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Approfondimento unità 10
Lo studio di SCHÒN (1993) ha individuato nella razionalità riflessiva il tratto distintivo di quelle conoscenze
che nascono dall’agire e che in esso transitano e si traducono
Il suo interesse: interrogativi sulla formazione delle professionalità (tra gli anni Settanta e i primi anni
Ottanta quando è esplosa la consapevolezza di vivere in una società in costante transizione, dentro la quale
nessun corso di vita professionale può contare su lunghi stati di stabilità)
Problema della formazione professionale =domanda circa la forma di razionalità più pertinente a
influenzare e gestire queste trasformazioni.
Ha aperto un fiIone di ricerca che ha contribuito a quello che assomiglia sempre più ad una rifondazione
riflessiva delle professioni e del rapporto tra teorie, pratiche, sapere scientifico e sapere esperienziale
Elementi significativi che definiscono nuove piste di lavoro fondate su una “epistemologia relazionale”
della conoscenza, in cui il conoscere è un processo che coinvolge l’intera persona e l’apprendere implica il
divenire una persona diversa in relazione alle possibilità aperte da questi sistemi di relazioni
Nuova idea di SAPERE: non si riduce a scienza o conoscenza ma in esso convergono idee di saper fare,
saper vivere, saper ascoltare
CONOSCERE non significa acquisire solo un sapere, ma essere in grado di generarlo attraverso il confronto
con gli altri, l’apprezzamento di punti di vista diversi dal proprio, la capacità di accettare soluzioni condivise
CONOSCENZA: attività socialmente costruita che rimanda a processi conversazionali, scambi, confronti
dialettici tra una pluralità di attori che sono alle prese con problemi da risolvere, con questioni da
elaborare, con criticità da capire e decifrare.
Gli studi di SCHÒN rappresentano una base consolidata che consente di «parlare del passato pensando al
presente e guardando al futuro».
Problemi nella pratica si presentano come situazioni caotiche e indeterminate es. alcool tra i giovani,
droghe, abbandono scolastico. Queste richiedono modello di riflessione che SCHON chiama
CONVERSAZIONE RIFLESSIVA CON L’AZIONE. Domanda che muove professionista: come posso
comprendere e agire nel contesto reale con le sue complessità e i suoi dilemmi di valore
Problematicità e conflitti di valore presenti anche in educazione, ci si interroga su quali siano i modi migliori
per risolverli, ogni soluzione potrebbe aprire effetti indesiderati.
1.2. I conflitti di interesse
Situazioni presentano CONFLITTI DI INTERESSE: interessi personali differenti di varie persone o lo scontro
tra interessi personali e scelte professionali.
Es. educatore in una comunità con una mission può pensare che questa non dia importanza agli elementi
giusti, si scatenano in lui: desiderio mantenere lavoro, insoddisfazione professionale, disagio
Questo lo porta negoziare gli obiettivi con altri soggetti coinvolti, implicando una mediazione di
prospettive diverse nel definire le soluzioni. Quando persone hanno posizioni contrastanti è perchè
prestano attenzione a fatti diversi e danno significati diversi alle cose che osservano
PROFESSIONISTA RIFLESSIVO= anche se deve avere competenze teoriche e tecniche, la sua autorità si basa
su abilità di manifestare proprie conoscenze nelle interazioni con il cliente. Deve saper portare a livello
pratico i problemi posti dal cliente, la sua conoscenza si forma “CONVERSANDO CON LE SITUAZIONI”.
Sviluppa così una forma mentis riflessiva
Processo che richiede percorsi progettati per supportare il formarsi delle competenze riflessive
Riflessione collettiva possibile se persone sono in grado di partecipare a processi di pensiero astratto
(molti non sono in grado)
Dispositivi riflessivi comportano la capacità di promuovere una riflessione consapevole su esperienza reale
Riflessività inserita in una rete di costrutti che richiama: apprendimento trasformativo (Merizow), comunità
di pratica (Wenger), apprendimento situato, conoscenza relazionale
METODOLOGIE RIFLESSIVE: utili per scavare sotto la superficie in valori, credenze. Capacità necessaria per
rimanere aperti a diverse prospettive, quindi bisogna imparare a lavorare tra conflitti per cercare soluzioni
a problemi complessi che non hanno una risposta giusta e tecnica
BIERLOV e DOCHERTY , due processi che sono al cuore di una pratica di riflessione collettiva:
DIFFERENZIAZIONE e DECENTRAMENTO
DIFFERENZIAZIONE: processo con cui persone prendono distanze da propria soggettività grazie a
loro esperienza, che li porta a scoprire diversità tra loro modo di vedere cose e altri punti di vista
DECENTRAMENTO: processo con cui persone validano il loro pensiero, modificando un precedente
punto di vista
sono due processi costruiti su un movimento cognitivo in continuo svolgimento. Interazioni tra i due
condurranno a ulteriori tentativi di risolvere questione o a una riformulazione percettiva (trasformazione da
una prospettiva cognitiva dando per scontato un’altra)
Situazione incerta: professionista apre indagine per passare da situazione problematica a elaborazione di
possibili corsi d’azione attraverso una costante transizione tra il fare e il pensare
Razionalità riflessiva prima usato in antinomia a razionalità tecnica: riferito a distinzione delle attività e
modi di usare conoscenze
SCHON parla di riferimenti alquanto robusti che rendono i professionisti più o meno capaci di riconoscere e
rendere stabile tutto quanto vi è di mutevole e turbolento nell’esercizio della professione.
abilità nella manipolazione di mezzi, linguaggi e repertori, conoscenza che si costruisce in corso d’opera,
conversando con ciò che accade
natura della conversazione riflessiva cambia a seconda delle teorie usate e dei repertori e descrizioni che si
hanno a disposizione
SCHÒN individua quattro tipi di ricerca riflessiva. Si tratta di un punto di partenza che offre materiale ed
elementi per non separare nella formazione iniziale dei professionisti la formazione dalla pratica, cosi come
succede oggi negli studi superiori. Si tratta di superare un paradigma centrato sulla «formazione ad una
pratica intellettuale in assenza del destinatario e del suo problema»
Le quattro tipologie di “ricerca riflessiva” che SCHÒN propone sono delle “tecnologie di analisi ed
intervento” che aiutano a situarsi tra ricerca e pratica.
Si delinea una metodologia di ricerca che è un percorso metodologico da apprendere nella formazione
iniziale, perché contribuisce sia a costruire una forma mentis sia ad acquisire una cassetta degli attrezzi.