Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
COSTRUIRE UN PROGETTO
Tutti i progetti si sviluppano per fasi:
1) Qualificazione
È la fase iniziale, in cui si definiscono gli obiettivi e se analizza la fattibilità.
a) Presentazione del caso in équipe
b) Fase di osservazione dei dati del “qui e ora”
2
Ogni operatore sociale dovrebbe porre molta attenzione a questa fase prima di arrivare a definizione
affrettate. Il lavoro di progettazione deve partire dalla lettura dalla realtà senza cadere nell’errore di
confondere la propria osservazione con la realtà. Watzlawick diceva: “l’illusione più pericolosa è che
esista una unica realtà”; esistono molte versioni della realtà. Occorre evitare di:
Generalizzare: evitare di analizzare gli aspetti più problematici, di per sé più evidenti (separandoli
dal contesto) identificando l’utente con il suo problema;
Cancellazione: prendere in considerazione solo una minima parte della realtà, concentrandosi
principalmente su alcuni aspetti, rimanendo indifferenti ad altri elementi presenti;
Deformazione: alterazione della realtà osservata. L’EP deve porre attenzione a quanto dei propri
atteggiamenti mentali ha trasferito nell’osservazione effettuata.
Osservare significa, interpretare, attribuire un senso, saper leggere i dati raccolti per costruire il
percorso operativo condotto e condiviso da tutti gli operatori che si relazionano con l’utente. Il
progetto educativo esplicita il bisogno che spesso può essere poco noto, o perché il soggetto non ha
strumenti per la sua mentalizzazione o perché attinente a parti difficili da verbalizzare.
c) Individuazione della situazione problema:
È caratterizzato dalla raccolta dati, loro disanima, e indagine sulla fattibilità del progetto stesso; se la
situazione problema è di competenza dell’equipe si passa alla definizione degli obiettivi.
d) Definizione degli obiettivi:
Oltre a questi si definiscono gli attori del progetto, i benefici attesi, le caratteristiche dell’azioni da
realizzare. L’obiettivo deve essere semplice, misurabile, raggiungibile, realistico, avere una
definizione temporale. È da individuarsi in funzione dell’organizzazione di appartenenza e dal
contesto: la storia e cultura delle organizzazioni nelle quali si opera definiscono i confini entro cui può
muoversi il progetto; l’azione di progettazione educativa presuppone una capacità di muoversi con
successo nell’organizzazione di appartenenza. Il progetto educativo è un progetto di contesto, cioè
che considera sia l’utente, sia la relazione con gli oggetti, con i luoghi, con le persone del suo
quotidiano; quindi il progetto si rende fattibile contestualizzandosi.
e) Verifica della fattibilità:
Considerare i costi economici, le scelte da fare e le possibili alternative, fattori che necessitano di
approfondimento prima dell’avvio dell’intervento.
2) Definizione della attività da realizzare
Attribuendo a ciascuna di essa la durata, la posizione all’interno del percorso di sviluppo del progetto, le
risorse necessarie per il suo svolgimento e i risultati attesi di ciascuna azione. Questa fase si declina in:
a) Sequenzialità delle attività: individuare la catena di azioni da fare e sviluppare
b) Definizione dei fabbisogni: individuare tempi, risorse economiche e di personale necessario per
l’obiettivo
c) Stima della attività: indicare vincoli e risorse necessarie per il loro svolgimento (impiego orario dei
lavoratori)
d) Schedulazione delle attività: con l’indicazione del calendario.
In questa fase di definiscono e gestiscono anche gli stakeholders, coloro la cui conoscenza e le cui azioni
impattano sui risultati.
3) Realizzazione
Viene attuato quanto previsto nella fase di definizione e, procedendo con le revisioni attraverso
un’attività di controllo di mette a punto quanto indicato nella fase di qualificazione. Durante questa fase:
a) Realizzazione dell’attività
b) Verifica in itinere
c) Rivelazione costante di indizi e segnali
Occorre considerare gli aspetti pedagogici, didattici, logistici ed organizzativi. In questa fase sono
coinvolti plurimi attori come il responsabile organizzativo, l’operatore educativo, il soggetto/persona
inteso come singolo o gruppo implicato nel processo educativo progettato.
3
4) Chiusura
Si verifica la coerenza tra gli obiettivi e i risultati. È costituita da:
a) Verifica finale fatta su basi oggettive attraverso l’individuazione e la misurazione di fattori osservabili.
Può essere:
Preparatoria: fa emergere quegli elementi che possono diventare indicatori di verifica. Quali
elementi mi permettono di osservare un cambiamento nell’utente?
In itinere: per analizzare le eventuali correzioni da apportare. Le azioni programmata si sono
svolte nei tempi e modi previsti?
Finale: Gli obiettivi sono stati raggiunti?
b) Chiusura del progetto: in educazione la chiusura non può mai essere data in quanto il processo è
infinito e difficilmente chiudibile; tuttavia è inevitabile.
c) Valutazione: obiettivo di esprimere un giudizio sull’efficacia ed efficienza del servizio.
La supervisione accompagna tutte le fasi del percorso educativo. È uno sguardo da sopra che tiene in
considerazione plurimi livelli dell’intervento con e tra le persone. Riguarda tutti gli attori di tale percorso:
l’educatore e le sue azioni, il contesto organizzativo e istituzionale entro cui si realizza l’intervento, gli
utenti/clienti del servizio, le relazioni tra interno ed esterno ed è svolta da diversi professionisti. Tiene in
considerazione plurimi livelli:
1) Livello amministrativo: considera l’adeguatezza tecnica e metodologica delle azioni progettate; è
realizzata dall’educatore senior
2) Livello di attenzione ai comportamenti degli operatori sociali: è una supervisione di processo svolta da
professionalità diverse ma in grado di tessere un dialogo con chi è esterno all’agire e modulare la
direzione
3) Livello di articolazione e condivisione di senso delle azioni svolte: che richiede una professionalità alta;
esso chiama in causa il mondo interno e i costrutti di soggetti implicati