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Laboratorio di formazione per docenti neo immessi in ruolo A.S.

2019/2020
Ambito Puglia 15 FG 03

RELAZIONE FINALE

LABORATORIO “LA PROFESSIONALITÀ DOCENTE”

Dall’analisi del report del questionario finale somministrato agli studenti e relativo all’Unità di
Apprendimento sviluppata è emerso che quest’ultima è stata ben organizzata e strutturata.
Più della metà degli studenti ha rilevato che i docenti hanno ampiamente spiegato in partenza gli
obiettivi delle attività da svolgere e che questi sono stati realistici e facilmente raggiungibili.
Gli studenti rilevano anche che il materiale didattico è stato pienamente adeguato e che le
strategie e le modalità adottate dai docenti hanno pienamente favorito il loro apprendimento.
Inoltre, i ragazzi, hanno particolarmente apprezzato il fatto che noi insegnanti abbiamo favorito la
loro partecipazione incoraggiandoli e aiutandoli ad esprimere la loro creatività ed evidenziando i
loro punti di forza. Altro aspetto non meno rilevante è stata la partecipazione dei ragazzi alle
attività proposte in maniera collaborativa.
In sostanza, tutte le strategie attivate sono state molto apprezzate dai nostri alunni e hanno
prodotto risultati globalmente significativi relativamente all’ acquisizione e approfondimento degli
items previsti e alla loro applicazione, così come si registra dalle prove di verifica in itinere e finali
realizzate.
La nostra valutazione dell’esperienza è stata svolta anche in itinere: attraverso l’osservazione
diretta abbiamo valutato il percorso formativo individuale, la motivazione in rapporto alle attività
proposte, la partecipazione, il rispetto delle regole, la collaborazione reciproca.
Complessivamente abbiamo rilevato alcune criticità e tra queste sicuramente va menzionato il
fattore tempo. Il tempo scolastico è sempre troppo vincolante e poco flessibile per attività che
richiederebbero invece libertà di azione in tempi non strutturati rigidamente. Tra le altre difficoltà
abbiamo incontrato anche quelle legate alla modalità della didattica a distanza. Non tutti gli
studenti sono riusciti a partecipare attivamente alle attività perché non disponevano dei dispositivi
adeguati. Numerosi alunni hanno potuto contare solamente sullo smartphone senza la
connessione internet a casa e la loro webcam spesso non poteva essere attivata. Inoltre, l’audio
delle varie piattaforme utilizzate per le video lezioni è risultato imperfetto, subiva interruzioni,
quindi alcuni interventi o spiegazioni non venivano immediatamente compresi e necessitavano di
ripetizioni, di conseguenza, le lezioni hanno subito dei rallentamenti.
È stato inoltre complesso per gli studenti dover lavorare in maniera multidisciplinare e trasversale,
integrare più punti di vista e concepire il coordinamento di più discipline per il raggiungimento di
un obiettivo cognitivo comune o di competenze comuni.
Quest’ultimo punto, ha avuto una duplice valenza, poiché è stato anche un notevole punto di
forza dell’attività. Infatti, abituarsi ad affrontare un argomento, la risoluzione di un problema,
oppure un semplice racconto di un momento storico in ottica multidisciplinare, significa sviluppare
nei ragazzi una competenza spendibile in ogni campo, ingrandendo così la visione della tematica
proposta e sviluppando maggior senso critico.
Altro punto di forza è stato il carattere estremamente inclusivo dell’Unità Didattica di
Apprendimento. Un insegnante efficace ed empatico, oggigiorno, deve tener conto della
complessità dell'attuale classe con Bisogni Educativi Speciali e dei più recenti paradigmi in campo
di didattica inclusiva, tra cui quello dell'ICF proposto dall'OMS, e della didattica per competenze.
Fermo restando che è necessario porre lo studente al centro dell’azione educativa in tutti i suoi
aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi al fine di favorire il
suo successo formativo, è necessario che noi docenti dovremo ripensare e realizzare i nostri
progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora, che
sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di significato.
Un aspetto da non trascurare è quello della gestione della classe. Le buone prassi per la
convivenza sono, infatti, imprescindibili: servono a creare un gruppo classe che rispetti le diversità
presenti nel gruppo e che col tempo riesca a gestire anche le conflittualità, imparando a mediare
tra i diversi punti di vista.
In ultimo, un punto di forza importante del nostro lavoro è stata sicuramente la sfida intellettuale
di lavorare in team sul progetto multidisciplinare, investendo ciascuno le proprie risorse e
competenze per la buona riuscita del lavoro comune, nonché ha rappresentato l’occasione di
uscire fuori dalla propria “comfort zone” e adattarsi, collaborare e confrontarsi con l’operato dei
colleghi.
Da tutti gli elementi di cui sopra possiamo affermare che gli obiettivi formativi previsti dalla nostra
UDA sono stati sostanzialmente conseguiti in modo apprezzabile per cui il livello di efficienza ed
efficacia del percorso formativo è da ritenersi soddisfacente.

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