tiene un
pezzetto di carta. Oh, solo una mia piccola pratica. Su questo pezzo di carta, afferma mostrando
la mano destra, c scritto Sono il divino, sono il tutto, sono luniverso.
E questo altro biglietto, dice, mostrando la mano sinistra, recita Non sono altro che un granello
di polvere, sono minuscolo. Cenere alla cenere.
Ma perch entrambi i biglietti?, qualcuno gli chiede.
Be, risponde il rabbino, entrambi sono veri, ma penso che il trucco importante stia nel sapere
quale tenere a mente in quale momento.
Questo senso di connessione al proprio s e anche al campo pi vasto una delle sfide insite nel
viaggio delleroe.
RD: Si tratta di unabilit che necessario allenare. Oggi indagheremo alcune pratiche in questo
senso, ma importante riconoscere che ogni persona deve trovare quelle che funzionano meglio per
lei. Alcuni anni fa intervistai il fondatore della seconda pi grande compagnia di spedizioni al
mondo. Stavamo discutendo di come risolvere un problema particolarmente spinoso a livello
organizzativo. Gli chiesi: Come fai tu per risolvere questo tipo di problema? Cosa fai?. Mi
aspettavo che mi rispondesse con una qualche sofisticata strategia analitica, perci rimasi sorpreso
quando disse: Be, a dire il vero, vado a farmi un giro in bici. Fare un giro un bicicletta era la
pratica che, coinvolgendo la sua mente somatica, lo metteva in condizione di connettersi al suo centro
e aprirsi al di l di esso verso il campo generativo. Pi tardi, durante lintervista, trattammo un altro
problema difficile che la sua azienda stava affrontando, e scherzando dissi: Allora, scommetto che
dovrai farti un bel giro in bici per risolverlo.
Lui scosse il capo e in tutta seriet mi disse: No, no! Non puoi fare un giro in bici per QUEL tipo di
problema: un problema per il quale necessario andare a giocare a golf!. (Risate) In altre parole,
questo dirigente aveva delle pratiche molto specifiche per aprirsi e andare al di l del campo del
problema. Vedeva queste attivit come una delle principali ragioni del suo successo negli affari.
SG: E peraltro, quando facciamo coaching, questa una domanda pratica molto semplice e
importante:
Quando hai bisogno di ritrovare te stesso, cosa fai?
una domanda semplice per scoprire cosa fa una persona per uscire dalla propria testa e accedere a
un campo pi aperto e armonico. Potete poi utilizzare il medesimo processo esperienziale per aiutare
la persona ad aprire un campo generativo atto a esplorare una situazione difficile in un contesto
completamente diverso.

RD: Per alcune persone si tratta di unattivit fisica; per altre potrebbe essere leggere una poesia.
Ecco quindi una poesia che per me dice molto sullaprirsi e sul chiudersi. di e.e. cummings.
laddove non ho mai viaggiato, felicemente al di l
di ogni esperienza, i tuoi occhi hanno il loro silenzio:
nel tuo gesto pi fragile ci sono cose che mi circondano
o che non posso toccare perch sono troppo vicine
il pi fugace dei tuoi tocchi mi schiude senza sforzo
per quanto io mi sia chiuso come le dita di un pugno
tu mi apri sempre petalo dopo petalo come la primavera
(toccando con misteriosa abilit) la sua prima rosa
o se il tuo desiderio di chiudermi, io e
la mia vita ci chiuderemo con grande bellezza, allimprovviso
come quando il cuore di questo fiore immagina
la neve che scende attenta su tutto;
nulla di ci che ci dato di percepire in questo mondo eguaglia
il potere della tua intensa fragilit: la cui sensazione al tatto
porta la mia mente al colore dei suoi paesi
rendendo la morte e per sempre con ogni respiro
(non so che cosa sia in te che chiude
ed apre: so solo che qualcosa in me comprende
che la voce dei tuoi occhi pi profonda di tutte le rose)
nessuno, nemmeno la pioggia, ha mani tanto piccole.
RD: Per me, questa poesia parla in modo meraviglioso del processo dinamico di aprirsi e chiudersi a
un campo. Proprio come non siamo sempre centrati, non siamo nemmeno costantemente aperti al
campo. Vi un ciclo ritmico di apertura e chiusura che fa parte del pi grande viaggio generativo, un
ritmo naturale andare allinterno per connettersi con se stessi, poi aprirsi verso lesterno per
connettersi al di l di se stessi. In questo modo il centro individuale e il campo collettivo si
bilanciano e completano a vicenda.

PRATICHE PER ENTRARE IN CONNESSIONE CON IL CAMPO


SG: Oggi vogliamo fare una serie di esercizi per darvi un senso e unesperienza del campo
generativo, specialmente in termini di come percepire quali siano le pratiche giuste per voi, come
crearle, mantenerle e utilizzarle in modo creativo per favorire cambiamento e trasformazione. Il
primo esercizio piuttosto diretto: unesperienza di gruppo nella quale vi faremo da guida. una
pratica che si ritrova in diverse tradizioni: in ipnosi tradizionale viene chiamata tecnica delle mani
magnetiche; nelle tradizioni orientali del mente-corpo, come tai chi e chi kung, conosciuta come
la sfera di energia.
RD: In queste tradizioni lidea di chi o ki quella di unenergia o forza vitale che permea tutto,
corpo umano compreso (un po come la forza in Guerre Stellari). Seguendole, perci, si fa pratica

di come sintonizzarsi a questa energia sottile e lavorare con essa come fonte di salute e azione
intelligente.
SG: Mentre vi guidiamo in questo processo, vi preghiamo di non pensare che vi stiamo in qualche
modo ipnotizzando, o di stare subendo passivamente un controllo: pensate alla cosa come a un
esperimento percettivo tutto vostro. la vostra esperienza di apprendimento, siete voi ad avere il
controllo. Sfruttate il nostro coaching per aiutarvi a esplorare ci che possibile per voi.
RD: E per farlo avrete bisogno di rilassarvi e scoprire in voi unaltra intelligenza che in grado di
aprirvi e guidarvi. Per percepire i campi e lavorare con essi, non potete essere dominati dal vostro
pensiero conscio e dal controllo dellego. Pensate a questa cosa come al suonare uno strumento
musicale, al fare qualcosa di artistico, o al pensare in modo creativo dovete sintonizzarvi con un
processo pi profondo e lasciare che esso diventi il sistema di guida. Per questo necessario che
sviluppiate una percezione concreta della vostra coscienza, poich questa la base esperienziale per
percepire un campo.
SG: Vi chiediamo quindi di limitarvi ad assistere e sostenere la vostra esperienza. In tutti questi
processi siete al tempo stesso partecipanti e osservatori, e questo richiede che coltiviate il punto di
equilibrio tra ottima concentrazione e totale rilassamento. Se siete concentrati ma non rilassati,
lesperienza del campo sottile non pu aprirsi perch bloccata dalla vostra tensione. Ma non
funziona nemmeno se siete troppo rilassati, come quando guardate la televisione o ve ne state seduti a
un bar. Dovete quindi pensare in termini di rilassata concentrazione, come un atleta o un praticante di
arti marziali, coltivando un senso di curiosit riguardo alla possibilit che ci possa aprirvi a una
esperienza pi profonda.
RD: Un altro termine per questo equilibrio tra rilassamento e concentrazione la parola presenza.
Siate presenti in ogni fibra del vostro essere.
Adesso, per cominciare lesercizio, mettetevi in una posizione comoda.
SG: Mentre vi rilassate e vi raccogliete, fate s da cominciare a entrare in sintonia con il vostro
centro. In qualsiasi modo scopriate sia meglio per voi, fate s da cominciare ad abbandonare la presa
da qualsiasi altra cosa e a tornare dolcemente verso il vostro centro.
RD: Questo sempre il primo passo. Prima di aprirvi al campo, trovate il vostro centro, perch una
coscienza non centrata d luogo a campi negativi o non integrati.
SG: Lasciate che la vostra consapevolezza vi attraversi il corpo. Fatela scendere nel corpo, poi
lasciate che si apra al di l di esso. In aikido diciamo: Scendi nel centro, apriti al campo. Scendi nel
centro, apriti al campo. Scendi nel centro, apriti al campo.
RD: E cos facendo, potete sentirvi comodamente radicati, con le piante dei piedi che vi ancorano al
suolo dolcemente ma con fermezza.
SG: E mentre esplorate quel processo, potete lasciare che le nostre voci diventino una cosa
secondaria. Le nostre voci possono essere voci di sottofondo.

RD: La vostra attenzione primaria profondamente assorbita nel vostro centro.


SG: E mentre lo fate, accertatevi che le vostre mani siano separate e appoggiate sulle gambe.
Prendetevi qualche istante per allineare le vertebre della colonna vertebrale lasciatevi respirare
su e gi lentamente su e gi attraverso la spina dorsale.
RD: Potete immaginare un filo robusto che delicatamente tira verso lalto la parte superiore del
cranio, rilassando i muscoli ma estendendo la colonna vertebrale.
SG: Una bella tecnica in questo senso quella della cosiddetta Croce celtica. Mentre vi rilassate,
portate le mani sul vostro centro: fatelo molto lentamente, tanto lentamente che potrebbe sembrare
che nemmeno le stiate muovendo. E quando sono arrivate sul centro, lasciate che mani e braccia si
aprano lungo lasse verticale.
RD: Una mano sale, e laltra scende, come se steste aprendo qualcosa.
SG: Ancora molto lentamente, come se le mani non si stessero realmente muovendo pur
muovendosi. Una mano sale lungo lasse verticale sollevando quel robusto filo dorato su
attraverso il chakra del cranio su verso i cieli. Al tempo stesso, laltra mano si muove gi gi
gi lungo lasse verticale aprendo attraverso il passaggio della spina dorsale verso la terra
sotto E mentre muovete una mano verso il basso, potete anche molto lentamente e molto
sensualmente muovere laltra verso lalto.
RD: E la vostra attenzione pu spostarsi verso lalto, sullasse verticale verso il cielo.
SG: E gi fino in fondo sprofondando fino al centro della terra al tempo stesso aprendo lungo
lasse verticale mettendo in sintonia la vostra attenzione attraverso la coscienza della spina
dorsale.
RD: Lasciate che le vostre mani aprano lasse verticale della croce, il nord e il sud della coscienza,
il cielo e la terra della vostra percezione.
SG: E poi, quando siete pronti, quando sentite che avete aperto lasse verticale tornate al centro
e cominciate ad aprire lasse orizzontale toccando il vostro centro con entrambe le mani
lentamente quasi come se le vostre mani non si stessero realmente muovendo pur muovendosi.
RD: Aprendo una mano verso la sinistra e laltra verso la destra lentamente ritmicamente
ripetitivamente.
SG: Lasciando che lenergia scorra attraverso le vostre dita. Percependo lenergia che si apre
attraverso i vostri polpastrelli e che si estende alle dimensioni infinite dellest e dellovest destra
e sinistra lasse orizzontale della coscienza lenergia che scorre attraverso di voi, creando un
canale tra est e ovest.
RD: Dispiegandosi Aprendosi, come una cerniera lungo lasse orizzontale della coscienza.
SG: Cominciando a estendersi attraverso lasse orizzontale allinfinito la mente che si ferma

in nessun luogo lenergia che scorre allinfinito E una volta che sentite aprirsi lasse
orizzontale potete cominciare ad andare avanti e indietro con le mani aprendo lasse verticale
le mani che vanno su e gi e poi aprendo lasse orizzontale le mani che vanno da est a ovest.
Potete lasciare che le mani si muovano come da sole, percependo una presenza pi profonda che
comincia a risvegliarsi. In molte tradizioni questo processo viene chiamato aprirsi alle quattro
direzioni. Lasciate che la vostra coscienza si apra a partire dal vostro centro nelle quattro
direzioni. Nord sud est e ovest. un aprirsi molto dolce sensuale un aprirsi a un
campo godendosi il modo in cui tutti i muscoli possono rilassarsi. Vi una presenza pi profonda
dei vostri muscoli. Unenergia sottile che pu scorrere su e gi, a destra e a sinistra in tutte e
quattro le direzioni.
Creare una sfera di energia
SG: E poi in quel campo che avete aperto potete sperimentare e provare a creare una sfera di
energia.
RD: E per farlo, potete lasciare che le vostre mani siano protese di fronte a voi, i palmi rivolti luno
verso laltro
SG: proprio come se teneste in mano una sfera di energia Una sfera pulsante, fatta di energia,
vibrante E mentre sentite le mani protese davanti a voi immaginate di tenere quella sfera di
energia con una presa non troppo stretta e non troppo leggera lasciate che le vostre braccia si
rilassino. Lasciate che le vostre spalle si rilassino. Lasciate che i vostri gomiti si rilassino e
percepite semplicemente la vostra armonia con quella sfera di energia. Potreste notare che ha una sua
propria sottile energia. Potreste accorgervi, per esempio, che quando inspirate, la sfera si espande
leggermente e che quando espirate, la sfera diventa un po pi piccola.
RD: E allinterno del pulsare tra le vostre mani potete percepire la presenza della sfera percepite
la presenza dello spazio allinterno dellenergia percepite la presenza dello spazio attorno alla
sfera di energia tutto allo stesso tempo.
SG: Scoprendo quali sottili e piacevoli modifiche potete attuare per entrare pi in sintonia
sintonizzandovi allenergia yin lesperienza di essere ricettivi, di essere aperti, di essere uno
spazio per contenere qualsiasi cosa sia presente esplorando le possibilit del mente-corpo e
sperimentando con la coscienza in unarmonia pi risonante rendendo pi profonda la
connessione inspirando ed espirando.
RD: Percepite quellenergia tra le vostre mani come se stesse irradiandosi dal vostro centro.
Irradiandosi attraverso le vostre braccia a partire dal vostro centro attraverso le vostre mani
allo spazio attraverso le vostre mani.
SG: Ancora una volta, date semplicemente alle vostre mani e alle vostre braccia il permesso di
muoversi come vogliono date loro la possibilit di muoversi senza il vostro controllo conscio
creativamente.
RD: Godetevi la percezione del senso unico della forza vitale la vostra vitalit la vostra

energia.
SG: E potreste fare degli esperimenti riguardo alla direzione della vostra attenzione mentale. Cosa
succede se la orientate al di l della sfera in modo che la sfera sia solo nella vostra attenzione
periferica? Cosa succede se vi sintonizzate di nuovo sulle quattro direzioni nord, sud, est, e ovest
sulla Croce celtica e percepite la sfera di energia e le vostre mani allinterno di quel campo
percettivo? straordinario notare come la nostra esperienza cambi in funzione di dove dirigiamo la
nostra attenzione. Lasciatevi semplicemente esplorare alcune delle possibilit.
RD: Potete notare come, se cominciate a immergervi nei vostri pensieri, questo abbia un effetto sulla
sfera. Comincia a scomparire? pi difficile da percepire? Ma se riportate la vostra presenza
appieno nel vostro corpo, e a partire dal centro al di l di esso, potete percepire un senso molto
diverso del campo.
SG: Ecco, questa sfera rappresenta una semplice versione di un campo uno spazio in grado di
contenere molte esperienze diverse. E quello che succede al campo quando cominciamo a introdurre
certe esperienze, una delle nostre principali curiosit. Quindi ora aggiungeremo un altro pezzo
allesperimento: introdurremo unenergia non integrata nel campo. Tra qualche istante la mia voce
cambier assumendo una configurazione non integrata e vi chiederemo di notare semplicemente
cosa succede alla vostra sfera energetica quando percepite la configurazione non integrata. Limitatevi
a osservare con curiosit. Ecco
(Steve passa a una voce arrabbiata e aggressiva) Non so cosa diavolo stiamo facendo qui penso
che sta roba sia solo una presa per il culo Non ha nessun senso.
(Una breve pausa, poi Steve torna a usare una voce gentile) E notate semplicemente cosa
successo alla vostra sfera. scomparsa? diventata pi piccola? diventata pi fredda?
RD: diventata pi luminosa o pi spessa?
SG: Notate semplicemente leffetto su di voi. Questo un esempio di cosa succede al campo del
vostro inconscio creativo quando ricevete configurazioni non integrate e per una qualunque ragione
non potete appoggiarle.
RD: Passiamo ora a vedere cosa succede quando invece possiamo appoggiarle e fornire
sponsorship. Per cui fate un respiro, lasciatevi liberare da ogni tensione, e permettetevi di
riconnettervi al vostro centro. Centratevi pienamente.
SG: Ancora una volta, nulla a cui attaccarvi nella vostra mente. Nulla da fare nel corpo se non
rilassarvi. Percepite di nuovo il vostro centro, e poi percepite appieno la sfera.
RD: Percepite lenergia che si irradia dal vostro centro. Percepite quel senso del tenere in mano la
sfera di energia uno spazio meraviglioso che pu tenere e contenere tutto ci che ha bisogno di
essere contenuto, qualsiasi cosa necessiti di sponsorship.
SG: Percepite la sfera come uno spazio sacro delicato e resistente, in grado di assorbire in modo

sicuro qualsiasi cosa abbia bisogno di essere guarita qualsiasi cosa abbia bisogno di essere
trasformata. Bene. Respirate nellunit di mente e corpo che permette di essere in sintonia con il
campo energetico della sfera E tra un attimo ritorneremo a quella configurazione non integrata
ma questa volta non cedete a essa la vostra prima intenzione. Non date la vostra attenzione focale alla
voce negativa dedicatela invece al campo energetico a come trattenerlo, a come tenerlo in vita,
a come permettergli di essere sempre pi forte. Percepite quindi lenergia negativa che viene
assorbita nella sfera, curiosi di come assorbirla creando uno spazio sicuro sicuro per voi sicuro
per lenergia negativa. Lasciate che la vostra attenzione rimanga aperta e ampia, abbracciando il
campo periferico della sfera, al di l del problema negativo della voce.
RD: Proprio come nel processo per centrarsi in maniera attiva, in cui avete imparato ad assorbire le
cose nel vostro centro. Ora invece assorbite unenergia negativa in un campo pi ampio.
SG: Esplorando come avvolgere lelemento negativo con il campo usandolo come un santuario di
pace, sicuro tanto per voi quanto per qualsiasi cosa stiate contattando. Mantenete in vita il campo.
Non cedete la vostra mente al problema. Lasciate che la vostra mente risieda nel campo generativo al
di l di esso.
RD: Sintonizzandovi con il vostro centro anche attraverso il vostro asse verticale. Siate presenti nel
vostro corpo, anche mentre vi aprite al campo che va al di l del problema.
SG: Ok, adesso prendetevi qualche istante per centrarvi e sintonizzarvi con il campo. Bene ora
continuiamo.
(Steve ritorna alla voce rabbiosa e aggressiva) Non sopporto queste puttanate! Sono tutte cazzate!
Ma che sta stronzata del s profondo. Roba da matti! Arrrrrgh!
(Steve si ferma un attimo, e ritorna alla voce gentile) Ok, notate semplicemente cosa successo.
Respirate osservate apprendete. Siete stati in grado di entrare in contatto con lenergia? Di
riceverla, assorbirla, accompagnarla e ridirigerla? Ha reso la sfera pi forte? Pi luminosa? Pi
grande? Siete riusciti a provare compassione? Curiosit? Maggiore calma? Ecco cosa pu fare per
voi sviluppare un campo generativo: pu permettervi di percepire una coscienza pi profonda che vi
circonda, una presenza pi vasta di qualsiasi problema possa mettervi alla prova in un dato momento.
E aprendo e mantenendo un campo potete trovare la sicurezza e la capacit di coesistere con
qualsiasi cosa si presenti, senza precipitare in essa. Ecco che questo il primo di una serie di
esercizi che esploreremo oggi per aiutarvi a capire come muovervi per gestire queste cose.
Prima di ritornare, percepite semplicemente la vostra relazione con il vostro campo interiore. Notate
qualsiasi cosa abbiate esperito o appreso ora e che volete ricordare per dopo. E se c una semplice
promessa o un voto, un impegno che potete prendervi con voi stessi riguardo al connettervi pi
profondamente ogni giorno con il campo energetico del vostro S Generativo, cogliete loccasione e
fatelo ora.
RD: Pensate al voto di quel manager di cui parlavo in precedenza quellimpegno a prendersi cura
di s per il campo della sua energia personale durante la giornata; pensate a come notarla, a come
prendervene cura, a come preservarla e impiegarla per aiutare gli altri. E quando siete pronti,

vorremmo chiedervi di prendervi qualche minuto


SG: per tornare lentamente qui nella stanza
RD: e permettere alle vostre mani di tornare qui nella stanza lasciare che le vostre gambe
tornino qui nellaula e infine che il vostro intero essere ritorni allo spazio in cui vi trovate.
Accedere alla mente di campo tramite la presenza
SG: Bentornati. Speriamo che abbiate avuto una cognizione di come, per sintonizzarvi a un campo
sottile, dobbiate trovare questo equilibrio tra lenergia dellattenzione che si estende verso lesterno
e lenergia che invece volta a ricevere. State cercando di trovare il punto di equilibrio tra yin e
yang: il punto in cui il Tao, la via, si apre la qual cosa non che un altro modo per parlare del
campo generativo.
RD: Vogliamo anche suggerire che questo tipo di campo essenziale per la qualit delle vostre
interazioni con gli altri. La vostra presenza, la vostra energia, influisce sullesperienza dei vostri
clienti. Vogliamo dire, con questa idea di una mente di campo, che esistono certi tipi di pensieri
esperienziali e di percezioni che emergeranno quando siete con certe persone. Non una reazione
meccanica a ci che dicono o al loro aspetto, una reazione alla loro energia. Possiamo sfruttare
questa cosa in modo positivo: possiamo aprire un campo generativo in maniera tale che le persone
riescano a fare e dire cose che normalmente non riuscirebbero a fare o dire, creando connessioni e
idee che non emergerebbero se fossero da sole. Magari vi capitato che qualcuno vi dica qualcosa
come Mi piace veramente il tipo di persona che divento quando sono con te, il che ha attinenza con
il campo che avete condiviso con quella persona.
SG: Nel coaching e nella terapia si pone spesso la questione se il cambiamento provenga dal cliente
o dal coach. Diremmo che viene da entrambi e da nessuno dei due singolarmente: il cambiamento
generativo si produce dalla mente relazionale creata dal rapporto collaborativo tra i due. Linconscio
creativo non risiede allinterno della persona, un campo che si apre al di l di essa. Il campo
permette che lo spazio che sta nel mezzo faccia emergere idee dal nulla per creare qualcosa di
completamente nuovo e necessario.
Ma paradossalmente, questo campo che va al di l ha bisogno di essere creato e sostenuto dalle
parti o dai membri del campo stesso. Non potete quindi limitarvi a essere passivi e affidarvi al
campo. Questidea infantile pu a volte presentarsi nellambito dellipnosi, quando si pretende in
qualche modo che linconscio ci salvi da noi stessi. N tantomeno possiamo assumere un
atteggiamento dominante e forzare il processo creativo. Ancora una volta, stiamo cercando di trovare
lequilibrio tra yin e yang, in maniera tale che possiate creare una cosa che va al di l di voi,
mantenendola viva e permettendo che vi porga i suoi doni.
A volte chiamo questo equilibrio dellattenzione il principio di Errol Flynn. Come forse saprete,
Flynn stato uno dei grandi attori di film davventura e azione nella prima met del secolo scorso.
Oltre che sullo schermo, era un ottimo spadaccino anche nella vita reale, cos un giorno qualcuno gli
chiese: Dicci, Errol, come va impugnata una spada?, e lui rispose: Ah, ma semplice. Quando
devo impugnare una spada immagino sempre di tenere in mano un passerotto. Se stringi troppo

(Steve fa il rumore di qualcosa che si spiaccica) addio uccellino. (Risate) Me se stringi troppo poco
(Steve assume unaria distratta e indica poi un uccellino immaginario che gli vola via dalle mani)
il risultato lo stesso. E vale per gli uccelli quanto per le spade, e per le spade quanto per i campi e
tutte le altre connessioni generative. Intendiamo dire che le esperienze di campo generativo sono
propriet che emergono da questo tipo di equilibrio dellattenzione. Sono esperienze che si
risvegliano solo quando si entra in sintonia con una qualit pi elevata del proprio stato di
attenzione.
RD: Sono configurazioni generate dalla presenza della persona.
SG: E la buona notizia che in vostro potere farlo. alla portata di ogni persona riuscire a
percepire in modo creativo un campo generativo e operare al suo interno.
RD: Recentemente mi sono trovato a fare coaching a una donna che lavorava come consulente in
unorganizzazione. Si apriva al campo presente in quel contesto, ma senza mantenere ed espandere il
proprio centro, come abbiamo visto in precedenza. Si metteva in una condizione talmente ricettiva,
abbracciando qualsiasi cosa, che le energie non integrate del suo posto di lavoro finivano veramente
per travolgerla. Arrivava a casa dal lavoro ogni giorno completamente esausta: era arrivata al punto
di guardare la propria faccia allo specchio la mattina e non riconoscersi pi. Era come se quel
campo energetico la stesse trasformando in unaltra persona. E dunque abbiamo fatto un esercizio che
ora vi mostreremo, e che riguarda la costruzione di una seconda pelle. Costruirsi una seconda
pelle, come abbiamo discusso poche pagine fa, porta a un tipo di campo generativo che vitale per il
viaggio delleroe.
SG: La seconda pelle ci che vi permette di essere visibili senza esporvi a rischi.
RD: Vi permette di essere presenti senza diventare troppo vulnerabili o fragili.
SG: Per vivere il vostro viaggio delleroe, dovete essere disposti e pronti a entrare nel mondo e dire:
Questo il mio posto. Questa la mia verit. Questa la mia esperienza. Quanto vi riesce bene?
Dite (la voce di Steve acquisisce una presenza insicura e poco coerente) Be, questa la mia
verit credo penso tipo forse Be, magari no?. (Risate) Magari lasciamo perdere.
(Ancora risate) Ovviamente, allestremo opposto c latteggiamento di voler portare la verit nel
mondo a martellate. (Steve assume un atteggiamento da duro) Questa la verit assoluta, e far
fuori chiunque abbia qualcosa da ridire. (Risate) Cos, ancora una volta, per affermare la vostra
verit, per condividere la vostra presenza, c bisogno di questo campo energetico equilibrato, n
troppo morbido n troppo duro. qui che la seconda pelle vi permette di aprirvi in modo sicuro al
mondo, dando e ricevendo dal vostro s pi profondo mentre rendete visibile chi siete.
La vostra seconda pelle
RD: Spesso le persone dicono cose come: Se solo potessi ucciderlo con lo sguardo, o Lo sta
incenerendo con gli occhi. Sono descrizioni di attacchi energetici. Unimportante sfida del viaggio
delleroe come ricevere abilmente questi attacchi, lavorando su di essi positivamente. Ne abbiamo
fatto pratica a livello somatico con la procedura per centrarsi in modo attivo; ora vedremo come
farlo a livello del campo. E in particolare considereremo come vedere il campo che create attorno a

voi, e quali effetti ci abbia sulle vostre connessioni con il mondo.


A volte, quando guardo i coach allopera, vedo il loro campo energetico che domina i loro clienti.
Daltro canto, mi capita anche spesso di notare che, se lenergia del coach troppo debole, il cliente
non ha niente di tangibile su cui esercitare pressione per percepire che vi una presenza accanto alla
sua. Questa nozione del campo energetico attraverso il quale siamo interconnessi con il mondo ci
che intendiamo con seconda pelle.
Ecco una panoramica dellesercizio che dimostreremo a breve.
ESERCIZIO
SVILUPPARE UNA SECONDA PELLE
1. Identificate un contesto in cui vi sentite travolti, perduti o aggrediti a causa di un campo disturbato
od ombra (ad esempio una situazione in cui vi sentite intrappolati o vittime di un qualche tipo di
energia o vibrazione negativa timore, aggressivit, tristezza, depressione, esaurimento e cos
via). Non necessario che sia collegato a uno specifico contenuto o a una espressione
comportamentale; pu anche solo essere un senso non ben definito che provate in quel contesto.
2. Scegliete unarea sul pavimento di fronte a voi, entrateci con un passo e mettetevi in quella
situazione, immaginando di trovarvi in essa ora, di vedere quello che vedreste, udire quello che
udreste, e percepire quello che percepireste. Passate in rassegna ogni aspetto dellesperienza
soggettiva. Come vivete ed esperite limpatto su di voi di questa energia negativa? Come vi
sentite? Cosa accade nei vostri pensieri?
3. Uscite, allontanatevi dalla situazione e scrollatevi di dosso lo stato. Centratevi e radicatevi a
terra, diventando pienamente presenti nel vostro corpo. Sfregate le mani per scaldarle e renderle
pi sensibili.
4. Rivolgete i palmi delle mani in modo che siano luno davanti allaltro, vicinissimi, quasi a
toccarsi. Portate presenza e attenzione nelle vostre mani, e lasciate che diventino talmente
sensibili da poter percepire lenergia della forza vitale del vostro corpo tra i palmi. Immaginate
che il vostro centro sia un generatore di energia. Immaginate che lenergia si muova dal vostro
centro verso lesterno attraverso le vostre braccia e le vostre mani. Percepite la presenza di
questa energia nello spazio tra i palmi.
5.

Muovete le mani allontanandole leggermente finch sono a una decina di centimetri luna
dallaltra. Mantenendo la vostra attenzione sulle mani, continuate a percepire il campo di energia
che esiste tra di esse a questa distanza. Muovere le mani avvicinandole e allontanandole
leggermente pu aiutarvi a percepire meglio questenergia. Nota: rimanete presenti e nel vostro
corpo. Se la vostra mente comincia a vagare e ad abbandonare il presente non sarete pi in
grado di percepire il campo.

6. Continuando a percepire la presenza del campo generato dal vostro centro, permettete lentamente
che le vostre mani e le vostre braccia assumano la posizione che avreste se vi accingeste ad
abbracciare qualcuno. Notate se riuscite a percepire il senso di abbracciare il campo energetico

che emana dal vostro centro e dal vostro corpo. Notate anche qualsiasi sensazione energetica
presente sul dorso delle vostre mani e nelle braccia (allesterno dellabbraccio).
7. Tenendo il senso di questo campo di forza tra le mani e tra le braccia, portatelo a circondare voi
stessi nella posizione in cui siete bloccati nella situazione difficile identificata ai punti 1 e 2.
Immaginate di scolpire e creare una seconda pelle attorno a quellimmagine di voi. La metafora
della pelle, a questo punto, importante. Non n unarmatura n un campo di forza: la pelle vi
permette di essere connessi e selettivi al tempo stesso. La pelle del vostro corpo protegge i
delicati organi interni, e contemporaneamente vi permette un contatto intimo con il vostro
ambiente. La pelle energetica che stiamo creando funzioner allo stesso modo per il campo.
Dedicate del tempo in pi per accertarvi che questa seconda pelle copra tutte le aree del vostro
corpo, soprattutto quelle dove vi siete sentiti pi vulnerabili (cuore, stomaco, gola eccetera).
Nota: se vi aiuta, potete aggiungere anche altri sistemi rappresentazionali (ad esempio
visualizzando la pelle come un campo energetico o come una luce di un certo colore).
8. Entrate nellimmagine di voi stessi che ora circondata da questa seconda pelle, e usate le mani
per accertarvi di poter percepire la presenza della pelle energetica attorno a voi. Percepite il
senso di contemporanea sicurezza, selettivit e connessione con lambiente circostante. Mentre
rifate esperienza del contesto e della situazione problematica, notate in quali modi diversi
percepite queste cose ora.
9. Fate ricalco nel futuro immaginando la prossima volta che vi troverete in quella situazione,
trovandovi allinterno della vostra seconda pelle.
Se state guidando unaltra persona attraverso il processo, centratevi e generate un campo con le
mani mentre guidate il vostro compagno. Mentre spiegate e dimostrate cosa fare, potete scolpire e
creare unulteriore seconda pelle anche per il vostro compagno.

DIMOSTRAZIONE CON EVA


(Eva si offre come volontaria per fare lesercizio)
RD: Ciao, Eva. Benvenuta al tuo viaggio delleroe. Mentre cominciamo lesercizio, vorrei chiederti
di condividere con noi qualche informazione riguardo alla situazione problematica che stai
affrontando.
(Eva ha laria un po ansiosa e ride nervosamente)
SG: Ok, grandioso, dunque la prima parte del campo energetico un po nervosa. Ti piacerebbe
prenderti un altro minuto pieno per permetterti di essere nervosa? (Risate. Eva comincia a
rilassarsi)
RD: Una delle cose che a volte facciamo per ottenere rapport a questo livello una sorta di
rispecchiamento energetico, in maniera tale che i nostri campi possano entrare in sintonia. Eva,

quello che vorrei facessimo rivolgerci luno verso laltra e lasciare che le mie mani si protendano
verso le tue e le tue verso le mie, senza arrivare a toccarsi, ma percependo lenergia nello spazio che
le separa. (Robert ed Eva avvicinano le mani, ma senza toccarsi del tutto)
E quello che vorrei provare a fare semplicemente percepire la tua energia e rispecchiarla, riceverla
e appoggiarla. (Robert ed Eva cominciano a esplorare la connessione energetica tra le loro mani)
importante che la mia energia non sia n pi debole n pi forte della tua, e ci sia solamente una
commistione, una ricezione e un rispecchiamento energetico Molto bene cos, grazie E puoi
anche sentire la mia energia Rispecchiala S, esatto Cos possiamo cominciare a percepire un
campo che si apre tra di noi e che pu essere ancora qui anche quando ci voltiamo per rivolgerci
verso il pubblico. Ecco che c un bel campo confortevole nel quale possiamo trovarci mentre
esploriamo questo processo insieme e quando sei pronta, condividi con noi ci che puoi riguardo a
quella situazione.
Eva: (Appare molto pi calma e centrata) Mentre facevamo queste cose, mi sono ricordata di una
volta in cui stavo occupandomi di un bellissimo progetto per conto mio. Ero in una trance creativa
era meraviglioso. Ero molto felice nella trance (Sorride) Era come se conoscessi me stessa meglio
che mai prima, chi ero e cosa volevo. Era un momento fantastico per me. E poi ho cercato di
comunicare questa mia esperienza ad altri, con il linguaggio, e si rivelato tutto molto difficile e
confuso. (Ride un po nervosamente)
RD: S, capisco.
Eva: (Commossa) E nessuno mi capiva. Si sono preoccupati per me e mi hanno portata da un dottore,
e sono finita in ospedale. Inizialmente stavo bene, perch avevo trovato me stessa. Sapevo chi ero.
Mi concedevo il tempo di cui avevo bisogno. Stavo accettando la mia sfida. Mi ero espressa, anche
se non ero stata capita. Dopo un po, per, diventato sempre pi difficile, e ho cominciato a
sentirmi persa. (Ha laria molto triste) Ho cominciato a perdere la forza, a dubitare di me stessa.
Tutti mi guardavano come se ci fosse qualcosa che non andava. Sentivo che non mi capivano, quindi
perch esprimermi? E cos ho cominciato a pensare che non ne valesse la pena e a sentirmi incapace
di ritornare al mondo. (Piange) E ora mi sento di nuovo tutta intera ma quella sensazione di
allora ancora dentro di me ed su di essa che vorrei lavorassimo.
RD: S. Stai intraprendendo un viaggio delleroe molto potente: portare i tuoi doni nel mondo, ma
sapere anche che l fuori ci sono persone che potrebbero non capire. Ho quasi la sensazione che nel
momento in cui sei veramente te stessa, la connessione con gli altri scompare rimani solo tu. Se
sono presenti altri, perdi te stessa. Ecco che la questione diventa molto interessante.
Anche un bambino ha bisogno di imparare queste cose. Se ci limitiamo a esprimere noi stessi
appieno, attorno a noi ci sono altre persone che potremmo infastidire, ferire, disturbare, far sentire
aggredite o confuse. Quindi molto importante che abbiate questa sorta di seconda pelle, che vi
permette di essere voi stessi e rimanere voi stessi, e al tempo stesso essere in connessione con gli
altri: cos potete sentire il vostro dono, e anche condividerlo con gli altri.
SG: Voglio solo sottolineare che la sequenza che sta descrivendo Eva decisamente tipica del
viaggio delleroe. una cosa che deve succedere. Significa che leroe comincia a sentire la propria

chiamata e muove i primi passi nel mondo. Ed fantastico per un po, finch si imbatte in un demone.
E il demone fa quello che fanno i demoni infrange il campo delleroe, e Eva cade in una sorta di
trance regressiva negativa. Ma lei continua a ritornare nel mondo, rispondendo a questa chiamata a
conoscere se stessa e a condividere se stessa nel mondo. Vogliamo quindi veramente apprezzare il
fatto che Eva percorra in profondit il sentiero del suo viaggio delleroe. Questo ci permette di
essere curiosi riguardo a quali risorse potrebbero aiutarla a rimanere connessa con il suo centro e il
suo campo generativo mentre incontra di nuovo alcuni di quegli inevitabili demoni.
RD: lidea fondamentale del fatto che quando ci risvegliamo, non accadr sempre in un modo che
gli altri sono in grado di ricevere. una sfida molto interessante, quella di essere pienamente se
stessi e al tempo stesso essere anche insieme agli altri. Non volete essere puniti o messi in un
ospedale psichiatrico perch disturbate la gente, anche se lo fate entro quella che la vostra verit,
vero? E allora come posso fare per essere me stesso e rimanere me stesso in contatto con altri che
sono diversi da me, o allinterno di una cultura che percepisco differente da me? Non questione di
cedere se stessi o sottomettersi passivamente.
SG: Dobbiamo veramente accettare il fatto che esistono molte persone e presenze in questo mondo
che non vogliono che ci risvegliamo. (A Eva, con un sorriso) Grandioso, no? (Eva ride)
SG: E non vogliono che si risvegli neanche Robert. E allora spero che tu possa accettare lappoggio
e la sponsorship di zio Robert e zio Stephen in qualit di custodi sul tuo cammino. (Eva ride di
nuovo).
RD: Cos, ancora una volta, la cosa importante di un qualsiasi tipo di pelle che ci permette di
connetterci agli altri. Dobbiamo poter essere in grado di connetterci agli altri che ci circondano. Al
tempo stesso la pelle deve anche essere selettiva riguardo a cosa lascia entrare. E allora troviamo
una situazione in cui recentemente hai davvero riconosciuto questa sfida, in cui stavi scomparendo
per via della comparsa degli altri. Lasciati percepire quella situazione, e fa un passo avanti in quel
contesto e rivivilo per un momento. (Robert indica uno spazio sul pavimento di fronte a Eva)
(Eva fa un passo avanti e chiude gli occhi per percepire a fondo lesperienza)
RD: E limitati in primo luogo a notare semplicemente cosa succede. Calati in quella situazione e
nota cosa senti nel tuo corpo. (Eva appare abbattuta) Cosa percepisci nel tuo corpo, e dove? Qual
la sensazione?
Eva: Il mio corpo trema. Non provo desiderio di vivere. Non mi sento capace di nulla.
RD: S
Eva: (Piangendo sommessamente) Non ho nulla qui. Tutto ci che ho sognato era follia. Nulla ha
senso, mi sento cos rifiutata.
RD: E, Eva, per favore, nota lenergia che ti sta travolgendo. Fa in modo da prendere coscienza
dellenergia che ti mette in quelle condizioni. La senti venire in un qualche punto del tuo corpo, o
attorno al tuo corpo?

Eva: come se mi stesse schiacciando.


RD: S, ti schiaccia Da sopra?
Eva: S, anche da davanti.
RD: bene cominciare a notare che quellenergia proviene da fuori di te. Ora ti chiederei di lasciare
quella situazione e di fare un passo indietro tornando nella tua posizione originaria, scrollandoti
quellesperienza di dosso e lasciando che si disperda.
(Eva fa un passo indietro, apre gli occhi, respira a fondo e si soffia il naso)
RD: Ok, bentornata qui tra noi. (Rivolto al pubblico) Vi siete probabilmente trovati tutti almeno una
volta in una di quelle situazioni opprimenti che vi fanno sentire schiacciati e travolti dal giudizio e
dalla disapprovazione altrui. quello che chiamiamo un campo negativo, quando ci si trova sotto
linfluenza di messaggi di sponsorship negativa. Le sensazioni di Eva venivano tutte da sponsorship
negativa. Messaggi di sponsorship positiva sono: Tu esisti. Ti vedo. Sei preziosa. Sei unica. Hai
qualcosa da dare. Sei la benvenuta. Potete notare qui che nella situazione di Eva sono attivi invece
proprio messaggi del tipo opposto: Non esisti. Non meriti di esistere. Chi ti credi di essere? Non sei
speciale. Non conti. Non servi a niente. Non sei la benvenuta. Se anche morissi non cambierebbe
niente. Se anche non ci fossi non cambierebbe niente. lo stato opposto della sponsorship positiva.
Eva: Non credevo che volessero effettivamente negare me. Era come se mi volessero l, ma a patto
che non credessi nei valori con i quali stavo entrando in contatto. Non ce lavevano tanto con me,
quanto piuttosto con tutte le cose che hanno un significato per me. Avevo la sensazione che avessero
bisogno che io rinunciassi a tutti i miei valori. Ma senza quelle cose non ho n forza n felicit.
RD: S.
Eva: Non era contro di me come persona. Il problema era tutto ci in cui credo.
RD: Albert Einstein ha detto: I grandi spiriti incontrano sempre lopposizione di menti mediocri
comprese le proprie. (Qualche risata)
SG: Nel linguaggio dei campi, Eva sta parlando di come cade nel campo negativo di qualcun altro.
Quello che vogliamo fare in questo esercizio studiare come entrare in sintonia con il proprio campo
generativo in maniera tale da non cadere in altri campi negativi. Perch i campi negativi sono
dappertutto, in questo mondo.
RD: Quello che potete vedere qui lesatto opposto di ci che abbiamo descritto come lapproccio
ericksoniano. Erickson sottolineava la necessit di accettare e onorare ci che presente, in maniera
tale che possa essere appoggiato e integrato. Eva, invece, stava ricevendo proprio i consigli opposti:
Riprenditi. Supera tutte queste cose. Devi liberarti di queste sciocchezze. Se solo ti liberi di queste
cretinate poi starai bene. Erickson non ha detto al tizio che credeva di essere Ges Cristo: Liberati
di quella convinzione e starai bene. La sponsorship fondamentale, e tutto ha inizio con la
sponsorship di se stessi.

(Rivolto a Eva) Una delle cose che osserviamo qui la suscettibilit a quelli che Stephen chiama
alieni e che io ho battezzato virus del pensiero: idee negative esterne riguardo a noi stessi, che
accettiamo e che ci travolgono. E a quel punto non siamo pi in grado di vedere noi stessi. Ti torna?
(Eva annuisce) Dunque, quello che credo sarebbe utile qui vedere come possiamo aiutarti a creare
una seconda pelle che ti permetta di rimanere connessa con te stessa e aprirti al mondo. Stephen e io
ti faremo da sponsor e da custodi, ma il primo sponsor devi essere tu stessa.
Eva: Va bene.
RD: (Con voce calma) Vorremmo chiederti di cominciare radicandoti a terra e centrandoti. Stephen e
io facciamo la stessa cosa insieme a te. (Pausa) E quando sei pronta, porta le mani di fronte a te, i
palmi rivolti luno verso laltro Percepisci la tua forza Potresti trovare utile darti qualche
semplice messaggio positivo di sponsorship: Io esisto. Io sono. Ho un valore. Sono unica. Posso
dare il mio contributo. Ho il mio posto qui E inspira quei messaggi dentro di te. E quando sei
pronta
SG: puoi cominciare a protendere le mani
(Eva porta avanti le mani)
SG: e lascia che i tuoi palmi si rivolgano luno verso laltro Stiamo solo cominciando a
sintonizzarci mentre ti rilassi e senti lenergia tra le tue mani sintonizzarci con la possibilit che
esista una semplice e profonda presenza guaritrice che gi dentro di te per cominciare a
lasciare che lenergia scorra tra le tue mani.
RD: Unenergia che ha la capacit tanto di sostenere il tuo dono quanto di guarire le tue ferite.
SG: Unenergia pi profonda del tuo pensiero di cui puoi consentire lo sviluppo per poterla usare
nella cura di te stessa e circondarti con la parte pi profonda della tua integrit Riesci a
percepire quellenergia tra le tue mani, ora?
Eva: (Annuendo) S.
SG: Bene.
RD: E tra un istante, Eva, ti chiederemo di cominciare a muovere le mani attorno al tuo corpo, per
cominciare a scolpire e creare una seconda pelle non toccandolo realmente, ma aprendo il campo
attorno al tuo corpo cominciando a permettere che si sviluppi delicatamente un campo energetico
che avvolge il tuo corpo fisico.
SG: Quando sei pronta muovi le mani molto lentamente, molto dolcemente e delicatamente per
formare una seconda pelle attorno al tuo corpo Fa in modo da cominciare a scolpire una seconda
pelle. Comincia a creare unamorevole aura attorno al tuo corpo fisico con quellamorevole,
profonda e resistente energia tra le tue mani.
(Eva comincia a muovere lentamente le mani attorno al proprio corpo, modellando un campo

energetico)
SG: Esatto molto bene una guaina energetica che comincia a risvegliarsi tutto attorno al tuo
corpo fisico.
RD: Puoi usare le mani fin sopra alla testa, gi fino alle gambe, in maniera tale che ti circondi
completamente.
SG: Bene cos esatto.
(Eva appare profondamente assorbita dai lenti movimenti delle sue mani attorno al corpo)
RD: Le tue mani sapranno intuitivamente a quale distanza dal tuo corpo devono muoversi, o a che
distanza collocare la tua seconda pelle.
SG: Esatto creando uno spazio generativo per te stessa cos molto bene.
RD: E accertati che le mani aprano anche lo spazio dietro di te.
SG: Ed una cosa davvero meravigliosa vero come la profonda saggezza interiore del tuo
essere abbia una mente propria e possa aiutarti a percepire quello spazio generativo che si apre in
modo sicuro tutto attorno a te uno spazio di guarigione uno spazio sicuro. Creando un campo di
protezione attorno a te.
RD: Puoi anche accertarti che arrivi gi, fino ai piedi. Percepisci i tuoi piedi e le tue gambe protetti
dalla seconda pelle.
SG: Cos esatto percependo questa importante dote di ciascun essere umano di fare
esperienza di uno spazio profondo di calmo equilibrio centrato, uno spazio in cui essere al sicuro.
RD: E il campo dietro di te modella anche quello.
SG: Bene cos una fantastica seconda pelle un campo protettivo profondo che comincia a
risvegliarsi tutto intorno a te.
RD: (Rivolto al pubblico) E in qualit di coach sto notando dove le sue mani modellano, sto
guardando per vedere dove e come lei crea la seconda pelle. In questo modo posso anche
rispecchiare quello che mi sta mostrando con le sue mani. (Robert muove le mani attorno a Eva, a
una certa distanza da lei) Dove percepisco la sua seconda pelle, vedo di rinforzarla, di mescolarmi
a essa e di renderla pi profonda.
SG: Il tuo spazio speciale.
RD: E cos sto facendo sponsoring: non sto cercando di aggiungere nulla. Non sto aggiungendo la mia
energia sto solo rispecchiando la seconda pelle di Eva.
SG: Solo per te stessa

RD: Sto promuovendo la sua seconda pelle. La sto vedendo. La sto ricevendo, e la sto riflettendo di
rimando.
SG: Imparando come confidare profondamente nel tuo corpo capace di guarigione esatto
inspirando la saggezza del s esatto molto bene percependo te stessa in uno spazio
meraviglioso circondata da una delicata chiarezza e calma a volte percependola come un
sudario a volte come un velo a volte come una vibrazione Attorno a te vi uno spazio entro il
quale puoi camminare liberamente.
RD: (A Eva, delicatamente) Attorno a te vi uno spazio nel quale puoi percepire cosa sta accadendo
al di fuori di te e rimanere calma.
SG: S, cos esatto
RD: Percependo quei profondi messaggi di amore di s Io esisto sono unica ho qualcosa da
dare sono al mio posto, qui.
SG: E a partire da quel luogo puoi percepire altre presenze altre persone e proprio alla
distanza giusta abbastanza lontana da essere al sicuro abbastanza vicina da essere connessa e
semplicemente godendo del fatto di apprendere dalla tua saggezza interiore la distanza adatta per
percepire le altre presenze le altre persone in quella situazione.
RD: E mentre percepisci la distanza adatta e senti la seconda pelle puoi imparare a rimanere
connessa a te stessa percependo anche quelle altre persone, quelle altre energie e interagendo con
esse mentre rimani connessa dentro di te
SG: scoprendo la distanza adatta.
RD: E lascia semplicemente che le parti deputate a entrare, entrino
SG: alla distanza adatta.
RD: Scoprendo come la tua seconda pelle sia in grado di filtrare ci che entra e ci che esce.
SG: alla distanza giusta tra te e gli altri.
RD: In maniera selettiva.
(Eva fa un respiro profondo, segnalando che parte del processo completata)
SG: Esatto proprio cos Un respiro profondo di integrazione un senso meravigliosamente
meritato di guarigione e di integrit.
RD: Allora, quando sei pronta, Eva, puoi portare con te questo campo generativo della seconda pelle
mentre fai di nuovo un passo ed entri in quella situazione permettendoti di essere guidata e protetta
allinterno del campo energetico.

SG: Potresti sentire in maniera molto curiosa che il campo generativo a guidarti Stai
semplicemente camminando sotto la guida di quel campo, della saggezza pi profonda di quello
spazio la protezione della tua seconda pelle puoi lasciare che la seconda pelle sia il tuo sistema
di guida. Bene.
RD: Puoi muoverti in quel luogo continuando a mantenere il tuo spazio. Non importa dove ti trovi,
hai sempre con te il tuo spazio.
SG: Quindi, quando sei pronta puoi permetterti di fare un passo avanti ora con la presenza del
campo energetico e notare la differenza questa volta la tua prima attenzione ferma sulla seconda
pelle.
RD: Muovendo un passo nella prossima parte del tuo viaggio delleroe.
(Eva fa un passo avanti)
SG: Lascia che la tua connessione con il tuo centro e il tuo campo siano la tua attenzione primaria.
Potresti aver bisogno di usare le mani, a un certo punto, per percepire veramente il campo generativo
entro cui operi.
RD: E mentre percepisci appieno la connessione dentro e tutto intorno a te, puoi anche sentire entro
lo spettro della tua attenzione le altre persone in quel contesto.
(Steve e Robert si fermano per dare a Eva il tempo di esplorare lesperienza. Lei ha unaria
raggiante e pacifica, profondamente diversa da quella che aveva durante la prima fase
dellesercizio)
SG: Molto bene esatto con qualsiasi cosa tu ti stia connettendo, va molto bene E mentre ti
connetti con te stessa, nota semplicemente che quelle persone possono essere l.
RD: Ma tu sei qui con te stessa.
(Eva annuisce, sempre con unaria raggiante e un placido sorriso dipinto sul volto)
SG: Proprio l con te stessa il tuo campo.
RD: E puoi incontrare quelle energie che vengono da l con la tua energia e rimanere centrata
scoprendo come tu possa essere vicina ad alcune, e distante da altre Nota semplicemente qualsiasi
cosa nutra la tua seconda pelle, qualsiasi cosa ti metta pi in sintonia con essa.
SG: Permettendoti semplicemente di passare da una reazione a esse a un essere con te stessa.
(Eva fa un respiro profondo. Robert e Steve rimangono fermi, lasciandole lo spazio e il tempo per
integrare. Poi Robert parla con voce leggermente tesa a riorientarla)
RD: Ecco, sono curioso. A vederti da qui fuori, sembri incredibilmente diversa.

SG: E non solo hai un aspetto diverso, ma lo spazio attorno a te, lintera stanza emana unenergia
diversa. (Membri del pubblico che sono entrati in profondo rapport annuiscono)
RD: E allora, quando sei pronta, vorremmo invitarti a portare quella presenza con te quando ritorni
qui fuori tra noi.
(Eva si orienta verso lesterno. Appare toccata e raggiante, il cuore aperto e gli occhi gonfi di
lacrime)
RD: Hai laspetto di una che ha appena vissuto unesperienza meravigliosa. (Eva annuisce) Lasciati
semplicemente rimanere connessa a te stessa e percepisci tutte le fantastiche energie qui fuori nel
pubblico e nella tua vita che non sono te ma con le quali puoi interagire, e rimanere nel
contempo te stessa.
(Steve nota quanto il pubblico appaia toccato, e lo fa notare a Eva)
SG: E peraltro, potresti trovare davvero interessante prenderti semplicemente qualche istante per
guardarti attorno nella stanza e guardare le persone, vedere cosa c nei loro occhi e nei loro
cuori.
(Steve dirige delicatamente lattenzione di Eva sul pubblico. Lei sembra profondamente toccata e
sorpresa per la profondit della presenza delle persone in aula)
SG: E cosa vedi?
Eva: Amore vedo amore nelle persone.
SG: E percepisci veramente tutto questo, e ci che stanno riflettendo perch ci che vedi in loro
sei tu. Ti stanno rispecchiando fedelmente.
(Eva si commuove, ha laria felice e un po sorpresa)
RD: E potresti voler dire: Cavolo, ho il posto migliore di tutta laula!. (Risate)
(Rivolgendosi delicatamente a Eva) bello vederti percepire la tua presenza. Benvenuta a casa
davvero un piacere vedere te!
(Robert ed Eva si abbracciano)
SG: E quello che davvero bello sapere che ogni volta che hai bisogno di tornare in questo luogo,
basta semplicemente che batti i tacchi tre volte e, come Dorothy nel Mago di Oz, dici: Nessun posto
bello come casa mia. (Eva ride)
Nessun posto bello come casa mia Nessun posto bello come casa mia.
(Steve e Eva si abbracciano. Il pubblico scoppia in un applauso fragoroso, molti hanno le lacrime
agli occhi)

RD: Come ti stavo dicendo, anche questa unenergia che puoi lasciare entrare o meno. Possa tu
continuare a imparare questa fantastica capacit che hai di rimanere con te stessa anche mentre ti
connetti con gli altri. E possa tu continuare a percorrere con successo il sentiero del tuo viaggio
delleroe. (Ulteriori applausi) Che dici, un buon punto per fermarci, Eva?
Eva: S, decisamente.
RD: Grazie per aver condiviso questa parte del tuo viaggio con tutti noi. Sono curioso di sapere se ci
sia qualcosa che puoi dire riguardo allesperienza con la tua seconda pelle.
Eva: Il sentirmi profondamente centrata e integra nel mio spazio, in particolare quando mi hai fatto
immaginare le altre persone, stata la pi grande differenza. Prima, quando percepivo le energie di
altre persone, era come se mi giungessero direttamente addosso e dentro con un forte impatto. Sentivo
la loro ansia, la loro paura, e la cosa mi disturbava veramente. Ma quando ho percepito il mio
spazio, ci che passava il filtro e penetrava era solo il loro desiderio che io stessi bene. Riuscivo a
percepire le loro buone intenzioni e le loro domande, ma paura, ansia e disperazione, tutte quelle
cose rimanevano fuori. Riuscivo a vederle, riuscivo a vederle negli altri, ma non mi raggiungevano.
E non suscitavano nulla in me, perch non erano parte di me: quella disperazione non era mia.
RD: una cosa veramente potente da sapere: la loro energia non la tua. Loro hanno la loro, e tu la
tua. Una seconda pelle ti permette di distinguere proprio questo: ci che tuo e ci che non lo .
Possa tu continuare a conoscere questa importante distinzione durante il tuo viaggio delleroe.
SG: (Sorridendo) La forza con te, giovane Skywalker.
Eva: (Ride) Grazie mille!
(Il pubblico applaude mentre Eva lascia il palco)
RD: Adesso ora di fare pratica di questo esercizio con un compagno.
SG: Per prima cosa, identificate una situazione in cui cadete in un campo negativo. Entrate nella
situazione, percepite cosa succede e uscitene. Poi centratevi, ancoratevi, sintonizzatevi con il campo
energetico della seconda pelle. Infine, ritornate nella situazione, questa volta con la seconda pelle.
Questi sono fondamentalmente i passi da compiere.
RD: Come coach, il vostro ruolo quello di aiutare il compagno a creare la propria seconda pelle.
Siete nella posizione di uno sponsor e lobiettivo principale dello sponsor quello di vedere e
benedire. Non di aggiustare o salvare, ma di benedire, rispecchiare e promuovere. Facendo queste
cose, la vostra presenza la vostra risorsa pi profonda. Prima di cominciare lesercizio vi
suggeriamo di rivolgervi luno verso laltro con i palmi delle mani che guardano quelli del
compagno, ma senza toccarli; poi create rapport a livello di campo rispecchiando reciprocamente le
vostre energie. (Robert e Stephen fanno una rapida dimostrazione del processo di
rispecchiamento)
RD: Quello che spesso ho visto succedere negli esercizi di PNL che le persone pensano di essere

in rapport perch si sono rispecchiate a vicenda fisicamente. Se le energie non sono in sintonia, per,
manca tutto un altro livello di connessione che potrebbe fare veramente la differenza.
SG: Quando parliamo di sintonizzarsi intendiamo estendere e ricevere in egual misura: estendo la
mia energia e ricevo parimenti quella di Robert. Sto cercando di trovare il punto di equilibrio.
RD: E lo si fa a partire da uno stato centrato. come quando ci si centra in maniera attiva se non
sono centrato e qualcuno mi spinge e io spingo indietro a mia volta, ci sar uno scontro di forze che
prosciugher le nostre energie.
SG: Quando siete centrati e vi rispecchiate energeticamente a vicenda, lincontro di energie diventa
invece unesperienza estremamente piacevole. Vi far uscire dalla vostra testa ed entrare nella mente
del campo relazionale.
RD: Quindi cominciate con il sintonizzare le vostre energie. Poi, durante la fase in cui il cliente sta
modellando la propria seconda pelle, il coach pu fare sponsoring usando le proprie mani per
rispecchiarla, come una sorta di ulteriore copertura esterna. (Steve comincia a modellare la propria
seconda pelle, e Robert ricalca con le mani i movimenti, offrendo il proprio sostegno) Ricordate,
non state creando delle cose per il vostro compagno non sto creando questo per Stephen. Sto
ricevendo e rispecchiando la sua energia, onorando e benedicendo la presenza che sta dipanando.
SG: Se farete questo, di solito importante chiedere il permesso. Potete chiedere semplicemente Va
bene se ti sostengo rinforzando la tua seconda pelle?, e poi fate attenzione alle risposte tanto verbali
quanto non verbali. Se quando le vostre mani si avvicinano una persona si ritrae, evidentemente non
le siete daiuto. Dovete percepire quella che in aikido chiamiamo ma-ai, che possiamo tradurre dal
giapponese come distanza adatta abbastanza vicino da entrare in connessione, abbastanza lontano
da rispettare e dare spazio. Dovete trovare e onorare la ma-ai in ogni momento di connessione, in
questo o in qualsiasi altro esercizio.
RD: Per questo utile il rispecchiamento energetico iniziale: permette a entrambi di sintonizzarsi sul
campo relazionale che contiene e guida tutte le parti. Potete anche chiudere gli occhi e percepirlo. E
sfruttate tutto questo per trovare il modo migliore per connettervi con voi stessi e con il compagno.

ENERGIE ARCHETIPICHE: TENEREZZA, FEROCIA E GIOCOSIT

SG: Ci auguriamo che questo esercizio, nonch il processo della sfera energetica che abbiamo
seguito prima, cominci a darvi un senso del campo generativo come spazio libero da contenuto
allinterno del quale potete assorbire qualsiasi cosa sia presente, coesistendo con essa senza
identificarvi.
Peraltro, vorremmo scusarci se una parte della terminologia riguardo ai campi generativi suona in
qualche modo oscura o esoterica. Quando si parla dei livelli generativi, il linguaggio diventa poco
efficace, perch stiamo parlando di contenuti esperienziali, non di cose. E quindi cominciamo a
parlare come dei fricchettoni californiani cosa che effettivamente siamo. Ma il punto che
chiunque sembra un fricchettone californiano quando parla del livello di campo generativo! (Risate)
In questo seminario impieghiamo frequentemente linguaggio metaforico per indicare cose che vanno
al di l del linguaggio letterale.
RD: Come abbiamo detto, il linguaggio che usiamo riferendoci al campo dovr per forza essere
poetico. La metafora un linguaggio pi profondo e basilare dellespressione letterale.
SG: Desideriamo ora dimostrare un altro esercizio riguardo al campo. Si tratta di portare un
obiettivo o un problema nella sfera energetica, girando poi attorno alla sfera per vedere la sfida da
diversi punti di vista, al tempo stesso immettendo nella sfera diverse risorse archetipiche.
Ecco una panoramica del processo.
ESERCIZIO

SFERE ENERGETICHE ED ENERGIE ARCHETIPICHE. CREARE


FUTURI TRASFORMAZIONALI
1. Identificate lobiettivo trasformazionale (il problema da cambiare/il futuro da creare).
2. Centratevi e sviluppate una sfera energetica.
3. Ponete la configurazione dellobiettivo trasformazionale nella sfera, mantenendo la vostra prima

attenzione sulla sfera e al di l della sfera.


4. Primo giro: camminate lentamente attorno alla sfera, portando tenerezza al vostro s nella sfera e
notando nuove possibilit visibili da diverse angolazioni.
5. Secondo giro: camminate lentamente attorno alla sfera, portando ferocia al vostro s e notando
nuove possibilit.
6. Terzo giro: camminate lentamente attorno alla sfera, portando giocosit al vostro s e notando
nuove possibilit.
7. Quarto giro: camminate lentamente attorno alla sfera, mescolando le tre risorse archetipiche e
notando le nuove esperienze.
8. Integrazione: permettete a tutte le esperienze di integrarsi in un nuovo mandala dellidentit.
9. Percepite la presenza di nuove configurazioni e orientatevi alla loro espressione nel futuro.
10. Apprezzamento di s, voto e assunzione di impegni.
11. Riorientamento e discussione: aggiungete ferocia e notate nuove possibilit.
SG: Nella prima fase, il custode (coach) aiuta leroe a identificare lobiettivo trasformazionale.
Questo potrebbe essere tipicamente una delle due cose che seguono. La prima un futuro che volete
realizzare. Ad esempio potrebbe essere: Voglio vedere scritto questo libro, o Voglio avere una
relazione, o Voglio guadagnare pi soldi. Entrate semplicemente in sintonia con qualsiasi cosa
percepiate come una chiamata importante nella vostra vita in questo momento. Trovatene una che
vibra nel vostro centro.
RD: Una tappa sul percorso del vostro viaggio delleroe.
SG: Il secondo obiettivo tipico, in qualche modo complementare a quello del futuro desiderato, il
cambiamento di uno stato presente non desiderato. Qualcosa che presente o sta accadendo nella
mia vita ora e che voglio trasformare.
RD: Voglio guarire qualcosa.
SG: Ho una relazione difficile con una persona che mi cara.
RD: Ho dei problemi al lavoro.
SG: Sono invischiato in una ferita emotiva.
Questi sono possibili stati presenti non desiderati che potremmo avere come obiettivo di trasformare.
Ecco, allora, che potete scegliere qualcosa che volete creare nel futuro, o che volete cambiare nel
presente. Percepite semplicemente la cosa che vibra in voi con pi intensit.

RD: O via da uno stato indesiderato o verso uno stato desiderato, come diciamo in PNL.
SG: Una volta identificato lobiettivo, ritornerete alla vostra vecchia amica, la sfera energetica. Il
coach aiuter il cliente a centrarsi e a entrare in sintonia con la sfera energetica. Una volta che il
cliente segnala che ci ha avuto luogo, il coach gli chiede di prendere lobiettivo trasformazionale e
di porlo dentro la sfera di energia. In altre parole si tratta di portare la propria intenzione allinterno
di un campo generativo. Questo porter a due livelli di esperienza: il contenuto su cui state lavorando
e il campo che lo contiene. Il compito principale durante lesercizio quello di mantenere vivo il
campo, cosa ancora pi importante del rivolgere lattenzione al contenuto al suo interno.
Quando il campo generativo attivo, succedono cose meravigliose; quando si congela e si contrae,
succedono cose negative. Non c modo pi semplice di spiegarlo.
Una volta che lobiettivo allinterno della sfera energetica, il coach chieder alleroe di cominciare
una serie di giri molto lenti attorno alla sfera. Quindi sarete in piedi, con la sfera tra le mani, e le
girerete lentamente attorno. La maggior parte delle persone lo fa con gli occhi chiusi. Mentre
camminate attorno alla sfera percepirete la sfida da diverse nuove angolazioni prospettiche,
fermandovi a volte per vedere meglio le cose da un certo punto di vista. Ma mentre girate attorno alla
sfera portate anche nuove risorse a voi stessi allinterno della sfera. Quelle con cui lavoreremo oggi
sono tenerezza, ferocia e giocosit.
RD: Queste tre risorse sono quelle fondamentali necessarie per portare a termine con successo il
viaggio delleroe. Sono energie archetipiche, ossia configurazioni energetiche che provengono
dalla storia della coscienza, da generazioni e generazioni di esperienze riguardo a come diventare
esseri umani. La prima risorsa archetipica di base la tenerezza.
SG: Per vivere un viaggio delleroe, per fare sponsorship generativa, per affrontare qualsiasi sfida
profonda nella vita, avrete bisogno di accedere alla tenerezza. questo che vi permette di toccare e
di essere toccati, di placare, di calmare e di calmarvi, di essere empatici e sensibili. Vostra madre
probabilmente vi ha detto che senza queste energie non si arriva lontano come esseri umani. (Risate)
Quindi, nel primo giro attorno alla sfera (Stephen comincia a mimare di avere tra le mani una sfera
e di girarci attorno molto lentamente), sarete testimoni di ci che dentro la sfera, creando uno
spazio per questa cosa, dimostrando curiosit e tenerezza nei suoi confronti. Non affrettatevi, lasciate
che sia una cosa lenta, molto lenta. Notate, mentre date tenerezza a voi stessi nella sfera, come questo
cambi il modo in cui esperite la situazione o come reagite a essa.
Una volta finito il primo giro, chi fa da coach pu suggerire alleroe di fare un respiro profondo per
integrare il tutto, e di cominciare poi un secondo giro, questa volta portando la risorsa di ferocia
positiva.
RD: Come per tutte le energie di cui abbiamo parlato, c un lato ombra e un lato risorsa della
configurazione archetipica. Dunque la ferocia negativa o non centrata si esprime come aggressivit,
violenza e via dicendo. La ferocia positiva o centrata si esprime invece come determinazione,
chiarezza
SG: forza, coraggio, impegno

RD: confini
SG: avere un buon radar per le stronzate che ci permette di vedere subito i tentativi di
manipolazione
RD: proteggere la vita, propria e altrui.
SG: Queste sono alcune fondamentali qualit della ferocia positiva. Per affrontare qualsiasi compito
importante dobbiamo essere in grado di avere feroce determinazione una concentrazione profonda e
intensa. lenergia positiva del Guerriero. In aikido diciamo come tenere una spada. Il che
significa come raccogliere tutta la propria energia vitale in un punto il proprio centro e poi
estenderla attraverso il proprio strumento di connessione nel mondo, continuando a espanderla a
partire da un centro rilassato e presente. Proiettare il proprio impegno e la propria intenzione
attraverso il proprio centro questa ferocia positiva. Con la ferocia negativa si tesi e bloccati e
probabilmente arrabbiati, e si finisce quindi per scontrarsi con molte cose ed essere fermati, in un
modo o in un altro.
RD: La ferocia negativa stimola addirittura aggressivit nei nostri confronti. Perci nella vostra
situazione porterete invece la qualit della ferocia positiva.
SG: Una volta che leroe ha completato il secondo giro, il coach lo invita a fare un respiro per
integrare, e poi ha inizio il terzo giro.
RD: In questo terzo periplo, porterete la risorsa archetipica della giocosit a voi stessi dentro la
sfera.
SG: Vostra madre vi ha probabilmente anche detto: per avere successo nel viaggio delleroe, dovete
saper essere molto giocosi! Quante tra le vostre mamme ve lo hanno detto? (Molti sorrisi, ma
nessuna mano si alza) (Steve sorride con un bagliore negli occhi) Be, avrebbero dovuto dirvelo
(Risate) La vita troppo seria per viverla senza senso dellumorismo!
RD: Per essere generativi, non potete essere solamente seri. Dovete essere capaci di giocare. Se le
cose sono veramente serie, necessario non prenderle troppo sul serio. Altrimenti si finisce in quel
campo energetico opprimente che continua a restringersi. La giocosit una questione di creativit,
di nuove prospettive, di vedere le cose fuori dagli schemi.
SG: questione di essere fluidi, essere capaci di mutare, di percepire le cose in molti modi. Quando
lavoro su qualcuno, durante la seduta ci sono diversi momenti in cui vedo che la persona diventa
troppo seria. Si possono notare i sintomi tipici muscoli tesi, sopracciglia inarcate, stitichezza
emotiva. (Risate) linizio della fine, perch a partire da questo stato non si pu creare niente di
nuovo. Ed a quel punto che solitamente tiro fuori in qualche modo lumorismo, per far scoppiare la
bolla della trance di eccessiva seriet. In qualit di coach, vostra responsabilit impedire che la
persona si attacchi rigidamente troppo a lungo a un dato punto di vista. Per essere creativi
necessario essere giocosi, ed unottima qualit.
RD: La risata ha un aspetto di guarigione. Se avete osservato attentamente le nostre dimostrazioni

SG: potreste pensare che sia tutto un grande scherzo. (Risate)


RD: Noterete che in effetti c un momento particolare nella seduta, un momento di svolta in cui il
cliente comincia a ridere o a sorridere. una risata di risveglio. Il cambiamento ha luogo, la
coscienza si rilassa in una risata, e bum, siete usciti dal vicolo cieco. Ecco quindi che la risata pu
essere una meravigliosa apertura a un campo generativo.
SG: Uno dei nostri argomenti principali, perci, che per vivere il viaggio delleroe necessaria
una connessione a tutte e tre queste energie archetipiche. Dovrete portare a voi stessi e al mondo
tenerezza, gentilezza, calma e dolcezza. Ma se questo fosse tutto quello che avete, sareste troppo
morbidi e sentimentali.
RD: Il lato oscuro della tenerezza la debolezza, la dipendenza
SG: ascoltare musica come quella di Barry Manilow. (Risate) La chiamiamo fuffa: roba ridicola
e troppo sentimentale.
RD: Perci, in aggiunta alla tenerezza, necessaria la ferocia.
SG: E quello che consideriamo come centro un luogo dove potere integrare energie opposte.
Dunque, che aspetto ha la tenerezza feroce?
RD: O la ferocia tenera? Un modo per pensare a queste energie vederle come colori primari
rosso, giallo, blu. Potete mescolarle in tante proporzioni diverse. Sono elementi che si combinano in
uninfinit di modi differenti.
SG: Quindi, dopo il terzo giro in cui avete portato nella situazione la giocosit, farete un quarto e
ultimo giro in cui porterete contemporaneamente tutte le energie.
RD: In una combinazione centrata e integrativa.
SG: un modo per pensare alle risorse necessarie per sostenervi nel vostro viaggio delleroe, le
risorse necessarie per trasformare un problema in una soluzione. Per dare dimostrazione
dellesercizio chieder a Rosa di venire qui sul palco.

DIMOSTRAZIONE CON ROSA


(Rosa sale sul palco)
SG: Dunque, Rosa, voglio ringraziarti per esserti offerta volontaria per esplorare il tuo viaggio
delleroe.
Rosa: Grazie.
SG: (Indicando il pubblico) Come ti pare finora il gruppo?

Rosa: Be, mi sembrano molto contenti ed entusiasti.


SG: Quindi stupendo stare qui sul palco? (Rosa annuisce)
SG: Lasciati percepire tutto lappoggio dellaula per quello che farai. E anche se svolgerai questo
processo con gli occhi chiusi e probabilmente non sarai pi conscia della presenza del gruppo, puoi
continuare ad attingere al loro supporto durante tutto lesercizio.
Rosa: Ok, bene.
SG: Spero che tu possa usare questo momento come una grande opportunit per apprendere qualcosa
di profondo. Voglio esprimerti il mio impegno e supporto pi intenso in ogni modo possibile, perch
tu possa fare esperienza di una trasformazione duratura e positiva per te. Ci significa in parte che
mentre attraversi il processo, io mi prender cura dello spazio esterno, controllando che qui fuori sia
tutto a posto e sicuro. Se mi senti toccare delicatamente la tua spalla, solo per tenerti entro uno
spazio sicuro, perch tu non sbatta contro qualcosa. Il mio impegno, dunque, di occuparmi dello
spazio in maniera tale che tu possa liberare il tuo spirito.
Rosa: Grazie.
SG: Prego. E dunque, per cominciare, vorrei chiederti se hai una cognizione del tuo obiettivo per
questo processo, qualcosa che desideri creare nel tuo futuro o cambiare nel presente.
Rosa: S, voglio scrivere un libro in nome di mia madre e per mia madre. Un libro sulla
trasformazione. (Sorride) Posso aggiungere una cosa?
SG: Certo, certamente.
Rosa: Voglio ringraziarvi per il lavoro che avete presentato ieri, perch ho imparato qualcosa di
veramente profondo. Riguarda mia madre e la mia relazione con lei. Ho appreso di soffrire di una
dipendenza che non sapevo nemmeno che ci fosse. Avevo vissuto allestero per anni, e sono tornata
qui circa cinque anni fa perch mia madre ha contratto il morbo di Alzheimer. E con il progredire
della sua malattia ho sviluppato unansia di avere una connessione con lei, e cos cominciato per
noi un lungo viaggio comune. Ieri stavo lavorando su questo, e ho deciso che sarebbe molto buono
per me scrivere un libro riguardo a questa mia esperienza.
SG: Grandioso, prendiamoci un istante per respirare in concomitanza con questa cosa perch so
che mentre respiri, puoi cominciare a entrare in connessione con le parti pi profonde di te parti di
te che sono al di sotto della mente conscia e che possono aiutarci qui, oggi, per il tuo viaggio. Parti di
te che trascendono il pensiero intellettuale. Ed bello sapere, mentre ci prendiamo qualche istante
per respirare in alcune di queste parti, che il nostro campo energetico pu essere in grado di
abbracciare tutte queste presenze creative E poi, Rosa, quello che vorrei chiederti di fare di
percepire quale immagine comincia a levarsi da dentro di te e che potrebbe rappresentare quel
futuro potrebbe essere unimmagine letterale o un simbolo metaforico. Nota semplicemente
limmagine che fa emergere il tuo s creativo.

Rosa: (Annuendo dopo qualche istante) una farfalla.


SG: Una farfalla. (Si ferma per respirare a fondo) una bella cosa da esperire con te quella
presenza di una farfalla e tutto ci che essa rappresenta riguardo al tuo futuro voglio
ringraziare la tua mente creativa per averci mandato quellimmagine e per il suo aiuto nel processo
che stiamo attuando qui oggi. E vorrei sostenerti qui, oggi, nello studiare come puoi aprire uno spazio
profondo dentro di te per permettere che quel futuro, quella farfalla, si sviluppi nel tuo mondo. Se
desideri aprire gli occhi, ora, puoi farlo (Rosa tiene gli occhi chiusi) Oppure puoi goderti il fatto
di tenerli chiusi per poter continuare a rendere il tuo spazio sempre pi profondo bene e a
partire da questo spazio voglio chiederti di spostare la tua attenzione sulla creazione della tua sfera
energetica. Eri riuscita a farlo nellesercizio stamattina? (Rosa annuisce) Benissimo. E allora fa in
modo di passare nuovamente a quella procedura. Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno per goderti
veramente la percezione della sfera nei momenti a venire.
(Rosa mette le braccia avanti e le tiene come se avesse in mano una sfera)
SG: E mentre cominci a sentire le tue mani che si sintonizzano e percepiscono, puoi cominciare a
percepire la vibrazione di quella sfera di energia e chiss quanto diventer grande? Puoi lasciare
che il tuo s interiore creativo sviluppi quella sfera, notandone i colori la grana la lucentezza
tutte le diverse qualit esperienziali che si ampliano permettendo che si crei uno spazio, un
santuario, un nido in cui il tuo futuro pu dipanarsi esatto molto bene cos E quando senti di
aver sviluppato quella sfera di energia, puoi farmelo sapere annuendo.
(Rosa annuisce)
SG: Bene. Permettiti semplicemente di contrarti in maniera profonda su quella sfera rilassata ma
profondamente concentrata in maniera tale che qualsiasi altra cosa facciamo qualsiasi altra cosa
tu percepisca, puoi rimanere profondamente assorbita nello spazio creativo, nel confortevole
santuario di quel campo generativo che hai aperto. Possono arrivare pensieri diversi sensazioni
diverse e tu puoi rimanere con la tua prima attenzione connessa alla sfera. Puoi semplicemente
assistere mentre qualsiasi cosa va e viene.
Sei venuta a questo spazio, oggi per trovare veramente il tuo futuro in questo spazio creativo
senza tempo di adesssssssso. E mentre percepisci e ti godi quella sfera energetica, quando sei pronta,
vorrei invitarti a percepire di nuovo quellimmagine della farfalla, e a lasciare semplicemente che
essa entri dentro la sfera energetica. Dalle una casa al centro del tuo campo generativo. E quando
senti di averlo fatto, segnalamelo di nuovo annuendo.
(Rosa annuisce)
SG: Bene molto bene E puoi goderti il fatto di lasciare che quellimmagine rimanga nel centro
del campo, anche mentre ci muoviamo attorno alla sfera. Il tuo futuro pu rimanere nel centro della
sfera, mentre aggiungi fantastiche risorse per prendertene cura e permettergli di crescere. Il tuo futuro
pu rimanere nel centro ricevendo aprendosi maturando come un bellissimo fiore.
E cos quando sei pronta, Rosa, ti chieder di cominciare a girare molto, molto lentamente attorno

alla sfera. Lascia che il tuo corpo si muova come desidera. Potrebbe muoversi in senso orario, o in
senso antiorario Limitati ad avere un atteggiamento di curiosit mentre il tuo s creativo comincia
a muoversi attorno al tuo futuro E mentre lo fai, in questo primo giro puoi portare a te stessa, puoi
immettere nel tuo futuro risorse di gentilezza e tenerezza e mentre lo fai, io mi occuper dello
spazio tutto intorno a te.
(Rosa comincia molto lentamente a girare attorno alla sua sfera di energia. Steve le sta dietro
delicatamente, proteggendo il suo spazio e sostenendo i suoi movimenti)
SG: Molto bene rallenta rallenta lentamente in maniera tale che il tuo s pi profondo
possa risvegliarsi dentro di te e mentre giri attorno puoi portare a te stessa dalle profondit del
tuo mente-cuore una tenerezza per nutrirti di tenerezza per percepire con tenerezza te stessa e
il tuo futuro per portare la presenza della tenerezza come risorsa e goderti veramente e
percepire come possa cominciare a trasformare a formare una trance nel centro del tuo s del
futuro creando un cerchio sacro attorno a te mentre vedi il tuo futuro da tante angolazioni
diverse. Portandovi un senso di tenerezza guardando, esperendo, cambiando punti di vista e
quanto il tuo s del futuro una donna una farfalla possa abbeverarsi alle acque guaritrici
della tenerezza girando lentamente attorno girando attorno percependo lentamente il primo
giro, la prima trasformazione della farfalla mentre ti muovi attorno esatto respira poi le
cose si muovono dalla mente superconscia attraverso il tuo mente-corpo soddisfacendo il
bisogno di tenerezza soddisfacendo il desiderio di tenerezza ricevendo il sostegno della
tenerezza per il tuo s del futuro un libro del tempo una relazione tra madre e figlia una
farfalla che sogna un futuro mentre continui a girare attorno facendo il primo giro. (Rosa
completa il primo giro attorno alla sfera)
SG: Molto bene e facendo un respiro profondo di integrazione, puoi lasciare che tutti gli
apprendimenti del primo giro comincino a entrare ancora pi in profondit dentro di te (Rosa
respira profondamente) Bene e quando sei pronta, puoi cominciare il secondo giro. Lascia
semplicemente che il tuo corpo si muova attorno cos, esatto e in questo secondo giro attorno al
tuo s tutto attorno cambiando e girando, ampliando e approfondendo puoi ancora una volta
camminare in cerchio attorno al tuo s del futuro una farfalla una donna che scrive una nuova
calma creativa E mentre fai di nuovo un giro attorno, puoi portare a te stessa nel centro del tuo
futuro la risorsa della ferocia profonda e positiva inviando a te stessa una meravigliosa energia
del Guerriero ti appoggio porto il mio senso di impegno ti protegger e appogger E nota
come la presenza nel centro del campo cominci a trance-formarsi mentre le porgi i doni della
ferocia positiva girando attorno in cerchio dove ti fermi chiss portando ferocia
positiva in tondo attraverso la non-mente portando quelle risorse convogliando in quella
presenza profonda intensa meravigliosa positiva ferocia percependo il secondo
giro la seconda trasformazione la seconda rivoluzione e percepisci come questo futuro
meraviglioso possa estendersi al tuo passato e connettersi con il presente che nutre il futuro
mentre giri in cerchio percependo la sensazione di muoverti attorno. (Rosa completa il secondo
giro)
Quando arrivi di nuovo al punto di partenza ancora una volta, adesso puoi fare un respiro
profondo percepire lintegrazione della ferocia positiva nel campo nel centro del campo

del tuo s futuro. (Rosa fa un respiro profondo, poi comincia il terzo giro)
E ora, mentre cominci la terza trasformazione com piacevole sapere che puoi portare la
risorsa della giocosit al tuo s del futuro scoprendo come il tuo corpo si orienta in modo naturale
verso il futuro nella spirale in espansione del tuo viaggio tutte le diverse angolazioni in moto
circolare diverse modalit diverse esperienze corpo in movimento esperienze giocose
che portano lo spirito del gioco.
(Rosa comincia spontaneamente a passare a un moto di lenta danza non pi lineare. Al tempo
stesso, Steve comincia a parlare in maniera pi giocosa, aggiungendo una nota di confusione e
ritmi e tonalit capricciose)
Girando in tondo sollevandosi volando due diventano uno, uno diventa due tutto ritorna a
essere ci che esatto le cose si disintegrano dolcemente e si fondono combinandosi
profondamente girando attorno una farfalla vola nel vento, atterrando sulla gioia futura di un
libro ben scritto esatto proprio cos esatto un meraviglioso senso di giocosit si diffonde
e disinnesca riutilizza in nuovi modi le ali di una farfalla la libert di raccontare la tua
storia esatto. (Rosa completa il terzo giro)
E mentre completi il giro del gioco, puoi fare un bel respiro e lasciare che questi nuovi risvegli
migrino diffondendosi a tutte le aree e i momenti importanti della tua vita. (Rosa fa un respiro
profondo e comincia poi il quarto giro)
Molto bene. E mentre cominci il quarto giro la quarta trasformazione puoi trovare che tutte
queste differenti risorse come diverse note musicali come diversi colori di una pi vasta
tavolozza possono cominciare a muoversi di concerto portando al tuo s futuro interiore
tenerezza ferocia giocosit e molto, molto pi. Girando attorno tutto attorno percependo
nel centro esatto del cerchio proprio il centro che si muove ancora dipanandosi in una farfalla
del tuo s futuro il tuo futuro lo puoi percepire puoi darlo alla luce puoi vederlo
sostenuto da intriso di una meravigliosa tenerezza una profonda ferocia una fantastica
libert di giocare puoi vederlo con gli occhi dei tuoi occhi puoi percepirlo con tutto il corpo del
tuo corpo puoi conoscerlo con lintero essere del tuo divenire. (Rosa completa il quarto giro)
Esatto proprio cos molto bene E ora goditi semplicemente un bel respiro di integrazione
ancora pi profondo. (Rosa respira profondamente) E quando sei pronta, puoi protenderti e
allungare le mani verso il tuo s futuro per toccarlo come toccheresti la pi delicata presenza
vivente il pi resistente e fantastico spirito il pi straordinario dono di vita E mentre lo
tocchi percepiscilo mentre lo percepisci, semplicemente goditi il fatto che Hai in mano il tuo
futuro adesso E quando sei pronta, puoi prendere quel s futuro e portarlo lentamente nel centro
del tuo mente-corpo. Lascia che le tue mani scelgano quale centro. Lascia che le tue mani guidino
quel s futuro nella sua dimora nel tuo centro, ora. (Le mani di Rosa cominciano a muoversi verso il
suo cuore)
Esatto portando il tuo futuro nel cuore dandogli una dimora dandogli spazio dandogli un
sito adatto nella parte pi profonda del tuo essere (Rosa fa qualche respiro profondo) Esatto,
inspiralo fino in fondo fino in fondo al mondo di spazio e tempo oggi e domani il mondo dei

viventi E prenditi semplicemente qualche istante per goderti il completamento di questo fantastico
viaggio del s.
E poi, quando sei pronta a tornare al mondo dei terrestri al tempo e allo spazio potresti prima
volerti prendere un semplice impegno in quel luogo di onore in quel luogo di dignit in quel
luogo di libert a continuare questo processo per te stessa e per il tuo viaggio delleroe. Possa tu
continuare a prenderti cura di questa presenza che si sta risvegliando con tutto il tuo cuore
con tutta la tua mente con tutto il tuo essere. E poi, quando sei pronta, lasciati tornare lentamente
nella stanza, e raggiungici di nuovo qui in aula.
(Rosa apre gli occhi, con laria di essere ancora profondamente immersa nellesperienza)
SG: Buon pomeriggio. (Rosa ride)
SG: stato davvero un piacere appoggiarti in questa esperienza. Ti auguro tutto il meglio nella
continuazione del tuo viaggio delleroe: possa esso procedere nel pi profondo e soddisfacente dei
modi.
Rosa: (Sorride) stata unesperienza talmente profonda per me. Grazie. Trovo a malapena le parole
per descriverla.
SG: Non c bisogno di parole, adesso. Goditi semplicemente quello che hai fatto per te stessa e per
il tuo futuro. Prenditi un po di tempo per continuare a rimanere connessa a te stessa, senza parole.
Rosa: Ok, grazie.
SG: Prego, Rosa. (Sorridendo) Che la forza sia con te. (Risate)
(Al pubblico) Mostriamo il nostro apprezzamento a Rosa.
(Il pubblico applaude mentre Rosa lascia il palco)
SG: La sequenza generale : obiettivo, sfera energetica, inserire lobiettivo nella sfera energetica,
quattro giri attorno alla sfera aggiungendo prima tenerezza, poi ferocia, poi giocosit, e infine
tutte e tre assieme. Poi protendersi verso la sfera e integrare la trasformazione nel proprio centro,
prendendosi impegni per il futuro, e tornare infine nella stanza. Non cos complesso, in fondo.
(Risate)
RD: Quindi state semplicemente guidando con delicatezza il cliente a immettere con ogni giro quelle
tre energie. Il cliente colloca nel mezzo della sfera il simbolo del proprio obiettivo, e poi vi gira
attorno tre volte, portando le energie dentro la sfera e nella situazione. Adesso prendetevi un po di
tempo e impratichitevi con questo processo.

PRESENZA MENTALE E APRIRSI AL DI L

SG: Prima di continuare vogliamo sottolineare un paio di cose. Potreste aver notato che nel modello
del viaggio delleroe e del S Generativo sottolineiamo il fatto che passando a un livello generativo
si aggiunge anche un altro livello di coscienza. Uno dei modi principali in cui questo ha luogo
tramite lemergere di un s testimone che assiste che ci permette di distaccarci dal nostro s della
prestazione. Il s della prestazione quello che pensa i pensieri, percepisce le sensazioni, esprime i
comportamenti tutto il fare interno ed esterno per mezzo del quale viene creata una realt. Il s
testimone che assiste ha invece la prerogativa che i buddhisti chiamano presenza mentale e metta. La
presenza mentale una coscienza non reattiva di ci che ; la metta lamorevolezza/gentilezza che
tocca e appoggia ci che .
Ad esempio, consideriamo Robert. (Sorride, e indica Robert) Possiamo riferirci a lui come unit
Robert. (Risate) Lunit Robert era un piccolo spirito fatto cadere nel mondo cinquantaquattro anni
fa. Solitamente chi si occupa di lasciarlo cadere si fa unidea di chi sia lo spirito, e poi cerca una
famiglia che sia incapace di vedere o appoggiare lessenza di quello spirito, garantendo cos un
viaggio delleroe molto interessante. (Risate)
Ecco che cinquantaquattro anni fa stato fatto cadere nel mondo, e da allora sempre stato occupato
a produrre prestazioni, impiegando in ogni istante pensieri, immagini, comportamenti, sensazioni e
via dicendo, per creare una realt. Per appoggiare e promuovere questo s delle prestazioni
cerchiamo di vedere come poter aprire una metaposizione, un campo di percezione generativo che
possa contenere, assistere, benedire e aiutare quello spirito e il s delle prestazioni ad aprirsi a una
vita straordinaria, meravigliosa. Ecco cosa vi permette di fare il passaggio al livello generativo.
Stiamo mirando quindi a sviluppare questa compassionevole curiosit riguardo a come la nostra vita
si dipana, riguardo a come notare ciascun istante di risveglio e a come appoggiarlo gentilmente
nellassumere la sua forma pi coerente, risonante e integra. Ricordate, quando parliamo di distacco,
in questo ambito, non intendiamo dissociazione: c una differenza di carattere generativo.
RD: Ken Wilber ne parla in termini di essere in grado di trascendere e al tempo stesso includere
qualsiasi cosa sia presente. Questo ben diverso dalla dissociazione: una autentica metaposizione.
SG: Quando abbiamo questi due livelli del s, siamo in grado di pensare al nostro s delle
prestazioni in termini o di una prima posizione la posizione dellIo o di una terza posizione

quella del lui o del lei. A volte, quando pensiamo al nostro s delle prestazioni in terza persona, ci si
offrono nuove possibilit di scelta. Supponiamo, ad esempio, di trovarci in unesperienza di
depressione. Potremmo dire Sono depresso, impiegando la prima persona. Questo ci
identificherebbe con la depressione, e potrebbe peggiorare le cose. Ma potremmo invece anche dire
depresso, o Dentro di me vi una presenza che contiene depressione. E sono veramente
interessato a riuscire a creare un campo energetico di sponsorship e sostegno per questa parte.
Questo potrebbe differenziarci dalla depressione, aprendo nuove possibilit di coesistenza con essa.
Ecco che, ancora una volta, passare al livello generativo significa letteralmente aprire un livello pi
elevato di coscienza: non per fuggire al livello pi basso, ma per potervi coesistere in modo pi
profondo, ampio e creativo.
RD: Si tratta di un tipo di coscienza trascendente.
SG: Per fare tutto questo, abbiamo bisogno di questo senso somatico diretto del fatto che il campo
vivo e attivo, in maniera tale che la nostra percezione si apra al di l del problema. Lesercizio che
faremo consiste in una semplice tecnica, una metafora per cercare di allenare la nostra attenzione a
percepire in maniera diretta che ogni cosa nel mondo vivente. E per quanto grande sia la sfida, lo
spazio del s sempre ancora pi grande.
RD: Ogni cosa, nel mondo, produce un qualche tipo di energia attraverso la propria relazione con
ogni altra cosa.
SG: E quando ne facciamo esperienza in maniera diretta, siamo una parte della pi profonda forza
creativa del mondo. proprio questo che vogliamo coltivare con questi esercizi. Rendersi conto che
io sono parte di questo fantastico mondo di coscienza vivente. Ed tutto cos impermanente, perci
fatene buon uso finch potete. Avere una vita umana essere incredibilmente fortunati. I buddhisti
amano dire che quando ti capita una vita umana, hai veramente vinto la lotteria. Le possibilit di
risveglio, in quel caso, sono relativamente elevate.
RD: Poteva capitare invece di essere una zanzara per lennezzzzzzzima volta. (Risate)
SG: E alla fine della tua vita di zanzara, puoi magari chiederti: Qual era il nocciolo di tutto
questo?. Ma una vita umana pu essere molto di pi. quello che indaghiamo nel viaggio delleroe:
come creare una vita che ci renda felici. Per farlo importante lasciare che il proprio senso
individuale di s si connetta con questo campo generativo di coscienza, che anche parte del proprio
s pi profondo.
RD: quello che studiamo in questa parte del seminario riguardo alla mente di campo. Abbiamo
detto che il principio generativo della mente somatica centrarsi. Il principio generativo della mente
cognitiva la sponsorship. E stiamo dicendo adesso che il principio generativo della mente di
campo aprirsi al di l del contenuto dellattenzione focale.
Per una percezione pi profonda di questo principio, vogliamo fare un altro esercizio. Il principio
generativo della mente di campo di espandersi o estendersi al di l. Nel prossimo esercizio potete
farne esperienza diretta, e potete anche fare esperienza del valore pratico del pensare con una mente
di campo quando vi trovate di fronte a un momento di stallo. Lesercizio si chiama Vedere il campo

ed riassunto nei passaggi che seguono.


ESERCIZIO
VEDERE IL CAMPO
1. Individuate unesperienza in cui avete raggiunto un momento di stallo, e scegliete uno spazio
fisico da associarvi. Entrate in quellesperienza associandovi nella maniera pi completa
possibile, portandovi allinterno dello spazio che le avete assegnato.
2. Fate un passo indietro, uscendo da quello spazio e ponendovi in una posizione di osservatore.
Centratevi e apritevi al campo. Con gli occhi chiusi, immaginate di guardare attraverso il vostro
centro il campo o le dinamiche energetiche che influenzano il sistema. Lasciate che emerga
unimmagine simbolica.
3.

Riflettete sul vostro stato desiderato e scegliete una diversa porzione di spazio fisico da
associarvi. Rimanete centrati, entrate in questo secondo spazio e fatevi unidea delle percezioni
dello stato desiderato. Prestate attenzione al campo o alle dinamiche energetiche di questo stato.
Lasciate che emerga unimmagine simbolica di questo stato.

4. Uscitene e tornate in una posizione di osservatore. Centratevi e apritevi al campo. Con gli occhi
chiusi, immaginate di guardare attraverso il vostro centro. Considerate come il campo o le
dinamiche energetiche che influenzano il sistema si dovrebbero trasformare per raggiungere lo
stato desiderato. Lasciate che emerga unimmagine simbolica per questo stato.
5. Prendendo limmagine simbolica emersa al punto 4, tornate nella posizione della situazione di
stallo, e percepite come si trasforma.
RD: Come vedremo, questo esercizio implica una serie di importanti principi. Il primo
unestensione di quanto la PNL dice da sempre, ossia: Non porre la tua attenzione sul contenuto,
concentrati invece sulla forma. La soluzione emerge dal campo pi ampio delle relazioni e dei loro
processi. Quindi entreremo qui in sintonia per potere rappresentare il campo delle relazioni.
SG: Nellaikido diciamo Mai cedere i propri occhi al problema. Bisogna porre la propria prima
attenzione sul campo. Per ricavare un semplice esempio percettivo di questa cosa, sperimentate con
la vostra percezione visiva guardandovi attorno nellambiente in cui vi trovate. Invece di
concentrarvi sugli oggetti, lasciate che i vostri occhi si aprano alla visione periferica. Lasciate che
siano morbidi e aperti, e vedete se riuscite a sintonizzarvi sugli angoli opposti della stanza o sullo
spazio che vi circonda. Fate s che il campo periferico pi ampio sia la vostra prima attenzione. E a
partire da questo, scendete, rilassandovi, nel vostro centro, vedete il vostro ambiente a partire da
quella prospettiva. una trasformazione piuttosto radicale, vero? Questa una componente
fondamentale di quanto esploreremo nel prossimo esercizio.
RD: In particolare, ci apriremo al pi ampio campo generativo che si trova attorno a una situazione
problematica. Come possiamo percepire il campo in cui facciamo esperienza di un problema, e come
possiamo utilizzare quel pi ampio campo generativo per trovare una soluzione completamente
nuova? Alla base di questo processo c qualcosa di simile a quello che abbiamo fatto nellesercizio

precedente. Si tratta di percepire il tessuto energetico allinterno e al di l dello stato problematico.


In questo campo pi ampio includeremo anche lo stato desiderato.
SG: E poi, come abbiamo fatto nellesercizio del S buono/s cattivo, percepiremo i due stati
complementari in un pi ampio campo unificato che contiene entrambi, e molto, molto pi.
RD: Conterrete sia lo stato presente sia quello desiderato in uno spazio che si estende al di l.
Questo vi fornir un buon esempio di quello che intendeva Albert Einstein quando diceva che non
possibile risolvere un problema con lo stesso tipo di pensiero che lo ha creato. Perci la questione
ovviamente : come si fa ad arrivare a un altro livello di pensiero? Come si passa a un livello di
coscienza pi espansa? Questo esercizio vi d alcuni suggerimenti su come ottenere questo risultato,
in voi stessi e negli altri.
Considereremo una situazione in cui vi trovate di fronte a un momento di stallo nella vostra vita; in
cui arrivate a un punto in cui vi sentite bloccati, un luogo in cui non riuscite pi ad andare avanti; un
punto del vostro viaggio delleroe che non sapete come superare. Spesso queste circostanze
assumono la forma di un doppio legame una situazione in cui sbagliamo sia se facciamo una cosa
sia se non la facciamo.
SG: E peraltro, questi punti in cui ci si imbatte in un doppio legame sul proprio percorso sono precisi
segnali del fatto che ci si trova su una soglia di cambiamento generativo. Quando si di fronte a un
doppio legame in cui si spacciati, che si faccia o non si faccia una certa cosa un segno che
niente di quanto rientrato nella nostra attenzione presente o passata ci pu aiutare ad andare avanti.
In questi momenti-soglia bisogna creare una nuova risposta che vada al di l di quanto si mai fatto
prima. Ricordate, questa la nostra definizione di processo generativo. Dovreste quindi allenarvi a
essere contenti quando vi accorgete di essere in un doppio legame: significa che siete alla soglia di
un grande cambiamento, se solo vi ricordate di attivare uno stato generativo! Il prossimo esercizio
un esempio di come assorbire il doppio legame in una maniera che lo trascenda creativamente.
RD: Un esempio di risposta generativa ai doppi legami pu essere trovata nella tradizione zen dei
koan. Si tratta di doppi legami creati di proposito dal maestro per somministrarli al discepolo e
costringerlo a una risposta che vada al di fuori degli schemi e trascenda la mente dellego. Ecco
quindi che un maestro zen potrebbe prendere un bastone, impugnarlo sopra la testa del discepolo e
dire: Se dici che questo bastone reale, lo user per colpirti sulla testa. E se dici che non reale, lo
user per colpirti sulla testa. Questo bastone reale?. (Risate)
SG: Mi ricorda le famiglie in cui alcuni di noi sono cresciuti. (Risate)
RD: Dunque, cosa possiamo fare se siamo il discepolo? Come rispondiamo? Se rimaniamo nel
mondo dello/o della mente dellego, ci prenderemo una bastonata. un doppio legame. La chiave ,
ovviamente, lasciarsi rispondere a partire dalle decine di migliaia di possibilit che esistono al di
fuori dello schema dello/o. Potremmo ad esempio allungare la mano, prendere il bastone e colpire
noi il maestro per primi. (Risate) O potremmo trovare un altro bastone e cominciare un duello. O
magari potremmo fare il solletico al maestro e offrirgli un panino con la salsiccia. (Risate)
SG: Questi sono esempi dellapproccio marxista ai doppi legami e Groucho Marx stato il

perfetto portavoce di questo approccio. (Risate) Mi ricorda la storia dei due importanti maestri
buddhisti che dovevano scontrarsi in uno di quei dibattiti da maestri buddhisti in cui ci si sparano
addosso a vicenda domande e doppi legami per vedere come ciascuno risponde senza cadere
nellattaccamento alla mente dellego. I due maestri sono seduti luno di fronte allaltro su un palco.
Il primo monaco, un giovane conosciuto per il suo intelletto brillante e affilato, improvvisamente tira
fuori unarancia dalla veste, e la porge ferocemente allaltro monaco, un vecchio dalla presenza
molto centrata, e chiede: Cos questa?. unaltra versione del koan che Robert stava raccontando
prima. Il giovane monaco sembra pronto a balzare allattacco contro qualsiasi risposta proponga il
vecchio. Il vecchio monaco se ne sta per un po seduto in silenzio, respirando dal suo centro, e
rimanendo aperto al campo. Poi si china verso il suo traduttore, che dopo averlo ascoltato comunica
il suo responso: Ma qual il tuo problema? Non le avete le arance, da dove vieni tu?. (Molte
risate)

DIMOSTRAZIONE CON ERIC


RD: Vorremmo che voi aveste a disposizione questo livello generativo di coscienza. Vorrei chiamare
un volontario interessato a scoprire una risposta generativa a una situazione di stallo in cui venuto a
trovarsi.
(Si alzano delle mani. Robert sceglie un uomo di nome Eric, che lo raggiunge sul palco)
RD: Eric, cominceremo stabilendo il contesto. Dove senti di essere bloccato o di essere arrivato a un
momento di stallo?
Eric: Be, quella vecchia storia di cui parlava prima Stephen: sesso, droga, e rocknroll.
RD: Mmm.
Eric: E mi sento proprio bloccato nel mio rapporto con queste cose. Sento questa sorta di
disperazione a riguardo. Non mi sento bene quando faccio quelle cose, ma sento come se come se
non rispondendo a quella sorta di richiamo della foresta come se sento che perdo tutta la
mia energia.
RD: Quindi, se ho capito bene, Eric, hai detto che senti questa sorta di richiamo della foresta.
Negli Stati Uniti abbiamo unespressione per quel tipo di animale party animal. (Risate) Ma tu
senti questa chiamata e ci sono delle conseguenze.
Eric: Penso che fondamentalmente sia come una dipendenza, hai presente? Mi piace quando lo
faccio, ma poi ne pago lo scotto. Non riesco a sentirmi particolarmente presente, dopo, e questo un
grosso problema.
RD: Sento e capisco quello che dici. E hai anche detto che, se non lo fai, ti senti come se ti venisse
meno una sorta di importante energia vitale, giusto?
Eric: Be, come se mi tagliassi fuori, come se mi incatenassi. Mi sento spento e non mi sento libero.

RD: S, sento questo doppio legame. Se lo fai, male perch le conseguenze ti danneggiano. Ma se
non lo fai, tagli fuori una parte di te, e anche quello un problema.
Eric: S.
RD: Ok. Dunque, ci sono dei momenti o delle situazioni particolari in cui questo doppio legame pi
forte per te?
Eric: (Si ferma un attimo) Be, nelle relazioni pi intime
RD: Puoi pensare a una in particolare?
Eric: (Annuisce) S.
RD: Bene. Finora abbiamo parlato del contenuto. Quello che vorrei fare con te adesso aprire uno
spazio di fronte a te (indica di fronte a Eric) nel quale puoi porre sia lo stato presente sia lo stato
desiderato. Vorrei che ti prendessi qualche istante per percepire se senti che lo stato presente il
problema come lo esperisci al momento pi alla tua destra o alla tua sinistra in questo spazio.
Eric: (Dopo una pausa) A sinistra.
RD: Ti chieder, quando sei pronto, di lasciarti entrare in quello spazio a sinistra, e di permetterti di
identificarti con la condizione che vivi mentre affronti quel problema. Lintero problema, entrambi i
lati, ok? (Eric annuisce) Entrambe le parti: Quando lo faccio, poi sto male ma se me ne taglio
fuori mi sento spento e non libero. E hai detto prima che questo si verifica nellambito delle tue
relazioni pi intime. (Eric annuisce) Allora quando sei pronto, fa un passo avanti verso la parte
sinistra ed entra in contatto con la totalit dello stato problematico.
(Eric fa un passo avanti e comincia a respirare profondamente; appare combattuto e stressato)
S, e percepisci veramente tutte le sensazioni che accompagnano lo scontrarsi con quel problema.
Com?
Eric: come una sorta di (fa con le mani il gesto di tirare e torcere)
RD: Dunque come la sensazione di venire tirati in malo modo.
Eric: S sentirsi tirati in due direzioni, lacerati tra responsabilit e desiderio.
RD: Noti la sensazione di essere lacerato dalle due forze che tirano verso la responsabilit e il
desiderio. Nota anche se ci sono altre presenze, altre persone in questo campo con te. Magari la tua
partner, o dei familiari, o qualcun altro. Ci sono altre persone?
Eric: (Annuisce e appare stressato) S.
RD: E ovviamente puoi anche notare se fanno parte di questo campo cose del tuo passato, parti della
tua storia. (Eric annuisce, con unespressione profondamente assorbita nel conflitto)

RD: (Al pubblico) E come vedete dai suoi schemi espressivi non verbali, una situazione piuttosto
difficile. Potete vedere che il campo possiede Eric completamente, come accade quando si arriva a
un momento di stallo. Solitamente una situazione collegata a molte cose il passato, la famiglia,
altre persone e via dicendo. Volete semplicemente dare alla persona unoccasione per identificarsi
con lintero campo, e poi uscirne.
(Rivolto a Eric) Quello che ti chieder di fare ora, Eric, di uscire da quello stato e fare un passo
indietro tornando alla tua posizione originaria, quella del punto di vista dellosservatore. E mentre lo
fai, puoi lasciare quellintero campo, quellintera configurazione, per ora. (Eric fa un passo indietro
uscendo dalla posizione, fa un respiro profondo e si riorienta)
RD: Ciao, bentornato.
Eric: Ciao.
RD: Eric, come diceva prima Stephen, ora parleremo dellEric che laggi (indica lo spazio dello
stato problematico) quello l. E possiamo anche notare che c un Eric al di l dello schema.
Come abbiamo visto nellesercizio S buono/s cattivo, sono presenti sia responsabilit sia
desiderio. Vedo che sei responsabile. Vedo che sei anche trainato dal desiderio. Vedo che sei
entrambe le cose E vedo che sei molto, molto di pi.
Quella la configurazione problematica, non tutto Eric. (Eric annuisce) Quindi, quello che vorrei
chiederti di fare qui di centrarti veramente stando in piedi qui, profondamente in te stesso
connettiti a un te stesso che al di l della responsabilit e a un te stesso che anche al di l
del desiderio connettiti a questa speciale energia di Eric. E percepisci e senti veramente il tuo
centro come il luogo precedente e sottostante al pensiero sentendoti ancorato nel tuo corpo e sui
tuoi piedi la cognizione del tuo totale essere qui.
E mentre lo fai, assisteremo in modo generativo. Come diceva Stephen, non si tratta di dissociazione:
un osservare che include lo spazio problematico e lo spazio della soluzione, ma li trascende
entrambi. E a partire da questo spazio, Eric, vorrei che tu percepissi lintero campo di quello spazio
problematico come un campo unitario. Sappiamo che il contenuto riguarda il desiderio, il sentirsi in
colpa, il far festa, le relazioni intime e via dicendo. Desidero che tu porti la tua attenzione non su
queste cose, ma sul campo energetico che le contiene. Non stai guardando a partire dalla tua testa o
dai tuoi occhi: osservi a partire dal tuo centro percependo cosa accade in esso. E invece di cercare
di capire in modo letterale, fa in modo di percepire il tutto in maniera pi metaforica e simbolica.
Magari associato a un colore, o qualche immagine visiva, configurazione energetica o gruppo di
simboli. Fa in modo di percepire qualsiasi cosa sia presente con la tua mente di campo.
(Fa una pausa per lasciare che Eric percepisca il campo) E cosa noti?
Eric: Sento lo yin e lo yang quel simbolo che li rappresenta entrambi.
RD: S, vedi il simbolo di yin e yang. E il conflitto? Come viene rappresentato nellenergia di questa
configurazione problematica?
Eric: come due energie molto forti.

RD: Dunque questo importante da rappresentare. Perch qui vogliamo rappresentare il problema. E
il problema, stavi dicendo, che non sei connesso; c qualcosa che non in armonia. E allora
percepisci il simbolo delle cose che non sono armonizzate E mentre percepisci quellenergia dello
scontro, com? Hai detto che ti sentivi scollegato.
Eric: Faccio fatica a descriverlo ma penso che il punto di partenza sia che sto semplicemente
perdendo la percezione del campo perch sono preso da questa energia che mi giudica e chi mi
spinge al desiderio. come se con queste persone partissi non centrato fin dallinizio.
RD: uninformazione importante, ma vorrei che tu notassi quanto di quella descrizione potrebbe
provenire dalla mente cognitiva. una cosa sensata, ma pi che altro unanalisi di ci che sta
accadendo. (Al pubblico) Quando fate coaching, molto importante che notiate se la descrizione
viene da un campo esperienziale e simbolico o dalla mente cognitiva.
(Rivolto a Eric) E allora lasciati semplicemente fare un respiro profondo, sganciati dalla tua mente
cognitiva, ed entra veramente nella tua mente pi profonda. Lasciati entrare in sintonia con un tipo
diverso di linguaggio, un linguaggio di immagini, simboli e metafore.
Eric: Quello che emerso in me stata la fiducia quale potenziale elemento mancante perch le
cose funzionino.
RD: E anche questo meraviglioso, ma fiducia una parola. Quello che veramente voglio che tu
riceva il simbolo o limmagine del campo energetico di questo problema. Magari delle onde che si
infrangono su una spiaggia, o nubi di tempesta, o un fuoco. Calati veramente nel tuo corpo e
percepisci la presenza simbolica.
(Eric respira pi profondamente e si rilassa ulteriormente) Esatto, molto bene e percepisci a
questo livello simbolico. Qual il simbolo per questo campo?
Eric: Un sentiero sotto le stelle.
RD: Bene, e nota in quellimmagine un sentiero sotto le stelle dov il problema? Nota, dov
lattrito?
Eric: Penso che il problema sia che percepisco un po di paura, perch non so dove porta quel
sentiero.
RD: Come rappresenteresti lenergia di questa paura? Qual il tuo simbolo? Ha un colore, un
movimento?
Eric: Come un grande muro di polvere.
RD: Un grande muro di polvere buono a sapersi. (Al pubblico) Ora Eric sta cominciando a entrare
di pi nel linguaggio del campo. polvere. C un sentiero. Quando usiamo parole come fiducia
siamo nellambito del pensiero cognitivo. Vogliamo invece passare a un modo di pensare metaforico.
Ed ecco quindi che c questo sentiero, e un muro di polvere.

(Rivolto a Eric) E quando ti sintonizzi realmente con quel problema di dipendenza, quali altre
immagini emergono in te riguardo a questo sentiero, questa polvere? Le immagini non devono
necessariamente avere un senso logico, limitati a notare cosa si presenta.
Eric: Sento che molto difficile Questa polvere
RD: E come lo vedi nellimmagine? Che aspetto ha? Come si presenta questa energia difficile?
Eric: Una sensazione di paralisi.
RD: S. Una sensazione di paralisi. E nota che aspetto ha la sensazione di paralisi nellimmagine.
una sorta di colla? Nota il simbolo della paralisi.
Eric: Be, come se il muro stesse venendo verso di me e e non so cosa fare.
RD: S. Quindi c un lungo sentiero, e questo muro sta venendo verso di te questo muro di
polvere.
Eric: Sento la polvere in bocca.
RD: S, la sensazione della polvere in bocca. (Rivolto al pubblico) E, peraltro, potreste notare che
stiamo arrivando a un livello non semplicemente associato o dissociato. Va al di l del normale modo
di pensare. Ci stiamo calando nel linguaggio dei simboli, delle metafore e delle immagini. Ecco
quindi la nostra rappresentazione di campo dello stato presente. E ora passeremo allo stato
desiderato.
(A Eric) Quindi tra un momento, Eric, quando sei pronto, ti chieder di sganciarti da quella
rappresentazione di campo dello stato problematico per un istante. Ok?
(Eric fa un respiro profondo e annuisce)
RD: Tra un momento ti chieder di entrare nello stato desiderato che localizzato l. (Indica la zona
sulla destra) E ricorda, ti stai sganciando dallo stato problematico. Lascia che lo stato problematico
sia qui. (Indica verso sinistra) E lasciati entrare nello stato desiderato che l. (Indica verso
destra)
(Eric entra nello spazio dello stato desiderato, e la sua presenza non verbale quasi
immediatamente passa a quella di uno stato pi calmo e centrato)
RD: E nota veramente, dato che le cose sono diverse, come sono ora? Lintegrazione ha avuto luogo,
il problema risolto, il tuo s integrato. Nota semplicemente com. (Eric respira a fondo, e
appare centrato)
RD: E cominciamo con le tue sensazioni. Cosa senti nel tuo corpo?
Eric: Mmm (Sorride) Mi sento molto calmo.

RD: Calmo
Eric: Mi sento calmo come se il mio cuore fosse tranquillo.
RD: Calmo, e il tuo cuore tranquillo.
Eric: S, mi calmo sempre pi (Sospira rumorosamente, e ha luogo un evidente rilascio di
tensione)
RD: Molto bene. (Rivolto al pubblico) E, notate, non stiamo ancora parlando strettamente del campo
della soluzione. Stiamo parlando di sensazioni fisiche, quindi questo lo stato somatico nel campo.
(Eric respira di nuovo, lentamente e rumorosamente) Lo stato somatico diverso dal campo. Ma
stiamo cominciando con la sensazione somatica
Eric: Ahhh. Posso muovermi di nuovo.
RD: Puoi muoverti.
Eric: (Annuisce, sorride e respira) Invece di essere paralizzato.
RD: S. Dunque questo il tuo stato desiderato. E mentre noti la porzione somatica dello stato
desiderato, voglio vedere se puoi aprire e ampliare ulteriormente la tua percezione, includendo ma
andando anche al di l del tuo stato somatico, aprendola al campo nella sua interezza. E mentre ti
permetti di farlo, nota le eventuali immagini che emergono. Qual il simbolo che viene a
rappresentare questo campo? Quale immagine fa s che il cuore si calmi?
(Rivolto al pubblico) Non so se lo avete notato, ma Eric stava tornando dentro la propria testa. Dalla
tensione nel corpo, specialmente nella fronte, potete vedere la mente cognitiva che comincia a
riaffermarsi. Dovete quindi continuare a guidare la persona ad aprirsi in maniera pi ampia al campo
della mente.
(Rivolto a Eric) Eric, qual il simbolo per il tuo stato desiderato?
Eric: una sorta una specie di pelliccia. Come un punto interrogativo.
RD: Una sorta di pelliccia a forma di punto interrogativo.
Eric: (Respirando profondamente, con aria molto presa) unenergia molto intensa. Cavolo!
RD: (Annuendo) Lenergia di questo stato desiderato molto intensa.
Eric: S molto profonda molto bella.
RD: E che altro c nel campo di questo stato desiderato? Quali altri simboli noti?
Eric: Vedo in modo molto pi chiaro. Vedo il sentiero e tutto ci che lo circonda. un deserto
assolato.

RD: (Rivolto al pubblico) Ora Eric sta parlando a partire da un diverso livello di linguaggio, che
comprende il corpo, ma anche il campo pi vasto.
(Rivolto a Eric) E ora passeremo alla fase successiva, che consiste nel tornare qui alla terza
posizione (indica la posizione di partenza); la posizione di osservatore in cui si assiste a entrambi
gli stati. Quando sei pronto esci dallo stato desiderato e torna alla metaposizione.
(Eric esce dallo stato desiderato ed entra nella posizione di osservatore)
Bene. E ora, a partire da questa metaposizione, ti chieder di contenere entrambi questi stati come se
fossero parte di un campo unificato pi profondo. Contieni entrambi questi stati e rifletti veramente
su di essi al tempo stesso. Da una parte (indica e proietta la voce verso sinistra) c lo stato
problematico: lo scontro di forze, sul sentiero con un muro di polvere che ti travolge. E dallaltra
parte, l (indica e proietta la voce verso destra) si trova lo stato desiderato: un deserto soleggiato
una meravigliosa chiarezza una profonda calma e tranquillit. E mantieni veramente la tua
attenzione su entrambe le cose, in egual misura e al tempo stesso. (Eric chiude gli occhi) Esatto.
Nel frattempo, nota che c un campo energetico tra le due cose: il sentiero con il muro di polvere
il deserto soleggiato e unenergia che collega e unifica le due cose. E mentre lo percepisci, lascia
che emerga un altro simbolo. Lascia che la tua pi profonda saggezza creativa ti fornisca un simbolo
per quel campo pi profondo.
Eric: (Con gli occhi chiusi e laria profondamente assorta) Caspita, una sfera energetica, come
quella su cui abbiamo lavorato prima.
RD: Una sfera energetica.
Eric: S e con la sfera energetica attorno ai due stati, come se fossero la stessa cosa. molto
strano molto difficile da descrivere ma come se non ci fossero pi particolari differenze.
RD: Esatto. (Eric respira, apparentemente integrando qualcosa) E mentre fai tutto questo, nella fase
finale vorrei chiederti di andare al di l anche di questo. Vai oltre anche la sfera energetica. Continua
a estendere la tua percezione fino ad arrivare a un campo di tutti i campi (Eric appare
profondamente assorto) dove risiede unintelligenza una mente al di l della mente normale e
ordinaria quella che Erickson avrebbe chiamato la mente inconscia quella che Bateson
chiamava la mente pi vasta Una mente al di l della mente. E a partire da quel luogo puoi fare
esperienza di un altro simbolo ancora. Lascia semplicemente che emerga un altro simbolo da questa
mente superconscia Un simbolo generativo che viene a te come un dono di questa mente pi vasta.
Tutto quello che devi fare rimanere aperto e proteso al di l sia dello stato presente sia dello stato
desiderato. Quale simbolo ti si presenta?
Eric: Mi rendo conto che ci sono fiori fiori.
RD: Dunque il simbolo che emerge la presenza di fiori. Bene, lasciati semplicemente ricevere il
dono di quei fiori E nel frattempo vorrei chiederti di tornare allo stato problematico fa un passo
e torna allo stato problematico prenditi il tempo che ti serve e porta con te questo simbolo,

questo dono di fiori, portalo con te in quello stato. Varca la soglia. Ritorna a questo stato
problematico con le risorse della mente pi vasta. (Eric fa un passo ed entra nello stato
problematico. La sua respirazione cambia e diviene pi calma)
(Rivolto al pubblico) Potete vedere che in questo momento soprattutto in una trance della sua mente
generativa. Non c molto pensiero cognitivo. Tutto rilassato. La respirazione calma e profonda.
Tutta la situazione corporea appare molto buona. Penso che possiate vedere facilmente che non si
tratta di uno stato della normale mente cognitiva. In questo momento la mente somatica generativa sta
giocando un ruolo importante. Standogli vicino percepisco che il suo corpo emana molto calore. Il
colorito della sua pelle pi scuro, grazie allaumentato fluire del sangue e al rilassamento.
(Rivolto a Eric) E nota semplicemente cosa sta avendo luogo. Cosa si muove, cosa cambia o si
trasforma, cosa si intensifica, cosa scompare?
Eric: Percepisco molta energia calma. una condizione molto positiva. S, molto positiva
RD: (Rivolto al pubblico) Ancora una volta potete osservare una netta differenza a livello fisico
rispetto a quando Eric si trovava prima nella stessa posizione.
(Rivolto a Eric) Eric, vorrei che ora tu andassi a prendere la sfera energetica dello stato desiderato.
Dunque se cammini verso lo stato desiderato prendendoti il tempo che ti serve. (Eric cammina
lentamente fino allo stato desiderato, situato sulla destra) E porta in questo deserto soleggiato i
fiori e una fantastica sfera energetica che al di l di qualsiasi stato specifico.
(Rivolto al pubblico) Potete vedere che si stanno verificando diverse cose. Non vi un grande sforzo
verbale o cognitivo, ma potete notare un profondo assorbimento nellesperienza e nella sua
elaborazione.
(Rivolto ad Eric) E cosa sta succedendo l?
Eric: (Attende un attimo, profondamente assorbito nellelaborazione) Funziona c qualcosa che
oscilla tra due cose davvero fantastico mi sento benissimo.
RD: Qualcosa che oscilla tra due stati e che ti fa sentire benissimo.
Eric: S.
RD: E quella tensione, quel conflitto che percepivi l, come va quella cosa?
Eric: Non percepisco quella tensione.
RD: Ottimo. Per completare il processo, torniamo alla posizione di mezzo, la metaposizione tra le
altre due e portiamo i fiori alla sfera energetica che contiene i due mondi.
Eric: Ah! Caspita! (Ha laria molto felice, entusiasta e centrata)
RD: S!

Eric: Ah! Ah! Caspita Ahhhh! (Respirazione profonda e apertura, profondo processo di
integrazione)
RD: (Sorridendo) Ecco cosa intendiamo con sintassi somatica! (Risate) (Eric continua a esplorare,
gli occhi chiusi nel processo di integrazione)
(Rivolto al pubblico) Questo un esempio di quella che chiamiamo PNL di terza generazione. Non
stiamo solo cambiando qualche submodalit. Stiamo vedendo come sia possibile attuare
trasformazioni identitarie profonde. un tipo di cambiamento di ordine terziario. Un riorganizzarsi
dellessere umano, un risvegliarsi dellanima. Potete vedere che la mente del campo generativo
davvero diversa da quella cognitiva.
(A Eric) Vorrei sapere se c un simbolo che emerge in te per questa situazione in cui ti trovi ora.
Eric: (Con aria beata) Be, fiori dappertutto! E sento i miei piedi nudi che veramente toccano il
suolo.
SG: Sei diventato un vero figlio dei fiori! (Risate)
RD: (Rivolto al pubblico) E potete vedere che mentre la respirazione di Eric lentamente comincia a
cambiare, lui inizia a portare a termine il processo per se stesso. possibile seguire gran parte di
quello che Eric ha fatto qui, osservando il suo respiro. Ha elaborato molte cose tramite la
respirazione, di cui si potevano osservare le significative variazioni in momenti diversi del processo.
Eric: (Fa un respiro profondo e apre gli occhi tornando nella stanza, guardando Robert e
sorridendo) Ciao!
RD: (Sorridendo a sua volta) Ciao! un piacere vederti, figlio dei fiori. Prenditi cura di te in questo
viaggio!
(Eric abbraccia Robert e Stephen, poi lascia il palco accompagnato da un fragoroso applauso)

ABILIT PER APRIRSI AL CAMPO

RD: Bene. Come per la maggior parte dei nostri esercizi, la formula base di questo processo molto
semplice. Succedono molte cose, pu essere unesperienza molto intensa e meravigliosa, ma la
formula base assai semplice.
SG: Perch questi processi funzionino bisogna mantenere la semplicit. Succedono talmente tante
cose contemporaneamente che necessario poter rimanere ancorati a una sequenza semplice. Non c
bisogno di gestire minuziosamente i dettagli, che possono peraltro spesso essere non lineari, non
razionali e inaspettati. Vogliamo invece essere guidati da questo linguaggio dellinconscio creativo.
Ma ci guida anche la semplice struttura di base della procedura. Lasciate che tutto scorra attraverso
di voi mentre dirigete con cautela lo svolgersi della sequenza esperienziale che state impiegando.
In questo caso useremo lo stesso modello di base dellesercizio del S buono/s cattivo. Ci sono
quattro punti tra i quali si muover la vostra attenzione.
RD: Lo stato problematico.
SG: Il primo punto focale.
RD: Lo stato desiderato.
SG: Il secondo punto focale.
RD: Il campo che esiste tra di essi.
SG: Il terzo punto focale.
RD: E il campo pi ampio ancora che si estende al di l dei tre punti focali precedenti.
SG: E questo il quarto punto focale. Una delle cose meravigliose che potreste aver notato mentre
Robert faceva da coach, che non impone mai contenuto proprio. Si limitato a guidare Eric
attraverso le quattro posizioni, chiedendo allinconscio creativo di Eric, il suo campo generativo, di
fornire via via tutto leventuale contenuto. La sequenza era (1.) entrare nello stato problematico; (2.)
entrare nello stato desiderato; (3.) entrare nel campo che li contiene entrambi; (4.) aprire al campo

di tutti i campi che trascende i precedenti. Tutto il resto venuto da Eric.


RD: Nel processo c una serie di piccole sfumature che vale la pena di menzionare. Allentrata
nello stato problematico volete ricavare una descrizione somatica delle percezioni. Cominciate con il
portare la persona dallintelletto cognitivo alla conoscenza esperienziale. un fattore di
fondamentale importanza. Al tempo stesso, accertatevi che la persona non si limiti esclusivamente
alla propria prospettiva somatica. Lo stato somatico e il s personale sono un importante punto focale
del campo, ma ne esistono anche altri. Ecco perch stavo chiedendo a Eric se ci fossero altre
persone, altri ricordi o altre associazioni collegate a quello spazio. Vogliamo sintonizzarci al campo
pi ampio, scavalcando lintelletto cognitivo: lintelligenza del campo richiede che a guidarci sia un
senso percepito.
SG: Avrete probabilmente notato che durante tutto il processo Robert ha sottolineato di non pensare
alla risposta e lasciare che emerga. Permettere che ne emerga unesperienza sensoriale.
RD: Una volta che abbiamo toccato lo stato problematico, siamo passati allo stato di osservatore, la
percezione del campo. Questa metaposizione riguarda il concentrarsi non sul contenuto specifico ma
sul campo nella sua interezza. stata una parte molto importante della dimostrazione, dato che ci
voluto un po di tempo perch Eric passasse dalla sua mente cognitiva ordinaria a quelle somatica di
campo. A tutti noi hanno insegnato a comprendere in modo conscio: Ah, capisco. Questa cosa
significa questaltra cosa. Ma in realt ci che vogliamo fare entrare in questa mente pi profonda
di conoscenza di campo esperienziale, simbolica ed energetica.
SG: Ed proprio lessere nella mente di campo che permette di contenere gli opposti la duplice
mente in modo tale da trasformarli creativamente. Sintonizzarsi sulla mente generativa di campo
la via di uscita dal momento di stallo; per questo che la indichiamo come uno degli strumenti pi
importanti per il viaggio delleroe. Jung parlava del processo generativo di trasformazione degli
opposti in ununit pi profonda in termini di funzione trascendente, sottolineando che un
elemento fondamentale nel percorso di autorealizzazione, che intimamente collegato allobiettivo
del viaggio delleroe.
A tal proposito si potrebbe dire che le due parti con cui si scontrava Eric quelle che chiamava
responsabilit e il richiamo della foresta sono schemi archetipici piuttosto profondi, operanti
non solo in lui, ma in ciascuno di noi. In quanto tali sono probabilmente collegati a un campo che
contiene moltissime esperienze diverse, non solo nella sua storia personale, ma anche in quella della
sua famiglia e dei suoi antenati.
RD: Un altro modo per parlare dello scontro archetipico esplorato da Eric consiste nel sottolineare
che la responsabilit riguarda gli altri come prendersi cura degli altri, mentre il desiderio
riguarda il s come nutrire noi stessi.
SG: (Sorridendo) E quale delle due cose pi importante? Questa domanda fa parte del vostro
esame finale il 30% del vostro voto dipende da questa domanda! (Risate)
RD: E ovviamente sappiamo tutti la risposta a quella domanda. La risposta S.

SG: Questa domanda come il bastone del maestro zen. Cosa scegliete, la responsabilit o il gioco?
RD: Di quale delle due avete pi bisogno nella vostra vita? La risposta S.
SG: Unultima cosa. In qualit di coach ricordate che una delle vostre principali responsabilit
quella di aiutare leroe a rimanere in uno stato di alta qualit, indipendentemente dal contenuto
dellesperienza. Ricordate quindi i principi di coaching dello stato somatico generativo (allinearsi e
centrarsi), dello stato cognitivo generativo (accettare e appoggiare) e dello stato generativo di campo
(aprirsi al di l del contenuto). Se il vostro compagno di esercizio non si trova in uno stato di alta
qualit, non potr accedere alle capacit generative. Perci controllate e guidate dolcemente cose
come la respirazione, la postura eretta e il rilassamento muscolare. Questi sono i vostri compiti in
qualit di coach.
RD: Se il cliente comincia a entrare nella propria testa, guidatelo in maniera delicata ma netta.
Respira, scendi nel tuo centro, rilassati, abbandona.
SG: Ora il momento di trovare un compagno e allenarsi ad aprire la propria coscienza a questo
livello di coscienza di campo.

LA CONFIGURAZIONE CHE CONNETTE

SG: Speriamo che possiate cominciare a vedere da questi esercizi i contorni della mappa per un
viaggio delleroe. In questa sezione sottolineiamo come passare a un campo generativo nel quale
potete esperire voi stessi al di l di qualsiasi posizione. In questo modo potete contenere in modo
creativo tutte le posizioni, assumendo il ruolo della relazione stessa che intercorre tra di esse.
RD: Stiamo indicando che, per realizzare il vostro viaggio delleroe, necessario pregare. Non lo
intendo in senso religioso, ma nel senso umano di entrare in contatto con unintelligenza che
trascende il nostro pi stretto s.
SG: Ci sono infiniti modi per fare questa cosa e realizzare questo tipo di comunione. Fatelo, in
qualsivoglia modo. Perch vi servono guarigione e trasformazione. Uno dei principali punti pratici
che abbiamo indagato il fatto che lessere bloccati denota un conflitto, una violenta resistenza, tra
due diverse parti del campo. Potrebbero essere dentro di noi come nel caso di Eric, in cui la
responsabilit entrava in conflitto con il desiderio o interpersonali, come nel caso di due persone
che assumono e sostengono posizioni molto diverse. La domanda : come trasformare il conflitto in
cooperazione? E la risposta che stiamo suggerendo siete voi! Voi siete il campo generativo in grado
di contenere parti diverse di un campo e integrarle. Voi siete lo spazio pi profondo che in grado di
fare lamore, non la guerra. Voi siete il s che pu creare larmonia nel mondo. Voi siete il campo!
Una volta che ci si apre come campo generativo, scatta la curiosit su come trovare posto per ogni
parte del campo. Si pu fare nello spazio al di fuori del proprio corpo, come Robert ha fatto con
Eric. Oppure si pu farlo usando diversi centri nel corpo per contenere e poi integrare diverse
energie o parti. Ad esempio, potreste percepire il punto in cui nel vostro corpo sentite il centro
energetico della parte che vuole essere responsabile. (Steve lascia la mano sospesa in aria, poi la
porta al cuore) E poi potreste chiedervi dove sentite la presenza energetica del richiamo a essere
selvaggi. (Di nuovo, la mano sospesa in aria in attesa di percepire dove si concentra la
sensazione del centro) Oh, lo percepisco nella mia pancia interessante. La domanda successiva
come potete percepire una sensazione di connessione che intercorre tra questi due diversi centri.
Questa connessione rappresenta il s che in grado di unificare gli opposti.
RD: Dunque parti diverse possono avere centri somatici diversi. Potreste trovare utile pensare a
questa cosa in termini del sistema indiano dei chakra.

SG: Questo mi ricorda dei cinque famosi ragazzi ebrei. Il primo Mos, e Mos ha detto: tutto
qui. (indicando la testa) Coi dieci comandamenti vai sul sicuro. Il secondo simpatico ragazzo
ebreo, Ges, ha detto: No, tutto qui (indicando il cuore) Questo il centro. Il terzo ragazzo
ebreo, un certo Karl Marx, ha detto invece: tutto qui (batte la mano vigorosamente sulla
pancia). Poi arrivato Sigmund Freud che ha detto: (rivolge lo sguardo alla zona pelvica) Pi in
basso, ragazzo mio!. (Risate) E il quinto simpatico ragazzo ebreo il preferito di Robert, Albert
Einstein. Lascer quindi che sia Robert a dirvi cosa ha detto lo zio Albert.
RD: tutto relativo! (Risate e applausi)
SG: Ma seriamente, stiamo sottolineando che lo schema e la configurazione che connette il vostro
spirito umano. bello, perci, sapere che in un centro somatico percepite una determinata parte di
voi stessi, e in un altro centro somatico ne percepite invece unaltra. E la cosa ancora pi bella da
sapere che nessuno dei due veramente voi. Voi siete lo spirito che connette e scorre attraverso
tutte le parti della vostra coscienza.
RD: Gregory Bateson la chiamava la configurazione che connette.
SG: Quindi questo che vogliamo fare sul percorso del grande viaggio delleroe. Essere la
connessione che guarisce. Essere la connessione che trasforma. Essere la connessione che fa nascere.
Allenatevi quindi a essere entusiasti quando vi sentite veramente bloccati, quando vi trovate di fronte
a un conflitto, perch significa che siete arrivati a una soglia. Siete arrivati in un luogo dove due
importanti parti di un tutto stanno cercando di integrarsi. Queste polarit, queste dualit, vi sono
amiche: sono il mezzo tramite il quale pu nascere un S Generativo.
Vediamo polarit a destra e a manca. E anche se ci hanno insegnato a metterle in contrapposizione e a
pensarle come a un estremo buono e uno cattivo, vi diciamo che in realt sono due piselli nello
stesso baccello. Vi chiediamo, ad esempio: pi importante prendersi cura di s o degli altri?
RD: S.
SG: pi importante dire s o dire no? pi importante percepire il proprio lato maschile o
quello femminile? Essere attivi o riposare? Ponendo le domande in questo modo potete vedere
quanto sia sciocco vedere le polarit come elementi in contrasto o che si escludono a vicenda, anche
se proprio questo il modo in cui si percepiscono quando sono sintomo di un problema. Il bello,
per, che questa relazione pu mutare passando dallo scontro alla fusione. Possiamo fare lamore,
non la guerra. Possiamo essere interi, e non frammentati. Lintegrazione, tuttavia, non accadr
spontaneamente: perch abbia luogo necessaria la presenza umana. E quella presenza siete voi.
RD: E per fare tutto questo, vi serve una connessione con una sapienza che vada al di l del vostro s
cognitivo. Ma ci pu venire solo attraverso la presenza umana, il canale attraverso cui scorre il
divino.
SG: (Scherzosamente) Sia lodato il Signore! Sia lodato il Signore!
RD: (A sua volta scherzoso) Amen!

QUARTO
GIORNO

ORIENTARSI NEL VIAGGIO

SG: Voglio aprire questa parte con la poesia di una delle grandi voci della lirica americana
contemporanea, Mary Oliver. Il testo che vorrei leggervi si chiama Oche selvatiche ed tratto dal
volume Dream Work (1986). Mary Oliver vive a Cape Cod, in Massachusetts, dove ogni autunno il
cielo si riempie di migliaia di grandi oche che migrano a sud per linverno. Le oche sono come me, e
non apprezzano gli inverni freddi. Poi, a primavera, le si vede tornare tutte in volo a casa. E Mary
Oliver usa questo fenomeno come una bellissima metafora per parlare del ritorno al proprio s.
Sentirete che la poesia fa riferimento alle tre menti del S Generativo la mente nella testa, che
spesso giudica le cose in termini di contrapposizione di positivo e negativo; la mente in quello che
lei chiama il morbido animale del corpo; la mente al di l di noi nel campo.
Alcuni dicono che in ogni poesia vi un verso pi importante di tutti gli altri. Per tutti i presenti
reduci dal cattolicesimo, si tratta chiaramente del primo. Ecco il testo:
Non c bisogno che tu sia buono
Non c bisogno che tu cammini in ginocchio
Per cento miglia attraverso il deserto, espiando.
Devi solo lasciare che il morbido animale del tuo corpo
ami ci che ama.
Dimmi della disperazione tua, e ti dir della mia.
Intanto il mondo va avanti.
Intanto il sole e i sassolini chiari della pioggia
si stanno muovendo attraverso gli orizzonti,
sopra alle praterie e agli alberi profondi,
alle montagne e ai fiumi.
Intanto le oche selvagge, alte nellaria blu e tersa
si stanno dirigendo di nuovo a casa.
Chiunque tu sia, non importa quanto solo, il mondo si offre alla tua immaginazione,
ti rivolge il suo richiamo come le oche selvagge, rauco ed eccitante annunciando e di nuovo
annunciando il tuo posto
nella famiglia delle cose.
SG: In questa poesia Mary Oliver propone lidea radicale che il mondo vivo. Il mondo vuole

aiutarci nel nostro viaggio. Ci sta chiamando e appoggiando. La capacit di percepirlo una
componente importante di ci che abbiamo evidenziato nei giorni scorsi. Come calmare la propria
mente locale e ascoltare e percepire lesistenza di una coscienza pi profonda che sta cercando di
aiutarci a risvegliarsi, a diventare persone. Glielo permetteremo?
RD: In onore delle nostre radici, scelgo per la mia lettura una benedizione irlandese, che dice:
Ti auguro non un sentiero privo di nubi,
n una vita su un letto di rose,
n che tu non possa mai dover pentirti
n che tu non provi mai dolore.
No, non questo che ti auguro.
Ci che ti auguro :
Che tu possa essere coraggioso nei momenti in cui sei messo alla prova,
quando altri posano croci sulle tue spalle.
Quando si devono scalare montagne,
e varcare abissi.
Quando la speranza a mala pena si vede.
Che il dono che Dio ti ha fatto
Possa crescere con te
E permetterti di dare il dono della gioia
A tutto coloro che ti hanno a cuore.
Che tu possa sempre avere un amico
Che sia degno di questo nome.
Di cui tu ti possa fidare, e che ti aiuti
Nei momenti di tristezza.
Che sfider le tempeste
Della vita quotidiana al tuo fianco.
Unaltra cosa ti auguro,
che in ogni ora di gioia e di dolore
tu possa sentirti vicino Dio.
Questo auguro a te,
e a tutti coloro che ti hanno a cuore.
Questa la mia speranza per te,
Ora e per sempre.
RD: Questa benedizione sottolinea il valore di avere dei custodi amici che meritano questo nome
e di sentirsi vicini a quella chiamata dal campo pi ampio. Ecco dunque che non si pi concentrati
solamente sulle comodit o le certezze materiali, ma ci si sintonizza su come i propri doni e la
propria bont crescano attraverso tutte le sfide della vita. Intendiamo dire che proprio questa la
fonte della pi profonda soddisfazione nel viaggio delleroe. Non questione di Se solo facessi
tutto giusto non dovrei pi provare dolore o tristezza, n avere difficolt. Tutte queste cose faranno
sempre parte della vita: sono quelle che chiamiamo le prove da superare sul percorso del viaggio
delleroe. Ma il bello che c anche qualcosa di pi profondo. Possiate voi trovarlo in ogni vostra
giornata.

SG: (Sorridendo) E le giornate peggiorano con let! (Risate) Quando lavoro coi miei clienti e loro
compiono questi meravigliosi cambiamenti e dicono: bellissimo, sto magnificamente! io cerco di
dare loro la notizia delicatamente: Goditela finch puoi, non durer. (Risate)
RD: Le droghe prima o poi calano. (Risate)
SG: Le droghe calano, e ora che avete creato questo spazio pi ampio di soluzione, il vostro
prossimo problema sar ancora pi grande. Bella notizia, no? (Risate)
RD: La vita ce lha con voi non vi lascer riposare sugli allori! Continuer sempre a proporvi delle
sfide.
SG: Quello che pu cambiare, per, come vi ponete in relazione con queste sfide. Potete imparare a
non prenderle in modo tanto personale. Potete imparare che per quanto grande sia il problema, lo
spazio del s sempre pi grande.
RD: E questo possibile tramite una relazione generativa con voi stessi.
SG: E con qualcosa al di l di voi, al di l dei vostri problemi. Questa la grande trasformazione che
vogliamo introdurre: i problemi vanno e vengono.
RD: Queste sono le prove e le ordalie sul percorso del viaggio delleroe.
SG: La vostra vita non un problema. Voi non siete un problema. Ma, per dirla in termini tecnici, le
sfighe capitano. (Risate) Per, come diciamo sempre, capitano anche un sacco di cose fighe.
Stiamo quindi cercando di sviluppare un modo per trasformare la sfiga togliendole la esse. (Risate)
RD: Spesso mi capitano clienti che vengono per lavorare su una situazione che li mette in difficolt.
Poi tornano la settimana successiva e io chiedo: Come vanno le cose?. E quelli mi rispondono:
Be, la situazione ancora la stessa, ma non pi un problema. Come possiamo cambiare in
maniera tale che il problema non sia pi un problema? Come possiamo trovare la chiamata nella
prova, lopportunit nel problema?
SG: Stiamo discutendo questo argomento in questultima sezione mentre cominciamo a percepire
come potrebbe essere portare con s alcuni di questi apprendimenti nella propria vita quotidiana.
veramente bellissimo riuscire a prendersi il tempo per uscire un attimo dalla vita di tutti i giorni e
indagare queste connessioni profonde e questi cambiamenti trasformazionali. Ma una parte
fondamentale del viaggio delleroe consiste nel ritorno a casa. A volte pu essere un po scioccante
scoprire che il mondo l fuori non gentile e pronto ad accettarci quanto il mondo che abbiamo
creato allinterno di questo seminario. Ci sono molte presenze nel mondo che davvero non
desiderano il nostro risveglio. Buono a sapersi, no? (Risate)
RD: E saranno queste presenze a mettere alla prova la vostra dedizione alla chiamata. Saranno loro a
porvi davanti uno specchio in cui si riflettono le vostre ombre.
SG: Vogliamo quindi anticipare questa cosa, perch sia chiaro che la cosa inevitabilmente si

verificher, ma anche perch sia chiaro ci che ciascuno di noi pu fare quando incontra questi
demoni, queste presenze che davvero non ci appoggiano.
RD: Abbiamo dunque seguito questo sentiero del viaggio delleroe
SG: e lo abbiamo veramente visto come una metafora del risveglio dello spirito nel mondo umano.
Abbiamo visto che siamo pi dei nostri pensieri; qualcosa di pi di quello che le altre persone
pensano di noi. Siamo una meravigliosa presenza umana qui giunta per porgere al mondo il proprio
dono.
RD: E nel porgere quel dono guarire anche le ferite in noi e nel mondo.

LIMPORTANZA DELLA PRATICA

Per esplorare questultima idea vogliamo cominciare con un processo che riguarda quelle che
chiameremmo pratiche. Le pratiche ci permettono di avere una costante trasformazione
dellidentit. Sono cosa diversa dalle tecniche. Se si pone lenfasi sulle tecniche, ci si concentra su
uno spettro spesso pi ristretto. Ci si concentra su una singola situazione e si pensa Mmm, che
tecnica user per sistemare questa cosa?. Usiamo una qualche tecnica, e se fa cambiare qualcosa
diciamo: Grandioso!. In caso contrario diciamo: Porca miseria, la tecnica non ha funzionato.
Ma questo profondo percorso di trasformazione del viaggio delleroe non affare da mordi e fuggi.
Per sentire la nostra chiamata dobbiamo viverla, per trasformare i demoni in custodi abbiamo
bisogno di pratiche, di attivit che ripetiamo con costanza. la stessa cosa che vale quando si vuole
acquisire un livello di maestria in qualsiasi altra cosa negli sport, nella musica, nelle relazioni,
negli affari. Non si usa una singola tecnica per ottenere successo duraturo. Per creare un
meraviglioso percorso di eccellenza ci vuole una serie di pratiche quotidiane. Ecco in quali termini
vediamo il viaggio delleroe. Quindi alcune delle nostre domande di coaching fondamentali sono:
quali sono le tue pratiche? Cosa fai ogni giorno, non per il tuo lavoro, non per la tua famiglia, ma
per diventare una persona migliore?
SG: Vediamo i cambiamenti incredibili che si possono creare con questi esercizi, nei seminari o
nelle sessioni di coaching, non come risultati finali, ma come linizio e lo schiudersi di incredibili
possibilit. Il seme ha germinato nel mondo. ora possibile percepire ci che possibile. Ma per
realizzare il possibile, per far crescere il germe di quel seme fino a ottenere la pianta adulta,
necessaria unincredibile devozione alle pratiche. In assenza di pratiche efficaci, i cambiamenti
auspicati potrebbero morire sul nascere.
RD: Le esperienze che fate con questo tipo di processi sono punti di riferimento su cui costruire il
vostro percorso per vivere il viaggio.
SG: Perci, quando fate coaching o terapia, questo discorso delle pratiche molto, molto importante.
Freud diceva che ci sono due pilastri di una buona vita: uno quello a cui faceva riferimento Robert
come lavoro e laltro amore, termine con il quale Freud generalmente intendeva famiglia.
Stando quindi a Freud, tutta questione di come ci poniamo rispetto al nostro lavoro e alla nostra
famiglia. Secondo noi, per, questo non basta: necessario un terzo pilastro, la nostra relazione con

noi stessi. Per costruire questo terzo pilastro sono necessarie pratiche quotidiane: tempo e attenzione
dedicati solo a voi stessi e per voi stessi. Pensateci: quando siamo con la nostra famiglia o le
persone a cui vogliamo bene, dobbiamo pensare anche a loro, e abbiamo delle responsabilit anche
nei loro confronti; anche sul lavoro ovviamente dobbiamo pensare ad altre persone e abbiamo delle
responsabilit. Nelle nostre relazioni con il lavoro e la famiglia abbiamo altre persone a cui
dobbiamo rendere conto. Nelle nostre pratiche, invece, solo questione della nostra relazione con
noi stessi. Per vivere il viaggio delleroe necessario impegnarsi con dedizione in una serie di
pratiche.
RD: E se non ci si impegna in quelle pratiche, si viene spesso forzati allattenzione al s dallo
svilupparsi di sintomi.
SG: Robert raccontava prima di suo padre, che fumava e diceva che fumare era lunica cosa che
faceva solo per s. Era la sua pratica per centrarsi.
RD: Esattamente.
SG: Ma noi la definiremmo una pseudopratica per centrarsi, in quanto riporta s a se stessi, ma
richiede che si ceda prima il proprio centro.
RD: Se non ci impegniamo a connetterci con noi stessi in modi centrati, finiamo per farlo senza
centrarci, e ci emerge in tutte quelle espressioni sintomatiche e quei desideri non centrati il fumo,
la pornografia su internet, e via dicendo.
SG: Il mangiare in maniera eccessiva.
RD: Le dipendenze sono essenzialmente pratiche non centrate che le persone eseguono per se stesse.
SG: Questo si pu vedere molto facilmente chiedendo a una persona che ha una dipendenza: Prenditi
un attimo e richiama alla mente la prima volta che hai fatto quella cosa che ti crea dipendenza; ad
esempio la prima volta che hai fumato una canna. E mentre la persona si riconnette, si vede di solito
questo senso di Ahhh. Un senso di abbandono del controllo dellego e di resa al campo. Se non ci
fosse questa esperienza positiva iniziale, la persona affetta da dipendenza non sarebbe attratta dal
comportamento. Direbbe probabilmente, invece: Oh, sono stato malissimo quella volta. Devo
trovarmi unaltra dipendenza. (Risate) Quella tecnica per creare dipendenza non funziona, ma ce ne
sono tante altre da provare! (Risate)
RD: Ma quello che vogliamo dire che la dipendenza ci connette a qualcosa dentro di noi che al di
l del controllo del nostro ego. E sosteniamo anche che si tratta di un bisogno fondamentale per tutti
noi, che se non viene nutrito con la nostra presenza si manifester sotto forma di dipendenza. A volte
mi trovo a dire ai miei clienti: Non credi sia molto triste che sia questa la cosa che ti d pi piacere
nella vita? Evidentemente non hai avuto molte altre esperienze.
SG: Se la vostra relazione pi intima quella che avete con le sigarette, forse dovreste considerare
come minimo qualche altra opzione. (Risate)

RD: Il succo del discorso che, per nutrire la connessione con il nostro centro in modo positivo,
abbiamo bisogno di pratiche. Pratiche che ci allineano con il nostro centro, la nostra chiamata e le
nostre risorse. Ci servono per poter vivere con successo il nostro viaggio delleroe.
SG: E, peraltro, qual la scusa numero uno per non impegnarsi in una pratica?
(Svariate persone del pubblico rispondono): Non ho il tempo!
SG: Non incredibile? Come potete vedere non siete gli unici a usare questa scusa da quattro soldi:
lo fanno tutti! E dato che potete vedere che tutti ricorrono a questa scusa, potete anche vedere che
non nemmeno unidea vostra. un alieno o demone molto equo che non fa preferenze e
possiede tutti gli esseri umani indiscriminatamente. Questi pensieri alieni sono il dialogo interno
ipnotico che ci allontana dal nostro centro e dalle nostre risorse. Guardatevene bene!
A volte suggerisco ai miei clienti di immaginare a breve distanza dal loro corpo un gruppo di ghoul1
accampati in attesa: sono l che aspettano semplicemente che lasciate il vostro centro, perch quello
il momento in cui potranno invadervi e cominciare a divorarvi lanima. (Risate) Questo
generalmente succede ogni volta che malediciamo o rifiutiamo una parte di noi, dato che per farlo
necessario dissociarsi dal nostro centro. Appena questo succede i ghoul dicono: Ok ragazzi,
andata! Entriamo!. E poco dopo proviamo la sensazione spiacevole di qualcosa che ci consuma da
dentro. (Steve imita un ghoul che si sta cibando di carne umana) E quella la sensazione che si
prova quando gli alieni fanno le grigliate di animo umano. (Risate)
RD: E lenergia per seguire la chiamata comincia a scemare. E la tv comincia a sembrare sempre pi
allettante; lamentarsi e piagnucolare appaiono comportamenti sempre pi invitanti.
SG: E per questo abbiamo il detto Una pratica per centrarsi al giorno toglie gli alieni di torno.
(Risate) Per essere sicuri di impegnarvi nelle vostre pratiche dovete osservare le tecniche ipnotiche
che usate per evitarle. E non avere il tempo tra le prime della lista. Ma adesso non ho tempo.
Quando avr pi tempo lo far. Ve lo possiamo garantire: non avrete mai pi tempo.
RD: Le persone spesso mi chiedono: Ma dove lo trovi il tempo per scrivere interi libri? e io
rispondo: Non lo trovi mai. Non si trova, bisogna crearlo. Ricordate il top manager di cui vi avevo
parlato, che come pratica di problem solving faceva dei giri in bicicletta? Molte persone sentono
quella storia e dicono: Oh, che bello. Magari avessi anche io il tempo per farmi dei giri in bici!.
Mentre invece quello che il manager diceva : Per me una pratica assolutamente essenziale nel
mio percorso per essere un buon manager. Devo creare il tempo necessario per andare in bicicletta.
SG: Altrimenti non possibile eccellere in quelle che Robert ha chiamato le dinamiche interiori.
RD: Ricordate il top manager che mi ha detto: In quanto leader, fondamentale che io mantenga il
mio livello di energia? Si creava il tempo per espellere le energie negative, e si dedicava anche ad
attivit fisiche: erano le cose che faceva solo per se stesso, per mantenere e alimentare la propria
energia. Intendiamo dire che per realizzare il vostro viaggio dovete trovare le vostre pratiche. Vi
offriremo qualche suggerimento riguardo a come fare.

LA SPONSORSHIP DI SE STESSI TRAMITE LESPANSIONE


DELLA COSCIENZA

SG: Il primo esercizio nel quale voglio guidarvi un metodo di trance del s. Potete vederlo anche
come una pratica di connessione e di sponsorship del s.
Quando le persone chiedevano a Milton Erickson dellautoipnosi, lui rispondeva: Oh s, a Betty
piace darne dimostrazione. Betty era sua moglie. Erano gli anni Settanta, ed Erickson aveva un
citofono che collegava lo studio con casa sua, che era alla porta accanto. Erickson premeva il bottone
del citofono e diceva: Betty, vogliono una dimostrazione di autoipnosi. E lei rispondeva:
Daccordo, tra un po arrivo. E una volta arrivata faceva vedere una versione di quello che stiamo
per mostrare anche a voi.
Alla radice di questa pratica vi laccettazione di s come strategia creativa. Abbiamo sottolineato
che per percorrere il sentiero del viaggio delleroe necessario non opporsi o non cozzare con le
energie che si incontrano. Bisogna invece allenarsi a fondersi con queste energie e a rapportarvisi in
modo creativo. La parola accettazione uno di quei termini problematici che possono significare
molte cose diverse. Mi auguro che a questo punto percepiate che non intendiamo accettazione nel
senso di sottoporsi passivamente a ci che si presenta, quanto piuttosto come vibrante pratica
dellaccogliere le cose in un campo generativo e centrato, con un atteggiamento di curiosit riguardo
alle sue possibilit di aprirsi ulteriormente in modo positivo.
RD: Come intendeva implicitamente la mia benedizione irlandese, non siamo sul percorso del nostro
viaggio delleroe solo nei momenti di gioia, ma anche in quelli di dolore. E dobbiamo prendere sia
la gioia sia il dolore per trasformarli in energie che ci portino avanti.
SG: Si tratta di fare pratica e applicare la sequenza di relazione:
1. centrarsi in se stessi;
2. orientarsi in conformit con la propria intenzione;
3. aprirsi al campo;

4. ricevere qualsiasi cosa sia presente nel campo tramite il proprio centro;
5. aggiungere le proprie risorse;
6. orientarle in conformit con la propria intenzione;
7. proiettare nuovamente il tutto fuori nel mondo, completo dei cambiamenti che si sono intanto
sviluppati.
Poi si nota la prossima cosa che si presenta, e si ripete il processo. Significa esercitarsi nel ruolo di
un canale meravigliosamente armonico, un campo di intenzione centrato e capace di trasformare
positivamente.
RD: Siamo trasformatori di energia. Come il top manager di cui vi ho raccontato, prendiamo
qualsiasi cosa si presenti e la convogliamo e sfruttiamo per realizzare la chiamata. La mettiamo al
servizio della nostra missione.
SG: Una buona analogia per questo processo il caso della moglie di Robert, Deborah, che gli fa da
interprete in Francia. Ed uninterprete bravissima. anche una ballerina, e sta l in piedi con questa
magnifica presenza centrata, assorbe in s ci che Robert sta dicendo, lo contiene per un istante, e
poi lo esprime meglio di Robert! (Risate) In qualche modo riesce a eliminare ci che impuro in
lui, cosa che le suore, quando Robert andava a scuola, evidentemente non sono invece riuscite a fare.
(Risate)
RD: vero. Io dico qualcosa, e quando sento Deborah esprimerla in francese mi dico: S! Era
proprio quello che intendevo dire!. (Risate) In qualche modo lei riesce a distillare lessenza e
lintenzione dellidea, sgrossando ed eliminando tutto il superfluo.
SG: questo il processo che vi stiamo suggerendo di sviluppare in voi stessi. Come sintonizzare il
vostro sistema nervoso, il vostro mente-corpo, per ricevere e dare profondamente attraverso questo
ciclo creativo con un campo generativo.
RD: Ricevere, trasformare, filtrare e poi dare.
SG: Ecco che solitamente quello che chiamiamo il pensare blocca tutte queste fasi. Blocca la
ricezione, e cos non ci arrivano nuove informazioni dal frangente. Blocca lelaborazione e blocca
lemissione. E non possiamo realmente fare niente di creativo o di trasformativo se abbiamo chiuso i
canali che ci permettono di ricevere e di dare. Vi proponiamo quindi una piccola pratica per aprire i
canali e permettervi ancora una volta di essere una presenza di trasformazione nel mondo. Le fasi
principali sono riassunte a seguire:
ESERCIZIO
LA SPONSORSHIP DI SE STESSI PER LA SALUTE E LA GUARIGIONE. UTILIZZARE LE
PERCEZIONI IN ATTO
1. Sviluppare una posizione confortevole e ricettiva.

2. Stabilire lintenzione.
3. Induzione: ripetere la serie di affermazioni, completandole ogni volta con nuovo contenuto:
Adesso vedo _______________________________
Adesso odo ________________________________
Adesso percepisco __________________________
4. Secondo ciclo di affermazioni:
Ora vedo _________, e permetto che questo mi porti pi profondamente allinterno di me
(respirando e rilassando)
Ora odo _________, e permetto che questo mi porti pi profondamente allinterno di me
(respirando e rilassando)
Ora percepisco la sensazione _________, e permetto che questo mi porti pi
profondamente allinterno di me (respirando e rilassando)
5. Una volta in trance: notare, accettare e permettere che ciascuna forma di esperienza contribuisca
alla soluzione:
Ora noto che _______ sta avendo luogo, e che posso permettere che ci si apra verso una
soluzione generativa
6. Una volta pronti, passare allintegrazione e muovere al di l del problema:
E ora posso permettere che tutto venga integrato in una soluzione generativa
7. Percepire se stessi in questa nuova reazione futura.
8. Gratitudine e promesse.
9. Una volta pronti, riorientarsi in maniera confortevole.
SG: Per cominciare, prendetevi qualche istante per mettervi in una posizione confortevole. un
processo piuttosto semplice, che ha inizio quando voi siete comodi e tranquilli e passate dallessere
orientati alle altre persone al rivolgere a voi stessi tutta la vostra amorevole attenzione.
RD: Portate la vostra prima attenzione al vostro centro al vostro corpo.
SG: Cominciate a permettervi di passare a quella modalit di osservazione.
RD: Portate lattenzione sul respiro.
SG: Allineate le vertebre niente da fare con il corpo, solo rilassamento niente a cui appigliarsi o
a cui attaccarsi con la mente.
RD: Percepite tutto il corpo dai piedi su per le gambe e la spina dorsale.

SG: Una volta che siete comodi e rilassati percepite lo stabilirsi di unintenzione e per quello
che faremo oggi vi invitiamo a percepire la vostra chiamata. Cosa avete percepito come vostra
chiamata in questo momento della vostra vita?
RD: Lasciate che il vostro respiro vi ricordi ripetutamente, di nuovo, e di nuovo ancora, della vostra
chiamata pi profonda.
SG: Non aggrappatevi a quella chiamata nella vostra mente vedete se riuscite invece a tenerla nel
vostro centro senza alcuna tensione muscolare non serve che la stringiate corpo senza peso,
mente senza peso.
RD: Portatela nel respiro. Respirate quella chiamata.
SG: E una volta che avete quel senso di intenzione, sviluppare una trance generativa un processo di
apertura, ricezione e utilizzazione di qualsiasi cosa si presenti alla coscienza in ciascun istante.
RD: Trasformando qualsiasi cosa si presenti in modo che vi spinga sempre pi avanti verso la vostra
chiamata.
SG: E il semplice schema con cui vorremo guidarvi consiste semplicemente in tre frasi ripetute pi e
pi volte. La prima : Ora vedo
RD: E notate quali immagini e quali visioni sono presenti nellocchio della vostra mente o nel vostro
campo visivo, semplicemente osservandole.
SG: E poi continuate dicendo: Le faccio scendere attraverso la spina dorsale portandole nel
mio centro poi fuori dal mio centro entrando nel campo e rilassando.
RD: La seconda affermazione : Ora odo
SG: Voci esterne, dialogo interno
RD: domande interiori voci che criticano qualsiasi cosa sia presente.
SG: Ad esempio, ora odo la voce di mia figlia. Poi continuate Le faccio scendere nel mio centro
lascio che il mio centro si apra al mondo per permettermi di raggiungere il mio obiettivo e
poi rilassatevi lasciate andare lasciate andare
RD: Usate il vostro respiro per permettervi di portare le cose nel vostro centro e poi lasciarle
andare.
SG: La terza affermazione : Ora percepisco la sensazione
RD: Ad esempio: ora percepisco la sensazione di tensione nelle spalle.
SG: E risucchio questenergia attraverso la spina dorsale

RD: nel mio centro


SG: aprendomi a partire dal mio centro
RD: verso fuori, verso il mondo
SG: permettendo che i miei obiettivi si realizzino.
RD: Poi lasciate andare e rilassatevi.
SG: Senza bisogno di fare niente.
RD: Poi ripetete la prima affermazione: Ora vedo
SG: E notate qualsiasi immagine visiva sia presente.
RD: Risucchiatela.
SG: Aprite il vostro centro
RD: fuori, verso il campo
SG: lenergia protesa verso lobiettivo.
RD: Lasciatela andare.
SG: Senza bisogno di fare niente
RD: solo rilassandovi.
SG: Ora odo
RD: Risucchiate nel vostro centro.
SG: Aprite attraverso il vostro centro.
RD: Lasciate che vada fuori nel campo.
SG: Una meravigliosa energia che entra nel mondo.
RD: Ora percepisco la sensazione
SG: Fate entrare in voi la percezione diventate lenergia.
RD: Lasciatela andare e rilassate.
SG: Ora vedo

RD: Cosa? Immagini dello spazio ricordi?


SG: Risucchiando tutto attraverso la spina dorsale attraverso il centro
RD: e proiettando fuori nel campo.
SG: Come una stella che si apre verso lo spazio energia che si irradia luce.
RD: Lasciatela andare senza bisogno di fare niente.
SG: Godetevi il percorso e rilassatevi.
RD: Ora vedo
SG: Tante cose diverse vengono alla vostra mente lasciate che siano come fiumi che scorrono
attraverso il vostro essere.
RD: E gi attraverso il vostro centro
SG: aprendosi nel mondo un meraviglioso cerchio che trance forma.
RD: Lasciate andare
SG: ricevere aprire lasciare andare. Cos potete cominciare a percepire quella sensazione.
Tutto ci che si presenta alla vostra coscienza, lo ricevete attraverso il respiro e lasciate che vi
orienti ancora pi profondamente sul vostro cammino.
RD: Ora odo
SG: Quali suoni senti? Musica? Voci?
RD: Risucchiateli con il respiro.
SG: Mentre lenergia scorre.
RD: Contenendo nel centro.
SG: Un canale cosmico.
RD: Lasciando che vada sul cammino.
SG: Tutto questo una circolazione interiore che d inizio ancora una volta alla corrente.
RD: Rilassatevi profondamente.
SG: Lasciate che scorra attraverso tutti gli organi. Lasciate che scorra nel sangue della vostra anima.
RD: Ora percepisco la sensazione

SG: Lasciate che scorra nella terra


RD: adesso.
SG: Semi
RD: Simboli
SG: Che si aprono
RD: Che si aprono
SG: Fiori
RD: Lasciate andare
SG: Nel vostro corpo
RD: Rilassate
SG: I vostri organi possono guarire. Lautoguarigione sta avendo luogo.
RD: La connessione con se stessi.
SG: E mentre seguite il processo, lasciate semplicemente che la sintonia la percezione di ciascun
momento ci che vedete
RD: ci che udite
SG: le sensazioni che percepite lasciate che tutto questo scorra verso il vostro centro.
RD: Trasformate queste cose tramite la vostra presenza.
SG: E poi come una stella che brilla in una meravigliosa notte buia lasciate che il vostro centro
si irradi nel mondo ecco la vostra chiamata ecco la vostra chiamata.
RD: E rilassatevi.
SG: Cos da poter cominciare a percepire in questo processo che il vostro s pi creativo al di
sotto del mondo del controllo. incastonato nel profondo del vostro centro e irradia appoggio e
sostegno.
RD: La capacit generativa e la trasformazione sono parti naturali della nostra esistenza.
SG: Quindi prendetevi qualche istante semplicemente per percepire il canale. E ricordate le parole
di Martha Graham: Mantenete aperto il vostro canale. Questo il vostro dono a voi stessi.
RD: il vostro impegno e il vostro lavoro: Mantenete aperto il vostro canale.

SG: Ecco che forse ora volete fare una semplice promessa.
RD: Prendervi un impegno.
SG: Una promessa che riguarda la vostra relazione con questo luogo E possiate voi sempre
essere i primi a toccarlo Possiate voi sempre essere la connessione pi profonda con esso
poich in esso troverete amore e libert Amore e libert. La libert di cominciare lentamente a
ritornare nella stanza percependo quella connessione portando con voi quel dono.
RD: E mentre rientrate nellambiente presente, mentre vi connettete con questo mondo esterno, cosa
vedete aprendo gli occhi? Cosa udite? Quali sensazioni percepite?
SG: Bentornati! Bentornati, o eroi del grande viaggio!
RD: E quando siete pronti, prendetevi qualche minuto, trovate una persona e condividete le vostre
sensazioni riguardo allesperienza.

I 5RITMI DEL VIAGGIO: SCORRERE, STACCATO, CAOS, LIRICO


E QUIETE

RD: I 5Ritmi di Gabrielle Roth sono il fondamento di una pratica di movimento corporeo che lei ci
insegna per radicare i nostri corpi, aprire i nostri cuori, calmare le nostre menti e percepire la nostra
connessione con il campo pi ampio di cui facciamo parte. I ritmi sono tanto una mappa quanto una
pratica, il frutto dei molti anni durante i quali Gabrielle Roth ha osservato come lenergia si muove
nelle persone e nella vita. Come dice lei stessa in Sweat Your Prayers (1997): Lenergia si muove
in onde. Le onde si muovono secondo degli schemi. Gli schemi si muovono secondo dei ritmi. Un
essere umano tutte queste cose: energia, onde, schemi, ritmi.
Gabrielle Roth identifica cinque ritmi: scorrere, staccato, caos, lirico e quiete, che formano unonda,
una sorta di metamodello per la trasformazione1.
In diverse parti del mondo potete trovare corsi e seminari condotti da persone che si sono formate
presso Gabrielle, che ha peraltro scritto anche tre libri pratici e ricchi di ispirazioni: Sweat Your
Prayers: Movement as Spiritual Practice (J. P. Tarcher, Los Angeles, CA, 1997), Maps to Ecstasy:
A Healing Journey for the Untamed Spirit (New World Library, Novato, CA, 1998), e Connections:
The 5 Threads of Intuitive Wisdom (J. P. Tarcher, Los Angeles, CA, 2004). Questi testi vi aiuteranno
ad approfondire la vostra relazione con questa pratica. Consultate la sua homepage
www.gabrielleroth.com per informazioni riguardo a seminari, insegnanti, musica, e libri. Potete
anche visitare www.movingcenter.com per ulteriori informazioni su corsi e seminari.
Questi ritmi sono tipologie di energie archetipiche tramite le quali i nostri centri e le nostre fonti
individuali diventano progressivamente sempre pi definiti, aperti e connessi al campo. Per dirla con
le parole di Gabrielle Roth:
Nello scorrere scopriamo noi stessi. Nello staccato definiamo noi stessi. Il caos ci aiuta a
dissolvere noi stessi, in maniera tale da non irrigidirci e bloccarci nel s che abbiamo scoperto e
definito. Il momento lirico ci ispira a dedicarci allesplorazione nel profondo della nostra unica e
specialissima espressione della nostra energia. E la quiete ci permette di scomparire allinterno
della grande energia che ci contiene tutti, in maniera tale da poter poi ricominciare lintero
processo.

RD: Cominciamo londa nel ritmo dello scorrere. Abbiamo gi esplorato alcune delle caratteristiche
dello scorrere nellesercizio per centrarsi attivamente. Il tutto ha inizio collocandosi ben radicati
sui propri piedi. A partire da questo stato in cui si ancorati alla terra si comincia a muoversi
(Robert dimostra quanto sta dicendo), con movimenti facili e continui. Nulla forzato. E, come
abbiamo visto nella pratica per centrarsi in modo attivo, il movimento in cicli. Gabrielle Roth dice
che lo scorrere il ritmo del principio femminile.
Abbiamo anche gi visto cosa succede se non si centrati o radicati quando si scorre. Si fa
esperienza dellombra dello scorrere. Si rimane bloccati nellinerzia, o si comincia a essere
spazzati via.
SG: (Stephen si perde giocosamente nella scioltezza del fluire) Oh, s, potrei farmi portar via.
(Risate)
RD: E questa una delle ragioni per cui abbiamo bisogno dello staccato. Lo staccato (Robert d
dimostrazione con movimenti bruschi e separati) definisce dei confini. Potremmo dire che il ritmo
del principio maschile. lo yang complementare allo yin dello scorrere. La forma centrata dello
staccato si manifesta come concentrazione, impegno, capacit di definire in modo chiaro i confini
personali e via dicendo. La forma non centrata si manifesta come rigidit, aggressivit e violenza.
Il caos il ritmo che ci impedisce di diventare troppo rigidi. Il caos lenergia dello sfogo,
dellabbandono, del lasciare andare, specialmente la testa e il collo. (Robert ne d dimostrazione)
Stiamo lasciando andare le cornici di referenza, ci liberiamo delle posizioni fisse. Il lato in ombra,
non centrato del caos si manifesta come confusione, disordine e la sensazione di essere travolti dalla
vita. La funzione positiva del caos invece il meccanismo di rilascio di tensione e di liberazione.
Una volta che si sono lasciati andare la tensione e gli schemi fissi, si liberi di esprimere il nuovo e

il sottile. Ed questo il momento che Gabrielle Roth definisce lirico in cui si leggeri, creativi e
giocosi. Se non si radicati si pu incappare nella manifestazione dellombra del momento lirico,
che prende la forma di superficialit, eccessiva leggerezza o vera e propria inconsistenza.
Dopo la leggerezza e la libert viene il ritmo della quiete. La quiete non lassenza di energia, bens
la presenza dellenergia nella sua pienezza, che ci permette di essere connessi sia a noi stessi sia al
di l di noi stessi. Gabrielle Roth dice che il ritmo tramite il quale ci apriamo al metacampo. Il lato
in ombra della quiete si manifesta come letargia, dissociazione e tendenza a diventare incorporei e
perdersi nel campo. La quiete centrata invece uno scomparire nel campo fondendosi a esso e
rimanendo comunque pienamente presenti: si un centro connesso a un campo.
SG: Perci, quello che stiamo dicendo che mentre vi muovete sul percorso del viaggio delleroe
avrete bisogno delle energie e dei doni che derivano da tutti e cinque questi ritmi. Si parte da una
quiete centrata, poi si comincia a scorrere nel flusso dellesplorazione, per poi passare a organizzare
le cose in elementi di proporzioni definite e ridotte, sottolineando le differenze. Poi necessario
lasciare andare la presa su queste cose, passando a qualcosa di pi vasto: una libert che ci permette
di esprimere le energie sottili in modo creativo. Compiuto questo viaggio si ritorna alla quiete del
centro, per riconnettersi con se stessi e il campo pi ampio, e per realizzare i doni di pienezza che
sono stati sviluppati.
RD: Possiamo infatti collegare i 5Ritmi con le fasi del viaggio delleroe. Lo scorrere (scoprire se
stessi) si pu collegare con la scoperta della propria chiamata. Lo staccato (definire se stessi)
fornisce la forza e la determinazione necessarie per impegnarsi nel perseguire la chiamata, e superare
la soglia. Il caos (dissolvere se stessi) ci permette di accedere allo stato interiore necessario per
trasformare demoni e ombre. Il ritmo lirico (esprimere se stessi) pu essere associato alla completa
connessione con le risorse uniche del s e al completamento del compito preposto. La quiete
(connettersi al di l di s) una potente risorsa per ritornare a casa e prepararsi a intraprendere il
viaggio successivo.
SG: Questi cinque ritmi vi offrono un modo per percepire il vostro stato quando state cercando di
raggiungere un obiettivo o vi state scontrando con un problema. Potreste scoprire, mentre fate
coaching a qualcuno o mentre osservate lo stato in voi stessi, che nellaffrontare le cose pu
succedere di tralasciare uno dei ritmi. Oppure ci si pu trovare in una delle forme non centrate dei
ritmi, il che tende a bloccare impedendo di fluire negli stati successivi. Ad esempio, pensando al
vostro futuro, potreste notare che perdete la capacit di scorrere.
RD: Ciascuno di questi ritmi pu avere svariate forme di espressione, tra le quali la danza e la
sintassi somatica sono le pi ovvie. Essi hanno per anche le proprie corrispondenti espressioni
visive e uditive (ad esempio nellarte e nella musica) e possono essere fattori trainanti alla base di
svariate tecniche.
Potete percepire queste energie in qualsiasi conversazione. Le sentirete certamente nel tono di voce.
Ecco che potete sentire una voce che scorre e fluisce (Robert ne d dimostrazione) un ritmo
staccato (detto con voce acuta) una voce caotica (balbettando), una voce lirica (parlando
melodiosamente) o una voce molto quieta.

SG: Eckhart Tolle, lautore del Potere di adesso, un buon esempio di quella voce quieta.
RD: Una voce molto molto molto lenta e quieta. (Risate)
SG: S, parla taaaaaanto leeeeeeento.
RD: In effetti quando entro in unazienda percepisco quale di questi ritmi presente nel campo. il
ritmo dello scorrere? C rigidit (lombra dello staccato)? O magari invece lo staccato manca del
tutto e sono assenti confini, definizioni e delimitazioni chiare. Spesso trovo il caos, tante energie
diverse in conflitto. C magari un ritmo lirico leggero, giocoso, creativo, espressivo? C spazio
per la quiete? Una delle grandi, grandi mancanze nelle aziende lassenza di uno spazio per la
quiete. sempre tutto va, va, va, va! Fa, fa, fa, fa!
SG: E questo crea un sacco di momenti in cui si vorrebbe dire solo vaffa (Risate)
RD: E quando la quiete non viene promossa o permessa, solitamente la cosa emerge sotto forma di
sintomi che ci fermano, che ci costringono a riposare.
Vorremmo fare un breve esercizio che vi aiuter a esplorare questi ritmi. Penso sia importante
rendersi conto che Gabrielle Roth ha sviluppato queste cose come pratica di movimento, non come
modello teorico. qualcosa di cui bisogna fare esperienza nel corpo. Sono ormai pi di quattro anni
che ballo questi ritmi, e trovo che sia una pratica molto potente e capace di trasformare. Per chi tra di
voi conosce la PNL, vorrei indicare che si tratta di metaprogrammi della mente somatica.
Nellesercizio vi guideremo nel danzare i 5Ritmi con un compagno. Uno sar la persona A, e
laltro, o laltra, la persona B. Cominceremo con il connetterci centrandoci e praticando il
rispecchiamento energetico, come abbiamo fatto negli esercizi precedenti. Ciascuno di voi porter
unintenzione potrebbe essere un obiettivo, o magari qualcosa da guarire, oppure un demone che
avete bisogno di trasformare. Non necessario che diciate di cosa si tratta, portate semplicemente il
tutto nel vostro campo che avete assieme al compagno.
Una volta che siete in uno stato di rapport energetico, Stephen e io vi guideremo attraverso ciascuno
dei ritmi. Ai fini della dimostrazione, in quanto persona A io introdurr il ritmo dello scorrere, e
Stephen (la persona B) mi rispecchier. (Robert comincia a muoversi incarnando lo scorrere, e
Stephen lo segue) E mentre vivete il ritmo dello scorrere, mantenete anche un senso di connessione
con il vostro centro e con il compagno di esercizio. (Robert e Stephen continuano a scorrere
luno con laltro) Lasciatevi esplorare il flusso dello scorrere. Lasciate che vi porti fino al limite
estremo, rimanendo sempre connessi con il vostro centro. E poi a un certo punto ci scambieremo i
ruoli, cos che sia Stephen a guidare e io a seguirlo. (La danza del fluire cambia, con Stephen che
assume il ruolo di guida e Robert che si sintonizza con lui) E ci sar un momento in cui nessuno dei
due far da guida e percepiremo semplicemente entrambi la guida del campo. (Risate mentre Robert
e Stephen aprono la danza dello scorrere)
(Scherzosamente) Ma bello per te quanto lo per me? (Risate)
E poi in quel campo ci sintonizzeremo entrambi sulla nostra intenzione e vedremo come possiamo

danzare con essa in maniera fluida. Cominceremo quindi a scoprire cosa significa esplorare
unintenzione a partire da ciascuno dei diversi ritmi.
Poi passeremo allo staccato. Ancora una volta inizialmente sar A a guidare e B a seguire. (Robert
comincia a danzare il ritmo dello staccato, Stephen lo segue) Poi i ruoli si invertiranno, con B alla
guida e A che segue. (Stephen passa a guidare la danza) E poi nessuno dei due guida pi, ed il
campo a guidare entrambi. Vogliamo arrivare a percepire uno stato in cui non stiamo n guidando n
seguendo, e in cui entrambi siamo portati per mano da qualcosa che al di l e tra di noi. E poi
aggiungiamo la nostra intenzione e vediamo cosa succede esplorandola con il ritmo dello staccato.
Come nel caso dello scorrere, stiamo esplorando: Chi sono quando danzo questo ritmo? Chi il mio
compagno? Qual il nostro campo relazionale pi profondo? Cosa succede esplorando la propria
intenzione con questo ritmo?
Poi passeremo al caos. (Risate del pubblico mentre Robert e Stephen si mettono a danzare in modo
caotico) Quando si entra in modalit caotica tutto pi spontaneo e privo di forme fisse. un
momento di abbandono. (Lenergia aumenta, mentre Robert, Stephen e il pubblico ridono)
SG: Per un attimo l mi ero trasformato in John Travolta. (Risate)
RD: La distanza tra di voi pu cambiare. Non necessario essere costantemente in contatto fisico
diretto.
Poi si passa al ritmo lirico, seguendo la medesima sequenza. (Robert e Stephen si muovono in una
danza del ritmo lirico, e il pubblico ride)
SG: (Risate) Ecco la danza del coniglio pasquale. Spero che nessuno stia filmando! (Risate)
Spegnete le videocamere! (Risate)
RD: Poi si passa alla quiete. Ed in questa fase che ci si connette pi profondamente con se stessi,
ritornando a se stessi. (Robert e Stephen rallentano fino a raggiungere uno stato di quiete,
respirando profondamente e toccando il proprio centro sulla pancia) E ancora una volta, notate
come vi allacciate alla vostra intenzione tramite la quiete.
Potete dunque vedere che questo esercizio vi permette di sfruttare i ritmi per trovare una connessione
prima con voi stessi, poi con unaltra persona, e infine con un campo che va al di l dei due s
separati. In quel campo portate la vostra attenzione e vedete come tutte le connessioni e i ritmi vi
permettono di esplorare lintenzione in modo generativo.
Quando danzate, a fare la differenza il tipo di ritmo, non la maggiore o minore ampiezza dei
movimenti. Si pu essere molto nello staccato anche con movimenti minimi. E i 5Ritmi possono
essere ballati da persone di tutte le et, dai bambini agli anziani.
SG: E possono ballarli anche le persone in sedia a rotelle.
RD: Recentemente mi sono trovato a fare i 5Ritmi con una persona affetta da quadriplegia che ha

partecipato pienamente muovendo qualsiasi parte del corpo fosse in grado di controllare per
applicare ciascuno dei ritmi. Ogni persona trova i movimenti che in grado di fare per percepire i
ritmi rimanendo connessa con il proprio centro e aprendosi poi al campo. una questione di qualit,
non di quantit o intensit.
SG: Speriamo che percepiate che al di l delle specificit di questo esercizio risiede limportante
idea di fondo che la connessione con ciascuno dei 5Ritmi essenziale per vivere il viaggio
delleroe. Per realizzare la nostra chiamata abbiamo bisogno di forme centrate dello scorrere, dello
staccato, del caos, del ritmo lirico e della quiete. Se ci mancano finiamo per arenarci sul percorso
del nostro viaggio creativo. Dare un nome a questi ritmi pu aiutarci ad approfondire la nostra
relazione con ciascuno di essi, permettendoci cos di individuare la nostra pi alta chiamata.
ESERCIZIO
ESPLORARE I 5RITMI
RD: Adesso il vostro turno di esplorare i 5Ritmi. Vi serve spazio intorno, perci accertatevi con
il vostro compagno di esercizio di averne abbastanza. Sparpagliatevi per la stanza, trovate spazio
sufficiente e mettetevi in piedi rivolti verso il compagno. Prendetevi qualche istante per decidere chi
far la Persona A e chi sar la Persona B.
Speriamo che vi darete il permesso di fare unesperienza molto potente con questo semplice
esercizio. Non solo sviluppando rapport e connessione, ma anche esplorando i ritmi che possono
aiutarvi a trasformare le vostre difficolt e a realizzare i vostri obiettivi e le vostre intenzioni.
SG: E notate che facile fare gli sciocchini durante lesercizio! Come speriamo di aver dimostrato,
va benissimo ridere e divertirsi mentre si lavora su queste cose, ma al tempo stesso bisogna rimanere
sintonizzati sullo spazio pi profondo del nostro viaggio delleroe e su come questi ritmi possano
aiutarci nel compierlo.
RD: Un semplice modo per farlo consiste nel creare intenzionalmente, fin dallinizio, uno spazio
sacro. Ovviamente questo richiede che prima ci si prenda il tempo necessario per centrarsi.
Cominciate quindi rivolti verso il vostro compagno, con le mani ai fianchi. E lasciate che i vostri
occhi si chiudano per qualche istante mentre vi calate nel vostro centro. Mentre cominciate a
percepire il vostro centro, potreste trovare daiuto portare le vostre mani a toccare quel punto nel
vostro corpo dove soprattutto percepite il vostro centro. Accertatevi anche di percepire i vostri
piedi. Portate la mente ai piedi.
SG: il momento di lasciare andare la parte della vostra mente che si preoccupa delle prestazioni
la parte di voi che cerca sempre di compiacere gli altri. Usate questa occasione per prendervi cura di
voi stessi per osservare voi stessi per scoprire voi stessi.
RD: Accertatevi di sentirvi veramente centrati, ancorati e connessi con voi stessi. E poi prendetevi
qualche istante per sintonizzarvi sulla vostra intenzione. Qual lobiettivo che volete raggiungere? O
il problema che volete risolvere? O la ferita che volete guarire? Percepite qualunque sia la vostra
chiamata rimanendo sempre connessi al vostro centro.

E quando avete afferrato quellobiettivo, aprite gli occhi e connettetevi con il vostro compagno.
Mantenete la cognizione della vostra attenzione sul centro ed espandete le vostre percezioni
allesterno in maniera tale da includere anche il compagno. Una volta pronti, muovete le mani
allontanandole dal vostro corpo e rivolgendole verso il compagno. Non toccate le mani del
compagno ma rispecchiatene lenergia.
SG: Arrivate fino al punto in cui riuscite a percepire il campo magnetico tra le vostre mani.
Arrivando a una connessione quasi fisica ma non del tutto.
RD: E vi state rispecchiando, in maniera tale che nessuno dei due sia dominante o sottomesso.
Esplorate quel senso di connessione, quel dare e ricevere in modo tale da permettervi di coltivare
sicurezza, fiducia e rapport.
E quando siete pronti, la Persona A comincia delicatamente a lasciare che le sue mani e il suo corpo
si muovano come se scorressero. Lasciate che la cosa abbia inizio lentamente. Rimanete connessi al
centro e al compagno, e percepite come il fluire possa cominciare a muoversi attraverso la
connessione. E la persona B rispecchia A. Non necessaria unesecuzione perfetta, lasciatevi
semplicemente percepire e seguire la connessione. Mantenete uno sguardo morbido e ben aperto alla
visione periferica, eleggendo cos la mente somatica a sistema guida.
E la Persona A lascia semplicemente che quel senso dello scorrere entri nelle spalle nelle
ginocchia. Esplorate lo spettro di movimento entro il quale vi sentite a vostro agio, al tempo stesso
sintonizzandovi sulla vostra intenzione. Quale obiettivo volete portare nel campo? E mentre ve lo
portate, lasciatevi scorrere intorno a esso scorrere con esso scorrere attraverso di esso,
lasciando che esso scorra attraverso di voi.
SG: Rimanete connessi alla vostra intenzione cos come al vostro compagno. E notate come le due
cose si completino a vicenda.
RD: Quello che decidete di portare nella danza potrebbe anche essere una ferita o un demone.
Limitatevi a scorrere insieme a esso, rimanendo connessi al vostro centro e al vostro compagno.
E ora la Persona B comincia a guidare e la persona A segue. Percepite quel senso di connessione
tra di voi. Percepite lenergia dello scorrere che sempre vi accompagna.
SG: Rimanete sintonizzati su quel senso risonante dellintenzione che state abbracciando. E potete
notare come quellimmagine risonante permetta al vostro corpo di rilassarsi entrando ancora pi
profondamente nello stato dello scorrere e come i vostri movimenti scorrendo permettano
allimmagine di essere pi fluida, aprendosi a nuove dimensioni un flusso creativo che si sviluppa
su molti livelli.
RD: Adesso lasciate che il ritmo del fluire vi guidi entrambi. Nessuno dei due guida o segue.
Percepite quel ritmo dello scorrere, e lasciate che sia esso a muovere entrambi.
SG: E lasciate che il ritmo dello scorrere permetta alla vostra intenzione di aprirsi e di fluire
secondo nuovi percorsi di espressione.

RD: Percepite lo spazio generativo tra di voi. E lasciate che lenergia in quello spazio ora aumenti
sempre di pi.
E la persona A si permette di cominciare a percepire un ritmo tipico dello staccato che comincia a
penetrarla. Percepite il ritmo. Seguitelo, lasciate che prenda a essere il vostro ritmo. E ancora una
volta, rimanete centrati. Mantenete il vostro centro, e mantenete in esso la vostra intenzione.
SG: Cominciando intanto a percepire lintenzione in modo diverso mentre vi rapportate a essa con
lenergia dello staccato.
RD: Lo staccato il ritmo che riguarda il definire noi stessi. Permettetevi di esprimere movimenti
ripetitivi, in maniera tale che il vostro compagno possa seguirli una meravigliosa sintassi somatica
dello staccato E ora B far da guida e A lo seguir. Definite voi stessi. (Dalla sala provengono
rumori di membra battute ritmicamente, versi gutturali e grida) Tenete a mente quellintenzione.
Mantenetevi centrati. (I rumori aumentano di intensit e cominciano a configurarsi in uno schema)
Bene.
E ora lasciate che il campo vi guidi nel caos Percepite ancora pi a fondo nel vostro centro La
persona A si abbandona profondamente al centro del caos abbandonando ogni ordine, ogni
forma E ora B si connette con questa cosa percepisce e segue il ritmo centrato
dellabbandono del caos E A, segue E ora, A e B, nessuno dei due guida Trovate il campo
integrato del caos che vi guida entrambi. (I rumori ritmici in aula continuano e diventano
leggermente pi rapidi)
SG: Qualunque sia lenergia presente nel campo che vi guida, ricordate la vostra intenzione
Rimanete centrati Abbandonatevi Lasciate che lenergia guidi lesplorazione dellintenzione. (Il
battere ritmico continua)
RD: E ora che vi siete arresi allabbandono, la Persona A trova e percepisce la leggerezza del
momento lirico che comincia a scorrere in lei e la Persona B segue il danzare lirico di A.
Percepite la leggerezza, la giocosa espressione del ritmo lirico.
SG: Percependo sempre lintenzione della danza come la danza giocosa permetta allintenzione di
essere esperita ed espressa in tanti piacevoli modi.
RD: Rimanete centrati sentendovi leggeri la Persona A esprime lintenzione in modo unicamente
proprio e la Persona B comincia poi a guidare questa danza di giocoso e dolce lirismo. La Persona
A la segue. E poi entrambi vi affidate al campo che vi guida. Lasciate che questa energia della
leggerezza vi guidi entrambi.
SG: Lasciate che il campo diventi un dolce nido che schiude poeticamente le uova di molte
speciali espressioni.
RD: E lasciate che il campo di lirica leggerezza di magia creativit e gioco lasciate che
scorra verso attraverso e al di l dellintenzione che state abbracciando Lasciate che
lenergia lirica si diffonda e permettetevi di esperire lintenzione attraverso le forme del lirismo.

E notate che mentre questa espressione lirica si dispiega, essa comincia ad attrarvi naturalmente
verso la quiete verso la quiete centrata. Trovate la quiete in ogni piccolo movimento in ogni
dito in ogni movimento delle spalle nel bacino nello spazio al di l. Compiete i movimenti
della quiete che vi aprono alla mente pi ampia A li fa, e B segue rispecchiandoli.
SG: Scrive T. S. Eliot: Nel punto di quiete del mondo che gira, l la danza E non chiamatela
fissit perch sarebbe porla nel tempo.
RD: Ora B si reca a sua volta nel suo luogo di quiete, e A segue B. (Profondo silenzio) Nel suo
meraviglioso Quattro Quartetti T. S. Eliot ha inoltre scritto:
Ho detto alla mia anima, sii quieta, e attendi senza sperare
Perch sperare sarebbe sperare nella cosa sbagliata;
attendi senza amore
Perch amore sarebbe lamore della cosa sbagliata; rimane la fede
Ma la fede e lamore e la speme sono tutte nellattesa.
Attendi senza pensiero, perch non sei pronta per il pensiero:
E cos la tenebra sar la luce, e la quiete la danza.2
Lasciate quindi che la quiete sia dentro di voi e tra voi. Percepite quel senso di connessione
allinterno e al di l. Abbracciate tra di voi entrambi i vostri viaggi. Percepite la presenza del vostro
compagno. Quellenergia unica e speciale che il vostro compagno. E percepite anche lenergia
unica e speciale che vi propria.
SG: E mentre promuovete la visione profonda del vostro percorso di vita, qualcosa dentro di voi sta
ora cominciando a danzare nel mondo a dare alla luce a dar respiro a dare movimento a
dare amore.
RD: E allora permettete alle vostre mani di cominciare a rivolgersi di nuovo le une verso le altre, in
maniera tale che lentamente arriviate a percepire la presenza dellenergia del vostro compagno.
Percepite il vostro centro nella totale pienezza di voi stessi. E percepite come, nel campo tra di voi,
siete contenuti in un campo pi ampio che vi circonda.
E poi, quando siete pronti, potete permettere che le vostre mani tornino sul centro. Tornate
pienamente a voi stessi. Chiudete gli occhi, se vi aiuta a tornare appieno in voi stessi.
E poi, quando siete pronti, aprite gli occhi sul vostro compagno e offrite un gesto di gratitudine non
verbale per ringraziarlo della danza fatta insieme.
SG: Grazie per questa trance! E poi prendetevi qualche minuto per condividere con il vostro
compagno le impressioni sullesperienza.

TROVARE I CUSTODI

RD: Abbiamo un ultimo esercizio un esercizio che riguarda come radunare i vostri custodi perch
vi sostengano mentre tornate fuori nel mondo per orientarvi tra le prove e le fatiche del vostro
viaggio.
SG: Vogliamo sottolineare che se da un lato il viaggio vostro e solo vostro, al tempo stesso una
verit altrettanto importante il fatto che Ce la facciamo grazie a un po di aiuto da parte dei nostri
amici. Chi lo ha detto? George Bush?
RD: No, lo ha detto Marx Groucho Marx. (Risate)
SG: Davvero, non possiamo cavarcela in questo viaggio senza custodi. Jung era solito dire che il
compito pi importante per ogni persona quello di sviluppare quella che definiva una comunit di
santi. Non intendeva il termine in senso religioso; voleva dire che dobbiamo sviluppare nella nostra
psiche un circolo di sponsor che ci amano e ci appoggiano nel nostro viaggio.
RD: Esseri che ci vedono e ci benedicono sul nostro cammino. Esseri che ci possono fare da mentori,
esseri capaci di insegnarci, farci da coach e risvegliarci. Dunque questo esercizio esplora come fare
queste cose interiormente; come renderci conto che godiamo dellappoggio di molti custodi, anche
quando non sono fisicamente presenti.
SG: Se volete identificare chi fa parte della comunit di santi di una persona, ponete la domanda: Chi
ti ha veramente visto o dato la sua benedizione durante la tua vita? Perch nessuno di noi sarebbe
qui se non fosse per le persone di questo tipo. Non le persone che hanno cercato di fare qualcosa per
noi, ma quelle che ci hanno toccato e risvegliato nello spirito. E quindi chiediamo a tutti: Chi vi ha
veramente visto? Milton Erickson ha avuto questo ruolo per me. Mi ha dato una benedizione. Ero un
ragazzo diciannovenne e confuso quando lo ho incontrato, e mi tocc profondamente con il suo
messaggio: Hai qualcosa di veramente speciale da dare al mondo! E questo accese un fuoco nella
mia anima. E nonostante svariati tentativi di estinguerlo, quel fuoco non si pi spento! (Risate) Ora,
Erickson ha visto e benedetto molte persone, ma dal mio canto sono veramente felice che abbia visto
me. Dunque lui uno degli esseri che fanno parte della mia comunit di santi.
RD: Questi sponsor e custodi non devono necessariamente essere persone viventi o reali. Possono
essere figure storiche, esseri spirituali, o persino fenomeni naturali. Ho lavorato ad esempio con una

donna che era cresciuta in una famiglia estremamente disfunzionale. Da bambina non aveva altri
esseri umani di cui si potesse fidare. Ma quando andava nella foresta, succedeva qualcosa di
particolare: era come se la foresta la vedesse, e si sentiva improvvisamente a casa. Poteva parlare
con la foresta, e questa le offriva incredibile saggezza e comprensione. Perci per lei la foresta
fungeva da custode e da sponsor.
SG: Potreste trovare che la vostra comunit di santi comprende anche scrittori e artisti. Quando ero
alle superiori ero talmente depresso da considerare il suicidio. Accadde che fui introdotto alla
poesia, e alcuni di quei poeti risvegliarono in me qualcosa di profondo, di straordinario. La voce del
poeta riusciva a toccarmi, e ogni parola diceva con amore e saggezza: successo anche ad altri
prima di te. Va tutto bene, e c un modo per attraversare e superare tutto questo. E la poesia mi apr
un campo pi profondo e percettivo, al di l del dolore e della sofferenza, al di l della mia
situazione personale. Per molte persone, artisti e scrittori sono in grado di risvegliare il centro e
trasporre le esperienze in un dominio generativo, sollevandole dalla polvere della vita quotidiana.
Esistono dunque molte possibilit riguardo a chi si pu contare a pieno diritto come membro della
vostra comunit di santi.
RD: Un aspetto della comunit di santi riguarda quelli che potremmo chiamare lignaggi. Per ogni
parte del nostro viaggio, ci troviamo a essere partecipi del lignaggio di coloro che sono venuti prima
di noi.
SG: In giapponese, la parola per maestro sensei. Lideogramma kanjii per sensei comprende un
fiume con due persone in piedi vicino a esso, luna davanti allaltra. Sensei significa uno che sul
tuo stesso sentiero ma che ha cominciato un po prima di te. I nostri sponsor e i nostri custodi sono
dunque anche persone sul nostro stesso cammino, che hanno cominciato a percorrerlo un po prima di
noi, e possono quindi offrirci di rimando la loro guida e le risorse che hanno trovato. E noi possiamo
entrare nella giusta sintonia per ricevere i doni di queste presenze positive.
RD: Abbiamo dunque i nostri lignaggi familiari i nostri genitori, nonni e via dicendo dei quali
portiamo con noi sia i doni sia le ferite. Abbiamo anche i nostri lignaggi spirituali o vocazionali
guaritori, artisti, guerrieri e amanti che hanno vissuto il loro viaggio prima del nostro. Possiamo
trovare i nostri custodi in questi e altri lignaggi.
SG: Ci si pone quindi la domanda: su quale sentiero ti trovi? Oppure, come la metteva Jung: Qual
il mito che stai vivendo?. Qual il viaggio che stai intraprendendo? Qual leredit di cui
portatrice la tua anima? Sul sentiero di quali lignaggi ti muovi? Entrando in sintonia con gli esseri
che fanno parte di quel lignaggio possiamo trovare la comunit di santi che ci guidi sul nostro
cammino.
RD: Qualche mese fa ho letto una storia molto interessante su internet. Un tizio in Germania era in
uno stato di profonda rabbia e agitazione: la cosa era arrivata a un punto tale che aveva preso un
fucile e aveva deciso di andare al centro commerciale pi vicino e cominciare a sparare alla gente.
Era letteralmente a pochi passi dal centro commerciale quando gli si par davanti un tenero,
adorabile cucciolino. Luomo non aveva nessuna voglia di giocare, ma il cucciolo non desisteva e
continuava a saltargli in braccio con tale innocenza e dolcezza che alla fine nelluomo scatt
qualcosa. Era come se il cucciolo lo avesse connesso a un campo che andava al di l della sua

tenebra. Alla fine luomo torn a casa e mise via il fucile. Il cucciolo era un custode proveniente da
un mondo al di l del nostro, e ha probabilmente salvato una serie di vite, e come minimo lanima di
quelluomo.
SG: Quindi non si sa mai chi si presenter per aiutarci. Intendiamo dire che molte presenze positive
nel mondo desiderano sostenerci nel nostro viaggio. E a mano a mano che vi aprite al campo per
scoprirle, saranno esse a trovare voi.
ESERCIZIO
RADUNARE I PROPRI CUSTODI
RD: Ecco, a seguire, una panoramica dellesercizio che eseguiremo insieme per trovare i vostri
custodi.
1. Qual il demone (la difficolt) che state affrontando al momento? In quale situazione vi sentite
pi vittime che eroi?
2. Qual la vostra soglia? Qual il territorio sconosciuto, al di l dello spazio in cui vi sentite a
vostro agio, in cui a) vi costringe a entrare il problema, o b) dovete entrare per affrontare la sfida?
3.

Dati il demone che state affrontando e la soglia che dovete varcare, qual la chiamata
allazione cosa siete chiamati a fare o a diventare? ( spesso utile rispondere a questa domanda
utilizzando un simbolo o una metafora, ad esempio Sono chiamato a diventare unaquila/un
guerriero/uno stregone eccetera)

4. Quali risorse avete a disposizione, e quali avete bisogno di sviluppare in maniera pi completa
per affrontare la sfida, varcare la vostra soglia e realizzare la vostra chiamata?
5. Chi sono (o chi saranno) i vostri custodi per queste risorse?
Quando avete identificato i vostri custodi, immaginate dove potrebbero essere collocati nello spazio
intorno a voi per sostenervi al meglio. Uno alla volta, mettetevi nei panni di ciascuno dei custodi e
vedetevi attraverso i loro occhi (seconda posizione). Quale messaggio o consiglio ha per voi ciascun
custode? Ritornate al vostro punto di vista (prima posizione) e ricevete i messaggi.
RD: Vi guideremo attraverso la prima parte dellesercizio come riflessione introspettiva, poi
dimostreremo la seconda parte in modo interattivo e ve ne faremo fare pratica con un compagno. La
prima parte riguarda lo stabilire una serie di punti di riferimento per collocare la vostra attuale
posizione sul percorso del vostro viaggio, e per definire alcune delle sfide che state affrontando.
Durante il corso di questo nostro comune viaggio avete probabilmente percepito alcuni dei demoni
che potrebbero farvi visita, alcune delle ombre che ancora albergano dentro di voi. Continuerete ad
affrontare queste cose in diversi momenti nel futuro, e ci auguriamo che dora in poi possiate farlo
con maggiori risorse e fiducia in voi stessi.
Adesso prendetevi qualche istante per centrarvi, in maniera tale da poter percepire quali demoni

verosimilmente incontrerete ancora. Quelle situazioni, quelle sensazioni quando vi sentite pi una
vittima che un eroe.
SG: Un altro modo per porre la stessa domanda : mentre pensate alle settimane e ai mesi a venire,
cosa potrebbe verosimilmente scuotervi fuori dal vostro centro?
RD: Quali sono le situazioni, le persone, le parti di voi che verosimilmente vi manderanno messaggi
di sponsorship negativa? Non sei in grado. Non sei abbastanza bravo. Non esisti. Non sei il
benvenuto qui. Prendetevi qualche momento per identificare quei demoni, quelle ombre, quelle
prove, quelle ordalie. E pensate anche alle vostre soglie. Dove sono quei luoghi di incertezza, quei
luoghi di rischio, quei punti di non ritorno? Cosa avete bisogno di fare, cosa vi porter al di fuori dei
confini entro i quali vi sentite a vostro agio? Quali rischi avete bisogno di correre? Quali sono i
contesti in cui avete bisogno di coraggio?
Stephen e io a volte parliamo di quanto sia davvero importante non vedere lora di quei momenti nel
futuro in cui si fallir miseramente. Non una gran bella cosa sapere che questo accadr? (Risate)
Accettando questa possibilit possiamo cominciare agevolmente a notare tutti i modi per rispondere
positivamente a quegli eventi. Come diciamo in PNL: non esiste fallimento, solo feedback. Non
esistono errori, solo risultati. Il modo in cui reagiamo a ciascun risultato determina se in ultima
analisi si tratta di un fallimento o di un successo. Perci, aprendoci al nostro viaggio delleroe, ci
apriamo a pi grandi rischi e sfide. Identificate quali sono alcune di queste sfide per voi.
SG: E mentre lo fate, potreste notare che cominciate quasi automaticamente a tenervi pronti, come in
attesa di un impatto. Ricadete in una reazione di attacco, fuga o paralisi, quelle risposte non
generative che garantiscono che il problema non venga trasformato. Quindi, quando vi trovate di
fronte ai vostri demoni, ricordate quella vecchia raccomandazione buddhista: Non fare nulla,
stattene l con le mani in mano!. Non nutrite il demone dandogli in pasto rabbia o paura. Non cedete
il vostro centro al problema. Prendete la cosa come un segnale: Distaccati, rilassati e centrati.
Distaccati, rilassati e centrati. Distaccati, rilassati e centrati. Percepisci lasse verticale della
connessione dentro di te. Lascia andare ogni attaccamento al demone. Lascia che la tua principale
relazione sia quella con il tuo centro.
RD: Siddhartha ha detto: Posso pensare, e posso attendere. Ci sono momenti per pensare. E ci sono
altri momenti per attendere senza pensiero. Quando affrontate il demone, abbandonate pensiero e
reazione e trovate prima di tutto il vostro centro. Poi sintonizzatevi sulle domande: Quali risorse
possono aiutarti? Quali sono le risorse di cui hai bisogno per affrontare questo futuro difficile?
Certamente ogni viaggio delleroe richiede coraggio e ferocia.
SG: Ma anche morbidezza e gentilezza.
RD: E non dimentichiamoci della giocosit, dellumorismo e della creativit. Rimanete raccolti con
la domanda di quali siano le risorse che vi servono. Magari non si tratta di capacit, ma di
convinzioni, del credere in voi stessi.
SG: Magari non il credere in voi stessi, ma lavere una connessione con qualcosa di pi grande di
voi, qualcosa a cui potete attingere.

RD: Un senso di fiducia. Trovate veramente, in questo momento, in modo profondo e veritiero, le
risorse di cui avrete bisogno per condividere veramente il vostro dono e guarire le vostre ferite.
Quali sono le risorse interiori? Cosa, dentro di voi, pu aiutarvi con le vostre dinamiche interiori?
SG: Gioite veramente di questa coscienza del fatto che per quanto grande sia il problema, lo spazio
del vostro s molto pi vasto. Pi profondo pi ampio e si estende prima e al di l del
problema. Molto pi grande. Dunque quali risorse, quali connessioni, quali convinzioni vi servono
per potervi estendere abbracciando il vostro s pi ampio?
RD: E poi le domande chiave per questa esplorazione: Chi sono i vostri custodi per queste risorse?
Quali sponsor e quali mentori persone nella vostra vita, figure storiche, esseri archetipici o
spirituali vi aiuteranno a ricordare, ad avere accesso e a utilizzare le vostre risorse?
SG: Chi sono alcune delle persone che hanno percorso questo sentiero prima di voi? Non cercate di
trovare la risposta in modo cognitivo. Limitatevi ad abbracciare la domanda e a vedere cosa e chi vi
si presenta. Lasciate che chi si manifesta nel vostro campo vi sorprenda piacevolmente.
RD: A quale lignaggio appartenete?
SG: Godetevi la percezione di svariati custodi che cominciano a comparire nel campo attorno a voi.
RD: Potrebbero esserci custodi spirituali maestri spirituali angeli simboli archetipi.
Magari custodi che sono parte della natura: montagne, oceani, fiumi, foreste o fiori.
SG: Qualcuno che crede in voi qualcuno che crede nelle vostre capacit qualcuno che in grado
di farvi sapere che possibile. Raggiungere la meta del tuo viaggio possibile E noi siamo qui
per darti sostegno e guida. Il tuo sentiero possibile. Puoi farcela Puoi farcela S, puoi
davvero farcela!
RD: Qualcuno che vi ispira coraggio, fiducia in voi stessi, creativit, connessione, determinazione.
SG: E notate semplicemente come ci si sente a lasciare andare la vostra mente individuale e
abbandonarvi alla comunit di santi l dentro di voi e tutto intorno a voi il campo della
comunit dei santi lasciate che sia la vostra mente pi profonda.
RD: E nel contempo formatevi unidea riguardo a una serie di custodi chiave. Poi, quando siete
pronti, tornate qui nella stanza.
Abbiamo appena svolto la prima parte del processo che riguarda lidentificazione di alcuni custodi
chiave. Adesso desideriamo fare una dimostrazione della seconda parte, in cui vedrete come usare
questi custodi quando incontrate un demone o una sfida. Abbiamo bisogno di un volontario, qualcuno
che stia affrontando una di queste prove, una di queste ordalie.
(Alice si offre volontaria e sale sul palco)

DIMOSTRAZIONE CON ALICE


RD: Dunque, il primo passo sta nellindividuare le sfide od ordalie che stai affrontando. Alice, puoi
dirmi su cosa vorresti lavorare oggi?
Alice: Nella mia vita ho fatto esperienza di conflitti che mi hanno coinvolto personalmente, al punto
di trovarmi tra la vita e la morte. Mi sono ritrovata con dei tumori al fegato. Non capisco del tutto,
ma sono convinta che quei sintomi si fossero manifestati per costringermi ad ammettere i conflitti
della mia vita.
RD: Hai dei tumori al fegato in questo momento?
Alice: No. Sono stata operata due volte. Una volta un anno fa e una sei mesi fa. Avevo in tutto tre
tumori. Per eliminarli mi hanno tagliato via mezzo fegato.
RD: S, vedo che sei decisamente sul percorso di un viaggio delleroe. chiaro che hai gi affrontato
dei demoni, e che altre prove ti aspettano. Per quanto riguarda il nostro esercizio il demone sembra
piuttosto evidente: sono i tumori, vero?
Alice: S.
RD: Quindi potremmo dire che il tumore un demone da affrontare nel tuo viaggio delleroe. Hai
detto che non capisci del tutto, ma vuoi farlo. Qui abbiamo esplorato insieme lidea che il demone sia
un riflesso del nostro lato ombra.
Alice: S.
RD: Mi stavi dicendo qualcosa riguardo ai tuoi conflitti. Sintonizziamoci un attimo su quella cosa.
Quando pensi ai tumori, nota semplicemente cosa succede interiormente. Cosa viene riflettuto dalla
superficie del tuo inconscio? Paura? Rabbia? Nota cos presente.
(Alice chiude gli occhi, respira pi profondamente, sembra entrare in contatto emotivo con
qualcosa)
RD: (Con delicatezza) Esatto. Cos. Cosa senti l? Nota cosa c nella tua mente somatica.
Alice: (Con emozione) Sono sola.
RD: S e cosaltro noti?
Alice: C un freddo un freddo doloroso.
RD: Un freddo. E quali sono i messaggi che sembrano causarti dolore?
Alice: (In lacrime) Dicono che la mia vita non vale niente.
RD: Quei messaggi ti dicono che la tua vita non ha valore. Solitamente quei tipi di messaggi non

hanno potere a meno che non trovino eco in qualcosa che tu credi riguardo a te stessa. E quindi mi
chiedo se c una parte di te che pensa Hanno ragione, non valgo niente. Di solito il demone riesce
a ferirti se si aggancia alla tua ombra. E quindi sono curioso, cosa dentro di te in sintonia con il
messaggio che non vali niente?
Alice: Non esisto.
RD: Non esisto. S.
Alice: Mi stanno manipolando.
RD: Puoi dirci qualcosa di pi riguardo allessere manipolata?
Alice: Quando voglio sfogarmi e gridare fuori tutto, ricevo il messaggio: Chiudi il becco!.
RD: Che sensazione porta in te? Quando vuoi gridare fuori tutto e sfogarti e senti Chiudi il becco,
cosa senti nel tuo corpo?
Alice: Dolore.
RD: Dove senti il dolore?
Alice: Nellanima.
RD: Dunque, un dolore che senti nellanima. bene saperlo. E mentre si ciba della tua anima, magari
assume anche la manifestazione fisica del nutrirsi del tuo corpo. Ora, ecco una parte importante della
nostra esplorazione del viaggio delleroe. Immaginiamo che questo demone ti stia spingendo
attraverso una soglia in un territorio per te sconosciuto. Per colpa di questo demone sei costretta ad
aggirarti in lande a te ignote. Qual per te questa soglia? Qual il confine dello spazio in cui ti senti
a tuo agio e che sei sospinta a valicare?
Alice: Intendi, dove voglio essere?
RD: Non proprio. Quello pi il tuo stato desiderato. Stiamo parlando del limite al di l del quale
non ti senti pi a tuo agio. Questi tumori e i conflitti ti portano a una soglia, un luogo al di fuori degli
spazi che ti sono familiari. Ti chiamano a qualcosa di nuovo. una grande sfida, quello che ti
richiedono di fare questi sintomi. Qual la cosa nuova che devi fare e che per te non facile?
Alice: La mia sfida?
RD: S.
Alice: (Fa una pausa, si commuove) Esprimere verbalmente ci che sento veramente. Ci che penso,
sento, e voglio fare!
RD: S. Ecco cos. E chiaramente per te difficile. un area che ti mette alla prova. Hai i demoni e
le ombre, i tumori, il dolore, il chiudi il becco e anche il fatto che hai bisogno di essere capace

di esprimere ci che senti. Dunque, cosa ti chiamano a fare tutte queste cose, o cosa richiedono che tu
diventi? La solitudine, i tumori che ti inducono a voler gridare fuori ci che senti. Ti stanno
chiamando a crescere e a fare qualcosa di nuovo. Stanno dicendo: Non puoi pi rimanere comeri.
Non puoi pi rimanere piccola. Cosa ti stanno chiamando a fare?
Alice: (Ancora toccata, ma pi calma) Felicit e amore.
RD: S, felicit e amore. bene saperlo. E mi chiedo se puoi lasciare che venga a te un simbolo, un
simbolo che rappresenta chi saresti se avessi felicit e amore. Quale sarebbe il simbolo per il tipo di
persona che sei chiamata a essere? Saresti come una stella? Sarebbe qualcosaltro? Fai
semplicemente attenzione al simbolo che emerge dal tuo intimo.
Alice: Il segno di infinito.
RD: Il segno di infinito. Cosa significa per te quel segno di infinito? Lascia che emerga un simbolo.
Cosa diventi? Cosa rappresenta questo segno di infinito? Se esprimi ci che senti, se guarisci da
questi tumori, cosa sarai?
Alice: Una persona sicura.
RD: Che aspetto ha? Qual il tuo simbolo per questa persona sicura? Come persona sicura, chi sei?
Qual il simbolo? Qual la metafora? Nota semplicemente la prima immagine che emerge in te.
Alice: Loceano.
RD: Loceano.
Alice: Mmm (appare assorta) S. (Fa un respiro profondo)
RD: Vi dentro di te una chiamata a essere loceano. (Rivolto al pubblico) Potete notare che, appena
passa dalle parole astratte allimmagine metaforica, si rilassa. La mente somatica comincia a pensare
per lei. davvero importante, specialmente dati i suoi sintomi fisici. Ha bisogno di lasciare che il
suo corpo pensi ed esista, creando le proprie realt. Altrimenti saranno i demoni a farlo per lei.
(Rivolto ad Alice) Quindi, per essere questo oceano, per guarire questi tumori, per guarire questo
dolore, queste voci che dicono: Chiudi il becco!, quali sono le risorse chiave di cui hai bisogno?
Alice: Forza e fiducia in me stessa.
RD: Fiducia in te stessa?
(Alice annuisce)
RD: Altro?
Alice: Autostima. (Comincia a piangere)

RD: S. Autostima. Mmm, vedo che una cosa che ti tocca molto profondamente. (Alice annuisce)
molto importante. Autostima e amore di s. Molto bene.
Dunque, ora arriviamo alla parte fondamentale di questa esplorazione: dobbiamo radunare i tuoi
custodi. Per farlo, ti chieder di pensare a una situazione molto specifica nel tuo futuro e in cui ti
troverai ad aver bisogno di forza, sicurezza di te e autostima. una situazione con altre persone?
allospedale? con la famiglia? Dove sarebbe? Dammi un luogo e un momento specifico in cui hai
bisogno di quelle risorse. Quali sono i momenti in cui soprattutto dubiti, in cui perdi la tua forza, la
tua fiducia in te stessa?
Alice: (Assorbita nelle proprie emozioni) Con mio marito.
RD: Con tuo marito.
Alice: E la mia famiglia.
RD: Ci sono dei momenti specifici. Momenti in cui per esempio potresti cercare di parlare di certe
questioni con tuo marito o la tua famiglia? importante che ti sintonizzi su un momento o una
situazione di quel tipo. Puoi farlo?
Alice: S.
RD: E mentre lo fai, ti inviter a cominciare a chiederti chi potranno essere i tuoi custodi per la
forza, la fiducia in te stessa e lautostima. Quali presenze, quali persone, quali esseri possono aiutarti
a ricordare queste importanti risorse di forza, fiducia in te stessa e autostima quando sei con la tua
famiglia e con tuo marito? Chi o cosa, per esempio, sarebbe il tuo custode per la forza?
Alice: Il mio angelo custode.
RD: Il tuo angelo custode.
Alice: S. Lo sento in piedi dietro di me.
RD: C un angelo custode. Che aspetto ha?
Alice: Un enorme angelo con grandi ali.
RD: Un enorme angelo con grandi ali Ottimo E chi il tuo custode per lautostima? Chi, nella
tua vita, ti fa sapere che esisti, che sei preziosa, che meriti di essere ascoltata?
Alice: un mantra.
RD: Un mantra. Quale sar il tuo simbolo per questo mantra? Dove sar nello spazio attorno a te, per
appoggiarti?
Alice: Ne sento il suono come un appoggio.

RD: Dove lo senti? davvero importante che tu percepisca i dettagli specifici. Chi lo recita?
Formatene unimmagine. Il tuo corpo ha bisogno di immagini concrete, non astratte. Il linguaggio
specifico che viene da te ti permetter di abitare e guarire il tuo corpo. importante percepirlo e
portarlo nel tuo corpo.
Alice: Sto ripetendo il mantra.
RD: Nota, chi sei quando lo ripeti? Che aspetto hai? Che aspetto ha limmagine di te che ripeti il
mantra?
Alice: Vedo una sorta di luce.
RD: Una sorta di luce. una stella? un sole? una fiamma?
Alice: (Con aria profondamente assorta) Mmm c luce. Una sfera di luce.
RD: Una sfera di luce. Di che colore?
Alice: bianca.
RD: Una sfera di luce bianca. E dove percepisci la presenza di quella sfera di luce bianca nel campo
attorno a te?
Alice: Alla mia destra. (Alice indica)
RD: Alla tua destra. Ok. Ora sono curioso, fino a questo punto i custodi sono un angelo e una sfera di
luce. Molto bene. Ma noto che per ora non ci sono custodi umani. Avrai bisogno di presenze umane,
penso. Dunque chi per te un mentore nel mondo umano?
Alice: (Dopo una pausa) difficile trovarne uno, perch sono stata sempre fisicamente e
mentalmente sola.
RD: Capisco. per questo che ti suggerisco di trovare un custode umano, per ricordarti che fai parte
della comunit degli uomini e delle donne, oltre che di quella degli esseri non umani. Nota chi
potrebbero essere i tuoi custodi umani. Prenditi il tempo che ti serve. Chi potrebbero essere?
(Gli occhi di Alice si gonfiano di lacrime)
RD: Chi questo custode?
Alice: (in lacrime) Mia figlia.
RD: S. S.
(Alice continua a piangere)
RD: S. E dove percepisci la sua presenza nel campo in questo momento? Hai detto che langelo

dietro di te. Dove percepisci la presenza di tua figlia? davanti a te? Non pu essere dentro di te,
una presenza fisica, non ci starebbe. dietro di te, davanti a te? Dove la percepisci con il tuo corpo?
Lei ha un corpo e tu hai un corpo. Dov?
Alice: di fronte a me.
RD: davanti a te. (Rivolto al pubblico) importante sviluppare questi custodi e queste immagini in
relazione al corpo fisico. Alice ha bisogno di pensare, sentire e parlare dentro il proprio corpo nel
mondo esterno. Una delle sue strategie di sopravvivenza stata quella di lasciare il corpo e
dissociarsi, entrando in mondi interiori e incorporei. Alice percepisce il dolore e la solitudine nel
corpo fisico, e cos lo lascia, entrando in un altro mondo. Abbiamo sottolineato che per essere
generativi per poter creare, guarire o trasformare dobbiamo essere centrati nel corpo e poi
espanderci attraverso e al di l di esso, sempre rimanendo centrati. Quello che stiamo esplorando qui
e ora quali custodi possano aiutarla a rimanere nel suo corpo, connessa con tutto ci che in esso
presente, a camminare per il mondo ricca di quella connessione centrata e piena di risorse. In assenza
di questo, una connessione spirituale diventa una via di fuga spirituale. E la fuga non una risorsa.
Alice: (Con laria profondamente assorbita nei pensieri) Mmm
RD: (Rivolto ad Alice) Quindi qualcuno deve aiutarti a restare qui nel mondo. Come tua figlia,
dicendo qualcosa come Resta qui, mamma.
Alice: Mmm
RD: Le persone non possono vederti quando ti ritiri. Se vuoi che ti vedano, devi rimanere visibile, e
a volte questo significa andare incontro a ferite (Alice annuisce) Quindi, come ultima fase,
riceveremo il messaggio di questi custodi. In questo modo quando interagisci, ad esempio con tuo
marito, questi custodi saranno con te. Finora abbiamo visto langelo, la sfera di luce bianca e tua
figlia.
Alice: S.
RD: Voglio che immagini te stessa mentre stai per incontrare tuo marito.
Alice: Ok.
RD: Ora ti chieder di fare un passo uscendo da te e collocandoti dietro di te, dove si trova langelo
custode. Muovi semplicemente il tuo corpo fisico portandolo nella posizione dellangelo custode
dietro di te, in modo da vedere te stessa dal punto di vista dellangelo custode. Sentiti libera di
muovere il tuo corpo assumendo qualsiasi posizione ti permetta di entrare nello spazio di
quellangelo custode.
(Alice fa un passo indietro e respira profondamente)
RD: In PNL la chiamiamo seconda posizione vedersi dal punto di vista di unaltra persona o entit.
Lasciati entrare nel campo dellangelo custode e percepisciti attraverso il suo punto di vista. Diventa

langelo custode. E mentre fai tutto questo, nota il messaggio che stai dando ad Alice davanti a te.
(Robert indica lo spazio in cui si trovava precedentemente Alice) Sei il suo custode. Quale
messaggio hai da dare ad Alice mentre si prepara a incontrare suo marito e la sua famiglia? Ora sei il
custode della fiducia in se stessa di Alice. Qual il tuo messaggio per lei? Angelo custode, cosa vuoi
dire?
(Alice protende avanti entrambe le mani, mostrando le palme come in un gesto di benedizione)
RD: Si tratta quindi pi di un tocco che di parole. Qual il messaggio di quel tocco? Cosa vuoi
comunicare ad Alice con quel tocco?
Alice: Puoi farcela.
RD: Puoi farcela. importante ora fa un passo avanti ed entra di nuovo in Alice. (Alice fa un
passo avanti) E mentre lo fai, senti il tocco dellangelo custode da dietro di te. Ti sta dicendo Puoi
farcela. Puoi farcela. Puoi farcela E mentre percepisci quei messaggi, nota in quale luogo del tuo
corpo li ricevi.
Alice: (Ride) Nelle gambe.
RD: Nelle gambe. (Alice ride di nuovo, ha laria entusiasta) buono a sapersi, hai le gambe! E mi
piacerebbe veramente vedere quelle gambe che prendono vita per te.
Alice: (Eccitata e felice) Sento che potrei mettermi a correre!
RD: C quella vecchia canzone These boots are made for walking.
(Alice, che sta indossando un paio di stivali, ride entusiasta e batte i piedi a terra pi volte)
RD: Caspita! Grandioso. veramente meraviglioso vedere un po di staccato nella tua energia,
finalmente. La vita non solo quiete, vero? Ti ci vuole un po di staccato. Specialmente con tuo
marito, penso.
Alice: S, hai ragione.
RD: Ok, ora abbiamo il prossimo custode. C questo mantra, questa sfera di luce. Fai un passo a
destra uscendo da te stessa, quando sei pronta, ed entra nel campo della luce bianca. (Alice fa un
passo verso destra e si gira) Sii la sfera di luce bianca. E in quanto sfera di luce bianca, qual il tuo
messaggio per Alice? In quanto suo custode, come sfera di luce, qual il tuo messaggio per il suo
corpo?
Alice: Tu esisti.
RD: S. Tu esisti, hai una voce in questo mondo bene. Ora torna indietro ed entra di nuovo in te
stessa. (Alice torna nella posizione iniziale) Percepisci il tuo angelo custode che dice Puoi farcela.
Forza, ragazza mia! Sentilo nelle gambe. (Alice ride) E ora nella pancia, quella sfera di luce che
dice Esisti. Sei qui. Ti vedo. un piacere vederti. (Un attimo di pausa mentre Alice vive il processo

in maniera profonda)
Infine abbiamo tua figlia. Voglio che tu faccia un passo entrando in lei, e rivolgendoti poi verso di te.
Lei l, davanti a te. Lasciati divenire lei. Come si chiama?
Alice: Janet.
RD: Diventa Janet. Entra nellenergia di Janet. Il suo corpo. La sua energia. (Alice fa un passo avanti
e si gira) Janet, tua madre ha bisogno di te come custode. Qual il tuo messaggio per lei? Cosa le
vorresti dire?
Alice: Janet mi dice
RD: No, nessun Janet mi dice. Tu sei Janet. (Rivolto al pubblico) molto importante intervenire
come coach in questa parte, perch Alice ha una tendenza a uscire da s. E quando lascia il suo corpo
e il suo centro, altre cose possono prenderne il controllo.
(Rivolto ad Alice) Sei Janet. Non unidea astratta di lei. Se sei Janet, parli come Janet e ti rivolgi a
tua madre.
Alice: Mamma, ti voglio bene.
RD: S S Mamma, ti voglio bene! Esatto e ora fai un respiro e torna l nella posizione del
tuo punto di vista. (Alice torna alla posizione di se stessa) E ora hai il tuo angelo custode dietro
di te, che ti tocca e ti comunica: Puoi farcela!. Hai la sfera di luce bianca alla tua destra, che ti
dice: Tu esisti. E poi, c tua figlia Janet di fronte a te, e ti sta abbracciando e dicendo: Ti voglio
bene, mamma. Dove ricevi i messaggi nel tuo corpo?
(Alice muove le mani attorno a tutto il corpo)
RD: Ottimo. E percependo tutti quei messaggi, ora entra in quella situazione difficile con tuo marito e
la tua famiglia. Senti i messaggi che solitamente la accompagnano: Chiudi il becco! Non esisti!
Rimarrai sola di nuovo! Ma mentre lo fai, percepisci la presenza dei tuoi custodi. Vedili. Sentili.
Non come concetti astratti, ma in modo profondo e nel tuo corpo. Non c bisogno che lasci il tuo
corpo per trovarli. Sono nel tuo corpo. Percepiscili nel tuo fegato. Nella medicina cinese, il fegato
spesso associato allelemento del fuoco. Il fuoco emotivo, la rabbia. Quindi il tuo fegato ha bisogno
di essere vivo. cosa buona provare emozioni e sensazioni. cosa buona esprimere il dolore. Il
dolore espresso guarisce. Il dolore inespresso cresce Cosa succede ora mentre percepisci tutto
questo?
Alice: Molte sensazioni diverse. Dolore
RD: Bene. Abbraccialo. E porta i tuoi custodi nella tua pancia, nel tuo cuore, nelle tue gambe, nelle
tue spalle. Tutto intorno e dentro di te. Senti i messaggi dei custodi. Ti voglio bene. Esisti. Puoi
farcela. Questi sono i messaggi per guidarti, per custodirti, per permetterti di stare con tuo marito e
con la tua famiglia in modo potente. Sei un eroe, non una vittima. Affronta i demoni. Vai loro incontro

e trasformali. Rimani radicata e scarica a terra o ridirigi la traiettoria dellenergia negativa. (Alice si
rilassa, appare raggiante, allarga le mani attorno al proprio corpo, come per benedirlo) S, vedo e
sento la tua seconda pelle che si apre tutto intorno a te.
(Alice profondamente assorbita dal processo di trasformazione per un paio di minuti. Poi fa un
respiro profondo, si tocca il cuore, apre gli occhi e sorride. Sembra rinata)
Alice: Grazie infinite!
RD: (Abbraccia Alice) Prego! Nei 5Ritmi Gabrielle Roth ama dire Segui i tuoi piedi.
Quellangelo custode ti far sapere dove andare. Grazie, Alice.
Alice: Grazie a te.
(Un applauso fragoroso accompagna Alice mentre lascia il palco)
RD: Questa era perci una dimostrazione di come trovare e usare i custodi di cui avrete bisogno per
compiere il vostro viaggio delleroe. Spero che possiate notare alcuni dei diversi elementi chiave
del viaggio che abbiamo voluto sottolineare: leroe, la chiamata, il demone o la sfida, le risorse e i
custodi. Una parte fondamentale del viaggio delleroe consiste nel trovare le risorse e i custodi, che
sono elementi necessari per trasformare i demoni, varcare la soglia e poter cos completare il
viaggio. Abbiamo mostrato come farlo con voi stessi, e anche come aiutare altri in questo processo.
Trovate quindi un compagno e prendetevi un po di tempo per aiutarvi a trovare i vostri custodi e i
messaggi che hanno per voi in questo stadio del vostro viaggio.

IL RITORNO

SG: Voglio cominciare questa nostra ultima sezione del seminario condividendo con voi una poesia
del grande poeta dellanima cileno Pablo Neruda. Come sentirete, tratta in effetti del viaggio
delleroe. Penso anzi che sia uno dei pi grandi testi poetici mai scritti riguardo al viaggio delleroe.
Nel componimento, intitolato La poesia, Neruda parla di unesperienza avuta quando era
diciassettenne. Come senzaltro noterete, si tratta del momento in cui ha ricevuto la chiamata per il
suo viaggio. Ecco cosa dice:
E insieme a quellet arriv la Poesia
a cercarmi. Non so, non so da dove
venne, dallinverno o da un fiume.
Non so come o quando,
no, non erano voci, non erano
parole, n silenzio,
ma da una strada venni chiamato,
dai rami della notte,
bruscamente dagli altri,
tra fuochi violenti
o ritornando da solo,
ero l senza un volto
ed essa mi tocc.
Non sapevo cosa dire, la mia bocca
non ci sapeva fare
coi nomi
i miei occhi erano ciechi
e qualcosa si mosse nella mia anima,
febbre o ali dimenticate,
e mi aprii la mia strada
decifrando
quel fuoco
e scrissi la prima flebile riga,
flebile, senza sostanza, pura

mancanza di senso
pura saggezza
di qualcuno che non sa nulla,
e improvvisamente vidi
i cieli
scardinati
e aperti,
pianeti,
piantagioni palpitanti
perforati dallombra,
tormentati
da frecce, fuoco e fiori,
la notte che si avviluppa, luniverso.
E io, essere infinitesimale,
ebbro del grande vuoto
stellato
immagine e somiglianza
di mistero,
mi sono sentito parte pura
dellabisso
Ruotai con le stelle,
Il mio cuore si liber sul cielo aperto.
SG: Ora, questo s che un viaggio delleroe! (Applausi)
RD: Non facile trovare un contributo di eguale merito. Ma anche questa poesia di Hazif, il grande
poeta sufi dei tempi antichi, a pieno diritto un opera grandiosa. Si intitola Per nessuna ragione. E
come sentirete, riguarda la parte pi importante della coscienza generativa e del ritmo lirico: il fatto
che ci sono realt che vanno al di l dellego-intelletto. Ecco cosa dice Hafiz:
E
Per nessuna ragione
Comincio a saltellare come un bambino.
E
Per nessuna ragione
Mi trasformo in una foglia
Trasportata cos in alto
Che bacio la bocca del Sole
E mi dissolvo.
E
Per nessuna ragione
Un migliaio di uccelli
Scelgono la mia testa per riunirsi e conferire

Cominciano a passarsi le loro


Coppe di vino
E i loro selvatici libri di salmi.
E
Per tutte le ragioni al mondo
Comincio a eternamente,
Eternamente ridere e amare!
Per tutte le ragioni al mondo
Comincio a eternamente,
Eternamente ridere e amare!
Quando mi tramuto in una foglia
E comincio a danzare
E corro a baciare il nostro bellissimo Amico
E mi dissolvo nella Verit
Che io Sono.
(Applauso)
RD: Ora che queste danze e queste poesie vi hanno auspicabilmente aperto a una presenza pi
profonda dentro di voi, vogliamo che vi prendiate tutti del tempo per un processo conclusivo. In
questo processo, per prepararvi al vostro ritorno alla realt ordinaria, vi chiederemo di percepire e
raccogliere la vostra comunit di santi.
Prendetevi semplicemente qualche istante per chiudere gli occhi fate qualche respiro profondo per
tornare al centro Ricordate il processo in due parti scendere nel centro, aprirsi al campo
scendere nel centro, aprirsi al campo e mentre lo fate, lasciate che la vostra coscienza cominci a
sintonizzarsi su chi saranno i vostri custodi per il percorso che vi attende.
SG: Mentre cominciate a percepire su molti diversi piani linizio del vostro riorientarvi nel mondo
ordinario di tutti i giorni. Comincio a ritornare dallinfinitezza senza tempo dello spazio rituale
in cui molte cose meravigliose sono state scoperte dove ho toccato alcuni dei grandi misteri
dellessere dove ho sentito amore ancora una volta Ora ha inizio il ritorno il movimento
per portare con s il dono nel mondo di tutti i giorni.
RD: La buona notizia : non sarete soli in questo percorso. C il lignaggio dei molti che sono venuti
prima di voi e che cammineranno al vostro fianco e dietro di voi. Magari ci saranno mille uccelli
canori che sceglieranno la vostra testa per riunirsi e conferire.
SG: Ges ha detto: Siate in questo mondo, ma non di questo mondo. Un meraviglioso modo di
cominciare a percepire che il vostro s profondo la realt pi profonda la luce stessa.
RD: E in quel campo di luce e amore fate in modo di cominciare a sentire la presenza di quei
custodi. Dove sono, attorno a voi? Chi avete alla vostra sinistra? Chi alla vostra destra? Chi sta in
piedi dietro di voi?

SG: Chi sopra di voi?


RD: Chi vi sta di fronte e vi chiama ad andare avanti?
SG: Magari sussurrandovi ricordandovi: Tu sei qui per uno scopo pi profondo. Tu non sei qui
per essere perso nella malattia. Tu non sei qui per essere intrappolato nella tristezza. Tu non sei
qui per essere bloccato a terra dallamarezza. Tu sei qui per vivere il tuo dono nel mondo.
RD: E mentre vivete quel dono, siate aperti e consci dei custodi che si presenteranno; custodi che ora
nemmeno potete immaginare. Magari in un qualche momento, a una settimana o due da oggi, vi
troverete in difficolt affrontando qualcosa che ancora una volta si presentato. E magari sentirete
improvvisamente la presenza di Stephen sulla vostra spalla sinistra che vi dice: Non bello
saperlo?. E io sar sulla vostra spalla destra e aggiunger: E non un problema.
SG: E percepite veramente gli esseri dentro e attorno a voi che sono l per aiutarvi a continuare
a tornare al vostro centro continuare a tornare al luogo senza tempo e senza peso di pura luce.
RD: E al tempo stesso continuate a tornare alla realt specifica nel momento presente dentro e
attorno alla presenza del vostro corpo fisico.
SG: In maniera tale che quegli esseri possano ricordarvi ancora una volta: Sei qui per ben di pi che
soffrire. Sei qui per uno scopo pi profondo. Fa che la tua vita sia vissuta a partire da quello
scopo pi profondo.
RD: E crescete assieme ai vostri doni.
SG: Sapendo che tante volte ve ne dimenticherete. E quindi possiate voi usare tutti questi differenti
segni possiate voi usare la vostra infelicit e la vostra felicit per ricordare C un posto pi
profondo di questo, tutto intorno a me, ora c unonda pi profonda di questa, ascoltami ora.
RD: I greci dicevano: Perdo me stesso cento, no, mille volte al giorno. La chiave sta nel ricordarsi
di ritornare.
SG: Siete qui per essere felici siete qui per essere sani siete qui per essere daiuto siete qui
per essere guariti. Quindi continuate a tenere a mente che avete ricevuto questo fantastico dono di
vita per vivere quel viaggio delleroe e che camminate con lappoggio di custodi una
meravigliosa comunit di santi.
RD: Perci adesso prendetevi qualche istante, e ascoltate in silenzio il messaggio o i messaggi dei
custodi che camminano con voi.
SG: Cosa dicono? Ascoltate
RD: Quali sono i loro messaggi?
SG: Ascoltate con il cuore.

RD: Ascoltate con lanima.


SG: Ricevete le benedizioni dello spirito di ciascuno di questi esseri gentili C un fantastico
autore irlandese di nome John ODonohue che ha lasciato questo mondo alcune settimane fa e
ha scritto uno splendido libro intitolato Anam Cara E anam cara lespressione in gaelico per
un amico dellanima e possiate voi quindi percepire ciascun custode come un amico
dellanima e nel ricevere il loro rispecchiarvi scoprite la grande gioia del rendervi conto che
anche voi siete anam cara.
RD: Siete un amico dellanima. Siete un custode per la vostra vita. Siete anam cara per le anime dei
vostri figli.
SG: Possiate voi essere anam cara per la vostra famiglia i vostri colleghi la vostra comunit
Possiate voi essere anam cara un amico dellanima un eroe sul percorso di un grande viaggio.
Abbiamo parlato di Milton Erickson, e di come, quando ci siamo formati presso di lui, eravamo due
poveri studenti universitari e lui non ci chiese di pagarlo. Milton Erickson era un amico
dellanima.
RD: E la domanda : come si ripagano gli amici dellanima? Non gli si d denaro. Non gli si regala
un televisore. Non gli si offre necessariamente nemmeno la cena. Che fare?
SG: (Sorridendo) Il modo in cui si pu ripagare?
RD e SG: (contemporaneamente): Tramandando il dono ad altri!
SG: Tramandatelo alla vostra comunit. Tramandatelo alla vostra famiglia. E, per favore,
tramandatelo anche ai demoni che incontrate. (Risate)
RD: Dopo un viaggio andato a buon fine, normalmente leroe colmo di molte esperienze, tra cui,
non ultima, la gratitudine. Per cosa siete grati? Fate in modo di percepire alcune delle cose pi
importanti per le quali siete grati riguardo al viaggio delleroe che avete percorso. E poi lasciate che
la sensazione di gratitudine arrivi, lasciate che vi inondi e vi riempia mentre ci avviciniamo al
momento del ritorno a casa.
Penso sia Eckhart Tolle ad aver detto: Se lunica preghiera che avete mai detto nella vostra vita
fosse grazie, essa sarebbe sufficiente. Perci tutto quello che ci rimane da dire questa preghiera
da parte nostra rivolta a voi
RD e SG: Grazie!
(Scroscio di applausi)

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EDIZIONE ITALIANA:
ODonohue, J., Anima amica. Anam Cara. Il libro della saggezza celtica, Tea, Milano, 2000.
Oliver, M., Dream Work, Atlantic Monthly Press, New York, NY, 1986.
Pearsall, P., The Hearts Code: Tapping the Wisdom and Power of Our Heart Energy, Broadway Books, New York, NY, 1998.
EDIZIONE ITALIANA:
Pearsall, P., Il codice del cuore, Rizzoli, Milano, 1998.
Pearson, C. S., The Hero Within: Six Archetypes We Live By, Harper & Row, San Francisco, CA, 1989.
EDIZIONE ITALIANA:
Pearson, C. S., Leroe dentro di noi. Sei archetipi della nostra vita, Astrolabio Ubaldini, Roma, 1990.
Roth, G., Sweat Your Prayers: Movement as Spiritual Practice, J. P. Tarcher, Los Angeles, CA, 1997.
Som, M., Of Water and the Spirit: Ritual, Magic and Initiation in the Life of an African Shaman, Penguin, New York, NY, 1995.
EDIZIONE ITALIANA:
Som, M., Dellacqua e dello spirito - Magia, rituali e iniziazione nella vita di uno sciamano africano, Il Punto dIncontro Edizioni,
Vicenza, 1999.
Tolle, E., The Power of Now: A Guide to Spiritual Enlightenment, Mobius, Marina Del Rey, CA, 2001.
EDIZIONE ITALIANA:
Tolle, E., Il potere di adesso - Una guida allilluminazione spirituale, Armenia, Milano, 2004.
Whyte, D., The House of Belonging, Many Rivers Press, Langley, WA, 1996.

Wilber, K., A Brief History of Everything, Shambhala, Boston, 2001.


Williamson, M., A Return to Love: Reflections on the Principles of A Course in Miracles, HarperCollins, London, 1992.
EDIZIONE ITALIANA:
Williamson, M., Ritorno allamore, Tea, Milano, 1996.

ALTRE PROPOSTE DI LETTURA


Una selezione di titoli dal catalogo cartaceo di Alessio Roberti Editore

Collana
PNL e SPIRITUALIT
Richard Bandler

IL POTERE DELLINCONSCIO
E DELLA PNL
Come farci aiutare dalla parte pi profonda di noi stessi per vivere meglio
Ogni libro di Richard Bandler rappresenta un evento importante per le persone che vogliono
migliorare la propria vita. Il potere dellinconscio e della PNL uno dei libri di Bandler pi ricchi
di intuizioni e strumenti pratici per lavorare su se stessi e ottenere i cambiamenti desiderati.
Attraverso esercizi ed esempi concreti, imparerete come:

creare il cambiamento in voi stessi e negli altri;


assumere il controllo della vostra mente e dirigerla verso sensazioni piacevoli e azioni efficaci;
utilizzare il linguaggio in modo funzionale rispetto agli obiettivi da raggiungere;
sfruttare il potere della trance per superare vecchi schemi negativi di comportamento e
generarne di nuovi, pi potenzianti;
acquisire una maggiore libert di scelta;
pianificare e raggiungere il proprio successo nella vita.
Questo libro stato concepito per essere usato e non solo letto. Mettendo in pratica le tecniche create
da Richard Bandler, scoprirete che il modo per cambiare, migliorare e vivere pi felicemente
facile e persino divertente: basta esercitarsi a seguire con costanza le istruzioni per luso della
propria mente e affidarsi al potere dellinconscio.
Gabriel Guerrero

TRASFORMAZIONE PROFONDA
Cambiando il mondo una persona alla voltainiziando da te stesso
In questo libro, Gabriel Guerrero ha seguito il solco della tradizione di Milton H. Erickson,
fondatore dellipnoterapia moderna, e di Richard Bandler, genio creativo della Programmazione
Neuro-Linguistica (PNL). Come i suoi due grandi predecessori, Guerrero ha scelto di affidarsi alle
metafore per comunicare a un livello pi profondo e parlare direttamente allinconscio del lettore. In
particolare, le storie raccontate dallautore aprono nuove strade verso:
la programmazione di un futuro ricco di soddisfazioni;
la generazione di stati emotivi positivi;

linstallazione di convinzioni potenzianti;


la gestione degli stati alterati di coscienza come catalizzatori di cambiamento interno;
un processo decisionale consapevole e motivato dalle pi intime necessit;
lattivazione di un percorso di apprendimento continuo, che trasformi la vita in unavventura
straordinaria di crescita e di rinnovamento.

Gabriel Guerrero

DISEGNANDO IL TUO DESTINO


Ritrovando la libert personale per decidere come vivere la tua vita
In questo libro, Gabriel Guerrero fornisce una serie di importanti strumenti pratici da utilizzare nella
vita di tutti i giorni per acquisire un maggior controllo sugli stati emotivi, sui pensieri, sulle
convinzioni. In definitiva, sulla vita. Disegnare il proprio destino, infatti, significa avere i mezzi per
poter gestire con pi sicurezza il percorso verso gli obiettivi rilevanti.

Linea diretta con lEditore


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quello di soddisfare sempre pi le esigenze del lettore.
Per questa ragione, ci teniamo ad aprire con te un dialogo aperto e costante, un canale preferenziale
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Note

IL S GENERATIVO
1

Per un affascinante resoconto dei cambiamenti di personalit nei pazienti dopo il trapianto di cuore si rimanda al volume di Paul
Pearsall, Il codice del cuore, 1998.

LIMPORTANZA DELLA PRATICA


1

Nella tradizione araba il ghoul una sorta di vampiro che si ciba di cadaveri.

I 5RITMI DEL VIAGGIO: SCORRERE, STACCATO, CAOS, LIRICO E QUIETE


1

Come tutte le vere opere di genio, i 5Ritmi sono universali e possono sembrare ingannevolmente semplici. I ritmi sono basati su una
serie di mappe, mentre lapprendimento avviene in primo luogo e soprattutto nel corpo. Lintelligenza della mente somatica nutrir e si
prender cura della mente cognitiva, un processo di apprendimento che ha inizio (e rimane) nei piedi invece di cercare di avere la
testa come punto di partenza. Se questa pratica vi tocca e vi attrae, Gabrielle Roth e il suo gruppo The Mirrors hanno creato dei cd
per danzare i cinque ritmi. Sar la musica stessa a guidarvi attraverso i 5Ritmi: ossa (tracce 2-6), iniziazione (tracce 1-5), trance
(tracce 4-8), tribale (tracce 1-5) e onda infinita (volumi 1-2), mentre la voce di Gabrielle vi guida attraverso unonda.

Tratto da East Coker, il secondo dei Quattro Quartetti di T. S. Eliot.

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