Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Robo&Bobo, un approccio
laboratoriale all’umanizzazione
della cura per preadolescenti e
adolescenti.
1. Introduzione
Robo&Bobo è un innovativo percorso didattico-laboratoriale sociale). Il passaggio dal primo al secondo approccio si traduce
ideato da DEAR onlus per trasformare l’esperienza negativa nell’umanizzazione, pratica progettuale che in ambito ospedaliero
dell’ospedalizzazione in un’occasione per avvicinare al mondo del mira imprescindibilmente alla funzionalità, senza però dimenticare la
design e delle nuove tecnologie i ragazzi adolescenti e preadolescenti dimensione sociale che rende l’ospedale un ambiente emotivo, oltre
(11-18 anni) del Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale che di somministrazione di cure.
Regina Margherita di Torino.
In ospedale i maggiori fattori di criticità sono legati all’ambiente,
Robo&Bobo si inserisce in un quadro generale di umanizzazione nuovo, diverso e sconosciuto, al tempo, spesso percepito come
della cura, ossia di un approccio che «vede il paziente non solo dilatato rispetto ai normali ritmi del quotidiano, e alle relazioni, non
come portatore di patologia, ma come persona con esigenze necessariamente legate al solo sistema sociale, ma anche allo spazio
psicoemotive e relazionali oltre che fisiche e funzionali» fisico, che determina regole e funzionamenti differenti.
(Del Nord, Marino e Peretti, 2015).
L’obiettivo dell’umanizzazione è quello di contribuire, su vari livelli,
Nel linguaggio clinico anglosassone esistono due termini, cure e a prendersi cura della persona attraverso soluzioni innovative che
care, che possono essere tradotti rispettivamente come cura e mitighino la condizione di disadattamento che la malattia spesso
prendersi cura. Il primo indica il trattamento medico-scientifico comporta, immaginando l’ambiente ospedaliero come supporto
(approccio biomedicale), il secondo si riferisce all’accudimento protesico al processo di cura e progettandolo con una visione
globale del paziente e delle sue esigenze (approccio bio-psico- multidimensionale del benessere del paziente.
2 3
La pratica dell’umanizzazione include diverse scale progettuali e Gli obiettivi di Robo&Bobo sono allineati con le dimensioni
comporta il coinvolgimento di diverse discipline, chiamate di volta in dell’umanizzazione individuate dagli studiosi sopra citati, come
volta a confrontarsi e mettere in rete i propri saperi. riportato nella tabella seguente.
4 5
2. Metodologia Seguendo l’impostazione di Bruno Munari, i laboratori di Robo&Bobo
creano un ambiente per l’apprendimento plurisensoriale, in cui
La metodologia di Robo&Bobo si è evoluta e perfezionata nel tempo, il ragazzo viene stimolato a scegliere autonomamente il proprio
passando attraverso diversi cicli di sperimentazione. La versione percorso formativo ed espressivo. Le attività definiscono percorsi
attuale è il risultato di una serie di perfezionamenti che hanno portato di dialogo educativo tra operatori e pazienti, chiamando in causa le
a consolidare e arricchire l’architettura iniziale. Si tratta quindi di un risorse personali di ogni ragazzo all’interno di quella zona ottimale di
insieme di metodi solido e sperimentato, ma comunque aperto a equilibrio tra potenziale e limiti individuali.
nuove evoluzioni e a nuovi contributi.
Quello che conta nei laboratori è il percorso attraverso il quale si
arriva al risultato, che può a sua volta diventare il punto di partenza
per nuove sperimentazioni. Le attività sono quindi concepite come
2.1 L’ approccio work in progress, che possono essere ripresi individualmente o
nell’incontro successivo.
L’approccio di R&B è intrinsecamente multidisciplinare, e vede la
combinazione di tre principali componenti:
In che modo? Bruno Munari nel suo approccio suggerisce «il fare per capire»,
privilegiando l’azione e la sperimentazione diretta anche di concetti astratti
attraverso i suoi laboratori per lo sviluppo del pensiero progettuale. Questa
sperimentazione è agevolata dalla preparazione di materiali, la facilitazione dei
contesti e la ricerca di strategie operative.
Approccio pedagogico
Nelle proposte di Robo & Bobo questo definisce un dispositivo virtuoso teso a
Il primo, fondamentale contributo è quello pedagogico.
stimolare l’interesse dei ragazzi, proponendo una modalità di apprendimento
Robo&Bobo è un percorso dedicato alla cultura del progetto che ha per «scoperta», chiedendo di trovare risposte a domande implicite o esplicite,
come nucleo il laboratorio. lanciando quindi una sfida interessante, definita secondo argomenti d’interesse.
La scelta della forma del laboratorio riflette un approccio pedagogico Per definire questi percorsi di apprendimento è fondamentale considerare le
di tipo costruttivista, che ha nel fare concreto un momento di conoscenze e i campi d’azione che i ragazzi frequentano, questo permette di
apprendimento privilegiato: nel fare, il bambino/ragazzo si appropria costruire attività né troppo semplici né troppo complesse. Un buon parametro
di competenze tecniche, esplora concetti e si pone nuove domande; per compiere queste scelte è quello individuato dalla studiosa statunitense Susan
in tal modo traduce in azione il suo pensiero e mette in opera dei Harter, secondo cui occorre trovare il giusto livello di «sfida raggiungibile» che
meccanismi che in astratto potrebbero risultare molto più complessi. appassiona ma allo stesso tempo invita a migliorare.
I concetti, invece di essere espressi a parole, emergono dagli elaborati,
e mentre li compone realizza l’idea.
6 7
Nei laboratori di Robo&Bobo difatti viene sospeso ogni elemento di giudizio ma al Human-centered design e etnografia
contempo agevolato un buon processo, si ottiene così un risultato soddisfacente
Il secondo fondante elemento della metodologia di Robo&Bobo è un
sia dal punto di vista estetico che educativo, s’impara progettando.
approccio alla progettazione centrato sulle persone (human-centered
Le proposte coinvolgono quindi i ragazzi nella risoluzione di problemi, nella design), che utilizza la ricerca qualitativa, e in particolare l’etnografia,
misurazione di limiti e valorizzando le interpretazioni personali in dialogo con come strumento essenziale per la definizione dei contenuti e della
professionisti e operatori qualificati. struttura del progetto.
In questo modo si costruisce un percorso di conoscenza che facilita le «intelligenze All’interno di questo approccio, la ricerca qualitativa viene adottata per
multiple» che secondo Howard Gardner (2009) determinano molteplici punti comprendere le dinamiche comportamentali, culturali e sociali che
di accesso alla conoscenza. Questo approccio fa leva sul fatto che gli individui caratterizzano il contesto in cui il progetto si colloca, e per includere
possiedono menti diverse tra loro e padroneggiano materiali e concetti in modi nel processo di progettazione le persone e le comunità che ne fanno
altrettanto singolari. parte (co-progettazione).
Questo dato determina un valore aggiunto ai progetti svolti in co-progettazione DEAR onlus utilizza la ricerca qualitativa sia come strumento di
con i ragazzi ospedalizzati, in quanto valorizza la ricerca personale di ognuno ma indagine iniziale, finalizzato a raccogliere i requisiti necessari a definire
converge in un progetto organico complessivo. Le attività prevedono una modalità le caratteristiche del progetto nel suo complesso, sia per monitorarne
di accesso individuale, per limiti determinati dal contesto ospedaliero e di cura, ma l’andamento e stimolare riflessioni su punti forti, limiti e possibili
la definizione stessa di Progetto prevede un coinvolgimento di tutti i protagonisti, variazioni, sempre in un’ottica di umanizzazione.
quando è possibile agevolando le attività tra pari, mediando attraverso gli operatori
I metodi utilizzati all’interno di Robo&Bobo vanno dalle interviste
e sovrintendendo con una curatela che coinvolge professionisti nell’ambito delle
contestuali agli attori coinvolti (pazienti, famiglie, medici e infermieri)
discipline del design, dell’arte e della cultura.
all’osservazione partecipante, fino ai diari di campo.
8 9
L’etnografia è il metodo di indagine e raccolta di dati qualitative propri della ricerca portano alla formazione dell’identità nel contesto della biotecnologia e dei nuovi
di campo. Nasce all’interno della disciplina antropologica, in cui il ricercatore si media attraverso installazioni immersive in cui realtà virtuale e realtà materiale
immerge nelle vite comunitarie, osservando e interagendo con le persone che convergono, rendendo elusivo il confine tra ciò che sta dentro e fuori del corpo del
animano il campo. Al giorno d’oggi, l’etnografia fa parte dei metodi utilizzati dal fruitore.
design ‒ in particolar modo quello dei servizi ‒ proprio perché permette maggior
HanaHana (2017), opera pluripremiata in realtà virtuale dell’artista, si inserisce
avvicinamento e comprensione dei comportamenti degli utenti per o con cui si
con un’edizione dedicata, realizzata appunto con la mediazione curatoriale di Treti
progetta.
Galaxie, nel contesto di Robo&Bobo.
10 11
Consulenza psico-oncologica — strutturare setting di laboratorio che pongano limiti e regole, per tutelare
il senso delle cose che si fanno, senso che non si dovrebbe esaurire solo nel
Un discorso a parte merita l’approccio psico-oncologico. Sebbene
«passare del tempo divertendosi»;
questo non rientri tra le competenze specifiche di DEAR, nel corso del
progetto è apparsa sempre più evidente l’importanza di un confronto — pensare a setting flessibili che consentano di partecipare in modo diverso e
continuo con questa disciplina. sensato a seconda dello stato fisico del ragazzo: si esce dalla logica insita nella
lotta alla malattia «o tutto o niente», «o vinco o muoio»;
Nella fase esplorativa del progetto, i ricercatori di DEAR sono entrati
in contatto con gli psicologi che operano all’interno dell’ospedale, — avere aspettative sui ragazzi, fare richieste, uscire dalla logica del condannato
raccogliendo indicazioni e requisiti preziosissimi per la progettazione a cui si deve concedere tutto senza chiedere nulla;
dei laboratori. Inoltre, a partire dalle prime fasi di Robo&Bobo, DEAR ha
— proporre contenuti sintonizzati con l’età, per contrastare la regressione allo
instaurato una collaborazione con un team di psicologi specializzati
stadio infantile;
in psico-oncologia, che hanno fornito feedback e indicazioni nella
progettazione di tutti i cicli di attività. — favorire la relazione tra pari età dentro l’ospedale. Per gli adolescenti il gruppo
dei pari è fondamentale, perché la malattia rischia di farli sentire profondamente
La malattia tumorale pone di fronte a un’esperienza fortemente traumatica, diversi dagli amici. Per questo è prezioso creare per loro occasioni in cui poter
costringe a sostare nell’incertezza prognostica, comporta trattamenti intensivi condividere, sentire di appartenere a un gruppo e di poter giocare nella relazione
e aggressivi sul corpo e ripetute ospedalizzazioni, che mettono in sospeso la con un ruolo alla pari;
quotidianità così come la si conosce. Dal punto di vista psicologico questo implica
— favorire l’integrazione del sé malato e del sé sociale, che nel percorso di cura
una serie di ripercussioni profonde e dolorose sullo stato mentale dei ragazzi in età
rischia di rimanere in sospeso;
preadolescenziale e adolescenziale, nonché sulle modalità con cui le persone di
riferimento si mettono in relazione con loro. — sottoporre proposte di lavoro che richiedano espressione attiva e creativa dei
ragazzi, facendo sì che la creatività e l’espressione di sé non siano il fine, ma un
Nell’ottica di umanizzazione delle cure ospedaliere, l’approccio psicologico alla
mezzo per raggiungere gli altri obiettivi elencati.
progettazione si è sviluppato a partire dalla focalizzazione di alcuni effetti della
malattia oncologica in preadolescenti e adolescenti, per poi individuare linee guida
in grado di contenerli. Alla luce di questi effetti della malattia e dei bisogni che ne
emergono, le linee guida individuate per la progettazione delle attività sono:
12 13
2.2 Il modello di
intervento
La convergenza di questi
Progetto
elementi e la sperimen-
(Robo&Bobo)
tazione sul campo hanno Modulo
portato a definire una (es. HanaHana)
metodologia replicabile
Laboratorio
nella sua architettura, ma
intrinsecamente mute-
Monitoraggio
vole in quanto alimentata
da contenuti sempre Ricerca Definizione Formazione Risultato
Progettazione Processo Restituzione Divulgazione
nuovi (intervento autoria- sul campo Requisiti e test (WIP)
La rappresentazione del
grafico evidenzia tre livelli Fonti
di progettazione: il livello
macro è quello del pro-
Azioni Materiali
getto Robo&Bobo nel suo
complesso, il secondo
livello (modulo) si riferisce
a un ciclo di laboratori,
mentre il terzo livello è
quello del singolo labo-
ratorio. APPROCCIO CONVERGENZA APPROCCIO INTERVENTO
ETNOGRAFICO MULTIDISCIPLIANRE PSICO-PEDAGOCICO AUTORIALE
14 15
Ricerca sul campo «L’idea di inserire dei laboratori nei quali i ragazzi affrontano l’aspetto della
(coordinatore), docenti presso la Scuola Ospedaliera Liceo statale Regina Una parte di queste caratteristiche è molto probabilmente esportabile in
Margherita–Presidio OIRM. altri contesti simili, mentre altre, come per esempio quelle legate ai turni
e alla logistica, andranno riviste in base alle caratteristiche peculiari di
ciascun ambiente.
16 17
La definizione dei requisiti non si risolve nella fase iniziale del Progettazione
progetto, ma viene continuamente alimentata da nuovi dati e nuove
La progettazione dei laboratori coinvolge principalmente le
conoscenze costruite sul campo durante i laboratori.
competenze pedagogiche e quelle curatoriali: obiettivi, contenuti e
collaborazioni vengono definiti dal team DEAR e poi declinati nella
forma laboratoriale in collaborazione con gli autori ospitati.
Curatela
fa attività in ospedale, ed è stato come se ogni giovedì portassimo loro aria fresca,
non so come dire.»
Operatore Robo&Bobo
18 19
Formazione e test
Ogni laboratorio viene testato sul campo con un pilot, prima di essere
consolidato.
MÉLODIE MOUSSET E MATTEO MOTTIN (CURATORE) IN DIALOGO CON UNO DEI RAGAZZI COINVOLTI
NEL PROGETTO.
«Il progetto HanaHana FullBloom a Torino è una delle pietre miliari del mio percorso
artistico. Sia a livello personale che lavorativo, per me e per il mio team, è stata
del genere in ambienti di cura. Ha anche dato conferma alla mia forte convinzione
20 21
Anche in una situazione già consolidata, i test vengono sempre eseguiti Processo
per valutare ed eventualmente migliorare il formato delle attività, oltre che
I laboratori consistono in azioni condotte da un operatore, che
per formare gli operatori volontari. Partendo da un ruolo di supporto nella
si propone come supporto tecnico, mostrando come utilizzare
sperimentazione, i volontari acquisiscono gradualmente le competenze e
strumenti e materiali, senza però sovrapporsi nella definizione di
l’esperienza necessarie per proseguire i laboratori in autonomia.
messaggi o scelte estetiche personali. In questo modo chi partecipa
acquisisce conoscenze e allo stesso modo opera un’interpretazione
personale. Le azioni sono supportate da domande specifiche che
accompagnano i partecipanti a una metariflessione: in tal modo è
l’esperienza svolta a conferire significato al laboratorio, non solo la
produzione di un elaborato finale.
22 23
Risultato (WIP)
Monitoraggio
MATERIALI DI SUPPORTO AI LABORATORI (QUARTA EDIZIONE).
Lo svolgimento dei laboratori viene monitorato da un team di
ricercatori che in parte coincide con gli operatori dei laboratori,
La costruzione delle attività tiene inoltre conto delle possibili coordinati da un’antropologa medica. Nel tempo, DEAR ha collaborato
limitazioni date dallo stato di salute, dal contesto e dai materiali che con diversi studenti di discipline antropologiche e pedagogiche
possono essere utilizzati. Pertanto ogni fase viene determinata in che, indossando le vesti di operatori, hanno potuto raccogliere
modo che sia breve ma efficace, modulabile rispetto a interesse e le narrazioni delle persone coinvolte (pazienti, genitori, operatori,
facoltà. Le proposte vengono articolate sia in momenti a uno a uno personale dell’ospedale) e riportarle al team per identificare eventuali
(ragazzo e operatore), sia in momenti collettivi (quando il contesto lo problematiche e migliorare le modalità di svolgimento delle attività.
permette); in tal caso si agevola l’interazione tra ragazzi e si alimenta il
dialogo ponendo domande, cercando un confronto.
24 25
Restituzione
26 27
Divulgazione
28 29
2.3 L’ ecosistema
Il tema delle relazioni è particolarmente rilevante per il progetto.
OSPEDALE RETI SOCIALI
Una delle idee alla base di Robo&Bobo è che per raggiungere gli
obiettivi individuati sia necessario coinvolgere una ricca rete di attori,
attivando relazioni e scambi significativi.
ALTRE
SCUOLA
Al centro si trovano i beneficiari dell’iniziativa, nel nostro caso i giovani IN OSPEDALE
pazienti oncologici. Poi, via via negli strati più esterni si inseriscono PARI
(ALTRI PAZIENTI)
le altre persone e organizzazioni, distribuite secondo il livello di
coinvolgimento: più sono vicine al nucleo, maggiore è il coinvolgimento INFERMIERI PAZIENTE COMPAGNI
OPERATORI
STAFF
PROGETTO
30 31
competenze e professionalità (infermieri) e condividendo l’esperienza
con i partecipanti (genitori e compagni).
Livello 3: Supporto
https://flore.unifi.it/handle/2158/1013142#
Howard Gardner, Sapere per comprendere. Discipline di studio e disciplina della mente,
Bruno Munari, Codice ovvio, a cura di Paolo Fossati, Einaudi, Torino 2008.
Bruno Munari, Design e comunicazione visiva. Contributo a una metodologia didattica, Laterza,
Roma-Bari 2017.
Don Norman, The Four Fundamental Principles of Human-Centered Design and Application,
Les Todres, Kathleen T. Galvin e Immy Holloway, The humanization of healthcare: A value
framework for qualitative research, «International Journal of Qualitative Studies on Health and
32 33
Crediti Contatti
La ricerca è stata promossa da DEAR - Design Around Onlus Associazione Dear Onlus
dearanita@designaround.org
main sponsor
Hanno partecipato:
dearstaff@designaround.org
Paola Cappelletti, leader educativa
Robo&Bobo
Isabel Farina, antropologa medica DEAR Onlus Ufficio stampa e social media
fondazione
alta Dario Galleana, etnografo e operatore Silvia Ferrero / +39 349 534 71 40
man
dearsilvia@designaround.org
e ita
Grafica:
Andrea Russo
34 35
è un progetto di